C magazine 5/2015

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CMAGAZINE.IT

n.5

ENZO

SALVI

Se ridere fa bene io sono la vostra cura

BILLY ELLIOT

arriva al Teatro Sistina

SPECIALE SARDEGNA C mag in viaggio sull'isola

C-magazine - n째5 di Maggio 2015 - Supplemento 37 stagione 2014/2015 Editore Calcio a 5 Live SRL - Direttore responsabile Francesco Puma Redazione Via Trento 44 A, Ciampino (RM) - Tel. Redazione 327.26.72.908 Rivista periodica, indipendente, a distribuzione gratuita - e-mail: info@cmagazine.it Registrato presso il Tribunale di Velletri il 25.10.2007 - Registrazione n. 2507

FRANCESCA

BRIENZA

una conduttrice poliedrica



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L’editoriale

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di Fabio SORRENTINO

Siate appassionati... qualunque cosa facciate, in qualunque cosa crediate, in qualunque posto siate, ricordate di fare tutto con passione! Lasciate perdere i rimpianti, le opportunità svanite nel tempo... I sogni rinchiusi nel cassetto? Tirateli fuori! Correte per la strada, assaporate la sensazione del vento sul viso, del sole che vi pervade gli occhi, del brusio delle foglie scosse tra i rami, del rumore delle ruote delle auto sull'asfalto… Ascoltate, capite, cogliete il senso delle cose, fate domande, interrogatevi, incrociate gli sguardi delle persone, perdetevi nella musica che vi emoziona dentro, date un abbraccio se questo è ciò che desiderate o chiedetelo se ne sentite il bisogno... I cuori hanno bisogno di distanze ravvicinate per battere all'unisono! E non c'è nulla di più importante che inseguire qualcosa o qualcuno se è ciò che ricercate con tutto voi stessi da sempre. La vita è fatta di attimi, tanti, confusi o magari messi in fila l'uno accanto all'altro in maniera inspiegabile. Forse è proprio questo, però, quello giusto per colorare la vostra vita come desiderate, alzando una cornetta per fare quella telefonata che non avete avuto il coraggio di fare per troppo orgoglio; per correre, citofonare e abbattere quel portone che il tempo ha richiuso anzitempo; per mettere giù le parole che restano intrappolate dentro la mente e che una mano "testarda" non vuol sapere di scrivere per perdersi in un pianto liberatorio o lasciare nel silenzio di un abbraccio il bisogno di affidarsi a chi abbiamo davanti... adesso!

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SOMMARIO C MAGAZINE Direttore Responsabile: Francesco Puma - Editore: Calcio a 5 Live SRL - Progetto Grafico: Sabrina Aglitti - Registrato presso il Tribunale di Velletri il 25.10.2007 - Registrazione n° 2507 - Per pubblicità, informazioni, segnalazioni e collaborazioni invia una mail a: info@cmagazine.it, oppure chiama il 329.4420244 - Redazione Cmag Via Trento 44A Ciampino (ROMA). L’invio di lettere, articoli e foto implica automaticamente l’autorizzazione alla pubblicazione dei testi e delle foto spediti, nonché di tutti i dati personali in essi contenuti, consentendone espressamente il trattamento ai sensi del D.lgs. 196/03. L’invio delle foto dei minori implica automaticamente l’autorizzazione alla pubblicazione delle immagini e dei dati da parte dei soggetti esercenti la potestà genitoriale sugli stessi. La redazione si riserva il diritto di scegliere le lettere e le foto da pubblicare e di rielaborare i testi per esigenze giornalistiche e/o di riservatezza dei soggetti coinvolti. Le lettere, gli articoli e le foto sono testimonianza spontanea dei lettori e dei collaboratori che si assumono, con l’invio alla redazione, ogni responsabilità in ordine alla veridicità e alla liceità dei contenuti. Ai sensi dell’art. 13 D.lgs. 196/03 l’editore Calcio a 5 live di Vincenzo d’Avino, titolare de trattamento dei dati, informa che i dati pervenuti alla redazione, nonché le foto, saranno utilizzati esclusivamente per le finalità delle varie rubriche della rivista e non saranno pubblicati ad altri soggetti. Esaurite le fi nalità, tutti i dati forniti, le foto, gli scritti, saranno distrutti. La riproduzione dei testi ed immagini, anche parziale, deve essere autorizzata dall’editore. La collaborazione ad articoli o servizi è da considerare del tutto gratuita e non retribuita.

Maggio 2015 Castelli

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Castelli... e dintorni

pg. 32

Moda

pg. 48

Arte e Storia

pg. 56

Scienze

pg. 66

Benessere

pg. 72

Cultura

pg. 80

Viaggi Uomo e Natura

pg. 86 pg. 94

Musica

pg. 100

Cinema e TV

pg. 106

Teatro

pg. 126

Sport

pg. 140

Impresa

pg. 144

Oroscopo

pg. 162

CAPANNELLE MILLENNI DI STORIA... IN UN SORSO DI ACQUA

Via Appia Nuova Km 12.500 - tel. 06. 7184905

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NOTIZIE FLASH

0 1 apr GENZANO 0 2 apr VELLETRI 0 3 apr CIAMPINO 0 4 apr VELLETRI 0 5 apr CIAMPINO 0 6 apr MARINO 07 apr CASTELLI ROCCA 0 8 apr DI PAPA

www.castelliromaniweb.it

Marcello Federico, presidente della Libertas Genzano: “Lascio a fine stagione. Chi ha contribuito a questa situazione si faccia un esame di coscienza”. Al via il progetto “Frutta nelle scuole” presso la sede Cra-Enc per promuovere corrette abitudini alimentari ed una nutrizione equilibrata fra i bambini. Italia Unica, partito politico fondato dall’ex ministro Passera, ha iniziato la sua fase di start up a Ciampino, per un nuovo ed articolato progetto di città. Il Consigliere Trenta (Movimento 5 Stelle) presenta una mozione per il progetto “Microcredito 5 Stelle”, fondo per sostenere piccole e medie imprese. Primo titolo stagionale per il Città di Ciampino. Girone vinto con tre turni di anticipo. Trionfo arrivato con la vittoria per 2-1 con il Ponte di Nona. Più di 200 ragazzi a scuola di sicurezza sul web nell’ultimo ciclo di formazione organizzato da Marino Aperta Onlus per i Comitati quartiere giovani. Progetto Tusculum: nuova campagna di scavi nel monte Tuscolo promossa dalla Comunità montana e coordinata dalla Scuola spagnola di Storia e Archeologia. Approvate le modifiche migliorative al regolamento di accesso e utilizzo dei boschi comunali, valorizzandone il patrimonio naturalistico e archeologico.

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NOTIZIE FLASH

09 apr ALBANO 10 apr MARINO 11 apr MARINO MONTE 12 apr COMPATRI 13 apr MARINO CASTEL 14 apr GANDOLFO 15 apr NEMI 16 apr CIAMPINO

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Presentazione di “Mr. Pack”, cassonetto intelligente che permetterà di poter conferire grosse quantità di plastica ricevendo in cambio buoni sconto. Il sindaco Fabio Silvagni agli arresti domiciliari con le acuse di corruzione e peculato. Indagini dirette dal procuratore di Velletri Francesco Prete. Presentazione a Palazzo Savelli del progetto “ServiziInRete. Riorganizzarsi per cambiare” per sviluppare un sistema integrato di servizi per la comunità. Progetto “Green Roads”: volontari di “Civico 6” hanno liberato l’area sottostante il belvedere da calcinacci, bottiglie di plastica e sacchetti di immondizia. Lo chef Renato Bernardi, direttore dei centri cottura della Multiservizi dei Castelli di Marino, ambasciatore della cucina mediterranea all’Expo 2015. Sgombero con bonifica e demolizione di almeno una decina di insediamenti abusivi in condizioni di degrado sorti da alcuni mesi sulle spiagge del lago. Comincia il laboratorio di scrittura autobiografica finalizzato alla promozione dell'invecchiamento attivo e al recupero delle tradizioni del territorio. Sequestrati 500 dvd e cd privi della rintracciabilità al mercato settimanale. Elevata una sanzione amministrativa di importo compreso tra 750 e 4500 euro.


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NOTIZIE FLASH GROTTA17 apr FERRATA 1 8 ALBANO apr

1 9 apr FRASCATI 2 0 apr VELLETRI 2 1 apr GENZANO GROTTA2 2 apr FERRATA 2 3 apr CASTELLI 2 4 apr CECCHINA

www.castelliromaniweb.it Presentato presso la libreria Adeia “La banda degli amanti”, ultimo romanzo noir del pluripremiato scrittore e sceneggiatore padovano Massimo Carlotto.

Grande successo per “Le dimore storiche” di Alberto Crielesi, per riscoprire l’urbanistica e le famiglie che hanno caratterizzato la storia della città. “Miti ed eroi” di Albertazzi, previsto per sabato 24 aprile al Teatro Villa Sora, rinviato per motivi di salute. Probabile recupero dal 10 maggio. Pagato per fare l'esame d'italiano, serviva per il permesso di soggiorno. In manette un 24enne pakistano con le accuse di sostituzione di persona. Scongiurata l’amputazione del braccio sinistro del volontario della protezione civile coinvolto in un incidente durante la potatura di alcuni alberi. Approvati gli interventi di messa in sicurezza per le scuole Falcone e San Nilo per la cui realizzazione sono stati richiesti dei finanziamenti regionali. I migliori uffici postali sono dei Castelli: al meeting annuale del centro Italia, premiati per qualità e quantità del servizio Genzano, Albano e Velletri. Corso antitruffa promosso da FAP e ACLI di Roma e provincia: oltre 70 anziani hanno imparato come difendersi e reagire a tentativi di truffa e raggiro.

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NOTIZIE FLASH

25 apr 26 apr 27 apr 28 apr 29 apr ALBANO 30 FRASCATI apr CASTEL GANDOLFO CASTELLI ROCCA DI PAPA CIAMPINO

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Discarica abusiva di eternit scoperta dai carabinieri e polizia municipale. Denunciato un 57enne proprietario dell'area, obbligato a bonificare l'area. Nuovi CAP: Ariccia, 00072; Castel Gandolfo, 00073; Lanuvio, 00075; Lariano, 00076; Monte Compatri, 00077; Monteporzio, 00078; Nemi, 00074, Rocca Priora, 00079. La raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta verrà estesa anche ai quartieri Campi d’Annibale e Vivaro, a copertura totale del territorio della città. Incontro per discutere “Un parco pubblico al Muro dei Francesi a Ciampino. Idee e proposte per l’uso dei beni comuni” con l’urbanista Paolo Berdini e Paolo Maddalena. Prima giornata della festa di San Giuseppe, con la celebrazione della processione della statua del Santo accompagnata dalla banda cittadina e fuochi di artificio. Dibattito sul rischio idrogeologico organizzato da Italia Nostra presso la Sala degli Specchi del Comune, primo appuntamento della rassegna Frascati-Ambiente 2015.

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Castelli

CIAMPINO

TEMPI INTERESSANTI

L'ITALIA E LA CRESCITA ECONOMICA

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DI "FANTASIA"

appiamo di essere un paese bizzarro, fatto di persone “stravaganti”. Amiamo essere guidati da leader politici simpatici e “giovanili” anche per certi versi un po’ fantasiosi. Ultimamente li preferiamo, inoltre, brillanti e anche per certi aspetti “bugiardelli” specie in materia economica. Prestigiatori di slides e power point. Affabulatori in grado di buttare sul tavolo qualche concetto ad effetto, suggerito da consulenti ancora più fantasiosi. A tal proposito, in un interessante articolo del Corriere della Sera del 15 aprile si rilevava che “per l’Italia la crescita dell’economia, se si fossero avverate le stime del governo fatte solo tre mesi prima che cominciasse l’anno sarebbe stata più alta del 14,2 per cento in sette anni, dal 2008

C mag | Castelli | Maggio 2015 13

Domenico DI PIETRO

al 2014” per concludere che “i dati confermano che l’economia sia una scienza quanto mai inesatta”. Misteri dell’economia... A spiegare gli errori di previsione che il governo italiano inserisce nei documenti ufficiali, potrebbe infatti essere un’altra motivazione che non c’entra con l’economia ma piuttosto con la politica e con la ricerca “scientifica” del consenso. Ricapitoliamo i fatti, seguendo anche i ragionamenti degli economisti “tosti” de La-Voce.info. Il Def 2015 riporta un rialzo delle stime per la crescita del Pil allo 0,7 per cento per l’anno in corso. Accade però che, in occasione dell’annuale forum Confcommercio, il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi suggerisca

qualcosa di diverso dalle stime ufficiali e parli di +1 per cento confermando i numeri forniti da Confcommercio. Ma, aggiunge la Boschi, “vogliamo essere prudenti”, aggiungendo che il suo augurio è di tornare l’anno dopo per dire “di aver sbagliato”. Il commento del ministro del “giglio magico” renziano è in realtà fortemente informativo sulla natura del problema che il governo si pone quando annuncia le sue previsioni. Per capirlo, scrivono gli economisti de La Voce.info: “Si può ritornare a un lavoro scritto quasi cinquant’anni fa, nel 1969, dal Nobel per l’economia Clive Granger. Già allora Granger faceva notare che quelli che fanno le previsioni (anche i politici) “prendono posizione” (oggi si direbbe: mettono la faccia) sapendo di andare incontro a perdite di credibilità in caso di errori, con perdite tanto maggiori quanto maggiore è l’errore di previsione compiuto. Se gli errori per eccesso e quelli per difetto facessero perdere la faccia nello stesso modo ai previsori, allora ci dovrebbe aspettare che in media i previsori ci azzecchino, non avendo una ragione per essere esageratamente ottimisti né esageratamente pessimisti. Ma i politici e il governo vengono oggi da anni di previsioni sbagliate per eccesso. Ecco allora che viene fuori la previsione di oggi del ministro Boschi, strategicamente sbagliata per difetto. La stessa conclusione a cui arrivava Granger già 50 anni fa e che è poi stata ampiamente utilizzata (con il termine tecnico di funzione di perdita asimmetrica) negli articoli accademici successivi per spiegare la presenza di errori sistematici (e prevedibili) nelle previsioni economiche istituzionali”. Quello che i dati potrebbero confermare è che il governo italiano ha una chiara asimmetria nella funzione di perdita degli errori di previsione che cerca di minimizzare. In fase recessiva la funzione di perdita penalizza maggiormente errori al ribasso rispetto a errori al rialzo e quindi il governo tende ad indicare numeri superiori ai

valori che si attende. È plausibile che in fase espansiva la direzione della asimmetria si ribalti. In fase recessiva non si vuole incidere in maniera negativa sul sentiment degli agenti economici, mentre in fase espansiva il costo di essere troppo ottimisti diventa più alto di quello di essere prudenti e conservativi. Proprio per questo motivi è meglio essere felpati e non esagerare con i botti espansivi. Le derivazioni pratiche sono tutto sommato semplici. Se le aspettative del governo sono corrette da qui a fine 2015 vedremo diverse revisioni al rialzo delle previsioni per la crescita economica. Queste revisioni non dipendono necessariamente dalla inesattezza della scienza economica ma piuttosto dalle preferenze delle autorità di politica economica, che sono preoccupate delle reazioni del pubblico alla discrepanza tra previsione ed effettiva realizzazione pratica nelle tasche della gente. Insomma anche in materia economica la fantasia al potere, condita anche da enormi razioni di neuro-economia ad uso di noi cittadini.


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Castelli

CIAMPINO

ATTUALITÀ

Dissesto del marciapiede in Viale Kennedy

LA PAZIENZA HA UN LIMITE "

C'

pur condividendo che la presenza dei pini, per la diramazione delle sue radici, rende impraticabili molti dei marciapiedi del territorio non fornisce risposte concrete e risolutive.

Ricordando ai nostri lettori che il 28 novembre 2014 è stata discussa la mozione presentata dal Consigliere Comunale Gian Massimo Di Fabio avente per oggetto la denuncia di una cittadina vittima di un incidente all’altezza dei civici 117/123 di Viale Kennedy a causa del dissesto del marciapiede, l’Assessore in tutta risposta,

La cosa più grave è la sua affermazione che, riferendosi alla sua precedente esperienza di Consigliere Comunale della precedente consiliatura, ha potuto constatare che la maggior parte delle mozioni proposte non venivano approvate dalla sua stessa maggioranza e, nonostante ciò fosse motivo di suo disappunto, oggi, si adegua in maniera eccellente a quelle consuetudini consiliari bocciando la nostra mozione.

è un limite oltre il quale la pazienza cessa di essere una virtù”. Così scriveva il politico e filosofo Edmund Burke del 1700 e l’Assessore ai Lavori Pubblici Marco Pazienza -l’omonimia è pura coincidenza- sta mettendo a dura prova quella della cittadinanza ciampinese.

C mag | Castelli | Maggio 2015 15

Roberta SCONCI

zona stessa, sta creando problemi diversi a partire dalla diminuzione dei parcheggi fino alle ulteriori difficoltà di camminare in quel tratto. E allora non era meglio intervenire immediatamente dopo la messa in opera della recinzione o dobbiamo pensare che l’Amministrazione Comunale abbia così scarsa considerazione dei suoi cittadini e reputi di averci accontentato?

L'Assessore ai Lavori Pubblici Marco Pazienza

Dobbiamo però ammettere che qualche volta l’Amministrazione Comunale tenta di sorprenderci, come abbiamo già ampiamente illustrato in un altro articolo di pari contenuto, in cui abbiamo favorevolmente evidenziato che il Comune di Ciampino, seppur non tempestivamente, ha provveduto solo nel mese di gennaio 2015 a transennare la zona. Ma secondo voi possiamo ritenerci soddisfatti di un simile rimedio “tampone”? Ovviamente no! La soluzione tampone può farci piacere perché sinonimo di un interesse, seppur minimo, alla problematica ma l’Amministrazione ha pensato alle conseguenze? Probabilmente, visto che la zona continua ad essere recintata ormai da due mesi abbondanti, non si è posta il problema e la recinzione, pur salvaguardando la

Secondo il nostro modesto parere non ci si può ritenere soddisfatti e vorrei ricordare alla Amministrazione stessa che quando le aspettative che ognuno di noi può avere sono ridotte a zero solo in quel caso ci accontenta di ciò che si ha, ma siccome ciò che ci aspettiamo da chi è stato eletto a governare il nostro Comune è principalmente la coerenza con quanto dichiarato in campagna elettorale, i cittadini pretendono e rivendicano il loro diritto di vivere in un abitat decoroso e sicuro. Allora ci chiediamo perché la nostra interrogazione, protocollata nel mese di febbraio non viene ancora discussa in sede di Consiglio Comunale ma viene addirittura superata da protocolli posteriori a quello specifico dell’interrogazione stessa? Perché non è stata ancora inserita nell’ordine dei lavori dei Consigli finora svolti? Dobbiamo pensare che non ci possono fornire risposte esaustive e definitive visto che chiediamo che vengano stabiliti i tempi di realizzazione delle opere finalizzate al ripristino dell’area in oggetto e che venga pubblicamente dichiarato se vi sono impedimenti tecnici per l’inizio dei lavori e quali sono le criticità ritenute prioritarie rispetto a quella in oggetto, come sostenuto dallo stesso Assessore, che sono state nel frattempo eseguite. Da parte nostra possiamo assicurare alla cittadinanza che provvederemo a sollecitarne la discussione in tutti i modi a noi concessi e a cui siamo già ricorsi in situazioni analoghe.


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C mag | Castelli | Maggio 2015 17

CIAMPINO

EVENTI

SOGNO O SON…

CYRANO?!

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PER INFORMAZIONI E ACCREDITI: Ufficio Stampa hello@andarte.it tel. +39 328.2077859 Orari: Lun: 10:00 - 13:00 Mar-sab: 10-13 | 17-20

MODERN MEXICO Mostra personale di Melissa Bugarini

"

M

odern Mèxico” è un progetto fotografico composto da cinque scatti in bianco e nero in cui la fotografa messicana Melissa Bugarini ha catturato il volto del suo Messico attraverso le città di Guadalajara e Città del Messico. L’essenza del lavoro di Melissa è descrivere la sua gente, i suoi luoghi, il suo Paese. In questo c’è tutta l’influenza del grande fotografo messicano Manuel Alvarez Bravo che, attraverso il bianco e nero raccontava le tradizioni e le illusioni del popolo messicano. Melissa Bugarini, agli inizi della sua carriera da fotografa, è una cittadina del Mondo legata però in modo profondo alla sua terra d’origine. “Per me è fondamentale che i progetti raccontino una storia -ha affermato in una recente intervista- ed esprimano qualcosa di più

che delle belle immagini. Cerco di realizzare la sequenza fotografica coinvolgendo la persona che vi guarda e provo a trasmettere un po' di quello che ho provato nel momento in cui ho scattato quella fotografia”. Come fotografa di moda nel 2014 ha lavorato per Jehsel Lau, rinomata stilista messicana specializzata in abbigliamento per le arti sceniche e vincitrice nel 2013 del Downy Fashion Award. Con questi scatti Melissa vuole raccontare le nuove tradizioni e le illusioni moderne del suo “Modern Mèxico”. La mostra fotografica personale di Melissa Bugarini è stata inaugurata presso la AND Gallery di Via Lorenzo Il Magnifico l’11 aprile e sarà fruibile al pubblico fino al 9 maggio.

Teatro Della Forma di Roma Via della Primavera 317

21, 22 e 23 Maggio:

ogno o son... Cyrano?!” è l’ultima produzione di casa KamaLeOnti, la Compagnia Teatrale di Ciampino autogestita e con lavori autoprodotti. Uno spettacolo in due atti, con la regia di Vanessa Baglioni, ​dove il filone leggero e godibile della Commedia si intreccia con lo spessore senza tempo di un capolavoro come quello del Cyrano de Bergerac. Un progetto ambizioso quello dei nostri attori, che porti le loro firme, seguendo quel sottile filo rosso che li accomuna tutti: la passione per il teatro. Ed è proprio portando in scena le vicissitudini del giovane guascone che questo gruppo si ritroverà a camminare su due binari paralleli: il primo, quello scenico, riproducente le eroiche avventure immaginate da Edmond Rostand; il secondo, quello della vita dei ragazzi del gruppo, non priva anch’essa dei suoi accadimenti e delle sue belle gatte da pelare. Sarà sfondando più e più volte la famosa “quarta parete” che questi moderni cantastorie scopriranno che il velo che separa la messinscena dalla realtà è ben più sottile di quello che si possa immaginare.

quattro rappresentazioni serali alle 20,00

24 Maggio una rappresentazione pomeridiana alle 17,30

Prenotazioni: 3317896556 Info: vanellulis@gmail.com



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CIAMPINO

ATTUALITÀ

LA NUOVA QUESTIONE ROMANA

UN RIFORMISMO CIVICO PER LA CAPITALE

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oma fa perdere un sacco di tempo. Ai cittadini che si pigiano dentro il tram, a quelli che inacidiscono alle file degli uffici, agli aspiranti imprenditori che si cimentano ad aprire una attività, ai commercianti che vorrebbero mantenere quella che hanno. E tutti (…) vedono quanto imbruttisce la “Grande bellezza” (…). Non c’è solo (…) l’immondizia che impreziosisce le strade. Quella è niente in confronto alla grande bruttezza di certe nostre periferie (…) costruita con perizia certosina da politici seriali delle decisioni sbagliate. Per non parlare della criminalità organizzata. I dati parlano di una Capitale del riciclo delle mafie”. Con questa visione di Roma inizia la prefazione del libro di Roberto Morassut scritta da Daniela Preziosi, giornalista de “Il Manifesto”, e presentato il 21 aprile nella Sala Consiliare del Comune di Ciampino, dal Prof. Francesco Spataro. Utile a capire meglio il perché della necessità di scrivere Roma Capitale 2.0 è stato il dialogo tra l'autore ed il Consigliere Regionale On. Simone Lupi, il Sindaco di Ciampino Giovanni Ter-

zulli e la Segretaria del Partito Democratico di Ciampino Silvia Pieri. Una occasione piuttosto unica, almeno in tempi recenti, per convocare una riflessione sulla città di Roma, dopo gli ultimi eventi di mafia, ma soprattutto di politica, cosa di cui evidentemente si sente il bisogno. Morassut affronta con severità e dovizia i cinque anni di opposizione alla giunta Alemanno, identifica Mafia Capitale non solo come un’inchiesta giudiziaria, ma come il racconto documentato della destra romana al potere a Roma e nel Lazio tra il 2008 ed il 2013. Roma Capitale 2.0 vuole essere uno stimolo per discutere della Roma reale, quotidiana, fatta dalla gente, una Roma difficile ma che è possibile cambiare allineandola alle inevitabili trasformazioni attraverso una azione politica che non comporti rivoluzioni o la pura conservazione dell'esistente. Come dice nella prefazione Daniela Preziosi "nella fisica della Capitale il galleggiamento non è previsto. Se non si va avanti si va indietro, più probabilmente a fondo".


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CIAMPINO

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IN SCENA

IL CABARET DI FABRIZIO DE LUCA CIAMPICONE in scena tra finzione e realtà, comici sul serio

ti sguardi di sfida lanciati dai presenti che sembrano silenziosamente urlarti “A Ciampicò, facce ride!”. Noi comici sentiamo subito se c’è empatia con il pubblico. Può sembrare freddo, indifferente ma se quando inizi a parlare senti un brivido simile ad una scarica elettrica che ti investe, lo respiri e capisci che tutto andrà bene. La tensione si scioglie per magia al primo sorriso per poi rapirti durante la prima risata e con il primo applauso. Il mio Maestro Antonello Liegi mi ripeteva sempre che il pubblico non va mai sfidato bensì capito, corteggiato, amato come e più di una donna; se entri dentro il suo cuore ogni frase che dirai sarà un successo, ogni piccola battuta o cambio di ritmo regalerà una risata e un applauso. Il pubblico ci sfida perché paga per ridere. Il pubblico è esigente. Sotto al palco non ci sono amici ne parenti ma una assemblea di anime affamate di buon umore e noi cabarettisti, in quell’istante in cui prendiamo la parola, diventiamo i medici che leniscono i tanti pensieri di chi ci guarda con una dose massiccia di sorrisi. Spesso chi va a vedere uno spettacolo di cabaret non si aspetta una elegante e raffinata esibizione memonica bensì uno spettacolo in cui l’attore scenda da un vetusto ed effimero trono e abbracci il cuore di chi lo sta seguendo. Questa interazione è particolarmente tipica di moltissimi cabarettisti romani. Sempre in bilico tra la finzione di un copione e la realtà di un canovaccio scritto con le scene della tua vita.

M

entre si accendono le luci sul palco, che il più delle volte, per me, è una pedana di fortuna sistemata tra i tavoli apparecchiati dei commensali, e si da un’ultima sistemata al tanto amato ed odiato microfono senza fili, si entra in scena mettendosi in gioco. Problemi quotidiani, la mia

gioventù, il rapporto di coppia, la famiglia, i vicini di casa piuttosto che le innovazioni tecnologiche che ormai sembrano renderci schiavi, sono le argomentazioni di cui amo palare. Inizia lo spettacolo, tra un misto di indifferenza e acu-

Ecco allora che ci si mette in gioco, abbandoniamo il copione e senza un apparente filo logico andiamo a braccio, improvvisiamo duetti con i presenti, ci facciamo prendere in giro e stiamo al gioco, rispondendo senza imbarazzo ne accidia. È auto ironia. Mettiamo il nostro cuore a vostra disposizione. Non recitare ma parlare all’anima di chi ci ascolta. Ecco che come per magia ogni tanto qualcuno alza la mano dal pubblico, come

fossimo a scuola, per dirci “è vero, capita anche a me” oppure “mio marito fa la stessa cosa” piuttosto che “sembra che parli di me”. La magia si è realizzata, parlando della mia vita, dei miei problemi, delle mie difficoltà fisiche e psicologiche sono sceso tra di voi e vi ho fatto ridere. Mi sono messo in gioco. Vi ho donato me stesso e voi mi avete ripagato con un applauso. Ma il vero miracolo è quando, spento il microfono e le luci qualcuno mi si avvicina e con voce sommessa e gli occhi lucidi mi dice “A Ciampicò, per un ora mi hai fatto dimenticare tutti i problemi”. Ed io grazie al mio pubblico per un’ora dimentico i miei. Questo sono io. Questo è per me il Cabaret. Questo è il mio modo di essere comico sul serio.

PROSSIMO SPETTACOLO Venerdi 15 Maggio: Ciampicone Comicando Cabaret allo Cherie Club (Via strada del Barco 7, Bagni di Tivoli). Per prenotazioni: comicandolive@libero.it Anche su Facebook: Fabrizio de Luca Ciampicone fans club ciampicone@libero.it www.ciampicone.it


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Castelli

CIAMPINO

CELEBRAZIONI

SANTA MARIA GORETTI Accolte a Ciampino le Reliquie della "Bambina di Dio"

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iovedì 16 Aprile la città di Ciampino ha avuto l'onore di accogliere, presso l'Istituto Suore Passioniste “San Paolo della Croce”, le Sacre Spoglie di Santa Maria Goretti, che è stata poi celebrata Sabato 18 Aprile con una Santa Messa presieduta dal Vescovo di Albano, sua Ecc.za Mons Marcello Semeraro, presso la parrocchia “Gesù Divino Operaio”

il video delle celebrazioni di Santa Maria Goretti è visibile su youtube/Calcio a 5 Live

La storia di Maria Goretti, più di qualsiasi altra, da sempre commuove i fedeli, per la tenerezza, la virtù e la forza del perdono che vi sono impresse. Una storia in cui si contrappongono un' estrema povertà materiale e un' altrettanto estrema ricchezza interiore. Maria nacque a Corinaldo (Ancona) il 16 ottobre 1890, da una famiglia povera e legata alla terra. Dopo aver passato 3 anni a Paliano, si trasferì con la famiglia nell'Agro Pontino, dove poco dopo suo padre morì, e a lei, seconda di sei figli, toccò il faticoso compito di mandare avanti la casa. Ma la vita di sacrifici non impedì alla bambina di maturare un incondizionato amore per Cristo, che la spinse a chiedere insistentemente a sua madre di poter ricevere la Prima Comunione, nonostante le ristrettezze economiche. La vita della bambina venne spezzata il 5 luglio del 1902, quando Alessandro Serenelli, un giovane di 18 anni, la aggredì e tentò di violentarla, e reagì alle sue resistenze accoltellandola. Maria morì dopo un'operazione, il giorno successivo, e prima di spirare perdonò il suo assassino.


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CIAMPINO

Fabrizio RINALDI rinaldi_fabrizio@hotmail.com

STORIA DI UN GIOVANE

TORREFATTORE

H

o sempre dei bei ricordi sul caffè, sin da piccolo, quando mi avventuravo sulla pedana del mio bar e ordinavo a voce squillante “Un latte macchiato senza schiuma!”, bevuto di corsa prima di andare a scuola, sporcandomi di latte tutte le labbra, con l’euforia di chi sta per compiere un gesto quasi proibito. Avevo sei anni, allora, ma il mio entusiasmo è rimasto lo stesso. Ancora oggi, quando ordino un caffè al bancone di un bar, provo sempre un’inspiegabile eccitazione, dovuta adesso alla curiosità e alla speranza che mi venga servita un’ottima bevanda. La-

C mag | Castelli | Maggio 2015 27

Torrefattore

voro nel bar pasticceria dei miei genitori, in quegli stessi metri quadri che avevano caratterizzato le colazioni della mia infanzia. Curo principalmente la parte relativa al caffè, un settore abbastanza impegnativo, soprattutto negli ultimi tempi, ovvero da quando abbiamo acquistato una tostacaffè e una nuova macchina per l’espresso, tramutandoci a tutti gli effetti in una piccola torrefazione. L’idea è nata principalmente da mio padre che si portava addosso questa intuizione da sempre e in qualche modo io l’ho ereditata, facendola mia, e cercando a tutti i costi di metterla in pratica.

Nel luglio 2011 è iniziata la mia avventura. Ho scritto su Google “Come aprire una torrefazione” ed ho scoperto che diverse aziende in Italia promuovevano un prodotto molto interessante: una tostacaffè. Questa poteva tostare un solo chilo alla volta, era semi automatica e molto semplice da usare. Ognuno aveva le sue caratteristiche ed un suo prezzo. Ho scelto quella che si presentava meglio, da entrambi i punti di vista, e contattato l’azienda che la produceva. Nel giro di un paio di settimane il proprietario stesso di questa ditta, insieme ad un tecnico, sono venuti di persona nel mio bar insieme al loro modello di tostacaffè e mi hanno mostrato il suo funzionamento, tostando in quell’occasione diversi chili per mostrare tutte le fasi del processo. Subito sono sorti diversi problemi, tra cui l’emissione dei fumi, il consumo eccessivo di corrente, gli accordi con il nostro fornitore di caffè e l’assistenza sulla macchina per l’espresso. Ma è risaputo che la volontà e l’entusiasmo spostano le montagne, quindi in breve siamo riusciti ad abbattere tutti gli ostacoli. E ad ottobre di quello stesso anno ho tostato da solo il mio primo chilo di caffè. Inutile dire che è uscito malissimo, l’ho bruciato, e di conseguenza, surriscaldando la macchina, ho rovinato anche i chili seguenti. Inoltre la miscela di caffè crudo che stavo acquistando non mi convinceva, ma non ero ancora in grado di crearne una personale. Il bar si riempiva di fumo ad ogni tostatura, intossicando i clienti e gli abitanti del palazzo che ospita il nostro locale. Avevo pensato addirittura di restituire la macchina e tornare in ginocchio dal mio ex fornitore di caffè, ma ho resistito. Mi sono informato, ancora su internet, e ho chiesto consiglio all’azienda che mi aveva venduto la tostacaffè. Ho fatto costruire una canna fumaria più lunga e più resistente che cacciasse completamente il fumo verso il cielo. Restava il problema della miscela. In quei tempi avevo preso a frequentare una torrefazione situazione al centro di Roma, conosciuta in tutto il mondo. Il Caffè Sant’Eustachio. In quel posto ho ritro-

vato l’incanto dei luoghi senza tempo, pieni di fascino e nostalgia, e ho scoperto nuovi odori e suoni che parlavano di caffè in un modo che non avevo mai notato. Prendevi un caffè e ci scoprivi tutte le meraviglie del mondo (con il tempo ho capito fino in fondo le tecniche di questa cosiddetta meraviglia e ora mi sembra tutto più reale, e scontato, ma all’epoca, nell’innocenza di chi non sa, fu per me come tornare bambino, a bere quel famoso latte macchiato senza schiuma). I proprietari del locale sono due fratelli, ma con uno in particolare, Raimondo Ricci, ho stretto una bella amicizia. È stato lui il primo a parlarmi in modo esauriente di Coffea Robusta e Coffea Arabica, ed elencare le diverse nazioni nel mondo che producevano il caffè e la caratteristica di ognuno di essi. Se adesso sono arrivato fin qui, lo devo anche a lui. Mi diede il contatto del suo fornitore, Stefano Panichi, proprietario di un’importante azienda di importazione e vendita di caffè crudo. E da quel momento le cose presero una prospettiva diversa. Lo incontrai una mattina d’inverno, a Fiumicino, in un enorme capannone che la sua azienda usa come deposito per i sacchi di caffè. Restai incantato da quello scenario. Fino ad allora avevo acquistato il caffè crudo sempre e solo in pratiche confezioni da un chilo, già miscelato, e ignoravo come si mostrasse all’origine. Scoprii che ogni sacco pesa esattamente sessanta chili, una misura internazionale, e che ogni paese situato geograficamente intorno alla zona equatoriale, ne produce diverse qualità. Capii che l’Arabica è un tipo di caffè più pregiato e aromatico, mentre la Robusta serve a dar corpo e crema e questa differenza si mostrava evidente analizzando i vari tipi di caffè crudo. Nacque tra me e Stefano un rapporto di reciproca stima. Lui divenne il mio maestro e per mesi lo tempestai di telefonate, chiedendogli consigli sulla miscela che insieme a lui, passo dopo passo, stavo creando. ...continua il prossimo numero



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Castelli

ROCCA PRIORA

Ufficio Stampa Comune Rocca Priora

PULIZIE

DI PRIMAVERA CON LA BELLA STAGIONE PARTONO IMPORTANTI LAVORI DI MANUTENZIONE

C

on l’ingresso della primavera ricominciano i lavori di ordinaria e straordinaria manutenzione nel comune di Rocca Priora. Il primo intervento, già in corso d’opera, è la risistemazione del Belvedere, conosciuto anche come piazzale Zanardelli. La piazza panoramica sotto Palazzo Savelli infatti è stata liberata dalle piante ormai prive di vita, distrutte dalla nevicata di tre anni fa. Al loro posto saranno ripiantumati nuovi alberi autoctoni. Opere di manutenzione straordinaria invece nella frazione di Colle di Fuori, dove saranno sostituite, nei prossimi giorni, le grondaie dell’edificio dell’Istituto Comprensivo Duilio Cambellotti e quelle del cimitero comunale. Per quanto riguarda le strade invece, la settimana successiva alla Pasqua inizieranno i lavori di manutenzione del manto stradale in: via del Passero Solitario, via Soland sul Spree, via dei Pioppi, via Valle Clementina, via Marcucci, via del Sassone, via dei Narcisi, via del Vergaro, via Olimpia, via delle

Orchidee, via Fonte della Tegola. I lavori prevedono il rifacimento del tappetino, del manto stradale e della segnaletica orizzontale e verticale. Molto soddisfatto l’assessore Massimo Fedeli, che detiene anche la delega alla Manutenzione dei Beni Comunali: “Dobbiamo cercare prima di tutto di conservare bene quello che abbiamo -ha detto l’assessore- partendo dalle strade, che una volta finito l’inverno mostrano evidenti segni di dissesto. Da qui all’inizio dell’estate -ha concluso Fedeli- saranno molte le strade che verranno definitivamente risistemate”. Anche l’assessore all’urbanistica, Anna Gentili, ha voluto rimarcare come “l’amministrazione comunale sia attenta ai bisogni di tutta la cittadinanza, compresa quella residente nella frazione di Colle di Fuori. Siamo coscienti che solo rilanciando tutte le zone del nostro paese -ha continuato l’assessore- contribuiremo davvero ad uno sviluppo pieno e concreto di Rocca Priora”.


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Eventi

Eventi VELENO, IO DI TE FACCIO A MENO 10 Maggio fino al

TEATRO. Teatro de' Servi

Roma

BEATE NOI 6 24 Maggio Maggio

dal

al

LA SCUOLA DELLE MOGLI Roma 5 17 Maggio Maggio al

TEATRO. Teatro Quirino Vittorio Gassman

Commedia con un meccanismo comico perfetto, che mantiene intatto il fascino elegante di una macchina teatrale curata e rifinita. Attraverso una rilettura in siciliano, attenta a non intaccare la struttura della commedia, i personaggi acquistano una nuova linfa che si inserisce nel solco che la grande tradizione teatrale siciliana ha percorso. Un mondo a misura di un interprete come Enrico Guarneri che attraverso una vis comica forte ed energica fa rivivere con slancio il personaggio di Arnolfo. Una scuola delle mogli mediterranea che condivide un meccanismo che qui ripercorre l'improbabile e claustrale educazione che l'anziano Arnolfo pretende di imporre ad Agnese per garantirsene la fedeltà. Si tratta infatti di una riscrittura ottenuta adoperando i modi di dire e di fare isolani. Il risultato? Un testo estremamente efficace che, mantenendo intatta la sua struttura drammaturgica, restituisce il sapore e il colore della commedia originale.

Roma

TEATRO. Teatro dei satiri

Roberto D’Alessandro ed Enzo Casertano sono Memè e Pepè, due appassionati del loro mestiere che lavoravano felicemente fianco a fianco: offrivano coiffeur, manicure, cerette e tutti i migliori trattamenti estetici... eppure sempre meno clienti si affacciavano al Premiato Salone di Bellezza da Memè e Pepè e da un giorno all’altro si videro costretti ad abbassare definitivamente la saracinesca. Tra maschere di bellezza al mirtillo, shampoo alla spina di cactus, abiti griffati e collane di perle che nessuno compra più, i due visagisti vivono ora nel retrobottega di quello che fu il loro Premiato Salone, addossandosi reciprocamente la colpa del fallimento. La forzata convivenza dà luogo ad esilaranti battibecchi e situazioni divertenti, in un animato botta e risposta di battute acide e velenose. La paura di uscire e la loro incapacità di avere contatti con il mondo esterno ci proietta in un comico e fantasioso rapporto al limite della follia. dal

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Questa divertentissima pièce -diretta da Diego Ruiz e scritta da Mauro Graiani e Francesca Nunzi- è la storia di Santa Rita da Cascia e Santa Silvia da Brescia che scoprono di aver perso il loro posto nel calendario e di essere state retrocesse a Beate. La colpa è, come al solito, della globalizzazione. Eh sì! Perché tutti questi stranieri e queste nuove canonizzazioni obbligano i santi meno pregati a lasciare il posto a santi nuovi e molto più trendy. Come risolvere la situazione? Un comune mortale direbbe: Ci vorrebbe un santo in Paradiso!. Ma per loro due l’unica speranza è tornare sulla Terra e compiere un miracolo eclatante che restituisca loro la notorietà! “Beato me! -ha dichiarato Ruiz- perché guidare Milena Miconi e Francesca Nunzi in questa meravigliosa aventura è stato un privilegio, un viaggio oltre i confini della fantasia. Ho avuto a disposizione due attrici duttili, piene di talento e dotate di un’invidiabile autoironia”.

9 Maggio

NINA ZILLI

Roma

MUSICA. Auditorium Parco della Musica Il vulcanico talento di Nina Zilli torna a Roma dopo il successo alla 65esima edizione del Festival di Sanremo con “Sola”, primo singolo estratto dal nuovo disco “Frasi&Fumo”, prodotto da uno dei più grandi musicisti e produttori italiani, Mauro Pagani. “Sono una cantante, amo ogni posto dove si possa cantare, sia un teatro o un club, con quell’energia sudata e fumosa, con la caldazza e l’umanità che ti avvolge a ogni nota”. Con la sua verve e raffinatezza indiscusse, è pronta a conquistare il pubblico con le canzoni del nuovo disco e i suoi successi più amati, insieme a brani in cui si incontrano i riferimenti musicali dell’artista: dal soul, al blues, al jazz, fino all’incanto di Nina Simone ed Etta James. Zilli ha due dischi di platino, tre d’oro, e tre partecipazioni a Sanremo. Inoltre ha rappresentato l’Italia all’Eurovision Song Contest, ha vinto due Wind Music Awards ed è stata candidata agli MTV Europe Music Awards e ai TRL Awards.


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Eventi

Eventi FILUMENA MARTURANO 10 Maggio

Velletri

TEATRO. Teatro Tognazzi

Roberto D’Alessandro ed Enzo Casertano sono Memè e Pepè, due appassionati del loro mestiere che lavoravano felicemente fianco a fianco: offrivano coiffeur, manicure, cerette e tutti i migliori trattamenti estetici... eppure sempre meno clienti si affacciavano al Premiato Salone di Bellezza da Memè e Pepè e da un giorno all’altro si videro costretti ad abbassare definitivamente la saracinesca. Tra maschere di bellezza al mirtillo, shampoo alla spina di cactus, abiti griffati e collane di perle che nessuno compra più, i due visagisti vivono ora nel retrobottega di quello che fu il loro Premiato Salone, addossandosi reciprocamente la colpa del fallimento. La forzata convivenza dà luogo ad esilaranti battibecchi e situazioni divertenti, in un animato botta e risposta di battute acide e velenose. La paura di uscire e la loro incapacità di avere contatti con il mondo esterno ci proietta in un comico e fantasioso rapporto al limite della follia.

21 3 Maggio Giugno

dal

al

LE NOZZE DI FIGARO Roma OPERA. Teatro dell'Opera Quest’opera immortale racconta in quattro atti le vicende dei personaggi de Il Barbiere di Siviglia e ne costituisce idealmente il seguito. Dopo essere riuscito a sottrarre a Don Bartolo la bella Rosina, il conte di Almaviva la sposa, ma poi si innamora della cameriera Susanna. Susanna e Figaro, l’ex barbiere di Siviglia che ha aiutato il conte a sposare Rosina, sono innamorati e stanno per sposarsi. Il conte offre loro una stanza nel proprio palazzo. La mattina delle nozze Figaro si compiace della generosità del conte ma Susanna lo disillude dicendogli che quella generosità non è disinteressata poiché vuole rivendicare lo ius primae noctis. A complicare ulteriormente il matrimonio dei giovani innamorati interviene Marcellina che reclama il diritto di sposare Figaro in virtù di un prestito concessogli in passato e mai restituito. Don Bartolo appoggia la vecchia per vendicarsi del fatto che Figaro aveva aiutato il conte a sottrargli Rosina.

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I DETECTIVE SELVAGGI 25 Maggio

Roma

LETTERATURA. Auditorium Parco della Musica Un appuntamento immancabile nella rassegna “Vi racconto un romanzo”: Valentina Cervi legge “I detective selvaggi” di Roberto Bolaño, grande affresco generazionale latinoamericano. Figlio di un camionista e di un’insegnante, Bolaño nasce in Cile nel 1953. Dopo un’infanzia agreste, nel 1968 si trasferisce con la famiglia a Città del Messico, dove non fa che leggere e scrivere poesie. Nel 1973, tornato a Santiago in autostop per sostenere Allende, arriva giusto in tempo per il golpe. Arrestato, fugge e torna in Messico, dove nel 1975 fonda l’infrarealismo, una sorta di dada che terrorizza i salotti letterari. Questo isolamento lo spinge in Catalogna e per lungo tempo non riesce a pubblicare, finché nel 1995 incontra l’editore Jorge Herralde di Anagrama, che in sette anni gli pubblica nove libri, grandi successi internazionali. Il 15 luglio 2003 Bolaño muore dopo una lunga malattia. 2666, il suo capolavoro postumo, esce poche settimane dopo.

THE WALL 2015 26 Maggio

Roma

MUSICA. Teatro Olimpico “Tenere concerti era diventata un’esperienza alienante, e così maturai la piena consapevolezza del muro che ci divideva dal nostro pubblico”. Nacque così “The Wall”, album pubblicato nel 1979, il più famoso dei Pink Floyd, opera solista di Roger Waters. E proprio “The Wall” è lo spettacolo che il 26 maggio i Fluido Rosa riproporranno a Roma: vent’anni fa, il 26 aprile del 1995 al Palladium loro furono la prima cover band a realizzarlo, dopo sei mesi di prove, con proiezioni e tanti attori sul palco. Sul palcoscenico del Teatro Olimpico il pubblico potrà ammirare proiezioni, coreografie e “muri” che saranno abbattuti alla fine dello spettacolo. La formazione dei Fluido Rosa è composta da: Derek Wilson alla batteria, Adriano Lo Giudice al basso, Roberta Lombardini alla voce, Maurizio Perfetto alle chitarre, Gabriele Marciano alla voce e alla chitarra acustica, Danilo Cherni alle tastiere e alla voce, e Cristiana Polegri alla voce e al sax.


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CASTELLI... e dintorni

CASTELLI...

LIBRI

e dintorni

Redazione

“ROMA VISTA CONTROVENTO”

PRESENTAZIONE DEL NUOVO LIBRO DI FULVIO ABBATE

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O T U B I R T

Yolanda FUERTES GARCIA

ARTE D'IDENTITÀ

GIANFRANCO BUTINAR OMAGGIA IL MAESTRO CALIFANO

D "N

el romanzo c’è tutto: la Roma sfregiata dalle scritte, delle indulgenze plenarie, delle chiese vuote, delle consolari piene di zoccole, la Roma dei delitti senza risposta, dei condoni, dei palazzinari, dei primari, delle primarie, della P2, della P3 e della P38. La Roma delle stanze di Raffaello e delle stanze di Palazzo Grazioli..."."Roma vista controvento" è il personalissimo e imprescindibile vademecum della Caput Mundi di Fulvio Abbate, edito da Bompiani e presentato martedì 21 aprile da Carlo Verdone e Barbara Palombelli presso Fandango Incontro (Via dei Prefetti, 22). Un romanzo dedicato alla Città Eterna scritto da un siciliano, romano dal 1983, che dopo quasi dieci anni torna a dimostrare d’essere tra i più attenti conoscitori dell’Urbe. Roma è vista controvento perché controvento o controcorrente si trova il suo autore. "Adesso Roma te la racconto io, altro che folklore veltroniano dei miei colleghi", ha scritto su Facebook. “I romani dovrebbero ricevere un sussidio dall'Unesco per non lavorare, semplice comparse sparse in un luogo irripetibile". Carlo Verdone è l'eccezionale testimonial del romanzo. "Sacralità e profanazione perenne s'inseguono senza tregua in questo giro turistico che Fulvio Abbate compie per il nostro diletto. E tutti noi

glie ne siamo veramente grati", si legge in uno stralcio dell'introduzione di "Roma vista controvento". Verdone ha elogiato il racconto e conferito al suo autore un riconoscimento importante. Abbate è riuscito a catturare l'essenza di Roma, da romano. Roma per davvero, nella sua millenaria contraddizione, senza lustrini, senza indulgenza, con la ferocia e la spietatezza di cui solo un amante deluso è capace.

i Franco Califano ce n’è uno. Lo sanno tutti. Quelli che non hanno mai potuto soportarlo. Quelli che l’hanno amato senza condizioni. Perché con un genio non ci saranno mai vie di mezzo. Al Maestro non si poteva -non si può- arrivare con il freno a mano tirato. Il Maestro se n’è andato il 30 marzo 2013 e due anni dopo, ancora una volta, dobbiamo ringraziarlo per aver lasciato una scheggia dell’anima nel suo amico fedele, nel suo confidente, nel suo allievo prediletto. Perché il 29 aprile Gianfranco Butinar ha operato una sorte di miracolo sul palcoscenico del Teatro Olimpico di Roma. Ha portato in scena Califano. Sì, proprio lui. Tre ore di canzoni -dai “classici” ai brani meno conosciuti, tutti capolavori-, aneddoti e ricordi durante le quali Butinar è diventato un gigante in mezzo ad uno scenario essenziale: uno schermo a destra, con immagini e filmati del Poeta, ed un altro maestro -questa volta della chitarra, a sinistra, Giandomenico Anellino. Un momento da ricordare? Tutti. Impossibile sceglierne uno: dalla stupenda interpretazione di Renato Zero di Daniele si Nasce al meraviglioso duetto con un altro animale da palcosenico, Marco Facchini, a “La nevicata del ‘56” o “Tutto il resto è noia”. Il Califfo si è fatto carne ed ossa in Gianfranco Butinar. Un omaggio accurato e genuino ad una personalità complessa, malinconica, sempre irresistibile. Lontano, molto lontano, dagli opportunisti che hanno voluto trasformarlo in un fenómeno da baraccone, imitazioni scadenti che non sono altro che una maschera grottesca di una vita straordinaria di eccessi mai negati. Butinar

struggente, ironico, incantevole, più vero del vero. Una lezione di vita e di mestiere. Immenso. Un omaggio nel core della “sua” Roma, che è arrivato pochi giorni prima del Festival di Cannes, in cui “Non escludo il ritorno” parteciperà il 19 maggio. Un film imprescindibile che appena sei mesi fa Marco Müller aveva liquidato dal Festival di Roma. Franco ancora una volta emarginato dalla sua città. Proprio lui, che aveva esportato ovunque la romanità da vero poeta. Grazie, Gianfranco. Per aver fatto giustizia. Per averci fatto capire, più che mai, che vive chi vive… e non chi c’è. Perché tutto il resto è noia.


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INSIEME

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EVENMTESOE

Redazione

DEL

SULLE ONDE DELLA LEGALITÀ Grande successo della conferenza stampa / dibattito organizzata dal SAP

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ui la polizia non gioca né prende il sole”. Il 18 aprile la Lega Navale Italiana di Ostia ha ospitato la conferenza stampa/ dibattito “Insieme sulle onde della legalità”, organizzata dal SAP (Sindacato Autonomo di Polizia), di cui è segretario regionale Francesco Paolo Russo. Tra gli interventi anche quello del Dirigente del Commissariato Lido di Ostia, Antonio Franco, che ha ringraziato pubblicamente “le donne e gli uomini che de più di sei anni collaborano con me e che hanno portato i risultati che oggi sono sotto gli occhi di tutti”. Erano presenti tra gli altri Giulio Incoronato (SAP), Cristiano Roio, Silvio Savini e Carlo Pelliccioni -vice segretari Regionali Sap Lazio-, Gianmarco Taccola

-segretario locale SAP-, Paolo Fieni dirigente Sap, Rita D'Innocenzo (SAP) esponenti politici, imprenditori, Enrico Corsetti -della Lega navale di Ostia, che ha portato il saluto del presidente Tullio Picciolini- e l’attore lidense Enzo Salvi, presidente onorario ACAH. Francesco Russo ha dichiarato che l’obiettivo della conferenza è stato “quello di portare a conoscenza di una serie di dati sui risultati conseguiti nel corso degli ultimi anni dall’organico del Commissariato Lido di Roma, puntando il dito sulle croniche carenze che vanno dall’organico, alle autovetture passando per un territorio che per estensione territoriale numero di abitanti, meriterebbe un impegno e degli investimenti

sulla sicurezza, senza precedenti. All’incontro hanno partecipato giornalisti, esponenti delle istituzioni, della politica, delle associazioni di categoria, personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo oltre a tutta la cittadinanza. “Sono veramente orgoglioso e soddisfatto -continua Russo- della partecipazione di tutto il pubblico che ha sposato la nostra causa. Abbiamo centrato il nostro obiettivo: rendere pubblica la realtà del commissariato di Ostia, che negli ultimi mesi è entrato nell’occhio del ciclone perché sembra che doppo 40 anni abbiano scoperto che sul territorio fa affari la mafia. Così abbiamo deciso di spiegare con i numeri quello che è l’attività del Commissariato”. E i dati parlano chiaro: quasi 560 persone arrestate, quasi duemila denunciate a vario titolo, 94mila persone e 36mila auto controllate e 45 chili di droga sequestrata dal 2010 ad oggi. “Dati che per quello che dovrebbe essere un commissariato sono clamorosi. La pianta organica del Commissariato del Lido risale agli anni ’80 e prevedeva 145 unità a fronte dei 111 operatori dei ruoli ordinari, 4 tecnici e 2 dirigenti che esistono tutt’oggi. Il Commissariato gestisce quasi 300mila persone d’inverno, ovvero in condizioni normali, che diventano circa 600mila d’estate, senza calcolare i territori limitrofi. Pratica-

mente un poliziotto su oltre 2525 abitanti. Francesco Russo ha voluto sottolineare che “il conseguimento dei brillanti risultati deriva in gran parte dallo spirito di abnegazione, la professionalità e la conoscenza del territorio di chi opera ad Ostia. Questi ragazzi fanno miracoli, sono abituati a doppi e tripli turni. E se ci sono colleghi presenti da 30 anni forse è una fortuna, non è un problema: immaginatevi una nuova leva per strada, ad Ostia, senza conoscere volti e storia di una città così estesa…”. Perché chi difende i difensori? “Ci difendiamo da soli. Siamo in uno Stato che purtroppo ha ormai deciso che ci dobbiamo autotutelare. Sono diventato un poliziotto che deve difendere la polizia, pare quasi che fino ad oggi su questo territorio abbiamo giocato, non abbiamo combattuto”.

Francesco Russo, Silvio Savini, Enzo Salvi e Cristiano Roio


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Redazione

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A R T S O M ESE

16 Marzo - 26 luglio 2015

DEL M

CHAGALL LOVE AND LIFE

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DOVE

alla collezione dell’Israel Museum di Gerusalemme giungono per la prima volta in Italia 140 lavori di uno degli artisti più amati del Novecento, Marc Chagall, il cui linguaggio è così universale da essere amato e riconosciuto da tutti, e che, tra tutti gli artisti del secolo scorso, è rimasto fedele a se stesso pur attraversando guerre, catastrofi, rivoluzioni politiche e tecnologiche. Attraverso disegni, olii, gouache, litografie, acqueforti e acquerelli, la mostra racconta la sua poetica influenzata dal grande amore per la moglie Bella e dal dolore per la sua morte prematura avvenuta nel 1944, ripercorrendo la sua vita e la sua arte che fu commistione delle maggiori tradizioni occidentali europee, dall'originaria cultura ebraica a quella russa, incontrollato con la pittura francese delle avanguardie. Le 8 sezioni tematiche della mostra disegnano una mappa artistica e spirituale complessa e caleidoscopica. L’originalissima lingua poetica di Chagall nasce infatti dall'assimilazione delle tre culture cui appartiene: la cultura ebraica (dalla cui tradizione visiva dei manoscritti ornati egli trae gli elementi espressivi, non prospettici a volte mistici della sua opera); la cultura russa (cui attinge sia attraverso le immagini popolari dei luboki che attraverso quelle religiose delle icone); la cultura occidentale (in cui assimila grandi pittori della tradizione, da Rembrandt agli artisti delle avanguardie che frequenta con assiduità). Ma l’opera di Chagall è anche altro, perché la sua meraviglia di fronte alla natura, il suo stupore di fronte alle creature viventi conferisce un'arcaicità quasi medievale alla sua poetica novecentesca.

EURO

Chiostro del Bramante Via Arco della Pace 5, Roma

ORARIO Da lunedì a venerdì, dalle 10 alle 20 Sabato e domenica dalle 10 alle 21 (la biglietteria chiude un’ora prima)

BIGLIETTI Intero: Euro 13 Ridotto: individuale Euro 11; Gruppi: Euro 10; scuole: Euro 5

PER SAPERNE DI PIÚ www.chiostrodelbramante.it www.ticket.it/chagall #ChagallRoma #LoveAndLife

SURGELATI

ITALIA R


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FAMuO' SE

Romina DODDI

fondo ancora oggi leggo il mio amato Dylan Dog ed ho una certa passione per il genere “fantasy”; è deciso quest’anno ci sarò anche io.

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PASSI

ROMICS 2015 N

on è possibile pensavo, incredibile, da non credere, non mi tornavano i conti. Così continuavo a ripetere fra me e me. Intanto sono rimasta per almeno tre minuti a bocca aperta come un pesce, sotto uno dei tanti manifesti che qualche giorno fa pubblicizzavano alla nuova Fiera di Roma

l’evento “Romics” ormai arrivato alla sua XVII edizione. Mi colpì per due ragioni: la prima perché l’icona impressa sul manifesto era un uomo vestito in jeans, giacca nera e camicia rossa, non poteva che essere lui, il protagonista del mio fumetto preferito, Dylan Dog; la seconda ragione era perché erano trascorsi ben 17

L’impatto appena arrivata è stato davvero d’effetto, sia per le dimensioni della fiera, infatti la location è decisamente più grande rispetto alla vecchia fiera e soprattutto perché mi sembrava di entrare a poco a poco in un mondo parallelo, di trovarmi catapultata in un set cinematografico, varcata la soglia mi trovavo a camminare a fianco di noti super eroi, personaggi dei cartoon e dei fumetti, c’erano proprio tutti finché improvvisamente ho visto proprio lui: “Spiderman” il mio preferito. Da ragazzina ho sempre sognato di poterlo incontrare. Ecco finalmente è accaduto, anche se fugace l’ho immortalato in una bella foto-ricordo. Entusiasta, continuo la mia visita, quando vedo due esseri strani, parecchio grossi e verdi, mi avvicino e… Ma aspetta un momento, sono proprio “Fiona e Shrek”, bellissimi ed anche loro immortalati in una foto.

anni dall’ultima volta che mi ero recata al “Romics”. Era il 2001 quando per la prima volta il “Romics”, festival internazionale dedicato al fumetto, animazione, games fu ospitato a Roma alla vecchia fiera; un grande evento dedicato agli appassionati del genere. Una sorta di nostalgia e grande curiosità mi ha pervasa, in

Si tratta dei “Cosplay”, persone di ogni età, che si mascherano per gioco e sono davvero moltissimi. È divertente ritrovarsi in mezzo a tanti personaggi tutti insieme. Un aspetto interessante tra l’altro è osservare l’abilità artistica e creativa di queste persone, i materiali utilizzati per creare le maschere, così ben fatte e curate nei dettagli; infatti, qualcuno di loro mi dice che hanno cucito da sé i propri abiti, ricercato materiali e stoffe particolari, insomma apprendo che c’è una ricerca accurata ed una grande abilità dietro tutto questo. La realizzazione così minuziosa delle maschere oltre che con finalità ludiche per poter interpretare e vestire i panni del proprio personaggio preferito, avviene anche per un altro motivo, infatti vengo a sapere che in questa occasione verranno premiate le maschere più belle ed i vincitori potranno partecipare in qualità di rappre-


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CASTELLI...

e dintorni

sentanti per l’Italia all’“EuroCosplay di Londra”; non ho capito bene di cosa si tratta ma dal nome altisonante e dall’interesse che mostrano queste persone dev’essere un evento di grande importanza per gli appassionati del genere. Girando mi perdo tra i vari stand, alcuni dedicati al mondo dei fumetti di sempre: Tex, Nathan Never, Dylan Dog, l’intramontabile Topolino ma ci sono anche molte novità dal mondo dell’Editoria del fumetto, altri stand sono commerciali, dedicati a piccoli ninnoli e gadget di ogni genere ispirati al mondo fantastico. Non solo stand, ma anche workshop, tavole rotonde ed esibizione di materiali scenici, come le armature di Iron Man. Per i più piccoli, c’è uno spazio dedicato a laboratori di fumetti e giochi creativi. Tra gli eventi degni

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FAMOSE DU' PASSI

teriale è considerato ancora oggi un porta fortuna per le famiglie. Per il poco tempo a disposizione e per il gran numero di persone presenti, non sono riuscita a dedicare l’attenzione dovuta a tutti gli stand, ma porto con me soprattutto la sensazione che mi ha lasciato sulla pelle questo evento: una ventata di allegria, colori nella mia mente ed una festa per gli occhi.

sogni dove tutto può accadere, senza per questo perdere il contatto con la realtà, cogliendo un’ occasione ludica e magari per poche ore immergersi in un mondo fatto di magia, sogno o illusione che dir si voglia, l’importante è che ci si senta un po' più forti, un po' più allegri, d’altronde prendere se stessi né troppo né troppo poco seriamente, credo sia un ottima regola per fare di questa nostra vita un viaggio impegnativo e serio ma così irresistibilmente avventuroso ed esilarante.

Mi piace pensare che nonostante il periodo di crisi che stiamo attraversando la gente trovi il modo di divertirsi e forse perché no, rifugiarsi a volte in un mondo fatto di

Romics replica il suo appuntamento dal 1 al 4 ottobre 2015, credo proprio che tornerò ma non so dirvi in quale veste…

di nota c’è il premio “Romics d’oro 2015”, un riconoscimento artistico di rilievo per artisti e fumettisti. Con grande piacere ha vinto tra gli altri, Bruno Brindisi, uno tra i maggiori illustratori italiani, lo ricordo per aver disegnato il numero 51 di Dylan Dog “Il male”, ma anche per Tex e Diabolik. Interessante lo spazio dedicato alla bellissima mostra di “OKiagari Koboshi project”, piccoli monaci che rimangono sempre in-piedi, si tratta di piccoli oggetti artigianali realizzati in cartapesta e decorati in svariati modi e con colori vivaci e variegati. L’oggetto nasce 400 anni fa nella città di Fukushima come souvenir da vendere in occasione del Capodanno e proprio per la capacità di restare sempre in piedi data la loro forma ed il ma-

la piada di Lella di Rimini fatta a mano

un posto tranquillo con tavoli anche all’esterno



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Moda

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TATTOO

Noir Studio TATTOO

del pollice e il polso, così da creare un punto di unione esclusivo anche nella semplice stretta di mano oppure il nome dell'amato affiancato dall'ideogramma “vita”, pratica in uso ancora oggi in tutto il mondo all'epoca chiamata Kishibori. L'impeto che portò all'esponenziale diffusione del tatuaggio giapponese fu dato dallo sviluppo della xilografia e la divulgazione della novella cinese Suikoden: storia di coraggio e ribellione illustrata da ricche stampe raffiguranti uomini intenti in gesta eroiche, con i loro corpi decorati di dragoni, fiori, tigri ed immagini religiose. Tale successo della novella portò la popolazione a voler emulare gli eroi protagonisti nel tatuarsi il corpo e furono gli stessi artisti xilografi ad iniziare la pratica del tatuaggio, usando spesso gli stessi strumenti impiegati per creare le loro stampe sui blocchi di legno.

TATUAGGIO GIAPPONESE

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n Giappone i tatuaggi sono chiamati Irezumi (“ireru” inserire, “sumi” inchiostro). L’origine dei tatuaggi giapponesi affonda le sue radici nell’Antichità, facendo essi la loro prima apparizione già nel periodo Yayoi (300 A. C.-300 D. C.). Altra antica testimonianza dell’Irezumi è argomentata nell’antologia imperiale Nihon Shoki (720 D. C.) dove l'imperatore Richu ordinò di tatuare di nero la zona vicina all’occhio destro della salma di un traditore della corte, da qui l’accezione “losca” del tatuaggio divenen-

do punitivo: venivano infatti praticati marchi indelebili sulla pelle del criminale, come strisce nere sulle braccia, introducendolo così nella categoria dei reietti e dei criminali. All’inizio del periodo Tokugawa il tatuaggio divenne peculiarità distintiva anche di altre categorie sociali. Il tema dell’amore, ad esempio, sia dichiarato, passionale e segreto, acquisì il suo simbolo, gli amanti si tatuavano un punto nero sulla mano, al centro tra l’attaccatura

Fu durante il periodo Meiji quando il governo giapponese voleva proteggere l’immagine della nazione agli occhi dell’Occidente, che agli irezumi fu nuovamente attribuita una connotazione negativa, legata alla criminalità venendo addirittura proibita. A restarne affascinati erano comunque gli stranieri che iniziarono a voler imparare l'arte dell'Irezumi permettendone la diffusione in tutto il mondo dando vita a quella che oggi può essere definita arte underground del tatuaggio. Dopo la II Guerra Mondiale, il tatuaggio tornò ad essere legale. Per molti anni fu, però, associato con la mafia giapponese, la Yakuza, i cui membri sono dotati di tatuaggi che ricoprono ampie parti del corpo. L’arte del tatuaggio ha infatti giocato un ruolo principale nella fondazione di questo clan malavitoso. Gli individui marchiati sulle braccia ogni volta che commettevano un crimine cominciarono infatti ad essere visti dal resto della popolazione come figure da emarginare. Questo li portò a unirsi e a formare il gruppo di crimine organizzato che esiste ancora oggi. Essendo i tatuaggi punitivi una

fonte di vergogna per questi soggetti, decisero quindi di coprirli creando tatuaggi decorativi attorno ai marchi di criminale. Ancora oggi in Giappone alcuni luoghi pubblici come bagni e terme vietano l’ingresso a chiunque abbia tatuaggi sul proprio corpo; chi ha tatuaggi tende perciò a portarli in segreto. A questo scopo esiste una tradizionale “tuta” tatuata che ricopre gran parte del corpo lasciando una parte pulita al centro del petto, permettendo di indossare camicie senza mostrare il tatuaggio. Oggi rimane comunque un arte caratterizzata da simboli con un forte significato spirituale che nasconde molteplici interpretazioni che la rendono affascinante e misteriosa allo stesso tempo.


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Moda

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FASHION BUSINESS

Valentina

PARADISO ALL'IMPROVVISO

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a due giorni ero rintanata a casa, non riuscivo nemmeno ad alzarmi, così decisi di andare dal medico. Il responso è stato chiaro. Troppo stress e poche ore di sonno. Lo stress è il male dei nostri tempi, chiediamo a noi stessi più di quanto ogni essere umano dovrebbe fare. In fondo sono una perfezionista, penso, ma niente è più importante della mia salute. Ed eccomi li su un altro aereo. Io, 11 kg di trolley con dentro lo stretto necessario ed un buon libro. Una frase di quel libro mi colpì: “Non era un romanziere: sapeva raccontare soltanto la sua vita, ma la sua vita era appassionante e lui la raccontava bene, con uno stile semplice, concreto, senza vezzi letterari”. Pensare alla vita di ogni essere umano che avevo incrociato mi emozionava sempre e credo che ognuna di esse presenti quel particolare così speciale da essere

raccontata. Mentre mi perdevo nei miei pensieri, atterrai a St. Maarten (Caraibi). Appena uscii dall’aeroporto avevo già i piedi pieni di sabbia. Dopo quattro passi ero a Maho beach per scattare una foto agli aerei che atterravano a due passi da quella spiaggia. Tutti noi lì, con il naso all’insù, ad aspettare che un aereo passasse ad un palmo da noi. Con la sabbia su ogni centimetro della mia pelle salii in macchina (opto quasi sempre per la macchina anche se un giro dell’isola in taxi costa 25$ p. p.) direzione spiagge. Il mare di St. Maarten è incredibile, passai per Orient Bay (una delle spiagge più belle sul lato dell’Atlantico) per poi ridirigermi sulle spiagge del mar dei Caraibi. Trovai una spiaggetta di finissima sabbia bianca e decisi di fermarmi.

Sdraiata sotto un albero non avevo più pensieri, svaniti, sentivo solo il suono delle onde, la morbidezza della sabbia sotto il mio corpo, il canto degli uccellini e ammiravo i colori magnifici del paesaggio. Ogni colore sembrava più intenso. Mi alzai e corsi verso il mare. L’acqua era calda al punto giusto sui miei piedi, non ci pensai un attimo e mi lasciai cullare da quel mare così calmo. Rilassandomi ascoltavo i battiti del mio cuore. Dopo essere stata per molto tempo in quella dimensione paradisiaca decisi di uscire e di stendermi sull’asciugamano, all’ombra. Il trolley era aperto vicino a me ove la sabbia, portata dal vento, occupava il poco posto rimasto all’interno. Rimasi lì per due ore tra un bagno e una buona lettura fino a quando vidi il sole tramontare. Il cielo era “diviso”, rosso fuoco da una parte e blu notte dall’altra. Come dicono: “se un’alba o un tramonto non ci danno più emozioni, significa che l’anima è malata” ed io ero davvero emozionata, come una bimba che vede per la prima volta un tramonto. Giorni in solitaria passati tra St. Maarten e St. Barth, giorni passati a ritrovare me stessa prima di ripartire verso St. Lucia e il rumore. A St. Lucia sembra di ritornare alla civiltà. Decisi di farmi un giro verso sud con il mio autista, John. 42 km dividono Castries (la capitale) dai Pitons (il simbolo dell’isola). Non sono 42 km lineari, l’unica strada percorribile è piena di buche e curve. St. Lucia è montuosa e per questo non facemmo altro che salire e scendere per strade piene di curve. Il bello di tutto ciò fu l’andatura di “crociera” che mi permise di osservare la rigogliosa vegetazione dal finestrino. Effettuammo varie fermate tra cui una a Canaries, una piccola cittadella di pescatori, per poi proseguire verso i Pitons. Ho ancora in mente la prima volta che li vidi da lontano in tutta la loro imponenza. Arrivai a Soufriere e da lì un’imbarcazione mi portò a esplorare l’isola dal

mare. Un po’ di snorkeling tra pesci e tartarughe, dove la natura è ancora incontaminata e lo stress non sanno ancora cosa sia. È proprio nuotando insieme agli “animali del mare” che capisci la dimensione del tuo “io”. Li osservavo vicino a me e mi estraniavo da me stessa in quella “bolla” chiamata acqua. Finii il giro e tornai da John, direzione vulcano e cascate. In fondo St. Lucia è di origine vulcanica e per soli 3$ si può entrare, farsi una passeggiata nella foresta e dei bagni “curativi”. Non mi trattenni molto poiché ero giunta ai caraibi per la dimensione mare-“isolamento”. John mi accompagnò al mio albergo ad Anse de Pitons, secondo me uno dei luoghi più incantevoli della costa del Mar4 dei Caraibi di St. Lucia. Una delle poche baie di sabbia bianca sull’isola, racchiusa tra i due Pitons. Ero arrivata in paradiso senza essermene accorta?

PAGINA PUBBLICA VALENTINA BUGGIO


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Cinema Moda e TV

INTERVISTA INTERVISTA

Paolo ORANGIS paolinochiamalinus@deliradio.it Foto: Sonia ALOISI

SONIA BRUGANELLI

VI PRESENTO "ADELE VIRGI"

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ualcuno dice che dietro un grande uomo c'è sempre una grande donna. Sonia Bruganelli, moglie dell'amatissimo conduttore televisivo Paolo Bonolis, non da l'idea di stare dietro al suo "grande uomo", ma di affiancarlo. Una grande donna che grazie alla sua forte personalità e allo spirito imprenditoriale, ha saputo costruirsi nel tempo un'identità professionale di successo e soprat-

tutto, cosa non facile, indipendente da colui che, da oltre 10 anni, è suo marito. Mamma di 3 bambini, sei a capo della società Sdl2005 che si occupa di casting per la tv, ora la nuova avventura con la linea d'abbigliamento per bambine "Adele Virgi": sei una grande lavoratrice!

C mag | Moda | Maggio 2015 53 Fondamentalmente sono così di carattere. Forse all'inizio è stata anche una reazione spontanea al fatto che vivendo con una persona che è impegnata così tanto e così in vista, sentissi poi la necessità di crearmi degli spazi miei. Io mi sono laureata in Scienze della comunicazione un anno dopo aver conosciuto Paolo, quindi già studiavo in quel settore e a prescindere da lui, era l'ambiente in cui avrei voluto lavorare: quando ho avuto l'opportunità di farlo, mi ci sono messa seriamente perchè era un lavoro che già mi apparteneva e per il quale avevo studiato. La "Sdl2005" quest'anno compie 10 anni e per fortuna va avanti da sola perchè ho dei collaboratori spettacolari, quindi ho deciso di fare qualcosa che mi tenesse occupata ma che mi permettesse di "mettere in mezzo" anche le bambine: avendo fatto 3 figli (Silvia, Davide e Adele) non mi sembra il caso di uscire di casa la mattina e tornare la sera, non ha senso. Ed ecco che nasce "Adele Virgi". Sì, il tutto nasce dalla fantasia di mia figlia Adele alla quale da sempre piace molto colorare, disegnare, inventare... Un giorno mi mostrò un disegno e mi disse: "Mamma, mi piacerebbe molto avere un vestito così"! Decisi allora di farglielo fare da una sarta per il suo compleanno e quando lo videro le sue amichette a scuola, chiesero entusiaste come avere un vestito da loro disegnato. Abbiamo fatto poi una sorta di concorso, dove tutte queste bambine disegnavano degli abiti che poi avremmo creato, da lì ne è nata una collezione e poi da cosa nasce cosa! Lo store, a due passi da Ponte Milvio e inaugurato il 23 aprile scorso, rispecchia esattamente il carattere del brand: colore, dolciumi e piccole casette per bambole di pezza a sottolineare l'importanza del gioco. Noto una forte voglia di stimolare la fantasia

dei bambini. Esatto! Grazie ad "Adele Virgi", le bambine hanno la possibilità di riscoprire il piacere della creatività. Pensa che, sia sul nostro sito internet (www.adelevirgi.it), che in negozio attraverso uno schermo touchscreen, si ha anche la possibilità di personalizzare il proprio vestitino prima di acquistarlo scegliendo il colore della gonna, del pezzo sopra e della cinta... Un po‘ come facevamo noi da piccole con il gioco "Gira la moda". In questo caso però tutta la fantasia delle bambine diventa poi realtà!


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Cinema Moda e TV

INTERVISTA INTERVISTA

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SONIA BRUGANELLI

mente! Quando poi ho cominciato questa avventura, mi sono ovviamente fatta affiancare da persone del settore che mi hanno aiutato a conoscere meglio questo mondo. Si avvicina l'estate, cosa andrà per la maggiore? Sta tornando di moda il cotone e, approposito di estate, è quasi pronta anche la linea di costumi da bagno. Per quanto riguarda i colori: le bambine farebbero tutto rosa ma in linea di massima i colori accesi e vivaci piacciono sempre: il giallo, il glicine, il turchese sono sempre richiestissimi!

Quali sono i modelli della collezione? Abbiamo quattro modelli base: Adele, Federica, Becky e Alma che sono i nomi delle bambine che li hanno disegnati. Come loro, ogni modello ha il proprio carattere, la propria forma e la propria personalità: in questo modo, ogni bambina che deciderà di indossare i nostri abiti, potrà scegliere il vestito più vicino al proprio modo di essere. Inoltre, viaggiando abbastanza e continuando a maturare idee lavorative anche quando sono in vacanza, ho voluto creare una "linea viaggi": vestitini che

richiamassero alcuni posti che ho visitato e che mi hanno ispirato per via di colori e/o immagini caratteristiche come ad esempio il Kenya con i suoi batik, forme d’arte espressiva molto potenti e rappresentative dei luoghi che attraversa. Qual è il tuo rapporto con la moda? Ho una "passionissima" per la moda! Sono una compratrice molto fissata e selettiva su alcuni abbigliamenti però fino a poco tempo fa se mi parlavi di stoffe, pelli, ecc. non sapevo distinguere le tante varianti sincera-

Tua figlia Adele ha capito l'importanza che ora ha per te questo suo gioco? Sì, le ho spiegato che quello che per lei è, e deve restare un divertimento, per la mamma ora è lavoro. Quando abbiamo fatto il servizio fotografico per il catalogo ad esempio, le ho spiegato il motivo di quelle foto, specificandole che non era necessario le facesse, perchè c'erano anche altre bambine. Dal momento in cui però avesse accettato di farle, c'era bisogno che si impegnasse per quell'oretta senza però togliere la bellezza del poterci giocare. Se c'è il fotografo che arriva da Catania, il personale del trucco e del parrucco, ecc., è giusto farle capire che c'è gente che si sta impegnando e sta lavorando affinchè quella che è stata un'idea sua, possa diventare poi qualcosa di più importante anche per un futuro quando sarà grande, chissà! Gli altri figli, Silvia e Davide sono un pò gelosi? Silvia no perchè essendo una bambina, anche se un pò più grande, si diverte anche lei. Ammetto che Davide un pochino sì: mi sta già chiedendo quando faremo una linea di scarpini, magliette e palloni da calcio! Per adesso ci concentriamo su "Adele Virgi", perchè le idee sono davvero tante e... coloratissime!


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Arte e Storia

PITTURA

Redazione

LE TRE

VERITÀ

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uest'opera si potrebbe intitolare Paradiso, Purgatorio e Inferno, se si considerano gli elementi dall'alto in basso. Infatti, in alto a destra, appaiono Eva ed Adamo dopo la cacciata: Eva sorregge un Adamo affaticato e abbruttito. A sinistra appare il viso di un uomo dai tratti tipicamente africani, a indicare l’Africa come culla dell’Umanità e quindi l’Eden perduto dai due primi… Al centro, quasi in sovrimpressione, la Sindone, i tratti fondamentali del Cristo che salvifica attraverso la sofferenza e riunisce i tre regni o le tre fasi dell’Uomo. A lato della Sindone c'è la morte a indicare che bisogna morire per poter rinascere a nuova vita e non solo fisica e materiale. La Madonna con il bambino è lei, la progenitrice, Dio-Dea, nel suo ventre nasce la Vita. L’amore materno-filiale indica anche la più alta espressione dell’Amore. In basso vi è l’Inferno con tutti i suoi demoni tra i quali un angelo senza volto. L'angelo rappresenta la promessa di una nuova coscienza attraverso le prove “infernali” che la vita ci propina: senza il male, il bene non avrebbe una ragione d’essere. Ecco il senso della tre Verità: la prima è l’età dell’oro che l’uomo ha perso e ne è consapevole. La seconda è l’accettazione di tutto ciò che è, la morte e la rinascita sono aspetti della stessa medaglia. La terza è la disponibilità a rimettersi in gioco per una nuova vita, dopo aver attraversato l’inferno personale.

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Arte e Storia

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Carlo Eugenio MORGANTI

STORIA E CIVILTÀ

Storico e Medico

so elettorale. Ecco perché nell’epoca demo-liberale le qualità morali e professionali degli uomini politici hanno un peso assai relativo. Anzi paradossalmente l’incompetenza e l’inadeguatezza morale del politico alimenta l’illusione democratica in quanto solo lui sembra il legittimo rappresentante della massa, essendo la competenza e la moralità proprie di una minoranza. La legge democratica della maggioranza è la legge del peso, della materia, della massa appunto, che schiaccia tutto quello che incontra sulla sua via. E la massa è stata da sempre condotta ove “Altri” hanno voluto, anzi si potrebbe dire che la sua funzione storica consiste nel lasciarsi condurre essendo un elemento passivo, una “materia” nel senso aristotelico del termine. Per questo non si vuole che la massa evolva intellettualmente e moralmente divenendo finalmente libera. Si fa credere a questa massa che essa non è “comandata”, che essa decide spontaneamente e si autogoverna, ed il fatto che ci creda indica a che punto è giunta la nefasta influenza dei politici pseudo democratici.

NON C'E DEMOCRAZIA

SENZA MERITOCRAZIA

L

o scempio della nostra bella città è stato possibile solo durante questo corrotto regime democratico. Definita come autogoverno del popolo la democrazia così come è oggi è impossibile. La grande abilità dei politici democratici dell’epoca contemporanea consiste nel fare credere al popolo che esso si governi da sé. Ed il popolo si lascia persuadere volentieri tanto più che così si sente adulato. Per creare questa illusione si è inventata l’“opinione

della maggioranza”, detta oggi “opinione pubblica” come presunto principio di democrazia. Ma l’opinione pubblica è qualcosa che si può facilmente dirigere e modificare. Ricordo che nei primi anni del ‘900 quando ero giovane c’era chi parlava di “Fabbrica dell’opinione”, espressione giustissima. Necessario al politico, o chi per lui, è disporre dei mezzi materiali per ottenere il consen-

Recentemente in Italia lo strapotere di questi, ormai una vera e propria casta, è giunto a tal punto da instaurare ben tre governi nazionali, quelli di Monti, di Letta e di Renzi, senza libere elezioni. E la massa? “Se gratta”, direbbe Pasquino. Accetta supina in silenzio. La sonorità e la ripetitività martellante delle parole e dei nomi basta a dare l’illusione della validità della politica e dei suoi esponenti. È evidente che si tratta di una suggestione paragonabile a quella degli ipnotizzatori. Per questo motivo “ipnotico” in televisione dalle sette di mattina fino a tarda notte vengono trasmessi a ritmo continuo programmi di “approfondimento politico”, a cura di zelanti giornalisti di regime, un vero e proprio “bombardamento”, addolcito da trasmissioni culinarie e sportive, secondo la regola latina del “panem et circenses”.

Nulla di nuovo sotto il sole. Già all’inizio del ‘900 il fenomeno veniva definito “verbalismo”: parole, parole, parole e ancora parole. Ma oggi, con i potenti e molteplici mezzi di comunicazione, detti non a caso “massmedia”, la conseguenza è devastante: una società decerebrata e senz’anima, senza rispetto per niente e per nessuno. Attenzione, però: come ammoniva Platone oltre duemila anni fa, “in mezzo a tale licenza nasce e si sviluppa una mala pianta, la Tirannia” (“La Repubblica, libro VIII). Dalle democrazie degenerate infatti sorsero i Mussolini e gli Hitler…


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Arte e Storia

IL PERSONAGGIO

C mag | Arte e Storia | Maggio 2015 61 Guillermo ALLEN-SCHULTZ

EDGAR ALLAN

POE

IL GENIO MALEDETTO

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crittore, poeta, critico letterario, giornalista, editore e saggista statunitense. È considerato uno dei più grandi e influenti scrittori statunitensi della Storia. “Fondatore” del racconto poliziesco, della letteratura dell'orrore e del giallo psicologico, finì per diventare anche uno dei rappresentanti maggiori del racconto gotico. Nacque a Boston il 19 gennaio 1809, figlio di due attori girovaghi, David Poe Jr. (rampollo di una famiglia di commercianti che abbandonò tutto per darsi alla sfortunata carriera di interprete teatrale) ed Elizabeth Arnold (attrice europea, anche lei di scarsa fortuna). Gli stenti e le privazioni dovute alla miseria a cui erano ridotti costrinse Edgar a sopravvivere alla fame e al freddo assieme ai due fratelli. Rimasto presto senza genitori, venne accolto nella famiglia del ricco commerciante John Allan di Richmond (ecco il perché del doppio cognome) che nel 1815 si trasferì in Inghilterra,

dove fu istruito nelle migliori scuole, con ottimi risultati. Sei anni dopo è di nuovo in America, studia all’Accademia di Richmond dalla quale sarà espulso per condotta licenziosa nel 1825, anno in cui apparirà in lui il primo sintomo di quella deviata passione gotica per la morte, l’orrore, le chiese abbandonate e i cimiteri. In quell’anno si innamorò della madre di un compagno di corsi, un amore morboso, destinato a scaternarsi ancor più quand’ella morì repentinamente. Per mesi Edgar attese tramonti piovosi o nebbiosi per andare a dormire sulla tomba di lei. Di questo periodo sono le prime liriche: To Helen, Lenore, Irene. Ebbe una focosa relazione con

la futura poetessa Elmira Royster Shelton, interrotta dal padre di lei per vecchi rancori nei confronti di John Allan. Nel 1826 abbandona la casa del padre adottivo, il quale si rifiuta di pagare i debiti di gioco da lui contratti all’università costringendolo a trasferirsi a Boston per evitare il carcere. Qui, nel 1827, pubblica a sue spese Tamerlano e altri poemi, opera d’impronta byroniana che gli consentirà la prima modesta fama nell’ambiente letterario della città. Dopo una parentesi all’Accademia di West Point, nel 1835 scrive per diversi giornali giornali e sposa la cugina tredicenne Virginia Clemm. Tra il 1837 ed il 1838 scrive e pubblica Storia di Arthur Gordon Pym, forse il suo libro più importante in quanto maggior testimonianza del suo modo di scrivere che mescola logica, terrore e angoscia. Nel 1839 pubblica la prima raccolta di racconti intitolata Racconti del grottesco e dell’arabesco, in cui sono contenuti alcuni famosissimi racconti: La caduta della casa degli Usher, Morella, William Wilson e Conversazione di Eiros e Charmion. Nel 1841 scrisse Il ritratto ovale e La maschera della morte rossa, dando i natali anche a I delitti della Rue Morgue, capostipite letterario del genere poliziesco. Nel racconto figura per la prima volta l’alter ego di Poe, Auguste Dupin, antesignano degli investigatori deduttivi che avranno in Sherlock Holmes il

più celebra rappresentante. Negli anni a seguire potrà godere del suo unico barlume di notorietà pubblicando con immenso successo Lo scarabeo d’oro, Il pozzo ed il pendolo, Il cuore rivelatore, nonché il Corvo ed altre poesie, tutte opere che l’autore impernia sul concetto panteista metafisico in cui ha sempre creduto. Nel 1846 l’ombra della disperazione si riaffaccia nella sua vita facendogli perdere la moglie a causa di una tubercolosi devastante. Sprofonda in una totale eclissi emotiva, beve sempre di più e distrugge la sua fama ancora acerba facendo irruzione a conferenze e nei salotti bene completamente strafatto di laudano e di ogni tipo di alcolici. Il 3 febbraio del 1848 tiene a New York la conferenza Eureka, poema in prosa in cui descrive un universo in evoluzione che anticipa alcuni importanti temi della cosmologia moderna. Ed il 7 ottobre viene trovato delirante in Baltimora e morì pochi giorni dopo. Le circostanze esatte della sua morte non sono mai state chiarite. Poe non rimase mai sufficientemente lucido per spiegare come si fosse trovato in tali gravi condizioni, né come mai indossasse vestiti che non erano i propri. Tutti i referti medici sono andati perduti. L’ipotesi più comune dice fosse alla ricerca della poetessa Shelton, finendo per essere rapito e sfruttato come "elettore forzato". Alcuni sostengono che si trovasse lì per partecipare alle sedute di una setta esoterica di cui



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Arte e Storia

L'OCCHIO DI LISA

ARTE E MODA

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Lisa Bernardini Presidente Occhio dell'Arte Direttore Artistico

www.occhiodellarte.org www.attraversolepieghedeltempo.it occhiodellarte@gmail.com info@occhiodellarte.org www.lisabernardini.it info@lisabernardini.com Mobile 347-1488234

A CASA DAVI "I

l mio è un impressionismo orfico al servizio dell’immaginario di chi osserva". Così, Roberto Gallo, pittore umbro d'origine e cosmopolita per scelta di vita, descrive il suo operare tra colori e tele. Nel fine settimana le sue tele hanno dato sfoggio di sé in "Casa Davi", alle porte di Roma. Tra giardino e stanze della bella villa di stile e colori toscani, i quadri di Gallo hanno fatto da sfondo ad un evento di moda in cui si presentava la collezione della "Rione Carducci".

co Giorgio Palumbi, in un divertissement in crescendo che è riuscito a spaziare su quanto e su cosa l'occhio dell'osservatore e del fruitore medio di Arte riesca a vedere dentro una tela o un'opera pittorica in genere. A curare il ritorno di Gallo sul territorio romano è stato Torquato Frattini, capace di restituire questo pittore alla sua città d'adozione dopo più di venti anni di assenza. Frattini ha anche sottolineato che per espressionismo orfico Gallo intende riprodurre un 'impressione della mente che solo ad occhi chiusi e sognando – come nella ‘cecità’ di Orfeo – può avvenire e diventare visione. Sempre a proposito di colori, il bianco ottico affiancato dal blu marine e da un rosso di grande vitalità ed equilibrio sono stati i tratti distintivi, decisi e di carattere che la Rione Carducci ha messo in primo piano nella collezione primavera estate nello stesso pomeriggio. La stilista romana Daniela G. Ricci, scegliendo tra i migliori filati di produzione italiana, ha riconfermato la capacità di innovazione nella ricerca tecnica di ciò che va pro-

posto al mercato. Nel defilè ha voluto privilegiare come top di gamma il filato Siro, di provenienza fiorentina e prodotto dalla Bemiva, dal quale ha ottenuto una viscosa di assoluta vestibilità, delicata al tatto e con un leggerissimo livello di elasticità. Siro non è stato però protagonista unico e solo della collezione. Al suo fianco anche il lino col quale sono stati realizzati dei poncho kimono dal taglio raccorciato, rivisitazione estiva di un modello già divenuto cifra stilistica della maison. Vestiti e maglie sono stati affiancati da un’altra novità nella linea: camicie, sia sportive che eleganti. Ora ampie e morbide, ora caratterizzate da piegoline ed apparente plasticità, tutte comunque pensate per sottolineare una femminilità senza età. Va detto, inoltre, che la Rione Carducci sta riscuotendo grande interesse all'estero dove ha da tempo avviato una consistente commercializzazione nei paesi arabi, in Australia e negli States; ma anche nei paesi scandinavi, in Russia e Giappone e Cina.

Gallo, due occhi vispi di eterno ragazzo, tante esperienze di avventura vissute in prima persona e un'insolita ritrosia ai complimenti, è stato degno cicerone a quanti abbiano chiesto un'interpretazione del suo segno e genio pittorico. Molti i presenti, tra i quali anche Antonio Marini, procuratore generale della Corte d'Appello di Roma, accompagnato dalla signora Elisabetta. Ma poi anche volti noti della tv e dell'intellettualità romana. A tracciare una descrizione accurata della peculiarità del segno dell'artista è stato il criti-

In alto: due momenti della giornata Lisa Bernardini eRoberto Gallo in una foto di archivio di Flavio Di Properzio


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Scienze

MEDICINA

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Claudia CONTI Dentista

QUANTI SANNO COSA

SONO GLI INTARSI?

E

quanti sanno che in molti casi sono valide alternative alle classiche capsule, senza però essere altrettanto invasivi e distruttivi?

Sì, perché le capsule richiedono la trasformazione irreversibile dei denti su cui vengono applicate, che sono rimpiccioliti e diventano monconi perdendo per sempre la loro integrità strutturale e, spesso, la loro stessa vitalità. Gli intarsi, invece, sostituiscono solo una parte del dente e, a seconda del materiale con cui vengono realizzati, possono essere cementati come le capsule tradizionali o, più spesso, attaccati adesivamente con cementi dello stesso colore del dente e di materiale compatibile con l’intarsio; il legame che si forma è affidabile e duraturo e ci consente, in caso di carie che si sviluppano dopo, di intervenire come se il complesso

dente-intarsio fosse un dente naturale perfettamente integro: si rimuove la carie e si ricostruisce la cavità con materiale composito, allungando la vita del manufatto senza ulteriori interventi con notevole risparmio biologico ed economico. In pratica ci sono solo pochi casi in cui siamo costretti ad optare per le capsule tradizionali, e sono quelli in cui i margini della cavità si trovano troppo al di sotto della gengiva o in cui la qualità dei tessuti non è adatta per procedure di adesione. Anche se la quantità di dente residuo è minima, è possibile optare per un intarsio, che, se opportunamente realizzato, svolge una funzione protettiva valida quanto quella che ci si aspetta da una capsula. Verrebbe da chiedersi, considerando tutti i pregi di un intarsio, come mai questi manufatti siano così poco

conosciuti. Perché si continua a consigliare e a montare tante capsule? La questione è, cari pazienti, che per proporre un intarsio bisogna saperlo fare. Bisogna saper preparare il dente, lucidarlo a specchio, prendere un’impronta potenzialmente più complicata e, se si tratta di intarsi adesivi, prima di cementarli allestire tutto ciò che serve per garantire l’isolamento del campo operatorio con la diga di gomma (questa sconosciuta!). Durante e dopo la cementazione sono molti i dettagli cui bisogna prestare attenzione, affinché il lavoro sia davvero perfetto. E tutto questo per un costo al paziente sempre inferiore a quello della capsula. Forse non conviene imparare a farli?


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Tiziana VESPERTILLI

Arte&Cultura Scienze

BIOLOGIA

cell: 347.7208617 musicista studiosigen@virgilio.it - tives6@virgilio.it

STAMINALI

VERSO NUOVE TERAPIE TUMORALI

L

e cellule staminali sono cellule primitive, non specializzate, dotate della capacità di trasformarsi in diversi tipi di cellule del corpo attraverso un processo denominato differenziamento cellulare (pluripotenza), sono inoltre capaci di replicarsi infinitamente o quasi (autorinnovamento). Queste due caratteristiche le differenziano dalle cellule di tutti i tessuti che si comportano come specializzate e che dopo un certo numero di divisioni si esauriscono. Ciò le ha rese da anni oggetto di studio da parte dei ricercatori per curare determinate malattie, sfruttando la loro duttilità come dei veri e propri “pezzi di ricambio” ideali per riparare tessuti e organi danneggiati. Appena fu scoperto il potenziale delle staminali nacque subito il problema etico, ancora irrisolto, che costringe a scegliere tra due principi morali, il dovere di preveni-

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Biologa e consulente sull'igiene e la sicurezza degli alimenti

re o alleviare la sofferenza e il dovere di rispettare il valore della vita umana. Nel caso della ricerca sulle cellule staminali embrionali, è impossibile rispettare entrambi questi principi, visto che per ottenere le cellule staminali embrionali, l'embrione stesso deve essere distrutto e ciò significa distruggere una potenziale vita umana. Quindi quale principio morale dovrebbe prevalere? Molti paesi hanno scelto di regolare la ricerca sulle cellule staminali embrionali in modi molto diversi mentre in molti paesi non esistono ancora leggi esplicite atte a disciplinare la ricerca sulle cellule staminali umane. In Gran Bretagna, per esempio, è perfettamente legale la ricerca ma le leggi in materia sono rigorose: gli scienziati britannici possono utilizzare embrioni umani a fini di ricerca fino a quattordici giorni dopo la fecondazione dell'ovulo, momento, in cui l'embrione è un insieme di

cellule, grande più o meno come un quarto della testa di uno spillo (0,2 mm). Essendo l'utilizzo di embrioni una questione di grande controversia in termini etici, gli scienziati di tutto il mondo continuano a cercare altre fonti di cellule staminali efficaci come le embrionali. Oggi possono essere prelevate cellule staminali da diverse fonti come: il cordone ombelicale, il sacco amniotico, il sangue, il midollo osseo, la placenta, i tessuti adiposi, con ottimi risultati e da diversi anni vengono trapiantate per curare linfomi, leucemie o altri tumori. Inizialmente si pensava che le cellule staminali somatiche si trovassero solo dove servisse un continuo ricambio di cellule, ma i ricercatori ne stanno trovando praticamente in ogni parte dell'organismo, inoltre, da qualche anno è possibile produrre anche in laboratorio cellule staminali (staminali pluripotenti indotte) a partire da cellule provenienti dalla pelle o da altre parti dell'organismo, facendo così "tornare indietro" la cellula dal suo processo di differenziamento. La scoperta scavalca in certa misura le questioni etiche

legate all'uso delle staminali embrionali e apre le porte all’affascinante mondo dell’impiego delle staminali per la prevenzione dei tumori. Il ruolo delle staminali nel cancro è particolare: queste alimentano la crescita del tumore, per cui potrebbero diventare in futuro il bersaglio o lo strumento di nuove terapie. In molti tipi di tumore è stato, infatti, dimostrato che il loro numero determina l'aggressività della malattia, inoltre sembra ormai chiaro che siano le staminali a dare origine, spesso a distanza di anni, alle recidive che possono colpire un paziente in cui il cancro, in un primo momento, sembrava del tutto estirpato. Questo fenomeno sembra comune a quasi tutti i tumori. I ricercatori stanno quindi studiando i meccanismi cellulari che distinguono le staminali del cancro da quelle che sostengono il normale ricambio di tessuti dell'organismo per colpirle in maniera mirata. In questo modo, almeno in teoria, si potrebbero curare in futuro tutti i tipi di tumori, indipendentemente dalle loro caratteristiche specifiche.


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Scienze

PSICOLOGIA

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f.stati@tiscali.it

NOI E L’ALTRO

onoscere l’altro significa innanzitutto conoscere se stessi. Se riusciamo a rimanere in contatto con i nostri limiti e con le nostre emozioni possiamo pensare di instaurare con l’Altro un rapporto autentico. Saper incontrare il nostro interlocutore significa non rifiutarlo. Senza che ce ne accorgiamo non ascoltiamo e questo fa innescare il rifiuto. Se l’altro si sente rifiutato, ci rifiuterà a sua volta. Spesso si parte dalla pretesa di essere capiti in modo incondizionato, come se questo fosse un diritto acquisito. Se l’altro vive queste nostre pretese come una imposizione, allora si allontanerà. Perché non si sente capito e compreso. Perché sente che non può contare su di noi. Un altro ostacolo nella conoscenza dell’Altro è rappre-

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Felice STATI Psicologo e Psicoterapeuta

sentata dall’orgoglio narcisistico. Cioè dalla immotivata ed insana convinzione di credere ciecamente che ciò che pensiamo noi sia giusto, ciò che diciamo noi sia giusto e che ciò che pensa o dice l’altro non lo sia. La considerazione e l’attenzione che tanto fortemente desideriamo dall’Altro si ottiene solo se gli trasmettiamo fiducia e se gli comunichiamo con onestà le nostre speranze e le nostre paure. Quando ci sentiamo capiti e non giudicati allora di conseguenza saremo comprensivi e tolleranti. Se ci sentiremo apprezzati e importanti per noi stessi lo saremo anche per la persona con cui vogliamo instaurare una relazione. Appare fondamentale pertanto potersi separare dai nostri sentimenti disfunzionali e dalle nostre

strategie comportamentali poco costruttive. Di solito a tal fine chiedo ai miei pazienti di scrivere i loro pensieri, i loro sentimenti e le loro paure. Cioè tutto quello che di loro non accettano e giudicano negativamente. Questo semplice gesto permette la rottura della simbiosi che abbiamo con i pensieri negativi ed è il primo passo per entrare autenticamente in contatto con se stessi e con l’Altro.


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Benessere

BELLEZZA

Belli Come il Sole Salone di bellezza e benessere

EPILAZIONE LASER

I

l laser a diodo ci permette di andare ad agire su quelle zone particolarmente ricche di peli con una azione sicura che garantisce risultati impareggiabili. Vi permetterà di liberarvi dei peli superflui, affidandovi nelle mani di un esperto che utilizzerà una tecnica certificata scientificamente. Il laser a diodo può agire in tutte le zone ricoperte da peli. È efficace sia per chi si trovi ad affrontare un’alta concentrazione di bulbi piliferi in una zona, sia per chi vorrebbe invece rimuovere quei pochi peli che rendono una zona brutta da vedersi e da accarezzare. È possibile offrire sedute personalizzate per tipologia di cute e di pelo. La luce pulsata ha come obiettivo la melanina che è presente anche sulla cute. Il tempo di ricrescita varia dai 21 ai 30 giorni. Il laser a diodo, non essendo aggressivo sulla melanina, permette di trattare con suc-

cesso anche fototipi più scuri senza rischi. Il tempo di ricrescita varia dai 45 ai 60 giorni. Sono tecniche testate, che se vengono messe in opera da personale specializzato non ci sono danni sulla cute. Il trattamento non è doloroso e non crea in genere problemi di alcun tipo. L’unica sensazione che avvertirete è quella di un leggero riscaldamento della vostra cute che molti trovano piacevole. Una seduta dura pochi minuti. Tra una seduta e l’altra possono passare 60-90 giorni, a seconda della zona. In genere difficilmente si hanno meno di cinque sedute. Gli specialisti in Italia che si affidano a questa tecnologia sono tanti e non per cavalcare una moda. Gli studi scientifici parlano di una rimozione dell’80% nell’area trattata per i primi 6 mesi, che arriva a picchi del 90% per il primo anno, per poi tornare a quota 80 – 85% per il secondo anno.


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Benessere

OLISTICA OGNI

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Lucilla MENICI - Centro Olistico Gioia Equilibrio di Caterina Somma

CENTRO OLISTICO GIOIA EQUILIBRIO presenta:

SINTOMO

CONFERENZA GRATUITA!

Viaggio dell'anima oltre i confini dello spazio-tempo

È UN

MESSAGGIO?

V

iviamo in una società così frenetica che molte volte perdiamo parti di noi stessi senza porre la giusta attenzione. Il nostro reale benessere, ad esempio, viene messo in secondo, terzo o addirittura in ultimo piano poiché diamo maggior importanza ai mille impegni e doveri quotidiani da affrontare. Tutto ciò avviene in modo molto automatico e veloce che travolge la nostra salute, il nostro benessere. Recenti studi hanno affermato che la causa di molti malesseri sono strettamente collegati alle nostre emozioni. Una fra tutte è la medicina psicosomatica, una branca medica che mette in relazione mente e corpo; ossia il mondo emozionale ed affettivo con il soma (il disturbo), occupandosi nello specifico di rilevare e capire l'influenza che l'emozione esercita sul corpo e le sue affezioni. È stata considerata una vera e propria medicina solo all'inizio degli anni ‘30, ma in questi anni ha fatto molta strada, malgrado la resistenza della medicina ortodossa. Secondo la concezione psicoso-

matica il sintomo accusato dal paziente è un messaggio dell'inconscio, che sceglie come organo bersaglio, quello raffigurante il problema. Ad esempio, la tachicardia è correlata al problema emotivo, le dermatiti ai rapporti interpersonali, etc. I sintomi maggiormente avvertiti, che rappresentano una percentuale non indifferente di tutte le patologie, colpiscono l'apparato gastrointestinale, sia negli adulti e sia nei bambini. Già in passato studi scientifici avevano dimostrato come essere perfezionisti e stressati renda più vulnerabili alla sindrome dell'intestino irritabile. Il messaggio quindi arriva forte e chiaro: meno stress più salute… perché ogni sintomo è un messaggio! Sarebbe salutare vivere con ritmi più calmi e soprattutto mettere al primo posto il nostro ben-essere che come abbiamo visto agisce a livello fisico e mentale. Il centro Gioia Equilibrio mette a disposizione tecniche di rilassamento, meditazioni guidate, e tante altre discipline mirate proprio a ridurre lo stress ed aumentare il Benessere!

a cura di:

Lucilla MENICI

VENERDI 15 MAGGIO ORE 19,00 Breve excursus di come la scienza sia evoluta in merito all’ipnosi regressiva. Uno spazio dedicato all’ascolto e alla riflessione della nostra parte spirituale che concluderà con una bella meditazione guidata.

Info e Prenotazioni Tel 339 2856181 info@gioiaequilibrio.it Sede in via Gaspare Spontini , 27 Ciampino (Rm)


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Benessere

BELLEZZA

Annalisa BATTISTA Centro Estetico Anaïs

TRUCCO SPOSA

SI, LO VOGLIO!

P

er molte coppie il momento del white carpet è sempre più vicino... Nell'aria si respira profumo di fiori d'arancio e si sa le donne in quella circostanza vogliono sentirsi delle principesse, magari rock, hippy, bohemien... ma pur sempre principesse uniche nel loro genere. Per arrivare pronte in quel giorno ci sono dietro mesi di preparativi e di decisioni da prendere e tra le tante il trucco è forse la più difficile. Personalmente ritengo che non esista un trucco sposa, ma va sicuramente preso in considerazione tutto ciò che ruota intorno all'immagine della sposa e della cerimonia. Ecco pronte alcune regole da seguire per arrivare perfette nel giorno del Sì! Regola numero 1. Un mese prima del trucco effettuate dei trattamenti viso specifici per idratare, levigare e illuminare la pelle. Consiglio di eseguire la sera prima del matrimonio una maschera liftante. Regola numero 2. Scegliete accuratamente il make up artist, per un buon risultato è importante comunicare con il MUA. Spiegategli l'immagine che volete dare di voi al vostro matrimonio; fategli vedere l'abito e l'acconciatura.

Regola numero 3. Eseguite la prova trucco facendo una metà del viso a vostro gusto, mentre per l'altra metà lasciate spazio all'estro del make up artist e a come lui vi vede. Regola numero 4. Cercate di non stravolgervi in quel giorno, il mio consiglio è di essere la versione migliore di voi stesse. Ad esempio se non vi truccate mai evitate di presentarvi all'altare con uno smokey eye nero! Infine se fino a qualche anno fa vigeva una tacita regola di truccare la sposa il meno possibile la tendenza del 2015 è aperta a tutto, smokey eye, labbra magenta. La regola importante è mantenere un equilibrio complessivo o si sa, osa con gli occhi o con le labbra. Auguri a tutte!


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Food&Drink Cultura

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Yolanda FUERTES GARCÌA

L'INIZIATIVA

www.derev.com/it/fantasiapiedelibero

FANTASIA

A PIEDE LIBERO DIARIO DI BORDO MAGGIO 2015 Giffoni Innovation Hub, insieme a Derev (prima piattaforma di crowdfunding in Italia), sostiene il progetto “Fantasia a piede libero” in piena conformità al proprio intento che è quello di preservare l’immaginazione: impulso vitale in grado di evolverci e spingerci verso nuove direzioni. Scopri com’è facile far parte attivamente del progetto!

I

n un mondo pronto a correre e incastrato tra mille doveri quotidiani spetta ai bambini il compito di ricordarci quanto di più bello possiamo regalare a noi stessi: il potere di essere liberi. È in questo che si traduce il principio che sta alla base di “Fantasia a piede libero”… La capacità di essere ciò che si vuole nel mondo grazie all’immaginazione, senza schemi predefiniti, senza costrizioni… Creare attraverso il lato più fanciullesco del nostro Io: creare progetti, cose o più semplicemente “noi stessi”, avendo il coraggio di rischiare di uscire dagli schemi. Insieme ai bambini delle scuole elementari e medie e delle case famiglia, “Fantasia a piede libero” vuole proporre il punto di vista dei più piccoli tentando di capire

suti degli inventori dello scorso secolo, sensibilizzando i ragazzi al coraggio, all’estro ed alla forza di volontà dei grandi scopritori del passato. Quali porte può aprire la fantasia? Essa è alla portata di tutti? Sono solo alcune delle questioni irrisolte che saranno al centro delle riprese che dureranno, in tutto, tre settimane. Considerando il coinvolgimento di società di liberi professionisti nell’ambito della produzione dell’industria cinematografica e maestranze di alto profilo, abbiamo stimato un costo complessivo di 15.000 Euro che verranno impiegati nella realizzazione del docufilm.

PAROLA DI MONSIEUR DAVID

insieme a loro se un mondo adulto possa essere ancora risvegliato quel bambino interiore che sonnecchia in ognuno di noi. Questo docufilm, che verrà presentato al Giffoni Film Festival, raccoglierà riflessioni, racconti e interviste senza dimenticare grandi esempi del passato che grazie al coraggio e alla forza di credere in loro stessi hanno trasformate delle fantasticherie in rivoluzioni planetarie. I principi che ogni bambino assorbe nei primi anni di vita ci riportano alle origini delle repressioni che ogni adulto subisce; perciò è importante raccogliere, attraverso interviste e racconti, le visioni delle menti incontaminate dei bambini, prima che in loro quest’energia si spenga. Nella pellicola, verranno trattate le storie legate ai vis-

Fantasia a piede libero per respirare, fantasia a piede libero per creare, fantasia a piede libero per vestirci come vogliamo, fantasia a piede libero per osservare tutto e farci ispirare, fantasia a piede libero per camminare verso i nostri scopi, fantasia a piede libero per respirare a pieni polmoni, fantasia a piede libero per dire ogni tanto quello che dobbiamo migliorare del mondo. Ebbene sì, quel piedino libero tante cose può fare ma tu devi dargli l’ok per andare…

Scopri i protagonisti e rimani aggiornato su tutte le novità del progetto su: www.fantasiaapiedelibero.wordpress.com

"Se puoi sognarlo, puoi farlo!" Walt Disney

Ricompense 10 EURO: Un ringraziamento pubblico al donatore sui social network + la foto della mascotte della campagna personalizzata con la firma degli autori. 25 EURO: Tutti i premi di cui sopra + la copia digitale del backstage del docufilm. 50 EURO: Tutti i premi di cui sopra + la copia digitale del docufilm + ringraziamento personale nei titoli di coda. 100 EURO: Tutti i premi di cui sopra + il DVD ufficiale del docufilm firmato dagli autori spedito a domicilio. 250 EURO in su: Tutti i premi di cui sopra + l'invito ufficiale al party inaugurale ed alla prima del docufilm. 500 EURO: Tutti i premi di cui sopra + l'inclusione del logo dell'azienda/associazione/istituzione del donatore nei titoli di coda del docufilm. 750 EURO: Tutti i premi di cui sopra + una cena con gli autori del docufilm. 1000 EURO: Tutti i premi di cui sopra + l'opportunità di sponsorizzare la vostra azienda/ass./istituz. tramite uno spot o semplice video che verrà inserito nei nostri blog e social network relativi all'iniziativa.




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Viaggi

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A SPASSO IN EUROPA

Redazione

I MAGNIFICI QUATTRO 1

E L A I C E P S

T

SARDEGNA

erra di natura incontaminata, di mare cristallino e di antica e profonda cultura, la Sardegna è una regione che conquista proprio grazie a queste sue mille qualità che la rendono assolutamente unica nel panorama dell’offerta turistica del Bel Paese. La Sardegna è spesso definita un piccolo paradiso nel cuore del Mediterraneo. Le sue coste e le sue candide spiagge ne sono l’emblema, ma ci sono numerosi luoghi e infinite sfaccettature che vale la pena scoprire. Oltre ad essere una regione affascinante, la

Sardegna è anche straordinariamente ricca e variegata e questo significa che si presta a diverse tipologie di soggiorno. Sarà per questo che ogni anni centinaia di turisti la scelgono, riservandosi, spesso con largo anticipo, un pacchetto vacanze in Sardegna. Data la sua estrema ricchezza è difficile stabilire un itinerario preciso di cosa visitare; tuttavia è possibile segnalare una serie di luoghi da non perdere in quanto conosciuti per essere i più affascinanti di tutto il territorio.

PORTOSCUSO

Si sviluppa nella pianura del Campidano e la sua fama è dovuta in larga misura alla sua importante tradizione artigianale, che l'ha resa centro pilota nella lavorazione della ceramica in Sardegna e l'ha qualificata anche in ambito internazionale. Nel paese sono dislocati vivaci laboratori artigiani in cui vengono prodotti manufatti in ceramica di grande pregio, i cui diversi metodi di lavorazione vengono presentati nella Mostra Mercato dell'Artigianato. Vanta anche una tradizione gastronomica di notevole importanza: vi si realizzano ottime panadas, specialità culinaria con strati di pasta contenenti carne d'agnello e patate o anguille e patate. Assemini offre uno splendido scenario naturalistico con l'oasi di Gùtturu Mannu, ricoperta di lecci e lentischi, oleandri ed eriche. Nelle vicinanze è anche possibile visitare la miniera di San Leone, facente parte del Parco Geominerario Sardo.

Dinanzi all'isola di San Pietro, nel tratto costiero sud occidentale dell'Isola, il paese ospita il porto che collega la Sardegna a Carloforte. Tra le spiagge di Portoscuso quella di Portopaleddu è molto amata dai turisti per il lindore del mare e la sottile consistenza della sabbia. La scogliera offre meravigliosi scorci paesaggistici che spaziano dal centro storico alla tonnara di Su Pranu, la tonnara più antica, risalente al XVII secolo, in seguito all'avvistamento di numerosi tonni da parte di Pietro Porta nel 1524 e conseguente autorizzazione del governo spagnolo di edificare impianti preposti all'attività di pesca. In località San Giorgio, non lontano da Monte Sirai, si trova una necropoli punica che comprende 11 sepolture databili al 770-750 a. C., totalmente avvolta da un'atmosfera misteriosa collegata ad antichi rituali simbolici, riconducibili alla presenza di gioielli e armi.

ASSEMINI

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Viaggi

A SPASSO IN EUROPA SPECIALE SARDEGNA

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FLUMINIMAGGIORE

Circondato dai rilievi del Sulcis-Iglesiente, il museo a cielo aperto di "S'Ortu Mannu" è uno dei monumenti naturali più apprezzati della zona. L'uliveto storico ha un'estensione di dodici ettari con circa settecento ulivi secolari. La miniera di Orbai, immersa nella foresta da cui prende il nome, ha conosciuto tracce di sfruttamento già a partire dall'epoca romana. Abbandonata negli anni '60, rimane oggi una testimonianza storica, culturale e architettonica votata alla valorizzazione turistica. Villamassargia è un paese dalle grandi tradizioni tessili: sono presenti numerosi laboratori artigianali che producono tappeti, arazzi, copriletti, asciugamani e cuscini. Notevole anche la produzione di lavorazioni in ferro battuto e in legno. Anche l'enogastronomia regala interessanti proposte, dai formaggi, al pane, ai dolci, alle famose olive che danno vita alla produzione di un ottimo olio.

Nella valle del rio Mannu, Fluminimaggiore ebbe origine come borgata agricola, ma verso la fine dell'Ottocento fu riconvertito in centro minerario al servizio dell'attività estrattiva delle montagne dell'Iglesiente. Il territorio del paese si estende dal mare -con la bella spiaggia di Portixeddu e lo spettacolare promontorio di Capo Pecora, delimitato da scogliere a strapiombo sul mare, da cui si gode un panorama incontaminato e selvaggio- alla montagna, raggiungendo i 1.236 m di Perda de sa Mesa. Conosciuto in tutta la Sardegna è il tempio di Antas, risalente al III secolo d. C. su impianto di età augustea, che si erge a 9 km dal paese in un'amena valletta isolata in cui scorre l'omonimo fiume. A 5 km è presente la spettacolare grotta di Su Mannau, articolata in due rami principali. Un posto incantevole per mangiare? Il ristorante L’Ancora a Portixeddu, specializzato in cucina sarda.

VILLAMASSARGIA

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L'EVENTO

GIROTONNO

2015

30 MAGGIO – 2 GIUGNO 2015 Carloforte, Isola di San Pietro

L’antica tradizione e la cultura del tonno in un angolo di paradiso nel Sulcis Iglesiente, a Carloforte, una regione storica della Sardegna sud-occidentale. Quattro giorni tra cultura, arti, enogastronomia, musica e spettacolo!

TUNA CUISINE COMPETITION Spettacolare gara gastronomica internazionale tra chef di sei nazioni. La base è naturalmente il tonno rosso. A decretare i piatti vincenti una giuria tecnica ed una popolare.

GIROTONNO LIVE COOKING

GIROTONNO LIVE SHOW Ogni sera sul palco del Girotonno, al Campo Sportivo di Carloforte, grandi artisti, memorabili concerti di musica dal vivo.

Sabato 30/05

Domenica 31/05

Lunedì 1/06

Martedì 2/06

RENZO ARBORE

FEDEZ

Spettacolare gara gastronomica internazionale tra chef di sei nazioni. La base è naturalmente il tonno rosso. A decretare i piatti vincenti una giuria tecnica ed una popolare.

GIROTONNO TUNA VILLAGE Sulla banchina Mamma Mahon ogni giorno è possibile degustare i piatti tipici del territorio. Il ticket di 15€ può essere acquistato presso le biglietterie del Tuna Village. .

FRANCESCO DE GREGORI

FRANCESCO RENGA


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Viaggi

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A SPASSO IN EUROPA

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Massimo CARA

ALCOA

ertenza Alcoa iniziata nel 2009 anno in cui la multinazionale americana decide di fermare le produzioni di alluminio primario collocate nel Veneto e in Sardegna, a causa sopra tutto dell'alto costo dell'energia. Lo stabilimento Alcoa di Portovesme è situato in un territorio che si sosteneva economicamente dall'industria, infatti con la

chiusura dell'euralumina, ex ila e poi Alcoa, il Territorio del Sulcis iglesiente detiene il triste primato di Provincia più povera d'Italia. Attualmente attraverso il MISE e la Regione Sardegna si cerca di cedere lo Stabilimento alla Glencor multinazionale Svizzera che ha manifestato l'interesse di ac-

quisizione impianto, la trattativa dura ormai da diversi mesi, senza alcun risultato, trattativa che doveva essere chiusa nel mese di Marzo 2014 a seguito di accordi presi e sottoscritti presso il MISE, nell'ultimo incontro svoltosi il 19 dicembre 2013. Purtroppo il tempo per non è dalla nostra parte, il 30 giugno 2014 scade il vincolo firmato da Alcoa al Mise. Dal 31 dicembre 2014 Alcoa si svincola da tutti gli impegni assunti in Italia licenziando tutti i dipendenti. Per questi motivi i lavoratori hanno organizzato un presidio permanente fuori dello Stabilimento con tende dove si è deciso di stare nel presidio 24 ore su 24 fino a quando non arrivano notizie positive. Noi crediamo che, il governo, possa garantire la produzione dell'alluminio, come ha fatto per l acciaio e siamo altrettanto convinti che il nostro stabilimento possa ancora per anni dire la sua sul mercato della produzione dell'alluminio.



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Uomo e Food&Drink

Natura

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Ilaria NAZARET

AMICI ANIMALI

ilarianazaret@tiscali.it

famiglia dobbiamo necessariamente informarci su come accoglierlo e preparare un ambiente a lui ideale e soprattutto non pensare che il nostro amico a 4 zampe sia un limite nella nostra vita quotidiana, bensì un arricchimento, un bene prezioso che ci aiuterà a capire più da vicino il mondo dei cani mettendo il nostro punto di vista dalla loro parte per capire come loro interpretano ogni nostro gesto e movimento. Il cane ha bisogno di essere considerato parte integrante della famiglia mantenendo allo stesso tempo la sua natura. Noi abbiamo la possibilità di rendere felice un amico a 4 zampe accogliendolo con amore nella nostra vita, condividendo con lui splendide passeggiate immersi nel verde e giornate trascorse a coccolarsi, creando così un legame veramente speciale e duraturo con lui. Diventeremo così per il cane una guida parte integrante della sua vita e proprio per questo non dobbiamo mai pensare che il cane non risente delle nostre decisioni o azioni, anzi, come una spugna assorbe ogni nostra azione, insieme a lui possiamo creare un legame davvero unico dove dobbiamo dare ma sicuramente riceveremo molto di più.

ANGELI A 4 ZAMPE

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CANI E BAMBINI

l cane, una splendida creatura che nel tempo è stato sempre vicino all’uomo. Inizialmente considerato come guardia a greggi di pecore o a terreni e proprietà, poi nel tempo l’uomo ha imparato a conoscerlo più da vicino, a capire che dietro quell’immagine c’è un essere capace di provare emozioni e di dare al proprio padrone amore e fedeltà incondiziona-

tamente. È così che piano piano il cane inizia a diventare parte del nucleo familiare, come un vero e proprio componente della famiglia. Il cane ora ha finalmente un posto nel branco umano ed è lì che trova tutti i suoi riferimenti. È per questo che quando decidiamo di accogliere un cane nella nostra

davvero avere un ruolo importante arricchendosi a vicenda e fortificando la crescita dei bambini grazie ad un legame speciale con il nostro amico a 4 zampe preparando però i bambini a rispettare il proprio cane e la sua natura. Il nostro progetto prevede educazione cinofila e attività didattiche di vario genere con i bambini proprio per dare modo loro di far parte del mondo del cane che ormai è parte della nostra vita quotidiana. Diamo nozioni ai bambini e agli adulti su come interagire con i propri cani e avere la capacità di comprendere il loro comportamento vivendoci insieme ogni giorno.

Sopratutto siate pazienti quando il cane è un cucciolo perché ogni suo comportamento è da considerarlo come una manifestazione della sua natura di animale sociale. Ad esempio nella vita dei bambini il cane può

Nel nostro progetto “Angeli a 4 zampe” aiutiamo cani abbandonati che hanno bisogno di riparo, sostegno emotivo e cure. Per questo qualsiasi cosa avete da donare -cucce, coperte, cibo e medicine- lo accettiamo molto volentieri, anche donazioni che ci permettono di salvare tante vite. Contattatemi! Ilaria Nazaret 331.5482558 - ilarianazaret@tiscali.it


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Uomo e Food&Drink

Natura

Redazione

AMICI ANIMALI

Foto di: Ivan D'ANGELO

PAPPAGALLI

MON AMOUR Enzo Salvi ci racconta il suo amore per gli animali

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nzo, sappiamo che sei un grande amante degli animali. “Sì, il mio migliore amico, Victor, è un bellissimo esemplare di pastore tedesco, e ho anche un piccolo pinscher di nome Tyson. Insieme formano una sorte di coppia Timon e Pumbaa”. La tua passione, però, sono i volatili. “La mia passione sono i volatili in generale e ho una vera “attrazione fatale” per i pappagalli, che ritengo siano uno degli animali più belli che Dio ci abbia donato. La passione per questi splendidi animali viene da quando ero piccolino, che avevo dei pappagallini ondulati. E poi ho girato il mondo approfittando della possibilità che mi hanno dato i film di Natale: ho visitato tre volte il Loro Park di Tenerife in Spagna, Miami, tutti gli allevamenti di Italia…”. Quali sono in tuoi gioielli in questo momento? “Adesso possiedo un bellissimo esemplare di cacatua delle Molucche, di nome Jerry, che è un esemplare, oltre che raro, unico nel suo essere perché è un soggetto molto particolare, sia in tutto quello che fa ma soprattutto per la sua intelligenza e per la sua tranquillità, perché non si lascia influenzare da nessun ambiente esterno. E poi ho Kikko, che sono cinque anni che sta con me ed è un Ara ibrida, un incrocio tra un Ara Chloroptera e un Ara Ararauna”. Ti sei schierato chiaramente a favore del divieto d’importazione di pappagalli. “Assolutamente sì, sono a sostegno di continuare il divieto di importare i pappagalli dal Paese di origine perché è contro natura e soprattutto perché si va incontro a decimare specie di animali che essendo nati in natura

non potranno mai vivere in cattività. Tutti i pappagalli che io ho e tutti quelli che gli allevatori hanno sono nati e cresciuti in cattività e hanno un rapporto con l’uomo: una volta depositato l’uovo, viene messo in una incubatrice e la prima figura che il pappagallo vede è l’uomo, perciò lo considera come un proprio simile. Poi essendo monogamo si affeziona direttamente all’uomo, perciò si stabilisce un rapporto d’amore… come quello che ho con i miei!”. E adesso a te l’onore di fare un annuncio ai nostri lettori… “Sono veramente felice di annunciarvi che da giugno su C magazine ci sarà una rubrica sugli animali curata dal più grande veterinario d’Italia, specializzato in animali esotici, il mio fraterno amico Ignazio Pumilia, il quale risponderà in modo accurato a tutti i dubbi posti dai lettori!”.

Il veterinario Ignazio Pumilia



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Musica

INTERVISTA

C mag | Musica | Maggio 2015 101 Teatro Centrale di Roma per un evento di moda molto importante “Woman Elagance World”, ideato dalla mia carissima amica Maria Monsè, attrice, scrittrice e modella e dal suo stilista e collaboratore Luca Conti Taguali. In questo evento ho presentato in esclusiva un brano inedito sempre scritto da Gianluca Falcone dal titolo “Preziosa”, un inno all’amore e alla vita. Il mio percorso artistico prosegue con grandi soddisfazioni personali in attesa del grande salto che mi faccia conoscere al grande pubblico, la passione e l’amore mi accompagnano in questa fantastica avventura che è la musica”.

Redazione

ALMA

UN'ARTISTA DEI NOSTRI GIORNI

A

lma orbita nel mondo della musica da molto tempo Ha conseguito riconoscimenti in vari concorsi nazionali e internazionali si è esibita all’estero (Spagna, Inghilterra, etc.), ci racconta che “tutto fa brodo”, insomma, “tutto è bagaglio di esperienza che tu canti di fronte a cento persone o a centomila l’energia e l’emozione devono sempre essere uguali”. Alma ci racconta che la passione per il canto e per la musica nasce con Lei. “Non ho fatto altro che seguire l’istinto, inseguire il mio sogno che poi si è trasformato in un obiettivo da raggiungere, fin da piccina preferivo cantare piuttosto che giocare con le bambole. All’età di 8 anni ho iniziato lo studio del pianoforte e del canto diventando insegnante di canto per bambini e adolescenti. Ho diretto per cinque anni un coro e nel 2005 ho ideato un musical di cui sono stata protagonista e regista; ispirato al noto film “Sister Act” revisionato in chiave moderna e ironica ma come soggetto principale messaggi di solidarietà. L’intero ricavato è stato devoluto alla ricerca per la S.L.A. Ho avuto la fortuna di collaborare con artisti di grande calibro per

grandi eventi tra cui Gigi D’Alessio, Pippo Baudo e Fiordaliso etc. La musica è parte di me, sa tutto di me, mi piace dire che io e la musica ci siamo prese per mano e siamo cresciute insieme”. “Nel 2013 è uscito il mio primo singolo dal titolo “Voglio Vasco”, un omaggio al poeta italiano del Rock Vasco Rossi. Il regista del videoclip è Michele Conidi, un eclettico artista che stimo e ci tengo sempre a citare. “Voglio Vasco” nasce da un’idea dell’autore Gianluca Falcone ispirato alla mia passione per Vasco. All’età di 14 anni sono scappata di casa per andare al concerto di Vasco Rossi all’Olimpico di Roma e mentre facevo questo racconto al mio autore è uscito fuori il singolo a cui sono molto affezionata perché mi ha permesso di farmi conoscere da una cerchia di fan che mi sostiene e mi segue. Anche gli stessi fan di Vasco hanno apprezzato e promosso il mio omaggio al Kom con mio grande stupore e gioia”. “A febbraio 2015 ho avuto il piacere di conoscere e lavorare sul set per un mio lavoro musicale con l’attore Niccolò Centioni (noto come Rudy della fiction di Mediaset “I Cesaroni”). L’8 marzo 2015 sono stata ospite al

“Sette anni fa ho incontrato Gianluca Falcone (autore dei miei brani), lui ha sempre creduto in me fin dall’inizio e insieme stiamo costruendo il mio progetto musicale; riesce a mettere nero su bianco il mio amore per il canto, per la musica, le sue melodie e i testi rispecchiano esattamente quello che io sono. Se qualcuno mi chiedesse un consiglio su come affrontare un percorso musicale io risponderei senza dubbio: “Non mollare mai”, sempre e con umiltà dimostra chi sei e cosa vuoi ad ogni occasione che ti si presenta, qualcosa che ti appartiene nessuno può togliertelo, i sogni possono realizzarsi ma non basta sognare ad occhi aperti, il sogno va costruito, sudato, guadagnato, atteso, amato, a volte detestato, ma mai perso di vista se credi davvero con amore e passione in quello che fai e che vuoi convincerai anche gli altri”. “Attualmente sto lavorando sul mio nuovo singolo e stanno nascendo collaborazioni importanti di cui presto vi parlerò. Potete trovare aggiornamenti e novità su: Alma Official -pagina ufficiale Facebook gestita da me e il mio staff-, su Alma profilo privato -altro profilo Facebook che gestisco personalmente- e sul mio canale youtube: almaofficialchannel. Un ringraziamento speciale a C magazine, un saluto e un abbraccio a tutti voi lettori!”.


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Musica

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INTERVISTA

Redazione

Perù, Cile e Venezuela. Raggiungono anche un grande riscontro in Europa, soprattutto in Francia, dove una loro canzone “Canterò” arriva ai primi posti della Hit francese, tanto che ne viene fatta una versione cantata con successo da una cantante parigina che in quegli anni andava forte in Francia: Charen Cherill. In Italia il grande pubblico televisivo li conoscerà grazie alla loro partecipazione come ospiti fissi ed interpreti della sigla di chiusura “Indianapolis”, del programma televisivo “A tutto gag” su Rai Due, con la regia del

grande Romolo Siena. Il grande salto arriva con la partecipazione al “42° Festival di Sanremo” con la canzone finalista “Quando incontri l’amore” e poi la partecipazione fissa per 4 puntate il sabato in prima serata su Rai 1 al programma ideato e condotto da Pippo Baudo “Buon compleanno tv.” Negli anni ‘90 il gruppo è emigrato all’estero in senso artistico, partecipando a programmi televisivi e tour in: Argentina, Perù, Cile, Francia, Russia, Polonia, Rep. Ceca. Svizzera portando la melodia italiana in questi paesi con successo.

Programmi televisivi in Italia A tutto gag (Rai Due), Festival di Sanremo (Rai Uno), Festivalbar (Canale 5), Disco Estate (Rai Due), Buon Compleanno tv (Rai Uno), Night Day (Rai Due), Domenica in (3 volte, Rai Uno), Pronto Raffaella (Rai Uno), Pronto chi gioca (Rai Uno), Sotto le stelle (Rai Uno). Da ricordare: Piccolo Slam, 10 Hertz, Disco Ring, Super classifica show, Sereno Variabile, Fresco Fresco, Il Barattolo, Disco Inverno.

MILK AND COFFEE M

THE RETURN

ilk and Coffe nascono artisticamente nel 1979 nella famosa epoca della “Disco Music” con “Goodbye S. Francisco”, colonna sonora del film “Pugni, Dollari e Spinaci”, un film che consente la creazione del gruppo vocale di cui ne è l’ideatore Gianni Boncompagni; ben presto vengono nominati gli “ABBA italiani” a seguire incido-

no “Lady blue”, sigla del programma radiofonico “Alto Gradimento” di Boncompagni / Arbore; 2 anni dopo partecipano al “Festival Bar” di Vittorio Salvetti con la canzone “Sexy Lola”. Successivamente l’estero li chiama, soprattutto il Sud America ed è grazie alla loro partecipazione come ospiti d’onore al “Festival di Vina del Mar” (Cile) che gli aprono le porte in Argentina,

Programmi televisivi esteri Fantastico (Spagna), Festival Vina del Mar (Cile - tutto Sud America, Festival di Sopot (Polonia), programmi tv (Argentina), video clip (Perù), video clip (Francia), Festival di Bratislava (Repubblica Ceca), video clip (Russia).

MILK AND COFFEE, il gruppo vocale che ha portato la musica italiana nel mondo negli anni 80/90 Giancarlo Nisi (autore del gruppo), Florence, Barbara e Kine Fall in tour con uno spettacolo, dove oltre a cantare le loro canzoni più famose: QUANDO INCONTRI L’AMORE (finalista all’42 Festival di Sanremo), CANTERÒ (hit in Francia), L’AMORE VIENE E VÀ (Disco Estate), SEXY LOLA, LADY BLUE, INDIANAPOLIS, QUESTO SENTIMENTO ed il nuovo brano… JAMBO KALANGA! ripropongono i brani più belli e significativi del fantastico gruppo svedese “ABBA” ai quali si sono sempre ispirati sin dagli inizi della loro carriera, canzoni che hanno fatto sognare e ballare il mondo intero come MAMMA MIA, WATERLOO, DANCING QUEEN , S.O.S, FERNANDO, I DO I DO I DO, THE WINNER TAKES IT ALL…


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Musica Cultura Cultura

IN USCITA

Redazione

I RIO "MARELUCE" Il primo best of

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non saremo mai come volete voi, e non faremo mai come volete voi": questo cantano i Rio nel nuovo singolo "La precisione". Una frase che racchiude l'essenza di una band che con oltre 600 concerti all'attivo in tutto il mondo ha saputo nel tempo rinnovarsi, affermarsi e togliersi parecchie soddisfazioni musicali pur mantenendo sempre il sound genuino di chi sa e ha voglia di fare musica davvero, senza scendere a compromessi. 11 anni di onorata carriera sono ora racchiusi in "Mareluce", il loro primo best of: un doppio cd con 36 tracce (32 brani storici della band e 4 nuove canzoni inedite). L'album è uscito a marzo e segna un importante traguardo per la band emiliana che ha all’attivo 5 album da cui complessivamente sono stati estratti 20 singoli: "Era arrivato il tempo di raccogliere un po’ di cose... Avevamo colori, suoni sparsi dappertutto...Mareluce racchiude la maggior parte di essi. 11 anni di musica non sono poi pochi e, tra alti e bassi, alla fine siamo ancora qui, a portare in giro il nostro mondo immaginario che nasce e si confonde all'orizzonte. Lì, tra il cielo e il mare". Parlando della copertina dell'album dicono: "Ab-

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biamo scelto il colore bianco perchè comprende tutti i colori luminosi. Segna l’inizio della fase vitale ed esprime la speranza per il futuro, la voglia di cambiamento. Il bianco evoca la purezza, la spiritualità, la divinità ed è il tipico colore dell’estate! Ecco perché “Mareluce” non poteva avere altro che la copertina bianca! E poi, sul bianco, ognuno può immaginare o disegnarci sopra quello che vuole". Fabio Mora (voce), Fabio "Bronsky" Ferraboschi (basso), Alberto "Paddo" Paderni (batteria) e Gio Stefani (Chitarra), sul palco sommano tre aggettivi che da anni contraddistinguono e identificano il loro suono: positività, solarità ed energia. Il concerto è dinamico, in un continuo interagire con il pubblico attraverso le canzoni, passando dalle ballate storiche come "Pezzo di cielo” e "Voglia di te", alle canzoni più radiofoniche come "Gioia nel cuore", "In ogni istante” e “Come ti va"! L'atteggiamento ribelle della band si accentua dal "vivo", creando momenti carichi di energia alternati ad altri più passionali e caldi: per conoscere le date del tour consultate il sito www.rioofficial.it!


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Cinema e TV

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INTERVISTA

cose attraverso l'impegno e la fiducia nelle mie potenzialità. I primi passi nel mondo del lavoro li ho mossi da sola. A 16 anni volevo già guadagnare senza dover dipendere dalla richiesta a mamma e papà per qualsiasi cosa. Mio padre all'inizio era contrario perché voleva che mi concentrassi solo nello studio, ma alla fine gli ho dimostrato di saper fare, bene, entrambe le cose contemporaneamente! Mi sono laureata per mia volontà, perché la preparazione è importante. "Gli esami non finiscono mai" è una delle frasi più vere che abbia mai sentito.

Redazione

Com’è cominciata l’avventura di Miss Italia? Lavoravo come barman nel locale di un amico di famiglia che avrebbe ospitato una serata del evento. Questo amico mi comprò un vestito, un paio di scarpe e mi iscrisse direttamente al concorso, senza avvertire neanche mio padre! Perché secondo lui ero sprecata dietro a quel bancone. Anche l’anno prima aveva provato a scrivermi ma io mi ero rifiutata! Quella sera vinsi il secondo posto e poi feci un tour di un mese con Miss Italia per vincere due corone. Il concorso non era assolutamente nel mio programma, tanto è che andavo già all’università e poi ho dovuto fare una sessione doppia di esami per laurearmi nei tempi giusti.

FRANCESCA

BRIENZA

una conduttrice poliedrica

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omana, classe 1986. È sicuramente tra gli astri nascenti della conduzione italiana. La sua carriera è iniziata nel mondo dello spettacolo nel 2006 partecipando a Miss Italia. Ha lavorato come conduttrice a Gold TV, Roma Uno e Radio Incontro, fino ad approdare a Roma TV, che ha gratificato la sua grande passione calcistica per la squadra giallorossa. Nel frattempo ha anche recitato con piccole parti nelle fiction “Don Matteo”, “I Cesaroni” e “Un medico in famiglia”. Ci incontriamo al bar “La Rosa di Sharon”. Arriva puntuale all’appuntamento e comincia subito a parlare. Vita, lavoro, futuro. È una persona estroversa e cordiale, che parla senza filtri. Non ci sembra di stare davanti ad uno dei giovani volti più noti della Capitale. Una professionista a 360° che farà parlare di sé. C magazine intervista in esclusiva Francesca Brienza.

Francesca, sei sempre rimasta molto unita alle tue origini e forse per questo sentiamo spesso che sei lucana, anche se nata a Roma. Sì, è verissimo, molti si confondono pensando che sia lucana, ma in realtà sono nata a Roma e ne sono felicissima, anche se ho un legame speciale con la Basilicata, mia terra di origine. Addirittura il mio cognome è lo stesso di una cittadina, Brienza appunto. Penso sia una terra meravigliosa, rimasta fedele alle sue radici, fatta di persone semplici e predisposte all'accoglienza. Tutte le estati della mia infanzia e non solo le ho trascorse lì. La mia famiglia mi ci mandava come un pacco postale insieme a mia sorella e quando arrivava settembre non volevo mai tornare. Purtroppo sono cresciuta distante dai miei parenti e poiché siamo sempre stati una famiglia molto unita, soffrivo sempre il distacco, soprattutto

Francesca Brienza con Marco Capretti

da mia zia che per me è stata ed è una seconda madre. Pensa, mi capita ancora oggi di dispiacermi! Con mia sorella ho trascorso la maggior parte del mio tempo e di conseguenza il gruppo di amici, abituandomi sin dall'inizio ad essere contornata da persone più grandi di me, è una delle persone più importanti della mia vita. Mia madre è una donna molto sensibile, per me rappresenta tutti i miei momenti di tenerezza, con il suo esempio mi ha insegnato cosa sia l'indipendenza femminile. Con mio padre ho un rapporto speciale, penso di essere quella che in famiglia riesce maggiormente a persuaderlo! È il mio grande esempio di vita. Tutto ciò che ha se lo è costruito da solo, partendo davvero da zero sino ad arrivare a fare cose grandiose. È stato ed è il pilastro della famiglia!. Pertanto la famiglia è sempre stata per te un punto di riferimento fondamentale. Assolutamente sì. Mi è stato insegnato di meritare le

Che ricordi hai di questa prima esperienza lavorativa? Nell’ottica di quello che è venuto dopo è stata un’esperienza all’epoca sicuramente interessante. Però per il mio carattere quando l’ho vissuta non mi è piaciuta per niente. Non è tutto bello come te lo dipingono, soprattutto per una ragazza che non aveva l’ambizione di diventare una modella, veramente mi sentivo un pesce fuor d’acqua. Poi non ho fatto una grande strada, sono arrivata tra le prime cento partecipanti. La situazione non era facile, essendo nata a Roma e gareggiando per la Basilicata, forse avrei avuto più possibilità facendolo per il Lazio… Ma per me in fondo è stato un gioco. Come sei passata da Miss Italia alla conduzione tv e radiofonica, con la tua famiglia che invece è sempre stata sulla strada della Giurisprudenza? Ahaha! Sono stata sicuramente la pecora nera della famiglia! Il mondo della comunicazione è arrivato più


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Cinema e TV

INTERVISTA tardi. Dopo il concorso ho iniziato a lavorare subito come fotomodella e indossatrice anche grazie al fotografo di Miss Italia, Luigi Saggese, che mi disse di voler scattare qualche foto una volta tornata a Roma. Ma sin da subito ho capito di non essere portata per un lavoro che non mi consentisse di comunicare. Ecco allora che l'occasione per esprimermi arrivò quando mi chiamarono per un provino come l'inviata in un programma che raccontava della vita notturna dei romani. Non avevo mai parlato davanti ad una telecamera ma venni presa e da lì approdai quasi subito anche in radio quando il direttore, che era lo stesso del programma tv, mi disse: "Sei una ragazza preparata, stai davanti la telecamera in modo naturale, sei spigliata… Voglio sfruttare queste tue qualità: se ti inventi un format radiofonico, ti regalo uno spazio nella mia radio". Il format lo scrissi in due giorni e in questa avventura coinvolsi mia sorella. Il programma si chiamava "Le Brienzine Show" e parlava di artisti emergenti. Ebbe talmente tanto successo che un anno dopo mi arrivò una proposta da Radio Incontro, e così ci trasferimmo da una piccola emittente locale, Radio Erre2, ad una delle emittenti radiofoniche più seguite del Lazio, soprattutto per lo sport. Intanto continuavo a sostenere esami all'Università. Raccontaci di quella serata a Fiumicino con Maurizio Battista… È stata una bellissima serata ed una grande soddisfazione professionale. Mi proposero di essere la conduttrice di una manifestazione comica, “I love comico”, a Fiumicino. Un mese di programmazione composta dai comici, ma non solo, più famosi passando da Battista, appunto, a Max Giusti, Antonio Giuliani… Tutti professionisti con cui piano piano mi trovavo a lavorare sempre più spesso. Nei primi anni presentavo tantissimi concorsi di bellezza e canori, non solo a Roma, ma quando ho iniziato a dividere il palco con i comici ho imparato che cos'è l'improvvisazione e come si intrattiene un pubblico, soprattutto negli imprevisti. Sono stati dei grandi maestri per me. Sono abituata a "rubare" con gli occhi per imparare a fare sempre meglio. Dimostrare e mostrare i propri miglioramenti è importante per creare una figura professionale credibile. Credo fermamente che la meritocrazia e il sacrificio, con un sempre viva

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FRANCESCA BRIENZA dose di umiltà, in questo mondo e in questo settore, ripagano. Certo, anche i colpi di fortuna fanno bene, ma da soli non bastano. Nella serata di Maurizio Battista fu la prima volta che presentavo davanti a 6.000 persone. Per tenerne vivo il ricordo, mentre lui faceva il suo spettacolo, io salii su una gru disponibile nel parco per fare una voto dall'alto che ancora conservo sul mio cellulare!. Nel frattempo ti sei laureata in Scienze dei Beni Culturali anche con il massimo dei voti. Non avevo alcuna intenzione di lasciare inappagati i miei sacrifici. Dopo la laurea triennale mi sono anche specializzata con un master sulla comunicazione, settore Spettacolo. Ormai lavoravo a pieno ritmo come presentatrice e conduttrice e volevo avere anche una qualifica che fosse più consona. Era importante preparare un piano B, cosa che dico sempre anche alle giovani ragazze che mi scrivono per dei consigli. Questo mondo, a cui appartengo solo da nove anni, è talmente labile da non poter mai darti certezze. Se non hai un forte equilibrio mentale finisci per esserne plagiata anche se sei la persona più semplice della terra. Può succedere che oggi sei apprezzata e domani "non servi più". Allora ecco che il piano B diventa fondamentale. Con la preparazione costante e la grinta si può ricominciare e reinventarsi anche a 30 anni. La strada che ho scelto di percorrere io è sempre stata in salita, tanti treni mi hanno superata ma l'importante è salire su quello che percorre i binari giusti, quelli che puoi voltarti a guardare a testa alta... Ci siamo capiti! E arrivò, fra tanti altri progetti, “Ti lascio una canzone”. Possiamo dire che quello è stato il “balzo in avanti” nella tua carriera? Come dico sempre, il balzo più importante è quello che deve ancora compiere! Sicuramente sulla bilancia delle cose più belle fatte sino ad ora, l'esperienza in America con i bambini di “Ti lascio una canzone” pesa molto! Ha rafforzato la mia autostima facendomi capire che stavo davvero dimostrando di fare questo mestiere con passione. Per questo tour devo ringraziare Roberto Galliani. È stato lui a fare il mio nome all'organizzazio-

ne della Rai, pur avendomi visto all'opera poche volte a quel tempo. Sostituire la Clerici è stato come dover conquistare l'America una seconda volta! Con lo staff, i bambini e i genitori è nato subito un gran feeling tanto che insieme abbiamo fatto un tour anche italiano e ancora oggi corro a presentare le loro serate ovunque si decida di andare, una sorta di Biancaneve con i suoi nanetti. Devo aggiungere che raramente mi sono emozionata sul palco come quando ho sentito cantare quelle piccole ugole d'oro dal vivo per la prima volta. Con loro ho riscoperto quanto conta il sostegno, un sorriso o un abbraccio, nei momenti di tensione. Sei romanista da sempre? Com’è stato iniziare a lavorare per il canale della tua squadra nel momento brutto come quello del 26 maggio? Fiera Romanista sin dai primi passi, pur essendo cresciuta con in casa un padre interista! Andando avanti con gli anni abbiamo tentato più volte con mia sorella di farlo diventare romanista. Dovevo accettare il lavoro a Roma Channel, adesso RomaTV, per riuscirci! Vederlo tifare per i giallorossi è una soddisfazione che non si può raccontare! Arrivare nel canale in un momento così difficile è stata una palestra. Dal fondo si può solo risalire e così è stato guardando la scorsa stagione e, perché no, anche un po' quella di quest'anno! La Roma cercava una conduttrice con già una buona esperienza alle spalle e il fatto di essere tifosa romani-

sta mi ha facilitato nel fare bene il mio lavoro. È stata la prima volta che mi sono "stabilizzata" in una sede lavorativa e non me ne sono pentita, anzi. In più, ho trovato un direttore e dei colleghi molto disponibili anche se le donne nel mondo del calcio ancora devono convincere quanto convincono gli uomini! Da due anni ricevo l'affetto di tanti tifosi e le mie scelte di vita personali non hanno intaccato per niente gli equilibri interni e la mia dedizione. Nulla è cambiato. Un sogno nel cassetto? Più di una volta mi sono trovata a scrivere dei format o a modificare un programma come più me lo sentivo addosso, ma da conduttrice laureata in Storia dell'Arte, con Piero Angela come idolo della mia adolescenza, nel cassetto conservo il sogno di poter condurre un programma che parli di cultura e divertimento attraverso il viaggio. Nei tempi moderni ognuno di noi, quando va in vacanza o si sposta per lavoro, produce del materiale da cui si possono raccontare esperienze ed emozioni. Mi piacerebbe partire da questo per parlare in modo originale, in un modo che rimanga impresso senza annoiare. Ma poiché il mio cassetto è capiente, c'è anche il sogno di scrivere un libro su mio padre! Del resto, sognare non costa nulla e i sogni sono fatti per essere realizzati! Io ci sto provando con i miei. Quando i passi che fai sono quelli del cuore, non bisogna aver paura di niente! L'importante è ricordarsi di tenere sempre la testa alta e la schiena dritta.


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Cinema e TV

LA STORIA

@fuertesgarcia_y www.looksplanet.org

NINO MANFREDI "

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lbe’, tu sicuramente per quello che hai fatto sei andato in Paradiso. Se c’è… lasciami un posto pure per me, perché sennò dopo m’annoio… Invece, se vengo su da te, potemo continua’ a scherza’”. Sono passati quasi undici anni da quando Nino e Albertone si sono incontrati di nuovo, sicuramente in Paradiso. Appena un anno di differenza fra due scomparse che lasciarono l’Italia un po’ più orfana d’arte e di umanità.

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Yolanda FUERTES GARCÌA

Cinema. Teatro. TV. Canzone. Impossibile misurare e rendere giustizia in poche linee alla grandezza della carriera di questo ciociaro che è fra i più grandi del cinema italiano. Nacque a Castro dei Volsci nel 1921, ma pochi anni dopo il lavoro del padre, arruolato nella Pubblica Sicurezza, costrinse i Manfredi a traslocare a Roma, la città a cui il piccolo Nino rimarrà legato in modo indissolubile per tutta la vita. Trascorse l’infanzia e la giovinezza nel popolare quartiere di San Lorenzo, un periodo tutt’altro che facile, con una grave pleurite

che lo fece restare a lungo in ospedale. Per accontentare la famiglia si iscrisse alla Facoltà di Giurisprudenza nel 1941, ma facendo già intravvedere la sua vena artistica grazie alle prime esibizioni pubbliche come presentatore e attore nel teatrino della Natività in via Gallia. Dopo lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, per evitar di essere chiamato alle armi, si rifugiò con il fratello Dante in montagna, a Cassino, fino alla liberazione della capitale nel giugno del 1944. Rientrato a Roma, riprese gli studi universitari e nel frattempo materializzò la sua predisposizione per la recitazione iscrivendosi all’Accademia nazionale d’Arte drammatica. E precisamente come attore drammatico furono gli inizi artistici di Nino. Due anni dopo la laurea si diplomò all’Accademia e proprio nel 1947 esordì a teatro nella compagnia Maltagliati-Gassman, affiancato da Tino Buazzelli. In quegli anni, a cavallo fra Roma e Milano, mise in scena un ampio repertorio: dai classici di Shakespeare alle opere di Eduardo de Filippo, da Pirandello a pièces allestite in prima assoluta per l’Italia -fra altri, Arthur Miller ed Eugene O’Neill-. A queste prime recitazioni fecero seguito gli esordi cinematografici: commedie sentimentali popolari in

Con Paolo Panelli e Delia Scala a Canzonissima (1959)

chiave napoletana come “Torna a Napoli” o “Anema e core”. Negli anni 50 la sua carriera si fece sempre più consistente. In questo periodo i grandi trionfi sul palcoscenico li ottenne nelle commedie musicali di Garinei e Giovannini, specialmente in “Un trapezio per Lisistrata”. Verso la metà della decade cominciò a esibirsi sul piccolo schermo, ma il successo strepitoso di pubblico arrivò nel 1959 con la partecipazione a “Canzonissima” e l’indimenticabile barista di Ceccano con la sua battuta “fusse che fusse la vorta bbona”. Sull’onda del successo televisivo venne scelto per far parte di “Audace colpo dei soliti ignoti”, sequel del celebre capolavoro della commedia all’italiana: l’ingenuo meccanico Piedeamaro aprì la porta ad un centinaio di film, in cui Manfredi si destreggiò in ruoli drammatici e comici con una naturalezza e una verità senza paragoni.

L'indimenticabile Piedeamaro in Audace colpo dei soliti ignoti (1959)


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Cinema e TV

LA STORIA

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NINO MANFREDI E se nel 1959 arrivò la svolta, il 1962 fu un altro anno da ricordare, con la consacrazione del suo talento grazie a “Rugantino”, insieme ad Aldo Fabrizi, e al giovane assicuratore scambiato per un gerarca fascista ne “Gli anni ruggenti”. Entrambi furono seguiti da un altro ruolo protagonista in uno dei capolavori del cinema spagnolo, “La ballata del boia, diretto da Luis García Berlanga. Il film è un manifesto contro la pena di morte e le incongruenze di un’altra dittatura, quella franchista, con Nino interpretando la parte di un innocente becchino costretto ad ereditare il lavoro di suo suocero pur di non perdere l’appartamento concesso dal governo alla famiglia. La decade degli anni 60 regalò anche “Crimen”, con Gassman e Sordi, “Vedo nudo”, che gli diede uno dei suoi molteplici David di Donatello, “Straziami ma di baci saziami”, insieme ad un magnifico Ugo Tognazzi, e fu chiusa in modo brillante con “Nell’anno del Signore”, di Luigi Magni, primo capitolo della trilogia proseguita con “In nome del Papa Re”, girato nel 1977, e “In nome del popolo sovrano”, nel 1990, tutti film che mettono in luce i complicati rapporti fra popolo, aristocrazia romana e potere pontificio durante il periodo risorgimentale.

Sopra: Rugantino (1962) Sotto: Per grazia ricevuta (1970), Palma d'Oro a Cannes

Nel 1970 fece salire la sua versione del classico di Ettore Petrolini “Tanto pe’ canta’” ai posti più alti delle classifiche e la sua arte venne riconosciuta al Festival di Cannes con la Palma d’Oro per la sua seconda regia, “Per grazia ricevuta”. Il film segnò la collaborazione di Manfredi con Fausto Tozzi, la cui canzone “Me pizzica, me mozzica” convertì in un altro successo, e ai cui ordini girò il delizioso affresco di un Trastevere che non c’è più nel film omonimo del 1971.

Fu l’emigrante italiano in Svizzera costretto a tingersi i capelli di biondo in “Pane e cioccolata” a riportargli un altro David di Donatello nel 1974, seguito dai ruoli del portantino d’ospedale Antonio in “C’eravamo tanto amati”, accanto a Gassman e Sandrelli, e lo spietato Giacinto Mazzatella di “Brutti, sporchi e cattivi”, entrambi diretti da Ettore Scola. Indimenticabile è anche la parte di Michele Abbagnano, il venditore abusivo di caffè sui treni nel “Café Express” di Nanni Loy, che gli valse il suo quinto Nastro d’Argento come miglior attore protagonista nel 1980. Il suo felice rapporto con la televisione non finì mai ed i suoi personaggi, noti per l’ironia e l’intelligenza che contraddistinse sempre l’attore ciociaro, hanno lasciato un’impronta indelebile nella cultura popolare italiana: dal sensibile Geppetto nello sceneggiato di Luigi Comencini “Le avventure di Pinocchio”, passando per il Franco Amidei di “Un commissario a Roma”, fino al ruolo di Fogliani nel grande successo “Linda e il brigadiere”, in onda dal 1997 al 2000. Senza dimenticare la popolarità trovata come testimonial pubblicitario durante più di cinquant’anni. Nel 2003 coronò la sua carriera nel film spagnolo “La fine di un mistero”, che ha anch’esso uno stretto legame con la dittatura. Basato sul romanzo omonimo di Fernando Marías, gioca sulla possibilità della sopravvivenza del poeta Federico García Lorca ai fucilamenti franchisti nelle prime settimane della guerra civile. Lui fa la parte di Galápago, un barbone muto ricoverato per più di quarant’anni in un sanatorio, dove fu portato da un pecoraio che lo salvò dalla morte nel 1936. Negli anni ottanta entrambi si ritroveranno e quel pastorello -interpretato da un incommensurabile Alfredo Landa, recentemente scomparso- comincerà a dubitare dell’i-

dentità del suo singolare amico. Manfredi costruisce il personaggio sulla sola base di gesti e sguardi, un’interpretazione asciutta e commovente in un piccolo gioiello della cinematografia europea recente. Una vita ed una carriera impossibili da dimenticare. Era il 4 giugno del 2004 quando Nino ci ha lasciato per raggiungere l’Olimpo dei mostri sacri del cinema, insieme a Gassman, Sordi, Mastroianni, Tognazzi e tutti quelli che nel Dopoguerra dotarono di voce e viso l’italiano del boom economico con una dignità e una tenerezza irresistibili.


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Cinema e TV

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SPECIALE Mò-Vi-Mento

Redazione

LIRA DI ACHILLE Gli autori di Mò-vi-mento "Lira di Achille"

N

on è facile al giorno d’oggi stupire lo spettatore con un film che non sia la solita commedia vista e rivista. Quali sono gli ingredienti segreti per far ridere senza cadere nel banale? Lo spiegano gli autori del film prodotto da Stefania Capobianco della FG Pictures, Mò-Vi-Mento “Lira di Achille”: Francesco Scotto, Lorenzo De Luca e Francesco Gagliardi. Nell’era dello streaming, di I tunes, E-mule, al giorno d’oggi in cui i pirati non viaggiano più in mare ma cavalcano l’onda dei flussi informatici, le care vecchie sale cinematografiche rischiano di diventare un luogo di aggregazione alquanto vintage. Per fortuna però, il fascino della sala cinematografica è ancora un richiamo

troppo forte per gli spettatori che vivono il cinema come un’esperienza inimitabile ma soprattutto come un momento per staccare dalla routine quotidiana e, si spera, farsi grasse risate. Questo è l’obiettivo di Mò-Vi-Mento Lira di Achille, prossimo film di Francesco Gagliardi. Ce ne parlano gli autori. Francesco Scotto, drammaturgo e sceneggiatore: come nasce la tua passione per la scrittura? Da bambino ho iniziato a far scorrere da una penna le idee che prendevano forma dentro la mia testa e, senza che me ne accorgessi, sono arrivato ad oggi continuando a farlo con naturalezza e desiderio sempre vivo. Scrivere è per me una necessità e le soddisfazioni professionali che ho avuto nel corso della mia vita mi

hanno spinto a farlo diventare un bellissimo lavoro. Autore del soggetto e co-autore della sceneggiatura Mò-Vi-Mento “Lira di Achille”: qual è secondo te l’elemento vincente di questa commedia? Sicuramente l’ironia e l’originalità con cui vengono affrontati temi assolutamente attuali. Parliamo di soldi, di politica e naturalmente di amore, puntiamo a far ridere senza cadere nella volgarità. L’idea di questa storia mi è balenata in testa qualche anno fa ed era troppo irresistibile per non trasformarla in un soggetto cinematografico. Così è nata la fase embrionale di Mò-ViMento “Lira di Achille” divenuto oggi, dopo un lavoro di squadra, una commedia frizzante che ti strappa risate e sorrisi. Passiamo ora a Lorenzo De Luca, poliedrico scrittore e sceneggiatore. Quando hai iniziato a muovere i primi passi come sceneggiatore cinematografico? Il cinema è una malattia che si contrae da bambini. Io l’ho contratta con i cosiddetti b-movies. Galeotta fu una lettera che scrissi al regista Castellari quando mi misi in testa che il cinema doveva essere la mia vita. Lui non la ignorò e mi guidò sulla strada della settima arte. Da allora ho lavorato in svariate pellicole, insieme al maestro Castellari, a Ruggero Deodato, Bruno Mattei, Neri Parenti… Arriviamo al prossimo film di Francesco Gagliardi: qual è stato il tuo approccio con la scrittura di Mò-Vi-Mento “Lira di Achille”? Mentre scrivo ho solo un dovere da rispettare: divertirmi. Solo così posso sperare che si divertirà anche lo spettatore. Riunioni, discussioni, risate, io scrivo, lui supervisiona, poi scrive anche lui, poi io lo censuro, poi

lui censura me... e così da quello che ad occhi esterni sembrerebbe una rimpatriata tra amici di vecchia data, nascono gag, battute, intrecci di personaggi che, se caratterizzati bene, alla fine ci dicono loro stessi come sarà il loro epilogo. Tutto sta nel saperli ascoltare. Francesco Gagliardi: la tua, più che una passione è una vera e propria devozione per la settima arte. Qual è stata la spinta che ti ha portato dove sei oggi? È nato tutto da un collettivo teatrale. Ero ancora un bambino quando le commedie di Eduardo De Filippo hanno lasciato un’impronta indelebile nella mia vita. Prima attore poi regista teatrale, fino al 2008, quando ho costituito la società di produzione cinematografica FG Pictures Srl e oggi, in veste di co-autore e regista di Mò-Vi-Mento “Lira di Achille”. È stato un percorso fatto di sacrifici e costanza, una strada che ho intrapreso con tanta passione, con la voglia di lasciare il mio personale segno artistico attraverso un mezzo così potente e sublime come il cinema. Co-autore e regista di questa commedia. MòVi-Mento “Lira di Achille”, già il titolo è tutto un programma. Raccontaci questa avventura artistica. Nel titolo è racchiuso tutto il film: Mò-Vi-Mento nel duplice senso di movimento politico che auspica il ritorno della lira in Italia e nell’accezione di “ora vi dico una bugia”, perché tutti i personaggi mentono: c’è chi mente per arrivismo, chi per amore e chi per strategia. E tra una menzogna e l’altra, lo spettatore, senza accorgersene, si affezionerà a questi personaggi, come fossero amici che ti fanno fare gran belle risate. Mi piace prendere il pubblico alla sprovvista, l’importante è non cadere nella risata banale e non dimenticare che far ridere è una cosa serissima.


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Cinema e TV

Nastasia

Nuovi Volti

napoli

Giovanni

DE FILIPPIS G

S

ono nata a Milano e vivo a Roseto degli Abruzzi (TE) da 9 anni. Sono diplomata in Dirigente di comunità, lavoro come fotomodella, promoter e ogni tanto come animatrice, e sopratutto durante la stagione estiva organizzo in Abruzzo, insieme a mio padre, le selezioni del concorso Miss Motors di Bruno Dalto. A settembre ho partecipato a un casting di Teleponte e ora lavoro a “Studio Stadio”, un programma che parla di calcio, come co-conduttrice, insieme al conduttore Luigi Aurelio Pomante. Da un po’ di tempo sto cercando di inseguire il mio sogno di attrice e ho iniziato a studiare recitazione a Pescara, alla scuola teatrale diretta da Milo Vallone. Un grande sogno che ho sin da piccola e questo corso mi sta aiutando molto a tirar fuori le mie emozioni e a conoscere meglio me stessa. Ho avuto la mia prima esperienza sul set partecipando al film “Le donne invisibili”, con la regia di Giuseppe Pomponio, che ha come autore, sceneggiatore e protagonista Bruno Tarallo. Ora sto partecipando al programma “Tentata Evasione”, un programma Mediaseven produzioni scritto e diretto da Marco Ciriaci che va in onda ogni

Nuovi Volti

lunedì e mercoledì su Canale Italia 83. La passione per questo lavoro è iniziata partecipando a vari concorsi di bellezza (Winter Model, Miss Grand Prix, Miss Motors, ecc). Sono una ragazza solare, testarda, determinata e quando mi pongo un obiettivo cerco di raggiungerlo. Sono molto sensibile, permalosa e tanto fumantina; non ho un carattere semplice. Di questo lavoro amo il fatto che posso esprimermi al massimo e vorrei riuscire a realizzarmi in questo mondo e nel mondo del lavoro in generale per trovare un equilibrio personale.

iovanni De Filippis, napoletano classe 1986. È un attore cinematografico e teatrale. Sin da giovanissima età inizia a studiare recitazione prendendo parte a svariati progetti teatrali con diverse compagnie professionistiche. Animatore turistico e cantante da pianobar, vincitore di vari concorsi di bellezza e testimonial di noti marchi d'abbigliamento, nel 2011 dopo il diploma accademico di recitazione cinematografica inizia il suo percorso nel mondo del cinema. Attore versatile, interpreta personaggi sempre diversi tra loro, anche se lui preferisce il ruolo del cattivo (come in effetti spesso gli viene assegnato), risultando impeccabile in qualsivoglia sfaccettatura e/o situazione. A cinema lo abbiamo visto protagonista in "Nuovo Ordine Mondiale" ed "Il ricordo di una lacrima" oltre ovviamente ad altre partecipazioni. Prossimamente inizieranno le riprese di una commedia romantica dove lo vedremo (come dice lo stesso De Filippis) in vesti da bravo ragazzo, e subito dopo in tv.

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Cinema Musicae TV

INTERVISTA

C mag | Cinema e TV | Maggio 2015 119

Redazione Foto di: Flavio DI PROPERZIO

MICHELE

CONIDI Comparsa, titolista, attore, speaker, iena -anzi, no, belva del web-, regista, fotografo… Michele Conidi si racconta in esclusiva a C magazine!

M

ichele, leggendo la tua biografia, c’è un affermazione che colpisce “Il sogno di ogni bambino è diventare un calciatore o un astronauta, il mio è sempre stato il cinema”. Perché? Già alla fine degli anni 80 facevo video con amici, di feste, vacanze o semplici uscite. E il divertimento più grande era riversare il tutto su VHS, con musiche, titoli e riguardarlo tutti assieme. Quando sono iniziate le vere esperienze nel mondo dello spettacolo? A circa 20 anni, per gioco mi sono iscritto ad una agenzia, dove ho fatto le mie prime comparse sia cinematografiche che televisive e anche qualcosina in fotoromanzi... ma non vengo ricordato per questo! [ride].

E per cosa vieni ricordato allora? Sono stato il fondatore della Golden Night, un organizzazione con circa 30 PR, che collaborava con molti locali di Roma negli anni ’90. Perchè ti sei fermato? Ho avuto un incontro molto importante, e penso che quell’incontro ha cambiato totalmente la mia vita… Una donna? No, ho iniziato un rapporto di lavoro con lo STUDIO A. M. come titolista cinematografico, esperienza fantastica durata circa 10 anni, scrivere titoli per film come “Il signore degli anelli”, “Tomb Raider”, “Spiderman”, “Gangs of New York” e tanti altri, è davvero difficile da dimenticare.

Se è difficile da dimenticare perché dopo molti anni di collaborazione è finito questo rapporto? Sentivo il bisogno di avere altre esperienze. Sono entrato a far parte di una radio web, “Radio Effetto Stereo”, dove oltre ad essere speaker ero anche Art Director video e ho realizzato il mio primo video parodia “Il pulcino Pio”, che ha fatto il giro del mondo. Essendo un appassionato sugli anni 80 conducevo la trasmissione “I love 80”, nello stesso periodo creo insieme a degli amici una nuova radio web, “80 ricordi”. Allora la tua carriera da regista è iniziata proprio con quella parodia. Forse sì. Circa un mese dopo vengo scelto per realizzare il nuovo videoclip di Giorgia Bruni “L’amante” e da lì un susseguirsi di collaborazioni. Insieme al mio staff ho collaborato con Silvia Capasso per un evento di beneficenza “Una voce per il mare”, con Franco Califano, Spagna, Alexia e Edoardo Vianello. Trovando anche una collaborazione con Castrocaro, realizzando il video della prima tappa Castrocaro Festival, ho avuto anche una delle mie più grandi soddisfazioni, con la prima edizione di “Una voce per Micaela”, dove sono stato premiato come “Artista di Pace” da Culturambiente. Guardando uno dei tuoi canali di YouTube oltre

ad avere videoclip musicali e parodie ci sono anche video di interviste come “Le iene”. Sì, prima ero “Iena del Web”, ora sono la “Belva del Web”, ormai è qualche anno che giro per intervistare personaggi dello spettacolo e non solo. Non solo? Chi sono gli altri? Cosplayer. Ormai è qualche anno che vado al Romics appunto per intervistarli ed è davvero divertente e piacevole. Qualche personaggio dello spettacolo che tu abbia intervistato? Sono davvero tanti, provo a ricordarne qualcuno: Luciana Frazzetto, Geppi Di Stasio, Nadia Bengala, Emanuela Tittocchia, Michele Verginelli… E anche Claudio Del Falco che è stato il testimonial del mio spot contro l’abbandono degli animali patrocinato dal Comune di Roma “Combatti anche tu”. Claudio oltre ad essere un vero professionista è anche un grande amico. Vorrei ricordare che il brano dello spot è di Gianluca Falcone con cui ho collaborato per dei videoclip come “Voglio Vasco” cantato da Alma, “Salto nel vuoto” cantato da Roberta Orrù e altro ancora… Come regista quali altri lavori hai fatto? Ho realizzato un video con 20 cantanti di The Voice


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Cinema e TV

INTERVISTA seguendoli in un mini tour di 3 tappe, con Pasquale Di Nuzzo per una sua coreografia, la parodia del Gan Gnam Style, Salto nel vuoto versione dance, un flash mob x le biblioteche di Roma, un videoclip per Alessandra Casino, un corto per San Valentino con Fabio Ascione, un video per Miss Paddock un corto con dei Cosplayer dal titolo “Stiamo arrivando…” e il mio ultimo lavoro è un corto contro l’abbandono degli animali. Questa volta non hai un solo testimonial. Questa volta devo ringraziare la giornalista Federica Rinaudo che mi ha dato la possibilità di avere al mio fianco personaggi come: Lino Banfi, Maurizio Battista, Lillo e Greg, Rossella Brescia, Massimo Wertmuller, Massimiliano Rodi, Carlotta e Luca Materazzo e per completare il cast, le musiche sono di Claudio Simonetti e colonna sonora dei Raggi Fotonici. È stato difficile lavorare con questi grandi nomi? No, per niente, anzi, devo essere sincero, sono persone cordiali, simpatiche e umili, spero un giorno di avere altre collaborazioni con personaggi così. Da comparsa a titolista, da titolista a speaker, da speaker a regista… Ma non ci hai ancora parlato della tua passione sulla fotografia. Effettivamente la fotografia mi ha sempre affascinato, certo non come i video, però mi ha regalato grandi soddisfazioni, come quella di essere il fotografo ufficiale di “Una ragazza per il Cinema” o “Miss Paddock”, oppure fotografare cantanti, ballerini, attori e modelle -a volte mi è capitato di fare sia foto che video-, come Ester Vinci, Pasquale Di Nuzzo, Claudio Del Falco, Alma, Niccolò Centioni o Emanuele Puddu.

MICHELE CONIDI Qual è la particolarità nelle tue foto? Essendo un regista guardo il soggetto con occhio cinematografico, punto sempre alle espressioni, per questo preferisco location esterne più che uno studio. Ma torniamo al tuo ultimo lavoro, “Mi fa un baffo il gatto nero”. Penso che sia stata una grande soddisfazione vedere il tuo corto in una sala cinematografica. Un’emozione indescrivibile, e non smetterò mai di ringraziare Federica Rinaudo e tutti quelli che hanno collaborato in questo progetto, un progetto per i nostri amici a 4 zampe! Su cosa stai lavorando ora? Un nuovo videoclip, “La La La”, un brano interpretato da Elena Presti che sarà inserito sulla compilation Hit mania Dance Estate 2015. Comparsa, titolista, attore, speaker, iena -anzi, no, belva-, regista, fotografo. Ma tu da grande cosa vorresti fare? [Ride] Semplicemente… Michele Conidi!


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Cinema

C mag | Cinema e TV | Maggio 2015 123

Federica RINAUDO

INTERVISTA

www.federicarinaudo.it Foto: Flavio Di Properzio

MI FA UN BAFFO

IL GATTO NERO LINO BANFI, MAURIZIO BATTISTA, ROSSELLA BRESCIA, LILLO E GREG, MASSIMO WERTMULLER PARTECIPANO AL CORTO CINEMATOGRAFICO “MI FA UN BAFFO IL GATTO NERO” PER LA CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE CONTRO L’ABBANDONO E IN FAVORE DELL’ADOZIONE DEGLI ANIMALI, PATROCINATA DALL’ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DELLA PROVINCIA DI ROMA.

cinematografico, che ha lo stesso titolo della campagna, ideato dalla giornalista Federica Rinaudo (che ha curato anche la sceneggiatura) per la regia di Michele Conidi, che sarà diffuso attraverso proiezioni e dibattiti nelle scuole, nei centri anziani e durante serate di beneficenza ma anche in alcuni cinema disposti ad ospitare gratuitamente l’iniziativa. “Mi fa un baffo il gatto nero” dà il titolo anche all’omonimo brano scritto dalla band “Raggi Fotonici”, colonna sonora del corto, mentre le musiche sono del musicista Claudio Simonetti. Tra i protagonisti anche il trasformista Massimiliano Rodi, nel ruolo del pirata amico del gatto nero, i piccoli Carlotta e Luca Materazzo, ma anche numerosi gatti della colonia felina della Piramide, tra cui Poldo ed Emilio.

C

ontro l’abbandono e in favore dell’adozione degli animali. Ai nastri di partenza la campagna di sensibilizzazione “Mi fa un baffo il gatto nero”, promossa dalla associazione O.R.F.E.A. in collaborazione con l’Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Roma, cui hanno aderito alcuni volti noti dello spettacolo, tra cui: Lino Banfi, con al fianco la sua cagnolina Giuditta, Maurizio Battista in compagnia del barboncino Pelè, Rossella Brescia e Lillo e Greg, orgogliosi della loro passione felina, Massimo Wertmuller con i dolcissimi Rocco e Pupetta. Tutti insieme per testimoniare il proprio impegno in favore degli amici a quattro zampe e tutti protagonisti di un corto

Michele Conidi durante le riprese

Da Sopra: Maurizio Battista, Massimo Wertmuller e Lino Banfi. A sinistra: Lillo&Greg e Rossella Brescia



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Teatro

MUSICAL FINALMENTE

BILLY ELLIOT

C mag | Teatro | Maggio 2015 127 Foto: Ivan PALOMBI

a cura di: Eleonora TOMASSI

Ecco però che nonostante le varie sfavorevoli vicissitudini della famiglia Elliot l’amicizia e il senso della solidarietà sociale dei lavoratori e compaesani prevale e vince contro tutte le avversità.

L’incomprensione: Il giovane Billy ama la danza e ne acquista consapevolezza giorno dopo giorno ma la sua aspirazione non è compresa nella sua famiglia di minatori anzi è fermamente osteggiata dal padre e dal fratello che vogliono piuttosto che diventi un rozzo pugile.

La passione per la danza: Billy diventa elettricità e le sue sensazioni sono infuocate, alimentate da un ardore straordinario che libera la sua anima e dà sfogo con un grande impegno alla sua vera passione: la danza.

Il dolore per la scomparsa prematura della mamma: La mamma è una figura amorevole che nei momenti più difficili avrebbe potuto comprenderlo con affetto infinito e allora il piccolo Billy a volte sembra quasi percepire quell’incanto materno e come in un sogno che diventa realtà vede apparire quell’adorabile fantasma.

IL MUSICAL A ROMA

È

per me una grande gioia poter presentare questo imperdibile evento teatrale poiché sono una ragazza appassionata di danza, musica e recitazione. I miei ricordi affiorano felici pensando a quando da bambina all’età di 10 anni ero a Londra per un viaggio con la mia famiglia e ho visto questo musical al Victoria Palace Theatre. Sono subito rimasta molto colpita da questa avvincente storia che mi ha fatto sognare, mi ha coinvolta emotivamente e mi ha trasportata nel magnifico mondo della danza. Fui davvero estasiata dalla straordinaria bravura di quel bambino che interpretava Billy e piansi in alcune scene dove l’emozione era fortissima e mi sembrava di condividere le sue lacrime di dolore ma anche di gioia! Questo musical ha debuttato nel West End londinese nel lontano 2005 ed ha vinto 4 Laurence Olivier Awards, 10 Tony Awards, gli Oscar del Musical e ben 10 Drama Desk Awards, grazie al suo blasonato e straordinario autore delle musiche Elton John e tuttora è in programmazione con uno straordinario successo di pubblico

sarà interpretato da Alessandro Frola, un ragazzino di Parma, di soli 14 anni ma che ha un talento da piccola étoile. La storia è meravigliosa perché ci trasmette tanti messaggi così unici e anche attuali.

E quella passione e quell’amore incondizionato lo premieranno e la storia termina con la consacrazione di una nuova stella: una étoile del Royal Theater di Londra. Sono sicura che sarà uno spettacolo amato da tutti ma in particolare dagli amanti del musical e del teatro e soprattutto da chi ama la danza come me!

L’omosessualità: Nello svolgersi della storia al pubblico arriva una amabile e sensibile vibrazione: quella nota del piccolo Michael amico di Billy che alla tenera età di 11 anni rivela il desiderio di indossare tacchi e piume di struzzo e che adora indossare abiti con fiori e con paillettes.

che ha superato i 10 milioni di spettatori! Billy Elliot è anche un film capolavoro del 2000 scritto da Lee Hall ispirato ad una storia vera quella del ballerino Philip Mosley ed è stato giudicato il 39esimo miglior film inglese di tutti i tempi! Al teatro Sistina Massimo Rome Piparo realizza questo ambizioso progetto dal 5 maggio regalandoci un meraviglioso e italianissimo 'Billy Elliot, il Musical' con l’orchestra dal vivo. Nel cast la curiosità è soprattutto per il ruolo del giovane Billy che

La crisi industriale e lo sciopero dei lavoratori: La drammatica crisi economica degli anni 80 dell’Inghilterra nel periodo della lady di ferro, il primo ministro Thatcher, esplode nel piccolo paese di minatori e questi incrociano le braccia e manifestano irriducibilmente ed estenuamente contro la chiusura delle miniere e quindi le difficoltà economiche crescono nei già ristretti bilanci familiari. La solidarietà e l’amicizia:

Per prenotazioni con sconto riservato ai lettori di C MAGAZINE rivolgersi a Cristina 3200365968


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Teatro

C mag | Teatro | Maggio 2015 129

Yolanda FUERTES GARCÌA

INTERVISTA

@fuertesgarcia_y www.looksplanet.org

MARCO PASSIGLIA

LUCE, MUSICA, CABARET Foto di: Ivan D'ANGELO

“C’era una volta un uomo e la sua chitarra”. Troppo scontato per cominciare? Va bene, ci riproviamo. “Un abbraccio di sole a tutti!”. Così si chiude l’intervista. Ma niente paura: se cominciamo dalla fine, una ragione c’è. Perché quando calca le tavole di un palcoscenico lui diventa luce. Comico, musicista, cantante. Rivisita i vizi e le virtù della quotidianità più riconoscibile e la trasforma in parodie brillanti, tra il romantico e l'incazzato, tra la modernità e l’immancabile “se stava mejo prima”. Sempre diverso e irresistibile. “Stasera mi butto”, “Festa italiana”, “Seven Show”, “S.C.Q.R.”, “All’ombra del Colosseo”, “Zelig”, “Colorado”… E adesso la Gnometto Band. Il tutto in un momento particolarmente dolce della sua vita in cui un altro gnometto ha voce in capitolo. Parliamo di (e con) Marco Passiglia.

A

nche se, a pensarci bene, “c’era una volta un uomo e la sua chitarra” non era un inizio sbagliato, poiché la musica è stato il primo amore di questo artista. “Infatti è nata prima la passione per la musica! A 17 anni ho fatto il mio primo concerto organizzato dalla scuola in un teatro pieno di ragazzi. Suonavo la chitarra elettrica in una cover band, facevamo musica rock e stare su un palco mi è piaciuto troppo. Poi quando sono partito per i villaggi turistici ho capito che anche a far ridere la gente ci si sente una rock star. Ma è meno faticoso!”. E da lì è cominciato il viaggio straordinario di quello che oggi è diventato un nome imprescindibile nel panorama comico capitolino e non solo -il suo curriculum vanta i due più importanti concorsi per comici: il Bravo Grazie ed il Massimo Troisi-, grazie al suo approccio ironico, dissacrante e sempre poetico alle luci e le ombre della società moderna. Ma come nasce uno spettacolo di Marco Passiglia? “Diciamo che uno spettacolo comico è prevalentemente un lavoro di ricerca e di osservazione. E allora scopri che tutto quello che ci circonda è pieno di spunti comici. Dai fazzolettini delle gelaterie che non assorbono (allora a che servono?) a quelli che sul treno non siedono mai al posto prenotato e occupano il tuo. Quelli che qualche tempo fa al posto dell'auricolare usavano una cornetta della Sip, quelli mi facevano troppo ridere! Insomma la comicità è intorno a noi. E anche davanti. Hai mai fatto caso che quando sei in macchina e hai molta fretta ti capita sempre davanti un anziano col cappello in testa che va a 20 all'ora e che non riesci a sorpassare? Poi chiaramente da queste cose devi trovare dei meccanismi comici che arrivano a verità più profonde. Per esempio una volta ho visto un'ambulanza che sorpassava un carro funebre e ho capito il concetto di priorità”. Monologhi, storie, canzoni e riflessioni dalla sensibilità

straordinaria, sempre esilaranti. Marco sul palco è talento allo stato puro, passa da un registro all’altro con una naturalezza che stupisce, che è patrimonio soltanto dei veri artisti, quelli con l’A maiuscola, mettendo in evidenza anni di studio e di ricerca. “Mi piace tutta la musica. Dalla classica, con cui ho cominciato a 8 anni, al rock. Poi il jazz che ho studiato per 3 anni e chiaramente la musica comica. Mi piace scrivere le canzoni comiche che suono e canto alla fine dei monologhi. Diciamo che, chiaramente col massimo dell'umiltà, mi sento un po’ di scuola “Gaberiana”. Poi adesso è iniziata una bellissima collaborazione con la Gnometto Band, faccio il chitarrista nei loro pezzi e suoniamo insieme anche i miei, insomma una cosa molto divertente”. Quando si alza il sipario, lui gioca con il pubblico e lo affascina. Perciò adesso che la TV ha portato i comici ovunque, più che mai bisogna ricordare che il palcoscenico è sempre la dimensione migliore per un artista. “Infatti il live è l'unica vera dimensione per esprimere questo tipo di arte. Parlo di comicità, di musica e in generale tutto quello che riguarda la comunicazione. La televisione ha un linguaggio diverso. Troppo spesso limitante, anche se affascinante. Fare il comico oggi significa sentirsi precario come tutti gli altri (ride). La gavetta è fondamentale per capire i meccanismi comici e per sperimentare. Chi non fa gavetta in genere non ha "mestiere" quindi per lo più è una meteora”. Quindi c'è qualche formula magica per sfondare nel mondo dello spettacolo e rimanere in vetta il più possibile? “Direi che è molto difficile farsi accettare in un mondo di privilegiati. E forse è giusto così. Per rimanere in vetta non lo so… fammece prima arrivà, no? (ride). Veramente formule magiche non ce ne sono. Credo serva solo talento, passione, coraggio e tanta pazienza. Soprattutto pazienza!”. E c’è una domanda d’obbligo: come vedi la situazione


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Teatro

INTERVISTA della comicità nel nostro Paese? “La situazione è quella che è. Non può essere certo una scusa per non fare. Tanto il futuro non è mai come lo immaginiamo. Ogni epoca ha i suoi cambiamenti e anche la comicità è in continua trasformazione. Sta a noi capire i cambiamenti e cercare di rinnovarci, perché il futuro ci offre sempre nuove possibilità. Bisogna saperle cogliere. Secondo me chi ha qualcosa da dire troverà sempre il modo di farlo e un pubblico che lo ascolta”. Basta osservarlo un attimo per capire il momento dolce che sta vivendo. Perché chi è oggi Marco Passiglia? “Sono 15 anni che aspetto di poter parlare di me in terza persona, per cui ti ringrazio della domanda! Marco Passiglia oggi è un uomo che ama quello che fa e che sta vivendo una nuova vita grazie alla nascita di un figlio meraviglioso, che si chiama Manuel. Ebbene sì, questa è la cosa più bella che mi sia mai successa. Passo molto tempo con lui e devo dire che mi sta insegnando molto. O meglio, mi sta ricordando chi ero, quindi anche chi voglio essere. E soprattutto un figlio ti fa capire che la curiosità è tutto e che ridere senza un motivo è già un motivo. Bella questa... Aspetta che me la segno!”. Veramente bella! E mentre se la segna, non possiamo fare a meno di chiedergli cosa bolle in pentola per il futuro. “Nell'immediato futuro ci sono tanti spettacoli estivi, che potrete seguire sul mio profilo Facebook o sulla pagina sempre a nome mio. Anzi se diventiamo amici vi do pure gli ingressi omaggio! E poi a settembre c'è una bellissima novità. Un programma televisivo che secondo me potrebbe essere davvero un bel programma. Ma è inutile parlare del futuro, già l'ho detto, tanto non dipende solo da noi”. Ma per uno che il sole lo porta dentro, sarà sicuramente splendente.

MARCO PASSIGLIA


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INTERVISTA

C mag | Teatro | Maggio 2015 133 Redazione

tenenza e si facevano dei giochi a squadra. Questa è stata proprio la prima manifestazione di quello che poi è diventato “All’ombra del Colosseo”. E la prima edizione “commerciale”? Cinque anni dopo, nel 1995, una manifestazione di due settimane, con attività anche di sera, sessioni di cinema in bianco e nero e un po’ di cabaret, perché c’era uno di noi che girava per i locali e conosceva Enzo Salvi e altri comici che cominciarono ad esibirsi qua. Quella è stata anche la mia prima manifestazione. Poi nel 1996 facemmo per la prima volta una piccola arena a pagamento: si doveva fare una tesserina che costava 3.000

lire e durava tutta l’estate, ne vendemmo un sacco! Così abbiamo capito che poteva diventare un mestiere. Così cominciammo e avemmo la fortuna di trovare un filone di comici che in quel periodo andavano fortissimi a Roma, allora tutti giovanissimi. Era la generazione di quelli che ora hanno fra i 45 ed i 50 anni: Enrico Brignano, Enzo Salvi, Antonio Giuliani, Max Giusti… Chi è stato il primo artista affermato che ha partecipato alla manifestazione? Rodolfo Laganà! Venne a fare uno spettacolo con noi ed è successo un casino, sono arrivati anche i carabinieri perché in quel momento Laganà spopolava in TV! Era

TUTTI... ALL'OMBRA DEL COLOSSEO

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a storica manifestazione dell’Estate Romana compie 25 anni. Federico Bonesi ci racconta tutte le novità che ci aspettano al Parco del Celio dal 18 giugno.

Com’è nata questa avventura “All’ombra del Colosseo”? “All’ombra del Colosseo” è nata come festa rionale. Al

Parco del Colle Oppio c’era e c’è tutt’oggi un’associazione culturale, Castellum, nata fra i giovani del parco che facevano attività culturali e feste per i bambini, in un momento in cui il parco versava in condizioni critiche, senza verde, senza recinzioni. Fin che nel 1990 si organizzò la prima manifestazione un po’ più continuativa, di una settimana, che si chiamava “Rioni in festa”, in cui i bambini erano divisi secondo i rioni d’appar-

Lo Staff di "All'Ombra del Colosseo"

VISITA IL NOSTRO NEGOZIO SU


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Teatro

C mag | Teatro | Maggio 2015 135

INTERVISTA

la prima volta che avevamo a che fare con un artista affermato e questo ci aprì le porte ad organizzare rassegne in maniera più professionale. Come organizzatore dell’evento hai anche vissuto in prima persona i cambiamenti dell’estate romana negli ultimi anni… Infatti il movimento che c’era allora, adesso non c’è più, è cambiata l’offerta per i romani. Prima se volevi andare a mangiare una pizza all’aperto non era così facile. Adesso la puoi magiare anche a novembre, tutta Roma è “all’aperto”, ci siamo abituati a vivere la città in maniera diversa e non c’è più la grande necessità di fare queste manifestazioni all’aperto. Noi, però, abbiamo continuato ad organizzarlo e devo dire che con grandi risultati, fino ad arrivare a quest’anno che è il nostro 25° anniversario. Il meteo è diventato un incubo per te? Proprio così, una lotta! Prima controllavo solo io il meteo ma adesso con gli smartphone tutti possono guardare le previsioni, che ultimamente sono tragiche! Mi metto nei panni delle persone che hanno uno stabilimento sul litorale, ad esempio… Se una persona vede

ALL'OMBRA DEL COLOSSEO

le nuvole per sabato, cambia programma, anche se poi arriva quel giorno ed il sole spacca! E questo ci frega anche a noi, soprattutto perché negli ultimi 3 o 4 anni il tempo d’estate è cambiato tantissimo, perciò spero sempre che esca il sole prima del tramonto, sto diventando un meteorologo! E poi chiaramente ci sono meno soldi in giro, quindi ogni scusa è buona per non uscire! “All’ombra del Colosseo. La vera vacanza a chilometro zero”? (Ride) È lo slogan che abbiamo coniato qualche anno fa! Perché la manifestazione è proprio questo per i romani che restano in città d’estate, è una vacanza, e per chi vuole uscire la sera noi offriamo il servizio di ristorazione -dal cibo da mangiare al volo fino al ristorante “vero”- e lo spettacolo, che gestiamo noi per essere in grado di controllare la situazione, che tutto sia finito quando comincia lo spettacolo. Quest’anno forse potremmo ripristinare un allestimento che facemmo una decina d’anni fa, il ristorante dentro il teatro, per cui potremmo creare dei pacchetti cena-spettacolo. Soprattutto perché quest’anno pensiamo di fare un allestimento un po’ più raccolto, vorremmo fare una sorte di “Maurizio Costanzo Show”, con tutto il sapore di un

vecchio teatro. Poi, finito lo spettacolo verso le 23:30, per il resto della serata proponiamo un intrattenimento musicale, perché abbiamo la fortuna di stare in un posto centrale senza palazzi nelle vicinanze. Sappiamo che il programma per quest’estate è ancora un cantiere aperto ma potresti già fare qualche nome? Quest’estate ospiteremo sicuramente i comici che ci hanno fatto compagnia negli ultimi anni: Marco Passiglia, Antonio Giuliani, Nino Taranto, Luciano Lembo, Antonello Costa -che è sempre una garanzia-, Pablo e Pedro, Alessandro Di Carlo, Enzo Salvi, Andrea Perroni -quello che tra i giovani romani sta emergendo più velocemente-, Dado, e tanti altri artisti. Poi ci saranno anche i giovani del Comic Ring Show, che faremo di martedì. E c’è qualche novità molto interessante in arrivo! Certo! Due bellissime novità, due attività importanti che ci fanno proporre al pubblico qualcosa che non abbiamo fatto in passato: ogni lunedì faremo una serata lirica, in forma di concerto della Tosca, e ogni mercoledì

un cartellone jazzistico. Finora con i comici è andata benissimo, ma è da tanti anni che siamo all’ombra del Colosseo, che è un posto per i turisti, che tante volte si sono interessati alla manifestazione ma forse non capivano l’italiano. Con la musica facciamo un linguaggio universale. Quindi la nostra settimana tipo sarà così: lunedì lirica, martedì Comic Ring Show, mercoledì jazz, e da giovedì a domenica, i comici. I prezzi come sempre saranno molto popolari, dai 10 euro fino ai 20 euro per i posti numerati degli artisti più famosi. Sarà una bella sfida anche quest’anno… Una vera e propria sfida! Perché la battaglia con l’amministrazione non finisce mai. Questo è l’unico lato negativo: andiamo avanti da 25 anni ma ogni anno è come se fosse il primo, perché purtroppo salvo casi rari in passato, che si riusciva a fare la programmazione pluriennale, ogni anno si deve chiedere tutto da capo. Questo è faticoso ma soprattutto ti fa perdere un sacco di tempo che potresti investire nell’organizzazione. Però non ci lamentiamo, Roma è una grande città che offre tante possibilità. Ci dobbiamo arrangiare e andare avanti!


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Yolanda FUERTES GARCÌA

INTERVISTA

@fuertesgarcia_y www.looksplanet.org

ENZO SALVI

SE RIDERE FA BENE ALLA SALUTE, IO SONO LA VOSTRA CURA

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’attore lidense e Mariano D’Angelo, una delle coppie comiche più amate dagli italiani, parlano con C magazine delle loro carriere e presentano il loro nuovo spettacolo teatrale, “Interessante”, in tour da maggio. Enzo, Mariano, dal 1992 insieme. Quasi 25

anni… e non sentirli! [Mariano D’Angelo] (ride) E nonostante tutto è dal 1992, quando abbiamo fondato i “Mammamia che impressione”, che siamo amici fraterni, oltre che colleghi! Abbiamo delle strade differenti ogni tanto, nel senso che io lavoro come autore separatamente da Enzo; ad esempio, quest’anno sono stato alla Fashion Week di New York girando delle cose interessanti. Per fortuna

questo lavoro ci dà delle gratificazioni non solamente economiche ma a volte anche di prestigio. Tuttavia non possiamo fare a meno di lavorare insieme live. Dopo tanti anni ci divertiamo ancora molto! Il nostro è un lavoro difficile perché spesso non c’è! Quindi dobbiamo inventarlo. Ma è talmente forte il richiamo di questo mestiere, ci divertiamo tanto che non possiamo farne a meno! [Enzo Salvi] Anche perché noi siamo i precursori del cabaret, da noi sono cresciuti tutti quelli che conoscete voi… [Mariano D’Angelo] Specifichiamo, PREcursori, perché una volta hanno scritto PERcusori del cabaret… [Enzo Salvi] … e ci hanno fatto fare lo spettacolo in una ferramenta! Scherzi a parte, ad ottobre del 1996 abbiamo vinto il Festival Nazionale dei Nuovi Comici con la partecipazione di tutti i più grandi comici emergenti del momento. La giuria era composta da Maurizio Costanzo e Gigi Proietti e abbiamo vinto ovviamente con il duo che tutt’oggi abbiamo, e da lì siamo partiti con grande successo. Io ho una raccolta

di 30 film da protagonista, con 5 chiavi d’oro del successo, per i cinque film che hanno incassato più di tutti nella storia del cinema… Beccatevi questa! [Mariano D’Angelo] Siamo contenti di aver fatto questa scelta professionale, grazie anche a che entrambi abbiamo una famiglia stupenda alle spalle che ci aiuta, che è stata la nostra ancora di salvezza e ci hanno sempre riportato nella realtà… [Enzo Salvi] anche perché ci siamo sposati nello stesso anno, io ad agosto del 1992 e lui ad ottobre! A due artisti con dei curricula come i vostri fa quasi paura chiedere l’opinione sulla situazione della comicità in Italia oggi… [Enzo Salvi] Finchè io e Mariano ci divertiamo sul palco, degli altri non ce ne può fregare di meno! Siamo molto contenti e soddisfatti. Sostengo sempre che noi abbiamo un negozio e vendiamo risate, il pubblico è il nostro cliente migliore e per questo ci teniamo in


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Teatro

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INTERVISTA

ENZO SALVI particolar modo, perché sempre facciamo in maniera di regalare nuove risate… E sono felice di essere uno dei comici più amati dai bambini! Non abbiamo mai peccato di presunzione, ci riconoscono sempre la nostra umiltà. [Mariano D’Angelo] Infatti noi siamo contenti se il settore comico va bene, non siamo di quelli che soffrono il successo degli altri, non ci interessa. Anzi, ci interessa che il fermento comico sia sempre vivo. Anche noi come autori, nel nostro piccolo, abbiamo fatto una trasmissione tutta di comici, quindi ci fa piacere vedere le nuove leve. Cerchiamo sempre di trovare nuove frontiere, perciò siamo felici di circondarci di nuovi stimoli giovani, che ci aiutano a vedere il mondo da una prospettiva diversa. [Enzo Salvi] Ma noi abbiamo 30 anni più 20 di esperienza! [Mariano D’Angelo] Siamo molto più normali di quello che uno si aspetta da due che fanno i matti così! E adesso parte il tour estivo con spettacolo tutto nuovo… [Enzo Salvi] Lo spettacolo si intitola “INTERESSANTE”, ed è scritto da Alessandro Bonanni ed Emiliano Morana, che è anche il regista: due talenti veri tra i nuovi autori. Grazie al nostro manager Massimiliano Mereo abbiamo già chiuso cinquanta date in tutta Italia per la tournèe estiva, da metà maggio fino a fine settembre. È uno spettacolo completamente nuovo, dai testi alla struttura si evince l’atmosfera giovanile data dagli autori. Siamo molto soddisfatti di questa collaborazione perché siamo riusciti nell’intento di rinnovarci, mantenendo sempre i personaggi chiave come Er Cipolla. [Mariano D’Angelo] E per quanto riguarda l’Estate Romana, abbiamo firmato l’esclusiva per “All’ombra del Colosseo”. Enzo, un’altra novità riguarda la tua parteci-

pazione nel “Il sistema”, la nuova fiction su Roma corrotta che continua la linea di racconto della realtà contemporanea caratteristica di alcune produzioni Rai degli ultimi anni. Com’è andata quest’esperienza che ti ha permesso di cambiare registro attoriale? Per me è stata un’esperienza importantissima, è un esordio per quanto riguarda la mia carriera d’attore in un ruolo drammatico di grande spessore e carisma, il killer “Manomozza”. La fiction, per la regia di Carmine Elia, è stata scritta da Sandrone Dazieri e Walter Lupo e interpretata da Claudio Gioè, Gabriella Pession e Valeria Bilello. Sono sei puntate, girate principalmente tra Roma e Bari. Nel cast ci saranno anche Massimo Venturiello, Lino Guanciale, Raffaella Rea, Antonio Gerardi, Massimo Bonetti… Devo dire che ho ricevuto grandissime gratificazioni da parte del regista e di quelli che hanno creduto alle mie capacità. Grazie a Federica e Paola Lucisano, che mi hanno messo in condizioni di iniziare questa nuova carriera. E a pochi giorni dell’inizio del Festival di Cannes, dobbiamo parlare di “Non escludo il ritorno”, lo straordinario omaggio al Maestro Califano diretto da Stefano Calvagna, recentemente escluso dal Festival del Cinema di Roma. Sono felice di aver partecipato a questo progetto, è stato, infatti, un bellissimo omaggio al Maestro e ringrazio Stefano Calvagna che mi ha coinvolto in questa avventura, un’operazione dal profondo del nostro cuore, ricordando come si merita Franco Califano che, nonostante la sua morte non ha interessato niente a nessuno, sia a Sanremo, sia nel tam-tam informativo… È qualcosa di incredibile che al Festival del Cinema a Roma abbiano “preferito” un film sugli Spandau Ballet -che devo dire: che cacchio c’entrano con Roma?!- a Califano. La classica cupola di quelli che gestiscono gli eventi, insomma. Adesso a Cannes riceverà un bellissi-

mo premio, sarà una gratificazione per tutti, per tutti i nostri sacrifici. Stefano Calvagna è riuscito a dare uno schiaffo morale a tanti. Immaginiamo che tante volte sarà stato difficile controllare le emozioni sul set. Infatti tutte le riprese sono state per me un’emozione grandissima: abbiamo frequentato le persone che vissero con lui negli ultimi momenti, abbiamo usato i suoi costumi, la chitarra… Veramente la vita di Califano è stata portata sul grande schermo. Approfitto per rinnovare i complimenti a Gianfranco Butinar, che è stato strepitoso, eccezionale. È il più grande imitatore che abbiamo in Italia, con una capacità mnemonica invidiabile. GUARDA:

"VA VA VA!" “INTERESSANTE”, IL NUOVO SPETTACOLO DI ENZO SALVI E MARIANO D’ANGELO IN TOUR IN ITALIA DA MAGGIO! PARLA IL REGISTA EMILIANO MORANA

“Il titolo lo dice tutto… lo spettacolo è molto interessante! Ho l’onore di aver scritto i testi con Alessandro Bonanni e di firmare la regia. Sarà uno spettacolo che andrà molto sul soEmiliano Morana ciale, sul moderno, sul quotidiano, il tutto attraverso monologhi, gag e sketch interpretati dai due animali da palcoscenico che sono Enzo Salvi e Mariano D’Angelo”.


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Sport

INTERVISTA

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Redazione

e bassi, ad esempio qua ci sono momenti in cui hai 30 allievi e altri in cui ne hai 10. Il mio consiglio è chiaro: tenete duro perché i risultati arrivano e poi non vi fermerà nessuno.

Foto di Ivan D'ANGELO

PER AMORE DELLA

Ed il tuo consiglio per i giovani, Manuel? Proprio lo stesso: i risultati arrivano. Questo sport ti dona forza, carattere, sicurezza per la vita.

BOXE

ti dicono “non andare a vedere quel film, che è brutto”. A me non piace ascoltare queste persone, non per dispetto, ma perché voglio capire da solo se è brutto o meno. Così siamo andati avanti insieme e abbiamo ottenuto dei risultati veramente ottimali.

“Con questo sport non si guadagna, è soltanto una questione di passione”. C magazine parla in esclusiva con Cristiano Vassallo e Manuel Salvi, campione italiano di Free Boxe pesi massimi.

C

ristiano, come sei diventato il direttore tecnico di Manuel? Lavoravo nel settore dello sport da combattimento ma prima insegnavo nei Castelli Romani e, essendo di Ostia, stavo cercando una locazione più vicina a casa. Ho avuto la magica fortuna di conoscere il mio amico, ormai fraterno, Enzo Salvi. Anche lui appassionato di questo sport, mi ha parlato di suo figlio, che voleva inserirsi nel settore, e mi ha dato una mano a trovare questa palestra. E così siamo partiti, io e Manuel, da soli. Non avevamo un orario ben preciso, ci allenavamo piano piano… fino a che Manuel ha cominciato a spiccare in questa disciplina ed in breve tempo è riuscito ad ottenere grandissimi risultati: è diventato campione italiano di Free Boxe da poco ed il 24 maggio sarà impegnato in un gala di grande rilievo

Cos’hai visto in Manuel che ti è piaciuto tanto? In Manuel vedo me, vedo un altro mio allievo che mi ha fatto faticare tanto… Ha delle qualità innate e mi segue, ed i risultati parlano chiaro: sono arrivati quelli giusti per andare avanti, ma bisogna sempre chiedere di più, non bisogna mai fermarsi.

alla Farnesina. Toglieremo il caschetto, la maglietta e combatteremo da semiprofessionisti! Sappiamo che i primi momenti sono stati duri, sei stato una sorte di “visionario” con Manuel… Infatti sì! Quando abbiamo cominciato, personaggi di spicco del mondo dello sport da combattimento -non parlo dei nostri ma di quelli orientali- non credevano in lui, comprese persone che lo conoscevano molto prima di me. Tanto è vero che venni preso in disparte e mi dissero: stai sprecando tempo. Un po’ come quello che

Risultati che sono arrivati anche in condizioni materiali quasi disastrose! Quando abbiamo cominciato noi, in questa palestra non c’era nulla, siamo partiti da zero, e tutto quello che abbiamo fatto l’abbiamo fatto da soli, con l’aiuto di Enzo e della mamma di Manuel. Siamo riusciti a fare un ring ed un po’ di attrezzi per poter andare avanti con forza di volontà, carattere e testa. Che consiglio daresti a tutti quelli che vogliono avvicinarsi a questo sport? Questo è uno sport molto duro se non lo intraprendi come agonista. È uno sport da combattimento individuale, non è come una partita di pallone. Ci sono alti

La tua complicità con Cristiano è evidente… Non tutti i campioni riescono ad essere bravi maestri. C’è chi è un grande agonista ma non ha la qualità di insegnare. Invece nel caso di Cristiano -che oltre all’amicizia c’è una stima professionale- ho trovato un ottimo atleta ed un ottimo maestro, che ha la capacità di ottenere i migliori risultati da me anche dal punto di vista personale, proprio ti entra in testa! Qual è il match che ricordi di più? Sicuramente l’ultimo, a Velletri, l’8 marzo, davanti a 20.000 persone, in cui sono diventato campione italiano di Free Boxe. E per finire… la tua ambizione? Il sogno è sempre diventare campione del mondo!


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Sport

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INIZIATIVE

A.S.D. Acqua Acetosa

SPORT E CREATIVITÀ PRESSO L‘IMPIANTO SPORTIVO ELIO ORSINI DI CIAMPINO LA CREATIVITÀ NON TRAMONTA MAI

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asce nel marzo del ’99 grazie ad una propositiva politica sociale di donare spazi verdi pubblici dove le persone potessero interagire in più pratiche associative. Così, con l’attiva presenza di più soci volontari, inizia il percorso della nostra A.S.D. Acqua Acetosa, la quale costituisce una vera e propria entità formativa dove tutti sviluppano una gioiosa frequenza di vivere insieme. Non un’area di parcheggio bensì un luogo dove bambini, giovani

e anziani si relazionano in un linguaggio d’amicizia e quotidianità. Inoltre attraverso l’impegno sportivo delle varie discipline si apprende una metodologia di lavoro che mette in risalto le qualità lavorative tecnico-umane progettate nella completezza della persona. A.S.D Acqua Acetosa oggi vanta di promuovere uno sport di base significativo attraverso il calcio A5 nelle categorie iscritte al campionato di affiliazione C.S.I.:

under 8 polisportivo, under 12 e open maschile impegnato in un torneo nazionale. Alla stessa professionale maniera avviene per i corsi di tennis, che propone sane motivazioni per un piacevole approccio all’attività sportiva, seguendo un processo induttivo tra insegnanti e allievi in un’atmosfera ricca di brio e serenità. Fiore all’occhiello dell’associazione, le attività varie di danza sportiva che vanteranno il loro esordio nel saggio finale del 17 maggio che si terrà insieme ad altre scuole site nel territorio regionale. Anche il ballo si propone come mezzo di svago e divertimento, da un’evoluzione stilistica e culturale verso forme libere di rappresentazione; si permette così al corpo di tradurre in gesti le proprie emozioni e passioni, tanto da far emergere la genuinità della persona. Impegnati nella danza anche i ragazzi disabili del “Ciampetto” che con entusiasmo e gioia ci regalano emozioni. A testimonianza di quanto detto, il 19 aprile c’è stata la giornata conclusiva del Memorial Gaspare, che vanta una sempre maggiore partecipazione sia da parte degli atleti che degli spettatori presenti. Durante l’anno perciò, tante e varie sono le attività culturali che l’Associazione organizza in via diretta o di collaborazione con altri soggetti a soddisfazione collettiva. Il mese di maggio prevede inoltre diversi incontri: nella data del 10/05 escursione a cavallo con pic-nic; nel 17/05 saggio di danza al Teatro San Raffaele di Roma; nel 23/05 in occasione della giornata mondiale del Libro, pomeriggio tra giochi sportivi e cultura. Il mese di giugno prevede invece attività ricreative estive per i più piccoli e l’inizio delle tanto attese serate di “Ballando sotto le stelle” accompagnate da musica e piatti tipici gastronomici, previste per le date dei sabati 6-13-2027/06 e 4-11/07. Rispettando quanto detto ci auguriamo di poter accogliervi presto!


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Quando vivere diventa un'impresa

AZIENDA

C mag | Quando vivere diventa una impresa | Maggio 2015 145 Redazione

FABIO

MASTROPIETRO

MENTAL COACH & BUSINESS TRAINER tecniche utili a gestire ogni situazione con la massima efficacia e a definire con chiarezza obiettivi e percorsi per realizzarli.

Fabio, cos'è il “Coaching”? Il Coaching è un percorso di allenamento e quindi di miglioramento individuale o di gruppo, guidato da un Coach, mirato al raggiungimento dei risultati prefissati magari da sempre e fino ad oggi non ancora raggiunti. Chi è il “Coach”? Partendo dall'etimologia del termine si risale addirittura ad oltre 150 anni fa. In Ungheria, in un paesino chiamato Kocs, si producevano le Kocsi, grandi vetture coperte utili a trasportare i “signorotti” di allora dalle città verso le loro destinazioni. L’uso del termine venne poi portato in Inghilterra dove ancora oggi le carrozze dei treni vengono chiamate “coach”. Insomma è da sempre il “miglior modo” per arrivare da una “situazione di partenza” ad una “situazione desiderata” in maniera comoda ed elegante. In che modo diventa oggi una professione a volte “indispensabile” verso la quale ci si ri-

volge per raggiungere l'eccellenza nella vita personale o in ambito lavorativo? Alla fine degli anni '70 ritroviamo il “coach” negli ambiti sportivi come sinonimo di persona che affianca lo sportivo nell’allenamento, che lo sprona a mantenere la motivazione e lo guida nella gestione degli ostacoli interni e nello sviluppo della fiducia nelle proprie capacità di apprendere dall’esperienza diretta. Da qui si diffonde ben presto nelle organizzazioni grazie alla attività di John Whitmore, che sviluppa il metodo ponendo al centro l’allenamento delle potenzialità individuali e facendo nascere il coaching: un approccio alle cose e alle situazioni fatto di principi di base, strumenti e

Cosa deve avere un “coach” e in cosa aiuterà il “coachee”? Un Coach deve avere un'etica e una congruenza personale ben sviluppate soprattutto sul piano umano. A differenza di altre professioni che possono sembrare simili, il coach non lavora sui problemi, non ha una finalità terapeutica sull individuo, ma bensì aiuta la persona, appunto il coachee, a prendere consapevolezza di sé, scoprendo o risvegliando i suoi talenti nascosti o messi da parte e a svilupparli assieme diretti verso l'eccellenza personale. Qual è l’utilizzo migliore che se ne può fare? Sicuramente quello mirato allo sviluppo e alla crescita dell’individuo o di un organizzazione lavorativa, attraverso la realizzazione di obiettivi collegati alla propria vita personale, di coppia, di gruppo, di autorealizza-

zione o semplicemente di gestione del proprio ruolo imprenditoriale o dei fatturati desiderati dall'azienda. Quali saranno i risultati finali? Mi piace parlare già di “risultati iniziali”, proprio perché la persona si accorge già nel primo incontro di quanto potenziale nascosto esista in lei. Alla fine del percorso, invece, si avrà una visione chiara e definita degli obiettivi, dei tempi, modi e degli strumenti efficaci per raggiungerli; si diventerà motore di innovazione e di crescita in un team aziendale, una guida che possa far coesistere al meglio le diversità dei vari componenti del gruppo in maniera ottimale; si acquisiranno le competenze comunicative e relazionali necessarie per sviluppare al meglio ogni tipo di relazione; ma soprattutto si apprezzerà la rinascita dentro di sé di quella voglia di osare, magari assopita da tempo. Quella voglia di andare là dove le nostre convinzioni spesso ci impediscono di andare, lanciandoci in un mondo nuovo e in un'avventura affascinante con la consapevolezza di avere ritrovato dentro di noi tutto il necessario per farcela!


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Quando vivere diventa un'impresa Food&Drink

INTRATTENIMENTO

C mag | Quando vivere diventa una impresa | Maggio 2015 147 Redazione

Durante la cena si ascolta musica dal vivo e a seguire uno spettacolo di cabaret con i migliori comici a livello nazionale. Il “Re per una notte” è stata la culla di tanti grandi artisti: Enrico Brignano, Teo Mammucari, Max Giusti, Gabriele Cirilli, Antonio Giuliani, Antonello Costa e tanti altri. Organizziamo meeting e convention per società o ditte con l’esclusiva del locale creando l’atmosfera da voi desiderata in più, su richiesta, serviamo torte con logo aziendale. La nostra organizzazione mette a vostra disposizione il service, show comico ed intrattenimento di qualsiasi genere.

il locale 210 posti Palco dotato di microfoni, diffusione acustica Bose, videodiffusione sui vari ripetitori distribuiti in sala e videoproiettore Giardino esterno con 50 posti a sedere per un eventuale aperitivo o possibilità di cena all’esterno Possibilità di alloggio a circa 300 m dal locale

RE PER UNA NOTTE

I MIGLIORI COMICI DI ROMA… E NON SOLO!

I

l locale è nato il 15 ottobre 1995, quando Enzo Schiavone vinse il “Re per una notte”, programma televisivo condotto da Gigi Sabani, interpretando Michele Zarrillo.

dettagli risulta ospitale e caldo creando un’atmosfera magica; verrà servita la cena con dei piatti prelibati che accontenteranno anche i palati più raffinati variando dalla carne al pesce alla pizza.

Il loco è interamente in stile Roma Antica, ma il colpo d’occhio si ha nell’entrata con colonne, marmo e due aiuole ben illuminate che danno la sensazione di ritornare indietro nel tempo. L’interno curato nei minimi

TUTTI I VENERDÌ E SABATO POTETE SCEGLIERE FRA 4 MENÙ DIVERSI (18 – 32 Euro , SPETTACOLO INCLUSO)

Disponibilità per la prenotazione in esclusiva del locale dal lunedì alla domenica Non esitate a chiamare anche solo per informazioni, siamo a vostra completa disposizione. Per meeting e convention contattare allo +39 348 38.07.881 il sig. Franco oppure potete lasciare un vostro recapito in segreteria allo 066550169 e sarete ricontattati in giornata. Re per una Notte Via della Magliana 876/A Roma – 00148 Tel.: +39 06 6550169 – 3483807881 – 3459590925 E-mail: simona75conti@libero.it


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Quando vivere diventa un'impresa Food&Drink

INTRATTENIMENTO

C mag | Quando vivere diventa una impresa | Maggio 2015 149 Redazione

si casinò internazionali dove si gareggia per garantiti da 100.000.-a 500.000. Lo Spaccone organizza anche tornei di burraco sabato e domenica gestiti dalla signora Lalla, nota nell'ambiente del burraco di fama nazionale. Se invece ti stai avvicinando per la prima volta ad un altro gioco stupendo, il bowling, o vuoi imparare a giocare da campione, puoi iscriverti alla nostra "Scuola Bowling". Il bowling non ha età. Puoi salire in pista con il neofita, che noleggia la palla e le scarpe, o con il fanatico che si presenta con 4 o 5 palle e scarpe con 6 suole intercambiabili!

LO SPACCONE ALL GAMES TOGETHER!

V

i presentiamo il Bowling “Lo Spaccone”: ambiente amichevole, tanto divertimento e ottimo cibo! Ce lo racconta Alessandro Pesare, responsabile.

Il Bowling lo Spaccone è presente sul mercato del divertimento romano da oltre 20 anni ed è segno di alta professionalità e serietà. La nostra struttura può ospitare oltre 450-500 persone, è dislocata su due livelli, con un grandissimo e accogliente bar all’ingresso, con sei dipendenti fissi a turni. Siamo aperti da lunedì a domenica, giorni chiusi non ce ne sono! Disponiamo di una sala fumatori contenente new slott e postazioni internet. Abbiamo sei splendide piste da

bowling con tabelloni elettronici, biliardi e possibilità di organizzare tornei di Texas Hold’em, Omaha o Poker classico. Lo Spaccone fa poker a livello sia di scuola dealer che croupier già dal 2007. Facciamo insegnamento a dealer e croupier che poi possono diventare forze fresche sia per casinò, navi e quant’altro. Insegniamo ai giocatori e a tutti quelli che si vogliono avvicinare al gioco del Texas Hold’em, una versione di poker con carte in comune -proprio questo elemento lo differenzia dalle forme più vecchie del poker come il poker stud e il poker draw-. È il gioco più bello del mondo e può portare ad avere tante soddisfazioni anche dal punto di vista monetario. I corsi -sempre serali- costano intorno ai 150 / 200 euro e le iscrizioni sono libere. La prima cosa che facciamo a tutte le persone interes-

sate al corso è una prova perché dobbiamo capire se hanno la manualità e la mente elastica in matematica, requisiti fondamentali per poter poi essere in grado di controllare un tavolo con dieci persone. Dal momento in cui una persona viene presa per fare il corso si fa un insegnamento di un mese, mese e mezzo, per quanto riguarda il discorso dealer, dopodiché viene “utilizzata” all’interno della sala, in maniera tale che può imparare attraverso la quotidianità delle carte. Questo è il lavoro principale, mettersi in pratica, solo così si riesce veramente a imparare il mestiere, anche durante i tornei, sempre affiancati da persone esperte che insegnano a gestire ogni situazione. È una cosa sicuramente da provare perché da fuori può sembrare difficile ma poi ti abitui, ne capisci veramente i meccanismi e questo gioco diventa una passione, in cui si deve anche mettere la professionalità. La scuola DEALER POKER TEXAS HOLD’EM -denominata POKER UNIVERSITY- tutte le sere organizza anche tornei di poker classico e omaha per tutti gli iscritti garantendo un sano e serio divertimento sportivo che consente di passare a tutti i partecipanti una serata di aggregazione e svago all'insegna di un nobile gioco delle carte, mettendo il piu' delle volte come premi dei pacchetti completi di vitto alloggio e buyn in prestigio-

Al Bowling Lo Spaccone facciamo tavola calda, paninoteca e aperibar. Nella nostra struttura potrete organizzare feste per bambini e adolescenti dove a prezzi veramente “anti-crisi” diamo la possibilità di festeggiare compleanni indimenticabili a bambini da 7 anni a adolescenti fino ai 16/18 anni con buffet personalizzati... Pensiamo a tutto noi! Allo Spaccone troverete un'atmosfera calda e accogliente, ingredienti genuini e tanta cordialità!

TORNEI POKER TEXAS HOLDEM E OMAHA


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Quando vivere diventa un'impresa Food&Drink

ALIMENTAZIONE

C mag | Quando vivere diventa una impresa | Maggio 2015 151 Silvio MORETTI

PARLIAMO DI

CELIACHIA L

a celiachia è una patologia digestiva di origine genetica attivata dall’ingestione di una frazione proteica del glutine, presente nel chicco del grano (contenuta nelle pietanze a base di frumento, orzo o segale quali, ad es., pasta, pane, biscotti, pizza). I celiaci reagiscono all'assunzione di alimenti che contengono anche minime quantità di glutine (20 ppm = 20mg per 1kg di alimento, a fronte di un ingestione media di glutine nella nostra dieta di 15/20 g/die) con una reazione auto-immunitaria abnorme a livello dell’intestino tenue. Tale reazione genera un’infiammazione cronica, danneggia i tessuti dell'intestino tenue e porta alla scomparsa dei villi intestinali, fondamentali per l'assorbimento dei nutrienti e degli oligo-elementi.

Il celiaco non è in grado di assorbire sostanze nutritive in quantità sufficienti e perciò rischia la malnutrizione. La celiachia, se non è diagnosticata tempestivamente e trattata in modo adeguato, può avere conseguenze importanti, anche irreversibili. In Italia si stima un’incidenza di un individuo ogni 80/100. I celiaci sarebbero quindi potenzialmente circa 600.000. Ad oggi ne sono stati però diagnosticati solo circa 100.000 casi. La celiachia è una condizione genetica, di cui si può determinare la predisposizione dell’individuo e che può evidenziarsi in ogni periodo della vita. Esistono però nel corso della vita occasioni di stress acuto che possono favorirne l’insorgenza (ad es.: gravidanza, interventi

chirurgici, parto, infezioni virali, ecc.). Altri fattori sono relativi al tipo di alimentazione e alla quantità di glutine introdotto nella dieta. Se non trattata adeguatamente, la celiachia può portare allo sviluppo di altre malattie autoimmuni e patologie ancora più gravi. Tra i sintomi della malattia si possono elencare dolori addominali ricorrenti, diarrea cronica, perdita di peso, feci chiare, anemia, produzione di gas, dolori alle ossa, cambiamenti comportamentali, crampi muscolari, stanchezza, crescita ritardata, dolori articolari, insensibilità agli arti, ulcere dolorose nella bocca, irritazioni della pelle (dermatiti herpetiformi), danneggiamento dello smalto e del colore dei denti, irregolarità dei cicli mestruali. Tra questi, l'anemia, la perdita di peso e il ritardo nella crescita sono il risultato di un insufficiente assorbimento di nutrienti, e quindi di una forma di malnutrizione.Una diagnosi sintomatologica della celiachia è difficile, perché i sintomi sono simili a quelli di altre malattie, tra le quali numerose malattie che interessano l'intestino ma anche forme di stanchezza cronica e di depressione. Inoltre, in una percentuale non piccola dei casi, la celiachia non sviluppa alcun sintomo evidente ma comporta comunque un danneggiamento dei tessuti intestinali.Una diagnosi si effettua con analisi sierologiche (Antigliadina IgA con polipeptidi sintetici e Anticorpi Anti-Transglutaminasi IgA), confermate da una biopsia intestinale.Il trattamento della celiachia richiede una dieta permanente priva di glutine, onde ricostituire i tessuti intestinali danneggiati. Seguire una dieta priva di glutine significa eliminare tutti gli alimenti derivati da grano, orzo e potenzialmente altri cereali (alimenti confezionati quali merendine e torte, pasta, pane, pizza). Carne, verdure, riso, mais, prodotti caseari che non contengono glutine possono invece entrare nella dieta. Sono inoltre disponibili prodotti sostitutivi (a dicitura “gluten free”) ed è possibile utilizzare farine e altri derivati delle patate, del riso, della soia o di altri

legumi.L’Associazione Italiana Celiachia (AIC) dà un valido sostegno a tutti i Celiaci, confortandoli con consigli ed indicazioni.Una novità molto interessante, anche per la visibilità internazionale in EXPO 2015 riveste il Progetto HGF (Halal Gluten Free) che unisce una esigenza salutistica con una religiosa. Infatti l’impatto della celiachia e della gluten sensitivity è pressoché uguale nei diversi Paesi del mondo, ma con differenze di consapevolezza e di sviluppo dei prodotti. Nei 57 Paesi OIC a maggioranza Islamica, che uniti alle comunità islamiche presenti in gran parte dei paesi del mondo, contano un totale di circa 2 miliardi di persone (1/3 della popolazione mondiale!), fondamentale ed irrinunciabile è un’alimentazione HALAL, cioè lecita rispetto ai dettami della loro tradizione religiosa. Questo obbliga le Aziende GF che intendono essere presenti su quei ricchi mercati di certificare i loro siti di produzione ed i loro prodotti, molto richiesti in quei Paesi e con grande potenzialità di commercializzazione. Anche molto interessante è la possibilità di coprire il mercato nazionale con servizi dedicati all’Halal Gluten Free come per esempio il ruolo svolto da VILLE ROMANE CATERING, il primo catering italiano in grado di servire pasti sia Gluten free che Halal. Il Progetto HGF è stato già presentato al GLUTEN FREE DAY a Roma ed ha cominciato un tour internazionale di promozione con grande visibilità anche in EXPO 2015.



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Quando vivere diventa un'impresa

C mag | Quando vivere diventa una impresa | Maggio 2015 155

INTERVISTA

Redazione

ricani la fanno da più di dieci anni, e ce ne siamo subito innamorati perché -parlo come sportivo, da calciatore- è la disciplina più completa, un insieme di movimenti eseguiti ad alta intensità per tonificare tutta la muscolatura. Quindi io e mia moglie abbiamo deciso: tu pensi alla boxe ed io mi occupo del CrossFit! E la vecchia sala pesi l’abbiamo adibita a sala CrossFit. Proprio in questi giorni, il 10 maggio, si compie il primo anno di attività. Il bilancio è positivo? Certamente! I primi momenti sono stati duri, si trattava di introdurre una disciplina nuova, che non esisteva nei Castelli e a Roma soltanto due palestre offrivano questo servizio. Ma dopo un anno di attività solamente di CrossFit abbiamo più di 200 iscritti, questo per noi è una bellissima soddisfazione.

CROSSFIT AI CASTELLI?

SI PUÒ!

Grazie alla palestra di Roberto Muzzi questo programma di rafforzamento e condizionamento fisico creato da Greg Glassmann e Santa Cruz (California) è sbarcato a Ciampino

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ex calciatore dell’AS Roma ed il head Coach Mimmo Annese ci svelano tutti i segreti di una disciplina che allena corpo e mente

Roberto, sappiamo che dietro l’ASD MUZZI ACADEMY si nasconde una storia d’amore… Proprio così. Abbiamo cominciato a frequentare questa palestra perché mia moglie è innamorata della boxe.

Mi ha convinto a provarci ed è piaciuta molto anche a me. Ma era appena passato un mese quando il vecchio proprietario ha chiuso l’attività per problemi economici. A quel punto ci siamo chiesti: che facciamo adesso, non veniamo più? E… gliel’ho regalata! E com’è nata l’idea di introdurre il CrossFit? Avevamo già visto questa disciplina a Miami, gli ame-

Qual è il segreto di questo successo? Quando la gente si avvicina al CrossFit rimane incantata, veramente soddisfatta, e questo è un motivo di orgoglio per noi. Perciò consiglio sempre a tutti di venire a provare questa disciplina perché non è conosciuta, la gente guarda dei video su internet e si mettono paura perché stanno guardando dei professionisti, gente che si sta allenando da dieci anni! Noi offriamo un servizio accurato, il fai da te è bandito, abbiamo gruppi da 15/20 persone con 10 istruttori altamente qualificati che le seguono. È come fare un allenamento personale, gli istruttori sanno bene chi lo fa da sei mesi o chi lo fa da due settimane.

COS’È IL CROSSFIT? CE LO RACCONTA L’HEAD COACH MIMMO ANNESE Ho sempre fatto sport e per quindici anni ho lavorato nel mondo del fitness, ma posso dire che da quando ho scoperto il CrossFit la mia vita è cambiata! È una realtà completamente diversa: non è un lavoro settoriale, come di solito succede quando si fa bodybuilding, ma un allenamento funzionale, un mix di sollevamento pesi, esercizi a corpo libero e allenamento cardiovascolare, uniti in un’unica sessione, sempre diversa e non specifica. L’obiettivo è rinforzare tutto il corpo. Tutti gli allievi che entrano nel box fanno lo stesso lavoro durante la lezione, sempre secondo le proprie abilità e le proprie possibilità. Tutti lavoriamo sugli stessi esercizi ma ognuno di noi al suo ritmo, dipendendo dalle proprie competenze tecniche. Perciò per me una delle cose più belle del CrossFit è il senso di community che si sviluppa all’interno del gruppo, è un’esperienza vissuta insieme in cui ci spingiamo a vicenda, lo spirito del CrossFit a livello sociale è straordinario! Il CrossFit è un programma di rafforzamento e condizionamento atletico di base, costruisce le basi per lo sport, ma ultimamente è vero che stanno nascendo le gare di CrossFit e devo dire che ben vengano per avvicinare i giovani a questa disciplina. Noi, ad esempio, abbiamo già due atleti, Catalina Chelmus e Riccardo Romano che adesso gareggeranno al Southern Warriors. Perciò il mio consiglio è: avvicinatevi a questo sport senza la paura di dover faticare l’impossibile. Tutti devono lavorare e spingersi ma sempre nel proprio limite. Il CrossFit ti completa da tutti i punti di vista, fisico e mentale, un’esperienza fantastica in cui nessuno si annoia mai.





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OROSCOPO

Maggio

Mauro Gabbiadini

ARIETE

Aumenta l’energia e la determinazione, organizzarvi è essenziale, sfruttate un momento magico che si prolunga nel tempo: il sacrificio non conta!

TORO

Un progetto importante permette di lavorare meglio e di guadagnare di più, tutti andranno d’accordo con voi e giungeranno gratificazioni attese da tempo.

GEMELLI

In amore si guarda lontano, c’è bisogno di una scelta che cambi tutto definitivamente. La solitudine non va! Volete certezze e comprensione.

CANCRO

Occupatevi delle relazioni in seno alla famiglia, maggiore attenzione e un contributo economico renderanno tutto più facile. Il partner scoprirà nuove potenzialità in voi.

LEONE

Vita sociale e nuove conoscenze, è bello ampliare gli orizzonti e diviene facile il lavoro, gratificanti le scelte: il futuro è tutto da scrivere a lettere cubitali.

VERGINE

Bilancio in prima linea da ottimizzare: niente male, anzi richiamerete all’ordine chi deve darvi ciò che vi spetta, e se è un alleato verrà coinvolto.

BILANCIA

Un’intelligenza così acuta va sfruttata: ottimizzare il lavoro con il minor sforzo e vivere per accumulare risorse o lasciarsi andare a una passionalità che vi rigenera.

SCORPIONE

Nascono le obiezioni: troppi riscontri positivi danno fastidio a qualcuno, ma voi proseguirete con la massima indifferenza. Evitate discussioni: avanzerete in solitaria.

SAGITTARIO

Stanchi di discutere, chiuderete l’audio. Si sentirà la vostra mancanza nel lavoro, però continuerete senza sosta e un ambiente esclusivo vi accoglierà.

CAPRICORNO

Le occasioni ci sono, tutti vi cercano e vi apprezzano, è il momento di proporsi: collaborazioni che frutteranno grazie ai consigli e alle alleanze.

ACQUARIO

Il futuro è importante e va programmato, adesso l’azione pratica può rimanere in standby. Procuratevi le risorse, i consigli degli altri sono ininfluenti.

PESCI

Punterete sul rispetto, sull’autorevolezza, sulla stima per il vostro lavoro organizzandovi perfettamente. Rischiate di spendere qualcosa in più però i risultati si vedono.



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