Periodico trimestrale di opinioni e notizie - Anno VI. N° 26- Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB MO.
IN CORSO Opinioni e notizie in CMB NUMERO
26
Novi Park
Il futuro e il passato di Modena
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INDICE / COLOPHONE INDICE / COLOPHONE
Scripta Scripta manent manent Parola di verbale. Parola di verbale.
"Il Presidente informa che è stata vinta la gara dell'Ospedale di Crotone… Il presidente dà relazione delle Le altre gare cui si è partecipato deliberazioni della Commissione e di cui si conosce l'esito sono state tecnica circa la classificazione perdute… Presidente e Vice Presidente degli operai. riferiscono al Consiglio sullo stato di Il Consigliere Gasparini Enrico disagio in cui si trovano gli operai di udita la relazione, visto di essere stato Carpi a Milano per quanto riguarda classificato a centesimi 36 all’ora i viaggi. Siccome ora ci sono due dichiara che non crede di meritarseli cantieri: uno a Milano Gallaratese ma domanda alla commissione tecnica e uno a Monza, con la previsione di se non sia meglio come crede lui di aprirne poi un altro a Pieve Emanuele, essere classificato a centesimi 35. … essi vanno a sostenere, pro capite, una spesa di molto superiore a quella daTratto loro sostenuta in passato". dal Verbale del Consiglio Direttivo della Cooperativa Muratori
27 marzo 1909
Tratto dal Verbale del Consiglio Direttivo della Cooperativa Muratori
29 maggio 1967
IN QUESTO NUMERO IN QUESTO NUMERO PAG. 5 / PRIMO PIANO PAG. 5 / ZOOM
Livorno, tutto un altro porto Un waterfront d’eccellenza, il futuro a portata di mano. Modena nonesi ferma
Formula innovativa: parcheggio sotterraneo, archeologia in superficie.
PAG. 9 / PRIMO PIANO / APPROFONDIMENTO PAG. 9 / OPERE
Waterfront, tra terra e mare I dati al sicuro Nasce il Green Data Center di Eni. Un gigante efficiente.
PAG. 13 / SETTORE OSPEDALIERO PAG. 12 / EDILIZIA PRIVATA Orizzonte Puglia La cooperativa pianta i cantieri in una regione complessa, L'Abruzzo nello spazio ma in grado di offrire interessanti prospettive di sviluppo.
Un nuovo stabilimento per componenti di avionica e satellitari.
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IN CORSO IN CORSO Opinioni e notizie in CMB Opinioni e notizie in CMB
NUMERO
18 26
NUMERO
IN CORSO Periodico trimestrale di opinioni e notizie Anno V. N° 18 inCorso
Periodico trimestrale di opinioni e notizie Direttore Paolo Zaccarelli Anno VI.responsabile: N° 26 Segretaria di redazione: Francesca Martinelli Direttore responsabile: Paolo Zaccarelli Spedizione inFrancesca Abbonamento Redazione: Martinelli, Postale - 70% - DCB MOLelii, . Tommaso Lucibelli, Paolo Andreoli, Sara Proprietario: CMBFederico Società Sarti Cooperativa Luca Padovano, Via Carlo Marx, 101, CARPI (MO) . Contatti: Martinelli. Francesca@cmbcarpi.it Registrato al Tribunale di Modena il 26/06/2006 Spedizione in Abbonamento con il n° 1810. Postale - 70% - DCB MO . Proprietario: Società Cooperativa Progetto grafico:CMB hicadv Via Carlo Marx, 101, CARPI (MO) . Stampa: Nuova Grafica Registrato al Tribunale di Modena il 26/06/2006 con il n° 1810. Progetto grafico: hicadv Stampa: Nuovagrafica
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PAG. 16 / NUOVE NORME PAG. 16 / MERCATO
10 in condotta Classifiche 2012 Uno strumento per riconoscere i diritti di ciascuno
scendelaediscriminazione. chi sale nel settore delle costruzioni. e Chi prevenire
http://www.cmbcarpi.it/ comunicazione_houseorgan. php?categoria=house
Codice alfanumerico Ecco cosa significano i codici inCodice testa ad alfanumerico ogni pagina AEcco = anno di significano pubblicazione cosa i codici Nin= testa numero dellapagina rivista ad ogni PA= =numero pagina anno didi pubblicazione N = numero della rivista P = numero di pagina
PAG. 18 / MERCATO
Chi sale e chi scende La Classifica 2010 del mensile "Costruire"
Il marchio della gestione
PAG. 20 / AUTOSTRADE
Collaborazioni inCorso Oltre a personale interno CMB, la redazione di inCorso si avvale di collaboratori alcuni esterni
DIALOGHI A tu per tu con i soci
IRENE RUSSO
Copywriter dell'agenzia Hicadv, Una bbbb nuovaccccc, rubrica ricca di storie aaaa suo l'articolo a pag.9 raccolte sul campo, in cantiere o tra i corridoi dei nostri uffici.
PAOLO UominiLORENZI e donne raccontano le Fotografo professionista dal 19XX, proprie esperienze di lavoro e accanito sostenitore del Modena dentro e fuori la cooperativa. Calcio. I suoi scatti corredano E CMB rivive la propria storia l'articolo su l'autostrada A28 alle pag. 20,altro 21 epunto 22 di vista. da un
Prossima uscita Conegliano Veneto
forestale responsabile Stampato su cartacertificata FSC® proveniente da foreste gestite in maniera corretta e responsabile secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici. Per info: www.fsc-italia.it
L’autostrada A28 è destinata a cambiare in meglio la mobilità in un’area ad alta densità abitativa e di traffico.
RUBRICHE IN CORSO PAG. 3 / CORREVA L’ANNO
PAG. 12 / INCURSIONI
RUBRICHE IN CORSOIl mondo oltre CMB
Millenovecentoventotto
PAG. 4 / CARTA BIANCA PAG.redazione 3 / CORREVA L’ANNO Dalla di Incorso Millenovecentocinquantanove
PAG. 23 / BREVI MA INTENSE PAG. flash 14 / dalle SCANNER Notizie sedi CMB I soci fotografano
PAG. 10 / PAGINE I.T. Il sistema che cambia
PAG. 4 / INCURSIONI
PAG. 18 / DIALOGHI
Chiedi chi erano i Beatles
Vite di cantiere
TERNO AL LOTTO TERNO AL LOTTO Gioca i nostri numeri Gioca i nostri numeri
Personale CMB impegnato nel George, Paul, Ringo eA28 John, 25 dell'Autostrada 04cantiere i Beatles 32 Percentuale soci di CMB Posizione 11diGlidonne nella classifica 2012fase nella prima 70 delincontri progetto "Linneo" inaugurazione 21 Giorno Novi Park
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STORIA / MAESTRA DI VITA
Correva l’anno
Immagini da un altro secolo
1959
Assemblea della Cooperativa Muratori Nella sala fumosa, i soci ascoltano attenti le parole dell’allora Presidente Lodi. Sono gli anni del boom economico: la Cooperativa Muratori cambia in fretta.
A cura di: Francesca Martinelli
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ALTRE STORIE / NON SOLO CALCIO
Incursioni
1000 parole scritte da Rudi Ghedini
✎ Argomenti a tema libero
Chiedi chi erano i Beatles L’industria della nostalgia non conosce crisi Era il 1984 quando usciva «Chiedi chi erano i Beatles», parole di Roberto Roversi, musica di Gaetano Curreri. In seguito, la canzone è stata rilanciata da più interpreti e conosciuta da un pubblico molto vasto, ma ciò è avvenuto mentre il suo significato andava svanendo. Quella domanda poetica è divenuta rituale, mai come oggi tutti sanno chi erano i Beatles, l’industria della memoria non conosce “crisi”, anzi nelle situazioni di recessione trova terreno fertile per riproporre un passato idilliaco. Roberto Roversi è morto a Bologna il 14 settembre scorso. Qualche settimana dopo - il 5 ottobre – riesplodeva la Beatlemania: il 5 ottobre 1962, infatti, usciva il primo 45 giri dei Fab Four, due motivetti orecchiabili, d’immediato successo: «Love Me Do» e «P.S. I Love You». Non potendo disporre di musiche nuove e dovendo fare i conti con un paio di sopravvissuti, l’ultima Beatlemania è fatta di celebrazioni e ristampe, un’alluvione di parole che ha qualcosa in comune con ogni ricorrenza festosa, e qualcosa di molto specifico. In comune, c’è il gusto della nostalgia, il rievocare anni coperti da una patina di ricordi e sentimenti “ufficiali” che si confondono con quelli individuali. Di specifico, intorno al mito dei Beatles, ogni discorso diventa enfatico, privo di spigoli, ombre e negatività: si è imposta la teoria che quelli – i Sixties - siano gli anni da celebrare per eccellenza, l’ultima Età dell’Oro della cultura occidentale. E la vicenda dei ragazzi venuti da Liverpool si sovrappone perfettamente alla Storia, imponendosi come inevitabile colonna sonora. Appare così totalitaria questa
visione del passato, così edulcorata, priva di asprezze e conflitti, che oggi Roberto Roversi non potrebbe scrivere una canzone così. Troppo sovraesposto quel nome, troppo urlato e reclamizzato per consentire un ragionamento critico sulle forme in cui la memoria viene trasmessa, lucidata o dannata. Riprendo un paio di strofe, la ragazzina che si rivolge al padre, quasi a chiedere conto: “Dobbiamo ancora imparare, siamo nati ieri, siamo nati ieri / Voi che li avete girati nei dischi e gridati / voi che li avete aspettati ascoltati bruciati e poi scordati. / Voi dovete insegnarci con tutte le cose / non solo a parole / chi erano mai questi Beatles / chi erano mai questi Beatles”… Mentre scoccava il cinquantesimo anniversario di «Love Me Do», l’entrata in scena dei musicisti più influenti dell’ultimo mezzo secolo, mi è venuto da pensare alla loro età, all’epoca: Ringo Starr e John Lennon sono nati nel 1940, Paul McCartney è del ’42, George Harrison del 1943. Ventenni o poco più, appartengono a una generazione fortunata, emersa nel boom economico, la più lunga era di pace dell’Occidente, quella che attraverso le canzoni ha fatto imparare un po’ di inglese a milioni di adolescenti di ogni parte del mondo. In quegli anni, la Storia sembra correre più veloce: Giovanni XXIII e Kruscev, Martin Luther King e Malcolm X, John Fitzgerald e Bobby Kennedy, Cassius Clay e Tommie Smith... il black-out di New York e l’alluvione di Firenze, la Rivoluzione culturale in Cina e la morte di Che Guevara in Bolivia, il Maggio francese e l’invasione della Cecoslovacchia, fino a Neil Armstrong e alla sua impronta sul suolo
lunare. Da questo semplice elenco scaturiscono un’infinità di suggestioni. Quelle di chi c’era. E quelle, indirette, dei tanti che queste storie se le sono sentite raccontare. Più o meno deformate. La costruzione del mito dipende da molti fattori, anche casuali, dagli incroci del momento storico. Gli anni dei Beatles si confondono con una stagione che – almeno nel ricordo – riverbera una luce felice, di buoni sentimenti, prima che l’ombra lunga del Sessantotto costringesse a scegliere un lato della barricata. I Beatles accompagnano l’entrata in scena dei giovani come fattore politico ed economico, imponendosi come modello culturale ed estetico – abbigliamento, taglio dei capelli – fino a divenire “più famosi di Gesù Cristo” (a dirlo fu John Lennon, con una sincerità sgradevole, che danneggiò la band). La Beatlemania cominciò a declinare proprio in seguito a quelle parole “blasfeme”; in varie località degli Stati Uniti, nell’agosto del 1966, si verificarono roghi dei dischi e della oggettistica dei Beatles. A quel punto, il fenomeno era comunque destinato a declinare. Con la fine dei concerti dal vivo – 29 agosto 1966, Candlestick Park di San Francisco - scompaiono i grandi assembramenti di folla che caratterizzavano ogni spostamento della band. Vi fu una breve coda di attese e speranze: per poter vedere i Fab Four, molte ragazze presero a stazionare (persino a dormire) nelle vicinanze delle loro case, all’esterno dell’edificio della Apple o degli Abbey Road Studios di Londra. Cinquant’anni, cifra tonda: ma l’industria dell’intrattenimento non mancherà di spremere dai Beatles
ogni succo possibile. Facile prevedere che nuove celebrazioni prenderanno spunto dall’uscita di «Sgt. Pepper» (1967), oppure dall’aprile 1964, quando i Beatles occuparono le posizioni 1, 2, 3, 4, 5, 31, 41, 46, 58, 65, 68 e 79 nella classifica USA dei 45 giri, dopo essere apparsi nell’Ed Sullivan Show, che quella sera fu visto da 73 milioni di spettatori, record battuto solo con lo sbarco sulla Luna. La Beatlemania apparve come un fenomeno di idolatria, di adorazione incondizionata, senza distinzione di età, sesso, cultura ed estrazione sociale. Si manifestava con crisi isteriche e svenimenti, grida e pianti, e milioni di dischi venduti. In Italia, l’apice coincise con la famosa tournée del 1965: il 23 giugno, verso sera, i Beatles sbarcarono alla stazione di Milano, trovando ad attenderli alcune migliaia di giovani. Non va dimenticato che la Beatlemania, in Italia, fu limitata da un muro moralistico eretto a protezione dei giovani: alla band, i grandi mass-media riservarono scarsa attenzione, la loro musica circolava con difficoltà e solo nei canali marginali. Facevano eccezione Arbore e Boncompagni, con due trasmissioni radiofoniche: «Bandiera gialla» e «Per voi giovani». Ulteriore coincidenza, «Bandiera gialla» andò in onda dal 16 ottobre 1965 al 9 maggio 1970, mentre «Per voi giovani» copre il decennio 1966-76. Intanto, il 12 giugno 1965, i Beatles venivano nominati baronetti (nel novembre 1969, John restituì la medaglia a Buckingham Palace). Il 20 agosto 1969 è la data dell’ultima registrazione in studio, per incidere «I Want You». L’annuncio dello scioglimento venne dato da Paul McCartney il 10 aprile 1970.
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ZOOM / INTERVENTO IN DETTAGLIO
Modena non si ferma
Il concetto di sosta si evolve grazie al nuovissimo Novi Park. Modena guarda al futuro e riscopre il passato scavando nel sottosuolo. A cura di Luca Gianfreda e Siriana Bertacchini Fotografie di Paolo Lorenzi
M
odena Parcheggi Spa è la società di progetto alla quale il Comune di Modena ha affidato la progettazione, la costruzione e la gestione del parcheggio interrato del Parco Novi Sad, oltre che la riqualificazione del sistema di sosta su strada che faceva capo all’ATCM. Questa società, nella quale CMB si presenta come capofila, raggruppa e fonde imprese di costruzioni di primaria importanza, oltre ad alcune fra le maggiori società di gestione della sosta operanti su tutto il territorio nazionale (Cooperativa di Costruzioni C.d.C., Consorzio Cooperative di Costruzioni C.C.C., Acea Costruzioni, Costruzioni Generali 2, ICSTA Reggiani, Impresa Costruzioni Scianti, Parcheggi, Parcheggi Italia, Saba Italia). Caratteristiche dell’intervento Il parco Novi Sad rappresenta un'importante area di attestazione per l'accesso al centro storico di Modena. Ha la tipica forma a ellisse rettangolare degli ippodromi ed è fiancheggiato sul lato sud dagli edifici dell'ex Foro Boario, mentre sul lato nord è ancora presente l'edificio storico delle tribune. Tutta l'area è stata oggetto di un ampio intervento di riqualificazione incentrato principalmente sui seguenti punti: - realizzazione nel sottosuolo dell'area interna del parco di un grande parcheggio interrato a 2 livelli, avente accesso veicolare da 2 rampe; ciascun livello risulta diviso in più settori in modo da favorire l'orientamento dell'utente e il riconoscimento della zona di posteggio del veicolo; - riqualificazione della superficie del parco mediante la creazione di un ampio pra-
ZOOM / INTERVENTO IN DETTAGLIO
TUTTI I NUMERI DI NOVI PARK 192.000 mc scavati in centro a Modena
13.000
viaggi per trasportare terra
3.000 m
di travi prefabbricate
497 pilastri
bipiano prefabbricati
42.000 mq
solai prefabbricati
46.240 mc di calcestruzzo
3.600 tonnellate di ferro
9.100 mq
di pista ciclabile in conglomerato bituminoso trasparente
950 m to sulla copertura del parcheggio, la messa a dimora di nuove essenze arboree (a complemento o in sostituzione di quelle esistenti lungo le fasce laterali) e la realizzazione di una pista per attività sportive (corsa, jogging) lungo il bordo interno dell'anello asfaltato; - realizzazione lungo il perimetro interno dell'anello di impianti elettrici a servizio dei banchi del mercato (che si tiene d’abitudine ogni lunedì mattina) e di un adeguato impianto di illuminazione pubblica. Caratteristiche tecniche Il parcheggio interrato, in struttura prefabbricata con diaframmi di coronamento, sviluppa complessivamente 50.000 mq su due piani per un totale di 1700 posti auto. Sono stati previsti diversi interventi impiantistici tecnologicamente all’avanguardia: 150
telecamere di sicurezza posizionate all’interno del parcheggio, luci dimmerabili sensibili al movimento, un sistema antincendio con rilevazione fumi e 1.500 mq di griglie di areazione, 6 scale di emergenza, controllo elettronico degli accessi, cavo scaldante per le rampe, ascensori omologati al trasporto delle bici (data la presenza di un deposito sotterraneo). In superficie sono stati realizzati due corpi emergenti di mq 140 ciascuno, il primo destinato alla cassa e agli uffici, il secondo a bar e punto ristoro. Una caratteristica peculiare del Novi Park è la possibilità di assegnare ai privati 342 box e 58 posti auto, in diritto di superficie per 99 anni. Tale assegnazione è iniziata a marzo 2012 tramite un avviso che regolamenta la cessione della proprietà superficiaria dei box e posti auto a disposizione, elencandone gli
di ripavimentazione ex anello stradale
116
nuovi alberi piantati
12.000
arbusti istallati nelle aiuole
214
corpi illuminanti alti nel parco e nell'anello
100
corpi illuminanti segnapasso lungo i percorsi pedonali
16
piazzole di sosta per un totale di 40 panchine
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aventi diritto. Nell’ottica di una complessiva riqualificazione dell’area del Parco Novi Sad, è stato allestito il parco archeologico NoviArk: una raccolta dei reperti recuperati nel corso degli scavi, esposti in superficie e con libero accesso. Grazie anche all’ampliamento della pista esterna a uso pedonale, l’intervento contribuirà a rendere l’area del Parco Novi Sad la porta di accesso al centro storico di Modena. Un luogo fruibile in sicurezza da cittadini, studenti e turisti. Portare a termine un’operazione così complessa è stato motivo di grande soddisfazione. Grazie a un contesto dinamico e positivo, anche i contrattempi sono stati gestiti con lucidità, scongiurando la sospensione dei lavori o la nascita dei contenziosi per richieste di maggiori oneri e la mancata fruibilità
delle opere. Solo la volontà dimostrata dalla Modena Parcheggi, il Comune di Modena e la Soprintendenza hanno consentito di completare i lavori, concludere gli scavi e realizzare un parco archeologico, contenendo al minimo i maggiori costi generati dalle “sorprese” trovate nel sottosuolo. Tali costi sono poi stati regolarmente riconosciuti con una perizia di variante e remunerati con il riequilibrio del Piano Economico Finanziario di concessione. Aggiornamenti Dopo l’inaugurazione del Novi Park, avvenuta lo scorso 21 luglio, si è entrati nel vivo della gestione: oggi Modena Parcheggi conta 6 operatori per il parcheggio e 10 tra accertatori e manutentori dei parcometri, una coordinatrice del personale e un direttore del parcheg-
gio; 4 persone sono conferite da CMB. Il parcheggio lavora a pieno regime e sta entrando gradualmente nelle abitudini degli utenti e dei giovani che vi accedono per recarsi all’Università di Economia o alla zona della Pomposa, uno dei centri principali della “movida” notturna modenese. Inoltre si stanno concludendo diverse convenzioni con gli operatori economici del centro storico, dai negozi agli ambulanti del mercato, e con alcune associazioni sportive e culturali, come il Modena F.C. e la Fondazione Gioventù Musicale. A partire dallo scorso 6 agosto, la messa a regime dell’opera ha comportato l’ampliamento della sosta a pagamento in superficie – passata da 1.790 a circa 6.000 stalli da verificare e un radicale ammodernamento dei parcometri in chiave più efficiente e performante.
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ZOOM / INTERVENTO IN DETTAGLIO
APPROFONDIMENTO
La costruzione del parcheggio interrato Novi Park è iniziata e si è sviluppata parallelamente agli scavi archeologici realizzati per effetto del rinvenimento di reperti di notevole interesse. Abbiamo seguito con curiosità (e non senza una certa preoccupazione) lo sviluppo degli scavi, ma l’obiettivo è sempre stato quello di portare a termine l’opera intrapresa. L’ammontare totale dei costi per gli scavi archeologici, 2,8 milioni di euro, sono stati sostenuti da Modena Parcheggi e sono stati realizzati da Cooperativa Archeleogia di Firenze e AR/S Archeosistemi di Reggio Emilia. Questa attività, iniziata come semplice assistenza agli scavi delle macchine operatrici del cantiere nell’agosto del 2009, ha assunto il carattere di un vero e proprio scavo archeologico dal settembre dello stesso anno, per concludersi a marzo 2011 dopo 20 mesi (con una media di 26 - 28 addetti per tutto il 2010). I rinvenimenti archeologici più significativi hanno riguardato i livelli di età romana, che hanno restituito un settore periferico della città di Mutina attraversato da una grande strada in ciottoli: la più vasta rinvenuta intatta fra le tante di epoca romana. Oltre alla strada, lo scavo ha portato in luce una necropoli con numerose tombe e monumenti funerari, due edifici rurali, vasche, impianti produttivi e tre grandi discariche contenenti scarti di anfore e altri materiali archeologici. Nel complesso i rinvenimenti si collocano in un arco cronologico compreso fra il I secolo a.C. e il V d.C. Lo scavo archeologico, che ha interessato una superficie totale di circa 9.000 mq, ha rallentato di circa un anno i tempi di realizzazione dell’opera e di conseguenza l’apertura al pubblico del parcheggio. Modena Parcheggi si è comunque adoperata per trasformare in opportunità una situazione avversa, progettando un parco archeologico in superficie: il punto di incontro fra le esigenze di realizzazione del parcheggio e la valorizzazione dei resti archeologici. La sua realizzazione ha comportato lo smontaggio delle strutture di età romana dal piano originario, posto a 5 metri di profondità, e il loro successivo rimontaggio in superficie.
La storia sotto il Novi Park
I REPERTI Le anfore rinvenute sono state collocate in una teca all'interno del parcheggio
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OPERE / DATA CENTER
I dati al sicuro
Edifici in cemento armato accolgono i server e i relativi impianti. Nelle mani di CMB nasce il nuovo Green Data Center di ENI.
Di Fabio Crispino / Fotografie di Fabrizio Cafarelli
V
iviamo ormai in una società sempre più tecnologica nella quale ogni informazione è tramutata in bit e compie più volte il giro del globo prima di trovare un’archiviazione definitiva in giganteschi depositi di memorie informatiche, dove rimane in attesa di essere ripresa e rielaborata per gli scopi più diversi. Per far fronte a questo crescente bisogno di archiviazione ed elaborazione dei dati, si è sviluppato un nuovo e specifico settore nell’ambito delle costruzioni: i Data Center, ovvero gli edifici destinati a ospitare le apparecchiature e i servizi di gestione dei dati informatici di un’azienda o di un ente. In questo campo, tra progettisti e committenti, è in corso una competizione a livello mondiale per il raggiungimento di livelli di eccellenza sia nella concentrazione di potenza di calcolo, sia in termini di efficienza energetica (PUE) e di sistemi elettrici di immediato supporto in caso di cadute di tensione (UPS). Con il suo nuovo Data Center, Eni si propone di raggiungere tutti e tre questi obiettivi stabilendo innovativi standard mondiali.
OPERE / DATA CENTER
La nuova installazione denominata Eni Green Data Center (EGDC) che sta sorgendo a Ferrera Erbognone (PV), ospiterà tutti i sistemi centrali di elaborazione del gruppo Eni. Sarà quindi destinato alla raccolta ed elaborazione dei dati più disparati, dalle prospezioni geologiche - volte al reperimento di nuovi giacimenti petroliferi - alla formulazione della bolletta del gas del singolo utente. La realizzazione di ogni moderno Data Center rappresenta, dal punto di vista progettuale, una vera e propria sfida, non soltanto in termini di spazio ma anche di gestione dell’energia. Basti pensare che a regime EGDC sarà in grado di ospitare 7.000 sistemi di calcolo contenenti più di 60.000 processori CPU, con assorbimenti complessivi di potenza superiori a 30 MW (pari al consumo a pieno regime di circa 10.000 famiglie), concentrati in 5.200 mq suddivisi in sei Sale Server. Si può quindi immaginare lo sforzo necessario per regolare e smaltire la quantità di calore derivante da simili potenze. Infatti, a fronte dei 5.200 mq dedicati al calcolo, ve ne sono altri 40.000 circa deputati agli impianti di condizionamento e al ricevimento e alla distribuzione dell’energia elettrica necessaria ad alimentare la
struttura. Sotto ciascuna Sala Server è stata realizzata un’Unità di Trattamento Aria (MegaUTA) in grado di trattare 1.600.000 mc di aria all’ora. Tali macchine - definite MegaUTA proprio perchè occupano 30 x 14 x 40 metri di altezza – non possono essere pre-assemblate in officina in singole porzioni ma si è obbligati a costruirle in loco predisponendo apposite incastellature metalliche a sostegno dei singoli componenti meccanici (ventilatori, batterie fluidi, filtri, serrande di regolazione). Per rendersi conto delle loro effettive dimensioni, basti pensare che ciascuna macchina alloggia otto ventilatori del diametro di circa 2 metri ed è predisposta per accoglierne altrettanti. LA POSIZIONE Nel Comune di Ferrera Erbognone si trova ormai da decenni una delle principali raffinerie del gruppo Eni, a cui dal 2004 è affiancata una centrale elettrica alimentata con gas naturale e di sintesi (proveniente dai processi di raffinazione). Il nuovo EGDC verrà aggiunto proprio a questo complesso industriale, in modo da conse-
guire due importanti obiettivi: la protezione generale del complesso, che viene inglobato nelle procedure di sicurezza assai rigide già adottate per raffineria-centrale, e la disponibilità continua e garantita della potenza elettrica necessaria al funzionamento del complesso. Vista l’estrema vicinanza (poche centinaia di metri) della centrale elettrica si ottiene anche un notevole risparmio energetico tramite l’eliminazione delle dispersioni connesse al trasporto dell’energia su lunghe distanze. L’EDIFICIO Il nuovo EGDC è composto da due edifici identici e speculari detti “Trifogli”, separati da una strada interna e contenenti ciascuno tre Sale Server. Ogni edificio è composto da un corpo centrale, alto circa 13 metri e parzialmente affondato sotto al piano campagna per circa 5 metri (limite della falda freatica), e da tre torri alte oltre 20 metri che fungono da camini di aspirazione e di espulsione dell’aria. La parte del corpo centrale sporgente dal terreno sarà nascosta da una collina artificiale piantumata e realizzata tramite il riutilizzo dei materiali
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dello sbancamento iniziale. A opera conclusa, risulteranno visibili solo le sei torri e un piacevole prato ondulato. La forma di ciascun edificio è stata dettata dalla necessità di distribuire le Sale Server attorno a un nucleo centrale che contiene gli impianti meccanici e dalla opportunità di intercalare fra l’una e l’altra sala i locali di gestione dell’energia elettrica. Obiettivo: contenere al massimo i percorsi impiantistici e aumentare l’efficienza energetica complessiva. Per la sicurezza delle strutture tutte le fondazioni, oltre alla classica impermeabilizzazione, sono state realizzate con il sistema “Vasca Bianca”, ossia con calcestruzzi pozzolanici privi di porosità gettati per conci progettualmente predefiniti e con interposti particolari giunti di tenuta all’acqua. LA REALIZZAZIONE CMB è risultata aggiudicataria della commessa nel dicembre 2010, dopo un lungo iter di offerta durante il quale Eni ha valutato non solo l’aspetto economico ma soprattutto le garanzie tecniche e le capacità produttive possedute dalla stessa CMB, dimostrate con le proprie recenti
realizzazioni e con l’organizzazione dello studio dell’offerta e della cantierizzazione. Il 28 febbraio 2011, dopo la conferma formale del contratto, si è dato corso sia alla progettazione costruttiva che al cantiere. Così, agli inizi di maggio si sono avviati i primi getti di fondazione. In cantiere il personale operativo CMB conta una decina di persone tra gruisti, mulettisti e addetti alla logistica, oltre a sei addetti al coordinamento e al controllo della produzione (Direttore, Capocantiere e assistenti). Altrettanto importante è lo staff che presiede alla programmazione, contabilità e coordinamento della progettazione, nonché a gestire tutti gli aspetti connessi alle procedure di Sicurezza, Qualità e Ambiente, tre sistemi tenuti sotto grande considerazione sia dal committente che dalla Direzione Lavori. Gli edifici si configurano come “contenitori” in cemento armato destinati a racchiudere e proteggere la parte informatica e i relativi impianti di sostentamento. Essendo privi di finiture, ad eccezione di una piccola porzione destinata ad uffici (circa 1500 mq), ogni valenza estetica è demandata al minimalismo del calcestruzzo. Si è resa quindi necessaria un’accurata progettazio-
ne dei casseri di ogni singola membratura. Per ciascuna - anche per i muri controterra – è stato presentato un disegno che riportava le geometrie di ogni pannello, in modo da creare un disegno regolare. Un altro aspetto peculiare consta nell’altezza dei singoli conci di getto (mediamente 6 metri), che ha portato a uno studio di specifiche miscele del calcestruzzo in grado di non disgregarsi e mantenere una superficie uniforme. Infine, le pareti prospicienti la strada interna erano richieste con calcestruzzo rosso colorato in pasta; una tecnologia un tempo utilizzata solamente nei prefabbricati e poi abbandonata per le intrinseche difficoltà a ottenere nel tempo risultati uniformi ed omogenei. Il risultato finale è stato comunque superiore a ogni aspettativa Dopo un inizio rallentato da difficoltà progettuali e burocratiche, il cantiere ha preso un suo ritmo naturale giungendo a gettare mediamente 500-600 mc/giorno di partizioni sottili. Oggi la parte strutturale è completata e sono in piena attività gli allestimenti impiantistici. Si prevede il collaudo del primo edificio per il prossimo marzo e il completamento di tutta l’opera entro maggio 2013.
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EDILIZIA PRIVATA / DIVISIONE LAZIO
L'Abruzzo nello spazio I sistemi di difesa e dell'aerospazio prendono forma a L'Aquila nel nuovo stabilimento antisismico di Thales Alenia Space Italia A cura di Andrea Lantini
EDILIZIA PRIVATA / DIVISIONE LAZIO
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NUMERI SU NUMERI 110.000 mc di movimento di terre 920.000 kg di acciaio e 6.000 mc di cls nei pali di fondazione 2.200.000 kg di acciaio e 13.000 mc di cls nelle opere in c.a. (fondazioni, muri, getti di completamento) 1.500.000 kg di acciaio e 9.000 mc di cls nelle opere prefabbricate 18.000 mq di impermeabilizzazioni 20.000 mq di coibentazioni orizzontali 6.000 mq di cappotti di facciata e rivestimenti metallici
IN CANTIERE A lato un'immagine scattata da Antonio Cozzi che mostra l'avanzamento dei lavori
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OSPEDALI In questa pagina come saranno Borgo Roma e Borgo Trento di Verona
ell’ottobre del 2011, per un importo lavori di oltre 31 milioni di euro, la Divisione Lazio di CMB si è aggiudicata l’appalto per la realizzazione del nuovo stabilimento di Thales Alenia Space Italia a Pile, nucleo industriale de L’Aquila, ben visibile dall’autostrada A24. L’opera, commissionata da FGRE del Gruppo Finmeccanica (holding leader dei sistemi di difesa e dell’aerospazio controllata dal Ministero dell’Economia e proprietaria di Alenia), si inserisce in un programma di sviluppo dell’area abruzzese dopo il terremoto, finalizzata a portare occupazione e innovazione d’eccellenza. Il corpo di fabbrica, al momento in corso di esecuzione, è realizzato secondo le più moderne tecniche di ingegneria antisismica ed è composto da un piano tecnico interrato di 10.400 mq in cui sono presenti gli isolatori sismici (84 unidirezionali elastomerici e 27 multidirezionali) posti tra le fondazioni (eseguite su pali dn1500 a profondità variabili tra i 20 ed i 40 ml) e le strutture in elevazione. I piani fuori terra sono realizzati con strutture prefabbricate
in c.a.p. e ospitano al piano terra lo stabilimento industriale vero e proprio (10.400 mq di superficie per 94.000 mc di volume), di cui 6.000 mq di ambienti a contaminazione controllata ISO 8 (cleanroom), destinati alla produzione di componenti elettronici per avionica e satelliti ed alla produzione di materiali compositi termoresistenti e i restanti destinati a laboratori e depositi, mentre ai piani primo e secondo sono previsti 4.070 mq di direzionale ed uffici. Infine, in un fabbricato a se stante, trova spazio un Energy Center per tutte le centrali impiantistiche elettriche e meccaniche (2.000 mq). All’esterno sono previsti poi 45.000 mq di area dedicata a viabilità e parcheggi. L’avvio dei lavori è avvenuto nel novembre del 2011 e la realizzazione dei pali è iniziata a febbraio, dopo le abbondanti nevicate dello scorso inverno. La prima milestone (ultimazione dei pali) è stata raggiunta nel mese di aprile 2012, mentre l’ultimazione delle strutture (obiettivo della seconda milestone) è avvenuta a ottobre, in soli sei mesi di lavori a pieno regime.
EFFETTO CMB / MESSA A FUOCO
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SCANNER
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A cura di: Andrea Rosa
I soci fotografano
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1. Spiaggia sull’isoletta di Cayo Levantado, Samanà 2. Bambino dominicano sulla porta di casa 3. Statua di Cristoforo Colombo – Plaza de Colon, Santo Domingo 4. Corse preparatorie al Palio, i fantini corrono “a pelo” cioè senza sella
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5. Cena “propiziatoria” della Contrada Sant’Ambrogio la sera prima del Palio, i piccoli sbandieratori si esibiscono 6. “Zucchini” gli elmetti che i fantini della contrada indossano per correre il Palio
EFFETTO CMB / MESSA A FUOCO
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Giacomo Borsani UN FOTOGRAFO IN CMB
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Classe 1973, abito a Legnano (MI) e lavoro in CMB dal 2001 come tecnico del settore immobiliare. La voglia di fotografare l’avevo fin da piccolo, tanto da farmi regalare una Polaroid. Le prime foto riguardavano le vacanze o momenti della vita da “fissare”, ma in me c’è sempre stato il desiderio di dare un senso diverso agli scatti che facevo. Riuscire a produrre un’emozione, o almeno tentare di farlo. Volevo andare oltre la semplice foto descrittiva tipica delle guide turistiche o dei giornali. La voglia di crescere cozzava con la necessità di tempo e costanza per scattare in analogico, perciò decisi di passare a una bridge della Canon che, come molti sanno, ho acquistato proprio da un collega della CMB. Con un gruppo di amici abbiamo poi organizzato un corso di fotografia con un fotoamatore: da lì la passione è veramente esplosa, affiancandosi alle altre che già riempiono la mia vita quotidiana. È arrivato quindi il tempo di una reflex digitale Canon, un netto miglioramento - spero - anche a livello di prodotto finale. Come mi hanno insegnato, il giudizio dovrebbe andare oltre il semplice “la foto è bella o è brutta”, legato molte volte alla bellezza o particolarità del soggetto. Vorrei arrivare a una reazione del tipo “questa foto funziona o no?”. Qui vi mostro alcuni scatti che nascono dalle mie passioni: un viaggio in Repubblica Dominicana tra i balli caraibici e il mondo del Palio di Legnano con i suoi colori, le tradizioni e le gare.
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Classifiche 2012
Edilizia e Territorio n. 8 ottobre 2012
MERCATO / CHI SCENDE E CHI SALE
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opo un 2010 in cui le maggiori imprese di costruzioni hanno a malapena salvato i loro bilanci dalla crisi, la situazione per il 2011 si profila talmente grave che solo chi ha a disposizione buoni flussi di cassa o si presenta più competitivo sul mercato, grazie principalmente a presidi all’estero, sembra resistere. Il crollo del mercato non è generato però solo dal rarefarsi delle opportunità commerciali, ma anche dall’allungarsi dei tempi di pagamento. Nonostante questo, la produzione delle prime cinquanta aziende in classifica incrementa dell’8,6%, con un tasso che non si vedeva dal 2008 (+9,5%): una crescita dovuta principalmente alla componente estera, che risulta trainante. Fra le situazioni di sofferenza, emerge innanzitutto come “fatturare” non sempre significhi “incassare”. Malgrado l’aumento dell’attività, la redditività è in sofferen-
za, scontrandosi con incassi sempre più ritardati e con difficili condizioni finanziarie. A proposito di CMB, l’osservatorio di “Edilizia e Territorio” nota che i dati del 2011 mostrano una ripresa dei volumi, nonostante l’assenza dell’attività all’estero, a cui si accompagna un recupero della redditività con una crescita dell’Ebitda del 5% e dell’Ebit del 33,1%. Per quanto riguarda la struttura finanziaria e patrimoniale, l’indebitamento peggiora di un 13,4%, pur rimanendo virtuoso e inferiore all’unità (0,57): la cooperativa necessita infatti del sostegno del sistema bancario per il supporto delle iniziative di sviluppo immobiliare e in project financing. Il portafoglio ordini rimane superiore a tre miliardi, registrando una preponderanza di concessioni (54%), seguite dalle opere infrastrutturali (22,3%), dall’edilizia (11,5%), dall’immobiliare (9,5%) e da impiantistica e servizi.
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MERCATO / CHI SCENDE E CHI SALE
CMB: prospettive per i prossimi anni e un occhio al preconsuntivo 2012 Lo scorso 30 ottobre si è tenuta a Bologna l’annuale convention di CMB che raggruppa la Direzione Operativa e il Consiglio di Amministrazione, allargata ai dirigenti e ai quadri della cooperativa. In quell’occasione sono stati presentati alcuni dati critici del settore costruzioni emersi negli ultimi mesi e alcune proposte per l’aggiornamento del Piano Industriale 2012-2014, nell’ottica di tracciare una road map in vista del consolidarsi del gruppo CMB-Unieco. Per quanto riguarda il bilancio precon-
suntivo gestionale del 2012, si evidenzia un calo del fatturato (565,4 milioni di euro) rispetto alle previsioni di budget, con un risultato netto di gestione che si presenta a 3,2 milioni (7,2 nel 2011). Nel 2012 si presenta in crescita, seppur in modo controllato, l’indebitamento di Gruppo; nonostante questo, la struttura patrimoniale resta equilibrata e solida sia in termini assoluti che rispetto ai maggiori competitor, con un rapporto mezzi di terzi / mezzi propri di 1,08. La grave crisi di mercato che sta attra-
versando il settore costruzioni ha determinato per CMB una previsione di acquisizioni fra le più basse degli ultimi anni (410,3 milioni di euro, contro i 462,6 del 2011 e i 577,2 del 2010). Questa condizione è generata dalla necessità di confrontarsi con un mercato italiano in cui è preferibile essere selettivi in fase di gara per evitare l’acquisizione di commesse al massimo ribasso o in perdita. Sono comunque da segnalare i primi 19 milioni di acquisizioni sul mercato estero (Croazia e Marocco).
IN CONSIGLIO Nella pagina a fianco, un momento dell'annuale convention di CMB a Bologna
LA CLASSIFICA 2012 Posizione
Società
Valore della Produzione 2011
Astaldi Impregilo Salini Costruttori Pizzarotti CMC Condotte Bonatti Pavimental Unieco Ghella CMB Coopsette Grandi Lavori Fincosit Maltauro Mantovani Impresa Rizzani de Eccher ICS Grandi Lavori Bentini Cesi Itinera Tecnis Vianini Lavori Toto Inc
2.360.259 2.107.936 1.433.146 1.085.898 900.027 780.101 680.655 655.649 652.228 646.451 591.928 503.180 494.128 484.715 404.612 379.232 355.466 350.532 344.086 340.485 334.309 270.000 262.442 247.125 227.111
2011 2010
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25
2 1 3 4 6 7 5 12 8 9 10 13 14 16 15 23 11 24 19 25 17 26 21 35 30
Variazione Percentuale 2011/2010
15,4 2,2 27,6 13,7 11,7 5,2 -17,3 40,2 -7,5 4,0 4,7 14,9 18,8 20,1 -2,1 51,6 -26,3 40,9 5,6 37,2 -1,6 12,0 -9,9 57,7 30,8
% dei ricavi su mercato estero
53,7 78,3 77,0 31,8 48,0 38,8 78,0 2,0 0,0 84,0 0,0 1,2 6,0 4,0 0,0 7,3 66,8 6,0 88,0 0,0 1,4 2,0 0,0 0,0 0,0
Utile al netto delle imposte 2011
71.196 177.394 50.827 13.041 13.041 6.973 19.067 931 5.489 23.983 8.615 -10.449 6.583 752 29.367 9.516 18.150 1.375 3.357 4.480 7.221 1.458 9.277 2.429 4.617
Variazione % 2011/2010
12,9 38,1 63,7 -48,8 3,9 -8,1 -54,7 n.s. -59,6 84,4 8,9 n.s. 5,2 n.s. 32,0 n.s. 10,7 17,3 4,4 n.s. -7,9 80,2 -68,3 -9,6 25,7
Portafoglio Ordini al 31/12/2011
10.012.000 25.086.252 10.381.121 9.105.100 3.228.600 3.850.902 1.233.751 621.673 1.339.268 4.787.652 3.083.000 3.137.678 1.914.728 3.686.000 2.500.000 4.702.448 1.979.075 723.099 385.000 622.400 3.000.000 1.541.683 1.900.000 519.000 1.099.617
Variazione % 2011/2010
11,1 8,5 4,6 143,0 9,0 2,4 22,8 -31,2 -4,7 38,3 1,3 -7,9 -11,3 18,8 0,0 131,6 12,5 -1,2 -1,2 6,0 0,0 24,8 130,3 -30,7 -9,6
DIALOGHI / STORYTELLING
DIALOGHI A tu per tu con i soci
VITE DI CANTIERE Intervista a Paola Sacco, prima donna in cantiere con un ruolo produttivo per la Divisione Lombardia. Una vera pioniera del settore: all'inizio della sua carriera fu intervistata anche dal Giornale di Indro Montanelli.
A 06 / N 26 / P 18 Quella che oggi sembra una realtà consolidata: la donna che opera in produzione, a metà degli anni Ottanta era una “scelta di frontiera”. Ci racconti come sei arrivata fino a un cantiere di CMB? Alle scuole superiori ho studiato da Geometra, scelta dettata dalla predilezione e predisposizione per il disegno e le materie tecniche. Finito il diploma, mi sono iscritta al Politecnico di Milano decisa a intraprendere ingegneria, ma gli studi non erano particolarmente compatibili con il mio desiderio di cominciare a lavorare. Così ho optato per una formazione più orientata al mondo del lavoro. Nell’‘85, con il superamento del test di ammissione, ho frequentato un corso postdiploma da assistente tecnico di cantiere. L’anno precedente ero stata esclusa perché donna: non riuscivano a trovarmi uno stage finalizzato a un’eventuale assunzione. Ho iniziato quindi a frequentare il corso, pur consapevole di non avere la certezza di un posto di lavoro. Fu allora che CMB manifestò la volontà di aprire i suoi cantieri alle donne. E a fine stage sono stata assunta come tracciatrice, con un inquadramento da operaio di secondo livello. Che reazioni hai incontrato da parte degli altri lavoratori al tuo ingresso in cantiere? Il mio primo cantiere è stato quello di Quinto Romano: tre edifici realizzati per il Comune di Milano. Non ho mai avuto particolari problemi: ero sotto “l’ala protettiva” del capocantiere, Alcide Giovanelli di Carpi, e facevo il mio lavoro. Ma vedere una donna in cantiere era ancora una cosa esotica. Quando mi sono presentata come candidata, la ragazza alla reception mi ha detto: “Sì, in effetti stanno cercando una segretaria”. Alle donne inizialmente sembrava un po’ strano il mio desiderio di lavorare in un ambiente maschile. Erano anche gli anni dell’emancipazione femminile e del nuovo ruolo della donna nel mondo del lavoro. So che sei stata intervistata da un giornale importante. Ci vuoi raccontare quell’esperienza? È stato nel settembre del 1987, in piena fase di lotta per l’emancipazione femminile. La socia Giancarla Nolli aveva pubblicizzato la sensibilità verso questo tema da parte di CMB, che aveva scelto di assumere donne con ruoli produttivi. Così un giorno è venuta a intervistarmi una giornalista del Giornale di Indro Montanelli all’interno del cantiere della scuola di Poasco a San Donato Milanese. Volevano anche fotografarmi col caschetto in testa e i disegni in mano. Quel giorno però indossavo una gonna, poiché non erano previste visite alle aree di lavorazione e le normative in tema di sicurezza erano molto meno restrittive delle odierne. Così Giancarla ha dovuto telefonare a sua madre che abitava lì vicino per allungarmi un paio di jeans e aumentare la mia credibilità di
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DIALOGHI / STORYTELLING
"Vedere una donna in cantiere era ancora una cosa esotica. Quando mi sono presentata come candidata, la ragazza alla reception mi ha detto: Sì, in effetti stanno cercando una segretaria". OGGI Paola Sacco è impegnata sul cantiere della Torre Giax a Milano ed è Consigliere per la Sezione Soci Lombardia di CMB.
“rude” donna di cantiere davanti alla giornalista. Com’erano le donne in Divisione Lombardia quando hai cominciato a lavorare? Quando sono stata assunta, negli uffici di Milano si contavano poco più di una decina di impiegati. Qualche anno dopo entrò la seconda donna geometra. Grazie all’inquadramento operaio, da subito sono diventata socia di CMB. A quel tempo era obbligatorio mantenere un determinato rapporto fra impiegati e operai, e questi ultimi ne risultavano facilitati quando arrivava il momento di associarsi alla cooperativa. Quali sono stati i primi cantieri in cui hai lavorato? E come è cambiato il tuo ruolo negli anni? Dopo Quinto Romano sono stata in contemporanea su due scuole: una a San Donato
e l’altra a Bressana Bottarone. Facevo 150 chilometri al giorno, andavo un giorno qua e un giorno là. Dopo un breve periodo di lavoro produttivo, sono passata all’ufficio di cantiere per occuparmi di contabilità. Come assistente al capo commessa Soliani mi occupavo dei clienti attraverso la gestione delle varianti e delle scelte dei materiali, direttamente in cantiere. Quando CMB ha cominciato a organizzare un ufficio programmazione a Milano, sono stata scelta per il ruolo. Oggi mi occupo principalmente della gestione esecutiva delle varianti su interventi immobiliari. Nella mia vita lavorativa mi sono dedicata spesso all’immobiliare, un ambito storico per la Divisione Lombardia. Tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta vivevamo in una dimensione nella quale si
faceva tutto internamente. Per esempio, una volta mi è toccato di “fare la moglie” in una campagna pubblicitaria: insieme a un collega siamo stati fotografati su un divano come due acquirenti soddisfatti e sorridenti. Dovevo far finta di bere latte e menta, ma in verità era solo una miscela verde di acqua e detersivo per piatti. Vuoi farci un bilancio dei tuoi anni trascorsi in CMB? I ventisette anni trascorsi in CMB sono già una dimostrazione del mio attaccamento alla cooperativa. In questo lungo periodo il mio lavoro è cambiato più volte, sia per la tipologia di incarichi assegnatimi, sia per l’evolversi del mestiere. La Divisione Lombardia è cresciuta e così anch’io: direi quindi che il bilancio è positivo.
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