Periodico trimestrale di opinioni e notizie - Anno VII. N° 29- Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB MO.
IN CORSO Opinioni e notizie in CMB NUMERO
29
ModernitĂ e armonia
La sfida della Torre Unipol di Bologna
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INDICE / COLOPHONE INDICE / COLOPHONE
Scripta Scripta manent manent Parola di verbale. Parola di verbale.
"Il Presidente informa che è stata vinta la gara dell'Ospedale di Crotone… Il Consiglio, sentito in merito il parere Le altre gare cui si è partecipato della Commissione addetta alle attività e di cui si conosce l'esito sono state sociali, delibera di organizzare per perdute… Presidente e Vice Presidente il giorno 29 giugno una gita sociale riferiscono al Consiglio sullo stato di con l’itinerario Carpi - Varese - Lago disagio in cui si trovano gli operai di di Lugano - Luino - Laveno - Stresa Carpi a Milano per quanto riguarda Carpi, aperta ai Soci e loro familiari e i viaggi. Siccome ora ci sono due anche ai non soci, dando però ai Soci cantieri: uno a Milano Gallaratese il beneficio del pagamento di metà e uno a Monza, con la previsione di prezzo del viaggio. aprirne poi un altro a Pieve Emanuele, … essi vanno a sostenere, pro capite, una spesa molto superiore a quella Tratto daldiVerbale dadel loro sostenutaDirettivo in passato". Consiglio della Cooperativa Braccianti
8 Giugno 1956
Tratto dal Verbale del Consiglio Direttivo della Cooperativa Muratori
29 maggio 1967
IN QUESTO NUMERO IN QUESTO NUMERO PAG. 5 / PRIMO PIANO PAG. 4 / EVENTI
Livorno, tutto un altro porto Un waterfront d’eccellenza, e il futuro a portata di mano. Ciclisti intorno al Museo dell'Opera Il nostro cantiere fiorentino fa da sfondo al Mondiale
PAG. 9 / PRIMO PIANO / APPROFONDIMENTO
Waterfront, tra terra e mare PAG. 5 / ZOOM Grattacielo Unipol
PAG. 13 / SETTORE OSPEDALIERO
Cambia lo skyline di Bologna grazie a un nuovo simbolo
Orizzonte Puglia
La cooperativa pianta i cantieri in una regione complessa, ma in grado di offrire interessanti prospettive di sviluppo. PAG. 9 / ORGANIZZAZIONE
Verso un nuovo equilibrio Novità sul fronte organizzativo per i soci di CMB PAG. 16 / NUOVE NORME
10 in condotta
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IN CORSO IN CORSO Opinioni e notizie in CMB Opinioni e notizie in CMB
NUMERO
18 29
NUMERO
IN CORSO Periodico trimestrale di opinioni e notizie Anno V. N° 18 inCorso
Periodico trimestrale di opinioni e notizie Direttore Paolo Zaccarelli Anno VII.responsabile: N° 29 Segretaria di redazione: Francesca Martinelli Direttore responsabile: Paolo Zaccarelli Spedizione inFrancesca Abbonamento Redazione: Martinelli, Postale - 70% - DCB MOLelii, . Paolo Andreoli, Sara Proprietario: CMBFederico Società Sarti Cooperativa Luca Padovano, Via Carlo Marx, 101, CARPI (MO) . Contatti: Martinelli. Francesca@cmbcarpi.it Registrato al Tribunale di Modena il 26/06/2006 Spedizione in Abbonamento con il n° 1810. Postale - 70% - DCB MO . Proprietario: Società Cooperativa Progetto grafico:CMB hicadv Via Carlo Marx, 101, CARPI (MO) . Stampa: Nuova Grafica Registrato al Tribunale di Modena il 26/06/2006 con il n° 1810. Progetto grafico: hicadv Stampa: Nuovagrafica
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Codice alfanumerico
Uno strumento per riconoscere i diritti di ciascuno PAG. 13 / INFRASTRUTTURE e prevenire la discriminazione.
23 mila metri quadri di salute Terminati i lavori all’Ospedale Maggiore di Trieste
Ecco cosa significano i codici inCodice testa ad alfanumerico ogni pagina AEcco = anno di significano pubblicazione cosa i codici Nin= testa numero dellapagina rivista ad ogni PA= =numero pagina anno didi pubblicazione N = numero della rivista P = numero di pagina
PAG. 18 / MERCATO
Chi sale e chi scende La Classifica 2010 del mensile "Costruire"
Il marchio della gestione
PAG. 20 / AUTOSTRADE
Collaborazioni inCorso Oltre a personale interno CMB, la redazione di inCorso si avvale di collaboratori alcuni esterni
DIALOGHI A tu per tu con i soci
IRENE RUSSO
Copywriter dell'agenzia Hicadv, Una bbbb nuovaccccc, rubrica ricca di storie aaaa suo l'articolo a pag.9 raccolte sul campo, in cantiere o tra i corridoi dei nostri uffici.
PAOLO UominiLORENZI e donne raccontano le Fotografo professionista dal 19XX, proprie esperienze di lavoro e accanito sostenitore del Modena dentro e fuori la cooperativa. Calcio. I suoi scatti corredano E CMB rivive la propria storia l'articolo su l'autostrada A28 alle pag. 20,altro 21 epunto 22 di vista. da un
Prossima uscita Conegliano Veneto
forestale Stampato su cartaresponsabile certificata FSC® proveniente da foreste gestite in maniera corretta e responsabile secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici. Per info: www.fsc-italia.it
L’autostrada A28 è destinata a cambiare in meglio la mobilità in un’area ad alta densità abitativa e di traffico.
RUBRICHE CORSO RUBRICHE ININCORSO PAG. PAG.33/ /CORREVA CORREVAL’ANNO L’ANNO
PAG. PAG.12 16/ /INCURSIONI SCANNER
PAG. 4 / CARTA BIANCA PAG.redazione 18 / DIALOGHI Dalla di Incorso
PAG. 23 / BREVI MA INTENSE PAG. flash 20 / dalle PAGINE I.T.CMB Notizie sedi
Millenovecentoventotto Millenovecentocinquantotto
Vite di cantiere
IlI mondo oltre CMB soci fotografano
Ma cosa sono questi Social Network?
PAG. 10 / PAGINE I.T. Il sistema che cambia
PAG. 22 / INCURSIONI
PAG. 23 / BREVI MA INTENSE
Eppure facciamo il tifo per il coyote
News dalla nostra cooperativa
TERNO AL LOTTO TERNO AL LOTTO Gioca i nostri numeri Gioca i nostri numeri
CMB impegnato nel 25 Personale cantiere dell'Autostrada A28 27 I piani della torre di Bologna 32 Percentuale di donne di soci lavoro 6GliAnni all'Ospedale di Trieste incontri nella prima fase 70 del progetto "Linneo" social presentati da 5 ILuca Padovano
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STORIA / MAESTRA DI VITA
Correva l’anno
Immagini da un altro secolo
1958
Cooperativa Muratori: Cinquantesimo dalla fondazione I soci si ritrovano per festeggiare insieme l’anniversario della storica cooperativa. Prima con un rinfresco nella sede sociale, poi con uno spettacolo musicale al Teatro Comunale di Carpi.
A cura di: Francesca Martinelli
FIRENZE / EVENTI
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In sella verso il Museo dell’Opera Anche il nostro cantiere fiorentino ha “partecipato” al recente Mondiale di ciclismo. Di Tommaso Cacciaguerra
I
l Mondiale di ciclismo 2013 dello scorso settembre ha visto sfrecciare i propri atleti tra i monumenti e le opere d’arte del centro storico di Firenze, sotto la cupola del Brunelleschi, passando davanti a Palazzo Strozzi e all’area del nostro cantiere del Museo dell’Opera di Santa Maria del Fiore, per poi “sfilare via” verso via dell’Oriolo. Per l’occasione il cantiere si è “fatto bello”, consentendo al committente di applicare, sulle pareti della recinzione che delimitano l’area logistica e quella dei baraccamenti, colorati pannelli pubblicitari che raccontano di un grande impegno per la costruzione di un nuovo museo, destinato a raccogliere le più importanti opere di arte scultorea rinascimentale al mondo. Il mondiale, imponendo per questioni di sicurezza il blocco della viabilità nel percorso del centro storico dalle 7.30 alle 18, ha creato non pochi problemi sia al cantiere, soprattutto sotto il profilo degli approvvigionamenti e della gestione dei rifiuti, che alla popolazione cittadina, bloccata a tratti nella circolazione dei propri mezzi privati. Ad ogni modo il blocco della circolazione diurno non ha interferito con i mezzi che, diretti al cantiere, hanno lasciato l’area del centro entro le ore 7, e non ha creato troppi disagi alla cittadinanza che, sollecitata dalle istituzioni ad utilizzare i mezzi pubblici, ha riscoperto l’uso della bici, dimostrando che una mobilità alternativa è possibile. I lavori del Museo dell'Opera, iniziati la scorsa primavera, sono oggi al 15% del loro sviluppo complessivo. Il termine contrattuale dei lavori è previsto per dicembre 2014; dopodiché, finita la fase degli allestimenti museali, è prevista l’inaugurazione alla presenza di Papa Francesco.
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ZOOM / INTERVENTO IN DETTAGLIO
Il trapezio e la vela Il più alto grattacielo dell’Emilia-Romagna cambia skyline alla città. A cura di Tommaso Cacciaguerra, Massimo Miconi e Alessandro Zuccoli
I
l Gruppo Unipol ha festeggiato il Cinquantesimo della sua fondazione in una cornice d’eccezione: gli spazi della Torre di via Larga a Bologna, il più alto grattacielo dell’Emilia-Romagna. La struttura architettonica è immediatamente riconoscibile per chi accede a Bologna dal comparto di via Larga, nella periferia orientale della città: per tutta la cittadinanza rappresenta un punto di riferimento, simbolo di identità. La sfida per la sua realizzazione è stata raccolta e portata a termine da CMB su progetto dello studio Open Project e commissione del Gruppo Unipol. I numeri mostrano con chiarezza la portata del complesso: 125 metri d'altezza con 27 piani fuori terra, 500 posti auto nel parcheggio interrato, un albergo di 8 piani fuori terra con 150 camere. Il tutto circondato da una piazza coperta da una vela in acciaio e flurocarbonio.
ZOOM / INTERVENTO IN DETTAGLIO
Le sfide costruttive La struttura portante dell’edificio Torre è organizzata intorno a tre nuclei di calcestruzzo armato, correlati ai percorsi verticali, di forma e dimensioni diverse fra loro, distribuiti lungo lo sviluppo longitudinale della pianta. Le travi e i pilastri atti a sorreggere gli impalcati sono realizzati tramite l’impiego di carpenteria metallica. Per la realizzazione dei tre nuclei della Torre è stato utilizzato un sistema di casseri autorampanti in grado di procedere progressivamente all’innalzamento della struttura. Delle gru telescopiche affiancate a essi si innalzavano inserendo in un’apposita gabbia il traliccio successivo, dopo aver sconnesso il proprio centro di rotazione. Per le fondazioni della Torre sono stati eseguiti getti per 36 ore consecutive, per un totale di 4.600 mc di calcestruzzo autocompattante e 2,1 m di altezza. Sulle facciate sono stati montati circa 2.000 moduli vetrati, mentre sul prospetto nord, con luce naturale diffusa, è stata installata una tipologia di rivestimento a singola pelle a doppia vetroca-
mera accoppiata. Sui lati con irraggiamento diretto si è optato per una doppia pelle composta da un vetro stratificato e temperato esterno e un secondo modulo all’interno con caratteristiche di taglio termico. Impianti all’altezza dell’intervento Le tecnologie applicate agli impianti hanno rappresentato una parte sostanziale delle sfide affrontate. Per gli impianti meccanici, l’innovazione risiede nella scelta di non utilizzare gas naturale per il riscaldamento, ma sistemi a flusso di refrigerante variabile, gestiti da tre unità per il trattamento dell’aria con alimentazione esclusivamente elettrica e basati sul ciclo frigorifero a pompa di calore. La novità per gli impianti elettrici invece ha puntato sulla remotizzazione di tutte le parti che costituiscono l’impianto. Attraverso un software dedicato si consente così al sistema di supervisionare e di ottimizzare dove possibile - i consumi. Inoltre, l’impianto fotovoltaico adottato sia in copertura che in facciata del grattacielo impiega moduli di
ultima generazione in silicio monocristallino ad alta resa. Albergo con vista L’albergo è caratterizzato da una porzione di circa 150 mq per piano in aggetto rispetto alla struttura stessa. L’edificio sospeso ha impalcati in carpenteria metallica sorretti tramite profili tiranti afferenti a quattro travi ad anima piena con sezione a doppio T, di lunghezza massima pari a 25 m e peso massimo di circa 20.000 Kg poste in sommità dell’edificio. Gli impalcati sottostanti sono costituti da travi principali e secondarie in acciaio del tipo IPE con solette in cemento armato gettate su lamiere grecate debitamente collegate con pioli tipo Nelson. Per la particolarità dell’opera, il criterio di montaggio ha previsto prima il posizionamento dalla travi di copertura e a scendere quello dei solai sottostanti posti sul fronte del fabbricato. In pratica, nelle fasi di montaggio il primo solaio a essere stato realizzato è stato in realtà l’ultimo, corrispondente al piano 8°.
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Sotto la vela, una piazza Collocata in posizione centrale rispetto agli edifici del comparto, la piazza è sormontata da una suggestiva vela: un’opera costituita da una struttura reticolare spaziale in acciaio e da una copertura composta da cuscini in Etilene Tetrafluoro Etilene, con un appoggio principale posto in posizione centrale e tre appoggi situati sulla copertura della piastra. La vela raggiunge da terra un'altezza d’intradosso pari a circa 20 m. Per la sua realizzazione sono stati utilizzati 220.000 Kg di acciaio e posizionati circa 250 moduli ETFE, di cui 10 elementi realizzati con moduli apribili per permettere la ventilazione in caso di fumi e per consentire, nella fase di manutenzione, l’accesso in copertura. Il perimetro esterno dell’opera ha previsto la predisposizione di circa 170 moduli fotovoltaici. Una soluzione ancora poco diffusa in Italia, straordinaria per la grande estensione (di 3.500 mq circa) e la funzione di copertura: due elementi che rendono la vela dominante sull’intero comparto di via Larga.
Le certificazioni Data la necessità di misurarsi con un progetto altamente sfidante, CMB ha dato grande importanza alla realizzazione di una struttura che corrispondesse ai canoni più avanzati di sostenibilità ambientale. L’intero progetto del comparto di via Larga è stato sviluppato, in accordo con la committenza, secondo i requisiti della Certificazione Internazionale LEED: per la prima volta in Italia è stato raggiunto il risultato di Leed “Gold”. Operare LEED in Italia richiede al costruttore un’attenzione e un impegno aggiuntivi rispetto a quelli destinati a un cantiere tradizionale: è necessario sviluppare una sensibilità nuova nella gestione della quotidianità lavorativa e della filiera dei materiali necessari alla costruzione edilizia. Sono state adottate strategie per il contenimento dei consumi idrici, incrementate le quantità di materiali riciclati, scelte forniture di materiali basso emissivi, reperiti entro la distanza di 500 km. È stata aumentata la ventilazione interna per migliorare la qualità
dell’aria, sono stati introdotti posti bicicletta e docce per incentivare l’utilizzo di mezzi di trasporto a basso impatto ambientale. Per le aree a verde si è scelto di dare la preferenza a categorie di piante a basso consumo idrico. Il processo di costruzione, inoltre, ha costantemente assecondato e promosso momenti di interazione e sinergia con la città, con l’Università e le organizzazioni professionali. Ecco perché la Torre Unipol non è solo un bel grattacielo: ma la dimostrazione che è possibile coniugare lavoro e sicurezza, alte tecnologie e impatto ambientale, modernità e armonia. La prova che un cantiere non è esclusivamente un'area di temporaneo disagio per il quartiere che lo ospita, al contrario può diventare un luogo di interesse e di scambio per la cittadinanza, visitato da studenti, architetti, giornalisti e curiosi. E infine che le più avanzate competenze nel promuovere le opere non possono prescindere dalla qualità e dal valore di tutti i fattori coinvolti nel progetto, il cui risultato dipenderà dalla somma delle eccellenze raggiunte.
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ZOOM / INTERVENTO IN DETTAGLIO
Verde, cemento e vetro
APPROFONDIMENTO
Non solo mattoni: il servizio dopo la costruzione A cura di Andrea Bocchi
Nel nuovo edificio della Torre Unipol CMB è oggi ancora impegnata nella gestione dei servizi coordinati di manutenzione, aggiudicati alla conclusione dei lavori costruttivi. La cooperativa raccoglie tutte le segnalazioni di guasto da parte dell’utilizzatore finale ed esegue i controlli periodici di manutenzione e gli adempimenti di legge per una corretta gestione degli impianti e dell’edificio nel suo complesso. I grandi immobili sede di attività terziarie sono edifici funzionanti e abitati, oggetto di continui cambiamenti di utilizzatori e di diversi affittuari, periodicamente sede di convegni e spettacoli: con il proprio servizio, CMB si pone quale braccio destro della proprietà per l’esecuzione in sicurezza degli eventi e dei lavori di adeguamento degli spazi e degli impianti. Il team di tecnici CMB si preoccupa di capire le esi-
genze, proporre soluzioni in tempi brevi, eseguire le attività con disponibilità 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno. L’obiettivo è limitare al massimo l’interferenza delle attività che si svolgono all’interno dell’edificio. Disponibilità, cura dei dettagli, massima attenzione alla valutazione preventiva delle interferenze e delle misure di sicurezza: è questo il nuovo fronte di attività che CMB ha intrapreso, con un sempre più ampio coinvolgimento di tecnici ed operai. La manutenzione della Torre Unipol rappresenta anche un laboratorio di applicazione nel campo delle manutenzioni del progetto SICURI PER MESTIERE, che sull’onda degli ottimi risultati raggiunti sul cantiere di costruzione è stato modellato per adeguarsi al sistema dei servizi. Una nuova sfida per il miglioramento della qualità del lavoro e delle prestazioni offerte ai clienti.
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ORGANIZZAZIONE / NUOVE PROSPETTIVE
Verso un nuovo equilibrio CMB sta per cambiare. Senza scossoni, con un assetto più adatto ad affrontare le sfide. A cura della Redazione
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ORGANIZZAZIONE / NUOVE PROSPETTIVE
Evoluzione dell’organico CMB dal 1998
866
900
783
800
648
700 600
550 634
856
842
815
792
850
815 805
776
711
734 715
500 400 300 200 100 0 98
19
99
19
00
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10
20
11
20
123
20
ORGANICO CMB - PREVISIONE AL 31/12/2013
Unità organizzativa
OPERAI
IMP/QUA/DIR
TOTALE
Divisione Centrale
171
140
311
Divisione Lombardia
73
96
169
Divisione Lazio
76
41
117
Direzioni Centrali
-
107
107
Estero
-
4
4
320
388
708
Totale CMB
L
a nostra organizzazione aziendale, che ha portato CMB a superare la soglia dei cento anni, è stata sviluppata nel 1985, fondandosi su una struttura divisionale per aree geografiche e Direzioni centrali. Le Divisioni presidiavano i territori con grande autonomia, mentre dalle Direzioni centrali venivano elaborate politiche di governo e di sviluppo delle risorse finanziarie e umane. Questo modello, che ha retto per oltre 25 anni, di fronte all’attuale crisi globale si presenta inadeguato ad affrontare la contrazione del margine operativo, oltre che particolarmente costoso per la sua struttura eccessivamente rigida. Ai sintomi di difficoltà evidenziati si associa una significativa riduzione del giro d’affari: in questo quadro, l’impiego di ammortizzatori sociali attivati a partire dal 2011 si mostra non più sufficiente a far fronte alla situazione e non ci sono segnali esterni che facciano presagire un’inversione di tendenza. L’impostazione per divisioni territoriali, con l’integrazione delle diverse aree d’affari, ha
GRUPPO CMB
Direzione di gruppo
Direzione Risorse Finaziarie, Pian.ne Amm.ne
Divisione dei Territori
Divisione Centrale
Direzione Risorse UMANE, ORG.ne e SISTEMI
Divisione Project e Servizi
13
20
Area Estero
ORGANIZZAZIONE / NUOVE PROSPETTIVE
garantito alle strutture di crescere e svilupparsi autonomamente. Le difficoltà sono cominciate quando è venuto a mancare l’equilibrio economico e organizzativo: sono emerse l’elevata struttura dei costi generali e la difficoltà a orientare gli investimenti su tutte le aree geografiche. È quindi fondamentale trovare un rinnovato equilibrio tra i punti di forza e le necessità di miglioramento delle performance nella gestione dei processi. L’innovazione e il cambiamento si dovranno incentrare sulla focalizzazione delle aree d’affari, associata alla omogeneizzazione e semplificazione delle attività e delle strutture organizzative. È indispensabile ricercare - con maggiore enfasi rispetto al passato - l’efficienza produttiva e organizzativa, agendo sulle politiche commerciali, sul processo produttivo, sull’organizzazione e la qualità delle risorse umane e valorizzando gli ambiti di maggior competenza e specializzazione della cooperativa.
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Il percorso del cambiamento organizzativo Il passaggio a un nuovo modello organizzativo non dovrà avvenire per salti traumatici, ma in un progressivo adeguamento di tutti gli elementi. In particolare, rispetto alla contrazione del fatturato 2013 e 2014 si deve conseguire un miglioramento dell’efficienza e una gestione ottimale del ricambio generazionale. Il cambiamento organizzativo che qui di seguito descriviamo è stato ispirato dalla valorizzazione della matrice specializzazione/ territorio, mantenendo inalterato il modello di governance della Cooperativa. Sono state individuate alcune aree strategiche d’affari intorno alle quali organizzare la struttura: Costruzioni e concessioni, Immobiliare, Project e Servizi ed Estero. Il nuovo assetto organizzativo di CMB si sviluppa su tre divisioni (orientate alla gestione delle principali aree d’affari), l’area estero e due direzioni centrali. La Divisione Centrale, diretta dall’ing. Roberto Davoli, è orientata alle costruzioni conto
terzi sul territorio nazionale, con particolare attenzione alle grandi opere infrastrutturali e alle concessioni. Si fonda sulla sezione soci di Carpi e si pone l’ambizioso compito di andare oltre la gestione dei grandi cantieri in collaborazione fra più divisioni, in modo da procedere verso una maggiore chiarezza organizzativa e di responsabilità. La Divisione dei Territori, sotto la responsabilità del dott. Aldo Tognetti, si occupa delle iniziative immobiliari e del conto terzi a committenza locale nelle aree di Milano e Roma, fondandosi su entrambe le sezioni soci. Dovrà presto affrontare diverse, difficili sfide: la ricostituzione del portafoglio lavori della zona laziale; l’integrazione commerciale, dei metodi e delle risorse umane fra Milano e Roma; lo sviluppo e lo smobilizzo di parte degli investimenti immobiliari. La Divisione Project e Servizi e l’Area Estero fanno capo entrambe all’arch. Ruben Saetti: la prima è orientata alla gestione dei servizi e
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ORGANIZZAZIONE / NUOVE PROSPETTIVE
PRINCIPI DELLA NUOVA ORGANIZZAZIONE >> Definizione
delle aree d’affari di interesse
>> Valutazione
delle opportunità d’investimento
>> Orientamento
alla specializzazione produttiva
>> Valorizzazione
delle migliori competenze
>> Valorizzazione
dell'identità aziendale
>> Omogeneizzazione delle manutenzioni, con l’obiettivo di realizzare e gestire anche ospedali all’estero; la seconda si occupa dell’organizzazione produttiva delle esperienze che CMB sta maturando in Croazia e Marocco. Per quanto riguarda le direzioni centrali, l’obiettivo è la semplificazione della struttura, da realizzare tramite l’istituzione di due condirezioni con deleghe e responsabilità separate, in modo da migliorare l’integrazione tra i processi dei diversi uffici. Nasce così la Direzione Finanza, Pianificazione e Amministrazione, sotto la guida di Alessandro Bulgarelli e Marcello Modenese, per sviluppare la gestione delle risorse finanziarie, della pianificazione e controllo e dei processi amministrativi. La Direzione Risorse Umane, Organizzazione e Sistemi integra i processi di gestione e sviluppo delle risorse umane con i sistemi informativi e quelli di gestione, prendendo atto della crescente interdisciplinarietà dei processi organizzativi. Alla direzione, le cui deleghe sono affidate a
Carlo Alberto Bettini e Paolo Zaccarelli, viene affidato anche il compito di coordinare le politiche di approvvigionamento, la diffusione omogenea dei sistemi di programmazione dei cantieri, la promozione e sviluppo di nuovi modelli di progettazione e gestione del cantiere, l’ufficio gare e lo studio lavori. Questa nuova organizzazione comporta il superamento della Direzione Marketing: il coordinamento commerciale tra le diverse aree viene garantito dai direttori e dai responsabili commerciali delle divisioni. Il cambiamento organizzativo si propone obiettivi sfidanti e interviene su alcuni assetti ormai consolidati nel tempo. Pertanto sarà necessario stabilire momenti di verifica e controllo sull’efficacia del cambiamento e sui benefici prodotti sul conto economico. In particolare, necessitano di un monitoraggio puntuale il nuovo assetto del presidio commerciale, l’area estero, le condirezioni e l’integrazione fra le zone di Milano e Roma.
dei metodi e degli strumenti
>> Integrazione
delle strutture organizzative
>> Sviluppo della
mobilità territoriale e dell’integrazione tra le sedi
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SCHEDA LAVORO / OSPEDALE MAGGIORE DI TRIESTE
23 mila metri quadri di salute Dopo sei anni di intensi lavori, l’Ospedale Maggiore di Trieste può esprimersi al meglio.
Di Roberto Sant e Simone Bonauguro
SCHEDA LAVORO / OSPEDALE MAGGIORE DI TRIESTE
A
partire da febbraio 2007 fino ai primi mesi del 2013, CMB è stata impegnata nella riqualificazione e ampliamento di due lotti dell’Ospedale Maggiore di Trieste. Si è trattato di un’opera articolata che è andata a inserirsi nell’ambizioso progetto del Consorzio Edilsa (società concessionaria dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Ospedali Riuniti di Trieste) sul riordino della rete ospedaliera triestina. L’Ospedale Maggiore si struttura come un imponente complesso edilizio, collocato in posizione centrale rispetto alla città di Trieste: il corpo principale è quello originario, costruito in epoca asburgica, dal 1833
al 1841 e vincolato alla Sovrintendenza in quanto bene storico-artistico. L’edificio si presenta come un quadrilatero di circa 190 per 138 metri, sviluppandosi intorno a una corte alberata, e si articola su cinque livelli, di cui tre (terra, primo e secondo piano) fin dall’origine destinati all’utilizzo ospedaliero e due (seminterrato e sottotetto) che sono stati oggetto di interventi di ampliamento per crearvi nuovi collegamenti funzionali e impiantistici, oltre che ulteriori spazi per attività sanitarie. L’evoluzione che il complesso ha subito nel corso degli anni ha portato alla realizzazione di altri corpi di fabbrica, alcuni funzionalmente col-
legati ad esso, altri costruiti proprio a ridosso del quadrilatero. Ulteriori spazi sono stati ricavati in prefabbricati provvisori all’interno della grande corte interna. Il riordino della rete ospedaliera triestina ha previsto non solo la ristrutturazione dell’Ospedale Maggiore, ma anche la realizzazione di un nuovo edificio denominato Polo dell’Alta Specialità, adeguato a ospitare quelle specialità che richiedono particolari servizi e esigenze anche strutturali (come radioterapia, medicina nucleare, pronto soccorso, radiologia, reparto operatorio e rianimazione). L’intervento è stato portato avanti in tre fasi distinte: inizialmente si è proceduto con la ri-
SCHEDA LAVORO / OSPEDALE MAGGIORE DI TRIESTE
A 07 / N 29 / P 14-15
TRIESTE by numbers
Coordinate: 45°38"10"N13°48"15"E Altitudine: 2 m s.l.m. Superficie: 84,49 km2 Abitanti: 207.800 Densità: 2.459,46 ab/km2 Pref. telefonico: 040
L'OSPEDALE IN NUMERI Dimensioni edificI ristrutturati:
complessivi mq 12.475 distribuiti su 5 piani per un volume complessivo di 81.000 mc
VOLUME edifici DEMOLITI: 40.000 mc
DIMENSIONI EDIFICIO NUOVO POLO:
mq 10.900 distribuiti su 5 piani per un volume complessivo di 40.350 mc
strutturazione dell’edificio esistente; successivamente si è passati alla demolizione di alcuni edifici posti tra il quadrilatero e la cosiddetta “palazzina infettivi” e infine alla realizzazione del nuovo Polo dell’Alta Specialità. Il Nuovo Polo Tecnologico è organizzato su 4 piani, con interpiano variabile da 3,50 m (interrato e secondo piano) a 5,70-5,40 m (piano terra e primo), più un piano copertura a terrazzo praticabile, i cui spazi sono dedicati agli impianti trattamento aria, centrale vapore, centrale idrica, pannelli solari. Il secondo piano è dedicato alle degenze del day hospital e a locali ambulatoriali, mentre al
primo trovano spazio la Radiologia (con locali per mammografia, ecografia, Rx, teleRx, TAC, risonanza magnetica) e il Pronto Soccorso, a cui le ambulanze accedono da via Gatteri attraverso i nuovi spazi esterni ricavati sulla copertura dell’autorimessa. Accanto a quest’ultima – sempre sul piano terra - sono dislocati i locali per il personale del 118, quattro sale operatorie e il reparto di Terapia Intensiva. Al piano interrato hanno sede tre bunker per la radioterapia, locali per la brachiterapia, tac, alcuni ambulatori e lo spazio bar-atrio dedicato ai visitatori, su cui affacciano tutti i piani soprastanti e due ascensori panoramici, protetti da
parapetto vetrato. L’intervento è risultato molto complesso per le difficoltà di accesso, per gli esigui spazi che si è potuto utilizzare come area di cantiere, sia nella fase di ristrutturazione che di nuova costruzione, ma soprattutto per l’esigenza di garantire la piena funzionalità dei reparti e degli impianti esistenti. L’importo complessivo dei lavori si avvicina ai 40 milioni di euro, dei quali circa 20 riguardanti la ristrutturazione e il restauro dell’immobile dell’Ospedale vincolato dalla Sovrintendenza, e i restanti riguardanti la costruzione del nuovo edificio e gli adeguamenti della vecchia centrale tecnologica.
EFFETTO CMB / MESSA A FUOCO
SCANNER
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I soci fotografano
A cura di: Andrea Rosa
A 07 / N 29 / P 16-17
Andrea Rosa UN FOTOGRAFO IN CMB Dopo aver curato per diversi numeri questa rubrica, intervengo finalmente in qualità di fotografo. E mi presento: sono nato a Monza nel 1972 e attualmente vivo a Milano. In CMB mi occupo di programmazione lavori e sono membro del CdA al terzo mandato. La passione per la fotografia è molto recente (tre o quattro anni al massimo) ed è nata in corrispondenza con la diffusione delle reflex digitali al grande pubblico. Il genere che preferisco è quello della fotografia di viaggio, il cui scopo principale è sicuramente quello di cogliere lo spirito del luogo visitato e del suo popolo. Amo i viaggi, soprattutto quelli “on the road”: la fotografia in questi casi risulta perfetta per fissare i ricordi e le emozioni vissute a contatto con altre culture. Qui trovate una selezione degli scatti fatti in Giappone, nella speranza che siano in grado di raccontare quello che per me è stato un magnifico viaggio.
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1. Fushimi Inari Shrine - Percorso dei 1000 Torii (Portali) 2. Villaggio agricolo di Tsumago sulle "Alpi giapponesi" 3. Tokyo, cameriere a caccia di clienti dei "Maid Cafè" nel quartiere di Akihabara
4. Dotombori, centro della vita notturna di Osaka 5. Bancarella di "Mochi", dolci tradizionali giapponesi 6. Tokyo, mercato del pesce, base per il sushi
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DIALOGHI / STORYTELLING
DIALOGHI
A tu per tu con i soci
VITE DI CANTIERE Intervista a Francesco Lei, passato dal cantiere ai sistemi di gestione. Oggi aspira a dare un metodo alla creatività, per rendere più efficente la "fantasia" italiana.
A 07 / N 29 / P 18 Dal cantiere ai sistemi di gestione: un percorso articolato. Quali erano i tuoi obiettivi e come sei arrivato in CMB? Sono sempre stato una persona dal carattere riflessivo e introverso, ma molto curioso. Ho studiato ingegneria civile e quando è stato il momento di rapportarmi al mondo del lavoro ho inviato molti curricula vitae alle aziende della zona. Ero aperto a qualsiasi tipo di esperienza, ovviamente che rientrasse nel range delle mie competenze scolastiche. Era il 1984, in piena crisi dell’edilizia, e sono stato selezionato per affiancare la figura classica del capocantiere in una ristrutturazione complessa di un fabbricato in centro storico a Modena in via Tre Re. Si trattava di un palazzo bombardato durante l’ultima guerra, da sventrare a blocchi e ristrutturare. Negli anni Ottanta, cosa significava lavorare in cantiere? Gli anni Ottanta sono stati anni di cambiamento per la vita del cantiere, si passava dal governo quasi assoluto del capocantiere ai primi inserimenti dei tecnici. Il lavoro era molto più lento e ci si occupava in maniera diretta di ogni cosa. Si disegnavano persino le canne fumarie sulla carta millimetrata. Non c’erano né telefoni cellulari né PC. Negli anni le cose sono cambiate: è aumentata “la fretta” e il numero dei cantieri da gestire, le problematiche sono state affrontate sempre di più in condizioni di emergenza, rischiando di perderne il controllo. Le modalità degli anni Ottanta oggi sarebbero improponibili, tuttavia servirebbe incrementare la valutazione preventiva delle criticità e l’approccio metodologico. In quegli anni anche a Carpi si cominciava a parlare di società consortili, con conseguenti situazioni meno tecniche e più “politiche” da governare. Tu, modenese, hai vissuto per qualche anno l’esperienza della trasferta: come ci si trova a vivere la settimana lontani da casa? Tra il 2000 e il 2004 sono stato destinato come Responsabile di Commessa all’area del Triveneto - la cui estensione va da Trieste al Trentino - e ho abitato per circa 4 anni a Monfalcone in provincia di Gorizia. È stato un cambiamento importante: trascorrevo l’intera settimana lontano da casa, ma avevo creato comunque un legame particolare col territorio friulano e coi colleghi della zona. Un emiliano in Friuli, dunque. Com’è andata? Il Friuli è una regione particolare, di confine, e, pur essendo territorialmente poco estesa, racchiude popoli molto diversi tra di loro, ognuno con una profonda identità. È stato curioso vivere in una situazione interetnica fra cittadini italiani. In generale, tutti trasmettevano un forte legame con la natura circostante, accompagnato da un senso di rispetto. Si sentono parte dell’am-
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DIALOGHI / STORYTELLING
Noi italiani, in questo momento storico, saremo costretti a cambiare: in un certo senso bisognerebbe trovare il modo italiano per essere un po’ più nordeuropei.
IERI Francesco Lei a sinistra, semicoperto da una trave del Duomo di Carpi
biente: un atteggiamento diverso rispetto a quello emiliano che cerca maggiormente di dominare il territorio. Dal cantiere come sei arrivato ai Sistemi di Gestione? Mentre seguivo ancora la ristrutturazione dell’Ospedale Santa Chiara di Trento (una bella esperienza di collaborazione fra impresa, committente e direzione lavori), ho cominciato a lavorare anche all’interno dell’ufficio programmazione. In seguito sono approdato ai Sistemi di Gestione. C’è chi cambia impresa e chi cambia lavoro nella stessa impresa: è un modo per ritrovare nuove motivazioni. Potevo attingere alle mie esperienze sul campo per cercare di migliorare l’approccio metodologico: stava aumentando le complessità nei cantieri e sempre più occorreva - come accade anche oggi, del resto - un maggior governo delle tematiche legate alla sicurezza e all’ambiente. E un maggior presidio della qualità.
Lavorare nei Sistemi significa ogni giorno affrontare il cambiamento nell’ottica della ricerca al miglioramento continuo. Che cosa puoi dirci in merito? Per me, come individuo, il cambiamento non è una perdita, ma è un continuo stimolo. Dal punto di vista collettivo in generale noi italiani, in questo momento storico, saremo costretti a cambiare: in un certo senso bisognerebbe trovare il modo italiano per essere un po’ più nordeuropei. Noi abbiamo fantasia, creatività e flessibilità nelle situazioni difficili, ma quello che ci manca è il metodo, sistematizzare le nostre potenzialità per gestire i rischi, ottimizzare il lavoro distribuito all’interno del team e poter insegnare e trasmettere le nostre conoscenze a chi verrà dopo di noi. Oggi siamo chiamati a investire sul fatto di “essere diversi”: il pensare differente, anche in un settore un po’ “da dinosauri” come quello edile, può darci delle oppor-
tunità per contrastare la crisi. L’approccio metodologico è inoltre indispensabile per poter competere all’estero. Una battuta sulla tua esperienza di Consigliere di amministrazione. L'esperienza in CdA è molto positiva: ti fa partecipare alle scelte importanti dell'impresa, nonostante rappresenti anche un forte carico di responsabilità. È necessario trovare una misura tra tirare la corda - anche a costo di risultare pedante, ad esempio su temi a me cari come l’innovazione e la promozione dei giovani - e lasciare la presa. Il CdA è un momento di confronto sulle proposte della Direzione e sulle diverse opinioni, che ciascun consigliere esprime in rappresentanza della base sociale. Le decisioni approvate dal CdA rappresentano, assieme alle assemblee, un reale riscontro di trasparenza e di partecipazione dei soci alla vita della cooperativa.
PAGINE IT / TENDENZE
PAGINE I.T.
A cura di: Luca Padovano
Nuovi strumenti, nuove tecnologie, nuove relazioni
MA COSA SONO QUESTI SOCIAL NETWORK? Tutti twittano, postano, condividono… Scopriamo di più di questo mondo, che conquista non solo gli sfaccendati
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olitici, star dello spettacolo, intellettuali, calciatori e gente comune: sembra insomma che tutta la vita del paese passi per Twitter, Facebook, Youtube e blog vari. Ma cosa sono questi Social Network? Un Social Network è un’architettura informatica che facilita le “relazioni sociali 2.0”, ovvero la comunicazione tra le persone su internet. Un utente di social network pubblica informazioni (foto, video, audio o commenti personali, i cosiddetti post) e a sua volta legge e consulta le informazioni pubblicate da altri utenti. Il bello del social network sta nel fatto che ogni utente può interagire con gli altri
commentando i contenuti pubblicati, manifestando il proprio gradimento cliccando su like e condividendo con altri utenti i contenuti che preferisce. Chi non è mai stato su un network, potrebbe pensare che questi siano cose per ragazzi e sfaccendati. In realtà la grande disponibilità di informazioni utili, news freschissime e spesso introvabili sui media tradizionali, la possibilità di conversare con persone che molte volte si rivelano realmente interessanti, rende i Social Network uno strumento assai importante per comprendere la contemporaneità e c’è già chi li definisce elementi fondamentali per una nuova “cittadinanza digitale”. Già oggi i numeri ci dicono che i Social Network sono un
fenomeno assai diffuso e ormai non è più possibile considerare la rete un fenomeno di nicchia. Naturalmente c’è anche il rovescio della medaglia: se l’umanità è piena di poeti e scienziati, è noto che non mancano le persone poco educate e banali. Quindi ci vuole una certa pratica per selezionare il proprio network di contatti utili, evitando accuratamente quelli inutili. Tra l’altro, la necessità di filtrare il “rumore di fondo” dai contenuti utili è il vero difetto dei network, dove nel giro di pochi istanti si può passare dal discutere di filosofia a postare la foto del piatto di lasagne che si è appena mangiato. E dal discutere gentilmente con persone a modo, a litigare selvaggiamente con fascisti violenti.
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LA TOP FIVE DEI SOCIAL NETWORK Facebook Con quasi 23 milioni di utenti, Facebook è il network più noto e usato in Italia. Gli utenti Facebook accettano l’amicizia di altri utenti che entrano a far parte del network e possono accedere ai contenuti e commenti di tutti i membri del network. Twitter Con più di tre milioni di utenti nella sola Italia, Twitter ha visto una grande diffusione in questo periodo perché è stata scelta da molti personaggi dello spettacolo e politici per le loro, non sempre opportune, esternazioni. Ogni tweet, ovvero ogni messaggio, può essere lungo un massimo di 140 caratteri e questo spinge alla sintesi, ma genera anche colossali incomprensioni e imbarazzanti errori di grammatica e punteggiatura. Twitter si basa sul concetto di follower e di tag. Se un utente Twitter mi interessa, basta decidere di seguirlo e da quel momento potrò accedere a tutti i contenuti che questo pubblica. Tutti i tweet su un certo argomento solitamente sono raggruppati in tag e i primi 10 tag per popolarità diventano Topic Trends.
CHI USA LA RETE
+3% +4,8%
35-54 anni 47,6%
7,8 M 6,5 M
25-34 anni 18,4%
55-74 anni 15,9%
oltre 74 0,6% 2-10 anni 1,9%
18-24 anni 10,2% 11-17 anni 5,2%
YouTube YouTube consente la condivisione e visualizzazione in rete di video, che nella maggior parte dei casi viene caricata dai singoli utenti, anche se ormai ne è diffuso l’utilizzo anche tra le aziende e quindi è assai probabile che qualsiasi video prodotto nel mondo, amatoriale o professionale, sia disponibile su YouTube. Linkedin Dedicato a sviluppare contatti e opportunità in ambito lavorativo, è usato in Italia da più di tre milioni e mezzo di utenti. Su Linkedin è possibile ottenere di essere presentati a qualcuno che si desidera conoscere, trovare offerte di lavoro, persone, opportunità di business con il supporto di qualcuno presente all'interno della propria lista di contatti o del proprio network. Inoltre, i datori di lavoro possono pubblicare offerte e ricercare potenziali candidati. Le persone in cerca di lavoro possono leggere i profili dei reclutatori e scoprire se tra i propri contatti si trovi qualcuno in grado di metterli direttamente in contatto con loro. Pinterest Pinterest è dedicato alla condivisione di fotografie, video e immagini. Basato sull'idea di creare un catalogo delle ispirazioni, Pinterest permette agli utenti di creare bacheche per gestire la raccolta di immagini in base a temi predefiniti o da loro generati. Il nome deriva infatti dall'unione delle parole inglesi pin (appendere) e interest (interesse). In Italia ci sono circa 800.000 pinnatori. Le categorie più popolari su Pinterest sono cibo e bevande, bricolage e artigianato, abbigliamento donna, decorazioni per la casa, e viaggi (fonte Wikipedia).
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ALTRE STORIE / NON SOLO CALCIO
Incursioni
1000 parole scritte da Rudi Ghedini
✎ Argomenti a tema libero
Eppure facciamo il tifo per il coyote Il mito tragico di un predatore destinato al fallimento
Wile E. Coyote e Road Runner (meglio conosciuto come Beep Beep) sono personaggi dei cartoni animati creati da Chuck Jones per la Warner Bros alla fine degli anni Quaranta. Chiunque li ricorda. Impossibile dimenticare lo schema-tipo di ogni avventura: l’affamato Coyote vuole, fortissimamente vuole, raggiungere Road Runner, una specie di struzzo, ma non ci riesce mai. Astuto quanto veloce, l’uccello si salva sempre. I tentativi di cattura si fanno sempre più ingegnosi, ma Beep Beep riesce immancabilmente a sfuggire al cacciatore e lo irride con un verso simile a quello del clacson di un’automobile. L’ambientazione è western, fra cactus, rocce e grandi spazi desertici, con le spettacolari Montagne Rocciose e gli strapiombi del Grand Canyon. Wile E. Coyote non ha limiti di fantasia: sperimenta di tutto per catturare Beep Beep, si fa spedire per posta strani aggeggi, dall’uso complicatissimo, prototipi forniti sempre dalla stessa ditta, la Acme. Ogni volta, il Coyote sembrerà sul punto di farcela, e ogni volta fallirà miseramente. Ci si potrebbe aspettare qualche segno di sfiducia o il cambiamento dell’obiettivo, cioè della preda. Niente da fare. Il Coyote ricomincia imperterrito, inesauribile inventore di trappole – razzi, catapulte, motori, vernici invisibili, esplosivi - nelle quali finisce per cadere lui stesso. È questo schema tanto semplice quanto ripetitivo, a definire il cartone animato. E non conosco nessuno che non faccia il tifo per il coyote. Un altro aspetto cruciale è alla base del grande successo: risale alle comiche di Stanlio e Ollio e all’esilarante camera look di Oliver Hardy. Mi riferisco allo sguardo in ca-
mera, l’occhiata del protagonista dritta nella macchina da presa. Il povero, spazientito Ollio fa così quando Stanlio si comporta più stupidamente del solito, come a chiedere sostegno morale allo spettatore. Quello sguardo crea complicità fra attore e spettatore, in una palese violazione della prima regola del cinema; sembra dire: “So che c’è la macchina da presa e so che voi state guardando quello che ci succede”. Wile E. Coyote fa esattamente lo stesso: instaura un dialogo con il pubblico, e lo fa guardando in macchina in due momenti topici: quando crede di aver trovato la soluzione definitiva, quella che infine gli consentirà di afferrare la preda, e quando si rende conto che l’ennesimo progetto è fallito e saluta con la mano mentre precipita da altezze vertiginose. Essenziali al perseguimento dei tempi comici sono le trovate surrealiste di Chuck Jones. Per esempio: con un pennello, il Coyote disegna i binari della ferrovia e poi contro un muro l’entrata di una galleria: il Beep-Beep non potrà che sbatterci contro. Invece, il treno esce davvero dalla galleria appena disegnata, investendo in pieno il Coyote. Alla guida del treno, l’odioso pennuto. Altra situazione tipica, vede Wile E. Coyote spiare attentamente i movimenti di Beep-Beep con un potentissimo binocolo. Prende le misure, analizza ogni variabile, prepara una gigantesca catapulta che lo porterà a schiacciare lo struzzo con un masso pesantissimo… Resta solo da spingere un pulsante. E senza spiegazioni, la macchina non funziona. Viene da gridargli: Lascia perdere, non andare a controllare! Ma sappiamo che la curiosità del Coyote sarà più forte, cercherà di capire cosa non ha funzionato, e mentre sta
ispezionando i meccanismi, la catapulta torna chissà perché a funzionare, facendo cadere il masso su di lui. Variazione sul tema: il Coyote sparge del mangime per struzzi sopra un tappeto di colla assai resistente; quando l’uccello sarà lì bloccato, dall’alto precipiterà il solito masso… Pronti, via: Beep-Beep annusa il cibo, arriva di corsa, mangia e scappa via, tutto in pochi secondi. Noi e il Coyote osserviamo stupefatti. Lui anche per noi - va a ispezionare la trappola. Ora la colla funziona, e ovviamente funziona anche il masso, che gli precipita addosso senza che abbia la minima speranza di evitarlo. Magro e spelacchiato, Wile E. Coyote si presenta con occhi gialli e spiritati. La caratterizzazione di Beep-Beep è ancor più scarna: passa sullo schermo in una nuvola di polvere, e se si ferma, lo fa solo un attimo. Si possono ricavare gli ingredienti essenziali di questo umorismo da dieci regole scritte nel 1949 dallo stesso Jones: 1) Road Runner non attacca mai il Coyote 2) per il Coyote, lo struzzo pare essere l’unico cibo 3) il Coyote potrebbe cambiare obiettivo, se non fosse un fanatico 4) fra i due nessun dialogo, tranne “Beep Beep!” 5) Road Runner non ha un rifugio, sta sempre sulla strada 6) ogni azione è ambientata nel desertico sud-ovest americano 7) tutti i materiali, attrezzi, armi e oggetti meccanici sono targati Acme 8) la forza di gravità è il peggior nemico del Coyote 9) il Coyote è più umiliato che danneggiato dai suoi fallimenti
10) il pubblico non può fare a meno di sostenere i tentativi del Coyote. Sembra una riscrittura del mito di Sisifo, della sua inesauribile fatica, vittima del supplizio inflittogli dagli dei. La sua punizione doveva servire da esempio: Sisifo viene condannato a spingere un pesantissimo macigno fino alla cima di una montagna; nell’attimo stesso in cui questo sforzo si completa, la pietra rotola a valle e Sisifo deve ricominciare da capo. Spingere verso l’alto la pietra, vederla ogni volta ricadere e avere conferma dell’inutilità degli sforzi: ecco il supplizio. Difficile immaginare una situazione più disperata. Ma se cambia il punto di vista, seguendo l’intuizione di Albert Camus, si arriva a una conclusione diversa. Dovremmo chiederci cosa passi per la testa di Sisifo mentre osserva la pietra che rotola a valle, sapendo di doverla far salire di nuovo, infinite volte. È in quell’attimo disperante, scrive Camus, che si manifesta la forza della presa di coscienza. Si tratta di un mito tragico, proprio perché l’eroe è cosciente della pena che deve sopportare, conosce la causa del suo tormento - la passione per la vita che l’ha portato a contraddire gli dei - e non si può pensare a Sisifo senza ammirarne la forza d’animo, l’invincibile speranza. Perciò, conclude Camus, Sisifo ci insegna “la fedeltà superiore, che nega gli Dei e solleva i macigni… Ogni granello di quella pietra, ogni bagliore minerale di quella montagna, ammantata di notte, formano, da soli, un mondo. Anche la lotta verso la cima basta a riempire il cuore di un uomo. Bisogna immaginare Sisifo felice”. Come Wile E. Coyote ogni volta che ricomincia da capo.
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FLASH / DAL MONDO CMB
Brevi ma intense ✄ Ritagli di vita cooperativa PAVIA
EVENTI
Inaugurazione ENI DATA GREEN CENTER Nelle campagne che circondano Pavia, lo scorso 29 ottobre è stato inaugurato il Green Data Center, innovativo centro di raccolta dati realizzato da CMB su commissione di Eni. Fra le più innovative del settore, la struttura è completamente sviluppata sottoterra: una soluzione che nasconde l’impianto d’avanguardia, mentre dalla collina svettano i sei camini caratteristici dell’impianto di raffreddamento. Il centro ospita i sistemi informatici centrali di elaborazione Eni, sia di informatica gestionale, sia di elaborazione di simulazione sismica. È il primo al mondo per efficienza energetica, con consu-
mi ridottissimi in una concentrazione di potenza elettrica fino a 50 chilowatt al metro quadro. Alla cerimonia inaugurale è intervenuto l’amministratore delegato del gruppo Eni Paolo Scaroni, che ha ricordato come nei due anni di realizzazione dell'opera non vi siano stati incidenti in cantiere, a testimonianza dei livelli di sicurezza raggiunti anche grazie al presidio di CMB. “Il Green Data Center”, ha dichiarato, “verrà messo a disposizione di università e centri di ricerca con una logica di open source, una filosofia che prevede che esperienze di avanguardia vengano messe in rete a patrimonio comune".
NAPOLI
RICONOSCIMENTI
Inail premia Sicuri per Mestiere Il progetto Sicuri per mestiere è stato premiato al Concorso nazionale “Le buone pratiche sulla sicurezza partecipata” indetto da Inail. Il 30 ottobre Claudio Camellini, capo progetto di CMB, e Moira Masper, autrice del libro Sicuri per mestiere, Una storia non ordinaria di sicurezza in cantiere, sono stati invitati a ritirare il premio e l’attestato nel corso della cerimonia di chiusura della Campagna europea salute e sicurezza sul lavoro 2012/2013 “Lavoriamo insieme per la prevenzione dei
CARPI
rischi”, tenutasi a Napoli. Alla presenza dell’alta direzione di Inail e di alcune delle più grandi realtà dell’industria italiana fra le quali Enel, FIAT e Marcegaglia, Camellini e Masper hanno illustrato il progetto di CMB riscuotendo un grande interesse da parte dei presenti. Oggi Sicuri per mestiere sta diventando un’estensione del modo di fare sicurezza di CMB: prossimamente verrà attivato sul cantiere delle urbanizzazioni di Cascina Merlata a Milano.
INNOVAZIONE
UNA SCUOLA MODELLO A settembre 2013, la prima ala della nuova Scuola Media di Cibeno è stata consegnata al Comune di Carpi. Sebbene ancora in fase di ultimazione, la nuova scuola è destinata a diventare un fiore all’occhiello per l’intera cittadinanza: oltre che sicura, luminosa e spaziosa, si presenta dotata di tecnologie all’avanguardia fra le quali riscaldamento a pavimento, tende e tapparelle
elettrificate, luci comandate da sensori di presenza. Realizzata su due piani, la struttura è dotata di un auditorium da 150 posti, palco, schermo, microfoni e sistema di amplificazione. Nel corso del prossimo anno, inoltre, sarà ultimata una palestra di 1150 mq con tribuna e relativi spogliatoi, dotata di un accesso diverso da quello della scuola per poter ospitare le attività delle società sportive locali.
IN CORSO RETROSCENA