Periodico trimestrale di opinioni e notizie - Anno VII. N° 30- Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB MO.
IN CORSO Opinioni e notizie in CMB NUMERO
30
Salute a Milano
L’Ospedale Niguarda diventa più efficiente grazie alla riqualificazione
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INDICE / COLOPHONE INDICE / COLOPHONE
Scripta Scripta manent manent Parola di verbale. Parola di verbale.
"Il Presidente informa che è stata vinta la gara dell'Ospedale di Crotone… Stando alle attuali condizioni noi Le altre gare cui si è partecipato veniamo ad avere, in seno alla e di cui si conosce l'esito sono state Cooperativa, un solo tecnico e perdute… Presidente e Vice Presidente purtroppo neanche diplomato ed in riferiscono al Consiglio sullo stato di avanzata età. Non si può nascondere disagio in cui si trovano gli operai di che usufruiamo dell’ausilio e della Carpi a Milano per quanto riguarda comprensione del nostro Consorzio, i viaggi. Siccome ora ci sono due il quale ci ha ceduto, per un periodo di cantieri: uno a Milano Gallaratese tre giorni la settimana un suo tecnico, e uno a Monza, con la previsione di ma è altrettanto vero che il nostro aprirne poi un altro a Pieve Emanuele, lavoro prosegue ogni giorno... … essi vanno a sostenere, pro capite, una spesa di molto superiore a quella daTratto loro sostenuta in passato". dal Verbale del Consiglio Direttivo della Cooperativa Braccianti
21 Aprile 1959
Tratto dal Verbale del Consiglio Direttivo della Cooperativa Muratori
29 maggio 1967
IN QUESTO NUMERO IN QUESTO NUMERO PAG. 5 / PRIMO PIANO PAG. 4 / EVENTI
Livorno, tutto un altro porto Un waterfront d’eccellenza, e il futuro a portata di mano. Venezia Santa Lucia Inaugurata la nuova grande stazione dopo l’intervento di CMB
PAG. 9 / PRIMO PIANO / APPROFONDIMENTO PAG. 5 / ZOOM
Waterfront, terra e mare L'Ospedale tra della razionalità Il Niguarda funzionerà meglio grazie alla ristrutturazione intelligente
PAG. 13 / SETTORE OSPEDALIERO
Orizzonte Puglia PAG. 9 / OPERE La cooperativa pianta i cantieri in una regione complessa, ma in grado di offrire interessanti prospettive di sviluppo. Thales Alenia: Avanti come un razzo In 22 mesi ultimato un intervento che dà nuove chance all’Abruzzo
PAG. 16 / NUOVE NORME
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IN CORSO IN CORSO Opinioni e notizie in CMB Opinioni e notizie in CMB
NUMERO
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NUMERO
IN CORSO Periodico trimestrale di opinioni e notizie Anno V. N° 18 inCorso
Periodico trimestrale di opinioni e notizie Direttore Paolo Zaccarelli Anno VII.responsabile: N° 30 Segretaria di redazione: Francesca Martinelli Direttore responsabile: Paolo Zaccarelli Spedizione inFrancesca Abbonamento Redazione: Martinelli, Postale - 70% - DCB MOLelii, . Paolo Andreoli, Sara Proprietario: CMBFederico Società Sarti Cooperativa Luca Padovano, Via Carlo Marx, 101, CARPI (MO) . Contatti: Martinelli. Francesca@cmbcarpi.it Registrato al Tribunale di Modena il 26/06/2006 Spedizione in Abbonamento con il n° 1810. Postale - 70% - DCB MO . Proprietario: Società Cooperativa Progetto grafico:CMB hicadv Via Carlo Marx, 101, CARPI (MO) . Stampa: Nuova Grafica Registrato al Tribunale di Modena il 26/06/2006 con il n° 1810. Progetto grafico: hicadv Stampa: Nuovagrafica
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10 in condotta
Codice alfanumerico
Uno strumento per riconoscere PAG. 15 / SCHEDA LAVORO i diritti di ciascuno e prevenire la discriminazione.
Coop Sigonio: un market di prima scelta PAG. 18 / MERCATO Terminati i lavori per il nuovo punto vendita di Carpi Chi sale e chi scende
Ecco cosa significano i codici inCodice testa ad alfanumerico ogni pagina AEcco = anno di significano pubblicazione cosa i codici Nin= testa numero dellapagina rivista ad ogni PA= =numero pagina anno didi pubblicazione N = numero della rivista P = numero di pagina
La Classifica 2010 del mensile "Costruire"
PAG. 18 / MERCATO
Classifiche 2012 Chi scende e chi sale nel settore delle costruzioni Prossima uscita Conegliano Veneto PAG. 20 / AUTOSTRADE
Collaborazioni inCorso Oltre a personale interno CMB, la redazione di inCorso si avvale di collaboratori alcuni esterni
DIALOGHI A tu per tu con i soci
IRENE RUSSO
Copywriter dell'agenzia Hicadv, Una bbbb nuovaccccc, rubrica ricca di storie aaaa suo l'articolo a pag.9 raccolte sul campo, in cantiere o tra i corridoi dei nostri uffici.
PAOLO UominiLORENZI e donne raccontano le Fotografo professionista dal 19XX, proprie esperienze di lavoro e accanito sostenitore del Modena dentro e fuori la cooperativa. Calcio. I suoi scatti corredano E CMB rivive la propria storia l'articolo su l'autostrada A28 alle pag. 20,altro 21 epunto 22 di vista. da un
L’autostrada A28 è destinata a cambiare in meglio la mobilità in un’area ad alta densità abitativa e di traffico.
RUBRICHE CORSO RUBRICHE ININCORSO PAG. PAG.33/ /CORREVA CORREVAL’ANNO L’ANNO
PAG. PAG.12 20/ /INCURSIONI PAGINE I.T.
PAG. 4 / CARTA BIANCA PAG.redazione 12 / DIALOGHI Dalla di Incorso
PAG. 23 / BREVI MA INTENSE PAG. flash 22 / dalle INCURSIONI Notizie sedi CMB
Millenovecentoventotto Millenovecentotrentasei
Vite di cantiere
IlBIM: mondo CMBalla gestione daloltre disegno
Chiamare le cose con il loro nome
PAG. 10 / PAGINE I.T. Il sistema che cambia
PAG. 16 / SCANNER
PAG. 23 / BREVI MA INTENSE
I soci fotografano
News dalla nostra cooperativa
Il marchio della gestione forestale responsabile
Stampato su carta certificata FSC® proveniente da foreste gestite in maniera corretta e responsabile secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici. Per info: www.fsc-italia.it
TERNO AL LOTTO TERNO AL LOTTO Gioca i nostri numeri Gioca i nostri numeri
CMB impegnato nel 25 Personale cantiere dell'Autostrada A28 Le nuove sale operatorie 12Percentuale del Niguarda 32 di Idonne soci per realizzare il mesi serviti 22Glinuovo sito Alenia Space nella prima faseItalia 70 delincontri progetto "Linneo" di euro, la commessa 48 Milioni per Venezia Santa Lucia
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STORIA / MAESTRA DI VITA
Correva l’anno
Immagini da un altro secolo
1936
Costruzione dell’Albergo Reale Dai tetti di Modena, alcuni uomini osservano la città. Sullo sfondo si intravede la Ghirlandina che svetta nel centro storico.
A cura di: Francesca Martinelli
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VENEZIA / EVENTI
Sul mare luccica
Inaugurata la nuova stazione Venezia Santa Lucia.
Di Ugo Riccio
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roprio il giorno di Santa Lucia è avvenuta l’inaugurazione dell’omonima Stazione ferroviaria della città di Venezia, completamente ristrutturata da CMB per conto di Grandi Stazioni Spa. Nel suo complesso, l’appalto comprendeva l’adeguamento funzionale degli edifici della stazione e le opere infrastrutturali, relativi a Venezia S. Lucia, Venezia Mestre e Verona Porta Nuova, oltre ai servizi di conduzione e manutenzione delle opere e degli impianti delle strutture. L’importo totale della commessa ha raggiunto i 48 milioni di euro, grazie anche a ulteriori tre atti aggiuntivi per lavorazioni extra-contratto.
A Venezia S. Lucia la cooperativa si è occupata della ristrutturazione di tutti i locali commerciali della stazione e della relativa impiantistica, le biglietterie e i servizi igienici. Per quanto riguarda le sistemazioni esterne, sono state sostituite interamente le linee elettriche, telefoniche, le reti fognarie, oltre a tutta la pavimentazione esterna delle aree affacciate su Canal Grande e in corrispondenza del Palazzo Compartimentale della Regione Veneto. Alla cerimonia inaugurale sono intervenuti l’Amministratore Delegato di Grandi Stazioni Fabio Battaggia, il Sindaco Giorgio Orsoni e diversi rappresentanti delle alte cariche istituzionali cittadine.
SCORCI Immagini della nuova Stazione Venezia Santa Lucia restituita ai cittadini
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ZOOM / INTERVENTO IN DETTAGLIO
L'Ospedale della razionalità Due kilometri di cunicoli è una struttura più efficiente faciliteranno la vita a pazienti, visitatori e operatori. A cura di Roberto Berti
ZOOM / INTERVENTO IN DETTAGLIO
UN PO' DI NUMERI posti letto
515 culle area terapia intensiva neonatale
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culle Area Terapia sub-intensiva
10 culle area neonatologia
10 ambulatori ecografia
3 sale radiologiche
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L
’ambizioso progetto per la riqualificazione dell’Ospedale Niguarda Ca’ Granda di Milano è cominciato nel 2006 con l’aggiudicazione della gara d’appalto indetta dall’Azienda Ospedaliera alla società di progetto Progeni composta dalla capofila CMB, con Gemmo Impianti, Garboli-Conicos, Marcora Costruzioni, CIR e Coopservice. In una prima tranche di lavori conclusa nel 2009, le attività prevedevano la realizzazione del Blocco Sud (chirurgia oncologica, trapianti e oncoematologia), dei poli logistico e tecnologico, di un parcheggio e di passaggi sotterranei di collegamento. Dopo quasi due anni oggi termina la seconda fase costruttiva con l’ultimazione del Blocco Nord, che ospita le specialità di base e di media intensità di cura quindi la Medicina Specialistica, Riabilitativa e alcune Chirurgie (Otorinolaringoiatria, Oculistica) e tutto il Dipartimento Materno-Infantile (dall’Ostetricia con la Patologia Neonatale, alla Neuropsichiatria Infantile, alla Pediatria con le Chirurgie Pediatriche). Il Blocco Nord è stato realizzato simmetri-
sale tac
camente al Blocco Sud rispetto all’asse centrale del polo ospedaliero ed è costituito dal Padiglione Pizzamiglio, appena ristrutturato, da una galleria coperta costituente la hall di ingresso e posta a congiunzione fra le strutture pre-esistenti, e infine da una nuova realizzazione articolata su sei livelli complessivi. A breve nella hall verranno collocati alcune attività commerciali e servizi di pubblica utilità. Il motore dell'Ospedale è stato invece realizzato all'interno del nuovo Polo Tecnologico, destinato ad accogliere le centrali energetiche della struttura: la cogenerazione, la centrale termica, quella frigorifera e la centrale idrica con le relative vasche di accumulo. La Fase 2 dei lavori ha previsto il potenziamento della cogenerazione grazie all’inserimento di quattro motori a gas in grado di erogare 3,96 MW elettrici cadauno, per un totale di circa 16 MWe. La centrale termica è stata potenziata con tre caldaie da 9 MW termici e da due generatori di vapore da 9 MW termici. Dal punto di vista costruttivo, il Polo Tecnologico si presenta come un
2 sale endoscopia
2 sale operatorie
12 sale parto
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edificio a due piani, uno interrato e uno fuori terra. I cunicoli interrati, rete pulsante dei nuovi collegamenti dell’ospedale, sono destinati alla circolazione di personale e pazienti diretti alle varie destinazioni ospedaliere e di servizio (circa 550 m di camminamento interrato e riscaldato), al trasporto delle merci e al passaggio delle reti impiantistiche (circa 1050 m di cunicolo interrato percorribile e ispezionabile dedicato alle principali dorsali impiantistiche Termofluidi e Media Tensione Elettrica). La Fase 2 ha visto la chiusura dell’anello energetico con 450 m di cunicolo, che funge da collegamento tra il nuovo e l’esistente ricondizionato. Grazie alla nuova organizzazione dell’Ospedale, l’A.O. NiguardaCa’ Granda di Milano ha cercato di superare il concetto di “reparto” tradizionale e di puntare sull’alta qualità dei servizi forniti, anche grazie all’articolazione per gradi di intensità e di specificità dell’assistenza offerta. Sono stati infatti creati dei blocchi ospedalieri autosufficienti dal punto di vista diagnostico e assistenziale, modulati intorno alle esigenze di
cura dei pazienti. Sviluppate prevalentemente in orizzontale, le nuove strutture consentono di ottimizzare i percorsi, che adesso si presentano “centrifughi” per pazienti e visitatori, e al contrario “centripeti” per i sanitari. La logistica è stata resa più razionale attraverso la centralizzazione di degenze, sale operatorie e laboratori, ora più facilmente fruibili da parte di molteplici professionalità. Inoltre l’informatizzazione dei dati, l’automatizzazione dei trasporti e l’ampliamento delle aree parcheggio, hanno contribuito a migliorare il servizio di accoglienza per i degenti e le condizioni di lavoro per medici e personale sanitario, Per CMB intervenire sull’Ospedale Niguarda ha significato operare nel pieno rispetto e valorizzazione degli edifici monumentali originali, secondo le indicazioni fornite dal Ministero dei Beni Culturali e Ambientali. Un impegno che si è concretizzato nell’utilizzo di macchine “soft” per la demolizione e in una programmazione dei lavori finalizzata a limitarne gli effetti sull’ospedale funzionante e a ridurre l’impatto ambientale sulla città.
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ZOOM / INTERVENTO IN DETTAGLIO
APPROFONDIMENTO
Dalla costruzione alla gestione A cura di Paolo Gruppo
Anche la gestione del Niguarda è un affare di CMB. Infatti il contratto di project financing prevede che l'anticipo dei capitali impiegati sia ripagato con la gestione dei servizi: se ne occuperà la società Progeni di cui la cooperativa è mandataria. Concessionaria di nove differenti tipologie di servizi, svolti da operatori specializzati, Progeni integra in un unico soggetto tutte le esigenze no core dell’azienda ospedaliera, verificando analiticamente i risultati e pianificando i processi di gestione. Sulle esigenze e le specificità della realtà ospedaliera di Niguarda, Progeni ha costruito una struttura integrata competente e professionale ed è responsabile dell’orga-
nizzazione e del controllo dei processi di gestione dei servizi tecnici su 1.600.000 mc di edifici: manutenzione e gestione calore, accessi e sosta, informatica distribuita, servizi economali, ristorazione degenti, dipendenti e self service per esterni, pulizia, trasporto e smaltimento rifiuti sanitari, lavanderia e lavanolo, servizi commerciali, parcheggi a pagamento. Gestire un patrimonio immobiliare significa occuparsi dell’involucro edilizio, dei suoi impianti, del bilancio energetico nell’ottica ecologica del risparmio, ma anche delle pulizie, della vigilanza, della ristorazione, della gestione di una galleria commerciale, il tutto in forma integrata.
Per migliorare e mantenere le prestazioni sono necessarie grandi capacità nel gestire i rapporti con il cliente, nel progettare, costruire, organizzare, pianificare e controllare diversi servizi, nel divenire partner affidabili di aziende che hanno fatto la scelta strategica di esternalizzare i loro servizi. Attraverso il Sistema di Gestione Integrato vengono gestite le oltre 7.000 richieste di intervento annuali: tutti i processi sono implementati utilizzando un sistema di assetspace management che assicura una rendicontazione completa delle attività svolte, permette di raccogliere ed elaborare le informazioni necessarie, consente il monitoraggio delle performance.
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OPERE / EDILIZIA PER LO SPAZIO
Avanti come un razzo La Cooperativa ha rapidamente ultimato i lavori per il nuovo sito della Thales Alenia. A cura di Andrea Lantini / Foto di Paolo Lorenzi
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OPERE / EDILIZIA PER LO SPAZIO
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ll’inaugurazione dello scorso 3 dicembre c’erano tutti: i vertici della joint venture spaziale tra la francese Thales e l’italiana Finmeccanica, i rappresentanti del mondo industriale e delle istituzioni. Attenzioni meritate per il nuovo sito della Thales Alenia Space Italia, il più moderno stabilimento europeo dell’industria spaziale, realizzato a Campo di Pile (L’Aquila) in soli 22 mesi da CMB. Dopo i gravi danni registrati ai precedenti stabilimenti, che il sisma del 2009 aveva reso inagibili, Thales Alenia Space si è attivata per la riedificazione di un nuovo sito produttivo e per il consolidamento della propria presenza sul territorio abruzzese. A meno di due anni dalla posa della sua prima pietra, avvenuta il 14 dicembre 2011, il nuovo sito industriale Thales Alenia Space Italia è una realtà. Nell’ottobre del 2011 CMB si è aggiudicata l’appalto per la realizzazione dell’opera: i lavori sono iniziati tempestivamente e il 15 ottobre scorso sono stati ultimati e riconsegnati alla committenza nei tempi contrattualmente previsti. L’edificio è stato realizzato secondo quelle che sono, allo stato attuale, ritenute le migliori tecniche di edilizia antisismica. Le
strutture in elevazione sono separate dalle opere fondali – e quindi dal terreno e dalle conseguenti azioni dinamiche impresse da eventuali terremoti – mediante isolatori sismici multi direzionali con funzione di smorzatori d’onda rispetto alle frequenze telluriche. Già eccezionale per dimensioni nel panorama dell’edilizia in Italia, l’edificio si caratterizza anche per scelte impiantistiche evolute e complesse. E in particolare per la più grande cleanroom d’Europa destinata alla realizzazione dei componenti di microelettronica satellitare, una specialità in cui Thales Alenia Space è leader mondiale. Da non sottovalutare poi l’impatto sociale nell’area, dove 400 famiglie aquilane potranno tornare a guardare con ottimismo al futuro, anziché rassegnarsi alla delocalizzazione che inizialmente si prefigurava per il loro lavoro. A tutti loro è stato dedicato un Open Day di celebrazioni, tenutosi lo scorso 9 novembre in un clima di grande serenità. Aver offerto un contributo al territorio abruzzese è per la Cooperativa il principale motivo di orgoglio, nella speranza che tali realizzazioni siano i presupposti di una rapida ripresa e di una prossima crescita in termini occupazionali dell’area.
OPERE / EDILIZIA PER LO SPAZIO
Cleanroom, ovvero la camera bianca
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L'AQUILA by numbers
Il laboratorio pulito è un ambiente adibito a laboratorio chimico, meccanico e/o elettronico la cui caratteristica principale è la presenza di aria molto pura, cioè a bassissimo contenuto di microparticelle di polvere in sospensione. Il termine corretto in italiano è camera bianca, sebbene quello inglese di cleanroom (diffuso a livello internazionale) sia ampiamente utilizzato. Si tratta di una stanza ad atmosfera controllata (pressione atmosferica ed inquinamento particellare), da non confondere però con la camera iperbarica (pressione controllata) o con le camere sterili (microbiologicamente controllati) o con le camere anecoiche che invece schermano segnali elettromagnetici o sonori. Fonte: Wikipedia, l'enciclopedia libera
Coordinate: 42°21'14.43"N13°23' 31.17"E Altitudine: 714 m s.l.m. Superficie: 466,87 km2 Abitanti: 68.304 Densità: 146,3 ab/km2 Pref. telefonico: 0862
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DIALOGHI / STORYTELLING
DIALOGHI
A tu per tu con i soci
VITE DI CANTIERE Intervista a Claudio Camellini, entrato come manovale in CMB “perché era a 100 metri da casa”. Una scelta che lo ha portato lontano, nel Sud Italia e fino al Consiglio di Amministrazione.
Dal cantiere a capo progetto: come si è sviluppata la tua vita professionale all’interno di CMB? Si trattava del tuo primo lavoro? Avevo appena finito il militare negli alpini tra Cuneo, Bolzano e Bologna, ed ero rientrato a Carpi il 29 luglio 1980. Ricordo in particolare il 2 agosto, il giorno della strage di Bologna: ero a casa e seguivo in televisione le notizie insieme a mio padre e lui – con fare bonario – mi spingeva a cominciare a cercarmi un lavoro. Non conoscevo nessuno in CMB ma abitavo a 100 metri dalla sede, così a fine agosto sono entrato nel magazzino per parlare con Roberto Travasoni, che si occupava del personale. Il 3 settembre ero già al Centro Servizi di via Bollitora, assunto come manovale semplice. Qual è stato il tuo primo impatto con l’ambiente del cantiere? Il Centro Servizi era un mondo a sé: centinaia di persone ogni mattina all’alba partivano da lì per andare verso i cantieri sparsi più o meno in zona. C’erano carpentieri, muratori, stradini, manovali, e anche tanti giovani geometri in formazione. Da pochi anni era avvenuta la fusione tra Coop Muratori e Braccianti e si percepivano ancora molto le nette separazioni tra
chi aveva lavorato per una o per l’altra impresa. Ma io ero giovane e inesperto, capivo poco di queste logiche. La prima grande opera di cui mi occupai fu il Cavalcavia Cialdini a Modena, sotto la guida di Grimaldi Giuseppe, Salvarani Massimo e Vaccari Carlo come capi cantiere. È in gran parte merito delle persone che ho incontrato nel mio percorso se sono riuscito ad apprezzare un mondo duro e difficile come quello del cantiere, proprio io che “toglievo il grasso al prosciutto”. C’è voluta una bella costanza. Che cosa ha significato per te vivere il cantiere? Che tipo di relazioni si instaurano con le persone? Vivere il cantiere comporta grandi sforzi fisici, è un lavoro pesante in cui si è continuamente sottoposti alle intemperie. Da ventenne ero robusto e forte, ma arrivavo a sera comunque massacrato… Inoltre, con il pretesto che “dovevo crescere”, facevo di tutto, dallo scaricare camion e gettare enormi impalcati in calcestruzzo dalle 6 del mattino fino a tarda sera ininterrottamente sotto acqua neve o sole cocente, ma anche tracciare pile, curve e rilevati. Penso che sia stata un’esperienza veramente formativa per me, ma solo se vedi dove “va a finire la fatica” riesci ad
apprezzare tutto lo sforzo fisico e mentale che ti viene richiesto dal lavoro. Benché io non l’abbia fatto per molto tempo, allora ho imparato a trattare con molta attenzione e delicatezza chi ha a che fare con la fatica del cantiere. Il cantiere poi è un ambiente abbastanza conflittuale a tutti i livelli: si sente la responsabilità delle aspettative da parte dell’azienda, la pressione della produzione, ma anche del committente e della direzione lavori. Il direttore di cantiere e il capo cantiere sono certamente le figure su cui si concentrano gran parte delle aspettative da
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DIALOGHI / STORYTELLING
IERI A sinistra, Claudio Camellini con due colleghi nella metropolitana di Parigi
Facevo di tutto, dallo scaricare camion a gettare enormi impalcati in calcestruzzo dalle 6 del mattino fino a tarda sera. Allora ho imparato a trattare con molta attenzione e delicatezza chi ha a che fare con la fatica del cantiere.
parte di tutti sulla riuscita dei lavori che sono stati loro assegnati. Nel tuo percorso, hai anche affrontato periodi lontano da casa? Come ti sei trovato? Ho trascorso due periodi lontano da casa, ma in particolare è stata molto intensa l’esperienza nel Sud Italia tra Calabria e Campania. Era il 1983 e lavoravo per la Divisione Grandi Lavori sempre con Giuseppe Grimaldi: CMB aveva vinto l’appalto del Ministero delle Poste per realizzare una serie di piccoli edifici postali in paesini della Calabria e della Campania. Avevo 23 anni ed era la mia occasione per fare “il salto” da capo cantiere a tecnico: ero veramente determinato. Fui mandato prima a Catanzaro per un breve periodo e poi nei pressi di Avellino, nell’Irpinia messa in ginocchio dal terremoto dell’Ottanta. È stata un’esperienza dura, lontano da famiglia, amici, dalla stessa CMB, in un ambiente completamente diverso da quello a cui ero abituato. Com’era la tua quotidianità in Irpinia? Pensa che ho dovuto cercar casa e aprire il conto corrente del cantiere, oltre a tenere contatti diretti con i subappaltatori campani. Lavoravo tutto il giorno muovendomi tra i cinque cantieri dei quali mi
occupavo con la mia 127 diesel targata Napoli, e alla sera in ufficio: contabilità, organizzazione dei vari lavori, ordini. Se non rientravo a casa per il fine settimana (si rientrava circa una volta al mese), lavoravo anche il sabato e la domenica. Erano anni in cui molti giovani di CMB venivano spostati al Sud, perché esistevano molti cantieri dislocati tra Basilicata, Calabria e Campania. Ne hai viste veramente tante: com’è cambiata CMB negli anni? Quando sono entrato in CMB la compagine sociale era molto diversa rispetto a quella a cui siamo abituati oggi. Per quanto concerne la produzione c’erano alcuni ingeneri di riferimento come Grimaldi, Orlandi, Bonfatti e una decina di tecnici, mentre la maggior parte erano operai: una situazione opposta rispetto a quella attuale. Col tempo il cantiere è stato organizzato, progettato il modo di lavorare, attribuito un nuovo, più efficace, ordine. I tecnici si sono specializzati in innumerevoli discipline, mentre una volta il direttore di cantiere si occupava di tutto. Ma se da un lato le macchine e le attrezzature si sono evolute, dall’altra la maggior parte delle lavorazioni sono rimaste tradizionali.
Quali sono le qualità, secondo te, importanti per “governare” un cantiere? Serve competenza tecnica, amministrativa e legale, ma soprattutto l’esperienza sul campo che si ottiene quando “se ne sono viste tante”. Il tutto accompagnato da grande costanza e determinazione, a tutte le età. Poi, le persone che incontri sono la grande variabile del percorso e il risultato finale dipende anche da loro, sia che facciano parte della committenza o che siano colleghi. Attraverso la continua e costante formazione, la nostra azienda è in grado di far crescere professionalità e competenze tecniche, a tutti i livelli. Per finire, una battuta sulla tua esperienza in Consiglio di Amministrazione: come è stato? Sono stato in Consiglio per tre mandati, dal 2000 al 2009, e devo dire che sono stati anni importanti, sia per me come individuo sia per la Cooperativa, che in quegli anni ha celebrato i due centenari. Quando sono stato eletto, avevo già “il senso di CMB”, ma avere la possibilità di partecipare e condividere in prima persona le scelte della tua azienda ti responsabilizza nel raggiungimento degli obiettivi e ti consente di trasmettere ai colleghi la forza e lo spirito giusti per raggiungerli.
SCHEDA LAVORO / COOP SIGONIO
INAUGURAZIONE In queste pagine alcune fotografie della nuova Coop, scattate il giorno dell'apertura
Coop Sigonio: un market di prima scelta A Carpi vede la luce in tempi record un progetto sostenibile, senza infortuni. A cura di Claudio Camellini
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l nuovo supermercato COOP di via Sigonio a Carpi è stato realizzato da CMB per conto di COOP Estense: con un importo di circa 4 milioni di euro tra opere civili e infrastrutturali, ha visto la luce in tempi da record tra i mesi di gennaio e ottobre 2013. Un risultato conseguito soprattutto grazie al personale CMB impegnato sul cantiere, che ha saputo collaborare e concertare in maniera positiva tutte le lavorazioni a partire dalla realizzazione delle infrastrutture, fino all’edilizia e agli impianti. L’intervento ha previsto la realizzazione dell’edificio destinato a ospitare il supermarket, oltre alle prime opere di urbanizzazione previste nell’area di insediamento: viabilità, parcheggi, verde pubblico e un nuovo parco giochi. CMB si è occupata anche della progettazione strutturale dell’edificio, mentre il progetto architettonico e impiantistico è stato sviluppato da INRES di Firenze, in collaborazione con Ingegneri Riuniti di Modena per le opere di urbanizzazione. La struttura destinata alla COOP è dotata di un’area vendita di 1.495 mq e di 234 posti auto complessivi. L’edificio si sviluppa su un unico livello, al piano terra, in cui trovano collocazione tutte le funzioni principali e accessorie (area vendita, reparti di lavorazione e preparazione, magazzino e uffici), riservando per l’alloggiamento degli impianti tecnologici una minima porzione del piano primo e della copertura. La pianta è un rettangolo di circa 57,0 m di sviluppo per 45,0 m di profondità, con un’altezza media di 5,8 m nella parte di maggior sviluppo. La struttura portante è stata realizzata in calcestruzzo armato a eccezione della copertura della sala vendita in legno lamellare. I tamponamenti esterni sono costituiti da pannelli prefabbricati in calcestruzzo armato con successivo cappotto coibente, tinteggiati in opera e carat-
terizzati, sul fronte ovest, da un ampio nastro di finestre continue, rimarcate dalla sporgenza della veletta frangisole. L’ingresso per la clientela si colloca sul fronte principale a nord, in prevalenza vetrato: per offrire protezione ai clienti è stata prevista una tettoia in carpenteria metallica, tamponata in lamiera e lastre di aquapanel. L’intervento è stato progettato con particolare attenzione al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale, che ha suggerito l’utilizzo di tubi solari per l’illuminazione diurna, impianti fotovoltaici e sistemi di reimpiego delle acque meteoriche. L’attenzione all’impatto ambientale e il carico innovativo posto nelle fasi di costruzione ha convinto il committente ad avviare il processo di certificazione internazionale LEED, per la prima volta applicata in Italia su un centro commerciale. Operare LEED, infatti, richiede al costruttore un’attenzione e un impegno aggiuntivi rispetto a quelli destinati a un cantiere tradizionale. CMB ha dovuto sviluppare una sensibilità nuova nella gestione della quotidianità lavorativa e della filiera dei materiali necessari alla costruzione edilizia, oltre ad adottare strategie per il contenimento dei consumi idrici. Inoltre, le maestranze di CMB e gli operai delle aziende subappaltatrici impegnate sul cantiere sono stati coinvolti nell’applicazione del progetto “Sicuri per mestiere”, con il grande risultato di arrivare a fine lavori con un bilancio pari a zero infortuni. Continua la sfida di CMB per promuovere la salute e la sicurezza sul lavoro, favorendo comportamenti di sicurezza promossi grazie alla responsabilità personale verso se stessi e i propri colleghi, senza adottare metodi “punitivi” ma sostenendo la comunicazione e il dialogo fra le persone.
EFFETTO CMB / MESSA A FUOCO
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A cura di: Andrea Rosa
I soci fotografano
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Federico Sarti UN FOTOGRAFO IN CMB Giordania. Una nazione dal popolo spontaneamente ospitale, in cui gli scenari cambiano continuamente e dove il tempo, a tratti, sembra essersi fermato. La vitalità della capitale Amman, la straordinaria bellezza delle vestigia di epoca romana della città di Jerash, l’atmosfera sospesa del Mar Morto, i colori del deserto del Wadi Rum. E poi Petra, con i suoi famosi sepolcri dalle facciate scolpite nella roccia. Un posto unico, dove nonostante la moltitudine di turisti di ogni parte del mondo, regna il silenzio. La macchina fotografica con cui ho scattato è una digitale compatta Canon da 8 megapixel e dall’obiettivo equivalente 35-105.
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1. Petra – lo sbocco della gola del Siq, sullo sfondo la facciata di El Khasneh 2. Petra – l’ora della preghiera tra le rovine del Qasar Al-Bint 3. Petra – Al Deir (“il monastero”) 4. Mar Morto – Le rive salate ad A-Karak 5. Verso il deserto del Wadi Rum 6. Quasar Al-Kharana, uno dei castelli del deserto
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MERCATO / CHI SCENDE E CHI SALE
Classifiche 2013 D
opo sei anni di crisi del mercato interno delle costruzioni, che conta il -30% in valori reali dal 2008 al 2013, si sta profondamente ridefinendo il panorama delle imprese di costruzione italiane: in particolare nei due ultimi esercizi sono uscite dalla classifica ben 13 imprese, per conclamata crisi aziendale o difficoltà finanziarie. Si presenta pesante la situazione delle due cooperative Unieco e Coopsette, in perdita nel 2012 per valori rispettivamente pari al 13 e al 26% del fatturato, ed entrate in concordato preventivo nel 2013: entrambe oggi sono uscite dalla procedura grazie ad accordi con i creditori e cessioni. Resta invece stabile (+0,5% nel 2012) il giro d’affari complessivo delle 45 grandi imprese generali, mentre quello delle cinque specialistiche fa un balzo del 50%: a crollare per tutti invece è la redditività, con un utile netto che scende del 38%. In questo panorama di crisi è il momento delle acquisizioni: nasce il colosso di livello mondiale Salini-Impregilo e a livello più piccolo si segnalano le acquisizioni di Inso da parte di Condotte (nel 2012) e di Sacaim da parte di Rizzani de Eccher. I veri big delle costruzioni italiane, la top 15 della classifica, godono quasi tutti di ottima o buona salute, a eccezione dei casi citati prima. Balzi in avanti di fatturato e redditività interessano solo Salini e Condotte, ma mostrano buona solidità anche tutti gli altri, grazie alla crescita all’estero e al riavvio di una serie di grandi opere in Italia.
Edilizia e Territorio n. 10 ottobre 2013
CMB: bilancio in calo ma tiene l’indebitamento Riguardo CMB, l’osservatorio di “Edilizia e Territorio” nota il calo di volumi (-10%) e di utile (-74%), principalmente a causa della contrazione del mercato immobiliare, non compensato dal contributo del portafoglio estero ancora troppo modesto. L’indebitamento subisce un leggero incremento per poter assicurare copertura agli investimenti nel comparto immobiliare e agli interventi nell’area dell’attività autopromossa e del project financing: il
rapporto debt/equity resta comunque virtuosamente inferiore all’unità passando da 0,57 a 0,68. Nel mercato conto terzi, CMB si consolida come una delle due imprese (l’altra è Colombo) più performanti nella realizzazione dei grattacieli: l’ultimo successo è il contratto con Citylife per la seconda torre, progettata da Zaha Hadid. Ma si conferma anche, con Astaldi, Condotte/Inso, Guerrato, l’impresa più attiva nella realizzazione di ospedali: mercato con alta soglia
d’ingresso e che integra ingegneria, costruzione, impiantistica, tecnologia e gestione. Sul fronte commerciale il portafoglio ordini risulta pari a 2,87 miliardi, in riduzione di un 6,7%, per via della contrazione registrata nelle acquisizioni. Tra le nuove commesse degli ultimi mesi sono da segnalare il 3° Macrolotto della Salerno-Reggio Calabria e la realizzazione del comparto Cascina Merlata in area Expo a Milano.
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LA CLASSIFICA 2013 Posizione
Società
Valore della Produzione 2012
Salini Impregilo* Astaldi Impregilo Salini Costruttori Condotte CMC Pizzarotti Ghella Bonatti Unieco Grandi Lavori Fincosit CMB Pavimental Maltauro Rizzani de Eccher Mantovani Coopsette Itinera Cesi Ics Grandi Lavori Toto Inc Tecnis Vianini Lavori Codelfa Coopcostruzioni
4.106.962 2.456.897 2.280.991 1.849.577 1.017.120 908.646 856.108 632.029 613.670 594.891 540.951 528.512 511.520 465.781 423.947 423.167 335.343 327.596 306.455 266.834 242.328 221.263 216.077 211.664 207.075 178.829
2012 2011
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25
1 2 3 6 5 4 10 7 9 13 11 8 14 17 15 12 21 20 18 24 25 22 23 34 28
*Bilancio proforma: la fusione fra Salini e Impregilo sarà attiva dal 1° gennaio 2014
Variazione Percentuale 2012/2011
n.c. 4,1 8,2 29,1 30,4 1,0 -21,2 -2,2 -9,8 -8,8 9,5 -10,7 -22,0 -3,9 19,3 4,6 -33,4 -2,0 -10,0 -23,9 -1,9 -2,6 -21,2 -19,3 40,0 -2,7
% dei ricavi su mercato estero
81,0 60,7 77,1 88,0 50,2 49,0 25,0 86,0 75,0 2,5 8,6 0,0 1,6 25,0 50,4 0,0 3,3 0,0 0,0 3,0 1,0 0,0 3,0 0,0 0,0 0,0
Utile al netto delle imposte 2012
597.680 74.126 602.659 316.048 13.868 10.065 13.890 15.411 -33.333 -78.814 8.406 2.260 -7.738 674 6.078 11.387 -87.128 6.032 1.193 -207 2.490 626 250 6.324 7.594 868
Variazione % 2012/2011
n.c. 4,1 n.s. n.s. 98,9 -22,8 6,5 -35,7 n.s. n.s. 27,7 -73,8 n.s. -10,4 -66,5 -61,2 n.s. -16,5 -73,4 n.s. 2,5 -86,4 -65,6 -31,8 27,7 13,8
Portafoglio Ordini al 31/12/2012
26.471.713 10.202.000 16.848.000 9.623.995 5.262.914 2.830.000 9.184.800 4.493.310 1.290.330 950.912 2.779.136 2.873.000 472.045 3.748.000 1.714.117 2.300.000 1.787.317 4.000.000 564.000 713.287 630.000 1.053.531 1.941.418 1.800.000 310.000 412.845
Variazione % 2012/2011
n.c. 1,9 -32,8 -7,3 36,7 -12,3 0,9 -6,1 4,6 -29,0 45,1 -6,8 -24,1 1,7 -13,4 -8,0 -43,0 33,3 -9,4 -1,4 21,4 -4,2 25,9 -5,3 -27,4 3,0
PAGINE IT / ORGANIZZAZIONE
PAGINE I.T.
A cura di: Luca Padovano
Nuovi strumenti, nuove tecnologie, nuove relazioni
BIM: dal disegno alla gestione Le tecnologie dell’informazione stanno rapidamente cambiando il mondo e influenzando anche il settore delle costruzioni. Ne parliamo con Carlo Alberto Bettini, esperto in materia.
U
n buon esempio di questa “contaminazione” tra informatica e costruzioni è rappresentato dal Building Information Modeling (BIM). Puoi darci qualche altro dettaglio? Il BIM rappresenta la nuova frontiera del disegno e della progettazione nelle costruzioni. È un processo di generazione e gestione di un modello informatico virtuale, in grado di contenere tutte le informazioni della progettazione di un’opera, oltre a tutte le informazioni per la sua costruzione e gestione. Dalla fase concettuale fino alla gestione e manutenzione, speciali software permettono di arricchire il modello dell’opera realizzato di dati e informazioni, consentendo l’inserimento a video di quegli “oggetti” 3D, tipici del nostro settore: pilastri, travi, muri, porte, finestre… Stiamo quindi parlando di un nuovo modo di progettare e controllare l’opera, più efficace e funzionale ri-
spetto a quello tradizionale? Nel processo di progettazione tradizionale i singoli disegni architettonici, strutturali, impiantistici risultano in sostanza slegati l’uno dall’altro, per cui la verifica della coerenza tra gli elaborati è “manuale”, con ampie possibilità di errori. In un processo BIM si costruiscono uno o più modelli collegati e il software provvede alla produzione degli elaborati, tutti tra loro coerenti. Se il modello è corretto, non potrà esserci dubbio che tutti i disegni saranno corretti; se il modello contiene errori, è invece possibile identificarli più facilmente con l’ulteriore vantaggio che tutti gli elaborati saranno aggiornati. Le stesse condizioni si verificherebbero anche per le varianti al progetto. Questi “oggetti” sono definiti da parametri, come lunghezza e larghezza, e relazioni, cioè le posizioni tra oggetti definite da regole: modificando questi aspetti, gli oggetti nel modello e in tutti i disegni vengono automaticamente modificati. Il modello diventa così un database
che integra forme e dati: le possibilità di archiviazione, correlazione, interrogazione e utilizzo di questi dati sono infinite, il computo delle quantità è ottenibile in tempo reale e in maniera coerente a quanto precedente. Questo si traduce in vantaggi anche economici, giusto? In media, il 30% del costo di realizzazione di un’opera è dovuto a errori di progettazione, di coordinamento, per materiali mal impiegati, per produzione in cantiere inefficiente. Con il BIM l’impresa ha la possibilità di eliminare, o quantomeno ridurre, gli errori in vari modi: può interagire più efficacemente con i progettisti, rilevando in anticipo le interferenze fisiche, progettare e computare rapidamente soluzioni alternative, interagire con i fornitori ottimizzando gli approvvigionamenti e i controlli qualità; programmare e simulare le attività del cantiere, valutando scenari produttivi alternativi, gestire varianti e riserve con il committente, oltre a migliora-
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ANALISI PROGETTAZIONE ESECUTIVA
PRO
BIM
PROGRAMMAZIONE
G E S T I ONE
RISTRUTTURAZIONE
UZI COSTR ONE
PROGETTAZIONE CONCETTUALE
E AZION T T GE
DOCUMENTAZIONE DEL PROGETTO
DEMOLIZIONE
re la comunicazione e la formazione su sicurezza e ambiente. Senza contare che una rappresentazione tridimensionale, con possibilità di navigarla dinamicamente, è uno strumento di comunicazione di gran lunga più efficace di un insieme di rappresentazioni 2D. Mi pare che un’enorme potenzialità del BIM sia la possibilità di accedere e modificare il modello realizzato in ogni fase dell’opera… Esatto. Si può fare in ogni momento, anche attraverso dispositivi mobili, per meglio comprendere cosa va costruito. È possibile collegarlo ai rilievi topografici per le verifiche in corso d’opera, nonché verificare la corrispondenza tra il progettato e il costruito in termini di esistenza, posizione e dimensioni, raccogliendo, di fatto, e già in formato elettronico, le informazioni per gli As-Built. È possibile raccogliere in formato elettronico, quindi trasmissibile e riutilizzabile per analisi dati, le ricezio-
PREFABBRICAZIONE
Building Information Modeling: processo di generazione e gestione di un MODELLO 3D digitale contenente tutte le informazioni del progetto e per la costruzione e gestione dell’OPERA.
COSTRUZIONE 4D/5D
COSTRUZIONE E LOGISTICA GESTIONE E MANUTENZIONI
ni materiali e i controlli qualità tecnici, sicuristici, ambientali: in sintesi si potrebbero abbattere in modo considerevole i tempi dipendenti dai flussi di lavoro con la Direzione Lavori e con i Fornitori. Quanto è diffuso ad oggi l’uso del BIM nel mondo? E in CMB ? Il BIM è ampiamente diffuso all’estero e già oggi obbligatorio negli appalti pubblici negli USA e, dal 2016, nel Regno Unito. La Comunità Europea sta emanando delle linee guida che dovranno essere recepite dai governi dei paesi membri. Nei Paesi Arabi è il mercato a determinarne l’obbligatorietà. Anche CMB sta reagendo con diverse iniziative rivolte all’implementazione del BIM: lo stiamo testando con un pionieristico progetto pilota sull’Ospedale San Gerardo di Monza, dove la direzione di commessa e l’ufficio tecnico hanno creduto e investito nelle potenzialità del modello. Si è scelto di sperimentare il BIM anche per l’impegnativa progettazio-
Dalla fase concettuale alla fase di gestione e manutenzione dell’opera il Modello si arricchisce di DATI e INFORMAZIONI.
ne esecutiva della torre Hadid, dove il committente Citylife richiede contrattualmente una modellazione 3D e dove l’ufficio tecnico di commessa è stato impegnato nel definire e organizzare i contenuti informativi dei modelli, il flusso delle informazioni, le attività di verifica e validazione, ecc. Altre sperimentazioni sono in corso nell’ufficio tecnico immobiliare di Milano in merito alla parametrizzazione dei moduli immobiliari e in Divisione Centrale grazie alla collaborazione avviata con Abitcoop di Modena. Quindi il BIM in CMB è già realtà? L’introduzione del BIM è un’operazione assai complessa: occorre coinvolgere i progettisti esterni, acquisire nuove competenze specialistiche e tecnologiche, cambiare radicalmente alcuni processi e metodi di lavoro. Tuttavia, se ben impiegato, non vi è dubbio alcuno che possa concorrere a incrementare la competitività e i margini industriali della nostra Cooperativa.
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ALTRE STORIE / NON SOLO CALCIO
Incursioni
1000 parole scritte da Rudi Ghedini
✎ Argomenti a tema libero
Chiamare le cose con il loro nome La menzogna è stata elevata a sistema, ma rimane un grosso imbroglio
Nel 1995 la American Psychiatric Association pubblicò un rapporto sulla patologia criminale. Secondo gli esperti, il tratto più tipico dei delinquenti comuni è la propensione alla menzogna. Che è poi una delle caratteristiche degli uomini più potenti della terra. In un precedente rapporto, la stessa associazione di psichiatri aveva diagnosticato che i delinquenti comuni mostrano un’incapacità cronica a imparare dall’esperienza. Sbagliano, e ripetono gli stessi errori. Dunque – come faceva notare Eduardo Galeano – “i ladri di galline e gli accoltellatori di periferia imparano dall’esperienza di successo dei re del denaro, della politica e della guerra”. Non è facile contrastare la menzogna elevata a sistema. I media occidentali, chi riempie telegiornali e prime pagine, non fanno che ripetere parole come “ripresa” e “crescita”, formulette come “inversione di tendenza” e “luce in fondo al tunnel”. Chi le pronuncia, finge di crederci. Mostra la stessa, convinta espressione di chi, in estate, illustra le previsioni del tempo davanti a una carta geografica, annunciando la fine della “grande afa” di lì a un paio di giorni. Continuamente rimandati. Se ci dicessero: “patirete il caldo per altre due settimane”, qualcuno potrebbe ridursi a un gesto insano: certe bugie possono risultare pietose. Sul piano politico globale, da almeno mezzo secolo stiamo assistendo, comodamente seduti sulle nostre poltrone, a un gigantesco imbroglio economico, quello che vede i paesi ricchi – come il nostro - promettere “aiuti” ai paesi “in via di sviluppo”. Era il 1974 quando i paesi avanzati s’impegnarono a destinare lo 0,7% del loro Prodotto Interno Lordo in
aiuti ai paesi poveri. Venticinque anni dopo – come passa il tempo - si è verificato che gli aiuti effettivamente corrisposti arrivavano a malapena allo 0,2%. Uno scarto annuo di circa 120 miliardi di dollari: in pratica, la differenza fra quanto promesso e quanto dato, in una dozzina di anni, sarebbe sufficiente per pagare tutto il debito estero del cosiddetto Terzo Mondo. Vedremmo meno barconi di disperati tentare la sorte sulle acque del Mediterraneo. Muore Nelson Mandela e il suo ritratto è da vincitore, anziano e sorridente, come se non si fosse fatto 27 anni di prigione, e l’apartheid fosse svanito nel nulla (un po’ come il nazismo) e non per la lotta di migliaia di anonimi morti in carcere o nelle cariche della polizia a Soweto, mentre l’Occidente faceva finta di non vedere. Ci piace commemorarlo, Mandela, ma solo dopo il lieto fine, nell’odioso oblio di chi non ce l’ha fatta. Torniamo a Galeano. L’autore di “Le vene aperte dell’America Latina” - il libro che Chavez regalò a Obama – racconta che nel 1532 il conquistatore Pizarro imprigionò il capo Inca Atahualpa: gli promise la libertà, se l’Inca avesse riempito d’oro una grande stanza. Quando l’oro, arrivato da ogni angolo dell’impero, fu stipato e riempì la stanza fino al soffitto, Pizarro ordinò di uccidere il prigioniero.È una delle prime menzogne che segnano la storia delle Americhe dopo la “scoperta”, cioè la conquista. Basta riandare ai migliori film western per rammentare le promesse non mantenute, i patti violati, gli inganni che hanno punteggiato lo sterminio dei pellerossa e la colonizzazione del West. Sconfitti dai virus e dalla polvere da spa-
ro, quegli indigeni scoprirono di aver abusato della certezza che la parola fosse sacra. Non avevano letto Orwell (del resto, non era ancora nato). Non sapevano che fra le qualità delle moderne democrazie occidentali c’è l’inventare efficienti Ministeri della Verità, in grado di diffondere parole suadenti per giustificare l’ingiustificabile. Iraq, Afghanistan e prima ancora l’ex Jugoslavia ci hanno abituato a espressioni come “missione di pace” e “guerra umanitaria”. Come si trattasse di un’avvincente spedizione archeologica, venne chiamata “Antica Babilonia” un’operazione militare in zona di guerra. In quelle forme di pacificazione venivano utilizzati elicotteri chiamati Apaches e missili chiamati Tomahawk. Siamo nel pieno dell’utopia negativa di slogan orwelliani come “La pace è guerra”, “La libertà è schiavitù”, “L’ignoranza è forza”. E se Orwell vi sembra troppo, ripieghiamo su Nanni Moretti: “Chi parla male, pensa male e vive male. Bisogna trovare le parole giuste: le parole sono importanti!”. Sempre più spesso il potere, oltre a celarsi in luoghi impenetrabili, opachi, descritti come sigle - FMI, BCE, WTO - mostra un gusto perverso nel negare l’evidenza. Del resto, pare normale vivere in un Paese che ha votato tre volte di seguito con una legge elettorale incostituzionale, che mantiene il Segreto di Stato su vicende che hanno indirizzato la storia del dopoguerra, che rinchiude in carcere solo chi non ha un buon avvocato, che paga risarcimenti ai costruttori dell’ecomostro di Punta Perotti… Patria del Trasformismo e degli Azzeccagarbugli, l’Italia declina inesorabilmente, incapace di riconoscere chi
aggroviglia, decompone, sfibra, capovolge il senso delle parole. Mi torna in mente “Giustizia”, un romanzo di Friedrich Durrenmatt: è la storia di un omicidio commesso davanti a molti testimoni, che finisce con l’assoluzione dell’assassino. Trattasi di un cittadino modello, stimato e potente, “un uomo a cui piace giocare la parte di Dio su questo miserabile pianeta”. Un giorno arriva con la sua auto di lusso al ristorante preferito, entra e davanti a decine di persone uccide con un colpo di rivoltella un prestigioso accademico. Uscito dal ristorante con la più esibita tranquillità, l’assassino si reca a teatro; viene arrestato alla fine dello spettacolo, con grande imbarazzo del comandante della polizia, suo intimo amico. L’assassino non confessa. Rifiuta il più famoso avvocato della città e accetta solo un difensore d’ufficio. Il processo si conclude con la condanna a vent’anni di carcere, ma il movente rimane oscuro, l’accusa ha sostenuto la tesi del “mostro amorale, omicida per pura gioia di uccidere”. Entra in scena il narratore, un ambizioso avvocato che si dedica a riesaminare il caso, partendo dall’ipotesi che il vero omicida non sia colui che è stato condannato. Al processo d’appello, l’esistenza di tanti testimoni danneggia l’accusa: i loro ricordi sono contraddittori, l’arma del delitto non è mai stata trovata, cominciano ad addensarsi vaghi sospetti sull’unico uomo che ha tratto vantaggio dal delitto. L’ambizioso avvocato – e con lui il lettore – resta impigliato nella rete della legalità formale, del “ragionevole dubbio”, della memoria traditrice, dell’ambiguità dialettica. Alla notizia dell’assoluzione, gli spettatori fanno partire un applauso.
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FLASH / DAL MONDO CMB
Brevi ma intense ✄ Ritagli di vita cooperativa CARPI
MUSEO AL DEPORTATO
Fare memoria da 40 anni Lo scorso 8 dicembre è stato riaperto al pubblico dopo alcuni lavori di restauro il Museo Monumento al Deportato politico e razziale di Carpi. Con un evento fortemente partecipato e presieduto dal Presidente della Fondazione ex Campo di Fossoli Lorenzo Bertuccelli e dal Sottosegretario del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali Ilaria Borletti Buitoni, il Museo ha riaperto le porte a 40 anni di distanza dalla sua creazione avvenuta nel 1973. Un luogo, oggi, diventato simbolo e modello di comuni-
PROGETTI
cazione per un dramma che il mondo è stato costretto ad affrontare, rielaborato attraverso la forza e l’efficacia espressiva dell’arte. Il Museo è stato realizzato dalla Coop Muratori di Carpi negli anni Settanta all’interno delle stanze del Palazzo dei Pio, su progetto dello Studio di architettura milanese BBPR, in collaborazione con Renato Guttuso e altri artisti quali Legèr, Picasso e Longoni. Ancora oggi la cooperativa partecipa attivamente alle iniziative promosse dalla Fondazione Ex Campo.
FORLì
INFRASTRUTTURE
INAUGURATA LA TANGENZIALE Lo scorso 13 dicembre, Anas ha aperto al traffico l’ultimo tratto di circa 2,7 km dell’Asse di Arroccamento di Forlì realizzato da CMB. Al taglio del nastro hanno partecipato l’Assessore ai Trasporti della Regione Emilia Romagna Alfredo Peri, il Presidente della Provincia Massimo Bulbi e numerose autorità locali e dirigenti ANAS. L’intera opera, già aperta al traffico parzialmente lo scorso mese di luglio, migliora le
condizioni di sicurezza della circolazione, alleggerendo il traffico urbano e consentendo una notevole riduzione dell’inquinamento atmosferico con un nuovo collegamento tra la Strada Statale n.9 “Via Emilia” e la tangenziale est. Il nuovo tracciato consente inoltre una velocità massima di 120 km/h ed è composto da due carreggiate separate da uno spartitraffico, due corsie per senso di marcia e 1,75 m di banchina su entrambi i lati.
SICURI PER MESTIERE
BUONE PRASSI IN CANTIERE Ancora buoni risultati per il progetto di CMB “Sicuri per mestiere”: in seguito al riconoscimento conseguito a fine ottobre al concorso di Inail, è stato “promosso” da una commissione tecnica come buona prassi a livello nazionale e quindi inserita nella sezione dedicata alla sicurezza sul lavoro sul sito web del Mistero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Inoltre è stato presentato come buona prassi per la campagna 201213 dell’EU-OSHA “Lavoriamo insieme per la prevenzione dei rischi” e validato dalla Com-
missione Consultiva Permanente per la salute e la sicurezza in relazione al tema del “miglioramento dei comportamenti individuali di sicurezza e comunicazione in cantiere”. “Sicuri per mestiere” è nato con l’obiettivo di migliorare i comportamenti personali di sicurezza e favorire la crescita della cultura del lavorare sicuri in cantiere. Avviato a Bologna, sul cantiere di Torre Unipol e Nuova Agorà, oggi coinvolge sempre nuovi colleghi estendendosi come modalità di fare sicurezza in cooperativa.
Auguri
Il Consiglio di Amministrazione e tutta la redazione di inCorso porgono i loro migliori auguri ai Soci e ai lavoratori di CMB per un felice 2014.
IN CORSO RETROSCENA