Periodico trimestrale di opinioni e notizie - Anno VIII. N° 31- Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB MO.
IN CORSO Opinioni e notizie in CMB NUMERO
31
Verso il mare
A Livorno prende forma la riqualificazione degli ex cantieri navali
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INDICE / COLOPHONE INDICE / COLOPHONE
Scripta Scripta manent manent Parola di verbale. Parola di verbale.
"Il Presidente informa che è stata vinta la gara dell'Ospedale di Crotone… Il Presidente fa presente che nei Le altre gare cui si è partecipato recenti congressi cooperativi si è e di cui si conosce l'esito sono state dibattuto il tema del capitale sociale, perdute… Presidente e Vice Presidente per la nostra cooperativa che vanta riferiscono al Consiglio sullo stato di un forte numero di soci e che ha un disagio in cui si trovano gli operai di capitale di appena oltre il milione non Carpi a Milano per quanto riguarda sarebbe male proporre all’assemblea i viaggi. Siccome ora ci sono due una modifica di statuto da portare cantieri: uno a Milano Gallaratese il capitale a L. 25.000 per ogni socio. e uno a Monza, con la previsione di Non manca comunque di fare presente aprirne poi un altro a Pieve Emanuele, che tale proposta potrà suscitare … essi vanno a sostenere, pro capite, una certa discussione tra coloro che una spesa di molto superiore a quella non beneficiano del lavoro della da loro sostenuta in passato". cooperativa. Tratto dal Verbale Tratto dal Verbale del Consiglio Direttivo del Consiglio Direttivo della Cooperativa Braccianti della Cooperativa Muratori 5 Febbraio 1962
29 maggio 1967
IN QUESTO NUMERO IN QUESTO NUMERO PAG. 5 / PRIMO PIANO PAG. 4 / ACQUISIZIONI
Livorno, tutto un altro porto Un waterfront d’eccellenza,Feltrinelli e il futuro a portata diPorta mano. Fondazione Volta A Milano nasceranno due edifici gemelli per un nuovo centro studio
PAG. 9 / PRIMO PIANO / APPROFONDIMENTO PAG. 5 / OPERE
Waterfront, tra terra e mare Porta a Mare: novità sul waterfront Livorno cambia volto, con il completamento del primo lotto
PAG. 13 / SETTORE OSPEDALIERO PAG. 9 / ASSEMBLEAPuglia Orizzonte La cooperativa pianta i cantieri in una regione complessa, ma in grado diun offrire nuovo interessanti prospettive di sviluppo. Verso equilibrio Bilancio preventivo 2014 e proiezioni 2015
PAG. 16 / NUOVE NORME
10 in condotta Uno strumento per riconoscere i diritti di ciascuno Tra viadotti e gallerie e prevenire la discriminazione. PAG. 13 / ZOOM
Continuano i lavori sull’Appennino bolognese
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IN CORSO IN CORSO Opinioni e notizie in CMB Opinioni e notizie in CMB
NUMERO
18 31
NUMERO
IN CORSO Periodico trimestrale di opinioni e notizie Anno V. N° 18 inCorso
Periodico trimestrale di opinioni e notizie Direttore responsabile: Paolo Zaccarelli Anno VIII. N° 31 Segretaria di redazione: Francesca Martinelli Direttore responsabile: Paolo Zaccarelli Spedizione inFrancesca Abbonamento Redazione: Martinelli, Postale - 70% - DCB MOLelii, . Paolo Andreoli, Sara Proprietario: CMBFederico Società Sarti Cooperativa Luca Padovano, Via Carlo Marx, 101, CARPI (MO) . Contatti: Martinelli. Francesca@cmbcarpi.it Registrato al Tribunale di Modena il 26/06/2006 Spedizione in Abbonamento con il n° 1810. Postale - 70% - DCB MO . Proprietario: Società Cooperativa Progetto grafico:CMB hicadv Via Carlo Marx, 101, CARPI (MO) . Stampa: Nuova Grafica Registrato al Tribunale di Modena il 26/06/2006 con il n° 1810. Progetto grafico: hicadv Stampa: Nuovagrafica
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Codice alfanumerico Ecco cosa significano i codici inCodice testa ad alfanumerico ogni pagina AEcco = anno di significano pubblicazione cosa i codici Nin= testa numero dellapagina rivista ad ogni PA= =numero pagina anno didi pubblicazione N = numero della rivista P = numero di pagina
PAG. 18 / MERCATO PAG. 20 / PROGETTO SICUREZZA
Chi saleper e chi scende Sicuri mestiere, La Classifica 2010 del mensile "Costruire" da progetto a sistema Dopo la fase sperimentale, si punta a creare un nuovo standard
PAG. 20 / AUTOSTRADE
Collaborazioni inCorso Oltre a personale interno CMB, la redazione di inCorso si avvale di collaboratori alcuni esterni
DIALOGHI A tu per tu con i soci
IRENE RUSSO
Copywriter dell'agenzia Hicadv, Una bbbb nuovaccccc, rubrica ricca di storie aaaa suo l'articolo a pag.9 raccolte sul campo, in cantiere o tra i corridoi dei nostri uffici.
PAOLO UominiLORENZI e donne raccontano le Fotografo professionista dal 19XX, proprie esperienze di lavoro e accanito sostenitore del Modena dentro e fuori la cooperativa. Calcio. I suoi scatti corredano E CMB rivive la propria storia l'articolo su l'autostrada A28 alle pag. 20,altro 21 epunto 22 di vista. da un
Prossima uscita Conegliano Veneto L’autostrada A28 è destinata a cambiare in meglio la mobilità in un’area ad alta densità abitativa e di traffico.
RUBRICHE IN CORSO PAG. 3 / CORREVA L’ANNO
PAG. 12 / INCURSIONI
RUBRICHE IN CORSOIl mondo oltre CMB
Millenovecentoventotto
PAG. 4 / CARTA BIANCA Dalla di Incorso PAG.redazione 3 / CORREVA L’ANNO Millenovecentosessantuno
PAG. 10 / PAGINE I.T. Il sistema che cambia
PAG. 16 / SCANNER I soci fotografano
PAG. 23 / BREVI MA INTENSE Notizie sedi CMB PAG. flash 22 / dalle INCURSIONI La spia americana che ispirò Goebbels
PAG. 23 / BREVI MA INTENSE News dalla nostra cooperativa
Il marchio della gestione forestale responsabile
Stampato su carta certificata FSC® proveniente da foreste gestite in maniera corretta e responsabile secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici. Per info: www.fsc-italia.it
TERNO AL LOTTO TERNO AL LOTTO Gioca i nostri numeri Gioca i nostri numeri
CMB impegnato nel 25 Personale cantiere dell'Autostrada A28 I cantieri su cui è attivato 7Percentuale Sicuri per Mestiere 32 di Anni donne di soci pubblicazione 8Glidiincontri In Corsonella prima fase 70 del progetto "Linneo" appartamenti di 73 Gli Piazza Mazzini a Livorno
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STORIA / MAESTRA DI VITA
Correva l’anno
Immagini da un altro secolo
1961
A cura di: Francesca Martinelli
Uomini al lavoro su un canale Nelle campagne che circondano Carpi, un gruppo di lavoratori copre il letto di un canale. Sono anni di intenso sviluppo per la città emiliana: vengono riqualificate le aree limitrofe e prendono forma i contorni moderni che distinguiamo ancora oggi.
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MILANO / ACQUISIZIONI
Fondazione Feltrinelli, Porta Volta Due edifici gemelli per un nuovo centro studi.
C
on Porta Volta, a Milano sorgerà la nuova sede della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, un centro di studio e ricerca riconosciuto a livello mondiale per lo sviluppo di diverse attività culturali. Si tratta di un’opera di grande impatto per la città e sarà CMB a realizzarne la complessa struttura. Il progetto si articolerà intorno a due edifici gemelli destinati in prevalenza a uffici e punti di ritrovo, circondati da ampi spazi verdi dotati di piste ciclabili e percorsi pedonali. I nuovi edifici si ispireranno alle forme caratteristiche dell’architettura storica milanese, per la loro
semplicità declinata tuttavia su una scala imponente, e per quella linearità tipica della cascina lombarda. Le strutture si presenteranno lunghe e strette, con un tetto inclinato che si conclude nella facciata, e abbracceranno il tracciato storico delle mura spagnole integrandole nel progetto nella piena tutela dei loro resti; toccherà quindi al tema ripetuto di pieni e vuoti fornire una lettura in chiave unitaria degli edifici. Il progetto Feltrinelli per Porta Volta evoca la storia dell’architettura milanese fondendola in quello che si candida a divenire uno degli edifici simbolo della città.
OPERE / RIQUALIFICAZIONE URBANA
Porta a Mare: novitĂ sul waterfront
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Livorno cambia volto, con il completamento del primo lotto. Di Filippo Arioli / Foto Paolo Lorenzi
OPERE / RIQUALIFICAZIONE URBANA
C
on il completamento del lotto di Piazza Mazzini, il progetto di riqualificazione dell'ex area dei Cantieri Navali Orlando comincia a prendere forma e a dare un segnale di novità al lungomare di Livorno. Porta a Mare è un progetto di riqualificazione urbana che interessa un'area di oltre dieci ettari e si inserisce in una zona storica del centro di Livorno, caratterizzata da una continua trasformazione nel tempo a partire dalle costruzioni Medicee del Cinquecento fino all'insediamento dei Cantieri Navali della fine dell’Ottocento. Di questi periodi rimangono all'interno dell'area numerose costruzioni: vincolate dalla Sovrintendenza, esse rappresentano una memoria importante da valorizzare nello sviluppo del progetto. La sfida principale è rappresentata dalla necessità di rendere nuovamente fruibi-
le alla comunità, mediante un attento lavoro di ricucitura del tessuto urbano con i moli, una grande area ormai da decenni destinata alle attività produttive. Data la particolarità del contesto, il tentativo dei progettisti è stato quello di instaurare un dialogo tra l'anima storica e quella industriale del sito, accostando temi e materiali più classici a elementi di novità tecnologica e architettonica. Il complesso è composto da un piano terra a destinazione terziaria e commerciale, per un totale di circa 8.000 mq, diviso in tre distinti volumi a “piastra” in modo da permettere una forte permeabilità visiva e di accesso tra la città esistente e i nuovi spazi pubblici. Le superfici a piano terra saranno occupate da un mix di attività tra i quali un supermercato, negozi di abbigliamento, studi professionali, banche e ristorazione; ai piani superiori si trovano invece le residen-
ze, che sono state progettate per avere accessi e spazi condominiali autonomi rispetto ai flussi del comparto commerciale. I prospetti si sviluppano con due temi differenti: verso la città, i fronti richiamano i temi architettonici più classici, presenti anche nell’adiacente Palazzo Orlando; verso l'interno è stato invece realizzato un porticato continuo che collega i tre blocchi e che si affaccia sull'ampio piazzale interno. L’elemento comune con il secondo lotto è rappresentato dal nuovo canale navigabile in corso di completamento, affine ai tipici fossi medicei del centro storico. Esso consentirà alle piccole imbarcazioni di accedere al mare senza attraversare il bacino portuale esistente. La conformazione dei locali commerciali permette, al piano superiore, di avere grandi superfici a disposizione delle residenze, do-
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tate di panoramici giardini pensili a uso privato e condominiale. I 73 appartamenti sono stati progettati per offrire una notevole varietà di soluzioni: sul fronte della adiacente Piazza Mazzini viene accentuata architettonicamente la continuità formale e cromatica della facciata con gli uffici storici limitrofi e con il carattere urbano della piazza. Sempre da questo lato dell'edificio sono stati realizzati corpi a due piani con divisione delle unità immobiliari di tipo duplex. Sul lato interno del lotto sono state invece realizzate palazzine di tre piani, con appartamenti di varie metrature sviluppati su un singolo livello. In questo caso il linguaggio architettonico cambia decisamente rispetto al contesto cittadino, dato che i corpi realizzati si confrontano con le antistanti costruzioni industriali degli stabilimenti Azimut Benetti. Per le finiture esterne è sta-
to introdotto quindi un linguaggio più moderno, realizzando facciate ventilate in pannelli di laminato plastico, tetti in lamiera di alluminio verde e balconi in carpenteria metallica. Altro elemento poco usuale in ambito residenziale è rappresentato dalla struttura portante: l’utilizzo di prefabbricati pluripiano iperstatici in cemento armato ha permesso una notevole ottimizzazione dell'organizzazione di cantiere e il contenimento dei tempi di costruzione. È stato inoltre realizzato un piano interrato adibito a parcheggio e locali tecnici, che si colloca completamente sotto la falda marina. Per procedere con le operazioni di scavo si è resa necessaria la realizzazione di diaframmi perimetrali, che hanno permesso l'abbattimento temporaneo della falda mediante l'istallazione di un impianto "well
point". Il parcheggio così ottenuto ha una superficie di circa 15.000 mq ed è stato progettato per essere utilizzato sia dagli acquirenti delle unità immobiliari che dai clienti del centro commerciale. Rimane poi una quota di posti auto che saranno destinati a parcheggio pubblico a pagamento. Mentre i primi acquirenti si sono già stabiliti negli appartamenti, oggi sono in corso di completamento gli allestimenti dei locali commerciali, la cui inaugurazione è fissata per la prossima estate. Entro la fine dell'anno partirà inoltre il secondo lotto Officine Storiche, che permetterà di dare compiutezza alla prima parte del progetto. Con la messa in funzione del grande parco commerciale attorno al canale, i livornesi potranno fruire di una nuova area destinata al commercio e allo svago, a due passi dal centro.
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OPERE / RIQUALIFICAZIONE URBANA
APPROFONDIMENTO
A cura di Filippo Arioli
Impianti all’avanguardia con l’energia del mare
Se in fase di costruzione il mare si è rivelato un ostico avversario, la vicinanza della Darsena ha rappresentato una grande opportunità. Il complesso è stato infatti dotato di un impianto all’avanguardia che, sfruttando la geotermia marina, garantirà un considerevole risparmio energetico agli utilizzatori. La centrale termica permette il riscaldamento invernale, il raffrescamento estivo e la produzione di acqua calda
sanitaria per l’intero fabbricato, con l’adozione di pompe di calore acqua/acqua utilizzanti l’energia contenuta nel mare (elemento per sua natura dotato di una buona stabilità termica nell’arco dell’anno), convertendola in acqua calda in regime di riscaldamento (con reimmissione nel mare di acqua a temperatura inferiore a quella di prelievo) e in acqua refrigerata in regime di raffrescamento (con reimmissione nel
mare di acqua a temperatura superiore a quella di prelievo). L’impianto permette inoltre la contemporanea produzione di acqua calda e fredda, per soddisfare le diverse esigenze dei condomini nella varie stagioni. Sempre in ottica di risparmio energetico, è previsto l’utilizzo di recuperatori di calore statici tra l’immissione di aria esterna per i rinnovi di aria e l’espulsione dell’aria viziata dei negozi.
ASSEMBLEA / BILANCIO PREVENTIVO 2014
Verso un nuovo equilibrio
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Assemblea di febbraio: presentazione del Bilancio preventivo 2014 e Proiezioni 2015.
ASSEMBLEA / BILANCIO PREVENTIVO 2014
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egli ultimi anni il panorama del settore costruzioni è andato profondamente ridefinendosi: dal 2008 al 2013 il mercato interno è calato del 30%, con grandi ripercussioni su imprese di tutte le dimensioni. In questo quadro, CMB è stata in grado di dimostrare la sua capacità di affrontare la crisi e mantenere la sua posizione nonostante la recessione del settore e la perdurante carenza di investimenti pubblici. Per il 2014 CMB prevede un lieve calo dei ricavi (508,8 milioni): l’inversione di tendenza e il ritorno alla crescita è previsto però nel corso del 2015 (548,6 milioni) anche grazie alla fase di piena produzione in cui si troveranno alcuni importanti opere in Italia (tra le quali il 3° Macrolotto della Salerno-Reggio Calabria e la Torre di Citylife a Milano progettata dall’archistar Zaha Hadid) e all’Estero. Il conto economico del Gruppo CMB si presenta equilibrato, anche nella decrescita, senza tensioni finanziarie per tutto il prossimo anno, come testimonia la riduzione della posizione finanziaria netta coerente con la riduzione dei ricavi (-20 milioni a livello di Gruppo). Fra gli obiettivi fondamentali per il 2014 la Cooperativa si pone l’incremento della redditività operativa (EBIT) attraverso il recupero di marginalità delle costruzioni e
il calo dei costi operativi e di struttura, lo smobilizzo di asset immobiliari ricorrendo a tecniche innovative e l’accrescimento dei livelli di acquisizione sia lavori che servizi per consolidare il portafoglio ordini. Negli ultimi anni, infatti, le acquisizioni lavori hanno registrato una fase di rallentamento sul mercato domestico, dovuta principalmente all’assenza di investimenti: proprio alla luce di questi sviluppi è necessario prevedere all’Estero la futura crescita del portafoglio lavori, puntando sui Paesi dell’Europa dell’Est e del Nord Africa. La forte concorrenza delle imprese dei Paesi emergenti impone, comunque, di focalizzarsi su commesse specialistiche e di medio-grandi dimensioni: in particolare si cercherà di operare in quegli ambiti in cui CMB è in grado di esprimere maggior valore aggiunto ed esperienza, come ad esempio le grandi infrastrutture, l’edilizia ospedaliera e direzionale a elevata complessità. CMB, del resto, negli ultimi anni si è collocata fra le imprese più performanti nella realizzazione di grattacieli, grazie soprattutto alla Torre Unipol di Bologna e al comparto Porta Nuova Varesine a Milano, sul quale svetta il “Diamantone”. Il mercato del project finance e della gestione dei servizi, d’altro canto, conferma
RICAVI NETTI (valori in milioni di euro)
REDDITO NETTO (valori in milioni di euro)
600
6 519,2
5,7
548,6 508,8
5,1
400
4
200
2
0
Pre-cons. 2013
Budget 2014
Proiez. 2015
0
Pre-cons. 2013
Budget 2014
5,4
Proiez. 2015
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la previsione di costante crescita, alimentando la redditività netta e mantenendo il portafoglio servizi in linea con le aspettative. La prosecuzione, anche nel 2013, della già lunga crisi finanziaria ed economica ha contribuito ad aggravare ulteriormente la crisi sociale, determinando forti impatti sul sistema occupazionale e del lavoro anche per CMB. Il settore delle costruzioni è quello che ha pagato il prezzo più alto in termini di riduzione del giro d’affari e di perdita di posti di lavoro. La difesa e il rilancio dell’occupazione non possono, quindi, non rientrare tra gli obiettivi della Cooperazione e della stessa CMB. Il principio della salvaguardia dei livelli occupazionali di soci e dipendenti deve essere declinato, tuttavia, secondo logiche coerenti con la situazione data e con l’indispensabile esigenza di coniugare il benessere dei soci con il miglioramento dell’efficienza aziendale, a tutti i livelli. Nel 2013 è proseguita la riduzione dell’organico di ulteriori 30 unità, che si aggiungono alle circa 100 unità dei tre anni precedenti, ottenuta con il blocco del turn-over (da due anni CMB non assume personale), i pensionamenti e il mancato rinnovo dei contratti a tempo determinato in scadenza.
ACQUISIZIONI PER DIVISIONE (valori in milioni di euro)
80
ESTERO
266
DIVISIONE DEI TERRITORI
179
DIVISIONE CENTRALE 2013
200
AUGURI, MINISTRO POLETTI L’ospite d’eccezione era anche il grande assente dell’Assemblea di febbraio. Ma per un motivo più che valido: Giuliano Poletti era stato chiamato a giurare in Quirinale, una volta aver ricevuta la nomina come Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali all’interno del governo Renzi. Cogliamo l’occasione per porgergli i nostri migliori auguri.
PORTAFOGLIO LAVORI 2014 - COMPOSIZIONE PER DIVISIONE
100
6,0%
ESTERO
200
DIVISIONE DEI TERRITORI
DIVISIONE DEI TERRITORI
220
220
DIVISIONE CENTRALE
DIVISIONE CENTRALE
2014
2015
35,3%
Div. Centrale
58,7%
Div. dei Territori Div. Estero
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NUOVO CORSO / DIVISIONI
APPROFONDIMENTO
Il riflesso della nuova organizzazione: la divisione dei territori Vero riflesso della CMB del nuovo secolo è la nuova organizzazione aziendale, che è andata definendosi negli ultimi mesi. In particolare il confluire di due sezioni soci, quella di Roma e quella di Milano, che si sono fuse in un’unica Divisione organizzativa pur rimanendo distinte dal punto di vista sociale. Il concretizzarsi di questo scambio di conoscenze e competenze fra le due sezioni si è realizzato durante le due assemblee separate, nel corso delle quali alcuni soci romani hanno partecipato a quella di Milano e alcuni milanesi a quella tenutasi a Roma. Tra i cambiamenti organizzativi in corso in questi ultimi mesi, la nascita della “Divisione dei Territori” rappresenta una delle più importanti novità, in quanto segna il superamento di una parte sostanziale della storia della Cooperativa, che si legava per tradizione ai territori di radicamento delle sezioni soci. Per le persone di CMB questo cambiamento tocca da vicino la loro “identità” cooperativa, con l’istituzione di una struttura che uscirà dall’idea di “Roma” e “Milano” per abbracciare
una logica di Centro-Sud e Nord-Ovest: in sostanza un territorio esteso abitato da 40 milioni di persone. Il paradosso che si viene a creare è insito nel nome scelto per designare l’unità organizzativa: la “Divisione dei territori” serve proprio per superare la visione precedente - che metteva il territorio al centro delle strategie aziendali - per spostarsi verso una organizzazione per specializzazioni. Questo cambiamento, oltre a portare CMB ad affrontare l’argomento della mobilità con conseguenti spostamenti di colleghi da nord a sud o viceversa, in base alle specializzazioni di ognuno, conduce a fare scelte meritocratiche inserendo ogni lavoratore nel ruolo più consono all’interno dell’impresa. Ad oggi, la nuova Divisione si trova a scontare ancora momenti di difficoltà, che si prospetta di superare nell’arco del 2014: si dovrà lavorare per mantenere le dimensioni, creare sviluppo, smobilizzare alcune grandi aree per raggiungere un equilibrio autonomo rispetto all’impresa nei prossimi due o tre anni.
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ZOOM / INTERVENTO IN DETTAGLIO
Tra viadotti e gallerie Continuano i lavori sull’Appennino bolognese, per migliorare il traffico sull'A1. A cura di Enrico Borsari / Foto di Paolo Lorenzi
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ZOOM / INTERVENTO IN DETTAGLIO
I
l tratto appenninico dell’A1, tra Bologna Casalecchio e Barberino, risulta di importanza strategica per il collegamento tra il Nord e il Sud dell’Italia, oltre a rivestire un ruolo fondamentale per la mobilità di persone e merci tra l’Europa e il Mediterraneo. Il potenziamento di questo tratto, che ogni giorno registra picchi di 89.000 veicoli, con punte di quasi 25.000 tra mezzi pesanti come camion e pullman, rappresenta un intervento prioritario nell’ambito del piano di potenziamento della rete avviata da Autostrade per l’Italia. L’aggiudicazione a CMB del lotto 5b La Quercia-Badia Nuova della Variante di Valico risale al luglio del 2005, ma i lavori veri e propri sono cominciati nell’estate del 2007 lungo l’autostrada Milano-Napoli all’uscita
di Rioveggio. Il cantiere di CMB si trova a Lagaro fra i colli bolognesi a circa 7 km dal casello e inizialmente si strutturava in 1,5 km di viadotto e oltre 800 m di galleria, per un importo complessivo di quasi 100 milioni di euro. Un “piccolo” lotto se paragonato all’estensione complessiva di un’opera infrastrutturale strategica per lo scorrimento del tratto appenninico dell’A1 tra Bologna e Firenze. Nel complesso CMB, come Capogruppo della società Lagaro, sta realizzando un tronco autostradale di 3.334 m a doppia carreggiata (con tre corsie di marcia e una d'emergenza) e una variante alla SP 325 "Circonvallazione di Lagaro" per una lunghezza totale di 2.361 m. Sul finire del 2007 è cominciata la costruzione del viadotto di ingresso alla gal-
Verso l'ultimo diaframma
leria, mentre l’avventura dello scavo della “San Benedetto Val di Sambro” ha preso il via nell’agosto del 2009 con un’attività lavorativa articolata su tre turni: una condizione indispensabile per coprire l’arco delle 24 ore per 7 giorni lavorativi, dando quindi ai lavoratori la possibilità di rientrare a casa solo una volta ogni tre settimane. Le maestranze impegnate in questa prima fase sono state circa un centinaio di operai e una decina di tecnici tra cantiere e uffici progettazione. Verso la primavera del 2010 il personale impiegato in cantiere è stato ridotto di circa 30 persone per la conclusione dei lavori al viadotto, mentre è entrato in piena operatività lo scavo della galleria. In particolare il committente dell’opera, Autostrade per l’Italia, ha aumentato la portata dell’infrastrut-
ZOOM / INTERVENTO IN DETTAGLIO
tura dando luogo a una variante: in un primo momento il lotto da scavare ha raggiunto i 1.600 m per canna, poi è stato ampliato ancora fino a raggiungere circa i 2.100 m. La conclusione dei lavori di scavo, al momento in piena attività, è prevista per dicembre 2014: in quella data si dovrebbe “abbattere l’ultimo diaframma” che collega i nostri scavi con quelli dell’impresa che sta lavorando sull’altro versante della galleria. Attualmente il personale impegnato in cantiere è di 140 uomini tra minatori, addetti al rivestimento e addetti ai servizi meccanici ed elettrici, oltre a 12 impiegati di cantiere che si occupano della produzione e degli uffici tecnici e amministrativi. Il valore dell’opera, a oggi, ha raggiunto i 262 milioni di euro.
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OPERE D'ARTE PRINCIPALI: Gallerie naturali di lunghezza 1.798 metri a doppia carreggiata Gallerie artificiali di lunghezza 27 metri a doppia carreggiata Viadotto Lagaro di lunghezza 1.173 metri a doppia carreggiata con struttura orizzontale in acciaio e campate di 100 metri di luce Rilevati stradali per i restanti 336 metri
EFFETTO CMB / MESSA A FUOCO
SCANNER
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I soci fotografano
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A cura di: Andrea Rosa
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Andrea Raviolo UN FOTOGRAFO IN CMB
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U.S.A. - New York City & Miami Beach - Luglio 2013 Le due metropoli si affacciano sullo stesso oceano ma rappresentano stili di vita opposti. New York, squarciata da una profonda ferita, è rimasta ostinatamente in piedi e, attraversata da scie interminabili di taxi gialli, osserva i suoi abitanti in incessante movimento tra strisce pedonali, ascensori e scale mobili. Nel cuore di Central Park affiorano rocce scure, le stesse sulle quali è stata edificata la città, con i suoi grattacieli e i suoi ponti; ed è solo iniziando a esplorare l’isola di Manhattan da queste antiche fondazioni, che si riesce a comprendere pienamente il funzionamento di una città che sembra non dormire nemmeno di notte. Miami, lambita da sabbia bianca e acque turchesi, è così vicina a Cuba da condividerne il ritmo ed i colori. Il distretto economico, occupato da interi edifici in vetro e acciaio (disabitati a causa della recente crisi), si affaccia su spiagge affollate, l’Art Decó, le palme e il vento caldo della sera di South Beach. Gli abitanti locali sostengono che chi non abita a Miami menzioni gli uragani solo per invidia del clima della Florida. E, mentre sei lì, ci credi un po’ anche tu. Le foto sono state scattate tramite uno smartphone Samsung Galaxy S3 e una compatta Nikon Coolpix S220.
1. Empire - NY 2. Brooklyn Bridge 3. The Crysler Building - NY 4. Waiting for breakfast in NY 5. Miami Beach American Style 6. Miami Beach
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DIALOGHI / STORYTELLING
DIALOGHI
A tu per tu con i soci
VITE DI CANTIERE Intervista a Giovanni Freda, capo cantiere di CMB esperto in opere di ristrutturazione di edifici storici e beni sottoposti a vincoli della Soprintendenza. Oggi è impegnato a Firenze per l’ampliamento e il restauro del Museo dell’Opera del Duomo.
Vista l’esperienza che hai maturato, potremmo dire che la tua è davvero una delle “Vite di cantiere”, come recita il titolo della rubrica. Per te l’edilizia è professione, o piuttosto una passione? Sono di un piccolo paesino in provincia di Avellino e ho cominciato a frequentare il cantiere quando avevo solo 12 anni, facendo il garzone per mio zio: a quell’età non riuscivo neppure a sollevare una caldarella in ferro, né un blocco di tufo. Dopo il terremoto dell’Irpinia nel 1980, la situazione era catastrofica ed è stato così che, ancora ragazzino, insieme ai miei fratelli abbiamo deciso di trasferirci a Carpi dove avevamo già una zia alla quale poterci appoggiare. Allora ho deciso di fare il muratore come professione: amavo l’arte del costruire. Quale esperienza ti ha portato a lavorare in CMB? A Carpi ho cominciato a lavorare in una piccola ditta artigiana e nel giro di pochi anni avevo già la mia squadra da gestire. Poi c’è stato “il militare”: sono partito per la naja, un anno perso in cui ho imparato
a usare il fucile e ho preso la patente da camion. Ma quando sono tornato a casa volevo avviare un’attività in proprio, oppure entrare in Cooperativa: avevo bisogno di sentirmi padrone del mio tempo e del mio lavoro, ma ho sempre pensato che l’unione facesse la forza… Tuttavia, il percorso non è stato così lineare. Inizialmente ho cominciato a lavorare come fornitore e sono stato destinato alla ristrutturazione di Villa Righi insieme a Gastone Cerchiari. Da lì ho continuato a lavorare da esterno con CMB (allo Stabilimento di Prefabbricazione, sulle Ville Tarabini e Vincenzi a Carpi), finchè non mi è stato chiesto di entrare in Cooperativa come capo cantiere. E io ho subito accettato. Negli anni la tua specialità è diventata la ristrutturazione di edifici e il recupero di stabili sottoposti ai vincoli della Soprintendenza: che cosa si prova a far rivivere pezzi di storia? Nel lavoro non si vive di solo pane e bisogna portare a casa anche qualche soddisfazione: è molto interessante ridare vita a
edifici che hanno centinaia di anni di storia, leggervi le diverse stratificazioni e mutazioni subite nel tempo. Per esempio, per l’ampliamento del Museo dell’Opera del Duomo oggi stiamo rivalutando l’ex Teatro degli Intrepidi, ed è un libro aperto denso di storia. Era il sito sul quale Arnolfo di Cambio, Filippo Brunelleschi e Lorenzo Ghiberti avevano impiantato parte del loro cantieramento per la costruzione del Duomo di S. Maria del Fiore. Nel 1779, sulle fondamenta di antiche botteghe, costruirono il Teatro degli Intrepidi, che dai primi del Novecento divenne dismesso e tramutato addirittura in un’autorimessa. Non è da tutti affrontare un cantiere di questo genere. Prima di iniziare ogni progetto di restauro bisogna cercare la storia che c’è dietro. Io sento il dovere di informarmi: non ho un titolo di studio alto, la mia vera scuola è stata la strada, l’esperienza che ogni cantiere mi ha lasciato dentro. La curiosità e il gusto per ciò che faccio sono rimasti immutati nel tempo. Inoltre, le conoscenze e le competenze ap-
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DIALOGHI / STORYTELLING
OGGI Giovanni Freda con alcuni colleghi davanti al cantiere del Museo OPA
prese nei lavori di restauro – soprattutto nel “leggere” le lesioni e le crepe - mi è tornata utile nei giorni di emergenza del terremoto del 2012, in cui sono stato chiamato per fare i primi sopralluoghi e le opere provvisionali più urgenti per la messa in sicurezza delle strutture di edilizia funebre in carico a CMB, oltre alle prime verifiche in sede e stabilimento. Oggi il lavoro è cambiato… Come si vive l’ambiente “cantiere”? In questo momento storico, penso che le persone abbiano bisogno di stare insieme e di socializzare, e ogni tanto anche di sentire parole di conforto. I rapporti umani si stanno perdendo, ma il lavoro può offrire momenti di confronto: non serve solo a “smazzolare dei muri”. È importante la collaborazione di tutti, creare un gruppo che realizzi qualcosa in cui credere. Cosa ha significato per te entrare in una cooperativa di costruzioni? Oggi l’idea del cantiere e i valori del lavorare all’interno di una cooperativa non sono quelli di una volta: quando sono en-
trato in CMB, l’impresa noi la sentivamo nostra. E ancora oggi, anche se siamo cresciuti e cerchiamo di diventare una “multinazionale” [n.d.r. sorride], mi sento parte della Cooperativa come il primo giorno. Quando sono entrato a lavorare in CMB si è trattato di una scelta personale dovuta principalmente a una condivisione di valori: erano anni di sviluppo economico e come artigiano avrei potuto guadagnare bene. Eppure cercavo qualcosa di più “grande”. Essere socio in una cooperativa significa essere responsabile e lavorare per se stessi e per i propri colleghi, ma anche poter scegliere chi ti dirige: non sono cose da poco. Benché oggi la situazione sia critica, non bisogna essere pessimisti ma realisti, comportandosi in maniera prudente. CMB è la nostra Casa: se la casa rischia di caderci addosso, la si mette in sicurezza puntellandola… Si aggiusterà, diventerà ancora più bella quando ci saranno tempi migliori, ma nel frattempo abbiamo un tetto sicuro sulla testa e possiamo “tirare avanti”.
“Prima di iniziare ogni progetto di restauro bisogna cercare la storia che c’è dietro. Io sento il dovere di informarmi: non ho un titolo di studio alto, la mia vera scuola è stata la strada, l’esperienza che ogni cantiere mi ha lasciato dentro”.
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PROGETTO SICUREZZA / UPGRADE
Sicuri per mestiere, da progetto a sistema Il cambiamento è partito. Ed è pronto a diventare quotidianità.
S
icuri per mestiere, il progetto innovativo nato dagli sforzi congiunti di CMB e Satef (società di formazione e consulenza, partner di CMB da oltre 15 anni), continua a crescere e ad acquisire importanza come modalità per la gestione della sicurezza nella nostra Cooperativa. Avviato nel 2009 sui cantieri Torre Unifimm e Nuova Agorà a Bologna, Sicuri per mestiere è stato implementato con successo su Fondo Aristotele per la realizzazione dei nuovi Dipartimenti di Chimica, Farmacia e Scienze della Terra dell’Università di Modena, successivamente su Coop Sigonio a Carpi e, infine, sui cantieri infrastrutturali di Cascina Merlata a Milano e sulla Tangenziale di Novellara in provincia di Reggio Emilia. In particolare, la diffusione del progetto ha interessato anche la Divisione Project e Servizi, che ha scelto di adottarlo in una versione declinata ad hoc sulle gestioni nella commessa di manutenzioni e servizi della Torre Unifimm. Oggi, a distanza di quasi cinque anni dai blocchi di partenza, Sicuri per me-
stiere è stato insignito di due riconoscimenti nazionali da parte di Inail ed è stato promosso da una commissione tecnica come buona prassi a livello nazionale, e quindi inserita nella sezione dedicata alla sicurezza sul lavoro all’interno del sito web del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. In maniera quasi completamente “informale”, Sicuri per mestiere si è distinto su più livelli: in cantiere, agevolando il lavoro degli addetti alla sicurezza e contribuendo a creare un clima collaborativo tra tutti, anche con la manodopera di fornitori e subappaltatori. Nel corso di trattative commerciali, Sicuri per mestiere ha attirato l’attenzione soprattutto di committenti privati “illuminati”, come ad esempio la Fondazione Feltrinelli, accrescendo la reputazione di CMB in un momento storico che vede in calo l’opinione generale sulle imprese di costruzione in Italia. Del resto, l’attenzione agli aspetti che riguardano sicurezza e ambiente sta diventando una condizione richiesta dai maggiori investitori stranieri, oltre che un vero e proprio fattore competitivo in fase di gara. Dal punto di vista di chi
PROGETTO SICUREZZA / UPGRADE
I PRINCIPALI RISULTATI RAGGIUNTI GLI INFORTUNI SI RIDUCONO DRASTICAMENTE E, IN MOLTI CASI, SCENDONO A ZERO LA PERCENTUALE DI COMPORTAMENTI SICURI SUL TOTALE DEI COMPORTAMENTI OSSERVATI ("QS - QUOZIENTE DI SICUREZZA") MIGLIORA NEL TEMPO E SI ASSESTA SU VALORI UGUALI O MOLTO VICINI A 100 I LAVORATORI CHE HANNO VISSUTO SICURI PER MESTIERE IN UN CANTIERE REPLICANO ANCHE IN ALTRI CONTESTI I COMPORTAMENTI SICURI APPRESI NEI CANTIERI MIGLIORA LA COLLABORAZIONE TRA COMMITTENTE, CMB, IMPRESE SUBAPPALTATRICI E LORO PREPOSTI CMB MIGLIORA LA PROPRIA REPUTAZIONE IN MATERIA DI SICUREZZA E, PIÙ AMPIAMENTE, DI RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA
ha voluto, sostenuto e realizzato il progetto, emerge la reale consapevolezza di aver generato il cambiamento di visione e di mentalità nelle persone coinvolte. E di aver concretamente migliorato il clima di cantiere e ridotto gli infortuni. Nel 2009 Sicuri per mestiere nasceva come progetto per affiancare in maniera parallela e integrata l’iter prevenzionistico del Sistema di Gestione Integrato Qualità, Sicurezza e Ambiente. Oggi siamo chiamati a rivedere i possibili scenari nei quali far evolvere il progetto: siamo consapevoli del grande impegno necessario per implementarlo nella fase di avvio dei cantieri, delle difficoltà generate nel declinarlo per i rischi specifici legate alle precise lavorazioni, e infine dei bisogni di tutti i soggetti coinvolti. Proprio in questi ultimi giorni si stanno svolgendo riunioni e incontri formativi volti alla messa a sistema di Sicuri per mestiere, per esaminarne i punti di forza e debolezza, i possibili miglioramenti e le evoluzioni a seconda della specificità dei cantieri e delle necessità.
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ALTRE STORIE / NON SOLO CALCIO
Incursioni
1000 parole scritte da Rudi Ghedini
✎ Argomenti a tema libero
La spia americana che ispirò Goebbels Il romanzo di Vonnegut "Madre notte" ci immerge in una società schizofrenica.
La storia di Place Vendôme, come la riportano le guide turistiche, inizia verso la fine del Seicento, quando il Re Sole decretò di costruire palazzi per accogliere la Biblioteca reale e alcune Accademie; al centro, un largo spiazzo ottogonale, disegnato da Jules Hardouin-Mansart (l’architetto da cui è derivato il termine mansarda), con una statua equestre di Luigi XIV. Come tanti simboli della monarchia, anche quel monumento venne distrutto nel corso della Rivoluzione del 1789. Si salvò solo un piede, tuttora conservato nel Museo Carnavalet. Ispirandosi alla colonna Traiana, nel 1810 una colonna di bronzo dedicata alla Grande Armée, alta 44 metri, venne ricavata da 1200 cannoni dei nemici sconfitti ad Austerlitz; nell’occasione Napoleone fu celebrato nelle vesti di Giulio Cesare. Ma già nel 1814, la sconfitta di Lipsia trascinò a terra la statua dell’imperatore: sulla colonna salì quella del re Enrico IV. Nel 1831, dopo la abdicazione dell’ultimo Borbone, Carlo X, una statua di Napoleone in abiti da “piccolo caporale” fu riportata sulla sommità della colonna. Sotto Napoleone III, quella statua fu sostituita con un’altra che ritraeva Bonaparte in abiti imperiali. Finché, il 16 maggio 1871, al tempo della Comune, l’intera colonna venne abbattuta e la piazza dedicata all’Internazionale dei Lavoratori: “Sarebbe stato troppo sopportare l’immagine del primo Napoleone mentre i generali del terzo ci stavano bombardando”, pare abbia detto il pittore Gustave Courbet. Sconfitta l’insurrezione comunarda, nel 1874 la colonna di bronzo fu rialzata insieme a una copia della prima statua di Napoleone.
La storia di Place Vendôme illumina come meglio non si può la pretesa dei vincitori di rinominare le cose e di riscrivere il passato. Ma la narrativa ci insegna che il passato non è una certezza, e il presente poggia su fondamenta instabili. Nel 1961, un certo Howard W. Campbell jr. scrive il suo diario da un carcere in Israele: è sospettato di essere un criminale di guerra. La scrittura è senza fronzoli, il ritmo è intenso, i capitoli brevi o brevissimi. Ma colui che scrive non è affatto Howard W. Campbell jr.; l’autore di questo magnifico romanzo – Madre notte – si chiama Kurt Vonnegut, che finge trattarsi delle confessioni di Campbell jr., un ipotetico drammaturgo americano che visse in Germania e fece propaganda al nazismo, ma in realtà avrebbe operato come spia dei servizi segreti Usa. Vonnegut si finge il curatore di queste confessioni, e avverte così il lettore: “Dire che era uno scrittore equivale a sostenere che le esigenze della sua arte sarebbero bastate, da sole, a fare di lui un bugiardo, cioè a farlo mentire senza vedere in questa pratica, alcunché di male”. Perciò, oltre che a Mata Hari – “che si prostituì per servire la causa dello spionaggio” - questo romanzo è dedicato proprio a Campbell jr., “un uomo che servì troppo scopertamente il male, e troppo segretamente il bene”. Vi siete persi? In realtà, non è così complicato: esiste Vonnegut, non esiste il protagonista del suo romanzo, però individui come Howard Campbell possono essere esistiti e il loro “lavoro sporco” può averle rese inconoscibili. Il lettore può scegliere a cosa credere. Forse Howard W. Campbell, jr. è un essere sprege-
vole. Forse è un eroe. Forse ha cercato di nascondere il peggio di sé. Forse il meglio. Forse la sua memoria va dannata. Forse va riabilitata. La sua vita è un gigantesco punto interrogativo. Al seguito dei genitori, Campbell si trasferì in Germania nel 1923, quando aveva undici anni. In seguito, divenne un drammaturgo di successo e sposò Helga, attrice bellissima e amatissima. Conobbe Goebbels e gli suggerì, come esempio di patriottismo, il discorso di Gettysburg di Abraham Lincoln (Goebbels diffidava di quel nome, Abraham, ma pare che Hitler abbia apprezzato moltissimo quel discorso). Catturato dagli americani, nell’aprile 1945, Campbell restò nascosto per quindici anni a New York “rinchiuso come uno scarafaggio”, senza amici, senza amanti, immerso in una quiete emotiva, senza sensi di colpa o paure. “Non mi impiccarono. Ero colpevole di alto tradimento, avevo commesso crimini contro l’umanità, contro la mia coscienza, eppure fino a oggi sono riuscito a scamparla. Sono riuscito a scamparla perché, per tutta la durata della guerra, io fui una spia americana. Le mie trasmissioni erano un veicolo per trasmettere messaggi cifrati fuori dalla Germania”. Quando gli faranno ascoltare le parole terribili che pronunciava alla radio, dirà di essersi sempre reso conto di quel che faceva, e di averlo sopportato “grazie al semplice e diffuso beneficio di cui gode tutta l’odierna umanità: la schizofrenia”. Ma il passato ritorna, a sconvolgere la quiete del vecchio Campbell: il soldato che lo aveva catturato, ha saputo dove vive, e minaccia di andare a
scovarlo... Non può sapere che era stato reclutato come spia nel 1938, tre anni prima che l’America entrasse in guerra. All’epoca, chi lo aveva assunto – la sua Fata Turchina - gli aveva spiegato chiaramente che “anche se riuscirà a sopravvivere alla guerra e a non farsi prendere, alla fine troverà la sua reputazione rovinata, e probabilmente non molte altre cose per cui valga la pena di vivere”. Avrà salva la vita, ma “non verrà mai il magico momento in cui l’America la chiamerà fuori dal nascondiglio con un allegro Fuori tutti!”. L’immagine pubblica del personaggio è ovviamente pessima. Le minacce diventano concrete. Prima Campbell viene picchiato sotto casa, poi si lascia convincere dai seguaci di una setta razzista (solo loro lo considerano un autentico eroe e morirebbero per lui) ad abbandonare gli Stati Uniti. A poche ore dalla fuga, riceve un biglietto dalla Fata Turchina: la sua vita è in pericolo… Basterebbe poco a sciogliere un intreccio così asfissiante: rivelare la verità sul ruolo di Campbell nel corso della guerra, svelare il reale significato delle sue trasmissioni radiofoniche. Ma questo non può accadere. Menzogne su menzogne, su menzogne… Vonnegut ci immerge in una società della mistificazione e del complotto, schizofrenica, fondata su un gigantesco rimosso, dove nessuno è ciò che sembra, tutti nascondono l’essenziale, la vita di ognuno si confonde con l’interpretazione di un ruolo sconosciuto anche alle persone più intime. Sembra scritto per un Paese come il nostro, con troppe pagine rilevanti della Storia ancora sfuocate dal segreto di Stato.
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FLASH / DAL MONDO CMB
Brevi ma intense ✄ Ritagli di vita cooperativa BOLOGNA
CONGRESSO
Zini confermaTO Presidente di Ancpl
Nelle scorse giornate del 20 e del 21 marzo, a Bologna, si è tenuto il quinto Congresso Nazionale dell’Associazione delle cooperative di Produzione e Lavoro (Ancpl) aderenti a Legacoop. A presiedere i lavori delle due intense giornate è stato Carlo Zini in qualità di Presidente dell’Associazione, incarico che ricopre già da diversi anni in parallelo rispetto alla presidenza di CMB. Riportiamo alcuni stralci del suo discorso: “I dati diffusi dall’Istat registrano una nuova e forte flessione nella produzione edilizia a gennaio 2014 rispetto a dicembre 2013:
MODENA
sono valori che non sorprendono chi opera nel settore, ma che - notiamo con rammarico - cadono ancora nell’indifferenza generale […] Le cooperative di costruzione da tempo lavorano su processi di aggregazione e innovazione per contenere i costi e offrire valore aggiunto al mercato, con l’obiettivo di sostenere l’occupazione […] Sono stati anni difficili e di sacrificio, noi abbiamo fatto e faremo la nostra parte, ma anche il Governo deve mettere in campo adeguati investimenti per rilanciare la crescita dell’economia. Ci aspettiamo che si possa partire dalle opere più urgenti: la riqualificazione urbana, la messa in sicurezza del territorio e l’adeguamento infrastrutturale del Paese”. Ancpl oggi raggruppa 1.026 cooperative e 5 consorzi con un volume d’affari consolidato di circa 11,58 miliardi di euro, 35.200 addetti dei quali 24.500 soci cooperatori. La maggior parte delle imprese opera nei settori delle costruzioni, dell’industria e della progettazione: tutti comparti pesantemente colpiti dalla crisi economica degli ultimi anni. Al Congresso, che a conclusione dei lavori ha confermato alla presidenza Carlo Zini, hanno preso parte moltissime autorità. Fra queste il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti, il Ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi e il Ministro dell’Ambiente e del Territorio Gian Luca Galletti, oltre a esponenti del mondo industriale come Pietro Ciucci Presidente di ANAS, Giovanni Castellucci AD di Autostrade per l’Italia, Mauro Moretti AD di Ferrovie dello Stato Italiane e Carlo Cimbri AD UnipolSai. Non hanno inoltre mancato l’importante appuntamento Vasco Errani Presidente della Regione Emilia Romagna, Paolo Buzzetti Presidente di ANCE, Walter Schiavella e Maurizio Landini, rispettivamente Segretario Generale Fillea e Fiom CGIL e Luciano Violante Presidente di Italiadecide.
SOLIDARIETA'
Con Radiobruno per gli asili alluvionati CMB ha accolto con grande favore l’iniziativa promossa da Radio Bruno e Paolo Belli: lanciare uno spettacolo dedicato a Giuseppe Salvioli, vittima dell’alluvione che ha colpito Bastiglia e Bomporto lo scorso gennaio. Così ha preso forma “Teniamo botta 2”, finalizzato alla raccolta fondi per il recupero tempestivo degli asili invasi dal fango. Animato da alcuni fra i più grandi nomi della musica e dell’intrattenimento in Italia, l’evento si è tenuto lo scorso 28 febbraio al Palasport di Modena. Con l’alluvione dei mesi scorsi il territorio emiliano, ancora segnato dal terremoto del 2012, è stato nuovamente messo a dura prova. In un’area ampia quasi 80 chilometri quadrati, circa 25.000 persone sono state costrette ad abbandonare le proprie casa invase da acqua e fango, affrontando una nuova catastrofe ad appena un anno e mezzo dal terremoto. CMB ha sempre cercato di offrire il suo contributo nei momenti drammatici che hanno toccato il territorio in cui è per tradizione radicata. Come già è stato nel caso del sisma del 2012, la cooperativa si è adoperata per garantire il maggior sostegno possibile alle persone colpite, fra le quali anche alcuni soci dell’impresa.
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