InCorso #36 – opinioni e notizie in CMB

Page 1

Periodico trimestrale di opinioni e notizie - Anno IX. N° 36- Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB MO.

IN CORSO Opinioni e notizie in CMB NUMERO

36 07/2015

Tre padiglioni per Expo I padiglioni di Francia, Thailandia e Corea del Sud consegnati con perfetto tempismo


A 09 / N 36 / P 02

INDICE / COLOPHONE

Scripta manent Parola di verbale. Il vice direttore e cassiere Caliumi Celeste mette a conoscenza del consiglio le infinite difficoltà delle esazioni che non arrivano mai in tempo a soddisfare, come si vorrebbe, la richiesta dei Fornitori. Questi ultimi, salvo qualcuno, pretendono il pagamento dei loro prodotti alla consegna, mentre chi fa costruire, ed in special modo il municipio, indugia ed è indifferente a finanziare chi costruisce.

IN QUESTO NUMERO PAG. 4 / MILANO

Il mondo prende casa al Villaggio Expo Fino a dicembre 2015 ospiterà le delegazioni provenienti da tutto il mondo e oltre 1.500 persone

15 Settembre 1920

PAG. 5 / PRIMO PIANO

Tre spazi per tre paesi CMB e CMC hanno realizzato i padiglioni Expo di Francia, Thailandia e Corea

CMB regge la sfida Un giro d’affari intorno ai 510 milioni di euro e un utile netto di 4,1 milioni di euro: ecco i risultati del bilancio 2014

SCANNER

a

CMB sotto scatto

In questo inCorso, la redazione saluta con affetto Andrea Rosa, che per alcuni anni si è occupato della rubrica “Scanner” selezionando con grande cura le fotografie scattate dai soci di CMB. Il testimone passa al collega ed esperto fotografo Domenico Cichetti che, dal prossimo numero del giornale, si occuperà della rubrica.

Periodico trimestrale di opinioni e notizie Anno IX. N° 36 Direttore responsabile: Paolo Zaccarelli Redazione: Francesca Martinelli, Sara Lelii, Luca Padovano, Federico Sarti Contatti: Martinelli. Francesca@cmbcarpi.it Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB MO . Proprietario: CMB Società Cooperativa Via Carlo Marx, 101, CARPI (MO) . Registrato al Tribunale di Modena il 26/06/2006 con il n° 1810. Progetto grafico: Hic Adv Stampa: Nuovagrafica

inCorso on-line

Puoi scaricare questo e gli altri numeri all'indirizzo: http://www.cmbcarpi.it/ comunicazione_houseorgan. php?categoria=house

Ecco cosa significano i codici in testa ad ogni pagina A = anno di pubblicazione N = numero della rivista P = numero di pagina

Teem, radiografia di un successo

Continua il nostro viaggio nei cantieri d’Italia, dove i nostri soci si concedono qualche evasione culinaria. Un modo per viaggiare insieme a loro.

NUMERO

36

Codice alfanumerico

PAG. 13 / ZOOM

Cantieri Gastronomici i Con i soci in trasferta

Opinioni e notizie in CMB

inCorso

PAG. 9 / ASSEMBLEA Tratto dal Verbale del Consiglio Direttivo della Cooperativa Muratori

IN CORSO

Conclusi i lavori sulla Tangenziale est esterna di Milano si raccolgono i primi risultati

PAG. 20 / SCHEDA LAVORO

La stazione di Verona Porta Nuova si rinnova

Stampato su carta certificata FSC® proveniente da foreste gestite in maniera corretta e responsabile secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici.Per info: www.fsc-italia.it

Un intervento ha permesso la riqualificazione dell’edificio centrale e la riorganizzazione del Piazzale XXV Aprile

RUBRICHE IN CORSO P. 3 / CORREVA L’ANNO

P. 22 / PAGINE I.T.

Millenovecentocinquantaquattro

Uber quando la tecnologia abilita il business

P.16 / SCANNER

P. 23 / CANTIERI GASTRONOMICI

CMB sotto scatto

Il gusto intenso del Pollino

P. 18 / DIALOGHI Vite di cantiere

TERNO AL LOTTO

Gioca i nostri numeri

90 3

Come le nazionalità ospitate nel Villaggio Expo

16

Maggio, il giorno d’inaugurazione della Tangenziale est esterna di Milano

I padiglioni di Francia, Thailandia e Corea realizzati per l’esposizione universale


A 09 / N 36 / P 03

STORIA / MAESTRA DI VITA

Correva l’anno 

Immagini da un altro secolo

1954

Nozze d’oro per la coop Braccianti In occasione del Cinquantesimo dalla fondazione della Braccianti, i figli dei soci ritirano regali e premi. Una festa che dura un giorno, con pranzo e spettacoli, per celebrare anni di crescita della cooperativa.

A cura di: Francesca Martinelli


A 09 / N 36 / P 04

MILANO / RICOSTRUZIONI

Il mondo prende casa al Villaggio Expo Di Paolo Gruppo

Oggi ospita le delegazioni di tutto il mondo, domani sarà convertito in residenze di edilizia convenzionata

D

ove si respira davvero la multiculturalità che Expo 2015 ha portato a Milano? Al Villaggio Expo: da marzo a dicembre 2015, Expo Village è la casa delle delegazioni partecipanti a Expo Milano 2015. Qui saranno accolti più di 1.500 ospiti provenienti da 90 Paesi di ogni parte del mondo. Situato a Cascina Merlata, nella zona nordovest di Milano, il Villaggio Expo svetta con le sue sette torri per complessivi 397 alloggi e una serie di spazi collettivi, tra cui una palestra

ben attrezzata, un'area living, una sala culto e un servizio di assistenza medica in situ. CMB, che ha partecipato alla realizzazione, forte dell'esperienza consolidata sul territorio, ha messo la sua competenza a disposizione per gestire in Expo Village tutte le attività di global service e facility management, offrendo servizi di alta qualità che consentano agli ospiti di abitare al meglio. Al termine della manifestazione, il Villaggio sarà convertito in residenze di edilizia convenzionata e servizi per la comunità.


A 09 / N 36 / P 05

PRIMO PIANO / EXPO

Tre spazi per tre paesi Corsa contro il tempo di CMB e CMC per consegnare gli spazi espositivi di Francia, Thailandia e Corea realizzati per l’esposizione universale A cura di Stefano Frascoli e Fabrizio Cafarelli / Foto di Domenico Cichetti

Il Consiglio di Amministrazione e tutti i soci di CMB ringraziano i tecnici, le maestranze e tutte le persone delle Divisioni dei Territori e Centrale che con il loro impegno e dedizione hanno reso possibile la realizzazione in tempi da record dei cantieri legati all’Expo: i tre padiglioni di Francia, Thailandia e Corea del Sud, le urbanizzazioni e il parcheggio di Cascina Merlata, le torri di Expo Village, la viabilità d’accesso all’area di Expo 2015 e la Tangenziale Esterna Est di Milano.

L

e due cooperative CMC di Ravenna e CMB di Carpi, in joint venture, hanno vinto la sfida di consegnare in tempo per il taglio del nastro di Expo Milano 2015 i tre padiglioni di Francia, Thailandia e Corea, realizzati per l’esposizione universale. Una sfida impegnativa che ha visto in prima linea i soci delle due cooperative impegnati 24 ore su 24, lavorando contro il tempo e sotto pressione per garantire ai rispettivi stati di veder rappresentato il proprio Paese.


A 09 / N 36 / P 06

PRIMO PIANO / EXPO

FRANCIA Tema:

Produrre e nutrire diversamente

Progettista architettonico:

X-TU + Aln Atelien Architecture

Scenografia:

Studio Adeline Rispal

Paesaggio:

Studio La Verne

Progettista strutturale:

B&C associati

General contractor: Strutture in legno:

Padiglioni EXPO Scarl, Direttore tecnico cantiere

Ing. Frascoli Stefano Simonin Sas

Principali tecnologie legno lamellare utilizzate: Superficie coperta:

Padiglione Francia I l padiglione Francia è stato concluso il 24 aprile, circa un anno dopo aver vinto la gara del Ministero dell’Agricoltura francese, che prevedeva progettazione, costruzione, manutenzione e smontaggio. Realizzato interamente in legno lamellare proveniente dal Massiccio del Jura, è stato progettato dagli studi di architettura X-TU e ALN Atelien Architecture. Sviluppato su tre livelli, il padiglione si distende in una coreografia di rilievi e depressioni, sezionata e rovesciata per mostrarne l’interno, ricco di concavità e convessità. Nell'area frontale al padiglione è stato realizzato il giardino della diversità agricola francese, attraverso il susseguirsi di cereali, coltu-

re miste e alberi da frutto. I lavori proseguono con la manutenzione del verde: per sei mesi un gruppo di agricoltori curerà 60 specie vegetali sotto lo sguardo curioso dei visitatori. A conclusione di Expo 2015 la struttura del padiglione francese verrà smontata e riutilizzata in Francia. Il fabbricato ha una superficie a pianta rettangolare di dimensioni 55 m x 34 m e si articola in un piano terra, con funzione espositiva, e due livelli superiori che ospitano uffici, spazi di ristorazione e ricreativi. Realizzato completamente in legno, dalle strutture curvilinee ai pavimenti sino alle facciate, propone un’ampia gamma di soluzioni tecnologiche abbinate alle forme libere del

2.000 mq

progetto. Le strutture curve, primarie e secondarie si intrecciano a formare degli alveoli quadrati, all’interno dei quali sono sospesi sulla testa dei visitatori circa 15mila prodotti di origine francese; la facciata è composta da elementi verticali in larice che proteggono l’edificio dall’irraggiamento solare. I nodi strutturali sono tutti realizzati con giunti metallici a scomparsa; a completare le strutture in elevazione sono presenti i corpi scala in acciaio che, oltre a portare parte dei carichi dei solai in legno, risultano utili a formare un unico corpo, realizzando una struttura globalmente controventata atta ad assorbire le forze orizzontali.


A 09 / N 36 / P 07

PRIMO PIANO / EXPO

Padiglione Thailandia C onsegnato il 27 aprile, in circa sei mesi dall’avvio delle strutture fuori terra, il padiglione della Thailandia si affaccia su una delle vie d’acqua interne al sito espositivo. La sua geometria è caratterizzata dal volume centrale che riprende il Ngob, tipico cappello dei contadini e da una rampa di accesso coperta con un muro rivestito a mosaico che richiama il Naga, un drago della cultura thailandese. L’intero edificio ricopre una superficie di 2.950 mq, con una lunghezza di 100 m e una larghezza di 30 m, l’altezza arriva a 11,80 m nel corpo principale, mentre il Ngob arriva fino a 15 m. Esternamente sul prospetto principale si affacciano le risaie e il mercato galleggiante, mentre lo spazio sul fronte sud-est – antistante l’area del negozio di prodotti tipici e la Fontana del Naga – è attrezzato con panchine e delimitato da un prato. Dopo aver eseguito gli scavi e la platea di fondazione in cls, le strutture in elevazione sono state realizzate in carpenteria metallica con solai in cls su lamiera grecata. L’area del Naga si compone essenzialmente di due par-

ti: la prima che consente l’accesso dei visitatori all’edificio principale, la seconda adibita a ospitare il negozio e la fontana. La struttura di copertura della rampa di ingresso è composta da colonne circolari in legno lamellare e travi in legno a sezione rettangolare, la copertura è costituita da pannelli di policarbonato trasparente con delle reti in fibre naturali che proteggono dal sole. Il cappello Ngob è costituito da una struttura metallica portante su cui sono fissati circa 500 elementi in legno diversamente inclinati che fungono da frangisole. L’edificio principale, si sviluppa su tre livelli fuori terra che ospitano al piano terra gli uffici, la zona vip e i locali di servizio: le sale espositive si trovano al primo e secondo piano, la copertura con finitura in legno del Ngob è riservata ai vip, le altre coperture sono realizzate con il sistema di tetto verde. Le facciate principali sono rivestite in lastre di alluminio rinforzato con finitura a specchio disposte secondo tre diverse angolature, mentre il prospetto rimanente ha la struttura portante a vista ed elementi metallici disposti a losanga

THAILANDIA Tema:

Nutrire e deliziare il mondo in modo sostenibile

Progettista architettonico:

OBA The Office of Bangkok Architects

Progettazione esecutiva locale:

Work in Progress Srl

General contractor Italia:

Direttore tecnico di cantiere

Principali tecnologie utilizzate:

carpenteria metallica

Superficie coperta:

2.950 mq

Padiglioni EXPO Scarl, Ing. Fabrizio Cafarelli

per il posizionamento di piante rampicanti. Tutte le partizioni interne e le pareti perimetrali sono realizzate con sistemi a secco, la parte espositiva del padiglione è composta da tre sale che ospitano produzioni multimediali, la prima con proiezioni a 360° sotto il cappello, la seconda con una parete Led di oltre 200 mq e più di 400 mq di alluminio riflettente sulle altre superfici, la terza è una sala cinematografica.


A 09 / N 36 / P 08

PRIMO PIANO / EXPO

Padiglione Corea del Sud

I

l Padiglione della Corea, consegnato il 30 aprile, è stato progettato e realizzato ispirandosi al tema architettonico del “Moon Jar”, il tradizionale vaso di ceramica utilizzato per la conservazione dei cibi, che in occasione di Expo Milano 2015 diventa luogo di dialogo e confronto sull’alimentazione del futuro. Situato nell’area tra il Decumano, la Cascina Triulza, il giardino e il canale e a ovest del padiglione Brasile, ha una facciata ondulata sollevata da terra che avvolge l’intera struttura. Il Padiglione si articola su 4 livelli funzionali: il piano terra destinato all’accoglienza, dove si trovano i servizi di “food & beverage” e lo spazio shop; il piano primo con lo spazio esposi-

tivo, il secondo adibito ad uffici e la copertura superiore a verde. Caratteristiche principali di questo edificio sono la monumentalità e l’essenzialità, effetti ottenuti tramite grandi cupole realizzate in carpenteria metallica e tamponamenti con sistemi a secco. Gli spazi espositivi sono vasti e ampi, i colori utilizzati sono il bianco e il nero, in modo che l’attenzione del visitatore si concentri sul messaggio dell’esposizione più che sull’edificio. Anche la forma esterna ed i materiali utilizzati sono essenziali, conferendo all’insieme un aspetto moderno, che rispecchia l’immagine che la Corea del Sud vuole dare di sé.

COREA DEL SUD Tema:

Sei quello che mangi

Committente:

Posco Engineering Co, Ltd

General contractor Italia:

Padiglioni EXPO Scarl, Direttore tecnico cantiere

Ing. Carlo Parmigiani

Principali tecnologie utilizzate:

carpenteria metallica

Superficie coperta:

3.880 mq


A 09 / N 36 / P 09

ASSEMBLEA / BILANCIO 2014

CMB regge la sfida A cura della Redazione / Foto di Fabio Boni

Con un giro d’affari intorno ai 510 milioni di euro e un utile netto di 4,1 milioni di euro, la cooperativa si mantiene competitiva. Lo dicono i dati del bilancio 2014 presentati all’assemblea dei soci lo scorso 30 maggio

I

l 2014 segna il settimo anno consecutivo della più grave crisi del settore delle costruzioni. In un quadro di grande riduzione degli investimenti, CMB si è dimostrata in grado di mantenere la sua posizione competitiva, chiudendo il bilancio consuntivo con dati in linea con quelli previsti. Il giro d’affari della cooperativa si colloca sui 510 milioni di euro, grazie al recupero della redditività operativa e alla riduzione dei costi di struttura. La struttura patrimoniale del Gruppo CMB si conferma solida e ben equilibrata con un livello di indebitamento in calo e in-

feriore alla media di settore. Il bilancio civile 2014 presenta, quindi, un utile prima delle imposte di 7 milioni, con un risultato netto che si attesta a 4,1 milioni di euro. Il risultato raggiunto preserva la dimensione aziendale e con essa i livelli occupazionali anche se, per far fronte alla carenza di lavoro, si è fatto ricorso all’utilizzo degli ammortizzatori sociali. Per quanto riguarda le nuove acquisizioni per il 2014, il dato si attesta a circa 400 milioni con un valore inferiore agli obiettivi fissati. Principale causa del calo delle acquisizioni è la significativa contra-


ASSEMBLEA / BILANCIO 2014

zione dei bandi di gara a livello nazionale, CMB può comunque vantare alcune acquisizioni di grande pregio sul mercato nazionale: il nuovo progetto Eataly nell’area ex CAAB di Bologna, la ristrutturazione del comparto Sant’Agostino nel centro storico di Modena e la nuova sede della Fondazione Feltrinelli a Milano. Il portafoglio lavori si posiziona, quindi, a circa 1,261 miliardi di euro mentre quello servizi resta stabile a 1,643 miliardi di euro. Sono stati questi i dati presentati ai soci riuniti in assemblea lo

scorso 30 maggio da Marcello Modenese e Alessandro Bulgarelli, vertici della Direzione Risorse finanziarie, Pianificazione e Amministrazione. “Un bilancio fatto di luci, ma anche di alcune ombre che ha avuto uno scatto positivo negli ultimi mesi dell’anno scorso” ha precisato il presidente di CMB Carlo Zini. “Se da una parte la nostra cooperativa è riuscita a difendere i 500 milioni di fatturato, è un’anomalia per un’impresa delle nostre dimensioni oggi che questo avvenga muovendosi qua-

si totalmente sul mercato nazionale. Eppure questa è l’espressione della nostra peculiarità: un grande controllo dell’impresa da parte dei soci, la maggior parte del reddito prodotto dal comparto costruzioni e una diversificazione chiave nell’area project-servizi.” In conclusione, il presidente ha voluto introdurre gli ospiti della giornata e il direttore della Divisione dei Territori Aldo Tognetti, che – dopo aver esposto i risultati della nuova area – si è soffermato sulla partecipazione e sui valori dell’impresa cooperativa


A 09 / N 36 / P 10-11

RICAVI NETTI (valori in milioni di euro) 600 500

564,5

537,1

510,5

400 300 200 100

2012

2013

2014

UTILE NETTO (valori in milioni di euro) 7,2

7

RISULTATI ELETTORALI: RINNOVO DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE E DI SEZIONE

6 5 4 3

Per la carica di Consigliere di Amministrazione risultano eletti:

2

ARLETTI RITA

1

Legale Divisione Centrale

CACIOPPO EMILIANO Responsabile commerciale Divisione dei Territori

4,1 3,4

2012

2013

2014

PIETRICOLA CARLO Capo commessa

RICCIO UGO

Capo commessa

con un intervento accorato di ringraziamento a tutti i colleghi e i soci di CMB alla vigilia del suo pensionamento. Fra gli interventi, va ricordato quello di Paolo Zaccarelli, della Direzione Risorse umane, Organizzazione e Sistemi, che ha riportato ai soci i risultati raggiunti tramite il progetto Malawi, che volge alla sua conclusione proprio quest’anno, e l’intenzione della cooperativa di creare una borsa di studio-lavoro in memoria del collega prematuramente scomparso Stefano Covezzi e di Franco Terzi. Fra gli ospiti, è stato accolto con un caloroso applauso dei soci il presidente nazionale Anpi Carlo Smuraglia che, richiamando la Costituzione, ha parlato dell’utilità sociale della cooperazione e del lavoro come fulcro della nostra società. A conclusione dei lavori, il presidente nazionale Legacoop Mauro Lusetti è intervenuto tracciando un breve quadro del movimento cooperativo, evidenziando anche la necessità di proiettarsi verso il futuro mantenendo un ruolo centrale per la ripresa economica del nostro Paese.

PORTAFOGLIO LAVORI PER TIPOLOGIA

SALVO TOMMASO Direttore di cantiere

SIGNORINI CLAUDIO

Grandi Infrastrutture

Responsabile commerciale area Lazio

Produzione Project

Per la carica di Consigliere della Sezione Soci Sede risulta eletta:

Edilizia

FONTANA GIANNA

Capo contabile ufficio fornitori

Immobiliare Infrastrutture

Per la carica di Consigliere della Sezione Soci Lombardia risulta eletta:

BOTTA LORENA Assistente tecnico

346,7

Per la carica di Consigliere della Sezione Soci Lazio risultano eletti:

FELICIANI MARIO Direttore di cantiere

32,3

258,1 57,8

RICCIUTO FEDERICO Tecnico capo cantiere

567,8


A 09 / N 36 / P 12

ASSEMBLEA / BILANCIO 2014

APPROFONDIMENTO

Carlo Smuraglia, ospite d'onore di CMB Nato ad Ancona il 12 agosto 1923, avvocato, docente universitario, politico, Carlo Smuraglia è presidente nazionale dell’Associazione partigiani d’Italia (Anpi) dal 16 aprile 2011. A vent’anni è stato un partigiano combattente, volontario nel Corpo italiano di liberazione (Divisione Cremona, 8° armata). Poi avvocato e, come professore ordinario di Diritto del lavoro, ha insegnato alla Facoltà di Scienze politiche dell'Università Statale di Milano dal 1968 al 1999. Senatore della Repubblica dal 1992 al 2001, ha lavorato come presidente della Commissione Lavoro del Senato, ininterrottamente, dal maggio 1994 fino alla fine del suo mandato. Il 2 giugno 1980 è stato insignito dal Presidente

della Repubblica Sandro Pertini della onorificenza di “Cavaliere di Gran Croce al merito della Repubblica italiana”. All’assemblea di CMB ha parlato di Costituzione e dell’utilità sociale del movimento cooperativo, del lavoro e della dignità dell’uomo come individuo e lavoratore. Tema che si associa alla legalità e alla necessità di riordinare il tessuto etico della nostra società in modo che il cittadino possa ancora riconoscersi nella vita sociale e nelle istituzioni che guidano il Paese, oltre che nella quotidianità della società civile. Dignità, legalità e solidarietà: su questi valori si deve concentrare - secondo il professor Smuraglia - il lavoro della cooperazione, per il bene futuro dell’Italia.

Cos’è l’Anpi? L’Anpi, Associazione nazionale partigiani d’Italia è tra le più grandi associazioni combattentistiche presenti e attive oggi in Italia. Fu costituita il 6 giugno 1944 a Roma, mentre il 5 aprile del 1945 - con il decreto luogotenenziale n. 224 - le veniva conferita la qualifica di ente morale con personalità giuridica, promuovendola di fatto come associazione ufficiale dei partigiani. Oggi l’Anpi è ancora in prima linea nella custodia e nell’attuazione dei valori della Costituzione, quindi della democrazia, e nella promozione di una memoria attiva che non permetta di dimenticare quella stagione di conquista della libertà che venne chiamata Resistenza.


ZOOM / INTERVENTO IN DETTAGLIO

Teem, radiografia di un successo

A 09 / N 36 / P 13

Lo scorso 16 maggio si sono conclusi i lavori sulla Tangenziale est esterna di Milano. L’opera, realizzata in project financing con la partecipazione di CMB, è destinata a decongestionare il traffico milanese Di Igor Soglia / Foto di Nazzareno Mazzini


ZOOM / INTERVENTO IN DETTAGLIO

P

artiamo dalla fine: il 16 maggio scorso è stato inaugurato il completamento della Tangenziale est esterna di Milano (Teem), la nuova arteria autostradale (denominata A58) che si sviluppa per 32 km da Melegnano (A1 Milano-Bologna) ad Agrate Brianza (A4 Milano-Venezia) e che funge da porta d’ingresso all’autostrada BreBeMi (A35 Brescia-Bergamo-Milano). L’opera è stata realizzata in project financing da Tangenziale esterna Spa, la società concessionaria costituita ad hoc per la progettazione, costruzione e gestione che unisce progettisti, costruttori (Itinera, Pizzarotti e le principali cooperative), gestori autostradali (Gruppo Gavio, ASPI, Milano-Serravalle) e partner finanziari. CMB concorre con una quota del 4,09% nel concessionario e con una del 10,75% nel general contractor CCT incaricato della fase di costruzione.

IL PROGETTO

La Teem è destinata a decongestionare il sistema di tangenziali milanesi, che hanno da tempo raggiunto il livello di saturazione, e già dai primi giorni dopo l’apertura sta ottenendo buoni risultati in termini di traffico con oltre 40mila veicoli giornalieri. Ma la vera sfida è stata quella relativa al rispetto dei tempi e dei costi preventivati per la sua realizzazione. In un contesto generale in cui le opere incluse nella Legge Obiettivo del 2001 stentano a concludersi (ad oggi solo l’8%) e registrano costi lievitati (+40% rispetto alle stime iniziali), con la Teem siamo di fronte ad un raro esempio di come è stato possibile “governare” la fase progettuale e “gestire” la fase esecutiva in un contesto particolarmente complesso come quello milanese. In questo senso il coinvolgimento dei soci costruttori fin dall’avvio della progettazione definitiva (luglio 2009), con le funzioni di verifica tecnica e di valorizzazione economica, è

risultato un elemento di straordinaria importanza in quanto ha permesso di raggiungere il duplice risultato di scegliere soluzioni tecniche idonee per il rispetto di tempi e costi e di limitare al massimo il contenzioso in fase di realizzazione. Analoga lungimiranza si è avuta in fase di approvazione del progetto definitivo (aprile 2011) in cui, a seguito di un aumento dei costi legati alle opere compensative richieste dal territorio e agli espropri, si sono individuate varianti di progetto comportanti un risparmio di circa 100 milioni di euro, rendendo in questo modo sostenibile il piano economico finanziario dell’opera. Altra peculiarità è stata l’adozione di un piano di gestione delle terre e rocce da scavo che consentisse il riutilizzo di circa 9 milioni di metri cubi di terreno di scavo per la formazione dei rilevati e per la produzione di calcestruzzo e conglomerati bituminosi, riducendo il ricorso a cave di prestito con benefici ambientali oltre che di garanzia dell’approvvigionamento.


A 09 / N 36 / P 14-15

TEEM – I NUMERI TRACCIATO AUTOSTRADALE Sviluppo totale:

32 km

Configurazione:

3 corsie più emergenza per senso di marcia

A4 Torino-Trieste, Interconnessioni con altre autostrade: A35 Brebemi, A1 Milano-Napoli Svincoli:

6

Gallerie artificiali:

1 km

Trincee:

8,7 km

Viadotti:

2,1 km

OPERE VIARIE CONNESSE Nuova realizzazione: 38 km Riqualificazione:

15 km

Piste ciclabili:

30 km

ENTI PUBBLICI INTERESSATI DALLE OPERE Provincie:

3

Comuni:

34

Tutto questo ha permesso l’avvio della fase realizzativa vera e propria nel giugno 2012 con l’affidamento al general contractor CCT e con un cronoprogramma assolutamente sfidante che prevedeva la consegna dell’asse autostradale nel maggio 2015 in concomitanza con l’Expo con una durata ulteriormente ridotta (35 mesi comprensivi di progettazione esecutiva, risoluzione interferenze ed acquisizione aree) a causa delle lungaggini della “burocrazia” che aveva impiegato oltre 7 mesi per la sola registrazione alla Corte dei conti dell’approvazione Cipe.

tardo di 10 mesi nella stipula della convenzione tra i due concessionari. È stata necessaria la realizzazione di una deviazione di entrambe le carreggiate dell’autostrada, per garantire il traffico su un’arteria che è la più trafficata d’Europa: si è trattato di un intervento di assoluto rilievo vista la necessità di operare durante chiusure notturne con un ingente dispiegamento di uomini e mezzi. Alla deviazione è seguita la realizzazione della galleria centrale di sottopasso in soli quattro mesi e il successivo riposizionamento della sede autostradale sul sedime originario.

LA STRUTTURA OPERATIVA

GALLERIA SOTTO LA METROPOLITANA

La struttura operativa scelta è stata quella basata su un general contractor “leggero” e su tre lotti costruttivi affidati alle tre principali componenti delle società di costruzione (cooperative, Pizzarotti, Itinera subentrata ad Impregilo). Scelta vincente in quanto si è dato modo a ognuno di esprimere la propria potenzialità operativa evitando possibili “ingessamenti” decisionali legati a visioni imprenditoriali molto distanti tra loro e incompatibili con la necessità di produzioni con picchi di oltre 50 milioni di euro al mese. CMB ha partecipato con personale proprio nel Lotto a nord (consortile Norte insieme a CMC, Coopsette e Unieco) e con una partecipazione societaria nel lotto centrale (consorzio ArcoTeem). Inoltre, per conto di Norte, ha realizzato tutte le opere impiantistiche e parte delle pavimentazioni stradali.

LOTTO NORTE

Per quanto riguarda il lotto Norte, l’intervento più significativo è stato quello riguardante l’interconnessione con la A4, una vera e propria corsa contro il tempo causata dal ri-

Analogamente complessa la costruzione della galleria sotto la metropolitana MM2. Anche qui il vincolo di mantenere attivo il servizio, ad eccezione di un breve periodo, ha fatto optare per la tecnica del “manufatto a spinta” consistente nella realizzazione fuori opera dell’opera in calcestruzzo e del suo successivo posizionamento tramite spinta di oltre 40 m con l’ausilio di martinetti idraulici. Il tutto per un manufatto del peso di 16mila tonnellate in una zona interessata da un livello di falda quasi superficiale che aveva preventivamente richiesto l’effettuazione di iniezioni di consolidamento del rilevato ferroviario controllato mediante monitoraggio continuo dei binari. Questi elementi rendono ancora più significativo l’avvenuto rispetto del cronoprogramma contrattuale e dei costi preventivati e conferma che, nel contesto attuale, la leva per ottenere buoni risultati economici non è la ricerca di maggiori ricavi ma l’ottimizzazione dei costi attraverso un’attenta gestione del processo realizzativo in tutte le sue componenti, da quello progettuale a quello operativo di cantiere.


EFFETTO CMB / MESSA A FUOCO

A 09 / N 36 / P 16

SCANNER

a

A cura di: Domenico Cichetti

CMB sotto scatto

Domenico Cichetti Un fotografo per CMB Nasco a Bologna nel lontano 1963, ma vivo in Lombardia ormai da più di 40 anni. Lavoro in CMB dal 2005, sempre nel settore Immobiliare della sede di Milano, dove mi occupo della stesura delle simulazioni immobiliari e del controllo della progettazione edilizia in tutte le sue fasi di sviluppo. La passione fotografica mi accompagna sin da ragazzo. Sono stato testimone dell’evoluzione tecnica dei mezzi di ripresa, molti dei quali fanno ancora parte della mia collezione. Il passaggio dal sistema analogico a quello digitale, in aggiunta alla diffusione della cultura fotografica attraverso il web, mi ha permesso negli ultimi anni di sperimentare e diversificare l’esperienza.

1

Collaboro anche con lo staff di una piccola comunità fotografica e, insieme ad un gruppo di fotografi sparsi in tutta Italia, condivido alcune nostre opere tramite piccole mostre e pubblicazioni. Ritengo che il supporto cartaceo sia fondamentale per una fruizione completa di un’immagine fotografica, anche se ripresa con metodi digitali. La provenienza dal sistema analogico ha lasciato un altro segno: la passione per il bianco e nero. Molti degli scatti che realizzo sono cercati pensando alla stampa senza colori. Mi affascinano sia le foto di architettura e degli spazi urbani, sia le foto di strada in cui l’umanità è ripresa con gesti ed espressioni spontanee. Non ho la pretesa di descrivere la realtà con le mie immagini, cerco semplicemente di trasmettere ciò che vedo.

2 In questa pagina: 1 Arte e vento 2 Rimini

Nella pagina a fianco: 3 Vertigine 4 Belle senz'anima 5 La Perla 6 Moderne riflessioni 7 Effimero 8 Realtà irreale


EFFETTO CMB / MESSA A FUOCO

A 09 / N 36 / P 17

3

4

6

5

7

8


DIALOGHI / STORYTELLING

DIALOGHI

A tu per tu con i soci

VITE DI CANTIERE Intervista a Federico Sarti, Direttore commerciale Divisione Centrale: dopo dieci anni in produzione occupandosi di edilizia e ristrutturazioni, oggi cura i rapporti commerciali con i committenti pubblici e privati, seguendo da vicino alcuni fra i maggiori interventi di CMB.

A 09 / N 36 / P 18 Ciao Federico, sono ormai diversi anni che lavori in CMB e hai avuto occasione di vivere al suo interno due esperienze diverse. Hai cominciato in produzione: di cosa ti sei occupato nello specifico? Ho fatto il mio ingresso in CMB nel luglio del 1998 come collaboratore esterno: era appena stato costituito il Settore Ristrutturazioni e vi venni inserito come assistente tecnico di cantiere. Si trattava principalmente di coordinare piccole ristrutturazioni conto terzi, (era l’inizio dell’era delle detrazioni IRPEF), in cui ogni tecnico si occupava un po’ di tutto. Eravamo una piccola squadra autonoma che operava dallo studio del lavoro fino alla contrattualistica e, anche se il giro d’affari era modesto, dava ottime soddisfazioni. Inoltre l’attività era d’interesse per una mia attitudine al restauro. Nel gennaio del 1999 venni assunto nello stesso ruolo che ormai ricoprivo dall’estate precedente. Da lì, con il crescere delle opportunità, sono passato alla commessa di Claudio Camellini come direttore di cantiere. Nel frattempo erano cambiati anche la tipologia dei lavori di cui mi occupavo, sia per le dimensioni che per le committenze. Erano gli anni della forte crescita di CMB e a Carpi iniziai ad occuparmi dei lavori di restauro e di consolidamento a seguito del sisma del 1996: ho seguito i cantieri di Palazzo Scacchetti (sede del Municipio cittadino), del Teatro Comunale e del di Palazzo Pio. Il 29 maggio 2012, il giorno della grande scossa a Carpi, dopo mezz’ora corsi in piazza, e fu una grande soddisfazione accorgersi che i lavori fatti avevano ben resistito. Negli anni successivi venne costituita una mia commessa, di cui ricordo con piacere la realizzazione della sede Unipol in via Stalingrado a Bologna. Come è avvenuto il tuo passaggio a quella che era la Direzione Marketing? Un giorno, si erano da poco concluse le celebrazioni del Centenario del 2008, Ruben Saetti mi disse che mi doveva parlare. Non so come, ma avevo capito: mi stava per proporre un percorso all’interno della Direzione Marketing per subentrare a Gianfranco Cavatton, seguire quindi i grandi committenti pubblici a livello nazionale. Visto che il lavoro in cantiere mi dava grande soddisfazione, gli chiesi se era previsto che potessi dire di no. La sua risposta? “Assolutamente no.” Così ho accettato questo “cambio d’agenda”, si trattava di rimettersi in gioco. Gianfranco è stato veramente disponibile, dimostrando un grande spirito di intergenerazionalità cooperativa: per oltre un anno siamo stati fianco a fianco trasmettendomi per intero la sua professionalità, presentandomi persone, passandomi con-


A 09 / N 36 / P 19

DIALOGHI / STORYTELLING

IERI

A sinistra, Federico Sarti sui tetti di Palazzo Pio. Sopra con il gruppo di lavoro nelle stanze del castello. A destra, con Claudio Camellini all’inaugurazione dell’Hotel Touring a Carpi.

“Sin dalla mia infanzia, quando seguivo mio padre che era direttore di cantiere, ho respirato aria di mattoni. Il cantiere l’ho visto sempre come una fucina, dove l’organizzazione è tutto” tatti. Si andava dal numero di telefono di un progettista a quello di una trattoria a buon prezzo! Come è stato affrontare il cambiamento? È stato un po’ come cambiare lavoro: nuovi colleghi, contatti esterni completamente cambiati, diverse responsabilità. Nonostante si sia trattato quasi di un “reset” dal punto di vista lavorativo, le conoscenze e le competenze acquisite in produzione restano un bagaglio importante per la mia professionalità anche oggi. Prima dicevi che amavi molto il tuo lavoro in cantiere: c’è qualcosa che ti manca ancora oggi? Sin dalla mia infanzia, quando seguivo mio padre che iniziò la sua carriera come direttore di cantiere, ho respirato “aria di mattoni”. Il cantiere l’ho visto sempre come una fucina, dove l’organizzazione è tutto. In un certo senso è proprio l’odore di cantiere a mancarmi, ovvero tutto quello che ci sta dentro. Il rapporto con chi materialmente crea, il trovare insieme le soluzioni tecniche ai problemi che si vengono a creare, rendersi conto che si realizza qualcosa e che si sta lasciando un segno. Il nostro settore vive marginalità bassissime purtroppo, ma a dispetto di ciò lascia segni fortissimi nel territorio.

Fra le scommesse di CMB per superare la crisi, c’è quella di mantenere saldo il presidio sui lavori pubblici. Come sta cambiando oggi il mercato a seguito della peggiore crisi economica del mondo moderno? Oggi ci muoviamo su un mercato che si è impoverito di opportunità sia per quanto riguarda il settore pubblico che privato. Per questo motivo, nonostante la riduzione dei player, la competitività sulle gare nazionali è aumentata moltissimo e tutte le grandi imprese faticano a gestire le strutture imprenditoriali che prima venivano impiegate sul mercato interno. Oggi risultano difficilmente riconvertibili! Per sintetizzare: le opportunità di sviluppo sono rare e la crisi profonda. Tutte le imprese per sopravvivere sono chiamate a trasformarsi in modo da riuscire a competere su un mercato che per diverse decine di anni non avrà le stesse opportunità a cui eravamo abituati. Ci saranno sempre meno grandi opere da realizzare e ci si dovrà abituare a lavorare su tutto il territorio nazionale ma in maniera frammentata, con commesse di dimensioni certamente inferiori, fatte di manutenzioni e difesa del territorio. La produzione non sarà più sufficiente per resistere, dovremo necessariamente trasformarci.

Macrolotto sull’Autostrada Salerno-Reggio Calabria: due battute. Si tratta della più importante commessa mai acquisita da CMB: sono stati ben spesi i 5 anni di contenzioso per trattenerla, dato che opportunità di queste dimensioni si faranno sempre più rare nei prossimi anni. Andrebbe vissuta come una palestra di esperienze per formare i nuovi tecnici della “futura” CMB, in quanto dal punto di vista tecnico presenta ogni genere di variabile si possa ritrovare in un’infrastruttura. Un’ultima domanda sul tuo ruolo di consigliere di amministrazione: che cosa significa per te avere la possibilità di “vedere” CMB da due diverse angolazioni? Ho iniziato il secondo anno del mio terzo mandato da consigliere e posso dire che si tratta di un’esperienza unica di condivisione e partecipazione cooperativa alle strategie dell’azienda. In questo momento storico, poi, risulta particolarmente difficile in quanto si è chiamati a prendere decisioni che toccano temi molto importanti per la cooperativa, che “vanno a casa della gente”, e responsabilmente, te li porti con te la sera al rientro dal lavoro. Tuttavia è stimolante poter partecipare a quelle scelte che delineeranno la CMB del futuro e scommettere sulle persone che ne faranno parte.


SCHEDA LAVORO / GRANDI STAZIONI

La stazione di Verona Porta Nuova si rinnova Di Ugo Riccio / Foto di Paolo Lorenzi

L

a stazione ferroviaria di Verona Porta Nuova cambia look. Grazie all’intervento di riqualificazione portato a termine da CMB, su commissione di Grandi Stazioni Spa, è stato possibile il recupero e l’adeguamento funzionale del fabbricato principale oltre che del piazzale antistante. L’obiettivo da raggiungere consisteva nell’ottimizzare tutte le aree e le percorrenze esistenti nell’edificio, recuperando nuovi spazi da dedicare ai servizi ferroviari: tutto questo a partire dal piano interrato, (con l’ampliamento della cabina di fornitura elettrica, uno scavo per l’esecuzione di vasche di accumulo antincendio e una nuova scala in cemento armato), fino ad arrivare alla copertura dove sono stati riorganizzati in vani tecnici i mac-

chinari impiantistici. Al piano terra è stata realizzata un’isola vetrata sul lato est dell’ingresso principale, con lo scopo di richiamare lo stesso andamento flessuoso del lato opposto, ed è stato introdotto un nuovo corridoio a collegamento fra la biglietteria e il secondo sottopasso verso i binari. Al piano ferro, sono stati creati affacci vetrati in corrispondenza dell’atrio principale a doppia altezza, (il tutto salvaguardando le finiture e le peculiarità date dall’affresco e dai lucernari), e un ulteriore volume sul fronte del binario 1, così da ampliare le superfici da destinare a servizi commerciali. Fra le infrastrutture complementari alla stazione, l’intervento ha interessato principalmente la riorganizzazione funzionale di Piaz-


A 09 / N 36 / P 20 - 21

Un intervento di riqualificazione ha ottimizzato tutte le aree dell’edificio e ha permesso la riorganizzazione funzionale del Piazzale XXV Aprile INAUGURAZIONE

Sopra a destra, il sindaco Tosi al taglio del nastro della stazione ferroviaria lo scorso 20 marzo.

zale XXV Aprile, un fondamentale nodo di scambio intermodale a livello urbano ed extra-urbano. È stato realizzato il nuovo terminal bus, allargato il marciapiedi di via G. Cardinale, realizzato un parcheggio interrato, ripavimentata completamente la superficie di 42.300 mq del piazzale. L’edificio terminal bus si trova tra le due aree destinate ai capolinea delle linee di trasporto pubblico: il fabbricato è composto da tre volumi, uno centrale per servizi igienici e due laterali di servizio, tra i quali si frappongono due atri passanti, sui quali sono collocate le risalite del parcheggio interrato. Un'unica copertura piana protegge questi due spazi di transizione, dando alla struttura un’immagine unitaria.

Il parcheggio interrato è posto al di sotto del piano di Piazza XXV Aprile con posizione baricentrica rispetto al fabbricato della stazione e si sviluppa su un unico piano interrato. La superficie complessiva è di 8.300 mq circa per una capacità complessiva di 290 autoveicoli e 44 moto. La sistemazione superficiale della piazza ha previsto la riorganizzazione dei flussi di transito pedonale, nuovi marciapiedi e pavimentazione, aree sistemate a verde, piste e parcheggio per biciclette. Il progetto ha completamente ridefinito lo spazio pubblico presente nella piazza, attraverso una radicale riorganizzazione dei diversi flussi di utenza, caratterizzandola come nodo di scambio principale con la città.


PAGINE IT / INNOVAZIONE

A 09 / N 36 / P 22

PAGINE I.T. 

A cura di: Luca Padovano

Nuovi strumenti, nuove tecnologie, nuove relazioni

UBER

QUANDO LA TECNOLOGIA ABILITA IL BUSINESS

L’app che offre un servizio taxi privato scatena la rabbia dei tassisti regolari e si scontra con i tribunali

I

n questi giorni è salito all’onore delle cronache la questione “Uber contro tassisti milanesi”. Uber è un'azienda americana (con sede a San Francisco) presente in decine di città in tutto il mondo. Fornisce un servizio di trasporto automobilistico privato attraverso un'applicazione software mobile (come si dice adesso, una “app”, da installare su uno smartphone come quelli in dotazione al personale CMB) che mette in collegamento diretto passeggeri e autisti. A ben vedere, la questione ha poco a che fare con i tassisti e molto a che fare con i grandi cambiamenti che la tecnologia sta portando nella nostra vita di tutti giorni e nelle nostre attività lavorative, anche in CMB. Vale quindi la pena di fare qualche considerazione a riguardo. Partiamo dal punto centrale. Uber esiste perché esiste la tecnologia mobile (prima di tutto smartphone, linee dati mobili e app; poi geolocalizzazione e pagamenti elettronici). Questa tecnologia ha dato nuove possibilità e aperto un nuovo mercato (quello appunto dei servizio di trasporto automobilistico privato). Quando gli smartphone non esistevano e le linee cellulari

non erano così diffuse (mica un secolo, solo qualche anno fa), questo non sarebbe stato possibile. Come diciamo noi informatici, ci troviamo davanti a una tecnologia che “abilita il business”, nel senso che permette modi e modalità di lavorare senza la quale, questi non esisterebbero.

COME FUNZIONA

La cosa è frutto di tecnologie sofisticate, ma semplicissima per l’utente. Attraverso la app si fa richiesta per una vettura. Il sistema di geolocalizzazione dello smartphone verifica la vettura disponibile più vicina, calcola distanza, tempo e costi e, dopo aver raggiunto la destinazione, permette di effettuare il pagamento elettronico. Tutto con lo smartphone e la sua app. A detta di tutti, il servizio è comodissimo, economico e estremamente efficiente. Funziona, insomma e anche molto bene. Però i tassisti, quelli “regolari” non l’hanno presa bene e invece di adeguare il proprio livello di servizio a quello di Uber, hanno fatto ricorso al Tribunale per “concorrenza sleale”. Purtroppo la Legge (e quella Italiana in particolare) ha grande difficoltà a regolare tematiche legate alla tecnologia, un po’ per la complessità che la tecnologia porta con sé, mol-

to per l’incapacità culturale del Legislatore di affrontare questi temi. Va detto che la questione investe molti aspetti, uno più complicato dell’altro. C’è il diritto (alcuni direbbero la rendita di posizione) dei tassisti, insidiato da un modello completamente nuovo; ci sono interrogativi per quanto riguarda la sicurezza e la tutela rispetto a sfruttamento e abusi; c’è una seria riflessione sui temi della concorrenza e del libero mercato. Insomma, niente male per una semplice app.

INNOVAZIONE E MERCATO

Poi c’è la questione delle questioni: possiamo fermare l’innovazione? È giusto che la lettera accusi il fax di concorrenza sleale? E il fax la mail? E allora perché non torniamo ai cavalli, per concorrenza sleale da parte del motore a scoppio che ha compromesso la posizione di mercato dei conducenti di carrozzelle? Temi troppo complessi da affrontare davanti al giudice. E infatti il Tribunale di Milano dando ragione ai tassisti e imponendo il blocco di Uber, ha scontentato tutti: i conservatori perché non esiste un quadro normativo che possa dare serenità al vecchio che traballa, e gli innovatori perché le stesse norme danno ancora meno serenità al nuovo che

avanza. I fautori del libero mercato, come i difensori del mercato protetto; chi tutela il lavoratore e chi lamenta troppi lacci e lacciuoli all’impresa privata individuale. Insomma, come si dice in questi casi, tanta è la confusione sotto il sole. Non è questa la sede per arrivare a qualche conclusione, ammesso che sia possibile farlo. Qui ci si limiterà solo a fare una considerazione, tenendo lo sguardo su CMB. L’innovazione non si ferma. Anche se innovare è sempre un percorso tortuoso, faticoso e pieno di trabocchetti, è un percorso che va intrapreso con tenacia e soprattutto sfruttando al meglio le opportunità, piuttosto che temendo le minacce. E non basta “aggiungere” nuove tecnologie sui vecchi modelli (come potrebbero fare i tassisti creandosi la loro app), ma è necessario “ripensarsi” continuamente, evitando il rischio di cedere al “noi abbiamo sempre fatto così”.

“Bisogna imparare a ‘ripensarsi’ perché prima o poi arriverà qualcuno che userà una nuova tecnologia capace di mettere in difficoltà i nostri modelli” Perché prima o poi, quando meno ce lo aspettiamo, arriverà qualcuno che userà una “tecnologia abilitante” che potrebbe mettere in difficoltà i nostri modelli, il nostro modo di fare business, le nostre certezze. E non è mai bello essere francobollo, se ci sono troppe mail in giro per il mondo.


A 09 / N 36 / P 23

ALTRE STORIE / FUORI DALLE MURA

Cantieri Gastronomici

A cura di Irene Russo

iIn viaggio con i soci in trasferta IL GUSTO INTENSO DEL POLLINO

Il cantiere tra Laino Borgo e Morano è il punto di partenza per esplorare la cucina calabrese

La Salerno-Reggio Calabria vale il viaggio: l’area tra Laino Borgo e Morano è uno scrigno di bontà gastronomiche che rappresentano appieno la ricchezza della cucina calabrese. Ne abbiamo parlato con Pierluigi Debbia, direttore amministrativo della società Italsarc di stanza a Mormanno. Per i quaranta tecnici della società impegnati nel cantiere sull’A3, trascorrere la serata in una trattoria della zona è spesso la meritata conclusione di una settimana di fatiche. Ed è anche un’occasione per conoscere meglio i colleghi, stringere nuove amicizie e “fare squadra” con il proprio gruppo di lavoro. Pierluigi ci racconta delle opportunità culinarie che si aprono nel cuore del Pollino: nelle trattorie di montagna, lungo le strade che si inerpicano a partire dagli svincoli autostradali, si possono gustare diverse specialità calabresi servite in un’atmosfera cordiale e genuina.

to. Alla Locanda del Parco, agriturismo e ristorante di Morano frequentato dai lavoratori del cantiere, viene condita con erbe e aromi e servita dentro a un pane scavato. Oltre alla nota soppressata, fra le specialità di questo territorio figurano le vecchiarelle, verdure fritte e impanate, e la ricotta infornata che si produce in alcuni piccoli caseifici: cotta in forno in contenitori di ceramica o di terracotta dopo la salatura, stagiona fino a conquistare un sapore intenso e persistente. Tra i formaggi più saporiti ci sono il Paddaccio, prodotto da latte di pecora e capra, e il Pecorino del Pollino, un formaggio grasso e molto odoroso, a volte piccante. A oltre 800 metri sul livello del mare cresce invece lenticchia di Mormanno, protetta da un presidio SlowFood. Nei menù locali sopravvivono alcune ricette “povere” escogitate dalle famiglie contadine, che una volta avevano l’abitudine di consumare le zuppe di lenticchie usando al posto del cucchiaio le calottine delle cipolle.

“La vita quotidiana in un cantiere come questo svela il carattere delle persone: è un’esperienza a volte “ruvida” ma formativa, che consente di cogliere appieno quanta intensità di lavoro e impegno personale occorrano per portare a termine un grande lavoro infrastrutturale.” Pierluigi Debbia Direttore Amministrativo

Tipica. Ricotta infornata

L’Osteria del Vicolo, uno dei punti di riferimento dei soci e lavoratori CMB, è nota per la pasta artigianale (ottima in abbinamento con sugo di noci ed erbe locali) e altri piatti a base di legumi, melanzane e broccoli. Decisamente interessante la proposta del Kamastra, ristorante di Civita specializzato in cucina albanese, eredità di una colonizzazione che risale al 1600: dopo l’invasione dei Turchi, una comunità di albanesi si trasferì in queste zone oggi caratterizzate dal bilinguismo. Nel Pollino trova il suo habitat ideale anche il rito della polenta, spesso associato alle regioni del Nord Italia. Qui la polenta viene preparata alla maniera calabrese secondo una ricetta plurisecolare, con un sugo fatto con salsiccia, pancetta e pepe rosso macina-

Un’ultima nota merita il vino. In questa zona della Calabria (regione un tempo chiamata Enotria, ovvero “terra del vino”), si producono il Pollino Rosso DOC e il moscato di Saracena. Dopo alcune degustazioni, Pierluigi Debbia segnala l’alta qualità dei vini bianchi e rossi a marchio Librandi e Masseria Falvo, e più in generale i vini prodotti da vitigni autoctoni come il Magliocco e il Greco. Nel complesso, il territorio del Pollino meriterebbe di essere valorizzato: se da una parte la viabilità sull’A3 potrà migliorare anche grazie al cantiere CMB, dall’altra le strade secondarie versano ancora in condizioni di arretratezza. “Per promuovere questo territorio servirebbe una maggiore coesione delle forze imprenditoriali”, aggiunge Pierluigi Debbia, “ma le realtà locali faticano a ritrovarsi su strategie comuni. Una maggiore organizzazione permetterebbe alle realtà più interessanti di avere maggiore appeal, anche sul versante turistico”.

LORO SONO QUI

Mormanno

L'area interessata dal cantiere

DOVE MANGIARE Osteria del Vicolo* (Mormanno) Agriturismo Da Molinaro* Locanda del Parco (Morano) Kamastra (Morano) La quiete del Vecchio Pino* Pino Loricato (Civita) *Sconti speciali per i lavoratori del cantiere Fonte: Trip Advisor

I NUMERI DEL CANTIERE Attività lavori nel tratto di autostrada da Laino Borgo a Morano Persone coinvolte 40 del General Contractor Italsarc e oltre 500 delle imprese impegnate nei lavori Provenienza del personale prevalentemente da Calabria, Basilicata, Umbria, Lazio, Abruzzo ed Emilia Romagna Valore dell’opera 498 milioni di euro Inizio lavori giugno 2014 Consegna prevista fine 2017-primi mesi del 2018

Credits immagini A piece of Ricotta al forno cheese - Dominik Hundhammer, April 2005. Licensed under CC. https://www.flickr.com/photos/simpleprovisions/9352722799/ "Southern Italy topographic map-blank.png" by Deusdemona. Licensed under CC BY-SA 3.0 via Wikimedia Common


IN CORSO RETROSCENA


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.