InCorso #44 – opinioni e notizie in CMB

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Periodico trimestrale di opinioni e notizie - Anno XI. N° 44 - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB MO.

IN CORSO Obiettivo

comune

Opinioni e notizie in CMB NUMERO

39 38 44 04/2016 12/2015 06/2017

L'esperienza degli ospedali veronesi come esempio del lavoro di squadra tra imprese


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INDICE / COLOPHONE

Scripta manent Parola di verbale. Il Consiglio si dichiara in massima favorevole all’acquisto del telefono in società con la Cooperativa Muratori proponendo di pagare L. 30. Il Presidente propone al Consiglio a nome della Giunta di acquistare le tavole del Bersaglio ora di proprietà di Vignoli Adelmo per uso armatura per la fognatura alle condizioni di metà prezzo delle tavole comuni nuove.

Tratto dal verbale del Consiglio direttivo della Cooperativa braccianti

31 luglio 1916

IN QUESTO NUMERO

IN CORSO

PAG. 4 / EVENTI

Tramvia: un nuovo sottopasso per Firenze All’inizio giugno aperto l’attraversamento veicolare “Strozzi-Strozzi”

Opinioni e notizie in CMB NUMERO

44 inCorso

PAG. 5 / PRIMO PIANO

La forza del gruppo La collaborazione tra professionisti e imprese nel cantiere dei nuovi ospedali di Verona

Periodico trimestrale di opinioni e notizie Anno XI. N° 44 Direttore responsabile: Paolo Zaccarelli Redazione: Francesca Martinelli, Sara Lelii, Luca Padovano, Federico Sarti Contatti: Martinelli. Francesca@cmbcarpi.it Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB MO . Proprietario: CMB Società Cooperativa Via Carlo Marx, 101, CARPI (MO) . Registrato al Tribunale di Modena il 26/06/2006 con il n° 1810. Progetto grafico: Hic Adv Stampa: Formagrafica

PAG. 9 / ASSEMBLEA

Un 2016 oltre le previsioni L’assemblea dei soci ha annunciato la chiusura d’esercizio con un giro d’affari di 573 milioni di euro

inCorso on-line

Puoi scaricare questo e gli altri numeri all'indirizzo: http://www.cmbcarpi.it/ comunicazione_houseorgan. php?categoria=house

Codice alfanumerico

PAG. 13 / RIQUALIFICAZIONE

Cantieri Gastronomici i Con i soci in trasferta Continua il nostro viaggio nei cantieri d’Italia, dove i nostri soci si concedono qualche evasione culinaria. Questa volta la tappa è a Livorno.

Torre Piemonte riparte con CMB

Ecco cosa significano i codici in testa ad ogni pagina A = anno di pubblicazione N = numero della rivista P = numero di pagina

Ripresi i lavori per la realizzazione del grattacielo che sarà sede della Regione Piemonte Stampato su carta certificata FSC® proveniente da foreste gestite in maniera corretta e responsabile secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici.Per info: www.fsc-italia.it

PAG. 20 / EVENTI

Il merito da premiare In memoria dei soci scomparsi Stefano Covezzi e Franco Terzi CMB premia brillanti neodottori

a

TERNO AL LOTTO

CMB sotto scatto

In questo numero ospitiamo gli scatti di Giuseppe Esposito, geometra responsabile dei servizi tecnici e della produzione del cantiere della Linea 3 della tramvia di Firenze. Libere da regole le immagini di Esposito offrono una personale interpretazione della realtà. Possono essere dettagli, analogie ironiche, contrasti e forme geometriche particolari; ciò che conta è che Giuseppe riesca a raccogliere, in una minimale porzione di tempo, la sua personale interpretazione della realtà.

Gioca i nostri numeri

RUBRICHE IN CORSO P. 3 / CORREVA L’ANNO Millenovecentotrentuno

P.16 / SCANNER CMB sotto scatto

P. 18 / DIALOGHI Vite di cantiere

P. 22 / CANTIERI GASTRONOMICI Il sale nell'aria a Livorno

P. 23 / BREVI MA INTENSE News dalla nostra cooperativa

il numero totale 9 come delle imprese di costruzione

e degli studi di progettazione impegnati nella realizzazione dei nuovi ospedali di Verona

dell’assemblea 27 ildigiorno maggio che ha annunciato

la chiusura dell’esercizio 2016 in positivo

necessari per 14 ilamesi conclusione dei lavori alla Torre della Regione Piemonte


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STORIA / MAESTRA DI VITA

Correva l’anno 

Immagini da un altro secolo

1931

A cura di: Francesca Martinelli

Tempo di bonifica Gli operai posano su un manufatto realizzato per la bonifica idraulica della campagna emiliana. Di pari passo verrà incoraggiata la bonifica agraria aiutando, con sovvenzioni pubbliche, la costruzione di fabbricati rurali.


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EVENTI / TRAMVIA DI FIRENZE

Tramvia Linea 3, un nuovo sottopasso per Firenze Aperto lo scorso 1 giugno l'attraversamento veicolare “Strozzi-Strozzi” rivoluziona la viabilità intorno alla Fortezza da Basso

L

o scorso 1 giugno è stato inaugurato il sottoattraversamento veicolare “Strozzi - Strozzi” a Firenze; seconda importante opera d’arte realizzata da CMB all’interno del progetto per la realizzazione della Linea 3 della Tramvia che attraverserà il capoluogo toscano. La linea tramviaria, infatti, tocca uno dei nodi di traffico più delicati della città, la Fortezza da Basso, dove, per evitare congestio-

ni tra il traffico su gomma e quello su rotaia, sono stati realizzati due importanti sottoattraversamenti veicolari con la speranza di restituire un profilo ancora più “green” alla nuova piazza della Fortezza. All’inaugurazione era presente il sindaco di Firenze Dario Nardella che ha voluto evidenziare la rilevanza dell’opera. “È un altro passo avanti – ha detto – molto importante, che riguarda le opere di viabilità connesse alla tramvia. Si apre il secondo

e ultimo sottopasso che si collega a quello che già abbiamo aperto sotto il piazzale Fallaci”. “In questo modo – ha aggiunto – avremo una viabilità decisamente migliore intorno alla Fortezza, lungo i viali che raggiungono questo luogo, viale Lavagnini, viale Strozzi, e cominciamo a vedere come sarà Firenze fra pochi mesi: una città rivoluzionata, con il tram in superficie, le auto che vanno sotto e il traffico che viene decisamente ridotto insieme allo smog".


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PRIMO PIANO / OSPEDALI DI VERONA

La forza del gruppo

La collaborazione per superare i problemi. L’esempio degli ospedali di Verona dove cinque studi di progettazione e quattro imprese di costruzione sono diventate un team a cura di Paolo Dondi / foto di Paolo Lorenzi


PRIMO PIANO / OSPEDALI DI VERONA

Q

uando si parla di costruzioni, quelle ospedaliere rientrano tra le più complesse. Se poi si ricade nei contratti di finanza di progetto, le cose si complicano ulteriormente. Questo tipo di contratti, infatti, impone di progettare quella che sarà la futura costruzione e poi di gestirla. Risulta necessario non lasciare nulla al caso e investire energie e risorse per sovrintendere e presidiare con attenzione tutto il processo. Di fronte a numerose difficoltà, gli interventi sugli ospedali veronesi di Borgo Roma e Bor-

go Trento sono stati un esempio virtuoso di come distinte professionalità e imprese possano collaborare per raggiungere un obiettivo comune. In fase di progettazione, l’attività di CMB si è esplicitata nella capacità di indirizzare e controllare il lavoro dei progettisti, al fine di garantire il rispetto dei vincoli normativi e le prestazioni richieste ma allo stesso tempo operare secondo una logica che garantisse un adeguato compromesso tra qualità, economicità, durabilità, velocità di esecu-

zione. Se dovessi riassumerla in due parole, prendendo a prestito il motto di un collega ora pensionato, “si inserisce nel progetto tutto quello che serve, ma solo quello che serve”. Con la costruzione, poi, si è concretizzato quanto progettato affinandone il livello di dettaglio attraverso una progettazione costruttiva realizzata tutta internamente, immettendo in cantiere professionalità e società in grado di garantire adeguati livelli qualitativi oltre al rispetto dei parametri di economicità, sicurezza e le tempistiche attese. In conclusione ven-


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gono avviate le gestioni, necessarie per sovrintendere e manutenere quanto costruito secondo logiche e pratiche ormai consolidate e in grado di garantire la necessaria continuità con le due fasi precedenti. A incrementare la complessità di una commessa di questo tipo, concorrono il coinvolgimento di interlocutori diversi e numerosi, sia per quanto riguarda i progettisti, sia per quanto concerne le imprese partner coinvolte nella costruzione. Dopo una prima fase di “rodaggio” è indispensabile impostare i rap-

porti su una vera ed effettiva collaborazione: per realizzare questa condizione è la mandataria CMB che deve dimostrare come la sua autorevolezza non sia basata esclusivamente sulla quantità di quote detenute nelle Società di progetto, ma su capacità e competenze concrete che, nei fatti, sono richieste per ricoprire il ruolo di leadership e per guidare saldamente la variegata compagine costituita. Per raggiugere questo obiettivo occorre tempo e una visione unitaria dell’intervento derivante dalla consapevolezza che l’obiet-

tivo finale è perseguibile solo se tutti i membri del raggruppamento lavorano sincroni, nei modi e nei tempi previsti. Nel caso specifico di Verona, la compagine è risultata particolarmente articolata: cinque studi di progettazione e quattro imprese di costruzione. Durante la fase di progettazione si è riusciti a costituire un pool di tecnici, in rappresentanza di ogni singola impresa, che è stato in grado di presidiare e gestire unitariamente il rapporto con i progettisti e con la committenza, riuscendo nel risultato di ot-


PRIMO PIANO / OSPEDALI DI VERONA

tenere una adeguata uniformità progettuale e la soddisfazione del cliente. L’uniformità progettuale è stata, del resto, la chiave per gestire la principale particolarità dell’intervento: pur rientrando in un unico contratto, i cantieri di nuova costruzione da realizzare sono stati due, fisicamente separati e posizionati ai lati opposti della città. L’ospedale civile Borgo Trento è infatti collocato a nord di Verona in centro città, mentre il policlinico Borgo Roma è situato a sud a ridosso della tangenziale. Mantenere pertanto un’unitarietà nella costruzione non è stato banale, soprattutto nel momento in cui la realizzazione degli impianti è stata suddivisa territorialmente tra i partner impiantisti. Questo ha comportato un grande sforzo organizzativo da parte nostra, in particolare per chi è stato incaricato al coordinamento, comportando di fatto un raddoppio degli incontri sia con le imprese, che con la Direzione Lavori. Per affrontare la difficoltà logistica di Borgo Trento, ricavato su una superficie in cui l’area del cantiere era praticamente coincidente con quella costruita, la commessa è stata inserita fra i cantieri pilota del progetto europeo “Success”. La sperimentazione, in collaborazione con il network Civitas, la Regione Emilia Romagna e l’Università di Modena e Reggio Emilia, è improntata sull’analisi delle problematiche di logistica e distribuzio-

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ne merci all’interno delle aree urbane, con il monitoraggio costante del flusso dei trasporti merci da e per il cantiere. Dal punto di vista delle tempistiche, in sede di gara, CMB si era impegnata a realizzare in 24 mesi i nuovi padiglioni ospedalieri previsti in fase 1, per un valore pari a 100.360.000 euro: i lavori sono iniziati il 20 ottobre 2014 e sono terminati il 6 marzo 2017, consolidando un monte lavori pari a 109.390.000 euro, dopo aver ottenuto una proroga di cinque mesi. A metà aprile i trasferimenti sono stati completati e il nuovo Polo della donna e del bambino di Borgo Trento ha potuto avviare l’attività sanitaria, esattamente un mese dopo è stato avviato anche l’Outpatient Clinic di Borgo Roma. In pratica, in poco più di 30 mesi siamo riusciti a costruire, completare e ottenere l’agibilità di quanto realizzato, in modo da arrivare ad avviare i due interventi ospedalieri di nuova costruzione per una superfice complessiva di oltre 67mila m². Come è stato possibile conseguire un tale risultato? Come in un’equazione a più incognite qualche elemento certo è fondamentale. Fondamentale è stata la certezza di poter contare su un gruppo di colleghi e professionisti consolidati in esperienze ospedaliere precedenti. Sull’intervento di Verona abbiamo avuto la possibilità di inserire anche

nuove forze, che hanno ulteriormente alzato il livello qualitativo del personale coinvolto. Poter contare su un team coeso, fatto da colleghi instancabili, efficienti, preparati, disponibili e competenti ha permesso di affrontare e poi di superare le problematiche sopra esposte e di rendere possibile quello che all’inizio poteva sembrare impossibile. Una squadra che si è saputa guadagnare l’autorevolezza sul campo e il riconoscimento di stima da parte di tutti gli interlocutori, sia che si sia trattato dei soci costruttori/gestori, sia per quanto riguarda gli organi di controllo, che sono stati molteplici. Del resto avviare un ospedale non significa relazionarsi solo con le figure tipiche del mondo delle costruzioni, come la Direzione lavori, il Rup e la Commissione di collaudo, ma anche con tutte quelle che sono fondamentali al funzionamento di una struttura sanitaria. Mi riferisco alla Direzione medica, al Servizio di Prevenzione e protezione, alla Logistica, al Servizio tecnico delle gestioni e delle manutenzioni, al servizio IT, all’Ingegneria Clinica, al Provveditorato, coi quali siamo riusciti ad avere un rapporto franco e collaborativo, senza il quale si sarebbe corso il rischio di finire i lavori ma di creare una cattedrale nel deserto. Ultimo ma non ultimo va ricordato anche la sinergia con i colleghi che si sono occupati della società di progetto. Il successo è stato dunque determinato dalla forza del gruppo.


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ASSEMBLEA / BILANCIO

Un 2016 oltre le previsioni

L’assemblea dei soci del 27 maggio ha annunciato la chiusura dell’esercizio CMB con un giro d’affari di 573 milioni di euro. Il presidente Zini: “Un anno di soddisfazioni” a cura della redazione / foto di Fabio Boni


ASSEMBLEA / BILANCIO

N

onostante uno scenario del settore delle costruzioni ancora pesantemente influenzato da una crisi senza precedenti, il Gruppo CMB chiude l’esercizio 2016 in positivo, con un giro d’affari di 573 milioni di euro rivedendo al rialzo le previsioni di Budget. CMB registra per il quarto anno consecutivo un sensibile calo del proprio indebitamento e consolida il proprio portafoglio ordini a un valore di circa 2,6 miliar-

di di euro”. Con queste parole il presidente di CMB Carlo Zini si è rivolto ai soci riuniti in assemblea lo scorso 27 maggio nella sede centrale dell’impresa carpigiana. Un appuntamento che ha visto la partecipazione delle autorità locali, di numerosi ospiti, e gli interventi del presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini e del presidente nazionale di Legacoop Mauro Lusetti. Il 2016 è stato un anno di soddisfazioni

con un consuntivo che ha registrato un forte incremento della redditività operativa, in particolare nel comparto costruzioni e nei servizi, mentre l’immobiliare migliora gli obiettivi fissati grazie alla vendita del Centro Direzionale della Polizia di Stato a Roma. L’utile netto si assesta a oltre 4 milioni di euro dopo aver effettuato cospicui accantonamenti. Il core business di CMB, il comparto Costruzioni, conferma anche nel 2016 buoni e


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RICAVI (valori in milioni di euro) 581,6

RISULTATI ELETTORALI

UTILE NETTO (valori in milioni di euro) 573,5

510,5

4,4

4,1

4,4

Rinnovo del Consiglio di Amministrazione e di Sezione Per la carica di membri del Consiglio di Amministrazione risultano eletti i soci:

2014

2016

2015

2014

2015

2016

Giuliana Bergianti Specialista amministrazione del personale Siriana Bertacchini Direttore tecnico Divisione Project e Servizi

RICAVI DIVISIONI 2015

RICAVI DIVISIONI 2016

PROJECT E SERVIZI 14% CENTRALE 52%

Fabio Cambiaghi Direttore settore immobiliare

PROJECT E SERVIZI 14%

Claudio Romanese Capo commessa

CENTRALE 52%

TERRITORI 34%

Paolo Dondi Project manager

TERRITORI 36%

Ruben Saetti Direttore Divisione Project e Servizi Vicepresidente Per la carica di membri del Consiglio di sezione soci Lazio risultano eletti: Giuliano Bianchin Tecnico capocantiere

UTILE LORDO 2015

UTILE LORDO 2016

Claudio Loconte Addetto centro servizi Per la carica di membri del Consiglio di sezione soci Lombardia risultano eletti:

PROJECT E SERVIZI 33%

PROJECT E SERVIZI 31%

Simone Motta Contabile lavori

CENTRALE 59%

CENTRALE 54%

Silvia Scoglio Project control

TERRITORI 15% TERRITORI 8%

CAPITALE SOCIALE 2016

Antonio Squillace Direttore di cantiere

A.P.C.1.767 (368)

(valori in migliaia di euro)

SOVVENTORI 5.775

COOPERATORI 20.841

crescenti livelli di redditività. Le principali commesse, quali la Variante di Valico per conto di Autostrade per l’Italia, il cantiere della Tramvia di Firenze, FICO Eatalyworld a Bologna, i nuovi ospedali Borgo Roma e Borgo Trento di Verona e, soprattutto, il Macrolotto 3.2 della Salerno – Reggio Calabria, oggi ribattezzata “Autostrada del Mediterraneo”, raggiungono risultati positivi e in crescita rispetto alle previsioni. Continua il per-


ASSEMBLEA / BILANCIO

IPSE DIXIT Roberto Davoli, presidente Italsarc e consigliere delegato CMB, direttore Divisione centrale Ci vollero sei anni per firmare il contratto e uno di progettazione prima di arrivare all’avvio dei lavori nel settembre del 2014, nonostante avessimo già firmato nel settembre del 2013 il protocollo di legalità. Già nel marzo 2016, con l’abbattimento dell’ultimo diaframma della galleria in roccia “Mormanno”, si è realizzato l’incredibile avanzamento del cantiere. Nel luglio del 2016 si aprì quasi interamente la tratta in occasione dell’esodo estivo e nel dicembre si è arrivati alla completa apertura al traffico con 15 mesi di anticipo.

Carlo Zini, presidente CMB

Stefano Bonaccini, presidente Regione Emilia Romagna

Oggi non si deve temere il cambiamento, ma bisogna stare insieme per sfidare una realtà sempre più globale: la forza della nostra economia è sempre stata la piccola e media impresa ma oggi non basta più e bisogna saper allearsi. Il nostro PIL è 1,4%, il doppio del Paese: la nostra regione è riuscita a rialzarsi dal terremoto ed è tornata la locomotiva dell’Italia per la manifattura, la cultura e i sapori, il turismo sportivo e enogastronomico. Il nostro obiettivo da raggiungere oggi è tornare alla piena occupazione e virare verso un modello di sviluppo che vinca la sfida green – eco – bio verso una crescita e uno sviluppo sostenibile.

Mauro Lusetti, presidente nazionale Legacoop

Marcello Modenese, Direzione Risorse finanziarie, Pianificazione e Amministrazione CMB ha raggiunto gli obiettivi strategici per gli ultimi anni: il recupero della redditività e lo smobilizzo degli asset in gestione. Oggi il Gruppo CMB chiude il 2016 con un giro d’affari di 573 milioni di euro e una redditività in crescita del 20% rispetto allo scorso anno facendo grandi accantonamenti e registrando il calo delle spese generali e di struttura. Il comparto Immobiliare conta margini un po’ minori ma il project e i servizi vantano un giro d’affari di 80 milioni e una redditività doppia rispetto alle costruzioni.

Alessandro Bulgarelli, Direzione Risorse finanziarie, Pianificazione e Amministrazione

CMB resiste in un momento di forte deindustrializzazione del settore costruzioni, che a causa di scelte politiche si va frammentando in pochissime imprese grandi e tante realtà piccolissime, mentre vanno scomparendo le imprese medio-grandi a causa della totale mancanza di investimenti sul mercato domestico. I “grandi” si rivolgono all’estero, mentre i “piccoli” si frammentano lavorando su cantieri di restauro e ristrutturazioni. Tuttavia è indispensabile ricordare che solo lavorando nel nostro Paese si investe su un Know how da esportare: se non c’è capacità di innovare e si guarda al presente senza pensare al futuro si realizza solo una dispersione di fondi ed energia.

Come Legacoop dobbiamo stare centrati su quelle che sono le emergenze del nostro Paese: la legalità e il superamento della crisi economica. In Italia, purtroppo, non abbiamo norme che sostengano adeguatamente la legalità, ma segnalano anzi la loro inadeguatezza sia il nuovo codice degli appalti che la normativa antimafia, concepita unicamente per le piccole imprese. Come Alleanza italiana delle cooperative abbiamo istituito un osservatorio atto a segnalare incongruenze sulle gare bandite dall’ente pubblico in modo da evidenziare le storture del sistema e cambiare le condizioni di mercato.

Guardando la costituzione del conto economico il valore della produzione della capogruppo CMB si colloca a 502 milioni di euro a cui vanno sottratti 487 milioni di costi della produzione. Il costo per il personale (voce B9) si attesta a 35 milioni con l’82% del valore costituito dal lavoro dei soci che attesta la mutualità prevalente di CMB in qualità di cooperativa. Il reddito operativo di CMB si colloca a 14,40 milioni con un ottimo risultato, per poi arrivare a un utile finale di 4,3 milioni di euro.

corso di specializzazione della Divisione centrale nella costruzione di ospedali, con l’inizio dei lavori del nuovo ospedale di Pordenone, e della Divisione dei Territori sugli “edifici alti”. In particolare è notizia di questi ultimi giorni l’avvio della fase finale dei lavori per la realizzazione della nuova sede della Regione Piemonte a Torino con la firma del contratto di subentro al precedente raggruppamento di imprese fissata il prossimo 30 maggio, mentre a Milano si sta proseguendo con la realizzazione di Torre Hadid e Torre Libeskind per conto delle Generali Properties nell’area dell’ex Fiera, nonché alla ristrutturazione di Torre Galfa per conto di Unipol. In merito al comparto servizi e al Fa-

cility management si confermano gli obiettivi, mentre proseguono le attività per l’acquisizione di una società che opera nell’ambito dell’efficientamento energetico. Il Comparto Project e servizi si conferma anche nel 2016 come l’attività più innovativa e dinamica di CMB, mantenendo costante la sua crescita in ricavi e redditività. L’attività di gestione e i servizi svolti nell’ambito delle concessioni ospedaliere di Verona, Monza, Modena, Fidenza, Ferrara e Altovicentino stanno migliorando le previsioni e superando i risultati pianificati. Nel 2016 il conto economico della Divisione Project e servizi raggiunge un giro d’affari di 78 milioni di euro, di cui circa 16 di servizi diret-

ti, con un utile lordo pari a circa l’11,4% dei ricavi. Dal punto di vista finanziario l'indebitamento lordo, inteso come somma fra la provvista a medio-lungo termine e la posizione finanziaria a breve termine, decrementa a 89,15 milioni rispetto ai 124,87 milioni nel 2015. Di conseguenza l'indebitamento netto, che rappresenta il saldo finanziario fra le risorse acquisite da CMB e quelle messe a disposizione delle società partecipate attraverso i finanziamenti, registra un decremento di 26,09 milioni passando dai 57,62 milioni nel 2015 ai 21,34 milioni del 2016. Il patrimonio netto e il TFR rappresentano la principale fonte di finanziamento, in grado di coprire il 91% del capitale investito.


RIQUALIFICAZIONE / TORRE DELLA REGIONE PIEMONTE

Torre Piemonte riparte con CMB Fermi dall’autunno 2015 per la liquidazione dell’impresa capofila, il cantiere di Palazzo Unico riprende i lavori. La consegna dell’opera nell’autunno 2018 a cura della redazione / foto di Domenico Cichetti

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RIQUALIFICAZIONE / TORRE DELLA REGIONE PIEMONTE

I

l 22 giugno sono ripartiti i lavori per la costruzione del Palazzo unico della Regione Piemonte, grattacielo progettato dall’archistar Massimiliano Fuksas. Nell'ex area Avio al Lingotto di Torino il cantiere era fermo dall'autunno 2015 a seguito della liquidazione dell’impresa capofila dell’Ati, la reggiana Coopsette. L’8 giugno, nel corso di una conferenza stampa congiunta che ha visto la partecipazione del presidente Regione Piemonte Sergio Chiamparino, del vicepresidente regionale Aldo Reschigna, del direttore generale di Mps Leasing & Factoring Enzo Nicoli, oltre che del consigliere delegato Emiliano Cacioppo, il presidente di CMB Carlo Zini ha annunciato che CMB, in qualità di nuova capofila dell’Ati costruttori, è subentrata nell’appalto e che i lavori si concluderanno in 14 mesi in modo da consegnare l’opera nell’autunno del 2018. “Tale risultato – ha evidenziato il presidente Zini – è giunto a seguito di una lunga trattativa nella quale sono state definite le condizioni giuridiche ed economiche del subentro. Una trattativa resa oltremodo complessa dallo stato di crisi di numerose imprese facenti parte del raggruppamento originario”. Zini ha parlato anche di un impegno comune per arrivare a far ripartire il cantiere. “Va dato atto – ha aggiunto – del grande senso di responsabilità mostrato dai vari soggetti coinvolti al fine di evitare che un tale gioiello architettonico rimanesse ancora a lungo in uno stato di abbandono”. Le opere che rimangono da ultimare valgono circa 23 milioni e riguardano finiture, impianti, pavimenti e rivestimenti dei 42 piani, oltre al completamento della palazzina dei servizi. Infatti, se la torre è il cuore del progetto, l’intervento comprende diversi edifici destinati a ospitare parcheggi, archivi generali, centro stampa, magazzini, centrali tecnologiche, mensa, centro fitness, centro congressi, biblioteca e asilo nido. La torre, che con i suoi 205 metri è attualmente la più alta d’Italia, si presenta


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UN PO’ DI NUMERI con un volume dall’elegante rigore formale, che si rispecchia nelle linee della facciata continua. La semplicità e pulizia della figura è in completa opposizione con l’impostazione degli spazi interni: dove una facciata divide in due il volume interno, separando le diverse destinazioni d’uso. Il primo, intorno al nucleo centrale, è lo spazio del lavoro, che si ripete simile per tutto lo sviluppo della torre ad eccezione della presenza dei giardini d’inverno a nord. Il secondo, nella parte a est, a tutt’altezza senza piani intermedi, è lo spazio simbolico e suggestivo che, coi suoi piani inclinati rivestiti in alluminio riflettente, fornisce un volume unitario di grande effetto che caratterizza l’edificio.

Il progetto, che verrà certificato secondo il protocollo Itaca, si contraddistingue per le forti scelte fatte per ridurre il consumo energetico da fonti non rinnovabili. La produzione dei fluidi frigoriferi è affidata a pompe di calore condensate ad acqua di falda e ad assorbitori, mentre il calore è prodotto dalle stesse pompe di calore e dalla rete di teleriscaldamento. L’edificio è in parte un campo solare grazie ai captatori fotovoltaici posti all’interno della vetrata di facciata e dei collettori solari in copertura. Il risultato saranno elevate condizioni di comfort per i 2mila dipendenti regionali che lo occuperanno, dal punto di vista termico, acustico, illuminotecnico e completa e flessibile fruizione degli spazi.

Valore:

219.021.544,38 euro

Committente:

Regione Piemonte

Ruolo nell’iniziativa:

appaltatore; CMB mandataria di raggruppamento subentrante

Tempi di realizzazione:

14 mesi per il completamento dal 22 giugno 2017

Altezza:

205 metri

Piani:

42


EFFETTO CMB / MESSA A FUOCO

A cura di: Domenico Cichetti

CMB sotto scatto Giuseppe Esposito Un fotografo per CMB

Giuseppe Esposito, geometra responsabile dei servizi tecnici e della produzione del cantiere della Linea 3 della tramvia di Firenze, registra istintivamente ciò che attira la sua attenzione. Da questo approccio alla fotografia, libero dalle regole canoniche, nascono immagini che a una prima veloce lettura possono spiazzare ma che, dopo un’analisi più lenta, riescono a trasmettere all’osservatore ciò che lui ha realmente visto. Possono essere dettagli, analogie ironiche, contrasti e forme geometriche particolari; ciò che conta è che Giuseppe riesca a raccogliere, in una minimale porzione di tempo, la sua personale interpretazione della realtà. “La macchina fotografica può rivelare i segreti che l’occhio nudo o la mente non colgono, sparisce tutto tranne quello che viene messo a fuoco con l’obiettivo. La fotografia è un esercizio d’osservazione”. (Isabel Allende) Ciò che dice la Allende riassume la mia passione, che non è la ricerca della migliore angolazione, della regolazione, della luce, ma il congelare quell’istante che il fotografo ha inteso osservare. Che sia una montagna, un’opera d’arte, un viso, una strada ferrata non importa, l’importante è il pezzo di mondo o di umanità che l’inquadratura e lo scatto fissano per sempre in quel preciso e irripetibile istante. Guardare una foto è come un suono o una nota musicale che ci riporta in un momento della nostra vita che fino a quell’istante credevamo dimenticato e come una chiave apre una porta, l’immagine apre i nostri cassetti della memoria.

1. xxxxxxxxx 2. xxxxxxxxx 3. xxxxxxxxx 4. La mamma è sempre la mamma


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3


DIALOGHI / STORYTELLING Massimiliano Franzini ha imparato sul campo che la chiave per un buon lavoro è l’organizzazione del personale nel cantiere. Creare una squadra con la giusta motivazione è indispensabile per raggiungere l’obiettivo comune.

DIALOGHI

A tu per tu con i soci

VITE DI CANTIERE Intervista a Massimiliano Franzini, direttore di cantiere CMB. Oggi coordina una commessa specializzata nella realizzazione di piccole e medie infrastrutture e lavorazioni inerenti la formazione della sovrastruttura stradale quasi esclusivamente con personale diretto

Hai studiato all’Istituto tecnico per geometri di Sermide, in provincia di Mantova: che cosa ti ha portato a fare questa scelta? Da sempre sono stato portato per le materie tecniche e fin da piccolo mi piaceva l’idea di lavorare nell’edilizia. È un settore che dà soddisfazione: quello che fai si vede chiaramente. Pensa, per esempio, a noi che facciamo strade. Se non realizzi strade non raggiungerai mai una destinazione. Stai disegnando il territorio per gli anni a venire. I tracciati di alcune strade sono praticamente eterni e l’aver contribuito alla loro realizzazione è per me motivo di orgoglio professionale. Come hai conosciuto CMB? Dopo il diploma, ho fatto domanda per lavorare nella società consortile Fescof: era la fine degli anni ’90 e si trattava della realizzazione di una tratta ferroviaria di 40 km tra Ferrara e Suzzara. Per caso CMB era una delle aziende che formavano il Consorzio: ho lavorato due anni come assistente al geologo, dato che il cantiere era dotato di un piccolo laboratorio geotecnico interno. Conclusi i lavori sono stato assunto come tecnico-capocantiere all’interno di una piccola impresa di costruzione a livello familiare. Oggi, dopo molto anni, posso affermare che quella è stata la mia prima scuola di vita di cantiere: bisognava far funzionare tutto alla perfezione, ottimizzare al meglio la manodopera, evitare ogni forma di spreco e non ultimo l’importanza della contabilità attiva per un giusto equilibrio finanziario dell’azienda.


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Da quell’esperienza come sei arrivato a CMB? Verso l’inizio dell’anno 2000 ho fatto domanda in CMB, che avevo “conosciuto” anni prima, per avere la possibilità di affermarmi in una grande azienda e partecipare alla realizzazione di grandi opere sul territorio nazionale. Venni contattato quando si liberò un posto come assistente tecnico al direttore di cantiere, Gualdi Marzio, nella commessa di Gabriele Malavasi, che si occupava di infrastrutture medio-piccole in Divisione Sede utilizzando manodopera CMB. Si lavorava principalmente sul territorio modenese, ma ci muovevamo spesso in tutto il nord Italia per realizzare lavorazioni presso nostre consortili. Ho lavorato alla realizzazione della tangenziale di San Donà di Piave, sull’Alta velocità a Parma per la formazione del rilevato ferroviario con il metodo della stabilizzazione a calce dei terreni e di seguito alla realizzazione delle pavimentazioni in conglomerato bituminoso sulla Variante di Valico, le urbanizzazioni esterne dell’Ospedale di Cona e di Thiene-Schio, oltre all’autostrada A58 (TEEM) ma anche, per conto della Divisione dei Territori, alle urbanizzazioni del parcheggio di Cascina Merlata a Milano in occasione di EXPO2015. Che cosa significa per te fare il direttore di cantiere oggi? Fin dalle mie prime esperienze ho impara-

to che la chiave per un buon lavoro è l’organizzazione del personale che opera sul cantiere, dalla programmazione iniziale alla realizzazione, passando per la contrattualistica con i subfornitori. Creare una squadra con la giusta motivazione è indispensabile per raggiungere l’obiettivo comune. In un cantiere medio piccolo siamo circa 25 persone tra tecnici e operai e svolgiamo quasi tutte le lavorazioni, mentre in grandi cantieri eseguiamo principalmente mono-lavorazioni come la stabilizzazione a calce dei terreni e la posa della sovrastruttura stradale. Credo che l’aver giocato tanti anni a calcio mi aiuti ad avere la giusta motivazione per cercare di organizzare al meglio il lavoro. Oggi, per molteplici ragioni di mercato ed economiche occorre poi una spiccata versatilità e spirito di adattamento alle singole situazioni di cantiere, oltre alla capacità di evolvere, proporre e cambiare soluzioni tecniche di appalto perché il cantiere richiede sempre più attenzione fin dalle prime fasi di impostazione per ottenere buoni risultati. Anche se negli ultimi anni hai affrontato diversi cantieri edili, la tua specialità restano le infrastrutture. Come viene affrontato il tema dell’innovazione in questo ambito delle costruzioni? Penso che negli ultimi anni, tranne la realizzazione dei ponti sospesi (fra i quali il più vicino a noi è quello progettato da Calatrava poco fuori Reggio Emilia), l’evolu-

zione principale riguardi la rigenerazione dei materiali sia in sito che in idonei impianti di trasformazione. Queste pratiche, sempre più diffuse, consentono vantaggi sia in termini ecologici, per la riduzione dei rifiuti e quindi dei trasporti a discarica, sia economici per il riuso dei materiali che possono venire destinati alla formazione del corpo stradale. In alcuni dei tuoi cantieri è stato applicato “Sicuri per mestiere”. Che tipo di esperienza è stata? Ritengo che “Sicuri per mestiere” sia un progetto che scuote la coscienza delle persone. Penso che il suo scopo sia quello di cambiare la mentalità del cantiere in senso ampio: dalla progettazione iniziale fino all’ultimo giorno di lavoro, perché per lavorare in sicurezza è necessario che questa permei tutte le fasi di lavorazione. Per me è anche un motivo di vanto e privilegio lavorare in un’impresa che ha a cuore la salute e la dignità dei suoi dipendenti e soci. Credo che “Sicuri per mestiere” si dovrebbe ampliare ancora, al punto da venire applicato quasi “senza dirlo”. Del progetto giudico molto positivi anche i momenti di gratificazione del personale: se un lavoratore sbaglia o lavora in modo non propriamente “sicuro” lo si riprende e corregge immediatamente, ma penso sia altrettanto importante “battere una pacca sulla spalla” di chi lavora in sicurezza e riconoscerglielo.


EVENTI / PREMI DI LAUREA

Il merito d

Il 25 e 26 maggio CMB ha premiato brillanti neodottori nel corso di due cerimonie che hanno voluto ricordare i soci scomparsi Stefano Covezzi e Franco Terzi a cura di Daniele Benzi

I

l 26 maggio scorso, nella sede CMB di Carpi, si sono svolte due cerimonie, semplici ma dal forte significato: la consegna di altrettanti premi di laurea a brillanti neo-dottori, in memoria dei soci scomparsi Stefano Covezzi e Franco Terzi. Agli appuntamenti per la premiazione, oltre ai due dottori con lode Marco Lodi (Analisi, consulenza e gestione finanziaria) e Alessandro Marzadori (In-

gegneria edile-architettura), erano presenti i professori Andrea Landi e Costanza Torricelli per l’Università di Modena e Reggio Emilia, mentre per l’Università di Bologna il professor Ezio Mesini, presidente della Scuola di Ingegneria e Architettura. L’idea di istituire premi alla memoria nasce, assieme alla famiglia Covezzi, in occasione della prematura scomparsa di Stefano. La somma raccolta dai

colleghi, poi raddoppiata dalla Cooperativa, ha reso possibile un’iniziativa che ha reso omaggio a due professionalità importanti per CMB guardando al futuro. La scelta è stata quella di destinare i fondi a iniziative a sostegno dei giovani: un piccolo segno di fiducia nel futuro e di attenzione nei confronti di chi domani ci succederà in azienda, nel solco dell’intergenerazionalità che è insita nella nostra natu-

ra cooperativa. Nello specifico, volendo ricordare anche l’attività contabile svolta con dedizione da Stefano, si è deciso di orientare le iniziative nei confronti di studenti del Dipartimento (quella che una volta era la Facoltà) di Economia dell’Università di Modena e Reggio. Sono stati quindi istituiti un premio per tesi di laurea e una borsa per tirocinio extra-curriculare (di prossima assegnazione),


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da premiare

RICONOSCIMENTI Sopra, la consegna del premio ad Alessandro Marzadoni; nella pagina a fianco la cerimonia di Maco Lodi

oltre a un contributo al Dipartimento per l’acquisto di nuove attrezzature didattiche, sulla scorta delle esigenze espresse. All’iniziativa descritta si è scelto di associarne una analoga in memoria di Franco Terzi. Franco ha trascorso gran parte della propria vita professionale all’interno della nostra cooperativa, ricoprendo a lungo anche il ruolo di consigliere di amministrazione e la sua forte identifi-

cazione con i nostri valori l’ha portato altresì a rivestire incarichi di rilievo nel movimento cooperativo territoriale. In questo secondo caso, volendo dare rilievo alla nostra vocazione di costruttori, si è deciso di orientare le iniziative nei confronti degli studenti della Scuola (anche in questo caso la “vecchia” Facoltà) di Ingegneria e Architettura dell’Università di Bologna, replicando le tipologie di premi isti-

tuite per i laureati di Unimore. Nel mese di novembre scorso sono quindi stati pubblicati, in collaborazione con le Università, due bandi contenenti i selettivi requisiti di accesso ai premi banditi. A maggio le commissioni formate da CMB e da docenti delle università coinvolte hanno vagliato le numerose candidature pervenute e hanno individuato i vincitori dei due premi per la migliore tesi di laurea e, più in

generale, per il brillante percorso accademico ultimato. Nelle due cerimonie menzionate, alla presenza delle famiglie dei soci scomparsi e di docenti e presidi dei percorsi di laurea coinvolti, il presidente di CMB Carlo Zini ha consegnato i premi ai due neo-dottori “stellati” ai quali la Cooperativa augura un percorso professionale costellato di meritate soddisfazioni.


ALTRE STORIE / FUORI DALLE MURA

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Cantieri Gastronomici

A cura di Irene Russo

iIn viaggio con i soci in trasferta IL SALE NELL’ARIA A LIVORNO

Il cantiere è tutt’uno con il mare. Per i lavoratori CMB, ogni giorno piatti a base di pesce e la compagnia dei gabbiani

Ventilata d’estate e mai fredda d’inverno, Livorno è una città gradevole che vale la trasferta. Dove una volta sorgevano i Cantieri Navali Orlando, fucina di imbarcazioni che solcavano i mari già ai tempi dei Medici, oggi si costruiscono nuove connessioni col mondo. Dalla ristrutturazione nascono alloggi e locali, una banchina per piccole imbarcazioni e nuovi affacci sull’acqua. Ma anche ristoranti di tendenza, supermercati bio, sushi bar e proposte gastronomiche a base di carne… proprio nel regno del pesce. Mentre il lungomare prende forma, i lavoratori CMB stanno sperimentando cosa significa operare a stretto contatto con la salsedine, con le falde a pochi metri dalla superficie, con i gabbiani che sorvegliano i nidi di primavera nascosti in ogni pertugio. “Dobbiamo sempre stare in guardia ed evitare di disturbare questi uccelli, che dall’alto sono pronti a scendere in picchiata in un battibaleno, a difesa dei piccoli”, racconta il capocantiere geom. Paolo Sturlesi. In via Edda Fagni, nuova strada nata con la riqualificazione, su ogni lampione c’è un gabbiano. La convivenza si basa su un tacito accordo, secondo cui è meglio che un operaio si avventuri con cautela nelle aree del magazzino meno presidiate dall’uomo, regno degli abitanti alati del porto.

“Con il nostro lavoro, cerchiamo di mantenere la storia di un tempo inserendola nel presente e nel futuro. Siamo pionieri che non dimenticano il passato, consapevoli di costruire qualcosa che rimarrà” Paolo Sturlesi capocantiere

Se gli uccelli volano indisturbati, sorte diversa può toccare ai pesci nei pressi del molo. Quando la giornata lo consente e il cantiere chiude, talora gli uomini di CMBsi concedono l’esperienza della pesca al tramonto. Ma i prelibati frutti delle acque finiscono nel piatto, solitamente, per vie più comode: a pranzo e a cena, i ristoranti convenzionati offrono un menu dove il pesce è protagonista, per la soddisfazione di tutti. “Ho sempre amato la carne, ma a Livorno

anche i piatti più spartani prevedono il pesce”, spiega Paolo. L’abbondanza c’è, ma l’importante è non tardare troppo per prendere posto e rispettare i turni stabiliti. La convenzione coi ristoranti prevede che gli operai lascino liberi i tavoli entro le 13, quando i livornesi arrivano in massa per la pausa pranzo. A cento metri dal cantiere, il menu de “La Parmigiana” offre riso nero alle seppie, acciughe alla povera, triglie alla livornese, spaghetti allo scoglio bianco rosso e altre bontà ittiche per secondo, dal carpaccio di orata alla frittura mista. Tutti i santi giorni, con buona pace dei carnivori. Alla sera, l’appuntamento fisso è al ristorante “Cantina senese” dove si può scegliere tra baccalà con patate, stoccafisso alla livornese e altre specialità, proposte in porzioni abbondanti e al giusto prezzo. Ottimo il cacciucco, una zuppa che può contenere vari pesci e molluschi come polpi, seppie, palombo, tracina, gattuccio, gallinella, cicala, boccaccia, cozze. Anche in questo caso, alle otto e mezza gli operai lasciano le sedie a famiglie e abitué appassionati di pesce. Su richiesta, la cena può concludersi con un ponce alla livornese, liquore zuccheratissimo a base di caffè e altri ingredienti che rispondono a una ricetta tipica e segreta.

LORO SONO QUI

DOVE MANGIARE La Parmigiana* Cantina Senese* Porca Vacca Le Volte *Sconti speciali per i lavoratori del cantiere

Cacciucco

I NUMERI DEL CANTIERE Con la messa in funzione del grande parco commerciale attorno al canale, i livornesi potranno fruire di una nuova area destinata al commercio e allo svago. Passeggiando nel lungomare, già adesso cercano la brezza in questa zona a due passi dal centro sempre frequentata ma mai troppo affollata. Mescolati ai livornesi, i lavoratori del cantiere spesso camminano in lungo e in largo con il cellulare in mano: con la mente viaggiano altrove, fino alle loro terre di origine dove i familiari aspettano una telefonata. Dopo la doccia e la cena, c’è ancora tempo per un gelatino a Piazza Mazzini, per godersi il sollievo di una città piacevole da girare. L’importante è lasciare in pace i gabbiani.

Attività Ristrutturazione Officine Orlando e riqualificazione dell’area portuale Persone coinvolte 12 persone di CMB Provenienza del personale Emilia-Romagna, Toscana, Puglia, Lazio, Campania Inizio lavori giugno 2015 Consegna prevista fine 2019


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FLASH / DAL MONDO CMB

Brevi ma intense ✄ Ritagli di vita cooperativa RIMINI

GREEN ECONOMY

CMB PRESENTE AL GREEN SOCIAL ECONOMY SUMMIT

Il Green Social Economy Summit, tenutosi lo scorso 6 giugno a Rimini, è l’evento che ha avvicinato imprenditori e stakeholder che operano ogni giorno nel sistema di sviluppo di un’economia civile. Per l’edizione 2017, a fare da cornice dell’evento, è stato scelto il foyer del Teatro Galli in Piazza Cavour, dove CMB continua a lavorare per concludere la ristrutturazione completa dell’area spettacoli comprensiva di platea e palchi oltre che la zona palcoscenico.

OLBIA

L’evento è stata l’occasione d’incontro dei principali attori dell’impresa, delle istituzioni rappresentate dal sindaco di Rimini Andrea Gnassi, delle associazioni e dei territori del Paese che si sono alternati in sessioni di dibattito guidate dalla giornalista Maria Latella. Dalla creatività alla progettazione e produzione, fino alla sostenibilità sociale ed economica, alla ricerca di un dialogo che porti a una nuova visione dell’economia e della società.

STRADE

PORDENONE

PASSAGGIO IN CANTIERE PER IL GIRO D’ITALIA

Il giro d’Italia, nella sua tappa a Olbia a cavallo fra lo scorso 5 e 6 di maggio, ha attraversato il cantiere CMB sulla Strada Statale 199 SassariOlbia. I lavori che l’impresa sta concludendo riguardano l’adeguamento della viabilità in presenza di traffico, nello specifico il passaggio alla doppia corsia per senso di marcia, oltre all’installazione della nuova illuminazione pubblica, della segnaletica orizzontale e verti-

cale e delle barriere di sicurezza. I lavori, che interessano circa 3 km di lunghezza, hanno previsto inoltre la realizzazione dello svincolo e della nuova bretella di collegamento tra l’aeroporto di Olbia e la Statale. Per l’occasione, a dir poco straordinaria, i colleghi si sono adoperati per rendere agibile e sicuro il passaggio dei ciclisti in arrivo e in ripartenza.

CANTIERI

PARTONO I LAVORI PER IL PARCHEGGIO DEL NUOVO OSPEDALE Con la consegna delle aree dello scorso 27 aprile, sono cominciati i lavori per la realizzazione del nuovo parcheggio adiacente al futuro ospedale di Pordenone. Il parcheggio, a raso per il pubblico, prevede un piano interrato dedicato ai dipendenti per complessivi 392 posti auto, di cui otto riservati a disabili. In questo modo sarà possibile razionalizzare l’uso delle aree esterne, lasciando spazio a zone a verde. L’intero progetto dell’ospedale, compresa la “Cittadella della salute” e le opere accessorie, testimoniano la grande attenzione dedicata alla sostenibilità globale dell’opera.



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