Periodico trimestrale di opinioni e notizie - Anno XI. N° 49 - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB MO.
IN CORSO Opinioni e notizie in CMB NUMERO
49 11/2018
La torre che verrà A Milano CMB realizzerà l’edificio Unipol progettato dall'architetto Cucinella
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INDICE / COLOPHONE
Scripta manent Parola di verbale. Il presidente riferisce che la prima asta del lavoro della Stazione di Carpi è stata annullata anzi l’aggiudicazione del lavoro. E che ne venne un’altra che ebbe luogo il 16 corr., che anche a questa la nostra Società per mezzo suo mandò la scheda offrendo un ribasso inferiore cioè del 3,25 invece del 4,25 stante la difficoltà nel trovare la terra occorrente. Ora il lavoro è stato aggiudicato ad un appaltatore di Venezia.
Tratto dal Verbale del Consiglio direttivo della Cooperativa Braccianti
25 agosto 1907
IN QUESTO NUMERO
IN CORSO
PAG. 4 / EVENTI
Si accendono le luci del Galli Il Teatro di Rimini rinasce dopo 75 anni e la città festeggia con la “Cenerentola” in scena
Opinioni e notizie in CMB NUMERO
49 inCorso
PAG. 5 / PRIMO PIANO
La torre che verrà A Milano consegnata a CMB l’area dove sorgerà l’edificio Unipol progettato dall'architetto Cucinella
Periodico trimestrale di opinioni e notizie Anno XI. N° 49 Direttore responsabile: Paolo Zaccarelli Redazione: Francesca Martinelli, Sara Lelii, Luca Padovano, Federico Sarti Contatti: Martinelli. Francesca@cmbcarpi.it Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB MO . Proprietario: CMB Società Cooperativa Via Carlo Marx, 101, CARPI (MO) . Registrato al Tribunale di Modena il 26/06/2006 con il n° 1810. Progetto grafico: Hic Adv Stampa: Formagrafica
PAG. 9 / ANNIVERSARIO
Centodieci anni con vista A Milano CMB ha festeggiato l’anniversario al Belvedere Jannacci del Pirellone
inCorso on-line
Puoi scaricare questo e gli altri numeri all'indirizzo: http://www.cmbcarpi.it/ comunicazione_houseorgan. php?categoria=house
Codice alfanumerico
PAG. 13 / INAUGURAZIONI
Cantieri Gastronomici i Con i soci in trasferta
Nuovo Flaminia: è nato il baby mall Il centro commerciale bresciano targato Coop Lombardia è stato costruito in soli 18 mesi nell’area degli ex Magazzini generali
Stampato su carta certificata FSC® proveniente da foreste gestite in maniera corretta e responsabile secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici.Per info: www.fsc-italia.it
Continua il nostro viaggio nei cantieri d’Italia, dove i nostri soci si concedono qualche evasione culinaria. Questa volta la tappa è a Odense in Danimarca.
a
TERNO AL LOTTO
Gioca i nostri numeri
CMB sotto scatto
In questo numero ospitiamo gli scatti di Umberto Teseo, geometra di cantiere che si occupa di controllo costi e contabilità passiva. La sua passione è sempre stata quella di viaggiare e la fotografia l’ha accompagnato in ogni sua esplorazione. Utilizza svariati mezzi di ripresa, compresi gli smartphone, offrendo immagini sempre coinvolgenti, in cui i colori e la qualità dell’esposizione risultano sempre ben gestiti.
Ecco cosa significano i codici in testa ad ogni pagina A = anno di pubblicazione N = numero della rivista P = numero di pagina
RUBRICHE IN CORSO P. 3 / CORREVA L’ANNO Millenovecentotrentacinque
P.16 / SCANNER
P. 20 / DIALOGHI Vite di cantiere
P. 22 / CANTIERI GASTRONOMICI
CMB sotto scatto
Il gusto della dieta in Danimarca
P. 18 / PAGINE IT
P. 23 / BREVI MA INTENSE
L'innovazione che piace
News dalla nostra cooperativa
passati 75 gliperanni vedere la riapertura
del Teatro Galli di Rimini
della torre 23 idipiani Unipol che sarà
realizzata a Milano
dei lavori 18 laperdurata la realizzazione del Nuovo Flaminia a Brescia
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STORIA / MAESTRA DI VITA
Correva l’anno
Immagini da un altro secolo
1935
A cura di: Francesca Martinelli
La Coop Braccianti lavora alla bonifica agropontina Durante il Ventennio fascista, i soci della Cooperativa Braccianti si spingono lontano da casa per lavorare alla bonifica dell’Agropontino. Nonostante la crisi dell’occupazione, l’impiego è sicuro per coloro che hanno deciso di trasferirsi in quelle zone.
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EVENTO / INAUGURAZIONE
Il bel canto accende il Galli
Il 28 ottobre Rimini ha festeggiato la riapertura del Teatro restaurato da CMB. Un bagno di folla per "La Cenerentola" interpretata da Cecilia Bartoli
Q
uando il 28 ottobre CMB, smantellati gli ultimi resti del cantiere, ha lasciato il palcoscenico all’orchestra e alla famosa mezzosoprano Cecilia Bartoli che interpretava la “Cenerentola” di Rossini, erano ormai passati 75 anni dal bombardamento che aveva devastato il Teatro Amintore Galli di Rimini nel 1943. CMB è stata impegnata a partire dal settembre 2014 nel complesso lavoro di restauro filologico e tipologico del teatro secondo la volontà espressa dal Comune di Rimini e dalla Soprintendenza regionale per i beni e le attività culturali dell’Emilia-Romagna. Le scelte
fatte hanno comportato la ricostruzione del disegno originario dell’architetto Luigi Poletti, aggiornando le dotazioni impiantistiche e scenografiche, adottando tecnologie di ultima generazione e caratteristiche costruttive attuali. Un traguardo importante per la città, come ha sottolineato anche il sindaco Andrea Gnassi: "Rimini – ha ricordato – è famosa per la sua internazionalità legata al mare. Oltre a questo oggi ci sarà il ritorno alla sua dimensione storica e artistica attraverso il teatro. Rimini è una città romana, medievale, rinascimentale poi ci sono l'Ottocento di Verdi e il Novecento
di Fellini. Nell'Ottocento i riminesi si inventano i bagni marini e Rimini divenne una capitale del turismo: allora si disse 'se siamo una capitale del turismo avremo un teatro da capitale’". All’appuntamento non è mancato il governatore della Regione Stefano Bonaccini: "La riapertura del Galli – ha detto – ha in sé una eccezionale importanza per tutta la comunità regionale, italiana e internazionale. Rimini ritrova un bene architettonico di grande valore, un edificio che faceva parte della sua anima profonda e l'Emilia-Romagna un altro luogo recuperato lungo la strada degli investimenti in cultura".
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PRIMO PIANO / ACQUISIZIONI
La torre Unipol che verrà Nell’area di Porta Nuova a Milano sorgerà l’edificio progettato dall’architetto Mario Cucinella: 23 piani sormontati da una serra vetrata e sotto una piazza di Marco Cruciani / Render di Mario Cucinella Architects
PRIMO PIANO / ACQUISIZIONI
V
erso metà del mese di ottobre sono state consegnate a CMB le aree destinate ad ospitare la prossima torre di Unipol che verrà realizzata nella zona di Porta Nuova a Milano. L’edificio, dall’aspetto suggestivo, è stato progettato dall’architetto Mario Cucinella e andrà a occupare l’ultimo lotto rimasto di uno degli interventi più suggestivi realizzati nel capoluogo lombardo negli ultimi anni. Il progetto prevede la realizzazione di un edificio strutturato su 23 piani fuori terra, tre interrati e una nuova piazza antistante via Melchiorre Gioia che fungerà da controcanto a Piazza Gae Aulenti sul lato opposto del complesso. Il livello terra e il primo piano godranno di una destinazione pubblica e aperta alla vita cittadina, mentre i piani superiori dedicati a spazi lavorativi per le persone del gruppo Unipolsai. Il livello più basso, a diretto contatto con via Melchiorre Gioia, sarà occupato da uno spazio polifunzionale modulabile a seconda delle esigenze di utilizzo, mentre il livello L+1, dove si trova l’accesso principale all’edificio, sarà dominato dal volume ciclopico dell’atrio a 70 metri di altezza su cui si affacciano visivamente tutti i piani operativi. A questo livello troverà collocazione anche uno spazio commerciale destinato alla promozione di prodotti del Gruppo Unipol, un’agenzia commerciale e uno sportello bancario. I 15 piani destinati a ospitare il personale di Unipol potrà essere modulato per ospitare dalle 700 alle 900 persone a seconda del layout predisposto, mentre agli ultimi piani andranno collocate le attività di maggiore rappresentanza, gli uffici della direzione, del presidente e dell’Amministratore delegato e la sala del Consiglio di amministrazione. A coronamento del complesso si collocherà una serra vetrata adatta anche ad accogliere eventi aperti ad ospiti esterni. Oltre alla complessità delle strutture e dell’impiantistica, che risponderà ai più avanzati standard della sostenibilità ambientale, grande attenzione andrà riservata al cantieramento e alla gestione della logistica oltre alle attività di costruzione, in quanto gli spazi riservati al cantiere si presentano notevolmente limitati e l’area che lo circonda densamente urbanizzata. Del resto lo studio della metodologia costruttiva non è svincolabile dalla modalità di cantierizzazione dell’opera, in quanto alcune peculiarità del progetto vincolano anche l’organizzazione del cantiere. In particolare si tratta della platea di fondazione della torre, delle strutture in carpenteria metallica che prevedono la posa in opera di elementi Diagrid e travi di appensione, oltre al design a megarombi che caratterizza la facciata esterna della Torre.
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PRIMO PIANO / ACQUISIZIONI
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Chi è Mario Cucinella Mario Cucinella, di origine palermitana, è un architetto, designer e accademico italiano. Dopo la laurea, ottenuta a Genova con Giancarlo De Carlo nel 1987, lavora nello studio di Renzo Piano prima a Genova e poi a Parigi come responsabile di progetto, fino a fondare nel 1992 la Mario Cucinella Architects (MCA). Dal 1998 insegna in vari atenei dalla Facoltà di Architettura di Ferrara, all’Università di Nottingham, allo IED di Torino, fino all’Università Federico II di Napoli. Nel 2009 vince il premio MIPIM (Marché International des Professionnels d'Immobilier) nella categoria green building con il Centre for Sustainable Energy Technologies (CSET). Due anni dopo, nel 2011 vince di nuovo il prestigioso premio nella stessa categoria con la sede centrale italiana della 3M. Mario Cucinella, infatti, è particolarmente noto per la sua ricerca nei confronti della sostenibilità ambientale degli edifici, dai cui esiti sono sorti edifici come il Sino Italian Ecological Building (SIEEB) a Pechino e il Centre for Sustainable Energy Technologies a Ningbo (Cina). Con lo scopo di sviluppare e divulgare i principi di un’architettura rivolta al rispetto dell’ambiente, nel 2012 egli ha fondato il Building Green Futures, un’organizzazione noprofit che coniuga ricerche sull’ambiente e sulla tecnologia. Il suo lavoro è costantemente divulgato sulle riviste specializzate e al centro di numerose esposizioni. Nel 2013 partecipa alla X Biennale di Architettura di San Paolo del Brasile, nella sezione “Spazio pubblico” con il progetto del Masterplan San Berillo, Catania. Nel 2010 partecipa al Washington RETECH Renewable Energy Technology Conference and Exhibition. Nel 2008 alla Biennale di Venezia all’interno del Padiglione Italiano, dove espone il progetto di ricerca “Casa 100k”. Nel 2017 il Ministero per i Beni e le Attività culturali lo ha incaricato della curatela del Padiglione Italia alla Biennale di Architettura 2018, che Cucinella ha intitolato Arcipelago Italia.
Inoltre, a ormai dieci anni dal suo avvio in forma sperimentale sulla Torre Unipol di Bologna, anche per questo edificio si è scelto di adottare la metodologia di “Sicuri per mestiere”. Nato per affiancare in maniera parallela e integrata l’iter prevenzionistico del Sistema di Gestione Integrato Qualità, Sicurezza e Ambiente e poi implementato e testato con successo su molti cantieri, tra cui figura anche la Torre GalFa a Milano, “Sicuri per mestiere” ha permesso di agevolare il lavoro degli addetti alla sicurezza, contribuendo a creare un clima collaborativo tra tutti, anche con la manodopera di fornitori e subappaltatori. Partendo dalla teoria
sistemica della comunicazione, integrata con metodologie di change management e di Behaviour Based Safety (BBS), viene perseguito l’obiettivo di produrre comportamenti di sicurezza che, attraverso l’assunzione personale di responsabilità da parte di tutte le figure operanti in cantiere e la ricerca di comportamenti virtuosi, salvaguardino la salute e la dignità del lavoratore. I risultati ottenuti, ormai nell’arco di un decennio, evidenziano un cambiamento di visione e di mentalità nelle persone coinvolte, un miglioramento dei rapporti tra chi opera in cantiere e in una riduzione degli infortuni.
Oggi, “Sicuri per mestiere” si è esteso e ha inglobato al suo interno gli aspetti ambientali, attività che prevede l’osservazione e la registrazione di comportamenti-target, definiti in base alle criticità ambientali della commessa. In questo modo si è arrivato a parlare della sostenibilità più complessiva del sistema cantiere con obiettivi sempre più ambiziosi che prevedono il raggiungimento del 100% dei comportamenti corretti con conseguente miglioramento nella mitigazione degli impatti ambientali del cantiere. Perché la sostenibilità dell’opera passa anche dalla sostenibilità del cantiere che serve per realizzarla.
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CELEBRAZIONI / MILANO
Centodieci anni con vista
A Milano CMB ha avviato i festeggiamenti dell’anniversario sul belvedere del Pirellone con progettisti, soci e committenti. Il presidente Zini: “Il nostro sguardo è sul futuro” a cura della redazione / foto di Domenico Cichetti e dell'Agenzia "Eventi"
CELEBRAZIONI / MILANO
Q
uando è stato scelto il Belvedere Jannacci del Pirellone per i festeggiamenti dei 110 anni di CMB a Milano niente è stato lasciato al caso. Da lì si può godere di una delle più belle viste di Milano, soprattutto di quella Milano che oggi sta crescendo in verticale, e cambia rapidamente dalla Torre Galfa a Porta Nuova, fino a CityLife. Lo scorso 17 ottobre è stato sorprendente fermarsi e guardare dall’alto quanto ha realizzato CMB nel capoluogo lombardo durante la sua storia, ma ancora di più negli ultimi anni quando ha avuto l’occasione di confrontarsi con architetti di fama mondiale e realizzare progetti che avrebbero lasciato a bocca aperta quei soci che negli anni Cinquanta e Sessanta da Carpi si spostavano verso la metropoli.
L’evento, titolato “Costruttori del cambiamento”, è stato moderato da Enrico Bertolino e ha visto intrecciarsi su due tavole rotonde persone di CMB e alcuni stakeholder dell’impresa. Hanno partecipato gli architetti Mario Cucinella e Patricia Viel e diversi committenti dell’impresa come il direttore generale dell’Ospedale Niguarda Marco Trivelli e Armando Borghi, Ad di CityLife, oltre al presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e il presidente di Legacoop Lombardia Luca Bernareggi. La prima tavola rotonda ha affrontato il tema dei grandi progetti e del valore dell’opera di CMB per la città che cambia. Si è parlato dei progetti che hanno lasciato il segno, i più idonei a esprimere la metamorfosi che negli ultimi anni ha coinvolto Mi-
lano: ne è nata una discussione tra chi li ha realizzati, chi progettati e chi voluti. Mario Cucinella ha trovato l’occasione per parlare dell’opera come di un matrimonio a tre: l’architetto che l’ha progettata, il committente e l’impresa che alla fine la realizza. Ha sottolineato come di solito il primo approccio del costruttore sia sempre di ricordare all’architetto quello che non si possa fare. In CMB ha trovato invece apertura e disponibilità, che significa già un buon punto di partenza. Anche la relazione instaurata con l’architetto Patricia Viel per la realizzazione dell’intervento immobiliare di Città Contemporanea è positiva e improntata sullo scambio reciproco, soprattutto nell’ottica di realizzare un prodotto abitativo di alta qualità. La flessibilità e la capacità di confrontarsi insieme per
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la ricerca della soluzione più opportuna è l’argomento che è tornato anche nel dialogo con Marco Trivelli sull’intervento condotto sull’Ospedale Niguarda – Ca’ Granda di Milano, dove a conclusione delle opere edili sono state avviate con reciproca soddisfazione le gestioni dei servizi no core. Dopo un video che ha ritratto le opere realizzate a Milano, sono state portate le testimonianze di alcuni soci. Francesco Chiabrando ha raccontato i suoi 30 anni passati in cooperativa a partire dalla sistemazione del campanile di Sant’Ambrogio a fine anni Settanta; Ilaria Banderali ha affrontato il tema della crescita personale e professionale. Poi le parole di Simone Motta, geometra di 40 anni, venti dei quali trascorsi nei cantieri CMB, e Viola
Sartori fra i giovani formati e cresciuti professionalmente all’interno di una fucina di talenti come il cantiere di Torre Generali a CityLife. A concludere l’evento è stata una tavola rotonda sul tema del cambiamento che ha coinvolto anche Carlo Zini, presidente di CMB, e Emiliano Cacioppo, direttore della Divisione dei Territori. “L’aspetto più significativo di CMB non è dato solamente dalla capacità di realizzare opere – ha affermato Cacioppo – ma anche dall’attitudine ad anticipare il cambiamento. Con questo concetto si deve sviluppare un’impresa così come il territorio. A Milano abbiamo riqualificato aree importanti anticipando e contribuendo concretamente alla metamorfosi di una città che si apre
sempre di più al mondo”. “Oggi possiamo affermare con soddisfazione che CMB nell’anno in cui festeggia il 110° anniversario della fondazione è in grado di proiettarsi verso il futuro con fiducia e determinazione – ha sottolineato il presidente Zini – Sono stati raggiunti risultati straordinari grazie alle migliori energie spese dai soci che hanno creduto nell’impresa e l’hanno portata a proiettarsi verso una ulteriore crescita equilibrata e sostenibile”. Perché i valori aziendali, insieme alle persone e a 110 anni di esperienza, sono il vero motore di CMB: una cooperativa storica e un’impresa moderna che porta con sé un bagaglio di tradizione importante. Oggi con orgoglio si può dire che in CMB c’è ancora voglia di crescere e di guardare avanti.
INAUGURAZIONI / CENTRO COMMERCIALE NUOVO FLAMINIA BRESCIA
Nuovo Flaminia: è nato il baby mall Il centro commerciale bresciano targato Coop Lombardia è stato costruito in soli 18 mesi nell’area degli ex Magazzini Generali. L’opera è parte di un progetto di rigenerazione urbana
a cura di Giovanni Noto / foto di Domenico Cichetti
U
n nuovo centro commerciale per Brescia, che pensa anche alla rigenerazione urbana e si integra nel contesto urbano di un quartiere. Mercoledì 14 novembre il “Nuovo Flaminia”, lo shopping mall targato Coop Lombardia e realizzato da CMB, ha aperto i battenti in tempi record. Nell’arco di 18 mesi e con circa 350 manovalanze al lavoro, la Cooperativa ha realizzato una struttura che accoglie un ipermercato Coop di 7mila metri quadrati, 25 unità commerciali e un parcheggio interrato da 850 posti auto. La struttura complessivamente copre una superficie di 27mila mq ed è
organizzata su due livelli, con l’ipermercato Coop e i negozi al piano terra e una food court, uffici e spazi direzionali al primo piano. All’appuntamento con il taglio del nastro, mentre la galleria del centro prendeva vita, erano presenti Daniele Ferrè, presidente di Coop Lombardia, l’assessore alla Rigenerazione urbana e al Commercio Valter Muchetti, il presidente di CMB Carlo Zini, insieme al direttore dell’ipercoop Riccardo De Carlo e al direttore del centro commerciale Matteo Corrado. Nel corso della cerimonia il presidente di Coop Lombardia ha sottolineato come l’idea alla base del progetto fosse quella
di creare «un centro commerciale di quartiere», una struttura tutto sommato contenuta in fatto di dimensione ma ricca di servizi, “The baby mall” come hanno voluto chiamarla gli stessi promotori. L’opera rappresenta il primo passo di una grande operazione urbanistica che per anni non è riuscita a decollare. Al fianco del progetto commerciale convive, infatti, un intervento più ampio di rigenerazione urbana, che interessa un’area della città, quella degli ex Magazzini Generali tra via Corsica, via Dalmazia, via Don Bosco e via Salgari, a lungo abbandonata e soggetta a degrado. L’atto che ha permesso l’avvio del progetto di
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riqualificazione risale al 2015, con l’acquisto dell’area dove sorge il Nuovo Flaminia da parte di Coop Lombardia. In soli tre anni si è arrivati alla definizione del progetto, alla sua approvazione e alla conclusione dell’opera. Intorno al centro commerciale è prevista la creazione di un grande parco urbano, che ospiterà aree relax, ricreative e spazi di socialità, e permetterà il collegamento con il quartiere Don Bosco. La struttura portante del centro commerciale, interamente prefabbricata, è realizzata in parte in calcestruzzo precompresso e in parte in carpenteria metallica e legno lamellare.
I sistemi di facciata sono costituiti da elementi modulari in listelli di alluminio e legno trattato e serigrafato, con inserti trasparenti del tipo a facciata continua strutturale. Le finiture sono di particolare pregio per uno shopping mall e conferiscono un connotato di particolare attrattiva: pavimentazioni in marmo locale di Botticino, rivestimenti in boiserie di laminato e listelli di legno trattato, parapetti in cristallo e illuminazione particolarmente studiata. Per CMB la realizzazione del centro commerciale bresciano è stato un modo per consolidare il legame con Coop Lombardia, cliente per il quale sono stati realizzati oltre
una decina di shopping mall in tutta l’area lombarda. Per i tecnici che hanno realizzato l’opera si è trattata di una vera e propria gara contro il tempo, cominciata nel maggio del 2017 e conclusa un anno e mezzo dopo. La struttura realizzata unisce funzionalità e piacevolezza degli spazi con un’attenta progettazione del sistema di illuminazione, a partire dalla facciata fino alla galleria centrale che, con un sistema a lucernari ricreano l’effetto del cielo stellato. Il Nuovo Flaminia soprattutto ridisegna il volto di un’area, che in passato ha rappresentato uno dei motori dell’economia bresciana e dell’intera Lombardia.
COSTRUZIONI / ANALISI DEL SETTORE
Speciale classifiche Edilizia e Territorio - 22 ottobre 2018
L
’osservatorio di “Edilizia e territorio” sul settore delle costruzioni mette in evidenza come le prime 50 imprese italiane nel 2017 fatturino complessivamente 20,7 miliardi con una crescita del 6% rispetto all’anno precedente. Il dato complessivo risulta penalizzato dalla scomparsa di alcune imprese in difficoltà che non sono riuscite a depositare il bilancio: fra queste spicca Condotte, in amministrazione straordinaria; Trevi, che tenta di ristrutturare il debito, e Mantovani, ceduta dal Gruppo Chiarotto, ridenominata e ridimensionata. Il settore si presenta frammentato con una forte concentrazione al vertice del mercato: le prime cinque imprese esprimono il 60,5% del volume d'affari totale (contro il 56,2% del 2016). La cifra d'affari all'estero vale 12,9 miliardi e pesa sul totale per il 62,2%. Tuttavia, il quadro del vertice italiano peggiora sotto l'aspetto reddituale: da una parte l'ebitda sale ma solo del 3,5%, dall'altra l'ebit si dimezza (meno 46,4%) e il risultato netto passa da un utile di quasi 500 milioni a una perdita di 350 mila euro, affossato dai risultati negativi dei due leader (Salini Impregilo, Astaldi e ancor peggio Grandi Lavori Fincosit). Fra queste imprese, il risultato di Salini Impregilo è dovuto alla svalutazione di crediti in Venezuela, mentre Astaldi e Grandi Lavori Fincosit sono entrate in procedure concorsuali.
Anche la situazione finanziaria-patrimoniale non è brillante per via di debiti finanziari netti appesantiti del 29,8% (nonostante 15 imprese mostrino una posizione finanziaria netta attiva, a fronte di 14 l'anno scorso) e di un patrimonio in calo del 12,9%.
Lavori all’estero e mercato privato: fattori chiave per le imprese Fra le prime cinquanta imprese del settore costruzioni 29 sono attive all'estero. Una ipotetica classifica per attività all'estero vedrebbe per prima Todini, che però appartiene al gruppo kazaco Prime System KZ e lavora in quel Paese; Salini Impregilo, il cui mercato di riferimento è sempre più quello statunitense; Rizzani de Eccher, che in Russia opera tramite Codest International; seguite da Ghella, Astaldi, Icm, Pizzarotti e la cooperativa Cmc. Tutte imprese che esportano oltre metà del fatturato. Inoltre si cominciano ad affacciare all'estero anche Itinera, Vianini Lavori e CMB. Lasciando l'estero, dove il grosso dei contratti si conferma nel settore pubblico, la crisi del mercato italiano affossa le imprese generali che operano nelle infrastrutture ma risparmia quelle che presidiano la “nicchia” del privato, tipicamente nell'attività edilizia. Fra le principali imprese che operano nel privato si trovano Pizzarotti, Cmb, Italiana Costruzioni, Carron, Colombo, Techbau e altre minori.
Dal 2008 a oggi, 16 costruttori su 25 sono spariti o entrati in crisi Su 25 imprese di costruzioni al vertice italiano per fatturato nel 2008, solo 14 sono sopravvissute in salute: tutte le altre sono sparite dal mercato, fallite o liquidate, oppure in crisi conclamata. Non ci sono più le grandi cooperative: Unieco, Coopsette, Consorzio Etruria, Cesi, Coopcostruzioni, Cooperativa di costruzioni, Iter. A contrastare le difficoltà del mondo cooperativo si trova il Consorzio Integra: una realtà che non viene compresa nella classifica per la sua natura, ma che associa 141 società nelle costruzioni e nell'industria che fatturano complessivamente 6 miliardi. Sparite poi grandi imprese generali: Baldassini Tognozzi Pontello (Btp), Dec, Impresa Spa. In procedura concorsuale Condotte, Astaldi e Grandi Lavori Fincosit, in crisi e ridimensionata Mantovani. Todini, dopo la crisi, è stata prima assorbita da Salini e poi venduta a nuovi proprietari kazaki e oggi è di fatto un’impresa estera. Le 9 imprese che sono ancora sul mercato, in salute: Impregilo e Salini (oggi insieme), Pizzarotti, Cmc, CMB, la specialistica Bonatti, Rizzani de Eccher, Ghella, Itinera (Gruppo Gavio).
A 11 / N 49 / P 14-15 Posizione
SocietĂ
2017
2016
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25
1 2 8 4 5 7 9 11 10 12 15 14 17 18 13 20 16 21 19 25 27 36 22 23 57
Salini Impregilo Astaldi Pizzarotti CMC Rizzani de Eccher Bonatti Ghella CMB Cimolai Itinera Pavimental Sicim Salcef Gcf - Generale Costruzioni Ferroviarie Icm Italiana costruzioni Grandi lavori fincosit Carron Inc Colombo Costruzioni Sicilsaldo Neosia Toto Vianini Lavori Max Streicher
Valore della Variazione Percentuale Produzione Percentuale dei ricavi su 2017 2017 - 2016 mercato estero
6.107.241 3.060.733 1.160.969 1.118.862 1.073.003 760.850 564.061 480.941 440.535 400.197 397.388 391.450 332.007 325.508 288.806 220.503 201.670 183.114 172.057 171.590 165.275 154.623 150.180 140.934 128.166
3,8 1,9 59,0 5,2 16,9 -4,7 -9,1 -7,7 -18,3 5,1 30,6 16,8 23,8 24,1 -15,1 4,7 -29,9 -9,9 -18,6 33,8 33,5 54,4 -15,8 -9,5 140,6
91,8 75,7 61,5 57,5 85,2 92,5 77,2 0,0 68,0 23,5 1,1 99,1 17,9 34,8 62,7 30,4 8,0 0,0 0,0 0,4 n.d. 28,4 22,4 23,4 4,2
Ebitda 2017
Utile al netto delle imposte 2017
Debiti finanziari netti + leasing 2017
Capitale netto 2017
580.152 366.376 67.832 176.502 62.792 83.100 86.503 23.138 56.033 23.518 46.418 61.146 51.635 32.191 53.137 6.531 -49.203 9.896 12.324 4.153 9.874 -486 11.901 11.801 24.687
-84.055 -97.727 1.166 26.756 18.755 24.100 9.363 2.878 10.079 6.398 15.794 33.165 28.288 17.469 7.090 1.155 -116.850 7.329 1.199 1.172 2.101 -5.213 1.817 15.101 15.385
702.612 1.267.049 147.081 669.900 216.998 88.400 29.334 86.388 171.073 -7.318 53.437 -26.034 23.912 -20.028 93.290 73.799 167.581 -14.044 57.664 -22.441 21.802 109.170 86.425 -3.383 -22.723
1.085.284 549.442 452.593 149.707 179.654 248.700 288.228 239.838 120.544 239.941 31.478 196.608 111.422 99.143 89.004 36.102 14.153 36.700 123.703 34.267 29.761 67.117 86.243 246.100 26.246
EFFETTO CMB / MESSA A FUOCO
di Domenico Cichetti
CMB sotto scatto
Umberto Teseo
1
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1. Chicago 2. Porto di Danzica 3. Dunnottar Castle - Scozia 4. I tetti di Aberdeen - Scozia 5. Hadid Tower 6. Malga Rolle - Trentino 7. Hadid Tower
Umberto fotografa in modo accurato, questo mi pare fuori discussione. Le sue immagini sono sempre ben composte e mai banali nella scelta del punto di ripresa e del soggetto da evidenziare. Forse in parte è merito del corso di fotografia che ha seguito, ma personalmente ritengo che queste qualità possano solo essere affinate, ma non inculcate da zero. È importante segnalare che le immagini che ci propone sono state raccolte con svariati mezzi di ripresa, compresi gli smartphone, senza che ciò abbia modificato il livello qualitativo dei risultati. A mio modo di vedere, sono molto coinvolgenti sia i paesaggi che gli scatti della Torre Generali, che è una vera palestra fotografica per quel genere di immagini. I colori e la qualità dell’esposizione (in particolare per quelle notturne) risultano inoltre sempre ben gestiti. Quando Domenico mi ha chiesto di dargli qualche foto e scrivere alcune righe per la rivista ho pensato: perché no... cosa ci vorrà mai! Ed eccomi qui a passare notti insonni a cercare delle foto da inviare e a capire cosa scrivere. La sfida mi è piaciuta e mi ha dato modo di rispolverare tante fotografie che non vedevo da tempo e di riflettere anche su come sia cambiata nel tempo la mia modalità di guardarmi attorno e cercare di immortalare un momento. La mia prima passione è stata quella di viaggiare ed esplorare posti sempre nuovi e la fotografia mi ha accompagnato per ricordare i momenti più salienti. Negli anni ho cambiato varie attrezzature fotografiche: sono passato dalla compatta Olympus C-60z alla un po’ meno compatta ma super luminosa Olympus XZ-1 e ora da qualche anno alla Canon 100D con relativi obiettivi, accompagnata dalla inseparabile GoPro. Nel 2017 ho partecipato a un corso di fotografia che mi ha permesso di affinare qualche tecnica, di conoscere fotografi professionisti e di aver una visione un po' diversa. Siamo però solo all'inizio di una passione che spero mi accompagnerà per anni. Visto che ho l'opportunità di lavorare per CMB in uno dei cantieri più fotogenici del mondo, ho deciso di pubblicare qualche vista della Torre Generali e dalla sua sommità, oltre a qualche paesaggio scattato durante i miei viaggi.
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PAGINE IT / INNOVAZIONE
PAGINE I.T.
Nuovi strumenti, nuove tecnologie, nuove relazioni
L’INNOVAZIONE Progetti tecnologici e metodi di cantiere, ma anche confronto con l’esterno e attenzione alle novità del mercato: saper innovare è questione di metodo
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ome è noto, il claim di CMB (lo slogan con cui ci presentiamo al mercato) è “building innovation” ed è pensato per trasmettere con efficacia e immediatezza quella che è stata una delle principali qualità che ci ha sempre caratterizzato, ovvero la propensione all’innovazione in tutte le sue varie forme, da quella di prodotto a quella di processo, passando per l’innovazione tecnologica e nella sicurezza (pensiamo per esempio a “Sicuri per mestiere”). Fare innovazione è soprattutto una questione di metodo, bisogna costruire giorno dopo giorno un percorso condiviso, sostenibile e concreto, attento ai risultati e sempre focalizzato e coerente con gli obiettivi generali dell’impresa. Ma innovare significa anche confrontarsi con l’esterno, intercettare le parole d’ordine che provengono dal mercato, mettere alla prova le proprie convinzioni facendole scontrare con altre sensibilità e altre competenze. A questo scopo, da circa un anno abbiamo iniziato ad “aprirci al mondo”, intensificando la nostra partecipazione a progetti finanziati. La cosa non è nuova; già negli anni scorsi CMB ha partecipato a SUCCESS (“Sustainable Urban Consolidation CentrES for conStruction”), importante progetto europeo finanziato nell’ambito
del programma di ricerca Horizon 2020, avente l’obiettivo di migliorare la logistica degli interventi edili nelle aree urbane. Lo scopo del progetto è quello di studiare come l’introduzione di centri di consolidamento al servizio del settore delle costruzioni possa ridurre gli impatti negativi sulle città, determinati dalla movimentazione di materiali e mezzi pesanti da e verso i grandi cantieri. Tra il 2017 e il 2018 abbiamo rilanciato partecipando al progetto della Regione Lombardia “Smart Living”, con l’obiettivo di valutare nuovi metodi e pratiche di miglioramento della filiera costruttiva, dalla progettazione, passando per la costruzione, fino alla fase di gestione dell’opera, attraverso l’utilizzo di piattaforme digitali e l’adozione del BIM. E il BIM è protagonista anche nel Progetto Europeo BIM4REN, sempre nell’ambito di Horizon 2020. L’obiettivo del progetto è quello di sperimentare come l’adozione del BIM possa migliorare il processo di intervento e gestione del costruito esistente. Stessi temi sono toccati anche dal Progetto POR_FESR, questa volta promosso dalla Regione Emilia Romagna in collaborazione con diverse Università e centri di ricerca regionali e per cui CMB, se il progetto verrà approvato, avrà il ruolo di “consulente”, sulla
base della competenza che ha già dimostrato sul tema BIM. A questi progetti tecnologici e “BIMcentrici” si affiancano iniziative più legate ai metodi di cantiere. Per fare un esempio, in collaborazione con Università ModenaReggio e Innovacoop abbiamo recentemente avviato uno studio di fattibilità nell’ambito dell’economia circolare mirato al recupero degli scarti in edilizia. Esperienze e competenze diverse che ci permettono di consolidare e focalizzare i gruppi di lavoro interni impegnati nei processi di innovazione, rafforzare e approfondire proposte eventuali alla Direzione in termini di opzioni imprenditoriali, rendere visibile il nostro “marchio” come impresa innovativa e attenta al territorio e alla comunità e, ultimo ma non ultimo, accedere a finanziamenti che permettono all’innovazione di impresa di “muoversi con le proprie gambe”, attivando un percorso virtuoso di autosostentamento dell’innovazione stessa. Inoltre e a completamento, stiamo sempre più stringendo relazioni o talvolta partecipando ai lavori di associazioni e organizzazioni direttamente impegnate nella promozione di processi innovativi nel comparto costruzioni e in particolare impegnate nello sviluppo del BIM, nel mondo cooperativo ma anche a livello regionale e nazionale.
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A cura di: Luca Padovano
CHE PIACE
DIALOGHI / STORYTELLING A soli 16 anni si è trasferito dalla Calabria a Milano per frequentare la Scuola edile di Milano. Insieme ad altri 15 ragazzi fu assunto come manovale specializzato dalla Cooperativa per lavorare a Settimo Milanese
Giacomo Grasso lavora da 41 anni in CMB: assunto a Milano da quella che risultava ancora la Cooperativa Muratori e Cementisti di Carpi, ha vissuto su di sé la storia e i cambiamenti dell’impresa. Oggi, nella Divisione dei Territori lavora al Centro Servizi per organizzare al meglio la vita dei cantieri.
DIALOGHI
A tu per tu con i soci
VITE DI CANTIERE Intervista a Giacomo Grasso da 41 anni in CMB. Oggi lavora al Centro Servizi di Milano e si occupa delle fasi di cantieramento fino alle gru e ai mezzi necessari per la messa in opera
Era il 1977 e tu eri un sedicenne calabrese: come sei arrivato al Centro Servizi di Milano? Sono originario di Curinga, in provincia di Catanzaro, un comune di meno di 7mila abitanti. Negli anni Settanta, proprio dall’ufficio di collocamento di Curinga si potevano inoltrare le domande per entrare nella Scuola edile di Milano, che era dotata di un convitto in grado di ospitare fino a 400 ragazzi. Così a 16 anni sono salito da solo a Milano: la frequenza prevedeva un primo anno di scuola alla mattina e di apprendistato in cantiere al pomeriggio, mentre un secondo di lavoro diurno e due ore di frequenza serale. Io e altri 15 ragazzi siamo stati assunti in CMB per lavorare a Settimo Milanese: eravamo manovali specializzati. Su quale cantiere siete stati messi alla prova? A Settimo Milanese siamo stati assunti per lavorare alla realizzazione di quello che veniva chiamato “Tunnel”: in sostanza si trattava della realizzazione di abitazioni secondo un sistema di prefabbricazione. Esisteva una sorta di cubo che fungeva da struttura, su questo veniva gettato il cemento che andava cotto, “sfilavi” il sostegno e il resto si realizzava grazie al montaggio di pannelli prefabbricati e muri interni di cartongesso. Come era la CMB dei primi anni dopo l'unificazione? Quali opere realizzava e come era organizzato il cantiere? Milano stava crescendo vorticosamente e con la città anche le esigenze abitative: si lavorava soprattutto alla realizzazione di residenze. Erano grandi numeri, mi vengono in mente i 300 appartamenti di via delle Forze Armate solo per citare un cantiere. Erano gli anni in cui i capi cantiere arrivavano da Carpi a inizio settimana e le maestranze erano tutte assunte direttamente.
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A SINISTRA Delegazione del Consiglio di Amministrazione CMB in occasione dell'inaugurazione del Centro Commericale di Bonola
All’inizio degli anni Ottanta ci fu una crisi dell’immobiliare, per qualche tempo in diversi operai fummo messi in cassa integrazione e poi ci venne proposto per lavorare di spostarci nella zona di Carpi a realizzare alcuni silos per dei mulini in zona Ganaceto. Alle 3 di mattina, nella notte fra la domenica e il lunedì, ci trovavamo al centro servizi a Milano per poi viaggiare in pulmino fino a Carpi. Lavoravamo la settimana dormendo nelle baracche di cantiere e mangiavamo insieme in mensa, rientravamo il venerdì sera. Erano anni in cui per lavorare si faceva quello che c’era da fare: a Ganaceto aiutavo il cuoco in mensa ad esempio. Ormai da 35 anni lavori al Centro servizi: di cosa ti occupi e come è cambiato il tuo lavoro?
Quando ho cominciato a lavorare al Centro servizi per prima cosa non avevamo una sede vera e propria ma ci spostavamo: solitamente si sceglieva come punto d’appoggio il cantiere più grande e più lungo. Oggi abbiamo una sede fissa a Basiano, in provincia di Milano, e da qui serviamo le esigenze di ogni cantiere. Ci si occupa sostanzialmente delle fasi di cantieramento, dalle baracche agli impianti necessari per il loro funzionamento, fino alle gru e ai mezzi necessari per la messa in opera del cantiere. In realtà in sé il lavoro non è cambiato, quello che è cambiato è il modo di lavorare e la complessità delle opere che realizza CMB. Banalmente, quello che prima era un disegno a mano ora è un progetto realizzato con Autocad, o ancora in BIM.
Nell’immaginario la gru resta l’elemento fondamentale del cantiere. Per chi ci lavora tutti giorni cosa significa oggi portare una gru in cantiere? Sicuramente lavorando su progetti edili di grande complessità anche la gestione di un mezzo come la gru è diventato più complicato. Ad esempio l’altezza massima che può raggiungere una gru collocata a terra è di 88 metri e si ottiene aggiungendo elementi al basamento, ma se fosse necessario realizzare un edificio alto come le torri di CityLife è indispensabile che vada ancorata direttamente alla struttura. Per fare questo è necessario studiare i punti più idonei in base anche all’altezza da raggiungere e al progetto da realizzare, oltre che fare verifiche che ne certifichino stabilità e sicurezza.
ALTRE STORIE / FUORI DALLE MURA
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Cantieri Gastronomici
A cura di Irene Russo
iIn viaggio con i soci in trasferta IL RITO DEL BREAK A ODENSE Il bello della Danimarca non è nella sua cucina, ma nella filosofia della comodità
A Odense, i tecnici di Cmb vanno in ufficio in bicicletta e imbandiscono il tavolo delle riunioni con caraffe di tè e biscotti. Qui ogni cosa è ispirata all’hygge, quella filosofia danese della comodità che porta a godersi le cose semplici di ogni giorno. “Possiamo imburrare una fetta di pane anche durante il meeting”, racconta il project manager Aroldo Tegon. Mettere a proprio agio i danesi fa parte del mestiere, perché tutto si svolga secondo le consuetudini del posto. L’hygge si concretizza anche nei rapporti col cliente, nella trasparenza e onestà delle relazioni. E nel nuovo Superhospital vicino all’autostrada, che sarà accessibile, luminoso e dotato di camere singole per i pazienti. Perfino il cantiere verrà riscaldato e gli operai non lavoreranno per più di 7,5 ore al giorno. Piccole e grandi attenzioni che fanno parte della cultura di questo Paese e rappresentano una sfida per Cmb. “È l’esperienza professionale più interessante della mia carriera. Anche se mi mancano la famiglia, il sole, e la cucina italiana” racconta Aroldo.
“Noi di CMB stiamo cercando di non farci percepire come un corpo estraneo. Abbiamo vinto il loro scetticismo con i nostri argomenti sul piano tecnico… ma anche offrendo il caffè” Aroldo Tegon project manager
L’ospedale di Odense sarà il più grande della Danimarca, ma la grandezza dell’impresa non offre ampie ricompense sul versante culinario. La cucina locale si concentra su pochi ingredienti, in prevalenza pesce, carne, burro e patate. Un trancio di salmone o una passera impanata rischiano di costare il doppio che in Italia. “Gira e rigira, noi preferiamo far la spesa
e mangiare a casa. Danilo fa la carbonara, Fabrizio l’arrosto”, spiega Aroldo. A Odense si trova qualche ristorante tradizionale o etnico, ma non c’è la varietà della capitale Copenaghen. Il “Den Gamle Kro” ha ancora il fascino del ‘600, “Gronttorvet” offre un ambiente suggestivo sotto alla luce soffusa delle lampade Tiffany, mentre lo “Storm Pakhus” si trova in una vecchia fabbrica dove scorrono fiumi di birra. Scegliere un ristorante italiano gratifica il palato ma alleggerisce il portafogli. Quando arriveranno gli operai, sarà necessario creare dei locali mensa oppure organizzare un servizio di catering. “La difficoltà più grande sta nell’adattarsi agli orari danesi: si pranza alle 11.30, si cena alle 18” continua Aroldo. “E tra un pasto e l’altro bisogna sempre essere pronti a spezzare la giornata con un break o un cake time”.
LORO SONO QUI
DOVE MANGIARE Den Gamle Kro Gronttorvet Storm Pakhus Marcantonio No.61 Aringhe rosse sott'aceto, patate, cipolla rossa smørrebrød
I NUMERI DEL CANTIERE La fantasia danese dà il meglio di sé nei variopinti Smørrebrød, i famosi open sandwhiches conditi con aringhe o in svariati altri modi. E nella tradizione panificatoria, che sforna pani di varie forme e sostanze. Ogni venerdì mattina la tavola si riempie di bontà dolci e salate per la colazione comunitaria: è uno dei servizi offerti dalla società di coworking dove attualmente lavorano gli uomini di CMB. In queste occasioni può scattare un feeling con società e professionisti che condividono gli spazi. Tutto molto hyggelig. Sembra il mondo delle fiabe, e forse non è un caso: Odense è la città natale dello scrittore Hans Christian Andersen, il luogo dove i sogni di un bambino imparano a camminare.
Attività costruzione dell’ospedale (6 lotti) Persone coinvolte (nella fase preliminare): 12 (Cmb e Itinera), più alcuni consulenti danesi Provenienza del personale Lombardia, Lazio, Toscana, Danimarca Importo lavori 600 mln euro Inizio lavori luglio 2019 Consegna prevista novembre 2022
Credits immagini Foto di Smørrebrød di aringhe rosse sott'aceto, patate, cipolla rossa Opera propria, Pubblico dominio, https://www.flickr.com/photos/loustejskal/
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FLASH / DAL MONDO CMB
Brevi ma intense ✄ Ritagli di vita cooperativa BOLOGNA
ACQUISIZIONE
PER BONFIGLIOLI CMB REALIZZA ANCHE LA PALAZZINA DIREZIONALE Dopo la prima acquisizione dello stabilimento, con il cantiere oggi attivo a pieno regime, all’inizio di novembre CMB ha acquisito anche la costruzione di un nuovo complesso per la società Bonfiglioli. Si tratta di un edificio adibito a uffici, dotato di un corpo di collegamento e di un ristorante aziendale, un nuovo parcheggio e una serie di pensiline fotovoltaiche a copertura dei camminamenti e dei posti auto. La palazzina direzionale, per una superficie complessiva di circa 3.900 mq, è organizzata su tre livelli intorno a una corte centrale scoperta e sarà dotata di una hall di ingresso a triplo volume oltre a un accesso sviluppato in lunghezza che si snoderà attraverso una parete vetrata esposta a sud-est e protetta da frangisole. Grazie a un corpo di collegamento sarà possibile accedere al ristorante, creato all’interno
MOSCA
di un edificio monopiano prefabbricato. L’appalto prevede che le strutture vengano consegnate al grezzo, cioè complete per quanto riguarda l’involucro edilizio e le centrali impiantistiche e con le dorsali principali verticali sino ai limiti di piano, e al grezzo per quanto attiene gli interni, escluso il pavimento della zona ristorante. Le opere di urbanizzazione saranno costituite da parcheggi, viabilità, aree a verde e relativi sottoservizi, acqua ed energia, illuminazione, oltre alla riqualificazione di parte di aree già urbanizzate.
INNOVAZIONE
IN RUSSIA PER RACCONTARE IL BIM Una delegazione russa si sta dedicando all’implementazione del BIM focalizzandosi sull’esperienza italiana. Per questo motivo, e grazie all’invito ricevuto dalla società di architettura milanese Planimetro, il BIM manager di CMB Andrea Vanossi ha portato al “Construction Innovation Day” di Mosca l’esperienza maturata a partire dal progetto pilota del 2010 fino ad oggi all’interno dei cantieri di CityLife. A partire dall’esperienza si è creata un’interessante discussione che ha coinvolto anche Marina Korol (Building Smart Russia), Volkov Dmitry (viceministro per le costruzioni) e una rappresentanza di tecnici provenienti dall’Italia e dalla Russia.
CARPI
WORKSHOP
UN’ECONOMIA CIRCOLARE NEL SETTORE COSTRUZIONI CMB è stata sede di un incontro intermedio di confronto e analisi dei primi risultati dello studio di fattibilità condotto dalla nostra cooperativa e un ampio gruppo di partner nell’ambito di un programma finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico e Invitalia. Lo studio sta valutando la possibilità di sviluppare un sistema integrato per l’economia circolare nella filiera delle costruzioni, a partire da una diversa gestione dei rifiuti da costruzione e demolizione. Questo sistema è legato alla creazione di nuovi modelli di business, di competenze e nuovi ruoli nelle filiere in grado di garantire la circolarità dei flussi di materia e della loro reimmissione nei cicli naturali o produttivi, nonché di sistemi più efficaci e più efficienti per la raccolta, la separazione e il trattamento dei materiali. Durante il workshop, tenutosi il 19 novembre, sono stati presentati i modelli di economia circolare fin qui elaborati, focalizzati in particolare sulla valorizzazione di rifiuti in nuove filiere produttive e il loro recupero diretto in cantiere.