inCorso #52 - opinioni e notizie in CMB

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OPINIONI E NOTIZIE IN CMB

NUMERO

Periodico trimestrale di opinioni e notizie - Anno XIII. N° 52 - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB MO.

IN CORSO 52

LUGLIO 2019

Gallerie sotto l’orizzonte Procedono i lavori del collegamento ferroviario interrato tra la Torino – Ceres e il passante del nodo di Torino


SOMMARIO

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inCorso - n.52

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IN CORSO

— In questo numero

NUMERO

OPINIONI E NOTIZIE IN CMB

52

LUGLIO 2019

NUMERO

MAGGIO

Periodico trimestrale di opinioni e notizie. Anno XIII. N°52 Direttore responsabile: Paolo Zaccarelli In redazione: Francesca Martinelli Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero: Domenico Cichetti Contatti: martinelli.francesca@cmbcarpi.it

PRIMO PIANO

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SUI BINARI DI TORINO Lavori in corso su un collegamento ferroviario interrato di 3.385 metri

STORIE

ASSEMBLEA

4 CHIUDE CMB STORE

11 STAGIONE DI CAMBIAMENTI

Cambia il mercato e il punto vendita cessa la sua attività. I dipendenti destinati ad altre mansioni

Bilancio, nuovi assetti organizzativi e il saluto a Ruben Saetti all’appuntamento di fine maggio

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Proprietario: CMB Società Cooperativa Via Carlo Marx, 101, CARPI (MO). Registrato al Tribunale di Modena il 26/06/2006 con il n° 1810. Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB MO.

Progetto grafico, impaginazione ed editing: Hic Adv Stampa: Formagrafica Sfoglia o scarica questo e gli altri numeri di inCorso all'indirizzo: cmbcarpi.com/house-organ

GRATTACIELI

Simbolo cult Ultimi interventi a Milano per riqualificare la Torre GalFa progettata negli anni ’50 dall'architetto Bega

QUI E LÀ

— Una rubrica tira l'altra P. 3

CLICK

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CAFFÈ CMB

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DIALOGHI

A zonzo tra i cantieri Chiacchiere con o senza zucchero

Incontro con i direttori

P. 23 NAVIGAZIONI FACILITATE

Esplorando il sito di CMB

Stampato su carta certificata FSC ® proveniente da foreste gestite in maniera corretta e responsabile secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici. Per info: www.fsc-italia.it


FOTOGRAFIA

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Click — Sguardi su CMB

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Dallo scavo delle fondamenta all'opera conclusa il collega Domenico Cichetti si aggira tra i cantieri con la sua fotocamera e ritrae angoli nascosti, scorci di vita quotidiana e splendide architetture. Tutto ha preso vita con CMB. A cura di Domenico Cichetti

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PUNTI DI VISTA La scelta dell'inquadratura può dare un significato a un soggetto che, ripreso da altra angolatura o ampiezza di campo ne avrebbe avuto uno differente.

1 - MILANO – Torre Generali – "Invasione Aliena" 2 - MILANO – Fondazione Feltrinelli – "Spirale aurea "


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STORIE

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CHIUSURA

CMB Store, l’ora di cambiare Cambia il mercato e il punto vendita che ha segnato la storia della Cooperativa cessa la sua attività. I dipendenti saranno destinati ad altre mansioni

C

ambiano i tempi e il CMB Store chiude i battenti. Quella del punto vendita e dei Reparti Marmo e Cemento è stata una delle attività che ha segnato la storia di CMB. Fin dai primi anni di esistenza della Coop Muratori, gli operai realizzavano manufatti e decori destinati alla vendita al dettaglio, attività che negli anni si è concretizzata nel punto vendita, oggi rinominato “CMB Store”. Dopo decenni, CMB si è trovata a dover intraprendere percorsi nuovi: da una parte il “CMB Store” si trova a competere su un mercato profondamente cambiato e soggetto alle dinamiche dettate dalla Grande distribuzione organizzata, con orari sempre più estesi e la settimana lavorativa organizzata su sette giorni. Dall’altra le scelte strategiche di questi ultimi anni, anche a causa della forte crisi dell’attività edile residenziale che ha colpito l’area tra Carpi e Modena, hanno spinto CMB a focalizzarsi su grandi commesse in grado di sostenere l’importante struttura della nostra impresa. Per questi motivi, oltre che per il pensionamento di alcune delle persone che negli ultimi decenni si sono occupate dell’attività del “CMB Store”, CMB ha deciso che era giunto il momento di chiudere l’attività di vendita al dettaglio. Questo sempre nel rispetto del personale: non è infatti prevista la perdita di nessun posto di lavoro e i dipendenti del punto vendita saranno destinati ad altre mansioni, coerenti con la formazione e l’esperienza maturata.

ORIGINI Operai e manufatti della Cooperativa Muratori

RICOLLOCATI Tutti gli addetti e i dipendenti di CMB Store saranno destinati ad altre mansioni


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BINARI SOTTERRANEI

Una joint venture per realizzare il collegamento ferroviario interrato tra la linea Torino-Ceres e il passante del nodo di Torino. L’intera opera è lunga 3.385 metri Di Gianmatteo Monti – Foto di Domenico Cichetti

INFRASTRUTTURE

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INFRASTRUTTURE

SOTTO TORINO Il tracciato dell'intervento è lungo oltre tre chilometri

C

MB, in joint venture con Itinera, sta lavorando alla realizzazione del collegamento ferroviario interrato tra la linea Torino– Ceres, gestita dal Gruppo Torinese Trasporti (GTT) e il passante del nodo di Torino di Rete Ferroviaria Italiana, lungo la direttrice di Corso Grosseto. L’opera consiste in una galleria artificiale che si sviluppa principalmente in rettilineo in asse a Corso Grosseto, tra Largo Grosseto e Parco Sempione, e raccordata ai tratti esistenti delle due ferrovie: quello a ovest, appartenente alla ferrovia Torino-Ceres a livello interrato e proveniente da via Confalonieri, e quello a est, appartenente al passante ferroviario di Torino che immette direttamente nella Stazione Rebaudengo, da cui si procede verso le stazioni di Porta Susa e Porta Nuova. La galleria ferroviaria ospita due binari ed è realizzata con il “metodo Milano” che prevede la realizzazione di preliminare dei due piedritti laterali costituiti da pali secanti sormontati a copertura da una soletta in c.a. alleggerita o travi prefabbricate, successivamente avviene l’esecuzione dello scavo con asportazione del terreno fino alla quota di fondo e la realizzazione dei rivestimenti interni di fondazione, elevazione e banchinemarciapiedi. Il progetto prevede la realizzazione di una fermata sotterranea, quasi in prossimità del Largo Grosseto, che andrà a sostituire l’attuale Stazione di Madonna di Campagna, che la futura configurazione del percorso escluderà dalla linea ferroviaria. L’opera si sviluppa interamente in sotterraneo e la lunghezza complessiva del collegamento è di 3.385 metri,

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INFRASTRUTTURE

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SOTTOTERRA

Acque bianche e nere Prevista anche la realizzazione di un nuovo reticolo fognario

I

n un contesto fortemente urbanizzato come quello in cui CMB sta operando, la risoluzione delle interferenze gioca un ruolo fondamentale e la corretta progettazione degli interventi, oltre alla loro tempestività e coordinamento, assume importanza strategica per l’andamento della commessa e rappresenta un aspetto chiave nella gestione del cantiere. Sono comprese nel contratto le opere di realizzazione di un nuovo reticolo fognario (acque bianche e acque nere), in sostituzione dei collettori interferiti dallo scavo della galleria. Il nuovo sistema consiste nello scavo di circa 1.900 metri di gallerie a circa 14 metri di profondità con l’utilizzo di diverse tecniche di avanzamento, dallo scavo in tradizionale con centine e marciavanti (circa 300 metri) a quello meccanizzato con scudo aperto e fresa puntuale (circa 800 metri), dallo scavo con spingitubo per il collegamento delle camere dei sifoni sotto la galleria ferroviaria all’impiego di una mini-TBM di diametro 1.820 mm (circa 800 metri). La scelta della tipologia è dettata principalmente dalla lunghezza della tratta da eseguire e dallo stato di superficie e sottosuolo da attraversare. Per le tratte più corte risulta diseconomico installare macchinari importanti e quindi vengono

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generalmente scavate in tradizionale con produzioni conseguentemente esigue (media 1 metro/turno). Nelle tratte più lunghe è invece indispensabile adottare un sistema meccanizzato. La tecnica cosiddetta del “minitunnel” consiste nell’escavazione del materiale impiegando con scudo aperto ed un braccio meccanico con fresa puntuale: tale sistema permette di scavare con medie di circa 4 metri/ turno e il vantaggio di “vedere” il terreno consentendo di gestire eventuali allacci alla rete fognaria interferiti garantendone la funzionalità mediante bypass. In superficie sono necessari due grandi pozzi per calaggio ed estrazione dello scudo e pozzi minori per l’asportazione dello smarino e il pompaggio del calcestruzzo per i rivestimenti in opera del tunnel. Infine il microtunneling con TBM richiede un investimento più importante ripagato da maggiori produzioni (circa 8-9 metri/ turno), necessita di uno spazio in superficie per l’installazione dell’impianto e lo stoccaggio delle tubazioni prefabbricate, grandi pozzi per calaggio ed estrazione della macchina, ma consente di evitare pozzi intermedi ed è quindi meno invasiva in superficie, oltre ad essere molto sicura in quanto non prevede personale al fronte di scavo se non per interventi di controllo e manutenzione.

Per approfondire https://www.herrenknecht.com/en/products/productdetail/avn-machine/


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INFRASTRUTTURE

Operando in un ambito a carattere residenziale fortemente urbanizzato, ci si è orientati verso tecniche di demolizione meno invasive.

all’interno di tale tratta si inseriscono e saranno operative la Stazione di Rebaudengo, in condivisione con RFI, che viene adeguata nella parte dedicata ai treni GTT e la nuova Fermata Grosseto, riservata esclusivamente all’utenza della linea GTT Torino-Ceres. La galleria artificiale si sviluppa per 2.500 metri circa in corrispondenza di Corso Grosseto. L’appalto comprende inoltre ulteriori e importanti lavorazioni connesse alla costruzione della galleria ferroviaria, quali la demolizione del cavalcavia su tre livelli di Largo Grosseto, la costruzione di un sottopasso stradale per la direttrice Corso Grosseto – Corso Potenza, la sistemazione superficiale di Largo Grosseto e una nuova pista ciclabile, la costruzione di una linea tranviaria in due fasi e la riqualificazione urbana della piazza del mercato in corrispondenza della nuova fermata Grosseto. Le lavorazioni prevedono anche la posa di tutto l’armamento ferroviario e di tutte le opere impiantistiche necessarie all’esercizio della linea, gli impianti di trazione elettrica, quelli di segnalamento e sicurezza, per la telecomunicazione, impianti meccanici di ventilazione e antincendio.

— DEMOLIZIONE DI UN VIADOTTO Un’altra importante opera è la demolizione del cavalcavia multi-livello che collegava Corso Grosseto a Corso Potenza, scavalcando il nodo in cui confluivano anche le vie Venaria, Lanzo e Stampini. Per poter avanzare coi lavori è stato fondamentale studiare una viabilità completamente nuova per il nodo di Largo Grosseto, così da smaltire il flusso di traffico sulla direttrice prevalente Corso Grosseto – Corso Potenza mediante la realizzazione di un sottopasso veicolare a due corsie per ogni senso di marcia e di un in-

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INFRASTRUTTURE

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CARTA D’IDENTITÀ

Lavori in area urbana L’intervento comprende la riqualificazione della piazza del mercato in corrispondenza della nuova fermata Grosseto COMMITTENTE:

SCR PIEMONTE SPA APPALTATORE:

ATI ITINERA SPA CONSORZIO INTEGRA IMPRESA ESECUTRICE:

crocio a raso semaforizzato in superficie per la gestione delle direttrici nord-sud ed estovest. La progettazione di un intervento di demolizione di tali dimensioni deve tenere in considerazione le particolari condizioni del contesto urbano in cui sarà effettuato: in questo caso, operando in un ambito a carattere residenziale fortemente urbanizzato, ci si è orientati verso tecniche di demolizione meno invasive, prevedendo l’utilizzo delle seghe circolari o il taglio con filo diamantato, soprattutto nelle tratte più vicine ai fabbricati, e impiegando invece pinze quando prevaleva in fattore tempo, determinante per alcune fasi di cantierizzazione con forti ripercussioni sulla viabilità circostante. La demolizione con taglio ha consentito lo smontaggio di interi elementi strutturali d’impalcato e delle pile con un’importante riduzione nella produzione di polveri, vibrazioni e rumore. La demolizione invece dei plinti interrati, delle spalle e dei muri andatori delle rampe – dove la tecnica del taglio non è praticabile – viene effettuata con i tradizionali mezzi meccanici. Prima di procedere alla demolizione il viadotto viene spogliato di tutte le dotazioni esistenti (pavimentazione, guard-rail, barriere antirumore, impianti di illuminazione, ecc.), mentre la demolizione dei pezzi tagliati avviene in aree dedicate opportunamente isolate.

— FERMATA GROSSETO La Fermata Grosseto è stata introdotta nel percorso in sostituzione alla Stazione di Madonna di Campagna, esclusa dal nuovo tracciato ferroviario, ed è situata in prossimità dell’incrocio tra Corso Grosseto e via Lulli,

in un’area precedentemente adibita a mercato. L’accesso alla stazione è costituito da un gruppo scale composto da una scala fissa affiancata da una scala mobile, oltre che da un ascensore. Attraverso i collegamenti verticali si raggiunge l’atrio collegato con la banchina del primo binario e tramite un’ulteriore scala, affiancata da due scale mobili, si raggiunge il piano inferiore, dove un cunicolo collega l’atrio alla banchina sul lato opposto, attraverso due gruppi scale (ciascuno costituito da scala più scala mobile) simmetrici. In superficie sono previsti, oltre al ricollocamento di stalli attrezzati per il mercato, anche zone a parcheggio e una piastra polivalente.

— STAZIONE REBAUDENGO La Stazione Rebaudengo è destinata – nei piani di sviluppo e gestione di esercizio di GTT – a sostituire la Stazione Dora in tutte le sue funzioni operative. Nella nuova stazione verranno trasferiti tutti gli apparati di controllo centralizzato del traffico ferroviario attualmente installati nella Stazione Dora ospitando anche tutte le apparecchiature impiantistiche di comando automatico del movimento di stazione, la cui installazione è prevista nel fabbricato interrato adiacente la galleria. La Stazione Rebaudengo era già stata completata e resa operativa nella parte destinata alla linea RFI e solo parzialmente, per le opere al rustico, nella parte a disposizione di GTT. L’appalto prevede lo svuotamento dal materiale di scavo della canna GTT e la realizzazione delle opere civili quali fondazioni, impermeabilizzazioni, elevazioni, banchine e tutte le opere di finitura architettonica, oltre che gli impianti di asservimento alla linea GTT.

CONSORTILE CERVIT (ITINERA-CMB)

DIRETTORE TECNICO:

ING. ALESSANDRO LENCIONI (ITINERA SPA) IMPORTO LAVORI:

115 milioni

NUOVE GALLERIE:

2.500 metri

ADEGUAMENTO GALLERIA ESISTENTE:

1.000 metri

VOLUME DI TRAFFICO:

220 treni al giorno

MATERIALE DI SCAVO:

580mila m3 complessivi MATERIALE DI SCAVO RIUTILIZZATO:

548.500 m3

CALCESTRUZZO:

90mila mc FERRO:

11mila tonnellate PALI DI GRANDE DIAMETRO:

80mila metri MICROPALI:

25mila metri CONGLOMERATI BITUMINOSI:

60mila tonnellate

TRAVI PREFABBRICATE:

13mila metri

CAVI ELETTRICI:

255mila metri


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BREAK

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Caffè CMB

Lungo, corto, dolce o amaro: la pausa caffè arriva sempre e dà spazio a piacevoli divagazioni e curiose scoperte.

— La pausa ispiratrice

A cura di Francesca Martinelli

Simone Motta

Alessandra Grassi

Luca Michelini

Laura Quaresima

Capo commessa

Project manager assistant

Direttore di cantiere

Proposal manager

Com’è il tuo caffè?

Com’è il tuo caffè?

Com’è il tuo caffè?

Com’è il tuo caffè?

Ristretto e zuccherato... sognando ogni mattina un kopi luwak.

Caffè ristretto senza zucchero.

Sicuramente amaro e al mattino.

Rigorosamente ristretto e con lo zucchero.

Quale meta consiglieresti per le vacanze estive 2019?

Ci consigli un bel posto per le vacanze estive?

Ci consigli una meta per le vacanze estive?

Le vacanze sono un momento sempre meraviglioso da condividere con gli amici e la famiglia. Amo viaggiare e fra i tanti viaggi consiglio l’Africa, il Kenya: l’anno scorso mi ha aperto il cuore.

Sono dell’idea che non è importante dove: conta solo la compagnia.

Dove consiglieresti di trascorrere le vacanze estive 2019?

In Indonesia o in Africa centroorientale, luoghi ricolmi di sorrisi e di natura fuori scala. Qual è il tuo sport preferito? Da praticare o da guardare dal divano?

Il trail running, soprattutto in discesa. Sul divano non c’è niente di meglio della Champions League... Auto, treno o bicicletta?

I treni mi hanno sempre affascinato, ma non posso fare a meno dell’auto. È una delle mie più grandi passioni. L’idea migliore che hai avuto davanti alla macchina del caffè.

Decidere la location dove chiedere a Martina di sposarmi. Essendo una collega, immagino che la risposta possa ritenersi pertinente. Con quale collega ti piace prendere il caffè in CMB?

Senza dubbio oggi con Cesare ed Elio: in cantiere sono i miei compagni d’avventura… e offrono quasi sempre loro.

Un bel safari in Africa. Qual è il tuo sport preferito?

Camminare, pilates e yoga. Auto, treno o bicicletta?

Purtroppo auto, ma appena riesco bici. L’idea migliore che hai avuto davanti alla macchina del caffè.

Non saprei cosa rispondere… direi qualche risoluzione progettuale.

Qual è il tuo sport preferito?

Nel tempo la passione sportiva è cambiata: calcio da piccolo, podismo attualmente. Poi seguo gli sport delle figlie: pallavolo e pattinaggio artistico. Auto, treno o bicicletta?

Qual è il tuo sport preferito?

Guardo il calcio da quando ero piccola... colpa di mio fratello. Ovviamente lo guardo e basta, per il resto sono una delle tante donne che corre dietro a un pallone senza alcun senso. Auto, treno o bicicletta?

Senza alcun dubbio automobile. Qui a Roma non è consigliabile andare in bici.

Con quale collega ti piace prendere il caffè in CMB?

Amo la bici, ma spesso sono costretto a girare in macchina.

Sono raramente in sede, essendo una trasfertista, ma appena rientro cerco di prendere un caffè con Giulia Sabato.

L’idea migliore che hai avuto davanti alla macchina del caffè.

L’idea migliore che hai avuto davanti alla macchina del caffè.

Il caffè è sacro. È l’unico momento in cui il mio cervello è completamente in off.

Non saprei... Con quale collega ti piace prendere il caffè in CMB?

Lo condivido con i colleghi stretti del cantiere.

Con quale collega ti piace prendere il caffè in CMB?

Siamo una grande famiglia, più siamo meglio è.


ASSEMBLEA

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BILANCIO E BILANCI

UN MONDO IN COSTANTE MOVIMENTO

I dati del 2018 e i nuovi assetti organizzativi della Cooperativa sono stati presentati all’assemblea dei soci del 25 maggio. Zini: “Grazie Ruben” A cura della Redazione – Foto di Fabio Boni

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ASSEMBLEA

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PAROLA CHIAVE Grandi temi in poche parole

CONTI E ACQUISIZIONI

QUESTIONE DI NUMERI INDICATORI DI BILANCIO

ANDREA ALVISI

BILANCIO Nonostante la crisi di settore CMB vanta integrità finanziaria

“I

l bilancio 2018 è stato realizzato nel corso di un anno ancora segnato dai colpi di coda di una interminabile crisi economica, che ha colpito soprattutto il settore delle costruzioni con l’uscita di scena di storiche imprese. Dopo i segnali di inversione di tendenza del 2017, col Pil che aveva ripreso a crescere dell’1,5%, siamo di nuovo fermi. In questo contesto il risultato di CMB è di tutto rilievo, e ripaga i soci dei sacrifici fatti per difendere l’integrità della cooperativa nel devastante contesto di crisi”. Con queste parole il presidente di CMB Carlo Zini ha commentato i risultati consuntivati dall’impresa nel 2018 rivolgendosi ai soci riuniti in assemblea lo scorso 25 maggio a Carpi. “Essere riusciti a centrare tutti gli indicatori economici di budget – ha continuato – con un utile di oltre 7 milioni, al lordo delle imposte, dopo aver effettuato ulteriori accantonamenti, è motivo di grande soddisfazione per tutti noi. Anche alla luce della capacità dimostrata nel governare delicati fattori di rischio, indotti dalle crisi di cooperative a noi vicine, consolidando un giro d’affari superiore ai 510 milioni, un portafoglio ordini di 2,85 miliardi e una posizione finanziaria netta di 50 milioni e mantenendo consistenti giacenze liquide”. Oltre a fare il punto sulla salute finanziaria dell’azienda, l’assemblea è stata l’occasione

Rappresentiamo e portiamo avanti un modello utopistico di società, dove il Noi è anteposto all’Io essendo un gruppo di uguali dove ad una testa corrisponde un voto. Proprio per questo motivo abbiamo il diritto, ma anche il dovere di esprimere la nostra opinione sempre: alziamoci in piedi e esprimiamo il nostro sentire. Non esiste un Noi e un Loro. C’è un corpo unico, c’è la CMB.

Andrea Alvisi Responsabile Risorse Operative

Un utile di oltre 4 milioni, un giro d’affari superiore ai 510 milioni, un portafoglio ordini di 2,85 miliardi e una posizione finanziaria netta di 50 milioni di euro: i conti di CMB godono di buona salute. Nel 2018 il patrimonio netto raggiunge i 220 mln, di questi 27,7 sono versati dai soci grazie anche alla politica di destinazione dei dividendi e dei ristorni ad aumento del capitale sociale, con lo scopo di mantenere la stabilità dei mezzi propri nel lungo periodo. Il risultato conseguito per il 2018 ha consentito al Consiglio di amministrazione di proporre ai soci l’erogazione di un ristorno (premio di risultato) per un valore medio di 1.500 euro a persona: l’iniziativa ha coinvolto i soci in forza che hanno prestato attività lavorativa nel corso dell’anno.

RICAVI GESTIONALI

UTILE NETTO

Milioni di Euro

Milioni di Euro

573,5

2016

Dove c’è passione esiste quel motore tipico dell’essere umano che ogni giorno organizza l’oggi e pensa al domani: anche per questo CMB è stata una delle cinque imprese a rimanere in piedi negli anni più critici.

2018

4,4

5,3

4,4

2016

2017

2018

EBITDA - REDDITIVITÀ OPERATIVA LORDA

Milioni di Euro

Percentuale

298,5

295,1 6,9

2016

2017

2018

POSIZIONE FINANZIARIA NETTA Milioni di Euro

-28,2

Giovanni Monti Presidente di Legacoop Emilia-Romagna

2017

511,8

CAPITALE INVESTITO

286,1

GIOVANNI MONTI

523,4

-54,5

-51,0

2016

5,4

2017

4,9

2018


ASSEMBLEA

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PORTAFOGLIO A fine 2018 CMB può contare su un consistente portafoglio ordini, pari a circa 2,8 miliardi di euro, con un volume di acquisizioni superiore rispetto agli obiettivi di budget sia all’estero che a livello nazionale. Tra le principali acquisizioni realizzate nel 2018 si evidenziano il Polo universitario ospedaliero della città di Koge, centro urbano situato a sud di Copenaghen, in Danimarca, e ulteriori quattro lotti del Polo Ospedaliero di Odense, che si vanno ad aggiungere ai due del 2017. Si è trattato di un ulteriore e significativo risultato commerciale per CMB che si sta muovendo verso un processo di internazionalizzazione e di esportazione del proprio know how maturato nella realizzazione di edilizia ospedaliera. Anche a livello nazionale si è raggiunto importanti risultati, fra i quali vanno ricordati l’innovativa sede di STMicroelectronics a Milano, la nuova Accademia della Guardia di Finanza a Bergamo, grazie al recupero delle strutture degli Ospedali Riuniti, e l’intervento di ristrutturazione e ampliamento dello Shopping Mall Gran Reno a Bologna per conto di Klépierre.

DATI ALLA MANO Marcello Modenese illustra i risultati di bilancio

RIPARTO DELL'UTILE DI ESERCIZIO 6,6%

5%

3%

85,4% Riserva Legale e Riserva Statuaria (4.759) Remunerazione capitale (366) Aumento gratuito (276) Fondo mutualistico (167)

CAPITALE SOCIALE Migliaia di Euro

5.371

4.008 18.358

SEDE

LOMBARDIA

LAZIO

AL VOTO Barbara Maccioni e Alessandro Bulgarelli, direttori di CMB. A tutti loro è dedicato uno speciale della rubrica Dialoghi a pag.15

per ufficializzare il nuovo assetto organizzativo di CMB. Il vicepresidente Ruben Saetti, dopo 40 anni di attività, lascia il suo incarico al vertice della Divisione Project e Servizi che viene affidata a Siriana Bertacchini. Nell’occasione è stata potenziata la struttura commerciale, con un focus sull’estero e sulle concessioni ospedaliere, costituendo la nuova Direzione Business Development. Oltre allo sviluppo commerciale, la direzione si occuperà degli investimenti in termini di innovazione che sta sostenendo l’impresa, in particolare il potenziamento del BIM. Quest’ultima sarà diretta da Barbara Maccioni, la principale artefice del recente sviluppo all’estero di CMB. La mattinata è continuata con la presentazione dell’avanzamento lavori dell’Ospedale di Pordenone tramite le parole del direttore tecnico Paolo Dondi e del capo commessa Alessio Baldoni, che hanno illustrato le peculiarità impiantistiche e l’impiego della tecnologia BIM nella realizzazione della struttura. A completamento degli interventi, Siriana Bertacchini ha evidenziato come lo sviluppo di CMB nel comparto ospedaliero degli ultimi 20 anni abbia aperto la strada a quel settore dei servizi e del facility management, che oggi vanta un portafoglio di 1,46 miliardi di euro e gestisce circa 4.300 letti d’ospedale in alcune delle strutture più performanti del Nord Italia, dando lavoro complessivamente


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ASSEMBLEA

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«Ruben è entrato in CMB da giovane architetto quarant’anni fa. È arrivato con i sogni di un ragazzo per raggiungere i vertici dell’azienda. Credo la sua esperienza sia il più bell'insegnamento e la migliore garanzia per un'impresa come la nostra».

RISULTATI ELETTORALI Rinnovo del Consiglio di amministrazione e di Sezione

PER LA CARICA DI MEMBRI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE RISULTANO ELETTI I SOCI:

STANDING OVATION La sala dedica un lungo applauso a Ruben Saetti, visibilmente emozionato. Qui sopra l'affettuoso abbraccio con Siriana Bertacchini, suo successore alla carica di Direttore della Divisione Project e Servizi

a circa 2mila persone. Il tema dell’intervento ha fornito l’occasione per invitare a un saluto il vicepresidente uscente Ruben Saetti, che è stato introdotto con parole di grande stima dal presidente Zini: “È stato un giovane architetto che ha fatto più di quarant’anni in cooperativa. È arrivato con i sogni di un ragazzo per raggiungere i vertici dell’azienda dando, giorno dopo giorno, quello che ha dato Ruben. Credo che la sua esperienza sia il più bell’insegnamento e la miglior garanzia per un’impresa come la nostra che ci possa essere. Grazie Ruben”. A chiudere la mattina è stato l’intervento di Giovanni Monti, presidente Legacoop Emilia Romagna, che ha ricordato come in CMB, oltre ai numeri importanti di bilancio, si siano sentite anche l’emozione e la passione per le cose che vengono fatte. “Dove c’è passione esiste quel motore tipico dell’essere umano che ogni giorno organizza l’oggi e pensa al domani: anche per questo CMB è stata una delle cinque imprese a rimanere in piedi negli anni più critici. Ha avuto non solo le strategie giuste, ma anche la prudenza di metterle in atto senza voler fare il passo più lungo della gamba, inserendo riserve certe e gestendo in maniera oculata la finanza. In questi anni CMB è cambiata per costruire una nuova capacità di fare, puntando sulle sue specializzazioni, sulla qualità delle sue persone e del suo management con una grande competenza collettiva che è uscita rafforzata dalla crisi”.

TOMMASO CACCIAGUERRA

CARLO ZINI

DAVOLI ROBERTO

GABRIELE MALAVASI

Capo commessa

Direttore Divisione Centrale e Consigliere Delegato

Presidente

Rappresentante dei soci sovventori

GIULIA SABATO

Legale Divisione Project e Servizi

PER LA CARICA DI MEMBRI DEL CONSIGLIO DI SEZIONE SOCI SEDE RISULTANO ELETTI I SOCI: PAOLO BORTOLI

Capo cantiere

TANIA CASELLI

Capo servizio amministrativo


INTERVISTA

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Dialoghi

Conosciamoci meglio. Una breve intervista per scoprire il ruolo e la storia professionale dei colleghi.

Conosciamoci meglio. Una breve intervista per scoprire il ruolo e la storia professionale dei colleghi.

—A cura a tudi per tu con i soci Francesca Martinelli

SPECIALE

Due chiacchiere con i direttori: Bertacchini, Bulgarelli, Cacioppo, Davoli, Maccioni e Zaccarelli sono pronti alle sfide del mercato.

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A cura di Francesca Martinelli

SIRIANA BERTACCHINI Direttrice Divisione Project e Servizi Da quanto tempo fai parte della Direzione di CMB? «Faccio parte della Direzione CMB da appena un mese, dopo il CdA del 29 maggio che ha stabilito il nuovo management. Negli anni passati ho fatto parte delle Direzioni di Divisione Centrale, e della Divisione Project e Servizi, che insieme all’impegno in Consiglio di Amministrazione sono esperienze molto formative che mi hanno aiutato a comprendere le modalità decisionali della cooperativa per affrontare in modo adeguato il carico di responsabilità che il ruolo richiede». Ricordi qual è stato il primo tema ti cui ti sei dovuto/a occupare (o preoccupare)? «I temi di cui mi occupo sono in continuità con le precedenti responsabilità, anche se ora sono di grado superiore. In primo luogo ho avviato la rinnovata Direzione di Divisione, che deve portare a sintesi gli aspetti economici, finanziari e di leadership sul mercato che CMB deve mantenere nei Project e nei Servizi. Poi è importante il tema della riorganizzazione della Divisione, che per effetto di importanti uscite anche di vertice deve essere rinforzata per far fronte anche agli obiettivi di crescita del comparto». Quale pensi possa essere il tuo personale contributo (o visione) utile al buon andamento di CMB? «Sicuramente dare continuità e poi soprattutto mettere al servizio dei colleghi l’esperienza maturata in tanti anni di CMB in diversi settori. Questo aspetto, unito alla volontà di cogliere nuove sfide, migliorandosi continuamente, credo possa creare valore e quindi lavoro. Credo, infatti, che sia solo facendo crescere professionalmente e umanamente un gruppo omogeneo, motivato, sempre più coeso e proiettato all’innovazione che CMB potrà rimanere su un mercato difficile che richiede impegno, sacrificio, volontà imprenditoriale e inventiva dei singoli». Come vedi CMB fra 10 anni? «Vedo una CMB sempre cooperativa a

mutualità prevalente, inclusiva, rispettosa dell’ambiente e che si occupa, come ha sempre fatto nel pieno rispetto di norme e leggi, di migliorare il territorio attraverso le sue opere e il lavoro che genera. La vedo impegnata nell’innovazione dei prodotti e nei processi di lavoro, sempre con il proprio scopo, immutato nel tempo, di offrire condizioni migliori ai propri clienti così come anche ai propri lavoratori. Spero anche di vedere CMB operare in un mondo più attento alle tematiche ambientali, di sicurezza e salute, di rispetto delle regole che sappia apprezzare e premiare le qualità di una impresa come la nostra».

ALESSANDRO BULGARELLI Direttore Amministrazione di Gruppo Da quanto tempo fai parte della Direzione di CMB? «Sono circa 15 anni. Entrai in Direzione nel 2004 coaudiovando Severino Costa nella parte amministrativa (all’epoca era Direttore Amministrativo). Avevo il ruolo di responsabile del Bilancio CMB, in sostituzione di Luciana Bulgarelli. Due figure molto diverse che mi hanno insegnato tanto». Ricordi qual è stato il primo tema ti cui ti sei dovuto/a occupare (o preoccupare)? «Implementai insieme a un consulente informatico un software professionale per la redazione del bilancio consolidato di Gruppo. Avevo l’obiettivo di allargare il perimetro del Bilancio consolidato con uno strumento dedicato di facile utilizzo. Lo abbiamo utilizzato fino all’avvento di Oracle». Quale pensi possa essere il tuo personale contributo (o visione) utile al buon andamento di CMB? «Credo di aver maturato un’esperienza a 360° gradi sulle materie contabili, legali e fiscali che cerco di mettere a disposizione di tutti. In questi anni ho affrontato tematiche diverse, anche complesse, che sono andate aldilà del mio ruolo originario. La voglia di imparare non mi è mai mancata».


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INTERVISTA

20 GIORNI

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15 ANNI

Da meno di un mese a diversi anni: lunga esperienza e volti nuovi nell'attuale direzione di CMB

Come vedi CMB fra 10 anni? «Bella domanda. Negli anni CMB si è sempre adattata alle esigenze del mercato anticipando i tempi. Lo farà ancora. Prevedo una CMB legata al territorio e orientata ad allargare la sua offerta nei servizi (ospedalieri e non) e nell’edilizia innovativa, in Italia e all’estero. Con un forte presidio progettuale per restare dominus del proprio futuro».

EMILIANO CACIOPPO Direttore Divisione dei Territori Da quanto tempo fai parte della Direzione di CMB? «A settembre sono ormai quattro anni. Sembra ieri»… Ricordi qual è stato il primo tema ti cui ti sei dovuto/a occupare (o preoccupare)? «Da consigliere delegato citerei tre accordi molto complicati, l’accordo per il subentro al vecchio raggruppamento di imprese della torre Regione Piemonte, l’accordo per la definizione bonaria della lite con ENI e Siemens per il Data Center di Pavia infine l’accordo per la chiusura del contenzioso con Coima sui lavori di Porta Nuova Varesine». Quale pensi possa essere il tuo personale contributo (o visione) utile al buon andamento di CMB? «In primo luogo utilizzando un paragone azzardato, puntare ad essere un buon direttore d’orchestra che fa emergere il gruppo più dei singoli o peggio di se stessi. Penso che il mio compito sia quello di orientare una scelta ma ognuno debba contribuire alla definizione della scelta finale tanto quanto faccio io. Il gruppo è tale se riesce a farsi carico delle difficoltà che il singolo può avere e lo mette nelle condizioni di poter riprendere il proprio percorso. In secondo luogo provando ad astrarci dalla quotidianità dei problemi, il nostro contributo dovrebbe inoltre essere quello di delineare una prospettiva di medio lungo termine che punti alla crescita di CMB».

Come vedi CMB fra 10 anni? «Augurandoci tutti che il nostro paese riesca prima possibile ad uscire da questa crisi che ha assunto connotati strutturali, mi piacerebbe vedere CMB come il perno centrale di un progetto imprenditoriale cooperativo che abbia nelle costruzioni, nei servizi alla costruzione ma non solo, il proprio punto di forza. La crisi ha purtroppo decimato l’intero tessuto cooperativo e penso che oggi CMB possa dare un grande contributo al rilancio dell’intero movimento».

ROBERTO DAVOLI Direttore Divisione Centrale Da quanto tempo fai parte della Direzione di CMB? «Faccio parte della Direzione di Gruppo da giugno 2010, come invitato, in qualità di Responsabile Area Divisionale della Divisione Centrale e da marzo 2011 come membro, in qualità di Direttore della Divisione Centrale e Consigliere Delegato». Ricordi qual è stato il primo tema ti cui ti sei dovuto/a occupare (o preoccupare)? «Ricordo due temi: il primo era quello legato al rapporto con Unieco e alla creazione del Grande Gruppo Cooperativo, supportato dalle tante iniziative e commesse acquisite insieme; era un progetto che procedeva con cautela, che rallentò e poi si arrestò definitivamente quando iniziarono a percepirsi nel partner i primi sintomi di una crisi che a breve sfociò nel concordato e poi, purtroppo nella liquidazione coatta amministrativa. Abbiamo poi dovuto affrontare la grande crisi del settore delle costruzioni, che ha mietuto numerosissime vittime tra le aziende cooperative ma anche private e che, come si può notare, è ancora in atto. La direzione e il CdA seppero individuare per tempo quei rimedi, di sacrificio, anche dolorosi, che però consentirono di superare i momenti più critici e pianificare una ripresa». Quale pensi possa essere il tuo personale contributo (o visione) utile al buon andamento di CMB?

Dall'alto: Bertacchini, Bulgarelli, Cacioppo e Davoli


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FUTURO «CMB tra 10 anni? La vedo sempre ancorata ai valori e ai principi che da 110 anni la ispirano e la guidano ma più internazionale, più digitale e sempre più riconosciuta nel mercato per le competenze e le professionalità che ha». Barbara Maccioni

«Dopo 32 anni di presenza in CMB, dei quali gli ultimi 27 anche come membro del Consiglio di Amministrazione e dal 2011 come Direttore della Divisione Centrale, trascorsi a sostenere un rapporto equilibrato tra fatturato, organizzazione e redditività, mentre il mondo intorno cadeva a pezzi, ritengo di dover insistere in questo compito, oggi ancor più impegnativo con i lavori all’estero, fondamentali per i risultati della cooperativa. Da poche settimane il ruolo di Vice Presidente di CMB mi impone di avere una visione ancor più generale su tutta la cooperativa, traguardando una crescita misurata, accompagnandola con un percorso di valorizzazione di quelle risorse che rappresenteranno il gruppo dirigente di domani». Come vedi CMB fra 10 anni? «Rispetto alla Direzione, anche solo per ragioni anagrafiche, avremo un management molto diverso: quattro degli attuali otto componenti (compreso il sottoscritto) saranno usciti o in procinto di farlo per raggiunti limiti di età. Questo, ritengo, potrà determinare modifiche anche nell’assetto socio-imprenditoriale della cooperativa, tenendo conto anche delle evoluzioni che avrà il nostro mercato nei prossimi anni; oggi, vediamo una incertezza generale della politica, del settore creditizio, del mercato, dei competitors; penso sicuramente a un settore Estero più strutturato, ma, pur partendo da fondamentali positivi, ritengo prematuro configurare uno scenario su come saremo, ma certamente diversi rispetto a oggi».

BARBARA MACCIONI Direttrice Business Development Da quanto tempo fai parte della Direzione di CMB? «Faccio parte della Direzione di CMB da 20 giorni circa». Ricordi qual è stato il primo tema ti cui ti sei dovuto/a occupare (o preoccupare)? «Il ricordo è fresco poiché, più che essere un ricordo, è quello di cui sto cercando di occuparmi in questi giorni. Sto cercando di

familiarizzare con il nuovo ufficio che dirigo, l’ufficio gare e studio lavori, per individuare punti di forza, criticità e obiettivi di miglioramento per rispondere al meglio alle sfide che il mercato ci mette di fronte». Quale pensi possa essere il tuo personale contributo (o visione) utile al buon andamento di CMB? «In un momento come quello che stiamo vivendo nel contesto economico e politico italiano il mio ruolo trasversale alla organizzazione per divisioni e quindi teso a una visione strategica unica per lo sviluppo di CMB potrà contribuire a efficientare al meglio l’utilizzo delle risorse di CMB, di qualunque natura, per il raggiungimento degli obiettivi che la stessa Direzione si è data». Come vedi CMB fra 10 anni? «CMB tra 10 anni? La vedo sempre ancorata ai valori e ai principi che da 110 anni la ispirano e la guidano ma più internazionale, più digitale e sempre più riconosciuta nel mercato per le competenze e le professionalità che ha».

MARCELLO MODENESE Direttore Risorse Finanziarie e Pianificazione Da quanto tempo fai parte della Direzione di CMB? «Ho partecipato alla mia prima Direzione nel 2009: avevo 34 anni appena compiuti ed ero di gran lunga il componente più giovane della riunione, affiancando per qualche mese Omer Caffagni, una vera e propria “istituzione” della cooperativa. La Direzione era molto diversa da oggi e ricordo con grande piacere e “soggezione” la presenza di alcuni dirigenti, oggi in pensione, che hanno certamente contribuito a fare grande questa impresa. Sto pensando ad Aldo Tognetti, Luigi Mancini, Francesco Aldrelli e Ruben Saetti. Tutti capitanati naturalmente dal presidente che era stato probabilmente colui che, più di tutti, si era speso e si era preso i rischi più alti a nominarmi direttore così giovane. Infine faceva già parte della Direzione il mio

grande amico Alessandro Bulgarelli, con cui avevo cominciato a lavorare otto anni prima nell’amministrazione delle società della Divisione Centrale. Io avevo già avuto modo di lavorare a stretto contatto con tutti loro ma, senza dilungarmi troppo, posso certamente affermare che lì dentro era tutta un’altra cosa… In altre parole, da allora ho cominciato a passare qualche notte insonne…» Ricordi qual è stato il primo tema ti cui ti sei dovuto/a occupare (o preoccupare)? «Non ricordo tanto un tema in particolare, in quanto sono passati un po’ di anni. Ricordo però, più in generale, che la mia prima preoccupazione era stata quella di riuscire a presentare e innovare la reportistica e le analisi a cui Direzione e Consiglio erano abituati. E soprattutto cercare di capire le logiche imprenditoriali, le attività e le loro complicazioni. Ho cominciato impostando un nuovo modello di pianificazione finanziaria: da sempre si poneva grande attenzione ai dati di consuntivo, ma mancava un vero e proprio modello elettronico integrato per calcolare e redigere il business plan del gruppo, così come si faceva già per le Società di PF». Quale pensi possa essere il tuo personale contributo (o visione) utile al buon andamento di CMB? «Ancora oggi l’attività di CMB si colloca in un settore “capital intensive”, ovvero un settore che richiede ingenti capitali e finanza per svolgere la sua “normale” attività ed effettuare nuovi investimenti. L’attenzione alla Pianificazione, al Controllo e più in generale alla Finanza rappresentano un sicuro “vantaggio competitivo” che CMB ha dimostrato in questi ultimi anni di crisi, più di altre imprese del settore. Tale approccio, a mio avviso, sarà determinante anche in futuro. Tutta l’impresa ha dimostrato in questi anni grande maturità e crescita su queste tematiche e, in futuro, vorrei contribuire sempre più a diffondere tale “cultura” finanziaria e l’attenzione alle sue principali tematiche a tutti i colleghi, soprattutto i giovani che stanno entrando ed entreranno in cooperativa». Come vedi CMB fra 10 anni? «Da sempre CMB ha scelto la diversificazione come arma vincente del suo business, sia sui territori che come attività: dagli appalti


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IMPEGNO «Penso che il mio contributo si possa sintetizzare nel concetto di "aiutare gli altri a svolgere al meglio il proprio lavoro"». Paolo Zaccarelli

pubblici ai grandi investitori privati, dallo sviluppo di iniziative immobiliari al facility management, alle concessioni e ai servizi. Fra 10 anni CMB dovrà essere un’impresa più grande, più giovane e internazionale, in grado di operare sia sul mercato delle costruzioni che su quello dei servizi, tutto sempre con equilibrio e senza eccessive esposizioni oltreconfine, ma con la prudenza che ci ha sempre contraddistinto, anche sul piano finanziario. L’organizzazione dei primi cantieri in Danimarca deve essere il punto di partenza da cui creare una struttura in grado di operare stabilmente e di crescere all’estero. Crescere nelle dimensioni, nell’organico (con l’inserimento di tanti giovani) e nella mentalità, non dimenticando mai le nostre origini, il nostro passato e il nostro “essere” cooperativa».

PAOLO ZACCARELLI Direttore Risorse Umane e Organizzazione Da quanto tempo fai parte della Direzione di CMB? «Faccio parte della Direzione di CMB dall’aprile del 2012, avendola frequentata anche in precedenza come invitato su tematiche specifiche dell’area risorse umane e organizzazione».

Dall'alto: Maccioni, Modenese e Zaccarelli

Ricordi qual è stato il primo tema ti cui ti sei dovuto/a occupare (o preoccupare)? «Il ricordo è piuttosto nitido perché contestualmente al mio ingresso in Direzione si è attivata la lunga fase (2012-2017) di ristrutturazione organizzativa di CMB che è coincisa anche con l’attivazione degli ammortizzatori sociali (contratti di solidarietà, cassa integrazione straordinaria). Si è trattato di un percorso non abituale nella lunga storia di CMB e soprattutto di un percorso lungo, a testimonianza della gravità della situazione di crisi che ha attraversato il settore delle costruzioni. Da questo periodo difficile e complesso, penso ne sia uscita una Cooperativa più matura, consapevole della durezza della competizione e dell’indispensabile tensione verso l’innovazione sociale, dei processi e dell’organizzazione in generale».

Quale pensi possa essere il tuo personale contributo (o visione) utile al buon andamento di CMB? «Nella fase finale della mia esperienza in CMB penso che il mio contributo si possa sintetizzare nel concetto di “aiutare gli altri a svolgere al meglio il proprio lavoro”. Sono convinto che alla base dei buoni risultati di CMB ci siano le competenze diffuse, la collaborazione e dei valori condivisi; ebbene, questi principi vanno ulteriormente coltivati e trasmessi alle nuove generazioni avendo anche la capacità di tradurli in un linguaggio moderno, con l’obiettivo finale di creare un contesto lavorativo impegnativo ma piacevole e che si preoccupa del benessere dei suoi interpreti». Come vedi CMB fra 10 anni? «Nella continua valorizzazione dei punti di forza di CMB (capacità di evoluzione sociale e organizzativa, attenzione al controllo economico, determinazione nel perseguimento degli obiettivi), immagino una Cooperativa che prosegue con costanza e attenzione nel ricambio generazionale, che è in grado di valorizzare al meglio i propri collaboratori e che sia in grado di attrarre le migliori competenze e di integrarle nella propria organizzazione. Tra 10 anni immagino una CMB che ha consolidato la sua presenza nei mercati esteri e che, soprattutto in forza degli investimenti e delle esperienze di questi anni, sia in grado di aumentare la sua capacità propositiva nei confronti dei clienti, offrendo oltre alla riconosciuta capacità realizzativa un significativo supporto nelle fasi di ideazione, progettazione e manutenzione del costruito in un contesto di sostenibilità sociale».


CANTIERI

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PROGETTO

CAPOLAVORO DI GEOMETRIE

Si stanno concludendo i lavori alla Torre GalFa di Milano, storico grattacielo anni ’50 progettato da Melchiorre Bega. Avrà un nuovo mix di funzioni, requisiti costruttivi attuali e impianti all’avanguardia A cura di Fabrizio Ceriani e Paolo Ratti – Foto di Domenico Cichetti

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CANTIERI

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STORIA

Simbolo cult di Milano Nella sua storia ha catturato l’attenzione del pubblico colto fino a divenire un capolavoro di geometria abbandonato

F

Q

uando Melchiorre Bega progettò Torre GalFa, negli anni Cinquanta, non avrebbe certo potuto immaginare l’evoluzione della sua storia. Oggi, dopo diversi anni di abbandono, lo storico grattacielo di Milano riprende vita anche grazie a CMB. Manca poco all’ultimazione dei lavori: la torre avrà un nuovo mix di funzioni, impianti all’avanguardia e requisiti costruttivi in linea con gli standard attuali, ma nello stesso tempo conserverà l’impostazione concettuale delle origini, così come l’inconfondibile facciata a vetrata continua. Abbandonata dal 2001, la Torre GalFa è oggetto di un importante progetto di riqualificazione che ne modifica sostanzialmente la destinazione d’uso, rifunzionalizzandola, con un progetto di recupero su disegno dall’architetto Maurice Kanah. L’incuria e l’abbandono degli ultimi due decenni avevano deturpato l’immagine dell’edificio, svilendone il suo alto valore architettonico.

— L’IDEA PROGETTUALE L’impegno progettuale si è concentrato sulla conservazione dell’immagine della torre concepita dall’architetto Bega, per restituirla

in dal 1959 il design particolare che Melchiorre Bega aveva immaginato per Torre GalFa catturò l’attenzione della platea dei più colti. Nelle sequenze del film “La notte” di Michelangelo Antonioni (1960) il grattacielo fa da sfondo al vagabondare di Jeanne Moreau e Marcello Mastroianni, ma non solo. Su GalFa si sono espressi architetti del calibro di Gio Ponti (“Arricchisce lo spettacolo dell’architettura a Milano”) e Giuseppe Vaccaro (“Il più casto dei grattacieli milanesi”), fino a una celebre fotografia notturna scattata da Cesare Colombo nel 1968. Abbandonata a fine anni Novanta, nel 2012 viene occupata da parte del collettivo Macao, che voleva farne un incubatore di arte e cultura: tutto questo dimostra quanto l’edificio sia da sempre sentito come un simbolo cult della città. Negli anni Sessanta a colpire erano la struttura portante di quinte di calcestruzzo e la facciata di duralluminio anodizzato. Quest’ultima è un capolavoro di geometria in cui Bega dimostrò di accettare il confronto con i dettami dell’International Style ma scompigliando il rigore dei montanti verticali attuandone lo sfalsamento a ogni piano per dare vita a una gerarchia tra i fronti, il principale affacciato sul “Pirellone” e il retrostante con scale e impianti.


CANTIERI

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CARTA D’IDENTITÀ

102

METRI D'ALTEZZA

15.674 SUPERFICIE LORDA

11.800 SUPERFICIE DI FACCIATE IN VETRO

14

ASCENSORI

3

MESI DI PROGETTAZIONE

7

POZZI PER LE POMPE DI CALORE DELL’IMPIANTO GEOTERMICO

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CANTIERI

alla memoria collettiva della città, valorizzando le peculiarità originarie quali l’eleganza della struttura – soprattutto connessa all’essenzialità delle linee di facciata – ma al contempo dotando l’edificio di un nuovo involucro ad alta efficienza energetica. Il progetto originale presentava peculiarità uniche, perché, grazie all’arretramento delle strutture verticali portanti in cemento armato, e all’invenzione di un fan coil perimetrale a pavimento, Melchiorre Bega ha potuto realizzare la prima facciata continua in alluminio e vetro d’Italia, dando una lezione di modernità anche al dirimpettaio Pirelli, caratterizzato da “semplici” finestre a nastro. Oggi, a conclusione dei lavori, il grattacielo ospiterà un hotel 4 stelle fino al dodicesimo piano, delle residenze in affitto dal 13esimo al 28esimo piano e un ristorante skybar agli ultimi due livelli, con una vista mozzafiato sulla città. Il fronte principale di via Fara darà l’accesso all’hotel, fronteggiato da un cubo di cristallo circondato da una vasca d’acqua, che introdurrà al fitness center sottostante. Da via Campanini si accederà alle residenze: passando attraverso scultoree aiuole di bosso e sedute di marmo si scenderà in una piazzetta ipogea scavata nella pietra a spacco

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e segnalata da uno specchio d’acqua quadrato. Alzando lo sguardo verso l’ex lato B della torre, che conteneva i corpi scala originali, si rimarrà colpiti dalla struttura in acciaio e cristallo che alloggia i nuovi corpi scala e gli ascensori panoramici, oltre a elementi modulari in vetro bianco che racchiudono gli impianti di piano per il trattamento dell’aria e gli scambiatori di calore.

— UNA SFIDA COMPLESSA Il cantiere ha rappresentato una sfida notevole per la complessità delle lavorazioni, fatte su un edificio di 60 anni, riutilizzando fino all’ultimo metro quadrato gli spazi interni, con spazi di manovra ridotti al minimo. Si sono dovuti incastrare: rinforzi strutturali, demolizioni controllate interne e sulla facciata posteriore, ricuciture di strutture, la realizzazione di un nuovo corpo scala in acciaio e vetro adiacente alla torre, la demolizione degli ultimi due piani e ricostruzione in acciaio, lo smantellamento delle facciate originali a montanti e traversi, sostituite da moderne facciate a cellule, la realizzazione di pareti verdi su vuoti interni a tripla altezza, spingendosi fino a realizzare le finiture e l’arredo, inserendo nei ridottissimi spazi a disposizione impianti di ultima generazione, il tutto seguendo come ormai prassi i protocolli di Sicuri per Mestiere.


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ONLINE

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Continua a leggere — dal web alla carta e ritorno

Online da agosto 2018 il sito web CMB è uno specchio fedele dei valori e delle opere della cooperativa A cura della redazione

HOME PAGE L’home page del sito internet www.cmbcarpi.com è il biglietto da visita on line di CMB. I complessi ospedalieri, le grandi opere come la Torre Hadid, quelle di restauro e recupero di edifici storici si presentano con articoli di approfondimento e video che raccontano i cantieri e le tecnologie utilizzate. Una sezione presenta le novità, l’ultima edizione on line della rivista InCorso e il metodo di lavoro della Cooperativa. Grazie a facili link dall’home page si esplora l’intero sito.

CMB si racconta con le sue opere e l’home page propone uno slider che le ricorda, un percorso evocativo e di immediata navigabilità

Un video descrive lo spirito delle persone che lavorano nella cooperativa con le loro voci Con il facility management CMB non solo costruisce, ma fornisce e gestisce servizi

Il video corporate è il cuore dell’home page, offre la visione aziendale e l’impegno di CMB

Alcuni focus su quello che per CMB è building innovation: l’utilizzo di tecnologie come il BIM, essere riconosciuti all’estero come un punto di riferimento affidabile, avere la capacità di costruire grandi infrastrutture all’avanguardia

Informazioni per essere sempre aggiornati, guardarsi intorno e conoscere il proprio mondo con l’house organ, le news, i progetti virtuosi

La salute finanziaria dell’azienda e tutti i riferimenti per entrare in contatto con il mondo di CMB


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