OPINIONI E NOTIZIE IN CMB
NUMERO
Periodico trimestrale di opinioni e notizie - Anno XIII. N° 53 - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB MO.
IN CORSO 53
NOVEMBRE 2019
L’ospedale che sorgerà In Danimarca sono cominciati i lavori per realizzare il grande progetto di Odense
SOMMARIO
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inCorso - n.53
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IN CORSO
— In questo numero
NUMERO
OPINIONI E NOTIZIE IN CMB
53
NOVEMBRE 2019
Periodico trimestrale di opinioni e notizie. Anno XIII. N°53 Direttore responsabile: Paolo Zaccarelli
PRIMO PIANO
5
UN GRANDE OSPEDALE PER ODENSE I lavori all’ospedale danese sono già partiti e termineranno nel 2022
18
ORGANIZZAZIONE
4 PASSAGGIO DI
TESTIMONE NEL CDA Marcello Modenese è il nuovo consigliere delegato della Cooperativa
PROGETTO
11 LO STUDENTATO APRE LE PORTE
SISTEMI
CMB specialista del BIM La Cooperativa prima impresa di costruzione certificata da ICMQ
In redazione: Francesca Martinelli Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero: Domenico Cichetti Contatti: martinelli.francesca@cmbcarpi.it
Proprietario: CMB Società Cooperativa Via Carlo Marx, 101, CARPI (MO). Registrato al Tribunale di Modena il 26/06/2006 con il n° 1810. Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB MO.
Progetto grafico, impaginazione ed editing: Hic Adv Stampa: Formagrafica
I tre edifici storici riqualificati accolgono 650 posti letto
Sfoglia o scarica questo e gli altri numeri di inCorso all'indirizzo: cmbcarpi.com/house-organ
RICORRENZE
16 10 ANNI DI SICURI PER MESTIERE
Il progetto è diventato esempio di buone prassi e continua a crescere
QUI E LÀ
— Una rubrica tira l'altra P. 3
CLICK
P. 10
CAFFÈ CMB
P. 14
PIANI ALTI
P. 20
DIALOGHI
P. 22
NAVIGAZIONI FACILITATE
P. 23
BREVI MA INTENSE News dal mondo CMB
A zonzo tra i cantieri Chiacchiere con o senza zucchero
La classifica del settore costruzioni
Danilo Mastrangeli Esplorando il sito di CMB
Stampato su carta certificata FSC ® proveniente da foreste gestite in maniera corretta e responsabile secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici. Per info: www.fsc-italia.it
FOTOGRAFIA
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Click — Sguardi su CMB
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Dallo scavo delle fondamenta all'opera conclusa il collega Domenico Cichetti si aggira tra i cantieri con la sua fotocamera e ritrae angoli nascosti, scorci di vita quotidiana e splendide architetture. Tutto ha preso vita con CMB. A cura di Domenico Cichetti
STRUMENTI DEL MESTIERE Nonostante la progettazione diventi progressivamente sempre piĂš controllata dalle nuove tecnologie, le fasi operative e in particolare quelle relative alle carpenterie in calcestruzzo, rimangono permeate da azioni immutate da decenni. Queste sono immagini di alcuni strumenti perennemente presenti nei cantieri edili.
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STORIE
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Con la nomina di Modenese il Cda ha voluto sottolineare la centralità degli aspetti finanziari nelle strategie di sviluppo di CMB
N ORGANIZZAZIONE
Passaggio di testimone nel Cda Marcello Modenese è il nuovo consigliere delegato della Cooperativa. Il neo nominato: “Focalizzarsi sulla finanza per ridurre i rischi di impresa”
ella seduta del 24 settembre il Consiglio di amministrazione, a seguito delle dimissioni dalla carica di consigliere dell’architetto Ruben Saetti, ha provveduto a nominare consigliere delegato Marcello Modenese, direttore Risorse finanziarie e pianificazione. Con la nomina di Marcello Modenese il Consiglio di amministrazione ha voluto sottolineare la centralità degli aspetti finanziari nelle strategie di sviluppo di CMB. Modenese, carpigiano e laureato in Economia aziendale all’Università di Modena, ha 44 anni e con un’anzianità aziendale di 18 si è trovato ad affrontare con responsabilità crescenti e differenti incarichi all’interno della direzione fino all’attuale di CFO. Dal 2009 membro della direzione di CMB, si è occupato di finanza strutturata e ha avuto un ruolo centrale nello sviluppo dell’impresa nel settore del project financing, oltre ad avere la responsabilità della finanza corporate, del bilancio gestionale e della pianificazione industriale del Gruppo. Marcello Modenese ha commentato la scelta del Cda evidenziando come CMB stia affrontando un importante processo di crescita sia in Italia che all’estero. Di fronte a questo scenario la scelta della Cooperativa di focalizzarsi sulla finanza mostra un’attenzione alla sostenibilità del processo e alla prudenza dell’impresa a livello di indebitamento e della riduzione dei rischi.
PRIMO PIANO
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CANTIERE
PRIMA PIETRA A ODENSE
Lo scorso 28 agosto il battesimo ufficiale per il cantiere del nuovo ospedale danese. La fine dei lavori è prevista per novembre 2022 A cura di Aroldo Tegon
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PRIMO PIANO
SEGNALI DAL PASSATO In una scatola le aspettative dei malati e dei medici di Odense
I
l cantiere del nuovo ospedale per la città danese di Odense è al lavoro. Le prime macchine si muovevano già da luglio, ma il battesimo ufficiale del cantiere è avvenuto lo scorso 28 agosto con la cerimonia della posa della prima pietra. Durante l’evento la presidente del consiglio della Regione Stephanie Lose e il ministro della Salute Magnus Heunicke, con l’aiuto di due giovani pazienti, hanno sotterrato nell’area una scatola contente le aspettative dei malati e dello staff di professionisti che passeranno dall’odierno al futuro ospedale di Odense. Il nuovo ospedale si andrà a collocare su un’area di 80 ettari, oggi libera, in un contesto verde nell’area sud-est della città di Odense, vicino all’University of Southern Denmark. L’obiettivo è quello che la struttura vada a integrarsi naturalmente con il paesaggio esistente anche includendo il collegamento con la tramvia, già realizzato, verso l’ospedale. La Cooperativa realizzerà il nuovo ospedale di Odense in joint venture con Itinera, società di grandi opere del gruppo Gavio presente con una quota del 49%. L’opera è stata commissionata dalla Region of Southern Denmark ed esprime una visione generale focalizzata sulla centralità dell’essere umano nei processi di cura, sia esso un paziente, un familiare o faccia parte del personale ospedaliero. In base al concept tutto il progetto
è stato ottimizzato per elevare al massimo gli standard prestazionali e la resa estetica dell’opera. Vista la complessità del progetto e la necessità di individuare soluzioni tecniche che consentissero il rispetto del quadro economico, degli standard qualitativi previsti e dei tempi prefissati, è stato adottato un modello informativo composto da più sottomodelli e condiviso sia dal general contractor che dal cliente. Questo consiste nella condivisione di un’applicazione e di un database in grado di agevolare e ottimizzare il flusso di informazioni totale. Si è venuta in questo modo a creare una sinergia positiva tra cliente, general contractor e progettazione attraverso un modello che ha permesso di visualizzare e modificare in tempo reale informazioni di diversa natura, quantificare modifiche e vagliare numerose ipotesi in tempi rapidi. Per la realizzazione del progetto sono state impiegate le tecnologie BIM a tutto campo, nonché gli strumenti che offre. In questo modo è stata possibile una gestione ottimizzata della progettazione e un incremento di produttività e accuratezza impossibili da ottenere con metodologie tradizionali. È stato organizzato un flusso di lavoro informativo corretto e fruibile in qualsiasi momento con informazioni verificate anche simultaneamente, dal cliente come dagli altri soggetti coinvolti. La piattaforma principale di mo-
dellazione interdisciplinare è stata Autodesk Revit, alla quale sono legati flussi di processo con plug-in dedicati ai specifici ambiti progettuali.
— LE SCELTE ARCHITETTONICHE Le facciate sono state sviluppate a partire dal concept del progetto originale, che prevedeva che fossero differenziate a seconda dei diversi livelli dell’edificio. L’idea è stata ulteriormente sviluppata e rafforzata aggiungendo una terza dimensione e un design più dinamico, grazie all’estrusione di vari elementi di rivestimento rispetto al filo esterno in corten, contribuendo così alla percezione della facciata e al suo impatto visivo. Le scelte estetiche caratterizzano l’edificio, facilitando anche l’orientamento degli utenti, oltre a contribuire alla prestazione energetica e al comfort degli spazi interni. Il piano terra e il primo saranno pesanti, il secondo neutro, mentre il terzo e il quarto, dove presenti, appariranno leggeri e caratterizzati da un orientamento verticale. Le facciate sono progettate grazie a un sistema strutturale a telaio che consente di gestire liberamente le superfici verticali esterne con elementi di tamponamento opachi e trasparenti, in grado di garantire maggiore illuminazione agli ambienti interni. Per quanto riguarda la scelta degli elementi della facciata trasparenti, questi mirano a ga-
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CARTA D’IDENTITÀ
I numeri del progetto I servizi ospedalieri sono organizzati in ambulatori, sale operatorie oltre a unità di cura intensiva e alle stanze per la degenza dei pazienti
247.000 MQ ESTENSIONE 572 CAMERE DEGENZA 417 STANZE STANDARD 53 STANZE NEONATALI 30 STANZE SINGOLE PEDIATRICHE 22 STANZE SINGOLE PSICHIATRICHE ECOSOSTENIBILITÀ L'edificio garantirà un consumo energetico minimo e sarà realizzato con materiali ecocompatibili
AMBIENTI A MISURA D'UOMO La struttura è pensata dando centralità all'essere umano nei processi di cura
18 STANZE SINGOLE INFETTIVI 15 STANZE BARIATRICHE 5 STANZE CELLULE STAMINALI 5 STANZE SINGOLE IOD PDR HDR 2 STANZE SINGOLE LTM-PSG 3 STANZE PER LE NASCITE 2 STANZE DOPPIE INFETTIVI
rantire condizioni di comfort termico, acustico e visivo anche grazie a una tipologia di vetro tale da minimizzare le dispersioni del calore verso l’esterno e massimizzare i guadagni solari. La presenza di ampie superfici finestrate, insieme agli elevati spessori dello strato di coibente termico degli elementi di involucro opachi adottati, può indurre fenomeni di surriscaldamento estivo che vanno schermati, tramite tende o veneziane integrate a lamelle. Per quanto riguarda le scelte degli interni, tutta la struttura è immaginata integrata sia a livello architettonico che tecnico-funzionale: il progetto è orientato a creare un’opera che mediante l’uso di materiali, soluzioni e metodi edilizi contribuisca alla tutela della salute e determini il minimo impiego di materie non rinnovabili. Il tutto con un’attenzione estrema anche alla massima ottimizzazione del requisito della gestione dell’ospedale e della successiva manutenzione. Un peso sostanziale è stato anche attribuito alle scelte cromatiche: il colore infatti viene inteso come parte del linguaggio comunicativo e informa, aiuta all’orientamento, contribuisce ad aumentare la qualità del servizio. L’umanizzazione degli ambienti è fondamentale, sia per alleviare la degenza dei pazienti, che per il lavoro degli operatori, inoltre nel colore si può trovare un valido supporto di fronte a stati emotivi di disagio.
453 AMBULATORI 84 SALE OPERATORIE 37 MEDIE 12 PALESTRE 11 SALE PARTO 6 LARGHE 6 PROCEDURE 5 PICCOLE 3 ISCHEMIA CARDIACA 2 RADIOLOGIA INTERVENTISTICA 2 LASER
80 UNITÀ DI CURA INTENSIVA 67 DAY HOSPITAL - DAY SURGERY 57 DIAGNOSTICA PER IMMAGINI 13 X-RAY 13 FLUOROSCOPY 10 CT SCAN 9 MR SCAN 4 GAMMA CAMERA 4 PET/CT SCAN 2 EOS SCAN 1 GAMMA SCAN 1 PET/MR
11 LABORATORI DI ENDOSCOPIA
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PRIMO PIANO
STRUTTURE
Il polo ospedaliero si fa in sei Gli edifici realizzati da CMB accoglieranno le aree funzionali e di degenza
EDIFICIO 1 Vidensaksen, la spina dorsale È il corpo centrale e l’asse focale delle sinergie: con una funzione di vera e propria spina dorsale dell’ospedale, conta quattro piani fuori terra, una superficie di 60.910 m2 e collega l’Università della Danimarca meridionale a nord con l’ingresso principale
dell’ospedale a sud. L’edificio ospita laboratori, uffici, un imponente reparto di terapia intensiva (85 boxes) nonché anche numerose funzioni rivolte al pubblico, oltre che spazi per incontri programmati, informali, professionali e sociali a beneficio della ricerca.
EDIFICIO 2 Behandlings og sengeafsnit Si tratta di due corpi di fabbrica limitrofi al Vidensaksen che fungono da ali del complesso e si elevano per cinque piani fuori terra con una superficie di 98.900 m2. Al suo interno si trovano Dayhospital, endoscopia, più di 70 sale operatorie, oltre a due piani interamente dedicati a 572 camere di degenza. In posizione centrale si concentrano le sale di trattamento con l’obiettivo di creare percorsi più brevi tra le specialità cliniche. CLUSTER V1 Si articola in tre corpi per quattro piani fuori terra e una superficie totale di 24.000 m2, all’interno vi si colloca il Reparto Psichiatrico Infantile, dotato oltre che di ambulatori, di degenze, uffici e anche di una palestra. Al suo interno si trovano degenze a lunga permanenza e locali dedicati all’istruzione oltre a sale comuni per incentivare l’incontro e la comunicazione.
CLUSTER V2 Si colloca nel quadrante sud ovest e si struttura in tre corpi, di quattro piani fuori terra ciascuno, per una superficie totale di 20.000 m2. All’interno dell’edificio si colloca il Pronto Soccorso, con accesso da quattro ingressi, e i servizi connessi alla gestione dell’emergenza, è prossimo ai reparti per trattamenti acuti e alla terapia intensiva; è collegato all’eliporto. CLUSTER Ø1 Si struttura in tre corpi di fabbrica per quattro piani fuori terra e un piano interrato, con una superficie di 27.000 m2. Al suo interno si collocano i reparti di Ematologia, Oncologia e Radioterapia, Medicina Nucleare e la farmacia ospedaliera. CLUSTER Ø2 Collocato nel quadrante sud est, si struttura su tre corpi per quattro livelli fuori terra e uno interrato di circa 20.000 m2 di superficie complessiva. Al suo interno si potranno trovare principalmente ambulatori e uffici.
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Per la realizzazione del progetto sono state impiegate le tecnologie BIM, incrementando così la produttività della fase progettuale e l'accuratezza
Il concetto di illuminazione è stato declinato in diverse modalità di scelta sulla base delle destinazioni d’uso dei vari locali. Negli ambienti di passaggio i corpi illuminanti scelti sono utilizzati al fine di orientare e sottolineare le direzioni di percorrenza, mentre nelle zone dove è prevista la permanenza di persone l’illuminazione è puntuale. Per la scelta dei materiali, si è prestata grande attenzione alla sostenibilità, in modo da creare un edificio sano e ecocompatibile con un consumo energetico minimo. I prodotti scelti devono soddisfare esigenze di igiene, robustezza, flessibilità e economicità, con rivestimenti differenziati in relazione alle esigenze dei vari locali della struttura sanitaria: resistenza all’usura, alle macchie, ad agenti chimici, oltre che proprietà antincendio, antibatteriche e fonoassorbenti. Una scelta particolare è la flessibilità degli ambienti richiesta nel tempo: i dipartimenti
sono progettati per consentire eventuali modifiche del layout distributivo senza che vi sia la necessità di una ristrutturazione completa dei locali. L’intenzione è quella di creare libertà nelle sezioni principali dell’edificio per permettere in futuro, l’accorpamento o il ridimensionamento di alcuni locali. Questo consentirà di mantenere i servizi ospedalieri funzionanti limitando la zona d’intervento all’area in oggetto di ampliamento e ai locali adiacenti senza compromettere le funzioni di cura.
— IL CANTIERE Il cantiere si trova oggi nel pieno delle attività di scavo e di fondazione (comprese le aree interrate ed i tunnel di collegamento). Tutto lo staff, attualmente circa 50 persone – a cui si aggiungeranno altre 20 entro la prossima primavera – si è da poco trasferito in cantiere, mantenendo un nucleo uffici in
città. Le attività di cantieramento sono state quasi ultimate e oggi il cantiere presenta ben 17 accessi carrabili e sette pedonali. Sono previste due aree, una a est e una a ovest, dotate di spogliatoi, refettorio e nuclei uffici. A regime saranno installate 10 gru a torre, rispetto alle cinque di oggi. Sono state mobilitate per l’avvio una società di movimenti terra danese, tre società in grado di eseguire i lavori di carpenteria per la realizzazione dei cementi armati in opera: una italiana, una lituana e una portoghese. Il ferro sagomato d’armatura viene fornito da due società, una danese e una polacca. A breve verranno avviate le attività di montaggio delle strutture prefabbricate in c.a. e c.a.p., nel frattempo sono state avviate le gare per le facciate e per gli impianti per poi passare a tutte le attività di finitura interna. La fine lavori è prevista per il novembre 2022.
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BREAK
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Caffè CMB
Lungo, corto, dolce o amaro: la pausa caffè arriva sempre e dà spazio a piacevoli divagazioni e curiose scoperte.
— La pausa ispiratrice
A cura di Francesca Martinelli
Elisa Galli
Dorte Lunding
Dario Mariolini
Aroldo Tegon
Quality/Health and Safety Environment Manager QHSE
Communication & Office Coordinator Odense Hospital Project Team JV
Project Controller
Project Manager dell’ospedale di Odense, Danimarca
Com’è il tuo caffè? Corto con poco zucchero.
Com’è il tuo caffè? Lungo e con zucchero di canna.
Qual è il tuo piatto preferito della cucina danese? Il salmone alla piastra.
Qual è il tuo piatto preferito della cucina danese? In realtà i miei piatti preferiti appartengono alla cucina italiana. Per quanto riguarda la Danimarca, direi l’arista di maiale e le polpette.
Com’è il tuo caffè? Espresso e amaro... quella bevanda più simile all’acqua sporca che servono in Danimarca non riesco proprio a berla.
Com’è il tuo caffè? Il mio caffè ideale è ristretto e amaro, ma da quando sono in Danimarca ho preso l’abitudine di bere anche il caffè “americano”.
Qual è il tuo piatto preferito della cucina danese? Benché io sia una forchetta aperta alle diverse culture per ora il mio piatto danese preferito resta la carbonara di Danilo.
Qual è il tuo piatto preferito della cucina danese? Pesce: trancio di salmone grigliato.
Una frase per sintetizzare la tua giornata tipo in Danimarca? La mia giornata tipo è indaffarata e impegnata, ma ad ogni modo “Nessuno è troppo impegnato, è solo una questione di priorità” citando Antoine de Saint-Exupéry. Una serata a Odense... Che cosa ci suggeriresti di fare? Cena allo “Storm parkhus” e poi una partita a biliardino/ping pong o serata in uno dei pub del centro. L’idea migliore che hai avuto davanti alla macchina del caffè. Mah, questa è una bella domanda... Forse dovrei iniziare a prendere il tè. Con quale collega fai la “pausa caffè”? Dipende da chi è libero per una pausa...
Una frase per sintetizzare la tua giornata tipo in Danimarca? Bella, molto varia e piena. Come disse il grande Michael Jordan: “Con il talento si vincono le partite, ma è con il lavoro di squadra e l’intelligenza che si vincono i campionati”. Una serata a Odense... Che cosa ci suggeriresti di fare? Di andare al “Restaurant Carlslund”, mangiare la loro famosa “æggekage” ( frittata con pezzi di pomodoro, bacon ed erba cipollina) ascoltando del buon jazz suonato dal vivo.
Una frase per sintetizzare la tua giornata tipo in Danimarca? La mia giornata tipo è scollegata, perché il nostro modo di intendere il lavoro non si sposa affatto con i ritmi lenti e metodici di questa società. Una serata a Odense... Che cosa ci suggeriresti di fare? Forse più che una serata è consigliabile un pomeriggio, perchè difficilmente dopo le 20.30 troverete attività aperte pronte ad accogliervi.
L’idea migliore che hai avuto davanti alla macchina del caffè. Davanti alla macchinetta del caffè si gode solo il caffè e quando capita, due chiacchiere con qualche collega.
L’idea migliore che hai avuto davanti alla macchina del caffè. Ho un mucchio di idee innovative e brillanti davanti alla macchina del caffè, difficile sceglierne una migliore.
Con quale collega ti piace prendere il caffè in CMB? Con chi capita e ne ha voglia in quel momento: mi trovo bene con tutti.
Con quale collega fai la “pausa caffè”? La macchinetta del caffè è posizionata al centro di un open space, quindi è come berlo con tutti o con nessuno... dipende.
Una frase per sintetizzare la tua giornata tipo in Danimarca? La mia giornata tipo in Danimarca è all’insegna della sfida, una sfida costante che vivo con entusiasmo per lo spirito di squadra e grazie a colleghi fantastici. Una serata a Odense... Che cosa ci suggeriresti di fare? Odense non è Las Vegas, ma ci sono molti locali e ristoranti dove trascorrere una serata rilassata. Considerate comunque che la serata finisce presto (alle ore 21 o 22). L’idea migliore che hai avuto davanti alla macchina del caffè. È stato davanti a una macchina del caffè italiana (prima di partire per la Danimarca): l’idea di accettare di fare il primo passo per partecipare alle attività di gara fidandomi di colleghi straordinari. Con quale collega fai la “pausa caffè”? È il momento in cui incontro volentieri tutti. Nessuna frequentazione assidua.
PROGETTO
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UNIVERSITÀ
TRASLOCANDO A SANTA MARTA
A ottobre gli studenti dell’Università di Venezia hanno cominciato a trasferirsi nel nuovo studentato. I tre edifici storici riqualificati accolgono 650 posti letto A cura dello staff di cantiere
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PROGETTO
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Il nuovo Studentato di Santa Marta sorge negli edifici storici che nell’800 ospitavano un cotonificio
A
metà ottobre gli studenti delle Università di Venezia hanno cominciato i trasferimenti nel nuovo Studentato di Santa Marta, affacciato sul canale della Giudecca e adiacente all’area dell’Autorità portuale veneziana. Con circa due anni di intenso lavoro e per conto di Fabrica Immobiliare Fondo Erasmo, CMB ha restituito alla comunità circa 8mila metri quadrati di superficie, riqualificando edifici storici che nell’800 ospitavano un cotonificio. Lo Studentato Santa Marta è costituito da un complesso di tre edifici storici, chiamati Cubo, Parallelepipedo ed Edificio Sud, che complessivamente accolgono 650 posti letto. All’offerta abitativa, organizzata tramite stanze doppie e singole dotate di ogni comfort, compreso un angolo studio e cucina, sarà affiancata una serie di servizi e spazi comuni aperti anche alla cittadinanza per favorire l’integrazione sociale.
— RECUPERO EDIFICI STORICI Il complesso industriale dell’ex Cotonifi-
cio Veneziano si basava su principi formali e strutturali adottati nell’800 per tutte le manifatture tessili di grandi dimensioni. A ridosso dello stabilimento, ma completamente distinti dai settori di produzione, si trovavano i magazzini e i depositi della manifattura. Questi ultimi sono le strutture oggi chiamate “Cubo” e “Parallelepipedo”, mentre l’edificio “Sud”, realizzato dall’Università nei primi anni Novanta, è stato demolito e ricostruito. L’obiettivo era integrare fra di loro i diversi edifici: l’ingresso principale al campus si colloca nel ”Cubo”, da lì si diramano tutti i percorsi interni di accesso ai diversi edifici, creando una rete che connette e integra tutto il centro universitario. Uno spazio centrale verde rappresenta la cerniera tra i tre edifici, tutti a prevalente destinazione residenziale, e si caratterizza come percorso principale di ingresso e distribuzione di tutto il campus universitario. Nelle due testate degli edifici che si affacciano sul giardino interno si trovano le funzioni ludiche e del tempo libero: sala giochi, palestra, bar con plateatico e minimarket automatico; mentre quelle di ser-
vizio alla residenza come lavanderie, deposito e magazzini sono localizzate nelle testate esterne rispetto al centro.
— LE FACCIATE Per quanto riguarda l’edificio Cubo sono stati mantenuti i principi formali del disegno delle facciate: la loro conformazione, partitura e le finiture dei materiali, oltre a ogni altro elemento architettonico. Sono state poi valorizzate le sue caratteristiche, conservando il rapporto tra pieni e vuoti. L’edificio sud di nuova è rivestito di lamiera inox, trattata nel modo più simile e coerente alla storica lavorazione denominata “lamiera Venezia”, prodotta da lattonerie veneziane oggi non più attive. L’uso di tale elemento di finitura, insieme al mattone faccia a vista, si prefigge di creare un ideale collegamento e confronto con la storia degli interventi della costruzione, ma anche di rispettare i valori ambientali e paesaggistici, individuando un elemento di continuità fisica con le identità tipiche degli edifici della Venezia storica.
PROGETTO
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650 POSTI LETTO
413 CAMERE
140
UOMINI IN CANTIERE
3
EDIFICI
2
IMPIANTI FOTOVOLTAICI per un totale di 110 kwp
— IMPIANTI La proposta impiantistica è orientata all’efficienza e all’affidabilità delle soluzioni, con particolare attenzione ai concetti di razionalizzazione dell’uso delle fonti energetiche, alla semplicità di gestione e di manutenzione, al ricorso a fonti rinnovabili e al contenimento dei consumi energetici. La riduzione del fabbisogno energetico è stata ottenuta sia minimizzando l’impatto del clima esterno sugli ambienti interni, che ottimizzando le tecniche di climatizzazione. A oggi, i calcoli sullo studio progettuale portano l’edificio a rientrare nella classe energetica A3. In particolare, fra gli impianti meccanici più importanti, vanno ricordati: la climatizzazione differenziata per alloggi e spazi comuni tramite un sistema a espansione diretta e a portata di refrigerante variabile di tipo Vrf; il riscaldamento dei servizi igienici con termoarredi in media temperatura alimentati dalla rete di ricircolo dell’acqua calda sanitaria; il ricambio d’aria degli alloggi che impiega unità di trattamento dell’aria centralizzata con recupero del calore di espulsione; un cogeneratore e un gruppo termico a condensazione; solare termico; fotovoltaico, trattamento e depurazione delle acque di scarto.
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CLASSIFICA
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Piani Alti
Lente d’ingrandimento sul settore delle costruzioni. Dati e prospettive per tracciare una mappa del mercato
— la classifica del settore costruzioni
TOP 25
A cura di Francesca Martinelli
LA CLASSIFICA
Posizione Società
Valore della Variazione Percentuale produzione percentuale dei ricavi 2018 2018/2017 su mercato estero
2018 2017
EBITDA 2018
Utile al netto delle imposte 2018
Debiti finanziari netti + leasing 2018
Capitale Netto 2018
1
1
SALINI IMPREGILO
5.197.660
-6,5
90,5
413.235
41.315
859.628
932.064
2
3
PIZZAROTTI
1.317.402
13,5
65,6
94.219
-18.981
223.997
407.257
3
5
RIZZANI DE ECCHER
937.320
-12,6
85,4
17.053
-56.399
187.455
141.597
4
6
BONATTI
792.681
4,2
94,0
92.518
22.592
118.900
279.164
5
7
GHELLA
667.202
18,3
81,0
118.766
9.624
74.990
287.014
6
10
ITINERA
632.796
58,1
50,6
33.614
9.017
-11.161
233.012
7
-
TREVI
618.080
-20,0
92,7
50.151
-143.427
692.640
-148.075
8
8
CMB
474.899
-1,3
1,9
18.740
4.258
75.107
240.042
9
9
CIMOLAI
453.074
2,8
68,0
50.213
11.558
114.757
132.763
10
12
SICIM
372.217
-4,9
99,5
61.416
33.619
-91.566
221.066
11
14
GCF - Generale Costruzioni Ferroviarie
342.343
5,2
21,3
53.460
33.986
14.833
109.130
12
16
IMPRESA TONON
306.818
16,5
25,0
31.848
8.356
54.524
107.376
13
15
ICM
305.721
5,9
37,9
38.854
6.865
83.287
83.966
14
11
PAVIMENTAL
297.977
-25,0
0,6
23.427
-16.205
11.085
15.011
15
17
ITALIANA COSTRUZIONI
267.209
21,2
39,5
6.179
-736
69.457
35.581
16
20
INC
258.759
50,4
14.135
5.319
59.078
820.865
17
13
SALCEF
224.128
-32,5
53.430
31.091
3.961
109.635
18
19
CARRON
207.937
13,6
12.931
8.973
-201
46.250
19
21
COLOMBO COSTRUZIONI
188.623
9,9
7,2
1.355
189
-26.079
32.456
20
23
NEOSIA
188.132
21,7
32,9
1.163
-1.131
129.392
55.712
21
22
SICILSALDO
169.378
2,5
13.341
2.787
20.995
31.949
22
28
TECHBAU
155.224
30,3
6,7
6.460
6.000
-26.683
22.709
23
27
CLF - COSTRUZIONI LINEE FERROVIARIE
133.604
7,4
0,4
12.841
6.353
1.356
74.919
24
30
I.CO.P.
122.417
21,4
34,7
13.781
1.954
45.310
15.889
25
26
MAX STREICHER
120.336
-6,1
16,1
29.173
20.074
-18.599
46.320
2,7
L'APPROFONDIMENTO
Nuove Frontiere
RISCHIO ESTERO
L’asfissia del mercato italiano delle opere pubbliche ha spinto i maggiori costruttori a lanciarsi all’estero, tuttavia, finita l’epoca dei lavori finanziati con pagamenti garantiti dai grandi organismi internazionali, oggi troppe imprese sono obbligate ad accettare contratti solo apparentemente sicuri, ma caratterizzati da protezionismi di vario tipo. Infatti numerosi problemi si stanno manifestando proprio sulle imprese maggiormente esposte sui mercati internazionali, basti
pensare a Condotte che si è vista rescindere un importante contratto ferroviario in Norvegia o l’associazione Vianini e Cmc che è stata estromessa dai lavori per due gallerie stradali in Svezia. Fra le imprese ai vertici della classifica europea, ad esempio, nessun gruppo ha una quota di lavori all’estero superiore a quella di Salini Impregilo (90,5%), situazione che rappresenta un’altra anomalia del settore costruzioni in Italia.
CLASSIFICA
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L'osservatorio Edilizia e Territorio mette in evidenza le tendenze del mercato delle costruzioni tenendo d’occhio la classifica delle prime 10 aziende che si distinguono per i risultati ottenuti. Sulla bilancia finiscono i valori della produzione e il capitale netto
TOP 50
I NUMERI D’INSIEME DELLE IMPRESE DEL SETTORE COSTRUZIONI
Nel 2018 le 50 maggiori imprese di
del 2018 sebbene tre imprese, tra le quali
costruzioni hanno aumentato il loro fatturato
CMB, presentino per la prima volta dei ricavi
complessivamente di solo lo 0,6%, sfiorando i
internazionali. L’ebitda complessivo cala del
16,8 miliardi: un numero tuttavia decisamente
5,8%, mentre il risultato netto si conferma in
inferiore rispetto a quello dello scorso anno
perdita nonostante un netto miglioramento
che con Astaldi, Cmc e Glf si attestava a 20,7
(da -171,4 milioni a -9,5 milioni complessivi),
miliardi. La quota di fatturato all’estero si
con la presenza ancora di 11 società che
riduce passando dal 60,5% del 2017 al 59,2%
hanno chiuso il bilancio 2018 in negativo.
L
’osservatorio di “Edilizia e territorio” sul settore delle costruzioni mette in evidenza come la crisi nel 2018 si sia abbattuta in particolare sul vertice della classifica. Ora tra i nomi più noti mancano Astaldi, Cmc e Grandi lavori fincosit (Glf), tutte in concordato preventivo, Condotte in amministrazione straordinaria e in stato di insolvenza, Mantovani fallita dopo la vendita e Tecnis, anch’essa in amministrazione straordinaria. Astaldi, Cmc e Glf, che nel 2018 erano presenti in classifica, oggi ne sono escluse; mentre rientra la specialistica Trevi seppure ancora in fase di ristrutturazione del debito. Questa situazione genera un’ampia forbice tra poche imprese davvero grandi in un settore fortemente parcellizzato, anomalia di un sistema che allontana l’Italia dagli altri grandi Paesi europei. La top ten subisce, quindi, numerose modifiche in quanto diverse imprese sostituiscono le assenti pur in mancanza di crescita. Inoltre, il panorama potrebbe cambiare in maniera sostanziale se andasse in porto “Progetto Italia”, su iniziativa di Salini Impregilo, oggi isolata al primo posto. Questo, soprattutto, se all’interno del nuovo soggetto andassero a confluire altre realtà di primo piano, oltre al già previsto salvataggio di Astaldi. L’unico vero exploit per il 2018 è quello di Itinera, del Gruppo Gavio, che si attesta quinta impresa generale, escludendo Bonatti che pur in classifica viene considerata specialistica, mentre CMB diventa la prima società cooperativa.
RISULTATI ECONOMICI Variazione portafoglio 2017/2018 delle Top 50 imprese italiane
Fatturato totale delle Top 50 imprese italiane 2018
+2,6 16,8
%
MILIARDI DI EURO
Variazione fatturato 2017/2018 delle Top 50 imprese italiane
+0,6
Fatturato estero sul totale delle Top 50 imprese italiane 2018
59,2
Risultato netto delle Top 50 imprese italiane 2018
% %
-9,5
MILIONI DI EURO
POSIZIONE FINANZIARIA VARIAZIONE NUMERO ADDETTI NEL 2018
+5,9
%
Numero di imprese tra le Top 50 2018 con bilancio in negativo
Imprese tra le Top 50 2018 con posizione finanziaria netta attiva
11 14
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RESPONSABILITÀ SOCIALE
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RICORRENZE
SICURI PER MESTIERE COMPIE 10 ANNI Dal settembre 2009 ad oggi il progetto ha preso forma divenendo uno strumento operativo per la corretta gestione del lavoro
L
a prima volta che si è parlato di un progetto di sicurezza sul lavoro che affiancasse il sistema di gestione integrato era settembre 2009 e ancora non esisteva un nome, tantomeno un marchio. Il progetto viene ufficializzato nel maggio del 2010, quando viene presentato ai datori di lavoro e ai preposti delle imprese che lavoravano nel cantiere della Torre Unipol di via Larga a Bologna: in quel momento è nato “Sicuri per Mestiere”. La mission che ci si poneva era di migliorare i comportamenti individuali in materia di salute e sicurezza sul lavoro, promuovendo la crescita della cultura della sicurezza e favorendo la consapevolezza dei lavoratori in merito alla percezione del rischio di infortuni e malattie professionali. Nel tempo si è arrivati a includere tematiche ambientali e di sostenibilità globale del sistema “cantiere”, il tutto puntando ad attuare una comunicazione efficace in tema di ambiente, salute e sicurezza e attivando un sistema di sensibilizzazione, informazione e coinvolgimento a tutti i livelli. Oggi “Sicuri per Mestiere” rappresenta per CMB sia uno strumento operativo per la corretta gestione delle attività di lavoro sia un elemento di miglioramento continuo, requisito essenziale sia per il rispetto della normativa vigente sia per il mantenimento del Sistema di gestione integrato Qualità-Sicurezza-Ambiente.
In 10 anni di esperienze “Sicuri per Mestiere” è stato applicato su commesse pubbliche e private, su complessi edili e anche infrastrutturali: dalla Torre di Unipol a Bologna, ai nuovi Dipartimenti dell’Università di Modena, fino alla Fondazione Feltrinelli di Milano, gli ospedali di Montecchio (VI) e di Pordenone, gli Studentati di Santa Marta e San Giobbe per l’Università Ca’ Foscari di Venezia e la nuova torre di Unipol a Milano, su progetto di Mario Cucinella. All’applicazione sono seguiti esiti positivi e incoraggianti ottenuti in numerose esperienze, quindi CMB ha ritenuto naturale estendere il campo di applicazione anche ad altre aree critiche: oltre agli aspetti ambientali e generali degli ambienti di lavoro, sono state incluse la gestione delle interferenze nei servizi di manutenzione ospedaliera e civile e la rilevazione della soddisfazione dei clienti nelle gestioni di facility management. Fra i risultati ottenuti, oltre alla riduzione degli infortuni in cantiere e la crescita della cultura della sostenibilità, “Sicuri per Mestiere” si è dimostrato in grado di agire sul clima generale dell’ambiente lavorativo, sui buoni comportamenti a tutti i livelli, rientrando a pieno titolo nelle politiche di responsabilità sociale dell’impresa e, allo stesso tempo, offrendo ai committenti più sensibili un ulteriore valore aggiunto in termini sociali, umani, ambientali ed economici. Il metodo sul quale si fonda “Sicuri
per Mestiere” prevede di partire dalla definizione delle situazioni pericolose che possono verificarsi in cantiere ed esamina i comportamenti critici e da migliorare. Durante le lavorazioni vengono osservati e registrati alcuni comportamenti target, definiti in maniera specifica per il progetto, e forniti feedback alle persone coinvolte sulle azioni messe in atto. Da ultimo, si elaborano i dati delle osservazioni, si ipotizzano e si attuano azioni di miglioramento. Si facilita in questo modo il dialogo fra le persone, aumenta il numero delle conversazioni sulla sicurezza e si rinforza il grado di responsabilizzazione rispetto al lavoro e ai comportamenti virtuosi. Tra chi ha fatto esperienza diretta del progetto, è emersa la
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RESPONSABILITÀ SOCIALE
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TESTIMONIANZE
I protagonisti del progetto Nell’arco degli anni Sicuri per mestiere ha coinvolto diverse professionalità che si sono confrontate sul campo creando maggiore collaborazione Claudio Camellini Con Sicuri per mestiere abbiamo avuto per la prima volta la possibilità di guardare negli occhi le maestranze e i tecnici di cantiere: ti sentivi addosso la responsabilità delle loro vite, mentre loro si sentivano parte di un progetto comune e non semplice “mano d’opera”. Nelle riunioni conclusive, al momento della consegna degli attestati, si ha la possibilità di condividere con tutti, indistintamente, il successo della fine dell’opera, con la consapevolezza di averli “riportati tutti a casa”.
reale consapevolezza di un cambiamento di visione e di mentalità, in vista di un obiettivo condiviso. Negli anni il progetto è diventato un libro scritto da Moira Masper e Adriano Pennati, “Sicuri per Mestiere – Una storia non ordinaria di sicurezza in cantiere” edito da Il Mulino, che racconta l’esperienza e i primi risultati ottenuti. Il progetto è stato anche inserito fra le buone prassi validate dalla Commissione consultiva permanente del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e ha ricevuto una lettera di encomio del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Oggi ci aspettano nuove sfide e ambiziosi obiettivi che CMB è pronta ad affrontare. Nel futuro si respira aria di cantiere.
Moira Masper Sicuri per mestiere è stato una grande occasione di confronto sul significato della sicurezza per CMB e di crescita delle sue persone, che hanno acquisito una maggiore consapevolezza del proprio ruolo nei confronti dei lavoratori. CMB, inoltre, ha consolidato e consolida le buone pratiche create dal progetto, facendole diventare apprendimento per l’azienda: questo genera una migliore organizzazione degli staff e relazioni positive con gli stakeholder, nuove competenze di comunicazione e di collaborazione, maggiore competitività sul mercato. Alessandro Zuccoli Sicuri per mestiere attiva un cambiamento continuo nelle persone che lavorano in cantiere: prima, chiunque vive la sicurezza come un’imposizione o come un allegato contrattuale virtuoso che finirà nelle statistiche degli enti preposti. Sicuri per mestiere sorprende tutti! La diffidenza iniziale passa per lo
stupore e diventa entusiasmo, viene innescato l’ottimismo comportamentale verso la sicurezza che non è più un valore personale, ma riguarda la comunità del cantiere. Maria Cristina Menozzi Pensando ai possibili sviluppi di Sicuri per mestiere, lo immagino sempre più integrato nelle nostre vite in cantiere, flessibile nel suo utilizzo ma solido nei suoi principi e nei suoi valori condivisi; più smart, veloce e accattivante nella forma, ma efficiente e ricco nella sostanza; personalizzato per soddisfare le esigenze più disparate e comunicativo, quale occasione per condividere idee e proposte, in un clima di miglioramento continuo. Lo immagino contaminato da aspetti come la qualità, il BIM, i rating internazionali di sostenibilità delle opere, le politiche di Responsabilità sociale d’impresa e le sfide presenti nelle nuove commesse italiane e internazionali. Monia Barzucchi Il cantiere è un luogo di impianti, attrezzature, magazzini e uffici in cui si svolgono dei lavori edili appartenenti al dominio dell’ingegneria civile: il progetto Sicuri per mestiere mira a riportare l’uomo, il lavoratore, al centro dell’intero processo produttivo conferendogli nuova dignità. Attraverso questa esperienza, il lavoratore può acquisire la consapevolezza di far parte di un progetto più grande, non limitato alla propria attività specifica, ma la gratificazione e l’orgoglio di lavorare insieme per raggiungere un unico obiettivo.
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TECNOLOGIA
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SISTEMI
CERTIFICATA BIM
Da luglio CMB è la prima azienda in Italia ad essere certificata per la metodologia. Una sfida avviata nel 2013 che si è rivelata vincente sul mercato A cura di Andrea Vanossi
TECNOLOGIA
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A SINISTRA Metodologia BIM applicata all'Ospedale di Odense
Per il rilascio della certificazione lo scorso luglio ICMQ ha valutato l’operato di CMB nella sede centrale di Carpi e sul cantiere della Torre Unipol di Milano
C
MB e BIM sono oggi un binomio riconosciuto a livello internazionale. Come questo sia stato possibile è da ricondurre allo spirito innovativo dell’azienda, che, nel 2013, ha accettato le opportunità e le sfide offerte dalla digitalizzazione approcciando una commessa importante e reale con la metodologia BIM. L’azienda allora si mise in gioco, tra slanci propositivi e scetticismi e dopo sei anni si ritrova ad essere un punto di riferimento riconosciuto nel panorama BIM dei costruttori più innovativi. Dal 2013 a oggi, l’azienda non ha più abbandonato questa metodologia e ha imboccato con convinzione la strada della diffusione interna, attraverso formazione del personale, condivisione di esperienze e aggiornamento continuo del gruppo afferente ai temi della digitalizzazione. Oggi i cantieri in BIM sono 16, tra Italia e estero e molte delle persone che vi lavorano
sono “figli” dello slancio aziendale verso l’innovazione. Slancio che ha generato un volano che non si arresta; l’impegno e l’entusiasmo di chi lavora in CMB alimenta giorno dopo giorno il valore dell’azienda e la capacità di affrontare le nuove sfide poste dal mercato delle costruzioni. Grazie a questa evoluzione, CMB ha avuto accesso a progetti di ricerca finanziati, sia a livello regionale che a livello europeo, che le consentono oggi di sedersi a tavoli privilegiati dove viene anticipato il futuro del settore delle imprese più avanzate, contesti che alimentano continuamente l’azienda con conoscenze all’avanguardia su nuove tecnologie e nuove metodologie. In questo contesto l’azienda, forte della propria esperienza avanguardistica e consolidata, ha deciso di certificare il proprio sistema di gestione BIM ed è stata la prima azienda di costruzioni a farlo in Italia. Nel luglio 2019 ICMQ ha effettuato gli audit nella sede centrale di CMB e sul cantiere
Torre Unipol di Milano, a valle dei quali è stato rilasciato il primo certificato BIM ad una realtà di costruttori come CMB, che ha fissato così il benchmark nazionale sul tema. In questa evoluzione l’azienda e le persone hanno costituito un corpo unico, infatti CMB nella stessa settimana dell’audit aziendale certifica, sempre con ICMQ, anche tre figure, che costituiscono la struttura portante del sistema BIM dell’azienda: un BIM Manager, un BIM Coordinator sulla parte tecnica e un BIM Coordinator sulla parte programmatoria e economica, che, nel luglio 2019, hanno ottenuto i rispettivi certificati da ICMQ attraverso la dimostrazione delle proprie competenze innovatrici. Questa commistione di conoscenze personali, ricerca, riconoscimenti e slancio verso il futuro dell’azienda costituiscono i mattoni del cantiere CMB, che avanza sapientemente verso un nuovo mercato delle costruzioni, sempre più controllato, sicuro e digitale.
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INTERVISTA
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Dialoghi
Conosciamoci meglio. Una breve intervista per scoprire il ruolo e la storia professionale dei colleghi.
— a tu per tu con i soci
A cura di Francesca Martinelli
all’epoca Design manager in CityLife e oggi Project manager della Odense Hospital Project Team, e Andrea Vanossi, Corporate BIM manager di CMB. Il benestare di entrambi sancì l’inizio di questo percorso professionale».
Quale percorso ti ha portato a incrociare sulla tua strada CMB? «Il mio primo incontro con CMB risale a più di cinque anni fa. Ero ancora uno studente universitario quando visitai il cantiere della nuova linea Metro C di San Giovanni a Roma. Lì per la prima volta ebbi un contatto diretto con le più grandi realtà italiane del settore delle costruzioni – tra cui CMB – e ne rimasi affascinato; quel giorno capii cosa avrei voluto fare da “grande”. Ultimato il percorso universitario negli atenei romani di “La Sapienza” e “Roma Tre” ho frequentato un master universitario in BIM Management al Politecnico di Milano. Era previsto l’obbligo di un tirocinio curriculare presso un’azienda
e all’epoca CMB stava già realizzando parte del complesso di CityLife a Milano, oltre a essere nota come una realtà all’avanguardia per l’applicazione di processi BIM nel settore delle costruzioni. Troppe coincidenze che non potevano passare inosservate. Il primo contatto fu con Daniele Benzi e ricordo ancora la frase con cui mi salutò: “Faremo le nostre valutazioni e le faremo sapere nel giro di una settimana l’esito del colloquio”. La settimana seguente tenni il cellulare libero da ogni ulteriore comunicazione ma sfortunatamente venni chiamato nell’unico momento in cui il telefono era spento. A seguire ebbi un colloquio tecnico con Aroldo Tegon,
Quali sono state le tue prime esperienze in CMB? Di cosa ti sei occupato? «Ho fatto le mie prime esperienze presso l´ufficio tecnico di CMB per la commessa di CityLife: si trattava del progetto pilota per l´implementazione dei processi BIM in azienda. Con la rivalutazione dei processi aziendali, le attività dell´ufficio tecnico furono le prime a essere ridefinite. Appena arrivato mi occupavo principalmente della validazione del modello di coordinamento con lo scopo di individuare le interferenze geometriche e di ottenere elaborati, derivanti da un modello integrato e privo di interferenze, da sottoporre prima al cliente per l’approvazione, poi al cantiere per la produzione. In parallelo collaboravo e collaboro ancora con Andrea Vanossi e Federica Zanetti all´implementazione e sperimentazione di nuove applicazioni e procedure per convogliare nel processo BIM i flussi di lavoro dei vari uffici di cantiere coinvolti nella gestione delle commesse».
INTERVISTA
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Danilo Mastrangeli ha risalito lo Stivale partendo da Roma e passando per Milano per formare la sua professionalità. È arrivato fino in Danimarca, dove oggi è il Design manager e BIM coordinator della commessa dell’Ospedale di Odense.
OLTRECONFINE Lavorare oltreconfine non è per nulla facile, ma mi stimola molto. Sentire parte della responsabilità di questa sfida estera mi entusiasma e mi rende parte attiva di questo progetto.
ESSERE BIM CMB è la prima azienda di costruzioni in Italia a essere certificata dall´ente ICMQ per l’uso della metodologia BIM nel settore delle costruzioni. Questa certificazione ci aprirà nuove e importanti opportunità.
Oggi sei uno dei pionieri dello sviluppo all’estero di CMB. Com’è stato l’impatto nel lavorare oltre confine? Raccontaci un lato positivo e uno negativo della tua vita lavorativa e non. «Onore e oneri vanno riconosciuti ad Aroldo Tegon. È lui che ha investito molto su di me chiedendomi di spostarmi sul progetto Danimarca sin dall´inizio. Lavorare oltreconfine non è per nulla facile, ma mi stimola molto: sentire parte della responsabilità di questa sfida estera mi entusiasma e mi rende parte attiva di questo progetto. Sotto il profilo lavorativo e privato questa esperienza mi sta formando tantissimo, ho l´opportunità di confrontarmi quotidianamente con professionisti italiani e internazionali; studio con attenzione le diverse scuole di pensiero e i loro background professionali cercando di prendere il meglio da tutte le situazioni che mi si presentano. Sono partito con il desiderio di migliorarmi come professionista e come persona; difficoltà e piccoli traguardi fanno il “buono e il cattivo tempo” di questa sfida. Alla fine di questo progetto, vorrei avere la possibilità di sperimentare in Italia il know-how appreso in questa esperienza internazionale».
Di cosa ti occupi nello specifico sul progetto dell’ospedale di Odense? È cambiato il tuo ruolo dall’arrivo in CMB? Se sì come? «Appena entrato in CMB ero il “ragazzo delle clash” ora il mio ruolo è cambiato, oggi sono il Design manager e BIM coordinator della OHPT. Seguo lo sviluppo del progetto preliminare, esecutivo e costruttivo relazionandomi con il cliente, il nostro staff interno, i progettisti, i subappaltatori e la “task force” di Carpi ». Qual è la maggiore differenza che hai percepito fra il settore costruzioni in Italia e in Danimarca? «La rivoluzione industriale 4.0 mira alla standardizzazione e digitalizzazione del settore delle costruzioni. In Danimarca l’obiettivo di standardizzare principi e procedure viene estremizzato al punto da diventare quasi un limite. Noi italiani invece, anche un po’ per necessità e “spirito di sopravvivenza”, abbiamo un’elevata capacità di problem solving che in Danimarca non hanno. Siamo due realtà molto lontane e credo che le diversità siano prima di tutto culturali: se è vero che la soluzione sta nel mezzo, il connubio tra le due realtà potrebbe essere la carta vincente (anche se alla fine prevarremo noi, Italians do it better!)».
A fine luglio CMB ha certificato l’uso della tecnologia BIM e anche tu hai ricevuto la certificazione della tua professionalità. Ci vuoi raccontare che tipo di esperienza è stata? «È stato un traguardo importante che premia prima di tutto gli investimenti sostenuti nel corso degli ultimi anni da CMB in termini di ricerca, sviluppo e innovazione. La mia certificazione come BIM coordinator è un piccolo successo personale che arricchisce sicuramente il mio percorso professionale e un grande riconoscimento da parte dell´azienda e in particolare di Barbara Maccioni e Andrea Vanossi che hanno reso possibile tutto questo». Qual è il vantaggio di aver ottenuto questa certificazione oggi? «Il vantaggio più grande per la CMB penso sia il prestigio di essere la prima azienda di costruzioni in Italia a essere certificata presso l´ente ICMQ per l’uso della metodologia BIM nel settore delle costruzioni. Questa certificazione ci aprirà ulteriori opportunità lavorative importanti, oltre a testimoniare la nostra eccellenza e gli importanti risultati che stiamo traguardando sia nel contesto italiano che internazionale».
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Continua a leggere — dal web alla carta e ritorno
Online da agosto 2018 il sito web CMB è uno specchio fedele dei valori e delle opere della cooperativa A cura della redazione
SICUREZZA
La sicurezza e la salute dei lavoratori è fondamentale per migliorare l’attività dell’azienda e garantire la sua crescita. Si tratta di un importante valore per CMB che deve essere comunicato, perché significa offrire al committente un valore aggiunto in termini sociali, umani, ambientali ed economici. Per questo una pagina del sito www.cmbcarpi.com affronta il tema della sicurezza presentando il progetto “Sicuri per mestiere” con sezioni, rapidamente accessibili con link di ancoraggio, dedicate ai valori di riferimento, alla mission, ai riconoscimenti e alle pubblicazioni.
CMB spiega cos’è il progetto “Sicuri per mestiere” e come funziona grazie alle osservazioni nel cantiere che portano ad azioni migliorative. Un’immagine ricorda quanto sia importante il confronto con e tra i lavoratori
Con un clic è possibile visualizzare un’infografica che illustra con chiarezza i rischi in cantiere, l’inizio del progetto nel 2019 e l’approccio utilizzato
I valori sono il motore ispiratore di ogni attività dell’azienda. Tra questi oggi la sicurezza si lega all’idea di “sostenibilità globale”. Una frase del presidente di CMB Carlo Zini ricorda quanto sia necessaria la condivisione dei valori per raggiungere risultati concreti
La sezione “mission” descrive, attraverso semplici punti, l’obiettivo del progetto “Sicuri per mestiere” e le azioni intraprese per raggiungerlo
E dopo tanto impegno… arrivano anche i riconoscimenti, un attestato di stima per il lavoro svolto nell’ambito del progetto. Un elenco da tenere sempre aggiornato
Le pubblicazioni sono una testimonianza di 10 anni di esperienza, una memoria condivisa e un punto di riferimento per diffondere la cultura della sicurezza e le buone prassi
IN SINTESI XXXXXXXX
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Brevi ma intense
Nuovi progetti, avanzamento cantieri, eventi in agenda: ritagli di vita cooperativa serviti in poche righe
— News dal mondo CMB
A cura della redazione
PORDENONE
CANTIERI
Cittadella della salute: riparte il cantiere Dopo qualche mese di fermo a causa dell’entrata in crisi dell’Impresa Polese, oggi in procedura concorsuale, CMB dopo il subentro e le necessarie pratiche burocratiche, ha riavviato i lavori alla Cittadella della salute. La struttura, dedicata ai servizi ambulatoriali e di comunità, si trova all’estremità opposta del lotto in cui è in corso di realizzazione
PISA
ACQUISIZIONI
MILANO
l’ospedale ed è articolata su due fabbricati, di forma regolare e di altezza massima pari a quattro piani fuori terra. A oggi manca l’ultimo piano e alcune opere legate alla struttura al grezzo. Una volta ultimata, nella Cittadella troveranno spazio alcuni servizi sanitari territoriali oggi collocati in diverse sedi creando non pochi disagi ai cittadini e ai pazienti di Pordenone.
CITYLIFE
Ospedale di Cisanello, firmato il contratto
Torre Generali premiata come “excellence in concrete construction”
Venerdì 18 ottobre è stato firmato il contratto per la realizzazione dell’Ospedale di Cisanello, che andrà a sostituire lo storico complesso monumentale del Santa Chiara a Pisa. Il percorso di acquisizione da parte del raggruppamento di imprese aggiudicatario, composto da Inso e CMB tramite il Consorzio Integra e Gemmo, era stato rallentato dalla presentazione di diversi ricorsi. Ora, come da gara d’appalto, il raggruppamento di imprese ha firmato il contratto preliminare di compravendita dell’area dello storico ospedale di Pisa e, di conseguenza, quello per l’avvio del nuovo cantiere che potrebbe vedere qualche movimento già entro la fine del mese di novembre 2019. Sono previsti circa sei mesi per le opere propedeutiche, poi tre anni e mezzo per il completamento della costruzione con un valore complessivo di 250 milioni di euro. All’appalto si aggiungono nove anni di gestione, produzione e vendita di energia per il nuovo ospedale con un valore di altri 220 milioni. In questi quattro anni andrà poi a profilarsi il progetto di recupero e riqualificazione dell’area dello storico Santa Chiara, una volta ultimato il trasloco di tutti i suoi reparti.
Torre Generali, disegnata da Zaha Hadid, a CityLife e realizzata da CMB, grazie al progetto strutturale di Redesco, si è aggiudicata il prestigioso premio internazionale “Excellence in Concrete Construction Award 2019” assegnato da ACI – American Concrete Institute, che torna a premiare un progetto italiano al suo annuale gala per l’Excellence in Concrete Construction Award tenutosi lo scorso 21 ottobre a Cincinnati in Ohio (USA). Torre Generali è stata premiata nella categoria “High-Rise Buildings” (grattacieli) a livello mondiale per “la sapienza progettuale e ingegneristica, riconoscendo da un lato l’audacia e le caratteristiche del progetto, dall’altro le metodologie innovative di progettazione che lo hanno reso possibile”. L’accentuata torsione sull’asse verticale della struttura, realizzata principalmente in calcestruzzo e con alcuni elementi in acciaio-calcestruzzo per motivi strutturali, si è rivelata una vera sfida progettuale proprio per l’effetto torsionale che induce importanti tensioni e deformazioni nelle
pareti del nucleo. La sofisticata struttura ha richiesto l’implementazione di una metodologia di progettazione così avanzata da meritare il riconoscimento da parte della prestigiosa istituzione internazionale quale ACI.
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