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Il baricentro di Milano

1.425 kWp -45 %

Una delle sfide di CityLife è l’integrazione nella città, che si realizza anche grazie all'immenso centro commerciale.

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-500 t cieli isolati, ma gruppi di edifici alti che si osservano a distanza al di sopra del tessuto urbano. All’epoca erano in costruzione a Milano le poche torri del Centro Direzionale previsto dal Piano Regolatore del 1953, ma solo tra gli anni 2000 e 2010 si realizzano nel capoluogo lombardo un paio dei “grappoli” immaginati da Ponti: Porta Nuova e CityLife, operazioni urbanistiche di grande scala alle quali anche CMB ha apportato il suo contributo. La qualità architettonica sia di Porta Nuova che di CityLife è uno strumento di legittimazione culturale e di promozione commerciale fondamentale per il successo dei due interventi di riqualificazione urbana. Entrambi si configurano come una somma di edifici iconici “firmati” da architetti e designer di fama mondiale, offrono alla città nuovi spazi aperti curatissimi, “programmatissimi” e densi di attività commerciali. Interventi che s’incaricano di costruire un legame tra gli eleganti edifici e il tessuto urbano circostante e proiettano Milano in una dimensione internazionale, al passo con le più importanti capitali europee.

LA STRUTTURA

Costituita da due volumi alti, di venti e dieci piani, connessi da un’unica copertura curvilinea che fa da cielo a un portico di scala gigante

CityLife sorge all’interno di un’area di forma approssimativamente quadrata, che acquisì questa configurazione nell’Ottocento per ospitare la Piazza d’Armi, poi ospitò l’Esposizione Internazionale del 1906. Dal 1923 divenne sede della Fiera Campionaria, densificandosi delle sue moltissime strutture permanenti e temporanee e mantenendo questa funzione fino al 2005. L’integrazione del sito nella città è una delle sfide di CityLife, che si propone come un nuovo baricentro per la vita collettiva di una parte di Milano ovest sostanzialmente sprovvista di grandi spazi e funzioni pubbliche, una città privata di case, di piccoli commerci e di servizi di quartiere. L’immenso centro commerciale ipogeo, più di 30.000 metri quadri accessibili anche direttamente dalle autostrade del nord-ovest milanese, è in questo senso l’elemento cardine del progetto, il magnete che convoglia flussi di utenti locali e di tutta l’area metropolitana.

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