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CMB CERTIFICA I SUOI PROCESSI PER PREVENIRE LA CORRUZIONE
Si è concluso con successo l’iter per il raggiungimento della Certificazione ISO 37001.
CMB continua il suo impegno sui temi etici.
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Di Daniela Tinarelli
Nel mese di maggio 2023, CMB ha ottenuto dall’ente terzo indipendente RINA Services la Certificazione ISO 37001, che attesta l’adeguatezza del sistema di gestione della Cooperativa alla prevenzione della corruzione e relativi reati. Un risultato che ha una lunga storia: l’attenzione ai temi legati all’etica negli affari è stata sempre connaturata nel modo di “fare impresa” di CMB e si è concretizzata già quindici anni fa con l’adozione del Modello di Organizzazione Gestione e Controllo conforme al D.Lgs 231/2001, relativo alla responsabilità amministrativa degli enti. Negli ultimi anni, l’attività della Cooperativa ha acquisito ulteriore valore anche rispetto alle cosiddette ESG (Environmental Social Governance ovvero Ambientali, Sociali e di Governo dell’azienda), con la rendicontazione degli impatti di CMB all’interno del
Bilancio di Sostenibilità e la definizione del Piano di Sostenibilità aziendale. In questo modo, CMB continua a sviluppare scelte per il futuro a partire dalla definizione dei temi su cui costruisce la propria identità.
Per CMB, la Certificazione ISO 37001 è stata l’occasione per mettere a punto procedure già in essere, volte al contrasto alla corruzione e alla prevenzione di pratiche illecite a qualsiasi livello lavorativo. Questo riconoscimento evidenzia l’impegno a fondare l’attività interna ed esterna sul rispetto di valori e dei principi di integrità, trasparenza, onestà e correttezza e delle “regole aziendali” definite. Regole supportate con le adeguate formalità richieste, frutto di una consapevolezza della loro utilità a tutela della Cooperativa.
Le procedure e attività aziendali sono state così aggiornate e integrate, laddove necessario, in modo da adempiere a tutti i requi- siti previsti dalla norma internazionale ISO 37001
Una volta definiti la Politica e il Codice di Condotta anticorruzione destinati al personale aziendale e anche ai Partner e ai Fornitori di CMB, il Consiglio di Amministrazione ha individuato nell’Avv. Carlalberto Marani la “Funzione di Conformità per la prevenzione della corruzione”, che si occuperà di supervisionare l’attuazione del Sistema di Gestione e fornire consulenza e guida al personale in caso di necessità.
Tra le diverse attività implementate e attenzionate, a partire da una chiara identificazione delle responsabilità e da un vigile presidio di procure e deleghe di rappresentanza in essere, sono stati così individuati i processi “sensibili”, ovvero a più alto rischio di incorrere in eventi corruttivi, e i relativi ruoli “sensibili”, documentando l’esecuzione delle varie attività come selezione del perso- nale, gestione gare e aspetti commerciali con Partner e Clienti, approvvigionamento, gestione di pagamenti e incassi. Inoltre, sono stati gestiti i rischi di corruzione del personale che ricopre ruoli sensibili, di progetti, di Partner e Fornitori, effettuando apposita “due diligence” (un processo che aiuta ad assumere decisioni in seguito a raccolta, analisi e condivisione di informazioni). Infine, è stata messa a punto una sinergia con il sistema di segnalazioni già presente in ambito D.Lgs 231 (Whistleblowing), con possibilità di anonimato a discrezione del segnalante.
Grazie a questo Sistema di Gestione Anticorruzione, CMB rafforza l’attenzione sul tema e rende conformi le proprie modalità operative aziendali a una norma internazionale, supportando con adeguata formalizzazione documentale le pratiche messe in atto per prevenire l’incorrere in eventuali eventi di corruzione.
Giulia Digiovinazzo dal 2002 in CMB diffonde i valori e le visioni della cooperativa
IMPEGNO
Stiamo vivendo un momento straordinario per chi si occupa di risorse umane: c’è grande squilibrio fra domanda e offerta, si fatica a trovare candidati e a coniugare le rispettive esigenze in un settore complicato come quello delle costruzioni
Ciao Giulia, qual è la tua formazione? Avevi già fatto qualche esperienza di lavoro prima di entrare in CMB?
Mi sono laureata in Filosofia con orientamento pedagogico all’Università Statale di Milano. Il mio primo impiego è stato in un’agenzia pubblicitaria dove sono rimasta per tre anni: mi occupavo di personale, ma l’elaborazione delle buste paga avveniva in uno studio esterno. Quando ho risposto all’annuncio di CMB, avevo ancora pochissima esperienza: ho lavorato con Giancarla Nolli e ho imparato l’elaborazione delle paghe da Tina Motta e Neviano Setti, sempre con il supporto di Danilo Guaitolini.
Ci puoi raccontare cosa ti ha spinto a entrare nel settore costruzioni?
In verità, nel mondo delle costruzioni ci sono entrata quasi per caso: all’inizio della mia carriera non avevo una preferenza per un particolare settore, piuttosto desideravo trovare occupazione in un’azienda grande e strutturata, che mi desse l’opportunità di formarmi e di crescere professionalmente. Col senno del poi, in effetti, non tutti i settori sono uguali.
Qual è stato il primo impatto in Cooperativa? Rispecchiava quello che ti eri immaginata?
Nei primi anni Duemila, al tempo della mia assunzione, in CMB si avvertiva un clima di grande fiducia nel futuro, oltre che di crescita reale del giro d’affari: era un periodo positivo e si respirava un’aria familiare, caratterizzata da solidarietà e legami saldi fra i soci storici.
Come si è evoluto il tuo ruolo all’interno della CMB? Quali sono state le tue principali esperienze?
Quando sono stata assunta mi occupavo di amministrazione del personale, poi il mio ruolo si è evoluto col pensionamento di Giancarla Nolli, capitato a ridosso della crisi del settore costruzioni e del blocco delle assunzioni, e grazie all’importante sostegno dei colleghi della sede e di Paolo Zaccarelli. Gradualmente ho iniziato ad assumere responsabilità diverse, più orientate verso l’organizzazione del personale nei cantieri fino alla selezione e alle relazioni industriali.
Nella tua esperienza lavorativa il settore costruzioni ha vissuto alcuni momenti critici: come li hai percepiti dal lato delle risorse umane?
Nel mio percorso lavorativo, ricordo come un momento di grande complessità quel-
Giulia Digiovinazzo, in CMB dal 2002, è Responsabile Risorse Umane della Divisione dei Territori. Entrata nell’ufficio amministrazione del personale di Milano, oggi si occupa di selezione, organizzazione e relazioni industriali.
Integrit E Trasparenza
Tanti soci hanno trascorso un’intera vita lavorativa in CMB… Quindi direi che si sono trovati bene!” lo della crisi fra il 2011 e il 2015, con la cassa integrazione e l’apertura della mobilità volontaria: era molto difficile incontrare i lavoratori per informarli di scelte difficili ma necessarie al bene della Cooperativa. Anche quello che stiamo vivendo oggi è sicuramente un momento straordinario per chi si occupa di risorse umane: c’è grande squilibrio fra domanda e offerta, si fatica a trovare candidati e a coniugare le rispettive esigenze soprattutto in un settore complicato come quello delle costruzioni, con cantieri mobili e spesso distanti, la necessità di portare avanti la produzione, oltre che attività impossibili da gestire in modo agile.
Quali sono le principali sfide e opportunità per chi si occupa di Risorse Umane nell’epoca del post Covid? Dal tuo punto di vista, quali sono gli aspetti ai quali è indispensa- bile porre attenzione?
La pandemia ha avuto un grande impatto sul mondo lavoro: è stato necessario fermarsi e tornare verso il nucleo familiare, in certi casi affrontare la perdita dolorosa di persone care. Per di più, oggi l’intera Milano è in fermento e densa di cantieri. Di conseguenza, i candidati desiderano lavorare in città e non allontanarsi dalla famiglia con trasferte, cosa che fino a qualche anno fa era impensabile per un settore che da sempre si muove su cantieri mobili dislocati su territori ampi. Nel mondo del lavoro post Covid si preferisce il lavoro agile, con orari estremamente flessibili e che permetta di conciliare casa e lavoro: condizioni che difficilmente si riescono a garantire per molte figure produttive.
Da parte mia, durante i colloqui tendo a concentrare l’attenzione su quello che CMB è e può offrire: una grande integrità, un rapporto di lavoro gestito in modo trasparente e corretto. Del resto, fino all’attuale deregulation, avevamo persone che trascorrevano un’intera vita lavorativa in CMB... Quindi direi che si sono trovati bene!
Cosa significa oggi lavorare in Cooperativa? Spiegare cosa significa oggi lavorare in Cooperativa non è semplice, così come tramandare i valori base dell’azienda: siamo dislocati in aree molto distanti dalle sedi storiche di CMB, con persone che vivono la loro commessa e sono completamente assorbiti dal lavoro senza avere una visione d’insieme dell’impresa. Per questo sono fondamentali i corsi di formazione come Zoom e Pixel, che favoriscono il confronto, la conoscenza fra le persone e gli scambi in un’ottica costruttiva e di sviluppo d’impresa.