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CNA Campania insieme al Comune di Napoli

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PANTERE GRIGIE

PANTERE GRIGIE

DALLE REGIONI

CNA CAMPANIA INSIEME AL COMUNE DI NAPOLI PER VALORIZZARE IL RUOLO DEGLI ANZIANI NELLA COMUNITA’

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A.B.

Donatella Chiodo

Il segretario regionale Campania CNA Pensionati, Andrea Battistoni, nell’ambito dell’ampliamento dei rapporti con gli enti locali, ha incontrato Donatella Chiodo, assessore alle politiche sociali del Comune di Napoli. Il dibattito si è basato su temi e progetti che hanno come protagonisti gli anziani e il loro utilizzo attivo nella società contemporanea, una collaborazione che CNA Pensionati Campania può portare avanti con i servizi dell’assessorato del Comune di Napoli. “Da pochi mesi ricopro l’incarico di Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Napoli – ha esordito la Chiodo - una esperienza che, seppur distante dalle mie precedenti esperienze professionali e amministrative, sto svolgendo con dedizione ed entusiasmo. Impegnarsi per le persone fragili ha un significato importante per me, mi dà l’opportunità di agire proprio per chi non ha la forza di farlo in autonomia, cercando di ascoltare anche la voce di chi, purtroppo, non sempre ce l’ha. Essere Assessore alle Politiche sociali mi permette di raggiungere le parti delicate della città, prendendo la mano di chi non sempre riesce a tenderla per cercare aiuto”. “In questi primi mesi di attività – ha aggiunto - ho potuto lavorare anche al Piano Sociale di Zona, strumento di programmazione e realizzazione locale del sistema integrato di interventi e servizi sociali, in coerenza con gli obiettivi strategici, i principi di indirizzo per la realizzazione del sistema di interventi e servizi da parte degli ambiti. Questo per me ha significato, innanzitutto, ascoltare le necessità delle persone, capirne i bisogni e intervenire per ridurre le disuguaglianze.

L’evoluzione delle politiche sociali in favore delle persone anziane ha determinato, nel tempo, una sostanziale ridefinizione degli obiettivi e delle misure da attivare, segnando il passaggio da interventi esclusivamente tradizionali riparativi, rivolti prevalentemente al ricovero e all’istituzionalizzazione, a interventi di sostegno alla domiciliarità e ai care-giver”. A questa evoluzione, secondo l’assessore Chiodo - bisogna aggiungerne ancora un’altra: quella capace di valorizzare le ‘originali biografie’ delle persone anziane. “Ricordavo di alcuni progetti della CNA sull’invecchiamento attivo e così ho contattato Andrea Battistoni, Segretario di CNA Pensionati Campania, per avere la possibilità di iniziare a costruire una visione diversa di welfare per le persone anziane – ha chiarito - grazie a questo incontro, ho rafforzato il convincimento della necessità di riconoscere il valore del saper fare artigiano come elemento connettivo delle comunità territoriali e come fattore essenziale della coesione sociale. Valorizzare il ruolo degli anziani nelle comunità, andando oltre la logica assistenziale che, seppur deve esserci, non può essere totalizzante. La trasmissione dell’esperienza professionale ai più giovani e il rafforzamento del legame inter-generazionale sono elementi fondamentali per il recupero del senso di comunità”. “Favorire il tempo dell’incontro, abbandonare il concetto del non serve più – ha concluso - dedicare una nuova attenzione agli anziani artigiani capaci di trasferire alle nuove generazioni il valore del saper fare e delle tradizioni, ci permette di iniziare un nuovo percorso. È per questo che abbiamo deciso di inserire all’interno del Piano Sociale di Zona del Comune di Napoli un progetto che possa essere testimonianza concreta di cosa significhi essere artigiano, soprattutto verso i giovani e verso le scuole.

Chiudo questo breve scritto con alcune strofe di una canzone di Pino Daniele. “E cammina o vicchiariello sotta a luna. Quante vote s'è fermato pe' parlà cu quaccheduno. E nun ce sta mai nisciuno che se ferma po' sentì”, queste strofe ci raccontano la solitudine del “vicchiariello”, che spesso si è fermato per parlare con qualcuno, non trovandolo mai. Questo progetto si pone l’ambizione non solo di far parlare il “vicchiariello”, di fargli raccontare la sua storia e le sue abilità, ma anche di provare a costruire dei ponti tra generazioni, fondamentali per costruire una società inclusiva e accogliente. La nostra società, troppo spesso, tende a valorizzare le persone rispetto alla loro utilità e non al loro valore in quanto tale. Una società che non riconosce altro se non sé stessa, allontanando il “diverso”, inteso in senso ampio. E allora non trovano spazio i diritti dei bambini, perché non servono ancora, non trovano spazio le persone con disabilità, così come gli anziani, perché non servono più – ha detto la Chiodo nel suo intervento - l’estremo individualismo ha portato ad ampliare anche le distanze tra generazioni, favorendo l’aumento del disagio comunicativo. È vero che, da sempre, le generazioni incontrano difficoltà nel confronto, perché cambiano i modelli di riferimento, cambiano le parole, le regole d’ingaggio, ma oggi è tutto ancora più difficile. L’isolamento delle persone, la lettura principalmente utilitaristica delle relazioni, spesso portano a non dedicare tempo e umanità al prossimo, creando disagio sociale e disuguaglianza.

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