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Prendere la vita con leggerezza

SPAZIO DONNA

MARIA ROSA BATTAN, Vicepresidente Nazionale CNA Pensionati

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Prendere la vita con leggerezza è un suggerimento, una considerazione a volte un intercalare che nell’ultimo periodo abbiamo sentito ripetere spesso. Senza ricercarne il significato pensavo volesse essere un aiuto a vivere in superficie le difficoltà indotte, visto che non avendo responsabilità dei fatti, non avevamo possibilità di scelta. Nei lunghi periodi di solitudine, riordinando e curiosando tra le “cose” di casa, ho trovato un biglietto di auguri per il compleanno scritto da una amica la cui frase significativa era: “Vivere con leggerezza non vuol dire essere superficiali ma eliminare i pesi”. Per non affrontare pensieri complicati, mi sono interrogata sul perché la mia amica nel 2019 mi abbia dedicato quella frase sulla leggerezza. Mi sono risposta che probabilmente vedeva nel mio comportamento aspetti di superficialità o anche di frivolezza che candidamente vivevo come momento di illusione di benessere. Non approfondivo, non cercavo la consapevolezza che mi facesse capire la differenza tra superficialità e leggerezza. Siccome non mi ha ancora abbandonato il desiderio della ricerca e curiosità, mi sono interrogata perché mi ha fatta sentire così leggera e gioiosa l’invito che ho ricevuto due giorni fa per accedere alla seconda dose di vaccino. La notizia non solo mi ha fatto considerare le molte cose positive che avrei conseguentemente potuto fare, uscire senza limiti per passeggiare,

frequentare amici, viaggiare, abbracciare i miei nipoti e altro… mi permetteva soprattutto di abbandonare tante delle resistenze negative che rendevano inaccettabile la condizione di vita durante l’ultimo periodo di vita di ognuno di noi. Quasi di botto, mi sono sentita di vivere la conquista di questa nuova consapevolezza, quella di ridiventare padrona della mia vita senza attaccamenti a schemi che in qualche modo ci erano stati indicati nel recente passato e VIVERE con curiosità, osservando la quotidianità con il duplice risvolto di pesantezza delle inevitabili difficoltà strettamente legate al quotidiano senza opporci all’abbandono delle difficoltà, per proiettarmi con “leggerezza” e consapevolmente nel nuovo raggiunto benessere. Perché insistere sulla leggerezza? Perché conquistandone il vero contenuto, la “leggerezza” ci fa vivere il rapporto con il nostro vissuto/vivere in maniera paritaria senza sentirci vittime delle circostanze pesanti. Le resistenze che riguardano le ferite e le situazioni negative del passato frenano il percorso di ognuno di noi verso la sensazione rilassante e dolce di credere in noi stessi, di avere fiducia nel fatto che ce l’avremmo fatta e che ce la faremo, evitando così di diventare inconsapevolmente il male di noi stessi. Una autrice di discipline bio-naturali sostiene che vivere con leggerezza richiede equilibrio, fluidità di movimento e di pensiero, e per questo motivo dobbiamo essere in grado di muoverci tra situazioni e sensazioni opposte, non superficialmente ma con grazia, delicatezza e con distacco ma non con indifferenza. In pratica ci viene suggerito di valutare la gravità delle situazioni per liberarci della pesantezza del passato e delle relative situazioni esistenti per affrontare le sfide della vita con gioia con la consapevolezza che ogni attimo e ogni scelta è il passaggio che compone il vissuto della nostra vita.

Questa riflessione viene suggerita a tutte le persone, uomini e donne ovviamente.

Ritengo comunque debba avere una maggiore attenzione nei confronti delle donne. I dati rilevati durante l’ultimo anno manifestano un significativo e penalizzante malessere da parte delle donne nell’affrontare la quotidianità e nella delega a volte totale per risolvere i problemi. Sono significative le situazioni e relativi dati che le vedono vittime del mondo del lavoro che le penalizza profondamente. L’Istat a dicembre 2020 scrive ”in fumo 100mila posti di lavoro: sono quasi tutte donne. Sono inoltre aumentati i dati relativi alla violenza fisica e psicologica nei confronti delle donne". Bastano queste gravi circostanze per sostenere che il pensiero e bisogno di “leggerezza” deve diffondersi e raggiungere tutte quelle emergenze che ci sono e ci saranno per diventare una cultura di mutuo aiuto e soccorso, finalizzato ad una visione futura di consapevolezza di benessere.

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