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PNRR. in arrivo la riforma per gli anziani non autosufficienti

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PANTERE GRIGIE

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ATTUALITÀ

PNRR, IN ARRIVO LA RIFORMA PER GLI ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI E L’INNOVAZIONE DEL SISTEMA SANITARIO NAZIONALE

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AGNESE TOMMASI

Nel Pnrr è solo un numero. Si chiama Riforma 1.2 contenuta nella misura M5C2. Si tratta della riforma che riguarda gli anziani non autosufficienti, chiesta da anni e a gran voce da Cna Pensionati e dalle molte associazioni che si muovono sul terreno del welfare. “La riforma… recita il Pnrr - è volta ad introdurre con provvedimento legislativo, a seguito di apposita delega parlamentare, un sistema organico di interventi in favore degli anziani non autosufficienti. Il provvedimento sarà adottato entro la scadenza naturale della legislatura (primavera 2023) ed è finalizzato alla formale individuazione di livelli essenziali delle prestazioni per gli anziani non autosufficienti nella cornice finanziaria indicata”. “I principi fondamentali della riforma - aggiunge il Piano - sono quelli della semplificazione dell’accesso mediante punti unici di accesso sociosanitario, dell’individuazione di modalità di riconoscimento della non autosufficienza basate sul bisogno assistenziale, di un assessment multidimensionale, della definizione di un progetto individualizzato che stabilisca e finanzi i sostegni necessari in maniera integrata, favorendo la permanenza a domicilio, nell’ottica della deistituzionalizzazione. Agli stessi fini, saranno potenziate le infrastrutture tecnologiche del sistema informativo della non autosufficienza”.

In buona sostanza la riforma scommette di poter costruire una società che non lasci soli i più deboli in una stagione in cui il nostro Paese è destinato a invecchiare sempre più.

Interventi sul sistema sanitario nazionale

Il Pnrr si occupa anche di una specifica missione relativa alla salute, la 6, in cui si stabilisce di utilizzare ben 16 miliardi per costruire ‘reti di prossimità, strutture di telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale (7mld) e per l’innovazione, la ricerca e la digitalizzazione del sistema sanitario nazionale (8,63 Mld). Si tratta – ad esempio - di dar vita e implementare la medicina del territorio, di creare case di comunità di far sì che il proprio domicilio diventi il primo luogo di cura. Sul fronte dell’innovazione, invece, sono previsti tutta una serie di interventi che portino gli ospedali e le infrastrutture sanitarie e digitali nel terzo millennio, oltre a finanziare – finalmente - la ricerca.

Istat, in una ricerca sono 2,7 milioni gli anziani fragili in difficoltà

Gli interventi del Pnrr sono importanti per intervenire su una situazione che sta diventando sempre più difficile sul fronte sociale e sanitario. L’ Italia è il Paese fra i più anziani del mondo, ed è anche una nazione in cui gli anziani over 75 sono spesso malati cronici e pluripatologici. Ossia hanno più di un acciacco. Pressione alta e diabete, piuttosto che colesterolo fuori norma e obesità. Perciò hanno bisogno di aiuto e di assistenza che spesso però stenta ad essere facile da ottenere. Il nostro è un sistema di welfare ‘fai da te’, in cui lo Stato eroga prestazioni quasi esclusivamente monetarie (come la famosa pensione 'di accompagnamento' che poi è un assegno di invalidità o altri sussudi). Erogazioni monetarie che spesso non coprono tutte le necessità.

I numeri

I dati Istat tratti dall’Indagine di salute europea EHIS 2019 delineano una fotografia preoccupante della domanda di assistenza che, nella classe di età 75 e più, assume una forte rilevanza a causa della compromissione di capacità funzionali, della mancanza di supporto sociale, del bisogno di sostegno, delle sfavorevoli condizioni abitative, delle difficili condizioni economiche. Su una popolazione di riferimento composta da circa 6,9 milioni di over 75, rileva l'Istat, sono stati identificati oltre 2,7 milioni di individui che presentano gravi difficoltà motorie, comorbilità, compromissioni dell’autonomia nelle attività quotidiane di cura della persona e nelle attività strumentali della vita quotidiana. Tra questi, 1,2 milioni di anziani dichiarano di non poter contare su un aiuto adeguato alle proprie necessità, di cui circa 1 milione vive solo oppure con altri familiari tutti over 65 senza supporto o con un livello di aiuto insufficiente. Infine, circa 100mila anziani, soli o con familiari anziani, oltre a non avere aiuti adeguati sono anche poveri di risorse economiche, con l’impossibilità di accedere a servizi a pagamento per avere assistenza.

Le conclusioni della ricerca

Secondo l’Istituto nazionale di statistica è “dunque della massima importanza intercettare la domanda economica e sociale di questo popolo di anziani spesso soli, con scarse disponibilità economiche e senza aiuto, traducendola in un’offerta di servizi di sostegno, prioritariamente presso l’abitazione e sul territorio, oltre ad assicurare loro una migliore qualità di vita, ciò permetterà di evitare che la condizione di svantaggio si trasformi ed esploda come domanda sanitaria dalle dimensioni insostenibili”. Un quadro questo che conferma le denunce partite da Cna Pensionati, la quale ha messo in luce in più occasioni come sia necessaria una riforma del sistema del welfare italiano centrata sull’erogazione dei servizi agli anziani fragili e di un sistema sanitario più legato al territorio e alla medicina di prossimità. Il commento di Cna Pensionati “Sul Pnrr si gioca la sfida del benessere della nostra società non solo dal punto di vista economico ma anche della salute e dell’invecchiamento attivo del nostro Paese – commenta Filippo D’Andrea Segretario nazionale di Cna Pensionati – contiamo di essere coinvolti in questa prodigiosa costruzione di futuro per portare la voce dei pensionati italiani e far si che questi ambiziosi obiettivi siano resi possibili nei prossimi anni”.

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