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GERIATRIA - L'udito, l'importanza di sentirci bene
by CNA
SALUTE
Geriatria
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L’UDITO: L’IMPORTANZA DI SENTIRCI BENE .... ANCHE PER SENTIRSI BENE!
DOMINGA SALERNO, Geriatra
In tutto il mondo circa mezzo miliardo di persone presenta un disturbo dell’udito. Secondo l'OMS oltre il 5% della popolazione mondiale presenta una riduzione dell’udito con risvolti importanti sulla qualità della vita. La perdita dell'udito può essere congenita o acquisita, improvvisa o progressiva, temporanea o permanente, monolaterale o bilaterale, lieve o profonda. Le cause più frequenti di perdita dell'udito sono l’accumulo di cerume, l’esposizione ripetuta a rumori, le infezioni, particolarmente tra i bambini ed i giovani adulti e l’invecchiamento. Il rumore può causare una perdita dell'udito di tipo neurosensoriale, sia improvvisa che graduale. Nel trauma acustico, la perdita dell'udito deriva dall'esposizione ad un singolo rumore estremo, per esempio un'esplosione, ma il sintomo è solitamente temporaneo. La perdita uditiva può svilupparsi nel tempo
derivando da un’esposizione cronica al rumore con intensità costantemente superiore agli 85 decibel (90 decibel, ad esempio, corrispondono al suono del tagliaerba o del traffico stradale). L'ipoacusia è prevalente in oltre un terzo delle persone di età superiore ai 65 anni ed in più della metà delle persone di età superiore ai 75 anni, rendendola la malattia sensoriale più diffusa in questa popolazione. La perdita di udito legata all'età è chiamata presbiacusia ed è dovuta a ridotta funzionalità delle cellule sensoriali e neuronali, probabilmente derivante dall’interazione tra l’invecchiamento cellulare del sistema uditivo e gli effetti dell'esposizione cronica a stimoli acustici sopra soglia. L'ipoacusia abitualmente colpisce dapprima le frequenze più elevate dei suoni e gradualmente si estende alle frequenze più basse; essa diviene clinicamente significativa attorno all'età di 55-65 anni, talvolta anche prima. La perdita di udito sulle frequenze elevate influisce significativamente sulla comprensione della conversazione. L’ipoacusia negli anziani deve essere valutata dal medico e non attribuita semplicemente all'età. I pazienti anziani spesso possono avere una patologia neurologica o autoimmune oppure semplicemente una perdita dell'udito facilmente correggibile (il cosiddetto tappo di cerume, ad esempio). I farmaci ototossici, ad esempio alcuni antibiotici, possono causare ipoacusia neurosensoriale, alcuni farmaci possono provocare anche tossicità vestibolare portando a sindromi vertiginose associate ad aumentato rischio di cadute. Alcune semplici domande al momento dell’anamnesi possono indirizzare il medico alla diagnosi, ad esempio “Ha difficoltà ad udire quando qualcuno bisbiglia? Un problema di udito le causa difficoltà ad ascoltare la televisione o la radio?”. Durante la visita è importante indagare sul momento dell’insorgenza del disturbo, la durata, se è unilaterale o bilaterale e se i suoni risultano distorti, ad esempio se la musica risulta ovattata o se il paziente fa difficoltà a distinguere le parole. Importanti sintomi di accompagnamento sono rappresentati da dolore alle orecchie, acufeni, eventuali secrezioni o sintomi quali il disorientamento nel buio o le vertigini o ancora sintomi neurologici quali il mal di testa, un senso di debolezza o asimmetria del viso, un’anormale percezione del gusto, oppure la sensazione di pienezza auricolare. Studi recenti suggeriscono che la perdita dell'udito negli anziani può facilitare l’insorgenza di disturbi della sfera cognitiva che potrebbero invece beneficiare, da subito, di una correzione adeguata, ad esempio attraverso l’utilizzo di protesi acustiche. L’inquadramento diagnostico e l’avvio dei trattamenti non possono prescindere dalla corretta valutazione degli impatti che la presbiacusia può avere sul benessere psicofisico del soggetto anziano. Domande quali “Un problema di udito la mette in imbarazzo quando incontra altre persone? Un problema di udito la rende frustrato quando parla con un familiare? Lei ritiene che qualche difficoltà uditiva ostacoli la sua vita personale o sociale?”, fanno parte integrante dei questionari elaborati ad hoc per i soggetti affetti da ipoacusia. Isolamento e ritiro sociale, problemi di diagnosi differenziale con i disturbi della memoria (pseudodemenze), difficoltà nello svolgimento delle attività della vita quotidiana sono conseguenze che devono indurre i pazienti ed i familiari a non sottovalutare i sintomi e ad avviare, e mantenere, i trattamenti e le cure ad oggi disponibili.