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ERBORISTERIA - Come reagire alle avversità
by CNA
SALUTE
Erboristeria
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COME REAGIRE ALLE AVVERSITÀ GRAZIE ALLE PIANTE
GENNARO SPORTIELLO, Fitopreparatore
Venti di guerra, miasmi di pandemia. Credevamo che l’Europa fosse al di là del guado. Libera dalle piaghe che affliggono altri continenti. E invece no. Inquietudine, paura, pessimismo, avvilimento, si stampano sui nostri volti, scavano trincee dentro di noi. Non bastava il consueto stress da lavoro, traffico, salute. No, non bastava.
Il mondo vegetale ci può dare una mano
Prima di tutto ci vuole una passeggiata, immersi nella natura, dove il rumore del via vai dei motori è attutito, i cellulari spenti. Respirare a pieni polmoni e lentamente entrare in sintonia con alberi, piante, cespugli e fiori di ogni tipo. Pochi minuti e ci sentiremo più distesi e rilassati. Gli alberi ci infondono coraggio e ci guidano verso il buonumore, i fiori ci ricordano che ci sono anche cose belle nel nostro mondo, nonostante tutto. E poi è primavera. Certo la passeggiata dovrà essere ripetuta ogni giorno. O quasi.
La camomilla, ovvero il coraggio nella sventura
Cresce un po’ dovunque, dal mare alle zone collinari e può arrivare fino a mezzo metro di altezza. I fiori sono riuniti in capolini e da maggio in poi cominciano a fiorire. Sono la parte curativa con un’azione sedativa e antinfiammatoria. A tale effetto si aggiunge quello di ridurre la sensazione del dolore e favorire la digestione. A volte si usa piantare la camomilla nelle vicinanze di altre erbe più fragili e malaticce per aiutarle a irrobustirsi. Una volta ottenuto l’obiettivo si
rimuove, in modo che quella pianta debole apprenda a reagire alle avversità con le proprie forze. É proprio questo l’insegnamento della camomilla. Trovare la forza dentro di noi.
L’iperico cacciadiavoli (fuga demonium)
Comune nei boschi e nei campi incolti, ha il fusto rossiccio, con foglie ovali che nella pagina inferiore hanno dei minuscoli puntini, in realtà ghiandole che contribuiscono a produrre un olio rossiccio. I fiori gialli sono a forma di stella. Si usano soprattutto i fiori freschi che si raccolgono tra giugno e luglio. Ha un’azione antibatterica e antidepressiva. L’olio si friziona sulla pelle in caso di gonfiori, eritemi e scottature. Mentre la camomilla ci spinge a stringere i denti e non perderci d’animo, l’iperico ci aiuta a fare chiarezza. Guerra e pandemia sono minacce reali, concrete. Ma quanto ci ricamiamo sopra fino a ingigantire i problemi? Ebbene l’iperico è un toccasana per affrontare i rovelli che ognuno di noi si porta dietro. Non a caso un tempo si chiamava ‘cacciadiavoli’. Nel Medioevo si prendeva alla lettera. Allontanava diavoli, streghe, fantasmi. Ma poi si è capito che questi fantasmi non erano altro che le nostre paure che si mescolavano con le difficoltà reali, dando vita a una macedonia letale.
Altre erbe contro ansia e depressione
La melissa Ha un odore che ricorda quello del limone. Presente in tutta la penisola, ha foglie ovali e dentate, fiori bianchi e rossi che compaiono in estate. In erboristeria si usano i fiori e l’intera pianta seccata. Adatta a contrastare un senso di inquietudine nervosa, è da secoli utilizzata dai medici arabi per combattere ansia e depressione. La scienza moderna ha confermato le loro intuizioni. Indicata in caso di difficoltà digestive e problemi epatici, stimola la memoria e l’intelletto. La lavanda Il profumo discreto e inconfondibile e il colore gradevole dei fiori, celesti e divisi in spighe, irradiano serenità e distensione. Le foglie sono lineari, di colore verde chiaro e i fiori si raccolgono tra giugno e luglio. Impiegata da secoli come calmante, favorisce il sonno e il riposo. Contribuisce a ridurre i dolori addominali dovuti alla presenza di gas intestinali. Indicata in caso di spossatezza, ansia, insonnia. Placa cefalee, mal di testa e vertigini, é diuretica e favorisce la sudorazione. La valeriana Pianta che può raggiungere il metro di altezza e predilige i luoghi freschi e riparati. Foglie rade e fiori riuniti, bianchi o lilla. In erboristeria si usano le radici che una volta seccate prendono un odore non proprio piacevole. Nonostante tutto è una pianta adatta a alleviare stati di nervosismo e agitazione. Calma crisi di ansia, tachicardia, senso di oppressione alla gola, spasmi dolorosi alla bocca dello stomaco. Favorisce il sonno e contribuisce a ridurre i pensieri fissi. La parola valeriana ha origine dal latino ‘valor’ che significa coraggio. É come se la pianta ci aiutasse ad andare oltre le nostre paure. Ma c’è un’altra spiegazione goliardica, in voga fra gli studenti, (almeno quelli dei miei tempi, molti anni fa). In questo caso il coraggio sarebbe quello necessario a chi volesse bere una tisana ottenuta dalla radice di questa erba, il cui fetore viene paragonato al puzzo dei calzini sporchi. Ultima raccomandazione, evitiamo il fai da te. Alcune di queste piante possono interferire con qualche farmaco. Consultare sempre un medico.