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Maintenance and Facility Management
in questo numero in this issue
Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale 70% - CNS/AC-ROMA - Prezzo di copertina: € 10,00
Anno 3 Numero 2 Marzo Aprile 2009
ISSN: 1971-1735
Rubrica: Manutenzione e Qualità in Sanità / Maintenance and Quality in the Healthcare Sector E-Support Project: Stato dell’Arte del Progetto Europeo / E-Support Project: State of the Art of the European Project
Sanità: il Ruolo dei Servizi di Supporto al Paziente / Healthcare: the Role of Support Services for Patients Servizi di Manutenzione Sicuri e Rispetto per l’Ambiente / Safe Maintenance Services and Respect for the Environment Energia Sostenibile: una Overview Introduttiva / Sustainable Energy: an Introductory Overview Sistemi Ospedalieri: Progettazione e Gestione / Hospital Systems: Planning and Management Normazione: Nuove Proposte a Livello Europeo / Standardization: New Proposals at European Level in evidenza / focus on
Maintenance Management 2009 Programma Finale Final Programme
Sponsored by
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soci del CNIM AEM CALORE & SERVIZI
GEOCONSULT
ANAS
GROMA
APISOISERVICE
INARCASSA
ASSISTAL
INGEST FACILITY
AIPnD - Associazione Italiana Prove non Distruttive
MANUTENCOOP
AZIENDA USL 2 di LUCCA
MAPEI
AZIENDA USL 3 di PISTOIA
NUOVO PIGNONE - GE ENERGY OIL & GAS
CEI - Comitato Elettrotecnico Italiano
PIRELLI Real Estate
COGNE ACCIAI SPECIALI
RFI - RETE FERROVIARIA ITALIANA
CONFARTIGIANATO IMPIANTI
ROMEO GESTIONI
COMUNE di MODENA
SAMI
CONSIGLIO NAZIONALE dei GEOMETRI
SIRAM - gruppo DALKIA
DIETSMANN
SI.MA.V.
EDISON
UNI - ENTE NAZIONALE ITALIANO DI UNIFICAZIONE
EFFECI
UNION KEY
ENI - Divisione AGIP
UNIONE NAZIONALE AMMINISTRATORI IMMOBILI
EURODEPURATORI
SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA
FONDAZIONE E.N.P.A.M.
VITROCISET
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sommario editoriale Francesco Paolo Branca da MM2009
Speciale MM2009 Programma Finale / Final Program L’esperienza del Paziente: il ruolo dei servizi di supporto / The Patient Experience: the role of support services
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Norman Rose - Presidente della Tavola Rotonda Europea sui Servizi / Chairman of the European Round Table on Services
Servizio al Cliente e Attenzione all’Ambiente: un Binomio Vincente / Customer Service and Environmental Respect: a Winning Pair
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Vito Antonio De Masi, Giovanni Varisco - KONE SpA
Energia Sostenibile: una Panoramica / Sustainable Energy: an Overview
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Luca D’Avino - Università Mediterranea di Reggio Calabria ricerca
Il Sistema Industriale “Ospedale” Valutazioni Critiche sulla Progettazione e la Gestione / The Industrial “Hospital” System: Critical Evaluations on Planning and Management
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Eleonora Ciani - Sapienza Università di Roma, Giampiero Mercuri - CNIM
Normazione: Linee Guida per la Gestione della Soggettività dei Giudizi Professionali / Standardization: Guidelines to manage Subjectivity of Professional Judgements
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Lorenzo Fedele - Presidente Comitato Tecnico Europeo 319 “Manutenzione” / Chairman CEN TC 319 “Maintenance” rubrica
“Qualità e Manutenzione in Sanità” / “Quality and Maintenance in the Healthcare Sector” Lo Standard ISO 9001:2008 è “Conforme” alla Definizione dei Requisiti di Qualità in Sanità? / Is the ISO 9001:2008 Standard in Conformity with the Definition of the Requirements for Quality in Health Services?
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Francesco Paolo Branca - CNIM, Sapienza Università di Roma, Franco Marinozzi - Sapienza Università di Roma, Fabiano Bini - CNIM
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Maintenance and Facility Management Anno 3 Numero 2 Marzo Aprile 2009
Direttore responsabile Lorenzo FEDELE Comitato Scientifico Paolo MORELLI
STRUTTURA ORGANIZZATIVA DEL CNIM Consiglio Direttivo Aurelio MISITI
Presidente Comitato Certificazione e Orientamento Culturale del CNIM
Camera dei Deputati, Sapienza Università di Roma, Presidente Onorario del CNIM
Maria Rosaria BONI
Marcello MAURO
Sapienza Università di Roma
Presidente Onorario del CNIM
Angelo CARRINO
Francesco Paolo BRANCA
ANAS
Sapienza Università di Roma, Presidente del CNIM
Roberto CIGOLINI
Piero TORRETTA
Politecnico di Milano
Presidente UNI
Duccio GHIDETTI
Presidente CEI, Vice Presidente del CNIM
ISPESL
Onorato HONORATI Sapienza Università di Roma
Ennio LAZZARO Ministero della Difesa
Michela POLA
Ugo Nicola TRAMUTOLI Adriano BIRAGHI Vice Presidente del CNIM
Francesco PITTONI Vice Presidente del CNIM
Alfonso FERRAIOLI Rappresentante Ministero per lo Sviluppo Economico
ATECAP
Giuseppe NARDONI
Giuseppe RUBRICHI
Rappresentante Ministero dell’Università e della Ricerca
AMA
Gian Piero PAVIRANI
Maria Teresa RUFFO
Rappresentante RFI
CONFAPI
Enrico COMELLINI
Bruno VENDITTI
Rappresentante CEI
Confartigianato
Elio BIANCHI
Responsabile di Redazione Serena LICCARDI Redazione Tecnica Francesco CATALANO, Roberto CUCCIOLETTA, Giampiero MERCURI, Roberto PAGANO Direzione e Redazione CNIM - Comitato Nazionale Italiano per la Manutenzione Via Barberini, 68 - 00187 Roma Tel. 06 4745340 / 42010534 - Fax 06 4745512 E-mail: ufficio.stampa@cnim.it - http://www.cnim.it Impaginazione e stampa EUROLIT, Roma - Tel. 06 2015137 - Fax 06 2005251 E-mail: eurolit@eurolit.it Hanno contribuito per questo numero Fabiano BINI, Francesco Paolo BRANCA, Francesco CATALANO, Eleonora CIANI, Luca D’AVINO, Vito Antonio DE MASI, Lorenzo FEDELE, Franco MARINOZZI, Giampiero MERCURI, Norman ROSE, Giovanni VARISCO Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 5/2007 del 19.01.2007. La raccolta dei dati personali dei destinatari della rivista è effettuata nel rispetto delle vigenti leggi sulla privacy (Dlg. 196/2003) ed è finalizzata all’invio della pubblicazione e ad eventuali comunicazioni ad essa collegate.
Direttore Gestionale e Rappresentante UNI
Vitaliano FIORILLO Rappresentante Soci Ordinari
Lorenzo FEDELE Sapienza Università di Roma, Segretario Generale del CNIM
Il Comitato Nazionale Italiano per la Manutenzione è un ente senza fini di lucro costituito nel 1990, sotto l’alto Patrocinio del Ministero dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato, per promuovere la diffusione della cultura della Manutenzione. Il CNIM considera una corretta e ben pianificata Manutenzione un elemento essenziale per migliorare la produttività e la competitività delle imprese. la qualità di vita e la sicurezza delle persone, la salvaguardia dell’ambiente e l’uso razionale dell’energia. Il CNIM è stato individuato nel 1999 (DM 16/12/99) come il soggetto che meglio può occuparsi di coordinare l’elaborazione di studi e ricerche nel campo della Manutenzione.
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editoriale
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La Conferenza Internazionale sulla Gestione della Manutenzione e sul Facility Management è stata progettata dal CNIM all’atto dell’assunzione della presidenza del Comitato Tecnico 319 “Maintenance” del CEN al fine di creare uno scambio di informazioni virtuoso. Come ormai di consueto, anche la quarta edizione, è stata organizzata con la collaborazione dei partners qualificanti CEN ed UNI e con il supporto scientifico della Sapienza Università di Roma e del Politecnico di Milano. Questa quarta edizione della Conferenza appare particolarmente importante al fine di preservare la manutenzione dalla tentazione di facili guadagni, specie in questo periodo, tenuto conto del ruolo sociale fondamentale di tale disciplina ai fini economici, ambientali e della sicurezza.
Francesco Paolo Branca Presidente del CNIM, Sapienza Università di Roma / President of the CNIM, “Sapienza” University of Rome
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The International Conference on Maintenance and Facility Management was planned by the CNIM upon assuming the presidency of the CEN “Maintenance” 319 Technical Committee, in order to create a virtuous exchange of information. As usual, the Conference, which has reached its fourth edition, was organized with the collaboration of our qualifying partners CEN and UNI and with the scientific support of the Sapienza University of Rome and the Politecnico di Milano. This fourth edition of the Conference is particularly important in order to protect maintenance from the temptation of easy earnings, especially in this period, considering the fundamental social role that the science plays for economic, environmental and safety purposes.
MM2009 ha ricevuto il patrocinio della Presidenza del MM2009 received the paConsiglio dei Ministri, mentronage of the Italian Presitre l’indispensabile supdency of the Council of porto economico è stato gaMinisters, while indispensarantito dall’Azienda KONE ble economic support was SpA cui desidero rivolgere guaranteed by KONE SpA, un sincero ringraziamento, to whom I wish to express non solo da parte dell’orgathe sincere thanks, not only Francesco Paolo Branca nizzazione, ma anche di of the organisation, but of tutti coloro che hanno a cuore la manutenzione e la sua all those who have the best interests of maintenance and diffusione a garanzia di una maggiore sicurezza e di una its widespread diffusion at heart, to guarantee greater gestione economicamente responsabile. safety and economically responsible management. È la prestigiosa sede del CNEL (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro) ad ospitare l’evento del 2009. In questo modo, il CNIM torna alle proprie origini: proprio in questa sede, nel 1990, rappresentanti delle Istituzioni, del Governo Italiano e delle Imprese, siglarono il documento di nascita del CNIM in quanto Ente incaricato di promuovere la diffusione della cultura della manutenzione.
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The 2009 event was hosted at the prestigious headquarters of the National Council on the Economy and Labour (CNEL). Thus, the CNIM has returned to its origins: it was precisely in this prestigious venue, in 1990, that the representatives of Institutions, the Italian Government and Enterprises signed the document that gave birth to the CNIM as the Institution charged with promoting the culture of maintenance.
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editoriale Il programma dell’evento prevede sia sessioni tecniche in cui sono stati inseriti contributi di taglio accademico e casi di studio aziendali attinenti ad esperienze applicative in campo manutentivo, sia sessioni speciali che focalizzano l’attenzione su temi di attualità e di impatto sociale come, ad esempio, la qualità, la responsabilità e la manutenzione in ambito sanitario o la gestione sostenibile dell’energia. Si tratta di temi che rientrano nell’ambito dei servizi pubblici, tanto importanti per ogni cittadino ma, allo stesso tempo, tanto costosi e suscettibili di razionalizzazione ed incremento dell’efficienza.
The programme called for both technical sessions, which included the academic contributions and case studies by companies relative to their experiences in the field of maintenance, and special sessions, where attention was focused on current events and themes of social impact, such as quality, responsibility and maintenance in the field of healthcare, or the sustainable management of energy, for example. These are themes that fall within the ambit of public services, which are extremely important for every citizen, but, at the same time, are extremely costly and susceptible to rationalisation and increases in efficiency.
MM2009 si svolge in un periodo particolare, caratterizzato da una crisi economica dai contorni globali che è nell’aria già da diversi anni, anche se, non molto tempo addietro, si presentava essenzialmente in forma di inefficienza generalizzata tale da richiedere sempre più urgenti riforme strutturali.
MM2009 took place at a particular time, characterised by a global economic crisis that has been in the air for several years, although not very long ago, it was presented essentially in the form of generalised inefficiency that required increasingly urgent structural reforms.
I numeri indicano chiaramente che si tratta di una crisi molto profonda e di non breve durata, tale da ritenere che si verifichi un momento di cambiamento e di svolta nella vita collettiva e che siano necessarie straordinarie misure di cambiamento generalizzato nelle condotte di tutti.
The numbers clearly indicate that it will be an extremely deep and long crisis, considering that it is taking place at a time of sweeping change and a turning point in collective life and that extraordinary measures are necessary, which will engender changes in everyone’s behaviour.
In un periodo storico caratterizzato da difficoltà economiche oggettive, emerge l’importanza del mondo dei servizi, che tanta crescente importanza - in termini di PIL stanno avendo in tutte le economie industrializzate occidentali già dai primi anni settanta. I servizi di manutenzione e di gestione dei beni civili e industriali emergono, in particolare, per rilievo e per la loro ricaduta sociale. La manutenzione infatti è a garanzia di una superiore economicità di gestione, di una maggiore sicurezza, di una superiore qualità di vita e di un’accresciuta sostenibilità ambientale. Non si può trascurare inoltre che il comparto dei servizi si pone anche come opportunità di sviluppo imprenditoriale ed occupazionale di grande rilievo.
In a historical period characterised by objective economic difficulties, the importance of the tertiary sector has emerged forcefully, which has been growing - in terms of GNP - in all of the industrialised western economies since as early as the beginning of the Seventies. The services of maintenance and management of civil and industrial property have emerged, in particular, due to their importance and social spin-off. Maintenance, in fact, guarantees more economic management, greater safety, a superior quality of life and increased environmental sustainability. Additionally, it cannot be neglected that the services sector is also proposed as an extremely important opportunity for entrepreneurial and occupational development.
Nell’opinione di chi scrive, la Conferenza MM che,nonostante la crisi economica, raccoglie consensi e adesioni, si rivela essere un appuntamento importante e utile e forse necessario in termini di confronto fra mondo acca-
I think the MM Conference, which has received consensus and assent - despite the economic crisis - has turned out to be an important and useful appointment, which is perhaps necessary as a meeting between industry and
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editoriale demico e industriale, oltre che un bacino di contatti, esperienze e best practice a livello internazionale che, vogliono costituire uno strumento di approfondimento e di confronto per ulteriori futuri sviluppi.
the academic world, in addition to being a basin of contacts, experiences and best practices on the international level and has become an instrument of in depth investigation and confrontation, for further future developments.
Ecco perchè pare altresì opportuno ringraziare i numerosi autori che hanno contribuito alla realizzazione del volume degli Atti. Il loro impegno è a favore di una maggiore comprensione del settore della manutenzione e dei suoi numerosi aspetti. È auspicio di chi scrive che anche in futuro la manutenzione continui ad essere un tema importante dei loro studi e delle loro ricerche.
So it also appears appropriate at this time to thank the many authors who have contributed to the realisation of the volume of the proceedings. Their commitment is in favour of greater understanding in the sector of maintenance and its many aspects. My hopes are that maintenance will continue to be an important theme for their studies and research, in future.
MM2009 MM2009 si svolge presso il CNEL (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro). La sede del CNEL è situata all’interno di Villa Borghese, nel Palazzo conosciuto come Villa Lubin che fu sede, a partire dal 23 maggio 1908, dell’Istituto Internazionale di Agricoltura. Salendo a sinistra dell’ingresso da Palazzo Flaminio a Villa Borghese, dopo aver percorso la ripida via di Villa Ruffo, si giunge alla sommità di un piccolo poggio, dove sorge Villa Lubin, un edificio che costituisce un magnifico esempio di architettura romana del primo Novecento.
MM2009 takes place at the CNEL (National Council of Economy and Labour). The CNEL are located at Villa Borghese, in the Palace known as Villa Lubin which was the seat of the International Institute of Agriculture, starting on 23rd May 1908. Going up to Villa Borghese from Flaminio Palace, after climbing the steep hill of Via di Villa Ruffo, you arrive at the summit of a small hill, where Villa Lubin stands - a magnificent example of Roman architecture at the turn of the XX century.
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da MM2009
Maintenance Management 2009 Programma Finale / Final Program Roma, Sede del CNEL (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro); 22 23 e 24 aprile Rome, CNEL (National Council of Economy and Labor), April 22nd 23rd 24th organizzata da / organized by
con la collaborazione di / with the co-operation of
supported by
MM2009 ha ricevuto il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri MM2009 received the patronage of the Italian Presidency of the Council of Ministers MERCOLEDÌ 22 APRILE
WEDNESDAY, APRIL 22ND
14.30 / 15.00 (Sala della Biblioteca) Apertura e saluti di benvenuto INTERVENGONO: Francesco Paolo Branca - Presidente CNIM, Sapienza Università di Roma. Aurelio Misiti - Presidente Fondatore del CNIM, Sapienza Università di Roma. Marcello Mauro - Presidente Onorario del CNIM. Piero Torretta - Presidente UNI. Ugo Nicola Tramutoli - Presidente CEI. Andreea Gulacsi - Rappresentante CEN. Marco Bonissone - Amministratore
14.30 / 15.00 (Library Hall) Opening and welcoming address INTERVENGONO: Francesco Paolo Branca - President of the CNIM, “Sapienza” University of Rome. Aurelio Misiti - Honorary President of the CNIM, “Sapienza” University of Rome. Marcello Mauro - Honorary President of the CNIM. Piero Torretta - President of the UNI. Ugo Nicola Tramutoli President of the CEI. Andreea Gulacsi - CEN. Marco Bonissone - Legal
Delegato KONE SpA
Representative KONE SpA
15.00 / 17.30 (Sala della Biblioteca) Sessione speciale RESPONSABILITÀ, QUALITÀ E MANUTENZIONE IN SANITÀ MODERATORE: Francesco Paolo Branca - Presidente CNIM, Sapienza
15.00 / 17.30 (Library Hall) Special session RESPONSIBILITY, QUALITY AND MAINTENANCE IN THE HEALTHCARE SECTOR CHAIRPERSON: Francesco Paolo Branca - President of the CNIM, “Sapienza”
Università di Roma
University of Rome
15.00 / 15.15 Introduzione alla sessione Francesco Paolo Branca - Presidente CNIM, Sapienza Università di Roma 15.15 / 15.50 Qualità e soddisfazione degli utenti Girolamo Sirchia - Presidente Centro Studi ANPO (Associazione Nazionale Primari Ospedalieri)
15.00 / 15.15 Introduction to the session Francesco Paolo Branca - President of the CNIM, “Sapienza” University of Rome 15.15 / 15.50 Quality and user satisfaction Girolamo Sirchia - Chairman of Study and Research Center of ANPO (National Association of Hospital Head Physicians)
15.50 / 16.10 Economicità di gestione: risparmi conseguibili Gianfranco Finzi - Presidente ANMDO (Associazione Nazionale Medici delle Direzioni Ospedaliere)
15.50 / 16.10 Economic Management: Savings that can be achieved Gianfranco Finzi - President of ANMDO (National Association of Medical Doctor Hospital Directors)
16.10 / 16.30 Manutenzione e sicurezza delle apparecchiature Francesco Paolo Branca - Presidente CNIM, Sapienza Università di Roma 16.30 / 16.50 L’esperienza del Paziente: il ruolo dei servizi di supporto Norman Rose - Presidente della Tavola Rotonda Europea sui Servizi 16.50 / 17.10 Linee Guida CEI per le verifiche periodiche delle apparecchiature elettromedicali Andrea Legnani - CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano)
16.10 / 16.30 Equipment maintenance and safety Francesco Paolo Branca - President of the CNIM, “Sapienza” University of Rome 16.30 / 16.50 The Patient Experience: the role of support services Norman Rose - Chairman of the European Round Table on Services 16.50 / 17.10 CEI guidelines on electro medical equipment inspections Andrea Legnani - CEI (Italian Electro Technical Committee)
17.10 / 17.30 Progetto formativo ANPO, ANMDO, CNIM “Qualità in Sanità” Lorenzo Fedele - Segretario Generale del CNIM, Sapienza Università di Roma
17.10 / 17.30 “Quality in Healthcare” training project by ANPO, ANMDO and CNIM Lorenzo Fedele - Secretary General of the CNIM, “Sapienza” University of
17.30 / 17.50 coffee break
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Rome
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da MM2009 17.50 / 18.50 (Sala della Biblioteca) Sessione tecnica FACILITY MANAGEMENT, OUTSOURCING, CONTRATTUALISTICA MODERATORE: Giancarlo Paganin - Politecnico di Milano (Italia)
17.50 / 18.50 (Library Hall) Technical session FACILITY MANAGEMENT, OUTSOURCING, CONTRACTING CHAIRPERSON: Giancarlo Paganin - Politecnico di Milano (Italy)
17.50 / 18.05 Il facility management nella pubblica amministrazione italiana. Caratteristiche e modalità di predisposizione dei capitolati di appalto Andrea Ciaramella, Roberto Cigolini, Maria Luisa Del Gatto - Politecnico
17.50 / 18.05 Facility Management in the Italian Public Administration. Preparation methods and characteristics of the tenders Andrea Ciaramella, Roberto Cigolini, Maria Luisa Del Gatto - Politecnico
di Milano (Italia)
di Milano (Italy)
18.05 / 18.20 Analisi delle attività necessarie per la messa in pratica di contratti di global service Giuseppe Aiello, Rosa Micale, Giada La Scalia - Università di Palermo (Italia)
18.05 / 18.20 Evaluation of Maintenance Service Procurement Contracts Giuseppe Aiello, Rosa Micale, Giada La Scalia - Università di Palermo (Italy)
18.20 / 18.35 Implementazione di successo del CEN/TR15628 Manutenzione: qualificazione del personaledi manutenzione Guido Walt - CENTC319 (Svizzera)
18.20 / 18.35 Successful Implementation of CEN/TR 15628 - Maintenance “Qualification of Maintenance Personnel” in the World of Maintenance Guido Walt - Wear-Management (Switzerland)
18.35 / 18.50 Manutenzione e criticità: metodi e strumenti per la gestione dei processi di manutenzione Claudio Molinari, Giancarlo Paganin, Elena Proverbio, Cinzia Talamo -
18.35 / 18.50 Maintenance and Criticality. Criteria, Methods and Tools to Manage Maintenance Process Claudio Molinari, Giancarlo Paganin, Elena Proverbio, Cinzia Talamo -
Politecnico di Milano (Italia)
Politecnico di Milano (Italy)
GIOVEDÌ 23 APRILE
THURSDAY, APRIL 23RD
9.00 / 11.00 (Sala della Biblioteca) Sessione tecnica MANUTENZIONE E SICUREZZA PER LA QUALITÀ DELLA VITA E PER L’AMBIENTE MODERATORE: Cathrin Plate - Fraunhofer Institute for Factory Operation and
9.00 / 11.00 (Library Hall) Technical session MAINTENANCE AND SAFETY FOR QUALITY LIFE AND RESPECT FOR THE ENVIRONMENT CHAIRPERSON: Cathrin Plate - Fraunhofer Institute for Factory Operation and
Automation (Germania)
Automation (Germania)
9.00 / 9.15 EFNMS-SMRP: un progetto di armonizzazione sull’affidabilità degli indicatori in manutenzione Tom Svantesson, Richard Olver, Jerry Kahn - CENTC319 “Maintenance” (Danimarca)
9.00 / 9.15 EFNMS-SMRP Maintenance and Reliability Indicator Harmonisation Project Tom Svantesson - TSMC (Denmark). Richard H. Olver - Agrium Inc. (Canada). Jerry D. Kahn - BE&K International Inc. (USA)
9.15 / 9.30 Servizio al cliente e attenzione all’ambiente: un binomio vincente Vito de Masi, Giovanni Varisco - KONE SpA (Italia)
9.15 / 9.30 Customer Service And Environmental Respect: a Winning Pair Vito de Masi, Giovanni Varisco - KONE SpA (Italy)
9.30 / 9.45 Una proposta CMMS per piccole aziende basata su strumenti open source: struttura e implementazione Andrea Da Re, Elio Padoano, Dario Pozzetto - Università di Trieste (Italia)
9.30 / 9.45 A CMMS Solution for Small Industries based on Open Source Tools: Structure and Implementation Andrea Da Re, Elio Padoano, Dario Pozzetto - Università di Trieste (Italy)
9.45 / 10.00 Ottimizzazione della catena dei fornitori di manutenzione Gregor Klimek, Christoph Meier - FIR Research Institute for Operations
9.45 / 10.00 Maintenance Supply Chain Optimisation Gregor Klimek, Christoph Meier - FIR Research Institute for Operations
Management at RWTH Aachen University (Germania)
Management at RWTH Aachen University (Germany)
10.00 / 10.15 Politica di Manutenzione su condizione nel caso dei trasporti pubblici su gomma Roberto Maria Grisi, Pasquale Iannotti, Pasquale Zoppoli - Università di
10.00 / 10.15 Condition based Maintenance Policy for Public Road Transportation Roberto Maria Grisi, Pasquale Iannotti, Pasquale Zoppoli - Università di
Napoli “Federico II” (Italia)
Napoli “Federico II” (Italy)
10.15 / 10.30 Esternalità generate sul traffico urbano dagli interventi di riabilitazione nelle reti idriche Mattia Ghedin, Rita Ugarelli, Vittorio Di Federico, Marco Pinelli, Tonino Liserra, Sandro Artina - Università di Bologna (Italia)
10.15 / 10.30 Externalities on Urban Traffic due to Water Systems Structural and Operational Maintenance Activities Mattia Ghedin, Rita Ugarelli, Vittorio Di Federico, Marco Pinelli, Tonino Liserra, Sandro Artina - Università di Bologna (Italy)
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da MM2009 10.30 / 11.00 Conclusioni
10.30 / 11.00 Conclusions
10.00 / 13.30 (Sala Settima Commissione) Riunione Informale Comitato Tecnico Europeo “Manutenzione” CEN TC 319 “Maintenance”
10.00 / 13.30 (the Seventh Commission Hall) Informal meeting CEN TC 319 “Maintenance”
11.00 / 11.30 coffee break
11.00 / 11.30 coffee break
11.30 / 13.30 (Sala della Biblioteca) Sessione tecnica STRUMENTI E METODI PER LA GESTIONE DELLA MANUTENZIONE MODERATORE: Teresa Murino - Università di Napoli Federico II (Italia)
11.30 / 13.30 (Library Hall) Technical session TOOLS AND METHODS FOR MAINTENANCE MANAGEMENT CHAIRPERSON: Teresa Murino - Università di Napoli Federico II (Italy)
11.30 / 11.45 Disponibilità di sistemi di assemblaggio sulla base di dati di prodotto Reimund Neugebauer, Dietmar Kreppenhofer, Tino Langer - Fraunhofer
11.30 / 11.45 Availability of Assembly Systems on the Base of Product Data Reimund Neugebauer, Dietmar Kreppenhofer, Tino Langer - Fraunhofer
Institute for Machine Tools and Forming Technology (Germania)
Institute for Machine Tools and Forming Technology IWU Chemnitz (Germany)
11.45 / 12.00 Gestione della manutenzione industriale: un’indagine effettuata sulle aziende italiane Luca Fumagalli, Marco Macchi - Politecnico di Milano. Vladimiro Carminati - Brembo SpA. Stefano Ierace - Consorzio Intellimech (Italia)
11.45 / 12.00 Industrial Maintenance Management: a Survey Carried out on Italian Companies Luca Fumagalli, Marco Macchi - Politecnico di Milano. Vladimiro Carminati - Brembo SpA. Stefano Ierace - Consorzio Intellimech (Italy)
12.00 / 12.15 Controllo adattivo ottimizzato del processo di pianificazione delle ispezioni per le strutture aeronautiche soggette a fatica Nicholas A. Nechval, Gundars Berzinsh, Maris Purgailis, Konstantin N. Nechval - University of Latvia (Latvia)
12.00 / 12.15 Optimal Adaptive Control of Inspection Planning Process in Service of Fatigued Aircraft Structures Nicholas A. Nechval, Gundars Berzinsh, Maris Purgailis, Konstantin N. Nechval - University of Latvia (Latvia)
12.15 / 12.30 Efficientamento del processo della manutenzione Gian Piero Pavirani - RFI (Italia)
12.15 / 12.30 Increase Efficienty of the Maintenance Process Gian Piero Pavirani - RFI (Italy)
12.30 / 12.45 Strumenti per la gestione della manutenzione Jacopo Cassina, Marco Taisch - Politecnico di Milano (Italia)
12.30 / 12.45 A Methodology for Predictive Maintenance Jacopo Cassina, Marco Taisch - Politecnico di Milano (Italy)
12.45 / 13.00 Un sistema avanzato di diagnostica e prognostica per la prontezza operativa di sistemi mission critical Giuseppe Aiello - Università di Palermo. Mario Esposito, Salvatore Vacante, Stefano Fasoli - Cetena SpA (Italia)
12.45 / 13.00 A Diagnostic and Prognostic System to Enhance the Operational Readiness of Mission Critical Systems Giuseppe Aiello - Università di Palermo. Mario Esposito, Salvatore Vacante, Stefano Fasoli - Cetena SpA (Italy)
13.00 / 13.15 Tecniche di controllo statistico di processo per l’identificazione dei guasti di una flotta di elettrolocomotive Orlando Borgia, Mario Tucci, Filippo De Carlo - Università degli Studi
13.00 / 13.15 Statistical Process Control for Faut Identification of a Rolling Stock Orlando Borgia, Mario Tucci, Filippo De Carlo - Università degli Studi
di Firenze (Italia)
di Firenze (Italy)
13.15 / 13.30 La FMECA per la gestione delle non conformità aziendali Teresa Murino, Giuseppe Naviglio, Pasquale Zoppoli - Università di
13.15 / 13.30 FMECA and Nonconformities Teresa Murino, Giuseppe Naviglio, Pasquale Zoppoli - Università di
Napoli “Federico II” (Italia)
Napoli “Federico II” (Italy)
13.30 / 14.30 colazione di lavoro
13.30 / 14.30 lunch
14.30 / 16.30 (Sala della Biblioteca) Sessione speciale SERVIZI DI MANUTENZIONE PER DELIZIARE IL CLIENTE E RISPETTARE L’AMBIENTE. Organizzata da KONE SpA MODERATORE: Giovanni Varisco - KONE SpA PROGRAMMA: Saluti di benvenuto - KONE in Italia e nel Mondo - KONE a favore dell’Ambiente - L’organizzazione del servizio di manutenzione come mezzo per la soddisfazione dei Clienti - Dibattito - Conclusioni
14.30 / 16.30 (Library Hall) Special session MAINTENANCE SERVICES FOR CUSTOMERS’ DELIGHT AND ENVIRONMENT’S RESPECT. Organized by KONE SpA CHAIRPERSON: Giovanni Varisco - KONE SpA PROGRAM: Welcome addresses - KONE in Italy and in the World - KONE as a Company supportino the Environment The Organization of Maintenance Service as a means for Customer satisfaction - Debate - Conclusions
15.00 / 17.00 (Sala Settima Commissione) Assemblea dei Soci CNIM
15.00 / 17.00 (the Seventh Commission Hall) CNIM Associates plenary meeting
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da MM2009 16.30 / 17.00 coffee break
16.30 / 17.00 coffee break
17.00 / 18.30 (Sala della Biblioteca) Sessione speciale OTTIMIZZAZIONE DELLA LOGISTICA, PARTI DI RICAMBIO, ISPEZIONE E MANUTENZIONE IN MODELLI COMPLESSI SU BASE MONTE CARLO DI SISTEMI REALISTICI Arie Dubi - Ben Gurion University of the Negev (Israele) MODERATORE: Mario Tucci - Università di Firenze (Italia)
17.00 / 18.30 (Library Hall) Special session OPTIMIZATION OF LOGISTICS, SPARE PARTS, INSPECTION AND MAINTENANCE IN COMPLEX MONTE-CARLO BASED MODELS OF REALISTIC SYSTEMS Arie Dubi - Ben Gurion University of the Negev (Israel) CHAIRPERSON: Mario Tucci - University of Florence (Italy)
VENERDÌ 24 APRILE
FRIDAY, APRIL 24TH
9.00 / 11.00 (Sala della Biblioteca) Sessione tecnica MANUTENZIONE DEI SISTEMI INDUSTRIALI MODERATORE: Abhijit Desmukh - Texas A&M University (USA)
9.00 / 11.00 (Library Hall) Technical session MAINTENANCE OF INDUSTRIAL SYSTEMS CHAIRPERSON: Abhijit Desmukh - Texas A&M University (USA)
9.00 / 9.15 Identificare strategie di manutenzione ottimali per piccole e medie imprese Cord-Philipp Winter, Bert Lorenz - Research Institute for Operations
9.00 / 9.15 Identification of Optimal Maintenance Strategy Mixes for Small and Medium Enterprises (SME) Cord-Philipp Winter, Bert Lorenz - FIR - Research Institute for Operations
Management at RWTH Aachen University (Germania)
Management at RWTH Aachen University (Germany)
9.15 / 9.30 Requisiti industriali per lo sviluppo di una piattaforma di prognostica Stefano Ierace, Fabio Floreani, Luca Fasanotti - Consorzio Intellimech. Marco Garetti - Politecnico di Milano. Sergio Cavalieri - Università di
9.15 / 9.30 Industrial Requirements for the Development of a Prognostics Platform Stefano Ierace, Fabio Floreani, Luca Fasanotti - Intellimech Consortium. Marco Garetti - Politecnico di Milano. Sergio Cavalieri - Università di
Bergamo (Italia)
Bergamo (Italy)
9.30 / 9.45 Identificare predittori significativi relativi agli incidenti sul lavoro tramite l’utilizzo di modelli di reti neurali Maurizio Bevilacqua, Filippo Emanuele Ciarapica, Giancarlo Giacchetta - Università Politecnica delle Marche (Italia)
9.30 / 9.45 Identifying Significant Predictor of Occupational Injury Using Neural Network Models Maurizio Bevilacqua, Filippo Emanuele Ciarapica, Giancarlo Giacchetta - Università Politecnica delle Marche (Italy)
9.45 / 10.00 Esame del ciclo di vita degli stampi permanenti in un impianto per la rifusione dell’alluminio Klaus Richter, Martin Kirch, Bernd Gebert - Fraunhofer Institute for factory operations and automation. Michael Liessmann - Aluminium Norf GmbH
9.45 / 10.00 Tracking the Life Cycle of Permanent Molds in an Aluminium Remelt Plant Klaus Richter, Martin Kirch, Bernd Gebert - Fraunhofer Institute for factory operations and automation. Michael Liessmann - Aluminium Norf GmbH
(Germania)
(Germany)
10.00 / 10.15 Un metodo basato sull’ingegneria virtuale per la progettazione della manutenibilità Salla Lind, Simo-Pekka Leino - VTT Technical Research Centre of Finland. Petteri Multanen, Ari Mäkiranta - Tampere University of Technology. Juhamatti Heikkilä - Metso Minerals, Inc. (Finlandia)
10.00 / 10.15 A Virtual Engineering based Method for Maintainability Design Salla Lind, Simo-Pekka Leino - VTT Technical Research Centre of Finland. Petteri Multanen, Ari Mäkiranta - Tampere University of Technology. Juhamatti Heikkilä - Metso Minerals, Inc. (Finland)
10.15 / 10.30 MCR: Maintenance Centered Reliability Giovanni Picciolo - Bureau Veritas SpA. Paolo Magni, Lorenzo Pasotti -
10.15 / 10.30 MCR: Maintenance Centered Reliability Giovanni Picciolo - Bureau Veritas SpA. Paolo Magni, Lorenzo Pasotti -
Università di Pavia (Italia)
Università di Pavia (Italy)
10.30 / 10.45 Decisioni statistiche ottimali relative alla vita di un prodotto Konstantin N. Nechval, Nicholas A. Nechval, Gundars Berzinsh, Maris Purgailis - University of Latvia (Latvia)
10.30 / 10.45 Optimal Statistical Decisions in a New Product Lifetime Testing Konstantin N. Nechval, Nicholas A. Nechval, Gundars Berzinsh, Maris Purgailis - University of Latvia (Latvia)
10.45 / 11.00 Conclusioni
10.45 / 11.00 Conclusions
11.00 / 11.30 coffee break
11.00 / 11.30 coffee break
11.30 / 13.00 (Sala della Biblioteca) Sessione tecnica MANUTENZIONE DEL COSTRUITO E DEL PATRIMONIO ARTISTICO - ARCHITETTONICO MODERATORE: Sara McComb - Texas A&M University (USA)
11.30 / 13.00 (Library Hall) Technical session ARTISTIC AND REAL ESTATE MAINTENANCE CHAIRPERSON: Sara McComb - Texas A&M University (USA)
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da MM2009 11.30 / 11.45 L’architetto della fabbrica gestore della manutenzione sul costruito Antonio Ceradini - Università dell’Aquila (Italia)
11.30 / 11.45 “L’Architetto della Fabbrica” Manager of Building and Artistic Real Estate Maintenance Antonio Ceradini - Università dell’Aquila (Italy)
11.45 / 12.00 Gestione del patrimonio artistico-architettonico: processo evolutivo dalla conservazione alla manutenzione Maria Teresa Pesce, Giovanni Caliendo - A&Day srl. Ernesto Antonini -
11.45 / 12.00 Management of the Artistic and Architectural Heritage: a Progressive Process from Conservation to Maintenance Maria Teresa Pesce, Giovanni Caliendo - A&Day srl. Ernesto Antonini -
Università di Bologna (Italia)
Università di Bologna (Italy)
12.00 / 12.15 Edifici pubblici: da decadenza a modello di eccellenza Svein Bjørberg - Norwegian University of Science and Technology
12.00 / 12.15 Public Buildings - from Decay to Model of Excellence Svein Bjørberg - Norwegian University of Science and Technology
(Norvegia)
(Norway)
12.15 / 12.30 Manutenzione vs restauro? Conoscenza, progetto, intervento attraverso il piano di manutenzione Amira Kweder - Università degli Studi di Messina (Italia)
12.15 / 12.30 Maintenance vs. Restoration? Knowledge, Design, Intervention through the Maintenance Plan Amira Kweder - Università degli Studi di Messina (Italy)
12.30 / 12.45 Pianificare la manutenzione a lungo termine delle città norvegesi secondo un approccio strategico Marit Støre Valen - Norwegian University of Science and Technology (NTNU). Håkon Kvåle Gissinger - Ramboll Norway AS (Norvegia)
12.30 / 12.45 Long Term Maintenance Planning in Norwegian Municipalities by a Strategic Approach Marit Støre Valen - Norwegian University of Science and Technology (NTNU). Håkon Kvåle Gissinger - Ramboll Norway AS (Norway)
12.45 / 13.00 Conclusioni
12.45 / 13.00 Conclusions
13.00 / 14.00 colazione di lavoro
13.00 / 14.00 lunch
14.00 / 16.00 (Sala della Biblioteca) Sessione speciale LA GESTIONE SOSTENIBILE DELL’ENERGIA NEL FACILITY MANAGEMENT MODERATORE: Stefano De Falco, Università di Napoli “Federico II” (Italia)
14.00 / 16.00 (Library Hall) Sspecial session SUSTAINABLE ENERGY IN FACILITY MANAGEMENT CHAIRPERSON: Stefano De Falco, Università di Napoli “Federico II” (Italy)
14.00 / 14.15 Ergonomia in Manutenzione per una gestione sostenibile dell’energia Erminia Attaianese - Università di Napoli “Federico II” (Italia)
14.00 / 14.15 Ergonomics in Maintenance for Energy Sustainable Management Erminia Attaianese - Università di Napoli “Federico II” (Italy)
14.15 / 14.30 L’importanza di un sistema di monitoraggio dell’energia in una gestione sostenibile dell’energia Antonio Cavallaro, Vincenzo Toscano - E.C.O. SpA (Italia)
14.15 / 14.30 The Importance of Energy Monitoring System in the Sustainable Energy Management Antonio Cavallaro, Vincenzo Toscano - E.C.O. SpA (Italy)
14.30 / 14.45 Energia sostenibile: una panoramica Luca D’Avino - Università Mediterranea di Reggio Calabria (Italia)
14.30 / 14.45 Sustainable Energy: an Overview Luca D’Avino - Università Mediterranea di Reggio Calabria (Italy)
14.45 / 15.00 Un approccio innovativo basato sull’utilizzo della funzione perdita di qualità nella gestione sostenibile dell’energia Stefano De Falco - Università di Napoli “Federico II”. Giovanna De Pascale - Condor Group SpA (Italia)
14.45 / 15.00 An Innovative Approach of Loss Quality Function in the Facility Energy Management Stefano De Falco - Università di Napoli “Federico II”. Giovanna De Pascale - Condor Group SpA (Italy)
15.00 / 15.15 Un software per l’ottimizzazione dell’energia negli edifici Fabio Di Marino - Solvendo (Italia)
15.00 / 15.15 A Software Tool for Building Energy Multivariate Optimization Fabio Di Marino - Solvendo (Italy)
15.15 / 15.30 I costi di manutenzione dei sistemi di energia rinnovabile Francesca Zucchi - Sapienza Università di Roma (Italia). Abhijit Deshmukh, Sara McComb - Texas A&M University (USA). Lorenzo Fedele - Sapienza
15.15 / 15.30 Maintenance Costs of Renewable Energy Systems Francesca Zucchi - Sapienza Università di Roma (Italy). Abhijit Deshmukh, Sara McComb - Texas A&M University (USA). Lorenzo Fedele - Sapienza
Università di Roma (Italia)
Università di Roma (Italy)
15.30 / 16.00 Dibattito e conclusioni
15.30 / 16.00 Debate and conclusions
16.00 / 16.30 Menzione per il migliore articolo presentato, chiusura e arrivederci
16.00 / 16.30 Best Paper Award and… Arrivederci
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redazionale
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KONE, al servizio delle persone Oggi, molte delle sfide che dobbiamo fronteggiare per assicurare il flusso delle persone sono dovute alla crescente urbanizzazione e all’invecchiamento della popolazione, degli edifici e delle città. Per rispondere in modo adeguato a queste sfide KONE ha definito la propria visione: offrire alle persone la migliore esperienza di flusso negli edifici sviluppando e fornendo soluzioni che consentano loro di muoversi da un posto all’altro in modo sicuro, confortevole e senza attese. La sicurezza è la priorità assoluta: il primo obiettivo di KONE è assicurare ZERO incidenti a utenti e dipendenti. Per garantire ciò, oltre che un trasporto affidabile e sicuro, è fondamentale la prevenzione. KONE ha predisposto un programma di manutenzione studiato specificamente per garantire la completa affidabilità di ciascun ascensore in manutenzione, garantendo così, anno dopo anno, la sicurezza, l’affidabilità ed il comfort, previsti in fase di progetto e assicurati da un’installazione impeccabile.
Per tutti gli utenti, KONE ha individuato come cardine per la prevenzione degli incidenti un programma di controlli da effettuare regolarmente durante la visita di manutenzione, per ridurre i guasti e i fermi impianto. Ad aumentare il livello di sicurezza ed affidabilità ha contribuito il sistema bidirezionale KONE KRM, introdotto da KONE, che garan-
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tisce il contatto diretto del passeggero in cabina per qualsiasi emergenza con il Centro Chiamate, attivo 24 ore al giorno, 7 giorni su 7 per 365 giorni all’anno. Inoltre KONE KRM può monitorare costantemente le condizioni dell’impianto e segnalare in tempo reale, al Centro Chiamate KONE, guasti o malfunzionamenti, fornendo la possibilità di adottare azioni correttive che prevengano il problema. I controlli, i programmi di manutenzione preventiva, le verifiche periodiche aiutano a migliorare le performance e l’affidabilità dell’impianto e a prevenire i guasti. Un impianto in ottima salute garantisce alle persone la libertà di movimento e conferisce valore all’interno dell’edificio, lo ringiovanisce e lo migliora. Per questo KONE investe in formazione, ricerca, aggiornamento. La nostra divisione Ricerca e Sviluppo è costantemente impegnata nella definizione di soluzioni in grado di garantire la sicurezza e di migliorare l’affidabilità e le prestazioni degli impianti. Soltanto in Italia KONE investe ogni anno in formazione oltre 25.000 ore nel centro di addestramento KONE di Pero, uno dei più grandi, attrezzati e all’avanguardia in Europa. Dall’operatrice che riceve la chiamata, al tecnico che effettua il pronto intervento e la manutenzione preventiva, ai team di aggiornamento e modernizzazione, KONE ha la consapevolezza dell’importanza di un attento ascolto per rispondere alle esigenze di clienti e utenti con precisione ed efficienza e della necessità di eseguire i lavori in modo rapido e preciso, nel minimo dettaglio. KONE S.p.A. Via Figino, 41 - 20016 Pero (MI) Tel. 02 33923.1 - Fax 02 33923.654 www.kone.it
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da MM2009 Norman Rose
L’Esperienza del Paziente: il Ruolo dei Servizi di Supporto / The Patient Experience: the Role of Support Services
Chairman of the European Round Table on Services
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Il testo in lingua italiana del seguente articolo verrà pubblicato nel prossimo numero (03 maggio-giugno) della rivista MM
The Business-related Services sector did not exist until the mid/late 1990s. Prior to that it consisted of a series of vertical industries which did not connect with each other. There was no unification of views which made it very difficult for the European Commission to seek the views of the sector or to regard it as a unified whole. In 2001 a request was made that a representative body be established and in 2002 the European Business Services Roundtable (EBSRT) was established. EBSRT currently comprises over 30 European federations representing service delivery companies from blue-collar to knowledge intensive. Uniquely among such organisations, it has no external or internal funding. The Chair provides the secretariat gratis. This is also its fundamental strength. EBSRT operates on the same basis as the Roundtable of the Knights of King Arthur - all those who should be there are invited and those who wish to be there, if they make application and are suitably relevant are welcome. This is another fundamental strength of the organisation. I have been the Chairman since its inception which is a great honour. The role of EBSRT is to be a platform and a forum - a platform because it permits a level playing field for the dissemination and collation of views; a forum because it does not commit its members to any particular position (hence circumscribing the necessity for ‘mandates’) and allows representatives of the various European Institutions to use it as a sounding board when they wish to taken the views of the sector. EBSRT agendas run wide, encompassing freedom to deliver services, the role of services in delivering and shaping industrial policy, public procurement, employment law, trade union relations, Corporate Responsibility, standardisation - especially with CEN
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- and the implementation of the Single Market. EBSRT meets quarterly and at most meetings there will be a number of representatives from the European Institutions. It is now recognised as a fixture within the Brussels scene and has become a valued source of information and views to the European Commission amongst others. As a result, the voice of business services is increasingly heard in Europe and the profile of the sector is increased. Among areas with which we are concerned is that of the delivery of public services, particularly where outsourced services are involved. Innovating Business Related Services The services sector of the economy accounts for around 73% of UK GDP. The position is similar in the European Union, which has recognised the vital role that businessrelated services play in the economy and has acknowledged their importance to the overall competitiveness of the European economy. Business-related services constitute the largest sector of the EU economy employing around 55 million people in 2000. The services sector in the UK and across Europe stretches from high value-added services (such as professional and ICT) to business support services and its inter-relationship with other sectors of the economy is complex. Businessrelated services is a major sub-sector accounting for business-to-business and business-to government services. It has been a major source of both new jobs and new businesses in the EU, covering a wide range of economic activities. More than two-thirds of all new enterprises start up within the area of business-related services, but this in turn leads to a need for better skills, greater use of ICTs and more innovation to drive the sector forward.
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da MM2009 Before looking at the European scene in detail, it may be useful to highlight the findings of the European Forum on Business Related Services published in June 2005: -- Market integration and competition in business-related services markets is not vigorous enough to ensure and strengthen their competitiveness; -- The inputs necessary for production (labour qualifications, integration of ICT and capital) are lacking in quality and quantity; -- The outputs from the business-related services enterprises are not sufficiently transparent (standards), valued (reporting on intangible assets) or documented (quality); -- The provision and use of business-related services is limited in less developed regions and candidate countries, mainly affecting SMEs and convergence process; -- Knowledge about the sector and the markets is scarce, hampering the decision making of enterprises and policy makers. These conclusions, together with the Commission’s proposal to follow them up with an Action Plan of non-legislative measures and to develop this in close collaboration with stakeholders were endorsed by the Competitiveness Council in the Conclusions of the meeting on 11 March 2005. Further subsequent actions included: -- non-legislative actions of a services-specific character, filling a gap which is not already covered by other Community policies, or complementing them when they have not yet been applied to a sufficient degree; -- the creation of Europe-wide (CEN) standards, voluntarily agreed between stakeholders; -- promotion of information about the business-related services sector including the development of services statistics and economic and statistical analysis. Across all parts of the sector innovation is necessary if companies are to keep up with the desires and expectations of clients. At the lowest level, cleaning and catering services need to develop new competencies and delivery methods if companies supplying these services are to remain in the market; facilities management has to respond
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to the increasing sophistication of clients; PFI and PPP contracts require the highest level of innovation and adaptability from operating consortia if public services are to be modernised; and ICT and professional services have to rise to the challenge of increasingly complicated requirements and contractual forms respectively. This is as true at the SME level as it is for large multi-national companies. Companies cannot deliver high quality value-added services without staff who are appropriately qualified and suitably motivated to assist in that service delivery. This can be difficult to grasp, especially where wage costs are low and margins are tight but this is where the ‘what goes round, comes round’ principle points to the revolving benefit of all companies becoming involved in training and development. Large European and international suppliers of services rely on sub-contractors and specialist contractors to have these high levels of competence to enable the whole contract to proceed successfully and, thankfully, on the whole it is achieved. In short, new challenges are arising in the new abilities of foreign national companies to challenge national ones in the same national and international markets. These are positive developments which help in the development of local, national, EU and international markets. Facilities Services in Healthcare This is nowhere more important and high profile than in the delivery of services within the healthcare environment. Services provided within the healthcare environment, while primarily focused on the maintenance of the physical structure also are relevant to the patient experience while a patient is in hospital. Patients inevitably come to hospital when they are ill and it is the intention of the medical staff that, in most cases, they will progress to become well enough to return home. The major contributory factor will be the standard of medical treatment provided but alongside this the experience of the patient (and visitors and relatives) during the stay in hospital is crucial. Facilities services play a fundamental role in this. The physical condition of the ward, its cleanliness, the attitude of ancillary staff (such as cleaners) to the patient, the quality of food and the condition in which it is served
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da MM2009 are some of the non-medical factors which can have an influence on the feelings of the patient and which can affect his/her sense of well-being while in hospital. This, in turn, can affect the recovery rate since at a time of illhealth these peripheral issues really matter. It is too easy to forget this and to concentrate on meeting targets or levels of cleanliness, viewing them as the raison d’être for the satisfactory delivery of services and, therefore, for being paid for this. This is a short-sighted approach. In the UK patient surveys are now commonplace and are often stipulated in the contract for outsourced facilities services because both the client and the service provider recognise the importance of high quality service delivery which meets patient expectations. After all, for the time the patient is in hospital it is home! Food quality and service, too, are important. Patients awaiting and recovering from surgery or treatment need appropriately nutritious meals. This is essential to stave off infections and promote speedy healing. Catering staff, whether in-house or external, wish to provide suitable meals, but it is difficult to see how this can be achieved on a daily budget per patient of a few Euros. However good the bulk purchasing discounts available to hospitals and companies, it surely costs more to provide good food to patients than that paltry sum? Equally, it is pointless providing high quality meals if they are left languishing in an infection laden ward until the clinicians have finished their rounds. It would be better to reschedule the time of provision and to fit in other hotel and support service provision round this new timetable. Hot meals inevitably attract bacteria as they cool, as well as being unpalatable to patients. Hospitals do themselves no favours by allowing this to happen on a regular basis. Restaurants and cafeterias would not allow this. Why should hospitals? The move to 24-hour availability of food services will not raise the standard of the food itself. It may even lower it as more ‘convenience food’ becomes available. However, this food is more likely to be served freshly and at the correct temperature than the traditional ward meals. I do not underestimate the difficulties experienced by facilities staff in trying to keep hospitals clean and germ free. Many illnesses are messy. Relatives and visitors may have different hygiene customs which may cause diffi-
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culties for facilities staff. Accident and Emergency departments cannot hope to be keep neat, tidy and clean at all times when seriously injured patients are being brought in and moved around. Even there, however - indeed, especially there - the patient experience is critical. A good patient experience provided by facilities staff can make a great difference to the patient at that critical time. With this in mind, we have set up a project in the UK titled the Public Service Skills Framework which inter alia seeks to ensure that all staff are adequately qualified and that they recognise the importance of the customer experience. Public Sector Skills Framework For the last 10 years governments have been preoccupied with making public services more responsive to their users. For the public sector, customer satisfaction has become an important indicator in success. At the same time, many services have been outsourced to private companies. Where these services are front-line services, e.g. hospital cleaning, or municipal waste collection, they can have a significant impact on the public’s perception of the public sector as a whole. Consequently, the public sector has become more and more concerned about the ability of its contractors to deliver excellent customer service too. The Board of PSSF which was formed in September 2007, includes employers, trades unions, sector skills council and a number of other stakeholders and specialists in a model public-private partnership. The PSSF project aims to define a skills framework that helps companies delivering outsourced public services to ensure their staff have the skills and competencies they need to deliver a good customer experience. PSSF aims to identify the skills staff need to deliver a good customer experience. These can be categorised into three areas - Customer Service, Life Skills (including a range of generic and employability skills) and supporting knowledge (including Health & Safety, Employment Rights and Diversity). There is a particular emphasis on team working, a vital element in effective service delivery, but one which existing training programmes do not always address. The diagram below maps the framework.
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da MM2009 experience of those who use the services will deTHE PUBLIC SECTOR SKILLS FRAMEWORK termine the public and Enabling a better customer experience political success of their delivery. Today, it is the public, rather than those Customer Life Skills Knowledge Units running the service, who Experience are the final arbiters of whether the service has been delivered successMy role in Knowing My role in Personal Basic Skills Health & Employment Equality & delivering a my the team EffectiveSafety Rights diversity fully. better customer customer ness experience Lastly, there is the economic factor. An emLiteracy Numeracy ESOL ployee with better skills contributes more to the success of an employer. Many, if not most, employers already have mechanisms in Both of them, in turn, contribute more to the local econplace to provide skills training. Where that is so, the Projomy. Successful local economies are essential to the sucect will support the employer to gain recognition of this cess of the regional and national economies. within PSSF; where an employer does not offer relevant training and development, the Project will support the emMRSA - Fact and Fiction ployer to develop this. Much has been written about the rise in MRSA and other Why, then, are we doing this? Firstly, there is the effect on hospital care acquired infections (HAIs) over the past ten the workforce. Employees need access to better training years, particularly the last five. There are many reasons for and development, increased skills, a nationally recognised this increase, few of which lie at the door of service comqualification, greater job satisfaction and the potential for panies, but facilities services do have a major role to play career progression. We believe that this project and its in the reduction and prevention of incidences of these inaccompanying framework provides a mechanism for this fections. to happen. Hospitals, by their very nature and purpose, are places Secondly, outsourcing companies need to improve conwhere infection abounds. Patients come to be investitinuously client satisfaction and to increase productivity. A gated, to have invasive surgery or with diseases which better skilled and motivated workforce can help with both require to be treated. It is inevitable, therefore, that infecand shows the companies’ commitment to quality in servtions will be shared among patients. Visitors, too, play their ice delivery. part in the spread of infections. They may carry them on Thirdly, the PSSF will provide a benchmark in the letting clothing or be infected themselves when they come to of future contracts, helping government and the public visit friend and relatives. sector as a whole achieve better quality customer service Finally, staff contribute to the spread of infections as they across a range of public services. walk about hospitals and wards. The upshot is the inFourthly, PSSF will directly benefit the public if it enables evitability of the presence of infections in hospitals. The companies to deliver better customer experience. This is concern is that infections seem to be spreading and afcrucial where outsourced services are delivered to both to fecting a higher percentage of patients than is deemed the public sector ‘client’ and the general public as endacceptable. The challenge is to find ways of containing users of the service. Delivery on time, on budget and acand then reducing the incidence of hospital acquired incording to specification is only part of the equation; the fections.
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da MM2009 Undoubtedly, the physical condition of hospitals plays a major role in attracting and incubating extraneous infections. The infrastructure of hospitals, at least in the UK, has been neglected and under-resourced over many years because of political ideology. Hospitals are now faced with the unenviable task of reversing decades of neglect within tightly contained and controlled budgets, especially in a time of economic downturn. It is impossible for major improvements to be made while investment is at an unreasonably low level. Contractors can only clean those surfaces which exist. If these are worn, patched, flaking or unduly absorbent infection will be present and may spread. It may well be economic for improvements to be made which will be more cost effective over the longer term and which will assist in containing HAI in the short term. Hospitals deserve the highest standard of service delivery as they care for patients waiting for and recovering from surgery. These can only be delivered within an appropriate framework of investment and innovation. Since the well-being of patients is at risk this seems a reasonable price to pay. Standards of cleanliness of staff also play a vital part in the containment of HAI. Support service staff, nurses and doctors all pay a part in either aiding or controlling the spread of infections. Support staff must observe the rules for hand-washing, disposal of waste and clothing which are posted in the wards and are part of the regime put in place by their employers. Nurses must observe the rules with similar rigour. Clinicians more so. It is pointless to have rules regarding hand washing if nurses and clinicians do not observe them. Support staff and patients lose any incentive to comply in these circumstances. Swabs, gloves and sharps have designated receptacles in each ward but these only help if the relevant items are placed securely in them. Open bins and used waste lying about on a ward floor cannot afford any protection. The movement from ward to ward is a further source of the transfer of infections. Protective clothing, such as a white coat, will not prevent the spread of infection if the wearer transports it from ward to ward complete with accompanying germs! It is highly likely that a patient recovering from invasive surgery will be a ready recipient of any marauding germs which come his way. This is not a fact which seems to concern nurses and clinicians. Of
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course, changing coats or other protective clothing between wards will add to the hospital laundry bill, but that will be a small cost compared to the cost to the NHS of the patient having an extended stay in hospital or having to return for further treatment. Even more insidious is the biro pen. This travels with all staff wherever they go. It is likely to be coated liberally with a wide variety of germs to which the user is immune, but to which patients are susceptible. It is not an expensive item, or need not be so. But, how do you persuade staff not to use their own pens and to use a different one in each ward? It is difficult and does not seem to have been addressed by the relevant authorities. On the other hand, it is a simple and effective means to eliminate one likely cause of the spread of HAI. Operating theatres are a further source of infection. They may not be fully sterile, the clinicians and nurses may not have scrubbed up properly and the instruments may not have been properly sterilised. Support staff are involved in preparing rooms and instruments but have no control over other matters. The highest levels of hygiene and sterility need to be present within these key facilities if the patient is to be protected from infection during the operation. Money must play a major role in addressing HAI. Without adequate and properly directed funding, the incidence of infection will continue to rise. Funding is not only required for the provision of better services, it is required to upgrade old, inadequate buildings, wards and theatres. Floor and wall coverings are likely to play as much of a role in spreading HAI as ‘dirty’ wards or ‘cold’ food. Personal hygiene and compliance with agreed codes are also major factors. Spotlessly clean wards cannot compete with unwashed hands, discarded sharps and gloves or the ubiquitous biro. Vigilance and enforcement are necessary to address these issues on a daily basis. Everyone must play his/her part in seeking out the causes of this unacceptable spread of infection. No-one is excepted. Conclusions These issues are no different whatever the country of delivery. Patients must always come first and we disregard their interests and desires at our peril. Patients deserve the best environment possible and it is our job to ensure they get it. Anno 3 Numero 2 Marzo Aprile 2009
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da MM2009 Vito Antonio De Masi, Giovanni Varisco
Servizio al Cliente e Attenzione all’Ambiente: un Binomio Vincente / Customer Service and Environmental Respect: a Winning Pair
KONE S.p.A.
KONE introduced in Italy MBM work method, the exclusive C4L method to analyze lift safety and performance and applied new service typologies which give the maximum transparency to KONE’s work (e-Optimum and e-Link). The next step of KONE strategy is the harmonization of its service with the environmental requirements that an evolved society considers an indispensable need to be satisfied. KONE is already in the van for the environmental respect as far as new lifts production is concerned, with a 98% recycling of the product, the use of completely recyclable packings and the putting on the market of MonoSpace type lifts with reduced power consumption. The new frontier KONE is aiming at with its new projects is to make sustainable maintenance service too, acting on the organization in the territory, modernizing the car fleet and developing pre-engineered packages to improve the environmental sustainability of the existing lifts. The new target of KONE today is the environmental sustainability, while acting at the same time on two fronts, i.e. the world of new lifts and the world of services. Referring to these two worlds, three main indicators have been defined to show their benefits in the short term: -- reduction of travel times through the revision and optimization of the maintenance routes; -- ecological compatibility of the car fleet, by the use of cars with reduced impact on the environment; -- modernization of the lifts under maintenance, through the application of technologies that allow to reduce energy consumption and the need of oil wasting.
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Negli ultimi anni KONE ha investito in modo consistente sullo sviluppo di metodi di manutenzione, con l’obiettivo di: -- migliorare la sicurezza per utenti e dipendenti; -- soddisfare pienamente le aspettative dei propri Clienti. Per raggiungere tali obiettivi, KONE ha introdotto in Italia il progetto Clinica, il metodo di lavoro MBM, l’esclusivo metodo C4L di analisi della sicurezza e della performance degli impianti, il monitoraggio a distanza KRM, l’organizzazione logistica basata sui VAN e ha introdotto nuove tipologie di servizio che danno la massima trasparenza al proprio lavoro (e-Optimum ed e-Link). Il passo successivo della strategia KONE consiste nell’armonizzazione del proprio servizio con le esigenze ambientali che una società evoluta ritiene ormai un requisito indispensabile da soddisfare.
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KONE è già all’avanguardia nel rispetto dell’ambiente da un punto di vista della produzione di nuovi impianti, con una riciclabilità del 98% del prodotto, l’utilizzo di imballi interamente riciclabili e la commercializzazione di ascensori tipo MonoSpace a ridotto consumo energetico. La nuova frontiera che KONE persegue con i nuovi progetti è quella di rendere sostenibile anche il servizio di manutenzione, intervenendo sull’organizzazione presente sul territorio, modernizzando il parco veicoli e sviluppando pacchetti preingegnerizzati che migliorino la sostenibilità ambientale degli impianti esistenti. Organizzazione del Servizio sul Territorio KONE eroga il servizio di manutenzione sul territorio nazionale tramite una struttura capillare costituita da:
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da MM2009 -- 6 distretti; -- 16 filiali; -- 53 uffici periferici. All’interno della struttura KONE operano oltre 500 tecnici patentati, dotati di auto aziendale, magazzino ricambi e cellulare aziendale con applicativi dedicati alla gestione degli interventi. L’attività di manutenzione comporta lo spostamento dei tecnici sul territorio di competenza, per effettuare: -- le visite di manutenzione secondo il metodo MBM; -- gli interventi richiesti dai Clienti per guasto; -- le piccole riparazioni e la sostituzione di pezzi di ricambio; -- le verifiche periodiche in affiancamento agli ispettori degli enti incaricati. All’interno di una medesima giornata, un tecnico si ritrova a effettuare più servizi di differente tipologia, spostandosi più volte sul territorio. Diventa quindi indispensabile ricorrere all’ottimizzazione delle aree di manutenzione, in modo da ridurre al minimo il tempo di viaggio e i chilometri percorsi. A tal fine, KONE ha: -- implementato il progetto Clinica, con un’analisi focalizzata degli impianti problematici al fine di ridurre il numero di chiamate. Infatti, i tempi di viaggio all’interno di una richiesta di intervento sono preponderanti rispetto a ciò che succede nel caso di manutenzione programmata. Inoltre nel caso di chiamate ripetute tali tempi di viaggio risultano elevati e non funzionali al servizio al Cliente. -- sviluppato un programma dedicato - MAP - che si interfaccia con i sistemi operativi gestionali già esistenti e, in particolare, con il tool di gestione MBM e il sistema di gestione del Centro Servizi e delle richieste di intervento. Tramite tale tool è possibile visualizzare su una base cartografica la dislocazione degli impianti in manutenzione e la loro suddivisione tra i tecnici. Contemporaneamente, MAP è in grado di valutare il carico di lavoro derivante dalle varie attività affidate ai tecnici (vedi Figura 1).
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Figura 1. Visualizzazione fornita da MAP
Partendo dai dati e dalla base cartografica a disposizione, il tool sviluppato dalla Ricerca e Sviluppo KONE è in grado di ottimizzare la distribuzione degli impianti tra i tecnici, contemperando le esigenze di servizio con il contenimento dei tempi di percorrenza e quindi dell’impatto ambientale. I cicli di ottimizzazione che vengono lanciati danno la massima priorità alla riduzione dei tempi di viaggio (vedi Figura 2).
Figura 2. Cicli di ottimizzazione del MAP
Il risultato finale consente di: -- migliorare il livello del servizio erogato al Cliente, grazie a una riduzione dei tempi di intervento e un aumento del tempo dedicato alle attività di manutenzione dell’impianto; -- ridurre l’impatto ambientale dell’attività, con un taglio anche del 15% dei chilometri percorsi a parità di condizioni operative; -- migliorare le condizioni lavorative dei tecnici, come conseguenza della riduzione del tempo trascorso in auto.
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da MM2009 Ammodernamento del Parco Autoveicoli Una società di servizi che opera sul territorio ha, tra le variabili da considerare nella gestione operativa, il controllo del parco auto. La mobilità sul territorio, soprattutto nei grandi centri urbani, costituisce un fattore critico sia per quanto riguarda il tempo di spostamento sia per le esigenze di parcheggio. D’altro canto è dalla natura stessa del servizio erogato da KONE che deriva la necessità di frequenti spostamenti, così come le esigenze di spostamento verticale dei Clienti presuppongono una tempestività di intervento che non è richiesta in altri settori, quali l’assistenza tecnica per gli elettrodomestici. La convinzione che la tutela ambientale rivesta un ruolo sempre più importante nella società moderna ha portato KONE a riconsiderare criticamente il proprio parco autoveicoli, con l’auspicio di riuscire a bilanciare le legittime aspettative dei propri Clienti con un ridotto impatto della propria attività sull’ambiente. Il parco autoveicoli KONE è costituito da circa 1.000 mezzi, in massima parte in dotazione ai tecnici per lo svolgimento dei servizi. I veicoli in dotazione al personale tecnico possono essere suddivisi in tre fasce: -- VAN piccoli (Panda, Punto…); -- VAN medi (Doblò, Scudo…); -- VAN grandi (Daily, Ducato…).
in termini ambientali in quanto si riducono gli spostamenti per procurarsi i ricambi. Per quanto invece attiene alla tecnologia della flotta auto, dagli studi condotti da KONE con i propri partner sono emersi i livelli di emissione di CO2 per le tre tipologie di mezzi in dotazione (vedi Figura 3).
Figura 3. Livelli di emissione di CO2
L’impatto della flotta auto si riflette sull’ambiente secondo due diversi aspetti: -- la completezza della dotazione ricambi in carico al tecnico; -- la tecnologia del parco autoveicoli. Per quanto riguarda il primo aspetto, già negli scorsi anni KONE ha provveduto a predisporre un lay-out unico e ottimizzato dei VAN a disposizione dei tecnici, definendo per ciascun giro di manutenzione un assortimento di ricambi basato sulle caratteristiche tecniche degli impianti mantenuti dal tecnico. Questo metodo di lavoro permette al tecnico di sostituire i pezzi di ricambio nello stesso momento in cui effettua la diagnosi di guasto con vari vantaggi, sia per quanto riguarda il Cliente in termini di ripristino dell’impianto, sia
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Il valore medio delle emissioni del parco auto KONE si posiziona a 134 g CO2/km, il che porta a emissioni totali annue pari a 4.342 t di CO2. Il progetto che vede coinvolta KONE e i suoi partner prevede la progressiva sostituzione del parco autoveicoli esistente con nuovi mezzi a basso impatto ambientale. Il punto di partenza saranno gli autoveicoli in dotazione ai tecnici incaricati dei giri di manutenzione, i quali costituiscono la massa critica del parco sia in termini di quantità di veicoli sia di chilometri percorsi. La scelta dei veicoli alternativi dovrà comunque tenere conto, oltre che della riduzione dell’impatto ambientale, anche del comfort dei tecnici e delle esigenze di parcheggio, che nelle grandi città possono portare a lunghi tempi di ricerca.
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da MM2009 KONE ha optato per i VAN leggeri tipo Punto, con differenti alimentazioni a seconda della disponibilità del carburante sul territorio: -- Punto VAN 1.3 Mjt con emissioni pari a 119 g/km; -- Punto VAN 1.3 alimentata a GPL con emissioni pari a 115 g/km; -- Punto VAN 1.3 alimentata a metano con emissioni pari a 105 g/km. È chiaro che le alimentazioni a GPL e metano vanno a integrarsi in un modello base Mjt, in modo da garantire ai tecnici la possibilità di rifornimento. Il tipo di alimentazione più conveniente dal punto di vista dell’impatto ambientale è il metano, il quale presenta purtroppo due problemi che ne limiteranno fortemente l’utilizzo in questa fase: -- Scarsità dei punti di rifornimento disponibili sul territorio; -- Maggiore ingombro della bombola nel portabagagli, con limitazioni nella capacità di trasporto del magazzino ricambi. Non si deve infatti dimenticare che l’obiettivo di KONE è quello di migliorare la sostenibilità ambientale del servizio, mantenendo al massimo livello lo standard di servizio erogato ai Clienti. In base a tale assunto, il metano risulta una scelta che, pur offrendo la maggiore sostenibilità ambientale, rischia di limitare l’efficacia degli interventi a causa del minore numero di ricambi di cui i tecnici potrebbero disporre. Il progetto ha quindi preso forma con la progressiva sostituzione dei VAN leggeri in dotazione ai tecnici con nuovi modelli Punto 1.3 Mjt, con alimentazione mista a GPL. Dall’inserimento nella flotta autoveicoli dei primi 360 mezzi nel primo semestre 2009, si prevede una riduzione delle emissioni complessive di CO2 pari al 5%. Ammodernamento Parco Impianti L’Italia è il secondo paese al mondo per numero di ascensori installati e funzionanti, superata solo nel 2007 dalla Cina. Questa situazione è frutto della scarsità di spazio disponibile e della conseguente necessità di sviluppare i nostri centri abitati in verticale. Secondo le stime delle principali associazioni italiane del settore degli ascensori (ANIE, Anacam, Anica - si veda ar-
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ticolo Il Sole 24 ORE del 6 giugno 2008) in Italia sono funzionanti oltre 850.000 ascensori e ne vengono installati ogni anno circa 20.000. Nell’articolo citato è sottolineato che circa il 60% di tali impianti (quindi mezzo milione di ascensori) sono in funzione da oltre 20 anni e che i benefici ambientali derivanti da un ammodernamento generale di tale parco sarebbero più che considerevoli, grazie all’adozione di motori ad alto rendimento. Infatti le emissioni di CO2 diminuirebbero di 12 milioni di tonnellate all’anno con un risparmio energetico di circa 25 Twh. In considerazione delle condizioni del mercato descritte in precedenza, KONE ha sviluppato nuovi prodotti che, oltre a migliorare le condizioni di sicurezza e di confort per l’utente, consentono di ridurre i consumi energetici. All’interno di tale filone si possono inserire: -- I nuovi quadri di manovra e relativi sistemi di elettrificazione dedicati alle modernizzazioni, con azionamenti a frequenza variabile; -- La nuova generazione di motori EcoDisc ad alto rendimento; -- I sistemi elettronici per la gestione dei gruppi valvole degli impianti oleodinamici, al fine di limitare gli assorbimenti e le correnti di spunto in corrispondenza dell’avvio del motore della pompa; -- Il software di gestione e ottimizzazione del traffico negli edifici adibiti a uffici, con l’obiettivo di limitare il numero di corse necessario per permettere gli spostamenti interni; -- I pacchetti di ammodernamento con sistemi di illuminazione a led in sostituzione delle lampade a incandescenza, al neon e dei faretti alogeni; -- I sistemi di telecontrollo degli impianti KRM, che consentono di filtrare i falsi allarmi, riducendo il numero di interventi non necessari, e di verificare le performance di funzionamento dell’impianto, attivando controlli preventivi e ottimizzando così i tempi di viaggio. Considerando l’impatto ambientale degli impianti elevatori, non si devono dimenticare anche le conseguenze derivanti dall’utilizzo di olio, sia esso impiegato per la lubrificazione dei motori sia adottato per il funzionamento delle centraline idrauliche degli impianti oleodinamici. Da un punto di vista dei prodotti commercializzati, KONE ha già lanciato dal 1996 (1998 in Italia) il modello Mono-
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da MM2009 Space che, a parità di velocità e portata offerte, presenta un ampio ventaglio di vantaggi ambientali rispetto agli impianti idraulici: -- Potenza installata inferiore; -- Minori consumi energetici; -- Totale assenza di olio (il motore EcoDisc a magneti permanenti non richiede alcuna lubrificazione). Gli ascensori oleodinamici hanno tuttavia rappresentato in Italia, soprattutto negli Anni ‘60, un fattore di rinnovamento importante: infatti in tale periodo essi rappresentavano la soluzione ideale per installare impianti di sollevamento persone negli edifici storici esistenti. Dalla situazione del mercato di tale periodo deriva che, in particolar modo ma non esclusivamente nei grandi centri urbani, in Italia siano installati decine di migliaia di ascensori ad azionamento oleodinamico aventi un’età superiore a 30 anni. Un singolo ascensore oleodinamico per uso residenziale, tralasciando quindi i grandi montacarichi per impieghi industriali, richiede dai 300 ai 500 litri di olio minerale per il suo funzionamento. Tale volume di olio deve essere sostituito e quindi smaltito dopo un utilizzo di circa 8 anni. Recenti tentativi di utilizzare olii biodegradabili nell’ambito ascensoristico hanno portato purtroppo a risultati deludenti, in quanto tali olii non risultano adatti a lavorare nell’intervallo di temperatura previsto da tali applicazioni poichè nel tempo diventano acidi e danneggiano i componenti plastici delle valvole di controllo della centralina dell’ascensore. In considerazione di tutto ciò, KONE ha deciso di percorrere una strada innovativa e di sviluppare un sistema di rigenerazione che, applicato ogni 2-3 anni, permette di raddoppiare la vita tecnica dell’olio, dimezzando così le problematiche ambientali legate allo smaltimento. La disponibilità di una vasta gamma di prodotti che possono essere commercializzati non è l’unico elemento che permette di applicare politiche commerciali sostenibili. Per poter procedere in modo sistematico verso l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale degli impianti occorre dotarsi di un piano d’azione, partendo dalle caratteristiche degli impianti. Per questo motivo KONE ha inserito nel suo database tecnico le informazioni necessarie a identificare gli impianti
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sui quali intervenire, in modo da poter proporre ai propri Clienti delle soluzioni che presentano indubbiamente i vantaggi di: -- Ridurre l’impatto ambientale dell’ascensore; -- Ridurre il consumo energetico dell’impianto, permettendo che si verifichi in pochi anni il recupero finanziario dell’investimento; -- Aumentare confort e sicurezza degli impianti. Conclusioni Dopo aver fortemente innovato il settore ascensoristico con gli impianti senza il locale del macchinario, negli ultimi anni KONE ha posto la qualità del servizio al centro dei propri progetti di sviluppo. La convinzione che l’unica politica che risulta positiva nel lungo periodo sia quella di fidelizzare il Cliente per tutto il ciclo di vita del prodotto, ha fatto sì che il servizio di manutenzione diventasse centrale e oggetto di approfonditi studi. Da tale approccio sistematico, che ha potuto utilizzare tutte le potenzialità dei centri Ricerca e Sviluppo KONE, sono scaturiti negli ultimi anni: -- Progetti di affidabilità (Clinica Project); -- Metodi di erogazione del servizio di manutenzione (MBM); -- Approcci predittivi alla manutenzione degli ascensori; -- Nuovi metodi di risk assessment (Care for Life) per migliorare la sicurezza degli ascensori esistenti. Il nuovo traguardo che oggi KONE si è posta è quello della ecocompatibilità e anche in questo caso è intenzione di KONE agire contemporaneamente su due fronti, vale a dire il mondo dei nuovi impianti e il mondo dei servizi. Per quanto riguarda questi ultimi, sono state individuate tre direttrici che dispiegheranno i loro benefici nel breve termine: -- Riduzione dei tempi di spostamento tramite la revisione e l’ottimizzazione dei giri di manutenzione; -- Ecocompatibilità della flotta auto, con l’utilizzo di veicoli a ridotto impatto ambientale; -- Ammodernamento del parco degli impianti in manutenzione, con l’applicazione di tecnologie che permettano di ridurre i consumi e le esigenze di smaltimento dell’olio.
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da MM2009 Luca D’Avino Università “Mediterranea” di Reggio Calabria
Energia Sostenibile: una Panoramica / Sustainable Energy: an Overview
The recent debate on energy issue applied to territorial changings has seen a plurality of views and actions and initiated a broader discussion if compared to what happened just a few years ago. The combination of environmental and measurable effects generated by emissions of anthropogenic climate, together with the crisis of energy costs, produced by the explosive global demand, has produced a transformation of the importance of that perspective in terms of a violent debate acceleration. For this reason, all players are required to rethink of their positions. The weight of energy production from renewable sources of total production in Europe as in Italy, continues to be dramatically lower, and not aligned to the objectives of reduction of emissions. This is compounded by the fact that the cost of Kilovattora, even if produced by the most economic renewables now available (large wind blades in windy areas) is more that three times the one produced by traditional methods, such as by a central coal. This heavy gap shows that the greatest gains and the lowest investment costs can be reached by energy savings. It is essential to rethink of the model of the development, especially for urban development and settlement, identifying how to reach the lowest levels of energy consumption while maintaining sustainable economic growth rates and thus breaking the existing link between economic growth and energy consumption.
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Il recente dibattito sul tema energetico applicato alle trasformazioni territoriali ha visto una pluralità di interventi e di opinioni avviare riflessioni più ampie di quanto non avvenisse anche solo pochi anni fa. La concomitanza degli effetti ambientali ormai chiaramente misurabili, generati da emissioni climalteranti di origine antropica, e della crisi dei prezzi energetici prodotta dall’esplosione della domanda mondiale, ha prodotto una trasformazione del quadro prospettico di tale rilevanza da imprimere ai termini del dibattito una violenta accelerazione, tale da chiedere a tutti gli attori sensibili a tali temi un ripensamento sulle loro posizioni. Il peso della produzione energetica da fonti rinnovabili sul totale della produzione, in Europa come in Italia, continua ad essere drammaticamente basso, e non allineato agli obiettivi di riduzione delle emissioni. Ciò è aggravato dal fatto che, pur all’interno del sistema dei prezzi delle fonti fossili oggi presente, il costo del Kilovattora prodotto con la più economica delle fonti rinnovabili oggi disponibile (le grandi pale eoliche in campi ventosi) è comunque più che triplo di quello prodotto con metodi tradizionali, come ad esempio da una centrale a carbone. Questo pesante divario rende di fatto improponibile pensare che la soluzione del problema possa provenire dal lato del miglioramento dell’efficienza nella produzione di energia, mentre evidenzia come i maggiori be-
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nefici rapidamente raggiungibili e con i più bassi costi di investimento si collocano sul versante del risparmio energetico. Si tratta in sostanza di ripensare il modello di sviluppo, ed in particolare di sviluppo urbano ed insediativo, individuando i modi per i quali giungere a più bassi livelli dei consumi energetici pur conservando sostenibili tassi di crescita economica, disancorando l’attuale nesso stringente fra la crescita economica e quella dei consumi energetici. Discrepanze tra le dimensioni del problema e la dimensione della risposta Partendo da una lettura delle criticità emerse dalle attività di sperimentazione in corso in relazione al contenimento delle emissioni climalteranti nelle politiche urbane e territoriali, emerge prepotentemente uno scollamento tra dimensione del problema e dimensione della risposta. Attualmente, le politiche energetiche sono tutte relative al patrimonio edilizio esistente e/o di nuova costruzione, (sostenuto da un rilevante numero di iniziative culturali come operative e di settore: Casaclima, ANAB, ANIT, ecc.), le normative si concentrano tutte sul miglioramento dell’efficienza climatica sulla scala edilizia, con una capacità di incisione estremamente ridotta da un approccio parziale se proporzionato alla complessità del tema.
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da MM2009 Gli interventi di cui sopra inevitabilmente si verificano con una frequenza temporale molto rallentata (30-40 anni o più). Questa lentezza rende di fatto la risposta prodotta dagli interventi prevedibili non commisurata né dal punto di vista quantitativo né dal punto di vista della tempestività con lo sviluppo delle criticità ambientali e della disponibilità di fonti energetiche fossili che si manifestano attualmente in corso sia a livello globale che locale. La consapevolezza di un tale stato di cose richiede quindi una diversa e più ampia strategia di approccio al problema. Testimonianza tanto dell’endemica lentezza, quanto della frammentazione nelle norme e nell’attivazione di iniziative per le politiche energetiche, sono sia la mancanza di regole per l’approvazione e la realizzazione degli impianti per la produzione di energie rinnovabili, che la assenza di uno scenario industriale strutturato sul mercato delle fonti rinnovabili nei territori. Siamo il Paese in Europa con le migliori opportunità di investimento nelle rinnovabili e al contempo quello in cui è più complicato realizzare i progetti: infatti non sono ancora state emanate le linee guida per l’approvazione dei progetti di impianti da fonti rinnovabili previste dal D.Lgs. 387/2003. In ragione di questa lacuna il quadro normativo, caratterizzato da una forte frammentazione e disomogeneità, porta ad un approccio diverso da regione a regione, approccio peraltro spesso ostile nei confronti dei progetti. La diffusione dell’eolico è di fatto bloccata in Sardegna e vede indicazioni contraddittorie che ne ostacolano di fatto lo sviluppo in Abruzzo, Basilicata, Calabria. Mentre tutte le regioni centro settentrionali sono accomunate da un’attenzione preoccupata nei confronti dell’impatto dell’eolico sul paesaggio, atteggiamento che certamente non si riflette in forma analoga sugli impianti da fonti fossili o autostrade. Un approccio parziale caratterizza anche il tema della fiscalità energetica, che a scala locale comunque ha trovato una sua prima forma di coerenza tramite i Certificati Bianchi e le ESCO. Strumenti che per quanto presentino indici di redditività economica positivi, subiscono le arretratezze di un paese a bassa intensità energetica come il nostro, che induce ad un accantonamento e ad una sottostima delle società di servizio energia da parte del management. A riprova di un approccio generale di questo tipo va sottolineato che allo stato attuale non esiste alcuna definizione di ESCO nel nostro
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paese, se non la semplice citazione del termine in un paio di decreti ministeriali. Ad oggi, in ogni caso, anche in funzione delle pressanti misure fiscali che vincolano i comuni al patto di stabilità, le ESCO possono esercitare un ruolo notevole nel superare il problema della carenza di fondi rispetto alle esigenze complessive proprio in virtù della possibilità di ricorrere al finanziamento tramite terzi (FTT o TPF nell’acronimo inglese). La complessità delle azioni e problemi compresi nella gestione delle ESCO6 dipende dalla maturità e standardizzazione dell’azione considerata, ciò porta il ragionamento verso una struttura operativa che, almeno per quanto concerne la dimensione territoriale dell’intervento può e deve essere gestita ad una scala che auspicabilmente sia quella metropolitana. Ancora una volta, il campo di operatività delle ESCO rimane allo stato dei fatti parziale e confinato, in ogni caso non legato ad azioni strategiche che facciano delle ESCO strumenti di outsourcing delle amministrazioni nella gestione delle trasformazioni territoriali. Il sistema territoriale Dal report del VI piano di azione ambientale emerge prepotentemente come gli standards ambientali individuati nel V Piano di azione ambientale non sono in grado di tenere il passo con la crescente domanda di trasporti, beni di consumo, turismo. D’altro canto, è ormai dato inconfutabile che il cuore del problema delle emissioni climalteranti è fisicamente concentrato nelle medie e grandi realtà urbane, entro cui la temperatura è più alta di almeno due gradi rispetto al territorio meno densamente urbanizzato. Da ciò scaturisce la scelta, in sede europea, di individuare come settima strategia tematica quella dell’ambiente urbano, spazio complesso e multilivello entro cui si manifesta la necessaria obbligatorietà di affermazione del principio di integrazione delle politiche ambientali nelle “altre” politiche. Nel gran numero di attività oggi in corso attorno ai temi energetico - ambientali manca però un approccio sistematico, che veda la ricomposizione territoriale delle diverse azioni ed iniziative. La stessa citata strategia tematica, che richiama il concetto di integrazione, limita la sua portata all’ambiente urbano, così come l’azione 9 del Piano d’azione per l’efficienza energetica. Dal punto di vista della struttura territoriale proprio questo punto è oggi in discussione. Sempre più le forme dell’insediamento stanno abbandonando la tradizionale partizione fra città e campagna, men-
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da MM2009 tre i processi insediativi più violenti e a maggior consumo di suolo investono oggi gli ampi margini territoriali delle infrastrutture del trasporto su gomma, con l’inevitabile crescita della domanda di mobilità privata su gomma, aggiungendo così insostenibilità territoriale (impermeabilizzazione, cementificazione), insostenibilità ambientale (polluzione, rilascio di CO2) e insostenibilità energetica. Il sistema territoriale così come nel tempo si è andato strutturando, appare formato da almeno tre modelli insediativi: la città storica con i suoi schemi di formazione delle rendite che avvengono sostanzialmente per prossimità, la città delle nuove “centralità” che sorgono intorno ai nodi della rete ed infine la dimensione della dispersione insediativa (sprawl), o della negazione della città. In questa complessa configurazione una lettura della domanda ed offerta di mobilità, fatta secondo il modello gravitazionale come paradigma della distribuzione degli spostamenti in ragione di poli di attrattività, mette in evidenza come una maggiore dotazione infrastrutturale non corrisponde necessariamente ad una maggiore crescita economica; anzi può generare una serie congiunta di economie e diseconomie. A questo complesso sistema - che storicamente vede diminuire il numero di residenti delle grandi città, quelle oltre i 250.000 ab., e crescere allo stesso tempo il numero di abitanti dei comuni della prima corona - si aggiunge il fenomeno del tutto nuovo della crescita demografica dei comuni di seconda “corona” delle grandi realtà urbane: ossia la crescita di quei comuni collocati in contiguità con la prima cintura urbana e caratterizzati da un mix spesso incongruo di aree urbane, ambiti produttivi, territori rurali e semirurali, con il denominatore comune di essere spesso poco o mal connessi al sistema delle reti metropolitane e regionali. In questo quadro la domanda di mobilità, indicatore che nelle strategie europee dovrebbe essere dissociato dalla crescita economica, diviene invece lo strumento attraverso cui leggere non solo le asimmetrie territoriali tra domanda ed offerta di trasporto, ma anche, come emerge dagli studi del Censis, tra domanda ed offerta di lavoro. Conseguenza di questo dato rilevato è che i meccanismi ascensionali di mobilità sociale si legano ineluttabilmente alla mobilità territoriale. Una mobilità la cui scala di riferimento sembra essere, dall’osservazione delle dinamiche, quella metropolitana: come per altro rivelano i dati che vedono il concen-
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trarsi degli spostamenti (2 milioni di persone al giorno), verso poche grandi città: le 13 sopra i 250.000 ab. In sostanza, si può parlare di concentrazione spaziale dei flussi, a cui per altro corrisponde una sincronizzazione dei tempi collettivi; fenomeno entro cui una lettura della ripartizione modale evidenzia come purtroppo il 70% dei pendolari italiani si serva ancora dell’automobile privata. È proprio questo il dato su cui un’efficace programmazione su scala metropolitana, provinciale, può attivare politiche di razionalizzazione tanto dei flussi di spostamenti, quanto della ripartizione modale (tramite l’orientamento delle politiche alla mobilità su ferro). Questa politica potrebbe essere attuata tramite trasformazioni razionali del territorio, orientate ad attuare trasferimenti insediativi finanziati grazie all’emissione di certificati bianchi da parte degli enti locali promotori e/o dalle province (certe utilità sulla riduzione dei flussi di mobilità privata risultano meglio a scala provinciale). Va considerato infatti che è proprio a livello territoriale che si organizza di fatto la gran parte dei consumi energetici in essere, visto che riscaldamento degli ambienti e mobilità di merci e persone in Italia assorbono insieme circa i due terzi del consumo energetico complessivo. È cioè proprio intervenendo sulla struttura territoriale degli insediamenti che è possibile giungere a più elevati e significativi livelli di risparmio energetico, visto che il patrimonio edilizio disperso nei territori vasti, se si esclude il patrimonio di pregio storico-culturale, è anche spesso il meno accorpato (edifici di dimensioni minori, con un peggiore fattore di forma), coibentato meno bene (valore intrinseco inferiore degli edifici che non partecipano della valorizzazione da rendita urbana), quello che causa i maggiori consumi da mobilità (obbligo del mezzo privato) e i maggiori costi per il servizio pubblico (di trasporto collettivo, per le urbanizzazioni, per la rete del welfare). Tuttavia, ad oggi, il sistema della pianificazione territoriale è del tutto privo di strumenti di recepimento di obiettivi di trasformazione insediativa con finalità di miglioramento energetico-ambientale, anche a causa del fatto che entro l’orizzonte del nuovo Titolo V della Costituzione mentre la competenza in materia urbanistico-territoriale, fuori da principi generali dell’ordinamento, è di competenza regionale, la materia ambientale è di competenza primaria statale e giunge a livello regionale solo su delega.
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da MM2009 Sulla base di indagini condotte a livello nazionale è emerso che dal 30 al 40% dell’energia totale, con tendenza all’aumento, prodotta a livello nazionale, è utilizzata per costruire e gestire edifici, specialmente residenziali. Il solo settore residenziale, infatti, rappresenta una quota rilevante dei consumi dell’energia e dell’aumento delle emissioni di CO2, causa dell’effetto serra, dei mutamenti climatici e dell’inquinamento atmosferico su scala globale. Per avviare un processo di sostenibilità della gestione del territorio è necessario quindi adottare nuovi criteri di programmazione delle scelte di pianificazione che siano interdisciplinari e che, nell’insieme, potrebbero così consentire di risparmiare fino al 70% dell’energia legata al costruire e all’abitare. È proprio in relazione all’obiettivo del risparmio energetico congiunto con uno sviluppo sostenibile del territorio che si determina l’esigenza di considerare i “costi occulti” delle programmazioni, parametro senza cui si rischia di approdare ad una vera e propria distorsione dei conti economici ordinari. La contabilità ambientale diviene quindi uno strumento metodologico che consente di superare questo gap, se impostato seguendo una linea di approccio alla contabilità che non sia più quella consueta per settori, ma che sia invece articolata intorno ad un modello integrato di interventi su scala territoriale, modello fondato sull’internalizzazione della variabile ambientale nei processi decisionali. La pubblica amministrazione soggetto attuatore per antonomasia delle politiche pubbliche, ma anche destinatario di esse, in quanto produttore di servizi, potrebbe mettere in atto politiche di programmazione territoriale volte alla realizzazione di programmi di riordino insediativo servendosi delle società in conto energia, (ESCO), strutturate sul modello delle STU. Queste ESCO, operanti su dimensione territoriale, agirebbero sul modello delle società di trasformazione urbana mosse non tanto, o non solo, dal valore delle rendite, ma soprattutto dal prezzo dell’energia. Le operazioni di riordino insediativo di cui sopra, su scala territoriale, non potrebbero non servirsi dello strumento della perequazione territoriale, che sulla base di trasferimenti insediativi tesi a concentrare le quantità in gioco intorno ai nodi della mobilità su ferro, porterebbe ad una struttura urbana fondata su un’elevata densità edilizia, (la
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città densa ha valori immobiliari maggiori, più stabili, con prezzi meno volatili). Il modello di contabilità ambientale, pensato per determinare i vantaggi di un programma di riordino insediativo, dovrebbe in primis valutare il risparmio energetico derivante da indicatori quali: -- demolizione di edifici energivori; -- ricostruzione di edifici zero emissioni; -- realizzazione di sistemi integrati urbani per la produzione e la distribuzione di energia (centralizzato, teleriscaldamento, cogenerazione, trigenerazione, biomasse, ecc.); -- riduzione del consumo di suolo (incremento della densità); -- riduzione del calore a scala locale (meno superfici asfaltate/cementate per la più alta densità); -- riduzione della mobilità privata di massa (meno pendolarismo verso mete lontane, meno pendolarismo verso lo scambio con il ferro); -- riduzione della congestione (traffico più scorrevole); -- aumento della pedonalità generata dalla realizzazione di nuove centralità intorno alle stazioni del ferro. Il risparmio andrebbe trasformato in unità di conto economico, tramite un parametro di conversione tarato sul prezzo del petrolio, in modo tale che gli scenari del prezzo internazionale dell’energia divenissero direttamente leggibili a riscontro dei piani economico finanziari delle ESCO a cui verrebbero assegnati tramite bando i programmi di riordino insediativo. Rimane da valutare anche la possibilità che le ESCO possano vendere direttamente certificati di risparmio energetico sui mercati locali, non solo su quello internazionale dei white papers; ciò per avviare mercati locali dell’energia sostenibile che equiparino i risparmi alle altre fonti rinnovabili. Oggi, come è noto, non è così: la produzione da rinnovabili è più incentivata del risparmio e quindi non si producono cali nei consumi, ma diversificazione nelle produzioni; il che alla lunga è comunque insostenibile. Il vero tema è infatti quello di arrivare ad un calo nei consumi ottenuto con un più elevato livello di sviluppo economico: il PIL verde. Cambiamenti nella rete elettrica nazionale La contemporanea diffusione territoriale di forme di produzione di energia rinnovabile (eolico, solare attivo e passivo, generazione da biogas, ecc.) sta nel frattempo mo-
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da MM2009 dificando le caratteristiche storiche della rete elettrica nazionale. Mentre una volta il suo ruolo era quello di distribuire sul territorio energia prodotta in pochi poli energetici centralizzati, la diffusione delle sopra citate nuove modalità sostenibili di produzione e la liberalizzazione della produzione elettrica introdotta dai provvedimenti Bersani sta affidando sempre più alla rete il ruolo di raccolta di energia. Non più una rete unidirezionale, ma una rete di integrazione/interdipendenza. A sua volta l’infrastruttura di scala nazionale (il GRTN) non è più descrivibile come il backbone infrastrutturale incaricato di portare l’energia da un capo all’altro del Paese, ma diviene l’infrastruttura di interconnessione di territori di produzione consumo caratterizzati da propri bilanci energetici autonomi. Tale trasformazione concettuale non sta però avvenendo dal punto di vista reale. Infatti ad oggi, ammesso che esistesse in Italia una capacità produttiva di sistemi di produzione di energia da fonti rinnovabili paragonabili agli impegni assunti in sede europea, e che il processo di realizzazione degli impianti seguisse il necessario ed incalzante ritmo indispensabile al raggiungimento in tempo degli obiettivi, una tale capacità produttiva non potrebbe entrare in funzione perché la rete non è attrezzata per poter ricevere i flussi energetici in ingresso dai nuovi impianti di produzione. I ritardi, che di fatto caratterizzano l’allaccio degli impianti da fonte rinnovabile che usufruiscono del conto energia alla rete nazionale, costituiscono un problema determinante nella redditività dell’investimento e possono inficiare quando non vanificare lo sforzo del legislatore nell’individuazione di sistemi incentivanti. Queste necessarie nuove caratteristiche nei rapporti fra rete e territorio producono anche una nuova concettualizzazione sia della rete che del territorio stesso. Il territorio dal punto di vista energetico muta, divenendo da spazio passivo attraversato dall’infrastruttura un campo attivo interconnesso attraverso l’infrastruttura; ed ogni sistema territoriale dotato di identificabilità consente così la costruzione di uno specifico bilancio energetico, nonché di valutazioni di sostenibilità energetico - ambientale, anche nella prospettiva dell’assegnazione dei certificati bianchi ai sensi del Protocollo di Kyoto. La disponibilità indipendente presuppone la massima vicinanza fra la “raccolta” tecnica delle energie rinnovabili e il loro utilizzo, vale a dire l’orientamento sul potenziale naturale più disponibile sul territorio. Gli ottimi risultati in termini sia economici che ambientali che le reti di
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teleriscaldamento hanno prodotto, nelle realtà in cui si sia puntato su questa forma di produzione (utilizzando principalmente gas naturale o biomasse) e distribuzione energetica, incoraggiano a ripensare il generale approccio alla pianificazione e alla gestione urbana anche in rapporto alla tradizionale e consolidata dipendenza dal gestore elettrico nazionale. L’indipendenza energetica dovrebbe in questo senso diventare uno dei cardini su cui impostare un’azione di governo del territorio che passi attraverso il disegno delle relazioni energetiche tra ambito urbano e territorio. L’interdipendenza delle città con il loro contesto provinciale quando non regionale per la localizzazione di impianti di produzione da fonte rinnovabile che si sommano ai potenziali produttivi in ambito urbano (in termini ad esempio di superfici disponibili in copertura per la installazione di sistemi solari attivi e passivi) determinano infatti la necessità di un approccio olistico alla pianificazione territoriale che superi la tradizionale divisione tra piano urbanistico e piano energetico, oltre che avocare un ruolo fondamentale in questi termini al piano di area vasta. Liberalizzazione Le iniziative di liberalizzazione nel settore delle municipalizzate sta producendo, in vari contesti, aggregazioni delle aziende comunali in multiutility d’area vasta che stanno spontaneamente costituendo un sistema di maglie territoriali già di fatto sostanzialmente corrispondente all’immagine di mosaico territoriale di mercati energetici locali sopra richiamato. Esiste una dimensione ottimale di crescita delle multiutilities al di là della quale i costi dovuti alla complessità gestionale rischiano di sovrastare i benefici derivanti dalle sinergie. Non è possibile individuare la dimensione ottimale, ma prevedibilmente leggendo gli attuali processi di aggregazione si arriveranno a configurare poli “regionali”. Tuttavia, ciò che oggi assume maggiore rilievo è la liberalizzazione soltanto parziale dei mercati. Resta infatti ancora presente il fenomeno della frammentazione dell’offerta in troppe unità produttive. Rimane peraltro ancora presente il problema, anche in questo caso, delle asimmetrie territoriali, che nei processi di liberalizzazione consente alle imprese di sfruttare le rendite di monopolio di alcuni settori, per rafforzare la propria presenza nei settori più aperti e dinamici.
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da MM2009 In relazione a questo problema, molto interessante è la proposta contenuta nel disegno di legge Lanzillotta sui servizi pubblici locali, disegno di legge ispirato ai principi di concorrenza e di libertà di prestazione e stabilimento dei servizi. Il disegno di legge Lanzillotta infatti prevede che le società di capitali cui sia attribuita la gestione in house non possano svolgere, né in via diretta, né partecipando a gare, servizi o attività per altri enti pubblici o privati, decisione che sicuramente marginalizza l’importanza delle rendite di monopolio. Le asimmetrie territoriali sono da intendersi anche nel senso di divisioni “geografiche”: infatti le utilities aggregate e quotate si trovano tutte nel centro nord. Fatto quest’ultimo che assume un significato diverso se si pensa che al rafforzamento delle multiutilities nei servizi pubblici locali ha corrisposto in questi ultimi anni un forte aumento degli investimenti, a cui è in relazione il fenomeno della quotazione in borsa e dell’acquisizione di quote di capitali di altre s.p.a. comunali. Tale fenomeno va però sviluppandosi sulla base di esclusivi profili di convenienza aziendale/gestionale, quando non per orientamenti di omogeneità politica. Ciò potrebbe indurre ad un processo che porta alla scissione di privatizzazione e liberalizzazione, come se fossero due evoluzioni alternative anziché complementari. Scollamento che avverrebbe al di fuori di una visione correttamente territoriale delle componenti ambientali ed insediative del problema legato allo sviluppo sostenibile. Sviluppo sostenibile visto in relazione congiunta tra i mercati energetici locali e lo sviluppo/riordino insediativo del territorio (le “ESCO territoriali” di cui sopra). È palese che in un sistema quale è il quadro delle municipalizzate in Italia, per giungere preparati all’appuntamento con la riforma, si debba avviare preliminarmente una politica di promozione ed incentivazione delle multiservizi, così da creare le basi su cui poi articolare un realistico ed efficace recepimento di una legge quadro nazionale, capace di scollare il processo in corso dalla “rendita passiva” dei monopoli locali. In questo quadro, fondamentale rimane il ruolo della pubblica amministrazione, soggetto attuatore per antonomasia delle politiche pubbliche, ma anche destinatario di esse in quanto produttore di servizi. Alla pubblica amministrazione spetta comunque un ruolo di coordinamento, di regia, come
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per altro coerentemente descritto nel disegno di legge Lanzillotta, che nella relazione allegata al corpo normativo definisce la proposta una legge “delega” sui servizi pubblici locali. Se quindi è possibile immaginare che la dimensione ottimale dello sviluppo dei processi di aggregazione porterà alla configurazione di “poli regionali”, è anche pensabile in relazione alla struttura amministrativa e alle competenze sancite costituzionalmente che la cabina di regia della pubblica amministrazione sia collocata ad un livello regionale. Alcune Prospettive Urbanistiche Nel dibattito urbanistico italiano, ed in particolare in quello sviluppatosi nella fase preparatoria del XXVI Congresso dell’INU, si sono venute formando alcune nuove posizioni chiaramente identificabili. La natura e il carattere delle trasformazioni oggi in corso, nelle zone di maggiore intensità in Italia come in Europa, si identificano come modelli insediativi a bassa e media densità e basati sulla prevalenza del trasporto privato su gomma. Presentano profili di intollerabile insostenibilità energetico-ambientale, tali da escludere che le politiche di miglioramento dell’efficienza energetica del patrimonio edilizio esistente, pur indispensabili, possano da sole sortire effetti paragonabili alla scala del problema. Politiche di contrasto alle emissioni climalteranti al livello dei fenomeni in corso e degli obiettivi tracciati dai documenti strategici internazionali - uno per tutti l’accordo europeo 20-20-20 - dovranno misurarsi con il problema dell’assetto territoriale perché è solo agendo nella sua struttura che sarà possibile recuperare livelli di efficienza energetica e perseguire così quegli obiettivi di riconquista di una relativa indipendenza energetica, in un Paese che dipende per oltre l’85% da energia importata. Fra gli elementi di maggior rilievo emersi, la necessità di specifiche politiche di riduzione del consumo di suolo, soprattutto attraverso programmi di rifunzionalizzazione e ridensificazione urbana attorno alle infrastrutture del trasporto pubblico su ferro. Vale in questa sede rilevare come nelle periferie urbane e metropolitane siano spesso i complessi immobiliari gestiti dalle agenzie pubbliche a rappresentare insieme gli elementi insediativi di maggiore unitarietà ed anche i complessi urbanistici dotati di riserve di suolo utilizzabile, soprattutto in virtù dello storico dimensionamento degli standard urbanistici, oggi sovradi-
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da MM2009 mensionato a causa del calo del numero di abitanti e della riduzione dell’affollamento. Questi elementi sembrano così aprire interessanti prospettive per la definizione di nuove strategie d’intervento, che leghino fra loro in un nuovo governo del territorio e in un nuovo piano, politiche tradizionalmente afferenti a dimensioni diverse: riordino insediativo, trasporto su ferro, sostenibilità urbana, offerta abitativa sociale a canone calmierato, riqualificazione delle periferie, implementazione di politiche energetiche e di adattamento climatico.
bibliografia
Un Possibile Ruolo dei Gestori dei Patrimoni Edilizi In questo quadro i soggetti gestori dei patrimoni di edilizia residenziale pubblica si trovano in una particolare condizione. Essi infatti assommano le caratteristiche di essere soggetti autonomi dal punto di vista statutario e per la definizione degli obiettivi, di governare rilevanti quote di
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- Countryside Agency (2005) ‘The countryside in and around towns: a vision for connecting town and country in the pursuit of sustainable development’, Countryside Agency, Cheltenham (www.countryside.gov.uk). - DTI (2005) ‘Micro-generation strategy and low carbon buildings programme - consultation’, DTI, UK (www.dti.gov.uk). - EU Energy Performance of Buildings Directive (www.odpm.gov.uk and www.diag.org.uk for more information). - GLA, London. Provides advice on technologies, costing, case studies and problem solving, and is supported by training sessions for planners in each borough and free advice for developers (www. london.gov.uk/mayor/environment/energy/london_renew.jsp). - HM Government (2003) ‘Energy white paper: our energy future creating a low carbon economy’ (www.dti.gov.uk/energy/whitepaper). - HM Government (2005) ‘Securing the future - UK Government sustainable development strategy’. - Hulme M., Jenkins G., Lu X., Turnpenny J., Mitchell D., Jones R. K., Lowe J., Murphy J., Hassell D., Boorman P., McDonald R., Hill S. (2002) ‘Climate change scenarios for the UK: the UKCI2 scientific report’, Tyndall Centre for Climate Change Research, School of Environmental Sciences, University of East Anglia, Norwich, UK (www.ukcip.org.uk). - Kyoto Protocol (www.unep.org). - London Renewables (2004) ‘Integrating renewableenergy into new developments - toolkit for planners, developers and consultants’. - Mayor of London (2004) ‘The London Plan: spatial development strategy for Greater London’, GLA, London (www.london.gov.uk/ mayor/strategies). - Mayor of London (2004) ‘The Mayor’s energy strategy: a green light to clean power’, GLA, London (www.london.gov.uk/mayor/strategies). - Planning Policy Statements: PPS1 (delivering sustainable development) and PPS22 (renewable energy). Others also refer to sustainable development, energy and climate change (see www.odpm.gov.uk). - Sustainability standards: EcoHomes/BREEAM (www.bre. co.uk); Bioregional (www.bioregional.com); The Association for Environment Conscious Building (www.aecb.org); the Energy Saving Trust (www. est.org.uk); Code for Sustainable Homes (www.odpm.gov.uk). - Sustainable and Secure Buildings Act 2004. - TCPA (2004) ‘Biodiversity by design: a guide for sustainable communities’, TCPA, London. - UK Building Regulations (www.odpm.gov.uk).
patrimonio edilizio e di possedere al loro interno rilevanti risorse progettuali ed organizzative. È la presenza contestuale di tali peculiarità a fare degli ATER i candidati naturali per la sperimentazione di nuove e varie forme di implementazione delle politiche di adattamento climatico nella gestione del territorio. Un primo livello possibile è quello della costituzione di forme gestionali che, dalla riqualificazione energetica dei complessi edilizi tramite i contributi del 55% e dalle possibilità offerte dall’applicazione del conto energia, traggano contemporaneamente benefici climatici e utili aziendali. L’introduzione del facility management per unità di gestione urbana (quartieri, o almeno isolati o gruppi di edifici) consente livelli molto più elevati di risparmi e di razionalità delle scelte urbanistiche e tipologico - edilizie. Perché possa dispiegare appieno i suoi effetti, tuttavia, c’è bisogno che una tale prospettiva venga inserita fra le previsioni degli strumenti urbanistici, e, in particolare, all’interno degli strumenti gestionali previsti dai piani operativi. Un secondo progetto, più ambizioso, può vedere i soggetti della gestione dei patrimoni residenziali pubblici come alleati degli enti locali a far massa critica per orientare quei processi di riordino insediativo in grado di restituire una risposta all’altezza delle sfide. Alcuni dei benefici più importanti, sia in termini di riduzione delle emissioni climalteranti, di abbattimento dei consumi energetici, di efficacia in termini di riordino insediativo, di riduzione delle concentrazioni inquinanti e di sostenibilità ecologico - ambientale, sono ottenibili solo all’interno di piani e programmi in grado di incidere alla scala della struttura insediativa del territorio vasto, alla scala di certo intercomunale e provinciale, quando non a scale ancora più ampie nel caso delle maggiori aree metropolitane del Paese. Fra le condizioni indispensabili per il lancio di tali piani vi è lo scioglimento del nodo della fiscalità locale, ed in particolare della fiscalità territoriale, e la costruzione di sistemi di perequazione territoriale in grado di equilibrare onori ed oneri nella platea di enti e comunità coinvolte nelle trasformazioni insediative. Tuttavia, l’attuale quadro legislativo statale non offre tali possibilità nella programmazione di livello nazionale, mentre a livello regionale le sperimentazioni ad oggi tentate (Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana fra le più importanti) sono rare e ancora limitate nella misurabilità degli effetti. Anno 3 Numero 2 Marzo Aprile 2009
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e-support progetto europeo e-support Il progetto europeo E-Support nasce nel novembre 2006 su iniziativa di un consorzio di 22 realtà europee che operano, a diverso titolo, nel settore della manutenzione, ovvero: centri di ricerca, associazioni di imprese e piccole e medie aziende. E-Support è un progetto finanziato dall’Unione Europea all’interno del sesto programma quadro, con durata novembre 2006 - novembre 2009 e che si pone come obiettivo principale quello di sviluppare uno strumento informatico affidabile in grado di aumentare la competitività delle piccole e medie imprese europee che operano nel settore della manutenzione, oltre a riempire i gap esistenti negli attuali sistemi di gestione della manutenzione. Il miglioramento della qualità del lavoro, l’ottimizzazione dei tempi di viaggio e la disponibilità delle parti di ricambio possono essere fattori essenziali di implementazione della produttività in una percentuale pari al 20, 30% nel caso in cui ingegneri e tecnici che operano sul campo siano dotati di strumenti affidabili e di facile accesso. Gli attuali sistemi in-situ che vengono utilizzati non sono sufficienti in termini di gestione e recupero di dati, e non possono essere utilizzati in modo agevole nel momento in cui i tecnici o gli ingegneri si trovano ad operare direttamente sul campo. E-SUPPORT si propone di fornire al tecnico un sistema affidabile, flessibile, pratico e facile da utilizzare, attraverso strumenti quali il telefonino o computer portatili con collegamento ad internet per il trattamento accurato di dati tecnici (impianti e figure delle strutture e dei macchinari, descrizioni tecniche ecc…). Il software che i partners del consorzio hanno implementato, si basa sulle seguenti caratteristiche fondamentali: -- è un sistema adatto alle esigenze delle piccole e medie imprese, che include la gestione dei dati tecnici, un sistema e-learning e strumenti organizzativi, quali piani di manutenzione, scorte di magazzino e disponibilità delle parti di ricambio; -- è un sistema a basso costo, facile da utilizzare e da manutenere; -- può essere facilmente configurabile dall’azienda; -- è un sistema multi-agente composto da agenti intelligenti, in grado di interagire fra di loro; -- lo strumento inoltre garantisce la mobilità attraverso accessi wireless del tipo PDA oppure smart phones. I Partners coinvolti nel Progetto Il consorzio del progetto europeo E-Support è composto da SMEs (piccole e medie imprese), RTDs (centri di ricerca e sviluppo tecnologico) e da IAGs (associazioni industriali che operano nel settore della manutenzione) che provengono da 10 diversi paesi europei. RTDs
-- CRIC - Centre de Recerca i Investigacio de Catalunya, S.A., Spain
-- DAPP - D’Appolonia S.p.A., Italy -- MFKK - Invention and Research Center Co. Ltd, Hungary -- MIIS - Malta Innovation for Industrial SMES, Malta IAGs
-- AGIR - Asociatia Generala a Inginerilor din Romania, Romania
-- CNIM - Comitato Nazionale Italiano per la Manutenzione, Italy
-- DDV - Center of Asset Maintenance Management, Denmark
-- PIMEC - Micro, Petita i Mitjana Empresa de Catalunya, Spain
SMEs -- ACENO - Aceno Mobile Services Limited, Ireland -- AIRAT - Spain -- BASS - BASS, s.r.o., Slovakia -- CNP - Combustibili Nuova Prenestina Srl, Italy -- ESDL - Electronic Systems Design Ltd, Malta -- GAMO - GAMO a.s., Slovakia -- HRH - HRH Holding A/S, Denmark -- INTRO - INTRO Bilgi ve Telekomunikasyon Sistemleri, Turkey -- IPIU - I+ s.r.l., Italy -- MERU - Merusa Mantenimiento y Servicios S.A, Spain -- SIMP - SIMPPLE SL, Spain -- TEKE - Tekever, s.a., Portugal -- ZANZI - Zanziservizi S.p.A., Italy
-- SLCP - Slovenské Centrum Produktivity, Slovakia
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ricerca Eleonora Ciani Sapienza Università di Roma
Giampiero Mercuri CNIM
Il Sistema Industriale “Ospedale”: Valutazioni Critiche sulla Progettazione e la Gestione / The Industrial “Hospital” System: Critical Evaluations on Planning and Management
Italian health expenditures are on the rise due to technological evolution, growing demand and management that is not always designed to recuperate the efficiency of hospital systems. The atypical nature of the market (public financing and fixed rates) requires strategies based on cost advantages and differentiation. The complexity and multidisciplinary nature of hospitals can be dealt with through a process-by-process approach, based on a systemic vision, with the purpose of increasing the effectiveness of the system (quality) through improvement of efficiency (control of resources and processes). Analyses of input show the critical aspects of the system: aging structures, maintenance, specific requirements, equipment and software and the human factor. Process analysis identifies and permits reduction of activities along the patient’s itinerary and therefore reduction in the probability of error and damage to the patient. The classification of output permits reorganisation of the hospital layout into functional areas, obtaining a more efficient flow. Finally, application of Project Management to planning and re-planning of the hospital permits rationalisation of resources and differentiation of the services offered. The Quality System, based on the process-by-process approach, is an organisational-management instrument capable of preventing the development of critical defects, ensuring conformity with requirements and increasing customer satisfaction. Certification of the Quality System is the verification of conformity of the structure, organisation and procedures, in accordance with established quality norms. It is voluntary in nature and involves a certifying organism, namely a third-party organisation, which offers an objective evaluation on the capability of the management system to implement the cycle of continuous improvement.
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La spesa sanitaria in Italia rappresenta il 24% di quella sociale che incide sul PIL in una percentuale pari al 6,8. La sua dinamica nel periodo 1996-2005 mostra una crescita della spesa in euro correnti del 6,9% annuo, a fronte di un tasso di crescita del PIL inferiore della metà. I dati relativi all’assistenza ospedaliera evidenziano inefficienze strutturali e incapacità gestionali di razionalizzazione dell’organizzazione e dell’acquisizione delle risorse. Nonostante l’aumento del finanziamento sanitario, continuano a verificarsi disavanzi, a causa dell’evoluzione scientifica e tecnologica della medicina, della crescente richiesta di servizi, e dell’attuazione limitata delle modalità gestionali. Accanto alle misure di ri-adeguamento delle disponibilità finanziarie sono allora necessarie azioni gestionali che
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vincolino le nuove risorse messe a disposizione dallo Stato agli obiettivi di miglioramento del servizio sanitario e di recupero della sua efficienza. Complessità e Multidisciplinarità Le singolarità dell’industria ospedale sono di diversa natura. La prestazione sanitaria è il risultato di più interventi specialistici (si pensi agli interventi di un’équipe chirurgica) in cui la comunicazione interpersonale e la collaborazione rappresentano fattori imprescindibili per il buon esito degli interventi e per la riduzione dei rischi. Un servizio di qualità dipende anche dall’uso appropriato e idoneo delle apparecchiature. L’ospedale opera in un mercato atipico, caratterizzato da un sistema di pagamento indiretto effettuato dalla Regione o dalla ASL e
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ricerca Tabella 1. Spesa sociale in Italia e UE-15: andamento per alcune principali aree di intervento (% PIL) 2005
2020
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ITALIA
UE-15
ITALIA
UE-15
ITALIA
UE-15
ITALIA
UE-15
Sanità
6,7
6,5
6,9
6,7
7,2
7,1
8,6
8,1
Long Term Care
1,6
0,9
1,6
0,9
1,9
1,0
2,8
1,5
Pensioni
14
10,5
14,1
10,4
14,2
10,8
13,9
12,9
Disoccupazione
0,4
0,9
0,4
0,8
0,3
0,7
0,3
0,7
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(1)
2010
incluse Long Term Care. Fonti: MEF-RGS (Rapporto 9/2007); European Commission (2007). Le proiezioni si riferiscono al cosiddetto scenario di base.
con un finanziamento a prestazione basato su tariffe predeterminate e amministrate a livello regionale. Per raggiungere gli obiettivi di miglioramento della qualità dei servizi offerti e di riduzione dei costi non è quindi possibile attuare una strategia basata su vantaggi di prezzo, ma è necessario realizzare vantaggi di costo e/o di differenziazione, attraverso la gestione della progettazione e del sistema produttivo ospedaliero. Parallelo Industria-Ospedale Il primo passo consiste nell’adottare una visione sistemistica dell’ospedale, scomponendo il processo produttivo in elementi e analizzando le loro caratteristiche e favorendo l’approccio per processi. Fanno parte della catena del processo produttivo ospedaliero gli input (la struttura, gli impianti e le risorse umane), i processi (le attività che realizzano il servizio) e gli output (le prestazioni sanitarie). L’outcome del processo è l’esito della prestazione in termini di salute del paziente. Gli Input del Processo Produttivo Ospedaliero Le strutture sanitarie sono caratterizzate da un’elevata vetustà, che rappresenta la prima criticità della catena del processo produttivo. Dal censimento della regione Lombardia risulta che il 35% delle strutture risale a prima del 1900, solo l’8% è in fase di ristrutturazione, mentre il 31% presenta uno stato di conservazione scadente. Questi dati acquistano maggiore rilievo se si pensa che la Lombardia è la Regione più industrializzata del nostro Paese. Le barriere architettoniche rappresentano la maggiore criticità delle strutture, essendo costruite in un’epoca in cui i criteri di visitabilità, adattabilità e accessibilità non costituivano ancora requisiti di legge.
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Gli impianti di servizio possono essere classificati secondo i criteri industriali, ovvero l’utenza servita, il flusso del servizio o la funzione svolta. Lo scopo è di individuare le criticità legate alle caratteristiche salienti dell’ambiente ospedale. Un esempio è l’impianto di climatizzazione, per il quale la criticità è costituita dalla varietà di persone all’interno della struttura - il personale, i degenti (con mobilità ridotta, immunodepressione e patologie varie) e i visitatori (potenziale veicolo di malattie infettive). Il controllo dei parametri ambientali diviene elemento fondamentale per la qualità del servizio sanitario. La classificazione per funzione favorisce il rispetto di criteri specifici, quali la continuità di esercizio, l’asetticità dell’ambiente e la riduzione dell’impatto ambientale. Il fermo dei monta lettighe, ad esempio, può divenire estremamente rischioso se al suo interno vi è un paziente in condizioni critiche. I rifiuti speciali ospedalieri richiedono invece trattamento e smaltimento controllati. Gli impianti con elevata attività potenziale rispetto alla combustione (gas medicali) devono rispettare prescrizioni specifiche (distanze minime tra gli impianti, aree per lo stoccaggio dei gas…). Infine, lo stato dei degenti condiziona anche la gestione delle emergenze, in quanto rallenta gli interventi di evacuazione. Gli impianti produttivi ospedalieri sono le apparecchiature biomedicali. Le classificazioni industriali sono molteplici e alcune di esse sono estremamente significative se applicate all’ospedale. Possono essere classificate in base al capitale investito, alla continuità del processo produttivo o al tipo di processo. L’affidabilità della strumentazione dipende dal software, infatti un suo malfunzionamento e/o un utilizzo non corretto possono causare danni al paziente. La loro gestione diviene elemento fon-
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Figura 1. Vetustà delle strutture sanitarie in Lombardia (Fonte: dati Regione Lombardia anno 2002)
damentale per garantire la qualità delle prestazioni sanitarie. L’utilizzo di componenti informatici è condizionato dal rispetto di specifiche condizioni all’interno della zona paziente individuata in verticale dalla quota di 2,5 m dal pavimento e, in orizzontale, da una distanza di 1,5 m dal paziente. I Processi Attuare un approccio per processi vuol dire porre al centro dell’attenzione il cliente del processo, con lo scopo di garantire l’efficacia del sistema attraverso il miglioramento dell’efficienza (razionalizzazione delle risorse e ottimizzazione del processo). I processi possono essere classificati in base alla tipologia in processi operativi (diagnostico-terapeutici), processi di supporto (gestione delle risorse umane, degli impianti etc.), processi direzionali (in grado di influenzare tutti i vari processi) e processi di finanziamento (volti al reperimento delle risorse finanziarie). In base al flusso della produzione si riconosce inoltre, all’interno dell’ospedale, un processo intermittente, realizzato attraverso centri di lavoro in cui personale omogeneo svolge attività simili con l’ausilio di risorse tecnologiche specifiche. Infine, trattandosi dell’erogazione di un servizio, la produzione ospedaliera segue la logica del make-to-order, ovvero la prestazione sanitaria è erogata quando il cliente ne fa richiesta. Il percorso del paziente è la somma di tutti i processi necessari alla fruizione del servizio sanitario, ognuno dei quali è composto da differenti attività. Scomporre i vari processi ha lo scopo di individuare le attività costituenti, di analizzarne la necessità per la realizzazione della pre-
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stazione e, in caso negativo, la relativa eliminazione. Si riduce così il percorso del paziente, diminuendo, oltre al numero di attività, la probabilità di insorgenza di errore e di danno al paziente. Gli Output del Processo Produttivo Ospedaliero La classificazione degli output del processo, le prestazioni sanitarie, si basa sulle condizioni vitali del paziente e permette di individuare vari gruppi di prestazioni sanitarie per i quali organizzare differenti zone ospedaliere (logica di group technology). Risultano allora definite le aree funzionali di emergenza (DEA), il blocco operatorio, le degenze speciali, le degenze normali e gli ambulatori. Il layout dell’ospedale non è più un layout di processo, ma ogni area funzionale risulta dotata delle risorse tecnologiche necessarie a erogare i servizi di pertinenza. Ciò comporta l’aggiunta di alcune macchine, ma questa ri-organizzazione consente di ottenere un flusso più efficiente. Criteri di Progettazione Essenziale ai fini della differenziazione dei servizi è la fase di progettazione dell’ospedale. Le principali scelte progettuali riguardano la progettazione ex-novo di un impianto ospedaliero, gli ampliamenti e gli adeguamenti, le ristrutturazioni e i rinnovi, necessari per vetustà delle strutture o per obsolescenza tecnologica, ma anche per inadeguatezza rispetto ai requisiti cogenti applicabili. La fase preliminare è la scelta del prodotto in base ai dati epidemiologici e allo studio dell’ambiente esterno. Con l’indagine di mercato si effettua la segmentazione della
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ricerca domanda, che determina il target della popolazione, e il posizionamento dell’offerta, in base alle preferenze dei clienti e al comportamento della concorrenza. La dimensione dell’ospedale dipende dal bacino di utenza, e da essa il dimensionamento degli impianti di servizio: si effettuano scelte tra le alternative possibili rispetto al tipo di fornitura, della centrale e della rete di distribuzione, compresa la verifica del rispetto delle normative. Gli impianti produttivi sono vincolati al D.P.R. 14 gennaio 1997, n. 46, che elenca i requisiti minimi delle aree funzionali dell’ospedale. La scelta di dotare l’ospedale di un maggior numero di macchine è conseguente alla valutazione del rapporto costi-efficacia, che esclude le apparecchiature molto costose da un utilizzo più vasto in base alla loro funzione sanitaria. Determinata la dotazione impiantistica, fondamentale è la scelta del layout della struttura ospedaliera a partire dall’entità del flusso tra i vari work-center, con l’obiettivo di favorire la vicinanza dei reparti con forte interscambio (ad es. reparto di ortopedia e reparto di diagnostica per immagini). Alcuni vincoli fisici condizionano le possibili soluzioni, come limitazioni di spazio, regole di sicurezza del personale, prevenzione degli incendi e degli incidenti rilevanti. Il layout migliore è quello in grado di rispondere alle esigenze di ottimizzazione dei processi sanitari e contemporaneamente di rispettare i vincoli imposti. La soluzione dipende dall’equilibrio tra vari fattori, quali il buon funzionamento interno di ogni reparto, l’ottimizzazione della rete dei percorsi tra i vari reparti, l’accessibilità per la manutenzione nel rispetto dell’attività sanitaria. La scelta dell’ubicazione deve rispondere ai criteri di sicurezza sismica (le apparecchiature possono essere danneggiate da eventuali scosse), di accesso diretto alla viabilità cittadina, di preferenza per le aree a basso inquinamento acustico e di esposizione ottimale all’illuminazione naturale. Fase finale nella progettazione/ri-progettazione di un ospedale è l’analisi di redditività, che consente di valutare il rendimento economico dell’investimento. Criteri di Gestione Se la gestione della progettazione porta a vantaggi di differenziazione dell’azienda nel mercato, la riduzione dei costi richiede la gestione per processi per il controllo
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degli input (risorse umane e tecnologiche) e del processo produttivo. La gestione delle risorse umane si attua con il controllo del fattore umano tramite la gestione del rischio clinico, l’attività di formazione del personale e la sua continua valutazione di adeguatezza. La gestione del rischio clinico, affidata ad un’unità operativa specifica, si fonda sull’analisi dei processi cognitivi che conducono alle scelte dei percorsi diagnostico-terapeutici, e sull’analisi delle modalità operative dell’équipe che realizza il processo sanitario. Oltre ai risultati di carattere sanitario, consente di realizzare anche la riduzione dei costi (polizze assicurative con premi inferiori). La formazione del personale aumenta negli operatori la consapevolezza del problema del rischio clinico e favorisce l’approccio basato sull’apprendimento dall’errore. La valutazione dell’operato del personale sanitario (non ancora presente in sanità) può avvalersi dei risultati di salute raggiunti, utili anche per i percorsi di carriera. Infine, l’uso delle linee guida, dei protocolli diagnostico terapeutici e dei percorsi di cura, secondo standard raccomandati, aumentano l’appropriatezza e la qualità delle cure e sono un valido supporto decisionale per il personale sanitario e per i pazienti. Per aumentare l’aderenza alle linee guida si possono inserire raccomandazioni e standard nella cartella clinica. Nella gestione delle risorse sanitarie il servizio di manutenzione ha un ruolo centrale ed è svolto dal Servizio di Ingegneria Clinica (SIC). L’istituzione obbligatoria del SIC ha lo scopo di permettere il recupero della gestione del servizio e del know-how interno. Nell’attività di manutenzione delle apparecchiature è necessario rispettare le indicazioni fornite dal fabbricante del dispositivo, per mantenere costanti nel tempo le prestazioni, le caratteristiche di qualità e di sicurezza attestate dalla marcatura. La scelta delle diverse strategie manutentive è determinata in primo luogo dai principi di sicurezza delle persone e dell’ambiente e, a seguire, dal grado di criticità della macchina nel ciclo produttivo dell’azienda e dalla valutazione economica delle alternative possibili. Nella valutazione economica della manutenzione vanno presi in considerazione i costi diretti (ad esempio: la manodopera, i materiali e le attrezzature), i costi indiretti (la quota di spese generali, di coordinamento e pianificazione della manutenzione, di gestione dei materiali tecnici, dei servizi tecnici ausiliari) e i
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costi indotti (ad esempio la mancata utilizzazione degli impianti, la cattiva qualità, la perdita d’immagine, costi logistici, costi per manutenzione addizionale necessaria a causa di un danneggiamento secondario, etc.). L’obiettivo della gestione è la riduzione del costo totale di manutenzione. In generale, si può dire che una manutenzione a guasto ha ingenti costi diretti e indotti. La manutenzione preventiva presenta costi diretti elevati, mentre i costi indotti sono inferiori a quelli della manutenzione a guasto. La manutenzione su condizione presenta costi indiretti più alti a causa dell’utilizzo di software per la gestione delle informazioni e dei dati (il cui costo dipende dalla grandezza dell’azienda, dal software, dai servizi di consulenza e formazione aggiuntivi), e di tecnici informatici che li sappiano implementare. Il vantaggio è l’abbattimento dei costi diretti e dei costi indotti. La soluzione migliore per un’azienda ospedaliera non è di applicare una sola strategia manutentiva, ma più di una contemporaneamente in base alle esigenze specifiche. Per realizzare l’obiettivo del controllo dei processi si può utilizzare il sistema di Gestione della Qualità. Uno strumento utile è il Business Process Re-engineering, che consiste nella formalizzazione e nella standardizzazione dei processi sanitari. Attraverso il benchmarking è possibile valutare i processi, grazie al confronto tra le modalità operative di diversi soggetti. Anche i processi di Health Technology Assessment favoriscono il controllo dei processi, perché consentono di programmare la distribuzione delle apparecchiature con razionalità ed eco-
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- AA.VV., Piano Sanitario Nazionale 2006-2008, Ministero della Salute, Roma. - Cammarata V., Tecnica ospedaliera - Edilizia ed impianti, Legislazione Tecnica, Roma, 2008. - Capolongo S., Edilizia ospedaliera - Approcci metodologici e progettuali, Hoepli editore, Milano, 2006. - Ciani E., L’ospedale come sistema industriale complesso: elementi organizzativi, gestionali e progettuali, Tesi di Laurea - Facoltà di Ingegneria Meccanica, La Sapienza, Roma, Relatore: prof. Lorenzo Fedele, A.A. 2007/2008. - Fedele L., Furlanetto L., Saccardi D., Progettare e gestire la manutenzione, McGraw-Hill, Milano, 2004. - Serpelloni G., Quality Management, Pubblicazione no profit, 2002, www.giovanniserpelloni.it. - Serpelloni G., Simeoni E., Project Management - Gestire progetti in sanità e nel sociale, Pubblicazione no profit, 2008, www.giovanniserpelloni.it.
nomicità, evitando sprechi e ulteriori richieste e/o necessità. La carta dei servizi, obbligatoria per legge, consente al cittadino di esercitare il diritto di libera scelta e di formulare un giudizio di soddisfazione a partire da un riferimento. Il concetto di customer satisfaction è il fulcro del ciclo di miglioramento continuo della gestione per processi, in quanto rappresenta l’informazione di feedback proveniente dall’outcome del processo. È necessaria comunque una riflessione: il servizio sanitario è un “pacchetto di servizi”, composto da un servizio centrale - la prestazione tecnica - e da una serie di servizi periferici, quali ad esempio le condizioni di accesso, l’accoglienza, le prestazioni alberghiere. La criticità del sistema di gestione della Qualità è il rischio di implementare un ciclo di miglioramento continuo basato su un giudizio errato della prestazione sanitaria; infatti il cliente può risultare soddisfatto, ma a tale soddisfazione può non corrispondere la qualità del servizio centrale. È necessario che le indagini di valutazione della soddisfazione del cliente rendano evidente la distinzione tra i vari elementi del servizio, per evitare ambiguità nell’attribuzione del giudizio e nella dichiarazione di soddisfazione. La Certificazione del Sistema di Gestione per la Qualità Il Sistema di Gestione per la Qualità è uno strumento di carattere organizzativo/gestionale centrato sul controllo dei processi con gli scopi di prevenire le criticità, assicurare la conformità ai requisiti e aumentare la soddisfazione del cliente. Attraverso i programmi di miglioramento si vuole garantire al paziente la sicurezza di ricevere la prestazione che conduca al miglior esito possibile, con il minor rischio di danni conseguenti, il minor consumo di risorse e la maggiore soddisfazione possibile. La Certificazione del Sistema di Gestione per la Qualità consiste nella verifica della conformità dell’organizzazione a standard di riferimento (UNI EN ISO 9001, UNI EN ISO 13485, ecc); ha carattere volontario e coinvolge un organismo terzo di certificazione che effettua una valutazione oggettiva in merito alla capacità del sistema di gestione implementato di raggiungere gli obiettivi pianificati, di aumentare la soddisfazione dei clienti e di attuare il miglioramento continuo all’interno dell’organizzazione. Anno 3 Numero 2 Marzo Aprile 2009
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Francesco Catalano LPC Ingegneria
Disposizioni Integrative e Correttive del D.Lgs. 81/08 Il 9 aprile 2008 è stato emanato il Decreto legislativo n. 81, ormai conosciuto come Testo Unico della Sicurezza. Tale decreto è stato emesso in attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007 n. 123 in materia di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, quindi si può dire che il “Testo Unico” di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro è stato il secondo passo del processo di complessiva rivisitazione e ammodernamento delle regole della sicurezza iniziato con la legge 3 agosto 2007, n. 123. La legge 123 del 2007 al comma 6 dello stesso articolo 1 prevede entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore del D.Lgs. 81/08, (decreto attuativo del comma 1 della medesima legge), e quindi entro il 15 maggio 2009, che il Governo possa adottare disposizioni integrative e correttive del decreto. Per tale ragione, il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali da un lato sta procedendo alla predisposizione dei provvedimenti attuativi previsti in più articoli del D.Lgs. 81/08, che permetteranno una semplificazione degli adempimenti richiesti, anche da parte delle micro imprese, dall’altro, sta provvedendo alla redazione di disposizioni integrative e correttive che mireranno a migliorare il “testo unico” di salute e sicurezza. È lampante che l’emanazione del D.Lgs. 81/08 ha comportato una nuova sensibilità da parte dei datori di lavoro ai temi della sicurezza nei luoghi di lavoro e soprattutto ha permesso di introdurre il concetto di organizzazione del processo di prevenzione all’interno delle aziende, dando risalto ad aspetti gestionali della prevenzione della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. È altrettanto vero che su alcuni aspetti il D.Lgs. 81/08 ha evidenziato delle criticità che, grazie alla consultazione delle parti sociali e grazie ad una sinergia con soggetti pubblici e privati, saranno probabilmente superate con l’emanazione delle disposizioni integrative e correttive. Inoltre, l’importante concetto di diffusione della cultura della sicurezza e dell’approccio gestionale della stessa non potrà che trarre benefici dagli aspetti che probabilmente saranno approfonditi dalle prossime modifiche al D.Lgs. 81/08, modifiche che probabilmente riguarderanno: -- l’attivazione del sistema di governo, e più precisamente delle commissioni previste dagli articoli 5, 6 e 12 del Testo Unico (Comitato per l’indirizzo e la valutazione delle politiche attive e per il coordinamento nazionale delle attività di vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro, commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro e commissione interpelli presso il Ministero del lavoro e della previdenza sociale); -- la razionalizzazione ed il coordinamento degli interventi ispettivi su tutto il territorio nazionale allo scopo di rendere maggiormente valida la vigilanza, al fine di evitare che vi siano sovrapposizioni e duplicazioni tra i soggetti istituzionalmente a ciò deputati e di consentire a ciascuno di operare al meglio; -- la pronta e piena attivazione del Sistema Informativo Nazionale per la Prevenzione (SINP), per un’efficace organizzazione e circolazione di informazioni; -- l’ulteriore valorizzazione del ruolo della bilateralità, anche quale necessario supporto ai datori di lavoro per l’adempimento degli obblighi di sicurezza o per il miglioramento delle tutele negli ambienti di lavoro; -- la costruzione di un sistema di qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi, che tenga conto dell’esperienza o delle competenze e conoscenze in materia di salute e sicurezza sul lavoro, acquisite attraverso percorsi formativi mirati; -- il potenziamento delle misure di semplificazione degli adempimenti in materia di sicurezza, specie per le piccole e medie imprese per consentire la ricerca di misure che favoriscano la garanzia della sicurezza in azienda, in modo che essa non venga più vista come un obbligo da adempiere ma come un obiettivo della gestione dell’impresa e parte integrante di essa; -- il miglioramento dell’efficacia dell’apparato sanzionatorio, sempre nel rispetto dei principi individuati dalla legge n. 123/2007, con l’obiettivo di assicurare una migliore corrispondenza tra infrazioni e sanzioni; -- la conferma dell’attribuzione di un ruolo fondamentale per la formazione, intesa come essenziale strumento di prevenzione e tutela nonché l’attivazione strutturale di attività nelle scuole sui temi della salute e sicurezza sul lavoro, finalizzata alla sensibilizzazione e all’informazione dei giovani che sono i futuri lavoratori.
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ricerca Lorenzo Fedele Presidente Comitato Tecnico Europeo 319 “Manutenzione” / Chairman CEN TC 319 “Maintenance”
Normazione: Linee Guida per la Gestione della Soggettività dei Giudizi Professionali / Standardization: Guidelines to Manage Subjectivity of Professional Judgements
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Stato dell’Arte La norma tecnica UNI CEI EN ISO/IEC 17020:2005 “General criteria for the operation of various types of bodies performing inspection” definisce l’ispezione come l’esame di un progetto, di un prodotto, di un servizio, di un processo, di un impianto, e determinazione della loro conformità a requisiti specifici o, sulla base di “un giudizio professionale”, a requisiti di carattere generale.
In base alla normativa tecnica, l’ispezione comporta l’attuazione di un processo sistematico, indipendente e documentato al fine di ottenere evidenze e valutarle con obiettività. L’ispezione di un’entità, dunque, in base alla normativa tecnica implica la ricerca di evidenze e la formulazione di giudizi professionali, ovvero valutazioni obiettive e ispirate a criteri di professionalità. La ricerca di evidenze oggettive comporta, in generale, l’esecuzione di misurazioni, rilievi, interviste, …. La formulazione di un giudizio professionale comporta, altresì, l’attuazione di un processo cognitivo complesso (analisi, sintesi) e di formalizzazione, riferibile a diverse aree tecnico-culturali, principalmente l’ingegneria dei sistemi, la psicologia della comunicazione, la psichiatria (non si tiene in conto, in questa sede, la considerazione pure ineludibile - degli aspetti etici e deontologici che si presuppone soddisfatti). Un giudizio professionale, infatti, per sua natura deve rispettare almeno le seguenti caratteristiche fondamentali: -- deve essere dichiaratamente qualitativo, ovvero quantitativo (e, in questo secondo caso, espresso rispetto
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State of the Art The UNI CEI EN ISO/IEC 17020:2005 technical standard, “General criteria for the operation of various types of bodies performing inspections” defines the term inspection as the examination of a project, product, service, process or plant and the determination of their conformity with specific requirements or, on the basis of a “professional evaluation”, with requirements of a general nature. On the basis of the technical norm, Inspections involve the implementation of a systematic, independent and documented process, in order to obtain evidence and evaluate findings objectively. Inspection by a body, therefore, on the basis of the technical norm, implies research for evidence and the formulation of professional judgements, or objective evaluations, inspired by professional criteria. The research for objective evidence generally involves the performance of measurements, readings, interviews, etc.... The formulation of a professional judgement also involves the implementation of a complex cognitive process of analysis, synthesis and formalisation, which refers to various technical and cultural areas: primarily, systems engineering, communications psychology and psychiatry (the consideration - albeit unavoidable - of ethical and deontological aspects, which are presumed to be satisfied, are not taken into account at this stage). Due to its very nature, a professional judgement, in fact, must respect at least the following fundamental characteristics: -- it must be openly qualitative or quantitative (in the latter case, it must be expressed according to a specifically
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ricerca ad una scala linguistica o numerica specificamente definita): in questa sede ci si riferisce in particolare ai giudizi quantitativi richiesti espressamente in diversi campi di attività, e di certificazione come si dice più avanti; -- deve essere oggettivo, nel senso di giudizio basato su dati di fatto; -- deve essere sistematico, ovvero - a parità di condizioni - il giudizio professionale deve essere identicamente espresso da altri, a meno di inevitabili errori marginali; -- deve essere omogeneo, ovvero valutazioni di entità diverse ma correlabili devono potere essere raffrontate. Naturalmente, un giudizio professionale non può che essere un’espressione umana e, quindi, non potrà mai essere perfettamente oggettivo, dovendo esso necessariamente risentire di un certo grado di soggettività. Tale soggettività, però, non può essere fonte di arbitrarietà: il professionista, infatti, in questo caso deve dichiarare che il suo è un giudizio professionale, ma non quantitativo, bensì qualitativo e, quindi, allo stato dei fatti e delle conoscenze, non definitivo. Spetta al professionista decidere se la sua è una valutazione qualitativa, ovvero quantitativa e, in questo secondo caso, esprimere il giudizio professionale con riferimento ad una precisa metodologia che ne costituisce il presupposto. Situazioni di valutazione professionale ricorrono in diversi ambiti disciplinari, tecnici e di vita: -- nel campo della sicurezza, ad esempio, l’esecuzione dell’analisi dei rischi prevista dalla legislazione vigente presuppone una capacità di valutazione professionale quantitativa particolarmente delicata; -- nel campo della manutenzione, ovvero dell’esecuzione di ispezioni di entità tecniche diverse (macchine, apparecchiature, edifici, infrastrutture, ...), ai fini della prevenzione dei guasti e della definizione dei necessari interventi tecnici; -- in campo medico, quando si formalizza una diagnosi e la relativa terapia; -- in campo giuridico, quando si documentano delle consulenze tecniche di ufficio ai fini dell’accertamento tecnico di circostanze giuridicamente rilevanti;
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defined numerical or linguistic scale): in this connection, we refer in particular to quantitative judgements required expressly in various fields of activity, and certification as specified below; -- it must be objective, in the sense that the judgement is based on factual data; -- it must be systematic - namely, under equal conditions - the professional judgement must be expressed in an identical manner by others, with the exception of inevitable marginal discrepancies; -- it must be homogeneous, namely, evaluations by different, correlated bodies must be comparable. Of course, a professional judgement can only be a human expression; therefore it can never be perfectly objective, since it must necessarily be affected by a certain degree of subjectivity. This subjectivity, however, must not be a source of arbitrary judgement: a professional, in fact, must declare in this case that his judgement is professional, is not quantitative, but qualitative and, therefore, given the status of facts and knowledge, is not definitive. It is the responsibility of the professional to decide whether his evaluation is qualitative or quantitative and, in the latter case, he must express his professional judgement with reference to a specific methodology, upon which it is based. Situations requiring professional evaluation recur in various ambits of the sciences, technical situations and life: -- in the field of security, for example, the performance of risk analyses envisioned by legislation in force assumes the ability to make particularly delicate quantitative professional evaluations; -- in the field of maintenance, namely in the performance of inspections of various technical entities (machines, equipment, buildings, infrastructures, etc.) in order to prevent breakdowns and define the need for technical intervention; -- in the medical field, when a diagnosis and the relative therapy are formalised; -- in the juridical field, when official technical consultancy is documented for the purpose of ascertaining juridically pertinent technical circumstances;
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ricerca -- in generale ogni qualvolta ricorre l’esigenza di certificare fatti e circostanze in un determinato ambito.
-- in general, whenever the need arises to certify facts and circumstances within a particular ambit.
Malgrado l’evidente rilevanza della tematica, essa è stata assai trascurata in letteratura tecnica e scientifica, esistendo alcuni riferimenti scientifici solo nell’ambito degli studi e delle ricerche in campo manutentivo-ispettivo [Duffuaa S.A., Raouf A., Campbell J.D., “Planning and Control of Maintenance Systems” John Wiley & Sons, 1999; R.Cigolini, A. Deshmukh, L. Fedele, S. Mc Comb: “Recent advances in maintenance and infrastructure management”, Springer, April 2009] e in campo investigativo antinfortunistico [Fedele: “Progettare e gestire la sicurezza”, Mc Graw Hill Italia, ottobre 2008]. Da questo punto di vista, merita di essere menzionato il lavoro del National Transportation Safety Board (NTSB), ovvero dell’ente statunitense che si occupa di investigare sugli incidenti e sui quasi-incidenti che si verificano nel campo dei trasporti.
Despite the evident pertinence of this subject, it has been largely neglected in technical and scientific literature, and several scientific references exist only within the ambit of studies and research in the field of maintenance and inspection [Duffuaa S.A., Raouf A., Campbell J.D., “Planning and Control of Maintenance Systems” John Wiley & Sons, 1999; R. Cigolini, A. Deshmukh, L. Fedele, S. Mc Comb: “Recent Advances in Maintenance and Infrastructure Management”, Springer, April 2009] and in the field of accident investigations [Fedele: “Designing and Managing Safety”, Mc Graw Hill Italia, October 2008]. From this point of view, it is worth mentioning the work by the National Transportation Safety Board (NTSB) - namely the U.S. body responsible for accident investigation and investigation of near-accidents, which occur in the field of transportation.
Sintesi del Programma, Risultati Attesi, Obiettivo L’obiettivo generale della ricerca che si propone è la riduzione del grado di arbitrarietà nella formulazione di giudizi professionali, in particolare in sede di certificazione in un campo tecnico-operativo qualsivoglia. Al contempo la ricerca, attraverso i documenti che si intende produrre, si propone di offrire un supporto metodologico ai professionisti operanti in diversi ambiti disciplinari e dalla cui attività può dipendere la sicurezza e la vita delle persone. Il risultato atteso dalla ricerca è una linea guida nella quale si esprimono: -- termini e definizioni di riferimento su valutazioni e giudizi professionali; -- criteri generali per la conduzione delle ispezioni e per la raccolta delle evidenze; -- criteri generali per la formalizzazione di giudizi professionali quantitativi; -- elementi per il controllo dell’incertezza statistica del giudizio professionale: -- - teorema di Bayes; -- - collegialità dei giudizi professionali; -- elementi per il controllo della soggettività del giudizio professionale: -- - logica sfumata;
Programme Synthesis, Expected Results, Objective The general objective of the research proposed is to reduce the level of arbitrariness in the formulation of professional judgements, especially relative to certifications in any technical-operational field. At the same time, the research proposes to offer a methodological support to professionals operating in various scientific ambits, upon whose activity the safety and life of persons may depend, through the documents it is intended to produce. The expected result of the research is the production of guidelines, which express: -- reference terms and definitions relative to professional evaluations and judgements; -- general criteria to conduct inspections and collect evidence; -- general criteria for the formalisation of quantitative professional judgements; -- elements for the control of statistical uncertainties in professional judgements: -- - the Bayes theorem; -- - the collegial nature of professional judgements; -- elements for the control of subjectivity in professional judgement: -- - fuzzy logic;
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ricerca -- strumenti e metodi per l’analisi qualitativa e quantitativa delle evidenze: -- - metodologie di analisi qualitativa; -- - metodologie di analisi semi-quantitativa; -- - metodologie multi-crierio; -- - metodologie quantitative; -- norme comportamentali; -- norme linguistiche e di comunicazione.
-- instruments and methods for the qualitative and quantitative analysis of evidence: -- - methods of qualitative analysis; -- - methods of semi-qualitative analysis; -- - multi-criteria methods; -- - quantitative methods; -- behavioural norms; -- linguistics and communications norms.
È bene precisare che l’obiettivo del lavoro è un obiettivo limite. Ovviamente, infatti, non si ritiene possibile annullare la soggettività dei giudizi professionali, che di essi è caratteristica inscindibile. Scopo del lavoro, altresì, è la messa a punto di strumenti che supportino il professionista nella gestione della soggettività e nel controllo di essa. La linea guida che si intende predisporre, infatti, sintetizza appunto questo risultato. Tale linea guida verrà proposta all’ente europeo di normazione tecnica (CEN) perché si avvii una procedura di inchiesta pubblica finalizza alla pubblicazione di una norma tecnica basata su tale documento. Il progetto ha uno sviluppo temporale su un orizzonte di dodici mesi, durante i quali sono previste le attività principali evidenziate nel seguente crono-programma:
It behoves us to specify that the objective of the work is an outside limit. Obviously, in fact, it is not deemed possible to cancel the subjectivity of professional judgements altogether, as it is an inherent characteristic. The purpose of the work is also to perfect instruments in support of professionals, for the management and control of subjectivity. The guidelines it is intended to prepare, in fact, will be a synthesis of this result. The guidelines will be proposed to the body responsible for drawing up European technical norms (the CEN), to favour start up of a procedure of public query, for the purpose of publishing a technical norm based on the document. The project will be developed over a period of 12 months, during which the main activities indicated in the following schedule are foreseen:
Tabella 1. Crono-programma dell’attività
Table 1. Scheduling of the activities mese
attività
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activities
1. Indagine sullo stato dell’arte e sintesi dei diversi approcci culturali
1. Investigation on the state of the art and synthesis of the various cultural approaches
2. Messa a punto dei criteri generali
2. Drawing up general criteria
3. Approfondimenti statistici, logico-matematici e psicologico-comportamentali
3. More detailed statistical, logicalmathematic and psychologicalbehavioural investigation
4. Rassegna delle metodologie di analisi delle evidenze
4. Collection of methods for the analysis of evidence
5. Messa a punto delle norme linguistiche e di comunicazione
5. Drawing up linguistic and communications norms
6. Stesura delle linea guida
6. Completion of the guidelines
7. Riesame e validazione dei contenuti della linea guida
7. Re-examination and validation of the contents of the guidelines
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ricerca Di seguito una breve illustrazione delle singole fasi progettuali: 1. Indagine sullo stato dell’arte e sintesi dei diversi approcci culturali: carattere essenziale del progetto è la visione multidisciplinare; in questa fase si intende ricercare, attraverso l’approfondimento dello stato dell’arte, la sintesi delle diverse visioni e delle terminologie utilizzate nelle singole discipline coinvolte.
The individual phases of the project are illustrated briefly below: 1. Investigation on the state of the art and synthesis of the various cultural approaches: The multidisciplinary vision of the project is one of its essential traits. In this phase, it is intended to seek a synthesis of the various visions and terminologies utilised in the individual sciences involved, through in-depth investigation on the state of the art.
2. Messa a punto dei criteri generali: si individuano ed esplicitano alcuni criteri generali fondamentali nella formazione dei giudizi professionali.
2. Drawing up general criteria: Several fundamental general criteria in forming professional judgements will be identified and explained.
3. Approfondimenti statistici, logico-matematici e psicologico-comportamentali: in questa fase vengono approfonditi alcuni specifici contenuti tecnici in diversi ambiti disciplinari. Tali aspetti costituiscono presupposto metodologico e strumento per la formazione dei giudizi professionali quantitativi.
3. More detailed statistical, logical-mathematic and psychological-behavioural investigation: in this phase, several types of specific technical content in various scientific ambits will be delved into in greater detail. These aspects constitute the methodological basis and are the instruments used in drawing up quantitative professional judgements.
4. Rassegna delle metodologie di analisi delle evidenze: le metodologie di analisi sistemistica costituiscono uno strumento indispensabile per l’analisi qualitativa delle entità oggetto di ispezione, onde approfondirne preliminarmente la conoscenza, e per la sintesi dei successivi giudizi quantitativi.
4. Collection of methods for the analysis of evidence: the methodologies for systems analysis constitute and indispensable instrument for qualitative analysis of entities subject to inspection - in order to consent the preliminary development of specific knowledge more thoroughly - and for the synthesis of successive quantitative judgements.
5. Messa a punto delle norme linguistiche e di comunicazione: i giudizi professionali quantitativi debbono essere espressi in forme adeguate e prive di ambiguità, le cui caratteristiche si analizzano in questa fase del progetto.
5. Drawing up linguistic and communications norms: quantitative professional judgements must be expressed in an appropriate manner, without ambiguousness; the characteristics of these judgements are analysed during this phase of the project.
6. Stesura della linea guida: la linea guida verrà composta durante lo sviluppo della ricerca secondo i contenuti sopra specificati.
6. Completion of the guidelines: the guidelines will be drawn up during development of the research, according to the contents specified above.
7. Riesame e validazione dei contenuti della linea guida: i risultati della ricerca verranno vagliati attraverso brevi test di campo. La validazione di tale progetto, d’altra parte, non può non avvenire successivamente e attraverso l’analisi dei feedback da parte di coloro che utilizzeranno la linea guida inducendo, eventualmente, la revisione di edizioni successive.
7. Re-examination and validation of the contents of the guidelines: the results of the research will be evaluated through a brief test in the field. The validation of this project, moreover, can only take place successively and through the analysis of feedback from the persons who utilise the guidelines, who may propose revision of successive editions.
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“Qualità e Manutenzione in Sanità” / “Quality and Maintenance in the Healthcare Sector” Lo standard ISO 9001:2008 è “Conforme” alla Definizione dei Requisiti di Qualità in Sanità? / Is the ISO 9001:2008 Standard in Conformity with the Definition of the Requirements for Quality in Health Services? Francesco Paolo Branca, Presidente CNIM, Sapienza Università di Roma / CNIM President, “Sapienza” University of Rome Franco Marinozzi, Professore Ordinario di Strumentazione Biomedica / Full Professor on Biomedical Instrumentation - Fabiano Bini, Esperto CNIM / CNIM Expert
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Il concetto di qualità (dal latino qualitatem da qualis, cioè quale una cosa è), oramai consolidato nel settore tecnico scientifico, deriva dalla necessità di distinguere in qualche misura, la bontà di un “prodotto” omogeneo con altri… appunto definibili nel confronto “di qualità inferiore”. La qualità pertanto si può definire come il rapporto fra le prestazioni offerte ed i bisogni e le aspettative del cliente. Aristotele è stato il primo filosofo ad individuare il concetto di qualità, e ad inserirlo in un discorso compiuto e sistematico che riporta continuamente all’essenza irriducibile, ossia l’individuo con la sua identità. Infatti, storicamente la prima rappresentazione di un sistema organizzato sulla base della qualità è stato il villaggio. L’espressione latina “Caveat emptor” (stia in guardia il compratore)” ha rappresentato la “linea guida” che ha teorizzato la massima attenzione del cliente nell’acquisto. Come primi familiari esempi della verifica della qualità si possono citare azioni che giornalmente si compiono come ad esempio utilizzare il senso dell’olfatto per giudicare della freschezza di prodotti alimentari, in generale, e similmente altre azioni. Era quindi il cliente il controllore cardine della qualità del prodotto che, se ritenuto scadente, non sarebbe stato acquistato. In tal modo il venditore/produttore, per mantenere il proprio margine di guadagno sarebbe stato costretto ad incrementare la qualità. Per l’artigiano lo status sociale ed il benessere dipendevano dalla sua reputazione di competenza ed onestà. Inoltre, si riconosce come il perseguimento di standard qualitativi abbia
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The concept of quality (from the Latin qualitatem, from qualis, namely, “the way a thing is”), which is now consolidated in the technical and scientific sector, is derived from the need to establish, to some extent, a measurement of the goodness of a “product” - homogeneous with other products - that can be defined in comparison as being “of inferior quality”. Quality can therefore be defined as the relationship between the performance offered and the needs and expectations of the customer. Aristotle was the first philosopher to identify the concept of quality and to include it in a complete and systematic discussion, which brings us continually back to the irremissible essence, namely, the individual with his identity. Historically, in fact, the first representation of a system organised on the basis of quality was the village. The Latin expression “Caveat emptor” (let the buyer beware) was the “guideline” that theorised the utmost attention of the customer in making a purchase. As the first familiar examples of the verification of quality, daily actions can be cited, such as using the sense of smell to judge the freshness of food products, in general, and other similar actions. So the customer was the most important controller of the quality of a product, which would not have been purchased if the quality were deemed poor. Thus, the seller/producer would have been obliged to increase quality in order to maintain his margin of earnings. The social status and prosperity of artisans depended on their reputation of competence and honesty. Additionally, it is recognised that pursuing stan-
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rubrica avuto un considerevole ruolo nel successo delle grandi dominazioni. Un primo sorprendente esempio è costituito da un bassorilievo presente in una tomba a Tebe e risalente al 2000 a.c. che raffigura un uomo che effettua misure di perpendicolarità (Rispondenza a requisiti). Inoltre, nel Codice di Hammurabi del 1850 a.c. si introduce il concetto in base al quale vengono individuate “norme” atte a stabilire le responsabilità del costruttore e quindi la pena da comminare, a fronte degli eventuali danni causati. Per quanto attiene ai primi esempi documentati di identificazione e rintracciabilità è utile riferire il ritrovamento di suppellettili, risalenti al 1339 a.c., con i simboli del produttore nella tomba di Tutankhamen. Se si pensa all’Impero Romano, gli elementi della qualità come la standardizzazione, l’organizzazione ed il controllo erano già considerati allora criteri acquisiti. Fu in particolare intrapresa la standardizzazione delle misurazioni (piedi romani) che consentì di rendere confrontabili misure effettuate in tutto l’Impero. Ciò in particolare ha permesso di attuare la “riproducibilità” e la “ripetibilità” di processi produttivi quali ad esempio la produzione di archi a volta. È stato necessario attendere comunque i primi del ‘900 per iniziare a considerare la qualità in un contesto scientifico. Al termine della II Guerra Mondiale, le industrie giapponesi erano state in ampia misura distrutte; nell’ambito dei piani di aiuto alla ricostruzione vennero inviati in Giappone, dagli Stati Uniti, Edward Deming e Joseph Juran. Il primo, esperto di statistica ed il secondo, Juran, esperto di organizzazione, entrambi portatori di teorie innovative difficilmente applicabili in patria ed osteggiate, dove un mercato molto rigido e legato alla produzione di massa lasciava poco spazio alla sperimentazione. In Giappone, al contrario, trovarono terreno fertile per applicare le loro teorie e gli insegnamenti di Feigenbaum (analista americano che per primo ha espresso il concetto di “qualità a livello aziendale”). Nelle Università giapponesi la qualità diviene oggetto di studio e di ricerca. Il più noto tra tutti i ricercatori è stato il prof. Kaoru Ishikawa dal quale prende il nome il diagramma causa-effetto il cui contributo fondamentale è rivolto all’individuazione dei problemi della qualità a partire dallo studio delle cause più probabili e non dall’analisi degli effetti. Nella stessa linea si situa l’analisi del prof. Vilfredo Pareto (economista e sociologo italiano) secondo cui l’80 percento degli effetti è attribuibile
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dards of quality played an important role in the success of great dominations. A first surprising example of this is a base relief in a tomb in Thebes, dating from 2000 B.C., which depicts a man measuring perpendicularity (Correspondence to requirements). Additionally, in the Code of Hammurabi, which dates from 1850 B.C., the concept was introduced on the basis of which “norms” were identified, which were suitable to establish the responsibilities of the builder and therefore the punishment to inflict in the event damages were caused. Concerning the first documented examples of identification and traceability, we can refer to the findings of furniture dating from 1339 B.C., which bore the symbol of the producer, in the tomb of Tutankhamen. If we consider the Roman Empire, the elements of quality such as standardisation, organisation and inspection were already considered acquired criteria at the time. In particular, the standardisation of measurements (Roman feet) was undertaken, which permitted the comparison of measurements made throughout the Empire. This permitted implementation of “replication” and “reproduction” of productive processes, such as the production of vaulted arches. But we had to wait until the initial years of the Twentieth Century to begin considering quality in a scientific context. At the end of the II World War, Japanese industries had been largely destroyed; within the ambit of plans for aid during the period of reconstruction, Edward Deming and Joseph Juran were sent to Japan from the United States. The former was an expert in statistics and the latter, Juran, was an expert in organisation. Both brought innovative theories that were difficult to apply and were opposed in the United States, where an extremely rigid market tied to mass production left little space for experimentation. In Japan, on the contrary, fertile terrain was found to apply their theories and the teachings of Feigenbaum (an American analyst who was the first to express the concept of “quality on the company level”). Quality became a subject of study and research in Japanese universities. The most renowned researcher was Prof. Kaoru Ishikawa, who gave the cause and effect diagram its name; his fundamental contribution is addressed to the identification of quality problems, starting from the study of the most probable causes and not from the analysis of the effects. The analysis of Prof. Vilfredo Pareto (Italian economist and sociologist) is situated along the same lines; ac-
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rubrica al 20 percento delle cause. Questa osservazione è pertanto fondamentale per indirizzare la scelta delle priorità nell’attuazione delle azioni correttive. Fino agli inizi anni ‘50 la qualità era fondata sull’ispezione ed il collaudo effettuato da personale dedicato (ispettori) che, una volta individuato il difetto, o scartavano il prodotto o lo mettevano in ri-lavorazione. Poi paradossalmente negli Stati Uniti, dove era nato, e successivamente nelle aziende occidentali, il perseguimento della qualità si sviluppa solamente agli inizi degli anni ‘80. Soltanto nel 1987 si assiste ad una definizione di qualità riconosciuta a livello mondiale con la pubblicazione della normativa ISO 9000. Quest’ultima, e tutte le successive edizioni, è costituita dall’elenco dei requisiti ritenuti necessari per ottenere un sistema ottimale di gestione aziendale della qualità definito come un insieme di attività coordinate per tenere sotto controllo un’organizzazione con riferimento a determinate esigenze o aspettative. Tuttavia questo complesso di procedure (noto come Sistema Gestione Qualità) pur definendo con quale modalità debbano essere organizzate e controllate le attività aziendali non entra nel merito delle scelte gestionali e delle specifiche di prodotto o servizio. In prima approssimazione si può dire che non esiste alcuna garanzia, sulla base dell’ISO 9001:2008, che le modalità di erogazione dei servizi seguite da una determinata organizzazione siano ottimali in senso assoluto. Quanto appena riferito è vero nonostante vi sia la convinzione che per una corretta gestione sia sufficiente un costante controllo del ciclo del processo mediante la standardizzazione e la formalizzazione delle procedure interne. Fra queste, quella fondamentale in quanto obbligatoria ai fini dell’ottenimento della certificazione, è il monitoraggio dei livelli di soddisfazione del cliente. Si lascia al lettore la considerazione che il perseguimento della soddisfazione ideale è possibile con risorse infinite impiegate in un tempo infinitesimo. Inoltre è altrettanto immediato intuire come per tale indicatore si possano registrare gradi di soddisfazione completamente diversi se lo strumento di valutazione è, ad esempio, un questionario distribuito allo stesso campione di clienti variando la formulazione delle domande e le opzioni delle risposte. Dalle considerazioni esposte fin’ora emerge la potenziale inadeguatezza delle procedure che possono essere adottate al fine di oggettivare il grado di soddisfazione del cliente. Tale oggettivazione ri-
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cording to his analysis, 80 percent of the effects can be attributed to 20 percent of the causes. This observation is therefore fundamental in addressing the choice of priorities in the implementation of corrective actions. Until the beginning of the Fifties, quality was based on inspection and testing, performed by especially trained personnel (inspectors) who either discarded the product or returned it to the line for re-processing, when they identified a defect. Thereafter, paradoxically, in the United States, where it had been created, and successively in western companies, the pursuit of quality developed only at the beginning of the Eighties. Only in 1987 was a recognised definition of quality drawn up on the world level, with the publication of the ISO 9000 norm. This, and all of its successive editions, consisted of a list of the requirements deemed necessary to obtain an optimum system of company management of quality, defined as a set of coordinated activities to keep an organisation under control, with reference to specific requirements or expectations. Nevertheless, albeit this complex procedure (known as the Quality Management System) defined procedures for the organisation and control of company activities, it did not go into detail on the management choices and product or service specifications. As an initial approximation, it may be said that there is no guarantee, on the basis of ISO 9001:2008, that the procedures for the distribution of services followed by a specific organisation are absolutely optimal. This is true despite the conviction that it is sufficient to maintain constant control of the processing cycle, through standardisation and formalisation of internal procedures, in order to achieve correct management. Among these controls, the most fundamental, inasmuch as it is obligatory in order to obtain certification, is the monitoring of customer satisfaction. The consideration that pursuing ideal customer satisfaction is possible with infinite resources, deployed over an infinite length of time, is left to the reader. Additionally, it can easily be imagined that this indicator may provide completely different responses on the level of satisfaction, for example, if the instrument of evaluation is a questionnaire distributed to the same sample of customers, varying the formulation of the questions and the options of the answers. From these considerations, it can be seen that the procedures adopted to determine the level of customer satisfaction may be potentially inadequate.
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rubrica sulta per di più difficoltosa poiché, per molti prodotti e servizi, i clienti non sono in grado di valutare la qualità di quanto ricevono. Ad esempio nelle strutture ospedaliere il cliente, (che in questo caso è il paziente) è in grado di esprimere un giudizio sull’accoglienza del centro di informazioni, la cortesia, la chiarezza delle spiegazioni della diagnosi del medico, ma non ha la cultura specifica per valutare l’attendibilità della diagnosi, della terapia e delle prestazioni delle apparecchiature di supporto alla diagnosi. Parafrasando l’analisi di Pareto non entra in merito al 20 percento delle cause, ma spesso subisce il 100 percento degli effetti. Come ad esempio le lunghe liste di attesa dovute alla richiesta ed esecuzione di un esame TAC, ovvero ai tempi di fermo macchina, errori presenti nei dati delle analisi cliniche che inducono al ricovero non necessario ma presunto da tali dati errati, pur lavorando in un contesto conforme al sistema gestione qualità. È auspicabile applicare le relazioni scientifiche menzionate per analizzare le cause che influenzano la qualità delle prestazioni erogate, le apparecchiature devono fornire un risultato della maggiore accuratezza possibile ovvero lo scarto tra il valore più probabile, (il valore vero è un’astrazione necessaria per poter ragionare sul problema dell’accuratezza delle misure), ed il valore rilevato dalla macchina, deve essere il più piccolo possibile e durante il ciclo di vita della macchina si deve adottare la manutenzione al fine di garantire la sicurezza, la tracciabilità, la rintracciabilità, l’affidabilità, la ripetibilità e la riproducibilità nel tempo delle grandezze e dei valori necessari alla realizzazione della qualità della diagnosi clinica. Per questi motivi si deve avere una combinazione tra due condizioni diverse, come la certificazione e l’accreditamento che, non a caso soddisfano due distinti normative, UNI EN ISO 9001:2008 ed UNI EN ISO 17025: 2005. Di fatti l’ente certificatore non può controllare la capacità dell’azienda certificata di produrre un prodotto accettabile, poiché i criteri di accettabilità sono molti e sono patrimonio dell’azienda certificata e non dell’ente certificatore. D’altro canto l’ente accreditatore dovrebbe essere in grado di svolgere le operazioni di misurazione meglio del laboratorio accreditato e, quindi, di valutare la bontà dei risultati prodotti da quest’ultimo. Le normative forniscono procedure operative, ma non possono che rimandare all’esperienza dei ricercatori per l’individuazione dei valori di
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This determination, moreover, is quite difficult, because the customers are not capable of evaluating the quality of what they receive for many products and services. In hospitals, for example, the customer (who in this case is the patient) is able to express a judgement on the welcome received at the information desk, on courtesy, the clarity of explanations of the doctor’s diagnosis, but does not possess the specific culture necessary to evaluate the reliability of the diagnosis, therapy and performance of the machinery supporting the diagnosis. Paraphrasing Pareto’s analysis, they do not go into detail on 20 percent of the causes, but often suffer 100 percent of the effects. The long waiting lists due to the high demand for the performance TAC examinations are an example of this - namely the machine down time, errors in the clinical analysis data that determine unnecessary hospitalisation, even though the work is performed in a context that is in conformity with the quality management system. It would behove us to apply the scientific reports mentioned to analyse the causes that influence the quality of services distributed; the equipment must provide as accurate a result as possible - namely, the discrepancy between the most probable value (the true value is a necessary abstraction in order to reason on the problem of accuracy in measurements) and the value detected by the machine, must be as small as possible - and during the life cycle of the machine, maintenance must be performed in order to guarantee safety, traceability, tracking, reliability, replication and reproduction, in the time, magnitudes and values necessary to achieve quality in clinical diagnosis. For these reasons, there must be a combination between two different conditions, such as certification and accreditation, which satisfy - and not by chance - two distinct norms, UNI EN ISO 9001:2008 and UNI EN ISO 17025:2005. In fact, the certifying agency cannot inspect the ability of the certified company to produce an acceptable product, because there are many different criteria of acceptance, which are the patrimony of the certified company and not the certifying agency. But then the accrediting institution should be capable of performing the operations of measurement better than the accredited laboratory and, therefore, of evaluating the quality of the results produced by them. The norms provide operational procedures, but can only refer to the experience of researchers to identify the reference
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rubrica riferimento per l’applicazione di tali procedure. In conclusione la norma ISO 9001:2008 costituisce sicuramente un adeguato inquadramento delle possibili soluzioni al problema della determinazione della qualità in sanità. Appare tuttavia evidente che, soprattutto in ambito sanitario, la norma predetta debba essere “aggiornata”, “adattata”, ed “applicata” da personale medico e tecnico con competenze ampie e sicure in ciascuno degli specifici aspetti del settore. Soprattutto nelle auspicate azioni di adattamento ed aggiornamento, dovrà costantemente essere seguito e praticato un metodo scientifico sia per la definizione di nuovi valori di riferimento che di nuovi aspetti teorici che si renda necessario tenere in considerazione. Pertanto da quanto esposto sembra permanere la difficoltà di stabilire e definire in modo più accurato il livello di qualità in Sanità in quanto il cosiddetto processo di questa singolare “industria” della Sanità ha come prodotto ultimo una grandezza non sottoponibile a misura che è la salute. Ad avviso degli Autori pertanto il problema è ancora suscettibile di importanti sviluppi.
values for the application of those procedures. In conclusion, the ISO 9001:2008 norm definitely constitutes an adequate framework of possible solutions to the problem of determining quality in health services. Nevertheless, it appears evident that, especially in the field of health, the aforementioned norm must be “updated”, “adapted” and “applied” by perfectly competent technical and medical personnel and must be reliable in every specific aspect of the sector. Especially in the hoped for procedure of adaptation and updating, a scientific method must constantly be followed and practiced, both for the definition of new reference values and for new theoretical aspects that it is necessary to take into consideration. Therefore, the difficulty in establishing and defining in an accurate manner the level of quality in health facilities appears to remain, inasmuch as the so-called process of this singular “industry” of medicine has as its final product, namely health, a magnitude that cannot be submitted to measurement. Therefore, in the opinion of the authors, the problem is still susceptible to important developments.
recensione Recent Advances in Maintenance and Infrastructure Management CNIM, insieme alla celebre casa editrice scientifica Spinger, pubblica il volume “Recent Advances in Maintenance and Infrastructure Management”, curato da Abhijit Deshmukh e Sara McComb della Texas A&M University, Roberto Cigolini del Politecnico di Milano e Lorenzo Fedele della Sapienza Università di Roma e Segretario Generale del CNIM. Il volume raccoglie un grande numero di articoli e contributi che mettono in luce lo stato dell’arte della manutenzione dei sistemi industriali e la gestione delle infrastrutture. Gli articoli selezionati sono stati scritti da esperti internazionali provenienti sia dal mondo accademico che dall’industria e sono stati presentati durante le tre precedenti edizioni delle “Conferenze Internazionali sulla Gestione della Manutenzione e sul Facility Management”, organizzate dal CNIM in collaborazione con CEN e UNI e con il supporto scientifico della Sapienza Università di Roma e del Politecnico di Milano. Gli articoli selezionati sono raccolti in quattro aree tematiche: 1. Affidabilità e manutenzione; 2. Modelli matematici per la manutenzione; 3. Gestione della manutenzione e aspetti organizzativi e 4. Facility management e contrattualistica. Il volume fornisce al lettore una panoramica sui recenti sviluppi negli strumenti e nelle tecniche utilizzate per la manutenzione di infrastrutture e sistemi complessi. Il testo è di interesse sia per i ricercatori e gli studiosi a livello accademico sia per esperti del mondo industriale.
Recent Advances in Maintenance and Infrastructure Management is a collection of papers highlighting the state of the art in maintenance of large structures and management of infrastructures. The papers selected in this book are written by international experts from academia and industry, and were presented during the past three International Conference on Maintenance Management (MM Conferences) held from 2005 to 2007 and organized by CNIM (Italian National Committee for Maintenance). The selected papers are categorized into four thematic areas: 1. reliability and maintenance; 2. mathematical modeling and metrics for maintenance; 3. maintenance management and organization, and; 4. facilities management and contracting. The papers cover topics ranging from embedded sensors for diagnostics of structures to organizational issues related to effective maintenance planning. Recent Advances in Maintenance and Infrastructure Management provides readers with a snapshot of the latest developments in the tools and techniques used to conduct maintenance of complex infrastructures and systems. The book will be of interest to researchers and practitioners in academia and industry involved in planning and deployment of maintenance operations. Additionally, this can serve as a reference text for advanced courses in operations management, and structural health monitoring.
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CNIM e UNI organizzano un nuovo corso di formazione: Manutenere o sostituire: analisi costi - benefici per il manager di manutenzione Il corso si rivolge a coloro che operano a livello gerarchicamente elevato ed hanno responsabilità strategiche e/o decisionali nelle organizzazioni. Si propone di evidenziare le criticità dei processi di outsourcing/insourcing di manutenzione e del global service e di approfondire le conoscenze per governare tali processi in modo efficace ed efficiente. Fornisce elementi per una corretta gestione della manutenzione allo scopo di garantire una pianificazione ragionata delle attività con particolare riguardo all’ottimizzazione dei costi e ai relativi benefici economici. Approfondisce inoltre la consapevolezza delle responsabilità (D.Lgs. 81/08) in relazione ai requisiti cogenti per la sicurezza durante lo svolgimento dei lavori di manutenzione. Obiettivi Il corso si pone i seguenti obiettivi: -- evidenziare i benefici economici conseguibili con una adeguata progettazione e gestione della manutenzione; -- approfondire le conoscenze sui contratti di manutenzione; -- conoscere i risparmi conseguibili e le deducibilità fiscali dei costi di manutenzione. Destinatari Il corso si rivolge a: -- dirigenti e responsabili di manutenzione -- responsabili qualità/sicurezza/ambiente -- ingegneri della manutenzione -- consulenti Programma Introduzione al corso: -- definizioni e normativa tecnica di riferimento
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news -- evoluzione del settore e del mercato -- investimento in manutenzione
Pianificare e programmare la manutenzione: criteri e benefici -- progettazione, pianificazione e programmazione delle attività di manutenzione -- politiche, strategie e tipi di manutenzione -- TPM - Total Productive Maintenance -- piani di manutenzione e gestione risorse -- sistema informativo di manutenzione Sicurezza e responsabilità -- normativa vigente e responsabilità -- misure di tutela delle responsabilità -- i costi palesi e nascosti della sicurezza e della mancata sicurezza Outsourcing (terziarizzazione della manutenzione) -- analisi tecnico-economica del ricorso all’outsourcing -- qualificazione degli outsourcer -- criticità e modalità di monitoraggio Contratti di manutenzione -- tipologie contrattuali: linee guida generali, il contratto tradizionale - il global service -- criteri generali per la stesura di un contratto di manutenzione e le clausole tipiche -- la gestione del contratto -- global service di manutenzione Contabilità per la manutenzione -- manutenzione ordinaria e straordinaria -- classificazione dei costi di manutenzione -- strategie di contabilizzazione Monitoraggio e misurazione delle prestazioni tecniche ed economiche -- budget di manutenzione -- modelli per la misura delle prestazioni -- indicatori economici, tecnici ed organizzativi
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news -- costi e benefici della manutenzione -- deducibilità fiscale dei costi di manutenzione -- risparmi conseguibili -- la qualità e la soddisfazione dei clienti Il corso si svolge a: -- Milano: 4 e 5 giugno 2009 -- Roma: 25 e 26 giugno 2009 Informazioni sulle modalità di iscrizione sono disponibili presso il sito internet del CNIM alla voce “formazione”.
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Roma: strade e scuole in uno stato pietoso
Roma 2009: Conferenza Nazionale sulle Prove non Distruttive Monitoraggio Diagnostica Si svolge dal 15 al 17 ottobre 2009 presso lo Sheraton Roma Hotel la tredicesima edizione della Conferenza Nazionale sulle Prove non Distruttive, organizzata da AIPnD, nel trentennale della fondazione dell’Associazione. Le Prove non Distruttive sono a garanzia della qualità e della sicurezza del prodotto; la loro evoluzione tecnologica riveste un ruolo strategico in diversi settori produttivi. La capacità innovativa e di adeguamento alle nuove figure professionali sarà fondamentale per il prossimo futuro: innovazione e crescita professionale saranno un imprescindibile binomio sinergico indispensabile per gli anni a venire. Per questo motivo, la Conferenza persegue l’obiettivo di fornire elementi atti al miglioramento delle competenze e della professionalità di tutta la comunità PnD, affrontando tematiche relative alla ricerca, alle tecnologie avanzate, alla strumentazione, alla normativa e alla qualificazione e certificazione del personale addetto. Il programma tecnico è quindi volto a rispondere alle attuali esigenze del settore, con memorie tecniche, workshop e incontri a tema che riguardano tutti gli aspetti delle vaste problematiche inerenti le PnD e in
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grado di stimolare sia lo sviluppo che la diffusione delle nuove tecnologie. L’esposizione biennale PnD-MD, oltre a fornire un’esaustiva panoramica di prodotti e servizi, sarà l’espressione della strumentazione più avanzata, oggi fondamentale per un incremento della competitività a livello di mercati sempre più globali. Informazioni per presentare un lavoro e per partecipare sono disponibili al sito internet: http://www.aipnd.it/roma09
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Le strade e le scuole di Roma sono in uno stato “oggettivamente pietoso”. Lo ha detto il sindaco della Capitale, Gianni Alemanno, presentando in Campidoglio il bilancio di previsione 2009, annunciando che l’amministrazione ha destinato per quest’anno circa 250 milioni di euro alla manutenzione delle strade e quasi 90 a quella delle scuole. “Abbiamo fatto uno specifico sforzo - ha spiegato Alemanno - per la manutenzione di strade e scuole. Con questo sforzo straordinario - ha sottolineato - vogliamo fare fronte allo stato oggettivamente pietoso in cui versano strade e scuole”. Alla manutenzione delle vie il Campidoglio ha destinato 59 milioni di euro per gli interventi ordinari e 192 milioni per quelli straordinari. Per le scuole, invece, l’amministrazione ha messo in campo 22,8 milioni per gli interventi ordinari e 66 per quelli straordinari.
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Esenzione fiscale per nuove imprese di disoccupati Il Governo sta preparando un nuovo pacchetto di misure anti-crisi per favorire lo start-up di nuove imprese. È lo stesso premier ad annunciare che il Governo sta pensando a incentivi per chi è colpito dalla perdita, si spera temporanea, del posto di lavoro e volesse avviare un’impresa, anche piccola. Il piano consisterebbe nel trovare delle forme di aiuto per chi volesse intraprendere una nuova attività, esentandola dalla tassazione per i primi tre anni.
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Ristrutturazioni: a breve un decreto legge Il cuore dell’intervento di rilancio dell’edilizia sarà demandato alle leggi regionali che dovranno prevedere le regole per gli ampliamenti del 20% e per i premi di cubatura del 35% a chi demolisce e ricostruisce. Gli ampliamenti saranno possibili per edifici abitativi uni-bifamiliari ma anche per palazzine di volume inferiore ai mille metri cubi. Ampliamenti e demolizioni-ricostruzioni saranno possibili anche per edifici diversi da quelli residenziali, ad esempio industriali e commerciali. Le misure più importanti sono:
Ampliamenti del 20%: -- sono previsti dalle leggi regionali che le Regioni si impegnano ad approvare entro 90 giorni (successivamente si darà il via a poteri sostitutivi con commissari ad acta); -- sono possibili per edifici residenziali uni-bifamiliari o comunque di volumetria non superiore a 1000 mc; -- l’incremento complessivo massimo è di 200 mc. Demolizioni e ricostruzioni con premi di cubatura del 35%: -- saranno disciplinate dalle leggi regionali che le Regioni si impegnano ad approvare entro 90 giorni (successivamente scattano poteri sostitutivi con commissari ad acta); -- consentiranno la ricostruzione con volumetrie incrementate del 35%; -- l’obiettivo deve essere il miglioramento della qualità architettonica, dell’efficienza energetica e dell’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili e secondo criteri di sostenibilità ambientale. Misure di semplificazione: -- previsione di un termine certo per il rilascio delle autorizzazioni, permessi o altri atti di assenso comunque denominati, di competenza delle amministrazioni e organismi statali preposti, tra l’altro, alla tutela della sicurezza (ad esempio
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news la prevenzione antincendi), del paesaggio, del demanio idrico e al sistema delle infrastrutture nazionali; -- semplificazione della valutazione ambientale strategica (VAS); -- procedure semplificate in zone sismiche in sostituzione dell’autorizzazione preventiva.
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Venture capital per aziende giovani Google, la compagnia che gestisce il più grande motore di ricerca del mondo, ha inaugurato un’unità di venture capital per trovare fondi per lo sviluppo di nuove tecnologie e per la ricerca di nuove idee legate al mondo di Internet. “Google Ventures” investirà 100 milioni di dollari nel suo primo anno di attività; i fondi solo per lo più destinati ad aziende “giovani”. Le aree di interesse saranno quelle legate a Internet, per la cura della salute, ma anche quelle della robotica e delle nanotecnologie.
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Radio 24: intervista a Mauro Moretti L'amministratore delegato di Ferrovie dello Stato in una recente intervista a Radio 24 ha ribadito l’opportunità di una partnership con Alitalia nell'interesse del Paese e, in particolare, in vista del prossimo periodo estivo. Ha sottolineato infatti che è necessario agevolare il turismo, ovvero un “turismo moderno” che possa permettere a un visitatore straniero di atterrare a Roma e di trasferirsi confortevolmente nelle spiagge della Calabria. Moretti, inoltre, si è soffermato sulle esigenze di investimento al fine di agevolare i pendolari del lavoro, in particolare nei grandi centri urbani e nelle ore di punta. Ha infine tenuto a ribadire che l’attività commerciale di Ferrovie dello Stato non gode di alcun finanziamento pubblico. Anno 3 Numero 2 Marzo Aprile 2009
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Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo. Be yourself the changing you would like to happen in the world.
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Mahatma Gandhi
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