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i nuovi canali distributivi

Del Retail

Dal food allo sport, i format rivolti al futuro

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Di certo la pandemia, più che aver modificato, ha accelerato il cambiamento nelle abitudini di vita e di acquisto delle persone. Se è vero che il negozio fisico resta un punto fermo insostituibile, per mantenere la sua attrattività rispetto all’e-commerce deve garantire, da un lato, una shopping experience non replicabile dal virtuale e, dall’altro, essere parte integrante di una strategia omnichannel. Per definire però la politica immobiliare relativa alle location, adesso più che mai, un retailer deve comprendere come cambiano le zone di vita delle persone, ovvero gli spazi in cui la gente transita, vive e lavora. Non solo. Come nell’esempio di una nota insegna di sport, diventa innovativo andare oltre al negozio. Cioè pensare che, con il proprio universo di prodotti e servizi, possa diffondere i benefici dell’attività sportiva nella vita delle persone attraverso i propri punti di contatto fisici e online e l’offerta a club, associazioni sportive e scuole. Sempre tra i format rivolti al futuro, il food è protagonista. Si parte dalla più grande ghost kitchen della Penisola che opera nel mondo del 100% delivery sulle piattaforme Glovo, Deliveroo, Just Eat e Uber Eats, portando a casa migliaia di piatti al giorno in 6 città. Si passa per la più importante catena italiana del fast casual food, presente in tutti i canali del food retail, tra ristoranti con format diversi e una forte digitalizzazione che potenzia le vendite online. Non manca la prima catena dedicata all’alimentazione sana: la sua gamma di piatti pronti e di prodotti è disponibile sia nei negozi a Milano, sia sul sito dedicato al delivery in azienda. Ancora, la catena specializzata in freschi e freschissimi, con i supermercati che ricordano il mercato coperto di una volta, ma rivisitato in chiave moderna, per un’esperienza d’acquisto più personale e immersiva. Infine, uno storico brand del caffè che ha scommesso sul retail: i suoi store, nel cuore delle più belle città del mondo, sfoggiano un design contemporaneo e elementi distintivi per ricreare la stessa, unica experience.

Gianluca Monfrecola Managing Director Banco Fresco

l’obiettivo è Proseguire la nostra imPortante strategia di crescita

Da un lato l’offerta specializzata in freschi e freschissimi, dall’altro il particolare modello di vendita sono gli elementi distintivi di Banco Fresco. I nostri supermercati ricordano il mercato coperto di una volta, ma rivisitato in chiave moderna, rendendo l’esperienza d’acquisto molto più personale e immersiva. La nostra locomotiva è il reparto Frutta e Verdura: con oltre 300 referenze, riusciamo a soddisfare i bisogni di spesa dei consumatori, garantendo il top della qualità e della freschezza con un prezzo di vendita competitivo, grazie alla nostra filiera e a un potere d’acquisto importante. Proponiamo inoltre un ricco assortimento in macelleria, pescheria, gastronomia e freschi a libero servizio. Di fatto, è il nostro format a essere di per sé coraggioso. A differenza di tutti gli altri competitor della Gdo siamo l’unico vero player del fresco in Italia. Le nostre scelte ci portano ad avere un assortimento che segue i gusti, i consumi e le esigenze dei consumatori con una rapidità e flessibilità in termini commerciali difficilmente replicabile. Un esempio è la recente introduzione negli ultimi 2 punti vendita del reparto surgelati e della panetteria interna, sempre per andare incontro alle esigenze dei consumatori. Un’altra scelta coraggiosa è garantire per ogni promozione tanti articoli a volantino in modo tale da soddisfare i bisogni alimentari a prezzi davvero convenienti e con il massimo della qualità. Ovvero, è il nostro Carrello della Convenienza. Fondamentale anche la nostra filosofia sostenibile, che prende vita in tutti i punti vendita. Da sempre abbiamo messo al primo posto l’impegno verso la salvaguardia dell’ambiente, seguendo una policy a basso impatto ambientale. Gran parte dei prodotti del reparto ortofrutta è venduto sfuso e, in generale, cerchiamo di ridurre il più possibile l’utilizzo di packaging. Anche nel processo di produzione ci distinguiamo grazie all’utilizzo di energie rinnovabili e metodi sostenibili. E non ci fermiamo all’ambiente, ma abbiamo a cuore pure il sociale. Grazie alla partnership con Banco Alimentare, che si occupa di recuperare le derrate in eccesso ridistribuendole a chi ne ha bisogno, ci impegniamo a combattere lo spreco e ad aiutare persone in difficoltà. A livello di aperture, abbiamo un piano di espansione importante che, nei prossimi 5 anni, aumenterà la nostra presenza con almeno 30 inaugurazioni nel Nord Italia. Ogni opening prevede la tipologia di punto vendita Banco Fresco con una superficie di 1.000 metri quadrati circa, che si colloca su strade ad alta frequenza con un bacino minimo di abitanti di almeno 40.000 persone. Inoltre, per essere vicini anche a chi abita nei centri cittadini, abbiamo il format Fresh, di 500 metri quadrati, che rappresenta un punto vendita di prossimità, pensato per essere di riferimento nel quartiere. Le sfide all’orizzonte sono tante, innanzitutto stiamo adeguando il format di Banco Fresco con il reparto Frutta e Verdura all’ingresso: il nostro biglietto da visita. Abbiamo anche introdotto un nuovo concept di panetteria già presente a Paullo e Crema e sarà in tutte le future aperture, così come il nuovo reparto surgelati inserito da poche settimane. Stiamo puntando molto anche sulla formazione ai nostri collaboratori, per offrire un servizio sempre migliore alla clientela. Ma ancora più importante, vogliamo proseguire la nostra strategia di crescita con l’apertura di tanti punti vendita, per far conoscere il nostro format a quante più famiglie possibili e diventare il loro punto di riferimento. •

Claudia Viganò Real Estate Development Director Decathlon

Proprio quest’anno Decathlon celebra il suo trentesimo anno di presenza in Italia, con il debutto del negozio di Baranzate, nei pressi di Milano, avvenuto nel luglio 1993. Da quel momento il cammino dell’Insegna è costellato di scelte coraggiose, a livello di offerta e di retail. In primis la fiducia nei propri marchi: Tribord e Quechua sono i primi passion brand, nati nel 1996. La loro sede è vicina ai luoghi di pratica degli sportivi, per poter approfittare di test e scambi con gli utilizzatori dei prodotti ideati e, successivamente, distribuiti: attualmente la Penisola ospita la concezione di 4 sport. Nel corso degli anni si sono aggiunti altri marchi esclusivi e oggi il fatturato generato dai passion brand incide per oltre l’80% del totale. Un’altra scelta coraggiosa è senz’altro la volontà di Decathlon di non presentarsi unicamente come un negozio di sport. Amiamo infatti pensare che l’Insegna, con il suo universo di prodotti e servizi possa essere un veicolo importante per diffondere i benefici dello sport nella vita delle persone, attraverso i propri punti di contatto fisici e online e l’offerta a club, associazioni sportive e scuole. Certo, il periodo di pandemia ha modificato le abitudini di vita e di acquisto di tutti noi, ma l’evoluzione delle modalità di scelta è indipendente da questo evento. Oggi la vera sfida di Decathlon è comprendere come cambiano le zone di vita delle persone, per poi mettere a punto una nuova politica immobiliare relativa alle location. Le decisioni che entrano in campo nella determinazione del posizionamento di un nuovo touch point non sono condizionate unicamente dal classico metodo dell’isocrona a 20/30 minuti. Quando parliamo di zone di vita, intendiamo infatti spazi in cui le persone transitano, vivono, lavorano: è indispensabile pertanto ripensare le politiche di sviluppo in funzione di questo parametro. Attualmente contiamo su 145 punti vendita con una dimensione media di circa 2.500 metri quadrati, anche se sul territorio ci confrontiamo con formati molto eterogenei: dai negozi di oltre 6.000 metri quadrati, come a Roma e Perugia, che offrono un buon comfort d’acquisto e spazi per vivere un’esperienza sportiva, ai negozi di prossimità in zone centrali tipo quelli di Bologna (500 metri quadrati) e Milano in corso Buenos Aires di 1.200 metri quadrati, fino agli store con apertura stagionale (per esempio a Jesolo di 300 metri quadrati). Di fatto il mercato dello sport italiano è molto ampio e profondo, abbiamo ancora ampi bacini di sportivi da soddisfare e zone di vita da scoprire per andare incontro alle esigenze del nostro attuale e futuro cliente. Nelle aree di prossimità forniremo una risposta omnicanale, dove poter usufruire comunque dell’intero catalogo prodotti. Non escludiamo di creare punti fisici mono tematici e, di conseguenza, le dimensioni saranno modulabili in funzione dello sport. In generale, cercheremo location flessibili: lo spazio fisico potrà infatti avere una nuova veste anche come luogo d’incontro tra cliente e vetrina per l’economia circolare, la riparazione, il riuso e il riutilizzo. In sintesi, sarà appunto questa la prossima scommessa in ambito real estate: creare nuovi spazi e nuove location per soddisfare i bisogni emergenti dalla popolazione di sportivi e futuri sportivi. •

Enrico Capoferri Founder & CEO Erbert

il Pranzo

Èla prima catena italiana dedicata all’alimentazione sana. Erbert è nata nel 2019 proprio con l’obiettivo di far mangiare bene le persone: in modo sano, facile, accessibile e, al contempo, gustoso. Oltre Impact, il primo fondo impact italiano, in qualità di lead investor e co-fondatore ha sposato subito il nostro progetto. Vogliamo aiutare le persone a diventare consapevoli, ad abbracciare uno stile vario ed equilibrato, questo grazie alla gamma di piatti pronti e di prodotti disponibili sia nei nostri negozi a Milano, sia sul nostro sito dedicato al delivery in azienda. Siamo partiti aprendo un laboratorio, con un team di chef, nutrizionisti, tecnologi alimentari e basandoci sui principali dettami dell’alimentazione riconosciuti a livello scientifico internazionale, con l’attenzione particolare a zuccheri, sali, grassi e alimenti integrali. Li abbiamo quindi tradotti in numeri tali da garantire salubrità: per esempio nei nostri prodotti la quota di zucchero aggiunto non supera mai il 15%, il sale aggiunto è meno dell’un percento e il grasso saturo è entro il 5%. Abbiamo bandito le farine raffinate favorendo l’universo integrale, non usiamo additivi e aromi artificiali e le tecniche di cottura sono a bassa temperatura. Abbiamo quindi adottato un principio di trasparenza, innanzitutto con “Le Promesse di Erbert”, ovvero i nostri principi dichiarati apertamente sulle pareti dei negozi . E poi con il bollino “Mangia bene Erbert” sulle confezioni, tutte rigorosamente plastic free e biocompostabili, dove vengono evidenziati i principali nutrienti e il numero di calorie del

Continueremo

ad aprire negozi a milano, ma già dal 2024 potremmo esportare il nostro modello in altre Città del nord italia

Come torino, bergamo e bresCia piatto: un’iniziativa che raccoglie molti riscontri positivi da parte dei clienti per l’aiuto dato a seguire il proprio regime alimentare e a comporlo in modo sano. Attualmente contiamo 4 store a Milano e, visto che l’insegna Erbert è verde, questo colore contraddistingue anche le mura dei nostri spazi in abbinamento con l’arredo in legno: nell’insieme ispirano rilassatezza, trasparenza, natura. Di fatto, siamo disponibili in tutte le moderne declinazioni dell’atto del mangiare: con il format “ready to eat”, pensato per il pasto veloce, con i servizi di delivery e con il nostro delivery dedicato alla consegna dei pranzi presso le aziende convenzionate. Ad esempio lo store di via Mazzini, nei pressi di piazza Missori, si sviluppa su 150 metri quadrati, con vasche refrigerate e circa 100 piatti pronti che vanno dagli antipasti ai dolci, oltre a

▲▼Erbert, Milano Erbert prodotti di bakery e pasticceria: qui è possibile consumare in loco oppure con il take away. Per quanto riguarda invece il delivery per i pranzi, attualmente abbiamo 60 aziende convenzionate e consegniamo oltre 400 pasti tutte le mattine: i collaboratori possono ordinare fino alle 11:30, con la consegna alle 12:30. Per i privati invece il delivery è gestito attraverso le più note piattaforme di consegna. Il nostro posizionamento prezzi è molto competitivo rispetto a bar e catene di ristorazione e siamo leggermente più cari dei supermercati, ma con una qualità di prodotti e materie prime decisamente superiore. Infine, a livello di progetti, adesso siamo nella fase di consolidamento del modello e proseguiamo con lo sviluppo a Milano: abbiamo in programma l’apertura di 3 nuovi negozi tra la seconda metà del 2023 e l’inizio del 2024. Immagino in un prossimo futuro, probabilmente già dal 2024, di esportare Erbert anche in altre città del Nord Italia come Torino, Bergamo e Brescia. •

Francesco Bosso Chief Commercial Officer illycaffè

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