2 minute read
Head of High Street Retail Colliers International Italy
Niccolò Suardi Head of High Street Retail Colliers International Italy
retailtainment, Come il Post-Pandemia sta Cambiando l’high street retail
Advertisement
Con lo scenario post-Covid possono nascere nuove sorprendenti opportunità per il retail high street. Non è solo ripresa, ma una vera e propria trasformazione del settore che, dopo le chiusure obbligate dovute alla pandemia, si consacra a simbolo di rinascita e cuore pulsante delle città, grazie al suo tessuto dinamico di punti vendita e ristorazione. Si tratta di un cambio di prospettiva per qualcuno inaspettato. È vero, lo stato di emergenza ha dato un forte impulso all’e-commerce.
Ma allo stesso tempo è emersa una necessità fondamentale per i consumatori: l’esperienza legata al negozio fisico, prerogativa che il digitale non è in grado di replicare. È errato pensare al post-pandemia come a una lotta tra virtuale e reale. In realtà, il processo che si è innescato è semmai un intreccio sempre più forte tra i due universi, online e offline. Ed è proprio l’esperienza phygital, fisica e digitale, il vero valore aggiunto, con il Metaverso che inizia a fare capolino. L’intreccio tra virtuale e reale è parallelo a un altro intreccio, quello tra retail e entertainment: il retailtainment. Un termine ancora poco diffuso in Italia - ma in realtà utilizzato da tempo in mercati maturi che tendono a sperimentare e innovare, come quello statunitense - ed è uno dei motori del nuovo scenario post-pandemico. Basti pensare al progetto del Cinema Odeon a Milano. Uno spazio di seimila metri quadrati, a due passi da corso Vittorio Emanuele e piazza Duomo, che diventa una location perfetta per regalare al
visitatore una shopping experience unica. Ma gli intrecci non si fermano qui. Oltre a quello tra virtuale e reale, tra retail e entertainment, un altro degno di nota ha subito un accelerazione dopo la pandemia: il rapporto tra landlord e tenant. Adesso si studiano assieme i concept, le soluzioni migliori e anche la definizione delle locazioni. E noi broker? Sicuramente la nostra figura di advisor è ritenuta sempre più importante. Da parte dei retailer, che hanno bisogno di un professionista in grado di entrare nel dettaglio delle location. E da parte dei landlord e degli investitori, che richiedono sempre più conoscenza delle operation, del tenant, della storia del brand e, complessivamente, della sfera retail. Infine, in tema di investimenti, emerge il fatto che gli immobili trophy fanno da traino durante le crisi. Lo dimostra l’importante tran-
«Uno dei giocato motori dello scenario post-pandemico è il retailtainment, sU grandi spazi che permettono di regalare al visitatore
Una shopping experience Unica»
▲Il progetto del Cinema Odeon, Milano ▼Il nuovo Fendi Casa in piazza della Scala, Milano
Colliers International Italy
sazione del patrimonio immobiliare di Reale Compagnia Italiana acquisito da Blackstone: cuore dell’operazione è infatti un immobile di particolare rilievo in via Montenapoleone. Ma non solo, nella capitale riscontriamo forte interesse da parte di retailer e investitori per via del Corso, così come in altre città di riferimento, ad esempio Firenze, per l’high street. Si tratta di luoghi di prestigio e mete preferenziali di un turismo in possibile ripresa. Intanto, cambia l’atteggiamento degli investitori: quando si avvicinano al prodotto high street, considerano variabili che vanno ben oltre il mattone: operation, storytelling e prospettive del brand/tenant, fattori ESG. Adesso insieme alle mura si vendono storia e performance del marchio. Con il nostro ruolo di advisor che, anche qui, diventa sempre più fondamentale. •