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Presidente Confimprese

Mario Resca Presidente Confimprese

le abitudini di aCquisto si sono rivoluzionate, anChe gli sPazi retail vanno riPensati

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Bisogna partire da una considerazione fondamentale: le abitudini di acquisto si sono rivoluzionate. L’accelerazione data dalla pandemia ha convertito in consumatori digitali anche quegli utenti prima molto conservatori, abituati esclusivamente all’acquisto nei negozi fisici. Nel 2020 in Italia si sono registrati 46 milioni di nuovi consumatori online. Da qui l’esigenza di coniugare la trasformazione digitale con la necessità di evitare forme di desertificazione commerciale, già sperimentate con gravi conseguenze in altri Paesi europei. Tuttavia, la pandemia è servita ad accelerare la costruzione di una visione per il futuro, in cui la customer experience, sia online sia offline, continuerà a essere al

«nel prossimo fUtUro, comodità e immediatezza faranno la differenza per attrarre le persone dell’acqUisto nei pUnti vendita fisici»

centro di ogni retail strategy. Di fatto con l’emergenza sanitaria i consumatori hanno imparato a rivolgersi di preferenza ai negozi di prossimità per i propri acquisti, non delegando tutto il loro potere di spesa allo shopping online. Nel prossimo futuro, comodità e immediatezza dell’acquisto faranno la differenza per attrarre le persone nei punti vendita fisici. La disponibilità degli articoli sarà fondamentale, così come la presenza di un servizio clienti rapido ed efficiente, magari dedicato ai soli servizi di ritiro o di reso. A fronte della diminuzione delle vendite in negozio in favore di quelle online, gli spazi degli store fisici saranno ripensati per attrarre il consumatore. Punti vendita di grandi superfici sono già in fase di riconversione. In alcuni casi lo spazio calcolato in eccedenza viene destinato a magazzino. In altri, la modifica è più profonda e prevede la destinazione degli spazi a centro di distribuzione per gestire gli ordini dell’online, in cui i prodotti vengono preparati per il click&collect: modalità destinata a diventare un'opzione sempre più presente tra quelle di ritiro della merce, grazie alla flessibilità che garantisce ai clienti. Solo misurando il valore dell’esperienza fisica che i consumatori vivono nel negozio, sarà possibile capire il reale

contributo che un punto vendita può dare al conto economico di un brand o di un retailer. I nostri associati arrivano da due anni di pandemia e oggi, nonostante le riaperture e una situazione che si sta normalizzando, registrano ancora una forte diminuzione di traffico nei centri città, centri commerciali e

outlet, a fronte invece di affitti che non sono diminuiti e di elevati costi di gestione degli esercizi commerciali. Con la ripartenza delle attività al 100% dei costi, ma a fronte del 70% dei ricavi e di margini ancora più compressi dal rialzo di materie prime, trasporti, energia e inflazione e con pochi sostegni da parte di Governo e istituti di credito, lo scenario è ancora difficile. Siamo di fronte a una situazione di criticità del retail, che dopo la fiammata dell’ultimo trimestre 2021, fatica a risollevarsi. Ad acuire il quadro non facile, le inevitabili conseguenze molto negative sulla nostra economia della guerra in Ucraina. •

▲Un negozio Camomilla Italia ►Un Mondadori Store ►Una profumeria Equivalenza

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