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A F R AG O L A - C A I VA N O - C A R D I T O - C A SA L N U OVO - C R I S PA N O - F R AT TA M AG G I O R E - F R A T T A M I N O R E

La testata più antica dell’area a Nord di Napoli QUINDICINALE DI ATTUALITÀ POLITIC A, ECONOMIA, COSTUME

Anno XXII - n. 363 - Sabato 7 Febbraio 2015

Fondato da Natale Cerbone


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›› LETTERE unico e impegnativo annuncio alla Città, dichiari che in nessun modo realtà imprenditoriali collegate alla sua famiglia saranno interessate ai lavori della stazione dell’alta velocità. In questo modo, chi si arrovella in facili dietrologie si tranquillizzerà e avrà più tempo per cercare una soluzione ai tanti problemi della nostra comunità. Caro Direttore, Intanto, a vacillare pericolosamente è proprio la coesione politideficit di un vero indirizzo politico, Sindaco, Assessori e staff lautamente retribuiti ma inadeguati al compito di una decorosa gestio- ca della pseudo-coalizione di governo. La misura appare ormai colne amministrativa, assenza di un effettivo raccordo con i dirigenti co- ma: bellum omnium contra omnes. Il tutto in un panorama folklomunali, alcuni dei quali oggi molto più liberi che nel passato di ada- ristico: il Pd è in crisi perenne, i suoi rappresentanti sono tra i più giarsi in una “redditizia inerzia”: sono alcuni dei tratti distintivi di convinti critici del Sindaco ma sono costretti all’immobilismo tipico una stagione fallimentare che va archiviata il prima possibile per evi- degli ignavi, il Presidente del Consiglio è rintanato nella sua angusta stanza e convoca l’assemblea meno di una volta al mese per adempitare ulteriori danni alla città e agli afragolesi. menti di scarso spessore, forze poI gravi ritardi accumulati nelle litiche di centro-destra schierate a procedure di gara per i progetti del supporto del Sindaco decidono di PIU Europa e le deplorevoli inefficambiare l’assessore, mettendo in cienze nella gestione ordinaria del discussione i criteri di scelta adoservizio di raccolta dei rifiuti, del verperati in passato, altri gruppi ande cittadino, della pubblica illuminanunciano la nomina di nuovi zione, degli edifici scolastici, della componenti dell’esecutivo che viabilità e del cimitero comunale (sonon si sa se e quando entreranno lo per limitarsi ad aspetti macroscoin Giunta, un Consigliere indipici) sono macigni che pesano sulle pendente arriva a scrivere ai collespalle dei nostri concittadini. ghi di maggioranza che “il re è nuLa recente e sconcertante vicenda do”. dell’occupazione barbarica di piazza A ciò vanno aggiunte le ricorMunicipio, a pochi mesi dal complerenti indiscrezioni circa un pericotamento dei lavori di riqualificazione loso cedimento sul piano della ledella stessa e dopo lo sperpero di migittimità e dei condizionamenti gliaia di euro per i traslochi degli ufdelle procedure amministrative, fici, è solo l’ultimo, in ordine di temcon specifico riferimento ad alcupo, di una serie di incidenti di perAntonio Pannone ni ambiti di gestione dell’ente cocorso, che documentano un dato oggettivo: in quasi due anni dal suo insediamento, l’attuale Ammini- munale, che sarebbero caratterizzati da interferenze pervasive. Ovstrazione comunale ha dato solo prova di incapacità, anche viamente vanno attese le necessarie verifiche delle competenti autonell’espletamento delle pratiche più semplici; si sono fatte esclusiva- rità. In un simile scenario di inarrestabile regressione politico-ammente chiacchiere e si è prodotto unicamente qualche spot propagandistico, tra l’altro poco incisivo, visto il bassissimo indice di gra- ministrativa crediamo che non ci siano alibi per i delusi dell’atdimento degli attuali Amministratori. tuale maggioranza: se hanno a cuore il bene della Città, hanno Il sindaco Tuccillo tenta l’autodifesa, ma, anziché entrare nel me- il dovere di uscire dall’ombra e di non lasciarsi più condizionarito della questione, si limita, come al solito, a cercare di tirare in bal- re dai fantasmi del passato, dal fattore N (Nespoli), che ha spinlo la precedente Amministrazione. Si comporta, cioè, come se in to molti di loro in una coalizione spuria e priva di identità poliquesti ultimi due anni al Municipio ci siano stati gli extraterrestri. tica. Confermino nelle sedi istituzionali i giudizi negativi sull’oOra, sarà pur vero, come dicono in tanti, che Tuccillo e gli im- perato della Giunta che sino ad oggi hanno sostenuto, dichiariprobabili attori del suo cerchio magico sono come alieni che i citta- no la loro estraneità ad un modello di governo parassitario e dini e anche molti dei dipendenti comunali non riescono a vedere, concorrano a porre fine ad una fallimentare esperienza politicoperché si sottraggono ad ogni interlocuzione, ma il problema è che, amministrativa. Sappiano che tutti i consiglieri di opposizione al di là delle facili ironie, la città va governata con serietà, con pro- sono pronti a fare la propria parte, disponibili, nel rispetto del grammi, scelte, opzioni e atti concreti. Ci ritroviamo, invece, con proprio mandato elettorale, ad attivare le procedure previste daltante parole vuote, mentre il pensiero è del tutto assente, soprattut- l’ordinamento vigente per pervenire allo scioglimento anticipato nel cervello di chi, dalla mattina alla sera, dovrebbe dedicare ogni to del Consiglio Comunale di Afragola. sua energia al bene comune. La posta in gioco è alta, perché non riguarda prebende, apSarebbe auspicabile una salda consapevolezza delle decisioni da palti, posti di lavoro o incarichi tecnici per gli amici : si tratta di assumere da parte di chi ha fatto della presunta discontinuità l’argo- creare le condizioni per un non più procrastinabile salto di quamento principale della campagna elettorale e oggi tira a campare con lità, per la difesa degli interessi generali della comunità afragolei frutti dell’eredità dell’ambiziosa e certificata programmazione amse e per una nuova e virtuosa fase politico-amministrativa, illuministrativa definita nel quinquennio 2008-2013. Inoltre, in tema di strategie di comunicazione, ci permettiamo di dare anche un sug- minata dall’autentica cultura del Buongoverno e fondata sui gerimento, in particolar modo per mettere a tacere le illazioni matu- principi di legalità, trasparenza ed efficienza. Antonio Pannone rate soprattutto in seno all’attuale maggioranza: Tuccillo faccia un Consigliere comunale ed ex Sindaco facente funzioni

Afragola è una città allo sbando, serve un’azione forte da parte delle opposizioni

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L’EDITORIALE ‹‹

Un dramma senza fine Continua ad allungarsi, incessantemente, il triste elenco dei bambini che vivono nei comuni tra Napoli e Caserta morti dopo aver combattuto contro un tumore. Non ci sono dati certi che confermano le paure di chi pensa che queste morti siano una conseguenza dell’inquinamento derivante dai roghi tossici e dall’interramento di rifiuti pericolosi e nocivi e quindi, ogni volta che muore un bimbo o una persona giovane, la paura torna prepotentemente a farsi strada. E con la paura, torna la rabbia per quel che si poteva e si potrebbe fare e che, invece, non si fa per risolvere il dramma della Terra dei fuochi che, oltre alle vittime umane, sta creando anche tante vittime

tassero i fatti, prima di parlare. Scommettiamo che non verranno? Noi, nel nostro piccolo, continuiamo a portare avanti il nostro lavoro. Non si esce da una situazione come quella della Terra dei fuochi se ognuno non decide di fare la sua parte. E la parte di un giornale come Cogito è quella di denunciare, denunciare e denunciare. Per non far calare il silenzio sul dramma che stiamo vivendo. Siamo una piccola realtà, ma la storia di questi ultimi venti anni ha dimostrato che Cogito è come quelle piccole palle di neve in grado di provocare una valanga. Quante volte ci siamo occupati di vicende di cui nessuno parlava e poi sono diventate tema nazionale? E’ successo anche con la Terra dei fuochi. Abbiamo scritto articoli sui

La Terra dei fuochi continua a far danni, uccidendo persone e imprese. E mancano interventi concreti. Noi continuiamo a tenere alta l’attenzione, come facciamo su tanti temi di cui nessuno si interessa “economiche” come spieghiamo in questo numero, portando l’e- rifiuti pericolosi sin da quando Cogito è stato fondato, nel lontano 1994. E lo stesso è accaduto con tante altre vicende, non ultima sempio della mozzarella di bufala. Delle varie promesse fatte dai politici e dai rappresentanti isti- quella dei dipendenti del supermercato de La Masseria di Cardito tuzionali è rimasto ben poco. Quasi nulla. Solo quelle chiacchie- che, ormai da tre mesi, vivono negli stessi locali in cui lavoravano. Nessuno si è interessato al loro problema, alla loro protesta, solo noi re e quelle passerelle. Ho più volte scritto che uno degli errori più grandi dei tanti vo- di Cogito abbiamo ascoltato la loro voce e, ora, anche grazie alla nolontari che, da anni, lottano per difendere le città in cui viviamo e stra copertina dello scorso numero media nazionali stann cominper portare alla luce il dramma della terra dei fuochi, è quello di non ciando a prendere notizie per interessarsi della vicenda. Che poi chi affrontare a muso duro chi è venuto qui, nelle nostre terre, per pro- se ne occupa, dimentichi di citare chi, da subito, ha acceso i rimettere bonifiche, mappature e tanto altro. Ancora una volta riba- flettori su quelle vicende, è un’altra storia che appartiene alla disco il mio invito, soprattutto, perché siamo prossimi alle elezioni mancanza di professionalità. regionali. Saranno tanti, ora, quelli che verranno nelle nostre città, nelle nostre piazze, a promettere I lavori per la stazione chissà che. Prima di farli parlare, chiediamogli cosa hanno fatto, concretamente, e non a chiacchie- Porta Campania re. E solo dopo potranno sedersi e parlare. Giusto sono fermi per fare un esempio, se dovesse tornare Caldoro, da 1089 giorni nella parrocchia del Parco verde o in qualsiasi altro luogo, dovrebbe farsi precedere dall’elenco delle cose fatte. E lo stesso vale per Renzi, per i vari Ministri e per tanti Parlamentari che hanno parlato e promesso mari e monti sulla terra dei fuochi. Por-

L’abitudine rende sopportabili anche le cose spaventose (Esopo) EDITORE

Segreteria di redazione: L’abitudine rende sopportabili anche (Esopo) Editrice Cogito srl le cose spaventoseTina Malafronte

di Mario e Carlo Cerbone Direttore Antonio Iazzetta

QUINDICINALE DI ATTUALITÀ, POLITICA, ECONOMIA E COSTUME

Vice direttore Antonio Trillicoso

Autoriz. del Tribunale di Napoli n. 4513 del 18 Marzo 1994

fondato da Natale Cerbone è realizzato da

grafica & stampa

Collaboratori Angelica Argentiere, Francesco Celardo, Antonio Cerbone, Cinzia Lanzano, Claudia Perrotta, Floriana Stile, Teresa Turino, Marina Esposito, Lina Cristofaro, Linda Scuotto, Vittorio Santoro, Stefano Andreone, Antonio Boccellino, Antonio Fioretto.

Anno XXII - numero 363 - Sabato 7 Febbraio 2015

Fotoreporter: Nando Porzio - Frattamaggiore Redazione: Via S.Antonio da Padova, 9 Cardito (Na) - Tel. /Fax 081.8354357 e-mail: redazione.cogito@libero.it Stampa: Editrice Cerbone srl e-mail: info@editricecerbone.it tel. 081.8354357

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›› PRIMO PIANO

Scoperte nuove tecniche di spaccio a Caivano

La droga a domicilio Le ultime operazioni di polizia hanno portato alla luce nuovi sistemi di vendita degli stupefacenti. E, intanto, è finito in manette amche Antonio Ciccarelli, Totonn ‘o pazz, il capo clan della zona di Antonio Trillicoso nche la droga si adegua al mercato e nel parco verde hanno scoperto la ‘consegna a domicilio’, con un’organizzazione simile a quella dei pony express o a quella delle consegne a domicilio delle pizze. Per contrastare l’azione repressiva delle forze dell’ordine che, in questi ultimi mesi, sta diventando asfissiante, nel parco verde di Caivano si sono inventati la vendita di droga col metodo del ‘porta a porta’. Se se ne ha bisogno si chiama per telefono e una persona verrà fino a casa consegnare quan-

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to richiesto. Anche se dista parecchio dalla piazza di spaccio. Un ulteriore servizio a disposizione dei tossicodipendenti messo in piedi nel quartiere diventato ormai un punto di riferimento per la spaccio. Come abbiamo denunciato in più occasioni, infatti, il rione della ricostruzione di Caivano è ormai diventato il principale punto di riferimento della Campania dopo che Scampia è stata messa sotto la lente di ingrandimento dei media e delle forze di polizia. Secondo gli inquirenti che poi hanno eseguito una serie di arresti tra dicembre e

gennaio, gli spacciatori avrebbero anche dato indicazioni nuove per il linguaggio criptato che, da sempre, usano per comunicare tra loro. La richiesta di ‘roba’ sarebbe diventata la richiesta di ‘magliette’. Un metodo ormai consolidato che avrebbe fruttato un giro d’affari molto consistente è stato interrotto dagli inquirenti che hanno organizzato un appuntamento per l’acquirente e al momento del passaggio della ‘roba’ è avvenuto l’arresto. Ormai la droga ha preso il sopravvento in tutto il Parco Verde di Caivano dove lavorano intere famiglie dal bambino all’anziano. Un giro d’affari vertiginoso che ha assunto cifre altissime. Si vende dalla ‘piazza’ (13 secondo gli investigatori di Carabinieri e Polizia in tutto il quartiere alla periferia di Caivano di cui cinque intorno alla chiesa San Paolo e alla scuola elementare e materna), che costa circa seicento euro al giorno alla piccola dose preparate da insospettabili per 10 euro a pezzo. Eppure l’azione delle forze di polizia è incessante. Tanto che, poco prima di Natale, le Squadre mobili della Polizia di Stato di Roma e Napoli hanno arrestato a Caivano nel Parco Verde Antonio Ciccarelli, il boss dell’omonimo clan e del sodalizio Ciccarelli – Russo, più celebre come Tonino a’ monnezza. E’ finito in galera insieme ad altri sedici affiliati. Oltre 200 persone sono state coinvolte dall’operazione di polizia giudiziaria e insieme a esse i reparti speciali, i reparti per la prevenzione crimine, elicotteri e unità cinofile. L’inchiesta è tutt’ora in corso ma l’esecuzione del provvedimento emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli ha già portato all’arresto delle 17 persone accusate dei reati di traffico di armi e allo spaccio di stupefacenti con finalità di stampo mafioso. L’intento delle forze dell’ordine era quello di continuare ad infliggere colpi alla testa dell’organizzazione criminale operante nell’area del Parco Verde di Caivano, ma in realtà diffuso con le sue attività camorristiche anche nei comuni vicini. Antonio Ciccarelli, detto Tonino a’ monnezza, è un boss di 43 anni, salito al potere per volere dei Moccia, che caratterizza il proprio traffico soprattutto con hashish, marijuana, cocaina e kobret. Antonio Ciccarelli divenne celebre in seguito alla guerra sanguinaria inaugurata per la Anno XXII - numero 363 - Sabato 7 Febbraio 2015


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PRIMO PIANO ‹‹

Due arresti a Crispano. Spacciavano con i bimbi

Squadre mobili di Roma e Napoli insieme per un blitz nel parco verde di Caivano conquista delle piazze di spaccio della droga contro la cosca Natale – Marino, ma gli arresti dei giorni scorsi sono stati realizzati nell’ambito delle indagini sull’omicidio di Modestino Pellino, avvenuto nel luglio 2012 a Nettuno, nella provincia romana, nell’ambito di una faida intestina al clan camorristico. E pochi giorni fa un altro blitz delle forze dell’ordine ha portato al coinvolgimento di altre 17 persone. L’operazione, partita da Caivano, si è allargata ai comuni dell’agro aversano: Orta di Atella, Frattaminore, Sant’Arpino e Succivo. Queste ultime operazione hanno confermato lo stretto rapporto tra le piazze di Caivano con le zone del casertano. Le zona in ascesa sono le palazzine di via feudo a Maddaloni, dove c’è il mercato prevalente di hashish e Aversa per rifornire sopratutto l’afflusso di movida nei fine settimana. La cocaina si trova a Sant’Arpino e Orta di Atella e Carinaro, Gricignano per l’hashish. Riguardo ai prezzi per l’acquisto sostanze stupefacenti la crisi economica ha colpito anche questo mercato che resta tra i più redditizi della criminalità. La cocaina, un tempo la droga dei ricchi, ormai è diventata una droga accessibile a tutti e varia tra i 40 e i 30 euro, ma, sul litorale domizio, dove regnano gli africani le dose sono arrivate a costare 25 euro. E ad Acerra si vede anche a 20 euro, per la marijuana si spendono 10 euro al grammo, l’hashish a 5 euro. Insomma, prezzi da saldi.

I Carabinieri del nucleo mobile di Crispano hanno arrestato un trentacinquenne e sua moglie per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. I militari dell’arma hanno perquisito l’abitazione dei coniugi, proprio a Crispano, mettendo a soqquadro l’intera casa. Alla fine, sono state rinvenute 7 dosi di cocaina, del peso complessivo di 13 grammi, e anche la somma di 380 euro in contanti. Questi ultimi sono stati ritenuti provento di illecita attività e sarebbero ricavati proprio dallo spaccio. Ancora dei crispanesi, quindi, al centro di una notizia di droga. Era accaduto lo stesso alcune settimane fa, quando Antonio Raniero veniva trovato con le mani nel sacco mentre stava trasportando 4 kg di hashish e 6 grammi di cocaina nella propria auto. Il trentenne di Crispano aveva occultato nella fiancata posteriore sinistra dell’auto l’ingente quantitativo di droga, suddividendolo in quattro cubi avvolti da nastro adesivo, ognuno dei quali contenente 10 panetti di hashish. Il caso della coppia, avvenuto lo scorso 25 gennaio, ha modalità e situazioni differenti. Ma trova anche un’aggravante piuttosto pesante. Sembra infatti che i due coniugi menzionati all’inizio conducessero il proprio fruttuoso traffico davanti ai propri bambini. Al di là di questo triste particolare, comunque, gli arresti confermano che anche Crispano si è ormai inserita, a pieno titolo, nella gestione del traffico di droga a Nord di Napoli, alle dipendenze dei clan che operano nel parco verde di Caivano che rimane la principale piazza di spaccio. Una piazza che, però, sembra non essere più sufficiente o sicura. Di qui la decisione di spostare l’attenzione anche nei comuni vicini, a cominciare proprio da Crispano. Antonio Fioretto

Armi da guerra per difendere la piazza di spaccio A confermare il fiorente mercato della droga nel Parco Verde e l’azione costante delle forze dell’ordine, nei giorni scorsi, c’è stato un’altra importante operazione. Ventidue persone ritenute appartenenti a un gruppo specializzato nel traffico e spaccio di cocaina e hashish sono state arrestate dai Carabinieri per associazione finalizzata al traffico di stupefacenti e detenzione illegale di armi aggravati da finalità mafiose. I Carabinieri della Compagnia di Casoria hanno eseguito un' ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Napoli al termine di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo campano sulle attività del gruppo 'Padulo'. Secondo gli investigatori, gli arrestati avevano la disponibilità di armi, anche da guerra; per lo smercio al dettaglio di cocaina e marijuana ricorrevano a un sistema di segnali convenzionali che i pusher si scambiavano con l'utilizzo di Anno XXII - numero 363 - Sabato 7 Febbraio 2015

particolari telecomandi. Avevano persino realizzato delle trappole utilizzando filo spinato lungo le scale e rotto alcune griglie di protezione nel cortile pur di rallentare l'azionev delle forze dell'ordine. Una serie di accorgimenti che erano stati adottati quando gli uomini della cosca si erano accorti che i Carabinieri stavano utilizzando un fabbricato attiguo alla piazza per poter fare gli appostamenti necessari alle indagini e alla preparazione del blitz. Le investigazioni, durate dall'ottobre 2010 all' ottobre 2012, hanno permesso di disarticolare un'organizzazione criminale costituita dalla famiglia Padulo che aveva allestito, a ridosso della propria abitazione, una vera e propria piazza di spaccio con l'impiego di venditore e vedette. La rete di pusher utilizzava un telecomando per segnalare la "trattiva" in corso a chi, all' interno dell’abitazione, avrebbe di volta in volta fornito la droga al venditore. Un

meccanismo sofisticato – si legge in una nota del procuratore aggiunto Alfonso D'Avino - collocato all'interno del bagno di casa Padulo e collegato con il retro del palazzo. Il gruppo criminale aveva a disposizione anche bazooka, mitragliatrici e pistole. Una fiorente 'piazza di spaccio' da 70mila euro al mese di media, gestita sempre dalla stessa famiglia, un cosca 'casalinga' prima alleata dei 'caivanesi' di Luigi Angelino grazie a un legame affettivo di uno dei figli, poi transitata nelle fila del clan che aveva affermato la sua supremazia senza perdere il controllo del territorio garantito anche da un' ala militare dotata di bazooka e mitragliette. E' quanto documenta l' indagine dei carabinieri durata due anni e chiusa da 22 misure cautelari firmate dal gip Luisa Toscano. Al centro dell' inchiesta, lo spaccio a via Visone 56, nel cuore di Caivano. Cogito • 5


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›› POLITICA

Ultimi mesi di Amministrazione a Casalnuovo

Tra dimissioni e alleanze Antignani e Cusati si sono dimessi a poche settimane dal voto, anche se per motivi diversi. Intanto si fanno strada i primi nomi dei candidati Sindaco: l’uscente Peluso, Nappi e Pelliccia di Floriana Stile Carnevale ogni scherzo vale! Sarà forse questo il periodo giusto per affrontare il discorso “Elezioni”? Perché sembrerebbe che non sia arrivato ancora il tempo di prendere le cose sul serio, c’è poco di concreto! A pochi mesi dalle Amministrative, c’è poca chiarezza su “come” e “chi” votare e per di più le dimissioni di due Consiglieri, a distanza di pochi giorni l’uno con l’altro, aggiungono altro colore al “quadro” politico. Tutto alquanto ambiguo, proviamo a fare un riepilogo cercando di avere un po’ più chiara la situazione amministrativa attuale. Parla di un Sindaco scaduto, di un’incapacità amministrativa e di un’opposizione che tanto opposizione non sembra Biagio Antignani, consigliere di opposizione che, poche settimane, fa ha consegnato le proBiagio Antignano prie dimissioni con pesanti critiche rivolte all’Amministrazione comunale. “Incapacità amministrativa, lassismo, abusi di potere e foraggiamento delle clientele rendono inutile qualsiasi tipo di apporto proveniente dai Consiglieri che intendono lavorare per la messa in pratica di azioni limpide, concrete e risolutive delle problematiche che attanagliano questa città” ha scritto nella lette-

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ra di dimissioni prima di aggiungere che “il sindaco Antonio Peluso è un sindaco “scaduto”, eletto nel mese di dicembre del 2009, secondo quanto riportato nel TUEL avrebbe ampiamente terminato il suo mandato e dunque, al momento, dovrebbe limitarsi agli atti di ordinaria amministrazione, al contrario, continua a gestire la cosa pubblica come se si trattasse della propria abitazione: continua a fare nomine, a prorogare decreti in scadenza e sovvenzionare associazioni 'amiche' a titolo di sponsorizzazione per le prossime amministrative. Tutto andando in barba a quanto previsto dalla normativa vigente e rispondendo all’unica esigenza di alimentare clientele e giochi di poltrone”. Queste sono in parte le accuse riportate nella sua lettera di dimissioni protocollata il 22 gennaio, cedendo il posto ad Annamaria Chianese. Antignani entrò in Consiglio comunale nel marzo 2013, al posto del dimissionario Biagio Caliendo, nella lista civica “Per Casalnuovo” che anche con “Democrazia Cristiana” sostenne nel 2009 il candidato a sindaco Biagio Cusati, anch’egli dimessosi a distanza di una settimana da Antignani, lasciando il posto nel civico consesso a Giovanni Battista Barone il primo non eletto della lista “Democrazia Cristiana”, che perse il suo seggio proprio a favore di Cusati che entrò in Consiglio al posto suo perché candidato Sindaco non elet-

to. In questi cinque anni di consiliatura il consigliere Cusati ha più volte votato provvedimenti della maggioranza in Consiglio comunale, fino alla decisione di appoggiare ufficialmente l’Amministrazione Comunale con l’entrata in giunta di Giovanni Romano alcuni mesi fa. In sintonia con queste scelte anche il neo consigliere Giovanni Barone che dichiara: “Essendo stato eletto nel gruppo di Cusati e Romano seguo le orme del mio predecessore dando un fattivo contributo in questo scorcio di consiliatura alla maggioranza di governo cittadino. Tra l’altro la nostra città sta cambiando faccia grazie alle iniziative messe in campo da questa Amministrazione e votate anche dal nostro gruppo in Consiglio comunale dimostrando grande responsabilità politica. La riqualificazione del territorio con scuole nuove, impianti sportivi

A Cardito, il Pd “illumina” il Psi Ormai la crisi attanaglia tutto e tutti, non risparmia niente e nessuno, nemmeno la politica locale. A farne le spese, in questa bizzarra storia è il Psi di Cardito. La sede del Partito socialista, che da un po’ di tempo, per forza maggiore, è utilizzata solo nelle ore diurne, è ubicata in piazza Garibaldi, a pochi passi dalla sede del PD. Negli ultimi tempi il “fortino” socialista ha avuto problemi con l’erogazione della corrente elettrica, in poche parole, si sono rivelati insolventi nei confronti dell’Enel; per fronteggiare questa difficoltà è accorso in aiuto il Partito democratico, situato a pochi metri dalla sede del Psi. Infatti, qualche giorno fa, con un cavo elettrico esterno, gli “alleati” hanno fornito la corrente elettrica illuminando così la sede dei Socialisti. La domanda sorge spontanea, questo episodio abbastanza “tenero” è mera filantropia, oppure, visto che aleggiano le elezione con annesse campagne elettorali, il motto è “l’unione fa la forza”? A voi la risposta. 6 • Cogito

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POLITICA ‹‹ nuovi, raccolta differenziata a livelli alti, le tante opere per la collettività che si stanno realizzando e che si dovranno realizzare non potevano che essere votati anche da chi era all’opposizione ma per il bene del paese ha votato insieme alla maggioranza”. Continua ancora Barone: “Come dichiarato anche da Giovanni Romano qualche mese fa il nostro gruppo ha ufficialmente iniziato a sostenere la maggioranza di governo cittadino e lo farà fino alla fine del mandato; poi se ci saranno le condizioni continuerò l’esperienza amministrativa nella medesima coalizione per rilanciare ulteriormente il miglioramento della nostra città”. Effettivamente si sono mobilitate risorse e cantieri grazie ai fondi PIU Europa per il rifacimento del territorio, ci sono lavori in corso di scuole, è stata rilevata un’alta percentuale di raccolta differenziata, segno che qualcosa di positivo sta accadendo, eppure forte è il desiderio dei casalnuovesi di “farsi sentire”. Sembrerebbe non siano entusiasti di quanto fatto fin’ora, infatti, non si frenano le diatribe innescate sulle varie pagine e gruppi dei social, dopo anni di silenzi, sembra che tutto e tutti siano pronti alla rivolta, basta poco per incalzare in polemiche che scaturiscono rancori, astio, rabbia ma soprattutto sconforto nella cittadina. Sembra proprio che tutto quanto non basti, forse la verità è che è arrivato il momento non solo di riqualificare il territorio, come è giusto che sia, ma avere maggiore accortezza anche per le persone che lo popolano. Esprimono attraverso la rete il desiderio di cambiamento e mettono in evidenza le proprie ragioni chiedendo di costruire più certezze piuttosto che strade. E allora quali prospettive ci saranno? Quale partito vincerà le prossime elezioni? Chi si contenderà la nomina di primo cittadino? Ancora incerta la candidatura dell’uscente sindaco Antonio Peluso così come la coalizione che dovrebbe accompagnarlo in questa tornata elettorale, è ancora tutto in fase di gestione. Altri nomi certi non sono spuntati fuori si mormora in forma ufficiosa di qualche professionista ben radicato sul territorio, ma, al momento, l’unico ad avere le idee chiare sembra il Pd che pare intenzionato a proporre la candidatura a sindaco del capogruppo Giovanni Nappi, per adesso con due liste civiche attive “Con Nappi” e “GxG”. Ormai certa anche la candidatura di Massimo Pelliccia, di Oblò, con una coalizione di Centro, così come pare probabile la presenza di una coalizione di Sinistra con un proprio candidato. Insomma, è ancora tutto da vedere. Quanto accaduto nelle ultime vicende, lascia credere che si possa allargare la maggioranza di governo cittadino, e probabilmente si potrebbe allargare anche il sostegno a una futura coalizione per le prossime elezioni comunali previste a Maggio. Rimanendo in tema carnevalesco…rimarranno anche queste solo chiacchiere? Anno XXII - numero 363 - Sabato 7 Febbraio 2015

Crispano - Capasso: “Siamo nel Pd, anche se volevamo le primarie” Continua la lotta interna al Pd di Crispano. La candidatura a Sindaco di Carlo Esposito, primo cittadino uscente, senza passare per le primarie, continua a non piacere a tutto il partito. Tra i più contrari c’è Luigi Capasso, ex assessore nella giunta di Carlo Esposito, e Consigliere comunale in carico. Allora, perché la candidatura di Esposito non le va giù? “Siamo in un Paese democratico in cui ognuno può essere candidabile, dal primo all’ultimo Consigliere comunale, ma anche un semplice cittadino. L’unica cosa che non mi è piaciuta è che io e altri, come componenti del Pd, in un confronto democratico, da statuto, abbiamo chiesto delle primarie con tanto di firma, e in risposta abbiamo ricevuto solo degli attacchi ingiustificati. Addirittura, il Pd locale ha composto una Commissione di garanzia locale che, da statuto, non esiste. Ci siamo ritrovati con manifesti che parlavano della nostra espulsione, il che è assolutamente sbagliato: è stata fatta solo una richiesta di sospensione che, tra l’altro, lo scorso dicembre è stata definita illegittima dalla Commissione stessa. Fino a sette giorni fa il Segretario del partito ha detto un sacco di inesattezze, abusando della sua posizione, come per esempio che oggi io e Abate non siamo più componenti del Pd, e questa è una bugia. Bastava chiedere alla Commissione l’atto che attesta che siamo ancora componenti del Pd. Della ricandidatura di Esposito credo che se sarà bravo magari i cittadini lo rieleggeranno. Ma esiste anche la possibilità che lui abbia perso elementi validi, moderati, che stavano dalla parte dei cittadini, che dal luglio 2010 al luglio 2013 hanno prodotto più di tutti, a cominciare proprio da me e Abate. Penso che ci vorrebbe un cambiamento totale e che se Carlo Esposito voleva ricandidarsi poteva farlo democraticamente, facendo scegliere ai cittadini, con le primarie, il metodo democratico di scelta dei candidati”. Ora quali sono le vostre intenzioni? Sue e degli altri che non vedono bene la ricandidatura di Esposito... “Ho creato un movimento che si chiama “Crispa”, che fa riferimento ad Adesso Italia (rete riconosciuta a livello nazionale che fa riferimento a Cogito • 7

Renzi, ndr). Mensilmente questo movimento si riunisce e le proposte fanno riferimento direttamente a Matteo Renzi. Io credo che a Crispano serva una svolta: i cittadini lasciano il paese e le zone commerciali stanno morendo. La svolta, secondo me, può arrivare dando fiducia alle aree politiche moderate, a prescindere dal partito politico: c’è bisogno di persone che abbiano voglia di fare. Per fare un esempio, non è possibile che a gennaio la Giunta comunale formi una delibera per Luigi Capasso le pubbliche relazioni, cioè un atto di 7.000 euro, mentre nella scuola di Piazza Maggio c’è una palestra inagibile. Questo vuol dire che ancora oggi ci sono persone che pensano al potere. Questo può starci, ma a patto che si portino poi benefici ai cittadini”. C’è l’idea di allearsi con altri, magari con Enzo Cennamo che, con Progetto Crispano, sembra destinato a candidarsi a Sindaco dopo aver lasciato da tempo Esposito di cui era un fedelissimo? “Dunque, Enzo Cennamo è una persona squisita, oltre che un politico vero. In precedenza ha visto cose che non andavano e si è tagliato fuori dall’Amministrazione. Ovviamente, Enzo Cennamo potrebbe essere un’alternativa all’attuale Sindaco. Voglio precisare che non c’è nulla di personale, la politica è tutt’altra cosa. Oggi c’è la possibilità di mettere alla prove nuove persone competenti. E noi faremo di tutto per essere l’alternativa a quella che oggi è l’amministrazione, alleandoci con chiunque voglia migliorare le cose nel Paese”. Antonio Fioretto


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Crollo delle vendite per la mozzarella di bufala

La crisi dell’oro bianco La paura della Terra dei fuochi ha fatto perdere al settore quasi sessanta milioni di euro. Eppure le analisi fatte fare in Germania dalle associazioni hanno certificato che è sana di Carmen Celardo ’inferno della Terra dei fuochi ha devastato migliaia di ettari di terreno, terre dove in vent’anni anni sono state interrate dieci milioni di tonnellate di rifiuti tossici, centinaia di camion che hanno fatto su e giù per l’Italia

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con il loro carico di morte, senza che nessuno li fermasse. Oggi tanti campani sono affetti da gravi epidemie e tumori e tanti esperti attribuiscono le colpe proprio a quei rifiuti. Ma, a tutto questo, quei criminali non ci avevano pensato: centinaia di persone hanno perso la vita forse proprio perché, negli anni, hanno ingerito cibi tossici coltivati in quelle terre o hanno respirato i fumi tossici dei roghi. “Bevi Napoli e poi muori” questo il titolo di un articolo de L’Espresso del 13 novembre 2014: acqua inquinata ovunque, con tracce pericolose di uranio, gas velenosi dal suolo e diossina. Negli stessi mesi è esplosa anche la figura mediatica di Carmine Schiavone, ex pentito di camorra, pluriomicida. A tutti coloro che lo hanno intervistato ha dichiarato la stessa cosa: “Sono state interrate scorie radioattive provenienti dalle centrali nucleari della Germania nelle campagne della provincia di Caserta” mostrando persino le zone in-

quinate dalle radiazioni. Al momento, al di là delle promesse, poco o nulla è stato fatto e, intanto, a subire le conseguenze dell’attenzione dei media sulla questione della Terra dei fuochi è stata l’economia. A rimetterci, soprattutto, le grandi aziende agroalimentari come la Doria, famosa per i pomodori pelati in scatola, che negli ultimi mesi ha subìto una flessione del 30% nelle proprie vendite; così come la Ferrarelle e il consorzio della mozzarella di bufala che vede coinvolti anche tanti produttori dell’area a Nord di Napoli e, in particolare, di Cardito che può vantare una lunga tradizione nel settore. Oggi sappiamo quanto è costato ai produttori di mozzarella di bufala il danno di immagine della Terra dei Fuochi: 56,6 milioni di euro nei primi nove mesi del 2014. Questa è la perdita secca rispetto ai 174 milioni fatturati con l’export nel 2013 di quello che è definito “l’oro bianco”.

M5S: Caivano non rispetta il Patto della Terra dei fuochi Gli Attivisti del Movimento 5 Stelle, forza politica attiva e operante sul territorio di Caivano, in seguito a una meticolosa e attenta indagine ambientale volta a verificare lo stato dei luoghi nelle zone perimetrali del comune, hanno rilevato un netto degrado e aumento di diversi rifiuti tra cui quelli pericoli e tossici. Comparando i siti che furono già censiti e resi pubblici attraverso post sui social network, tenuto conto che le campagne di prevenzione e controllo sono ferme a Luglio 2014 è scaturita la presenza e, in alcuni casi, l’incremento di sversamenti su quegli stessi siti di materiali pericolosi quali solventi, vernici e altri prodotti pericolosi in zone adiacenti colture e zone abitate. Per questo motivo oggi gli Attivisti del Movimento 5 Stelle di Caivano denunciano la drammatica situazione e il mancato monitoraggio ambientale, accusando le autorità in carica al Comune di Caivano di disinteresse e di totale disapplicazione del Patto terra dei fuochi. Il Patto, stipulato l’11 luglio 2013, siglato tra l’allora sindaco Falco e dalle Guardie Ambientali, vedeva l’impegno del Comune di Caivano, in collaborazione con le associazioni ambientaliste, di svolgere un’azione di sensibilizzazione della popolazione, stimolando la presa di coscienza e favorendo la conoscenza delle gravi problematiche connesse all’inquinamento dell’aria, delle acque e dei terreni causate dall’illecito smaltimento dei rifiuti, rendendo testimonianza attiva di buone pratiche e esercitando un’azione volontaria di sorveglianza a supporto delle polizie locali. 8 • Cogito

In forza di tale patto, il Comune di Caivano, con delibera di Giunta, ha approvato le direttive per le convenzioni con le associazioni di volontariato in materia di: vigilanza ambientale, attività di prevenzione e repressione delle violazioni ambientali, individuazione e definizione delle aree critiche sotto il profilo del degrado ambientale, svolgimento di un monitoraggio capillare. Il 05 febbraio 2014 fu redatto con le Guardie Ambientali - GADIT - una convenzione triennale che, articolata in diversi punti, esplicita in maniera esauriente quali dovevano essere le finalità e le attività dell’Ente comunale. L’Ente locale, inoltre, doveva farsi carico degli oneri complessivi derivanti dalla stipula di apposita polizza assicurativa necessaria che doveva garantire gli aderenti l’associazione nell’ambito delle attività di Istituto. Nessuno dei decreti sindacali è stato redatto e decretato; sicuramente dietro questa “indifferenza” non si celano motivi strategici ma, gli attivisti sono convinti che si tratti solo ed esclusivamente di opportunismo politico. Adoperarsi per il bene comune è un imperativo categorico per il Movimento 5 Stelle e a tal proposito dichiarano che “promuovere e legittimare una risorsa per l’ormai vituperato paese di Caivano come quella della salvaguardia del territorio, non può e non deve essere sottaciuta. Noi cittadini caivanesi, nella nostra umiltà, laboriosità e generosità non accetteremo alcun diktat da qualsiasi parte essa venga soprattutto da quella politica marcia e stantia corroborata ai poteri di palazzo ed ora già pronta ai nastri di partenza”. Carmen Celardo Anno XXII - numero 363 - Sabato 7 Febbraio 2015


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CRONACA ‹‹ Ma il dato più sconfortante non è questo: perché gli altri due grandi distretti campani quelle delle conserve e quello della pasta e del caffé sono tutto sommato stabili, il che vuol dire che le immagini dei ritrovamenti dei rifiuti tossici nelle aree del casertano e del napoletano hanno colpito quasi esclusivamente la mozzarella di bufala campana. Insomma, il latticino più amato dagli italiani, una delle dieci dop più importanti d’Italia, viene irrimediabilmente identificata con le difficoltà ambientali del territorio. A nulla sono serviti i responsi scientifici di chi, per dovere pubblico, deve assicurare la salubrità del cibo in commercio. All’indomani degli allarmi legati alle condizioni di sicurezza dei prodotti nella Terra dei Fuochi venti campioni sono stati analizzati da un laboratorio tedesco, prelevati dalle associazioni dei consumatori e inviati in Germania, hanno registrato valori inferiori a un quinto del limite di legge consentito per quanto riguarda le diossine, mentre sono assenti sia la brucellosi che i metalli pesanti. “I prodotti sono sani” hanno concluso le associazioni ma la risposta positiva alle domande sulla sicurezza della mozzarella di bufala campagna dop non ha “rassicurato” i consumatori.

Altri due bambini morti nella Terra dei fuochi “Per loro niente più chemioterapia, siringhe e letti d' ospedale, ma solo l' abbraccio tenero di Dio e la gloria tra gli angeli del paradiso. Per chi ha avuto la grazia di conoscerli, coccolarli, amarli, invece, il dolore è immenso, come immense sono l' indignazione e la rabbia”. Con queste parole, don Maurizio Patriciello, parroco del parco verde di Caivano ha annunciato, su Facebook, la morte di due bambini che hanno smesso di soffrire e lottare contro il tumore a distanza di poche ore l’uno dall’altra. Si chiamavano Giulio e Sara, ma il web aveva imparato a conoscerli come i “fidanzatini” del Santobono. Chi li aveva conosciuti, parla di due bambini con un grande coraggio e un’enorme voglia di vivere e combattere.

“Combattevano insieme e s’era creato un legame particolare con Giulio che aveva regalato a Sara un anello, promettendole che un giorno sarebbero stati felici insieme, lontano dai letti di ospedale” ha raccontato Marilena Natale, una giornalista che ha seguito la loro malattia. “Ma mentre il loro amore cresceva, anche il mostro si ingigantiva” - continua la giornalista – “E purtroppo hanno pagato con la vita i 'peccatacci' di camorristi, industriali e politici, criminali senza scrupoli”. La morte di Giulio e Sara ha scosso chi combatte contro roghi tossici e interramenti di rifiuti e ha commosso in modo particolare Frattamaggiore dove Giulio ha frequentato l’asilo nella scuola Le Mascotte negli scorsi anni.

C’at accis a salute, una manifestazione nelle strade di Casalnuovo Venerdì 13 febbraio a Casalnuovo, il movimento Stop Biocidio "C'at accis a salut!" manifesterà per richiedere ancora una volta le bonifiche, diventate ormai un sogno, gare d'appalto trasparenti, più controlli per fermare i roghi tossici, la chiusura dell'inceneritore e dati ISPRA, mancanti all'appello ormai da anni. L’appuntamento è per le 16.30 in piazza Mafalda di Savoia. I giovani della terra dei fuochi vogliono vivere e Gabriele Aiello, uno degli organizzatori, ci dice: “Non partecipare significherebbe fare

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un passo indietro, avvicinandosi alla morte”. Alla manifestazione hanno aderito il Coordinamento Comitati Fuochi, la coalizione Stop Biocidio, l'associazione Noi genitori di tutti, Isde (Associazione medici per l’ambiente), Unione degli studenti Campania, Comitato fuochi Pomigliano e Casalnuovo, Libera associazione contro le mafie e alcuni commercianti del paese. Nel corso della manifestazione si terranno alcuni flash mob nel ricordo delle vittime di questa devastazione ambientale. Floriana Stile

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E’ polemica ad Afragola per il restauro del palazzo comunale

“Liberate quella piazza” La ditta che dovrà ristrutturare il Municipio ha occupato la piazza inaugurata pochi mesi fa. L’opposizione teme danni economici e chiede all’Amministrazione comunale di chiarire la cosa di Francesco Celardo iqualificazione del palazzo municipale ad Afragola: l’opposizione va all’attacco. Alla base della polemica il fatto che la ditta incaricata di restaurare palazzo Municipio nell’ambito del programma Piu Europa ha posizionato container, mezzi meccanici e attrezzature varie a ridosso del palazzo, occupando lo spazio antistante il Comune che è stato restaurato da poche settimane. In pratica, il cantiere è stato aperto sulla nuova pavimentazione inaugurata dall’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Domenico Tuccillo, in pompa magna, ad Agosto scorso. Li, dove sono state installate panchine per gli anziani e i giovani, dove c’è una fontana secolare e dove ci sono piante ornamentali e una nuova pavimentazione per un totale di quasi trecentomila euro di lavori, adesso ci sono nuovamente gli operai che, con i loro mezzi meccanici, non si esclude possano rovinare quello che era stato riqualificato.

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E l’opposizione sul fatto che l’Amministrazione Tuccillo abbia consentito tutto questo, è andata all’attacco. Con una interrogazione diretta al sindaco Tuccillo, l’opposizione ha chiesto di sapere che “dall’inizio del nuovo anno si sono inopinatamente succeduti, in maniera oltremodo confusa, interventi di recinzione di Piazza municipio, la cui zona pochi mesi fa fu interessata da una rilevante opera di riqualificazione, e che adesso si è trasformata l’intera area in un cantiere per le maestranze che, da informazioni raccolte, risulterebbero impegnate nella realizzazione dei ponteggi e delle altre opere funzionali alla riqualificazione del palazzo di città; che allo stato non risultano essere posizionati nell’area del cantiere, cartelli dai quali si possa dedurre il tenore degli interventi in corso e l’indicazione delle figure tecniche che hanno la responsabilità degli stessi. Di tutto questo, chiedono al Sindaco di sapere se risulta essere stato sottoscritto il contratto con la ditta l’aggiudicataria dei lavori di riqualificazione del Palazzo di Città, subordinato all’avvenuta acquisizione della dichiarazione di cantierabilità, se si è provveduto alla nomina di un direttore dei lavori, se siano in atto procedure per la verifica dell’ottemperanza nell’area interessata della norme di sicurezza sul lavoro chiedono, altresì, di conoscere le procedure e gli atti autorizzativi in ordine alla recinzione della piazza e al posizionamento al suo interno di mezzi pesanti e di container e alla creazione di un passo carrabile di accesso all’area della piazza, che -giova evidenziarlo- è stata pedonalizzata a seguito gli interventi di riqualificazione e di ripavimentazione sopra richiamati”. Ora si aspetta la replica dell’Amministrazione comunale che dovrà chiarire perché è stato permesso di occupare la piazza con il cantiere e se sono stati presi provvedimenti per evitare che il lavoro fatto poche settimane fa vada perduto.

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Caos ad Afragola per un avviso poi smentito dall’Amministrazione

Il cimitero chiude. Anzi, no Prima si annuncia la chiusura della struttura nei pomeriggi e addirittura la domenica mattina. Alla base della decisione ci sarebbe il pensionamento del custode che non sarebbe stato sostituito di Francesco Celardo ietato andare al cimitero di Afragola il sabato e la domenica. Non ne parliamo il pomeriggio di ogni giorno. A deciderlo è stata l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Domenico Tuccillo. Una decisione che ha subito sollevato un mare di polemiche. Il tutto sarebbe dovuto al fatto che l’Amministrazione comunale non avrebbe provveduto in tempo a trovare la soluzione per sostituire il custode andato in pensione. E al posto di trovare la soluzione, si è pensato di tagliare un servizio al cittadino. Un caos che di fatto, ha pregiudicato pure il servizio di onoranze funebri, mettendo in condizioni le persone afflitte dal dolore, a eseguire solo di mattina la funzione funebre poiché il pomeriggio il cimitero è chiuso e generando pure un problema di carattere sanitario. Ma non è solo questo. L’Amministrazione comunale ha pure tolto la possibilità alle persone di andare a trovare i propri cari defunti la Domenica mattina, annullando di fatto una consuetudine secolare. Insomma una vergogna e i cittadini di Afragola hanno subito puntato il dito contro l’Amministrazione comunale ed è scoppiata la polemica politica. Per Biagio Montefusco, consigliere di maggioranza “e’ una vicenda che rispecchia l’andamento generale dell’Amministrazione rispetto a una gestione molto approssimativa sulla questione cimiteriale. Ad oggi, infatti, non si capisce perché non si è provveduto a trovare un sostituto del custode gettando i cittadini nella confusione più totale. Nel contempo, non capisco perché, fino ad oggi, non sia stata data attuazione a tre progetti dell’ampliamento

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del cimitero regolarmente approvati dalla Commissione competente, e dalla Giunta, inseriti nel piano triennale delle opere pubbliche. Un fatto questo, che non va sottovalutato tenendo conto che oggi ci troviamo di fronte a una grave emergenza che è quella di individuare aree da destinare alle fosse comuni”. Di incapacità totale parla il leader dell’opposizione Antonio Pannone per il quale “ancora una volta l’Amministrazione Tuccillo dimostra di essere solo un covo di incapaci che ogni giorno rende sempre più difficile la vita dei cittadini nella nostra città. Sindaco, Assessore e tecnici sapevano dei pensionamenti dei dipendenti e non hanno fatto nulla per programmare meglio il servizio. E’ inconcepibile che anche nel momento di dolore, i normali cittadini sono costretti a subire le inefficienze

degli uffici comunali”. Insomma, un problema di disorganizzazione totale che ha prodotto un disservizio molto sentito dalla cittadinanza, e che viene visto come una sorta di mutamento della tradizione: cioè quella di a andare a trovare i propri cari quando uno decide di andare. Infatti, fuori al cimitero, sul volantino c’è scritto che i disabili possono entrare solo il Giovedì. E se non possono andare il Giovedì? Non si sa quando! Nei giorni successivi, poi, l’Amministrazione comunale è tornata sui suoi passi, con un manifesto in cui annunciava che la chiusura del cimitero di cui si parlava non era vera. E allora chi aveva scritto il documento affisso nei pressi del cimitero? Misteri afragolesi...

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Quest’anno tornano le iniziative per ricordare Federico Del Prete

Un eroe dimenticato Il sindacalista frattese morì il 18 febbraio del 2002, ucciso dalla camorra a Casal di Principe. Solo nel 2009 ci fu un’iniziativa importante con la presenza di don Ciotti, fondatore di Libera di Angelica Argentiere ederico Del Prete, un grande esempio di resistenza e lotta alla camorra. Venditore ambulante e sindacalista dello S.N.A.A (Sindacato Nazionale Autonomo Ambulanti) aveva firmato tanti esposti di denuncia per sottolineare il diffuso malaffare a Casal di Principe, Capua, San Marcellino, Mondragone, Villa Literno, nel casertano, e a Frattamaggiore, San Giovanni a Teduccio e Acerra, nel napoletano. Infatti il movente della sua uccisione è da ricondurre alle sue denunce per le estorsioni ai commercianti ambulanti e all’imposizione dell’acquisto di un kilo di buste a 5 euro, un prezzo tre volte superiore a quello di mercato. Le sue denunce avevano portato all’arresto di un vigile urbano di Mondragone, Mattia Sorrentino, per il reato di estorsione per conto dei clan locali. Federico fu ucciso il 18 febbraio del 2002, a Casal di Principe presso la sede del suo sindacato, il giorno prima della sua testimonianza al processo in secondo grado contro Sorrentino. Proprio a Mondragone, con il sostegno di Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie, è nata un’associazione antiracket alla tutela di tutti gli operatori del com-

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mercio che porta il suo nome e a lui tante le strade dedicate come anche a Frattamaggiore, proprio nella strada del mercatino rionale dove poi è stata costruita anche la caserma dei Carabinieri. Ricordiamo che Federico era frattese, ottavo di dodici figli e proprio sulla spinta del fratello primogenito Vincenzo, sarà costituito a Frattamaggiore un presidio di Libera a lui intitolato. Riportiamo qui di seguito un passo del libro La Bestia. Camorra. Storia di delitti, vittime e complici di Raffaele Sardo con prefazione di Roberto Saviano: “(...) Mancava qualche minuto alle 19,30. Poco prima alcuni commercianti ambulanti avevano lasciato il piccolo ufficio di Federico Del Prete. Una stanza a piano terra e con una porta a vetri. Ai muri dell’ufficio qualche manifesto del sindacato. Una piccola bacheca per gli appuntamenti. E dietro le sue spalle un croficisso appeso. Federico l’aveva fondato qualche anno prima, quando aveva conquistato la fiducia di molti dei frequentatori dei mercati, come lui. Aveva denunciato gli abusi ai danni di quelli che frequentavano la fiera settimanale di San Giovanni a Teduccio. (…) una persona entrò di botto dando una spinta violenta alla porta, materializzandosi davan-

ti a lui. Aveva in mano una pistola calibro 7,65. Federico lo guardò. Restò impietrito. Capì che era un killer della camorra. Non se l’aspettava anche se da qualche settimana aveva cominciato a temere seriamente per la sua vita. Ebbe appena il tempo di rendersi conto di ciò che stava per accadere. Forse urlò. Forse dall’altro capo del telefono si sentì quello che stava accadendo. Poi, cinque colpi in rapida successione lo colpirono allo stomaco e al torace, lasciandolo per terra, senza vita. Si consumò tutto in pochi istanti. I colpi risuonarono nella stanza. Pochi attimi e il killer girò le spalle. Due passi veloci ed era sulla strada. Fuori lo aspettava una macchina. C’erano i suoi complici dentro. Tenevano il motore accesso. “Andiamo. E’ fatta”, disse il killer. Una sgommata e via. (…) Il primo ad arrivare sul luogo nella sede del Federico Del Prete sindacato in via Ba(1957 - 2002)

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CRONACA ‹‹ racca, dopo il delitto, fu Vincenzo, il figlio primogenito di Federico, nato dal suo secondo matrimonio. Da poco era diventato maggiorenne e aiutava il padre nell’attività sindacale: “I colpi di pistola non li udii. E perciò quando entrai e lo vidi a terra tutto insanguinato, mi si gelò il sangue nelle vene. Cominciai a urlare a con tutta la forza che avevo in corpo: “Aiuto, aiuto, chiamate qualcuno, aiutatemi. Hanno sparato a mio padre”. Non capivo più niente. Gli occhi mi si annebbiavano. Non poteva essere vero. Quello li a terra era mio padre, perché me lo avevano ucciso?” (…) “Quello che mi è rimasto impresso di quella sera, è il fatto che io urlavo, ma le mie grida non sortivano nessun effetto. Nessuno arrivava. Era come se io facessi parte di una scena di dolore che andava solo vista e non partecipata. Eppure cominciava a venire gente fuori l’ufficio di mio padre. C’era chi aveva sentito i colpi di pistola

e aveva capito cos’era avvenuto.” “Le mie grida non sortivano alcun effetto”ribadiva il figlio Vincenzo: è il silenzio che uccide le vittime innocenti una seconda volta. E a pochi giorni dall’anniversario della sua morte, o meglio specificare della Era il 2009 e don Ciotti ricordava Federico del Prete sua uccisione, sembra che nella sua città, Frattamaggiore. qualcosa si stia muovendo. Dopo quell’iniziativa,il vuoto. O quasi Il prossimo 18 febbraio, infatti, nella sala consiliare del Comune di Frattamaggiore ci sarà un glie di legalità da sindacalista per gli operatoincontro con gli autori dei libri che hanno ri del commercio e per aver efficacemente colricordato Federico Del Prete e poi, nella laborato con le Forze dell’ordine, barbaraBasilica di San Sossio, ci sarà la celebrazio- mente assassinato in un vile agguato camorrine di una Messa in memoria con la presen- stico” come disse don Ciotti, fondatore di za del vescovo di Aversa, Angelo Spinillo. Libera, nel corso di un incontro con gli stuUn ricorso per un frattese medaglia d’o- denti frattesi moderato dal nostro direttore, ro al valore civile “per aver combattuto batta- Antonio Iazzetta.

Incontro su Famiglia, lavoro e giovani a Caivano

“Non evidenziamo solo il male” Don Aniello Manganiello, fondatore dell’associazione Ultimi, contro Saviano e Gomorra. “Non lasciate da soli i ragazzi perché hanno bisogno della nostra vicinanza e del nostro aiuto” di Valerio Cerbone Non dobbiamo lasciare da soli i nostri figli, i nostri ragazzi. Ma dobbiamo seguirli, per infondergli sicurezza, per far sì che non siano uomini privi di autostima domani”. Queste alcune delle parole che don Aniello Manganiello, fondatore dell’associazione ‘Ultimi, ha detto ai tanti genitori e giovani presenti al secondo convegno sulla legalità nella parrocchia ‘Santissima Annunziata’ di Caivano. Questa volta il tema dell’incontro era ‘Famiglia, Lavoro e Giovani’, un tema scelto dall’associazione “Canapa – Per tessere trame di legalità” e dalla parrocchia per quello che è diventato un appuntamento annuale in occasione della festa di San Giovanni Bosco, il Santo dei giovani. Anche quest’anno ci si è confrontati sulle trasformazioni della società e le influenze che ne derivano poi sui giovani. Tutto analizzato alla luce delle realtà locali nel caso specifico di Caivano. Un comune dove le problematiche sociali sono tante, dalla criminalità alla terra dei fuochi, alle emergenze di povertà vera e propria. Dopo l’introduzione e il saluto parroco, don Antonio Cimmino, che ha tracciato una panoramica della realtà ➜

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I partecipanti all’incontro promosso nella Parrocchia dell’Annunziata: Antonio Trillicoso, don Antonio Cimmino, don Aniello Manganiello, Antonio Iazzetta e Antonio D’Amore

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›› CRONACA ➜ parrocchiale dove lui opera con continui riferimenti al lavoro e alle idee di San Giovanni Bosco, la parola è passata ad Antonio Trillicoso, giornalista e scrittore, presidente dell’associazione Canapa, che ha introdotto l’argomento e i motivi del convegno. “Parlare di giovani è importante, parlare di famiglia è necessario e di lavoro è un’emergenza. Tre temi che si intrecciano e si legano e che influiscono fortemente nella realtà nazionale ma a Caivano e nei comuni a Nord di Napoli hanno un’aggravante maggiore per la forte presenza di criminalità e corruzione in senso lato. Ecco che questo convegno, questo incontro vuole essere un modo per ragionare, per confrontarsi, per trovare dei sentieri su cui procedere. La politica deve fare la politica, la scuola deve fare la scuola, le associazioni e le parrocchie il loro ruolo; nessuno può esimersi dall’operare perché il lavoro sia veramente un diritto e la famiglia un luogo dove crescere e confrontarsi” ha detto Trillicoso nel suo intervento. Subito dopo Antonio Iazzetta, direttore di Cogito, coordinatore del dibattito, ha tenuto a precisare che ha accolto l’invito a moderare l’incontro “perché a discutere di un tema così vasto e generico c’erano persone che, quotidianamente, con i fatti, dimostrano il loro impegno in difesa della

legalità e dei valori”. Iazzetta ha anche detto che “occasioni come queste sono importanti per far crescere la cultura della legalità e per far capire che le persone perbene, quelle che si impegnano per il bene comune, sono la maggioranza e che non è giusto identificare l’area a Nord di Napoli solo con cose e persone che rappresentano il male”. Successivamente, il direttore di Cogito ha passato la parola ad Antonio D’Amore, responsabile provinciale di Libera, l’associazione contro le mafie fondata da don Luigi Ciotti. D’Amore ha sottolineato che “ormai sono finiti i tempi delle parole dette tanto per dire, di fare i soliti proclami; bisogna dare significato alle parole e cioè dare valore e concretezza a quello che si dice perché i tempi ormai sono cambiati e le problematiche che ogni gironi viviamo sulla nostra pelle ci impongono di non essere superficiali ma i realizzare ciò che si dice. Bisogna ‘diventare azione rispetto alle realtà e problematiche per costruire il Noi”. Le conclusioni sono state affidate a don Aniello Manganiello che ha cominciando parlando della realtà di Scampia dove lui ha operato per tanti anni e da cui è nato un libro ‘Gesù è più forte della camorra’. Un inciso per attaccare senza peli

sulla lingua lo scrittore Roberto Saviano, il suo libro, il film e la serie Gomorra. Secondo don Aniello danno un quadro devastante della realtà del quartiere più difficile di Napoli. Che pur avendo tantissimi problemi è un quartiere dove ci sono tantissimi realtà positive. Tanta gente che ogni giorno cerca di riscattarsi e di certo non è aiutata quando si mettono in evidenza solo i lati negativi dell’ambiente in cui vivono e in cui tentano di cambiare le cose con tutto il loro impegno. Don Aniello ha contestato anche la scelta della parola Gomorra che, nella Bibbia, significa “Città della impossibilità”. “Io non ci sto a chi dice che Napoli e la Campania sono irrecuperabili. La bellezza delle ricchezze che ci sono nelle associazioni, nelle parrocchie, i gruppi che vivono il senso del dono ne sono la prova” ha detto prima di aggiungere che “mettere continuamente a fuoco il male nasconde il buono che c’è tra noi, il nostro territorio. La famiglia è fondamentale in questo discorso perché deve sentirsi parte di un progetto ampio quindi non chiudersi nella propria casa ma aprirsi al mondo”. All’incontro era presente anche Gaetano Alborino, Comandante della Polizia municipale di Caivano, da tempo impegnato nella difesa della legalità, soprattutto sul versante dei rifiuti tossici e pericolosi.

Abbiamo organizzato per Domenica 15 Febbraio una

"GIORNATA DEL CUORE" destinata alla raccolta fondi a favore della Fidde Onlus di Padre Livio Graziano. La Fidde Onlus è impegnata attualmente nella costruzione di una clinica finalizzata alla cura di disturbi alimentari quali bulimia,anoressia e obesità. Sarei molto contento di avervi tutti! L'ingresso è gratuito ed un piccolo contributo può essere di grande importanza. Vi ringraziamo di cuore anticipatamente!

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›› POLITICA

Novità nella Giunta Tuccillo ad Afragola

L’Udc cambia l’assessore Alessandro Salzano ha lasciato il suo incarico. Al suo posto la consigliera Nunzia Porroni. In Consiglio comunale entra il primo dei non eletti, Gennaro Castaldo. Possibili nuovi cambi di Francesco Celardo a Giunta, guidata dal sindaco Domenico Tuccillo, perde un altro pezzo. Dopo le dimissioni di Pasquale Grillo, a quasi due anni dalla sua nomia, si dimette pure Alessandro Salzano, assessore alla Pubblica istruzione, Cultura, Polizia municipale, Parcheggi e viabilità, Commercio e Annona. Le sue dimissioni erano già nell’aria da molto tempo poiché a chiederle era stato il suo partito, quell’Udc che attualmente sostiene la maggioranza del sindaco Tuccillo. Le dimissioni di Salzano le teneva nelle sue mani il sindaco Tuccillo, cercando, secondo i beni informati, di poter trovare qualche spiraglio nel suo partito per trattenerlo. Nei giorni scorsi, però, Salzano ha protocollato le dimissioni mettendo fine alla sua esperienza politica afragolese. Nella lettera, l’ex Assessore evidenzia come il suo operato è stato uno dei migliori, e che poteva fare ancora molto se il suo partito non gli avesse chiesto di fare un passo indietro. Quindi, la scelta, per lui, non è stata sul merito ma politica. “Mi dispiace solo del fatto che la valutazione non è stata fatta di merito ma solo per ragioni politiche che prescindono dal merito” ha scritto Salzano. Al posto di Salzano subentrerà in giunta la consigliera Nunzia Porroni dell’Udc, facendo posto al primo dei non eletti Gennaro Castaldo, figlio di un ex consigliere comunale. Manovra questa che vede anche il possibile ingresso

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nell’Udc del consigliere Raffaele Falco (ex Afragola Libera e Nuovo Centro Destra) che passa da due a tre rappresentanze. Una mossa questa che garantisce non solo l’equilibrio di donne nella Giunta Tuccillo, ma anche l’appoggio alle regionali del candidato unico Severino Nappi, l’assessore al lavoro uscente. Ma come sta messa adesso la maggioranza del sindaco Tuccillo? Che qualcosa sia cambiato lo si è notato fin da subito. Infatti, con l’uscita di Biagio Montefusco dalla lista A Viso Aperto, (pregiudicando la possibilità al capogruppo di avere il secondo assessore dopo il vice Sindaco) sono cambiati gli equilibri. E cambieranno ancor di più se venissero confermate le voci di un nuovo gruppo moderato che potrebbe chiedere un assessore. Ma e tutto in itinere. Nulla di confermato. Non solo. Qualcosa potrebbe muoversi anche nel Partito democratico, con l’entrata di un altro assessore. Cambiamenti questi che interessano poco alla città che vorrebbe qualche cambiamento effettivo visto che, dopo quasi due anni dalle sue elezioni, Afragola è rimasta tale e quale come era prima. Senza dimenticare la particolare composizione della maggioranza. Infatti, si osserva come la maggioranza di Tuccillo sia ampiamente variegata: alle regionali, una parte vota per il centro destra e una per il centro sinistra. Una diversità di anime che fino adesso è servita - secondo qualcuno - solo a farli litigare su tutto. Infatti, ognuno la pensa come vuole senza fare distinzioni. Ma come è possibile che un Sindaco di centro sinistra tre volte deputato possa essere supportato da una maggioranza di anime così diverse?

Alessandro Salzano Dove può andare a finire? Domande queste a cui nessuno può dare spiegazioni, anche se qualche risposta la si ha guardando l’immobilismo in alcuni settori dell’Amministrazione. Infatti, si nota solo una disomogeneità che fino adesso non è stata capace di dare quell’impulso adatto a spezzare la continuità con il passato e diffondere quel benessere sociale che è stato il fulcro della campagna elettorale che ha portato alla vittoria Domenico Tuccillo. “Le dimissioni di Salzano sono la più ampia dimostrazione di come sia stata composta questa maggioranza” racconta qualche Consigliere di opposizione “perché sono l’ennesima dimostrazione che non si va avanti su basi politiche e programmatiche”.

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CRONACA ‹‹

Continua la protesta dei dipendenti del Gvc de La Masseria

“Una proposta indecente” “Continuano a proporci contratti che ci umiliano, non è cambiato nulla rispetto a prima” “Solo il Club Napoli e don Nicola si sono ricordati di noi, con aiuti concreti per noi e le nostre famiglie” di Cinzia Lanzano Il giorno 26 ci è giunta una proposta” ecco come hanno esordito gli occupanti dell’ex Gvc de La Masseria, alla domanda “È cambiato qualcosa?”. Qualcosa è cambiato, eppure dalla voce non traspare contentezza, solo indignazione. Qualcosa è sembrato potesse cambiare, ma non è così! “Il signor Siciliano, rappresentante della Ventrone s.r.l., ci ha fatto una proposta, ma non è molto diversa dalla proposta che ci è stata fatta a settembre”. Una proposta che potremmo definire indecente, seppure ben lontana dalle tematiche cinematografiche...indecente perché beffarda, indecente perché mortifica il lavoro, indecente perché fa leva sulla disperazione di chi da cinque mesi non percepisce stipendio. Sono questi i tre punti su cui si sofferma Marcelo Amendola, rappresentante sindacale dei lavoratori de La Masseria, che, per rivendicare la loro occupazione hanno iniziato una protesta, che da mesi li costringe a non abbandonare il proprio posto di lavoro, a vivere al piano meno due di un centro commerciale, in un supermercato. “Non si può mortificare la dignità del lavoratore, soprattutto di chi in questi mesi

giornaliere, 7 giorni su 7, senza malattia pagata. La maggior parte dei contratti sono part-time e quindi di 4 ore al giorno, le restanti 8/9 ore... sarebbero in nero! La pausa sarebbe solo di un’ora e mezzo a pranzo. Hanno aggiunto che non dovremmo iscriverci al sindacato, anzi vorrebbero mettere da parte quelli che tra noi sono delegati o vicini alle sigle, cinque persone. Del mese di ferie spettanti solo 15 giorni ci verrebbero concessi, di cui una settimana in estate”. Amendola inoltre ci ha detto che se i lavoratori fossero stati licenziati entro dicembre 2014 avrebbero avuto diritto a un anno in più di mobilità, due anni anziché uno e per gli over 50 tre anni, invece di due: “la mobilità era una chance per rendere appetibili questi lavoratori per le altre aziende, perché assumere un lavoratore in mobilità permette di risparmiare tasse al nuovo titolare. Il problema è che i proprietari del Gvc, prima di vendere, secondo legge, avrebbero dovuto convocare intorno a un tavolo tutte le sigle sindacali ed avanzare proposte per il futuro dei propri dipendenti! La disoccupazione, la mobilità sono opzioni “estreme”, la cosa più logica sarebbe stata far riassumere il personale dal nuovo gruppo che acquisiva il supermercato. Il contratto che ci hanno mostrato in cui si dice che il personale resta fuori dalla transazione è illegale! Questa dicitura, di fatto, rende nullo l’atto! Perciò si potrebbe supporre che quello che ci abbiano mostrato non sia il reale accordo, perché così non sarebbe valido!”.

Amendola precisa che “l’accordo proposto è simile a quello di settembre, quando le parti s’incontrarono dinanzi al Prefetto; in quell’occasione, però, si voleva assumere solo parte del personale, circa 20 su 54, ricoprendo il resto dei ruoli con nuovi assunti. Avevamo detto che magari si poteva accettare di far lavorare a rotazione il personale, avendo di volta in volta una ventina che lavorava e gli altri in cassa integrazione, ma loro si rifiutarono, e dissero che non era possibile adottare questa procedura, dato che dovevano inserire altre persone, loro persone. Allora perché se si ha bisogno di persone non si assumono tutti e 54 i dipendenti che lavoravano lì, ma vengono prese persone esterne? Come sempre i conti non tornavano e dopo quindici giorni di attesa tutto fu messo a tacere e non furono date notizie!”. E, intanto, i dipendenti continuano la loro lotta. In solitario, potendo contare solo sulla solidarietà di poche persone: “Solo il Club Napoli, insieme a Don Nicola naturalmente, ha dimostrato solidarietà. Ci hanno inviato panini, pizza, bibite, panettoni, ci hanno offerto la cena e regalato calze a tutti i nostri figli in occasione dell’Epifania! Ci sono stati vicini soprattutto nelle feste, con aiuti concreti! ” . Quasi mille euro in vivande, ha donato, infatti, il Club Napoli di Cardito, tra i pochi, insieme al parroco, a ricordarsi di questa situazione, che ancora non vede la luce in fondo al tunnel.

A I Pini tutta un’altra storia non solo non ha ricevuto neppure un euro, ma non è stato neanche libero di scegliere un altro impiego, in quanto non licenziato dai suoi datori di lavoro!” ha detto Amendola per il quale “che questa proposta avesse qualcosa di marcio lo si fiutava dalla mancanza di una proposta scritta”. Ma qual è la proposta? Stando a quanto ci hanno detto i dipendenti “si prevedevano per banconisti 1.100 euro e alle repartiste 800 euro mensili, con un’eventuale opzione solo per la quattordicesima; senza assegni familiari e bonus di Renzi! Queste ultime due voci ce le rubano già da cinque mesi! L’orario di lavoro prevedeva dalle 12 alle 13 ore Anno XIX - numero 323 - Sabato 10 novembre 2012

I Pini e La Masseria i due centri dove sorgevano i principali Gvc, ossia i supermercati del Gruppo Credentino, hanno avuto un destino completamente opposto. Entrambi i supermercati, infatti, sono stati venduti, ma con esiti molto differenti! Marcelo Amendola, responsabile sindacale ha seguito da vicino le due vicende, afferma come sia quasi sembrato di doversi accordare con proprietari diversi, perché c’è stato un approccio assolutamente dissimile, che ha permesso di risolvere la questione del Gvc dei Pini in poco tempo. “Quando si è presentato il problema

della vendita del supermercato nel parco commerciale I Pini, la situazione de La Masseria, era già complicata e, quindi, la proprietà ha tentato di non trovarsi nella stessa circostanza, cercando un accordo differente con il gruppo che acquistava il supermercato, evitando proteste dei lavoratori. Così, con i nuovi acquirenti, si è stabilito il riassorbimento di tutto il personale che è stato licenziato e riassunto nello stesso giorno”. Perché queste differenze? Proveremo a capirlo… Cinzia Lanzano Cogito • 17


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›› NOTIZIE FLASH

CASALNUOVO - Protesta dei commercianti del centro Mercoledì scorso, i commercianti di Casalnuovo hanno deciso di abbassare le serrande e mettersi in corteo per raggiungere la sede del Comune dove hanno esposto le loro proteste ai rappresentanti dell’Amministrazione comunale. I negozianti si lamentano di essere stati abbandonati dall’Amministrazione che, invece, di aiutarli, li avrebbe danneggiati addirittura con i lavori del PIU Europa che hanno bloccato la città, rendendo impraticabili molte strade. Dall’Amministrazione hanno elencato le iniziative messe in campo e sottolineato che i lavori del PIU Europa hanno l’obiettivo di migliorare la vivibilità e la vivibilità in città e quindi i commercianti saranno i primi a goderne i vantaggi. Non sono mancati momenti di tensione con alcuni dipendenti comunali costretti a ricorrere alle cure dei medici. Nel prossimo numero, maggiori dettagli sulla vicenda.

AFRAGOLA - Sabato la riapertura dello Stadio Luigi Moccia Dopo otto anni riapre lo stadio Luigi Moccia di Afragola. L’inaugurazione è prevista oggi, sabato 7 febbraio, alle 11. Alla riapertura parteciperà anche il sindaco di Afragola, Domenico Tuccillo. Lo stadio, chiuso otto anni fa per la totale inagibilità della struttura, fu oggetto di un progetto di ammodernamento da parte della vecchia Amministrazione comunale, guidata dall’ex sindaco Vincenzo Nespoli, e mai riaperto poiché voleva darlo in concessione ai privati. Volontà questa, da sempre contestata dalla vecchia opposizione, oggi maggioranza, che aveva sempre sostenuto che lo stadio doveva essere della cittadinanza senza chiedere oppure pagare nulla a nessuno. I lavori di ammodernamento, hanno interessato non solo il rifacimento dell’intero campo di calcio, ma anche le due tribune, una scoperta e l’altra coperta. Risistemati anche gli impianti di illuminazione e idrico, oltre agli spogliatoi. Domani, domenica 8, quindi la Vis Afragolese 1944, la squadra che ha raccolto la tradizione dell’Afragolese che, negli anni ’80, ha giocato anche in serie C2, potrà tornare a giocare tra le mura amiche. Francesco Celardo

AFRAGOLA - Tra buche e traffico, disagi continui per gli automobilisti Giorni della merla, giorni di pioggia per la nostra provincia, giorni che hanno dimostrato come, alle volte, non è solo il cielo a “fare acqua”. Proprio le condizioni atmosferiche avverse, le copiose precipitazioni, hanno rivelato quanto sia diventato difficile percorrere le strade urbane di Afragola. Prima ci sono stati tutti i cambi dei segnali stradali: hanno ridisegnato l’assetto di molte strade del circuito cittadino. Invertire i sensi unici sembra essere diventata una delle attività preferite dalle Amministrazioni comunali, e, così, ogni Amministrazione ridefinisce, a suo modo, la viabilità. La rete stradale diventa, di conseguenza, caotica: ogni cittadino è uno straniero in patria. Le piovose giornate hanno poiaccresciuto le difficoltà di guida e gli ingorghi sono stati la routine che ha salutato gennaio e dato inizio a febbraio. Altra problematica, che ultimamente fa spesso capolino è quello di “Afragola al buio”! Non uno slogan per il risparmio energetico, bensì un inconveniente di fronte al quale si è trovata la cittadinanza; un esempio tra tanti, è una delle strade principali, il corso Garibaldi, il cosiddetto “rettifilo”, che di sabato pomeriggio-sera (il giorno 31 gennaio) si è ritrovato con l’illuminazione pubblica fioca, per non dire spenta, creando una difficol18 • C o g i t o

tà non solo ai negozianti, poiché di certo non richiama clientela, ma anche per la visibilità. Infine, ma non in ultimo, come goccia che fa traboccare il vaso (per restare in tema), nella mattina di lunedì 26, si è aperta una voragine a via Roma nei pressi della chiesa di San Giorgio. La spaccatura, fortunatamente ha creato danni solo alla viabilità per l’iniziale chiusura del tratto di strada al traffico, ed i rallentamenti nei due giorni successivi, anche perché sono numerose le scuole vicine. Però, se proprio in quel momento fosse passata un’autovettura, sarebbe sicuramente rimasta incastrata. Ad impensierire gli abitanti è stato il fatto che, in quella zona, il terreno ha già ceduto in passato: la mente li ha riportati al tragico crollo, pochi metri più avanti, della palazzina in via Calvanese; pertanto, si spera non vi siano effettivi problemi di stabilità di cui preoccuparsi. Al momento, è stata messa “una toppa”, ma le buche e i disagi per gli automobilisti sono ancora troppi in città! La speranza è che, con il tempo, anche la viabilità non faccia acqua da tutte le parti. Cinzia Lanzano

AFRAGOLA - Mattinata di solidarietà nel semiconvitto dell’Addolorata Arrivano vestiti di rosso, portano doni ai più piccoli, regalano loro un sorriso, qualcuno potrebbe pensare a dei “Babbi Natale” giunti con un po’ di ritardo, presso la scuola Addolorata di Afragola, e invece no: si tratta dei volontari della Croce Rossa Italiana (CRI). La mattinata di sabato 17 gennaio è stata, infatti, una mattinata diversa per i bambini della scuola dell’infanzia dell’Addolorata e, in particolare, per i piccoli allievi che fanno parte del semiconvitto, principali destinatari della visita della CRI. I gruppi di volontari di Afragola e Volla hanno, appunto, collaborato nell’organizzazione e nella partecipazione a questa manifestazione, in cui hanno spiegato il ruolo fondamentale che svolge la Croce Rossa, dopodiché, hanno regalato ai bambini giochi di società, peluche, giocattoli e anche, uno scivolo per l’istituto. Da quest’anno, infatti, l’ex scuola comunale, è gestita dalle Suore Compassioniste Serve di Maria e ospita bambini del semiconvitto, sia alla scuola dell’infanzia che in quella primaria. Centinaia sono i bambini semiconvittori ad Afragola, ossia allievi che, oltre a frequentare corsi scolastici, restano a scuola parte del giorno per pranzare e studiare. Il termine stesso ci riporta al latino convīctu ‘il vivere insieme’ ed è proprio per rallegrare ancor di più la convivenza di questi piccoli che sono stati do-

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NOTIZIE FLASH ‹‹ nati loro dei giochi, anche usati, ma tutti in ottimo stato! Giocattoli, magari, ormai accantonati o relegati in un cantuccio di una stanza che trabocca di balocchi, come spesso accade nelle nostre case, ma che potrebbero fare la felicità qualche bimbo che, purtroppo, non ha avuto la stessa fortuna. Talvolta, sono bambini che hanno alle spalle situazioni problematiche o disagiate, e che portano il peso di storie difficili, molto più grandi di loro...bambini per i quali l’affetto è il dono più grande. “Umanità, imparzialità, neutralità, indipendenza, volontarietà, unità, universalità”questi i principi su cui basa la propria missione la Croce Rossa Italiana, non parole, ma una realtà che diventa concreta, attraverso questi piccoli gesti che possono regalare un sorriso. L’assistenza e la tutela, anche dei minori è uno degli obiettivi che questi volontari si pongono, oltre al supporto e all'inclusione sociale, lo sviluppo dei giovani e la cittadinanza attiva, e agli interventi in casi di emergenze e disastri. Un’azione meritoria, che si amplia su diversi fronti, incoraggiando la cooperazione tra diversi gruppi territoriali, in questo caso Afragola e Volla, creando quello che amano definire “un ponte di solidarietà”. Cinzia Lanzano

Antoniano ai Colli Aminei, i consiglieri provinciali, Padre Antonio Di Tuoro (Parroco della Parrocchia dei Santi Antonio e Annibale ai Colli Aminei) e Padre Brizio Greco (Responsabile del Seminario di Napoli) e seminaristi e giovani di accoglienza vocazionale accompagnati da Padre Lucio Scalia. Il Consiglio comunale ha deciso di intitolare proprio quel preciso piazzale e non altri luoghi della città al Santo siciliano, in quanto esso si apre davanti all'ingresso dell'Oratorio della Parrocchia dell'Addolorata, sorto su un terreno di proprietà comunale concesso in comodato gratuito, affinché diventi per i ragazzi di Tavernanova luogo di gioco, di formazione e di crescita. L’assessore Perna ha poi spiegato che l’intitolazione rientra in un ridisegno dell’intera toponomastica cittadina e precisando che, “accanto ai nomi universalmente conosciuti, come quello di Mandela o di Don Giuseppe Diana, abbiamo riservato un certo numero di strade e monumenti a cittadini illustri casalnuovesi; si è, infatti, voluto ricordare don Pietro Orditura, Monsignor Fortunato Petrillo e il pittore poeta Emilio Buccafusca. Ed è proprio di qualche giorno fa la Delibera di Giunta con la quale abbiamo provveduto ad intitolare l'intero Centro sportivo di viale delle Ginestre al casalnuovese Pasquale Caputo, che fu un eccellente arbitro di calcio di serie A e indimenticato Sindaco di Casalnuovo”. Antonio Boccellino

Afragola ricorda Padre Ludovico

CASALNUOVO - Un piazzale ricorda Sant’Annibale Maria di Francia Casalnuovo ha deciso di ricordare Sant’Annibale Maria di Francia, il sacerdote messinese (1851-1927) che ha fatto della preghiera per le vocazioni e dell’aiuto ai poveri agli orfani i cardini del suo apostolato e passato alla storia per la fondazione della Congregazione dei Rogazionisti. L’omaggio casalnuovese è avvenuto con l’intitolazione di un piazzale in prossimità del Parco Leone nella frazione Tavernanova, lungo via Cicerone. La cerimonia di intitolazione si è svolta, nel pomeriggio di sabato 24 gennaio, con lo scoprimento di una targa marmorea dedicata al Santo da parte del sindaco Antonio Peluso e la benedizione da parte del Superiore provinciale dei Rogazionisti Padre Angelo Sardone; all’evento erano presenti anche l’Assessore Mario Perna e don Carlo Cicala, parroco della Chiesa dell’Addolorata, che ha dato il via all’iter che ha portato all’intitolazone, Padre Antonio Lannocca, Rettore dell'Istitituto

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›› SOCIETA’

Torna la festa di S.Biagio a Casalnuovo C

di Francesco Celardo ome sana tradizione vuole, in ogni paese che si rispetti, si sti ma che nessuno gli dà spazio e visibilità”. Sono intervenuti gli festeggia il Santo Patrono. Casalnuovo non è da meno e i Up3Side, le tre voci strepitose della boy band che si sta facendo spafesteggiamenti in onore di San Biagio Vescovo e Martire, zio nel panorama musicale italiano e internazionale, il ritrattista Manuel Rivieccio, che a ritmo di musica ha disegnato in pochi miiniziati il 30 gennaio, sono terminati la sera del 3 febbraio. “Una festa così non si vedeva dai primi anni dopo il terremoto, era- nuti la “statua di Totò” uno dei simboli più importanti del paese, no 35 anni che non si rendeva così luminosa e piena sia a carattere re- Luigi Caprio, giovanissimo cantautore e la magica voce di Marianligiosa che ricreativa”. A parlare così è Antonio Visone, presidente tonia. A chiudere lo spettacolo, da Made in Sud, programma codel Comitato Festa Patronale di Casalnuovo, che ha organizzato i mico boom di ascolti su Rai Due, il simpaticissimo Tony Figo. In esclusiva la serata è stata ripresa dalle telecamere di Capri festeggiamenti e ha voluto affidare a Cogito i ringraziamenti di rito: “Il Comitato organiz- Event nel programma “Movida Loca Tv”. Nelle mattinate dall’1 al 3 febbraio, presso la parrocchia di zatore porge i suoi ringraziamenti al Parroco, al San Giacomo, c’è stata la “Diana mattutina”, con il risveglio Comune di Casalnuovo di cittadino e la messa con Don Peppino Ravo. In conclusione il martedì sera l’incantevole spettacolo piNapoli per il patrocinio, ai Vigili, alle Associazioni di rotecnico. volontariato, gli sponsor e l’intera popolazione”. Nel pomeriggio di venerdì sono state accese le luminarie, posizionate all’ingresso del paese partendo da via Napoli, lunFesta grande a Cardito per il Santo go tutto il tratto di corso Umberto fino a via Be- Patrono. Come accade ogni anno, da denevento. Al colorato cenni, la città ha festeggiato il suo PatroMario Pelliccia sul palco per la spettacolo di luci, si sono no con il solito programma che coniuga festa di San Biagio aggiunte le bancarelle il la fede e il folklore con le bancarelle e i sabato sera e la domenica mattina, alle 10, la solenne e suggestiva dolci tipici, i tortanielli di San Biagio. La pioggia ha reso difficile la festa, processione per le vie cittadine. Nella serata di lunedì, sul corso Umberto, nei pressi della par- ma, comunque, sono state migliaia le rocchia, nonostante il freddo, si è dato vita al grande spettacolo di persone che sono entrate nella Chiesa musica, cabaret e intrattenimento dal titolo “Aspettando San Bia- della piazza principale della città per rengio” ideato e condotto dall’istrionico showman casalnuovese Mario dere omaggio al Santo protettore della Pelliccia con una chiara idea sulla serata: “Sono sempre più a favore città, invocato soprattutto contro le madell’arte a Km Zero perché Casalnuovo è una cittadina che miete arti- lattie della gola.

Festa grande anche a Cardito

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SOCIETA’ ‹‹

Un nido per volare. Una scuola per i più piccoli A Casoria, ai confini con Afragola, una struttura all’avanguardia per bambini fino a tre anni ’ stata inaugurata da poche settimane ma ha già riscosso un notevole successo tra i genitori che cercano una scuola sicura, oltre che personale preparato e disponibile. E’ la scuola “Un nido per volare”, in via Adige, ai confini tra Afragola e Casoria. Una struttura di oltre mille metri quadri, dove ogni ambiente è curato nei dettagli più minuti e questo, insieme alla professionalità, all’amore e all’attenzione di chi lavora presso il centro per l’infanzia, fa sì che i bambini crescano in un mondo bello, curato, ordinato e sorridente, abituandosi poi alla voglia e all’entusiasmo di costruire ogni giorno un mondo bello e pulito attorno a sé. I locali riservati ai bimbi sono articolati in tre sezioni e su tre livelli, in ognuno vengono accolti i bimbi suddivisi per fasce di età: infanti, 3-12 mesi, semidivezzi, 1324 mesi, divezzi 25-36 mesi. C’è anche la possibilità di usufruire del servizio educativo di Baby parking, dal lunedì al sabato, dalle 8,30 alle 12,30 con merenda e senza pasto, nonché del servizio Baby sitter, dal lunedì al venerdì, dalle 14 alle 18 con merenda e senza pasto. Ogni bambino avrà la giusta attenzione e cura, per questo motivo, l’ambientamento avviene senza fretta e con la pre-

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senza di un genitore o di un adulto concordato. All’interno della scuola si apre un’oasi inaspettata, un mondo accogliente, colorato e spazioso, dove la professionalità e la competenza delle educatrici, accompagnano al sorriso gioioso di chi si dedica ai bambini con amore, un contesto magico e colorato, ideale per far sì che i più piccini vivano con spontaneità e serenità le prime esperienze fuori casa. Le figure professionali impiegate presso la struttura sono dotate di conoscenze approfondite e aggiornate in campo psico pedagogico e didattico. Per garantire alti livelli di qualità, uniscono alle competenze psico pedagogiche quelle relazionali, collaborative, comunicative, autoriflessive, di dinamismo e di assunzione di responsabilità. La struttura è dotata di mensa interna e il pasto sarà un momento speciale, dove il gusto del cibo sano si unisce al piacere di stare insieme. E’ possibile richiedere anche un menù di dieta dif-

ferenziata, per motivi di salute intolleranze e/o allergie alimentari. Nella struttura c’è anche personale sanitario altamente specializzato che propongono, tra l’altro, corsi di preparazione al parto e di assistenza psicologia post partum per sostenere la mamma in questo importante periodo della vita. Per avere maggiori informazioni, si può visitare anche il sito www.unnidopervolare.it

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›› SPETTACOLI

The Kolors, il gruppo carditese protagonista del talent show Amici I di Francesco Celardo

The Kolors nascono nel 2010; il gruppo è composto da tre vivacissimi, pronti, maturi e tenaci ragazzi che hanno creduto, e credono ancora, che la storia e il proprio destino possano essere scritti esattamente come erano stati immaginati quando si sono conosciuti a Milano. Stash Fiordispino è la voce e la chitarra, dopo il liceo frequenta a Milano l’Accademia di Brera; Alex Fiordispino è la batteria, l’anima che dà voce e suono al ritmo delle canzoni create e scritte interamente in inglese; Daniele Mona, invece, si appassiona a quei suoni che possano diversificare e rendere unico un sistema forse troppo piatto, che ha comunque bisogno di una ventata di aria fresca e di giovani disposti a tutto pur di vivere della e per la loro passione, e si dà completamente ai SYNTH e al TALKBOX. Il nome cresce e viene conosciuto quando i ragazzi iniziano a frequentare i locali della Milano aperta e pronta alle novità, alle giovani proposte e alla tanto attesa apertura verso generi che sembrano lontani e stranieri ma che questi ragazzi rappresentano così bene e che ricreano volta per volta. Aprono allora i concerti di personalità già tanto amate e apprezzate in Italia come Paolo Nutini, luglio 2012, o quello dei Gossip, novembre 2012, e ancora quello degli Hurts, marzo 2013. Lavorano a mano a mano ai loro singoli, alle loro canzoni, ai video e alle future presentazioni e collaborazioni. Arriva il momento di conoscere Andy dei Bluvertigo che si lascia intravedere nel video del singolo I Don’tGive a Funk, mentre è Rocco Tanica, di Elio e le Storie Tese, che ha co-arrangiato alcuni brani del primo disco I Want, uscito il 19 maggio 2014. Sono pronti quindi a scalare le vette delle classifiche italiane, dopo aver duramente lavorato per tre anni, presentando un disco che loro stessi descrivono come fresh, dinamico ed ener-

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gico che si è posto l’obiettivo di raggiungere e arrivare a un pubblico quanto più ampio possibile, senza generi dati, né confini ma solo grazie a della buona musica e alla passione cui sono sempre legati.

L’ultima tappa, ancora a sottolineare la libertà, la spensieratezza e la voglia di fare, di imparare, e di mettersi in discussione, è la loro attuale partecipazione al programma Amici di Maria De Filippi che va in onda su canale 5. Sempre più seguaci sui social network, sempre più fans, e complimenti ricevuti dai docenti della stessa scuola che sembrano davvero non solo apprezzare ma anche sostenere il nuovo trio, danno ai The Kolors la certezza di essere davvero parte di un mondo cui hanno sempre ambito, la speranza di arrivare a quel successo tanto desiderato e la consapevolezza di poter scrivere una piccola parte della storia musicale italiana.

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RUBRICHE ‹‹

Verso altri divieti per i fumatori l 2003 può dirsi l'anno della lotta contro il fumo. In quell’anno, infatti, è stato approvato, il regolamento attuativo della legge antifumo che regolamenta, ancora oggi, la possibilità di accendere sigarette, sigari e pipe negli esercizi pubblici, i luoghi di lavoro, gli spazi adibiti ad attività ricreative e ai circoli privati. In pratica, la legge, ancora in vigore, prevede che il fumo sia limitato ad aree ben delimitate da barriere fisiche, ventilate e separate dalle altre e soprattutto che siano rese facilmente riconoscibili da cartelli luminosi. Nei ristoranti lo spazio per il fumo dovrà essere inferiore alla metà della superficie complessiva aperta al pubblico. Quanto agli spazi riservati ai fumatori, è obbligatoria l'installazione di impianti in grado di garantire una portata d'aria supplementare minima di 22 litri al secondo per persona. Gli impianti, inoltre, devono essere in grado di assicurare la depurazione di 80 metri cubi d'aria all'ora per persona, per un numero massimo di 70 persone ogni 100 metri quadri. L'obiettivo è la tutela della salute del cittadino e la libertà del non-fumatore, spesso costretto a condividere "vizi" e abitudini degli amanti del tabacco. A circa 12 anni da quella svolta, ci si prepara a nuove restrizioni: Niente sigarette nei parchi pubblici, negli stadi e nelle spiagge attrezzate, ma anche sulle auto con bambini a bordo o nei film e serie tv nazionali, se vengono accese in un numero eccessivo di scene. La lotta contro il fumo deve essere portata avanti costantemente, con campagne di sensibilizzazione ma anche con misure di legge da aggiornare. E dopo la legge voluta dall’allora ministro Girolamo Sirchia, da tempo accettata e metabolizzata nel nostro Paese, ci sono state nuove restrizioni. Di recente, ad esempio, è stato posto il divieto di consumare le sigarette negli spazi esterni delle scuole e si è alzato fino a 18 anni il divieto di vendita di prodotti del tabacco. L'Organizzazione mondiale della sanità ha inoltre indicato una strategia che potrebbe essere adottata anche in Italia: quella di far scattare automaticamente un costante aumento dei prezzi delle sigarette. Infine deve essere recepita una direttiva europea approvata nell'aprile scorso in base alla quale, tra l'altro, sul 65% della superficie dei pacchetti dovranno essere introdotte immagini dissuasive. Quali siano i danni irreparabili e potenzialmente letali in una persona fumatrice è ormai noto a tutti, ma i danni da fumo passivo spesso passano inosservati o quantomeno sono spesso sottovalutati. Il fumo passivo è il fumo che viene inalato in modo involontario da coloro che si trovano a contatto con soggetti fumatori (fumatori attivi); attualmente si ritiene che il fumo passivo sia il principale inquinante degli ambienti chiusi. È noto che il fumo derivante dalla combustione della sigaretta contiene diverse migliaia di sostanze chimiche (circa 4.000); la maggior parte di queste sostanze hanno proprietà irritanti; le rimanenti (circa 60) sono costituite da sostanze sospettate di cancerogenità o riconosciute come cancerogene. Dal punto di vista chimico il fumo passivo contiene pressoché le stesse sostanze contenute nel fumo attivo, anche se a livello quantitativo sono rilevabili alcune differenze;

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Cogito • 23

a cura del dottor Vittorio Santoro

determinate sostanze per esempio sono maggiormente rilevabili nel fumo passivo che nel fumo attivo (un esempio è rappresentato dalla nicotina, sostanza tossica, anche se non cancerogena). Un’altra sostanza, correlata al cancro della vescica, il 4-aminobifenile, è presente in concentrazioni decisamente maggiori nel fumo passivo. Si ritiene che, seppur in misura minore, i soggetti sottoposti al fumo passivo rischiano di contrarre la stragrande maggioranza delle patologie alle quali sono sottoposti coloro che fumano. Ovviamente le conseguenze negative del fumo passivo sono tanto maggiori quanto più l’esposizione a esso è intensa e prolungata. In altri termini: più si è esposti al fumo passivo, più aumenta il rischio di contrarre una patologia di tipo cerebrale e/o cardiovascolare. Il rischio di tumore al polmone è generalmente associato al fumo, sia al fumo attivo che al fumo passivo; l’associazione del fumo passivo al cancro polmonare in effetti esiste, ma in misura inferiore rispetto a quella che esiste fra fumo passivo e patologie di tipo cardiovascolare. Il fumo passivo agisce favorendo l’aterosclerosi, la formazione di trombi e gli spasmi coronarici. Un soggetto non fumatore, ma esposto a fumo passivo ha un aumentato rischio di subire patologie quali l’ictus, l’infarto del miocardio e l’angina pectoris; ciò vale a maggior ragione se tale soggetto soffre di ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia, diabete e se utilizza la pillola anticoncezionale. Abbiamo già accennato al fatto che nel fumo passivo (come del resto in quello attivo) sono presenti alcune decine di sostanze carcinogene (alcune di esse sono sospettate, mentre per altre si è stabilità con certezza la loro carcinogenità). Pur non essendo l’unico fattore responsabile dell’insorgenza di un tumore al polmone, il fumo è implicato in circa il 90% dei carcinomi polmonari. Il fumo è inoltre coinvolto nell’aumentato rischio di contrarre i cancri di bocca, laringe, esofago e vescica. Più incerto appare il legame tra fumo e aumentato rischio di cancro al fegato, cancro al colon-retto e cancro alla prostata. Quindi è diritto delle persone, che intelligentemente hanno scelto di essere non fumatori, avere la libertà di respirare aria non contaminata da sigarette altruie poter dire di essere non fumatori sia attivi che passivi.

...Cogito torna sabato 21 febbraio...


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