Cogito 458

Page 1

Anno XXVIII - numero 458 - sabato 22 maggio 2021

La forza delle parole

Afragola

Frattamaggiore Costanzo spiega perché ha lasciato il Consiglio comunale

Lettera aperta di don Ciro, parroco delle Salicelle

Caivano Colpo allo spaccio nel Parco verde


Anno XXVIII - numero 458 - sabato 22 maggio 2021

Pillole di Storia a cura di Imma Pezzullo

>>

Il caivanese Giovanni de li Paoli,

uno dei più importanti personaggi dell’area a nord di Napoli nell’epoca medievale

02

Giovanni de li Paoli risulta essere il primo illustre cittadino nativo di Caivano. Nacque nel Medioevo, nel 1340, e morì nel 1404. La sua carriera fu eccezionale per i tempi e per un nativo di un casale rurale del territorio a nord di Napoli: si distinse nel campo giuridico e ottenne il grado di Capitano della città di Capua, proposto a reggere la città e il territorio da essa dipendente: egli decideva nelle cause civili e criminali e aveva una sua corte, composta da giudici da lui stesso scelti: al di sopra di lui vi era solo il Giustiziere, il funzionario che si occupava dell’amministrazione della giustizia di tutta la provincia. Dopo alcuni anni de li Paoli fu nominato Giustiziere dell’Abruzzo Citeriore (Molise). Per le sue grandi capacità e per la fiducia che riponeva in lui il sovrano angioino fu messo a capo della Gran Corte della Vicaria in Napoli che era, a quei tempi, la più importante Camera Penale del Regno di Napoli. Infine per la sua moralità integerrima e per il suo servizio alla Chiesa cattolica fu, dal Pontefice dell’epoca, insignito del titolo di Senatore di Roma. Quando morì, la sua salma fu esposta nella Chiesa di S. Pietro in Caivano e lì inumata: sulla sua tomba fu apposta una lapide su cui egli era rappresentato con la toga , col cappello di Giustiziere posto sul capo, con una bandiera in una

La chiesa di San Pietro mano e con lo scettro del potere nell’altra. Sulla tomba fu apposta una lapide con la seguente iscrizione in caratteri gotici scolpiti attorno l’orlo della lapide stessa [traduzione dal latino]: Qui giace il corpo dell’egregio signore Giovanni de li Paoli di Caivano, un tempo Capitano di Capua, Giustiziere dell’Abruzzo citeriore, reggente della gran corte della Vicaria, Senatore della Città di Roma a.D. MCCCCIV Nei suoi Frammenti Storici di Caivano, pubblicati nell’anno 1903, e ripubblicati dall’Amministrazione comunale caivanese nell’anno 1997 (fig. 2), lo storico caivanese Domenico Lanna riportò che la lapide terranea, oramai consumata, nell’anno 1707, fu rifatta e posta alla parete muraria della Chiesa di S. Pietro.


EDITORIALE

Anno XXVIII - numero 458 - sabato 22 maggio 2021

E

Contro ogni discriminazione, per i diritti di tutti Il cartello con la scritta ‘In questi ambulatori non esistono signorine’ affisso sulla porta di un ambulatorio dell’Ospedale ‘San Giovanni di Dio’ di Frattamaggiore ha fatto il giro d’Italia, grazie ai media e, soprattutto, grazie ai social. E, chiaramente, si sono moltiplicate le prese di posizione. Non ci sottraiamo dal dare il nostro punto di vista sulla questione perché in quel cartello leggiamo la necessità di una rivoluzione culturale che tarda ad arrivare quasi ovunque e, in modo particolare, nell’area a nord di Napoli. Purtroppo, nei nostri comuni, resistono ancora molti convincimenti e altrettanti ostracismi che sembrano francamente inaccettabili nel 2021. Nel numero scorso abbiamo avviato #nessunoescluso, una campagna di sensibilizzazione per i diritti dei disabili e siamo contenti di aver aperto un dibattito che, speriamo, possa continuare anche nelle prossime settimane e portare a qualcosa di concreto. Da Cardito, per esempio, è arrivata, in redazione, la proposta dell’istituzione del Garante dei diritti dei disabili, proprio a seguito della nostra campagna. Iniziativa lodevole che speriamo possa arrivare al traguardo, ma non basta istituirlo un Garante. E’ necessario che quel Garante poi abbia competenze e poteri per poter operare. Altrimenti diventa la solita operazione di facciata per far vedere che si fa qualcosa per i disabili, come purtroppo è già successo in altri comuni. Comuni dove l’istituzione del Garante non ha portato altro che la foto da condividere sui social per prendere qualche like, magari a ridosso delle elezioni, ma nessun miglioramento concreto per chi, ogni giorno, combatte per vivere una vita dignitosa nonostante la disabilità. E lo stesso avviene anche con le donne. Continuano a essere viste come dei ‘Panda’. Ancora si accoglie la loro presenza in

determinati ruoli che, per mentalità retrograde sarebbero destinate agli uomini, con diffidenza e sfiducia, due sentimenti che emergono anche dalle parole che si usano per rivolgersi a loro o per parlare del loro impegno. C’è ancora tanta strada per garantire a tutti gli stessi diritti, non come concessione, ma come riconoscimento ‘naturale’ di una cosa dovuta, non da richiedere, magari con l’organizzazione di giornate che, purtroppo, hanno ancora un senso e ragion d’essere. E, a proposito di giornate, lo scorso 17 maggio è stata celebrata la giornata contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia. La ricordiamo anche noi di Cogito, cambiando per la prima volta il colore della nostra testata e scegliendo i colori dell’arcobaleno, i colori dei diritti e della pace. Due valori in cui crediamo e in cui vorremmo che credessero tutti. Da esseri pensanti, come ribadiamo ogni volta che usciamo ricordando il ‘Cogito ergo sum’ con cui Cartesio sintetizzò che solo pensando si prende coscienza e si dà un senso reale alla propria esistenza. Solo pensando si possono mettere in discussioni convinzioni che ci hanno accompagnato per anni e che vengono demolite poi sotto i colpi del pensiero.

EDITORE

Editrice Cogito srl QUINDICINALE DI ATTUALITÀ, POLITICA, ECONOMIA E COSTUME

Autoriz. del Tribunale di Napoli n. 4513 del 18 marzo 1994

fondato da Natale Cerbone è realizzato da

grafica & stampa

Direttore Antonio Iazzetta

Redazione: Via S. Antonio da Padova, 9 Cardito (Na) - Tel. /Fax 081.8354357

Vicedirettore Antonio Trillicoso

e-mail: redazione.cogito@libero.it

Collaboratori

Stampa: Editrice Cerbone srl

Lucia Allocca, Angelica Argentiere, Biagio Barra, Antonio Boccellino, Antonio Cerbone, Antonio Cerbone, Pietro Cerbone, Valerio Cerbone, Elisabetta Colangelo, Mino Iorio, Imma Pezzullo e Rocco Pezzullo

e-mail: info@editricecerbone.it tel. 081.8354357

03


P

PRIMO PIANO

Anno XXVIII - numero 458 - sabato 22 maggio 2021

Un foglio affisso nell’ospedale di Frattamaggiore ha avviato una discussione

Il cartello delle polemiche A cura di Elisabetta Colangelo

>>

Le dottoresse impegnate nelle vaccinazioni hanno denunciato, ironicamente, le discriminazioni subite nei laboratori dai pazienti

L

<<

04

a scena è di quelle viste tante volte. Così tante da sembrare normale. Così banale che parlarne pare davvero superfluo. E invece. Ospedale San Giovanni di Dio di Frattamaggiore. Vaccinazioni. Due medici, un dottore e una dottoressa, svolgono l’anamnesi dei pazienti vaccinandi. Tutto si svolge con regolarità, i medici fanno con professionalità il loro lavoro, ma ecco che al momento del commiato, succede: “Arrivederci dottore, arrivederci signorina!”. Una, dieci, cento volte così. Poi succede che ti fermi a pensare e pensi che le parole

hanno un valore, oltre ogni banalizzazione, facile ironia, “benaltrismo” da bar. E succede che qualcuno, pur con leggerezza, ma non per questo con superficialità, decide che no, non è così banale. E con un gesto semplice, in un giorno qualsiasi di gennaio, porta avanti la sua piccola rivoluzione: Prende un foglio di carta A4, ci scrive sopra 6 parole e lo mette fuori alla porta: “In questi ambulatori non esistono signorine”. Qualcuno deciderà poi di aggiungere “ma le dottoresse”. Quel cartello resta poi affisso su una delle porte degli ambulatori dell’Ospedale per qualche settimana fino a quando qualcu-

no se ne accorge e, come accade di questi tempi, fa una foto e quella foto comincia a girare per i social prima e per i media dopo, aprendo una discussione. Da una parte chi legge in quelle parole una voglia di chiarire, una volta per tutte, che donne e uomini sono uguali, anche e soprattutto sul luogo di lavoro, altri invitano le ‘dottoresse’ di pensare a cose più importanti. Quel che è certo è che si apre una discussione. Noi, come al solito, abbiamo pensato di ascoltare l’autrice di tutto, la dottoressa che ha deciso di scrivere quel cartello. E poi diamo una nostra lettura di quanto è successo.

Quel “SIGNORINA” nasconde secoli di discriminazioni

B

uonasera, signorina, buonasera…Come è bello stare a Napoli e sognar. Così cantava Fred Buscaglione nel 1958. Signorina. Una parola che fa subito retrò, dama ottocentesca, o zitella del secolo scorso. Una parola da tempo contestata perché ha già in sé una nota sessista quando rappresenta, in modo asimmetrico rispetto alla popolazione maschile, lo stato civile di

una persona, anche se le circostanze non lo rendono necessario. Pian piano il termine è caduto in disuso, anche per la crescita dei rapporti di convivenza e delle maternità al di fuori del matrimonio civile o religioso che ha aumentato le ragioni per evitare la parola usando al suo posto signora. Ecco che una parola come un’altra, che qui prendiamo a mero pretesto, ci rappre-

senta come la lingua nella mente dei parlanti è tutt’altro che neutra. Due persone svolgono la stessa professione, nello stesso modo, nella stessa stanza, ma, al dunque, uno è “dottore” e l’altra “signorina”. Mai il contrario. Un caso? Probabilmente no. “Signorina” in sé è una parola innocua, al più demodé, non dannosa per chi la dice e chi la ascolta, ma il senso varia a seconda del

contesto. Dare ad una donna della “signorina” mentre è al lavoro con un collega uomo a cui si dà del “dottore” è indice di una cultura maschilista, profondamente interiorizzata, che usa termini asimmetrici per uomini e donne, associando quelli gerarchicamente superiori agli uomini. Troppo spesso nei vari “signorina” si cela il principio dell’inferiorità e della marginalità sociale della donna


PRIMO PIANO

Anno XXVIII - numero 458 - sabato 22 maggio 2021

Nel modo in cui usiamo una lingua è racchiusa una determinata visione del mondo, il binario su cui viaggia il pensiero. Essere consapevoli di questo ci consente un uso consapevole del linguaggio, al di là di apparenti automatismi che, di fatto, tradiscono abitudini culturali dure a morire. E veniamo al punto. Un fatto di cronaca apparentemente minore, richiama, ancora una volta l’attenzione su linguaggio e come esso sia portatore, spesso, di retaggi sessisti. La parità dei diritti tra «uomo e donna», quella che in modo più ampio è definita parità di genere, è dichiarata dalla Costituzione, è specificata nelle nostre leggi ed è, almeno a parole, riconosciuta da tutti come imprescindibile. Malgrado tutto ciò, la parità rimane in moltissimi casi un principio giuridico e morale non ancora realizzato nella prassi della vita

quotidiana. Storie di diritti negati, di opportunità mancate, di un welfare inadeguato che di fatto penalizza percorsi e carriere, sono tristemente all’ordine del giorno. Si può e si deve fare di più. Ma le leggi non bastano per modificare la società, quando cultura e atteggiamenti continuano a ribadire diffidenza e sfiducia nei confronti delle donne che non rientrano nei ruoli imposti dalla cultura maschile. E la lingua, quella che usiamo quotidianamente, riveste un ruolo importante nel processo culturale, essa non è mai neutra e le questioni linguistiche legate al genere sono tutt’altro che meri esercizi di stile. L’impostazione per così dire androcentrica della lingua emerge in molte situazioni: l’uomo è il parametro, intorno a cui ruota e si organizza l’universo linguistico. Esempio paradigmatico: la stessa parola «uomo» ha una doppia va-

lenza, perché può riferirsi sia al «maschio della specie» sia alla «specie stessa», mentre la parola «donna» si riferisce soltanto alla «femmina della specie», specchio di una società patriarcale che ha sempre considerato la donna come «altro», come «diverso». Una situazione sociale pregna di pregiudizi che si riflette anche nell’uso del maschile quando ci si riferisce a determinate professioni, guarda caso di prestigio, sostenendo che ciò avvenga per riferirsi alla funzione, al ruolo più che alla persona, dove in realtà, non essendo contemplato il genere neutro nella lingua italiana, l’uso del maschile nasce banalmente dal fatto che storicamente alcune professioni (ministro, avvocato, prefetto…) in passato non era pensabile fossero svolte da donne. Ma non è solo questo: pensiamo all’asimmetria di molte espressioni, un buon uomo è una persona perbe-

ne, una buona donna, non proprio. Un governante è un capo di governo, una governante è una persona di servizio. Una donna leggera non ha lo stesso significato di un uomo leggero. E gli esempi sono molti. Anche nelle invettive. Quelle indirizzate ai maschi si basano prevalentemente sulla stupidità, sull’inefficienza, sulla disonestà, sul crimine, sulla cattiveria, sulla vecchiaia. Quelle che riguardano la bruttezza sono pochissime. Quelle che riguardano invece le donne si riferiscono praticamente tutte all’aspetto fisico e al sesso. Usare “signorina” in un contesto di lavoro per riferirsi a una professionista è dunque una questione meno banale di come si pensi, si porta dietro un bagaglio antico di pregiudizi e discriminazione cui ribellarsi, perché è anche coi piccoli gesti che si cambia la cultura. Chapeau, dottoresse!

P

05


P

PRIMO PIANO

Anno XXVIII - numero 458 - sabato 22 maggio 2021

Parla la dottoressa Maria Ilaria Di Laora, l’autrice del cartello

“Non è una rivendicazione del ruolo, ma una rivendicazione culturale” >>

“Sui social ci sono stati commenti duri perché non si è compreso a pieno lo spirito di quelle parole”

L 06

’autrice del cartello finito al centro dell’attenzione dei social e dei media è la dottoressa Maria Ilaria Di Laora, specializzanda in fisiatria, che, in questa fase emergenziale, sta prestando la sua professionalità come medico vaccinatore. Una dottoressa tra le tante che popolano le corsie che ha deciso di non considerare “normale” ciò che normale non è. Che reazioni ha suscitato il cartello? “Parte dell’utenza ne era sinceramente sorpresa, ci chiedeva dove fosse il problema, se volevamo essere chiamate signore piuttosto che signorine! Questo ci ha fatto sorridere, mentre hanno fatto sorridere meno i commenti anche molto duri sui social, dove sembrava emergere una questione ben più banale di quella che è in realtà, come se il problema fosse solo il riconoscimento di un titolo e non, come invece è, una rivendicazione culturale, la spinta verso un cambio di

passo della società”. Quale sensazione l’ha spinta a questo atto di “ribellione”? “Tutto è partito in un clima leggero, ironico con i colleghi maschi, rispetto a una situazione che vivevamo continuamente. A fianco ad anziani che magari usavano quell’espressione in tono affettuoso, sia pur tradendo, anche loro, un approccio paternalistico, figlio di una mentalità retrograda, alcuni lo usavano proprio a voler creare un distinguo tra noi colleghi”. Prima di questo momento ha avuto

altre volte la sensazione di discriminazione? “Sì, succede spesso. Durante gli studi, specie trattando con professori più maturi, la sensazione di essere considerata diversamente in quanto donna non è stata infrequente, so di esperienze molto negative di colleghe, negli anni in cui l’accesso alle specializzazioni non era su base nazionale come ora, alle quali è stato espressamente richiesto di non avere figli durante il corso di specializzazione. Nella mia attuale collocazione professionale per fortuna non è accaduto nulla di tutto questo”. E tra compagni di studi, tra colleghi giovani? “No, tra noi colleghi questa differenza non la percepisco. Tra i più giovani non ho riscontrato una differenza sostanziale di trattamento, il rapporto è senz’altro paritario. C’è speranza per il futuro, ma la strada è ancora lunga”.

Dott.ssa Annunziata Sepe

Via G. Garibaldi, 9 80023 Caivano (Na) Tel. 081.8353400 Cell. 338.1976880 - 339.3045305 - 391.1276048 C.F.: SPENNZ84P64F839B P.IVA: 07097881218


CRONACA

Anno XXVIII - numero 458 - sabato 22 maggio 2021

C

La situazione a nord di Napoli

Crescono i vaccinati e diminuiscono i contagi >>

Vietato abbassare la guardia, continuano a morire persone per il Covid-19. Aperto il nuovo centro vaccinale di Frattamaggiore

C

ontinua il lento, ma continuo, ritorno alla normalità, grazie soprattutto alla crescita del numero di vaccinati anche nell’area a nord di Napoli. Un valido aiuto arriva anche dall’apertura di nuovi centri vaccinali che vanno ad aggiungersi a quelli già esistenti. Dopo il Centro Lu.Mo. ad Afragola, è stata la volta di Frattamaggiore, sempre nell’ambito dell’Asl Napoli 2 Nord. Un nuovo centro vaccinale è stato inaugurato nell’area di sviluppo industriale, a ridosso di Arzano e Grumo Nevano. La nuova sede permetterà di liberare i locali dell’ospedale San Giovanni di Dio di Frattamaggiore che erano stati allestiti lo scorso dicembre per garantire l’avvio della campagna vaccinale ai sanitari e alle persone a maggiore fragilità. L’ampliamento della campagna vaccinale all’intera platea della popolazione ha richiesto una maggiore dotazione degli spazi di attesa e di gestione dei flussi di cittadini. In quest’ottica l’amministrazione comunale e l’Azienda sanitaria Napoli2 hanno individuato la sede dell’area Pip ed allestito in tempi record sette box per l’anamnesi e quattro box per la somministrazione del vaccino. La sede ospedaliera di Frattamaggiore ha permesso nell’arco di poco più di quattro mesi di somministrare 47mila dosi di vaccino. Cominciano anche a essere riaperte le Ville comunali e le aree verdi, tranne poche eccezioni, come nel caso della villa comunale di Frattamaggiore che continua a essere chiusa per permettere i lavori programmati dalla società che l’ha

07

Il nuovo centro vaccinale di Frattamaggiore

Vincenzo Angelino

Antonio Maruzzelli presa in gestione dopo la ristrutturazione a spese del Comune.

Il graduale ritorno alla normalità, però, non significa che bisogna abbassare del tutto l’attenzione. Il virus continua a circolare e a uccidere. Molte le vittime anche nei giorni scorsi, e anche nei comuni della provincia a nord di Napoli. In particolare ci sono state due morti che hanno colpito le comunità di Frattamaggiore e Cardito perché le vittime del Covid erano particolarmente conosciute. A Frattamaggiore è morto Antonio Maruzzelli, fondatore e titolare di uno dei saloni da parrucchiere più frequentati nell’area a nord di Napoli. A Cardito, invece, è morto Vincenzo Angelino, farmacista noto non solo nella città di San Biagio perché lavorava nella farmacia di piazza Santa Croce, aperta 24 ore su 24, e quindi frequentata anche da chi non è carditese. Entrambi sono morti dopo un lungo periodo di ricovero in ospedale che non ha impedito il triste epilogo.


P

POLITICA

Anno XXVIII - numero 458 - sabato 22 maggio 2021

Luigi Costanzo spiega le ragioni delle dimissioni

“Non sono scappato,

sono ancora con LiberiAmo Fratta” >>

L 08

A cura di Antonio Iazzetta “Non potevo garantire l’impegno che volevo e ho preferito fare un ‘passo di lato’, ma se il mio gruppo e la città vorranno sono pronto a essere portavoce delle loro istanze”

uigi Costanzo era considerato la ‘novità’ nella politica frattese. E si conferma ‘nuovo’ anche nella scelta di dimettersi da Consigliere comunale. Una decisione che ha colto molti di sorpresa in un panorama politico in cui c’è gente che resta in Consiglio comunale per decenni e, spesso, tramanda la ‘poltrona’ a parenti e amici. Perché le dimissioni? “È una scelta che scaturisce da due priorità: da un lato il momento storico pandemico che stiamo vivendo, che mi ha visto e mi vede impegnato come medico di famiglia in prima linea, e dall’altro la consapevolezza di essere alla vigilia di scelte importanti che richiedono la presenza, nelle sedi deputate al confronto politico, di persone che possano mettere a disposizione il loro tempo, la loro energia, il loro studio per meglio rappresentare le istanze di chi ha riposto in noi la fiducia. È proprio per il profondo rispetto dei luoghi della rappresentanza politica e degli elettori che ci hanno votato, che era necessario farsi “di lato” e consentire a chi ha la possibilità di dedicare il giusto tempo e la giusta attenzione alle problematiche della Città, di farsi avanti per adempiere al meglio al mandato politico affidatoci. Quando scegli di candidarti a Sindaco di una Città, a prescindere dal risultato, pianifichi e organizzi in anticipo la tua vita personale e professionale, e su questo mi ero organizzato individuando i colleghi che mi avrebbero potuto sostituire; ma non avevo previsto il mio ruolo di medico e Consigliere nel bel mezzo di

una pandemia che ha assorbito e assorbe le mie energie fisiche e mentali senza avere la possibilità di essere supportato dai colleghi sostituti. Quando ci siamo presentati alla città, nel gennaio 2020, la pandemia non era ancora scoppiata e nessuno si sarebbe aspettato che da lì a breve saremmo stati travolti da uno tsunami che avrebbe sconvolto le nostre vite personali e professionali. Insomma, il mio vuole essere un atto di responsabilità e di onestà nei confronti degli elettori e, dal punto di vista politico, non rappresenta certo un addio o, peggio, un abbandono o una fuga, ma un arrivederci in tempi migliori. E se il gruppo di LiberiAmo Fratta e la città vorranno, sarò ancora portavoce delle loro istanze”. Quanto è difficile passare dalle parole, quelle dette nelle manifestazioni e nelle iniziative da cittadino o attivista, ai fatti, quelli che si possono fare nelle Istituzioni, pur nei limiti dettati dall’essere all’opposizione? “C’è una narrazione degli “esperti della politica” che ci descrive come “leoni da tastiera”, “inesperti che hanno difficoltà nel passare dal ruolo di attivisti alla politica sul campo”…L’esperienza di questi pochi mesi nelle “stanze del potere” mi fa affermare, in tutta onestà, che la nostra è solo una scarsa pratica dei meccanismi procedurali, ma non certo una mancanza di contenuti o di spessore politico; poi, se per “esperienza” si intende acquisire un modus operandi fatto di tatticismi, finte, atteggiamenti sleali e personalistici, beh, ne facciamo volentieri a meno. Noi, anche

con il rischio di essere tacciati come ingenui, preferiamo basare la nostra azione politica sulla credibilità e sul confronto leale, nella speranza di far rinascere nella comunità la passione e l’impegno civile e il desiderio di affiancare e supportare i suoi Amministratori”. E, ora che conosce un po’ la macchina amministrativa da dentro, è ancora convinto che si possa fare di più in Comune? “Sicuramente. Soprattutto sotto l’aspetto organizzativo e del ruolo delle Commissioni. In questi mesi ho percepito una scarsa comunicazione e organizzazione tra gli uffici e i dirigenti. Le Commissioni, inoltre, dovrebbero ritrovare la dignità di essere il “luogo” del confronto, dove si affrontano, da prospettive politicamente diverse, i problemi della Città ritornando ad essere le sedi deputate al supporto delle decisioni di una amministrazione. Ma purtroppo non è così; in assenza di programmazione e di visione della città da parte di chi quelle linee programmatiche dovrebbe dettarle, il lavoro delle commissioni rischia di essere svilito favorendo i luoghi non deputati al confronto”. Se dovesse dare un giudizio a questi primi mesi di Amministrazione Del Prete, che giudizio darebbe? “Noto nell’attuale Amministrazione una palese mancanza di programma. Le numerose liste di appoggio all’attuale Sindaco sono nate più per occupare una poltrona in Consiglio che per reale condivisioni di un progetto politico avente come finalità il bene di Frattamaggiore”.


POLITICA

Anno XXVIII - numero 458 - sabato 22 maggio 2021 Chi o cosa l’ha delusa in questi pochi mesi nel palazzo comunale e chi o cosa invece l’ha stupita, in positivo? “Più che delusione, mi hanno colpito, in senso negativo, il distacco dalla gente e dai problemi reali della “politica”; la sensazione che una volta saliti nelle “stanze del potere” si parli in nome e per conto di sé stessi e non in rappresentanza di un elettorato. E poi ho come l’impressione che non si vogliano vedere gli aspetti positivi delle proposte altrui per partito preso o per non dare “visibilità” alla parte avversa. Senza parlare delle mosse tattiche e dei “proclami” sbandierati per ottenere qualcosa in cambio, con scarso senso di trasparenza e di lealtà. Di positivo, ho visto la voglia e il desiderio di molti dipendenti comunali di voler dare di più, anche se tante volte non sono messi nelle condizioni di poterlo fare”. Di cosa va fiero e in cosa invece teme di aver fatto meno di quanto poteva in questi pochi mesi in Consiglio comunale? “Sono fiero del percorso che stiamo facendo come gruppo e della sua crescita e maturazione, che mi ha consentito di effettuare in libertà e con serenità la scelta che ho fatto in questi giorni. Come ho già avuto modo di dire, temo di aver fatto meno di quanto potevo nella casa comunale per il tempo e le energie che ho dovuto dedicare alla mia professione, e anche per questo mi sento sereno per la decisione che ho preso. Insieme con Carla Ambrico e con alle spalle il lavoro di squadra di LiberiAmo Fratta, abbiamo comunque acceso i riflettori su tematiche importanti come la tutela dei beni Comuni, la questione dei rifiuti, la gestione delle politiche sociali con l’Ambito N17 e la questione urbanistica”. L’idea che maggioranza e opposizione ‘russiana’ siano due facce della stessa medaglia è una realtà o solo una ‘facile’ ricostruzione giornalistica e uno slogan elettorale? “Fratta è ciò che hanno deciso e permesso che diventasse coloro che l’hanno amministrata negli ultimi 20 anni. Del Prete e Russo fanno parte di questa storia e stavano dalla stessa parte. Questo è un dato di fatto. Che ora ci sia uno scontro tra i due che spesso assume più contorni personalistici che la giusta e leale dialettica tra maggioranza e opposizione, è sotto gli occhi di tutti”. Al di là della risposta di rito, sul fatto che sia prematuro parlarne, ma alle prossime elezioni LiberiAmo Fratta sarà di nuovo sola o si comincia a far strada l’idea di fare alleanze? “La ridicola narrazione che circola riguardo al fatto che “quelli di LiberiAmo Fratta sono chiusi e impenetrabili..., si ritengono dei puri rispetto agli altri” è probabilmente un alibi di chi non crede che ci possa essere, in politica, un modus operandi alternativo, trasparente e onesto, lontano le mille miglia dai soliti accordi di potere gestiti sottobanco”. A proposito, quando si tornerà al voto? Che sensazione ha?

Marco Antonio Del Prete riuscirà a portare a termine il suo mandato per tutti e cinque anni nonostante le evidenti difficoltà? “Ci sono molti personalismi interni alla maggioranza. Ho l’impressione che non si agisce da squadra, ognuno pensa alla propria parte dimenticando le ragioni e il programma per il quale ci si è messi insieme, e questo spesso mette in difficoltà il primo cittadino che, sotto i veti incrociati della sua stessa maggioranza, è sempre alla ricerca dei giusti equilibri; una ricerca legittima, sia chiaro, a patto che non diventi un ostacolo a svolgere liberamente il proprio mandato e il programma elettorale per il quale si è stati chiamati a governare la città”. Entrerà in Consiglio comunale Angelica Argentiere che andrà a far compagnia a Carla Ambrico formando un gruppo consiliare tutto al femminile. Purtroppo siamo ancora costretti a evidenziare queste cose. Quanta strada dobbiamo ancora fare per vedere una donna in Consiglio comunale non come quota rosa, quasi come un panda, ma come una normalità? “La strada è ancora lunga. Avevamo una occasione per cominciare a fare dei passi avanti con la nomina alla Presidenza del Consiglio comunale di una donna. Noi come gruppo lo avevamo proposto, anche per svincolare un organo di garanzia come l’ufficio di Presidenza dalle logiche “cencelliane” di spartizione. Ma la nostra proposta non fu accolta. Angelica è una appassionata del Bene Comune, generosa, competente e preparata. La sua storia parla per lei. Conosciamo benissimo le sue capacità che insieme a quelle di Carla costituiscono un potenziale, direi, esplosivo. Sono sicuro che insieme sapranno rappresentare al meglio le istanze di LiberiAmo fratta e di quanti hanno riposto la loro fiducia nel nostro partito. Come garante del progetto e insieme agli amici di LiberiAmo saremo al loro fianco, per supportarle e sostenerle”.

Promuovi la tua attività con Richiedi un appuntamento con un nostro consulente oppure contattaci redazione.cogito@libero.it

P

081.8354357

09


C CRONACA

Anno XXVIII - numero 458 - sabato 22 maggio 2021

Operazione anti droga a Caivano

Colpo allo spaccio

>>

Smantellata l’organizzazione del Parco Verde. Arresti in tutta Italia

O 10

gnuno dei boss che gestivano il traffico di droga nel Parco Verde guadagnava oltre 4.000 euro al giorno e più di un milione e mezzo di euro all’anno. A quantificare i guadagni di chi gestiva il traffico di droga nel quartiere della ricostruzione sono stati i Carabinieri del Comando provinciale di Napoli che hanno portato a termine un’inchiesta durata anni sulla gestione della vendita di stupefacenti in quella che è ormai considerata una delle piazze di spaccio più importanti d’Italia e tra le più ‘importanti’ d’Europa. Ormai il Parco Verde è considerato un punto di riferimento nella geografia criminale dello spaccio e ha soppiantato del tutto Scampia, come anche su Cogito abbiamo più volte denunciato. A gestire tutto i clan Sautto e Ciccarelli. L’operazione dei Carabinieri dei giorni scorsi ha portato all’arresto di decine di persone oltre a diverse perquisizioni e sequestri. Sono stati impegnati centinaia di militari che sono intervenuti per ore, a partire dall’alba, a Caivano, ma anche in altre città della Campania e fuori dalla regione visto che ci sono stati arresti anche nelle province di Bergamo, Isernia, Imperia, Benevento, Cosenza, Forlì, Cesena e Caserta. Un’operazione che ha visto quindi la collaborazione dei comandi dell’Arma di diverse province per concretizzare le oltre cinquanta misure restrittive emesse dal Giudice per le indagini preliminari di Napoli su richiesta della Direzione distrettuale antimafia. Le piazze di spaccio del Parco Verde lavoravano senza interruzione, tutti i giorni e 24 ore su 24. I militari ne hanno individuate 14 soltanto tra le palazzine, in un’area di poche centinaia di metri, difese da porte blindate e cancelli per rallentare gli interventi

delle forze dell’ordine e garantire la fuga agli spacciatori. Anche il volume d’affari è stato ricostruito nel corso delle indagini: la “popolarità” dei punti vendita era tale che gli acquirenti provenivano da tutta la regione e anche da fuori della Campania come testimoniano purtroppo anche i ritrovamenti dei corpi di tossicodipendenti che, di tanto in tanto, avvengono a ridosso del Parco Verde. Nel fortino del Parco Verde, però, anche i servizi essenziali erano gestiti dalla camorra lì dove le Istituzioni non erano presenti, a cominciare dalla pulizia di aiuole e altro. Una conferma del modus operandi introdotto nella camorra da Raffaele Cutolo, recentemente scomparso, che, quando fondò la NCO, Nuova Camorra Organizzata, introdusse una sorta di welfare per assistere gli affiliati e le loro famiglie quando ce n’era bisogno. Un modo per fidelizzarli e insinuarsi nelle mancanze dello Stato facendole però pagare a caro prezzo con spargimenti di sangue e la perdita della libertà sociale ed economica. Studio Posturologia Chinesiologia Neuropsicometricità Ortopedagogia Integrata Logopedia Psicoterapia


CRONACA

Anno XXVIII - numero 458 - sabato 22 maggio 2021

C

È già crisi a Caivano

Falco cerca di riportare la pace

A

ncora nebulosa la situazione politica a Caivano dopo le dimissioni dell’assessore al bilancio, Pasquale Mennillo, e i ‘passaggi’ di alcuni Consiglieri al gruppo misto. Mentre andiamo in stampa il sindaco Enzo Falco sta svolgendo ancora incontri con i partiti per trovare una quadra nella maggioranza a pochi giorni dal voto del bilancio comunale. Tutto è cominciato all’inizio di maggio quando la consigliera Giovanna Palmiero ha protocollato il suo distacco da Italia Viva rimettendo anche la carica di capogruppo. La decisione della consigliera Palmiero sarebbe stata presa in seguito ai rapporti poco proficui con il suo gruppo politico. In effetti, nonostante fosse tra le più votate in Consiglio comunale, la Consigliera che adesso è passata nel gruppo misto non sarebbe mai stata interpellata nel prendere decisioni e posizioni del partito nella Giunta. Avrebbe chiesto anche un incarico di maggiore respiro che gli è stato negato. Due giorni dopo, sono arrivati due documenti di Italia Viva in cui si annunciano le dimissioni dell’Assessore e l’appoggio esterno all’Amministrazione. Mennillo ha spiegato che “le sue dimissioni sono arrivate “perché è venuto a mancare la

coesione di intenti fondamentale per le scelte che ci attendono per il futuro che sono estremamente impegnative”. Ma non è tutto perché l’Assessore al bilancio ha chiesto chiaramente una verifica politica per accertare se l’attuale maggioranza persegue gli stessi obiettivi. Nell’altro documento, oltre a precisare di appoggiare estremamente la maggioranza Falco, si evidenza il ruolo e l’atteggiamento del partito Orgoglio Campano che farebbe delle richieste non in linea con i principi e gli obiettivi dell’Amministrazione comunale guidata da Falco. Ma pochi giorni più tardi anche l’ex sindaco Del Gaudio, protocolla un documento in cui dichiara che lascia il suo gruppo e va nel gruppo misto “considerata l’inadeguatezza dell’azione politico amministrativa dell’Amministrazione rispetto alle reali, gravi necessità della città perché protesa solo alla privatizzazione dei servizi essenziali del paese, e tenuto conto altresì del mancato rispetto delle linee programmatiche sottoscritte nella competizione elettorale”. Ma non è finita. Nello stesso giorno tre consiglieri di Noi Campani, altra lista che appoggia la maggioranza a Caivano, Mimmo Falco, Gaetano Lionelli e Pip-

Vuoi collaborare con Scrivi a

redazione.cogito@libero.it

>>

A cura di Miryam De Chiara Italia Viva e Noi Campani hanno aperto la crisi che deve essere risolta prima di andare in Consiglio per il bilancio

po Ponticelli inviano una lettera in cui chiedono al Sindaco l’azzeramento delle cariche degli organi di governo e una rinnovata e più incisiva azione politica. Una richiesta nata in seguito ai fatti che si erano verificati negli ultimi giorni che, di fatto, avevano modificato, in modo rilevante, l’assetto politico e gli equilibri a oggi presenti in maggioranza. Ci sono ora poco più di due settimane per cercare di ricompattare la maggioranza e arrivare al Consiglio comunale per la votazione del bilancio. Tanti i temi sul tavolo prima fra tutti l’azzeramento della Giunta e creare un clima più disteso e collaborativo tra i partiti. L’opposizione non sembra avere il passo giusto per contrastare l’azione politico-amministrativa della maggioranza. Il solo a farsi sentire è stato il candidato a sindaco Salvatore Ponticelli che, in un documento, ha scritto tra le altre cose: “In questi mesi così drammatici pur a fronte di una complessità senza precedenti, questa maggioranza ha dimostrato e sta dimostrando una grande irresponsabilità e immaturità civica e politica, mettendo in discussione anche l’approvazione dell’atto principale di ogni azione amministrativa, quello del bilancio”.

11


P

POLITICA

Anno XXVIII - numero 458 - sabato 22 maggio 2021

Dopo il fallimento del progetto de ‘La Città dei bambini’, si fa strada un’altra idea

Un polo scolastico, un parco pubblico e un parcheggio nell’ex canapificio >>

La Regione vuole cedere l’area di via Vittorio Veneto a Frattamaggiore alla Città metropolitana. Intanto il primo sopralluogo ha accentuato le frizioni interne alla maggioranza

S 12

embra esserci una concreta possibilità di dare una nuova vita a una delle aree dismesse dell’area a nord di Napoli. Una di quelle su cui si sono concentrate, maggiormente, le attenzioni di Istituzioni e imprenditori privati per la posizione strategica in cui si trova. L’area di via Vittorio Veneto, infatti, si trova al centro di Frattamaggiore, in una zona strategica e particolarmente frequentata. Per anni si è parlato della realizzazione di una Città dei bambini in quell’area. Tante parole e anche un bando internazionale di progettazione, ma alla fine non si è mai arrivati a qualcosa di concreto anche perché c’era un problema di fondo: quell’area è di proprietà regionale e non comunale. Ora la situazione è diversa. Dopo aver inserito l’area nel patrimonio alienabile, la Regione ha deciso di cederla a Città metropolitana insieme a un altro bene nell’area giuglianese. In cambio ha chiesto all’ente di piazza Matteotti la cessione del

Monte Faito. Ora l’Avvocatura e l’Ufficio patrimonio di Regione e Città metropolitana sono al lavoro per verificare se lo scambio è equo prima di procedere alla formalizzazione di un accordo che sembra destinato a diventare realtà. La Regione ha deciso di cedere l’area alla Città metropolitana per la realizzazione di un polo scolastico da destinare, probabilmente, in primis, al Liceo ‘Durante’ visto che la competenza dell’ex Provincia è proprio relativa agli istituti superiori. Nei giorni scorsi, dopo l’anticipazione del direttore, Antonio Iazzetta, che ne aveva parlato anche nel corso di una diretta web con Maurizio Cerbone di NanoTv, c’è stato un sopralluogo sull’area. Erano presenti Mimmo Marrazzo, consigliere di Città Metropolitana con delega alla pubblica istruzione, il direttore di Città Metropolitana, Giuseppe Cozzolino, il sindaco di Frattamaggiore, Marco Antonio Del Prete, l’assessore con delega Aree dismesse, Tommaso Capasso, e il

S T U D I O

LOAD ONN TZO II ALTLR IO A Via Antica Belvedere 57 - Cardito (NA) info@studiodentisticolanzillo.it

081.830 90 37

Studio Odontoiatrico Lanzillo studiolanzillo www.studiodentisticolanzillo.it

Si riceve su appuntamento

consigliere comunale ed ex assessore allo sport, Gennaro Alborino. Nel corso del sopralluogo sono state avanzate alcune proposte per sfruttare a pieno quell’area considerando che la mancanza assoluta di vincoli permette l’abbattimento totale delle strutture esistenti e la volumetria esistente è tale che si può pensare anche ad altro oltre alla sede del liceo ‘Durante’, a cominciare dalla sede di una scuola elementare o media da dare in gestione al Comune. In particolare, Alborino avrebbe proposto la realizzazione di un centro sportivo, mentre il Sindaco avrebbe chiesto la realizzazione di un parcheggio sotterraneo che possa essere utile alla scuola, ma anche al centro sportivo e a un’eventuale area verde, oltre che a tutti coloro che hanno necessità di parcheggiare in quell’area. A chiedere un’area verde erano stati anche i Verdi che, in un comunicato stampa, hanno sottolineato che “è necessario voltare finalmente pagina dando nuova vita a


POLITICA

Anno XXVIII - numero 458 - sabato 22 maggio 2021

quell’area che è abbandonata da tempo”. I portavoce di Europa Verde di Frattamaggiore, Agostino Galiero e Conny Liotti, hanno aggiunto: “Stiamo già coinvolgendo Salvatore Iavarone, responsabile regionale del Dipartimento Ambiente di Europa Verde, e il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli, affinché verifichino la fattibilità del progetto” prima di precisare che “Europa Verde di Frattamaggiore chiederà che, in quella stessa area, siano realizzati anche un’area verde e un museo della canapa per lasciare

traccia della storia della città”. La notizia del possibile rilancio dell’area dismessa di via Vittorio Veneto però ha creato anche un problema interno alla maggioranza che già è alle prese con la sfiducia al Presidente del Consiglio, Aniello Di Marzo, che sarà discussa nei prossimi giorni. L’assessora Paola Lupoli, infatti, nelle ore successive al sopralluogo, ha deciso di rimettere nelle mani del Sindaco la delega alla pubblica istruzione in quanto non è stata coinvolta nel progetto (vedi box a lato).

P

Una presa di posizione forte, ma è da evidenziare che lo stesso Sindaco è stato informato a cose fatte perché tutto il progetto ha una genesi sovracomunale e continuerà a essere così. Il Comune potrà solo seguire la vicenda e ci si augura che non nascano contrasti che potrebbero rallentare il tutto. Al momento sembra che i problemi maggiori potrebbero arrivare dalla maggioranza visto che dall’opposizione arrivano parole concilianti, come quelle dell’ex sindaco, Francesco Russo, che ha ricordato il suo impegno per quell’area, soprattutto per liberarla da chi l’occupava: “Non fu facile tornare in possesso dell’area di via Vittorio Veneto, avevamo dei progetti per riqualificarla, ora si sta pensando ad altro e l’importante è che si arrivi alla conclusione. Io penso che, oltre al liceo ‘Durante’, il polo scolastico che si pensa di realizzare dovrebbe ospitare una succursale del ‘Miranda’, più che una scuola elementare o media perché in città abbiamo già istituti con aule vuote e potrebbero essere recuperate quelle”.

Problemi per la maggioranza a FRATTAMAGGIORE

13

<<

Argentiere prende il posto di Costanzo in Consiglio comunale

A

nche il possibile futuro per un’area dismessa che aspetta una riqualificazione da anni finisce nella polemica politica a Frattamaggiore. La mancata partecipazione al sopralluogo, infatti, ha spinto l’assessora Paola Lupoli, componente della Giunta che fa riferimento al consigliere comunale Giovanni Pezzullo e al gruppo di Frattamaggiore +Verde infatti ha rimesso la delega della pubblica istruzione nelle mani del Sindaco, lamentando di non essere adeguatamente coinvolta. Come se non bastasse questo evidente segnale di ‘sofferenza’, nelle ore successive, Lupoli e Pezzullo, intervenendo a Polis nostrum di Stefano Andreone su Nano Tv, non hanno risparmiato critiche al sindaco Marco Antonio Del

Prete, accusandolo di avere la ‘sindachite’. In particolare hanno accusato il primo cittadino di non ascoltare tutta la maggioranza e di rispondere con la minaccia delle dimissioni alle loro richieste. Tra l’altro, ricordando che ‘con il voto segreto tutto può succedere’ il consigliere Pezzullo ha anche tolto sicurezza alla poltrona di Presidente del Consiglio per Aniello Di Marzo che, nei prossimi giorni, sarà al centro del voto del Consiglio dopo la presentazione della mozione di sfiducia da parte di alcuni Consiglieri di minoranza che fanno riferimento a Francesco Russo. Una mozione di sfiducia che potrebbe presentare qualche ‘sorpresa’ visti i tanti mal di pancia, in tutti i gruppi a sostegno del Sindaco che, qualora non riuscisse

a trovare l’accordo, potrebbe davvero mettere in pratica la minaccia di dimettersi per provare a ricompattare la sua maggioranza. In quella seduta del Consiglio comunale ci sarà anche una novità tra i banchi della minoranza con l’ingresso in aula di Angelica Argentiere che prenderà il posto di Luigi Costanzo che ha spiegato a noi di Cogito le ragioni delle sue dimissioni. Argentiere, 34 anni, è laureata in Comunicazione Interculturale e, al momento, è mediatrice interculturale dello sportello della Porta Unica d’accesso dei Servizi sociali del Comune di Giugliano per il progetto Fami- Capacity Building City di supporto e governance agli enti locali per favorire l’integrazione delle persone straniere.

Docente di lingua straniere, operatrice dell’accoglienza e assistenza e supporto ad alunni con disabilità, tutor e formatrice di progetti di promozione del volontariato all’interno delle scuole della Città Metropolitana di Napoli per conto del Centro Servizi per il Volontariato di Napoli, ha collaborato per anni con Cogito, è da sempre una delle ‘anime’ di Sottoterra Movimento Antimafie e collabora con LegAmbiente.


C CRONACA

Anno XXVIII - numero 458 - sabato 22 maggio 2021

Continua l’iter per riqualificare la Masseria “Ferraioli”

Si va avanti, nonostante qualche ritardo A breve l’assegnazione dei lavori. Dodici ditte hanno chiesto di occuparsi dei lavori di ristrutturazione

<<

C’è qualche ritardo rispetto al cronoprogramma indicato dalla Prefettura, ma è più che accettabile considerando i tempi del concreto insediamento della Commissaria, ma si va avanti e si sta recuperando tutto il tempo perso e che rischiava di far perdere il finanziamento”. Lo ha detto Giovanni Russo, responsabile del coordinamento delle associazioni che hanno in gestione la Masseria Ferraioli di Afragola, in merito all’iter che, nel giro di qualche settimana, dovrebbe portare alla firma del contratto propedeutica all’avvio dei lavori. Sono arrivate dodici domande di partecipazione al bando indetto per la ristrutturazione dell’immobile al centro delle

<<

14

campagne della Masseria Ferraioli. Una partecipazione non scontata considerando che si tratta di lavori inerenti un bene confiscato alla camorra. Il fatto che a gestire l’assegnazione dei lavori sarà una Commissaria prefettizia è un’ulteriore garanzia che tutto sarà fatto nel pieno rispetto della legge e che nessuna ditta, in qualche modo legata ad ambienti criminali, potrà partecipare ai lavori. Ricordiamo che il progetto di ristrutturazione e riqualificazione prevede lavori per creare una ‘casa rifugio’ per donne e bambini vittime di violenza, ma anche un laboratorio per la lavorazione dei prodotti dei terreni circostanti la Masseria oltre che una sala ristoro con bar e spazi aperti

Un altro CROLLO nella parte ‘vecchia’ di AFRAGOLA Evacuate tre famiglie. Nessun ferito, ma non si può continuare a sperare che tutto vada bene

Ennesimo crollo ad Afragola. Questa volta è successo nell’area a ridosso del Municipio, in una delle traverse di via Principe di Napoli. Anche questa volta, per fortuna, non ci sono stati morti e feriti, ma è evidente che non si può continuare a sperare nella buona sorte. Anche in quest’occasione, alcune persone, per la precisione tre famiglie, sono state costrette ad abbandonare le loro case perché a rischio crollo. L’area più antica o vecchia che dir si vuole è ormai in condizioni fatiscenti. Esporre nuovamente alle intemperie dell’inverno alcuni palazzi equivale al reato di tentato omicidio colposo, se non volontario perché alcuni palazzi sono davvero pericolanti e non c’è bisogno neanche di controlli per rendersi conto dei pericoli esistenti. Purtroppo non c’è mai stato un progetto serio di recupero del centro storico e le conseguenze sono quelle che viviamo ogni giorno, con la paura di nuovi crolli che possano provocare morti o feriti oltre a mandare in mezzo alla strada intere famiglie. Vedremo se il nuovo Sindaco metterà al primo posto della sua agenda politica il recupero del centro storico, ma sul serio e non con le solite vane promesse.

e chiusi per eventi aperti alla città. Il tutto, secondo il cronoprogramma imposto dal prefetto, Marco Valentini, nel corso di una delle sue visite nel bene confiscato, doveva concludersi entro il 2021, ma, considerando i piccoli ritardi di queste settimane, è probabile che si arrivi ai primi mesi al 2022. Intanto proseguono le altre attività, a cominciare dal Giardino didattico e, soprattutto, gli orti sociali. Ai primi cento, assegnati qualche anno fa, se ne sono aggiunti altri cento assegnati nelle scorse settimane. Un’assegnazione che ha arricchito ulteriormente quella zona che ora è a disposizione di tutti dopo che, per anni, era stata sotto il controllo della camorra.


CRONACA

Anno XXVIII - numero 458 - sabato 22 maggio 2021

C

A Casalnuovo un immobile abusivo avrà nuova vita

Una casa per chi non ha un tetto

D

a simbolo dell’abusivismo edilizio a ricovero per famiglie in difficoltà. Diventerà infatti presto un dormitorio per senzatetto un villino di circa 200 metri quadrati, ancora di fatto allo stato grezzo, situato a Casalnuovo in via Livatino, finito anni fa nel mirino della Magistratura e sottoposto a sequestro insieme ad altre centinaia di immobili. Dopo tanti anni è infatti arrivato l’ok del Consiglio comunale e, grazie a una variante al piano regolatore, si potrà finalmente procedere per portare a termine un percorso avviato già in passato. Il tutto ha avuto inizio infatti nel lontano 2015, quando il parroco della vicina Chiesa dell’Annunziata, don Tommaso Izzo, sollecitò l’Amministrazione comunale del tempo, affinché quel luogo, simbolo dell’illegalità, diventasse invece un’opera solidale, un punto di riferimento per madri, padri e intere famiglie in difficoltà. Una lodevole iniziativa che venne immediatamente recepita dalle Istituzioni, tanto che già all’epoca il fabbricato venne dato in concessione alla Chiesa. Da allora, la stessa comunità parrocchiale si è data da fare avviando una raccolta fondi per contribuire alla realizzazione dell’opera. “Questa struttura, che sarà destinata ai senza fissa dimora e a persone in gravi dif-

ficoltà economiche - ha spiegato il primo cittadino Massimo Pelliccia - negli anni passati è stata sottratta all’abusivismo edilizio. Per una città come Casalnuovo questo progetto segna un’inversione di rotta: da immobili abusivi ricaviamo strutture da destinare al sociale e siamo tra i primi in Campania a farlo”. “Insieme alla chiesa della Maria SS Annunziata - ha aggiunto Pelliccia - abbiamo avviato un percorso amministrativo che si è concluso durante l’ultimo Consiglio comunale, con l’approvazione della variante urbanistica. L’immobile sarà completato e gestito della Chiesa, grazie all’aiuto della comunità parrocchiale e dei cittadini”. “Noi come Amministrazione - ha concluso - non faremo mai mancare il nostro apporto affinché questa struttura possa finalmente ospitare persone in difficoltà”.

I NOSTRI SERVIZI

>>

A cura di Lucia Allocca Grazie a una variante al piano regolatore, il progetto di don Tommaso potrà diventare realtà

Da anni don Tommaso Izzo è al fianco dei più fragili, attento a quelle che sono le tante difficoltà della sua comunità e non solo, tanto che da anni ha messo a disposizione nelle sale annesse alla chiesa un servizio docce e un servizio mensa per chi si trova in difficoltà. Attività caritatevoli che, nonostante le difficoltà del momento storico con una pandemia in atto, prosegue anche a domicilio. Per evitare assembramenti, infatti, i pasti, a pranzo e cena, vengono consegnati direttamente a chi ne ha necessità dai tanti volontari della comunità parrocchiale. Ora, con il progetto del dormitorio, si potrà dare ulteriore aiuto a chi è in una condizione precaria. “Si tratta di un’opera sociale di fondamentale importanza e urgenza - le parole di Don Tommaso Izzo che aggiunge: “Purtroppo oggi sono le tantissime le persone costrette a vivere in strada o in macchina a seguito di spiacevoli eventi e non tutti hanno familiari che possono accoglierli. Quando è venuta l’idea di creare una struttura di accoglienza abbiamo pensato non solo ai senzatetto ma anche ai tanti separati che da un giorno all’altro sono costretti a cambiare vita e spesso uno dei coniugi non può affrontare le spese, una volta lasciato il tetto familiare, per l’affitto di una nuova abitazione e le utenze annesse che si vanno a sommare alle tante spese che insorgono all’atto stesso di una separazione”.

DIAMO FORMA AD OGNI IDEA! Registri e stampati per le scuole Progettazione grafica Stampa digitale Tipolitografia Cartotecnica Legatoria

Via S. da Padova, 9 - Cardito (NA) - TEL. 081.8354357 - email: info@editricecerbone.it

15


C CRONACA

Anno XXVIII - numero 458 - sabato 22 maggio 2021

Poco o nulla è cambiato nella gestione dei rifiuti

Inchieste e sequestri. Si continua >>

Anche il presidente De Luca indagato per la gestione delle ecoballe e per il mancato decollo della raccolta differenziata

U 16

n’inchiesta avviata da qualche anno sta provando a fare chiarezza sulla gestione delle ecoballe, anche quelle presenti a Caivano, e sulla raccolta differenziata a Napoli e provincia. L’azione dei Magistrati è tornata d’attualità nei giorni scorsi perché è emerso che, tra gli indagati della Procura della Repubblica di Napoli, ci sarebbe anche il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Con De Luca sarebbero indagati il vice presidente della Regione con delega all’Ambiente, Fulvio Bonavitacola, l’assessore all’Ambiente del Comune di Napoli, Raffaele Del Giudice, e funzionari delle aziende partecipate Asia, l’azienda integrata del Comune di Napoli che cura la gestione dei rifiuti in città, e Sapna, la società che si occupa della gestione integrata dei rifiuti nella provincia di Napoli. L’inchiesta è focalizzata sulle ecoballe che, negli anni scorsi, sono state disseminate in giro per la Campania e, in modo particolare, a Caivano e Giugliano. Questi rifiuti, raccolti soprattutto nel periodo delle grandi emergenze si sono trasformate in bombe ecologiche: la spazzatura, compressa e lasciata a marcire a cielo aperto, provoca la fuoriuscita di pericoloso percolato e altre sostanze tossiche o comunque potenzialmente pericolose, nell’immediato e nel futuro. L’inchiesta ipotizza i reati di omissione di atti di ufficio in relazione al mancato smaltimento delle eco-

balle e anche in relazione al mancato commissariamento dei Comuni che non hanno un’adeguata percentuale di raccolta differenziata. Gli inquirenti hanno chiesto qualche giorno fa una proroga delle indagini, di cui si stanno occupando i Carabinieri, che ora riguarderebbero anche il presidente della Regione Campania, il quale, è stato sottolineato dall’avvocato Andrea Castaldo, non ha ricevuto alcuna informazione di garanzia. Inizialmente erano 23 gli iscritti nel registro degli indagati; la proroga riguarda complessivamente 26 persone. Intanto, nella puntata di lunedì 17 maggio, Report, la trasmissione di RaiTre, è tornata a occuparsi di Terra dei fuochi, riportando all’attenzione nazionale gli sversamenti illegali disseminati nelle campagne tra Napoli e Caserta. Ma, Bernardo Iovene, nel suo lungo servizio ha anche denunciato che in alcune campagne di Acerra e Afragola è stata

riscontrata la presenza di compost che non rispetta gli standard imposti dalla legge e quindi potenzialmente pericoloso. A far emergere la cosa, anche in questo caso, i volontari che hanno raccolto la denuncia dei residenti a ridosso dei campi che lamentavano la puzza che si sprigionava dopo che alcuni camion scaricavano sostanze in quei terreni. Grazie ai droni, si è ricostruito il percorso dei camion fino ad arrivare al più grande impianto di compostaggio in Campania, la Castaldo High Tech di Giugliano. Il materiale sversato si è poi rivelato essere compost fuori specifica, dunque tossico. Siamo riusciti a prelevare dei campioni e li abbiamo fatti analizzare e dalle analisi è uscito che non è compost, ma compost fuori specifica. Abbiamo riscontrato idrocarburi pesanti. Il limite è 50 per i terreni agricoli ed è emerso a 85” ha raccontato Alessandro Cannavacciuolo, storico volontario antiroghi di Acerra. Le indagini sarebbero ancora in corso, anche se, stando a quanto riferito dai volontari che sono venuti in possesso di alcune notizie provenienti dagli inquirenti, il campo, dopo essere stato posto sotto sequestro, sarebbe stato poi dissequestrato con l’obbligo di smaltire il compost fuori specifica, definito rifiuto speciale non pericoloso anche se comunque non può essere portato in discarica senza un trattamento preventivo.

Via Nazionale delle Puglie, 276 - Casoria (NA) - Tel. 081.7590204 - www.albacaffè.it


CRONACA

Anno XXVIII - numero 458 - sabato 22 maggio 2021

C

Un CARDITESE alla guida del “San Giovanni Bosco” di Napoli

<<

L

uigi Vittorioso è il nuovo direttore sanitario dell’ospedale ‘San Giovanni Bosco’ di Napoli. Il medico di Cardito assume questo incarico prestigioso in uno dei più grandi nosocomi della città di Napoli dopo una serie di incarichi che lo hanno formato e fatto crescere professionalmente. Laureato alla Federico II, si è specializzato in Igiene e medicina preventiva con indirizzo proprio in Organizzazione dei servizi ospedalieri. Ha cominciato a lavorare in quella che è considerata un’eccellenza in campo europeo, la Clinica ‘Pineta Grande’ di Castel Volturno come direttore sanitario dal 1999 al 2004 poi successivamente è stato, fino al 2013, all’Ospedale ‘Loreto Mare’. Un ospedale considerato in prima limnea per il pronto soccorso. Di lì è passato all’ospedale ‘San Paolo’ dell’Asl Na-

poli 1. Negli ultimi sei anni, infine, ha lavorato presso la direzione sanitaria dell’Ospedale ‘Monaldi’ dell’Azienda ospedaliera dei Colli. Da ottobre 2020 a gennaio 2021 ha ricevuto l’incarico di Medico competente dell’Azienda ospedaliera dei Colli. Dall’8 febbraio scorso è il direttore sanitario dell’Ospedale ‘San Giovanni Bosco’ dell’Asl Na 1 centro in quanto vinci-

tore di concorso. Un’altra sfida per il medico di Cardito che svolgerà sicuramente con impegno e dedizione, soprattutto in questo periodo, considerando che il nosocomio, uno dei più grandi della città di Napoli, è uno dei primi centro Covid della città e della provincia dove affluiscono centinaia di persone ogni giorno.

Uno STUDENTE FRATTESE vince un concorso indetto dalla Bocconi di Milano

<<

R

oberto Fani, studente della VF del liceo ‘Miranda’ di Frattamaggiore si è classificato al primo posto, categoria articolo, nel concorso ‘Generazione EU’, bandito dall’Università ‘Bocconi’ di Milano e dalla testata giornalistica ‘La Repubblica’ in collaborazione con la Commissione Europea in Italia, la rappresentanza regionale di Milano, e l’Ufficio in Italia del Parlamento Europeo. L’iniziativa, nata per conoscere il punto di vista dei giovani sulle pro-

spettive dell’Europa, e sul bisogno di consolidare il progetto comunitario europeo ha visto la partecipazione di giovani provenienti da tutto il territorio nazionale. il giovane Roberto si è distinto per la modernità del suo pen-

siero critico, l’acume nella scelta delle parole e l’obiettività nel sapere descrivere il pericolo che corre l’UE se non sceglie di attivare politiche inclusive e decisive per costruire una società europea che non sia tale solo dal punto di vista normativo. Al giovane vincitore, ai suoi docenti che hanno senza dubbio contribuito a stimolare la capacità critica di questo giovane frattese, e all’intera comunità scolastica, i complimenti della redazione di Cogito. Ad majora

17


S SOCIETÀ

Anno XXVIII - numero 458 - sabato 22 maggio 2021

La Giornata dell’aeroplanino di carta sposa la campagna #nessunoescluso

È

tornata, per il sesto anno, la Giornata dell’Aeroplanino di carta e della libera espressione della fantasia, istituita dal nostro vice direttore Antonio Trillicoso. La ‘Giornata’ venne promossa in seguito alla morte di Fortuna Loffredo, la bambina del Parco Verde che, dopo ripetute violenze sessuali, fu scaraventata giù da uno dei palazzoni del quartiere all’estrema periferia di Caivano. Da allora ogni anno la Giornata viene dedicata ai bambini di una parte del Mondo

18

che soffrono e che non hanno appunto la possibilità di esprimere liberamente la loro fantasia. Ma soprattutto a chi viene negata. Quest’anno gli organizzatori della manifestazione hanno deciso di sostenere la campagna di Cogito #nessunoescluso, riguardo ai disabili e ai loro diritti negati. In particolare i ragazzi stanno pubblicando e disegnando aeroplanini per sostenere questa campagna. “Ci è sembrato un abbinamento perfetto l’aeroplanino e la carrozzella due oggetti che sembrano in antitesi ma che danno la giusta dimensione della ‘battaglia’ che il giornale Cogito sta promuovendo – ha detto Antonio Trillicoso, promotore e istitutore della ‘Giornata dell’aeroplanino’ – In pochi giorni sono arrivati tanti disegni dei ragazzi e per questo abbia-

mo deciso di lanciare un contest per allargare l’iniziativa e invitare in tanti non solo ragazzi ma anche adulti ad aderire”. In questi anni sono arrivati foto, video e disegni di centinaia di ragazzi da tutto il Mondo per testimoniare il loro dissenso alla negazione e all’impossibilità di milioni di bambini che per diversi motivi non possono mettere a frutto la loro creatività. Molte le scuole campane e italiane, ma sono arrivati ‘aeroplanini di carta’ anche dagli Stati Uniti e da Abu Dabi.

ULTIM’ORA Arriva il CENTRO VACCINALE a Caivano

<<

A

rriva il centro vaccinale per Caivano. L’Amministrazione comunale ha infatti concesso all’Asl Napoli 2 nord l’utilizzo della Palestra dell’Istituto comprensivo Cilea – Mameli. L’obiettivo è di offrire un servizio essenziale alla comunità e di accelerare il raggiungimento della massima copertura vaccinale della popolazione, importantissima per la lotta alla pandemia. Il centro, fortemente voluto dal sindaco, Enzo Falco, e dall’assessora alla

Sanità, Pierina Ariemma, nasce grazie alla decisiva collaborazione del direttore dell’Asl Napoli 2 nord, Antonio D’Amore, e del direttore sanitario del Distretto 45, Emanuele Zanni, alla partecipazione dei medici di base di Caivano e al coinvolgimento della Protezione Civile e degli operatori sanitari della Croce Rossa. Il centro vaccinale, che verrà gestito dai medici di base con il supporto di personale infermieristico della Croce Rossa, aprirà nei prossimi giorni non appena

ultimate le procedure di allestimento e sarà strutturato sul modello di quelli già aperti dall’Asl nelle altre strutture dei comuni coinvolti, con percorsi di ingresso e uscita definiti, aree di attesa delimitate, e percorsi vaccinali. Indicativamente il centro sarà aperto al mattino tutti i giorni dal lunedì alla domenica. Il Comune provvederà a mettere a disposizione personale per l’accoglienza di supporto alla protezione civile e personale addetto alla pulizia e sanificazione dei locali.


Anno XXVIII - numero 458 - sabato 22 maggio 2021

LETTERE AL DIRETTORE

L

#nessunoescluso.

Cardito istituisca il Garante dei diritti delle persone disabili

O

sservo con attenzione la campagna di Cogito #nessunoescluso di sensibilizzazione per le politiche di inclusione nella nostra area e, proprio a tal proposito, vorrei parlare di una nostra iniziativa. Noi di Cardito Comunità abbiamo pensato di inoltrare al Consiglio comunale una richiesta per l’istituzione della figura del Garante dei diritti delle persone disabili. Da dove parte questa proposta? E perché è così importante per noi l’istituzione di questa figura? Semplice, perché noi, rappresentanti dei cittadini, abbiamo il dovere civico e morale di rispondere alle esigenze del nostro territorio. E il nostro territorio, al momento, è un territorio già ostile, a volte crudele. Un’ostilità e una crudeltà che può solo acuirsi se in condizioni di svantaggio dovute a una disabilità. Ma rispondendo al nostro territorio, rispondiamo anche alle leggi. Ce lo chiede la Legge del 5 febbraio 1992 n°104 per il pieno rispetto della dignità e i diritti di libertà e autonomia della persona con disabilità.

Ce lo chiede la nostra Costituzione quando parla di diritti inviolabili dell’uomo, di solidarietà sociale, di pari dignità e uguaglianza sostanziale, per la rimozione degli ostacoli di ordine economico e sociale. Ce lo chiede la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità, indicandoci nuovi percorsi per il riconoscimento dei diritti della persona con disabilità. Ma ce lo chiede anche il futuro. Sì, il futuro. L’Agenda Onu 2030 per uno sviluppo sostenibile, che nei suoi obiettivi ha proprio la riduzione delle ineguaglianze all’interno e fra le Nazioni, con una particolare attenzione proprio alle persone con disabilità, sottolineando che esse hanno una probabilità fino a cinque volte maggiore di dover sostenere spese sanitarie catastrofiche. Ed il futuro inizia oggi e non possiamo permetterci il lusso di indugiare ancora sulla questione. Il nostro obiettivo è la rimozione di tutte le barriere, architettoniche, ambientali e sociali; la tutela del diritto al lavoro per tutti i cittadini; diritto al mantenimento e all’assistenza degli inabili; apertura a tutti dell’istruzione scolastica. E non sono cose che stiamo inventando noi, noi non stiamo inventando proprio nulla. La normativa nazionale e internazionale sull’argomento ci indica la via. Ma sta a noi, capillari delle Istituzioni, rendere vivo questo diritto, affinché ciò che è stato sancito non resti aleatorio. Rendere efficaci tutti quei principi a tutela dell’uomo: una persona con disabilità motoria deve potersi muovere nel nostro territorio in piena autonomia; i bambini con disabilità devono poter avere accesso a un’istruzione scolastica effettiva che miri alla maggiore autonomia possibile e che non rappresenti un mero parcheggio; le persone con disabilità non devono trovare alcun ostacolo interposto tra loro e i loro diritti. La condizione di disabilità non deve essere associata a una sentenza di condanna ad una vita di difficoltà, di rinunce e di mera sopravvivenza. E l’unico modo per vigilare su tutte queste situazioni è istituire una figura apposita, competente e attenta. Che possa raccogliere e abbracciare le situazioni specifiche e fare da ponte con le Istituzioni. E’ impensabile che ci siano migliaia di cittadini in una condizione di fragilità le cui problematiche non siano rappresentate nell’Istituzione comunale che, invece, ha la sua ragion d’essere nella vicinanza con i suoi cittadini. Noi vogliamo conoscere i loro problemi, aiutarli. Vogliamo che la nostra comunità sia a misura di tutti e, per quanto possibile, rendere loro la maggiore autonomia possibile. Nel paradigma del vivere civile non possono mancare autonomia e dignità. Siamo fiduciosi che la nostra richiesta possa trovare accoglimento. Vi terremo aggiornati.

Marco Mazza, consigliere comunale

19


L

LETTERE AL DIRETTORE

Anno XXVIII - numero 458 - sabato 22 maggio 2021

Il bello del futuro. Protagonisti senza riserve

20

Sessantacinque anni, nato in un piccolo paesino alle falde del Vesuvio, ordinato prete il 2 maggio 1983. Vice Parroco a San Giovanni a Teduccio e poi a S. Giorgio a Cremano, nel 1990 vengo inviato ad Afragola nella storica Parrocchia di San Michele, in quel periodo chiusa per i danni del terremoto e nel momento in cui si stava popolando il quartiere Salicelle. Vivo intensamente questo luogo, dove svolgo la maggior parte delle attività sia culturali che sociali. Giorno dopo giorno si accentuava la necessità di dare risposte concrete a persone che erano alla ricerca di una identità, visto che non sono arrivate con grande entusiasmo nel quartiere, consapevoli che avrebbero lasciato per sempre le loro zone di provenienza, né si sono

immediatamente sentite accolte in questo bacino chiuso dove anche i servizi primari erano mancanti. Non si possono raccontare trent’anni di vita vissuta in questo luogo di grande umanità, talvolta maltrattata per pregiudizio, molto spesso dimenticata; tantissime sono le circostanze che hanno segnato la mia vita sacerdotale in questo contesto: innanzitutto quelle legate alle manifestazioni di affetto nei momenti più difficili che molti hanno attraversato. Le visite familiari, la visita in ospedale o in carcere o mentre festeggiavano un qualsiasi evento, essere al loro fianco nel momento del dolore ha fatto sì che si instaurasse un rapporto filiale e di fiducia. Molte volte il passo è stato segnato dalla stanchezza per

di Giuseppe Fusco

S.S. Sannitica Km 16.500 - Caivano (NA) Tel. 081.835 93 07 - Cell. 333.63 28 878 - 336.76 52 84

le tante vicende umane che non sono riuscito ad affrontare come meritavano. Essere messo troppo spesso di fronte a eventi nati per la mancanza di beni primari, per la difficoltà a trovare un po’ di lavoro. in modo particolare per i giovani, orientati a una vita facile e deviata, ma senza la possibilità di una proposta alternativa da offrire. Molto spesso la sordità e la cecità di quanti avrebbero potuto cambiare le sorti di questa realtà hanno segnato indelebilmente la vita di tanti ragazzi che avrebbero potuto invece riscattarsi con un minimo di lavoro o di integrazione in progetti che si è preferito affidare ad amici e conoscenti, pensando solo all’interesse personale. Una trasformazione radicale è avvenuta in questi anni, anche per il ricambio ge-


LETTERE AL DIRETTORE

Anno XXVIII - numero 458 - sabato 22 maggio 2021

nerazionale naturale. I primi arrivati alle Salicelle oggi sono i nonni o i papà anziani; i nuovi nuclei familiari costituiti dai loro figli, e che residenti sin da piccoli nel quartiere, lo hanno vissuto profondamente, hanno generato una mentalità di appartenenza al luogo, cosa che prima non era possibile poiché si sentivano ospiti, e neanche tanto graditi. Sicuramente noto una maggiore volontà di partecipazione e di interesse per il territorio, promosso anche da iniziative delle quali loro stessi si sono sentiti protagonisti, ma più volte le speranze di cambiamento sono state disattese dalla volontà politica di chi avrebbe potuto e non ha fatto niente per dare continuità a progetti di integrazione. Tante sono state le Amministrazioni che si sono avvicendate durante la mia permanenza in questa Comunità Parrocchiale. E tutte, in verità, si sono prodigate per avere “un occhio particolare” per il Quartiere. Ma immancabilmente, davanti alle scelte che imponevano il coraggio di un cambiamento radicale, probabilmente per l’inadeguatezza dei mezzi a disposizione(?), tutte hanno fatto un passo indietro o peggio, sono rimaste in silenzio. Mi riferisco alla manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici, delle strade, delle fogne, dell’adeguamento per il risparmio energetico mai considerato, della mobilità interna ed esterna al quartiere, alla regolarizzazione del commercio itinerante, alla

sicurezza dei cittadini nonostante la presenza di tutte le forze di polizia, alla scuola, e non solo come struttura fisica. Insomma tutte quelle attività normali che si sarebbero potute svolgere concretamente a servizio dei cittadini. Un ufficio postale, un centro servizi del Comune, un presidio sanitario, un giardino pubblico, quante realtà lasciate allo sbando e senza un motivo ben preciso, senza un progetto di assegnazione o di riqualificazione. Dunque non si può dire quale Amministrazione è stata più vicina. Qualcuno dei rappresentanti della Cosa Pubblica ha avuto l’onore di salire sul gradino dell’altare per poter assicurare il grado di attenzione che avrebbe avuto per questo quartiere, ma purtroppo non è riuscito a dare le risposte necessarie, dopo aver “proclamato”, in campagna elettorale, con tanto di palco pubblico, il cambiamento radicale. Oggi Salicelle, a livello strutturale, è la stessa realtà di trent’anni fa. Sono stato invitato a partecipare a un incontro promosso dalla Facoltà di Architettura sulle riqualificazioni dei quartieri interessati dalla ricostruzione degli anni ’80. Ebbene, su otto quartieri presi in considerazione, l’unico che è rimasto al nastro di partenza, ma con il degrado dei trent’anni passati, è proprio il Quartiere Salicelle di Afragola. Da un documento preparatorio alla Settimana Sociale dei cattolici del 2007, Benedetto XVI aveva chiarito che

L

“il bene comune non è né il bene privato né il bene pubblico. In particolare: nel bene comune il vantaggio che ciascuno trae per il fatto di far parte di una certa comunità non può essere scisso dal vantaggio che pure altri ne traggono”. Come a dire che l’interesse di ognuno si realizza insieme a quello degli altri, non già contro (come accade con il bene privato) né a prescindere dall’interesse degli altri (come accade con il bene pubblico). Cosa non è il bene comune? Non è la semplice somma degli interessi particolari. Qui l’equivoco è che la politica sia, come si suol dire, l’arte della mediazione. Il punto è che mediazione è parola ambigua: tutto dipende da come la si declina. Esiste infatti una mediazione nobile, quella che si fa tra idee, progetti, programmi. Diversamente la si può interpretare come spartizione di aree di potere. Che è un rischio diffuso quando il grande assente sia, come spesso accade, il pensiero politico. E noi oggi ci troviamo nella necessità di un pensiero politico nuovo, o meglio, autentico. Che innanzitutto sia basato su regole da rispettare e giuste. E una regola è giusta quando tutela innanzitutto i soggetti fragili. Il principio di riferimento per realizzare il bene comune dovrebbe essere quello di una politica mirata alla tutela dei soggetti più deboli del consesso sociale. Urge in questo momento storico un progetto politico che abbia come ambizione

Cosa cerchi?

Vendi i tuoi libri

Il cricco di teodoro

senza commissioni!

Filtri aggiuntivi

Comune, provincia

Cerca

Ritiro e consegna gratuita nella tua scuola!

Home

Carrello

Aggiungi

I tuoi annunci

Profilo

Visita il nostro sito!

www.changebook.it

21


L

proprio il bene comune, nell’accezione più nobile del termine. E non ho remore nel dire che, dopo trentun anni di vita in Afragola, la scena politica deve cambiare radicalmente volto. Fino a che ci saranno connubi, strascichi, intese, conteggi ai meri fini elettorali con il vecchio volto della politica, non cambierà nulla. Credo che chi ha fatto politica in questi ultimi decenni, abbia sotto gli occhi la situazione di degrado e disinteresse. Non si può dire che non abbiano scritto una storia. Ma ora bisogna dare spazio ad altre idee, altri progetti; fin quando si cercherà ancora di “elemosinare” voti a suon di bussate alla porta “con i piedi”, significa che non c’è alcuna volontà di servire il Paese. Cerco da tempo di far capire ai miei parrocchiani che devono tenere alta la testa e non devono sentirsi sudditi di questi “mercanti del tempio”. I disagi sociali di questo quartiere in particolare, ma di molte zone di Afragola lasciate a marcire in sé stesse, sono il terreno fertile per coloro i quali da questi disagi sanno trovare, grazie alle loro menti perverse, profitto. Faccio una riflessione insieme a voi: troppo spesso la letteratura, il cinema e anche la musica ci hanno raccontato il fenomeno

<<

22

LETTERE AL DIRETTORE

Anno XXVIII - numero 458 - sabato 22 maggio 2021

mafioso attraverso stereotipi banalizzanti o addirittura offrendone un’immagine quasi ‘romantica’. Ivan Scherillo, nel suo libro “Adesso ve le racconto io le mafie”, sceglie la chiave giusta: quella del paradosso e dell’ironia. Non racconta le mafie in modo banale: racconta la banalità delle mafie, i loro falsi idoli, le loro false promesse, la meschinità e la tristezza di chi decide di seguire il loro modello di vita. Mi domando: Ma un politico che usa gli stessi stratagemmi per ottenere il suo risultato elettorale, come lo si deve definire? Se la banalità del suo “regalo” o della sua “promessa” calpesta la dignità delle persone che sono nel bisogno, a quale bene comune aspira? L’attenzione dovrà essere rivolta a tutti coloro che “per scelta” incontreremo sulle nostre strade. Il programma pastorale che anche don Mimmo Battaglia, nuovo Vescovo di Napoli ha nel cuore. Anche la Chiesa locale, nei rapporti che ha assunto con il potere politico, ha favorito rapporti di dipendenza verticale verso le istituzioni. La Cosa Pubblica vista come erogatrice di risorse di varia natura determina una rete di piccoli e grandi clientelismi che misconosce i diritti e umilia i più deboli. Il potere locale si presenta verso il cen-

tro come garante di consenso, e verso la base come trasmettitore di risorse, più o meno clientelari: una cultura della sudditanza piuttosto che della cittadinanza. Don Mimmo Battaglia nella sua lettera Pastorale di Pasqua invita a vivere pienamente e senza riserve il passaggio dall’inverno alla primavera, dalla schiavitù alla liberazione, dal presente al futuro. Nuovi orizzonti e nuovi significati verso cui mettersi in viaggio, abbandonando ingiustizie e false certezze, accettando anche i rischi e le fatiche. E’ indispensabile la collaborazione di tutti, una vera “mobilitazione delle coscienze” perché sia recuperata, assieme ai grandi valori morali dell’esistenza, la legalità, e sia superata l’omertà che non è affatto attitudine né cristiana né umana. Sarebbe bello se potessi incontrare tutti coloro che hanno della Politica questa immagine e poter dire loro: tiriamo fuori dalle case coloro i quali non vanno più alle urne perché ormai stufi e stanchi di assistere al “niente”. Sarei al loro fianco perché sarebbero coloro i quali credono ancora nel valore della Vita, che nutrono speranze e aprono il cuore alla speranza.

Don Ciro, parroco delle Salicelle di Afragola

Un quadro ricorderà MARGHERITA CANDIA A cura di Antonio Caiazzo

M

artedì 25 maggio, in occasione del 79° anniversario della morte di Margherita Candia, durante la concelebrazione eucaristica per i martedì di Sant’Antonio, padre Carlo Maria d’Amodio, ministro Provinciale dei Frati Minori di Napoli, benedirà il quadro realizzato dal pittore Jack Vellutino. Margherita Candia, nativa di Afragola, ebbe un’infanzia serena, guidata dall’esempio dei genitori e delle suore che furono sue maestre. Dopo aver visitato, nei primi mesi del 1942, un ospedale militare, rimase sconvolta dalle condizioni dei feriti di guerra e dichiarò di essere disposta a offrire la propria vita per ottenere la pace. Il 25 maggio 1942 si aggravò improvvisamente e morì tre ore dopo aver rivisto la madre per l’ultima volta; aveva poco

meno di diciott’anni. I suoi resti mortali riposano nel cimitero di Vico Equense, nella tomba delle Suore di Carità dell’Immacolata Concezione d’Ivrea, che l’ebbero come educanda. L’artista ha raffigurato la diciassettenne tra le nuvole, con alle spalle la Basilica di Sant’Antonio, nell’atto di proporre la recita del Santo Rosario, come arma per la salvezza delle anime e per implorare la Pace. L’iniziativa si inserisce in una serie di eventi che il Comitato sta organizzando per far conoscere la storia della giovane Testimone di Pace e ottenere l’apertura del processo di Beatificazione. Nell’ultimo anno il Comitato ha intensificato il proprio operato grazie soprattutto all’impegno e alla disponibilità del parroco, padre Domenico Silvestro, e di tutta la comunità dei Frati del Santuario.


SPORT

Anno XXVIII - numero 458 - sabato 22 maggio 2021

<<

a squadra dell’Afragolese e i suoi tifosi sono passati dalla gioia per una vittoria importante al dolore per una notizia tragica arrivata da Battipaglia dove, in un garage, è stato trovato morto Filippo Viscido, centrocampista di 31 anni, che era stato tra i protagonisti della vittoria del Campionato di Eccellenza e della Coppa Italia dilettanti. Aveva alle spalle una lunga carriera, anche con l’Avellino in C2, ma ora era rimasto senza squadra dopo il blocco dei campionati per il Covid-19. Questo il messaggio scritto sui social dall’Afragolese: “La vittoria più bella nel giorno sbagliato. Oggi 3 punti importanti, poi la terribile notizia. Non sappiamo cosa ti abbia spinto a compiere un tale gesto. Sappiamo solo che il tuo sorriso, la tua energia, la tua voglia di vivere resteranno per sempre nei nostri cuori. Grazie Pippo. Grazie per i momenti che hai dedicato a questa Società, a questa città ed a tutti i tifosi rossoblù. Ci stringiamo all’immenso dolore che ha colpito la famiglia Viscido. Riposa in pace Pitbull”. È stata anche avviata una raccolta fondi per aiutare la famiglia, la moglie e i due figli.

<<

F

Il Taekwondo sbarca allo SPORT VILLAGE di Caivano

inalmente anche a Caivano approda uno sport olimpico quale il Taekwondo, grazie alla collaborazione con il maestro De Gregorio. Il tutto presso la splendida struttura di 30.000 metri quadri dello Sport Village Campania che si trova a Caivano nei pressi di Villa Ciprea. Un impianto che ha preso a cuore tale disciplina la quale, con tutte le difficolta del momento, a causa delle restrizioni, ha fatto riscontrare un elevato numero

<<

L

Lo choc per la morte di “PITBULL” Viscido

S

Il La FRATTESE continua a vincere, l’AFRAGOLESE ha ripreso a far punti Le due squadre sperano di poter giocare il prossimo campionato di serie D

S

embra inarrestabile la Frattese che continua a conoscere solo vittorie nel ‘gironcino’ di Eccellenza con cui si è fatto ripartire il campionato qualche settimana fa. Ora i nerostellati hanno bisogno di tre punti nelle prossime tre partite per essere sicuri di vincere il girone e passare alle fasi successive di un torneo che potrebbe regalare la promozione in serie D in un’annata anomala a causa dello stop imposto dalla pandemia. Nelle prossime tre partite, la Frattese dovrà vedersela con Mondragone e Nuova Napoli Nord al ‘Pasquale Ianniello’ con, in mezzo, la trasferta a Casal di Principe contro l’Albanova. Buone notizie anche per l’Afragolese che comincia ad avere speranze di salvezza pur se sarà necessario per i play out grazie alla vittoria a sorpresa in casa della Vis Artena, squadra stabilmente in zona play off. Ora, nelle prossime cinque partite, bisognerà conquistare punti per prendere almeno una delle squadre che ha davanti e conquistare il diritto a partecipare ai play out per restare in serie D e pensare poi a programmare la prossima stagione, magari con un nuovo assetto societario viste le difficoltà che hanno accompagnato la stagione che si sta per concludere.

di allievi iscritti. L’unione d’intenti del maestro De Gregorio e dei responsabili della struttura ha fatto sì che si sia creato un ottimo clima per gli atleti che si ritrovano invogliati nella continua crescita nella disciplina. Ricordiamo che il Taekwondo non è solo uno sport ma è una disciplina completa e si prefigge soprattutto lo scopo di aiutare il bambino a migliorarsi acquisendo sicurezza in sé stesso.

Arrivare a conseguire la laurea non è stato facile, hai dovuto fare molti sarifici e dedicare tutto il tempo allo studio, ma ne è valsa la pena. Sei stata già molto contesa dalle varie aziende che hanno capito fin da subito le tue enormi capacità; di queste capacità la tua famiglia ne va fiera. Tanti auguri Dottoressa da tutta la famiglia Di Stasio e in particolare da tuo nonno

23


“Se non hai un cane, almeno uno, non c’è necessariamente qualcosa di sbagliato in te, ma ci può essere qualcosa di sbagliato nella tua vita”.

Anno XXVIII - numero 458 - sabato 22 maggio 2021

OSPEDALE VETERINARIO

V. VAN GOGH

Scopri tutti i vantaggi della nostra Fidelity Card.

RITIRA LA TUA FIDELITY CARD

Per te te 50 50 punti punti in in omaggio omaggio se la ritiri entro il 31 dicembre 2021 2020

Seguici su OSPEDALE VETERINARIO Via Crispano, 6° Trav N.1 - Frattaminore (NA) PENSIONE Via Bugnano Loc. San Nicola - Orta di Atella (CE) prenotazioni@fidoefelix.it | www.fidoefelix.it


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.