Cogito 444

Page 1

Anno XXVI - numero 444 - sabato 18 luglio 2020


Anno XXVI - numero 444 - sabato 18 luglio 2020 OSPEDALE VETERINARIO

02

La Leishmaniosi è una malattia infettiva e contagiosa causata dal parassita Leishmania Infantum trasmesso dalla puntura di piccoli insetti, i pappataci, che sono più attivi da maggio a ottobre, e le zone del sud sono le aree a rischio maggiore. È una malattia cronica, particolarmente grave, spesso mortale e che può essere trasmessa dall'animale all'uomo.

Noi di Fido&Felix abbiamo istitutito le giornate della prevenzione, in 10 minuti e con un unico prelievo di sangue effettueremo il test e ti daremo tutte le informazioni necessarie per la prevenzione o la cura. Per prenotare il TEST vai su

prenotazioni.fidoefelix.it

Effettua il TEST al costo di 15 € anziché 25 €, e riceverai uno sconto del 20% sul vaccino contro la Leishmaniosi.

9 - 16 - 23 e 30 LUGLIO 2020

il giovedì per tutta la giornata Seguici su OSPEDALE VETERINARIO Via Crispano, 6° Trav N.1 - Frattaminore (NA) PENSIONE Via Bugnano Loc. San Nicola - Orta di Atella (CE) prenotazioni@fidoefelix.it | www.fidoefelix.it


EDITORIALE

Anno XXVI - numero 444 - sabato 18 luglio 2020

E

L’abitudine rende sopportabili anche le cose spaventose (Esopo)

Le quote rosa, un male per le donne e la democrazia

Le candidature in vista delle prossime elezioni comunali e regionali si stanno delineando e anche questa volta ci sarà un’anomalia pesante tra i candidati Sindaco. Anche questa volta tra i candidati a guidare le Amministrazioni di Caivano, Casalnuovo, Cardito e Frattamaggiore, a meno di sorprese dell’ultima ora, le donne non saranno protagoniste. E, anzi, bisogna salutare quasi come un evento epocale il fatto che, a Cardito, ci sarà una donna in campo. Nell’area a nord di Napoli, così come in tutta Italia, la popolazione femminile è più numerosa di quella maschile. I dati percentuali che danno al genere femminile almeno il 51% della popolazione però cambiano radicalmente se si guarda al dato percentuale della presenza femminile nelle Istituzioni locali. E, per assurdo, non fanno eccezione neanche i periodi di commissariamento visto che, a Caivano, è in carica una triade commissariale composta da soli uomini. Per trovare donne Sindaco nell’area a nord di Napoli, dobbiamo risalire al biennio 2005 – 2006 a Frattaminore, con l’elezione di Teresa Barbato, e bisogna andare addirittura nello scorso millennio, dal 1997 al 2000, per trovare il nome di un’altra donna: Francesca Falco, sindaco di Caivano dal 1997 al 2000. Tra l’altro, le due esperienze sono accomunate dalla durata dell’esperienza, non oltre la metà del mandato. Entrambe furono mandate a casa dalle dimissioni della maggioranza dei Consiglieri comunali e non ebbero vita facile. Qualche presenza in più la troviamo nelle liste dei candidati al Consiglio comunale e nelle assemblee consiliari, ma se si vuole trovare un vero equilibrio bisogna leggere i nomi degli Assessori. Solo in quel caso si raggiungono percentuali vicine a quelle della reale presenza delle donne nella so-

cietà. Ma, è bene ricordarlo, quelle presenze, nelle liste dei candidati e nelle Giunte, sono, nella maggior parte dei casi, solo il frutto del rispetto, spesso mal digerito, della legge che ha imposto le ‘quote rosa’ per garantire un’adeguata presenza femminile nelle Istituzioni. Ricordiamo che la legge impone che ogni genere deve essere rappresentato per almeno 1/3 nelle liste dei candidati al Consiglio comunale e nelle Giunte. Nonostante la legge sulle quote rosa, però, al di là della presenza nelle liste e nelle Giunte, c’è ancora una scarsissima rappresentanza delle donne nelle Istituzioni, in quegli organi in cui la loro presenza non è imposta, a cominciare dai Consigli comunali. Ma per quale motivo c’è una simile differenza? Perché le donne non riescono ad avere il giusto spazio nella politica e nelle Istituzioni a nord di Napoli? Le ragioni sono molteplici e chi ha vissuto qualche campagna elettorale o la formazione di qualche Giunta lo sa bene. Anche se non lo dirà mai. Le quote rosa, alla fine, hanno amplificato il sentimento di superiorità di certi uomini, ancora ben presenti nella politica e nelle Istituzioni che, in fondo, sono lo specchio della società che le esprime. Nella stragrande maggioranza dei casi, quando si stanno chiudendo le liste, c’è sempre qualcuno che ricorda: “Oh, ma stiamo apposto con le donne”? E, quasi sempre, ci si rende conto che manca ancora qualche donna da inserire in lista. E, quindi, si comincia la ricerca di qualche nome tra amiche, sorelle, mogli…Chiaramente nomi di donne che saranno inseriti solo ed esclusivamente per rispettare la legge o per fare ‘accoppiate’ che permettono, in qualche caso, di controllare il voto, in barba alle norme che tentano di impedire il voto di scambio. EDITORE

Editrice Cogito srl QUINDICINALE DI ATTUALITÀ, POLITICA, ECONOMIA E COSTUME

Autoriz. del Tribunale di Napoli n. 4513 del 18 marzo 1994

fondato da Natale Cerbone è realizzato da

g r a fi c a & s t a m p a

Direttore Antonio Iazzetta Vicedirettore Antonio Trillicoso Collaboratori Angelica Argentiere, Antonio Boccellino, Valerio Cerbone, Pietro Cerbone, Angela Finestra, Antonio Fioretto, Cinzia Lanzano, Claudia Perrotta, Pasquale Porzio, Teresa Turino

Quando si devono comporre le Giunte, poi, lo spettacolo a cui si assiste è ancora più avvilente perché senti spesso la frase: “Ua’, non solo devo prendermi deleghe di poco conto e mi devo pure prendere la donna?”. Un modo per sottolineare, qualora ce ne fosse ancora bisogno, di come le donne siano considerate un orpello, a cui, tra l’altro, affidare sempre deleghe che non siano particolarmente decisive per un’Amministrazione. Come cambiare questo status quo? Con Cogito, proviamo a capirlo, ospitando una serie di interventi di donne impegnate in politica o nell’associazionismo. Cominciamo già con questo numero, ma continueremo anche nei prossimi numeri e lo faremo fino a quando arriveremo al voto. Ci auguriamo che si apra una discussione seria su questo tema e che serva a qualcosa. E, magari, serva anche a convincere le donne stesse del loro ruolo perché, spesso, sono proprio loro stesse ad accettare, di buon grado, il ruolo di comprimarie o di ‘belle statuine’, rendendo difficile il lavoro di quelle donne che non riescono a dare, in pieno, il loro contributo di idee e azioni, perché chiuse da una società, e quindi da una politica, ancora profondamente maschilista. Personalmente mi auguro di mettere una goccia nell’oceano di lavoro che c’è da portare avanti per rimuovere antichi e, apparentemente, incrollabili muri tra i generi. Muri che hanno prodotto anche assurdità come le quote rosa che impongono scelte per genere. Io credo che le ‘quote rosa’ non facciano altro che alimentare quelle discriminazioni verso le donne. La vera democrazia e il vero rispetto dei diritti di tutti li avremo quando potremo scegliere Assessori e candidati al Consiglio comunale in base alla loro competenza e onestà e non in base al genere segnato sulla carta di identità.

Fotoreporter Nando Porzio - Frattamaggiore Redazione: Via S. Antonio da Padova, 9 Cardito (Na) - Tel. /Fax 081.8354357 e-mail: redazione.cogito@libero.it Stampa: Editrice Cerbone srl e-mail: info@editricecerbone.it tel. 081.8354357

03


L

LETTERE AL DIRETTORE

Donne e potere. E alle prossime elezioni?

04

La storia è piena di periodi di crisi, momenti in cui l’umanità ha dovuto rigenerarsi e ripartire dopo pandemie, guerre, catastrofi. In ciascuno di questi momenti il ruolo delle donne è stato fondamentale, così come lo è stato nei momenti che hanno rivoluzionato lo status quo. Ma cosa è accaduto dopo? La lezione è chiara e si ripete da millenni: bisogna che tornino al loro posto, il potere non è cosa da donne! Nulla di nuovo, quindi, se per affrontare questa pandemia sia stato chiesto alle donne di essere in prima linea, come medici, infermiere, ad organizzare gli aiuti negli uffici dei comuni e di tutti gli enti locali oramai svuotati dalle misure di sicurezza. Ancora in prima linea a distribuire spese, mascherine, sostegno agli ultimi e a chi da un giorno all’altro si è visto privare di tutto, costretto tra la paura della malattia e la paura della fame. Ma attenzione, perché se erano tantissime le donne che rischiavano in prima linea, caricandosi il peso del dolore e della tragedia (oltre a quello dei figli), nei luoghi di gestione del “grande potere”, nelle super commissioni di esperti non c’era nemmeno una donna. Qual è l’anomalia? Semplice: nel nostro bel Paese continua a sopravvivere un grosso pregiudizio, che nasce da una cultura profondamente machista. E nonostante le leggi, nonostante le nuove generazioni di ragazze vengono educate alla parità, di fatto prima o poi dovranno fare i conti, spesso anche meno preparate delle loro mamme, con un gap culturale che si esprime in molti modi, ultimo e peggiore la violenza di genere. Mentre le giovani donne, crescono nella cultura dell’uguaglianza dei diritti e delle possibilità, i messaggi che arrivano ai giovani maschi dalla famiglia e dalla società in cui crescono sono equivoci ed ambigui: pensate solo a tv, videogiochi, social. Nei momenti di difficoltà generati nelle relazioni con l’altro sesso, alcuni, ancora troppi, non hanno gli strumenti per un confronto paritario e useranno la forza, che sia fisica o data dal potere, per sottometterle. Ma cosa succede in politica, e cosa accadrà alle prossime elezioni? In Italia esiste ancora un notevole Gap tra il numero degli uomini e quello delle donne impegnate in politica. Eppure sono passati 75 anni da quando fu riconosciuto il voto alle donne per la prima volta in Italia, con grande ritardo rispetto ad altre nazioni. Grazie alla pressione dell’Unione Donne Italiane (Udi) soltanto nel 1945 fu riconosciuto il voto femminile. Nella primavera del 1946 finalmente arrivano le donne alle urne e il loro contributo più importante (e, forse decisivo per le sorti della nostra Repubblica) arriva il 2 giugno con lo storico referendum per scegliere tra monarchia e repubblica. La loro affluenza fu straordinaria. Una conquista enorme eppure accompagnata ancora una volta da titoli di giornale che ben esprimevano il profondo sentire maschilista di un paese: il Corriere della Sera, giornale all’epoca fra i più diffusi, intitolava “Senza rossetto nella cabina elettorale” con il quale invita le donne a presentarsi presso il seggio senza

Anno XXVI - numero 444 - sabato 18 luglio 2020 rossetto alle labbra. Nota non trascurabile, alle meretrici (prostitute) non era dato votare. Quando fu concesso alle donne di candidarsi la loro affluenza superò 89% e vennero elette circa 2 mila candidate nei consigli comunali, la maggioranza nelle liste di sinistra, mentre solo 21 donne furono elette alla Costituente. Un piccolissimo gruppo definito le ‘madri costituenti’. Ma cosa è cambiato in questi anni? L’Italia ha provato a fare passi avanti, e molte battaglie sono state vinte, ma per vincere la guerra c’è ancora tanto da fare. Ad oggi, non abbiamo mai avuto una Presidente della Repubblica donna, né tanto meno un Capo del Governo. Sicuramente ci sono e ci si sono state diverse Ministre, ma sempre in minoranza e spesso senza portafoglio, cioè senza soldi e potere reale da gestire. Le Presidenti di Regione sono in numero vergognosamente basso. Il numero di Sindache è veramente irrisorio rispetto agli uomini. Nell’ultimo decennio le cose sono cambiate: grazie alla legge sulle quote rosa e sulla doppia preferenza di genere abbiamo fatto passi da giganti. Secondo il Global Gender Gap Report che fornisce un quadro del divario di genere in tutto il mondo, l’Italia ha un andamento altalenante: nel 2006 era al 77esimo posto su 153 Paesi del mondo; nel 2015 è saltata al 24esimo, guadagnando circa 28 posizioni rispetto all’anno precedente grazie all’aumento delle donne ministre e delle donne in Parlamento; ma è subito ripiombata all’82esimo posto nel 2017; risalita con gran fatica al 70esimo posto nel 2018, e ricaduta al 76esimo nel 2019. Dati indegni di un paese civile! Riusciremo ad invertire la tendenza? Eppure le donne in politica sono le più affidabili e le più lavoratrici! Meno assenteiste dei colleghi maschi e molto accorte nella spesa pubblica. Sono preziosissime nella politica locale, ma lo sarebbero ugualmente in quella nazionale se fosse loro concesso, perché sono più attente al welfare e alle decisioni importanti per la gestione quotidiana della vita della comunità, dai servizi per la famiglia e per le donne/mamme, agli anziani, alle disabilità e alle differenze. Questa caratteristica potrebbe avere un ruolo straordinario nell’avvicinare la politica ai cittadini, fatto non trascurabile visto il livello sempre più basso di affluenza alle urne. Il Sud e la Campania si sono sempre distinte per una scarsa presenza delle donne nelle istituzioni. I partiti, le liste civiche, i giornali ed i candidati maschi dimenticano troppo spesso che esiste la doppia preferenza di genere. E sicuramente non conoscono la generosità verso le elette donne, nel momento della divisione di assessorati e cariche. Unica eccezione l’ultima giunta regionale campana, in cui De Luca ha presentato una squadra di 6 donne su 8 assessori. La scarsità di donne al potere nei nostri territori è frutto di una cultura sessista troppo radicata. Da una parte gli uomini che non sono disposti a cedere il potere all’altro sesso, dall’altra parte una resistenza delle donne, non pronte ad affrontare la gogna mediatica a cui sono immancabilmente sottoposte quando osano reclamare i propri diritti. Da sempre le donne al potere hanno subito attacchi fortissimi, e negli ultimi

anni, la comparsa dei social li ha moltiplicato in modo esponenziale, tanto da dover costringere a misure di sicurezza o, spesso, da farle allontanare. Chi oggi si candida a qualunque ruolo pubblico sa che potrebbe essere vittima di odiatori seriali, oltre alle normali critiche “civili” proprie di un paese democratico. Ma per quanto riguarda le donne è tutt’altro discorso. Non sono le scelte politiche ad essere messe in discussione, ma la loro forma fisica: una donne è prima giudicata “bella/brutta/carina” e poi casomai “capace”; cosa che non accade mai ad un uomo. Le donne sono criticate per l’abito, la maglia o l’acconciatura prima che per l’operosità nella gestione del Bene Comune. Sono apostrofate con epiteti maschilisti e la loro vita privata è giudicata con estrema violenza. Nel 2019 in pieno periodo elettorale VOX ha preso in esame 150 mila tweet negativi pubblicati, di cui almeno 40 mila contro le donne. Esiste una parte dell’Italia che si esprime sui social e sui giornali in modo rabbioso e aggressivo, tanto da renderci il primo in Europa per hate speech sui social e che presenta un clima di violenza verbale in crescita. Tutto questo odio chi attacca? Sicuramente i politici sono una delle categorie preferite, ma su 5 politici attaccati 4 sono donne e un insulto su 4 è sessista (meritrice, prostituta, troia, mignotta … Cosa accadrà nelle elezioni di settembre dipende da molte cose. Per ora i segnali non sono incoraggianti: pochissimi i nomi di donne candidate a Sindaca, una sola candidata alla Presidenza della Regione. Dipende dall’impegno dei giornali a dare maggiore visibilità alle donne curando un linguaggio rispettoso e mai violento. Dipende dai politici maschi, e dalla comunità che dovrà essere pronta a difendere chiunque attacchi le donne di qualunque schieramento, condannando le discriminazioni. La differenza, infine, la faremo noi ed abbiamo l’occasione per invertire la rotta. Nelle prossime elezioni possiamo esprimere due preferenze per i/le consiglieri/e, una per una candidata donna e una per un candidato uomo. Se tutti poniamo l’attenzione dovuta e votiamo una donna ed accanto a lei un uomo, nei prossimi anni saremo sicuramente meglio governate/i. Angelica Romano, professoressa, co-presidente dell’organizzazione internazionale ‘Un Ponte per’. Da anni impegnata con Libera Campania

Le lettere al direttore continuano a pagina 21


POLITICA

Anno XXVI - numero 444 - sabato 18 luglio 2020

P

Nulla di nuovo tra i candidati Presidenti della Regione

La rivincita del 2015 e la bella del 2010

A

un mese dalla presentazione delle liste, si delinea con chiarezza il quadro dei candidati alla Presidenza della Regione in Campania. La sfida vedrà in campo, per la terza elezione consecutiva, Vincenzo De Luca, per il centrosinitra, e Stefano Caldoro per il centrodestra in quella che si annuncia come una ‘bella’ visto che nel 2010 vinse Caldoro e nel 2015 prevalse De Luca. Anche i Cinque Stelle puntano sull’usato sicuro riproponendo Valeria Ciarambino, già candidata nel 2015 e offrendo ai campani una rivincita della sfida a tre del 2015. Oltre ai tre candidati maggiori poi sono annunciate ulteriori candidature, ma al di là di qualche nostalgico che, a dire il vero, quasi sicuramente non sarà poi presente, la candidatura più consistente sembra essere quella di un ‘mister x’ che dovrebbe mettere insieme pezzi della Sinistra radicale, DeMa del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, e alcuni movimenti ambientalisti e civici. Delineati i candidati Presidente è cominciato anche il balletto dei sondaggi che, al momento, vista la distanza dalla data delle elezioni, possono dare più che altro una tendenza. E la tendenza sembra orientata verso una facile affermazione per De Luca, il presidente uscente che ha radicalmente cambiato il giudizio dei campani con la gestione dell’emergenza Covid-19. Prima del blocco di tutte le attività per contrastare il contagio, De Luca era in difficoltà e la sua candidatura era in discussione, al punto che Pd e Cinque Stelle continuavano a cercare un nome in grado di mettere d’accordo i due schieramenti. Poi, con la gestione dell’emergenza, tutto è cambiato e ora De Luca sembra diretto verso una vittoria facile, ma, in politica, due o tre mesi sono un’era e quindi non si può ancora ritenere chiusa la partita. Certo è che Caldoro paga anche le difficoltà nella scelta del candidato Presidente da parte del centrodestra. Alla fine si è scelto di candidarlo, ma la Lega ha chiarito che vuole dire la sua anche sulla scelta dei candidati, anche nelle altre liste. La prima conseguenza è stata l’abbandono della competizione elettorale da parte di Armando Cesaro. Il rampollo della potente famiglia santantimese ha fatto ‘un passo di lato’ come ha detto lui chiarendo che lo fa anche se lui non è coinvolto nelle inchieste che hanno portato all’arresto degli zii e alla richiesta di arresto per il padre, il senatore Luigi Cesaro. Il ‘passo di lato’ di Cesaro, che ha anche rifiutato di guidare la segreteria provinciale di Forza Italia, però, libera praterie nel partito che ha perso anche Flora Beneduce e altri grandi portatori di voti. Probabile che la rinuncia di Cesaro porti alla candidatura di alcuni suoi fedelissimi, a cominciare dal consigliere comunale di Afragola, Antonio Caiazzo, che andrebbe ad aumentare il numero dei candidati dell’area a nord di Napoli. Restando nei comuni di riferimento del giornale, sono

De Luca e Caldoro si sfidano per la terza volta, Ciarambino ci riprova dopo la prima esperienza del 2010. In campo molti aspiranti Consiglieri nell’area a nord di Napoli

<<

sicuramente candidati e già in campagna elettorale, i due consiglieri regionali uscenti, Nicola Marrazzo per il Pd e Tommaso Malerba per i Cinque Stelle, e l’ex sindaco di Cardito, Giuseppe Barra, nella lista de Il campanile di Mastella, insieme all’ex assessore del Comune di Frattamaggiore, Lorenza Razzano. Da Frattamaggiore arriva anche il candidato di Italia Viva: Luigi Grimaldi, mentre ha rinunciato alla candidatura preferendo puntare tutto sulle comunali Luigi Lupoli. Doppia candidatura nel centrosinistra per Europa Verde che vedrà candidati l’ex assessore del Comune di Afragola e attuale consigliere comunale a Casoria, Salvatore Iavarone, e Rosario Visone, commercialista e fratello del Presidente del Consiglio comunale di Casalnuovo, Crescenzio Visone. In campo anche l’ex sindaco di Frattaminore, Vincenzo Caso, che, nel 2015, era stato il primo dei non eletti in Campania libera. Questa volta sarà candidato con Fare democratico, la lista messa in piedi da Giosi Romano, presidente dell’Area industriale di Napoli. Candidata anche l’afragolese Stefania Salomone, candidata con Potere al popolo. Da Caivano arriva la candidatura di Bartolomeo Perna con la lista De Luca Presidente. Altri candidati dovrebbero arrivare nei prossimi giorni ad arricchire una campagna elettorale che si annuncia particolarmente accesa soprattutto tra coloro che aspirano a diventare Consigliere regionali.

05


P

POLITICA

Anno XXVI - numero 444 - sabato 18 luglio 2020

Ancora caos a Frattamaggiore

Continua la guerra interna al Pd

>>

S

06

Nessuna decisione ufficiale per la candidatura a Sindaco dei Democratici. Resta lo scontro tra Marco Antonio Del Prete e Francesco Russo. Resiste l’asse tra Granata e Grimaldi

i rincorrono le voci, ma non ci sono certezze sulle decisioni del Pd in merito allo scontro in atto tra il sindaco uscente, Marco Antonio Del Prete, e il segretario cittadino dimissionario, Francesco Russo. Entrambi vogliono la candidatura a Sindaco e le dimissioni di Russo che avrebbero dovuto consegnare il Pd nelle mani di Del Prete non sono state mai realmente accettate dai vertici provinciali. Sarebbero continuati i tentativi di raggiungere un’intesa che, al momento, appare lontano. Se, fino a qualche giorno fa, sembrava in vantaggio Del Prete, nelle ultime ore si parla di una decisione a favore di Russo che riuscirebbe a ottenere il simbolo del Pd e sarebbe pronto a scendere in campo con una coalizione costruita intorno al Pd. Della coalizione farebbe parte anche Italia Viva che dovrebbe avere una lista costruita da Luigi Lupoli che ha rinunciato alla candidatura alle Regionali per dedicarsi solo alle comunali. Con Russo anche una lista coordinata da Giuseppe D’Ambrosio e un’altra lista civica in cui dovrebbero confluire gli altri sostenitori del ritorno di Russo alla guida della città. In una situazione del genere, Marco Antonio Del Prete si ritroverebbe, nei fatti, senza partiti a sostenerlo. E, soprattutto, senza il suo partito, il Pd. L’unico movimento con riferimenti almeno regionali a sostegno del Sindaco uscente sarebbe Campania libera, la lista del presidente De Luca, a cui ha aderito da tempo il consigliere comunale Franco Del Prete, e tre liste civiche nelle quali dovrebbero trovare posto tutti i Consiglieri e gli Assessori rimasti fedeli al Sindaco. Ma, nel caso di una decisione del Pd a favore di Russo, davvero non ci sarebbero certezze perché

ci sarebbe qualcuno che, pur avendo avuto e mantenendo ruoli determinanti, grazie alla fiducia del Sindaco uscente, sarebbe pronto a lasciarlo per passare con Francesco Russo, confermando la precarietà degli equilibri e della fedeltà in politica. Resta in campo la candidatura di Michele Granata sostenuto da liste civiche nelle quali confluiranno anche i candidati che fanno riferimento a Luigi Grimaldi che, in questa tornata elettorale, non sarà impegnato alle comunali, ma alle Regionali, in Italia Viva, il cui gruppo consiliare è composto, per lo più, dai ‘grimaldiani’ con Teore Grimaldi, Dario Chiariello e Lilly Bencivenga. Nonostante questo, però, il simbolo del partito è finito nella coalizione a sostegno di Russo. E, in fondo, Granata ne è anche contento perché preferisce presentarsi alla città con una coalizione ‘civica’ come fece nel 2015. C’è stata un’altra novità, negli ultimi giorni, con la candidatura a Sindaco dell’avvocato Giovanni Giordano. A sostenerlo c’è solo la lista di Fratelli d’Italia al momento e appare difficile che si possa costituire un centrodestra viste le difficoltà che stanno attraversando Forza Italia e la Lega colpite, a livello locale, dalle inchieste che hanno coinvolto i Cesaro prima e Nespoli dopo. Difficile che proprio in questo momento si crei a Frattamaggiore quello che non si è potuto o voluto costruire negli anni d’oro del centrodestra locale e lo dimostra che molti esponenti di centrodestra e di destra siano ora a sostegno di Marco Antonio Del Prete o di Francesco Russo, oltre che di Granata che, al momento, pare, tra i tre, quello che ha la coalizione più spostata a destra e quindi potrebbe essere lui il candidato da sostenere qualora la can-

didatura di Giordano rientrasse. Resta ancora in dubbio il Movimento Cinque Stelle. Ufficialmente sarebbero in campo con un loro candidato Sindaco, ma restano i dubbi sulla presentazione di una lista o anche sull’appoggio al sindaco uscente, Marco Antonio Del Prete. Intanto, chi ha scelto di abbandonare la maggioranza che sostiene Marco Antonio Del Prete continua a ‘smarcarsi’ con denunce che, per alcuni, sono tardive, ma che comunque evidenziano dei problemi irrisolti. Nei giorni scorsi, l’attenzione si è spostata sull’isola ecologica, ancora chiusa, a distanza di anni ormai da una serrata che doveva essere temporanea, limitata a pochi mesi, per la messa in sicurezza. A chiederne la riapertura ci sono tanti cittadini, tra cui Connie Liotti, avvocato e artista che ha lanciato la campagna ‘Di Fratta me ne frigo’ con la quale sta dipingendo i tanti frigoriferi abbandonati in giro per la città. Ma la polemica è arrivata anche in Consiglio comunale con alcuni Consiglieri che prima erano in maggioranza, tra cui Renato Caserta, Giuseppe D’Ambrosio e Pasquale Aveta. Hanno denunciato che, nell’isola ecologica, ufficialmente chiusa, un cassone è stato riempito di vetro e poi svuotato, quasi come se quell’area, che sarebbe un cantiere, sia utilizzato come sito di trasferenza. I tre Consiglieri comunali hanno chiesto chiarimenti all’Amministrazione comunale e inviato il tutto ai Carabinieri e al comandante della Polizia municipale, Biagio Chiariello, chiedendo che siano acquisite anche le immagini delle telecamere di videosorveglianza per accertare quanto è successo.

Via Nazionale delle Puglie, 276 - Casoria (NA) - Tel. 081.7590204 - www.albacaffè.it


POLITICA

Anno XXVI - numero 444 - sabato 18 luglio 2020

P

Colpo di scena a Caivano

Angelino spiazza tutti e rafforza Falco A cura di Mimmo De Simone L’uscita di scena del candidato del Centro favorisce il candidato di centrosinistra e disorienta la sua coalizione. Intanto Centrodestra e Cinque Stelle organizzano le liste

<<

A

ndiamo in stampa con una situazione in evoluzione e di totale confusione per la composizione delle coalizioni per le Amministrative a Caivano del settembre prossimo. E con il rischio di un intervento della Magistratura dopo la presentazione, nelle scorse settimane, di un dossier alle forze dell’ordine su esponenti politici ed ex amministratori coinvolti in speculazioni edilizie e progetti industriali che vedono imprenditori locali che, attraverso la politica, vorrebbero mettere le ‘mani sulla città’. Il centrosinistra ha scelto Enzo Falco, nome noto della politica caivanese per le sue precedenti esperienze e perché appartenente a una famiglia che fa politica da anni. A sostegno della sua candidatura ci sono Italia Viva di Pasquale Mennillo, Liberi Cittadini di Francesco Emione, Orgoglio Campano di Gian Battista Alibrico e Carmine Peluso, il Pd di Franco Marzano e Pierina Auriemma, Articolo 1 di Mariella Donesi, Insieme per Caivano, la lista fondata alcuni anni fa proprio dal candidato Sindaco e rappresentata in questa coalizione da Armando Falco, i Democratici Progressisti con Bartolomeo Perna, che è stato già assessore al comune di Caivano e questa volta è candidato per le regionali con De Luca ed è vicino all’assessore uscente Lucia Fortini. Inoltre appoggiano Falco anche Campania Libera del vicepresidente della regione Tommaso Casillo e il Nuovo Psi. Tanti partiti farebbero pensare all’elezione al primo turno di Enzo Falco ma è necessario fare alcune considerazioni: Con molta probabilità Italia Viva non presenterà le liste i suoi sostenitori capeggiati da Pasquale Mennillo andranno a confluire nella lista civica Insieme per Caivano. E probabilmente anche altre liste potrebbero decidere di unirsi. La novità delle ultime ore su cui ancora ci si interroga è quella del passo indietro di Antonio Angelino che ha rinunciato alla candidatura a Sindaco a capo di una co-

alizione di Centro con il sostegno di Idea Città, lista di riferimento di Monopoli. Il progetto ruotava intorno a Caivano Conta, il movimento messo in piedi da Angelino insieme a giovani imprenditori e professionisti. Con lui c’erano Noi Campani con Gaetano Lionelli, Democrazia e Legalità dell’ex senatore Giacinto Russo, i Repubblicani con Martino Pezzella, l’Udc con l’ex sindaco, Antonio Falco, e alcuni ex Amministratori tra cui Maria Consiglia Aquilone. E c’era anche l’idea di allargare ulteriormente la coalizione con l’ingresso de La Svolta. Tutto però è naufragato per il passo indietro di Angelino che sarebbe stato spinto a prendere questa decisione dai vertici regionali del Pd. Ora bisogna capire che faranno le varie liste a suo sostegno. Alcune, tra cui l’Udc, stanno pensando di non candidarsi proprio. Anche se resta in piedi l’ipotesi di candidare Giacinto Russo. Le prossime ore saranno decisive e molti, in mancanza di una candidatura, potrebbero spostarsi verso Falco o verso la coalizione di centrodestra. Il centro destra ufficiale, anche se non sta partecipando in modo eclatante a questa fase di campagna elettorale, si è organizzato e vede in Salvatore Ponticelli, già assessore al Comune, il capo della coalizione che ruota intorno a Forza Italia con

gli ex consiglieri Gaetano Ponticelli e Giuseppe Semonella, i due rappresentanti locali del partito di Berlusconi che innescarono la contestazione all’interno della passata Amministrazione che sfociò nella sfiducia all’ex sindaco Simone Monopoli e di conseguenza tutto quello che poi portò allo scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazione camorristica. Con loro anche Fratelli d’Italia, la Lega dell’ex consigliere di Alleanza Nazionale Giovanni Lizzi e ora rappresentata dal figlio, Salvatore, e la lista civica L’Arca del candidato a sindaco Ponticelli. Poi c’è il M5S che ha da tempo ufficializzato il candidato sindaco Pasquale Penza. E il fatto che non vogliano rinunciare al loro candidato ferma sul nascere ogni tentativo di coalizione. Infine ci dovrebbe essere la presentazione di un’altra coalizione, si usa il condizionale perché pur presentando i simboli non viene indicato il candidato a Sindaco. Si ritrovano come rappresentante politico l’ex assessore, Luigi Falco. Di questa coalizione, che si definisce pubblicamente sui social Alleanza di Centro, fanno parte, con i simboli, Rinascere Caivano, SiAmo Caivano, Caivano prima di tutto, Ora Caivano e Caivano in Movimento. Non si sa nemmeno chi siano i rappresentanti delle liste.

07


P

POLITICA

Anno XXVI - numero 444 - sabato 18 luglio 2020

Chiuso l’accordo a Casalnuovo

I ‘Pelusiani’ con Nappi

>>

S

08

Il candidato Sindaco del centrosinistra: “Con noi tutti quelli che hanno fatto opposizione a Pelliccia”. Il primo cittadino uscente cerca di compattare tutto il centrodestra

i consolidano le alleanze in vista delle comunali di settembre a Casalnuovo. La novità degli ultimi giorni è quella relativa alla scelta dei ‘pelusiani’, il gruppo che fa riferimento all’ex sindaco, Antonio Peluso. Hanno deciso di non correre da soli ma di avviare un confronto con Giovanni Nappi, candidato sindaco del centrosinistra. “Abbiamo sempre detto che siamo aperti a confrontarci e a camminare insieme a chiunque non abbia sostenuto l’Amministrazione Pelliccia e quindi, dopo gli accordi raggiunti con il ‘Gruppo Giovanni Romano’ e con Casalnuovo futura di Giovanni Feliciello, arriva questa condivisione con chi si riconosce nel gruppo di Peluso” ha confermato Nappi chiudendo ancora una volta la porta a “coloro che hanno sostenuto il sindaco Pelliccia in questi anni in cui Casalnuovo è stata gestita in un modo che è diametralmente opposto a quel che crediamo noi”. Porte chiuse quindi a coloro che potrebbero abbandonare il sindaco uscente, Massimo Pelliccia, qualora si concretizzasse l’accordo con la Lega con l’inserimento del simbolo del Carroccio nella coalizione a sostegno del primo cittadino che, nel corso dell’intervista pubblicata nei prossimi numeri, ha smentito che ci sia già l’accordo con la Lega pur se non ha smentito che è in corso una trattativa con i referenti locali del partito di Salvini. Continua la sua campagna elettorale anche Espedito Iasevoli, il candidato sindaco del ter-

zo polo che si è creato intorno al nome dell’ex Presidente del Consiglio comunale di Casalnuovo. Aveva sperato in un accordo con i ‘Pelusiani’ e ora, visto il possibile accordo di questi ultimi con Nappi, l’obiettivo è di allargare la coalizione in altro modo. In corsa anche i Cinque Stelle, smentendo le voci di accordi con Nappi sulla falsariga dell’accordo nazionale con il Pd. Il candidato Sindaco resta Christian Cerbone, uno dei pochi rappresentanti a sedere in un Consiglio comunale nell’area a nord di Napoli. Punta a un risultato migliore di quello del 2015 grazie all’esperienza accumulata con cinque anni di consiliatura.


POLITICA

Anno XXVI - numero 444 - sabato 18 luglio 2020

P

Verso le comunali di Cardito

Cirillo e Mazza già in campo A cura di Biagio Barra Il Sindaco uscente incassa anche il sostegno di ItaliaViva. Dubbi sull’alleanza a sostegno di Raucci, non ancora ufficializzato. I Cinque Stelle candidano Cinzia Puzone

Q

<<

uesta estate si preannuncia rovente indipendentemente dal sole. Ad infiammarla sin da subito non sono solo le calde temperature estive, ma anche i preparativi della campagna elettorale per le prossime elezioni comunali. Senza dimenticare le dovute cautele per il Covid-19, si chiacchiera, si stringono i primi accordi, si offre il proprio appoggio, e si ufficializzano le prime candidature. Sono già passate settimane dall’ufficializzazione della ricandidatura del sindaco uscente del Pd, Giuseppe Cirillo. Una conferma che segna il riconoscimento, da parte dei movimenti e dei partiti che lo sostengono, per il lavoro svolto nel corso di questa Amministrazione. E la voglia di dargli la possibilità di poter raccogliere i frutti del precedente lavoro. Diversi, infatti, sono i progetti approvati dall’amministrazione Cirillo che dovranno prendere forma o concludersi nei prossimi tempi: la riqualificazione del Parco Taglia, l’edificazione del teatro comunale e la realizzazione dell’Isola Ecologica. Intanto, nei giorni scorsi, Cirillo ha rafforzato la sua candidatura con il simbolo di un altro partito. Il consigliere di maggioranza, Luigi Fusco, ex capogruppo del Pd in Consiglio comunale, passato in Italia Viva assieme all’assessore Francesco Boemio, ha già ufficializzato, alla presenza della coordinatrice provinciale di Italia

Viva, Barbara Preziosi, il sostegno del proprio partito alla candidatura del sindaco uscente. Oltre Cirillo, a ufficializzare la sua candidatura a Sindaco è stato l’avvocato Marco Mazza. Già consigliere, eletto tra le fila del Pd nelle elezioni del 2015, Mazza si è poi dimesso nel 2018 per una chiara diversità d’intenti con Cirillo e la sua Amministrazione. Oggi si presenta, come indipendente, nelle vesti di candidato a Sindaco di una coalizione che vede la partecipazione dei gruppi politici “Per De Luca Presidente” (Giuseppe Di Micco) e “Partito Socialista” (Luigi Iorio), e dei giovani di Cardito Comunità. Oltre a concorrere per la carica di Sindaco, è chiaro che, con questa coalizione, l’avvocato Mazza punta soprattutto a realizzare una nuova “progettualità”, che, memore dei valori della politica carditese di anni addietro, come egli stesso scrive nel post su Facebook con cui ha annunciato la sua candidatura, coinvolga tutta la comunità in un’opera di rinascimento civico e cittadino. Continuano, invece, le interlocuzioni tra il gruppo dell’ex sindaco, Giuseppe Barra, attualmente candidato a consigliere regionale alle prossime elezioni nella lista “Noi Campani con De Luca” di Clemente Mastella, e le altre parti della possibile coalizione: Pasquale Barra, Francesco Pisano, Rocco Saviano e Biagio Auriemma.

Seguendo una certa logica un candidato a sindaco ci sarebbe già. E il nome è quello di Nunziante Raucci, di cui oramai sono più che note le divergenze con Cirillo, che nel corso di quest’ultima Amministrazione lo hanno portato a dimettersi da presidente del Consiglio comunale. Tra l’altro l’ex sindaco Barra, nella nostra redazione, ha fatto proprio il suo nome, chiarendo che sarebbe pronto a fare la sua parte qualora fosse confermata la sua candidatura. Manca ancora, però, l’ufficialità che in questi casi è d’obbligo. Da capire anche se Pisano e gli altri che si riconoscono nel centrodestra abbiano voglia di impegnarsi in una coalizione del genere, comunque più orientata a sinistra o, invece, tenteranno di proporre un’alternativa ulteriore, indicando magari nell’avvocato Enzo Mormile il candidato Sindaco. Ha sciolto le riserve il Movimento 5 stelle che con i suoi attivisti punta a essere uno dei protagonisti di questa tornata elettorale, con una progettualità condivisa e un diverso modo di intendere e fare politica. Per realizzare il loro progetto, hanno puntato su Cinzia Puzone, un’attivista della prima ora. Insomma, all’orizzonte non ci sono solo mare, spiaggia e ombrellone, ma ancora tanto lavoro per costruire le solide basi di una campagna elettorale insolita fatta all’ombra del Covid-19 e al riparo dal sole di fine agosto.

Giuseppe Cirillo

Marco Mazza

Nunziante Raucci

09


P

POLITICA

Anno XXVI - numero 444 - sabato 18 luglio 2020

Il sindaco, Massimo Pelliccia, è sicuro di essere rieletto

“Abbiamo cambiato davvero Casalnuovo”

>>

“Questa volta ci saranno anche partiti di centrodestra a sostenermi. Con la Lega stiamo dialogando, così come facciamo con chiunque condivide la nostra idea di città”

Q 10

ualcuno aveva addirittura ipotizzato che il sindaco uscente non si candidasse. E, invece, Massimo Pelliccia ha confermato la sua candidatura. Si dice certo di poter vincere al primo turno e non vuole neanche parlare dei suoi avversari nell’ormai prossima campagna elettorale. Da dove trae questa convinzione? “Dal lavoro fatto in questi cinque anni in cui abbiamo davvero cambiato Casalnuovo come avevamo promesso ai casalnuovesi. Si può essere d’accordo o meno sul come l’abbiamo cambiata, su alcune scelte, ma è innegabile che la città è profondamente diversa rispetto a quella che abbiamo trovato nel 2010. Di questo parlerò ai casalnuovesi con una serie di incontri. Moltiplicherò le iniziative per incontrare davvero tutti, nel rispetto delle norme che dobbiamo seguire per evitare la ripresa dell’epidemia legata al Covid-19”. Nel presentare la sua candidatura, ha detto che ha guarito l’anatra zoppa. Come è riuscito ad andare avanti in questi cinque anni, senza avere una sua maggioranza dalle urne? “All’inizio del mio mandato ho detto alla mia città che mi sarei confrontato con tutti i Consiglieri comunali eletti. Se ricorda, ho convocato tutti i Consiglieri, a partire dal capo dell’opposizione, da quell’Antonio Peluso che avevo sconfitto nel ballottaggio. Ho parlato con loro dei temi, delle potenzialità della città e ho avviato la mia Amministrazione contando sul senso di responsabilità di tutti. Purtroppo le sorprese non sono mancate, come quando ho scoperto che c’era un debito di 10 milioni di euro che non era stato evidenziato dal mio predecessore. Fortunatamente la maggioranza dei Consiglieri comunali ha deciso che era giusto non dividersi su alcuni temi qualificanti per la città, come quello relativo alla sede dell’Asl che finalmente ha locali adeguati. E siamo andati avanti. E lo abbiamo fatto anche bene se considera che tutte le riunioni del Consiglio comunale si sono svolte alla prima convocazione, un’eccezione visto che in tanti Comuni si deve arrivare almeno alla seconda convocazione”. Questa è la narrazione positiva, ma un’Amministrazione senza una sua maggioranza uscita dalle urne può essere vista come un insieme di trasformisti… “Non sono d’accordo perché se un Consigliere vota un parco pubblico sta facendo il bene della città e non un’operazione di trasformismo politico. Se approva un bilancio che permette di portare avanti progetti importanti per la città sta facendo un servizio positivo alla sua comunità, non è trasformismo. Chi mi ha sostenuto lo ha fatto per il bene della città. Ci siamo uniti per il bene della città, andando al di là dell’interesse di parte, di partito”. E ora? Chi ci sarà nell’alleanza che la sosterrà per riconqui-

Massimo Pelliccia stare la poltrona di primo cittadino? “Si parte un’alleanza intorno ai Volontari del cambiamento e a chi, in questi cinque anni, ha compreso le ragioni di quel cambiamento che volevamo. Chiunque voglia stare con noi, condividendo il nostro progetto politico che abbiamo avviato, siamo pronti ad accoglierli. Ci saranno sicuramente forze nuove e anche il sostegno di partiti di centrodestra. In totale ci sarà una decina di liste a sostenermi, ma tutto sarà chiaro dopo gli Stati generali che avevo ipotizzato per la scorsa primavera. Il Covid ci ha costretto al rinvio, ma ora siamo pronti”. Quando parla di partiti di centrodestra, si riferisce anche alla Lega? “Sicuramente Fratelli d’Italia e Forza Italia. Con la Lega stiamo dialogando come stiamo dialogando con altre forze politiche e civiche. Non escludiamo nessuno di coloro che vogliono aiutarci a portare avanti quel cambiamento che ci hanno chiesto i casalnuovesi”. A proposito di Forza Italia, la vede ridimensionata dopo il ‘passo di lato’ di Cesaro? “Non saprei. Di certo Armando Cesaro è stato un ottimo consigliere regionale. Io sono uno di quelli che, in qualche modo, è stato danneggiato dai Cesaro, ma sono un garantista e lo sono anche con loro che non mi hanno certo sostenuto quando, qualche anno fa, potevo essere il candidato Sindaco naturale per il centrodestra”. Chi è il candidato che teme di più tra i suoi avversari? “Non parlo di altri candidati. Non intendo giudicare le persone. Parlo del mio lavoro che considero eccezionale. Non è mai stato realizzato un programma come quello che abbiamo fatto noi”. Vuole almeno dirci che campagna elettorale sarà? “Io mi auguro una campagna elettorale serena. Io la userò per


Anno XXVI - numero 444 - sabato 18 luglio 2020

Il candidato a Sindaco, Massimo Pelliccia con il direttore di Cogito, Antonio Iazzetta e l’editore di Cogito, Mario Cerbone parlare con i cittadini delle cose belle che abbiamo fatto. Abbiamo dato una svolta alla nostra città e l’abbiamo liberata da una cappa che la opprimeva”. C’è un punto qualificante del suo programma per i prossimi cinque anni? “Completare la piscina comunale, ma voglio prendermi un altro impegno: Nei prossimi cinque anni toglierò tutti i passaggi a livello sul nostro territorio. C’è già un ragionamento avviato con Ferrovie dello Stato e lo porterò avanti. Entro il 2025. Rinuncerò alla politica se non ci riuscirò. Con la nuova linea Napoli Cancello avremo una nuova stazione, nella zona a ridosso di Afragola, lato San Marco, e i vecchi binari li trasformeremo in un boulevard”. Da poche settimane è vice Presidente dell’Anci. E’ un primo passo per un impegno che vada oltre i confini comunali? “Faccio il Sindaco e voglio continuare a farlo perché credo che Casalnuovo abbia ancora bisogno del mio modo di governare. Ma so che senza organi sovracomunali i Comuni non vanno da nessuna parte. Giusto per fare un esempio, sto per risolvere la vicenda della lottizzazione Caruso che, al momento, impone al Comune il pagamento di oltre 4 milioni di risarcimento. Ed è una soluzione che ho potuto trovare grazie all’Anci Campania e all’Anci nazionale. Io credo nel rapporto istituzionale. E, a proposito di questo, mi lasci dire che, al di là della gestione dell’emergenza legata al Covid-19, non posso dire che la Regione abbia lavorato bene. Mi riferisco in particolare al rapporto con i Comuni a cui ha spesso delegato compiti eccessivi. Inoltre non ha premiato in qualche modo quelle Amministrazioni come Casalnuovo che hanno saputo spendere i fondi al meglio e in meno tempo”. Restando in ambito regionale, contesta anche la gestione dell’Eav? “Sì. Quella gestione la considero fallimentare se guardo alla situazione delle stazioni della Circumvesuviana a Casalnuovo. Al

POLITICA

P

momento due, La Pigna e Salice, sono addirittura chiuse. Ufficialmente per l’emergenza Covid, ma, nei fatti, erano state già ridimensionate prima dell’emergenza per mancanza di personale. Nessuna delle quattro inoltre è stata restaurata”. Qual è la cosa di cui va più fiero dopo 5 anni di Amministrazione? “Sicuramente la gestione delle politiche sociali che giudico eccezionale. Non c’è stato un cittadino che non ha avuto risposte alle sue esigenze. Siamo primi nella spesa dei fondi legati alla legge 328 del 2000, abbiamo introdotto un premio di 500 euro per ogni nuovo nato a Casalnuovo e abbiamo istituito la Borsa lavoro o assegno civico grazie al quale abbiamo dato a diverse decine di casalnuovesi la possibilità di lavorare in aziende del territorio a cui abbiamo dato un contributo di 400 euro mensili. E la cosa buona è che il 20% di quelle persone è stata poi assunta dopo il periodo di prova finanziato dal Comune. Voglio ricordare anche che, grazie alla rinuncia alla mia indennità di Sindaco, il Comune ha avuto a disposizione oltre 250.000 euro per finanziare iniziative sociali e culturali”. E invece quale è la cosa che non è riuscito a fare? “La variante al corso Umberto. E’ in essere, ma non riuscirò a completarla in questi cinque anni. Un pezzo è già completato, ma sarà conclusa solo il prossimo anno. La considero un’opera strategica, insieme alla piscina comunale che potrà essere anche un volano per l’economia visto che attirerà anche cittadini provenienti da altri comuni”. L’edilizia è da sempre un tema caldo a Casalnuovo. Cos’è cambiato in questi cinque anni? “Finalmente la città ha un ufficio urbanistico degno di questo nome che ha deciso per il bene della città attraverso criteri scientifici, senza alcuna preferenza. Continueremo con la politica dello zero consumo di suolo e con la gestione delle nuove licenze basata sulla concessione di benefici per la collettività in termini di allargamento di strade o marciapiedi o di soldi che utilizziamo per altro”. Quindi si ritiene soddisfatto di questi cinque anni? “Certo. Ho rispettato tutto quanto avevo promesso cinque anni fa”. A dire il vero la campagna elettorale di cinque anni fa era basata su un punto che non è stato rispettato: la revoca della gestione dell’acqua da parte della Gori… “L’acqua deve diventare pubblica e continuo a pensarlo e a battermi affinché avvenga. Ma deve essere una battaglia da portare avanti per tutti. Io sono l’unico competitor che sono contro la Gori perché non ho nessun familiare da difendere. Nel distretto sarnese vesuviano dove si vota per la gestione, noi siamo in opposizione, il Pd ha la maggioranza e, finora, hanno sempre impedito che Casalnuovo potesse staccarsi dalla Gori. Ma non demordo”.

11


P

POLITICA

Anno XXVI - numero 444 - sabato 18 luglio 2020

Parla Enzo Falco, candidato del centrosinistra a Caivano

“Voglio una campagna elettorale basata sui fatti e non sulle polemiche”

>>

“Il momento che sta attraversando la città ci impone di cercare alleanze con tutte le persone competenti che hanno voglia di impegnarsi”

A

12

gricoltura, rifiuti e lotta alla Terra dei fuochi, ma anche e soprattutto la riscoperta dell’orgoglio di essere caivanese. Sono queste le priorità di Enzo Falco, volto storico dell’ambientalismo caivanese e napoletano, scelto per guidare la coalizione di centrosinistra alle prossime elezioni comunali. Come è nata la candidatura? Il suo nome è uscito fuori a sorpresa. Semplice aveva detto di voler fare un passo indietro qualora servisse ad allargare la coalizione. La scelta di Enzo Falco, in qualche modo, l’ha ristretta se consideriamo che Giacinto Russo ha deciso di abbandonare il tavolo…. “A me dispiace molto che Russo abbia abbandonato il tavolo anche perché mi ha sempre sostenuto. Tra l’altro ha sempre detto di avere un debito con me dal 2006. Alla fine si è scelto il mio nome perché era quello che metteva d’accordo più gruppi. A me dispiace che si sia allontanato, così come mi dispiace anche per Antonio Angelino. Caivano sta attraversando un momento particolarmente difficile ed è importante che ci siano tutte le migliori risorse. Giacinto Russo ha esperienze in Parlamento, ma anche nelle Istituzioni locali, e abbiamo ottenuto tanti risultati, come, per fare un esempio, via San Paolo che collega Caivano direttamente con viale I Maggio e quindi con lo svincolo dell’asse mediano”. Forse Russo ha voglia di essere protagonista… “Ma potrebbe essere protagonista ugualmente. Io penso che sia importante il programma, l’orchestra, non il direttore. Io ho intenzione di restituire dignità a tutte le Istituzioni. Sarò il Sindaco ed eserciterò in pieno il mio compito, ma nel rispetto delle Istituzioni e quindi credo che servano Assessori competenti e Consiglieri comunali competenti. E anche segretari e direttivi di partiti e movimenti competenti e pronti a impegnarsi. Io penso che sia giunto il momento di fare ognuno il suo lavoro. Io credo che sia necessario ripristinare il percorso decisionale nelle Istituzioni e nei partiti, altrimenti ce ne

Via Antica Belvedere 57 - Cardito (NA) info@studiodentisticolanzillo.it

081.8309037

Enzo Falco, ex assessore provinciale e comunale, candidato Sindaco per il centrosinitra andiamo tutti a casa. Di certo non voglio vincere per poi governare con la necessità di accontentare addirittura il singolo Consigliere comunale. Io mi sono candidato anche per creare una nuova classe dirigente che sarà utile per Caivano per i prossimi decenni”. Ma come è venuto fuori il nome di Enzo Falco….Non c’è un partito che ha sostenuto questa scelta. “Non so quale sia il motivo per cui sia stato scelto io. Io non sono iscritto a un partito da tempo e, proprio per questo, sto lavorando a un centrosinistra ampio e unito che metta insieme le migliori energie. Credo che siamo sulla strada giusta e lo siamo anche grazie a gente come Mimmo Semplice, Francesco Emione, Pasquale Mennillo e tanti altri che sono portatori di voti e idee ma hanno messo in secondo piano se stessi per il bene della coalizione che vede insieme Pd, Italia Viva, i Verdi che chiaramente sono convenuti sul mio nome visto il mio trascorso politico e che ho intenzione di puntare sull’ambiente”. In che modo? “C’è molto da fare e ho in mente di dedicare alla Terra dei fuochi il primo provvedimento della mia Amministrazione con un’ordinanza

www.studiodentisticolanzillo.it

Si riceve su appuntamento


Anno XXVI - numero 444 - sabato 18 luglio 2020

POLITICA

P

contro i roghi tossici. E’ chiaro di garanzia o altre misure che non sarà un provvedimento atte a garantire che ci sia un risolutivo, ma bisogna dare un accesso generalizzato alle segnale importante. Poi porteopportunità offerte dai vari remo avanti tanti progetti, anche bonus per la ristrutturazione e soprattutto in collaborazione e il miglioramento dell’efficon il ministro dell’Ambiente, cienza energetica”. Sergio Costa, con il quale ho Chi si candida Sindaco a un ottimo rapporto visto che Caivano non può non ocabbiamo collaborato ai tempi cuparsi di rifiuti…. dell’Amministrazione provincia“Anche in questo caso dobl direttore, Antonio Iazzetta, con Enzo Falco le guidata da Amato Lamberti e biamo portare avanti un diaho seguito il suo lavoro in difesa dell’ambiente”. logo istituzionale che porti a eliminare le ecoballe, aumentare la Combattere Terra dei fuochi significa anche ridare slancio all’a- raccolta differenziata e far sì che gli impianti esistenti funzionino gricoltura…. al meglio. Sono un ambientalista e chiaramente questo tema sarà “Certo, è necessario combattere i roghi e gli sversamenti anche per una priorità per me, ma non possiamo continuare a parlare solo di poter rilanciare l’agricoltura a Caivano. Io sono stato colui che ha rifiuti. Dobbiamo recuperare la nostra identità e il nostro senso di lavorato affinché si riprendesse la produzione di canapa e credo che appartenenza. Non dobbiamo più vergognarci di essere caivanesi”. bisogna intensificare le coltivazioni anche perché la canapa è un Un altro tema ‘caldo’ per la politica caivanese è quello del Parottimo rigeneratore per i terreni inquinati. E dobbiamo anche sal- co Verde…. vaguardare le nostre produzioni. Abbiamo ancora tantissimi terreni “Io ho lavorato nel Parco Verde. Ci sono persone straordinarie, e bisogna sfruttarli al meglio per difendere l’ambiente e rilanciare ma ci sono problemi che non possono essere risolti solo dalle Amla nostra economia. Su 27 km quadrati, solo 5 sono cementificati. ministrazioni comunali. Lì è stato fatto un errore concentrando Noi siamo i più grandi produttori di rucola, ma viene lavorata poi tutta l’edilizia residenziale economica e pubblica in un unico terin Emilia Romagna, dobbiamo creare le condizioni per far sì che ritorio. Una scelta sbagliata che non va ripetuta. Ora però c’è venga lavorata anche qua”. quel rione e va riqualificato. Vogliamo le forze dell’ordine, ma voIl rilancio dell’agricoltura era anche una priorità per Antonio gliamo anche un esercito, non di militari, ma di maestri di strada, Angelino, è possibile puntare proprio su questo punto per strin- psicologi e tutte quelle professionalità che possono aiutarci a far gere un’alleanza? rinascere quel rione che può ripartire solo attraverso istruzione e “Certo, io sto dialogando con tanti, anche con Monopoli, perché ri- cultura”. peto che Caivano ha bisogno di idee e di vivere un confronto politico Come evitare l’inquinamento del voto? sereno nel quale ci siano alcuni punti comuni che devono vederci “Nella bozza del programma che stiamo preparando non abbiamo uniti tutti insieme. Al massimo ci si può dividere solo per le soluzio- parlato di legalità perché crediamo che non bisogna solo parlare ni, ma non per gli obiettivi”. di legalità, ma metterla in pratica. Con il comportamento quotiCon Monopoli, però, non ci sono alleanze in vista… diano e con la mancanza assoluta di contatto con una certa tipo“Con lui ho parlato per creare un clima sereno, per mettere a tacere logia di voto. Chiaramente, poi, avremo liste pulite con una vera e polemiche che stavano nascendo. Diversa la situazione con Angeli- propria ‘radiografia’ per tutti i candidati, me incluso” no perché è un giovane valido che fa ancora parte della segreteria Tornando alle alleanze, è possibile un ulteriore allargamento del Pd e davvero mi dispiacerebbe che non fosse con noi”. nelle prossime settimane? Ma era giusto sciogliere il Consiglio comunale per condiziona- “Sì. Sicuramente. Io continuo a dialogare e cercare punti di inconmento della camorra? tro sia con Russo che con Angelino, ma anche con i Cinque Stelle “Non so se era giusto, conosco Monopoli e la sua famiglia da tem- che sono portatori di temi da condividere. Al momento abbiamo po, e quindi non dico che è un camorrista, ma credo che qualche dieci, tra partiti e movimenti politici. Ma conto di allargare ulteerrore sia stato fatto. Il problema è che, qualche volta, pur di vin- riormente la coalizione proprio perché credo nel dialogo. E, in tal cere, si fanno anche scelte sbagliate, magari in buona fede, senza senso, credo che sia necessario anche avviare una collaborazione rendersi conto”. con i comuni vicini, Cardito e Crispano perché, nei fatti, sono un Sta lavorando quindi a una campagna elettorale serena, ma tutt’uno con Caivano e dobbiamo cominciare a ragionare come se come reagirà di fronte a un attacco da parte di qualche avversario? fossimo un unico comune in alcuni casi per poter sfruttare tutte le “Prima di tutto ripeto che mi auguro una campagna elettorale se- potenzialità inespresse”. rena e per questo, in fondo, accoglierei positivamente una candi- Il ritiro della candidatura di Angelino apre alla possibilità di datura di Giacinto Russo. Mi spiace che non siamo mai riusciti a un accordo con lui e la sua coalizione? stare nella stessa coalizione, nonostante abbiamo collaborato spes- “Il ritiro della candidatura di Angelino crea un vuoto in quella so, anche proficuamente, tante volte. Ma se vedrò toni diversi, con coalizione di Centro aperta alla Destra di Monopoli. Proprio la polemiche strumentali e inutili, io continuerò per la mia strada fatta presenza di Monopoli esclude un’alleanza con Forza Italia. Vedi programmi e confronto sereno”. diamo che succede. Ci confronteremo con il candidato che verrà Torniamo ai programmi. Voler puntare sull’agricoltura signifi- fuori sui problemi di Caivano con la necessaria serenità. Io credo ca che non ci sarà spazio per nuove costruzioni… che il gruppo che si riconosce in Antonio Angelino sia un gruppo “E’ in corso la revisione del piano urbano comunale, ma di certo interessante. Ora sta a loro scegliere, anche se bisogna fare distinla priorità è quella di recuperare il patrimonio edilizio esistente, zioni perché la mia coalizione è marcatamente di centrosinistra approfittando anche delle possibilità offerte dal Governo per rilan- e tra quelle persone ci sono componenti di centrodestra. In ogni ciare l’economia. E qui può intervenire il Comune prevedendo fondi caso, vediamo gli sviluppi nei prossimi giorni”

13


P

POLITICA

Anno XXVI - numero 444 - sabato 18 luglio 2020

Parla Luigi Costanzo, candidato sindaco di LiberiAmo Fratta

“Non siamo impenetrabili, ma vogliamo parlare di programmi”

>>

“Siamo in campo per legittima difesa per poter avere una città diversa. Non vogliamo allearci con simboli o pacchetti di voto, ma con chi condivide la nostra idea di città”

“ 14

Ci candidiamo per legittima difesa, perché non riusciamo a trovare la giusta attenzione da parte dell’Amministrazione comunale per le proposte che facciamo per migliorare la qualità della vita in città”. Annuncia così la sua candidatura a Sindaco di Frattamaggiore il medico per l’ambiente, Luigi Costanzo, medico di base da sempre impegnato nella lotta alla Terra dei fuochi. “La mia candidatura e l’intero progetto che la sostiene sono la naturale prosecuzione di un percorso avviato nel 2009 quando diverse associazioni si sono messe insieme per proporre alla città occasioni per stare insieme e riscoprire il piacere di vivere una comunità” ha aggiunto Costanzo ricordando “le varie edizioni di ‘Viviamo la Città’ e ‘Bici in città’, ma anche il ‘Trenino dei desideri’ e tante altre manifestazioni sporadiche o seriali. Da quelle esperienze è partito un confronto per passare dalla delusione per non essere ascoltati alla voglia di impegnarsi in prima persona per dare una possibilità di cambiamento alla città, anche se siamo consapevoli della difficoltà di confrontarci con veri e propri carrarmati”. A proposito di ‘carrarmati elettorali’, cominciamo subito con un tema che sta accompagnando la formazione delle liste. Sono vere le voci di un accordo con il sindaco uscente, Marco Antonio Del Prete, che potrebbe far rientrare la sua candidatura? “No. Sono false, come sono false tutte le voci di alleanze con altri ex Sindaci. E approfitto per chiarire anche qualcosa sulla presunta impermeabilità del nostro progetto politico”. Prego…Effettivamente circola voce che siate contrari a priori alle alleanze…. “Ecco. Noi non siamo contrari alle alleanze. Anzi, siamo aperti al dialogo e a qualsiasi soluzione che possa portare vantaggi alla nostra Frattamaggiore. Ma noi parliamo di programmi, non ci interessano poltrone, pacchetti di voti o accordi su cose che non siano i programmi. Noi abbiamo un programma di massima, lo stiamo definendo ulteriormente e su quello eravamo, siamo e saremo pronti a confrontarci con chiunque, ma, allo stesso modo, siamo chiusi di fronte a proposte di alleanze che non partano dai programmi. A questo punto sono io che chiedo su cosa si stanno accordando gli altri? Perché, al momento, non vedo e non sento programmi, ma solo alleanze, solo un confronto basato su pacchetti di voto e spartizione di poltrone. Io devo garantire chi sta facendo un percorso con me e non con chi si siede al nostro tavolo perché ha qualche centinaio di voti e vuole condizionarci”. Quindi nessuna alleanza? “No, al momento non ci sono le condizioni. Siamo pronti al dialogo con chi ha a cuore la città e non vuole solo condizionare. Anche per la Giunta, noi annunceremo la Giunta già prima del voto proprio

Luigi Costanzo nella redazione di Cogito per spazzare via ogni tipo di condizionamento e come segnale di trasparenza”. E se ci fosse un ballottaggio? “Continueremo a parlare di programmi. Chi ha in mente un’idea di città, uguale o simile alla nostra, può camminare insieme a noi in questo percorso che è partito e che non si fermerà alle prossime elezioni comunali. Non abbiamo avviato un cammino per arrivare alle comunali del 2020, ma vogliamo davvero cambiare questa città prima o poi”. E il vostro programma? Da cosa parte? “Da un’idea di città solidale, inclusiva e trasparente. Noi abbiamo un’idea di città che metta al centro la persona fragile perché siamo convinti che se immagini una città organizzata intorno al debole inteso come disoccupato, disabile, anziano….sia il modo migliore per offrire a tutti una città migliore. Un altro punto fondamentale è quello della trasparenza. Ma, chiariamo, non pensiamo alla trasparenza fine a se stessa. Tu puoi fare un bando trasparente, ma se lo prepari inserendo requisiti che indirizzino l’assegnazione non hai fatto un buon bando e non hai garantito la vera trasparenza”. Ma c’è un progetto qualificante nel vostro programma? “Penso a una nuova ZTL nel centro storico. Noi pensiamo a una Zona Totalmente Liberata e non a una Zona a Traffico Limitato. Vogliamo pedonalizzare il centro storico in modo permanente e rendere pedonalizzabile tutta Frattamaggiore. Noi dobbiamo fare in modo che la città sia interamente percorribile con un passeggino o una carrozzina. E’ un segnale di civiltà e vivibilità che dobbiamo dare e che possiamo dare. Ci rendiamo conto che è difficile vista anche la struttura delle strade esistenti, ma si può fare”. La sua candidatura è una delle poche candidature alternative ai soliti nomi. Nei fatti, Frattamaggiore, da almeno venti anni, ruota intorno a due famiglie e a tre o quattro candidati Sindaco che si ripresentano ogni cinque anni agli elettori…Come si spiega questa anomalia tutta frattese? “E torniamo a quello che dicevamo prima. Che non si punta ai pro-


Anno XXVI - numero 444 - sabato 18 luglio 2020

POLITICA

P

grammi, ma alle alleanze per vincere. “Noi eravamo partiti con la presenSi sommano voti, non si sommano tazione, poi volevamo fare i gazebo idee. Noi vogliamo rompere questo di quartiere per raccogliere le varie schema con la forza delle nostre idee proposte proprio perché vogliamo e soprattutto del nostro modus opecostruire dal basso il nostro prorandi. Io dico che non abbiamo solugramma traducendo in progetti le zioni per tutto, ma abbiamo un modus istanze che ci arrivano. Faremo una operandi, un modo di affrontare i procampagna elettorale incontrando i blemi che pensiamo possa essere utile cittadini e vogliamo appassionarli ai a risolvere questioni ormai incancrenostri temi. Vogliamo parlare di connite anche a causa della presenza di tenuti, della città che vogliamo, e non Luigi Costanzo con il direttore, Antonio Iazzetta nicchie di potere. E, su questo, la cosa raccogliere voti con il sistema del più insopportabile è lo sfruttamento delle necessità sanitarie delle feudalesimo che, purtroppo, a Frattamaggiore ancora deve essere persone. Io sono medico, ma non metterò mai santini elettorali nel abbattuto”. mio studio, né chiederò voti ai miei pazienti facendo sentire la pres- Effettivamente Frattamaggiore è uno dei comuni dell’area a sione del medico”. nord di Napoli dove c’è meno ricambio a ogni elezione… Un’altra delle accuse che vengono rivolte alla politica frattese è “Infatti. Andrebbe studiato, anche dal punto di vista sociologico, quella di una mancanza di una vera opposizione… il caso di Frattamaggiore dove ci sono sempre le stesse persone a “E c’è un fondo di verità. Io credo che il tempo renda onore al lavoro sedere in Consiglio comunale. E se non ci sono loro, ci sono i loro delle persone. Penso, per esempio, a chi sta facendo, solo negli ul- parenti”. timi mesi, video sui social per denunciare cose che non funzionano, Nei giorni scorsi, ha incontrato Josi Della Ragione, sindaco di ma che non funzionavano neanche negli anni scorsi quando erano Bacoli… in questa o nell’altra maggioranza. Molti mali di Frattamaggiore “Sì, noi avevamo come riferimento i Comuni virtuosi, ma ora il nohanno radici antiche. Penso, per esempio, all’isola ecologica su cui stro punto di riferimento diretto è proprio Josi perché, così come ci sono tanti misteri e che ancora oggi rimane chiusa. Così come noi, è partito dall’impegno nell’associazionismo e ha proposto un’isono chiuse tante altre cose a Frattamaggiore, la biblioteca, riaper- dea diversa di città. Ha pagato anche, nel corso della prima conta da poco, la villa comunale…Chiusure che hanno spinto i ragazzi siliatura, il tradimento di chi lo ha sostenuto senza condividerne il di ‘Sossietto liberato’ il volto ironico della nostra campagna elet- programma e l’idea di città e ora ha riconquistato la fiducia dei suoi torale a dire che a Frattamaggiore avevano anticipato il lockdown cittadini e sta portando avanti davvero un cambiamento radicale dovuto al coronavirus visto che avevano già chiuso tante cose”. nella gestione dell’Amministrazione comunale di quella città”. Com’è il rapporto tra maggioranza e opposizione nell’idea di Cosa non le è proprio piaciuto di questa Amministrazione? città che ha Luigi Costanzo? “La cementificazione selvaggia con l’aumento spudorato delle vo“Un rapporto basato sul rispetto e sul confronto. Vede, io non sono lumetrie negli abbattimenti e ricostruzioni e il considerare beni cocontrario a un lavoro comune che metta insieme maggioranza e op- muni come Villa Laura e le aree verdi come un peso da cui disfarsi posizione, soprattutto su alcuni temi che possono essere condivisi e e non come risorse per crescere come comunità. Investire in Comusostenuti da tutti perché sono per il bene della città”. nità può apparire economicamente non vantaggioso, ma è l’unico Che campagna elettorale sarà? investimento che alla lunga rende più di chiunque altro”.

15


P

POLITICA

Anno XXVI - numero 444 - sabato 18 luglio 2020

Controlli della Guardia di finanza a casa dell’ex senatore Nespoli

Un’inchiesta scuote il Comune di Afragola

>>

I 16

La denuncia di un’ex funzionaria comunale ha fatto emergere anche un presunto condizionamento di una gara per servizi per disabili

l ‘Sistema Nespoli’ più volte denunciato esisterebbe davvero. Il condizionale è d’obbligo perché le indagini sono ancora in una fase iniziale, ma le perquisizioni della Guardia di finanza e le misure cautelari imposte dalla Procura della Repubblica di Napoli nord sembrerebbero confermare l’esistenza di un ‘sistema’ che garantisce a Nespoli, attraverso personale assunto nel corso del periodo in cui era Sindaco, di controllare l’attività dell’Amministrazione comunale, indipendentemente da chi gestisce l’Amministrazione comunale. Tutto parte dall’esposto di un’ex funzionaria dell’Amministrazione comunale di

Afragola che era stata portata al cospetto dell’ex Senatore da Marco Chiauzzi, dirigente del Comune di Afragola. Una volta lì, alla funzionaria era stata prospettata una brillante carriera da dirigente se avesse accettato di preparare il bando per la gestione dei rifiuti in base alle richieste di Nespoli. La funzionaria ascolta e poi va a denunciare tutto, con un esposto alla Procura della Repubblica. Partono le indagini e gli inquirenti cominciano a intercettare alcuni protagonisti di questa vicenda e si imbattono in una gara per la gestione dei servizi per i disabili in cui il dirigente citato nell’esposto della funzionaria parla dell’appalto con

Ciro Salzano, patròn dell’Aias di Afragola. Gli inquirenti raccolgono tutto il materiale necessario e procedono alla richiesta degli arresti domiciliari per Salzano e Chiauzzi, ma ottengono solo il divieto di dimora. Nessun provvedimento invece per Nespoli e per il nipote, Camillo Giacco, assessore all’ambiente del Comune di Afragola. Per loro, al momento, solo la perquisizione di casa e ufficio. Non ci sono state reazioni ‘politiche’ ad Afragola dove ha prevalso la voglia di attendere lo sviluppo delle inchieste prima di prendere posizioni decise, sia in maggioranza che in minoranza.

La Regione finanzia i lavori per il ‘Moccia’ di Afragola

Pronti 1.300.000 euro per rendere agibile il campo sportivo Se tutto procederà liscio, senza i soliti intoppi, l’Afragolese potrebbe giocare il campionato di serie D ad Afragola, nel campo ‘Luigi Moccia’, saltando magari solo le prime due o tre giornate. A permettere ai rossoblù di non emigrare per cercare un campo su cui giocare un finanziamento di 1.300.000 euro della Regione annunciato dal presidente, Vincenzo De Luca, che ha garantito il

completamento dei lavori per lo stadio di Afragola con i residui economici delle Universiadi. “Stiamo utilizzando i residui delle Universiadi, dei 270 milioni che abbiamo investito da soli, esclusivi finanziamenti della Regione, ci sono avanzati 25 milioni di euro e abbiamo deciso di reinvestirli nel mondo dello sport” ha sottolineato De Luca.

18 ANNI VINCENZO

Laurea

Fabiola cara, passo dopo passo, giorno dopo giorno, esame dopo esame…hai scritto un’altra pagina gioiosa nel racconto della tua giovane vita. Il tuo impegno, la tua costanza, la tua determinazione, ti hanno sempre fatto compagnia e… ce l’hai fatta! CONGRATULAZIONI! Vai avanti, non smettere mai di credere in te stessa perché sei UNICA – (Nicola lo sa!) Possano tutti i tuoi sogni realizzarsi come il tuo e il nostro cuore desidera. Ti vogliamo un mondo di bene. Auguri “Dottoressa” ma…ricorda…per noi sei e sarai sempre la nostra dolcissima “PACIOCCA”.

I nonni, Achille e Lina.

E il nostro “Fiorellino” è diventato un meraviglioso “Fiore”. In questo giorno di Gioia i tuoi nonni ti augurano, con tanto affetto, di diffondere, nel quotidiano, il profumo delle virtù più belle che abbiamo cercato di trasmetterti: la fede, la disponibilità, il rispetto di ogni persona e di ogni cosa…ma soprattutto il desiderio di gustare le gioie semplici che “alla fine sono le più belle”. Non dimenticarlo mai” Auguri, Vincy.


Anno XXVI - numero 444 - sabato 18 luglio 2020

ATTUALITÀ

A

La proposta di Cogito

“La villa comunale di Frattamaggiore ricordi Federico Del Prete” Il direttore, Antonio Iazzetta, ha chiesto all’Amministrazione comunale di dedicare lo spazio verde alla vittima della camorra

S

embra ormai imminente la riapertura della Villa comunale di via Biancardi a Frattamaggiore, chiusa da oltre un anno, e il direttore di Cogito, Antonio Iazzetta, continua a chiedere che sia intitolata a Federico Del Prete, vittima della camorra che lo uccise per il suo impegno contro il pizzo nei mercatini rionali. Il nostro direttore aveva lanciato una proposta nei giorni scorsi quando aveva scritto sul suo profilo facebook: “A breve, dovrebbe essere finalmente riaperta la Villa comunale di Frattamaggiore. Perché non cogliere l’occasione per rendere omaggio a due frattesi che non sono stati adeguatamente ricordati? Si potrebbe dedicare la villa comunale a Federico Del Prete, sindacalista degli ambulanti ucciso nel 2002 per aver sfidato i clan della camorra; il piccolo anfiteatro, invece, potrebbe portare il nome di Franco Del Prete, musicista protagonista del Neapolitan Power recentemente scomparso. Per entrambi non c’è stata la necessaria attenzione da parte delle Istituzioni, neanche nel giorno dei funerali. E questa potrebbe essere l’occasione per recuperare…”. Alla richiesta via social, Iazzetta ha fatto seguire poi una richiesta

<<

ufficiale al sindaco di Frattamaggiore, Marco Antonio Del Prete. Il primo cittadino, nei giorni scorsi, facendo vedere, con un video su facebook, le prime immagini della villa ristrutturata e, in modo particolare, le gradinate dell’anfiteatro con i colori dell’arcobaleno dei diritti, ha nei fatti annunciato l’intitolazione a Franco Del Prete di quello spazio. “E’ importante che si sia deciso di ricordare uno dei padri del Neapolitan power rimasto sempre legato alla sua città” ha detto Iazzetta rinnovando l’invito a celebrare degnamente anche Federico Del Prete. “A chi contesta questa richiesta dicendo che a Federico Del Prete è stata già dedicata una strada a ridosso del mercatino comunale e della Caserma dei Carabinieri, ricordo che a Francesco Durante sono dedicati il corso principale della città, una statua e un liceo” ha aggiunto il nostro direttore chiedendosi: “Quale delle tre intitolazioni revochiamo?” “Chiaramente è una provocazione perché chi ha onorato la città con la sua arte, il suo impegno civile, il suo lavoro e in qualsiasi altro modo va ricordato, anche con più intitolazioni affinché le nuove generazioni conoscano le loro storie” ha concluso Iazzetta.

17


C CRONACA

Anno XXVI - numero 444 - sabato 18 luglio 2020

La richiesta dell’Associazione PolitiCs

>>

“Diamo la cittadinanza onoraria a Zaky”

A cura di Biagio Barra “Chiediamo al Sindaco di Cardito di aderire alla campagna ‘100 città con Patrick’

I

l gruppo di giovani dell’Associazione PolitiCs hanno presentato al sindaco, Giuseppe Cirillo, la richiesta di concedere la cittadinanza onoraria a Patrick Zaky. Pochi giorni fa, infatti, i giovani di PolitiCs hanno aderito alla campagna “100 città con Patrick” promossa dall’Organizzazione no-profit GoFair. L’obiettivo è semplice, ed è far sì che, attraverso la mobilitazione della società civile e delle associazioni presenti sul territorio nazionale, 100 città italiane conferiscano la cittadinanza onoraria a Patrick Zaky.

social media minando l’ordine pubblico, promuovere l’uso della violenza e istigare al terrorismo. Era tornato in Egitto per trascorrere qualche giorno con i genitori a Monsoura, a 130 km a nord del Cairo. Da allora è in prigione e si teme che possa ripetersi il ‘muro di gomma’ che ancora oggi impedisce di fare chiarezza sulla morte di Giulio Regeni, il ricercatore italiano ritrovato morto in circostanze misteriose. La sua famiglia sta facendo di tutto per ottenere chiarezza ma, al momento, la verità è ancora molto lontana.

18

Il murale dedicato a Zaky e Regeni

Patrick George Zaky è un giovane ricercatore egiziano di 27 anni. Da agosto del 2019 vive a Bologna, dove frequenta il Master “Gemma” (Università di Bologna) dell’Erasmus Mundus, in studi di genere e delle donne. È stato arrestato all’aeroporto del Cairo venerdì 7 febbraio con le accuse di fomentare le manifestazioni e il rovesciamento del governo di al-Sisi, pubblicare false notizie sui

“Conferire la cittadinanza onoraria a Patrick Zaky, ha detto Gaetano Giordano, giovane dell’Associazione, è un atto dovuto. Sarebbe un gesto di grande umanità, e vanto per tutta la nostra cittadina. Evitiamo un nuovo caso Regeni. Difendiamo la vita di un giovane come noi, e la libertà di pensiero sempre e ovunque”. Studio Posturologia Chinesiologia Neuropsicometricità Ortopedagogia Integrata Logopedia Psicoterapia


CRONACA

Anno XXVI - numero 444 - sabato 18 luglio 2020

C

Bilancio di fine mandato per la Consulta delle Associazioni di Frattamaggiore

“Non ci hanno mai realmente ascoltato” Il presidente Sergio Frattini: “Non siamo mai stati coinvolti nelle scelte dell’Amministrazione comunale, così come è previsto dal Regolamento”

E

ssendo quasi giunti al termine del mandato, alla vigilia delle elezioni da cui usciranno il nuovo Consiglio comunale e la nuova Amministrazione, proviamo a tracciare un bilancio di questi tre anni di presidenza della Consulta. “È un bilancio in chiaroscuro” ci dice Sergio Frattini, presidente della Consulta delle associazioni del Comune di Frattamaggiore, alla fine del triennio di presidenza e alla vigilia delle elezioni comunali. “Innanzitutto devo ringraziare l’assessore Gennaro Alborino che ha fortemente voluto dare vita alla Consulta delle Associazioni a dieci anni dalla delibera consiliare che l’aveva istituita nel lontano 2007 e ha svolto incessantemente un’opera di mediazione con l’Amministrazione Comunale” ha aggiunto sottolineando che “diverse cose hanno remato contro, rendendo difficoltoso il lavoro mio e del vicepresidente, Orazio Ferro. Gli uffici comunali, a causa della carenza di organico e dovendo dare priorità ad altri adempimenti, hanno sempre aggiornato l’Albo annuale delle Associazioni con mesi di ritardo, facendo slittare la pubblicazione ad autunno inoltrato”. E il rapporto tra le associazioni com’è stato? “Purtroppo alcune associazioni non hanno mai mostrato interesse a partecipare alla Consulta, ignorando le convocazioni, qualcun’altra si è defilata dopo le prime riunioni, evidentemente non trovando motivazioni sufficienti. Così nell’ultimo anno, poiché le riunioni saltavano sempre per mancanza di numero legale, ho applicato l’articolo 4 del Regolamento chiedendo che solo le associazioni interessate si iscrivessero alla Consulta. Questo ci ha consentito di andare avanti in numero più ristretto ma in uno spirito più costruttivo. Ovviamente le riunioni sono e resteranno sempre aperte a tutti”. E, tornando al rapporto con l’Amministrazione. Cosa non ha funzionato? “Al di là di qualche invito formale e del cordiale rapporto col Sindaco sul piano personale, una reale partecipazione alle scelte amministrative non c’è mai stata. La maggior parte dei politici locali non considera le associazioni come un interlocutore, qualcuno forse le vede addirittura come un “disturbo” o una forma di controllo. La Consulta, in quanto organo rappresentativo delle organizzazioni di volontariato ed espressione della cittadinanza attiva, non è mai stata interpellata sulle questioni più importanti per la vita della città, dalla riqualificazione della Villa comunale, per la quale lo stesso Sindaco aveva chiesto il nostro aiuto per “animarla” con varie attività nell’estate di due anni fa, insieme ai volontari della Protezione Civile, alla destinazione di beni comuni come Villa Laura, che poteva diventare una “casa comune” del volontariato ospitando attività socio-culturali e invece è stata data in gestione a privati, con un bando che era sì aperto a tutti, ma conteneva

<<

condizioni economiche assolutamente proibitive per qualsiasi associazione no profit di dimensioni locali. Perfino in occasione dell’ultimo Natale, non si è voluto più ripetere la positiva esperienza del 2017 e l’Amministrazione ha preferito trattare in separata sede l’utilizzo dei fondi con alcuni soggetti, senza minimamente coinvolgerci nemmeno nella ideazione e progettazione degli eventi. Queste scelte, a mio avviso, per quanto legittime, sono profondamente sbagliate”. Ci sono stati episodi particolari che vuol ricordare? “In occasione della emergenza sanitaria per l’epidemia di Covid-19, ci siamo messi a disposizione per assistere telefonicamente i cittadini nella compilazione delle domande per i buoni spesa, cercando di dare supporto, anche morale, alle famiglie in difficoltà. Avremmo voluto fare di più ma il Sindaco ci vietò giustamente di andare in giro perché erano in vigore misure molto restrittive e solo alcune categorie (come la Protezione Civile, le forze dell’ordine e il personale sanitario) potevano farlo. Poi mi ha amareggiato molto apprendere dai social network e da testimonianze dirette che alcuni volontari erano stati autorizzati a fare consegne a domicilio”. Quale eredità lascia al prossimo presidente della Consulta? “In questi anni, nonostante gli ostacoli, abbiamo tracciato una strada. Una strada di condivisione. Abbiamo approvato un regolamento interno per l’utilizzo degli strumenti di comunicazione, poiché anche l’uso dei social network va fatto con equilibrio e responsabilità. Per dare impulso alla Consulta bisogna che il prossimo Consiglio comunale modifichi il Regolamento per renderla più agile, superando l’obbligo di ripresentare ogni anno tutta la documentazione per riscriversi all’Albo comunale (la cui approvazione richiede tempi troppo lunghi), e conferire ad essa un reale ed effettivo potere consultivo su alcune questioni che riguardano la vita cittadina. Il che non significa essere chiamati a ratificare decisioni già prese altrove. Come ultimo atto presenteremo, a questo riguardo, una precisa proposta di modifica del Regolamento. Inoltre pretenderemo che sia rispettata la delibera n.93 del giugno 2017 in base alla quale l’affidatario di Villa Laura deve riservare dei locali alla Consulta delle Associazioni e al Forum dei Giovani e chiederemo di visionare il testo della convenzione stipulata con l’Amministrazione. Più in generale, l’auspicio è che la prossima Amministrazione capisca che le associazioni, come indicato anche dal Codice del Terzo Settore entrato in vigore nel 2017, rappresentano una risorsa di importanza vitale per le nostre comunità, spesso sopperiscono a gravi carenze delle istituzioni, hanno al loro interno idee e competenze significative e, in una democrazia moderna, nei limiti del loro ruolo, possono essere chiamate a contribuire attivamente per migliorare la gestione della cosa pubblica”.

19


C CALCIO

Anno XXVI - numero 444 - sabato 18 luglio 2020

Il calcio a nord di Napoli guarda al futuro

Verso la prossima stagione

>>

I 20

A cura di Pasquale Porzio Afragolese e Frattese vogliono essere protagoniste. La Boys Caivanese sogna l’eccellenza. Pensa in grande anche la Frattaminorese

ntrecci di mercato, nuovi ingressi societari, “questioni stadio” e tanti altri argomenti sono i temi all’ordine del giorno per il calcio dell’area a nord di Napoli. C’è frenesia e voglia di ripartire alla grande dopo che l’emergenza sanitaria ha bloccato le serie minori, impedendo la regolare conclusione dei campionati. L’Afragolese 1944 ha centrato una storica promozione in Serie D, regalando alla cittadina una gioia indescrivibile. La compagine di patron Niutta, regina indiscussa dello scorso campionato di Eccellenza e vincitrice della Coppa Italia di categoria, ha meritato sul campo il salto di categoria, che rappresenta la giusta ricompensa per l’ottimo lavoro svolto in ogni ambito. Ora i rossoblù sono attesi da un’altra affascinante sfida: ben figurare in quarta serie. Obiettivo che passa anche attraverso un rafforzamento della società con gli ingressi di Giovanni Napolitano, neo vicepresidente, e Massimo Lombardi, nuovo direttore generale del settore giovanile. A queste new entry si sommano le conferme di Gaetano Romano, direttore sportivo, e Nello Odierna, addetto stampa. Per ciò che concerne l’aspetto tecnico è arrivato il rinnovo dell’accordo con Giovanni Masecchia, l’allenatore della promozione in D. Inoltre il coach rossoblù potrà contare su Gennaro Fiorillo, nuovo Match Analyst, che impreziosisce lo staff tecnico. Si tratta di

una figura “di lusso” per queste categorie che sarà utile per curare nei minimi dettagli le gare. Sponda calciatori sono state annunciate le conferme di Flavio Marzullo, Dino Fava e Francesco Marigliano. Sembrano vicini anche i rinnovi di Santonicola, Viscido e Befi, mentre pare ai titoli di coda l’avventura rossoblù di Santiago Sogno che potrebbe accasarsi al Trani. Oltre alle conferme, l’Afragolese lavora anche per piazzare colpi importanti in entrata: Varchetta, centrale difensivo della Turris, Liurni e Carrotta, di proprietà della Nocerina, sono i principali obiettivi di Romano. Sembrano superati anche i contrasti con parte della tifoseria che avevano spinto il presidente Niutta e Gaetano Acri, uno degli sponsor principali, a fare un passo indietro. Sono stati convocati dal sindaco, Claudio Grillo, e hanno deciso di continuare il loro impegno per l’Afragolese accettando la mediazione del primo cittadino. La Frattese, invece, nonostante avesse accarezzato l’idea di raggiungere la quarta serie mediante l’acquisto di un titolo, ha deciso di disputare il prossimo campionato di Eccellenza. Una decisione motivata dalla volontà di conquistare la D sul campo. Le premesse, infatti, fanno ben sperare: dopo aver costruito un organigramma societario di assoluto rispetto, patron Adamo Guarino si è scatenato sul mercato, chiudendo super affa-

ri con calciatori dal valore indiscusso. Nel giro di pochi giorni tramite il profilo ufficiale Facebook i nerostellati hanno annunciato l’ingaggio di Marzio Celiento, Antonio Di Paola e Paolo Sardo. Il “Marziano”, reduce dalla promozione in Lega Pro con la Turris, torna a Frattamaggiore e infiamma la piazza, che non dimentica le sue magie sulla fascia sinistra. Al ritorno di fiamma del funambolo originario di Caivano si sommano gli acquisti di Di Paola, esterno destro ex Gladiator con oltre 50 goal e altrettanti assists nelle ultime quattro stagioni, e Sardo, terzino destro che ha conquistato per quattro anni consecutivi la promozione in D con Portici, Savoia, Giugliano e Puteolana. Tre colpi da 90 approdano alla corte di mister Ambrosino che aspetta anche le ufficialità degli arrivi di Marseglia e Palumbo, terzino sinistro ed attaccante centrale di proprietà della Puteolana. Nel frattempo è stata conclusa anche la trattativa per il rinnovo di Capitan Claudio Costanzo che si appresta a disputare la sua ottava stagione di fila a tinte nerostellate. Una conferma che fa felice tutti: società, squadra e tifosi, poichè il “Professore” rappresenta la città di Frattamaggiore, oltre ad essere uno dei migliori mediani nel panorama calcistico campano. In Promozione la Boys Caivanese, “Cenerentola” dello scorso campionato, spera di giocare il prossimo campionato

di Eccellenza dopo aver incantato tutti. I gialloverdi hanno intenzione di fare domanda di ripescaggio per la quinta serie, ma nel frattempo sono già a lavoro: le conferme dei tre difensori Catalano, Cerchia ed Aversano sono le prime mosse della Boys dal punto di vista tecnico. Inoltre è stato confermato mister Dello Margio, dopo la splendida annata 2019/’20, il direttore sportivo Pasquale Marruzzella, il social media manager Lele Vottis e l’addetto stampa Vincenzo Riccio. Dunque si muove qualcosa in casa Caivanese, anche se la categoria per la stagione che verrà è avvolta da un alone di mistero. Che sia Promozione oppure Eccellenza Caivano intende giocarsela come ha fatto quest’anno, gettando il cuore oltre l’ostacolo e senza precludersi nulla. Una new entry del prossimo campionato di Promozione è la Vis Frattaminore, reduce dal grande campionato disputato in Prima Categoria, duellando con la Sessana. La Vis, dopo aver accolto Alessandro Ferro come direttore sportivo, registra l’ingresso di un altro ex Frattese. Si tratta di Antonio Lamberti che occuperà il ruolo di direttore generale. In ambito tecnico è ancora tutto fermo e la rosa dei gialloblù è “work in progress”. Le aspettative, tuttavia, sono alte e la cittadina di Frattaminore spera nel doppio salto consecutivo, aspirando all’Eccellenza.


LETTERE AL DIRETTORE

Anno XXVI - numero 444 - sabato 18 luglio 2020

Nel segno della Natura vevo più o meno 5 anni quando è nata la mia passione per la natura e l’ambiente, certo dovuta anche agli stimoli e ai valori trasmessi dai miei genitori. Tutto è iniziato da una visita presso il Real Orto Botanico di Napoli, un luogo intriso di bellezza, dove vidi per la prima volta la Mimosa pudica L., una specie che è sensibile al tatto, deve il suo nome infatti, alla sua capacità di rispondere agli stimoli tattili richiudendo le foglie su stesse. Questa capacità si definisce tigmonastia. Per me è stato incredibile vedere una pianta “in movimento”. “Più riusciamo a focalizzare la nostra attenzione sulle meraviglie e le realtà dell’universo attorno a noi, meno dovremmo provare gusto a distruggerlo” diceva Rachel Carson, la zoologa a cui si deve la nascita dell’Ecologia. Queste parole, mi hanno da sempre ispirata. Sono naturalista, molto fiera di aver scelto di dare spazio alla mia passione. Da 15 anni sono Presidente di “Legambiente Afragola”, un impegno che porto avanti nell’area a nord di Napoli, insieme ai volontari dell’associazione. In questi anni tantissime le iniziative di educazione ambientale, di cittadinanza attiva e i progetti realizzati, in alcuni casi superando anche molte difficoltà. In questo momento stiamo collaborando alla campagna di educazione ambientale “Rispetta la tua città” contro l’abbandono di guanti e mascherine. Dal 2016 abbiamo dato il via alle indagini scientifiche “Beach litter” sulle spiagge di Castelvolturno e del litorale Domitio per monitorare anche il corretto funzionamento dei sistemi di depurazione. Questo per preservare e valorizzare l’area protetta “Oasi dei Variconi”, una zona umida tra le più importanti in Europa. Soprattutto in questa emergenza da Covid-19 si è acquisita la consapevolezza dell’importanza e del ruolo fondamentale svolto dalle aree naturali, è infatti grazie alla conservazione della biodiversità che possiamo contrastare l’insorgere di nuove pandemie. Questo perché tutto è collegato in natura. Questa semplice legge, che le persone non sembrano comprendere, ha un corollario: l’estinzione di una specie, oltre ad essere un dramma in sé, ha conseguenze imprevedibili sul sistema di cui quella specie fa parte. I mutamenti dell’ambiente legati all’attività dell’uomo si sono dimostrati in passato, e ancora di più si dimostreranno nei prossimi anni, deleteri per un numero elevato di organismi viventi. Ecco per-

L

percorso, perseguito con tenacia e passione, ringrazio le persone che rappresentano per me un esempio di onestà e di generosità. Ringrazio anche le persone che mi hanno ostacolato, creando difficoltà, grazie a loro ho capito come non vorrei mai diventare. Giusiana Russo, Naturalista e Presidente di LegAmbiente Afragola ché è indispensabile proteggere la Natura e salvaguardare l’ambiente. Nel 2015, con “L’albero delle caldaie”, promosso dal Comitato Parchi per Kyoto e Federparchi, abbiamo realizzato gratuitamente la progettazione di un parco per Afragola. Doveva essere un polmone verde che permettesse alla città di migliorare la qualità della vita, rappresentando un gesto concreto per compensare parte delle emissioni di gas serra in atmosfera. Ogni albero piantato, infatti, assorbe nel suo intero ciclo di vita circa 700 kg di anidride carbonica. Il progetto prevedeva la messa a dimora di circa 1200 alberi. È stato poi realizzato nel Comune di Giugliano. È impensabile che una città come Afragola, di circa 70.000 abitanti, non abbia un parco, un’area dove svolgere attività all’aperto, magari dotata di piste ciclabili. Tutti i bambini e tutte le persone meritano di vivere una vita dignitosa, avere un parco urbano, oltre la villa comunale, migliorerebbe la qualità di vita. Quando è stata realizzata la TAV di Afragola, erano previste opere compensative, che al momento non sono state realizzate. Auspichiamo che si tenga conto dei diritti di tutti i cittadini e che al più presto si realizzino. Nel 2013 abbiamo realizzato il progetto nazionale di Legambiente: “Dalla Terra dei fuochi alla Terra felix”, in collaborazione con il consorzio “Ecopneus”, per il corretto smaltimento dei PFU (Pneumatici Fuori uso), nelle scuole della Campania, che ha portato alla realizzazione del campo sportivo polivalente, del valore di 70.000 euro, nella Scuola Secondaria di primo grado “Montalcini” e dell’area giochi attrezzata per l’infanzia nell’ Istituto Comprensivo “Europa unita” di Afragola. Questi anni di grande impegno sociale e di ambientalismo scientifico, mi hanno permesso di far volare in alto i miei ideali, di credere nella solidarietà, nel potere della condivisione e di continuare ad avvertire sempre, sulla propria pelle, le ingiustizie sociali. Non bisogna mai smettere di avvertire l’esigenza di lealtà e onestà, di credere nei propri valori ed ideali, perché è proprio questo che ci rende veri ed autentici. Ringrazio tutte le persone che ho incontrato lungo questo

Non abbiamo bisogno di ‘recinti’ ‘Donne in politica’ o ‘Donne e politica’. Non ho ha mai accettato queste definizioni, questi assiomi perché sono una limitazione, un recinto dove si tenta di far risiedere o collocare parti di umanità speciali, particolari quindi sanno di sottile emarginazione ma soprattutto di discriminazione. La donna è parte di questa umanità e in particolare di questa società senza aver bisogno di speciale collocazione. L’errore fatto da sempre è di definirle e quindi limitarle nel ruolo propositivo nel processo di emancipazione della loro condizione. Senza dire cose già dette e già sottolineate il ruolo della donna nella politica ma più in generale della presenza nei posti dirigenziali è sempre limitato e solo rappresentativo. Nelle scorse settimane nell’anniversario delle proclamazione della ’Repubblica’ si ricordavano le donne presenti in Parlamento nelle prime elezioni post belliche. (La prima volta che le donne andavano a votate n.d.r.). Un numero davvero esiguo. Come nell’occupazione dei ministeri, sempre di seconda fascia e come si diceva una volta ministeri ‘senza portafoglio’. Ma questa poca importanza data alla donne si vide già dopo la ‘Liberazione’ dove quasi tutte le donne che avevano avuto un ruolo determinate nella lotta partigiana tornarono nelle loro case a fare le mamme e le mogli. A pochissime venne riconosciuto un ruolo e un incarico per quanto avevano fatto. La prima donna che a livello politico e istituzionale ebbe un ruolo importante fu Tina Anselmi che per prima venne nominata ministro della Sanità e poi ministro del Lavoro, dimostrando di avere doti eccellenti di organizzatrice e di lungimiranza politica. Solo negli anni 80 Nilde Jotti è stata eletta presidente della Camera. E solo nel dicembre scorso con Marta Cartabia abbiamo avuto una presidente della Corte Costituzionale. Lontani siamo ancora ad avere una donna presidente

21


L

22

LETTERE AL DIRETTORE

del consiglio o presidente della Repubblica. Eppure in Italia la lotta per il femminismo è stata molto attiva ha prodotto moltissimo riconoscimenti legislativi. Come rappresentanti donne nell’ambito politico – istituzionale si sta un po’ meglio riguardo ai sindaci. Ma dalle nostre parti nell’area Caivano – Cardito - Frattamaggiore – Afragola – Casoria si conta un solo, dico una sola rappresentante come primo cittadino a Caivano con Franca Falco fine anni 90. Come assessore ce ne sono stati tanti, ma sempre con ruoli non di primo piano, pochissime gli assessori con la delega alle finanze e ancor meno ai lavori pubblici e urbanistica. Settori trainanti delle realtà comunali. Detto ciò la donna a fatica è sempre riuscita a ritagliarsi spazi e cariche pubbliche di rilievo e fino ad adesso di esclusivo appannaggio maschile. La donna ha già abbondantemente dimostrato emi sembra ripetitivo elencarne e la capacità: concretezza, affidabilità e spirito di sacrificio le chiavi del suo mettersi al servizio della comunità. Tutto questo per la donna significa aggiungere responsabilità e lavoro alla sua dimensione di mamma, moglie di compagna alla quale per altro non intende rinunciare. Ogni donna prima di assumere ruoli di responsabilità ha fatto i conti con le ostilità e le ostruzioni di parte. Dalla quale continua a essere vista innanzitutto ‘donna’ e quindi destinata ad altro. E solo dopo evidenti e incontrovertibili riconoscimenti delle sue capacità è essere presa in considerazione. Io non sono mai stata d’accordo con ogni tentativo di discriminare e limita-

Anno XXVI - numero 444 - sabato 18 luglio 2020 re la presenza della donna soprattutto in politica (vedi quota rosa). Per me la donna partecipa senza limiti e steccati a pieno titolo alle attività della sua comunità (locale, regionale e nazionale) e nessuna in nessun modo condizionarne la presenza. Nonostante ciò mi sento di affermare soprattutto in prossimità di una campagna elettorale che si preannuncia dibattuta e difficile soprattutto per il momento storico che la comunità non solo locale ma anche regionali sta vivendo, la donna porterà il suo contributo che sarà ancora una volta efficace e concreto. L’appello che faccio a tutte le donne impegnate in questo momento o che si vorranno impegnare in politica di non sentirsi mai in contrapposizione, ma di fare squadra con tutti quelli animati dai stessi valori e ideali a prescindere dal sesso. Di non abbandonarci a inutili lamentele di discriminazione ma forgiamo il nostro spirito e la nostra forza verso obiettivi comuni sentendoci parte unica e inscindibile di una forza umana che insieme decide di dare il proprio contributo alla soluzione delle problematiche territoriali. Maria Consiglia Aquilone, medico ed ex consigliera e assessora comunale di Caivano

Le donne non sono solo la “seconda preferenza” Lo sguardo sensibile, lungimirante e inclusivo delle donne sulla politica e sulla società è ciò che può dare nuova linfa al governo dei territori. L’augurio di una classe femminile con un operato volto all’inclusione, alla lotta delle disuguaglianze, di rifiuto del razzismo, di attenzione all’ambiente e di critica al capitalismo forsennato che distrugge non solo l’habitat in cui viviamo rapporti sociali. Le donne in politica non sono solo la “seconda” preferenza da segnare per favorire gli uomini più quotati della lista; le donne in politica non sono solo mogli, figlie, cognate, cugine che rappresentano la quota rosa di idee altrui; non sono un riequilibro di presenza dei due generi nelle assemblee rappresentative che è, storicamente, a sfavore delle donne. Storicamente invece vanno analizzati i valori di reciprocità e responsabilità di cui le donne sono portatrici con orientamento alla utilità sociale: in un momento storico in cui il mercato non riesce a soddisfare le sue promesse di benessere

e coesione sociale, ripensare a ciò che è utile sarebbe un grande strumento di sviluppo e di incremento delle nostre società. Per la Costituzione (art. 41) il progresso economico non è un fine, ma semplicemente uno strumento per la realizzazione dei valori fondamentali della persona: l’utilità sociale è proprio il principio e la finalità a cui va indirizzata ogni iniziativa economica per raggiungere una maggiore quantità di benessere per un numero sempre più grande di individui. Ma quante sono le donne in politica? L’Italia ha avuto la prima donna ministro nel 1976 Tina Anselmi. Il rapporto AGI/Openpolis “Trova l’intrusa – gli effetti delle leggi per la parità di genere su Comuni, Regioni, Parlamento nazionale ed europeo” fa il punto ed emerge che in tutti gli organi di rappresentanza la quantità di donne, e soprattutto la qualità dei loro incarichi, continua a non reggere il confronto con quelli degli uomini. Attualmente l’Italia è tredicesima in Europa per percentuale di donne ministro, e sotto la media europea del 30,40%. Al primo posto si trova la Spagna, con oltre il 60% di donne ministro. Anche nei Comuni la presenza femminile si mantiene bassa. Qui però il nostro Paese è nella media europea, con il 14% complessivo di amministrazioni locali ‘rosa’. Nonostante un miglioramento costante durante gli ultimi venticinque anni, per rendere più effettiva la rappresentanza femminile bisognerebbe focalizzarsi maggiormente sulle barriere che scoraggiano le donne dal competere nelle elezioni e condurre una campagna elettorale. Difatti, barriere strutturali come la distribuzione diseguale del lavoro domestico e gli stereotipi di genere risultano ancora forti fattori deterrenti per l’opportunità e la legittimazione della partecipazione attiva alla vita politica da parte delle donne, che purtroppo in molti casi di politica locale e regionale, mascherati da un soddisfacimento di quote rosa diventano quasi merce elettorale di scambio per padri, compagni, fratelli. La percentuale ideale di presenza femminile all’interno degli organi elettivi sarebbe il 50%: potrebbe sembrare utopico ma non impossibile ma ancora una volta, il tema della disuguaglianza di genere nelle istituzioni non è solo una questione di numeri, ma soprattutto di ruoli. Aumentare la rappresentanza femminile nella politica locale è solo un primo passo per raggiungere la parità. Le quote di genere e la doppia preferenza sono soluzioni che aprono le porte alla politica, ma sono ben lontane dal conferire pieno potere politico, specie se utilizzate come preferenza cuscinetto per il candidato


LETTERE AL DIRETTORE

Anno XXVI - numero 444 - sabato 18 luglio 2020

maschile. Dopo una disamina della situazione generale, il contributo delle donne in politica? Alcuni studi dimostrano che, in materia di politiche pubbliche, le donne tendono a destinare più risorse a famiglia, salute e welfare sociale. Una priorità assoluta di ogni amministrazione dovrebbe essere lotta all’evasione e riduzione degli sprechi per sostenere quelle politiche di welfare e di aiuto alle fasce grigie (ex fasce medie) che stanno scivolando verso l’anticamera della povertà e molto spesse dimenticati da misure di reddito e di sussidi dei governi nazionali. CHI DICE DONNA DICE FANNO: superare gap di differenza di genere, in progettazioni complessive a partire anche da progetti di toponomastica femminile, a Frattamaggiore non ci sono strade dedicate a donne che non siano sante o regine (e tra l’altro in numeri risicatissimi) nella piena consapevolezza che a partire da qui di “strade ce n’è da fare”. Angelica Argentiere, presidente di Sotterra – Movimento antimafie

Un’esperienza positiva a Crispano Era il mese di marzo del 1994 e a Crispano si discuteva della formazione delle liste elettorali per le elezioni comunali che si sarebbero tenute nel mese di giugno, quando, dopo avermi chiesto un incontro, si presentarono nel mio studio in sei. Erano i massimi esponenti della lista dei Progressisti che si stava mettendo in essere per la partecipazione alle elezioni. Della delegazione faceva parte anche mio fratello Giuseppe che

era stato sindaco di Crispano fino all’arrivo del Commissario Prefettizio nel dicembre del 1993. Inizialmente avevo pensato che volessero chiedere dei consigli legali, invece quando mi furono davanti mi chiesero ufficialmente se io, Anna Castiello, avessi voluto guidare la loro lista al Comune di Crispano come candidata Sindaco dei Progressisti. Quella proposta mi lasciò senza parole perché io di politica non ne capivo molto, la vivevo di riflesso per le cose che mi diceva mio fratello. Presi qualche giorno per riflettere e alla fine accettai, pur sapendo che avrei vissuto momenti non certamente sereni e pieni d’incognita. Iniziava così la mia lunghissima attività politica che dura da oltre 25 anni e che mi ha portato a ricoprire cariche importantissime nelle Istituzioni. Sono stata eletta per tre volte Presidente del Consiglio comunale e Presidente del CDA del Consorzio Cimiteriale Cardito-Crispano dove ho cercato di dare una svolta per le tante problematiche accumulatesi negli anni senza soluzioni. Oggi si stanno per affidare agli aventi diritto, oltre mille loculi per il lavoro svolto con tanta pazienza e dedizione in quel settore. Nel mio ruolo attuale e passato di Presidente del Consiglio comunale ho rimesso ordine il tutti i documenti di regolamentazioni delle attività di consigliere comunale e del funzionamento del consiglio comunale e commissioni consiliari. Un lavoro importantissimo dove bisogna entrare nella logica che il ruolo che si ricopre ti pone al di sopra delle parti e ti rende libera da vincoli di partiti ed appartenenze. Credetemi, un lavoro non facile, complesso che mi sta ancora prendendo tanto tempo ma che continuo a fare perché ho capito che il funzionamento del Consiglio comunale, i vari regolamenti, lo Statuto, sono la parte più importante per la realizzazione dei programmi amministrativi. In questi lunghi anni di attività politica ho conosciuto personalmente migliaia di cittadini che mi hanno posto le loro difficoltà di vita che nella maggior parte di esse dipendevano proprio dai disservizi che una macchina amministrativa lenta e farraginosa provoca. Non sto qui a ricordare quante cose” strutturali “ importantissime ho contribuito a far realizzare a Crispano anche con il mio contributo. La cosa che più importante che mi ero imposta ed ancora mi pongo, però, era ed è “la normalità”. Rendere un Comune normale, inteso come erogatore di servizi essenziali per il vivere civile di una comunità è la più grande realizzazione, il più grande tra-

L

guardo che un politico dovrebbe porsi. Crispano non è ancora un paese normale sotto l’aspetto della vivibilità con i servizi essenziali anche se, per onestà, bisogna anche dire che parte di tale responsabilità sta anche nel popolo che non sempre accetta regole del vivere civile. Con Michele Emiliano, sindaco attuale e un gruppo di altri Consiglieri comunali e Assessori stiamo cercando in questa importantissima fase storica caratterizzata dal Covid 19, di dare quella svolta necessaria per ridare ai cittadini tutte quelle certezze che la pandemia ha nesso in ombra. C’è tanto da lavorare e io penso che le donne impegnate in tutti i partiti oggi a Crispano e nei diversi ruoli istituzionali devono unirsi idealmente e combattere la stessa battaglia. Una battaglia di civiltà che avvii il paese alla normalità. Per la cronaca ricordo poi che quando accettai la candidatura a Sindaco di Crispano per l’elezione persi per un solo voto 1544 per il sindaco di Forza Italia, 1543 per me, fermo restando che dopo qualche mese il Prefetto di Napoli sciolse il nuovo Consiglio comunale per illeciti nel voto. Furono trovate schede elettorali votate e strappate, gettate in un tombino delle fogne del paese e si ipotizzò la famosa “catena delle schede già votate” Nell’anno successivo fui candidata con il PDS alla Provincia di Napoli ottenendo oltre 5000 voti .Tanti consensi dati a una donna inesperta di politica che muoveva i suoi primi passi in un settore nuovo, dimostrò la grande voglia di cambiamento del popolo che fece confluire sulla mia persona, una sconosciuta, un grandissimo suffragio elettorale. Allora capii, e ancora oggi ne sono convinta, che le donne in politica sono garanzia di serietà, equilibrio e di cambiamento. Anna Castiello, presidente del Consiglio comunale di Crispano

23


Anno XXVI - numero 444 - sabato 18 luglio 2020


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.