Poste Italiane s.p.a. / Spedizione in Abb. Postale / D.L. 353/2003 (conv. in L. 46/2004) Art. 1, comma 1, DCB/CN - In caso di mancato recapito restituire al mittente che si impegna a soddisfare il diritto di restituzione.
N. 06 Giugno 2019 - Anno 73
IN PRIMO PIANO
ATTUALITÀ
SPECIALE
ALBERTO CIRIO, NUOVO PRESIDENTE DELLA REGIONE
SULLA FRUTTICOLTURA PESANO GLI SQUILIBRI LUNGO LA FILIERA
SALARIATI 2019, RIPARTE LA STAGIONE DELLE ASSUNZIONI
Il dopo elezioni: dagli impegni ai fatti in Regione e in Europa
Non è solo il maltempo a fare danni: le aziende sono pagate troppo tardi e troppo poco
Gli adempimenti da rispettare e le sanzioni previste in caso di infrazioni
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PROGETTO
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Progetto in
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QUALITÁ nuovo coordinamento di assistenza tecnica e ricerca Tino Arosio Direttore Coldiretti Cuneo QUANTITÁ nuove Aziende da tutta l’Italia CONTINUITÁ 12 mesi di commercializzazione GAMMA completa (fragola, mirtillo, lampone, mora, ribes, ciliegia, Nergi) VARIETÁ nuove ed esclusive sotto licenza internazionale
Sustainability
Riferimento internazionale di produzione “green” del mirtillo lanciato dalla rivista
The Journal of Record
Riconoscimento italiano del MIPAAF “FULL” per il progetto
shelf life e sostenibilità scarto e spreco
“Sustainability”
Nuove ed esclusive varietà di berries per il mercato italiano ed estero
*MIRTILLO: *LAMPONE:
GRANDEUR (Plant Sciences Inc) BLUE RIBBON DIAMOND JUBILEE (BerryWorld) TOP SHELF CARGO e LAST CALL (Fall Creek Farm & Nursery, Inc)
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Attività di
Centri
assistenza tecnica ricerca e sviluppo
Piemonte
Saluzzo, Peveragno, Rifreddo, Piasco, Bricherasio
in collaborazione con il DISAFA-UniTo
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per la commercializzazione dei piccoli frutti
di ritiro in
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Editore: Edizioni Il Coltivatore Srl P. Foro Boario, 18 - 12100 CUNEO Direttore Amministrativo: Tino Arosio Direttore Responsabile: Tino Arosio Coordinamento di redazione: Francesca Vinai Grafica e impaginazione: Mara Chiardola
IN PRIMO PIANO
• Frutta, le molte facce dello sfruttamento
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FONDO
• Dopo le elezioni, dagli impegni ai fatti: buon lavoro a tutti
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ATTUALITÀ
• Prandini a Conte: le priorità dell’agroalimentare • Buon lavoro al nuovo Presidente Alberto Cirio
Hanno collaborato: Rosanna Ariaudo, Marco Benzo, Roberto Bianco, Luca Castellino, Damiano Dutto, Tiziana Franchino, Cesare Gallesio, Roberto Giobergia, Elena Gola, Hada Kamela, Vittorio Marabotto, Simone Marchisio, Lorenzo Martinengo, Laura Occelli, Nadia Olivero, Franco Parola, Franco Ramello, Fabrizio Rapallino, Simonetta Re, Davide Roà, Luca Roà, Federica Scaperrotta.
• Mercosur, banco di prova per la difesa del Made in Italy
Progetto grafico: Edizioni il Coltivatore Srl - TEC arti grafiche
• Intesa Coldiretti-Unaproa per l’ortofrutta
Redazione: Piazza Foro Boario, 18 - 12100 (CN) Tel. 0171 447211 - Fax: 0171 447300 e-mail: ilcoltivatore.cn@coldiretti.it Il Coltivatore Cuneese è interamente pubblicato e scaricabile dal sito: www.cuneo.coldiretti.it Stampa e Concessionaria esclusiva della pubblicità: TEC arti grafiche, via dei Fontanili, 12 - 12045 Fossano (CN) Tel. 0172 695770 - Fax 0172 695898 e-mail: adv@tec-artigrafiche.it “Il Coltivatore Cuneese” Registrazione del tribunale di Cuneo n. 100 del 7/12/1955 Reg. Cronol. n. 3296 - 1 copia € 3.00 Abbonamento annuo € 30,00 Abbonamento annuo soci Coldiretti Cuneo € 5.00 Abbonamento annuo soci Coldiretti altre province € 20.00 - Altri abbonamenti ridotti € 6.00
• Tavolo ortofrutticolo, l’istituzione è vicina • Sulla nostra frutticoltura pesano gli squilibri di filiera • Ortofrutta, luci e ombre in scena a Macfrut
• Estirpo Kiwi, aperto il bando per l’indennizzo • Predazioni, per gli allevatori disposizioni penalizzanti • Premio accoppiato vacche nutrici di razza piemontese • Adeguamento contro aviaria, le imprese vanno sostenute • Scadenze e ultime novità per i vitivinicoltori • Verifiche UMA, scadenza a fine giugno • Terramica promuove il bio tra cittadini e studenti • Agricoltura al centro dell’economia cuneese • Addio a Don Ernestino Dompè
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FISCALE
• IMU e TASI, acconto entro il 17 giugno • Invio dei corrispettivi, si parte il 1° luglio
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SPECIALE SALARIATI 2019
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ECONOMICO
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• Miele cuneese, produzione azzerata di acacia
• La fragola di Peveragno ora ha un Consorzio di tutela
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FORMAZIONE
• Successo per la formazione sul benessere animale • Miglioramenti al paesaggio, via al corso sul bando PSR • Nocciolo, un ricco programma formativo
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• Sane abitudini alimentari al mercato di Cuneo • Assaggi a KM zero al mercato di Borgo • Roccaforte M.vì, bimbi alla scoperta di grano e pane
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• Donne Impresa, Monia Rullo è la nuova Responsabile • Alla guida nazionale delle Donne c’è Floriana Fanizza • Una serata Giovani Impresa tra condivisione e riflessioni • Pensionati, viaggio in Cilento e crociera in Grecia
52 EVENTI
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• Il maltempo non ha fermato Quintessenza
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• A Cuneo un Giro d’Italia a misura di bambino
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54/57 CONSULENZA AGRONOMICA
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• Cinipide del castagno, non c’è un nuovo allarme • Giugno: curiosità, meteo e operazioni colturali
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• La coltura del mese: ciliegia
58/59 NATURA CURIOSA
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• Ginkgo Biloba, il fossile... vivente
60/61 CONSULENZA LEGALE
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• Distanze minime tra edifici, come si misurano
62 SPORT E TURISMO EQUESTRE
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• ACSTE, i prossimi appuntamenti equestri
65/70 SERVIZI ALLA PERSONA
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72/73 COOPERAZIONE
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74/75 SALUTE
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76/77 SCADENZE
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78/82 MERCATINO
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IN PRIMO PIANO
FRUTTA, LE MOLTE FACCE DELLO SFRUTTAMENTO Roberto Moncalvo
Delegato Confederale Coldiretti Cuneo Di fronte alle comunicazioni del Procuratore della Repubblica di Cuneo sull’indagine (peraltro non ancora conclusa) relativa a fenomeni di caporalato rilevati nel settore ortofrutticolo della nostra Provincia, sarebbe sbagliato qualsiasi frettoloso commento. Non sta a noi esprimere giudizi, né tirare conclusioni affrettate. La situazione emersa ci obbliga ad attendere la conclusione delle indagini e soprattutto le sentenze dei giudici, confidando che arrivino velocemente. In attesa di conoscere la conclusione dell’iter giudiziario, diciamo subito due cose. La prima: le regole, le leggi, i contratti vanno rispettati. La seconda: non sono ammesse sommarie generalizzazioni. Non accettiamo che si descriva - come qualche resoconto ha lasciato intendere - il comparto frutticolo come una banda di soggetti dediti allo sfruttamento altrui. Per un solo motivo: perché gli agricoltori sono persone perbene. Lo dice la realtà delle cose. Sarebbe peraltro ingiusto sottacere il nostro posizionamento come Organizzazione. Siamo impegnati da tempo sul tema della legalità a tutto tondo. Lo dimostrano tanti fatti, a partire dal ruolo che abbiamo avuto nel promuovere l’Osservatorio Agromafie, che vede coinvolti illustri protagonisti della Magistratura e delle Forze dell’Ordine, coordinati da Gian Carlo Caselli. A livello locale, mai abbiamo girato la faccia dall’altra parte di fronte al grande tema dell’ospitalità di giovani lavoratori stranieri impegnati nella raccolta della frutta. Non ci siamo limitati a dire ma abbiamo fatto. A Saluzzo e a Lagnasco da sei anni, insieme alle nostre imprese, allestiamo strutture abitative che rispondono almeno in parte a questo concreto problema. Abbiamo anche una certezza, richiamata peraltro
dal Questore di Cuneo: siamo profondamente convinti che l’opera di tanti giovani lavoratori di diverse nazionalità nelle aziende agricole sia fondamentale per il nostro Made in Italy agroalimentare. Nulla, quindi, può giustificare sfruttamento e sopraffazione in primis verso i soggetti più deboli, ma anche verso chi (tante imprese agricole) solo apparentemente debole non è. Bisogna combattere il caporalato manifesto e quello che si fa più fatica a definirlo tale. Come si può, infatti, definire diversamente il comportamento di chi riconosce ai produttori agricoli prezzi che non coprono neppure i costi di produzione, con liquidazioni - per la frutta - che avvengono dopo 200 o 300 giorni dalla consegna? Non è fuori luogo chiamare sfruttamento anche questi comportamenti. Non può sopravvivere chi deve concorrere con i prezzi di produzione di Paesi dove il lavoro costa un terzo del nostro. La si può chiamare “concorrenza sleale”, ma per molti nostri agricoltori significa morte sicura perché nessuno può competere con i prezzi di quella frutta che arriva sul mercato. Questa concorrenza sleale si tinge poi di ulteriori colpe se si consente di far arrivare sulle nostre tavole riso, frutta, olio, ecc. a dazio zero da Paesi lontani dove si sfrutta la manodopera minorile, si usano veri e propri veleni nel ciclo produttivo, non si rispettano le elementari regole sulla sicurezza negli ambienti di lavoro. Una società veramente umana non può permettersi alcuna situazione di sfruttamento da qualunque parte arrivi e dev’essere impegnata a rimuovere le condizioni in cui questi fenomeni si sviluppano. Noi stiamo lavorando per questo e ci piacerebbe che tanti moderni censori si unissero a noi.
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DOPO LE ELEZIONI DAGLI IMPEGNI AI FATTI: BUON LAVORO A TUTTI Tino Arosio
Direttore Coldiretti Cuneo Ci uniamo alla nostra Federazione regionale nell’augurare buon lavoro ad Alberto Cirio, nuovo Presidente della Regione Piemonte. Lo abbiamo incontrato prima delle elezioni. Con convinzione ha firmato il nostro manifesto con le 10 priorità per il cibo Made in Piemonte, che confidiamo possano realizzarsi in fretta. È stato interessante il suo richiamo all’urgenza di semplificare la vita alle imprese agricole. Ha promesso di porre fine a bandi del PSR che, per il raggiungimento dei punteggi necessari, obbligano gli agricoltori ad investimenti inutili e di ridurre i tempi per poter fare le cose che, invece, servono alle imprese. Facciamo il tifo perché queste cose diventino realtà. A tal proposito, caro Presidente, le verrà in aiuto uno strumento come il “super CAA”. Si tratta dei nostri uffici di assistenza agricola, riconosciuti da Ministero e Regione, che potranno certificare il buon esito delle pratiche delle imprese, per conto della Pubblica Amministrazione, accelerando i tempi di istruttoria e autorizzazione. Le basterà attivare il provvedimento regionale già approvato per vederne gli effetti. Rivolgiamo i nostri auguri anche ai Sindaci e ai Parlamentari europei eletti. È giunto il tempo di affondare il colpo rafforzando il ruolo dell’agricoltura e dell’agroalimentare, veri patrimoni su cui investire. Come si potrebbe, d’altronde, pensare il contrario in una Provincia dove 1 azienda su 3 è agricola, dove 30.000 persone sono occupate nei campi, nelle stalle e nei vigneti, dove l’agroalimentare detiene il primato dell’export, dove i giovani agricoltori e le imprenditrici agricole sono al primo posto tra le imprese cuneesi giovani e in rosa. L’Italia che produce cibo meri-
ta molta più attenzione anche a Bruxelles. Sono 50 anni che il Belpaese non ha un Commissario europeo all’agricoltura. Rivendicarlo e ottenerlo sarebbe un grande segnale. Bene, quindi, che l’Italia l’abbia chiesto. Se dovesse accadere, forse non saremmo più costretti a fare petizioni per ottenere l’obbligo di etichettare tutti i prodotti alimentari in Europa e non dovremmo preoccuparci nel leggere di sequestri di prodotti stranieri che mettono a rischio la nostre salute. L’ennesimo caso di illegalità riguardante il cibo è stato scoperto nelle scorse settimane sulla Torino-Savona: un TIR con targa spagnola trasportava oltre 10 tonnellate di carne mal conservata, destinata al nostro territorio, patria della storica razza Piemontese! Nessuno può sapere con esattezza da dove arrivava quella carne né dov’era diretta. Occorre togliere il segreto su informazioni come queste, come ha sentenziato la Suprema Corte di Cassazione per i prodotti lattiero-caseari, a fronte di un nostro ricorso. E qui ci rivolgiamo a Governo e Parlamento. E se i fenomeni di illegalità finiscono sulle prime pagine, indignandoci ogni volta, sembrano passare sotto traccia i casi in cui dall’estero si allungano le mani sulle nostre DOP. Nella distrazione più assoluta si è compiuto il blitz della francese Lactalis che - dopo Galbani, Parmalat, Cademartori, Invernizzi - ha acquisito un’azienda leader del Parmigiano Reggiano, Nuova Castelli. Un’operazione che rischia di essere pagata dai nostri allevatori, ai quali Lactalis ha minacciato di ridurre unilateralmente il prezzo del latte alla stalla sottoscritto solo pochi mesi fa. Ancora una volta all’Italia non resta che piangere sul latte versato!
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ATTUALITÀ
Produttori e industriali virtuosi uniti nel segno del Made in Italy
PRANDINI A CONTE: LE PRIORITÀ DELL’AGROALIMENTARE L’agroalimentare nazionale vale 205 miliardi e rappresenta il 12% del PIL ma è soprattutto un elemento di traino per l’intera economia all’estero, dove rappresenta il vero simbolo del Made in Italy. È quanto emerso al primo Forum dell’agroalimentare italiano, organizzato da Filiera Italia e Coldiretti nel corso di TuttoFood a Milano, alla presenza del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
I primati del comparto
Con 1,3 milioni di addetti (+33,3% in 5 anni) e 41,8 miliardi di euro di esportazioni (+47,8% dal 2008), le imprese agricole di eccellenza italiane rappresentate da Coldiretti e i principali marchi dell’industria alimentare nazionale, riuniti in una storica alleanza, hanno presentano al Premier Conte una realtà da primato e le aspettative che il settore ha per il futuro. “Con Filiera Italia - ha affermato il Presidente di Coldiretti Ettore Prandini - promuoviamo una realtà innovativa legata da un tessuto valoriale che rinvia alla tutela dell’origine, alla difesa del patrimonio agroalimentare, alla sostenibilità, all’equità negli scambi e nel mercato”. La potenza del Made in Italy del cibo non sta solo nella grandezza
il Presidente Prandini mostra al Premier Conte un cesto di falsi Made in Italy
dei suoi numeri aggregati che mostrano un settore in decisa controtendenza, che cresce più e meglio degli altri e che in poco tempo è stato capace di diventare un traino per l’economia italiana. A fare la differenza è il modello che oggi la produzione agricola nazionale e la parte migliore dell’industria alimentare condividono e difendono. L’impresa agricola ha un ruolo chiave nella filiera: “Se togliamo l’agricoltura dal valore dell’agroalimentare - ha detto Prandini - a ve-
nire meno è tutto il comparto, così come viene meno anche il settore dell’industria che realizza le strutture per l’agricoltura e che insieme a noi rappresenta la maggior parte del PIL del Paese, non solo il 12%”.
La tutela del nome “Italia”
Prandini ha indirizzato a Conte un appello ad approvare i Decreti attuativi sull’etichettatura. Nel dare atto al Premier per il
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coraggio avuto nell’estendere l’etichettatura trasparente a tutti i prodotti agroalimentari, il Presidente ha chiesto di accelerare su un intervento che per gli agricoltori è strategico. E a stretto giro è arrivato l’impegno di Conte, che ha indicato l’etichettatura tra le priorità per tutelare il Made in Italy, oltre all’esigenza di migliorare le opportunità di lavoro e di reddito, difendere i marchi italiani e soprattutto combattere il falso Made in Italy e l’Italian sounding. Proprio il nervo scoperto dell’italian sounding dimostra che l’Italia ha un potenziale unico, confermato dai 100 miliardi di cibo venduto per italiano, ma che italiano non è, a fronte dei 42 miliardi di export di vero Made in Italy. L’idea proposta da Prandini è di avviare il racconto della distintività, della cultura del cibo partendo dalle scuole dove Coldiretti, che sta firmando un accordo con il Ministero dell’Istruzione, insegnerà educazione alimentare facendo percepire ai bambini che nel cibo ci sono turismo, paesaggio, conoscenza del nostro Paese nel mondo.
La promozione all’estero
Prandini poi ha indicato al Presidente del Consiglio le altre questioni aperte, dalle infrastrutture all’esigenza di un Ente unico per la promozione delle produzioni agroalimentari nel mondo mettendo fine alle “miriadi di Enti che fanno tutto e non fanno niente”. Qualità, sicurezza e tipicità dell’alimentare sono le caratteristiche su cui il Governo intende puntare: “i valori che ci rendono competitivi a livello mondiale”. Conte ha sottolineato i risultati brillanti dell’export che ha raggiunto il record di quasi 42 miliardi e che consente di programmare un’ulteriore crescita. Ma è necessario fare sistema con una riorganizzazione che faccia leva anche sulla rete delle ambasciate. Conte ha ricordato poi le nuove aperture con la Cina e, per quanto riguarda i dazi USA su una lunga lista di prodotti, ha assicurato: “Faremo il possibile anche alla luce dei buoni, ottimi rapporti con l’Amministrazione americana per scongiurare penalizzazioni alle nostre esportazioni”.
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La filiera del cibo al centro
A TuttoFood agricoltura e industria virtuosa hanno chiesto con una voce sola al Presidente Conte di mettere la filiera del cibo al centro delle priorità politiche del Paese, di adottare politiche premianti anche di carattere fiscale per chi produce in Italia usando prodotti agricoli nazionali, di completare il percorso sulla trasparenza in etichetta. “La filiera italiana del cibo - ha dichiarato Luigi Scordamaglia, Consigliere delegato di Filiera Italia - è il modello ideale per vincere la sfida alimentare del futuro a livello globale. Un modello unico e distintivo il cui successo non può che poggiare su una strategia unica e condivisa di filiera. Fare filiera vuol dire avere commitment pluriennali e trasparenti tra industria e produzione agricola, vuol dire raccontare insieme sui mercati mondiali le nostre eccellenze, vuol dire fare insieme battaglie senza se e senza ma per la massima trasparenza in etichetta e dei processi produttivi, contrastare chiunque sfrutti il nome Italia per rubare valore e identità”.
UE, SIA L’ITALIA A TENERE LE REDINI DELL’AGRICOLTURA Sono quasi 50 anni che nell’ambito della Commissione europea la responsabilità dell’agricoltura non viene assegnata all’Italia, che pure è il primo Paese dell’UE per valore aggiunto agricolo, oltre che per qualità delle produzioni. A chiederlo è il Presidente Coldiretti Ettore Prandini nell’esprimere apprezzamento per
l’idea italiana di puntare sull’agricoltura nella scelta dei Commissari europei. “La nostra agricoltura d’eccellenza - dichiara Prandini - merita la giusta attenzione a livello europeo con un Commissario italiano che occuperebbe un posto chiave nelle politiche comunitarie”.
Grazie al pressing di Coldiretti, il nostro Paese si pone all’avanguardia in Europa per la trasparenza delle informazioni sulle etichette degli alimenti; un primato, però, rischia di essere cancellato dall’entrata in vigore nell’aprile 2020 di norme europee fortemente ingannevoli per i consumatori.
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ATTUALITÀ
Attenzione fin da subito all’agricoltura, motore economico del territorio
BUON LAVORO AL NUOVO PRESIDENTE ALBERTO CIRIO “Auguriamo buon lavoro al neo eletto Presidente della nostra Regione, Alberto Cirio, certi che i prossimi cinque anni saranno strategici per attuare il cambiamento economico di cui il Piemonte ha urgente bisogno”. Ha commentato così il risultato delle elezioni regionali Bruno Rivarossa, Vice Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo. In occasione dell’incontro con i candidati alla Presidenza regionale, organizzato da Coldiretti Piemonte lo scorso 14 maggio al Teatro Regio di Torino, Alberto Cirio ha sottoscritto, insieme a molti candidati al Consiglio regionale, il nostro manifesto con le 10 priorità per il cibo Made in Piemonte, sintetizzato qui sotto.
Alberto Cirio al tavolo Coldiretti durante l’incontro del 14 maggio al Teatro Regio
“Siamo pronti a collaborare con Cirio, la nuova Giunta regionale e il Consiglio - dichiara Rivarossa - affinché l’agricoltura e l’agroali-
mentare rappresentino sempre più una traiettoria di futuro per i nostri territori, in grado di generare nuove economie ed occupazione”.
IL DECALOGO COLDIRETTI 1. ASSESSORATO AL CIBO. Attivare un’unica regia per le politiche del cibo (agricoltura, multifunzionalità, foreste, pesca e agriturismo). 2. DALLA TERRA ALLA TAVOLA. Incentivare l’uso di prodotti agricoli locali nelle filiere, nella ristorazione collettiva, nelle attività turistiche. 3. GESTIONE DEL TERRITORIO. Cambiare le modalità di contenimento della fauna selvatica e di risarcimento danni.
4. SEMPLIFICAZIONE. Snellire i processi burocratici che riducono la competitività delle aziende agricole. 5. DIFESA DEL SUOLO. Sfruttare le potenzialità energetiche ed ambientali dei settori agro-zootecnico e forestale. 6. INNOVAZIONE SOCIALE. Sostenere in concreto la nuova frontiera dell’agricoltura sociale. 7. GIOVANI. Accelerare i processi di
educazione all’imprenditorialità e al lavoro in agricoltura. 8. PSR. Ottimizzare la fase finale dell’attuale PSR e lavorare ad un PSR 2021-2027 semplificato. 9. LEGALITÀ. Contrastare le pratiche sleali e garantire rapporti di filiera equi e trasparenti. 10. EDUCAZIONE ALIMENTARE. Incentivare percorsi sul cibo per rendere consapevi i più piccoli.
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In gioco la tutela di marchi come il Prosecco e l’arrivo di carne a rischio
MERCOSUR, BANCO DI PROVA PER LA DIFESA DEL MADE IN ITALY Il primo banco di prova post-elettorale dell’Unione europea sulla volontà di difendere l’agricoltura e il Made in Italy è la trattativa commerciale con i Paesi del mercato comune dell’America meridionale di cui fanno parte Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay (Mercosur). Nel negoziato, su un totale di 297 denominazioni italiane DOP/IGP riconosciute dall’Unione europea è stata proposta una lista di appena 57 tipicità da tutelare, ma su molte sono già state presentate opposizioni. Il risultato è che rischiano di essere tutelate meno del 10% delle specialità Made in Italy. Tra i prodotti più a rischio, il vino: in Brasile diversi produttori di Prosecco rivendicano il diritto di continuare a produrre questo vino italiano, essendo la varietà “prosecco tondo” iscritta nella banca
dati brasiliana del germoplasma sin dal 1981. A preoccupare è anche l’apertura all’arrivo in Europa di grandi quantitativi di carne bovina dai Paesi sudamericani, dopo il più grande scandalo mondiale sulla carne avariata che ha coinvolto proprio il Brasile. Si parla di un contingente
di 90.000 tonnellate, che implicherebbe una concorrenza sleale nei confronti degli allevatori italiani e un abbassamento della qualità per i consumatori. Per il pollame l’Unione europea sarebbe orientata ad aumentare da 78.000 a 90.000 tonnellate l’offerta attuale con gravi preoccupazioni per l’aspetto sanitario. Vale la pena ricordare che il manzo refrigerato e il pollame dal Brasile si sono classificati tra i cibi più pericolosi per il numero di allarmi alimentari che hanno fatto scattare in Italia nel 2018, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati RASSF. Occorre che tutti i prodotti che entrano nei confini nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri e garantiscano un analogo percorso di qualità che riguarda l’ambiente, il lavoro e la salute.
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ATTUALITÀ
Sarà uno strumento di programmazione e concertazione della filiera
TAVOLO ORTOFRUTTICOLO, L’ISTITUZIONE È VICINA linee di indirizzo per l’aggiornamento e la revisione della strategia nazionale di settore, alla luce dei risultati della sua applicazione e in vista della riforma della PAC; • individuazione di nuovi mercati e dei prodotti prioritari, che saranno oggetto di un’apposita attività di ricerca. Durante l’incontro al Ministero sono stati annunciati un accordo con ISMEA e CSO Italy, finalizzato allo sviluppo di protocolli necessari a rimuovere le barriere fitosanitarie all’export, e il blocco delle importazioni di agrumi dalla Tunisia nell’UE, a seguito del ritrovamento di Citrus Black Spot (CBS) su alcune partite. Il Ministero ha poi comunicato l’intenzione di sviluppare un progetto unitario di agricoltura sostenibile per il settore ortofrutticolo italiano, che porterebbe ad una semplificazione dei disciplinari di produzione integrata. Le differenze nei disciplinari tra Regione e Regione, oltre a mettere in difficoltà i produttori, ostacolano lo sviluppo e la promozione di un unico sistema nazionale di agricoltura sostenibile. Questa ipotesi non ha registrato particolare entusiasmo da parte dei rappresentanti della GDO presenti. Infine, si è fatto il punto sullo stato di avanzamento della realizzazione del catasto ortofrutticolo, per
Si è tenuto il 24 maggio, presso il Ministero delle Politiche agricole, una riunione del comparto ortofrutticolo, durante cui è stata presentata una bozza del Decreto che istituirà ufficialmente il Tavolo Ortofrutticolo. La costruzione di questo strumento di confronto e concertazione della filiera, sulle politiche specifiche del settore ortofrutticolo, è stata sostenuta dal Ministro Centinaio, che nei mesi scorsi ne aveva più volte annunciato la costituzione. I compiti del Tavolo ortofrutticolo saranno: • monitoraggio dell’andamento del mercato nazionale ed internazionale; • individuazione delle criticità nei mercati e nelle politiche nazionali, comunitarie e internazionali, comprese le problematiche relative a produzione, trasformazione, commercializzazione ed internazionalizzazione; • analisi dei rapporti di filiera ed individuazione di eventuali criticità su cui intervenire; • elaborazione di proposte finalizzate alla definizione di strumenti e azioni per il superamento delle criticità e delle problematiche individuate, compresa la definizione delle priorità territoriali e settoriali in materia di internazionalizzazione; • elaborazione di proposte e
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In questi mesi Coldiretti Cuneo ha intensificato gli incontri con i frutticoltori. Le nostre preoccupazioni per lo sviluppo del comparto sono legate alla scarsa remunerazione del prodotto e ai cospicui ritardi nei pagamenti, che mettono in difficoltà le aziende e rendono impossibile la corretta programmazione delle coltivazioni. Chiediamo, dunque, al Governo di velocizzare la costituzione del Tavolo Ortofrutticolo e di affrontare rapidamente i temi proposti durante l’ultima riunione ministeriale.
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Non grava solo il maltempo: aziende pagate troppo tardi e troppo poco
SULLA NOSTRA FRUTTICOLTURA PESANO GLI SQUILIBRI DI FILIERA Il clima anomalo di maggio, secondo gli esperti tra i più freddi degli ultimi 30 anni, sta mettendo in pericolo la produzione frutticola cuneese dell’annata 2019. Dalle pesche alle mele, dalle ciliegie alle pere, dalle albicocche alle susine, dai kiwi ai piccoli frutti, si registra una riduzione di carico produttivo causata dal freddo e dalle recenti grandinate. Non è, però, solo il maltempo a far danni. A gravare sul comparto frutticolo sono anche i pagamenti ritardati da parte delle strutture di confezionamento e condizionamento che hanno rapporti diretti con la grande distribuzione organizzata. Mentre la GDO paga regolarmente entro i 90 giorni previsti dalla legge, il saldo dei pagamenti ai frutticoltori ha tempi molto lunghi, anche fino a 300 giorni. Ciò mette in grande
difficoltà le nostre imprese, costrette a fare importanti investimenti per garantire alti livelli qualitativi e quantitativi di produzione a fronte di sempre più frequenti sconvolgimenti climatici, attraverso metodi di protezione come le reti antigrandine e antibrina. Solo dagli Uffici di Coldiretti Cuneo sono transitate quasi 400 domande di sostegno da parte di aziende agricole per l’acquisto di reti antigrandine a valere sul bando 2019 dell’Operazione 5.1.2 del PSR per un valore complessivo di investimenti superiore ai 4 milioni di euro.
Non è accettabile che i produttori agricoli siano l’anello debole di una
filiera agroalimentare in cui arrivano a percepire solo il 15% del valore del prodotto finale, insufficiente persino a coprire i costi di produzione, mentre il 40% va a chi si occupa del condizionamento e la restante parte alla GDO. Serve un’attenzione particolare all’intera filiera per dare nuovi stimoli e sbocchi ad un comparto che paga già l’embargo russo, le barriere strutturali e tariffarie che rallentano l’export e gravi problematiche fitosanitarie, come la batteriosi del kiwi. Le sfide del mercato agroalimentare globale impongono un’organizzazione di filiera sempre più strutturata, basata su sinergie tra i produttori agricoli e gli industriali più lungimiranti che, scegliendo i prodotti frutticoli di qualità del nostro territorio, investono nel vero Made in Cuneo.
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ATTUALITÀ
Sotto i riflettori la biodiversità della frutta e della verdura cuneesi
ORTOFRUTTA, LUCI E OMBRE IN SCENA A MACFRUT I consumi di frutta e verdura degli italiani sono aumentati di quasi un miliardo di chili nell’ultimo decennio, facendo registrare nel 2018 il record del periodo per un quantitativo complessivo nel carrello di 8,7 miliardi di chili. È quanto emerge da un’analisi che Coldiretti ha presentato a Macfrut 2019, la Fiera internazionale dell’ortofrutta andata in scena a Rimini dall’8 al 10 maggio. La spinta al consumo si lega soprattutto alle preferenze alimentari dei giovani, sempre più attenti al benessere a tavola. In più, secondo l’indagine Coldiretti/Ixè, la ricerca di sicurezza e genuinità nel piatto porta l’88% degli italiani a bocciare la frutta straniera e a prediligere frutta e verdura locale, considerando che l’Italia è ai vertici mondiali della sicurezza alimentare. Nel nostro Paese, che primeggia in Europa per produzione ortofrutticola, il Piemonte rappresenta un importantissimo polo produttivo con 6 milioni di quintali di ortofrutta fresca prodotti all’anno - 4 milioni solo in provincia di Cuneo - per una superficie dedicata di oltre 50.000 ettari, di cui più di 30.000 cuneesi, come testimonia la massiccia presenza di operatori piemontesi a Macfrut. La Granda, in particolare, si contraddistingue per la grande biodiversità, con moltissime specie coltivate che trovano nel nostro
Lo stand delle eccellenze piemontesi a Macfrut 2019
territorio le condizioni migliori per lo sviluppo di prodotti ortofrutticoli di alta qualità, come quelli a denominazione d’origine riconosciuta dall’UE: Mela Rossa Cuneo IGP - che quest’anno è stata prodotto simbolo di Macfrut - Castagna Cuneo IGP, Nocciola Piemonte IGP e Fagiolo Cuneo IGP. Sotto accusa restano le importazioni incontrollate di ortofrutta dall’estero, favorite dagli accordi commerciali stipulati dall’Unione europea: è il caso delle condizioni favorevoli concesse al Marocco per pomodoro da mensa, arance, clementine, fragole, cetrioli e zucchine o all’Egitto per fragole,
uva da tavola, finocchi e carciofi. Accordi che Coldiretti contesta perché nei Paesi di origine è spesso concesso l’uso di pesticidi pericolosi per la salute e il costo della manodopera è molto più basso di quello italiano. È essenziale che tutti i prodotti agroalimentari che arrivano sui nostri scaffali, italiani e stranieri, rispettino gli stessi criteri di qualità riguardanti l’ambiente, il lavoro e la salute. In più, serve una task-force per rimuovere con maggior velocità le barriere non tariffarie che troppo spesso bloccano le nostre esportazioni, ma anche trasporti
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efficienti sulla linea ferroviaria e snodi aeroportuali per le merci che ci permettano di portare i nostri prodotti rapidamente da Nord a Sud del Paese e in ogni angolo del mondo.
Infine, occorre superare la frammentazione e la dispersione delle risorse per la promozione delle nostre produzioni all’estero: è necessario che tutti collaborino ad una politica unica di valorizza-
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zione per favorire la conoscenza dei tratti peculiari che contraddistinguono le nostre produzioni in termini di salubrità, qualità organolettiche e forte legame con il territorio.
STORICA INTESA COLDIRETTI-UNAPROA È stata ufficializzata a Macfrut la storica intesa tra Coldiretti e Unaproa, l’Unione Nazionale tra le Organizzazioni dei Produttori Ortofrutticoli, Agrumari e di Frutta in Guscio. Il protocollo prevede iniziative per lo sviluppo di forme di aggregazione dei produttori, soprattutto in cooperative, e il potenziamento dei servizi per facilitare l’accesso delle aziende alle opportunità offerte dalla Organizzazione Comune di Mercato (OCM). Il patto Coldiretti-Unaproa sarà la base per costruire analisi e proposte di riforma delle politiche europee di settore e per realizzare progetti di internazionalizzazione
Il Vicepresidente Unaproa Felice Poli e il Presidente Coldiretti Ettore Prandini
utili a superare i ritardi logistici e aiutare il settore ad agganciare la ripresa della domanda all’estero dove sconta un ritardo organizzativo, infrastrutturale e diplomatico. Altri punti cardine sono l’accesso al credito e le assicurazioni contro le calamità, tema particolarmente sentito dai produttori di frutta e verdura, sempre più esposte al rischio grandine a causa degli effetti dei cambiamenti climatici. Un impegno importante riguarderà, infine, progetti innovativi in ambito di sostenibilità e tracciabilità, anche attraverso sperimentazioni basate sulla tecnologia “blockchain”.
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ATTUALITÀ
I requisiti e le modalità di accesso al programma regionale di aiuti
ESTIRPO KIWI, APERTO IL BANDO PER L’INDENNIZZO Dal 23 maggio è possibile presentare domanda per la riconversione degli impianti di actinidia danneggiati da cause fitosanitarie, inclusa la moria. Possono accedere al programma regionale di aiuti, varato dopo le molte sollecitazioni di Coldiretti, gli imprenditori agricoli singoli o associati, le cooperative agricole e le società di persone o di capitali esercitanti attività agricola, in possesso di questi requisiti: che siano stati conduttori, secondo le forme di conduzione e di disponibilità dei terreni previste dalla legge, di superfici coltivate ad actinidia oggetto di estirpo nel periodo compreso tra il 1° luglio 2018 e il momento di presentazione della domanda di contributo. Le operazioni di estirpo realizzate possono essere totali o parziali. In quest’ultimo caso, l’estirpazione dovrà riguardare una o più porzioni continue di superficie, ciascuna di almeno 500 mq. I beneficiari devono, inoltre, possedere la partita IVA per il settore agricolo, l’iscrizione all’Anagrafe agricola unica del Piemonte e il fascicolo aziendale. I titoli di conduzione e la disponibilità dei terreni di cui sopra devono risultare dal fascicolo aziendale al momento della presentazione della domanda di aiuto e dovranno avere una durata sufficiente al mantenimento
degli impegni assunti. I terreni su cui vengono estirpati totalmente o parzialmente i frutteti di actinidia non potranno essere oggetto di rimpiazzo o di reimpianto con Actinidia sp. fino al 30 giugno 2020, pena la revoca e restituzione del contributo. La dotazione finanziaria complessiva è pari a 1,8 milioni di euro. Se le richieste supereranno le risorse disponibili, si provvederà ad una riduzione proporzionale dei contributi spettanti. Il contributo concedibile ad ogni impresa è così determinato: • 4.000 euro/ettaro per i frutteti impiantati dal 2007 in poi e dichiarati nei piani colturali a decorrere dal 2008; • 2.000 euro/ettaro per i frutteti impiantati ante 2007 e dichiarati nei piani colturali dal 2007 o da annate precedenti. Possono essere ammesse all’agevolazione le domande che raggiungono un importo minimo di contributo pari a 500 euro. Tutti i frutteti che presentino i requisiti necessari saranno ammessi a contributo, pertanto non sarà stilata una graduatoria. L’intervento rientra nell’ambito del regime del de minimis applicabile al settore agricolo, perciò l’entità del contributo erogato non potrà superare, per beneficiario, 20.000 euro nell’arco degli esercizi finan-
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Coldiretti contro le nuove esclusioni agli aiuti per i pascoli piemontesi
PREDAZIONI, PER GLI ALLEVATORI DISPOSIZIONI PENALIZZANTI Come anticipato su Il Coltivatore Cuneese di maggio, la Regione Piemonte ha attivato un programma di intervento a sostegno dei costi per la difesa del bestiame e il risarcimento dai danni causati dalle predazioni da canidi sui pascoli piemontesi. Tale regime di aiuti intende rafforzare le misure di prevenzione e la possibilità di risarcimento dei danni, onde evitare un aumento degli attacchi e del numero di perdite a danno degli allevatori e favorire una maggiore accettazione sociale della presenza del lupo nelle zone rurali. I dettagli sulla presentazione delle domande sono nel riquadro a fianco. La Giunta regionale ha poi demandato alla Direzione Agricoltura della Regione la redazione delle disposizioni tecniche per attuare la Delibera. Proprio questo passaggio ha riservato agli allevatori una sgraditissima sorpresa. Infatti, le disposizioni attuative, assunte con Determina dirigenziale, estromettono dalla possibilità di aderire a questo regime di aiuti un ambito di soggetti ben più ampio di quello individuato dalla Giunta, che aveva escluso chi
aderisce all’Operazione 10.1.6 (difesa del bestiame dalla predazione da canidi sui pascoli collinari e montani) del PSR 2014-2020. Sono stati esclusi anche tutti gli allevatori che hanno presentato domanda di sostegno per l’allevamento delle razze in via di estinzione o per l’estensivizzazione dell’allevamento, rispettivamente aderenti all’Operazione 10.1.8 o 10.1.9 del PSR 2014-2020. Di fatto, è negata la possibilità di ricevere i risarcimenti
o di attuare interventi di protezione degli animali proprio agli allevatori che ne hanno più bisogno, a cominciare da quelli che allevano razze in via di estinzione. A fronte di una situazione sconcertante e immotivata sotto molteplici aspetti, Coldiretti ha inviato ai dirigenti responsabili della Direzione Agricoltura e del Settore Produzioni zootecniche, una richiesta di modifica delle disposizioni attuative al fine di rimuovere le nuove esclusioni introdotte.
DOMANDE DI INDENNIZZO E PREVENZIONE Il programma regionale di aiuti prevede due tipologie di sostegno: • Indennizzo per predazioni avvenute tra il 1° gennaio 2018 e il 30
maggio 2019, pari a 100 euro per capo predato (100 euro ogni 10 capi predati per le specie avicunicole) fino ad un massimo di 1.000 euro. L’avvenuta predazione dev’essere attestata da dichiarazione del veterinario ASL. • Aiuto per la prevenzione che prevede, oltre alla presenza continua dell’uomo a custodia del gregge, l’attuazione di uno dei seguenti impegni: montare recinzioni elettrificate per il ricovero notturno o provvedere alla stabulazione notturna degli animali; assicurare la presenza di cani da guardiania. Il contributo riconoscibile per ogni allevatore non può superare il tetto di 3.000 euro. Si può presentare domanda entro il 30 giugno 2019.
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ATTUALITÀ
Anche per il 2019 è previsto l’aiuto specifico per l’adesione al Piano IBR
PREMIO ACCOPPIATO VACCHE NUTRICI DI RAZZA PIEMONTESE Con la domanda della PAC 2017 gli allevatori di bovini di razza Piemontese che avevano aderito al Piano IBR dell’Anaborapi hanno potuto beneficiare, per la prima volta, della maggiorazione prevista al premio vacche nutrici. Nel 2017, infatti, anche le vacche nutrici di razza Piemontese iscritte a libro genealogico di allevamenti aderenti al piano IBR/Anaborapi - così come per le razze Chianina, Podolica, Maremmana, Marchigiana e Romagnola - hanno potuto beneficiare del premio aggiuntivo di 22,17 euro/capo. Siamo ora in attesa di conoscere gli importi unitari dei premi accoppiati riferiti al 2018. Anche per il 2019 è stata mantenuta questa tipologia di aiuto con alcune modifiche. Infatti, a seguito delle osservazioni della Commissione eu-
ropea - così come per il premio alle vacche da latte di montagna - per le vacche nutrici della razza Piemontese appartenenti ad allevamenti che aderiscono ai piani di gestione per il risanamento dall’IBR è stato creato un plafond distinto rispetto ai premi vacche nutrici, per evitare l’erogazione di premi aggiuntivi. Per poterne beneficiare nel 2019, gli allevatori dovranno proseguire l’impegno del Piano IBR che prevede, entro l’anno, il test su tutti i capi da riproduzione di razza Piemontese di età superiore ai 12 mesi (in caso di allevamenti multirazza, per i capi da riproduzione non di razza Piemontese il prelievo verrà effettuato solamente su quelli di età superiori a 24 mesi, come prevede il Piano regionale). L’adesione al Piano non va rinnovata ogni anno, in quanto l’allevatore,
al momento della sottoscrizione, si è impegnato ad aderire contestualmente al Piano Regionale IBR e a quello Anaborapi, della durata di 6 anni. Si ricorda che i costi a carico degli allevatori variano a seconda delle casistiche: • allevamenti già in possesso di qualifica per IBR (ufficialmente indenne, indenne, negativo, negativo vaccinato) e allevamenti positivi nei quali non sono più presenti capi infetti: nessun costo per il prelievo e costo di 1 euro per ogni capo per l’esame di laboratorio; • allevamenti positivi o allevamenti senza qualifica: pagamento del prelievo (7,50 euro per il primo capo + 2,50 euro per i successivi) e costo di 1 euro per ogni capo per l’esame di laboratorio.
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Coldiretti ha illustrato in Regione le criticità generate dai nuovi vincoli
ADEGUAMENTI CONTRO AVIARIA, LE IMPRESE VANNO SOSTENUTE Lo scorso 22 maggio, Coldiretti ha incontrato il Direttore Generale dell’Assessorato dell’Agricoltura della Regione Piemonte Valter Galante, per illustrare le necessità del settore avicolo piemontese, in particolare a seguito dell’Ordinanza del 13 dicembre 2018 in materia di influenza aviaria. Il Piemonte, con oltre 600 aziende e circa 12 milioni di capi, è tra le principali Regioni italiane per allevamenti avicoli dopo Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna. L’Ordinanza del 13 dicembre 2018 non solo ha prorogato per tutto il 2019 le prescrizioni previste dall’Ordinanza del 26 agosto 2005 in materia di biosicurezza e polizia veterinaria, ma ha anche introdotto nuove ed importanti disposizioni sui requisiti strutturali e sulle norme di conduzione negli allevamenti. I nuovi vincoli richiesti costringeranno le imprese a sostenere notevoli investimenti per adeguare le strutture, con costi non indifferenti, in particolare per i centri d’imballaggio annessi agli allevamenti di galline ovaiole.
I motivi che hanno portato a queste nuove misure sono stati i focolai di influenza aviaria, verificatisi tra il 2016 e il 2018. Emergenza che ha colpito in modo particolare Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna. In Piemonte, nonostante sia tra le Regioni ad alto rischio, è stato riscontrato un solo focolaio, nel novembre 2017, in un allevamento di 49.000 galline ovaiole della Provincia di Asti. In precedenza era stato confermato in provincia di Torino un altro focolaio ma in un
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allevamento rurale. In virtù di quest’emergenza le altre Regioni del Nord Italia hanno potuto beneficiare di specifiche risorse nazionali e comunitarie. Gli allevamenti piemontesi, pur non essendo stati colpiti da tale patologia se non marginalmente, dovranno comunque adeguarsi alle nuove misure, più stringenti rispetto al passato. Coldiretti ha chiesto alla Regione un sostegno alle imprese avicole che dovranno realizzare gli adeguamenti strutturali, anche attraverso l’attivazione di specifiche misure. Il Direttore Generale Galante si è preso l’impegno di approfondire la materia e ricercare le possibili formule di sostegno, fornendoci quanto prima un aggiornamento. Coldiretti, inoltre, proseguirà nei prossimi mesi a sostenere l’introduzione di specifiche misure sul benessere animale nelle prime bozze del PSR 2021-2027. Non solo per l’allevamento avicolo ma per l’intero comparto zootecnico, tenuto conto della sempre più importante rilevanza del benessere animale all’interno di tutte le filiere.
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ATTUALITÀ
Coldiretti ottiene più tempo le domande di ristrutturazione dei vigneti
SCADENZE E ULTIME NOVITÀ PER I VITIVINICOLTORI è concesso alcun finanziamento […] per azioni di informazione e di promozione riguardanti marchi commerciali […] mirate a un’impresa”. Coldiretti realizza, come di consueto, il progetto necessario a partecipare al bando.
Riepiloghiamo di seguito le principali novità che interessano i produttori vitivinicoli, a cominciare dalla proroga della scadenza per presentare domanda di contributo per la ristrutturazione dei vigneti.
Ristrutturazione dei vigneti
Troppo pochi i giorni utili per presentare le domande sulla Misura “Ristrutturazione e riconversione dei vigneti”. È quanto ha sostenuto Coldiretti sia in Regione che a livello nazionale per ottenere la proroga al 1° luglio della scadenza, originariamente stabilita al 31 maggio. Molti viticoltori non avrebbero potuto beneficiare degli aiuti per il restyling degli impianti. Il Piemonte sta perdendo costantemente superfici vitate; è, quindi, è fondamentale che i fondi destinati al settore non vengano perduti, ma utilizzati per compensare almeno in parte gli alti costi di realizzazione dei nuovi vigneti o per realizzare la manutenzione straordinaria degli esistenti. La nuova scadenza al 1° luglio 2019 consentirà di programmare meglio i lavori e di predisporre le domande necessarie. Gli interessati a richiedere gli aiuti trovano consulenza ed assistenza presso gli Uffici Coldiretti.
Certificati di origine per l’estero
Promozione nei Paesi europei
La Regione Piemonte ha pubblicato il bando del PSR, riservato ai produttori agricoli, per le attività di informazione e promozione dei prodotti agricoli e alimentari a marchio di qualità (DOC, DOCG, DOP, IGP, bio) da realizzarsi sul territorio dell’Unione europea entro il 30 giugno 2020. Il contributo riconosciuto è pari al 70% delle spese. Rispetto ai bandi delle passate annualità, vi sono restrizioni sul massimale previsto per indennità di soggiorno, vitto e trasporti e con limiti a persona. È obbligatorio promuovere i prodotti a marchio di qualità e realizzare eventi sempre in forma “collettiva” e non con il proprio marchio commerciale. Nel bando si legge, infatti, che “non
Il Ministero dello Sviluppo economico ha stabilito che dal 1° giugno sarà obbligatoria la richiesta telematica dei certificati di origine e dei visti per l’estero. In futuro - con tempi ancora da definirsi - questo documento, come già altri, verrà totalmente dematerializzato; tuttavia ancora oggi viene rilasciato con modulistica specifica cartacea e timbro e firma apposti in originale. Per le informazioni operative e per procedere con la richiesta telematica del certificato d’origine è sufficiente collegarsi al sito web webtelemaco.infocamere.it/newt/ public.htm. In caso di necessità, specie per i primi tempi della nuova procedura, è possibile rivolgersi agli Uffici Zona Coldiretti. Consigliamo, inoltre, in attesa che il nuovo sistema sia rodato in tutti i suoi aspetti, di presentare le richieste dei certificati d’origine con un adeguato anticipo rispetto alla partenza prevista della merce.
A BRUXELLES PREMIATI I VINI DI TEO COSTA L’azienda agricola Teo Costa dei fratelli Marco e Roberto Costa (in foto) ha raccolto due nuovi premi alla 26esima edizione del Concours Mondial de Bruxelles, prestigioso concorso enologico internazionale. Nell’edizione 2019 i vini iscritti al concorso sono stati 9.100, provenienti da 43 Paesi. Folta la parteci-
pazione dei vini italiani, 1.451. Due vini rossi di Teo Costa, interpreti dei principali vitigni presenti del panorama piemontese, il Barbera e il Nebbiolo, hanno ottenuto il riconoscimento della Medaglia d’argento: il Castellinaldo Barbera d’Alba DOC 2017 e il Nebbiolo d’Alba DOC Ligabue, anch’esso del 2017.
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Per accedere all’assegnazione di carburante agricolo agevolato
VERIFICHE UMA, SCADENZA A FINE GIUGNO Il 30 giugno scade il termine per la presentazione delle verifiche annuali del carburante agricolo 2018/2019 (UMA), secondo quanto previsto dal Decreto ministeriale 454/2001.
Adempimenti
Come ormai da anni, è indispensabile aver costituito e validato il fascicolo aziendale contenente tutte le informazioni riguardanti la consistenza aziendale della ditta. Gli adempimenti da rispettare per lo svolgimento della verifica UMA restano i medesimi: devono essere presentate per la verifica tutte le ditte munite di buono/assegnazione 2018 anche se non prelevato e tutte quelle ditte che, anche se sprovviste di buono/assegnazione 2018, presentano una rimanenza. In caso di omessa o tardiva presentazione della verifica annuale, l’Agenzia delle Dogane, su segnalazione dell’Ufficio regionale UMA, procederà all’invio di “processi verbali di constatazione” che daranno origine a sanzioni pecuniarie.
Irregolarità e sanzioni
È importante ricordare la corretta gestione del carburante detenuto ed utilizzato. La materia, essendo legata ad accise agevolate, è sottoposta, in caso di irregolarità, alle sanzioni previste dal T.U.A. delle accise, in alcuni casi anche penali.
Sintetizziamo di seguito alcuni degli aspetti più importanti. • False attestazioni rese nell’ambito delle dichiarazioni sostitutive di atto notorio prodotte ai fini dell’attribuzione del beneficio: chi incorre in tale violazione è oggetto di denuncia penale. • Mancata presentazione della dichiarazione contenente i dati relativi ai quantitativi dei prodotti utilizzati e non al 31 dicembre dell’anno precedente, nonché le lavorazioni svolte dalle imprese agromeccaniche di cui devono essere indicate le generalità dei titolari, la ragione sociale e la sede legale: la corretta dichiarazione dev’essere presentata entro il 30 giugno dell’anno successivo a cui si riferisce l’impiego e contenere dati dei consumi e delle giacenze congrui rispetto all’attività svolta nel periodo. L’omissione della presentazione comporta una sanzione amministrativa. • Rifornimento e detenzione di gasolio denaturato in quantità superiore al limite assegnato con libretto di controllo dell’Ufficio regionale: per regolarizzare l’errore la ditta dovrà formalmente comunicarlo sia all’Ufficio regionale sia all’Ufficio delle Dogane competente per il territorio e chiedere la detrazione dalla successiva assegnazione della quantità assegnata in eccedenza e
che, ovviamente, non è stata utilizzata.
Ulteriori indicazioni
In caso di decesso del titolare dell’azienda o di cessazione dell’attività, le rimanenze di prodotti denaturati possono essere cedute ad altro soggetto in possesso dei requisiti per l’utilizzo negli impieghi agevolati ovvero in deposito abilitato alla loro commercializzazione. In caso di trasferimento di prodotto inferiore a 1.000 Kg (circa 835 litri), per il quale non corre l’obbligo del Documento di Accompagnamento Semplificato (DAS), è comunque necessario l’emissione di un D.D.T. tra l’azienda agricola mittente e quella destinataria. Nel caso in cui non si riuscisse a cedere tale rimanenza, il prodotto dovrà essere trasportato presso un centro autorizzato per lo smaltimento come rifiuto. Il prodotto detenuto dev’essere custodito in un serbatoio di adeguata capacità e secondo criteri di sicurezza dettati dalle normative antincendio, ambientali e sugli impianti elettrici in vigore: è assolutamente fatto divieto di utilizzare serbatoi ad uso comune tra più beneficiari. È altresì assolutamente vietata la duplicazione di assegnazioni di prodotti energetici agevolati prelevati e consumati sia dall’agricoltore proprietario del fondo sia dall’impresa agromeccanica per lavorazioni sul medesimo terreno.
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ATTUALITÀ
A Neive e Mondovì due incontri di informazione e sensibilizzazione
TERRAMICA PROMUOVE IL BIO TRA CITTADINI E STUDENTI Prosegue l’impegno dell’Associazione dei Produttori Biologici Terramica nel divulgare e promuovere l’agricoltura bio. Due i momenti di informazione, confronto e sensibilizzazione che ha recentemente organizzato, il 14 maggio a Neive e il 18 maggio a Mondovì. Durante la serata a Neive, introdotta e moderata dal Presidente di Terramica Mauro Musso, i produttori biologici Giuseppe Piovano e Sergio Bellora, Vicepresidenti di Terramica, ed Enrico Nada, Consigliere di Terramica, hanno raccontato la loro esperienza imprenditoriale tra fatiche e soddisfazioni. Gli aspetti tecnici sono stati esaminati da qualificati relatori: il prof. Enrico Surra, docente presso L’Istituto agrario Umberto I - sezione di Verzuolo ed ispettore per il controllo dei prodotti biologici, ha spiegato i fondamenti dell’agricoltura biologica, mentre la dott. ssa Michela Del Torchio, biologa nutrizionista, ha parlato di sana alimentazione ed illustrato i requisiti igienico-sanitari e salutistici dei prodotti biologici. Per i cittadini è stata un’occasione per approfondire o scoprire le implicazioni di ordine ambientale, etico e salutistico del metodo di produzione biologico, mentre i produttori hanno avuto modo di confrontarsi su problematiche di
Un momento dell’incontro Terramica a Neive il 14 maggio
natura tecnica e legislativa. Un’analoga iniziativa ha visto coinvolti gli studenti dell’ultimo anno dell’Istituto agrario ed alberghiero Giolitti Bellisario G. Paire di Mondovì: un’occasione per avvicinare i futuri cuochi al mondo del biologico, promozionando l’uso in cucina di prodotti bio certificati e diffondendo la cultura del cibo sano. Oltre ai relatori già presenti a Neive è intervenuto Renato Suria, Consigliere Terramica e titolare di un’azienda biologica e biodinamica a Sale San Giovanni. Entrambi gli incontri, che si sono conclusi con una degustazione di prodotti bio, sono state realizzati e finanziati nell’ambito delle azioni di promozione dei prodotti biologici e a marchio del PSR 2014 -2020.
La mattinata Terramica con gli studenti monregalesi il 18 maggio
ROTAZIONI COLTURALI: INTERVIENE COLDIRETTI Coldiretti ha chiesto alla Regione di risolvere i problemi sorti negli ultimi mesi in materia di rotazione nelle coltivazioni biologiche. Nel settembre 2018 è entrato in vigore il Decreto ministeriale che ha apportato rilevanti modifiche alla normativa biologica. A creare particolari difficoltà sono le regole relative alle rotazioni colturali per le quali, nella nuova impostazione, possono considerarsi solo le colture
principali e non quelle secondarie/ intercalari, a differenza di quanto precedentemente previsto. Il cambiamento ha reso necessario prevedere un periodo di transizione per consentire alle aziende biologiche di rivedere i propri piani di rotazione. Da qui la richiesta Coldiretti in Regione di un confronto sul tema per individuare una soluzione in grado di evitare penalizzazioni per le aziende agricole bio.
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Cresce l’attenzione per sostenibilità, gestione dei reflui ed energia pulita
AGRICOLTURA AL CENTRO DELL’ECONOMIA CUNEESE Lunedì 27 maggio, presso la Camera di Commercio di Cuneo, si è svolta la Giornata dell’economia durante la quale sono stati presentati i dati più significativi della situazione economica della nostra provincia nel 2018. Dall’elaborazione della Camera di Commercio risulta che, al 31 dicembre 2018, quasi 1 impresa cuneese su 3 (il 29,1%) è agricola, a riprova della forza che il nostro settore mantiene nella Granda, davanti a commercio, costruzioni, industria e turismo. Anche il confronto con il Piemonte evidenzia la forte vocazione agricola della Granda, con un contributo del settore primario tre volte superiore a quello regionale (4,7% rispetto a 1,6%).
A margine del convegno, si è svolta la tavola rotonda “Energia, ciclo produttivo e distributivo, gestione rifiuti: è possibile oggi essere impresa sostenibile?” in cui è interve-
Energia pulita dai reflui nell’azienda Al.Bus a Tarantasca
nuto, in rappresentanza del settore agricolo, Valerio Busso. La sua azienda agricola a Tarantasca, Al.Bus, che conta 350 capi di razza Frisona (di cui 170 in lattazione) e 300 di razza Piemontese, dal 2012 dispone di un impianto a biogas con potenza di 180 Kwatt, alimentato principalmente con reflui zootecnici. Tutta l’energia elettrica ricavata viene immessa sul mercato e quella termica è sufficiente a scaldare le abitazioni della famiglia, a procurare acqua calda alle stalle e a riscaldare a pavimento la sala mungitura. Grazie al biogas e al fotovoltaico, l’azienda è totalmente autonoma dal punto di vista dei consumi energetici.
ADDIO A DON ERNESTINO DOMPÈ giovanile monregalese “La Fattoria” favorendo la crescita di giovani che, grazie al suo supporto, hanno saputo creare e gestire un’importante cooperativa tuttora attiva. Fortissimo il legame con Clavesana: don Ernestino aiutò gli abitanti delle borgate alluvionate nel 1994 e si dedicò con passione a conservare il patrimonio artistico locale. Per il suo operato, il Comune di Clavesana l’aveva recentemente insignito della cittadinanza onoraria.
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Ci ha lasciati l’8 maggio scorso don Ernestino Dompè. Nato 73 anni fa da famiglia contadina a Piozzo, fu ordinato sacerdote nel 1970. Parroco a San Biagio di Mondovì per 10 anni, a Rocca de’ Baldi per 3 anni, infine a Clavesana e a Roccacigliè dal 1993 al 2011, subentrò negli anni ‘80 a Mons. Ravina come Consigliere ecclesiastico di Coldiretti, Diocesi di Mondovì. Partecipe delle attività sindacali, seguì il gruppo del movimento
SICUREZZA IN AGRICOLTURA. AMORE PER LA VITA.
UOMINI E MACCHINE, OBIETTIVO SICUREZZA
Trattrici, macchine e attrezzature agricole sono strumenti che gli agricoltori, i contoterzisti e i manutentori del verde e del territorio utilizzano ogni giorno, per ogni tipo di lavorazione. Debbono quindi essere sicure, e usate con prudenza e competenza.
MACCHINE VECCHIE, IL PERICOLO “IN CASA”
Nelle aziende agricole italiane si utilizzano trattrici e macchinari che spesso hanno 30 o 40 anni d’età e questo comporta minore produttività, consumi elevati, inquinamento ambientale e soprattutto rischi per l’incolumità degli operatori. Secondo i dati ufficiali il comparto agro-forestale registra ogni anno circa 200 incidenti mortali.
MEZZI AGRICOLI FUORI CONTROLLO
Senza una revisione periodica presso officine specializzate, che verifichi anche l’efficienza delle parti meccaniche, il rischio di incidenti aumenta notevolmente. Molti infortuni, peraltro, possono essere causati dall’impiego di macchine prodotte in Paesi esteri, prive dei requisiti di sicurezza previsti dalle leggi europee.
MACCHINE NUOVE, UNA SCELTA POSSIBILE
L’acquisto di mezzi meccanici di nuova generazione costituisce la soluzione migliore per ottenere efficienza e sicurezza nelle operazioni. Per facilitarne l’acquisto, l’Unione Europea, il Governo e le Regioni hanno elaborato forme di incentivazione, dai PSR ai contributi INAIL fino alla Legge Sabatini e alle disposizioni delle singole amministrazioni locali.
FEDERUNACOMA, UNO SPORTELLO DEDICATO
Rivolgendosi alla Federazione italiana dei costruttori di macchine agricole, ogni operatore può avere informazioni e dettagli in merito alla revisione delle macchine vecchie, alle agevolazioni per l’acquisto di macchine nuove, alla sorveglianza sui mezzi meccanici illegali e al conseguimento del patentino obbligatorio che abilita gli operatori agricoli all’uso dei mezzi meccanici.
PER INFORMAZIONI
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FISCALE
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Come si determina il valore delle imposte locali e chi deve pagarle
IMU E TASI, ACCONTO ENTRO IL 17 GIUGNO Il posticipo al 1° luglio 2019, essendo il 30 giugno giorno festivo, del pagamento delle imposte derivanti dalla dichiarazione dei redditi non opera per il versamento dell’acconto dell’IMU e della TASI. Di conseguenza, il termine ultimo per il pagamento dell’acconto per le imposte locali - imposta municipale unica (IMU) e tassa servizi indivisibili (TASI) - è fissato a lunedì 17 giugno 2019, essendo il giorno 16 festivo. Se il pagamento avviene oltre la predetta scadenza, l’importo dovuto dovrà essere maggiorato della relativa sanzione con interessi. Grazie all’istituto del ravvedimento operoso, la sanzione beneficia di importanti riduzioni a seconda del momento del pagamento delle imposte dovute. Il versamento per i soggetti privati avviene per il tramite del modello F24, mentre per chi è possessore di partita IVA avviene esclusivamente in modalità telematica. L’IMU e la TASI sono versate al Comune nel quale sono ubicati gli immobili. Soltanto per i fabbricati con categoria catastale D (fabbricati destinati all’attività agricola, fotovoltaici, impianti industriali, sportivi, alberghi, ecc.) l’aliquota base, prevista dalla norma, viene versata allo Stato e al Comune spetta solo l’eventuale integrazione dell’aliquota deliberata dal Comune stesso. Per la determinazione di tali imposte locali occorre applicare sul valore imponibile la specifica aliquota deliberata dal Comune, tener conto del periodo di possesso e della relativa quota di proprietà/ utilizzo; il valore così ottenuto andrà versato al 50% con l’acconto e, al saldo, andrà versata la differenza. Infatti, con l’acconto la legge prevede l’utilizzo delle aliquote deliberate in precedenza dal Comune, mentre sul saldo va rieseguito il calcolo applicando le eventuali nuove aliquote deliberate nel pe-
riodo dal Comune stesso. Il valore imponibile è così determinato: • per i fabbricati l’elemento principale è la rendita catastale alla quale si applica l’aliquota di rivalutazione e specifici coefficienti legati alla categoria catastale; • per le aree edificabili occorre individuare il valore venale del terreno o i valori medi determinati dal Comune che possono variare ogni anno; • per i terreni agricoli la base è il reddito dominicale al quale si applica l’aliquota di rivalutazione e il coefficiente moltiplicatore, attualmente pari a 135. La rendita catastale e il reddito dominicale da prendere a riferimento sono quelli risultanti al catasto al 1° gennaio dell’anno di riferimento, se presente, ovvero quella determinata in fase di accatastamento. Sono chiamati all’adempimento i possessori di immobili in qualità di usufruttuario, di proprietario non gravato dall’usufrutto, il titolare del diritto d’uso, di enfiteusi, di superficie, del diritto di abitazione (coniuge superstite), l’ex coniuge assegnatario della casa coniugale in seguito a provvedimento disposto dal Tribunale, chi utilizza (concessionario) aree demaniali, ovvero chi li utilizza tramite contratti di leasing. Per la TASI si aggiungono, ai soggetti sopra elencati, anche gli inquilini in possesso di un contratto di locazione o di affitto di azienda e i comodatari. Il Comune prevede la percentuale di ripartizione
dell’imposta in capo a questi ultimi soggetti, tenendo conto che la normativa fissa il limite minimo del 10% ad un limite massimo del 30% dell’imposta dovuta. La normativa prevede l’esenzione dall’IMU e/o dalla TASI per alcuni immobili e per alcune tipologie di soggetti. Nel riquadro sottostante indichiamo i casi principali. È prevista la riduzione del 50% delle imposte locali per i fabbricati inagibili, inabitabili e di fatto non utilizzati e gli immobili di interesse storico e/o artistico e per i comodati a parenti di primo grado (a specifiche condizioni) purché ne sia stata fatta preventiva richiesta al Comune. Gli uffici Coldiretti e Impresa Verde Cuneo sono a disposizione per l’assistenza in merito.
Esenzioni IMU Sono esenti dall’IMU le abitazioni principali e relative pertinenze (salvo quelle di categoria A1 - A8 A9), i fabbricati rurali strumentali utilizzati nell’esercizio dell’attività agricola (pagano la TASI), gli immobili di categoria catastale E, in possesso agli Enti non commerciali, e gli immobili in cui viene esercitato il culto, quelli costruiti, ristrutturati e/o invenduti, se non locati, dall’impresa costruttrice, i terreni ubicati in Comuni montani e i terreni e le aree edificabili posseduti e condotti da coltivatori diretti e dagli IAP anche su ubicati in Comuni non montani.
Esenzioni TASI Sono esenti dalla TASI le abitazioni principali e relative pertinenze (salvo quelle di categoria A1 - A8 - A9), gli immobili di categoria catastale E, in possesso agli Enti non commerciali, e gli immobili in cui viene esercitato il culto, tutti i terreni.
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FISCALE
Scatta l’obbligo di trasmissione telematica, con qualche eccezione
INVIO DEI CORRISPETTIVI, SI PARTE IL 1° LUGLIO La Legge di Bilancio 2018 aveva previsto che i soggetti che effettuano operazioni di cui all’art. 22 del DPR 633/1972, ossia commercio al minuto e attività assimilate, debbano memorizzare e trasmettere telematicamente i dati relativi ai corrispettivi giornalieri all’Agenzia delle Entrate. L’obbligo in parola è stato anticipato al 1° luglio 2019 per i soggetti che hanno realizzato nell’anno precedente un volume d’affari superiore a 400.000 euro. Tale modalità è già in vigore peraltro per i soggetti che effettuano cessioni di beni o prestazioni di servizi tramite distributori automatici e poteva essere adottata anche su base volontaria dagli altri soggetti. La memorizzazione e trasmissione sostituisce l’obbligo di registrazione dei corrispettivi, nonché la certificazione fiscale degli stessi tramite ricevuta fiscale o scontrino fiscale, fermo restando l’obbligo di emissione di fattura su richiesta del cliente, nel qual caso la stessa dovrà essere effettuata in modalità elettronica. Oltre a quanto già previsto in merito alle informazioni da trasmettere e alle regole tecniche, sono stati definiti gli strumenti tecnologici per effettuare la memorizzazione e trasmissione dei dati, inclusa una procedura web che sarà messa
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a disposizione dell’Agenzia delle Entrate nell’area riservata dei contribuenti. Sul nuovo obbligo l’Agenzia delle Entrate ha già fornito i primi chiarimenti necessari, tra cui quello relativo al limite di 400.000 euro di volume d’affari che comporta l’anticipazione dell’obbligo al 1° luglio 2019.
Il calcolo del limite dev’essere effettuato tenendo conto del volume d’affari di tutte le attività eventualmente esercitate, incluse quelle in cui non si effettuano operazioni di commercio al minuto o assimilate.
Il calcolo va, inoltre, effettuato nel periodo precedente (anno 2018) per cui sono escluse automaticamente tutte le attività iniziate nel 2019.
Soggetti esonerati Il 10 maggio scorso il Ministero ha emanato un ulteriore Decreto che stabilisce i soggetti esonerati. Sostanzialmente si mantengono le esclusioni già previste in tema di esenzione dall’obbligo di certificazione dei corrispettivi di cui al DPR 696/1996. Sono escluse le attività marginali, intendendosi quelle in cui le operazioni di commercio al minuto sono inferiori all’1% del volume d’affari dell’anno precedente.
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Oltre a ciò, sono esonerate le cessioni di prodotti agricoli da parte dei produttori che applicano il regime speciale IVA ex art. 34 del DPR 633/1972 con applicazione delle percentuali di compensazione in riferimento alle cessioni di prodotti propri e ricompresi nella prima parte tabella A allegata al Decreto IVA. Viene, tuttavia, precisato che tali esoneri hanno natura provvisoria e verranno successivamente individuati i momenti in cui gli stessi verranno meno.
Credito di imposta Per gli anni 2019 e 2020, la Legge di Bilancio ha peraltro previsto un credito di imposta pari al 50% del costo sostenuto per l’acquisto o l’adattamento degli strumenti me-
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Accreditamento dei dispositivi
diante i quali deve essere effettuata la memorizzazione e trasmissione, fino a un massimo di 250 euro in caso di acquisto o di 50 euro in caso di adattamento. Il credito potrà essere utilizzato, esclusivamente in compensazione, a decorrere dalla prima liquidazione periodica IVA successiva al mese in cui è stata registrata la fattura relativa alla spesa sostenuta ed è stato effettuato il pagamento con strumenti tracciabili. Per la fruizione del credito, si ricorda che andrà presentato il modello F24 esclusivamente con modalità telematiche.
Infine, per poter generare e trasmettere i dati dei corrispettivi, è necessario effettuare una procedura di accreditamento dei dispositivi come i registratori di cassa, sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Tale procedura può essere effettuata direttamente dal contribuente, se in possesso di credenziali proprie, o da un intermediario da questi delegato. Al termine della procedura viene effettuato il censimento e attivazione del registratore, in genere da parte del fornitore, cui dovrà seguire la conferma e la generazione, sempre dal sito dell’Agenzia delle Entrate, del QR code da applicare al dispositivo.
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SPECIALE A. L’importanza di regolarizzare la manodopera B. La corretta gestione dei rapporti di lavoro C. Tracciabilità dei pagamenti e attenta predisposizione del cedolino D. Pensione Quota 100, incumulabilità con i redditi da lavoro F. Violazioni in materia di sicurezza sul lavoro G. Tabelle salariali vigenti
Sempre piĂš aziende agricole necessitano di manodopera. Proponiamo nelle pagine seguenti un cenno della normativa vigente, tra adempimenti per regolarizzare tempestivamente i rapporti di lavoro, obblighi in materia di sicurezza sul lavoro e sanzioni previste in caso di infrazioni.
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SALARIATI 2019
A L’importanza di regolarizzare la manodopera Negli ultimi anni, abbiamo assistito ad un progressivo aumento delle aziende agricole che assumono manodopera dipendente. Ciò è conseguenza di fenomeni noti che qui non si intende analizzare (riduzione del numero di addetti familiari, ampliamento delle dimensioni medie aziendali, ecc.). Questa tendenza è tanto più importante se si analizzano i costi/
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benefici che deve valutare l’azienda nel momento in cui inizia ad assumere. É evidente che diventare datore di lavoro per un’azienda agricola familiare significa intraprendere dei percorsi su tanti aspetti con un impegno anche altresì amministrativo e burocratico complesso e articolato. La burocrazia non può però dissua-
dere dall’intraprendere il percorso virtuoso della regolarizzazione della manodopera. Nelle pagine seguenti, si vuole porre l’attenzione delle aziende associate ad alcune novità in ambito giuslavoristico e sicurezza sul lavoro, rimandando maggiori approfondimento alla consulenza e assistenza presso gli Uffici di zona Coldiretti.
La corretta gestione dei rapporti di lavoro
Non è mai superfluo ricordare le modalità e le regole che ogni azienda deve seguire per la tempestiva regolarizzazione della manodopera, al fine di evitare pesanti ripercussioni in termini sanzionatori. COMUNICAZIONE PREVENTIVA E ALTRI ADEMPIMENTI L’azienda deve regolarizzare il
lavoratore con una comunicazione telematica al Centro per l’Impiego entro le ore 24 del giorno antecedente, salvo cause di forza maggiore o d’urgenza. Il lavoratore può essere assunto a tempo determinato o indeterminato; è noto come nel settore agricolo la prevalenza dei rapporti di lavoro sia a tempo determinato, cioè stagionale, della durata necessaria allo svolgimento dei lavori
(qualche settimana o qualche mese, in relazione ai bisogni aziendali). Come previsto dalla legge, il lavoratore che presti la propria attività in azienda senza aver preventivamente sottoscritto un contratto di lavoro con espressa indicazione del termine, viene considerato un lavoratore a tempo indeterminato. Dalla regolarizzazione del rapporto di lavoro scaturisce la necessità di
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adempiere ai successivi obblighi quali l’emissione di un cedolino paga, la corresponsione della retribuzione nel rispetto delle tabelle salariali previste dalla contrattazione collettiva (tenendo conto che gli stagionali vengono pagati per le giornate effettivamente lavorate), la comunicazione delle retribuzioni all’INPS per il pagamento dei contributi previdenziali e l’assicurazione infortuni INAIL. Al riguardo, si consideri che in base al luogo di svolgimento della prestazione lavorativa, si può beneficiare dell’abbattimento dei contributi al 25% se in zona montana e al 32% se in zona svantaggiata. MAXISANZIONE IN CASO DI LAVORO SOMMERSO La non tempestiva regolarizzazione determina l’applicazione della cosidetta maxisanzione, cioè sanzione per lavoro nero che, come previsto dalla Legge di stabilità 2019 è stata aumentata del 20%. Di conseguenza: • Lavoro nero, ossia mancata comunicazione preventiva di assunzione:
~~ da 1.800 a 10.800 euro (in
precedenza era da 1.500 a 9.000) per ciascun lavoratore irregolare, in caso di impiego sino a 30 giorni di effettivo lavoro; ~~ da 3.600 a 21.600 euro (anziché da 3.000 a 18.000) per ciascun lavoratore irregolare, in caso di impiego da 31 sino a 60 giorni di effettivo lavoro; ~~ da 7.200 a 43.200 euro (non più da 6.000 a 36.000) per
ciascun lavoratore irregolare, in caso di impiego oltre 60 giorni di effettivo lavoro. RADDOPPIO SANZIONI Tutte le maggiorazioni delle sanzioni sono raddoppiate ove, nei 3 anni precedenti, il datore di lavoro sia stato destinatario di sanzioni amministrative o penali per i medesimi illeciti. Ad esempio, in caso di due maxisanzioni per lavoro nero nel
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SALARIATI 2019
triennio (con provvedimento amministrativo definitivo), la seconda sarà determinata nella seguente misura: • da 2.100 a 12.600 euro (e non da 1.800 a 10.800) per ciascun lavoratore irregolare, in caso di impiego sino a 30 giorni di effettivo lavoro; • da 4.200 a 25.200 euro (e non da 3.600 a 21.600) per ciascun lavoratore irregolare, in caso di impiego da 31 e sino a 60 giorni di effettivo lavoro; • da 8.400 a 50.400 euro (e non da 7.200 a 43.200) per ciascun lavoratore irregolare, in caso di impiego oltre 60 giorni di effettivo lavoro. LAVORATORI PRIVI DI PERMESSO DI SOGGIORNO Il datore di lavoro che occupa alle proprie dipendenze lavoratori stranieri clandestini (privi del permesso di soggiorno), ovvero il cui permesso sia scaduto e del quale non sia stato chiesto, nei termini di legge, il rinnovo, revocato o annullato, è punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni e con la multa di 5.000 euro per ogni lavoratore impiegato Come previsto dal D. M. 22 dicembre 2018, con la sentenza di condanna del datore di lavoro per avere fatto lavorare extracomunitari privi del permesso di soggiorno, il giudice applica la sanzione
amministrativa accessoria del pagamento del costo medio di rimpatrio del lavoratore straniero assunto illegalmente. Le spese di rimpatrio sono stabilite per l’anno 2018 nella misura di 1398 euro. ALTRE SANZIONI IN MATERIA DI LAVORO Può essere utile evidenziare altre sanzioni in materia di lavoro aumentate a seguito della Legge dI Stabilità 2019: • Appalto o distacco illecito: da 6.000 a 60.000 euro (in precedenza era da 5.000 a 50.000). Secondo il Ministero del Lavoro la misura minima va intesa quale sanzione fissa, con la conseguenza che, in concreto, la sanzione è pari a 2.000 (anziché 1666,67) euro. • Distacco intracomunitario illecito • Violazione dell’orario medio di lavoro e riposo settimanale: ~~ da 240 a 1800 euro (non più da 200 a 1.500); ~~ da 960 a 3.600 euro (anziché da 800 a 3.000) se la violazione si riferisce a più di 5 lavoratori ovvero si è verificata in almeno 3 periodi di riferimento; ~~ da 2.400 a 12.000 euro (anziché da 2.000 a 10.000) se la violazione si riferisce a
più di 10 lavoratori ovvero si è verificata in almeno 5 periodi di riferimento. • Violazione sulla disciplina delle ferie: da 120 a 720 euro (in precedenza era da 100 a 600). • Violazione in materia di riposo giornaliero: ~~ da 120 a 360 euro (non più da 100 a 300); ~~ da 720 a 2.400 euro (non più da 600 a 2.000) se la violazione si riferisce a più di 5 lavoratori ovvero si è verificata in almeno 3 periodi di 24 ore; ~~ da 2.160 a 3.600 euro (non più da 1.800 a 3.000) se la violazione si riferisce a più di 10 lavoratori ovvero si è verificata in almeno 5 periodi di 24 ore.
NUOVE UNITÀ ISPETTIVE Al fine di rafforzare l’attività di contrasto al lavoro sommerso e irregolare e la tutela di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, la Legge di Stabilità 2019 ha previsto che l’INL (Ispettorato Nazionale del Lavoro) possa assumere circa 300 unità per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021, affidate all’attività ispettiva.
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SALARIATI 2019 Tracciabilità dei pagamenti e attenta predisposizione del cedolino
Come noto, la legge prevede che le retribuzioni dei lavoratori dipendenti possano essere corrisposte solo in modalità tracciata. Più precisamente, la norma prevede che, a far data dal 1° luglio 2018, i datori di lavoro o committenti corrispondano ai lavoratori la retribuzione, nonché ogni anticipo di essa, attraverso una banca o un ufficio postale con uno dei seguenti
mezzi: bonifico sul conto identificato dal codice IBAN indicato dal lavoratore; • strumenti di pagamento elettronico; • pagamento in contanti presso lo sportello bancario o postale dove il datore di lavoro abbia aperto un conto corrente di tesoreria con mandato di paga•
mento; emissione di un assegno consegnato direttamente al lavoratore o, in caso di suo comprovato impedimento, a un suo delegato. L’impedimento s’intende comprovato quando il delegato a ricevere il pagamento è il coniuge, il convivente o un familiare, in linea retta o collaterale, del lavoratore, purché di età non inferiore a 16 anni. I datori di lavoro o committenti non possono corrispondere la retribuzione per mezzo di denaro contante direttamente al lavoratore, qualunque sia la tipologia del rapporto di lavoro instaurato. La firma apposta dal lavoratore sulla busta paga non costituisce prova dell’avvenuto pagamento della retribuzione. In una nota del 22 maggio 2018, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro ha sottolineato che “si ritiene sia necessario verificare non soltanto che il datore di lavoro abbia dispo•
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sto il pagamento utilizzando gli strumenti previsti ex lege ma che lo stesso sia andato a buon fine”.
in presenza di pagamenti mensili, del numero dei mesi per i quali si è protratto l’illecito.
SANZIONI AMMINISTRATIVE In caso di pagamenti non tracciati trova applicazione la sanzione amministrativa da 1.000 a 5.000 euro. Con una nota del 4 luglio 2018, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro ha fornito indicazioni in merito alle sanzioni per la violazione dell’obbligo del pagamento in modalità tracciata delle retribuzioni. In particolare, nella nota si evidenzia che il regime sanzionatorio è da intendersi riferito alla totalità dei lavoratori in forza presso il singolo datore di lavoro. Conseguentemente la determinazione della sanzione non deve tener conto del numero dei lavoratori coinvolti quanto piuttosto,
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ESEMPIO Qualora la violazione si sia protratta per 3 mensilità in relazione a 2 lavoratori, la sanzione, calcolata ai sensi dell’art. 16 della Legge 689/1981, sarà pari a: 1666,66 euro x 3 mesi = 5.000 euro.
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inseriscano esigenze personali del lavoratore - come l’anticipazione per spese straordinarie, il rimborso di spese, ecc. - da gestire all’interno della busta paga dopo un’attenta e puntuale ricostruzione giuridica della fattispecie. Occorre che queste valutazioni siano preventive in modo da porre in essere i comportamenti giuridicamente corretti. Gli Uffici di Zona Coldiretti sono a disposizione per ogni ulteriore chiarimento e consulenza.
CONSULENZA PREVENTIVA Alla luce di queste disposizioni, diventa fondamentale per i datori di lavoro porre la massima attenzione nella gestione dei rapporti con i lavoratori. Può, infatti, accadere che all’interno del normale rapporto di lavoro si
Pensione Quota 100, incumulabilità con i redditi da lavoro
La Legge 26/2019, di conversione del Decreto-Legge 4/2019 relativo al reddito di cittadinanza e alle pensioni “Quota 100”, ha confermato all’articolo 14, comma 3, l’incumulabilità tra pensione Quota 100 e reddito da lavoro dipendente o autonomo. Le pensioni Quota 100 sono quelle riconosciute a chi abbia almeno 62 anni di età e un periodo contributivo tale che sommato all’età raggiunga almeno il valore di 100 (ad esempio, 62 anni di età e 38 anni di contributi). In particolare, la norma così statuisce: “La pensione Quota 100 non è cumulabile, a far data
dal primo giorno di decorrenza della pensione e fino alla maturazione dei requisiti per l’accesso alla pensione di vecchiaia, con i redditi da lavoro dipendente o autonomo, ad eccezione di quelli derivanti da lavoro autonomo occasionale, nel limite di 5.000 euro lordi annui”. Il divieto di cumulo è da intendersi totale e assoluto; quindi, non come le vecchie “baby pensioni” dove era prevista una trattenuta. In altre parole, chi va in pensione con Quota 100 non può lavorare; L’incumulabilità è da intendersi riferita al lavoro sia autonomo (ad esempio, partita IVA) che dipen-
prima
dente. Violare l’incumulabilità determina la perdita della pensione per l’anno in cui viene contestata la violazione. Unica eccezione è il lavoro autonomo occasionale, nel limite di 5000 euro lordi annui; dal tenore della norma deve ritenersi che nell’esenzione rientrano le collaborazioni occasionali “autonome” ex art. 2222 C.C. (quelle con sola ritenuta alla fonte del 20%). Sono in corso verifiche con il Ministero del Lavoro circa la cumulabilità del lavoro accessorio occasionale (già voucher) con la pensione Quota 100.
dopo
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36
E
SALARIATI 2019 Violazioni in materia di sicurezza sul lavoro
La sicurezza sul lavoro rappresenta per i datori di lavoro un corollario necessario nell’organizzazione aziendale. Anche a causa del fatto che il settore agricolo è caratterizzato da un fenomeno infortunistico ancora molto elevato, è forte l’attenzione degli Organi di controllo (Spresal in particolare) nelle campagne. Considerato che il sistema sanzionatorio in materia di lavoro è stato oggetto di recenti modifiche con il cosiddetto Jobs Act, si ritiene utile di seguito indicare le sanzioni in materia di sicurezza sul lavoro circa la violazione di alcuni dei principali obblighi. • Valutazione dei Rischi - VDR: arresto da 3 a 6 mesi o ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro (art. 55, comma 1); • Sorveglianza sanitaria: ~~ mancata nomina del medico competente: arresto da 2 a 4 mesi o ammenda da 1.842,76 a
F
7.371,03 euro (art. 55, comma 5, lett. d); ~~ mancato invio dei lavoratori alla visita medica periodica e mancata richiesta al medico competente dell’osservanza degli obblighi previsti a suo carico: ammenda da 2.457,02 a 4.914,03 euro (art. 55, comma 5, lett. e). La sanzione è raddoppiata qualora riguardi più di 5 lavoratori ovvero triplicata qualora la violazione riguardi più di 10 lavoratori (art. 55, comma 6 bis); • Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione - RSPP (corso base e aggiornamento): arresto da 3 a 6 mesi o ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro (art. 55, comma 1); • Mancata consegna dei dispositivi di protezione individuale - DPI: arresto da 2 a 4 mesi o ammenda da 1.842,76 a 7.371,03 euro (art. 55, comma
•
•
•
•
5, lett. d); Pronto soccorso (corso base e aggiornamento): arresto da 2 a 4 mesi o ammenda da 1.474,21 a 6.388,23 euro (art. 55, comma 5, lett. c); Prevenzione incendi (corso base e corso integrativo): arresto da 2 a 4 mesi o ammenda da 1.474,21 a 6.388,23 euro (art. 55, comma 5, lett. c); Corso lavoratori dipendenti (formazione generale e formazione specifica): arresto da 2 a 4 mesi o ammenda da 1.474,21 a 6.388,23 euro (art. 55, comma lett. c). La sanzione viene raddoppiata qualora riguardi più di 5 lavoratori ovvero triplicata qualora la violazione riguardi più di 10 lavoratori (art. 55, comma 6 bis); Corso per le attrezzature: arresto da 3 a 6 mesi o ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro (art. 87, comma 2, lett. c).
Tabelle salariali vigenti
Di seguito, si pubblicano le tabelle salariali in vigore per gli operai e impiegati agricoli. Al riguardo, va evidenziato che lo scorso 30 aprile, è stato sottoscritto un accordo in sede sindacale che ha previsto la verifica del rispetto del minimale retributivo per gli addetti alle campagne di
raccolta senza esperienza rispetto al minimale di area previsto dal CCNL operai agricoli e florovivaisti. Nel contempo, l’accordo consente di rivisitare il mansionario degli operai agricoli previsto dalla contrattazione provinciale di Cuneo. Infatti, l’evoluzione della figu-
ra dell’ imprenditore agricolo e l’evoluzione tecnologica e professionale in agricoltura hanno reso opportuno aggiungere nuove mansioni (quali ad esempio, addetti alla panificazione, mastro birraio, addetto alle degustazioni in azienda) o rivisitare le declaratorie contrattuali.
CAMPAGNE DI RACCOLTA A supporto delle aziende associate, si ricorda la definizione di “addetti alle campagna di raccolta” così come modificata dall’ultimo Contratto provinciale degli operai agricoli: “Rientrano in questa categoria i lavoratori nelle attività di raccolta dei prodotti agricoli e attività connesse nonché con possibilità di eventuale cernita nel caso di sospensioni nella raccolta relative ad agenti atmosferici o di lavoro, fermo restando la raccolta quale attività prevalente.
Sono ad essi equiparati gli addetti alla vendemmia che coadiuvano in cantina i lavori di pigiatura e vinificazione. Relativamente alla delimitazione temporale delle campagne di raccolta, le parti concordano che le stesse trovano applicazione nel periodo di normale maturazione del prodotto. Le operazioni di raccolta comprendono anche le fasi preliminari strettamente accessorie, effettuate nei 10 giorni antecedenti”.
Giugno | 2019
37
STIPENDI DEGLI IMPIEGATI AGRICOLI (IN VIGORE DAL 01/03/2019)
EDR
Stipendio globale
Scatti anz. maturati fino al 31/12/85
Scatti anz. maturati dal 01/01/86
526,19
10,33
2261,30
24,92
1635,57
526,19
10,33
2172,09
1397,84
520,56
10,33
1928,73
482,86
1215,71
515,62
10,33
652,93
411,13
1064,06
512,74
5^ Categoria
598,94
371,06
970,00
6^ Categoria
542,06
329,48
871,54
Stipendio base nazionale
Integr. reg.le
Stipendio base totale
Contingenza
Categoria Quadro
1067,85
656,93
1724,78
1^ Categoria
980,73
654,84
2^ Categoria
844,56
553,28
3^ Categoria
732,85
4^ Categoria
Categoria
diplomati (1).
laureati (1).
33,05
46,43
69,39
24,92
33,05
46,43
69,39
22,79
29,44
43,20
64,55
1741,66
20,74
26,86
39,72
59,33
10,33
1587,13
19,53
24,79
37,06
55,33
510,81
10,33
1491,14
18,82
23,76
36,27
54,15
508,34
10,33
1390,21
17,93
22,21
35,11
52,40
LAVORO STRAORDINARIO
INDENNITÀ CASSA
Straordinario
+30%
Notturno
+50%
Festivo
+50%
Straordinario festivo
+60%
Festivo notturno
+65%
Titolo di studio
RITENUTE PREVIDENZIALI
ENPAIA 2%
Euro 45,00 mese
INPS 8,84%
1) I valori dei titoli di studio in vigore sono congelati e sono corrisposti sotto forma di “assegno ad personam”, unicamente agli impiegati che li percepivano alla data del 01/08/1988 e soltanto per 12 mensilità Agli impiegati assunti dopo il 1° agosto 1988 non spetta il valore del titolo di studio
RETRIBUZIONI PER LA MANODOPERA ADDETTA ALLE OPERAZIONI DI RACCOLTA DEI PRODOTTI AGRICOLI (IN VIGORE DAL 01/04/2019) Retribuzioni orarie comprensive di paga-base, contingenza, 3° elemento, T.F.R.
Lavoratori avviati per la prima volta nelle operazioni di raccolta PAGA BASE
CONTINGENZA
3° ELEMENTO
TOTALE ORARIO
STRAORD. +25%
FESTIVO +35%
NOTT. STR. FESTIVO +40%
FESTIVO NOTTURNO +45%
2,185
2,61
1,87
6,67
7,87
8,35
8,59
8,83
Lavoratori con precedenti di lavoro nelle operazioni di raccolta PAGA BASE
CONTINGENZA
3° ELEMENTO
TOTALE ORARIO
STRAORD. +25%
FESTIVO +35%
NOTT. STR. FESTIVO +40%
FESTIVO NOTTURNO +45%
2,435
3,00
2,12
7,56
8,92
9,46
9,73
10,00
PENSIONE - MALATTIA 8,84% E.B.A.T. - F.A.V.L.A • 0,50% a carico del lavoratore, di cui 0,20% quale C.A.C. provinciale L’impresa che non aderisce all’EBAT FAVLA deve corrispondere al lavoratore una quota aggiuntiva di retribuzione (esclusa dalla base di calcolo del TFR) pari a euro 25,00 mensili, equivalenti a euro 1,00 giornalieri. (Contratto provinciale 2012) oltre che garantire integrazioni assistenziali equivalenti a quelle del FAVLA Nel caso il datore di lavoro fornisca l’uso dell’abitazione, può trattenere, mensilmente i seguenti importi: • Fino a 50 € se condiviso con altri lavoratori dell’azienda, • Fino a 75 € se a uso esclusivo del lavoratore, • Fino a 105 € se per uso del lavoratore e della sua famiglia Inoltre il datore di lavoro avrà diritto a trattenere giornalmente i seguenti lavori: Il 90% di un’ora di salario per la fornitura del pasto Il 90% di mezz’ora di salario per la prima colazione Il 90% di due ore e mezza di salario per la fornitura della pensione completa giornaliera; (in questo ultimo caso non sarà cumulabile la trattenuta relativa all’alloggio)
38
SALARIATI 2019 SALARI OPERAI AGRICOLI A TEMPO INDETERMINATO (IN VIGORE DAL 01/04/2019)
Qualifiche
Salario
Salario
contrat.
contrat.
nazionale
prov.le
Contingenza
Scatti
Totale
anzianità
mensile
10,33
-
1306,30
EDR
Paga
Paga
Straord.
Festivo
oraria
+25%
+35%
50,24
7,73
9,66
10,43
giornaliera
Nott.
Festivo
Str. Fest
notturno
+40%
+45%
10,82
11,21
SENZA SCATTI DI ANZIANITÀ Comune
479,18
Comune P
570,76
331,25
511,11
10,33
-
1423,45
54,75
8,42
10,53
11,37
11,79
12,21
Qualificato
572,77
360,74
511,11
10,33
-
1454,95
55,96
8,61
10,76
11,62
12,05
12,48
632,52
388,22
511,32
10,33
-
1542,39
59,32
9,13
11,41
12,32
12,78
13,23
670,27
417,78
514,07
10,33
-
1612,45
62,02
9,54
11,93
12,88
13,36
13,83
720,64
470,93
516,05
10,33
-
1717,95
66,08
10,17
12,71
13,72
14,23
14,74
Qualificato super Specializzato Specializzato super
308,80
507,99
CON 1 SCATTO DI ANZIANITÀ Comune
479,18
308,80
507,99
10,33
9,89
1316,19
50,62
7,79
9,72
10,49
10,88
11,27
Qualificato
572,77
360,74
511,11
10,33
11,36
1466,31
56,40
8,68
10,83
11,69
12,12
12,55
632,52
388,22
511,32
10,33
11,93
1554,32
59,78
9,20
11,48
12,39
12,85
13,30
670,27
417,78
514,07
10,33
12,50
1624,95
62,50
9,62
12,00
12,95
13,43
13,91
720,64
470,93
516,05
10,33
12,78
1730,73
66,57
10,24
12,78
13,80
14,31
14,82
Qualificato super Specializzato Specializzato super
CON 2 SCATTI DI ANZIANITÀ Comune
479,18
308,80
507,99
10,33
19,78
1326,08
51,00
7,85
9,78
10,55
10,94
11,32
Qualificato
572,77
360,74
511,11
10,33
22,72
1477,67
56,83
8,74
10,90
11,76
12,19
12,62
632,52
388,22
511,32
10,33
23,86
1566,25
60,24
9,27
11,55
12,46
12,92
13,37
670,27
417,78
514,07
10,33
25,00
1637,45
62,98
9,69
12,07
13,03
13,51
13,98
720,64
470,93
516,05
10,33
25,56
1743,51
67,06
10,32
12,86
13,87
14,38
14,89
Qualificato super Specializzato Specializzato super
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Giugno | 2019
Qualifiche
Salario
Salario
contrat.
contrat.
nazionale
prov.le
Contingenza
EDR
Scatti
Totale
anzianità
mensile
Paga giornaliera
Paga
Straord.
Festivo
oraria
+25%
+35%
39
Nott.
Festivo
Str. Fest
notturno
+40%
+45%
CON 3 SCATTI DI ANZIANITÀ Comune
479,18
308,80
507,99
10,33
29,67
1335,97
51,38
7,91
9,84
10,61
11,00
11,38
Qualificato
572,77
360,74
511,11
10,33
34,08
1489,03
57,27
8,81
10,96
11,82
12,25
12,68
632,52
388,22
511,32
10,33
35,79
1578,18
60,70
9,34
11,62
12,53
12,99
13,45
670,27
417,78
514,07
10,33
37,50
1649,95
63,46
9,76
12,15
13,10
13,58
14,06
720,64
470,93
516,05
10,33
38,34
1756,29
67,55
10,39
12,93
13,95
14,46
14,97
Qualificato super Specializzato Specializzato super
CON 4 SCATTI DI ANZIANITÀ Comune
479,18
308,80
507,99
10,33
39,56
1345,86
51,76
7,96
9,90
10,67
11,06
11,44
Qualificato
572,77
360,74
511,11
10,33
45,44
1500,39
57,71
8,88
11,03
11,89
12,32
12,75
632,52
388,22
511,32
10,33
47,72
1590,11
61,16
9,41
11,69
12,60
13,06
13,52
670,27
417,78
514,07
10,33
50,00
1662,45
63,94
9,84
12,22
13,18
13,65
14,13
720,64
470,93
516,05
10,33
51,12
1769,07
68,04
10,47
13,01
14,03
14,53
15,04
Qualificato super Specializzato Specializzato super
CON 5 SCATTI DI ANZIANITÀ Comune
479,18
308,80
507,99
10,33
49,45
1355,75
52,14
8,02
9,95
10,73
11,11
11,50
Qualificato
572,77
360,74
511,11
10,33
56,80
1511,75
58,14
8,95
11,10
11,96
12,39
12,82
632,52
388,22
511,32
10,33
59,65
1602,04
61,62
9,48
11,76
12,67
13,13
13,59
670,27
417,78
514,07
10,33
62,50
1674,95
64,42
9,91
12,30
13,25
13,73
14,20
720,64
470,93
516,05
10,33
63,90
1781,85
68,53
10,54
13,08
14,10
14,61
15,12
Qualificato super Specializzato Specializzato super
Considerato che, in base all’art.1 comma 622 L. 296/06, è stato innalzato l’obbligo scolastico e l’età di inserimento lavorativo a 16 anni, sono state eliminate le tabelle che avevano a riferimento i lavoratori di età inferiore a 16 anni. ANNESSI E CONNESSI € 30 MENSILI | PENSIONE - MALATTIA 8,84% E.B.A.T. - F.A.V.L.A. 0,50% a carico del lavoratore, di cui 0,20% quale C.A.C. provinciale L’impresa che non aderisce all’EBAT FAVLA deve corrispondere al lavoratore una quota aggiuntiva di retribuzione (esclusa dalla base di calcolo del TFR) pari a € 25,00 mensili, equivalenti a € 1,00 giornalieri. (Contratto provinciale 2012) oltre che garantire integrazioni assistenziali equivalenti a quelle del FAVLA.
40
SALARIATI 2019 SALARI OPERAI AGRICOLI A TEMPO DETERMINATO (IN VIGORE DAL 01/04/2019) Salario Contrattuale Nazionale
Salario Contrattuale Provinciale
Comune
2,84
1,83
4,67
3,01
0,06
2,36
Comune P
3,38
1,96
5,34
3,02
0,06
Qualificato
3,39
2,13
5,52
3,02
Qualificato super
3,74
2,30
6,04
Specializzato
3,97
2,47
Specializzato super
4,26
2,79
Qualifiche
Straordinario +25%
Festivo +35%
Nott. Traord. fest. +40
10,10
12,03
12,81
13,19
13,58
2,56
10,98
13,09
13,93
14,35
14,77
0,06
2,62
11,22
13,37
14,23
14,66
15,09
3,03
0,06
2,78
11,91
14,19
15,10
15,56
16,02
6,44
3,04
0,06
2,90
12,44
14,83
15,78
16,26
16,74
7,05
3,05
0,06
3,09
13,25
15,79
16,81
17,32
17,82
Paga base totale
Contingenza
EDR
3° elemento
Totale orario
Fest. Nott. +45%
PENSIONE - MALATTIA 8,84% E.B.A.T. - F.A.V.L.A • 0,50% a carico del lavoratore, di cui 0,20% quale C.A.C. provinciale L’impresa che non aderisce all’EBAT FAVLA deve corrispondere al lavoratore una quota aggiuntiva di retribuzione (esclusa dalla base di calcolo del TFR) pari a euro 25,00 mensili, equivalenti a euro 1,00 giornalieri. (Contratto provinciale 2012) oltre che garantire integrazioni assistenziali equivalenti a quelle del FAVLA. Agli operai a tempo determinato al termine del rapporto di lavoro verrà corrisposto il TFR pari al 8,63% della paga nazionale - integrativo provinciale e indennità di contingenza.
DIMENSIONI (base x altezza x lunghezza) 60 x 60 x 60
80 x 80 x 80
80 x 80 x 160
80 x 80 x 160
60 x 60 x 120
80 x 80 x 150
BLOCCHI PREFABBRICATI IN CALCESTRUZZO AD INCASTRO TIPO “LEGO” PER COSTRUIRE
MURI SENZA MURATORI
Elementi componibili per la realizzazione di murature di contenimento, silos e concimaie, applicabili anche in diverse altre soluzioni fatto salvo un’opportuna verifica strutturale.
MURATURA PORTANTE PER TETTOIA
CUBI RIVESTITI IN PIETRA DI LUSERNA
SOLUZIONE PER MURO DI CONTENIMENTO
FASE DI REALIZZAZIONE
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ECONOMICO
Freddo e maltempo mettono a dura prova la nostra apicoltura
MIELE CUNEESE, PRODUZIONE AZZERATA DI ACACIA L’inverno particolarmente mite ha favorito lo sviluppo degli alveari in tutta la Granda, che ad inizio primavera si presentavano in ottime condizioni. Tuttavia, il clima freddo e perturbato di aprile/maggio ha danneggiato le fioriture e impedito alle api di uscire dagli alveari per raccogliere nettare, compromettendo le produzioni di miele di ciliegio, tarassaco e acacia. A risentire maggiormente del maltempo è stata proprio l’acacia poiché i suoi fiori, sotto i 20 gradi, non sono in grado di produrre nettare. La sofferenza delle api, non solo in Provincia di Cuneo ma lungo tutta la Penisola, è uno degli effetti dei cambiamenti climatici in atto che si manifestano con eventi estremi sempre più frequenti e sfasamenti stagionali. I nostri tecnici ritengono che siano morti di fame dal 3 al 5% degli alveari e che abbiano subìto danni da fame almeno il 50-60% degli alveari. A fronte di una scarsissima produzione locale di miele d’acacia, tra i più richiesti dal mercato, c’è il rischio concreto che aumentino le importazioni di miele estero. Le ripercussioni sul mercato potrebbero estendersi alle prossime annate, qualora gli operatori commerciali dovessero aprire quest’anno nuovi canali d’ingresso per miele proveniente da altri Paesi europei od
APICOLTURA CUNEESE, I NUMERI Nel corso dell’ultimo decennio il settore apistico cuneese ha conosciuto una forte crescita. Secondo i dati del più recente censimento apicoltori, Cuneo è la seconda provincia piemontese per numero di apicoltori ma la prima per numero di alveari e aziende professionali. Oggi gli apicoltori cuneesi sono quasi 1.600, di cui 600 in possesso di partita IVA. Gli alveari sono oltre 60.000, di cui quasi 52.000 in capo ad apicoltori professionisti. Si tratta di uno sviluppo importante, anche se inevitabilmente destinato a rallentare: dopo una serie di annate da dimenticare - con un solo anno, il 2018, in lieve ripresa - si preannuncia un’altra annata nera per i nostri apicoltori.
extracomunitari. A far concorrenza al miele cuneese è l’Est Europa, Ungheria in particolare, ma anche Slovenia, Romania, Serbia e Ucraina, da cui proviene una gran quantità di miele a basso costo e che non rispetta i nostri standard qualitativi. Per questo Coldiretti rinnova ai
consumatori l’invito a leggere con attenzione l’etichetta, su cui è obbligatoria l’indicazione d’origine per il miele, e a privilegiare gli acquisti presso i punti di vendita diretta Campagna Amica in azienda o nei mercati, per avere garanzia di tracciabilità e qualità e sostenere l’apicoltura cuneese.
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Per valorizzare una produzione storica e un intero territorio
LA FRAGOLA DI PEVERAGNO ORA HA UN CONSORZIO DI TUTELA Peveragno, nell’area pedemontana della Bisalta, è celebre per la storica produzione della fragola. La coltivazione di questo frutto, a partire dal secondo Dopoguerra, ha caratterizzato l’economia agricola dell’intera zona, estendendosi anche a paesi confinanti come Boves e Chiusa Pesio. La fragola ha rappresentato un motore economico per il territorio e la sua diffusione è stata notevole tanto per numero di aziende coinvolte quanto per superfici dedicate sino agli anni ’80. In seguito ha subìto un declino dovuto ai cambiamenti del mercato e alla riduzione della rimuneratività della coltura, principalmente a causa di un incremento dei costi di produzione e alla sempre maggiore difficoltà nel reperire manodopera stagionale durante il periodo di raccolta. Nel corso degli anni la coltivazione della fragola è cambiata notevolmente, rispondendo in modo sempre dinamico alla richieste del mercato per rimanere competitiva. Ad esempio, sono state aggiunte tecniche e tecnologie importanti, come l’uso della pacciamatura plastica per la protezione delle erbe infestanti, l’utilizzo della microirrigazione, l’utilizzo della copertura anti-pioggia con i tunnel per evitare problematiche di marciumi e ridurre il numero
Il Presidente del Consorzio, Michele Tassone, con la famiglia
di interventi fitosanitari. Ad oggi molte aziende si sono affacciate alla coltivazione fuori suolo per migliorare la qualità produttiva e ridurre le problematiche legate ai terreni ormai stanchi. Nell’ottica di migliorare la commercializzazione e valorizzare la storia di un prodotto di eccellenza, legato al territorio della Bisalta, l’Amministrazione comunale di Peveragno, grazie ad un contributo erogato dalla Fondazione CRC, ha dato vita al Consorzio di tutela
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e valorizzazione della Fragola di Peveragno. Il Consorzio nasce come strumento per la promozione territoriale e turistica della zona della Bisalta, un territorio fatto di storia, tradizione e persone che lavorano nella filiera della fragola. Offre la possibilità a produttori e commercianti della zona indicata dall’apposito disciplinare (sono inseriti i Comuni di Peveragno, Chiusa Pesio e Boves) di riunirsi per decidere strategie mirate a valorizzare l’intero territorio e il prodotto. Il Consorzio dispone di un apposito marchio registrato utilizzabile sulle produzioni che rispondono ai requisiti qualitativi indicati nel disciplinare; ad esempio, solo le produzioni di cultivar di fragola caratterizzate da qualità organolettiche migliori e prodotte con alcune tecniche definite sono marchiabili. Presidente del Consorzio, che oggi conta 12 aderenti tra produttori, commercianti e addetti al settore, è il giovane Michele Tassone.
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FORMAZIONE
Importante momento di confronto con gli allevatori suinicoli
SUCCESSO PER LA FORMAZIONE SUL BENESSERE ANIMALE Una settantina di allevatori da tutto il Piemonte ha preso parte, lo scorso 7 maggio a Cuneo, all’incontro di formazione sul benessere animale negli allevamenti di suini, organizzato da Coldiretti Cuneo in collaborazione con ARAP. Docente del corso è stata la dott. ssa Simona Zoppi, formatrice abilitata dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Piemonte Liguria e Valle d’Aosta, coadiuvata dal dott. Luca Picco del Settore Prevenzione e Veterinaria della Direzione Sanità della Regione Piemonte. Nella prima parte del corso è stato illustrato il progetto Classyfarm, il sistema di categorizzazione del rischio degli allevamenti che verrà messo a punto in futuro. Si tratta di un sistema di raccolta-dati “integrata”, cioè proveniente da più fonti (controlli ufficiali, Banche Dati Nazionali, banche dati e informazioni del veterinario aziendale) che consentiranno di dare una valutazione complessiva dell’allevamento, in tutte le aree afferenti la salute e il benessere animale, farmaco veterinario e biosicurezza compresi. Tale valutazione sarà sintetizzata da un indicatore numerico di rischio (score), un valore scaturente da coefficienti validati ed elaborati, che consentirà alle ASL di impostare una programmazione mirata dei controlli ufficiali e agli operatori di ridurre gli oneri in termini di minor frequenza dei controlli. Inoltre, la categorizzazione consentirà
all’allevatore di avere una fotografia costante del suo allevamento. Nella seconda parte del corso sono stati illustrati i prossimi adempimenti e scadenze per gli allevatori in merito alla riduzione del ricorso al taglio della coda, prevista dal Piano nazionale redatto dal Ministero della Salute. È stata ribadita l’importanza della valutazione del rischio taglio coda quale elemento fondamentale, anche se non obbligatorio, per tutti gli allevamenti suinicoli, ad esclusione di quelli per autoconsumo. La valutazione del rischio del taglio coda, attraverso la compilazione dell’apposita check-list da parte di un veterinario abilitato, doveva essere fatta entro il 31 marzo scorso. Entro il 30 giugno 2019, gli allevamenti nei quali la valutazione del rischio ha evidenziato uno o più
requisiti insufficienti, nel caso non abbiano ancora effettuato gli adeguamenti necessari per raggiungere il livello sufficiente, dovranno aver predisposto un piano di rientro in accordo con il veterinario incaricato dall’allevatore, riportando le modalità e la tempistica degli adeguamenti. Tale piano di rientro dovrà essere presentato ed approvato dai Servizi veterinari competenti. Entro il 31 dicembre 2019 l’adeguamento dovrà essere completato e a partire dal 1° gennaio 2020 tutti gli allevamenti suini soggetti ad autovalutazione (svezzamento e ingrasso) dovranno aver risolto gli eventuali punti critici e dovranno introdurre gradualmente gruppi di suini a coda integra. Gli allevamenti che non hanno effettuato l’autovalutazione, non potranno allevare animali caudectomizzati (ossia con la coda tagliata), in quanto il veterinario incaricato dall’allevatore non potrà certificare la deroga. Durante il corso numerosi sono stati gli interventi da parte dei partecipanti, che hanno permesso di fornire chiarimenti puntuali su una materia sempre più rilevante per gli allevamenti, quale il benessere animale. Al termine della mattina è stato rilasciato un attestato di frequenza ai partecipanti.
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Per conoscere criteri tecnici di progettazione e modalità di realizzazione
MIGLIORAMENTI AL PAESAGGIO, VIA AL CORSO SUL BANDO PSR Giovedì 27 giugno, dalle ore 9 alle 13, presso l’Ufficio Coldiretti a Fossano avrà luogo un appuntamento formativo dedicato al bando recentemente approvato dalla Regione Piemonte per l’Operazione 4.4.1 del PSR. Si tratta della misura che finanzia la realizzazione, il ripristino o la manutenzione di siepi campestri, filari, fasce boscate, piccole formazioni boschive, zone umide, strutture per la fauna selvatica, o di formazioni in grado di soste-
nere la biodiversità e valorizzare e migliorare il paesaggio delle campagne. I beneficiari del bando - che hanno tempo fino al 31 luglio 2019 per presentare domanda - sono gli agricoltori, le associazioni di agricoltori e le associazioni miste di agricoltori ed altri gestori del territorio, come i consorzi irrigui. Il contributo sarà riconosciuto in conto capitale, in misura percentuale pari al 100% delle spese ammesse a finanziamento.
Di tali opportunità, dei criteri tecnici di progettazione, delle modalità di realizzazione e manutenzione si discuterà nel corso formativo da 4 ore in programma a Fossano. Il corso è gratuito, aperto a titolari, coadiuvanti (ai fini INPS), soci, dipendenti di aziende agricole con codice ATECO principale A01. Ci si può iscrivere sul sito web di INIPA Nord-Ovest: www.inipanordovest.it/aree_formative/psr. Per maggiori informazioni contattare il numero 0171 447240.
Importanti momenti di aggiornamento in aula e in campo
NOCCIOLO, UN RICCO PROGRAMMA FORMATIVO Continua l’espansione della coltivazione del nocciolo nella Granda - dalle zone collinari dell’Alta Langa, areale storico, alle pianure cuneesi che ha portato le nostre aziende ad affrontare nuove sfide per garantire l’alta qualità delle produzioni. Da anni Coldiretti, grazie alla consulenza tecnica specializzata, aiuta ed accompagna i produttori dalla messa a dimora delle piante alla raccolta delle nocciole. Fondamentale, poi, è la formazione. Tramite INIPA Nord-Ovest anche quest’anno sono state molte le attività formative in aula e in campo
riservate ai corilicoltori, dalla gestione del suolo a quella della chioma tramite potatura. Spazio anche alle concimazioni
- tema su cui Coldiretti ha svolto un’analisi puntuale circa la dotazione dei suoli cuneesi - e alla gestione dell’irrigazione, fondamentale per la produzione in pianura, su cui ci sarà un ulteriore focus in estate. Un’attenzione particolare è stata dedicata al tema delle patologie e alla gestione degli insetti dannosi. Sulla cimice asiatica continuano i lavori sperimentali che i tecnici Coldiretti seguono con l’Università di Agraria di Torino, la Regione Piemonte e la Fondazione Agrion per individuare soluzioni pratiche e arginare i danni sul territorio.
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CAMPAGNA AMICA
Spazio anche per la campagna solidale “Abbiamo riso per una cosa seria”
SANE ABITUDINI ALIMENTARI AL MERCATO DI CUNEO
Quello di sabato 25 maggio, a Cuneo, è stato un mercato Campagna Amica ricco di iniziative. In piazza della Costituzione è andata in scena una vera e propria festa all’insegna della frutta e della verdura, pilastri della dieta mediterranea. I visitatori hanno raccolto consigli utili sugli alimenti da portare in tavola per prepararsi al meglio all’arrivo della bella stagione. Un concentrato di suggerimenti e spunti per abbracciare con gusto una dieta di tipo mediterraneo, a base di prodotti stagionali, locali e a Km zero, frutta e verdura in testa. Un’alimentazione sana ed equilibrata richiede scelte d’acquisto consapevoli e per scegliere consapevolmente occorre disporre di informazioni trasparenti in
etichetta. Per questo continua la raccolta firme ‘Eat Original - Scegli l’origine!’ con cui chiediamo di contrastare a livello comunitario
LA DIETA MEDITERRANEA I più recenti studi hanno accertato che chi segue la dieta mediterranea vive più a lungo e riduce il rischio di contrarre malattie cardiovascolari, tumorali o degenerative del cervello quali il morbo di Alzheimer o di Parkinson. Questa dieta, già patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’UNESCO dal 2010, è così apprezzata a livello internazionale da essersi aggiudicata la palma di miglior dieta al mondo del 2019.
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la diffusione del cibo anonimo. Nella stessa mattinata, al mercato Campagna Amica di Cuneo c’è stato anche spazio per la solidarietà, grazie alla campagna “Abbiamo riso per una cosa seria” promossa da FOCSIV - Volontari nel Mondo, assieme a Coldiretti e Campagna Amica. I visitatori del nostro mercato hanno potuto acquistare riso 100% italiano della Filiera degli Agricoltori Italiani. Un piccolo gesto concreto per sostenere un grande progetto che prevede un intervento in Italia e 36 nel mondo in difesa di chi lavora la terra per il diritto al cibo sano e di qualità per tutti.
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Una mattinata speciale per dare slancio al nuovo mercato
ASSAGGI A KM ZERO AL MERCATO DI BORGO
Giovedì 9 maggio il nuovo mercato di Campagna Amica a Borgo San Dalmazzo è stato animato da gustose ed interessanti iniziative aperte a tutti i visitatori. In via Roma, i gazebo gialli delle aziende agricole Campagna Amica hanno ospitato assaggi gratuiti delle loro specialità. Per i consumatori si è trattato di una ghiotta occasione per degustare i prodotti prima di fare la spesa dagli agricoltori che, ogni giovedì mattina, propongono frutta e verdura di stagione, prodotti trasformati, farine, formaggi, vino, miele e altro ancora, tutto di origine rigorosamente locale. Nella stessa mattinata, il mercato borgarino di Campagna Amica ha visto “all’opera” i movimenti Giovani Impresa e Donne Impresa di Coldiretti Cuneo. I giovani imprenditori agricoli hanno coinvolto i visitatori sul tema attua-
lissimo della trasparenza e dell’informazione al consumatore, contro il cibo anonimo e quello spacciato per Made in Italy. Hanno presentato, a chi ancora non la conosceva, l’Iniziativa dei Cittadini Europei “Eat
Original - Scegli l’origine!” e hanno raccolto le firme con cui chiedere alla Commissione europea di imporre l’obbligo dell’origine in etichetta su tutti gli alimenti, trasformati e non. Al loro fianco le imprenditrici agricole, impegnate a promuovere il progetto “Il lavoro: la mia libertà” promosso dal Telefono Rosa Piemonte in collaborazione con Donne Impresa di Coldiretti Piemonte e Compagnia di San Paolo, una raccolta fondi finalizzata a realizzare borse lavoro per donne vittime di violenza. Questo ricco programma ha dato slancio al mercato Campagna Amica di Borgo San Dalmazzo, inaugurato il mese scorso, e più in generale alle eccellenze agricole locali, valorizzando chi le produce e diffondendo tra i cittadini informazione e consapevolezza, sulla scia delle più recenti iniziative messe in campo da Coldiretti.
Successo per l’iniziativa di Educazione alla Campagna Amica
ROCCAFORTE M.VÌ, BIMBI ALLA SCOPERTA DI GRANO E PANE Un po’ scuola di campagna, un po’ laboratorio di cucina. È la lezione che lo scorso 4 maggio ha coinvolto oltre 120 bambini della Scuola primaria e dell’infanzia di Roccaforte Mondovì. L’iniziativa, organizzata da Coldiretti Cuneo nell’ambito del progetto di Educazione alla Campagna Amica, è nata per far scoprire ai più piccoli i prodotti genuini della nostra terra, per appassionarli ad uno stile di vita sano e far loro conoscere come nasce il cibo che portiamo in tavola ogni giorno. A cominciare dal pane. Fabrizio Agosto dell’agriturismo “Fior d’agosto” di Frabosa Sottana, maestro d’eccezione, ha presentato con passione diverse varietà di cereali, dal grano alla segale, dal mais tradizionale a quello otto file.
Ha spiegato come questi cereali vengono trasformati in farina, destando la curiosità dei piccoli allievi, che hanno poi messo letteralmente le mani in pasta per creare, ciascuno, il proprio panetto di pane. Molto apprezzato l’intervento sulla stagionalità dei prodotti agricoli e sull’etichettatura obbligatoria, battaglia storica di Coldiretti; i bimbi hanno imparato come aiutare i genitori a leggere le etichette dei prodotti agroalimentari per fare acquisti consapevoli. Campagna Amica investe da anni in percorsi educativi e di sensibilizzazione per far maturare nei cittadini consumatori di domani il seme della consapevolezza del valore della terra, dell’ambiente e del buon cibo a Km zero.
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MOVIMENTI
Nella Granda è cruciale il ruolo dell’imprenditoria agricola in rosa
DONNE IMPRESA: MONIA RULLO È LA NUOVA RESPONSABILE Il nuovo Coordinamento provinciale Donne Impresa di Coldiretti Cuneo si è riunito a Fossano il 3 giugno per eleggere la nuova Responsabile Donne Impresa. All’unanimità è stata scelta Monia Rullo (nella foto accanto), imprenditrice agricola di Monforte d’Alba, sposata e mamma di due ragazzi che collaborano già attivamente in azienda. Dopo gli studi magistrali e un percorso lavorativo come impiegata, Monia ha affiancato il suocero come coadiuvante per poi rilevarne l’azienda. È nata così, nel 1997, Cascina Gabutti che, alla produzione viticola, affianca la produzione di nocciole e quella ortofrutticola destinata alla vendita diretta, oltre all’allevamento di animali da cortile e alla recente produzione di succo d’uva. Cascina Gabutti è anche fattoria didattica.
“Accetto questo incarico - dichiara la neo Responsabile provinciale Monia Rullo - con l’orgoglio di rappresentare il movimento Donne Impresa, parte integrante della progettualità di Coldiretti, impegnata in tutti i settori a valorizzare l’imprenditorialità e il ruolo sempre più
importante delle donne portatrici di idee innovative con una particolare sensibilità per la diversificazione dell’attività agricola”. Monia Rullo, affiancata dalle due Viceresponsabili Milena Dutto (Tarantasca) e Francesca Pignata (Caramagna Piemonte), subentra a Silvia Viazzi che, per quattro anni, ha portato avanti con passione questo impegno, sempre in prima linea durante le nostre manifestazioni locali, regionali e nazionali. Coldiretti Cuneo ringrazia Silvia Viazzi che in questi anni ha guidato con grande intelligenza e dedizione il Coordinamento Donne Impresa. Alla nuova Responsabile Monia Rullo auguriamo buon lavoro a rappresentanza di un comparto, quello femminile, sempre più centrale per la nostra imprenditoria agricola. Un comparto ben rappresentato dal nuovo Coordinamento, in cui si respira un clima di amicizia e stima reciproca, confronto e condivisione, fondamentali per crescere e costruire insieme progetti e iniziative a beneficio della nostra agricoltura. In Provincia di Cuneo l’imprenditoria agricola è sempre più rosa: più di 1 impresa femminile su 3 (il 34,6%) opera in agricoltura, secondo i più recenti dati della Camera di Commercio.
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Un’imprenditrice agricola pugliese di “prima generazione”
ALLA GUIDA NAZIONALE DELLE DONNE C’È FLORIANA FANIZZA
“Oggi l’agricoltura è donna grazie alle grandi opportunità offerte dall’agricoltura sociale, dall’agriturismo e dalla vendita diretta con l’aumento del numero delle donne ai vertici di aziende multifunzionali. Riuscire a coniugare in forma responsabile attività produttiva e servizi alla persona, visione imprenditoriale e progetti di filiera, ragioni private e bene comune è il progetto ambizioso che Coldiretti sta contribuendo a realizzare, mettendo a sistema le esperienze delle imprenditrici agricole sul territorio italiano”. A parlare è Floriana Fanizza (nella foto accanto), agrichef e imprenditrice agrituristica di Fasano, in Puglia, eletta lo scorso 8 maggio nuova Responsabile nazionale di Donne Impresa Coldiretti. Al suo fianco, in rappresentanza di tutte le Regioni d’Italia, una Giunta formata dalle due Vicepresidenti Rita Licastro, olivicoltrice della Calabria, e Chiara Bortolas, coltivatrice di ortaggi in Veneto, oltre a: • Elisabetta Secci dalla Sardegna; • Wilma Pirola dalla Lombardia; • Cristina Adelmi dalla Liguria; • Margherita Scognamillo dalla Sicilia; • Antonella Di Tonno dall’Abruzzo. Il mondo imprenditoriale femminile è in espansione, come è emerso durante il Coordinamento nazionale: in Italia più di 1 azienda agricola su 4 è guidata da donne che hanno portato un profondo apporto in termini di innovazione e sostenibilità all’agricoltura italiana, oggi il secondo settore per presenza di imprese rosa dopo il commercio. Un trend favorito anche dall’ingresso di imprenditrici di “prima generazione” che hanno seguito percorsi formativi in altri settori. Proprio la nuova Responsabile Donne Impresa è un esempio di
questo fenomeno. Floriana ha abbandonato il suo lavoro di ricercatrice universitaria e docente di Demografia Investigativa presso l’Università di Bari per diventare imprenditrice agricola, avviando l’agriturismo “Masseria Mozzone” nella zona di Fasano (Brindisi), ai piedi della collina di Cisternino. Qui produce olio extravergine d’oliva, da cui ha sviluppato anche una linea di cosmetici green, e mantiene vive le tradizioni della cucina rurale pugliese grazie al suo lavoro come agrichef. Esperienze di ritorno alla terra come quella di Floriana Fanizza si affiancano a quelle di chi non ha mai lasciato la terra, continuando a coltivare e allevare per proseguire tradizioni familiari antiche di generazioni.
NUOVA INIZIATIVA PER LE DONNE VITTIME DI VIOLENZA È partito il 1° maggio il progetto “Il lavoro: la mia libertà” promosso dal Telefono Rosa Piemonte in collaborazione con Donne Impresa di Coldiretti Piemonte e Compagnia di San Paolo. Si tratta di una raccolta fondi, attiva fino al 31 luglio 2019, finalizzata a realizzare borse lavoro per donne vittime di violenza maschile, che hanno la necessità di rendersi economicamente autonome. Ogni borsa lavoro, della durata di 6 mesi per un contratto part-time, ha un costo di 5.000 euro. L’obiettivo della campagna è realizzarne almeno due. Le donazioni possono effettuarsi esclusivamente online sul portale web dedicato:
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MOVIMENTI
Europa ed etichettatura al centro dell’incontro
UNA SERATA GIOVANI IMPRESA TRA CONDIVISIONE E RIFLESSIONI Si è svolto con successo un nuovo appuntamento rivolto agli imprenditori del movimento Giovani Impresa Coldiretti. Oltre 30 giovani da tutta la Provincia si sono incontrati lo scorso 23 maggio a Bastia Mondovì presso l’azienda agricola “Bricco del Cucù”, condotta da una giovane imprenditrice che, con passione, ha portato a testimonianza la sua esperienza diretta e ha fatto degustare i vini che produce. Si è trattato di un momento di aggregazione che ha permesso ai nostri imprenditori di conoscersi in un’atmosfera informale e rilassata ma, al tempo stesso, di affrontare argomenti di grande spessore alla presenza del Direttore di Coldiretti Cuneo, Tino Arosio. A pochi giorni dalle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo, i giovani si sono interrogati sul futuro dell’Europa e della nostra
agricoltura in Europa, analizzando la visione Coldiretti e i progetti per il comparto agricolo che mettono al centro le nuove generazioni. Altri scambi di opinione molto costruttivi hanno messo al centro il rapporto con il consumatore e
l’obbligo di indicare in etichetta l’origine dei prodotti, necessario per restituire forza e valore all’agricoltura locale. L’incontro si è, dunque, rivelato un concentrato di stimoli che ha arricchito i nostri giovani imprenditori.
Le proposte dell’Associazione Pensionati per il prossimo autunno
PENSIONATI, VIAGGIO IN CILENTO E CROCIERA IN GRECIA
È confermato il soggiorno-tour dal 6 al 13 ottobre alla scoperta di un meraviglioso angolo della Campania, nel cuore del Parco nazionale del Cilento. Ci sono ancora alcuni posti disponibili (fino ad esaurimento) al costo di 750 euro a persona in camera doppia; se interessati affrettatevi e contattate la Segreteria provinciale Pensionati (0171 447280). Al momento dell’adesione viene richiesto un acconto di 250 euro a persona. Non finisce qui. Una fantastica crociera vi attende dal 10 al 17 novembre a bordo della Costa Deliziosa alla scoperta della Grecia, da Corfù con le sue grotte alla maestosità dell’Acropoli di Atene. E poi, la città fortificata Kotor con il porto che ricorda i fiordi norvegesi, il borgo antico di Dubrovnik e l’unicità di Venezia.
Sarà una settimana di visite, ma anche di intrattenimento e relax a bordo dell’elegante nave di Costa Crociere, con soggiorno in pensione completa e bevande ai pasti. Quota di partecipazione a partire da 694 euro a persona in cabina
doppia (minimo 25 partecipanti) con trasferimento andata/ritorno per il porto di Venezia, assicurazione medico-bagaglio e accompagnatore dell’agenzia In Terre di Granda. Le adesioni dovranno pervenire entro il 28 giugno prossimo.
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PENSIONATI a est
F no ug gi 20
GIOVEDÌ
ristorante
k r a P l a e R ENTRACQUE menu Aperitivo
h 9.30
Accoglienza dei partecipanti
h 10.30
Santa Messa presieduta da Mons. Piero Delbosco, Vescovo di Cuneo e Fossano
h 11.30
Riconoscimento a ex Dirigenti pensionati
h 12.00
Saluti di benvenuto
h 12.30
Pranzo al ristorante Real Park o pranzo al sacco nell’area pic-nic attrezzata
Prosciutto crudo, coppa e lardo Battuta di Fassone con misticanza e scaglie di nostrano tenero Tortino di peperoni con crema di acciughe Sfoglia delizia Riso all’ortolana Ravioli piemontesi al ragù di salsiccia Filetto di maiale con funghi porcini e patate al forno di Entracque
a seguire
Semifreddo alla frutta con macedonia di fragole
Giochi per tutti, musica e balli con Sonia De Castelli e la sua band
Caffè e digestivo Dolcetto d’Alba Terre del Barolo DOC Favorita Langhe Terre del Barolo DOC
PRANZO AL RISTORANTE: € 30 a persona · € 15 per bambini 4-10 anni
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TRASPORTO: € 15 a persona (min. 30 partecipanti) Le adesioni per il pranzo e per l’eventuale servizio pullman dovranno pervenire, con la relativa quota, agli Uffici Zona o Recapito Coldiretti ENTRO GIOVEDÌ 13 GIUGNO.
PER INFO: SEGRETERIA PROVINCIALE PENSIONATI (TEL. 0171 447280)
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EVENTI
Molto apprezzato il ricco mercato Campagna Amica
IL MALTEMPO NON HA FERMATO QUINTESSENZA La pioggia non ha fermato Quintessenza, la manifestazione saviglianese dedicata ai saperi della tradizione erboristica, alle spezie e ai profumi del territorio, giunta quest’anno alla 22esima edizione. Tanti i visitatori che, lo scorso 19 maggio, hanno sfidato il maltempo per fare incetta di prelibatezze a Km zero nel ricco e curato mercato di Campagna Amica allestito quest’anno in via Garibaldi, di fronte alla prestigiosa Sede universitaria. Qui i visitatori hanno potuto degustare e acquistare una grandissima varietà di prodotti: ortofrutta
fresca, dagli asparagi alle fragole, trasformati ortofrutticoli, piante aromatiche, aglio di Caraglio, zafferano, salumi, formaggi di pecora e trasformati di pecora, nocciole in guscio, tostate e sgusciate, trasformati a base di nocciola, miele, riso, risotti, farrotti, legumi, cereali, farine, pasta, pane, dolci, prodotti da forno, acciughe, peperoncini e piante di peperoncino. Una ventina le aziende agricole Campagna Amica, piemontesi e liguri, che hanno preso parte al mercato. I visitatori hanno anche potuto firmare per la nostra Iniziativa dei
Cittadini Europei contro il cibo anonimo e hanno avuto modo di conoscere la nuova iniziativa promossa da Donne Impresa a livello regionale a sostegno alle donne vittime di violenza.
Coldiretti ha contribuito all’iniziativa con i bimbi in piazza
A CUNEO UN GIRO D’ITALIA A MISURA DI BAMBINO In occasione dell’arrivo del Giro d’Italia nel Cuneese, gli asili nido e le Scuole dell’Infanzia di Cuneo hanno organizzato, alla vigilia della tappa Cuneo-Pinerolo, il “Girino d’Italia”. Il rosa è stato il colore dominante nel centro storico, tra piazza Galimberti e via Roma. Un rosa “di piccola taglia”: in centinaia i bambini tra 0 e 6 anni, accompagnati da genitori, nonni, insegnanti, educatrici (circa 500), che
hanno sfilato con passeggini, tricicli, spingi-spingi e biciclette per promuovere Cuneo come città a misura di bambino, oltre a diffondere i valori del rispetto del ciclista e dell’utenza debole della strada. Nel corso dell’iniziativa non è mancato il giallo di Coldiretti: l’evento è stato l’occasione per condividere con le famiglie la merenda e i valori del buon cibo a km zero e di un’alimentazione sana.
A CHIUSA DI PESIO SI È FESTEGGIATO SANT’ISIDORO Domenica 28 aprile a Chiusa di Pesio con i consueti e ormai familiari festeggiamenti è stato commemorato Sant’Isidoro, protettore degli agricoltori. Dopo la Santa Messa, il corteo di trattori, preceduto dalla banda musicale Guido Vallauri, ha percorso le strade del paese e, come
da tradizione, le macchine agricole sono state benedette. Lo scambio delle bandiere del priore uscente Bruno Gastaldi ha siglato l’investitura ufficiale del priore entrante Roberto Marro. I festeggiamenti si sono poi conclusi con un partecipato pranzo conviviale.
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CONSULENZA AGRONOMICA
Ricompaiono le galle in castagneto, ma è segno di equilibrio biologico
CINIPIDE DEL CASTAGNO, NON C’È UN NUOVO ALLARME Dryocosmus kuriphilus è considerato uno degli insetti più dannosi per la castanicoltura nel mondo. Questo imenottero cinipide nel suo Paese di origine, la Cina, non ha mai manifestato un’eccessiva dannosità, probabilmente a causa della presenza di limitatori naturali autoctoni in grado di contenerne le popolazioni. Nel momento in cui è stato, invece, accidentalmente introdotto in altri Stati senza i suoi limitatori naturali, si è diffuso rapidamente provocando ingenti danni alle diverse specie del genere Castanea. In Europa è stato segnalato nel 2002 (Piemonte, provincia di Cuneo) in seguito al commercio di materiale di propagazione infestato e risulta attualmente presente in numerosi Paesi europei. In letteratura emerge come diverse strategie di contenimento siano state
sperimentate nel corso degli anni (lotta chimica, impiego di varietà resistenti), ma l’unico mezzo di lotta efficace e duraturo nel tempo sia stato ottenuto ricorrendo alla lotta biologica classica, vale a dire all’uso di agenti biotici esotici per contenere le popolazioni di organismi anch’essi esotici potenzialmente dannosi al di sotto della soglia di dannosità economica. Tale metodologia di lotta è stata perseguita con successo in Giappone e negli Stati Uniti utilizzando il parassitoide Torymus sinensis per contenere le infestazioni di D. kuriphilus. Successivamente questo agente di controllo biologico è stato rilasciato a partire dal 2005 per la prima volta in Europa (Piemonte, provincia di Cuneo) e successivamente anche in Croazia, Francia, Grecia, Portogallo, Slovenia, Spagna, Turchia e Ungheria. A partire dal 2013 i rilievi di campo
hanno rilevato una percentuale di infestazione del cinipide estremamente bassa, evidenziando per diversi anni consecutivi la presenza di un ridotto numero di galle, in alcuni casi non rilevabile, e di un buono stato vegetativo dei castagni, con una significativa ripresa della produzione castanicola. Ora, a distanza di quasi quindici anni dai primi rilasci, sono pervenute diverse segnalazioni di evidenti ricomparse di galle in alcune Regioni del Nord Italia. Malgrado molti castanicoltori siano nuovamente allarmati, la presenza delle galle, localizzate prevalentemente sui giovani polloni e nelle parti basse della chioma, non deve destare alcuna preoccupazione. Le oscillazioni delle popolazioni del fitofago e del suo parassitoide erano state, infatti, da subito preannunciate, in quanto perfettamente in linea in
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un’ottica di equilibrio biologico. Già nel 2016 i dati di infestazione e parassitizzazione, disponibili in letteratura e derivanti dalle sperimentazioni condotte dal DISAFA dell’Università degli Studi di Torino, erano stati elaborati per sviluppare un modello matematico. Il modello anticipava ricolonizzazioni puntuali del cinipide seguite nuovamente da innalzamenti delle popolazioni di T. sinensis, a livelli al di sotto della soglia economica di danno, come mostra il grafico a fianco. Andamento delle popolazioni del cinipide galligeno D. kuriphilus, segnalato per la prima volta in Europa nel 2002, e del parassitoide T. sinensis, introdotto come agente di controllo biologico nel 2005
Larva di Torymus sinensis nella celletta all’interno di una galla dissezionata
I sopralluoghi di campo già condotti nella primavera 2019 hanno accertato come il parassitoide T. sinensis, oggetto di rilascio negli anni passati, sia presente allo stadio di larva all’interno delle galle in tutti i siti indagati e in alcuni in elevate percentuali, fino al 70%. È necessario, quindi, che le galle, con cui è necessario convivere, non vengano asportate, in quanto rappresentano un elemento
essenziale per il mantenimento del parassitoide in castagneto. Autori di questo articolo sono la dottoressa Chiara Ferracini e il professore Alberto Alma del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DISAFA) dell’Università degli Studi di Torino.
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CONSULENZA AGRONOMICA
A cura dei tecnici dell’Agenzia 4A di Coldiretti Cuneo
GIUGNO: CURIOSITÀ, METEO E OPERAZIONI COLTURALI Sesto mese dell’anno, che apre le porte alla stagione estiva. Giugno deve il suo nome alla dea romana Giunone, moglie di Giove, protettrice dei matrimoni e dei parti. Anticamente veniva anche soprannominato “mese del sole”, in quanto fin dall’antichità si sapeva che ogni 21 giugno vi erano più ore di luce. Questo fenomeno venne descritto scientificamente come “solstizio d’estate”, ovvero il momento in cui l’asse terrestre presenta un’inclinazione tale da permettere la massima durata delle ore di luce di tutto l’anno solare per l’emisfero nord. Tale data iniziò così a segnare istituzionalmente l’inizio dell’estate. Anche per la nostra nazione, giugno è un mese importante: il 2 giugno ricorre la Festa della Repubblica italiana, data del referendum istituzionale del 1946 nonché anniversario della morte di Giuseppe Garibaldi. Ogni anno viene deposta una corona d’alloro dal Presidente della Repubblica presso l’altare della Patria come ringraziamento ai caduti di tutte le guerre e, a seguire, una parata militare dell’Esercito italiano. In campagna giugno rappresenta il mese della mietitura, come ricordano anche i proverbi contadini: Giugno la falce in pugno. Il meteo del mese sarà caratte-
In ottemperanza a quanto disposto dal Decreto 22 gennaio 2014 (PAN), punto A.7.2 “Difesa integrata obbligatoria” rizzato da temperature calde in media con il periodo e precipitazioni sparse. Di seguito uno sguardo alle principali operazioni colturali del mese.
CEREALI
Continuano le semine di soia e mais. Valutare eventuali diserbi e conce anche con prodotti repellenti per i corvidi e/o insetticidi specifici. In assenza di previsioni di pioggia, preferire l’utilizzo di diserbi di post-emergenza. Su sorgo, ove necessario, utilizzare esclusivamente diserbi di post-emergenza precoce.
FRAGOLA E PICCOLI FRUTTI
Continua la raccolta delle fragole unifere. Sulle cultivar tardive va mantenuta la copertura per oidio e occorre verificare la presenza di stelidota e limacce sui frutti. Sulle varietà rifiorenti in fase di crescita impostare una strategia
preventiva per il controllo di oidio; monitorare attentamente la presenza di ragnetto rosso e afidi e, se necessario, intervenire. Ai primi fiori verificare la presenza di tripidi. Fortemente consigliato l’utilizzo di ausiliari, il posizionamento degli acari predatori per ragnetto rosso e per il tripide quando le piante hanno raggiunto dimensioni tali da toccarsi tra di loro; alla comparsa dei fiori introdurre anche l’Orius m. per il controllo del tripide. Su mirtillo non sono consigliati interventi fitosanitari in questa fase. Su mora continuare a mantenere una strategia per il controllo di eriofide con zolfo bagnabile. Su lampone controllare la presenza di antomo sulle fioriture e di ragnetto rosso sulle foglie.
FRUTTA
Giugno è il mese che iniziano le prime raccolte di ciliegie, susine ed albicocche. Terminare le operazioni di dirado sulle drupaceae per garantire un prodotto di qualità. Se necessario procedere con le operazioni di potatura (potatura verde) per garantire una buona “illuminazione” della pianta. Su kiwi verificare il carico produttivo delle piante e, se necessario, provvedere al diradamento, specie dei frutti mal fecondati.
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Nelle pomaceae cessa il pericolo delle principali infezioni primarie di ticchiolatura; anche in questo caso procedere, se necessario, al diradamento e allo sfoltimento della vegetazione.
NOCCIOLO E CASTAGNO
Su castagno effettuare, ove possibile, interventi fungicidi in pre e post fioritura per il marciume dei frutti negli impianti in produzione; su impianti in allevamento utilizzare concimi con azione fortificante delle difese, come ad esempio fosfiti di potassio. Verificare la presenza di scolitidi negli impianti. Su nocciolo inizia il mese dei monitoraggi per la cimice asiatica; fortemente consigliati i frappage da svolgere nelle prime ore del mattino che garantiscono un’ot-
tima “fotografia” della presenza dell’insetto in campo. Il controllo visivo da parte dei corilicoltori sarà un efficace contributo per impostare le strategie di lotta, in particolare osservando e comunicando ai tecnici il ritrovamento delle ovature. Monitorare la presenza della batteriosi con trattamenti rameici. Iniziare a gestire i polloni e il diserbo sottofila.
ORTICOLE
Giugno è il mese della raccolta e della semina di molte specie come i fagioli. Fine raccolta degli asparagi. Monitorare gli afidi su zucchino e i tripidi sui peperoni. Rincalzare e concimare le patate e monitorare la presenza di parassiti, quali ad esempio la dorifora. Attenzione alla gestione delle temperature in serra o tunnel
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provvedendo, se necessario, all’imbianchimento del telo o dei vetri oppure all’utilizzo di appositi teli schermanti. Sui pomodori fuori serra mantenere la copertura antiperonosporica ed antibotritica.
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Verificare la presenza dell’oidio cercando i classici sintomi, quali: macchie feltrose rotondeggianti di colore grigio sulle foglie; presenza polverulenta di colore bianco-grigio sul grappolo e in seguito ad acini formati con fessurazioni sugli acini stessi; macchioline nerastre sul legno. È sempre meglio prevenire l’infezione, favorendo l’arieggiamento dei grappoli e una buona distribuzione dei fungicidi durante l’annata seguendo i consigli dei tecnici.
LA COLTURA DEL MESE: CILIEGIA Il ciliegio è un albero dai molteplici utilizzi: legno, frutti e fiori. La specie selvatica è chiamata in botanica Prunus avium, letteralmente “pruno degli uccelli”, per via dell’attrattività per gli uccelli selvatici a maturazione dei suoi frutti. Il ciliegio selvatico è presente in gran parte d’Europa e anche in Italia come pianta spontanea e presenta frutti aspri. Il ciliegio appartiene alla famiglia delle rosaceae, di cui si notano le caratteristiche nel fiore di colore bianco: proprio per questa caratteristica i ciliegi sono molto famosi e
coltivati in Oriente, tanto che sono state selezionate apposite varietà unicamente per la prolungata fioritura. In Giappone molte città presentano lunghi viali ornati da ciliegi. Le varietà da frutto, invece, sono selezionate per la dolcezza delle bacche di colore rosso intenso. Fanno differenza le varietà del genere Prunus cerasus, ovvero le amarene, di sapore più acidulo. Il legno di ciliegio presenta una colorazione rossastra tipica della specie; per le tipiche nervature e il colore, viene utilizzato per particolari arredi. Il ciliegio viene coltivato con
varietà selezionate di taglia molto più piccola e contenuta per una migliore e più facile gestione della chioma: trattamenti, potature e raccolta. Sono presenti già in commercio anche varietà ad asse colonnare. Il ciliegio è spesso soggetto al fenomeno del “cracking” (ovvero spaccatura): l’eccessiva pioggia causa la spaccatura della bacca, rendendola totalmente invendibile; perciò negli impianti moderni vengono aperti e chiusi dei teli sopra le piante per gestire l’acqua ed evitare questo fenomeno.
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NATURA CURIOSA
È la pianta a semi più antica al mondo, originaria dell’Asia
GINKGO BILOBA, IL FOSSILE… VIVENTE Nel corso delle diverse ere geologiche sul nostro pianeta si è susseguito un numero incredibile di specie viventi. Molte di loro si sono estinte per cause di forza maggiore come glaciazioni, cambiamenti climatici, competizione con altri organismi, ecc., molte altre sono invece state in grado di sopravvivere adattandosi ai cambiamenti dell’ambiente che le circondava. Il naturalista inglese Charles Darwin (1809-1882) nel suo trattato “L’Origine della Specie” (1859) fu il primo studioso ad affrontare in modo scientifico la teoria dell’evoluzione, secondo cui gruppi di organismi di una stessa specie si evolvono gradualmente nel tempo attraverso il processo di selezione naturale.
Lo specialista italiano del fotovoltaico
Il naturalista inglese Charles Darwin
Sono pochissime le specie che, con il passare dei milioni di anni, hanno mantenuto pressoché inalterate le loro caratteristiche
Gruppo
originarie. Tra le poche eccezioni si annovera il caso del Ginkgo biloba, pianta definita dallo stesso Darwin “fossile vivente”. Questo vegetale, appartenente alla famiglia botanica delle Ginkoaceae, è l’unica specie sopravvissuta dell’intera divisione delle Ginkophyta. Il nome del genere Ginkgo ha origini nella lingua giapponese e significa “albicocca d’argento” (da gin, “argento”, e kyo, “albicocca”) dato che i semi, a maturazione, sembrano albicocche infarinate. Il nome della specie Biloba (dal latino bis e lobus) fa invece riferimento alla forma a ventaglio delle foglie, con la divisione della pagina fogliare in due lobi. Ginkgo è, però, un nome errato, causato da una svista del botanico tedesco Engelbert Kaempfer
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(1651-1716) nel fare la trascrizione di Ginkyo, la pronuncia originale del termine giapponese. Questo errore viene ripetuto anche da Carl Linneo (1707-1778) nel suo trattato di botanica “Mantissa plantarum” (1767), motivo per cui, ancora oggi, Ginkgo Biloba è riconosciuto ed utilizzato nella classificazione botanica. La pianta, con portamento arboreo, può raggiungere i trenta metri di altezza. Le foglie sono decidue, ovvero cadono a terra in inverno, dopo aver assunto una caratteristica colorazione gialla intensa che rendono la chioma del Ginkgo molto appariscente ed apprezzata nella decorazione di parchi, viali e giardini. È una specie dioica, ossia esistono piante maschili e piante femminili. È la pianta a semi più antica al mondo: in Cina, Russia e Siberia
Fossile di Ginkgo Biloba risalente a 250 milioni di anni fa
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Imponente esemplare di Ginkgo in autunno
sono stati ritrovati fossili di Ginkgo risalenti a 250 milioni di anni fa, ben prima della comparsa dell’uomo sulla Terra. A seguito delle glaciazioni sparì da molte aree che aveva colonizzato, per sopravvivere nel Sud-Est asiatico (Cina e Giappone) dove, per conto della Compagnia Olandese delle Indie Orientali, venne descritta per la prima volta per il mondo occidentale dal già citato Engelbert Kaempfer nel suo trattato “Amoenitates Exoticae” (1712) e da dove, sempre nel XVIII secolo, fu importata dapprima nei giardini botanici olandesi di Utrecht e Leida e, successivamente, di tutta Europa. Le virtù e le proprietà mediche del Ginkgo venivano già descritte nel
“Pen T’Sao Ching”, libro cinese in tre volumi scritto tra il 300 e il 200 a.C. sulla base di tradizioni orali risalenti addirittura a 2500 anni prima.
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CONSULENZA LEGALE
L’intervento della Corte di Cassazione sui metodi radiale e lineare
DISTANZE MINIME TRA EDIFICI, COME SI MISURANO Con una recente sentenza la Corte di Cassazione ribadisce che le distanze tra edifici non si misurano in modo radiale, come avviene per le distanze rispetto alle vedute, ma in modo lineare. La vicenda esaminata riguarda due proprietarie di un immobile che convenivano in giudizio una società lamentando che essa stesse ultimando un fabbricato, nel terreno confinante con il proprio, in violazione delle norme stabilite dal Piano regolatore generale del Comune, sia con riferimento alla distanza tra edifici, sia con riferimento alla distanza dal confine. Il Tribunale e la Corte di Appello accoglievano le domande delle proprietarie che chiedevano la “riduzione a distanza legale mediante abbattimento” del fabbricato. La società quindi ricor-
reva in Cassazione censurando le modalità di calcolo della distanza, radiale invece che lineare, adottata. L’art. 873 del Codice Civile stabilisce che le costruzioni su fondi finitimi, se non sono unite o aderenti, devono essere tenute a distanza
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non minore di 3 metri. Nei regolamenti locali può essere stabilita una distanza maggiore. Secondo la dottrina la nozione di costruzione comprende qualunque opera non completamente interrata avente i requisiti della solidità e
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dell’immobilizzazione rispetto al suolo. Non vengono considerate costruzioni, ai fini delle distanze, una baracca, un chiosco, un box che non sono fissati al suolo, ma vi poggiano senza fondamenta. Per costruzione soggetta ai limiti di distanza non deve necessariamente intendersi un’opera edilizia o in muratura, potendo consistere in qualunque manufatto che abbia carattere di stabilità e per la sua consistenza possa dar luogo alla formazione di interstizi dannosi o pericolosi per la sicurezza e l’igiene. Difatti la norma sulle distanze ha lo scopo di evitare la creazione di spazi angusti malsani e di lasciare ad ogni costruzione la giusta quantità di luce ed aria. L’art. 873 usa il parametro della prevenzione temporale, secondo il quale chi, nella qualità di proprietario, costruisce per primo sceglie la distanza che il suo vicino dovrà rispettare. Se egli costruisce, infatti, sul confine, l’altro soggetto potrà costruire in aderenza, oppure alla minima distanza legale; se costruisce, invece, ad una distanza dal
confine pari o superiore alla metà di quella imposta dal Codice, al vicino sarà consentito costruire ad un metro e mezzo dal confine o ad una distanza inferiore che permetta di rispettare il criterio dei 3 metri. Se sull’altro terreno vi è già una costruzione a distanza minore di 1,5 metri, chi costruisce deve farlo a 3 metri dalla precedente costruzione, oppure deve costruire in aderenza ad essa, pagando il valore del terreno occupato e, se utilizza il muro esistente, pagando metà del suo valore. Venendo al caso di specie, in merito alla modalità di calcolo delle distanze, la Corte di Cassazione accoglie il ricorso ricordando che, in base all’articolo 873 del Codice Civile, le distanze tra edifici non possono essere minori di 3 metri. La norma va applicata nel caso in cui i due fabbricati, sorgenti da bande opposte rispetto alla linea di confine, si fronteggino anche in minima parte, cioè nel caso in cui, immaginando di farli avanzare in linea retta verso il confine, i due edifici si incontrino almeno in un punto.
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La distanza lineare misura il distacco tra le facciate di due edifici e si ottiene tracciando una linea perpendicolare alla facciata di un edificio che arriva a toccare l’altro fabbricato. La distanza radiale rappresenta la distanza minima tra i due edifici e la si ottiene congiungendo i punti più vicini dei due edifici. Se gli edifici sono disposti in modo parallelo, la distanza lineare coincide con la radiale. In caso contrario, la distanza radiale è sempre minore di quella lineare. Due edifici non paralleli possono risultare distanti 3 metri calcolando la distanza col metodo lineare, ma la distanza radiale sarà minore. Imporre una distanza radiale di 3 metri significherebbe far arretrare uno dei due fabbricati. Il metodo di calcolo radiale è, quindi, più restrittivo. Nel caso esaminato dai giudici, la distanza tra i due fabbricati risultava inferiore a 3 metri perché calcolata col metodo radiale. La Cassazione ha pertanto accolto il ricorso in quanto la società ricorrente aveva rispettato la distanza di legge applicando il metodo lineare.
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I raduni e le passeggiate a cavallo in programma tra luglio e ottobre
ACSTE, I PROSSIMI APPUNTAMENTI EQUESTRI Prosegue il ricco calendario di raduni equestri organizzati dall’ACSTE. Di seguito gli eventi in programma tra luglio e ottobre. Il Direttivo ACSTE augura a tutti i lettori buon divertimento e una buona estate.
6-7 LUGLIO Sabato 6 e domenica 7 luglio trekking verso le vie del mare. Per informazioni: Lino Cusano (333 9791318).
13 LUGLIO Sabato 13 luglio passeggiata notturna nel Parco fluviale dello Stura.
Per informazioni: Silvio Regis (338 2542192), Roby Caula (347 1646310).
13-14 LUGLIO Sabato 13 e domenica 14 luglio passeggiata sui sentieri di Ponte Bernardo (Alta Valle Stura). Per informazioni: Valter Roà (339 1866448), Giordano Renato (339 2800781).
20-21 LUGLIO Sabato 20 e domenica 21 luglio Raduno di Montemale. Per informazioni: Michele Donadio (389 4349236),
Andrea Tardivo (345 2435961).
15 SETTEMBRE Domenica 15 settembre “Mangiando Cavalcando”. Per informazioni: Ivo Bianco (335 6874008), Michele Donadio (389 4349236), Silvio Regis (338 2542192), Fabio Giordano (335 6469268).
20-21-22 SETTEMBRE Venerdì 20, sabato 21 e domenica 22 settembre Rassegna Internazionale Merens a Dronero. Per informazioni: Fabrizio Bagnis (346 7705544).
22 SETTEMBRE Domenica 22 settembre passeggiata a Caporale. Per informazioni: Silvio Regis (338 2542192), Roby Caula (347 1646310).
6 OTTOBRE Domenica 6 ottobre passeggiata a Barolo e dintorni. Per informazioni: Gian Luca Calleri (335 6445043).
13 OTTOBRE Domenica 13 ottobre castagnata in Valle Stura. Per informazioni: Giordano Renato (339 2800781), Lino Cusano (333 9791318).
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SERVIZI ALLA PERSONA
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Sconti per adulti e ragazzi grazie alla convenzione con Progetto Emmaus
CASA VACANZE PER I SOCI COLDIRETTI E I FAMILIARI Il Comune di Bra ha recentemente affidato alla cooperativa “Progetto Emmaus” la gestione della Colonia Marina Braidese a Laigueglia. La colonia, raggiungibile comodamente in treno, è sul lungomare e dotata di spiaggia privata. Poiché Coldiretti Cuneo ha aderito come partner alla progettazione, per l’estate 2019 i soci Coldiretti e i loro familiari potranno usufruire di uno sconto pari al 10% sulle settimane di soggiorno presso la casa vacanze a Laigueglia. Le tariffe giornaliere per la stagione estiva 2019 variano a seconda del periodo e vanno considerate per la settimana intera di soggiorno (da domenica a domenica); nella cifra è compreso il pernottamento, la pensione completa e l’utilizzo della spiaggia dotata di ombrelloni, sdraio e sorveglianza del bagnino. A giugno e settembre (media stagione) le tariffe giornaliere a persona sono: • 56 euro per gli adulti over 14 anni e 46 euro per gli adulti over 65 anni;
20 euro per i bambini da 1 a 6 anni e 25 euro per i bambini da 7 a 14 anni. A luglio e agosto (alta stagione) le tariffe giornaliere a persona sono: • 62 euro per gli adulti over 14 anni e 50 euro per gli adulti over 65 anni; • 25 euro per i bambini da 1 a 6 anni e 30 euro per i bambini da 7 a 14 anni. Le tariffe per i bambini sono applicate in caso di pernottamento in camera con gli adulti familiari accompagnatori (genitori e/o nonni). Sono previsti, inoltre, tre turni di soggiorni estivi per minori: i primi due turni nel mese di giugno, mentre il terzo dal 25 agosto al 1° settembre. La quota settimanale è di 300 euro (261 euro per i residenti a Bra) e comprende il pernottamento, la pensione completa, personale assistente e di animazione, spiaggia. •
INFO E PRENOTAZIONI: Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito www.casavacanzelaigueglia.com. Per prenotare contattare il numero 329 9555874 o scrivere un’email a info@casavacanzelaigueglia.com. Al momento della prenotazione, per poter usufruire dello sconto, è necessario esibire la tessera Coldiretti 2019.
COLLABORATORI DOMICILIARI, NUOVO CORSO IN PARTENZA Sono in partenza le selezioni per un nuovo corso di formazione per Collaboratori Domiciliari “A Casa”, della durata di 30 ore, che si terrà a Fossano. Attivo sul territorio provinciale dal 2013 e gestito dalla Cooperativa Sociale Onlus “Linfa Solidale” di Cuneo, A Casa è un servizio di assistenza agli anziani e alle persone in difficoltà, realizzato in sinergia con i Consorzi Socio-Assistenziali; può, inoltre, essere realizzato a livello
privato, direttamente con l’assistito e la sua famiglia. Il Collaboratore è una persona formata per fornire assistenza leggera - come aiuto alla cura della persona, igiene della casa, preparazione dei pasti, accompagnamento a visite mediche ed ospedaliere, acquisto di medicine ed altri generi di prima necessità - che consente alla persona in difficoltà di vivere a casa propria il più a lungo possibile, senza dover ricorrere al ricovero in struttura.
L’attività del Collaboratore Domiciliare, che riceve un compenso per il servizio svolto e beneficia di tutte le coperture assicurative e previdenziali previste, si conferma un’interessante opportunità di integrazione del reddito familiare. Per informazioni e iscrizioni al nuovo corso formativo per Collaboratori Domiciliari rivolgersi a Linfa Solidale: telefono: 0171 447337 o 0171 447281; email: acasa@linfasolidale.it).
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SERVIZI ALLA PERSONA
Prima scadenza per il pagamento fissata al 16 luglio 2019
CONTRIBUTI INPS PER I COLTIVATORI DIRETTI Nel corso del mese di giugno verranno emessi i contributi previdenziali per i coltivatori diretti. I termini di scadenza per il pagamento sono fissati nelle date 16 luglio 2019, 16 settembre 2019, 16 novembre 2019 e 16 gennaio 2020. Come già successo negli ultimi due anni, l’INPS non invierà più a casa le lettere contenenti gli estremi per il pagamento mediante modelli F24, in quanto gli stessi sono resi disponibili sul Cassetto
previdenziale per gli autonomi agricoli del sito INPS. Gli ultra65enni e i nuovi iscritti come titolari d’azienda infra40enni possono usufruire di consistenti riduzioni contributive, ma è necessario presentare apposita domanda per poter avere diritto al beneficio. Anche quest’anno l’INPS non invierà a domicilio i modelli F24 precompilati per il pagamento dei contributi previdenziali. Gli estremi per il pagamento
mediante modelli F24 saranno disponibili nel Cassetto Previdenziale per gli autonomi agricoli. Al fine di agevolare i soci nelle operazioni di pagamento dei modelli F24, coloro che non hanno rilasciato mandato al “servizio telematico”, possono rivolgersi agli Uffici Coldiretti che provvederanno all’elaborazione degli stessi. Presso gli Uffici Zona e Recapito della Coldiretti si potranno ottenere l’assistenza e le informazioni in merito.
NOVITÀ SULL’ASSEGNO PER IL NUCLEO FAMILIARE Dal 1° aprile 2019 l’Assegno per il Nucleo Familiare (ANF) dei lavoratori dipendenti di aziende attive del settore privato non agricolo dev’essere richiesto esclusivamente in modalità telematica, come indicato nella Circolare INPS n. 45 del 22 marzo 2019 tramite il servizio online. Fanno eccezione le richieste di
prestazione familiare da parte degli operai agricoli a tempo indeterminato (OTI), che continueranno a presentare la domanda al proprio datore di lavoro attraverso il modello cartaceo “ANF/DIP” (cod. SR16). Gli Uffici del Patronato EPACA di Coldiretti sono a disposizione per ulteriori informazioni.
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Giugno | 2019
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Continua il calo delle pensioni di vecchiaia
FLUSSI DI PENSIONAMENTO, I DATI DEL 1° TRIMESTRE 2019 L’INPS ha effettuato la rilevazione provvisoria inerente le pensioni liquidate a livello nazionale nei mesi da gennaio a marzo 2019. Occorre evidenziare che, per la prima rilevazione del 2019, non sono ancora percepibili gli effetti derivanti dall’applicazione del Decreto-Legge 4/2019, soprattutto in merito alla nuova forma di pensionamento anticipato da esso introdotta, la cosiddetta Quota 100. Nell’anno 2018 si è concluso il percorso di equiparazione dei requisiti per la pensione di vecchiaia tra uomini e donne nel settore dei dipendenti privati e dei lavoratori autonomi. La pensione di vecchiaia nel 2018 è stata, infatti, erogata al raggiungimento dell’età di 66 anni e 7 mesi sia per gli uomini che per le donne, arrivando quindi
alla completa armonizzazione dei requisiti per tutti i lavoratori dipendenti privati e i lavoratori autonomi. Inoltre, per la pensione anticipata, nel 2018 è entrata stabilmente a regime la possibilità di pensionamento anticipato, con soli 41 anni di contributi, per i cosiddetti “lavoratori precoci” (12 mesi di contributi maturati entro il compimento dei 19 anni di età e in una determinata condizione di tutela stabilita dalla norma) nei limiti dei Fondi annualmente stanziati e con richiesta di certificazione dei requisiti per l’accesso al beneficio entro il 1° marzo 2018. In questa prima rilevazione del 2019 si registra un numero complessivo di liquidazioni di vecchiaia decisamente inferiore al
corrispondente valore del 2018. Ciò è riconducibile essenzialmente all’aumento del requisito di età richiesto per la liquidazione della pensione di vecchiaia per effetto dell’incremento di 5 mesi della speranza di vita. Tale incremento, secondo quanto disposto dal Decreto-Legge 4/2019, è stato disapplicato per le pensioni anticipate ma, essendo prevista una finestra di uscita trimestrale, l’effetto di tale provvedimento non risulta ancora percepibile su questa categoria di pensioni liquidate nel periodo in esame. Infine, si registra a livello territoriale nei due anni in esame un peso delle pensioni liquidate a residenti nel Nord Italia sostanzialmente analogo (51% nel 2018 e
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SERVIZI ALLA PERSONA
53% nel 2019). La ripartizione delle tipologie di pensione nella gestione dei coltivatori diretti, mezzadri e coloni conferma l’andamento generale. Infatti, sul complesso delle pensioni liquidate dall’Istituto, si evidenzia una percentuale maggiore delle pensioni di anzianità/anticipate (26%) rispetto alle pensioni di vecchiaia (11%). Le pensioni liquidate da gennaio a marzo 2019 nella gestione dei coltivatori diretti, mezzadri e coloni a livello nazionale sono state
complessivamente 6.615. Per quanto riguarda il sistema di calcolo, nella gestione dei coltivatori diretti, mezzadri e coloni il 97%
delle pensioni sono calcolate con il sistema misto/retributivo e il 3% con il sistema contributivo (meno vantaggioso).
GESTIONI
PENSIONI LIQUIDATE
Coltivatori diretti, mezzadri e coloni
6.615
Artigiani
12.683
Commercianti
9.973
Fondo pensioni lavoratori dipendenti
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scrizione, è opportuno presentare la domanda per chiedere il riconoscimento della malattia professionale appena si ha la certezza della patologia. Se c’è stata cessazione dell’attività lavorativa, la denuncia è preferibile presentarla entro un anno dall’abbandono della lavorazione.
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PENSIONE SUPPLEMENTARE, COS’È E CHI PUÒ USUFRUIRNE Le normative previdenziali in continuo cambiamento e la maggior flessibilità nel mondo del lavoro hanno reso maggiormente complicata la conoscenza dei diritti in materia di pensioni. Una tra le situazioni maggiormente sconosciute riguarda il diritto di coloro che hanno versato pochi contributi presso la Gestione separata INPS (in qualità di co.co.pro., collaboratori, amministratori di società o liberi professionisti) di poter usufruire di una pensione supplementare oltre a quella relativa alla gestione o cassa principale in cui si è versato. In pratica, tutti coloro che hanno già raggiunto il diritto ad una pensione principale (di vecchiaia, anzianità o anticipata) possono anche usufruire di una seconda pensione calcolata con criteri di natura contributiva per i versamenti effettuati presso la Gestione separata INPS.
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Il diritto a tale ulteriore pensione si matura anche avendo versato un solo mese di contribuzione al compimento dei 67 anni per l’anno 2019/2020/2021/2022 (in aumento negli anni successivi). Il pagamento di suddetta pensione supplementare decorre dal mese successivo a quello di presentazione della domanda, per cui diviene particolarmente importante verificare
preventivamente il diritto, al fine di non perdere alcuna mensilità. L’importo della pensione viene determinato con il sistema contributivo, pertanto non è prevista l’integrazione al trattamento minimo. Gli operatori del Patronato Epaca hanno da tempo approfondito le questioni attinenti tali pratiche e sono in grado di valutare, calcolare e consigliare nel migliore dei modi i soggetti interessati, dopo aver visualizzato l’estratto contributivo. A seguito dello specifico accordo stipulato da tempo con l’INPS, Epaca trasmette tutte le domande di pensione, comprese quelle supplementari, via Internet, garantendo tempi di liquidazione ridottissimi ed un’accurata verifica sull’importo messo in pagamento. Invitiamo tutti gli interessati a rivolgersi agli Uffici Epaca Coldiretti per le informazioni in merito.
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COOPERAZIONE
Ecco le principali novità introdotte, alcune delle quali già in vigore
CRISI D’IMPRESA E INSOLVENZA: IL NUOVO CODICE Il D.Lgs. 14/2019, “Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza”, entrerà in vigore il 15 agosto 2020, ad eccezione di taluni articoli, vigenti già dal 16 marzo scorso. Tra questi, l’Unione europea delle cooperative UECoop segnala i seguenti, che modificano alcuni articoli del Codice Civile. Gli artt. 375 e 377 del D.Lgs. 14/2019, per quanto riguarda gli assetti organizzativi dell’impresa, in particolar modo per le SPA e per le SRL, impongono all’imprenditore e all’impresa il dovere di “istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura e alle dimensioni dell’impresa, anche in funzione della rilevazione tempestiva della crisi dell’impresa e della perdita della continuità aziendale, nonché di attivarsi senza indugio per l’adozione e l’attuazione di uno degli strumenti previsti dall’Ordinamento per il superamento della crisi e il recupero della continuità aziendale”. L’art. 378, riguardante la responsabilità degli amministratori delle SRL, prevede che questi ultimi potranno essere chiamati a rispondere “verso i creditori sociali per l’inosservanza degli obblighi inerenti alla conservazione dell’integrità del patrimonio sociale” qualora il patrimonio sociale dovesse risultare insufficiente al soddisfacimento
dei loro crediti. L’art. 379, per quanto riguarda la nomina degli organi di controllo, non rimanda più ai parametri previsti dall’art. 2435-bis del Codice Civile ma fa scattare l’obbligo, per le SRL, anche cooperative, di nominare l’Organo di controllo (Sindaco unico) o il Revisore legale dei conti se la società ha superato per due esercizi consecutivi almeno uno dei seguenti limiti: • totale dell’attivo dello stato patrimoniale: 2 milioni di euro; • ricavi delle vendite e delle prestazioni: 2 milioni di euro; • dipendenti occupati in media
durante l’esercizio: 10 unità. L’obbligo, in questi casi, cessa quando non è superato alcuno dei predetti limiti per tre esercizi consecutivi. Se l’assemblea non provvede, alla nomina provvede il tribunale competente per territorio, oltre che su richiesta di qualsiasi soggetto interessato, anche su segnalazione del Conservatore del Registro delle Imprese, con applicazione delle disposizioni dettate dall’articolo 2409 del Codice Civile per le SPA (denuncia al tribunale da parte dei soci qualora vi sia il sospetto che gli amministratori, in violazione dei loro doveri, abbiano compiuto gravi irregolarità nella gestione che possono arrecare danno alla società) anche se la società è priva di Organo di controllo. L’articolo in commento dispone, inoltre, che le SRL, anche cooperative, costituite alla data del 16 marzo 2019, devono provvedere a nominare l’Organo di controllo o il Revisore legale dei conti - avuto riguardo agli esercizi 2018 e 2017 - e, se necessario, ad uniformare l’Atto costitutivo e lo Statuto entro nove mesi dalla predetta data, ossia entro il 16 dicembre 2019. Clausole statutarie di mero rinvio alla normativa vigente o anche con generici rimandi all’art. 2477 del Codice Civile non dovrebbero richiedere alcun intervento, mentre
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occorrerà il ricorso al notaio per le variazioni citate qualora lo Statuto rinvii all’art. 2435-bis del Codice Civile o lo riproduca integralmente o, ancora, faccia riferimento ai parametri dimensionali ivi previsti. Per quel che concerne la media dei dipendenti occupati, la medesima deve necessariamente risultare individuata come media giornaliera. Eventuali dipendenti part-time devono essere considerati in proporzione all’orario svolto, rapportato al tempo pieno, ai sensi dell’art. 6 del D.Lgs. 61/2000, con arrotondamento all’unità superiore delle frazioni di orario eccedenti la somma degli orari individuali a tempo parziale corrispondente ad unità intere di orario a tempo pieno (in tal senso, si veda anche la Circolare del Ministero del Lavoro n. 46/2001). Per quanto riguarda, infine, la nomina dell’Organo di controllo o del Revisore, in base al tenore letterale della norma, sembrerebbe che la stessa possa essere rimandata fino al 16 dicembre 2019 ma sarebbe più logico che l’assemblea, convocata per l’approvazione del bilancio 2018, valuti - in caso di superamento dei nuovi parametri negli esercizi 2018 e 2017 - l’opportunità di nominare, in quella medesima sede, l’Organo di controllo o del Revisore legale. Quanto alle altre norme del Codice che entreranno in vigore il 15 agosto 2020, UECoop segnala: • l’art. 13 che definisce gli “indicatori della crisi” rilevabili attraverso appositi indici che il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili è chiamato ad elaborare
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con cadenza almeno triennale, in riferimento ad ogni tipologia di attività economica secondo le classificazioni ISTAT, e che, valutati unitariamente, fanno ragionevolmente presumere la sussistenza di uno stato di crisi dell’impresa; l’art. 14 che pone in capo agli Organi di controllo societari, al Revisore contabile o alla Società di revisione, di verificare che l’organo amministrativo dell’Impresa valuti costantemente, assumendo le conseguenti idonee iniziative, se l’assetto organizzativo dell’impresa è adeguato, se sussiste l’equilibrio economico finanziario e qual è il prevedibile andamento della gestione, nonché di segnalare immediatamente allo stesso organo amministrativo l’esistenza di fondati indizi della crisi; l’art. 15 che pone in capo all’Agenzia delle Entrate, all’INPS e all’Agente della riscossione di dare avviso al debitore, all’indirizzo PEC o tramite raccomandata, che la sua esposizione debitoria ha superato l’importo rilevante di cui al comma 2 e che, se entro 90 giorni dalla ricezione dell’avviso egli non avrà estinto o altrimenti regolarizzato per intero il proprio debito con le modalità previste dalla legge o non avrà presentato istanza di composizione assistita della crisi o domanda per l’accesso ad una procedura di regolazione della crisi e dell’insolvenza, essi ne faranno segnalazione all’Organismo di Composizione
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della Crisi d’Impresa costituito presso ciascuna Camera di Commercio; gli artt. 293 e ss. e 381, primo comma, che confermano l’applicazione della liquidazione coatta amministrativa alle società cooperative, salvo che non intervenga - per le Cooperative che svolgono attività commerciale - la dichiarazione di apertura della liquidazione giudiziale (che sostituisce il fallimento); l’art. 381, secondo comma, in base al quale - fuori dai casi di scioglimento per atto dell’autorità di cui all’art. 2545-septiesdecies del Codice Civile - in caso di irregolare funzionamento della società cooperativa, l’autorità di vigilanza può revocare gli amministratori e i sindaci, affidare la gestione della società a un commissario, determinando i poteri e la durata, al fine di sanare le irregolarità riscontrate e, nel caso di crisi o insolvenza, “autorizzarlo a domandare la nomina del collegio o del commissario per la composizione assistita della crisi stessa o l’accesso a una delle procedure regolatrici previste nel Codice della crisi e dell’insolvenza”.
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Le strategie dell’organismo per mantenerla in equilibrio
TEMPERATURA CORPOREA, VARIAZIONI E REGOLAZIONE La temperatura corporea è un prodotto del metabolismo. Il calore è l’energia rilasciata dal lavoro delle cellule, soprattutto quelle di fegato, cervello, cuore e muscoli in attività. Più precisamente la temperatura corporea è la risultante della differenza tra la quantità di calore prodotto dai processi di metabolismo del nostro organismo e la quantità di calore disperso nell’ambiente esterno. È considerata normale tra 36 e 37° C ma è variabile, a livello delle strutture profonde del nostro corpo, di circa 0,5° C nell’arco delle 24 ore. La temperatura corporea “normale” è definita
normotermia. In realtà la temperatura dovrebbe essere intesa come un intervallo, piuttosto che come un valore specifico: non esiste un singolo valore che rappresenti una normale temperatura per tutte le persone a parità di circostanze e sede di misurazione. Il nostro organismo, quale macchina perfetta, mette in atto strategie per mantenere in equilibrio la temperatura del nostro corpo. Una di queste è il brivido. Questo processo serve ad aumentare la quota di calore fino a 5-6 volte maggiore di quello prodotto dai muscoli a riposo. La regolazione della temperatura corporea è controllata da termocettori situati a livello sia della cute sia dell’ipotalamo che inviano l‘informazione al centro
termoregolatore. Qui si confrontano i segnali in entrata con il valore di riferimento della temperatura e si formula una risposta fisiologica adeguata, per ridurre o aumentare la temperatura. La temperatura corporea può essere influenzata da vari fattori. Tra questi, l’età (nei neonati è instabile mentre negli anziani è generalmente più bassa), i ritmi circadiani ossia giorno e notte (raggiunge picchi più alti nel pomeriggio e più bassi durante la notte) e l’attività fisica. Varia, inoltre, in base alla temperatura ambientale esterna e a fattori ormonali: nelle donne in età fertile la temperatura corporea aumenta di circa 0,6° C nel periodo dell’ovulazione, mantenendosi tale fino all’inizio del flusso mestruale.
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Una piccola ghiandola che regola importanti funzioni del corpo umano
QUANDO LA TIROIDE NON FUNZIONA PIÙ BENE La tiroide è una ghiandola di piccole dimensioni, circa 5-8 cm, dalla forma simile a una farfalla, situata nella parte anteriore del collo, da non sottovalutare in quanto regola importanti funzioni del corpo umano. I problemi più frequenti che derivano dal malfunzionamento della tiroide sono: • alterazione della frequenza cardiaca; • alterazioni di peso; • debolezza e affaticamento; • nervosismo; • difficoltà di concentrazione; • secchezza della pelle; • intolleranza a caldo e freddo. L’attività della tiroide è regolata dall’ormone TSH. Se il TSH è ridotto significa che la ghiandola sta funzionando troppo;
si parla in tal caso di ipertiroidismo. Al contrario, se il TSH è alto la tiroide sta lavorando poco e si è in presenza di ipotiroidismo. Gli ormoni tiroidei T3 - T4 esercitano i loro effetti sulla funzionalità di tutti gli apparati del corpo e influiscono particolarmente sulla funzione cardiovascolare, sul mec-
canismo del sonno e sul metabolismo. Intervengono, inoltre, regolando lo sviluppo del sistema nervoso, la produzione di calore corporeo, la distribuzione e l’accumulo di acqua e sali minerali. In conclusione non c’è una cellula del nostro organismo che non riceva influenza da parte della tiroide.
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SCADENZE
17 GIUGNO (essendo il 16 domenica) IVA MESE DI MAGGIO Annotazione della liquidazione per il mese di maggio e versamento dell’eventuale imposta da parte dei contribuenti che esercitano attività agricola, d’impresa o di lavoro autonomo e che nell’anno 2018 hanno realizzato un volume d’affari superiore a 400.000 euro per attività di prestazione di servizi o di 700.000 euro per le altre attività. Devono, inoltre, effettuare la liquidazione tutti i soggetti con volume d’affari inferiore al limite suddetto che non hanno effettuato l’opzione ai sensi dell’art.66 della Legge 427/93. VERSAMENTO RITENUTE FISCALI IRPEF Scade il termine per i versamenti diretti, con modello F24, delle ritenute effettuate nel mese di maggio sui redditi di lavoro autonomo e di lavoro dipendente. VERSAMENTO ACCONTO IMU E TASI 2019 Scade il termine per il versamento della prima rata di acconto IMU e TASI anno 2019, tramite modello F24. CONTRIBUTI INPS DATORI DI LAVORO AGRICOLI I datori di lavoro che hanno assunto alle proprie dipendenze operai agricoli a tempo determinato e/o indeterminato nel 4° trimestre 2018 devono effettuare entro tale data il versamento della relativa rata dei contributi.
25 GIUGNO ACQUISTI, CESSIONI INTRACOMUNITARI E PRESTAZIONI DI SERVIZI INTRACOMUNITARI
Scade il termine per i contribuenti mensili per la trasmissione in via telematica all’Agenzia delle Dogane dell’elenco riepilogativo degli acquisti e delle cessioni intracomunitarie di beni e servizi resi e ricevuti nel mese di maggio.
1° LUGLIO (essendo il 30 giugno domenica) VERSAMENTO IRPEF, ADDIZIONALI REGIONALE E COMUNALE IRPEF, IRAP. Ecc. SALDO 2018 Scade il termine per effettuare il versamento del saldo IRPEF, delle relative addizionali, IRAP e imposte sostitutive anno 2018, per i contribuenti obbligati alla presentazione della dichiarazione dei redditi. ACCONTO IREF E IRAP Scade il termine per versare la prima rata di acconto IRPEF, nella misura del 40% dell’acconto totale dovuto (100%) se l’importo risultante al rigo RN34 è pari o superiore a 257,72 euro. Il contribuente può dedurre dagli acconti da versare i relativi crediti di imposta. I contribuenti che esercitano attività diretta alla produzione o scambio di beni e servizi devono effettuare il versamento della prima rata di acconto IRAP nella misura del 40% dell’acconto totale dovuto (100%) se l’imposta è pari o superiore a 257,52 euro. Sono esclusi dall’IRAP i soggetti passivi che esercitano esclusivamente attività agricola nei limiti di cui all’art. 32 del TUIR (DPR 917/1986). DIRITTO ANNUALE CCIAA Entro tale data le imprese iscritte al Registro della Camera di Commercio sono tenute al versamento, tramite modello F24, del diritto annuale 2019.
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Giugno| 2019
IVA REGISTRAZIONE FATTURE Per le fatture di vendita il termine per effettuare la registrazione è stabilito in 15 giorni dal momento in cui sono state emesse. Le fatture d’acquisto devono essere annotate in apposito registro anteriormente alla liquidazione periodica, ovvero alla dichiarazione annuale, nella quale è esercitato il diritto alla detrazione della relativa imposta. La detrazione dei documenti di acquisto con data nel mese e ricevuti fino al giorno 15 del mese successivo può essere effettuata nel mese di riferimento del documento. IVA ESPORTATORI I contribuenti che si avvalgono della facoltà di acquistare o importare beni e servizi senza pagamento dell’imposta devono annotare nei registri di cui agli artt. 23 o 25 ovvero 39, secondo comma, D.P.R. 633/72, entro ciascun mese, l’ammontare di riferimento all’esportazione e quello degli acquisti effettuati senza pagamento dell’imposta. Il tutto risulta dalle fatture e bollette doganali registrate entro il mese precedente. COMUNICAZIONE OPERAZIONI TRANSFRONTALIERE (ESTEROMETRO) L’introduzione a regime della fattura elettronica riguarda le operazioni effettuate tra soggetti residenti nel territorio dello Stato. Le operazioni verso soggetti non residenti o non stabiliti devono
quindi essere comunicate nella nuova comunicazione entro l’ultimo giorno del mese di riferimento. Possono essere escluse le operazioni di vendita a condizione che per le stesse sia stata emessa facoltativamente la fattura elettronica o che si tratti di operazioni per le quali è emessa bolletta doganale. Entro il 1° luglio devono essere comunicate le operazioni effettuate nel mese di maggio. UMA VERIFICA LIBRETTI Scade il termine per eseguire le operazioni di verifica dei libretti riguardanti il carburante agevolato consumato nel 2018 e le richieste per l’anno 2019.
15 LUGLIO IVA FATTURAZIONE DIFFERITA A norma dell’art. 21 del D.P.R. 633/72 dev’essere emessa, entro tale data, la fattura per le cessioni di beni effettuate nel mese di giugno, la cui consegna o spedizione risulta da idoneo documento. La fattura differita dev’essere registrata entro la stessa data e con riferimento al mese di consegna, cioè giugno.
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