Coltivatore Cuneese n.04 anno 2019

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Poste Italiane s.p.a. / Spedizione in Abb. Postale / D.L. 353/2003 (conv. in L. 46/2004) Art. 1, comma 1, DCB/CN - In caso di mancato recapito restituire al mittente che si impegna a soddisfare il diritto di restituzione.

N. 04 Aprile 2019 - Anno 73

IN PRIMO PIANO

ATTUALITÀ

SPECIALE

FRUTTA, IL NOSTRO PIANO PER IL RILANCIO DEL SETTORE

INDENNITÀ COMPENSATIVA, BENE LE NUOVE RISORSE 2019

730 E REDDITI 2019, SI È MESSA IN MOTO LA STAGIONE

Per ridurre il costo del lavoro, equilibrare la filiera e tutelare i nostri prodotti all’estero

Efficace l’azione che abbiamo portato avanti, ora chiediamo massimo impegno per il 2020

I principali adempimenti per presentare i modelli, le novità 2019 e le detrazioni in vigore


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PROGETTO

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Progetto in

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Produzione Produttori Piccoli Frutti QUALITÁ nuovo coordinamento di assistenza tecnica e ricerca Tino Arosio Direttore Coldiretti Cuneo QUANTITÁ nuove Aziende da tutta l’Italia CONTINUITÁ 12 mesi di commercializzazione GAMMA completa (fragola, mirtillo, lampone, mora, ribes, ciliegia, Nergi) VARIETÁ nuove ed esclusive sotto licenza internazionale

Sustainability

Riferimento internazionale di produzione “green” del mirtillo lanciato dalla rivista

The Journal of Record

Riconoscimento italiano del MIPAAF “FULL” per il progetto

shelf life e sostenibilità scarto e spreco

“Sustainability”

Nuove ed esclusive varietà di berries per il mercato italiano ed estero

*MIRTILLO: *LAMPONE:

GRANDEUR (Plant Sciences Inc) BLUE RIBBON DIAMOND JUBILEE (BerryWorld) TOP SHELF CARGO e LAST CALL (Fall Creek Farm & Nursery, Inc)

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Attività di

Centri

assistenza tecnica ricerca e sviluppo

Piemonte

Saluzzo, Peveragno, Rifreddo, Piasco, Bricherasio

in collaborazione con il DISAFA-UniTo

Berryway la joint-venture

per la commercializzazione dei piccoli frutti

di ritiro in

Progettazione di nuove linee eclusive

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OMMARIO 6

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IN PRIMO PIANO

• Frutta, il nostro Piano per il rilancio del settore Editore: Edizioni Il Coltivatore Srl P. Foro Boario, 18 - 12100 CUNEO Direttore Amministrativo: Tino Arosio Direttore Responsabile: Tino Arosio

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• Lupi, cinghiali e montagna: qualcosa si muove

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p/ Coordinamento di redazione: Francesca Vinai Grafica e impaginazione: Mara Chiardola Hanno collaborato: Cristina Allisiardi, Rosanna Ariaudo, Roberto Bianco, Luca Castellino, Raffaele Chialvo, Damiano Dutto, Tiziana Franchino, Cesare Gallesio, Roberto Giobergia, Elena Gola, Hada Kamela, Vittorio Marabotto, Lorenzo Martinengo, Laura Occelli, Nadia Olivero, Franco Parola, Sabina Perotti, Elisa Rebuffo, Franco Ramello, Davide Roà, Luca Roà, Federica Scaperrotta, Daniela Valsania Progetto grafico: Edizioni il Coltivatore Srl - TEC arti grafiche Redazione: Piazza Foro Boario, 18 - 12100 (CN) Tel. 0171 447211 - Fax: 0171 447300 e-mail: ilcoltivatore.cn@coldiretti.it Il Coltivatore Cuneese è interamente pubblicato e scaricabile dal sito: www.cuneo.coldiretti.it

FONDO

ATTUALITÀ

• PAC e accordi internazionali, summit Prandini-Hogan • Coldiretti dal Premier Conte, Made in Italy al centro • Pratiche sleali, via libera alla nuova Direttiva UE • Via il segreto di Stato sui cibi stranieri in Italia • Moscato: sullo sblocco riserve dov’è il Consorzio? • Bene l’export in Cina, ma per mele e pere persiste il blocco • Indennità compensativa, bene le nuove risorse 2019 • PSR: nuovi stanziamenti in arrivo per i giovani • La scomparsa del Prof. Rovere

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• Piano Lupi: un passo in avanti, ma non basta

“Il Coltivatore Cuneese” Registrazione del tribunale di Cuneo n. 100 del 7/12/1955 Reg. Cronol. n. 3296 - 1 copia € 3.00 Abbonamento annuo € 30,00 Abbonamento annuo soci Coldiretti Cuneo € 5.00 Abbonamento annuo soci Coldiretti altre province € 20.00 - Altri abbonamenti ridotti € 6.00

• Accordi di filiera, investimento sul futuro

• Danni da selvatici e caccia, a che punto siamo? • 100% capretto del Piemonte, presentato il marchio

• Emergenza siccità: quando la pioggia non basta • La necessità degli invasi contro il clima che cambia • Cambiamenti climatici, sfida per le nostre aziende • Eccellenze a Vinitaly nel segno della biodiversità • Assicurazioni, al via la campagna 2019

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• Benessere suini, chiarimenti su valutazione e formazione • Smaltimento animali morti, costi di certificazione • Influenza aviaria, misure di biosicurezza rafforzate

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• Lavoratori stranieri, troppi ritardi sull’ingresso


• Finanziamenti agevolati, aperto il bando ISMEA • Camera di Commercio, al via i bandi 2019 per le imprese • Comunicazione annuale delle specie vegetali

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FISCALE

• TARI: l’agriturismo non è assimilabile ad un albergo • Guida al reddito e alla pensione di cittadinanza

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GIORNATA

del

PULCINO

OVAIOLA VI ASPETTA e dell’

tutti i venerdì

LAVORO

• Regolamento Privacy, trattamento sanzionatorio • INAIL, aiuti per gli investimenti in sicurezza

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SPECIALE 730 E REDDITI 2019

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ECONOMICO

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• Settore suinicolo, allevatori a confronto • Coalvi, numeri in crescita e più attenzione al mercato • Compral Latte: buoni risultati grazie alla filiera

58/61 FORMAZIONE

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62/63 CAMPAGNA AMICA

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64/67 MOVIMENTI

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68/70 EVENTI

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74/75 CONSULENZA AGRONOMICA

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GIORNATA

del

CONIGLIO VI ASPETTA

i seguenti venerdì

26 aprile 31 maggio 28 giugno

GIORNATA

delle

QUAGLIE FARAONE

e

da CARNE / PRONTE UOVA

76/77 NATURA CURIOSA

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78/79 CONSULENZA LEGALE

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81 SPORT E TURISMO EQUESTRE

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83/87 SERVIZI ALLA PERSONA

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89 COOPERAZIONE

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IN PRIMO PIANO

FRUTTA, IL NOSTRO PIANO PER IL RILANCIO DEL SETTORE Costo del lavoro, squilibrio nella filiera, difformità nell’uso dei presidi sanitari. Sono solo alcuni degli elementi che stanno colpendo la nostra frutticoltura Dalle pratiche sleali alla concorrenza dei Paesi che hanno costi del lavoro molti più bassi dei nostri; dalla disomogeneità nell’uso dei principi attivi nei diversi Paesi all’importazione di frutta trattata con prodotti fitosanitari non autorizzati in Italia; dallo squilibrio della ripartizione del prezzo nella filiera alla mancanza di assistenza istituzionale e legale dei nostri prodotti nei Paesi importatori; dai cavilli burocratici che impediscono le esportazioni (pensiamo alle susine verso il Brasile) alle barriere che non consentono a mele e pere di raggiungere la Cina (mentre da noi arrivano le loro), fino alla necessità di rivedere i contributi pubblici che sostengono investimenti di soggetti non agricoli senza ritornare alcun beneficio a chi produce. Sono alcuni dei problemi che stanno mettendo a rischio la nostra frutticoltura che si interroga sul futuro. Con i nostri soci e con alcune OP stiamo lavorando per mettere a punto una serie di azioni che condenseremo in un vero e proprio Piano di rilancio del settore, senza dimenticare il lavoro che stiamo facendo per aprire nuovi progetti di filiera. Alcune azioni che abbiamo messo in atto hanno già dato i primi risultati. Devono però essere applicate subito. Mi riferisco alla Direttiva europea contro le pratiche sleali che abbiamo contribuito a scrivere e che abbiamo seguito sino all’approvazione definitiva. Colpirà – se il Ministro Centinaio ascolterà le nostre richieste - le doppie aste, i pagamenti per servizi non richiesti, i pagamenti ritardati, la cancellazione degli ordini o i cambi unilaterali dei contratti. Queste pratiche potranno anche essere denunciate dalle Organizzazioni di rappresen-

tanza senza esporre i produttori. Stop al segreto sulle importazioni: cosi si è espresso il Consiglio di Stato su un ricorso di Coldiretti. Per tutti i comparti si deve conoscere chi e cosa si importa in Italia. Sapremo cosi se in Granda arriva frutta straniera che diventa fatalmente italiana. Aggiungiamo infine l’obbligo di etichettatura che coinvolgerà anche le bevande a base di frutta e che consentirà di sapere, ad esempio, se la frutta nei succhi è italiana o straniera. Sui costi di produzione non si può pensare di competere, ad esmpio, con i prezzi dei paesi europei dell’area ex sovietica che hanno costi di manodopera che sono la metà dei nostri. Il Governo deve quindi riconsiderare la nostra richiesta che prevedeva la riduzione del costo dei contributi previdenziali per i lavoratori stagionali. I consumatori devono sapere cosa c’è dietro la frutta che acquistano e che ai produttori resta solo il 15% di quanto spendono, mentre oltre il 50% lo intasca la distribuzione e il resto la trasformazione. E quando spendono quasi 2 euro e mezzo per comprare un chilo di rinomate mele cuneesi devono sapere che all’agricoltore restano in tasca poche decine di centesimi. Devono sapere che l’Italia ha il livello più alto di sicurezza e il più basso indice di residui, mentre tanta della produzione estera che arriva sulle nostre tavole è trattata con sostanze da noi vietate. Quindi tre si: si alla riduzione del costo del lavoro, si alla protezione dei nostri prodotti all’estero, si alla trasparenza. E tre no: no all’importazioni di prodotti da paesi che non hanno standard di sicurezza adeguati, no alle pratiche sleali, no a contributi all’agroindustria che non paga il giusto ai produttori.


FONDO

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LUPI, CINGHIALI E MONTAGNA: QUALCOSA SI MUOVE Roberto Moncalvo

Delegato Confederale Coldiretti Cuneo In queste settimane ho incontrato molti nostri imprenditori della Granda. C’è una priorità che emerge sempre più chiara: che il lavoro dei nostri agricoltori, la produzione di cibo buono, sano e fatto nel rispetto dell’ambiente e degli animali, sia ripagato correttamente per garantire un presente e un futuro alle imprese e alle loro famiglie. Insomma che le pesche e le mele - per rimanere ai recenti fatti denunciati - siano pagate nel modo giusto e in tempi certi, e che lo stesso avvenga per il latte, la carne, i cereali, ecc. Per far questo ci vogliono regole semplici e chiare e la volontà di farle rispettare, ma sono necessari anche attori della filiera che non fanno del puro business l’unica loro ragion d’essere, ma che sanno che c’è un altro modo di fare impresa, che valorizza il prodotto di qualità, esalta la distintività, l’origine e paga nel modo giusto i prodotti. Eppure c’è un rischio che può compromettere tutto ciò anche quando si realizzasse totalmente. Non mi riferisco alle calamità naturali e ai cambiamenti climatici che pur ci costringeranno a cambiare il nostro modo di fare impresa, ma ad altre calamità che non sono proprio del tutto “naturali”. Penso ai cinghiali e ai lupi su cui stiamo lavorando con determinazione. Sui cinghiali, dopo il provvedimento regionale che da il via libera all’intervento degli agricoltori proprietari e conduttori dei fondi nelle attività di contenimento, la Provincia di Cuneo ha appena adottato il suo Piano. Ci aspettiamo che definisca regole snelle, semplici e tempi di attuazione ravvicinati. Siamo anche intervenuti su ATC e CA per chiedere conto dei pagamenti degli indennizzi dei danni subiti. Anche qui c’è chi paga nei tempi e

chi è in colpevole ritardo. Si paghi in fretta e subito. Noi, insieme ai nostri rappresentanti dentro questi Enti, non staremo a guardare! La notizia attesa sui lupi è arrivata pochi giorni fa: il Ministro dell’Ambiente ha proposto il Piano lupi! Ora passa all’attenzione della Conferenza Stato-Regioni per il via libera definitivo. Lo approfondiremo con attenzione, ma intanto lanciamo un appello alla Regione: non si lasci sfuggire l’occasione di indicare al Governo le cose che servono realmente per contenere i lupi sulle nostre montagne. Con coraggio. Si conoscono le cose fatte per garantire la convivenza, e soprattutto si sa che questo risultato non è stato raggiunto. La dura realtà infatti dice che continua la strage di vitelli e agnelli, che c’è paura tra chi frequenta le nostre vallate, e che si sta insinuando la prospettiva che gli agricoltori di montagna abbandonino quei territori. Di questo passo si salveranno forse i lupi, ma certamente si distruggeranno paesaggi, bellezze, prodotti tipici e tanta occupazione! Per restare in montagna, poi, bisogna riconoscere anche economicamente lo sforzo aggiuntivo che richiede fare agricoltura in questi territori! Nel silenzio assordante di tutti, siamo riusciti a garantire nel 2019 i 15 milioni di euro per pagare l’indennità compensativa senza i tagli previsti dalla prima proposta dell’assessore Valmaggia, poi corretta grazie al nostro intervento. Ma non siamo completamente soddisfatti: i medesimi stanziamenti vanno previsti anche per il 2020. Scampato pericolo per ora. Vi terremo informati… su questi temi e sulle altre battaglie che una Coldiretti forte e intelligente deve portare avanti per costruire il futuro dell’agricoltura cuneese.


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ATTUALITÀ

Si è discusso dei correttivi alla riforma PAC e delle criticità del CETA

PAC E ACCORDI INTERNAZIONALI, SUMMIT PRANDINI-HOGAN Politica Agricola Comune, Brexit e accordi internazionali sono stati al centro dell’incontro, svoltosi a Bruxelles il 22 marzo scorso, tra il nostro Presidente nazionale Ettore Prandini e il Commissario europeo dell’Agricoltura Phil Hogan. Con riferimento alla riforma della PAC, il Presidente Coldiretti ha messo in evidenza la necessità di perseguire ulteriori soluzioni che prevedano correttivi basati su variabili diverse dalla superficie, per attuare una redistribuzione esterna più equa dei sostegni PAC tra Paesi, rispetto al rapporto tra i redditi medi agricoli aziendali e i redditi medi percepiti dalle altre attività economiche. Prandini ha evidenziato anche la necessità di un maggiore coinvolgimento delle principali Organizzazioni di rappresentanza dei settori economici durante le negoziazioni e in sede di applicazione degli accordi commerciali internazionali, per valutarne il reale impatto economico. L’esigenza nasce anche per garantire una maggiore sicurezza delle merci in entrata nell’Unione europea, dopo le difformità sui controlli dei prodotti extracomunitari evidenziate dalla Corte dei Conti europea.

Il Commissario Hogan ha assicurato che l’UE è decisa a far rispettare le proprie regole e che tutte le merci in entrata nell’Unione dovranno sempre rispettare i limiti e le norme vigenti in Europa. Per quanto riguarda l’accordo di libero scambio con il Canada (CETA) Prandini ha presentato i principali elementi di criticità dell’accordo, trovando piena disponibilità del Commissario a portarli al tavolo del summit UE-Canada del 10-11 aprile. Le preoccupazioni di Coldiretti ri-

spetto al CETA, raccolte in una lettera formale al Commissario, riguardano tra l’altro la tutela delle indicazioni geografiche e la necessità di massimizzare le possibilità offerte dal sistema istituzionale di riconoscimento delle indicazioni geografiche creato in Canada e la necessità di rivedere, attraverso i meccanismi previsti nell’accordo, il sistema di gestione delle quote di importazione di formaggi in Canada, ad oggi fortemente sbilanciato a favore dei produttori canadesi.

È necessario un marchio distintivo per la produzione agricola nazionale

COLDIRETTI DAL PREMIER CONTE, MADE IN ITALY AL CENTRO Il Presidente Coldiretti Ettore Prandini e il Segretario Generale Enzo Gesmundo sono stati ricevuti a Palazzo Chigi dal Premier Giuseppe Conte al quale hanno illustrato le azioni e gli obiettivi di Coldiretti per la tutela e la promozione dell’agroalimentare Made in Italy. “Il primo passo auspicato - ha sottolineato Prandini - è l’emanazione in tempi brevi dei Decreti per dare piena attuazione alle norme sull’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti gli alimenti, dai salumi ai succhi di frutta, voluta

dal Governo nella Legge sulla semplificazione, per valorizzare la produzione agroalimentare nazionale e consentire scelte di acquisto consapevoli”. Si tratta di un provvedimento che pone l’Italia all’avanguardia in Europa nelle politiche per la trasparenza dell’informazione e, proprio per questo, bisogna ora lavorare per estendere le stesse garanzie in tutta l’Unione europea dove rischiano di entrare in vigore nell’aprile 2020 norme fortemente ingannevoli per i consumatori.

“Una maggiore incisività nei rapporti con l’Unione europea è importante anche nella battaglia sulla riforma della PAC, dove l’Italia - ha sottolineato Prandini - è chiamata a scongiurare ulteriori tagli nel nuovo bilancio europeo per l’agricoltura che aggraverebbe la condizione di pagatore netto del Paese”. “Si riconosce al Governo l’impegno, per la prima volta dopo decenni, nella difesa dei marchi storici dal rischio della delocalizzazione che nell’agroalimentare - ha continuato Prandini - ha spesso significato


Aprile | 2019

portare all’estero gli approvvigionamenti agricoli e la trasformazione industriale. In questo contesto è necessario pertanto che un eventuale marchio distintivo del Made in Italy garantisca l’origine nazionale della produzione agricola”.

Al premier Conte il Presidente Prandini ha illustrato l’impegno Coldiretti sul fronte della realizzazione di accordi e contratti di filiera finalizzati ad assicurare la massima valorizzazione della produzione agricola nazionale, assieme alla

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parte più innovativa e illuminata dell’industria alimentare italiana riunita nella nuova realtà Filiera Italia. I vertici di Coldiretti hanno apprezzato la disponibilità del Premier ad un incontro con tutti i soci protagonisti di Filiera Italia.

Bene l’approvazione delle nuove regole a tutela dei nostri agricoltori

PRATICHE SLEALI, VIA LIBERA ALLA NUOVA DIRETTIVA UE Lo scorso 12 marzo il Parlamento europeo ha approvato in seduta plenaria la nuova Direttiva che mette al bando le pratiche commerciali sleali lungo la catena agroalimentare. Si tratta di un provvedimento fondamentale ottenuto da Coldiretti per contrastare le speculazioni da parte dei poteri forti dell’industria e della distribuzione a danno degli agricoltori. Dopo la formale approvazione da parte del Consiglio dell’UE, la Direttiva dovrà essere recepita dai Paesi membri. Si pensi al pagamento delle pesche cuneesi raccolte la scorsa estate, slittato fino a Carnevale per la maggior parte dei nostri produttori: un ritardo grave e ingiustificato che costituisce l’ultimo, tangibile esempio degli squilibri di potere contrattuale lungo la filiera e delle distorsioni che strozzano gli imprenditori agricoli. Secondo le stime Coldiretti, in Italia per ogni euro speso dai consumatori per l’acquisto di alimenti, meno di 15 centesimi vanno a remunerare il prodotto agricolo. È, dunque, necessario sanare un’ingiustizia profonda rendendo più equa la catena di distribuzione degli alimenti che vede oggi sottopagati

i prodotti agricoli, spesso al di sotto dei costi di produzione, senza alcun beneficio per i consumatori. Per difendere gli agricoltori dallo strapotere delle grandi catene distributive, la nuova normativa UE prevede, tra l’altro, la cancellazione delle condizioni capestro, dalle vendite last minute degli ordini ai ritardi di pagamento delle forniture alle modifiche non concordate dei contratti fino ai mancati pagamenti per i prodotti invenduti e alle vendite sotto costo e doppie aste. È stato

introdotto nel provvedimento anche l’anonimato di chi denuncia tali vessazioni e viene data alle Associazioni di rappresentanza la possibilità di presentare le denunce per conto dei propri soci. Da anni il settore agricolo europeo chiede una normativa comunitaria che miri ad affrontare queste pratiche, per una filiera agricola e alimentare più giusta, più trasparente, più equa e più sostenibile in tutta l’Unione, dalla quale ogni operatore possa trarre beneficio.


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ATTUALITÀ

Passo avanti contro le frodi alimentari, a tutela delle nostre produzioni

VIA IL SEGRETO DI STATO SUI CIBI STRANIERI IN ITALIA Cade il segreto di Stato sui prodotti agroalimentari stranieri che arrivano in Italia e diventa, dunque, possibile conoscere il nome delle aziende che importano alimenti dall’estero. Il 6 marzo scorso, in uno storico pronunciamento, il Consiglio di Stato si è espresso sull’accesso ai dati dei flussi commerciali del latte e dei prodotti lattiero-caseari oggetto di scambio intracomunitario e provenienti dall’estero, detenuti dal Ministero della Salute e fino ad allora preclusi per ragioni pretestuose, ora smascherate dall’Autorità giudiziaria. “È un risultato storico - commenta Bruno Rivarossa, Vice Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo fortemente sollecitato dalla nostra Organizzazione per mettere fine all’inganno dei prodotti stranieri spacciati per italiani, ma anche per consentire interventi più tempestivi in caso di allarmi alimentari che provocano preoccupazione tra i consumatori, a fronte dell’impossibilità di conoscere la provenienza degli alimenti coinvolti”.

L’addio al segreto di Stato sui cibi stranieri importati in Italia è frutto di un lungo iter, intrapreso due anni fa e portato avanti con determinazione da Coldiretti, nonostante un primo respingimento da parte del Ministero e una sentenza del TAR a sfavore.

FALSO MADE IN ITALY E ALLARMI ALIMENTARI Contiene materie prime straniere circa un terzo (33%) della produzione totale di prodotti agroalimentari venduti in Italia ed esportati con il marchio Made in Italy: un danno enorme per le aziende agricole, l’occupazione e l’economia nazionale. Ma anche un rischio per la salute di tutti i cittadini. Nel 2018, infatti, è scoppiato in Italia più di un allarme alimentare al giorno, per un totale di ben 398 notifiche inviate all’Unione europea, di cui ben l’83% riguardanti prodotti stranieri. Da qui l’importanza di rendere disponibili al più presto i nomi delle aziende che importano alimenti dall’estero per rivenderli sotto la copertura di marchi nazionali.

A seguito del recente pronunciamento del Consiglio di Stato, il Ministero della Salute ha provveduto ad inviare una comunicazione a tutti gli operatori, riservando loro la possibilità di presentare motivata opposizione alla richiesta di accesso ai dati dei flussi commerciali, entro 10 giorni dal ricevimento. “Finalmente l’eliminazione del segreto di Stato sulle informazioni che attengono alla salute e alla sicurezza dei cittadini - spiega Rivarossa - realizza una condizione di piena legalità a sostegno delle produzioni agroalimentari cuneesi. Sarà ora possibile, per motivate ragioni, chiedere al Ministero della Salute la provenienza del latte impiegato in yogurt, latticini o formaggi di una determinata marca”. “Ora chiediamo di estendere questo principio ad altri prodotti - prosegue Rivarossa - per conoscere la provenienza della frutta utilizzata in succhi e marmellate o l’origine della carne impiegata nei salumi e in altri trasformati della nostra tradizione. Chiediamo poi al Ministro della Salute di definire in tempi brevi le modalità attraverso cui saranno rese disponibili le informazioni relative alla provenienza dei prodotti agroalimentari a soggetti che dimostrino un legittimo interesse all’utilizzo di tali dati”.


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La Regione convochi un tavolo, occorre fare in fretta

MOSCATO: SULLO SBLOCCO RISERVE DOV’È IL CONSORZIO? Lo chiediamo da molto tempo: il Consorzio dell’Asti DOCG mantenga gli impegni sul fronte delle riserve vendemmiali e della promozione. Eppure, continua a farsi attendere la risposta del Consorzio, nato per tutelare e valorizzare, in Italia e nel mondo, l’Asti DOCG, che include le tipologie Moscato d’Asti, Asti dolce e Asti secco. Recentemente l’Assessore all’Agricoltura Giorgio Ferrero ha assicurato la piena disponibilità della Regione Piemonte. Per cui, se il Consorzio dell’Asti DOCG chiede il “nulla osta” per poter procedere allo sblocco della riserva vendemmiale ad ogni singola azienda, la Regione è pronta a prendere in considerazione la richiesta e a consentire lo sblocco per quelle aziende con vigneto e cantina che documentino di poter commercializzare senza creare eccedenze sul mercato. Da sempre crediamo che questa sia una via percorribile e la invochiamo per il secondo anno, ma finora il Consorzio ha preferito non prendere in considerazione la proposta. Anzi, ha comunicato di non voler formalizzare la richiesta alla Regione almeno fino al 30 aprile. È un comportamento grave e miope nei confronti di quelle imprese vitivinicole che in questi anni hanno investito fortemente sulla DOCG in termini di risorse, che si sono spese nella promo-

zione e che ora non possono far fronte alle richieste di fornitura del prodotto. Il Consorzio dimostra più attenzioni alle tre o quattro multinazionali che commercializzano gran parte del Moscato, dimenticandosi delle tante aziende vitivinicole che si sono create, grazie a notevoli capacità imprenditoriali, nuovi sbocchi sui mercati. Per questo, Coldiretti chiede che la Regione convochi al più presto un tavolo al quale partecipi il Consorzio per arrivare alla conclusione di questa situazione. È più che mai urgente rispondere con il buon senso alle legittime attese di quelle aziende che hanno un approccio diretto sul mercato, inserendo ulteriori quantitativi di una DOCG che tutto il mondo ci in-

vidia, senza gravare sugli stoccaggi riferiti alla vendemmia 2018. A ciò si aggiungono le criticità sul fronte della promozione, su cui il Consorzio non si sta dimostrando all’altezza. Vorremmo capire come sono stati spesi i fondi destinati a promuovere all’estero il Moscato, considerato che, mentre lo spumante italiano ha riscosso un grande successo nel 2018, dominando nettamente nei brindisi mondiali davanti allo Champagne francese, l’Asti DOCG continua ad arrancare. Anche in tal caso, non c’è tempo da perdere: si avvicina il periodo delle festività pasquali, particolarmente interessante per le vendite di questi vini, e un’efficace promozione serve ora più che mai per far crescere la DOCG.

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ATTUALITÀ

Velocizzare i negoziati per dare nuovi sbocchi alla frutta fresca cuneese

BENE L’EXPORT IN CINA, MA PER MELE E PERE PERSISTE IL BLOCCO La Cina è vicina ed è una realtà sempre più importante per i prodotti italiani. Balzo record, infatti, del Made in Italy alimentare in Cina che segna un aumento del 20% delle esportazioni nel 2019. È quanto emerge da un’analisi Coldiretti sulla base di dati Istat relativi al mese di gennaio, divulgata in occasione della visita del Presidente cinese Xi Jinping in Italia per la firma del Memorandum d’Intesa tra Italia e Cina sulla nuova Via della Seta. Si rafforza, così, una tendenza in atto da anni con le esportazioni di prodotti agroalimentari Made in Italy nel gigante asiatico che hanno raggiunto nel 2018 il record storico di 439 milioni di euro, un valore più che triplicato negli ultimi 10 anni (+254%). Il prodotto più esportato in Cina è il vino, per un valore di 127 milioni di euro nel 2018, con l’Italia che ha sorpassato la Spagna ed è diventata il quarto esportatore verso Pechino. Anche i vini di Langhe e Roero sono ricercati da nicchie di consumatori cinesi in cerca di alta qualità, che apprezzano sempre più i nostri bianchi e rossi, dal Roero Arneis DOCG alla Barbera d’Alba DOC fino ai blasonati Barolo DOCG e Barbaresco DOCG. Tuttavia, a frenare le spedizioni agroalimentari Made in Italy sono le barriere commerciali ancora presenti per le nostre produzioni. Se, infatti, è stato rimosso nel 2016 il bando sulle carni suine italiane e

nel 2018 le frontiere si sono aperte in Cina per l’erba medica italiana, al momento persiste il blocco all’export in Cina di molti nostri prodotti agricoli, come la frutta fresca: l’Italia può esportare in Cina kiwi e agrumi, ma sono ancora bloccate le mele e le pere, oggetto di specifici negoziati. È fondamentale velocizzare gli

accordi bilaterali affinché le nostre mele e pere possano intraprendere la via dell’Asia dando, così, nuova linfa al tessuto economico cuneese e piemontese. Auspichiamo, quindi, che a breve possa sbloccarsi la situazione poiché per l’agricoltura della Granda potrebbero aprirsi nuove importanti possibilità di export.

RAPPORTI COMMERCIALI E ORIGINE IN ETICHETTA È necessario un riequilibrio dei rapporti commerciali con le importazioni agroalimentari dalla Cina, che nel 2018 sono state pari a 594 milioni e hanno superato del 35% il valore delle esportazioni Made in Italy del settore, ferme a 439 milioni. Va in questa direzione il calo del 20% registrato nel 2018, rispetto all’anno precedente, delle importazioni dalla Cina dei derivati dal pomodoro, grazie all’entrata in vigore nell’agosto 2018 dell’obbligo di indicare in etichetta l’origine per pelati, polpe, concentrato e altri derivati, che ha smascherato l’inganno dei prodotti coltivati all’estero ed importati per essere spacciati come italiani

IL PARADOSSO DELLE BARRIERE CINESI Le barriere tecniche cinesi sono ostacoli frapposti per motivi fitosanitari, con cui la Cina chiede assicurazioni sull’assenza di patogeni frutticoli (insetti o malattie) non presenti sul proprio territorio con estenuanti negoziati e dossier che durano anni e che affrontano un prodotto alla volta. L’aspetto paradossale di questa vicenda è che mentre i prodotti italiani sono bloccati, la Cina - il

secondo Paese al mondo ad aver fatto scattare più allarmi alimentari nell’Unione europea nel corso del 2018 - può esportare nella Penisola pere e mele. In Italia, inoltre, si è verificata una vera invasione di pericolosi insetti alieni dannosi per le nostre coltivazioni, arrivati più o meno direttamente dalla Cina, come il moscerino dagli occhi rossi, il cinipide del castagno e la cimice


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ATTUALITÀ

Efficace l’azione di Coldiretti, ora ci vuole il massimo impegno per il 2020

INDENNITÀ COMPENSATIVA, BENE LE NUOVE RISORSE 2019 Dopo la forte pressione di Coldiretti sull’Assessore regionale alla montagna, sono arrivate le prime risposte alla grave situazione dell’indennità compensativa che, fino a metà marzo, vedeva un crollo dei fondi del 60% per l’anno 2019 e nessuna risorsa per il 2020. Ma qualcosa, finalmente, si è mosso. Durante il Consiglio regionale del 19 marzo, anche in risposta all’interrogazione del Consigliere Daniele Valle, l’Assessore Alberto Valmaggia per la campagna 2019 si è impegnato a recuperare le risorse

necessarie a coprire il fabbisogno di 15 milioni di euro al fine di dare una risposta chiara alle 8.000 imprese agricole piemontesi di montagna. Ma il risultato sul 2019 non basta: serve un segnale altrettanto chiaro e immediato sull’anno 2020. Non si può pensare di affrontare il problema nei prossimi mesi, quando saremo alla fine del periodo di programmazione del PSR 2014-2020. È fondamentale che le nostre aziende delle aree montane e collinari abbiano già delle previsioni concrete e delle risorse per l’anno prossimo.

BANDO 2019, DOMANDE ENTRO IL 15 MAGGIO C’è tempo fino al 15 maggio 2019 per presentare domanda di sostegno riguardante l’Operazione 13.1.1 del PSR (sull’indennità compensativa) tramite gli Uffici CAA di Coldiretti. La dotazione finanziaria del bando 2019 è di poco superiore a 7.275.000 euro; tuttavia, grazie all’azione intrapresa da Coldiretti, è stato confermato che, qualora l’ammontare dei premi complessivamente richiesti risultasse superiore alle risorse stanziate, la Giunta regionale adotterà un provvedimento volto ad incrementare la dotazione del bando e/o applicare una

riduzione percentuale proporzionale dei premi, in base all’eccedenza delle richieste rispetto all’importo inizialmente stanziato. In caso di riduzione derivante dalla mancanza di risorse finanziarie, non sarà applicata la soglia minima di premio annuo erogabile, fissata in 200 euro. L’indennità è concessa agli agricoltori in attività, che operano in una zona classificata come montana dalla Regione Piemonte nell’anno di presentazione della domanda e conducono superfici agricole derivanti dal possesso di un titolo di proprietà e/o di affitto o comodato.

Il titolo di conduzione deve risultare valido nel periodo dal 1° gennaio al 31 dicembre dell’anno di presentazione della domanda o dall’11 novembre dell’anno precedente al 10 novembre dell’anno di presentazione della domanda. Il soggetto richiedente deve raggiungere un importo del premio annuo erogabile di almeno 200 euro. Non è necessario che il richiedente abbia la residenza in zona montana, né che il centro aziendale sia ubicato in zona montana. I nostri Uffici sono a disposizione per tutte le informazioni di dettaglio.

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Ma serve lo scorrimento della graduatoria sull’Operazione 4.1.2

PSR: NUOVI STANZIAMENTI IN ARRIVO PER I GIOVANI e i 41 anni che intendono insediarsi in azienda. Chiediamo alla Regione, in modo particolare all’Assessore all’Agricoltura, di valutare lo scorrimento della graduatoria dell’Operazione 4.1.2, in cui molti giovani non sono riusciti ad ottenere finanziamenti per carenza di risorse. È opportuno coinvolgere fortemente il mondo giovanile che crede nel settore agricolo anche grazie a questi incentivi economici che,

nella fase iniziale di insediamento, possono fare la differenza. Infine, è stato autorizzato un riutilizzo di risorse giacenti sul bando 2017 per la creazione e lo sviluppo di attività extra-agricole come agriturismo, fattorie didattiche e alloggi per l’ospitalità di salariati agricoli stagionali (Operazione 6.4.1): sono stati assegnati ulteriori 2,9 milioni per consentire lo scorrimento della graduatoria.

LA SCOMPARSA DEL PROF. ROVERE Il 12 marzo ci ha lasciati il professor Adriano Rovere. Per molti anni ha ricoperto il ruolo di coordinatore dei tecnici di Coldiretti Cuneo ed è stato un punto di riferimento per numerose attività svolte dalla nostra Organizzazione. Gli anni di insegnamento presso la Scuola agraria di Demonte prima e Mondovì poi, come professore di zootecnia, lo hanno reso profondo conoscitore del settore zootecnico provinciale. Ha profuso un enorme impegno a sostegno degli associati durante i sostanziali cambiamenti che hanno interessato il comparto a partire dai Piani regionali di vaccinazione e risanamento per finire al deciso passaggio dall’indirizzo produttivo carne alla specializzazione da latte. Stimato

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da tutti, Adriano ha lasciato un segno nelle nostre vite; con lui se n’è andata una persona speciale che ha messo sempre in primo piano i veri valori umani.

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Il 29 marzo la Giunta Regionale ha stanziato risorse nuove e integrative per l’agricoltura piemontese, su proposta dell’Assessore Giorgio Ferrero. Innanzitutto, è stata disposta l’emanazione dei bandi 2019 per l’insediamento dei giovani agricoltori (Operazione 6.1.1), finanziato con 1,8 milioni di euro, e per il miglioramento del rendimento globale e della sostenibilità delle aziende agricole (Operazione 4.1.1), finanziato con 5 milioni. L’apertura dei due nuovi bandi è una buona notizia, dopo mesi di intenso pressing della nostra Organizzazione per favorire il ricambio generazionale e dare nuovo slancio al comparto. Continueremo a lavorare a stretto contatto con la Regione per monitorare le domande di finanziamento delle nostre aziende che, prevediamo, saranno numerose. Le risorse messe a disposizione non potranno soddisfare tutte le richieste, ma abbiamo già segnalato alla Regione la necessità di rimpinguare gli stanziamenti di spesa su questi capitoli del PSR. Positiva anche l’integrazione di risorse sul bando 2017 “Pacchetto giovani” (Progetto Integrato - Operazioni 4.1.2 e 6.1.1). Saranno disponibili 15 milioni di euro in più, derivanti da risorse non utilizzate negli anni precedenti per decadimenti, rinunce e ridimensionamenti delle domande a suo tempo presentate. Ciò consentirà di rispondere alle richieste di investimenti degli agricoltori tra i 18


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ATTUALITÀ

Occorre seguire con attenzione i contenuti e i prossimi sviluppi

PIANO LUPI: UN PASSO IN AVANTI, MA NON BASTA Molti, negli ultimi mesi, sono stati gli appelli di Coldiretti Cuneo al Governo per la messa a punto di un Piano di gestione dei lupi. Con una presenza di lupi triplicata negli ultimi tre anni sulle Alpi, infatti, la situazione è diventata insostenibile per le aziende agricole che continuano a presidiare le nostre montagne e a garantire la bellezza del paesaggio. Lo scorso 2 aprile, il primo passo in avanti: il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha depositato il nuovo Piano Lupi in Conferenza Stato-Regioni per l’avvio del confronto. In attesa di conoscerne i dettagli, serve un forte impegno dalla Regione Piemonte affinché in sede di Conferenza Stato-Regioni si possa velocizzare l’iter e rafforzare il Piano, dove necessario. È, dunque, di fondamentale importanza che siano presenti a livello territoriale misure efficaci e coraggiose per controllare e contenere i lupi e gli ibridi cane-lupo. Altrettanto importante è il tema del risarcimento dei danni e del mancato reddito, per cui vanno previsti ulteriori interventi economici

a supporto delle difficoltà che gli allevatori incontrano nel loro lavoro quotidiano. Non si possono lasciar morire pecore e vitelli e costringere alla fuga migliaia di famiglie che da generazioni popolano le nostre montagne, ma anche i tanti giovani che faticosamente sono tornati per ripristinare la biodiversità perduta con il recupero delle razze storiche.

Eppure, la presenza di branchi di lupi sta scoraggiando in molte aree l’attività di allevamento mettendo in difficoltà anche il tradizionale trasferimento degli animali in alpeggio che, oltre ad essere una risorsa fondamentale per la nostra economia montana, rappresenta anche un modo per valorizzare il territorio e le tradizioni culturali che lo caratterizzano.

In attesa del Piano provinciale, le nostre richieste agli ATC e CA

DANNI DA SELVATICI E CACCIA, A CHE PUNTO SIAMO? Dopo l’emanazione della nuova Legge sulla caccia, la Regione ha fornito indicazioni operative alle Province per la stesura e l’approvazione dei Piani di controllo delle specie faunistiche problematiche, con particolare riferimento ai cinghiali, chiarendo il ruolo esercitabile da parte dei proprietari o conduttori di fondi sui quali si attuano i suddetti Piani. È stato quindi definito che l’attività di controllo tramite abbattimento può essere realizzata, quando ricorrono determinate condizioni e con l’adozione di specifiche procedure, dai seguenti soggetti:


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proprietari conduttori dei fondi in possesso di licenza per l’esercizio venatorio in corso di validità, titolari del fondo ove si realizza l’intervento; • proprietari conduttori dei fondi in possesso di licenza per l’esercizio venatorio in corso di validità e di attestato di partecipazione e superamento della prova finale ad uno specifico corso. I proprietari o conduttori di un fondo privi di licenza per l’esercizio venatorio possono, inoltre, ricorrere ad un tutor dotato dei necessari requisiti.

Spetta quindi alle Province predisporre i Piani di prevenzione dei danni e di gestione e controllo della specie, prevedendo, da un lato, interventi di urgenza volti a garantire una tempestiva azione in caso di segnalazione di danneggiamenti, e dall’altro, interventi programmati e tesi al controllo della specie sul territorio. Per quanto riguarda la Provincia di Cuneo, il Piano è stato predisposto dagli Uffici provinciali competenti, ha ottenuto il via liberia dall’ISPRA e, mentre scriviamo, è all’attenzione del Consiglio Provinciale per l’adozione definitiva. Gli interventi attuabili per contenere

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l’eccessivo sviluppo delle popolazioni di questi animali, però, non si limitano ai Paini di contenimento delle Province poiché gli Ambiti Territoriali di Caccia (ATC) e i Comprensori Alpini (CA) possono predisporre e sottoporre alla Regione dei Piani di prelievo selettivo tramite i quali perseguire un riequilibrio numerico di questa specie. Coldiretti è, dunque, intervenuta inviando una lettera a tutti i Presidenti degli ATC e CA in cui ha chiesto di predisporre tali Piani e di rendere noti i dati, riferibili agli ultimi anni, circa i danni denunciati, le perizie eseguite e gli indennizzi erogati.

Identificherà il capretto e la capra allevati sul territorio piemontese

100% CAPRETTO DEL PIEMONTE, PRESENTATO IL MARCHIO Via definitivo al capretto 100% Piemonte. Il Consorzio Allevatori Caprini del Piemonte, insieme a Coldiretti Piemonte, all’ARAP (Associazione Regionale Allevatori Piemonte) e all’Assessorato regionale all’Agricoltura, ha presentato il marchio che identifica la carne di capretto e di capra 100% Piemonte, secondo un disciplinare che individua in modo certo la provenienza: intero territorio regionale, allevato da imprese singole o associazioni aderenti al Consorzio. “La nostra forza è l’alta qualità di un prodotto unico - ha dichiarato Simone Grappiolo, Presidente del Consorzio Allevatori Caprini del Piemonte - di cui possiamo assicurare la tracciabilità al consumatore. Con quest’iniziativa, vogliamo dare un segnale forte al mercato su cui oggi si trovano prodotti importati da tutto il mondo. Attualmente hanno aderito

al Consorzio già 18 produttori con una potenzialità produttiva di 10.000 capretti, ma i numeri sono in crescita ulteriore”. Il capretto 100% Piemonte viene allevato per 60 giorni ed ha un peso variabile da 11 a 16 Kg. La carne è delicata, gustosa e facilmente digeribile grazie ad un basso contenuto di

grassi. Quella di creare un marchio identificativo è un’azione che va nella direzione della valorizzazione delle produzioni piemontesi. Il comparto caprino piemontese è in crescita: 150 allevatori professionali, 25.000 capre in produzione. Per questo il Consorzio rappresenta, oltre che un importante strumento di promozione sul territorio, il volano per far crescere economicamente il comparto, aumentare la qualità delle produzioni e tutelarle attraverso la difesa delle denominazioni, a livello sia nazionale sia europeo. I consumatori, anche in vista delle prossime festività pasquali, scegliendo il capretto 100% Piemonte potranno apprezzare, quindi, un prodotto di elevata qualità che porta con sé il legame con il territorio e dà valore al lavoro svolto dai nostri allevatori.


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ATTUALITÀ

Grande partecipazione al convegno di Coldiretti in Fiera a Savigliano

ACCORDI DI FILIERA, INVESTIMENTO SUL FUTURO I contratti tra gli attori che operano lungo le filiere del cibo sono presupposto di valore per le produzioni locali, di remunerazione dignitosa per gli imprenditori agricoli e di qualità per i consumatori. Un investimento sicuro, insomma, per il futuro dell’agricoltura cuneese, per dare valore a chi produce e qualità a chi consuma. Questa la sintesi del convegno dal titolo “I contratti di filiera, strumento per le imprese e per il vero Made in Italy”, che Coldiretti Cuneo ha organizzato a Savigliano lo scorso 15 marzo, nella cornice della 38esima Fiera nazionale della Meccanizzazione agricola. L’evento, all’interno di un padiglione Agrimedia gremito, è stato un utile momento di confronto per fare il punto e tracciare la strada futura delle filiere nel comparto agroalimentare, vitale per l’economia della pianura saviglianese e dell’intero territorio regionale. “Prospettive di pluriennalità, prezzo minimo garantito che copra i costi di produzione e premialità sulla qualità - ha dichiarato il Presidente di Coldiretti Piemonte Roberto Moncalvo - sono i tre punti cardine su cui stiamo firmando accordi di filiera con importanti industrie per soddisfare le esigenze dei nostri produttori lungo le filiere più significative”. Il Presidente del Consorzio Agrario

delle province del Nord-Ovest, Antonio Gai, e il Presidente di Compral Latte, Raffaele Tortalla, hanno portato la testimonianza di due filiere di successo, illustrando le buone pratiche sinora messe in campo. Raffaele Tortalla ha spiegato che “la forza del contratto di filiera del latte stipulato da Coldiretti, Inalpi e Ferrero sta nel prezzo indicizzato che, a prescindere dall’andamento altalenante del mercato, premia il valore reale del prodotto conferito dai nostri allevatori”. Secondo Antonio Gai “il successo degli accordi di filiera cerealicola tra Coldiretti e Consorzio Agrario

viene dal riconoscimento economico per l’agricoltore, pagato il 10% in più rispetto alla media di mercato, ma anche dalla collaborazione tra produttori e tecnici, foriera di raccolti maggiori e di più alta qualità”. Con i contratti di filiera, lo sguardo è proiettato al futuro. “Tra i progetti in cantiere - ha annunciato il Responsabile dell’Area economica di Coldiretti Cuneo Franco Ramello - ci sono l’accordo nel settore suinicolo con il prosciuttificio Raspini e quello nel comparto frutticolo con l’azienda alimentare Noberasco. Un’ulteriore opportunità per le nostre aziende verrà dalla filiera del grano saraceno per i celiaci, grazie all’interesse di pastifici interessati ad investire sulla materia prima piemontese. Intanto, siamo al lavoro per dare ulteriore slancio alla filiera della nocciola, in vista della maggior produzione che si prospetta nella nostra provincia nell’immediato futuro”. “Le sfide del mercato agroalimentare globale - ha concluso il Direttore di Coldiretti Cuneo Tino Arosio, moderatore del convegno - impongono un’organizzazione di filiera sempre più attenta e strutturata, basata su sinergie tra i produttori agricoli e gli industriali più lungimiranti che, scegliendo i prodotti agricoli di qualità della nostra terra, investono nel vero Made in Italy”.


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ATTUALITÀ

Abbiamo chiesto a Regione e Provincia di anticipare la stagione irrigua

EMERGENZA SICCITÀ: QUANDO LA PIOGGIA NON BASTA Dopo un quadrimestre, da dicembre 2018 a marzo 2019, caratterizzato da precipitazioni di carattere nevoso e piovoso estremamente scarse e da un andamento anomalo delle temperature, tanto nei valori medi quanto in quelli massimi, le condizioni di portata dei nostri corsi d’acqua risultano estremamente ridotte. A marzo la situazione appariva critica in tutto il Piemonte, in modo particolare nei quadranti meridionali ed occidentali, considerato anche il fatto che l’acqua immagazzinata nel manto nevoso, già a fine febbraio, risultava ridotta del 70-80% rispetto a quella presente alla stessa data nel 2018. Queste le premesse che hanno portato alla convocazione del Tavolo Acqua Agricoltura presso l’Assessorato all’Ambiente della Regione, durante cui si è cercato di individuare gli interventi utili a mitigare gli effetti di una possibile severa siccità estiva.

piani di riparto che, all’occorrenza, permettano un’equa distribuzione dell’acqua disponibile. Laddove possibile, anche la programmazione delle semine, ossia la scelta delle specie, delle varietà, dell’epoca di semina, ecc., dovrebbe essere fatta alla luce della situazione che sembra delinearsi.

Proposte nel breve periodo

Soluzioni a lungo termine

Al Tavolo è emersa la necessità di prevedere modalità più elastiche nella definizione del “periodo irriguo”, richiesta motivata sia dalle mutate esigenze che la diversificazione colturale ha determinato, sia dai cambiamenti climatici che sempre più frequentemente rendono necessario irrigare in periodi diversi dal passato. Allo scopo, in una lettera del 29 marzo scorso, Coldiretti ha chiesto alla Regione e all’Amministrazione provinciale di intervenire urgentemente per anticipare l’avvio del periodo irriguo, in linea con quanto sollevato da ANBI Piemonte, l’associazione regionale dei Consorzi di gestione delle acque irrigue, e consentire alle aziende agricole di partire con l’irrigazione straordinaria per le colture che ne hanno più bisogno. Nell’immediato occorre altresì che le strutture deputate all’irrigazione collettiva valutino la possibilità di predisporre preventivamente

A fronte di una carenza d’acqua che, da episodica, rischia di divenire ricorrente, appare sempre più urgente progettare e realizzare quelle opere che, stoccando l’acqua nella stagione in cui i deflussi sono massimi, la rendano disponibile nel periodo estivo. Tali opere - gli invasi di cui parleremo nelle prossime pagine consentirebbero anche di rivedere le tecniche irrigue privilegiando, laddove possibile, quelle caratterizzate da maggiore efficienza. In altre parole, oltre alle misure straordinarie a tutela della nuova annata agraria, servono progetti strutturali e lungimiranti per gestire in maniera oculata le risorse idriche, evitando di agire soltanto in situazioni di emergenza. Serve un cambio di mentalità per passare ad una cultura della prevenzione con opportuni interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque attraverso opere infrastrutturali.

UN APRILE PIOVOSO SARÀ SUFFICIENTE? La pioggia di aprile potrebbe non bastare a compensare il deficit idrico raggiunto. Sarà difficile sanare una situazione di emergenza, con una portata dei corsi d’acqua ridotta del 50% e acqua stoccata pressoché inesistente. In più, per essere di sollievo la pioggia deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre sono da scongiurare i forti temporali, poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento, causando gravi rischi per l’erosione del suolo.


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Invaso Serra degli Ulivi, la parola ai professionisti in campo

LA NECESSITÀ DEGLI INVASI CONTRO IL CLIMA CHE CAMBIA Con la siccità record dell’inverno 2018/2019 e dell’inizio di primavera, torna alla ribalta il tema della gestione dell’acqua irrigua e diventa più che mai necessario attivarsi per prevenire il ripetersi di annate disastrose come quella 2017. La soluzione a lungo termine più auspicabile è la realizzazione di invasi, caratterizzata da un iter di progettazione complesso, che si struttura in più fasi, è soggetto a regole e

Perché è così importante realizzare invasi? Costruire invasi oggi è ancor più necessario di ieri, visti i mutamenti climatici in atto: queste opere aumentano la disponibilità d’acqua nei periodi di maggior siccità e regolano le piene in occasione di eventi alluvionali. Servono, dunque, ad una distribuzione equilibrata e ad un’efficiente gestione delle risorse idriche. Assolvono funzioni di carattere irriguo, potabile, energetico e anche ambientale, perché consentono di mantenere costantemente il deflusso minimo vitale in tutti i corsi d’acqua, nel pieno rispetto dell’ambiente e a presidio del territorio.

Come nasce il progetto di un invaso? L’idea sorge normalmente da chi

controlli e, una volta terminato, sconta spesso la difficoltà di reperire i finanziamenti pubblici per la costruzione. Ne abbiamo discusso con il team di professionisti impegnati nei lavori per l’invaso Serra degli Ulivi a Villanova Mondovì. Di seguito l’intervista che raccoglie i pareri dell’Ing. Domenico Castelli, dell’Ing. Achille Balossi Restelli e del Dott. Geol. Valerio Ricciardi.

gestisce le risorse idriche in un certo territorio e, se particolarmente pervicace, arriva nelle mani di chi progetta opere di questo tipo: ingegneri idraulici, geologici e geotecnici. Dal seme iniziale si giunge così alle analisi di fattibilità tecnica.

In quali sedi si discutono gli obiettivi? Il primo passo è la condivisione del progetto a livello locale. Quando si giunge ad un accordo con le Amministrazioni comunali - ciò accade quando la carenza idrica viene percepita come un problema di interesse generale per la cittadinanza - si passa al livello regionale.

Norme e finanziamenti, quant’è complesso l’iter? Moltissimo. La normativa prescrive che il progetto di un invaso, per

poter essere realizzato, rispetti una serie di requisiti. Da un lato, c’è la Direzione generale per le dighe del Ministero delle Infrastrutture ad esaminare e dare il suo eventuale placet di carattere tecnico, dall’altro, c’è il Ministero dell’Ambiente a valutare l’impatto dell’opera tramite un’analisi costi-benefici. Ottenuta l’approvazione, si ha accesso alla ricerca di finanziamenti tramite il Piano nazionale Invasi, il Piano di Sviluppo Rurale nazionale e il PSR regionale.

Quali sono le principali fasi di progettazione? Prima si presenta un progetto preliminare, poi un progetto definitivo, infine un progetto esecutivo. Durante le varie fasi si effettuano indagini e campi prova, ogni volta con un diverso grado di approfondimento, per testare le eventuali necessità di consolidamento e impermeabilizzazione del terreno. Si tratta di analisi e verifiche indispensabili per acquisire informazioni di tipo geologico e geotecnico volte a garantire i requisiti di stabilità e sicurezza dell’opera in progetto nel lungo periodo.

Un periodo lungo quanto? In Italia l’età media di una diga è di 60 anni. Il nostro Paese conta circa 650 “grandi dighe”, vale a dire dighe alte più di 15 metri od oltre 10 metri ma con un invaso superiore ad 1 milione di metri cubi.


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ATTUALITÀ

Veniamo a Serra degli Ulivi: com’è nato il progetto? Si è iniziato a parlarne più di dieci anni fa a livello di Consorzio irriguo, di Comuni, di territorio. Non potendo realizzare dighe sui principali corsi d’acqua della zona (Ellero, Pesio, Brobbio) si è pensato di convogliare le acque in una valle laterale meno antropizzata, nella stretta definita “Serra degli Ulivi”. A seguito di un programma di attività sostenuto con risorse regionali, nel febbraio 2008 si è giunti alla sottoscrizione del Protocollo d’intesa tra tutti gli Enti interessati all’invaso. Da lì l’avvio della progettazione: prima la fase preliminare, finanziata dalla Regione Piemonte e conclusa nel 2011, poi il progetto definitivo, ancora in corso, che stiamo portando avanti grazie al prezioso e lungimirante sostegno della Fondazione CRC.

Come sta andando la progettazione definitiva? Bene, abbiamo terminato una serie di accurate indagini che hanno dissipato gli ultimi dubbi sulla tenuta del sito. Ci teniamo ad evidenziare che il campo prova appena concluso (ossia la realizzazione di una parte di schermo di impermeabilizzazione e relativi test) non è usuale per tutti gli sbarramenti in invaso: di solito,

Simulazione dell’invaso Serra degli Ulivi

chiarita la situazione con i sondaggi preliminari, si salta la fase successiva del campo prova, molto onerosa (è costata 150.000 euro per Serra degli Ulivi). Tuttavia, volendo escludere qualsiasi dubbio in merito alla tenuta idraulica dell’opera, si è deciso di realizzarlo in un punto significativo; il campo prova ha dato risultati positivi, con alcuni correttivi necessari, garantendo la fattibilità e la tenuta in sicurezza dell’opera. Abbiamo testato il livello di impermeabilità del sottosuolo, abbiamo constatato l’assenza di cavità di tipo carsico che potrebbero costituire delle vie di fuga per l’acqua e

INFRASTRUTTURE E INNOVAZIONE Il sostegno garantito dalla Fondazione CRC è stato determinante per il passaggio alla progettazione definitiva dell’intervento di Serra degli Ulivi, necessario per candidare l’opera ai finanziamenti nazionali ed europei necessari per la realizzazione dell’invaso. La siccità di questo periodo sta riportando in primo piano il tema dell’acqua, sul quale la Fondazione lavora da tempo su un doppio fronte: da un lato a supporto della realizzazione di infrastrutture idriche, come quella di Serra degli Ulivi, che garantiscano riserve disponibili durante tutto l’anno, e dall’altro ottimizzando i consumi idrici, grazie all’innovazione tecnologica applicata in campo agricolo. Anche il progetto Acquaviva, che sosteniamo a Caraglio nell’ambito degli Interventi Faro, insiste su questo stesso tema e porterà nel 2020 alla realizzazione di due bacini: uno dedicato all’approvvigionamento idrico, per utilizzo agricolo e di protezione civile, l’altro che diventerà una piscina naturale balneabile, veicolo di attrazione turistica. Giandomenico Genta Presidente della Fondazione CRC

abbiamo verificato la copertura del bacino invasabile in termini di impermeabilità, che è garantita sulla quasi totalità della superficie, con alcuni punti marginali in cui dovremo intervenire. Abbiamo individuato i mezzi con cui operare e studiato le giuste miscele di impermeabilizzazione da iniettare nel sottosuolo per uno “schermo” profondo 50-55 metri, che ne assicurerà la stabilità nel lungo periodo.

Prossime attività? A giugno 2019 presenteremo alla Direzione generale dighe del Ministero delle Infrastrutture il progetto definitivo che, in seguito, andrà in valutazione al Ministero dell’Ambiente. L’approvazione ministeriale è garanzia di finanziabilità, ma non sappiamo con certezza quando avremo risorse a disposizione per l’avvio dei cantieri.

Facciamo un salto avanti di qualche anno. L’invaso è costruito, finisce qui il lavoro? Niente affatto, la cura dell’invaso è vitale. Opere come questa dispongono di una strumentazione che consente un monitoraggio diffuso e costante, anche in remoto. Ogni diga ha per legge un ingegnere responsabile, garante che tutto funzioni al meglio. In più, la Direzione generale dighe effettua ogni 6 mesi un’ispezione e dispone le attività manutentive. Vige, infine, l’obbligo della guardiania, con un custode in loco incaricato di vigilare l’opera.


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Chi beneficerà di quest’invaso? Grazie a Serra degli Ulivi l’agricoltura monregalese avrà a disposizione 15 milioni di metri cubi d’acqua aggiuntivi a quelli ordinariamente derivabili dal Pesio e dall’Ellero. Questo volume d’acqua sarà trasfe-

rito in occasione delle criticità più sostenute, indicativamente per 60 giorni tra luglio e agosto. Il livello dell’acqua sarà dunque oscillante nel corso dell’anno, alto d’inverno e basso d’estate, senza mai scendere oltre metà quota.

SERRA DEGLI ULIVI: CARTA D’IDENTITÀ Serra degli Ulivi sarà il più vasto bacino idrico del Piemonte meridionale. Ubicato nel territorio comunale di Villanova Mondovì, avrà una superficie di circa 60 ettari, con un perimetro lungo 10 chilometri. Questo serbatoio d’acqua sarà creato grazie alla costruzione di uno sbarramento artificiale, ossia una diga, sul torrente Pogliola a Pianfei. La diga, alta 62 metri e lunga 342, sarà realizzata in terra per motivazioni di tipo geotecnico, con il vantaggio di essere meno impattante del calcestruzzo. Ad alimentare l’invaso sarà un sistema di condotte che convogliano acque dall’Ellero e dal Pesio. I Consorzi irrigui di competenza sono i Consorzi di II grado Pesio e di II grado Ellero, presieduti rispettivamente da Guido Cappellino e Bernardo Bertola. In questi mesi è in corso la progettazione definitiva, resa possibile grazie al cospicuo finanziamento della Fondazione CRC.

Realizzare questa diga darà grandissimo valore ambientale e ricreativo alla limitrofa diga di Pianfei, che diventerà uno specchio d’acqua a quota di invaso costante, mentre tutte le funzioni irrigue saranno demandate al più vasto invaso Serra degli Ulivi.

SERRA DEGLI ULIVI: PROFESSIONALITÀ IN CAMPO Gli esperti in campo per la realizzazione dell’invaso Serra degli Ulivi sono figure professionali di altissimo livello. DOMENICO CASTELLI Ingegnere, progetta da oltre vent’anni invasi, dighe e sistemi di irrigazione a valle. ACHILLE BALOSSI RESTELLI Ingegnere, è uno specialista geotecnico di esperienza cinquantennale. Considerato il massimo esperto in Italia di impermeabilizzazione dei suoli e di consolidamento di terreni e rocce, ha lavorato alla progettazione di dighe in tutto il mondo. Ha partecipato, in qualità di responsabile ricerche, allo spostamento dei templi di Abu Simbel in Egitto. VALERIO RICCIARDI Dottore geologo, si occupa di indagini sulle dighe dal 1985. Ha all’attivo analisi di fattibilità, indagini e verifiche su oltre 40 dighe in Italia e all’estero.

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ATTUALITÀ

Verso un’agricoltura sempre più attenta all’ambiente e alla biodiversità

CAMBIAMENTI CLIMATICI, SFIDA PER LE NOSTRE AZIENDE Siccità, temperature anomale, gelate improvvise, vento forte, nubifragi: sono all’ordine del giorno gli eventi estremi, caratterizzati da non linearità ed incertezza. L’agricoltura è l’attività economica che più di ogni altra vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma è anche il settore più impegnato per contrastarli. Si tratta di una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio. Ad esempio, i fenomeni climatici estremi determineranno una modifica delle zone tipiche per alcune colture, che tenderanno a spostarsi laddove il clima sarà più consono, modificando l’assetto geografico dell’agricoltura ed anche il paesaggio, con un forte rischio di perdita di biodiversità. Per questo, per l’agricoltura sono maggiori i compiti di salvaguardia per rendere sostenibile i processi agricoli. Molti nostri agricoltori hanno già colto la sfida, sviluppando una forte sensibilità alla questione ambientale attraverso pratiche sostenibili. È fondamentale che le aziende sentano necessario intraprendere questo tipo di percorso, ma lo è soprattutto dare loro la possibilità di farlo. Nascono così i progetti Coldiretti che permettono di sviluppare percorsi orientati al rispetto dell’ambiente e alla sostenibilità.

Il più recente è The Green Experience, cui aderiscono più di 100 vitivinicoltori della nostra provincia. Alla base del progetto, che comprende i disciplinari The Green Experience (rivolto a produzioni integrate) e The Green Experience Plus (rivolto a produzioni di tipo biologico), c’è il rispetto di regole precise volte a garantire la biodiversità attraverso pratiche ecocompatibili ed ecosostenibili, quali l’inerbimento dei vigneti, le semine di essenze floreali per attrarre gli insetti impollinatori, l’installazione di insect house per lo svernamento degli insetti utili o di nidi per gli uccelli, ecc. Con The Green Experience l’im-

pegno dei nostri imprenditori per l’ambiente, il territorio e la biodiversità è tangibile e incoraggiante, ma per scongiurare le conseguenze del “clima impazzito” occorre un’inversione di rotta a livello globale. E globale è stata la manifestazione indetta venerdì 15 marzo, “Global Strike for future”, capitanata dalla giovanissima attivista svedese Greta Thunberg, che ha coinvolto milioni di giovani in moltissime piazze del mondo, uniti per chiedere politiche più incisive contro i cambiamenti climatici indotti dall’uomo. A Roma hanno partecipato anche i giovani agricoltori Coldiretti guidati da Veronica Barbati, Delegata nazionale di Giovani Impresa.

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Presentate alla Fiera di Verona peculiarità e novità del comparto

ECCELLENZE A VINITALY NEL SEGNO DELLA BIODIVERSITÀ Barolo, Barbaresco, Nebbiolo, Dolcetto, Barbera, Arneis, Moscato, Freisa. Tanti i vini cuneesi protagonisti a Vinitaly 2019, quasi totalmente ottenuti da vitigni autoctoni. Al fianco dei più illustri, i vitigni meno noti come la Nascetta, coltivata su poco più di 40 ettari in Piemonte, concentrati per la maggior parte a Novello, che originano 390.000 bottiglie all’anno a denominazione Langhe DOC: un prodotto di altissima qualità e di nicchia. Tra le peculiarità e le novità delle nostre colline presentate alla più importante Fiera internazionale del settore, i vini prodotti dentro anfore e le prime bottiglie di Barbaresco etichettate The Green Experience, ossia prodotte con uve dell’annata 2016 secondo il disciplinare promosso da Coldiretti Cuneo per una viticoltura sostenibile. Di fronte all’ingresso principale della Fiera, Cangrande, la nostra Organizzazione ha dedicato l’ampio spazio “Casa Coldiretti” alla biodiversità con le terre delle DOC e DOCG d’Italia, in cui scoprire nuove tendenze, primati, sfide e curiosità del vino Made in Italy attraverso mostre, convegni e degustazioni. Si tratta di un’iniziativa rivolta ai produttori che ha dato maggior visibilità e occasioni di incontro rivolte al business a chi già era presente in fiera con il tradizionale stand, ma anche a chi non aveva un proprio punto espositivo ed è stato prota-

gonista e animatore in una giornata speciale. In più, Coldiretti Cuneo ha organizzato l’isola dedicata alle Piccole Vigne, area espositiva partecipata da

aziende vitivinicole in sinergia tra loro, che hanno offerto ad operatori e visitatori la possibilità di trovare in pochi metri quadrati le eccellenze dei vini albesi, di Langa, Roero e Piemonte. Oltre 600 espositori piemontesi hanno occupato l’intero Padiglione 10 della Fiera per presentare l’eccellenza di un comparto che nella nostra Regione vanta numeri importantissimi: una produzione di 2,5 milioni di ettolitri, una superficie vitata che supera i 43.000 ettari e circa 14.000 imprese coinvolte. Il vino piemontese ha saputo affermarsi sui mercati stranieri grazie alla sua unicità e qualità e Vinitaly si è confermata un’importante vetrina, anche internazionale, per le nostre imprese, considerato che il Piemonte esporta circa il 60% del vino prodotto, di cui il 70% assorbito dai Paesi europei e il 30% da quelli extra UE.

Tra gli eventi di “Casa Coldiretti” cui hanno preso parte anche i produttori cuneesi: • GREATEST ITALIAN NATIVE WINES ha puntato l’attenzione sulla biodiversità vitivinicola nazionale e sui vitigni autoctoni; • ORGANIC/SUSTAINABLE WINES, focus sui vini biologici o biodinamici sostenibili; • ZETA GENERATION WINES & CO con protagonisti i giovani produttori, compresi quelli appartenenti alla generazione Z, ossia con meno di 25 anni; • PINK FOR LADY, spazio espositivo rivolto ai vini rosati prodotti da aziende al femminile.

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ATTUALITÀ

Il nostro pressing, intanto, sblocca finalmente situazioni ferme da anni

ASSICURAZIONI, AL VIA LA CAMPAGNA 2019 Prosegue senza sosta l’attività intrapresa da Coldiretti nei confronti di AGEA e Ministero per tenere monitorato lo stato di avanzamento istruttorio delle domande di contributo sulle assicurazioni agevolate presentate a valere sulle campagne 2015/16/17 e 2018. Grazie all’iniziativa di Coldiretti, a marzo sono stati emessi due Decreti di pagamento riguardanti le domande di aiuto 2015 e 2016 e ne verrà emesso un terzo relativo alle domande 2017. Con queste ultime liquidazioni è salita ad oltre il 95% la percentuale di indennizzo a favore dei produttori, ma rimangono ancora molte situazioni bloccate (circa 200 in tutta la Provincia) per svariati motivi. Analogamente, è stato emesso un nuovo Decreto di ammissione su oltre 2.200 domande 2018 per le quali è già possibile presentare le richieste di saldo che, salvo intoppi, dovrebbero essere liquidate entro la fine del mese di aprile. Relativamente alle situazioni più critiche, si segnala che si stanno sbloccando i controlli sulle domande 2015 in istanza di riesame. Infatti, come concordato da Coldiretti e AGEA, sono iniziate a fine marzo le attività di verifica delle posizioni anomale che consentono

finalmente lo sblocco di situazioni ferme da anni per inadempienze non riconducibili alle aziende agricole ma a ritardi dell’Amministrazione. Nel frattempo, con l’approvazione del Piano di Gestione dei Rischi, che sostituisce il vecchio Piano assicurativo agricolo nazionale (PAAN), è partita la campagna assicurativa 2019. Rispetto al passato gran parte delle regole e delle condizioni in materia di sostegno pubblico all’assicura-

zione in agricoltura sono rimaste invariate, ma vi sono alcune importanti novità quali l’introduzione dei fondi di mutualizzazione contro avversità atmosferiche, fitopatie e infestazioni parassitarie e l’introduzione dei fondi di stabilizzazione del reddito aziendale. Si riportano di seguito i punti principali del Piano di Gestione dei Rischi.

Polizze assicurative Gli eventi ammissibili all’assicurazione agevolata alle produzioni vegetali rimangono quelli del 2018, ossia: • tre avversità catastrofali: alluvione, gelo e brina, siccità; • quattro avversità di frequenza: eccesso neve, eccesso pioggia, grandine, vento forte; • due avversità accessorie: colpo di sole e vento caldo, sbalzi termici; nelle seguenti combinazioni: • “all risks” (tutti i nove casi); • tutti i rischi catastrofali, a cui associare uno o più avversità di frequenza; • almeno tre avversità (di frequenza o accessorie); • due avversità di frequenza. Tutte le combinazioni prevedono


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una contribuzione del 70% con l’eccezione delle polizze sperimentali (ricavo e index based) e di quelle che coprono solo due avversità, per le quali il contributo è del 65%, e dei contratti assicurativi sulle strutture aziendali e sullo smaltimento carcasse, con contribuzione fino al 50%. Le scadenze entro cui devono essere sottoscritte le polizze/certificati assicurativi sono: a. 31 maggio per le colture a ciclo autunno-primaverile; b. 31 maggio per le colture permanenti; c. 30 giugno per le colture a ciclo primaverile; d. 15 luglio per le colture a ciclo estivo, di secondo raccolto, trapiantate; e. 31 ottobre per le colture a ciclo autunno invernale, colture vivaistiche, strutture aziendali e allevamenti. Per le colture di cui ai punti c) e d), seminate o trapiantate successivamente alle scadenze indicate, vale la scadenza successiva.

Fondi di mutualizzazione

La più importante novità è la regolamentazione degli interventi a favore dei fondi di mutualizzazione contro avversità atmosferiche, fitopatie, in-

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festazioni parassitarie ed epizoozie, prevedendo così l’attivazione della Sottomisura 17.2 prevista dal PSRN - Gestione dei rischi e avvio dell’erogazione della relativa contribuzione a favore di questo strumento. Le garanzie nelle varie combinazioni, che possono essere coperte dal fondo (avversità, fitopatie e epizoozie), sono le stesse previste per le assicurazioni agevolate, così come gran parte delle condizioni e dei termini temporali di sottoscrizione delle coperture mutualistiche sono i medesimi previsti in materia assicurativa.

Stabilizzazione del reddito

L’altra importante innovazione, che sarà avviata solo in via sperimentale, riguarda la regolamentazione degli aiuti ai fondi per la stabilizzazione del reddito (IST) unicamente per questi settori: frumento duro, olivicoltura, ortofrutticoltura, latte bovino, avicoltura.

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ATTUALITÀ

I più recenti aggiornamenti sulle azioni per prevenire il taglio della coda

BENESSERE SUINI, CHIARIMENTI SU VALUTAZIONE E FORMAZIONE Il Ministero della Salute ha fornito importanti chiarimenti sugli adempimenti urgenti in capo agli allevatori per ridurre il ricorso al taglio della coda, come previsto dal Piano nazionale. Il Ministero ha precisato che la valutazione del rischio del taglio coda è fondamentale, anche se non obbligatoria, per tutti gli allevamenti suinicoli ad esclusione di quelli per autoconsumo. Da qui l’importanza per gli allevatori di procedere all’autovalutazione del rischio del taglio coda, attraverso la compilazione della check-list da parte di un veterinario abilitato. I dati di autovalutazione raccolti sono stati inseriti entro il 30 marzo scorso in ClassyFarm, il sistema di categorizzazione del rischio degli allevamenti, oppure trasmessi alla Regione che li ha inviati al Ministero. Gli allevamenti nei quali la valutazione del rischio ha evidenziato uno o più requisiti insufficienti, entro il 30 giugno 2019, nel caso non abbiano ancora effettuato gli adeguamenti necessari per raggiungere il livello sufficiente, dovranno aver predisposto un piano di rientro in accordo con il veterinario inca-

ricato dall’allevatore, riportando modalità e tempistica. Tale piano di rientro dovrà essere presentato ed approvato dai Servizi veterinari competenti. Entro il 31 dicembre 2019 l’adeguamento dovrà essere completato. È importante evidenziare che gli allevamenti che non hanno effettuato l’autovalutazione, non potranno allevare animali caudectomizzati, in quanto il veterinario incaricato dall’allevatore non potrà certificare la deroga. In merito alla formazione degli

allevatori, nella nota ministeriale si precisa che non c’è una scadenza definita per la partecipazione ai corsi, ma essendo importante ai fini del miglioramento del benessere all’interno dell’allevamento, dovrà essere fatta con particolare riferimento al taglio coda. E nella check-list è previsto anche un apposito campo proprio sulla formazione. Se la formazione non è stata ancora fatta, è importante che ci sia una programmazione di formazione specifica nel breve periodo che si dovrà indicare.

TAGLIO CODA E CLASSYFARM, CORSO FORMATIVO Vista la complessità della materia e la necessità di chiarezza da parte degli allevatori, Coldiretti e ARAP Piemonte hanno programmato per martedì 7 maggio, dalle ore 8.30 alle ore 12.30, un corso di formazione sul tema del benessere nell’allevamento suinicolo, con particolare riferimento alla riduzione del ricorso al taglio della coda. Si terrà a Cuneo, presso la sede ARAP Piemonte (ex APA) in via Torre Roa 13, Madonna dell’Olmo. Ecco i temi su cui verterà la mattinata di formazione: • cos’è ClassyFarm; • quali sono le scadenze impor-

tanti dei prossimi mesi per gli allevatori; • perché è importante ClassyFarm; • ClassyFarm e il taglio coda. Il corso sarà tenuto dalla dott.ssa Simona Zoppi, formatrice abilitata dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. Per motivi organizzativi vi invitiamo a segnalare l’adesione entro il 30 aprile agli Uffici Coldiretti (0171 447232) oppure ad ARAP Piemonte (0171 410812). La partecipazione alla mattinata formativa è gratuita.


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Le precisazioni della Sanità regionale per le aziende non assicurate

SMALTIMENTO ANIMALI MORTI, COSTI DI CERTIFICAZIONE Forniamo di seguito alcuni importanti chiarimenti sulla certificazione per lo smaltimento di animali morti, in particolare sul costo dei 50 euro legati al sopralluogo del medico veterinario e al successivo rilascio del certificato, qualora l’azienda non sia assicurata. La recente nota Prot. n. 1038/ A1409A del Settore Prevenzione e Veterinaria dell’Assessorato regionale alla Sanità, inviata ai Responsabili dell’Area Sanità animale dei Servizi veterinari delle ASL, ha ribadito l’introduzione di questo versamento per il rilascio del certificato necessario allo smaltimento di animali morti in azienda. La nota spiega che, con la DGR n. 10-6022 del 28 giugno 2013, l’obbligo di certificazione sanitaria veterinaria era stato mantenuto solamente per le aziende che non avevano stipulato un’assicurazione con il COSMAN, allora Consorzio regionale pubblico a cui tutti gli allevatori aderivano. Tutto ciò fino al marzo 2015, quando il COSMAN ha cessato di essere il Consorzio obbligatorio per i servizi di raccolta e smaltimento degli animali morti e si è trasformato in un Consorzio di Difesa (Condifesa). Passaggio inevitabile per poter accedere anche ai contributi nazionali, in quanto la Regione, da sola e con proprie risorse, non poteva più sostenere la maggior parte dei costi di smaltimento.

Pertanto da aprile 2015, non essendo più COSMAN l’unico riferimento regionale, l’esenzione dal pagamento della certificazione per lo smaltimento animali morti è stata estesa a tutti i Condifesa, COSMAN compreso. Come chiarisce la nota della Sanità, al fine di assicurare procedure omogenee sull’intero territorio regionale, per gli interventi di sopralluogo resi dai Servizi veterinari delle ASL ai fini della certificazione di morte in allevamenti di aziende non assicurate, devono essere applicate le tariffe previste dalla D.G.R. 5 luglio 2004, n. 42-12939

“Approvazione Tariffario per le prestazioni rese nell’interesse dei privati dai Servizi del Dipartimento di Prevenzione delle ASL”. Nello specifico, il diritto da applicare ammonta a 50 euro. La nota regionale, infine, precisa che, essendo venuto meno l’obbligo di assicurazione per gli allevatori, è opportuno prevedere l’intensificazione dei controlli veterinari nelle aziende zootecniche non assicurate. Ciò allo scopo di prevenire e contrastare le pratiche di abbandono o di smaltimento improprio delle spoglie animali.

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ATTUALITÀ

Ecco le modifiche ai requisiti strutturali degli allevamenti

INFLUENZA AVIARIA, MISURE DI BIOSICUREZZA RAFFORZATE Con il Decreto del 13 dicembre 2018, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 302 del 31 dicembre 2018, il Ministero della Salute ha prorogato fino al 31 dicembre 2019 le misure di biosicurezza e le misure di polizia veterinaria in materia di malattie infettive e diffusive dei volatili da cortile, introdotte precedentemente con l’Ordinanza del 26 agosto 2005. Tale Ordinanza era stata emanata a seguito dell’epidemia di aviaria che aveva colpito l’Italia in quel periodo e prorogata negli anni per mantenere elevati livelli di tutela della salute animale e di sanità pubblica, al fine di ridurre il rischio di trasmissione del virus dell’influenza aviaria, nelle more dell’adozione, entro il 21 aprile 2019, degli atti delegati e di esecuzione del Regolamento UE 2016/429 (normativa in materia di sanità animale), che entrerà in vigore il 21 aprile 2021. Tra le disposizioni dell’Ordinanza evidenziamo la proroga, fino al 31 dicembre 2019, delle disposizioni relative all’obbligo dell’indicazione d’origine in etichetta delle carni avicole. Tale norma era stata introdotta dall’Ordinanza del 2005 e, pertanto, anch’essa periodicamente rinnovata con tutte le altre disposizioni in materia di biosicurezza e polizia veterinaria. Con quest’ultima proroga, inoltre, il Ministero della Salute ha introdotto nuove e importanti disposizioni sui requisiti strutturali degli allevamenti e sulle norme di conduzione (Allegato A).

Riguardo a tali disposizioni, in particolare alla necessità di avere, già nell’immediato, alcuni requisiti strutturali aggiuntivi, nonché di osservare alcune procedure relative alle norme di conduzione e di gestione degli allevamenti, i Servizi Veterinari delle ASL hanno inviato una specifica comunicazione agli allevatori e alle loro filiere. Chiedendo, in particolare, che venga redatto un documento che contenga: • l’elenco delle nuove opere strutturali da realizzare (ad esempio dogana danese, arco disinfezione, plateatici disinfezione automezzi) e relative tempistiche di attuazione; • l’elenco delle procedure gestionali da stilare o completare (ad esempio procedure di registrazione personale, procedure disinfezioni automezzi, disposizioni per allevamenti di ovaiole/

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centri imballaggio annessi, cartellonistica) e relativi termini di realizzazione. Specificando, infine, poiché l’Ordinanza è già in vigore, di porre in essere procedure alternative che garantiscano un buon livello di biosicurezza come, nel caso della dogana danese, l’utilizzo di vaschette con disinfettante all’ingresso di ciascun capannone e scarpe dedicate per ogni unità produttiva, così come già richiesto a suo tempo dalle note regionali inerenti la biosicurezza per l’influenza aviaria. Il documento, completo di codice allevamento, dovrà essere trasmesso al Servizio Veterinario dell’ASL di competenza. Come anticipato, le modifiche introdotte, che rafforzano le misure di biosicurezza, riguardano i requisiti strutturali degli allevamenti e le norme di conduzione.

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Sul prossimo numero de Il Coltivatore Cuneese illustreremo le norme di conduzione, mentre qui di seguito indichiamo i requisiti strutturali degli allevamenti. Innanzitutto, le strutture dei locali di allevamento devono essere in buono stato di manutenzione. In secondo luogo, ciascun capannone dev’essere dotato di una struttura, cosiddetta “dogana danese”, rappresentata da una barriera fisica che non consenta l’accesso diretto del personale all’area dove si trovano gli animali, senza aver prima indossato calzature dedicate al singolo capannone. Inoltre, tutti gli allevamenti devono possedere: • barriere (cancelli o sbarre mobili) idonee ad evitare l’accesso incontrollato di persone e automezzi. All’ingresso devono essere apposti cartelli di divieto di accesso agli estranei e dev’essere presente un’area di parcheggio, situata preferibilmente all’esterno dell’alleva-

mento, chiaramente identificata, per la sosta dei veicoli sia del personale dell’azienda sia dei visitatori. Tale zona dev’essere nettamente separata dall’area di allevamento, alla quale dev’essere possibile accedere solo attraverso la zona filtro. Dev’esserci un contenitore per i rifiuti nelle vicinanze della barriera; area di disinfezione per gli automezzi antistante l’area di allevamento, con fondo impermeabile e, per quanto possibile, in considerazione della situazione ambientale, attrezzata con apparecchiature fisse; in caso di ampliamenti, ristrutturazioni o nuovi insediamenti, le apparecchiature devono essere obbligatoriamente fisse. A partire dal 1° gennaio 2020 tutti gli allevamenti avicoli intensivi dovranno essere dotati di un impianto fisso automatizzato per la disinfezione degli automezzi. Sistemi diversi di disinfezione all’ingresso dovranno essere valutati caso per caso da parte del Servizio veterinario competente che dovrà verificarne l’efficacia; aree di stoccaggio dei materiali

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d’uso (attrezzature di allevamento, materiali, lettiere vergini, mezzi meccanici ecc.) chiuse in modo da evitare qualsiasi contatto con l’avifauna selvatica; l’accesso all’area di allevamento deve avvenire esclusivamente attraverso tale zona filtro; nel caso siano presenti altri edifici non destinati all’attività dell’allevamento all’interno del perimetro aziendale (ad esempio un’abitazione o depositi di materiali non inerenti l’allevamento), è necessario prevedere una separazione fisica in modo da individuare chiaramente l’area di allevamento e impedire situazioni promiscue.


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ATTUALITÀ

Decreto Flussi in arrivo, ma i rallentamenti ostacolano le aziende

LAVORATORI STRANIERI, TROPPI RITARDI SULL’INGRESSO Dopo l’appello lanciato da Coldiretti è arrivata la firma sul Decreto Flussi di cui attendiamo, al momento di andare in stampa con il giornale, la registrazione alla Corte dei Conti e la successiva pubblicazione. Il provvedimento che regola l’ingresso in Italia di manodopera stagionale extracomunitaria arriva con oltre due mesi di ritardo rispetto allo scorso anno, quando il via alla presentazione delle domande di ingresso online, con il cosiddetto “click day”, scattò il 31 gennaio. Si tratta di un ritardo preoccupante per le nostre aziende agricole, aggravato dall’andamento climatico anomalo che accelera i tempi della campagna agraria 2019. Ai tempi lunghi del Decreto Flussi si sommano gli adempimenti burocratici che rallentano ulteriormente l’arrivo dei lavoratori e su cui occorre un importante intervento di semplificazione. Una volta presentate le domande, infatti, serve il nulla osta dello Sportello Unico per l’Immigrazione, a seguito del parere positivo della Questura e dell’Ispettorato territoriale del Lavoro, nonché il rilascio del visto di ingresso da parte dell’Ambasciata. Dalla presentazione delle domande trascorrono settimane prima che i lavoratori stranieri possano entrare nella disponibilità delle aziende, che

IL RUOLO-CHIAVE DEI LAVORATORI STRANIERI In Italia i dipendenti stranieri rappresentano oltre un quarto della forza lavoro necessaria all’agricoltura. Nella nostra provincia i lavoratori immigrati sono essenziali in molti comparti agricoli, dalla viticoltura nell’Albese, alla frutticoltura nel Saluzzese e nel Fossanese, fino all’orticoltura nel Braidese. Grazie all’opportunità di occupazione e integrazione che offrono i nostri imprenditori, i lavoratori stranieri contribuiscono in modo determinante al successo dell’agroalimentare Made in Cuneo nel mondo. Lo scorso anno, tuttavia, il Decreto Flussi autorizzò l’ingresso di 1.100 lavoratori stagionali extracomunitari nella provincia di Cuneo, rivelatisi insufficienti a coprire le richieste delle nostre aziende agricole.

hanno invece bisogno di tempi amministrativi certi e celeri. L’auspicio

è che, una volta emanato il Decreto Flussi, si acceleri sull’iter successivo.

Dal 10 aprile al via le domande per le sole imprese e società agricole

BIOGAS AGRICOLO, RIPARTONO GLI INCENTIVI Sono in partenza gli incentivi per il biogas riservati ad impianti di potenza elettrica inferiore ai 300 KW, realizzati da imprenditori agricoli e società agricole, anche in forma consortile, attraverso la misura di sostegno introdotta dalla Legge di Bilancio 2019, fortemente sostenuta da Coldiretti, che fino al riordino della materia (con l’atteso decreto FER 2)

rappresenterà una buona opportunità per il settore zootecnico. Il GSE ha, infatti, pubblicato il bando per l’iscrizione al Registro che mette a disposizione 25 milioni di euro all’anno di incentivi. Dal 10 aprile al 9 giugno sarà quindi disponibile il portale informatico FER-E necessario per la presentazione delle richieste di iscrizione al

Registro, obbligatorio per gli impianti di potenza maggiore di 100 kW. Sempre tramite il Portale, dal 10 aprile, sarà possibile presentare la richiesta di accesso agli incentivi anche per gli impianti in esercizio (di potenza fino a 100kW) aventi diritto all’accesso diretto. Le regole da seguire per richiedere gli incentivi sulla produzione elettrica


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da biogas agricolo sono contenute nell’aggiornamento delle Procedure Applicative del DM 23 giugno 2016, reperibile sul sito del GSE. A poter richiedere gli incentivi sono gli imprenditori agricoli, le società agricole, organizzati anche in forma consortile. Gli impianti dovranno, però, far parte del ciclo produttivo di un’impresa agricola e/o di un allevamento e, se realizzati in aree agricole vulnerabili ai nitrati, avranno priorità nella formazione delle graduatorie. È obbligatorio il recupero dell’energia termica dell’impianto di biogas, con

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esclusione del calore impiegato per la regolazione termica del processo di digestione, per alimentare utenze termiche connesse ai processi aziendali. La tariffa incentivante massima omnicomprensiva è di 233 €/MWh (al netto di eventuali riduzioni) e sarà riconosciuta solo se le matrici che compongono l’alimentazione risulteranno per almeno il 70% costituite da reflui e sottoprodotti e per il restante 30% da prodotti di origine biologica, come sorgo, triticale, loiessa, trifoglio, erba medica, favino, veccia, tabacco, canapa, panico, ecc.

Per i progetti di investimento nell’agroalimentare delle società di capitali

FINANZIAMENTI AGEVOLATI, APERTO IL BANDO ISMEA L’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA) ha aperto il bando “Finanza agevolata e di mercato” per le società di capitali per finanziamenti agevolati a sostegno di progetti di investimento nel settore agroalimentare. Lo stanziamento è di 100 milioni di euro ed è finalizzato a rafforzare la competitività del settore. Sono ammesse alle agevolazioni le società di capitali, anche in forma cooperativa, che operano nella produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, anche nell’ambito delle attività connesse. Possono, inoltre, beneficiare le società di capitali partecipate almeno per il 51% da imprenditori agricoli, cooperative a mutualità prevalente e loro consorzi o da organizzazioni di produttori riconosciute che operano nella distribuzione e logistica anche su piattaforma informatica dei prodotti agricoli. L’intervento dell’ISMEA consiste nell’erogazione di finanziamenti a tasso agevolato (pari al 30% del tasso di mercato) per investimenti compresi tra i 2 e i 20 milioni di euro. Per partecipare al bando occorre presentare un business plan che contenga studio di fattibilità del progetto, piano di investimenti e previsioni economiche. Le spese ammissibili devono riguardare investimenti in beni materiali e immateriali connessi alla produzione agricola, alla trasfor-

mazione e commercializzazione dei prodotti, per la distribuzione e logistica anche su piattaforma informatica. Non sono finanziati l’acquisto di diritti di produzione, l’acquisto di animali, impianti e macchine usati. Il finanziamento è concesso a un tasso di interesse agevolato (30% del tasso di mercato e comunque non inferiore allo 0,50%). In particolare, il tasso di interesse applicato è costituito dalle seguenti componenti: • un tasso-base rilevato dalla UE (variabile); • uno spread (fisso) definito in base al rating della beneficiaria. Il finanziamento ha una durata massima di 15 anni (non più di 5 di preammortamento e 10 di ammor-

tamento con rate semestrali), di importo fino al 100% delle spese ammissibili ed è assistito per l’intero importo (maggiorato del 20%) da garanzie ipotecarie o fideiussione bancaria a prima richiesta per l’intera durata del finanziamento stesso. È obbligatoria la stipula di copertura assicurativa su tutti i beni oggetto di finanziamento. Il bando è aperto e le domande potranno essere presentate fino alle ore 12 del giorno 20 maggio 2019. A pena di esclusione, la domanda di partecipazione dev’essere presentata in via telematica mediante il portale dedicato: per accedervi, sul sito web www.ismea.it, andare nella sezione “Finanza per le imprese” e qui cliccare su “Finanza agevolata”.


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ATTUALITÀ

Gli Uffici Zona di Coldiretti a supporto delle aziende per l’iter di gestione

CAMERA DI COMMERCIO, AL VIA I BANDI 2019 PER LE IMPRESE La Camera di Commercio di Cuneo ha pubblicato i nuovi bandi per le imprese cuneesi, che prevedono la corresponsione di contributi a fondo perduto, concessi ai sensi del de minimis. Il testo integrale dei bandi può essere consultato sul sito www.cn.camcom.gov.it/it/bandi. Per maggiori informazioni è possibile rivolgersi agli Uffici Zona di Coldiretti dov’è strutturato un servizio completo di assistenza per supportare l’azienda nell’iter di gestione: verifica dei requisiti per l’accesso al bando e invio telematico delle domande per la prenotazione delle risorse e per la rendicontazione. Anche per il 2019 permane il vincolo per cui non potranno presentare domanda sullo stesso bando le aziende che già hanno ottenuto l’analogo contributo nel 2018.

Le richieste sono esaminate e accolte dalla Camera di Commercio secondo il criterio dell’ordine crono-

logico di presentazione online, con eventuale chiusura anticipata per esaurimento risorse.

STRATEGIE DI MARKETING

RETI D’IMPRESA E CONSORZI

Stanziamento: 200.000 euro Spesa minima: 1.000 euro al netto dell’IVA Periodo di competenza spese: dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2019 Contributo: 30% spese ammissibili al netto dell’IVA Contributo massimo: 2.500 euro ad impresa Spese ammissibili: consulenza specifica di marketing (obbligatoria) e spese promozionali, web marketing, siti internet bilingue (max 30% costo progetto) e materiale cartaceo Prenotazione risorse: dal 1° aprile 2019 al 15 maggio 2019 Ammissione a contributo: entro il 28 giugno 2019 Rendicontazione: entro il 31 gennaio 2020

Stanziamento: 30.000 euro Spesa minima: 1.500 euro al netto dell’IVA Periodo di competenza spese: dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2019 Contributo: 30% spese ammissibili al netto dell’IVA Contributo massimo: 5.000 euro a rete/consorzio Rendicontazione: entro il 31 gennaio 2020

SEGNALETICA AZIENDALE ANTINFORTUNISTICA SISTEMI DI ANTINCENDIO CENTALLO - Via Piave, 2 (Cn) - Tel. 0171 214152 - Cell. 335 215014 e-mail: securitysys.allochis@libero.it


Aprile | 2019

VOUCHER DIGITALI VOUCHER DIGITALI I4.0 MISURA A - RAGGRUPPAMENTI DI IMPRESE (da 3 a 20 imprese) Stanziamento: 100.000 euro VOUCHER DIGITALI I4.0 MISURA B - SINGOLE IMPRESE Stanziamento: 250.000 euro REGOLE DI PARTECIPAZIONE VALIDE PER ENTRAMBI I BANDI Spesa minima: 2.500 euro al netto dell’IVA ad impresa Contributo: 50% spese ammissibili al netto dell’IVA Contributo massimo: 5.000 euro ad impresa Spese ammissibili: consulenza specializzata e formazione in ambito tecnologico di innovazione digitale I4.0; acquisto di beni e servizi strumentali, nel limite max del 20% delle spese ammissibili. Prenotazione risorse: dal 10 aprile 2019 al 10 giugno 2019 Ammissione a contributo: entro il 29 luglio 2019 Rendicontazione: entro il 31 gennaio 2020

CERTIFICAZIONI VOLONTARIE Stanziamento: 100.000 euro Spesa minima: 700 euro al netto dell’IVA Periodo di competenza spese: dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2019 Contributo: 30% spese ammissibili al netto dell’IVA Contributo massimo: 2.500 euro ad impresa Rendicontazione: entro il 31 gennaio 2020

MARCHI E BREVETTI Stanziamento: 50.000 euro Spesa minima: 700 euro per i marchi e 1.500 euro per i brevetti al netto dell’IVA Periodo di competenza spese: dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2019 Contributo: 30% spese ammissibili al netto dell’IVA Contributo massimo: 1.500 euro per i marchi e 3.000 euro per i brevetti. Contributo cumulabile per max 3.000 euro ad azienda Rendicontazione: entro il 31 gennaio 2020

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ATTUALITÀ

Va inviata entro il 19 aprile per le specie prodotte e commercializzate

COMUNICAZIONE ANNUALE DELLE SPECIE VEGETALI La Regione Piemonte ha inviato, via PEC, alle aziende che producono e commercializzano specie vegetali un avviso, chiedendo di comunicare, entro il prossimo 19 aprile, l’elenco annuale delle specie vegetali prodotte e commercializzate. Si tratta di un adempimento previsto dal D.Lgs. 214/2005 “Attuazione della Direttiva 2002/89/CE concernente le misure di protezione contro l’introduzione e la diffusione nella Comunità di organismi nocivi ai vegetali o ai prodotti vegetali”, che prevede per i soggetti autorizzati, tra i vari obblighi, quello di trasmettere una comunicazione annuale dell’elenco delle specie vegetali prodotte e commercializzate. Devono ottemperare a tale obbligo tutte le aziende che, oltre ad essere iscritte al Registro Unico dei Produttori, hanno un’autorizzazione rilasciata dal Settore Fitosanitario della Regione Piemonte per la produzione e commercializzazione, quali vivaisti e produttori di patate. Tali aziende devono trasmettere la comunicazione in via telematica tramite Sistema Piemonte della produzione annuale che faranno, indicando numeri e/o quantitativi a seconda dei casi. La procedura visualizza le specie per cui l’azienda è già autorizzata. Nel caso in cui non venga trovata la specie o il genere, occorre inviare un’email all’indirizzo di posta: autorizzazionisfr@regione.piemonte. it, indicando nell’oggetto “Specie assenti”, in modo da consentire

l’aggiornamento del database. In questo caso occorrerà comunque proseguire nella trasmissione della comunicazione anche se non fosse stato possibile inserire tutte le spe-

RIFIUTI AGRICOLI, RACCOLTA A CLAVESANA Il Comune di Clavesana organizza per quest’anno la raccolta dei cordini usati nei vigneti, dei teli per pacciamatura, delle reti per rotoballe e delle canne in plastica utilizzate in agricoltura, da parte di aziende agricole e privati clavesanesi. Giovedì 18 aprile 2019, tra le ore 8 e le 12, si potrà conferire il materiale sopra indicato nell’apposito contenitore scarrabile che sarà collocato presso l’area sita sul retro del magazzino comunale in Piazza Don Giovanni Rossi. La consegna dei materiali verrà controllata da personale comunale incaricato. I rifiuti dovranno essere depositati in modo separato per tipologia e senza la presenza di fili di ferro o sacchi in stoffa. Altri rifiuti agricoli, eventualmente bonificati, continuano a seguire le normali vie di smaltimento presso le isole ecologiche territoriali.

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cie o i generi. Da un’ulteriore verifica, il Settore Fitosanitario Regione ha confermato che tale adempimento è soprattutto un controllo vivaistico, alla luce del ritrovamento nella nostra Regione di nuovi patogeni, come il tarlo asiatico, per scongiurare eventuali rischi e stabilire ipotetiche fasce di rischio. Al momento della comunicazione è necessario che l’azienda abbia il fascicolo aziendale con le colture aggiornate al 2019, in quanto la procedura farà riferimento proprio a tali dati. Oltre a questa comunicazione, i vivaisti che producono nocciolo, prunus e kiwi dovranno inviare la comunicazione che già presentavano per queste specie in maniera cartacea, sempre sul medesimo portale. Le scadenze per tali comunicazioni verranno comunicate via PEC.

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DOPO



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FISCALE

Grande successo Coldiretti: tariffe differenziate sui rifiuti

TARI: L’AGRITURISMO NON È ASSIMILABILE AD UN ALBERGO Recentemente il Consiglio di Stato è stato chiamato a pronunciarsi sulla legittimità di Regolamenti comunali che parificano gli agriturismi alle strutture ricettive alberghiere ai fini dell’imposizione tributaria sui rifiuti. Il contenzioso è nato dal ricorso presentato da alcune aziende agrituristiche nei confronti delle Deliberazioni consiliari contenenti l’equiparazione delle tariffe. Secondo il Comune interessato, essendo presupposto della tassa sui rifiuti (TARI) la suscettibilità dei locali a produrre rifiuti urbani, i rifiuti prodotti dall’attività agrituristica sono classificabili quali “utenze non domestiche” (provenendo comunque da un’attività imprenditoriale) e, pertanto, sono equiparabili all’attività commerciale. Secondo i ricorrenti, i Regolamenti sono illegittimi in quanto sussiste una differenza obiettiva dell’attività agrituristica, che rientra nell’attività agricola, rispetto a quella alberghiera, che è attività commerciale e, pertanto, le tariffe devono essere differenziate. I giudici accolgono le doglianze delle aziende, evidenziando che l’assimilazione operata dal Comune non

trova riscontro nella normativa statale e regionale, la quale differenzia l’attività agrituristica da quella alberghiera dal punto di vista economico, funzionale e tributario. L’equiparazione in esame contrasta, inoltre, con la legislazione turistica, la quale stabilisce che le strutture ricettive si suddividono, tra le altre, in strutture ricettive alberghiere, paralberghiere ed extralberghiere; tra queste ultime si inseriscono “gli alloggi nell’ambito dell’attività agrituristica”, a comprova della diversità tra attività alberghiera ed attività agrituristica. Un agriturismo è finalizzato dalla legge all’obiettivo precipuo, di inte-

resse generale, del recupero di un patrimonio edilizio rurale, non ha le caratteristiche aziendali di un albergo ed opera usualmente nell’anno per un tempo e un volume ridotto rispetto ad un esercizio alberghiero. Alla luce del ragionamento esposto, il Consiglio di Stato ha, dunque, annullato i Regolamenti comunali, sostenendo che i princìpi generali di proporzionalità, ragionevolezza e adeguatezza impongono una classificazione autonoma (con apposite sottocategorie per l’attività agrituristica) realisticamente proporzionata alla connotazione specifica dell’attività e all’effettiva capacità di produzione, per quantità e qualità, di rifiuti.

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Marzo | 2019

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Come accedere al nuovo strumento di contrasto alla povertà

GUIDA AL REDDITO E ALLA PENSIONE DI CITTADINANZA Dal 6 marzo 2019 è possibile richiedere il reddito di cittadinanza (di seguito RdC) o la pensione di cittadinanza (di seguito PdC). Il precedente reddito di inclusione, quindi, termina la sua efficacia. Il RdC è diretto a favorire il diritto all’informazione, all’istruzione, alla formazione e alla cultura prevedendo specifici percorsi formativi il cui scopo è quello inserire il soggetto nella società e nel mondo del lavoro contrastando l’emarginazione e il disagio socioeconomico. La PdC è una misura di contrasto alla povertà ed è destinata a quei nuclei familiari in cui il più giovane componente ha un’età pari o superiore a 67 anni. Queste misure hanno fatto il loro esordio in Gazzetta Ufficiale il 28 gennaio scorso tramite il DecretoLegge 4/2019. Sono state confermate con la conversione nella Legge 26 del 28 marzo 2019 e pubblicate in Gazzetta Ufficiale il 29 marzo 2019. Analizziamo i principali aspetti previsti. La richiesta può essere fatta tramite i CAF, presso le Poste o in modalità telematica accedendo al portale www. redditodicittadinanza.gov.it purché in possesso di un’identità SPID. Ai beneficiari del RdC sono riconosciute le agevolazioni per le tariffe elettriche e le forniture di gas naturale, previste per le famiglie economicamente svantaggiate. Il RdC e la PdC sono rivolti ai nuclei familiari che, all’atto della domanda

e per tutta la durata dell’erogazione del beneficio sono in possesso, cumulativamente, dei seguenti requisiti.

• •

Cittadinanza

Occorre essere in possesso di cittadinanza italiana o, in alternativa, di: • cittadinanza di un Paese dell’Unione Europea; • diritto di soggiorno o di soggiorno permanente, purché un familiare sia cittadino italiano o dell’UE; • permesso di soggiorno UE di lungo periodo se cittadino di Paesi terzi; • titolare di protezione internazionale o apolide. Occorre, inoltre, essere residente in Italia per almeno 10 anni, di cui gli ultimi 2 in modo continuativo, alla data della presentazione della domanda e per tutto il periodo dell’erogazione del beneficio.

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Redditi

Attestazione ISEE in corso di validità con valore inferiore a 9.360 euro. Valore ai fini ISEE del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore alla soglia di 30.000 euro. Valore ai fini ISEE del patrimonio mobiliare, non superiore alla soglia di 6.000 euro, accresciuto di 2.000 euro per ogni ulteriore componente il nucleo familiare oltre il primo fino ad un massimo di 10.000 euro, incrementati di ulteriori 1.000 euro a partire dal terzo figlio. Il massimale è ulteriormente incrementato di 5.000 euro per ogni componente con disabilità e euro 7500 se disabilità grave o non autosufficente. Il reddito familiare dev’essere inferiore a 6.000 euro (per il RdC) e 7.560 euro (per PdC)

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FISCALE

annui moltiplicato per specifici parametri. Se il nucleo familiare risiede in abitazione in locazione il reddito può raggiungere 9.360 euro, mentre se si è in presenza di un mutuo per l’acquisto o costruzione il limite diventa 7.800 euro. I cittadini extra UE, per i redditi e patrimoni detenuti all’estero devono produrre apposita certificazione rilasciata dallo Stato estero e legalizzata dal Consolato italiano.

Beni durevoli Nel nucleo familiare nessun componente dev’essere intestatario a qualunque titolo od avere in piena disponibilità di: • autoveicoli nuovi (prima immatricolazione nei 6 mesi antecedenti la domanda); • autoveicoli di cilindrata superiore a 1.600 cc con prima immatricolazione nei 2 anni antecedenti la domanda se non destinati in favore di persone con disabilità presenti nel nucleo; • motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc con prima immatricolazione nei 2 anni antecedenti la domanda se non destinati in favore di persone con disabilità presenti nel nucleo; • navi e imbarcazioni da diporto.

Ulteriori condizioni

Non hanno diritto al RdC i nuclei che hanno componenti disoccupati a seguito di dimissioni volontarie nei 12 mesi successivi alla data delle dimissioni, salvo le dimissioni per giusta causa. Non rientrano tra i componenti del nucleo familiare i soggetti sottoposti a regime detentivo ovvero ricoverati in istituti di cura a lunga degenza o altre strutture residenziali a totale carico dello Stato o di altra Amministrazione pubblica. I coniugi fanno sempre parte dello stesso nucleo familiare anche a seguito di separazione o divorzio qualora continuino a risiedere nella stessa abitazione. Il figlio maggiorenne non convivente con i genitori fa parte del loro nucleo se ha un’età inferiore a 26 anni, se ai fini IRPEF non risulta a carico, non è coniugato e non ha figli. I componenti maggiorenni del nucleo familiare devono sottoscrivere la Dichiarazione di Immediata Disponibilità al lavoro (DID) nonché l’adesione ad un percorso personalizzato finalizzato all’inserimento lavorativo e all’inclusione sociale (sottoscrizione del Patto per il lavoro o del Patto per l’inclusione sociale presso il Centro per l’Impiego o in Comune). È d’obbligo comunicare telematicamente all’INPS in termini molto stretti, pena la decadenza del beneficio, le variazioni di reddito, valori immobiliari, mobiliari, affitto, mutuo, condizioni

lavorative, composizione del nucleo familiare. Il beneficio economico va ad integrare i redditi già indicati nell’ISEE fino al raggiungimento di 9.360 euro annui, rapportato alla scala di equivalenza. Non può comunque essere inferiore a 480 euro annui. Decorre dal mese successivo alla richiesta e viene erogato mensilmente tramite una card rilasciata dalle Poste ed è pari ad 1/12 del valore annuo determinato. Sono previste specifiche condizioni per l’utilizzo. Ha validità per un periodo continuativo di 18 mesi, ma può essere rinnovato alla condizione che per un mese verrà sospesa l’erogazione. Se l’INPS riconosce il reddito di cittadinanza, entro 30 giorni è prevista per ogni componente idoneo la sottoscrizione della DID. Il richiedente verrà convocato dai Centri per l’impiego nel caso in cui nel nucleo familiare vi sia almeno un componente in possesso di uno o più dei seguenti requisiti: • età inferiore a 26 anni; • assenza di occupazione da non più di 2 anni; • beneficiario della NASPI ovvero di altro ammortizzatore sociale per disoccupazione involontaria; • aver terminato la fruizione di ammortizzatori sociali per disoccupazione da non più di un anno; • negli ultimi 2 anni aver sottoscritto un Patto di servizio in corso di validità.

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Marzo | 2019

Tutti i componenti idonei dovranno: aver sottoscritto la DID e, al contempo, sottoscrivere il Patto per il lavoro/ servizio; registrarsi su apposita piattaforma digitale e impegnarsi a consultarla giornalmente quale guida per la ricerca del lavoro; svolgere le attività individuate e concordate; seguire specifici corsi di formazione o riqualificazione professionale ovvero seguire progetti che favoriranno l’autoimprenditorialità come indicato nel Patto per il lavoro; sostenere colloqui psicoattitudinali e prove di selezione per eventuali assunzioni; accettare almeno una delle seguenti offerte di lavoro. • Prima offerta di lavoro, nei primi 12 mesi di fruizione del RdC, entro 100 Km dalla residenza del beneficiario o raggiungibile in 100 minuti con mezzi di trasporto pubblici. • Seconda offerta, nei primi 12 mesi, entro 250 Km dalla residenza del beneficiario. • Terza offerta, nei primi 12 mesi, su tutto il territorio nazionale, se nel nucleo non sono presenti disabili. Dall’inizio del lavoro e per i successivi 3 mesi (estesi a 12 mensilità in presenza di minori)

verrà comunque erogato il RdC quale rimborso per le spese di trasferimento. Trascorsi i 12 mesi di fruizione del RdC, se trattasi di prima o seconda offerta, è valida l’offerta di lavoro nei 250 Km di distanza dalla residenza del beneficiario. Trascorsi i 12 mesi di fruizione del RdC, se trattasi di terza offerta, è valida su tutto il territorio nazionale se nel nucleo non sono presenti disabili. Dall’inizio del lavoro per i successivi 3 mesi (estesi a 12 mensilità in presenza di minori) verrà comunque erogato il RdC quale rimborso per le spese di trasferimento. Nel caso di rinnovo del RdC l’offerta è valida su tutto il territorio nazionale se nel nucleo non sono presenti disabili.

Soggetti esclusi Sono esclusi dagli obblighi sopra indicati: • i minorenni; • i beneficiari del RdC pensionati; • i beneficiari della PdC; • i soggetti con oltre 65 anni di età; • i soggetti con disabilità di cui alla

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Legge 68/99 se non previsto il collocamento mirato; • i soggetti già occupati o che frequentano un regolare corso di studio o di formazione professionale. Possono essere esonerati, a cura dei Centri per l’Impiego, i soggetti che si occupino della cura di familiari minori di 3 anni o disabili gravi e non autosufficienti. Sono previsti incentivi per chi avvia un’attività lavorativa autonoma, d’impresa individuale o una società cooperativa e per il datore di lavoro che assuma soggetti beneficiari del RdC. Pesanti sono le sanzioni amministrative e penali per chi non comunica e/o non adempie agli impegni previsti o dichiara situazioni non vere.

Gli Uffici CAF Coldiretti sono a disposizione per informazioni e per l’assistenza in merito al rilascio dell’attestazione ISEE e per la trasmissione telematica delle richieste o delle variazioni all’INPS.


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LAVORO

Volge al termine il periodo di applicazione “soft” delle sanzioni

REGOLAMENTO PRIVACY, TRATTAMENTO SANZIONATORIO Con la piena entrata in vigore del Regolamento UE 2016/679 (meglio noto come GDPR), avvenuta lo scorso 25 maggio 2018, può ritenersi iniziata una nuova era nel trattamento dei dati personali. La nuova normativa europea, pensata per far fronte alle sfide poste dagli sviluppi tecnologici, si pone come obiettivo la tutela dei dati personali delle persone fisiche, esigenza sempre più avvertita dai cittadini dell’UE. L’adeguamento al GDPR, se da un lato comporta certamente un impegno economico e di tempo per l’azienda, dall’altro dev’essere considerato un investimento che l’impresa fa per se stessa, per tutelare il proprio patrimonio informativo e per essere maggiormente competitiva e non vulnerabile. Con il D.Lgs. 101/2018 l’Italia ha provveduto ad adeguare il Codice in materia di protezione dei dati perso-

nali, il D.Lgs. 196/2003, alle nuove disposizioni europee. Uno degli aspetti più rilevanti del Decreto è quello del sistema sanzionatorio. Se il GDPR ha previsto sanzioni amministrative fino ad un massimo di 20 milioni di euro, il D.Lgs. 101/2018

è andato a modificare le fattispecie penalmente rilevanti già previste dal Codice Privacy e ad integrare le stesse con ulteriori violazioni sanzionabili con la reclusione da 6 mesi a 6 anni. Inoltre, è sempre riconosciuto all’interessato il diritto al risarcimento del danno da parte del titolare o

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Gennaio| 2019

del responsabile del trattamento. Tra gli illeciti penali regolamentati si ricordano: il trattamento illecito di dati, la comunicazione e diffusione illecita di dati personali oggetto di trattamento su larga scala, l’acquisizione fraudolenta di dati personali, la falsità nelle dichiarazioni al Garante e l’interruzione dell’esecuzione dei compiti o dell’esercizio dei poteri del Garante, l’inosservanza dei provvedimenti del Garante, la violazione delle disposizioni in materia di controlli a distanza e indagini sulle opinioni dei lavoratori.

Autorizzazione per videosorveglianza

L’autorizzazione per impianto di videosorveglianza rinvia all’art. 4 della Legge 300/1970, meglio conosciuta come Statuto dei lavoratori, il quale stabilisce che gli impianti audiovisivi e gli altri strumenti dai quali derivi anche la possibilità di controllo a distanza dell’attività dei lavoratori possano essere impiegati esclusivamente per esigenze organizzative e produttive, per la sicurezza del lavoro e per la tutela

del patrimonio aziendale. In particolare, l’azienda che intenda installare nei luoghi di lavoro un impianto di videosorveglianza o intenda dotare gli automezzi di un sistema GPS, in difetto di accordo con la rappresentanza sindacale, ha l’obbligo di munirsi di apposita autorizzazione all’installazione ed utilizzo del sistema, rilasciata dall’Ispettorato Territoriale del Lavoro.

Controlli del Garante

Il Decreto disciplina, inoltre, le modalità di accertamento delle violazioni prevedendo che il Garante possa disporre l’accesso a banche dati, archivi o altre ispezioni e verifiche nei luoghi ove si svolge il trattamento. I controlli sono eseguiti da personale dell’ufficio, che può anche avvalersi della collaborazione di altri organi dello Stato.

Apparato sanzionatorio

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che per i primi 8 mesi dalla sua entrata in vigore, ovvero dal 19 settembre 2018, il Garante tenesse in considerazione, ai fini dell’applicazione delle sanzioni amministrative, della fase di prima applicazione della nuova normativa. Tale termine scadrà il 19 maggio 2019, data a partire dalla quale il regime sanzionatorio entrerà “a pieno regime”. Le aziende, anche quelle agricole, che non hanno ancora provveduto all’adeguamento devono, pertanto, provvedervi al più presto.

Coldiretti Cuneo, attraverso la società di servizi Impresa Verde Cuneo, ha strutturato un apposito servizio di consulenza per rispondere alle esigenze peculiari e specifiche di ogni azienda nell’adeguamento a tale obbligo di legge. Per maggiori informazioni è possibile scrivere a privacy.sede.cn@coldiretti.it

Da ultimo, il D.Lgs. 101/2018 stabiliva

C’è tempo fino al 30 maggio per presentare le domande

INAIL, AIUTI PER GLI INVESTIMENTI IN SICUREZZA Ripartono gli aiuti per gli investimenti in sicurezza delle imprese, comprese quelle del settore agricolo. L’INAIL ha riavviato, infatti, l’iniziativa finalizzata a sostenere progetti per migliorare la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro. Complessivamente sono a disposizione di questo intervento 369,7 milioni di euro, di cui 35 milioni per l’agricoltura così suddivisi: 30 milioni per la generalità delle imprese agricole e 5 milioni per i giovani agricoltori. Le domande, da presentare esclusivamente per via telematica, devono essere compilate tra l’11 aprile e il 30 maggio prossimo (fino alle ore 18), mentre per l’invio occorre attendere l’indicazione da parte dell’INAIL del “click day”. Per le micro e piccole imprese

dell’agricoltura si punta a incentivare l’acquisto di macchinari e attrezzature innovativi per abbattere le emissioni inquinanti, migliorare la sostenibilità e ridurre rumorosità e rischio infortunistico. A beneficiare dell’agevolazione sono tutte le imprese iscritte alle Camere di Commercio. I progetti di finanziamento sono divisi in assi; quelli per le micro e piccole imprese agricole sono col-

locati nell’asse di finanziamento 5 (sub assi 5.1 e 5.2). Il finanziamento, in conto capitale, è calcolato sulle spese ritenute ammissibili, al netto dell’IVA. Per le imprese agricole il finanziamento è nella misura del 40% per la generalità delle aziende e del 50% per i giovani agricoltori. Il finanziamento massimo erogabile è di 60.000 euro, il minimo è pari a 1.000 euro.


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SPECIALE A. Le modalità di presentazione e le scadenze B. La documentazione utile C. Le novità previste per 730 e Redditi 2019 D. Le principali agevolazioni: • Giovani • Salute • Casa • Persona e famiglia

Si è messa in moto la stagione delle dichiarazioni dei redditi. Proponiamo di seguito un’analisi dei principali adempimenti per la presentazione del modello 730 e del modello Redditi (ex Unico), con un focus sulle novità 2019 e sulle detrazioni in vigore.


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730 E REDDITI 2019

A Le modalità di presentazione e le scadenze Il modello 730 permette un’ampia libertà di azione che va dall’opzione “fai da te”, con cui il contribuente, utilizzando specifiche credenziali telematiche, può utilizzare il modello precompilato proposto dall’Agenzia delle Entrate, alla semplice indicazione su un apposito prestampato dei propri redditi e spese che andranno consegnati al CAF (Centro di Assistenza Fiscale). In tal caso, sarà il CAF a prendersi cura di quanto esposto dal contribuente, andando a fare le opportune correzioni, verifiche ed integrazioni. Il CAF provvederà, inoltre, al calcolo delle imposte e all’invio dei risultati contabili al datore di lavoro o all’Ente pensionistico per il tramite del Fisco. Esiste, infine, una terza opzione, ossia la possibilità di delegare tali adempimenti burocratici ad un professionista abilitato quale i CAF, i consulenti del lavoro, i dottori commercialisti, i ragionieri e le figure abilitate, tutte, ovviamente, iscritte all’apposito Albo professionale. Per la richiesta di assistenza alla predisposizione del modello 730/2019 il contribuente deve rispettare le seguenti scadenze: • entro il 23 luglio 2019 se si rivolge al CAF, al professionista o all’Agenzia delle Entrate tramite canale telematico; • entro l’8 luglio 2019 (essendo il giorno 7 festivo) se si rivolge al

proprio datore di lavoro (se effettua tale servizio) o al proprio Ente pensionistico. Il risultato della liquidazione delle imposte (a credito o a debito) verrà conguagliato a partire dalla retribuzione di luglio o agosto 2019 ovvero dalla pensione di agosto o settembre 2019. Il mese varia a seconda del periodo di trasmissione telematica dei dati all’Agenzia delle Entrate. Se dalla liquidazione sono previsti acconti d’imposta per l’anno 2019 il primo acconto viene prelevato unitamente alla liquidazione delle imposte a saldo per il 2018 alle scadenze sopra indicate. L’eventuale secondo o unico acconto verrà prelevato sulla mensilità di novembre 2019. Se il contribuente intende

versare in misura ridotta ovvero non versare il secondo o unico acconto, deve comunicare formalmente al proprio sostituto d’imposta, entro il 30 settembre 2019, tale scelta. Il contribuente entro il 25 ottobre 2019 ha la possibilità di presentare al CAF o al soggetto abilitato, il modello 730/19 integrativo per integrare la precedente dichiarazione. Tale possibilità è concessa esclusivamente se la nuova liquidazione delle imposte determina un maggior credito ovvero un minor debito rispetto alla dichiarazione originaria. La nuova liquidazione verrà fatta sulla retribuzione di dicembre 2019 o sulla pensione di dicembre o gennaio 2020. Va tenuto presente che non tutti

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Aprile | 2019

possono utilizzare il modello 730, ma, se obbligati a presentare la dichiarazione, devono utilizzare il modello Redditi. Si tratta in genere dei soggetti obbligati alla tenuta delle scritture contabili, tra cui le imprese agricole non in regime di esonero. Devono utilizzare il modello Redditi anche le persone fisiche, non imprese, che debbano indicare redditi che non trovano esposizione nel modello 730, come i soci di società di persone per i redditi di partecipazione. Possono essere tenuti a presentare, oltre al modello 730, il frontespizio del modello Redditi unitamente ai soli quadri W/M/T, i soggetti che

B

possiedono attività estere di natura finanziaria o immobili all’estero, per gli obblighi di monitoraggio fiscale e di versamento delle relative imposte (IVIE e IVAFE) o per indicare di avere effettuato operazioni di rivalutazione di quote societarie o del valore di terreni agricoli o edificabili. Il modello Redditi dev’essere presentato in via telematica entro il 30 settembre 2019. Può essere presentato in modalità cartacea per il tramite di un ufficio postale tra il 2 maggio e il 1° luglio 2019, ma soltanto da chi, pur possedendo redditi che può dichiarare nel modello 730, non può presentarlo, oppure da chi deve presentare

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oltre al 730 il frontespizio del modello Redditi unitamente ai quadri W/M/T, oppure da chi deve presentare la dichiarazione per conto di contribuenti deceduti. Nonostante il termine di presentazione sia fissato al 30 novembre, i termini di versamento degli importi a debito sono stabiliti prima e precisamente entro il 1° luglio 2019 o nel periodo tra il 2 e il 31 luglio 2019 con la maggiorazione dello 0,4% a titolo di interesse corrispettivo. Il versamento dev’essere effettuato a mezzo del modello F24 e nei casi previsti in modalità telematica, come ad esempio nel caso di utilizzo di importi a credito.

La documentazione utile

È tempo di raccogliere la documentazione che riguarda l’anno 2018, ovvero: • redditi percepiti: lavoro dipendente anche se da privato, pensione, disoccupazione, mobilità, fondi pensione, borse di studio e per l’addestramento professionale, compensi, indennità, somme percepite a vario titolo, utili e proventi derivanti da partecipazioni, investimenti; • redditi prodotti in qualità di attività di lavoro che derivano dall’utilizzo di opere dell’ingegno: brevetti, invenzioni industriali, articoli per riviste, giornali, disegni; • redditi prodotti in qualità di attività occasionale: lavoro autonomo, attività commerciali; • altri redditi, ad esempio locazioni brevi, alcuni redditi percepiti in qualità di erede, plusvalenze e somme percepite per espropri o per la vendita di terreni edificabili, eventuali oneri o

somme recuperate in passato in dichiarazione e di cui ora si è percepito il rimborso da terzi; oneri detraibili, come spese mediche, spese veterinarie, interessi per mutui, per l’istruzione, per attività sportiva, per le rette agli asili nido, per trasporto pubblico, per polizze vita, infortuni, decesso, per l’acquisto di veicoli per portatori di handicap, spese per l’assistenza personale in caso di non autosufficienza, per spese funebri, per erogazioni liberali verso specifici Enti impegnati in specifici settori, assegno corrisposto per il mantenimento dell’ex coniuge; oneri deducibili, ad esempio contributi previdenziali ed assistenziali, assegno di mantenimento al coniuge, contributi per le badanti o le colf, contributi per la previdenza complementare, alcune spese mediche e di assistenza per persone con disabilità, acquisto di cane guida

per i ciechi, contributi a favore delle più importanti istituzioni religiose; spese per gli interventi di ristrutturazione, di risparmio energetico e di misure antisismiche del patrimonio immobiliare e relative spese per l’arredamento; per gli inquilini, i contratti di affitto per gli immobili utilizzati quali propria abitazione principale; prospetto di riparto per l’indicazione dei redditi di partecipazione in società di persone o S.r.l. trasparenti (solo in caso di modello Redditi); perizia giurata di stima e versamento dell’imposta sostitutiva per chi ha effettuato operazioni di rivalutazione del valore dei terreni agricoli o edificabili o delle quote societarie nell’anno 2018 (modello Redditi); dati degli immobili e delle attività finanziarie di fonte estera relativi al periodo 2018.

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730 E REDDITI 2019 Le novità previste per 730 e Redditi 2019

Rientrano tra le spese che possono essere portate in detrazione al 19%: • l’abbonamento al trasporto pubblico locale, regionale ed interregionale per una spesa massima di 250 euro, anche per i familiari a carico; • il premio per l’assicurazione contro gli eventi calamitosi; • i costi sostenuti per l’acquisto di strumenti compensativi e per i sussidi tecnici ed informatici destinati ai soggetti che risultano avere un disturbo dell’apprendimento (DSA). Una particolare attenzione è stata riservata alle liberalità in denaro o in natura fatte in favore delle ONLUS, delle Organizzazioni di Volontariato (OV) e delle Associazioni di Promozione Sociale (APS), che possono essere considerate deducibili nel limite del 10% dal reddito complessivo netto. Qualora tali erogazioni siano superiori al reddito complessivo, al netto delle deduzioni, la parte che eccede può essere portata in deduzione dal reddito complessivo fino al quarto anno successivo.

In alternativa, per le ONLUS e per le APS è possibile recuperare come detrazione il 30% dell’importo sostenuto che non può superare 30.000 euro, mentre per le OV la detrazione sale al 35%. Con la Legge di bilancio 2018 è stato introdotto il cosiddetto bonus verde destinato alla sistemazione delle aree scoperte delle unità immobiliari ad uso abitativo e per gli interventi fatti sulle parti comuni condominiali. Trattasi di spese sostenute per la realizzazione di impianti di irrigazione, realizzazione di pozzi, di giardini pensili, di sistemazione a verde di aree scoperte, pertinenze o recinzioni. È previsto il recupero del 36% della spesa sostenuta, in 10 quote annuali e per un importo massimo di 5.000 euro per unità immobiliare ad uso abitativo. Occorre dimostrare la tracciabilità del pagamento. Sono state, poi, introdotte nuove tipologie di interventi finalizzati al risparmio energetico con aliquote che vanno dal 65% all’85% del recupero delle spese sostenute, da recuperare in 10 anni.

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Un nuovo adempimento viene richiesto per alcuni interventi di ristrutturazione edilizia, terminati a partire dal 2018. Se tali interventi comportano risparmio energetico e/o utilizzo di fonti rinnovabili è obbligatoria una specifica comunicazione telematica all’Enea, semplificata rispetto a quella già utilizzata per gli interventi legati al risparmio energetico. Tale comunicazione va inviata entro i 90 giorni dal fine lavori/collaudo accedendo al sito web detrazionifiscali.enea.it. A tale adempimento è tenuto anche chi ha acquistato elettrodomestici forni, lavatrici, frigoriferi, asciugatrici, lavasciuga, piani di cottura e lavastoviglie - nell’ambito di un intervento di recupero del patrimonio edilizio iniziato nel 2017, con la spesa sostenuta nel 2018, ovvero iniziato nel 2018 con spesa sostenuta nel 2019. Per i lavori ultimati nel 2018 il termine ultimo dell’invio all’Enea è stato prorogato al 1° aprile 2019. Per i lavori ultimati dal 1° gennaio 2019 all’11 marzo 2019, il termine ultimo dell’invio all’Enea è fissato all’8 giugno

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2019. Per quelli terminati successivamente valgono i 90 giorni. Coloro che percepiscono la pensione anticipata RITA hanno la facoltà di tassare la Rendita Inte-

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grativa Temporanea Anticipata con le modalità ordinarie, in luogo di quella sostitutiva applicata dall’Ente erogatore. Dal 1° gennaio 2018 anche ai

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contributi versati per la previdenza complementare dai dipendenti pubblici si applicano le stesse condizioni fiscali previste per i dipendenti privati.

Le principali agevolazioni

Seppur in modo generico, analizziamo di seguito le principali agevolazioni che permettono di recuperare imposte a suo tempo pagate. Tali spese devono essere state sostenute nel corso del 2018, tranne specifiche situazioni che derivano da rateizzazioni già indicate nelle dichiarazioni degli anni precedenti. Per alcune è prevista la deduzione direttamente dal reddito complessivo, mentre per altre è prevista una detrazione (con la diversificazione in percentuali) che riduce le imposte dovute.

Gli Uffici del CAF Coldiretti sono a disposizione per l’assistenza e/o per maggiori chiarimenti

GIOVANI Le agevolazioni riguardano le spese: • di istruzione per la frequenza delle scuole per l’infanzia, del primo ciclo di istruzione, della scuola secondaria di secondo grado per un importo massimo di 786 euro ad alunno; • di istruzione universitaria e/o perfezionamento, master, dottorati e/o di specializzazione universitaria tenuti presso Università pubbliche o private o Istituti pubblici o privati o esteri. Se la frequenza è presso Università non statali sono previsti dei limiti di spesa distinti per area disciplinare e in base alla Regione in cui ha sede l’Ateneo; • per la frequenza di asili nido pubblici o privati. È ricompresa anche la frequenza alle “sezioni

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primavera”. L’importo massimo di spesa è di 632 euro per minore a carico di età fino a 3 anni; per attività sportive praticate dai giovani di età compresa tra i 5 e i 18 anni legate all’iscrizione annuale e all’abbonamento ad associazioni sportive, palestre, piscine e strutture o impianti sportivi destinati però all’attività dilettantistica. L’importo massimo di spesa è di 210 euro per minore; per i canoni di affitto stipulati dagli studenti purché iscritti ad un corso di laurea presso un’Università ubicata in un Comune diverso da quello di residenza, distante almeno 100 Km e che sia in altra Regione. L’importo massimo di spesa è di 2.633 euro per studente fiscalmente a carico;


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per il canone di locazione stipulato da giovani di età compresa tra i 20 e 30 anni per immobili destinati ad abitazione principale e con un reddito non superiore a 15.493,71 euro. È riconosciuta una detrazione per i soli primi 3 anni del contratto; per il riscatto del corso di laurea, per un massimo di 5 anni, nei confronti dei familiari a carico; per il pagamento dei canoni d’affitto dei terreni agricoli sostenuti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali iscritti all’INPS di età inferiore ai 35 anni. La detrazione è pari al 19% dell’affitto pagato, ha un limite massimo di 1.200 euro ed è vincolato a 80 euro per ettaro.

730 E REDDITI 2019

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SALUTE Le agevolazioni riguardano le spese: • sanitarie per l’acquisto di farmaci, dispositivi medici con marchiatura CEE, analisi, terapie, indagini, raggi, TAC, controlli sulla salute, prestazioni specialistiche, chirurgiche, rese da personale con specifica qualifica professionale in campo medico o in attività di animazione, assistenziale di nucleo, di terapia occupazionale. Rientrano anche le cure termali, l’acquisto o l’affitto di attrezzature sanitarie, protesi, dispositivi medici, trattamenti e sedute specifiche, interventi chirurgici non estetici, degenze ospedaliere. Non è previsto un limite di spesa, ma l’applicazione sul totale di una franchigia di 129,11 euro. Le spese generiche e quelle specifiche sono addirittura deducibili dal reddito se rivolte nei confronti di persone con disabilità grave e permanente e non subiscono la predetta

franchigia; di trasporto in ambulanza di soggetti con disabilità; per l’acquisto di sussidi tecnici informatici (computer, telefono a viva voce, fax, schermi a tocco, abbonamento al soccorso rapido, componenti di cucine) certificati dal medico e necessari a facilitare l’autosufficienza o la possibilità di integrazione della persona disabile; per l’acquisto di veicoli o motoveicoli per le persone con disabilità adattati in funzione a specifiche limitazioni permanenti. L’importo massimo di spesa è di 18.075,99 euro, valido una sola volta nel periodo di 4 anni; sostenute in favore di soggetti certificati con disturbo specifico dell’apprendimento (DSA) per l’acquisto di strumenti compensativi e di sussidi tecnici informatici necessari all’apprendimento o che favoriscano la comunicazione verbale al fine di poter completare la scuola secondaria di secondo grado. È riconosciuta anche per i familiari a carico; per l’acquisto di cane guida per i soggetti non vedenti. Non è

previsto un limite di spesa ma la detrazione è riconosciuta solo una volta nel periodo di 4 anni. È prevista, inoltre, una detrazione forfettaria di 516,46 euro per il suo mantenimento; sostenute per gli addetti all’assistenza personale rivolta ai soggetti che, anche solo temporaneamente, non sono autosufficienti a svolgere i compiti quotidiani della vita. La detrazione massima riconosciuta è di 2.100 euro se il reddito complessivo non supera i 40.000 euro. Può essere portata in detrazione da chi l’ha sostenuta anche se è rivolto a familiare non a carico; veterinarie per la cura degli animali domestici o detenuti per la pratica sportiva. L’importo massimo di spesa è di 387 euro con una franchigia di 129,11 euro; per i servizi di interpretariato sostenute dalle persone sorde;

CASA Le agevolazioni riguardano: • interessi per mutui ipotecari per l’acquisto dell’abitazione principale. L’importo massimo di spesa annuale è di 4.000 euro

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da suddividere tra gli intestatari del mutuo; interessi per mutui ipotecari stipulati prima dell’anno 1993 per l’acquisto di altri immobili. L’importo massimo di spesa annuale è di 2.065,83 euro per ciascun intestatario del mutuo; interessi per mutui contratti nel 1997 per il recupero edilizio. L’importo massimo di spesa annuale è di 2.582,28 euro da suddividere tra gli intestatari del mutuo; interessi per mutui ipotecari per la costruzione dell’abitazione principale stipulati a partire dal 1998 per il recupero edilizio. L’importo massimo di spesa annuale è di 2.582,28 euro da suddividere tra gli intestatari del mutuo; spese sostenute per ristrutturazione, restauro, risanamento conservativo di immobili ad uso abitativo o su parti comuni, per l’acquisto o la costruzione di autorimesse o posti auto pertinenziali; spese sostenute per la bonifica dell’amianto o per interventi finalizzati a prevenire i furti, eliminare le barriere architettoniche o rivolte ad evitare infortuni domestici; interventi finalizzati al risparmio energetico, quali ad esempio sostituzione di serramenti e relativi infissi, sostituzione di impianti di climatizzazione invernale, acquisto di tende solari, installazione di pannelli solari, coibentazione, isolamento di edifici, acquisto di caldaie a condensazione e di micro-cogeneratori. I limiti di spesa variano a seconda del tipo di intervento così come variano le percentuali di recupero negli anni e per

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specifiche condizioni. È d’obbligo una specifica comunicazione telematica da inviare all’Enea entro 90 giorni dal fine lavoro o dal collaudo del bene; spese sostenute per l’installazione di dispositivi multimediali per il controllo da remoto; spese sostenute per l’acquisto o l’assegnazione di unità immobiliari, entro 18 mesi dal termine dei lavori, facenti parte di edificio interamente ristrutturato/ restaurato da impresa o cooperativa. È previsto il recupero in 10 anni del 25% del valore di acquisto con un tetto massimo di 96.000 euro; spese sostenute per interventi antisismici e di messa in sicurezza di immobili ubicati nelle zone individuate ad alta pericolosità (zona 1 e 2) ed in specifici Comuni in zona 3. Sono previste specifiche percentuali di detrazione (50% - 70 % - 80%) a seconda del grado di riduzione del rischio sismico. Se sono realizzate su parti comuni di edifici condominiali, la detrazione è elevata al 75% o all’85%. La spesa massima è di 96.000 euro, recuperabile in percentuale in

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5 anni. Se tali interventi riguardano anche il risparmio energetico variano le percentuali di detrazione, gli importi massimi di spesa a seconda di specifici criteri e il recupero avviene in 10 annualità; intermediazione immobiliare per l’avvenuto acquisto dell’abitazione principale. L’importo massimo di spesa è di 1.000 euro da suddividere tra i comproprietari; spese relative alla sistemazione a verde delle aree private scoperte, per la realizzazione di pozzi, per impianti di irrigazione, per la creazione di giardini pensili o coperture a verde. L’importo massimo di spesa è di 5.000 euro sul quale si recupera in 10 anni il 36%; spese sostenute per l’arredamento nuovo e l’acquisto di grandi elettrodomestici nuovi di almeno classe A+ e per i forni di classe A, per le apparecchiature provviste di etichetta energetica destinati all’immobile oggetto di ristrutturazione edilizia. La spesa massima è di 10.000 euro, a condizione che gli interventi di recupero del patrimonio edilizio siano iniziati dal 1° gennaio


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730 E REDDITI 2019 •

2017; spese relative a contratti di locazione finanziaria stipulati dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2020 per unità immobiliari, anche da costruire e da adibire ad abitazione principale entro un anno dalla consegna. L’agevolazione è riconosciuta solo se si ha un reddito complessivo non superiore a 55.000 euro.

PERSONA E FAMIGLIA Le agevolazioni riguardano: • spese per i contributi previdenziali ed assistenziali versati all’Ente pensionistico di appartenenza (contributi agricoli, assicurazione INAIL per le casalinghe, ricongiunzione, riscatto, prosecuzioni volontarie dei contributi) per la propria posizione e per i familiari a carico; • spese per i contributi previdenziali e assistenziali a carico del datore di lavoro e versati per colf, baby-sitter, badanti; • abbonamento ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale, interregionale. L’importo massimo è di 250,00 euro; • interessi relativi a prestiti o mutui agrari. La detrazione determinata non può essere superiore ai redditi dei terreni dichiarati; • spese funebri per la morte di persone anche senza vincolo di parentela. L’importo massimo di spesa annuale è di 1.550 euro per decesso da suddividere tra gli intestatari della spesa; • premi sull’assicurazione vita e contro gli infortuni stipulati fino al 31 dicembre 2000. L’importo massimo di spesa annuale è di 530 euro;

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premi sull’assicurazione per la tutela delle persone con disabilità grave. L’importo massimo di spesa annuale è di 750 euro; premi sull’assicurazione avente per oggetto il rischio di non autosufficienza nel compimento degli atti della vita quotidiana. L’importo massimo di spesa annuale è di 1.291,14 euro; premi sull’assicurazione aventi per oggetto il rischio di eventi calamitosi stipulati dal 1° gennaio 2018 e relativi ad unità immobiliari ad uso abitativo; contributi e premi per forme pensionistiche complementari ed individuali. Sono deducibili dal reddito per un importo massimo di 5.164,57 euro anche per i familiari a carico; erogazioni liberali a favore degli istituti scolastici di ogni ordine e grado, statali o paritari, senza scopo di lucro, finalizzati all’innovazione tecnologica, all’edilizia scolastica e all’ampliamento dell’offerta formativa. L’importo massimo di spesa annuale è di 1.300 euro; erogazioni liberali a favore delle società o associazioni sportive dilettantistiche. L’importo massimo di spesa annuale è di 1.500 euro;

erogazioni liberali a favore delle società di mutuo soccorso. L’importo massimo di spesa annuale è di 1.300 euro; per il pagamento dell’assegno periodico corrisposto all’ex coniuge; erogazioni liberali a favore delle popolazioni colpite da calamità o da eventi straordinari. L’importo massimo di spesa annuale è di 2.065,83 euro; erogazioni liberali in denaro per le ONLUS e per le APS (Associazioni di Promozione Sociale), per le ONG (Organizzazioni Non Governative), in favore delle attività culturali ed artistiche, a beni soggetti a regime vincolistico, degli Enti dello spettacolo, delle Fondazioni operanti nel settore musicale, degli Enti universitari, di ricerca pubblica, Fondazioni ed associazioni impegnate nella ricerca scientifica, nella promozione e valorizzazione di beni di interesse storico, artistico, paesaggistico. Per alcune di queste è possibile la deduzione dal reddito, ovvero la determinazione in percentuale di una detrazione che va a ridurre l’imposta dovuta; canone di locazione stipulato per immobili destinati ad abitazione principale e con un reddito non superiore a 30.987,41 euro. È una detrazione che varia a seconda del reddito; canone di locazione stipulato per immobili destinati ad abitazione principale causa trasferimento per motivi di lavoro in altra Regione. Il cambio di residenza deve avvenire nel Comune di lavoro o in uno limitrofo distante non meno di 100 Km dalla precedente residenza. La detrazione può essere chiesta solo nei primi 3 anni dal trasferimento.


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ECONOMICO

Origine, controlli e promozione per rilanciare il settore

SETTORE SUINICOLO, ALLEVATORI A CONFRONTO Prezzi, valorizzazione delle DOP, controllo della qualità, attività dei Consorzi di tutela, obbligatorietà dell’etichetta per l’origine dei prodotti. Sono questi i principali temi affrontati, in un incontro organizzato da Coldiretti a Verona con oltre 200 soci imprenditori agricoli e allevatori, rappresentanti i territori del comparto suinicolo italiano del Nord e Centro Italia. A febbraio 2019 l’indice dei prezzi alla produzione per i suini italiani ha visto un calo del 23% per i capi da macello e del 22% per quelli da allevamento, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, dopo che nel 2018 le quotazioni erano già crollate complessivamente del 18% nel confronto con il 2017. “La denominazione d’origine - ha evidenziato il Presidente nazionale di Coldiretti, Ettore Prandini - è l’unico elemento su cui possiamo creare distintività ed è l’unico strumento per sviluppare l’intera filiera e il comparto suinicolo. Oggi è necessario riequilibrare la presenza di agricoltori all’interno dei Consorzi di tutela per una condivisione di progettualità. Un altro tema è la necessità di lavorare sulla comunicazione per la valorizzazione e il traino delle DOP e dell’intero settore suinicolo. Bisogna investire nel momento in cui le cose vanno bene e non recuperare quando la situazione è in difficoltà”. Prandini ha sottolineato anche la necessità di maggiori controlli all’interno della filiera per realizzare

destratificatori e ventilatori per l’allevamento e l’industria

La platea dell’incontro organizzato da Coldiretti a Verona

prodotti di elevata qualità nelle DOP e l’esigenza di lavorare di più per l’internazionalizzazione, anche tramite i Consorzi di tutela, per recuperare terreno rispetto ad altri Paesi come Spagna e Germania. Altro tema fondamentale, secondo Prandini, è l’obbligo dell’origine, ma servono i Decreti attuativi per identificare il prodotto agricolo utilizzato in tutta la filiera dell’insaccato, come è avvenuto per il settore lattiero-caseario. Infatti, con l’origine dei prodotti in etichetta è stata diminuita sostanzialmente l’importazione delle cagliate. Il Presidente Coldiretti ha ricordato la recente sentenza che ha fatto cadere il segreto di Stato dei prodotti stranieri importati. “Dovremo incontrare nelle prossime settimane

il Ministro della Sanità - ha aggiunto -. La sentenza dovrebbe essere estesa a tutti i prodotti, oltre a quelli lattiero-caseari, come ai salumi. Il rilevamento all’interno della filiera è necessario per tracciare l’intero percorso del prodotto”. Giorgio Apostoli, Responsabile del settore zootecnico di Coldiretti, ha evidenziato la difficoltà che in questo momento sta riscontrando il comparto suinicolo italiano con l’andamento dei prezzi più basso degli ultimi anni, per cui si è reso necessario un confronto con gli allevatori. L’andamento della suinicoltura italiana è stato illustrato da Maurizio Gallo, Direttore di ANAS, Associazione nazionale allevatori di suini, e dal Presidente dell’Associazione Thomas Roncari. RISPARMI ECONOMICI PER L’ALLEVATORE BENESSERE ANIMALE

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Si punta sulla distintività a favore di consumi e nuovi sbocchi commerciali

COALVI, NUMERI IN CRESCITA E PIÙ ATTENZIONE AL MERCATO Cresce l’interesse per la carne bovina di Razza Piemontese, grazie all’ottimo lavoro svolto negli anni dal Coalvi, il Consorzio di Tutela della Razza Piemontese. Numeri confermati, lo scorso 20 marzo a Carrù, dall’Assemblea ordinaria dei soci Coalvi, durante cui è stato illustrato il bilancio 2018, chiuso con un fatturato di circa 2,6 milioni di euro, in crescita rispetto al 2017, con un utile di 54.000 euro e un patrimonio netto di oltre 1 milione di euro. Tra gli aspetti evidenziati, il potenziamento dell’ufficio marketing del Consorzio, a seguito della crescente richiesta di attività promozionali e servizi dedicati, anche da parte di macellerie e punti vendita aderenti. Elemento che sottolinea l’importanza e la necessità di differenziare la carne di Razza Piemontese dalle altre. La maggior parte degli allevamenti (4.000) e dei capi (270.000) di Razza bovina Piemontese si concentra in Piemonte dove, con un totale di 15.000 addetti, si genera ogni anno un fatturato di 500 milioni di euro per l’intera filiera. Cuneo, in particolare, è la prima provincia piemontese - con oltre 2.000 allevamenti e il 60% dei capi allevati, 160.000 in totale - seguita da Torino e Asti. La Razza Piemontese è una delle principali espressioni del nostro territorio e della nostra tradizione. Non a caso circa la metà degli allevamenti è a conduzione familiare. Si tratta di un’eccellenza che, fino

Un momento dell’assemblea dei soci Coalvi di fine marzo

pochi anni fa, poteva contare su un mercato di riferimento limitato al Piemonte, alla Liguria e, solo in parte, alla Lombardia. Oggi, invece, la penetrazione di mercato della Razza Piemontese, secondo i dati illustrati in Assemblea da Coalvi, ha raggiunto ormai l’intero territorio nazionale, ad eccezione di poche Regioni. Il marchio Coalvi è diffuso dalla Sicilia al Friuli, in oltre 300 punti vendita, movimentando nel 2018 oltre 125.000 capi. E in termini di destinazione commerciale, per il secondo anno consecutivo, si rafforza il canale delle macellerie del dettaglio tradizionale (40%) e un calo della GDO (19%). La compagine del Coalvi si conferma in linea con gli altri anni, sia per

numero di soci (1.327) che di allevamenti (1.379). La crescita e la capillarità, ottenuti soprattutto in questi ultimi anni, non devono però far abbassare la guardia: sul tema della commercializzazione molto si è fatto e si sta facendo ma, sul fronte del mercato occorre fare molta attenzione al recente calo delle quotazioni (delle femmine soprattutto, meno per i maschi). A testimonianza di un rallentamento dei consumi e di un aumento generale dell’offerta. Proprio in tal senso, l’obiettivo futuro di Coalvi sarà quello di differenziare maggiormente la carne di Razza Piemontese, agendo su due fronti. Attraverso “SQN Fassone di Razza Piemontese” si punterà sul mercato interno, con la certificazione dei primi capi già da quest’anno. Con l’IGP Vitelloni Piemontesi della Coscia, a partire dal 2020, si punterà sui mercati esteri, sulle filiere specifiche (GDO e filiere corte, per esempio alcune realtà cooperative territoriali) e sugli appalti pubblici (ad esempio, per le mense danno maggiori punteggi i prodotti a marchio IGP e DOP). In questo modo si darà maggiore distintività ad un prodotto unico nel suo genere, con una strategia promozionale mirata a supporto della commercializzazione.


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ECONOMICO

5 milioni in più di fatturato nel 2018 rispetto all’anno precedente

COMPRAL LATTE: BUONI RISULTATI GRAZIE ALLA FILIERA L’Assemblea dei soci di Compral Latte, lo scorso 28 marzo a Fossano, ha approvato all’unanimità il bilancio chiuso al 31 dicembre 2018. I numeri sono in crescita: nel 2018 il fatturato è arrivato a 56,6 milioni di euro (5 milioni in più rispetto al 2017), con un utile di quasi 160.000 euro, a testimonianza dell’ottimo lavoro svolto dalla cooperativa. La campagna lattiero-casearia 2018/2019 si chiuderà con un prezzo medio pagato ai soci, già al netto delle trattenute, di 41 centesimi. Il Presidente Raffale Tortalla ha spiegato che si sta lavorando con Ferrero e Inalpi sulle prossime audit previste dal capitolato di filiera (modalità e definizione della scala di punteggio) e sulla premialità. All’Assemblea sono intervenuti anche l’Amministratore delegato di Inalpi, Ambrogio Invernizzi, e il nostro Delegato Confederale, Roberto

Moncalvo, i quali hanno rimarcato l’importanza di rafforzare questa filiera, unica nel panorama lattierocaseario regionale e nazionale per la valorizzazione del nostro latte. L’Assemblea, infine, ha rinnovato il Consiglio d’Amministrazione in carica per i prossimi tre anni, confermando in blocco il precedente con una sola “new entry”, Sergio Portis di Carignano (Torino), che sostituisce il vercellese Giampiero Burdisso.

Gli altri Consiglieri eletti sono, per l’area cuneese, Roberto Chialva (Tarantasca), Livio Diale (Villafalletto), Mario Gianoglio (Savigliano), Giuseppe Michele Giletta (Revello) e i fossanesi Bernardo Ambrogio, Elio Pettiti, Raffaele Tortalla e Roberto Tortone. Per l’area torinese Ernesto Bertola (Candiolo), Giuseppe Feira Cottino (Favria), Antonio Fassino (Verolengo) e Andrea Magliana (Caselette).

insieme si vince Una nuova collaborazione tra la storica azienda cuneese F.lli Riberi, con alle spalle quasi cento anni di esperienza nel mondo delle macchine e carri agricoli e la modernità di Terra Implements, nata quattro anni fa in seno alla Damilano Group con l’intenzione di sviluppare macchine per agricoltura altamente tecnologiche e qualitative. La storia e la modernità quindi trovano un punto d’incontro in questa partnership il cui scopo è dare una continuità a un marchio che per decenni ha tenuto alto il nome cuneese nel mercato mondiale delle macchine agricole e dall’altro permetterà nuovi investimenti nella ricerca e sviluppo grazie all’engineering della Damilano Group – Terra Implements.

Proprio durante la Fiera della Meccanizzazione agricola di Savigliano dello scorso Marzo si è inaugurata questa collaborazione, numerosi i clienti storici della F.lli Riberi che hanno partecipato manifestando soddisfazione per il nuovo design delle macchine. Si è recentemente inaugurato il nuovo sito web della Riberi: www.riberi.eu per informazioni info@riberi.eu - tel 366.696.2596


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FORMAZIONE

In programmazione un corso sulle opportunità di questa attività

DIVENTARE FATTORIA DIDATTICA: NORMATIVA E PROSPETTIVE La ricerca di nuove forme imprenditoriali connesse all’attività agricola rappresenta un aspetto importante per le aziende che si confrontano con il crescente interesse del mercato verso la genuinità dei prodotti agroalimentari, la corretta alimentazione e l’ecosostenibilità. La fattoria didattica, in quanto attività connessa alla produzione agricola, rappresenta una grande opportunità per far conoscere il mondo agricolo, le sue produzioni, i suoi valori culturali e il suo territorio non solo a bambini e ragazzi attraverso

le progettualità con le scuole, ma anche ad adulti e turisti con percorsi innovativi, volti ad accrescere la consapevolezza nei consumi quotidiani. Coldiretti Cuneo, nell’ambito del progetto nazionale Educazione alla Campagna Amica, supporta l’attività delle fattorie didattiche sul territorio provinciale, promuovendo la realizzazione di progettualità con Enti ed Istituti scolastici. Chi è interessato a cogliere le opportunità offerte da questa attività è invitato a partecipare alla giornata formativa che verrà prossimamente

organizzata. Nel corso dell’incontro saranno illustrati gli aspetti normativi e fiscali nonché le prospettive di sviluppo sul territorio.

Per manifestare il proprio interesse a partecipare occorre contattare, entro e non oltre martedì 30 aprile, la Segreteria di Educazione alla Campagna Amica (0171 447248/336 eca.cn@coldiretti.it)

Per una puntuale gestione dei rapporti di lavoro e della sicurezza

INCONTRI DI APPROFONDIMENTO PER DATORI DI LAVORO Si sono conclusi a fine marzo gli incontri di aggiornamento per i datori di lavoro che usufruiscono del servizio “Datori di lavoro” di Coldiretti Cuneo. Undici appuntamenti nei diversi Uffici Zona tenuti da Roberto Giobergia, Coordinatore provinciale del servizio, che sono stati l’occasione per porre l’attenzione delle aziende ad una puntuale gestione dei rapporti di lavoro. Durante gli incontri, caratterizzati da una forte e attiva partecipazione dei presenti, sono state illustrate le conseguenze sanzionatorie derivanti dalla non tempestiva regolarizzazione dei rapporti di lavoro, nonché l’importanza di rispettare l’obbligo della tracciabilità dei pagamenti. Nel dibattito sono emerse le criticità derivanti dalla difficoltà a corrispondere le retribuzioni agli immigrati, spesso privi di un conto corrente bancario. Molto interessanti gli approfondimenti sulla contrattualizzazione degli accordi con i lavoratori, che consente di rendere più trasparente il rapporto con il dipendente a tutela di entrambe le parti, nonché di costruire modalità organizzative

specifiche in relazione alle esigenze delle aziende. Si pensi all’uso dell’alloggio da parte del dipendente, alla banca delle ore o al patto di non concorrenza. L’aggiornamento ha poi riguardato la sicurezza sul lavoro, un profilo su cui è necessaria la massima attenzione innanzitutto per prevenire gli infortuni e le malattie professionali. Situazioni che possono esporre il datore di lavoro a

pesanti conseguenze in termini di responsabilità sia civile che penale. In particolare, è stata ricordata l’importanza della formazione dei lavoratori e degli altri operatori presenti in azienda. Infine, l’attenzione è stata posta ai diversi servizi Coldiretti, in un’ottica di crescita delle aziende su solide basi, oltre al servizio paghe, al servizio di valutazione dei rischi, al servizio privacy.


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Tra Langhe e Roero la viticoltura cresce nel segno del “green”

VINI BIO, AGGIORNAMENTO NECESSARIO PER I PRODUTTORI L’agroalimentare biologico incontra crescenti consensi tra i consumatori e il vino si conferma uno dei principali settori di interesse a livello mondiale. In Italia le superfici vitate biologiche sono triplicate in 10 anni oltrepassando la soglia dei 100.000 ettari, vale a dire oltre il 15% dell’intera vigna tricolore. Il nostro territorio è particolarmente sensibile alla svolta “green”, come dimostra il fatto che in Piemonte dal 2016 al 2017 le superfici vitate bio siano lievitate del 17%. Il metodo di produzione biologico è assoggettato ad un rigido sistema di regole e controlli, dettato a livello comunitario e reso applicativo con normative nazionali, recentemente rivedute e modificate. È, perciò, essenziale, per i vitivinicoltori, essere costantemente aggiornati sui nuovi parametri im-

posti dalla norma, sulle tecniche di conduzione del vigneto e sulle pra-

tiche colturali utili al controllo degli attacchi parassitari, per produrre vino nel rispetto di quei parametri, assicurando la massima qualità. Coldiretti Cuneo crede nella conduzione sostenibile e biologica dei vigneti, come elemento di competitività sempre più rilevante e si impegna ad assicurare ai produttori l’aggiornamento necessario a districarsi nella corposa e complessa normativa bio. La più recente sessione formativa, dal titolo “Uva e vino biologici, le nuove norme e le tecniche da conoscere per operare con efficacia”, si è svolta l’11 marzo nella sede Coldiretti di Alba. I produttori vitivinicoli hanno avuto modo di conoscere la normativa europea e nazionale per la produzione delle uve e del vino biologici e di approfondire la conduzione del vigneto secondo il protocollo bio.


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FORMAZIONE

Nuovi corsi in programma per i frutticoltori su potatura e acqua

UN SUCCESSO LA FORMAZIONE FRUTTIJOB D’INVERNO Sono stati molti gli incontri di formazione e aggiornamento, aperti ai frutticoltori della provincia di Cuneo, attivati nei mesi invernali nell’ambito del progetto “Fruttijob” da INIPA Nord-Ovest, in collaborazione con il CREA e con il finanziamento della Fondazione CRC. Per melo, pero, piccoli frutti, pesco e noce sono stati organizzati appositi corsi, in cui i tecnici dell’Agenzia 4A di Coldiretti hanno approfondito la fisiologia delle singole specie da frutto e l’importanza delle scelte tecniche al momento dell’impianto, della corretta sistemazione degli alberi da frutto, della gestione complessiva del frutteto e della produzione frutticola in armonia con l’ambiente. I tecnici sono poi passati alla potatura in campo, sperimentando su tutte le specie la cosiddetta “potatura di allevamento”, ossia quella dei primi anni e spiegando la corretta programmazione dell’impianto, soprattutto in merito alla forma d’allevamento e, conseguentemente, al corretto sesto d’impianto. Tutti gli incontri di potatura “Fruttijob” hanno registrato una grande attenzione e partecipazione degli imprenditori frutticoli della nostra provincia. Nella potatura del mirtillo gigante, i tecnici e i frutticoltori si sono confrontati soprattutto sulla necessità,

In campo con i tecnici 4A per la potatura del pesco

per le prossime campagne, di curare con attenzione questa tecnica colturale, perché foriera di maggiore pezzatura e, conseguentemente, di migliori risultati commerciali. Sulle diverse varietà di melo e pesco, tecnici e frutticoltori hanno discusso delle principali innovazioni tecniche e tecnologiche che permettono di produrre frutta in maggiore armonia con l’ambiente e dell’importanza della corretta gestione agronomica del frutteto. Particolare interesse si è registrato negli incontri di potatura del pero e del pero bio, specie che negli ultimi anni, nell’areale frutticolo cuneese e torinese, ha fatto registrare una

crescita importante. La varietà maggiormente coltivata è la William che, oltre al consumo fresco, ha una notevole predisposizione alla trasformazione industriale; seguono le varietà Abate Fetel e Conference. Proprio su queste varietà e sulla loro gestione tecnica ed agronomica si è incentrata la discussione dei relatori, dei tecnici e degli imprenditori presenti. A Savigliano si è poi tenuto un ulteriore momento di formazione, aperto a produttori e tecnici, dedicato alla valorizzazione delle produzioni frutticole di qualità della nostra provincia.

I PROSSIMI APPUNTAMENTI

Un momento dell’incontro Fruttijob sulla valorizzazione della frutta cuneese

Il progetto Fruttijob continua con altri incontri formativi, in cui si tratterà di conservazione della frutta e delle nuove tecniche applicabili in frutticoltura, di diradamento e potatura estiva delle drupacee, di potatura del nocciolo e di gestione dell’acqua su actinidia e nocciolo. Maggiori informazioni sono reperibili sul sito web di INIPA Nord-Ovest e presso gli uffici tecnici di Coldiretti Cuneo.


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Al centro la normativa, le tecniche di produzione e gli scenari di sviluppo

GRANDE INTERESSE PER I CORSI SULLE PIANTE OFFICINALI Sono stati molto partecipati i due corsi di formazione sulla coltivazione delle piante officinali, organizzati nel mese di marzo a Fossano e Savigliano da INIPA Nord-Ovest nell’ambito del PSR - Operazione 1.1.1. A tenere le lezioni la prof. Silvana Nicola, docente di Orticoltura e piante officinali presso il Dipartimento di Scienze agrarie, forestali e agroalimentari (DISAFA) dell’Università degli Studi di Torino. I corsisti hanno approfondito la normativa che regola il settore delle piante officinali, con particolare riferimento al D.Lgs. 75/2018, che ha definitivamente chiarito come la coltivazione, la raccolta e la prima trasformazione di queste specie possa avvenire ad opera di imprenditori agricoli senza necessità di ulteriori autorizzazioni. Si è poi tracciato lo scenario internazionale della coltivazione e del mercato delle specie officinali, con un focus sulla realtà italiana e sui flussi commerciali (im-

port ed export), utile per valutare le opportunità che offre il settore. Un’ulteriore analisi ha riguardato i fattori che influenzano il contenuto e la qualità dei principi attivi nelle piante officinali, la terminologia di settore e le tecniche di produzione. A testimonianza dell’interesse susci-

tato sono pervenute molte richieste di ulteriori approfondimenti. Tecniche colturali in relazione alle diverse specie, difesa e meccanizzazione delle operazioni potranno essere oggetto di nuove iniziative formative, utili alla crescita del comparto delle piante officinali.

Interessante iniziativa formativa organizzata dai tecnici 4A di Bra

AGRO-FARMACI, LA CORRETTA PREPARAZIONE DELLE MISCELE Il controllo dei parassiti è una delle pratiche agronomiche più delicate a cui il produttore agricolo deve dedicare grande attenzione. Al di là della sua esperienza professionale, l’agricoltore più attento si affida oggi ai tecnici di campagna che, oltre ad offrire una costante assistenza, organizzano nel corso dell’anno incontri, visite in campo e dimostrazioni divulgative al fine di integrare le conoscenze acquisite e aggiungerne di nuove. Lo scorso 12 marzo, ad esempio, presso l’azienda Bosco Pierangelo a La Morra, il Settore Vite dell’Agenzia 4A di Bra ha organizzato una lezione tecnico-pratica sulla corretta preparazione delle miscele di agro-farmaci prima delle irrorazioni. Ad illustrare i diversi accorgimenti

è stato l’agronomo Andrea Bergamaschi, responsabile R&D presso UPL, il quale, avvalendosi di esempi pratici con provette, ha simulato le

criticità che si possono riscontrare nella preparazione delle miscele e ha risposto puntualmente alle molte domande dei produttori presenti.


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CAMPAGNA AMICA

Visitatori in aumento negli agriturismi, successo per gli Agrichef

TERRANOSTRA, GRANDINETTI È VICEPRESIDENTE NAZIONALE Il 22 marzo scorso l’Assemblea nazionale di Terranostra, l’Associazione agrituristica di Campagna Amica, ha provveduto al rinnovo dei vertici. Alla guida nazionale è stato riconfermato il veneto Diego Scaramuzza, primo Agrichef d’Italia, mentre la piemontese Stefania Grandinetti, già Presidente degli agriturismi di Campagna Amica del Piemonte nonché Agrichef, ha assunto il ruolo di Vicepresidente nazionale. “È un grande onore far parte della nuova Giunta esecutiva in qualità di Vicepresidente” ha commentato Stefania Grandinetti, che ha aggiunto: “Attorno all’Agrichef ruotano tre concetti fondamentali - qualità, tracciabilità e distintività - con l’offerta di piatti a chilometri zero e la garanzia

LA NUOVA GIUNTA ESECUTIVA Diego Scaramuzza Presidente Stefania Grandinetti Vicepresidente Gabriele Maiezza Vicepresidente Simone Ferri Graziani Cristina Scappaticci Elena Tortoioli Filippo De Miccolis

L’intervento di Stefania Grandinetti all’Assemblea nazionale

di trasparenza e sostenibilità. Questa importante figura è, quindi, portavoce e promotrice dei nostri territori e della tradizione culinaria locale. L’agriturismo ha fatto da apripista ad una vera e propria rivoluzione culturale nel settore; ora bisogna accompagnare tale svolta con scelte legislative rivoluzionarie come l’estensione a tutta la ristorazione dell’obbligo di indicare nei menu la provenienza dei prodotti agricoli utilizzati nelle ricette”. Salgono a 1.000 i cuochi contadini che, in tutta Italia, hanno frequentato corsi e ricevuto l’attestato con l’inserimento nell’Albo nazionale degli Agrichef di Campagna Amica. A dimostrazione che il legame con il territorio nella scelta degli ingredienti da utilizzare in cucina è diventato un elemento determinante di successo per la ristorazione. Nelle strutture di Campagna Amica i visitatori hanno la possibilità di visitare l’azienda ed acquistare i prodotti direttamente dai produttori ottimizzando il rapporto prezzo/qualità ed assaggiare le ricette tradizionali cucinate dagli Agrichef, che in Piemonte sono una quarantina. Dal vino agli ortaggi, dalla frutta al miele fino ai salumi e ai formaggi: tantissimi i prodotti della nostra terra, alcuni a denominazione d’origine, che i turisti cercano e che gli Agrichef sanno sapientemente preparare creando gusti armoniosi ed innovativi,

pur nella loro genuinità. In più, in Piemonte i circa 300 agriturismi di Campagna Amica sanno offrire un’ampia gamma di attività: dallo sport ai percorsi archeologici e naturalistici, dai corsi di cucina al wellness. Si tratta di un valore aggiunto rispetto ad altre strutture, tanto che continua il boom di richieste con arrivi anche dall’estero, soprattutto dalla Germania, dalla Francia e dai Paesi del Nord Europa.

CAMPAGNA AMICA CRESCE In pochi anni è nata e cresciuta in Italia una rete unica a livello internazionale per dimensioni e caratteristiche che ha esteso la sua presenza dalle fattorie ai mercati, dai ristoranti al cibo di strada, dagli agriturismi agli orti urbani. Complessivamente la rete Campagna Amica è composta da oltre 11.000 punti dove si trovano prodotti locali del territorio, messi in vendita direttamente dall’agricoltore nel rispetto di precise regole comportamentali e di un codice etico ambientale, sotto la verifica di un sistema di controllo di un Ente terzo.


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I bambini imparano i cicli naturali e il rispetto di territorio e ambiente

FESTA DEGLI ALBERI ALLA SCUOLA PRIMARIA DI CEVA Far comprendere ai più piccoli l’importanza degli alberi nei cicli naturali ed educarli ad una più profonda conoscenza del territorio e al rispetto dell’ambiente. Questo l’obiettivo della “Festa degli alberi nelle scuole” istituita con Decreto Ministeriale delle Politiche agricole e della Pubblica istruzione e promossa da Fondazione Campagna Amica di Coldiretti. Nella nostra provincia, la giornata di festa si è svolta il 21 marzo, presso l’Istituto Comprensivo “A. Momigliano” di Ceva ed ha interessato le classi prime della Scuola primaria. Dopo un viaggio raccontato alla scoperta della stagionalità dei prodotti della terra e l’intervento di un tecnico agronomo, i bambini sono stati coinvolti nella messa a dimora di due alberi da frutto nel giardino scolastico. L’obiettivo dell’evento è quello di educare all’importanza e alla riscoperta della stagionalità delle colture e promuovere uno stile di vita sano tra i consumatori di domani. La Festa degli alberi a Ceva, infatti, è solo una prima tappa del progetto che Educazione alla Campagna Amica di Coldiretti Cuneo porterà avanti nel corso dell’anno, in collaborazione con l’Istituto Comprensivo e con l’Amministrazione comunale. In sinergia con dirigenti ed insegnanti, si svilupperà un percorso di conoscenza e approfondimento pensato su misura per i bambini e

I bambini impegnati nella messa a dimora degli alberi a Ceva

finalizzato ad avvicinare le più giovani generazioni al mondo agricolo,

prima

al territorio, all’alimentazione e alla sostenibilità ambientale.

I NOSTRI BOSCHI, PATRIMONIO DA PRESERVARE La Festa degli alberi mira a far comprendere, sin dall’età scolare, la necessità di valorizzare al massimo il nostro patrimonio boschivo. La nostra Regione, infatti, è quella che a livello nazionale conta la più ampia superficie forestale arborea con circa 1 milione di ettari, ovvero il 38% del territorio, di cui 932.000 ettari coperti da boschi. In Piemonte vivono quasi 1 miliardo di alberi e sono presenti 52 specie arboree e 40 specie arbustive con una grande variabilità di composizione e struttura: solo i boschi gestiti in modo sostenibile assolvono al meglio funzioni importanti per la società come la prevenzione degli incendi, delle frane e delle alluvioni o l’assorbimento di CO₂

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MOVIMENTI

Donne protagoniste di innovazione nelle aziende agricole cuneesi

DONNE IMPRESA, AL VIA IL RINNOVO CARICHE Le donne in agricoltura sono sempre più protagoniste nella gestione di grandi aziende di ogni comparto - vitivinicolo, frutticolo, orticolo, zootecnico, corilicolo, cerealicolo - e portatrici di idee innovative con una particolare sensibilità per la diversificazione dell’attività agricola. Dall’elicicoltura alla coltivazione dello zafferano, dall’orticoltura biologica alla selezione di antiche varietà frutticole, dalle trasformazioni inconsuete dei prodotti agricoli all’impegno nelle attività multifunzionali con la vendita diretta, le fattorie didattiche, le attività educative, gli agriturismi e le “case sugli alberi”: i progetti delle imprenditrici agricole cuneesi esprimono dedizione nel valorizzare il territorio e i prodotti tipici locali e passione per preservare l’ambiente, il contatto con la natura e la biodiversità.

Mondovì, 4 marzo

Grazie al movimento Donne Impresa, Coldiretti Cuneo si impegna a valorizzare l’imprenditorialità femminile nelle aziende agricole e, proprio nella settimana in cui ricorreva la Festa della Donna, ha dato avvio all’iter di rinnovo cariche del movimento. Oltre 300 le imprenditrici agricole incontrate in tutta la provincia per la designazione delle componenti del nuovo Forum provinciale Donne Impresa. Durante ogni incontro si sono individuate le rappresentanti di zona tra le quali saranno scelte le componenti del nuovo Coordinamento provinciale che eleggerà la Responsabile Donne Impresa di Coldiretti Cuneo in carica per il prossimo quinquennio. Si è parlato della Legge di Bilancio 2019 che contiene importanti novità

Ceva, 4 marzo

per il comparto agricolo con misure in ambito fiscale, economico, giuslavoristico e previdenziale. Gli incontri sono stati inoltre una straordinaria occasione di confronto, in cui le imprenditrici hanno portato a testimonianza le esperienze innovative di cui sono promotrici. Alle agricoltrici “da sempre” si affiancano sempre più spesso donne che fanno ritorno alla terra dopo esperienze di studio e lavoro lontane dal mondo agricolo, generando una sana contaminazione di idee e pratiche. Durante gli incontri, infine, è proseguita la raccolta firme per l’Iniziativa dei Cittadini Europei “Eat Original - Scegli l’origine!” per chiedere alla Commissione europea di agire sul fronte della trasparenza e dell’informazione al consumatore contro il cibo anonimo.


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Cuneo, 6 marzo

Savigliano, 6 marzo

Alba, 7 marzo

Bra, 7 marzo

Fossano, 11 marzo

Saluzzo, 11 marzo

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MOVIMENTI

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Un concentrato di esperienze, confronti e nuovi stimoli

GIOVANI, VIAGGIO STUDIO IN EMILIA-ROMAGNA Si è concluso con successo il percorso formativo “La forza del gruppo e gli scenari economici”, che ha visto coinvolti i delegati, le segreterie e molti imprenditori del movimento Giovani Impresa a livello regionale. Dopo gli appuntamenti torinesi, i partecipanti sono stati in Emilia-Romagna, gli scorsi 7 e 8 marzo, per un viaggio studio alla scoperta di nuove, stimolanti esperienze imprenditoriali. Durante la visita a Bonifiche Ferraresi, i nostri giovani si sono confrontati con una realtà molto distante dalle nostre. Si tratta, infatti, della più grande azienda italiana attiva nella coltivazione e commercializzazione di prodotti agricoli, che oggi conta un patrimonio di circa 5.500 ettari coltivati a riso, mais, grano duro e tenero, orzo, barbabietole da zucchero, erba medica, girasole, soia, piante officinali e ortofrutta. Non lontano da Modena, il gruppo ha apprezzato l’Acetaia di Villa San Donnino, azienda storica che tramanda di generazione in generazione la tradizione del famoso Aceto Balsamico Tradizionale di Modena. Terza tappa, infine, nei pressi di Reggio Emilia, nell’azienda agricola Grana d’Oro, che alleva vacche rosse da latte emiliane e, grazie al Consorzio costituito, trasforma il latte delle aziende limitrofe nel pregiatissimo Parmigiano Reggiano Vacche Rosse. Il viaggio è stato un concentrato di esperienze che ha arricchito i nostri imprenditori tra scambi di opinioni e nuovi stimoli, in una sana contaminazione di idee.

PASQUA e PASQUETTA CHIUSI

Il gruppo in visita all’Acetaia di Villa San Donnino, nel Modenese

PENSIONATI A “BALLANDO LE CUPOLE” L’Associazione regionale Pensionati propone una serata all’insegna della convivialità con “Ballando le Cupole” in diretta dal salone delle feste “Le Cupole” di Cavallermaggiore. Presenta Sonia De Castelli con la grande orchestra dei Roeri. L’appuntamento è per martedì 30 aprile alle ore 20.30. La quota di partecipazione, comprensiva di cena e musica, è di 28 euro a persona. Su richiesta verrà valutato il trasferimento in pullman. Sono in scadenza le adesioni, da comunicare alla Segreteria Pensionati (0171 447280), fino ad esaurimento dei posti disponibili.

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in piazza Mons. Dadone e aree limitrofe, troverete: • Mostra di animali della fattoria • Mostra di animali della fattoria • 4aa Rassegna dei Prodotti Tipici del territorio • 4 Rassegna dei Prodotti Tipici del territorio • Degustazione gratuita della tuma di Murazzano • Degustazione gratuita della tuma di Murazzano • Dimostrazione dei lavori degli Artigiani • Dimostrazione dei lavori degli Artigiani e di Antichi Mestieri e di Antichi Mestieri • Giochi per i bambini • Giochi per i bambini • Punto ristoro aperto dalle ore 9.00 alle 17.00 • Punto ristoro aperto dalle 9.00ealle con panini di prodotti tipiciore locali vini17.00 con di prodotti locali e vini dellapanini Bottega del Vino tipici di Dogliani della Bottega del Vino di Dogliani


Aprile | 2019

EVENTI

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Prodotti Campagna Amica a chilometro zero protagonisti del mercato

GOLOSITÀ IN SCENA A BORGO SAN DALMAZZO Il 16 e il 17 marzo scorsi a Borgo San Dalmazzo, nell’area espositiva di Palazzo Bertello e per le vie del centro storico, è andata in scena la 19esima edizione di “Un Borgo di Cioccolato”, la golosa manifestazione ad ingresso gratuito organizzata dal Comune di Borgo e dall’Ente Fiera Fredda, in collaborazione con Confartigianato Cuneo e l’Associazione Amici del cioccolato. Al centro dell’evento il cioccolato, il cacao e molte prelibatezze dolciarie, con degustazioni, laboratori di cioccolato e fabbrica del cioccolato a cura dei Maestri pasticceri.

Negli anni la manifestazione ha conosciuto un successo in costan-

te crescita, come testimoniano il numero di espositori e l’affluenza di pubblico. Anche quest’anno in Via Garibaldi, nel bellissimo centro storico della cittadina, è stato allestito il mercato di Campagna Amica, con protagonisti i prodotti a chilometro zero delle aziende associate al circuito. È stata una ghiotta occasione per i cittadini consumatori di assaporare e acquistare direttamente dai produttori la vasta gamma di prodotti agricoli freschi e trasformati, quali ortaggi, frutta, formaggi, vino, pasta e nocciole.

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EVENTI

Campagna Amica non mancherà l’11 e il 12 maggio

A FOSSANO È TEMPO DI EXPOFLORA La città di Fossano si prepara a salutare l’arrivo della primavera con un’iniziativa che unisce arte floreale, tradizione agricola, produzione locale e cultura. È Expoflora, che si svolgerà sabato 11 e domenica 12 maggio. La manifestazione proporrà una ricca mostra mercato ortoflorovivaistica allestita presso il parco cittadino e lungo viale Alpi. Gli espositori, provenienti da Piemonte e Liguria, offriranno ai visitatori un vero sfoggio di colori e profumi. Nella giornata di domenica, in via Roma, un ricco mercato curato da Campagna Amica e dalla condotta locale di Slow Food porterà nel centro storico prodotti di qualità a prezzi equi e sostenibili. In più, domenica mattina ci sarà il mercatino dei piccoli animali al Foro Boario, mentre nel pomeriggio sarà possibile partecipare a visite guidate nel Castello

degli Acaja. L’edizione 2019 di Expoflora si terrà in contemporanea con il Premio Castello degli Acaja, dedicato a storia, arte, stile e nobiltà dell’auto, occasione unica per gli appassionati di veicoli storici.

FEDELTÀ AL LAVORO, APERTO IL BANDO La Giunta della Camera di Commercio Cuneo ha bandito anche per il 2019 il concorso per l’assegnazione dei riconoscimenti per la premiazione “Fedeltà al lavoro e progresso economico”. Il bando di concorso è visionabile e scaricabile dal sito web della Camera di Commercio (www.cn.camcom.gov.it/fedelta). Per ognuna delle categorie previste dal bando sono stati predisposti appositi moduli di domanda pubblicati sul sito. Le domande dovranno essere trasmesse entro il 20 agosto 2019, inviando un’email a protocollo@cn.legalmail.camcom.it. Ogni domanda dovrà essere inviata singolarmente: non saranno accettate email contenenti più domande.

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e ti estai ti estai informando ti stai informando informando sull’implantologia sull’implantologia sull’implantologia provando provando provando ad usare ad usare ad solo usare solo duesolo due impianti!) due impianti!) impianti!) perché perché perché Ultimo Ultimo concetto. Ultimo concetto. concetto. Abbiamo Abbiamo Abbiamo detto detto che detto che a volte che a volte a volte a carico a carico aimmediato carico immediato immediato avraiavrai sicuramente avrai sicuramente sicuramente mai mai dovresti mai dovresti dovresti pagarne pagarne pagarne 8 o addirittura 8 o addirittura 8 o addirittura 12? 12? 12? questa questa procedura questa procedura procedura non non è possibile. non è possibile. è possibile. Per Per fortufortuPer fortutrovato trovato una trovato una marea una marea dimarea informazioni di informazioni di informazioni con-con-conE magari E magari E magari mi farai mi farai mi anche farai anche un’altra anche un’altra un’altra domanda domanda domanda na questi na questi nasono questi sono casi sono casi molto casi molto rari molto e rari le erari possibilità le epossibilità le possibilità trastanti…su trastanti…su trastanti…su internet, internet, internet, sui giornali sui giornali sui giornali e negli e negli studi e negli studistudi “Ma“Ma perché “Ma perché perché dobbiamo dobbiamo dobbiamo mettere mettere mettere subito subito isubito i sono i sono tre:sono tre: tre: dentistici dentistici dentistici dove dove ti sei dove tifatto seitifatto sei visitare. fatto visitare. visitare. denti denti fissi? denti fissi? Aspettiamo fissi? Aspettiamo Aspettiamo un po’ un così po’ uncosì po’ siamo così siamo più siamo più 1. piùNel 1. Nel tuo 1. Nel tuo casocaso tuo non caso non è possibile non è possibile è possibile mettere mettere mettere im- im- imVolendo Volendo Volendo informare informare informare il paziente il paziente il paziente nel modo nel modo nelpiù modo più sicuri più sicuri che sicuri che vada che vada tutto vada tutto bene?” tutto bene?” bene?” pianti. pianti. Fortunatamente pianti. Fortunatamente Fortunatamente questa questa èquesta una è una condiè una condicondichiaro chiaro possibile chiaro possibile possibile per per renderlo per renderlo renderlo consapevole consapevole consapevole RISPOSTA RISPOSTA RISPOSTA UNICA: UNICA: UNICA: Considera Considera Considera che che la ricerche la ricerla ricer-zione zione molto zione molto rara molto rara e coincide rara e coincide e coincide con con condizioni con condizioni condizioni nell’aff nell’aff rontare nell’aff rontare rontare le cure le cure le dalcure dentista, dal dentista, dal dentista, cercherò cercherò cercherò ca scientifi ca scientifi ca ca scientifi ha ca dimostrato ha ca dimostrato ha dimostrato che che gli impianti che gli impianti gli impiantidi salute di salute digenerale salute generale generale molto molto compromesse molto compromesse compromesse o o o SUBITO caricati SUBITO SUBITO (se sono (se sono (se abbastanza sono abbastanza abbastanza stabili) stabili) stabili)con con di chiarirti di chiarirti di chiarirti quelli quelli che quelli che secondo che secondo secondo me me sono me sono glisono gli caricati gli caricati l’assunzione con l’assunzione l’assunzione di farmaci di farmaci di farmaci utilizzati utilizzati utilizzati in casi in casi in casi funzionano funzionano funzionano bene bene esattamente bene esattamente esattamente come come quelli come quelli quellimolto aspetti aspetti aspetti fondamentali fondamentali fondamentali del del problema. del problema. problema. Senza Senza Senza molto gravi. molto gravi. gravi. caricati caricati dopo caricati dopo DUE dopo DUE o QUATTRO DUE o QUATTRO o QUATTRO mesi. mesi. Consimesi. ConsiConsiusare usare termini usare termini tecnici termini tecnici etecnici con e con il elinguaggio con il linguaggio il linguaggio ter- ter- terpoidera che poi che poi se gli che seimpianti gli seimpianti gli impianti non non vengono non vengono vengono ca- ca- cara-terra ra-terra ra-terra che che contraddistingue che contraddistingue contraddistingue da sempre da sempre da sempre i i dera i dera 2. Il 2.tuo Il 2.tuo osso Il tuo osso è osso suffi è suffi ciente è ciente suffima ciente ma è morbido. ma è morbido. è morbido. ricatiricati subito, ricati subito, tu subito, dovresti tu dovresti tu dovresti trascorrere trascorrere trascorrere queiquei duequei due dueSOLUZIONE: nostri nostri articoli. nostri articoli. articoli. SOLUZIONE: SOLUZIONE: si mettono si mettono si mettono gli impianti, gli impianti, gli impianti, passi passipassi o quattro o quattro o mesi quattro mesi con mesi con unacon una bella una bella dentiera bella dentiera dentiera con con la con la laduedue Voglio Voglio parlare Voglio parlare in parlare particolare in particolare in particolare di quei di quei pazienti di quei pazienti pazienti mesi due mesi con mesi con la dentiera con la dentiera la dentiera provvisoria provvisoria provvisoria e poi e poie poi quale quale non quale non potrai non potrai neanche potrai neanche neanche mangiare mangiare mangiare serenaserenaserenache che devono che devono devono riabilitare riabilitare riabilitare un’intera un’intera un’intera arcata arcata (metarcata (met(metsi mettono si mettono si mettono i denti i denti fissi. i denti fissi.fissi. mente perché mente perché sotto perché sotto ci sotto sono ci sono ci glisono impianti gli impianti gli impianti che che che teretere tuttitere tutti i denti tutti i denti sopra i denti sopra o sopra tutti o tutti i denti o tutti i denti sotto). i denti sotto). sotto). mente stanno stanno guarendo! stanno guarendo! guarendo! Immagina Immagina Immagina che che bel che bel perioperiobel perio3. Il 3. tuo Il 3. tuo osso Il tuo osso non osso non è suffi non è suffi ciente. è ciente. suffiSOLUZIONE: ciente. SOLUZIONE: SOLUZIONE: daccio daccio scomodo! daccio scomodo! scomodo! Poi dovresti Poi dovresti Poi dovresti subire subire un subire altro un altro un altro Partiamo Partiamo Partiamo dalla dalla base: dalla base: base: si ricostruisce si ricostruisce si ricostruisce l’osso l’osso e l’osso poi e poi si emettono poi si mettono si mettono gli gli gli intervento intervento intervento per per riaprire per riaprire la riaprire gengiva la gengiva la gengiva e connete connete connet• l’IMPIANTO • l’IMPIANTO • l’IMPIANTO DENTALE DENTALE DENTALE è una è una vite è una vite di titavite di titadi titaimpianti. impianti. impianti. In quest’ultimo In quest’ultimo In quest’ultimo casocaso i tempi caso i tempi si i tempi al-si al-si alteretere gli impianti tere gli impianti gli impianti al ponte al ponte alfisso. ponte fisso. Sefisi sso. Sepuò siSe può fare si può fare fare nio nio commercialmente nio commercialmente commercialmente puropuro che puro che si avvita che si avvita si avvita lungano lungano lungano parecchio parecchio parecchio (dagli (dagli otto (dagli otto mesi otto mesi all’anmesi all’anall’antuttotutto subito tutto subito tisubito eviti ti eviti latidentiera eviti la dentiera la dentiera provvisoria provvisoria provvisoria e il e il e il nell’osso nell’osso nell’osso che che sta sotto che sta sotto sta la gengiva. sotto la gengiva. la gengiva. A questa A questa A questa no) ma no) ma non no) non ma ho mai non ho mai trovato ho mai trovato un trovato paziente un paziente un paziente di di di secondo secondo secondo intervento. intervento. intervento. Mi sembra Mi sembra Mi sembra meglio meglio non meglio non non vite vite si ancorano vite si ancorano si ancorano i nuovi i nuovi denti i nuovi denti fissi. denti fissi.fissi. questo questo tipo questo tipo chetipo che allache alla fine alla finon ne finon ne fosse non fosse molto fosse molto molto credi? credi? credi? • Se• manca Se •manca Se un manca dente un dente unsidente posiziona si posiziona si posiziona una una solauna solasola soddisfatto soddisfatto del del risultato. del risultato. risultato. In alternativa In alternativa In alternativa si si si Quindi Quindi nella Quindi nella malaugurata nella malaugurata malaugurata ipotesi ipotesi che ipotesi che tu non che tu non tu nonsoddisfatto vite,vite, se vite, mancano se mancano se mancano più più denti denti piùsi denti posizionano si posizionano si posizionano possono possono usare usare gliusare impianti gli impianti gli impianti zigomatici zigomatici zigomatici che che che più abbia ipiù denti ipiù denti oi debba denti o debba otogliere debba togliere togliere quelli quelli che quelli che chepossono più viti più (in viti piùalcuni (in vitialcuni (incasi alcuni casi unacasi una viteuna vite solavite sola puòsola può so-può so- abbia so- abbia si ancorano si ancorano si ancorano all’osso all’osso all’osso zigomatico zigomatico zigomatico e non e non ae non a a restano, restano, restano, quando quando quando è attuabile, è attuabile, è attuabile, l’implantologia l’implantologia l’implantologia a a a stenere stenere stenere duedue denti). due denti). denti). quello mascellare, quello mascellare, mascellare, comunque comunque comunque eseguibili eseguibili eseguibili immediato carico immediato immediato su quattro su quattro su impianti quattro impianti impianti seconseconsecon-quello • Se• mancano Se• mancano Se mancano tuttitutti i denti tutti i denti di i denti un’arcata, di un’arcata, di un’arcata, si si carico si carico nostra nella nostra struttura nostra struttura struttura in anestesia in anestesia in anestesia locale. locale. locale. do ènoi do la èsoluzione noi la è soluzione la soluzione in assoluto in assoluto in assoluto migliore. migliore. migliore. nellanella possono possono possono ancorare ancorare ancorare tuttitutti a 4tutti aimpianti 4a impianti 4 impianti (in al(in al(in do al-noi L’intervento L’intervento L’intervento duradura un’oretta dura un’oretta un’oretta (in mani (in mani (in esperte mani esperte esperte cunicuni casicuni casi ne mettiamo casi ne mettiamo ne mettiamo 6 ma 6è ma molto 6 èma molto èraro). molto raro).raro). Nella Nella nostra Nella nostra struttura nostra struttura struttura odontoiatrica odontoiatrica odontoiatrica ci occuci occuci occu20 minuti) 20 e minuti) CINQUE e CINQUE e CINQUE ore ore dopo ore dopo esci dopo esci dallo esci dallo dallo • Se•laSevite •laSe vite silastabilizza vite si stabilizza si stabilizza per per bene bene per nell’osso bene nell’osso nell’osso al- al- 20 al- minuti) piamo piamo da piamo anni da anni di datutte anni di tutte queste di tutte queste soluzioni. queste soluzioni. soluzioni. studio studio con studio con i tuoi con i tuoi denti i tuoi denti fissi denti fiprovvisori. ssi fiprovvisori. ssi provvisori. lora lora il dente lora il dente ilodente i denti o i denti ofiissi denti fipossiamo ssi fipossiamo ssi possiamo mettermettermetterATTENZIONE ATTENZIONE ATTENZIONE PERÒ! PERÒ! Quelli PERÒ! Quelli messi Quelli messi inmessi 5inore 5inore 5 ore li subito li subito liesubito si eparla si eparla si di parla implantologia di implantologia di implantologia a carico a carico a carico Se necessiti Se necessiti Se necessiti di una di una valutazione di una valutazione valutazione del tuo del tuo caso del caso tuo caso provvisori! sono provvisori! provvisori! Dopo Dopo treDopo mesi tre mesi tre in cui mesi in vengocui in vengocui vengoimmediato immediato immediato (immagina (immagina (immagina di mettere di mettere di mettere una una vite una vite nel vite nel sono nel sono la soluzione la soluzione migliore migliore migliore è quella è quella èdiquella rivolgersi di rivolgersi di rivolgersi ad ad ad no svolti no svolti no attenti svolti attenti controlli attenti controlli controlli e viene e viene e verifi viene verifi cataverifi cata la cata la lalasoluzione cemento cemento cemento o nel o compensato, nelo compensato, nel compensato, nel primo nel primo nelcaso primo casocaso UN UN IMPLANTOLOGO UN IMPLANTOLOGO IMPLANTOLOGO ESPERTO ESPERTO ESPERTO che che saprà che saprà saprà corretta guarigione guarigione guarigione verrà verrà confezionato verrà confezionato confezionato il ponil ponil ponpuoipuoi stringere puoi stringere stringere con con quanta con quanta forza quanta forza vuoi, forza vuoi, nelvuoi, senel senel corretta se- corretta guidarti guidarti guidarti nel nel corretto corretto nel corretto percorso percorso percorso diagnostico diagnostico diagnostico e e e te defi te nitivo defi te nitivo defi che nitivo che saràche sarà realizzato sarà realizzato realizzato con con materiali con materiali materiali condo condo caso condo caso ad caso un adcerto un adcerto un punto certo punto lapunto vite la vite cominla vite comincomintrovare trovare la trovare soluzione la soluzione la soluzione giusta giusta algiusta tuo al caso. tuo al caso. tuo caso. adeguati a durare a durare anegli durare negli anni. negli anni.anni. cia acia girare acia girare aa girare vuoto a vuoto aperché vuoto perché ilperché compensato il compensato il compensato si si adeguati si adeguati spana). spana). Quindi spana). Quindi se Quindi ilse tuo ilse tuo osso il osso tuo è bello osso è bello duro è bello duro (e duro (e (e questo questo avviene questo avviene avviene quasi quasi sempre) quasi sempre) sempre) i denti i denti fiissi denti fisissi fisissi si possono possono possono mettere mettere mettere SUBITO, SUBITO, SUBITO, se invece se invece se èinvece unè unè un po’ più po’ più morbido po’ morbido più morbido si dovranno si dovranno si dovranno aspettare aspettare aspettare DUEDUEDUE MESI. MESI. MESI. • Un’ultima • Un’ultima • Un’ultima cosa: cosa: “caricare cosa: “caricare “caricare gli impianti” gli impianti” gli impianti” signisignisignifica fiattaccarci ca attaccarci fica attaccarci i denti i denti fissi. i denti fissi.fissi. Ora Ora tu mi Ora tu chiederai mi tu chiederai mi chiederai “Ma“Ma perché “Ma perché perché solosolo 4 imsolo 4 im4 impianti pianti e pianti non e non 12? e non 12? Io devo 12? Io devo Io mettere devo mettere mettere 12 denti? 12 denti? 12 denti? Se metto Se metto Sepiù metto impianti più impianti più impianti sicuramente sicuramente sicuramente tengono tengono tengono meglio”. meglio”. meglio”. RISPOSTA RISPOSTA RISPOSTA NUMERO NUMERO NUMERO UNO: UNO: Aspetto UNO: Aspetto Aspetto biologibiologibiologico. Senza co. Senza co.citare Senza citare grosse citare grosse fonti grosse fonti scientifi fonti scientifi che scientifi che pos-che pos-posso dirti so dirti una so dirti una cosa: una cosa: forare cosa: forare l’osso forare l’osso in l’osso 12inpunti 12inpunti 12 è sipunti è si-è sicuramente curamente curamente più invasivo più invasivo più invasivo che che forarlo che forarlo inforarlo 4 in punti 4 in punti 4 punti e oggi e oggi laechirurgia oggi la chirurgia la chirurgia deve deve essere deve essere indirizzata essere indirizzata indirizzata alla alla alla minore minore invasività minore invasività invasività possibile. possibile. possibile. RISPOSTA RISPOSTA RISPOSTA NUMERO NUMERO NUMERO DUE: DUE: Aspetto DUE: Aspetto Aspetto econoeconoeconomico. mico. mico. Dal Dal momento Dal momento momento che che la ricerca che la ricerca la ricerca scientifi scientifi ca scientifi ha ca ha ca ha dimostrato dimostrato dimostrato che che 4 impianti che 4 impianti 4 impianti bastano bastano bastano (conside(conside(considera che ra che ci ra sono che ci sono ci alcuni sono alcuni innovatori alcuni innovatori innovatori che che stanno che stanno stanno

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L’INNOVAZIONE IN FIERA PREMIA SEMPRE

L’iniziativa, indetta e seguita direttamente dal CNR - IMAMOTER, con la collaborazione di A.R.PRO.M.A, ENAMA, UNACMA, FEDERUNACOMA, CAI e Fondazione Ente Manifestazioni Savigliano, ha lo scopo di valorizzare la realizzazione di macchine agricole che presentino innovazioni costruttive e funzionali o perfezionamenti idonei ad assicurare un progresso tecnico nell’ambito della meccanizzazione

agricola, con particolare attenzione alle ricadute sull’ambiente. Come ogni anno sono state valutate le innovazioni destinate all’impiego in agricoltura, nelle industrie agrarie o nella gestione del verde che presentino carattere di novità o di perfezionamento originale rispetto a realizzazioni già costruite o brevettate, sia nel loro principio di insieme che in uno o più elementi importanti per concezione o costruzioni. Quest’anno sono state premiate 10 ditte, con quattro menzioni e sei novità tecniche, la premiazione si è svolta durante l’Inaugurazione della 38ª Fiera Nazionale della Meccanizzazione Agricola presso l’area Agrimedia giovedì 14 marzo 2019. Di seguito alcune delle menzioni di quest’anno, presentate da Renato Delmastro del CNR-IMAMOTER.

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La 38ª Edizione della Fiera Nazionale della Meccanizzazione Agricola che si è svolta a Savigliano dal 14 al 17 Marzo scorso presso l’area fieristica di Borgo Marene, ha proposto ai propri espositori la partecipazione all’ormai consolidato Concorso Novità Tecniche.

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CONSULENZA AGRONOMICA

A cura dei tecnici dell’Agenzia 4A di Coldiretti Cuneo

APRILE: CURIOSITÀ, METEO E OPERAZIONI COLTURALI L’etimologia di aprile ha due interpretazioni: il verbo latino aperire, che significa “aprire”, poiché è il mese che apre alla rifioritura dei campi e alla bella stagione; la parola greca ed etrusca apro, che significa Afrodite, in quanto mese dedicato alla dea Venere. Anticamente nel mese di aprile si festeggiavano molti avvenimenti dedicati al culto della fertilità femminile, degli animali e della terra. La leggenda vuole che in questo periodo dell’anno Romolo avesse tracciato con l’aratro i confini della città di Roma come sinonimo di buon auspicio. Le giornate iniziano ad allungarsi e aumenta la probabilità di piogge primaverili; il proverbio quando tuona d’aprile buon segno per il barile indica l’importanza dell’acqua in questo periodo dell’anno come riserva per tutta l’annata agraria. Aprile è da sempre abbinato alla festa cristiana della Pasqua. Ai più piccoli si regalano le classiche uova di Pasqua di cioccolato, tradizione in auge sin dall’antichità: già i Persiani usavano scambiarsi un semplice uovo di gallina, simbolo di vita e rinascita, proprio all’inizio della stagione primaverile. Si ricorda, infine, aprile per il suo primo giorno, definito il giorno degli scherzi: pesce d’aprile. Il meteo del mese sembra allinearsi alle temperature di stagione con precipitazioni sparse. Di seguito uno sguardo alle operazioni colturali del mese.

CEREALI

Per gli autunno-vernini, non appena possibile (ritorni di freddo e terreno permettendo), posizionare diserbi di post emergenza per il controllo delle infestanti; in presenza di condizioni climatiche avverse, favorenti attacchi fungini quali mal del piede e septoria, posizionare fungicidi di copertura. Su mais, non appena possibile - condizioni pedo-climatiche,

In ottemperanza a quanto disposto dal Decreto 22 gennaio 2014 (PAN), punto A.7.2 “Difesa integrata obbligatoria” temperature e tempera del terreno permettendo - procedere con le semine impiegando, ove necessario, semente conciata con insetticidi o geodisinfestanti. Per le aziende aderenti alla misura del PSR 10.1.1 (ex 214.1), dal 2019 vige l’obbligo di utilizzo solamente sul 50% della superficie a mais di prodotti diserbanti contenenti terbutilazina, s-metolaclor ed aclonifen.

FRUTTA

È molto importante controllare eventuali infestazioni di afidi su tutte le drupacee, in particolare su pesco, ciliegio e susino. Continuare la difesa preventiva contro bolla e corineo. Nelle zone e sulle specie

o varietà più sensibili, prevenire gli attacchi di oidio con lo zolfo o prodotti specifici. Soprattutto sulle varietà più sensibili di melo e pero è basilare prevenire le possibili infezioni di ticchiolatura e oidio, intervenendo preventivamente con prodotti specifici. Su actinidia durante tutto il periodo del risveglio vegetativo, è importantissimo prevenire l’ulteriore proliferazione della batteriosi intervenendo, in previsione di pioggia, con un trattamento a base di rame.

PICCOLI FRUTTI

Su rovo si consiglia di sistemare le piante dopo gli interventi di potatura e di effettuare interventi a base di zolfo. Su mirtillo terminare le operazioni di potatura. Su fragola unifera proseguire le operazioni di pulizia della pianta ed impostare interventi per la difesa delle malattie radicali ed oidio; a seguire, impostare una difesa con acaricidi per il controllo del ragnetto rosso e del tarsonema. Su fragola rifiorente impostare i trapianti delle nuove piante con gestione dei marciumi basali alcuni giorni dopo il trapianto e poi seguire le medesime strategie per il tarsonema indicate per la fragola unifera. Vista la stagione molto siccitosa si consiglia di controllare lo stato idrico del terreno ed effettuare eventuali irrigazioni nonostante l’inizio stagione.

NOCCIOLO E CASTAGNO

Su nocciolo disinfettare i tagli di potatura, soprattutto dove vi sono state rotture post-nevicate. La somministrazione di nutrimenti è da eseguirsi appena possibile, in particolare nelle aree dove lo scorso anno a causa della siccità non


Aprile | 2019

si è più concimato. Con l’aumento delle temperature e dell’attività vegetativa monitorare la presenza dell’eriofide per prevedere il posizionamento dello zolfo. Anche lo sviluppo delle infestanti va controllato per procedere dove necessario. Su castagno, soprattutto sui giovani impianti, applicare le trappole per il controllo degli scolitidi, effettuare accurati monitoraggi in campo ed applicare olio bianco minerale alla presenza delle prime catture.

ORTICOLE

Sotto serre non riscaldate iniziare i trapianti delle solanacee, quali pomodori, peperoni e melanzane.

Provvedere alla sistemazione del terreno in modo da evitare ristagno idrico. Le manichette per l’irrigazione vanno posizionate non attaccate al colletto della pianta, ma ad una distanza tale da non provocare marciumi radicali. Per quanto riguarda gli zucchini, fare attenzione ai pericolosi ritorni di freddo provvedendo con coperture di tessuto non tessuto. Si raccomanda durante le giornate di sole di togliere il tessuto. In pieno campo iniziare i trapianti di insalate, avendo cura di sistemare correttamente il terreno e per il controllo delle infestanti si consiglia l’installazione di nylon pacciamanti. Nelle colture di aglio verificare la presenza di larve di mosca e, dove

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presenti, intervenire con insetticidi specifici. Dove il terreno lo permette iniziare le semine di patate.

VITE

L’inizio del germogliamento coincide con il termine delle operazioni di potatura. In questa fase è necessario provvedere alla dislocazione dei dispenser per la confusione sessuale di tignola e tignoletta. È importante valutare il posizionamento delle trappole per valutare i primi voli dell’insetto. Verificare in vigneto l’eventuale presenza di fori sui tralci riconducibili al bostrico della vite. Con l’aumento delle temperature sarà possibile iniziare a seminare le essenze primaverili nell’interfila.

LA COLTURA DEL MESE: MANDORLO Il mandorlo è una pianta arborea spontanea e coltivata, tornata alla ribalta con il crescere della domanda di frutta secca e in guscio. Appartiene alla famiglia della Rosaceae, dal nome volgare deriva il nome del frutto, la mandorla appunto. I fiori, molto appariscenti e a forma “stellata”, sbocciano all’inizio della primavera, mentre il frutto si raccoglie ad agosto o settembre, a seconda delle cultivar. Questa pianta venne introdotta in Italia dai Fenici che, a loro volta, l’avevano prelevata in Grecia; per questo i Romani chiamavano il mandorlo “noce greca”. Il frutto del mandorlo selvatico

contiene una tossina pericolosa per l’uomo tanto che, anticamente, per eliminarla, veniva arrostito. Le mandorle domestiche o coltivate hanno, invece, perso

questa tossina, probabilmente a seguito di una mutazione genetica spontanea. Il reperto più antico riguarda alcuni frutti ritrovati in Egitto nella tomba del faraone Tutankhamon (1300 a.C.). Il mandorlo è una pianta arborea longeva, coltivata principalmente per scopi alimentari, ma anche per il legname e per gli endocarpi utilizzati in saponeria. In caso di frutteto o coltivazione da frutto, occorre fare attenzione in quanto molte varietà coltivate sono auto sterili, pertanto richiedono la presenza di impollinanti. Le mandorle, oltre al consumo fresco, vengono utilizzate per produrre oli e trasformati dolciari.


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NATURA CURIOSA

Il fenomeno dell’allelopatia, ossia la legittima difesa delle piante

LA TOSSICITÀ DEL NOCE NERO PER LE ALTRE PIANTE Nell’ambito del Regno vegetale si annoverano frequenti casi di comunicazione tra vegetali appartenenti a specie differenti. Spesso queste comunicazioni sono dettate dalla sopravvivenza di una specie e pertanto sono di natura “bellicosa”. Questo fenomeno, definito “antibiosi”, indica la capacità di taluni organismi di produrre e rilasciare metaboliti tossici per le altre specie potenzialmente competitrici. Nel Regno vegetale il caso più frequente di antibiosi è rappresentato dall’allelopatia interspecifica, fenomeno per il quale molti vegetali rilasciano nel terreno metaboliti secondari che inibiscono la germinazione o il successivo sviluppo di piante antagoniste appartenenti a specie differenti. Uno degli esempi più noti di pianta allelopatica è il noce nero. Il vegetale

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appartiene alla famiglia botanica delle Juglandacee, nome derivante dalla contrazione latina Iovis glans, ovvero “ghianda di Giove”. Appartenente al genere Juglans e alla specie nigra (dal latino “nero”), questa pianta originaria del Nord America viene coltivata soprattutto per la qualità del suo legno scuro. Appartiene alla stessa famiglia botanica la specie Juglans regia, di origine europea, che viene invece coltivata sia per la qualità del suo legno chiaro sia per le proprietà alimentari delle sue noci. Il frutto del noce è una drupa formata da un mallo esterno verde contenente una noce di natura legnosa, dura e rugosa che racchiude al suo interno un gheriglio, ovvero il seme, che costituisce la parte edule della drupa. La sostanza con proprietà allelopa-

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tiche prodotta dalla pianta di noce si chiama juglone. È un composto aromatico che, una volta rilasciato nel terreno come metabolita secondario dell’attività radicale o come prodotto della decomposizione di foglie, corteccia e radici della pianta di Juglans nigra, va ad interferire con l’attività enzimatica delle cellule dei tessuti di molti altri vegetali, inibendone lo sviluppo e causandone la morte. Melanzana, pomodoro, patata, erba medica, mirtillo, magnolia gialla ed abete rosso sono solo alcune delle specie “vittime” dell’azione tossica dello juglone. Caso molto noto di allelopatia intraspecifica (ovvero tra organismi appartenenti alla stessa specie) è rappresentato dalla produzione di amigdalina da parte di talune specie della famiglia botanica delle rosacee,

Frutti di noce nero (Juglans nigra)

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Alexander Fleming, scopritore della penicillina

soprattutto pesco e mandorlo amaro. Il glicoside, contenuto nei tessuti delle piante (foglie, radici e corteccia), accumulandosi nel suolo, è uno dei fattori che concorre alla

cosiddetta “stanchezza del terreno”, fenomeno che limita negli anni la monosuccessione della medesima specie nello stesso sito. Interessante ricordare come il principio naturale dell’antibiosi osservato da Sir Alexander Fleming (1881-1955), dai metaboliti prodotti da alcuni organismi appartenenti al Regno dei funghi - volgarmente chiamati muffe - nei confronti di taluni batteri, sia stato approfonditamente studiato in medicina ed abbia portato alla nascita e allo sviluppo dei primi antibiotici. Nel 1928 il biologo e medico inglese studiando il fungo Penicillium notatum scoprì le proprietà antibiotiche del suo metabolita penicillina nei confronti di batteri stafilococchi: questa scoperta rivoluzionò il mondo della moderna medicina e valse al ricercatore inglese il Premio Nobel per la Medicina nel 1945.


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CONSULENZA LEGALE

La cessione del terreno non sempre fa decadere il beneficio

L’AGEVOLAZIONE FISCALE DELLA PICCOLA PROPRIETÀ CONTADINA Come è noto, i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali iscritti all’INPS fruiscono di un regime di favore per quanto attiene all’acquisto di fondi rustici, teso ad incentivare e agevolare l’accorpamento dei fondi in capo al medesimo soggetto, in modo da rendere più dimensionata l’azienda agricola e quindi più competitiva. L’agevolazione, conosciuta come piccola proprietà contadina (anche detta PPC), consiste nell’assoggettamento dell’atto di compravendita di un terreno agricolo all’imposta di registro ed ipotecaria in misura fissa (200 € + 200 €) e all’imposta catastale nella misura dell’1% del prezzo di mercato (contro il 15% di imposta di registro per chi non ha la qualifica di coltivatore diretto o imprenditore agricolo professionale). La normativa prevede però dei vincoli da rispettare, il cui venir meno

determina la decadenza dall’agevolazione, con conseguente obbligo di versamento della maggior imposta dovuta ma non versata. In particolare, è fatto obbligo all’acquirente di non procedere nei cinque anni successivi alla stipula del contratto di compravendita a:

• •

alienazione volontaria del fondo; cessazione dalla conduzione o coltivazione diretta del terreno. Ciò nonostante, il legislatore ha revisto delle deroghe ai vincoli descritti. Difatti, non incorre in decadenza l’acquirente che, durante il quinquennio, ferma restando la desti-

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nazione agricola, alieni il fondo o conceda il godimento dello stesso a favore del coniuge, di parenti entro il terzo grado o di affini entro il secondo grado, che esercitano l’attività di imprenditore agricolo di cui all’articolo 2135 del Codice Civile. I giudici di legittimità hanno poi precisato con alcune sentenze che la decadenza dall’agevolazione fiscale è altresì esclusa nel caso in cui l’evento della cessione del fondo o della mancata conduzione agisca in senso assoluto ed oggettivo come causa esterna non imputabile al contribuente. Sia la Suprema Corte che i giudici tributari hanno, quindi, escluso la decadenza in presenza di fatti involontari quali l’evento morte o l’espropriazione per pubblica utilità. Va da sé che tale sanzione è stata prevista dal legislatore per punire quel comportamento del contribuente che invochi il beneficio solo per ottenere un risparmio di spesa e venda dopo poco tempo il terreno acquistato, e non certamente per un evento totalmente involontario, come la morte del beneficiario. La giurisprudenza ha però precisato

che la decadenza dalla piccola proprietà contadina si verifica anche nel caso in cui l’alienazione sia disposta dall’erede del beneficiario, affermando, in particolare che “poiché l’erede succede al de cuius a titolo universale, subentrando anche nella specifica situazione giuridica soggettiva passiva di divieto di alienazione del bene nel detto termine, a nulla rileva che la vendita sia stata determinata dall’impossibilità per l’erede di provvedere alla coltivazione del fondo, potendo costituire causa di forza maggiore, escludente la decadenza, soltanto un evento che agisca in senso assoluto ed oggettivo, come causa esterna non imputabile al contribuente”. Un caso particolare ha poi interessato una società agricola, la quale acquistava nel 2004 un terreno agricolo invocando il beneficio della piccola proprietà contadina. Purtroppo, colui che aveva venduto il terreno non aveva notificato il preliminare di compravendita al coltivatore diretto confinante, il quale aveva i requisiti per esercitare la prelazione agraria e quindi il diritto di essere preferito a qualsiasi terzo, a parità di

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condizioni, in caso di trasferimento del fondo a titolo oneroso. Ebbene, il proprietario confinante, che non voleva lasciarsi sfuggire il terreno che sognava da anni, decideva di far causa alla società agricola esercitando il diritto di riscatto agrario nei confronti della medesima. Quindi, per effetto dell’azione in giudizio del confinante, esercitata entro un anno dall’acquisto del fondo, la società agricola si trovava costretta a restituire il fondo al proprietario confinante ed a fare i conti con l’Agenzia delle Entrate che pretendeva di recuperare l’imposta non versata per aver alienato il fondo acquistato con la PPC nei cinque anni successivi alla data dell’atto. La società agricola ovviamente impugnava l’avviso di liquidazione dell’imposta notificato dall’Agenzia delle Entrate e la Corte di Cassazione annullava la decadenza dal beneficio fiscale. Secondo la Corte, infatti, il trasferimento operato dalla società non costituiva un trasferimento volontario, ma coattivo, in quanto reso obbligatorio dal giudizio promosso dal coltivatore diretto confinante.

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SPORT E TURISMO EQUESTRE

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Una primavera di raduni e passeggiate a cavallo

ACSTE, I PROSSIMI APPUNTAMENTI EQUESTRI Anche quest’anno l’ACSTE organizza un ricco calendario di raduni equestri. Di seguito gli eventi in programma tra aprile e giugno.

25 APRILE

Passeggiata della Madonnina all’Oasi di Sant’Albano Stura. Per info: Silvio Regis (338 2542192), Roby Caula (347 1646310).

28 APRILE

Passeggiata all’Oasi di Crava e Morozzo. Per info: Aldo Marabotto (338 8867016),Ezio (338 6485458).

1 MAGGIO

Passeggiata ai Chiot Rosa, Rittana. Per info: Michele Donadio (389 4349236), Andrea Tardivo (345 2435961).

5 MAGGIO

Benedizione e sfilata di San Magno, San Rocco di Bernezzo. Per info: Dario Einaudi (344 2515955), Sonny Crocetta (327 0082855).

15/16 GIUGNO

Raduno Villar San Costanzo “Ciciu Festival”. Per info: Flavio Garnero (335 5288324).

23 GIUGNO

Passeggiata alle Meschie. Per info: Silvio Regis (338 2542192), Roby Caula (347 1646310).

12 MAGGIO

A Spas a Caval, Caraglio. Per info: Ivo Bianco (335 6874008).

25/26 MAGGIO

Raduno dei Servai a Bombonina. Per info: Silvio Regis (338 2542192), Roby Caula (347 1646310).

8/9 GIUGNO

Raduno a Passatore. Per info: Luca Lerda (328 0495402), Andrea Sarvia (339 8071186).

CONVOCAZIONE ASSEMBLEA ANNUALE ORDINARIA ACSTE I Sigg. soci sono convocati in Assemblea ordinaria per il giorno 28 aprile 2019 alle ore 22, ed occorrendo in seconda convocazione per il giorno lunedì 29 aprile 2019 alle ore 21 presso il Bar Lo Spuntino in Centallo. Poiché la maggioranza degli iscritti ha assicurato la sua presenza per il giorno 29 aprile 2019, l’Assemblea si terrà in seconda convocazione.

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SERVIZI ALLA PERSONA

Marzo | 2019

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Nella Granda il Patronato di Coldiretti ha gestito il 50% delle domande

PENSIONI QUOTA 100, BOOM DEL PATRONATO EPACA L’INPS ha comunicato che in tutta Italia le domande per la pensione anticipata Quota 100 presentate nel mese di febbraio sono state 70.910. Per quanto riguarda la distribuzione delle domande per genere, quelle presentate dalle donne sono state 19.069 e quelle presentate dagli uomini 51.841. In Piemonte le domande totali sono state 4.069, di cui 522 a Cuneo, circa la metà delle quali sono state presentate dal Patronato EPACA di Coldiretti. Come anticipato sullo scorso numero de Il Coltivatore Cuneese, la pensione anticipata Quota 100 è stata introdotta, in via sperimentale, per il periodo compreso tra il 2019 e il 2021. Possono conseguire il diritto alla pensione Quota 100 gli iscritti all’assicurazione generale obbligatoria, alle forme esclusive gestite dall’INPS (dipendenti pubblici), alle forme sostitutive gestite dall’INPS (Fondo volo, ex Fondo autoferrotranvieri, ecc.) e alla gestione separata. Tali soggetti devono perfezionare i seguenti requisiti: età anagrafica non inferiore a 62 anni, anzianità contributiva non inferiore a 38 anni.

Si precisa che al requisito anagrafico non si applicano gli incrementi alla speranza di vita e che, ai fini del perfezionamento del requisito contributivo, è valutabile la contribuzione a qualsiasi titolo versata o accreditata in favore dell’assicurato. Come già precisato, la norma introduce una disciplina diversificata in materia di conseguimento del diritto alla decorrenza del trattamento pensionistico a seconda del datore di lavoro, pubblico o privato, ovvero

della gestione previdenziale a carico della quale è liquidato il trattamento pensionistico. Il criterio della natura giuridica del datore di lavoro è prevalente - ai fini dell’applicazione della finestra pensionistica di 3 oppure di 6 mesi dalla maturazione dei requisiti pensionistici - rispetto ad ogni altro criterio. L’accesso alla pensione anticipata con Quota 100 si può ottenere anche cumulando i periodi assicurativi non coincidenti presenti in due o più gestioni tra quelle indicate dalla norma e amministrate dall’INPS. La pensione Quota 100 è incumulabile con i redditi da lavoro dipendente o autonomo, ad eccezione di quelli derivanti da lavoro autonomo occasionale nel limite di 5.000 euro lordi annui. Considerate le novità introdotte dalla normativa previdenziale, si invitano gli interessati che possono rientrare nelle suddette casistiche a presentarsi presso il Patronato EPACA di Coldiretti per verificare le posizioni assicurative ai fini pensionistici.

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SERVIZI ALLA PERSONA

Come riscattare i periodi non coperti da contribuzione e la laurea

LAUREA E NON SOLO, I CONTRIBUTI DA RISCATTO Il Decreto-Legge 4/2019, tra le altre novità in materia previdenziale, ha introdotto il nuovo istituto del “riscatto di periodi non coperti da contribuzione” e del diverso criterio di calcolo dell’onere di “riscatto dei periodi di studio universitari” da valutare nel sistema contributivo, nel caso di domanda presentata fino al compimento del quarantacinquesimo anno di età.

Periodi non coperti da contribuzione

La facoltà di riscatto è riconosciuta in favore degli iscritti all’assicurazione generale obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti dei lavoratori dipendenti e alle forme sostitutive ed esclusive della medesima, nonché alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi e alla gestione separata,

purché privi di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 e non già titolari di pensione. Il periodo scoperto di

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contribuzione può essere ammesso a riscatto nella misura massima di cinque anni, anche non continuativi.


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Il periodo oggetto di riscatto deve collocarsi in epoca successiva al 31 dicembre 1995 e dev’essere compreso tra la data del primo e dell’ultimo contributo comunque accreditato. Sono riscattabili soltanto i periodi non soggetti ad obbligo contributivo. L’anzianità contributiva acquisita per effetto del riscatto è utile ai fini del conseguimento del diritto a pensione e per la determinazione della relativa misura.

La domanda di riscatto può essere presentata dalla data di entrata in vigore del Decreto-Legge in argomento (29 gennaio 2019) fino al 31 dicembre 2021 (termine ultimo per l’esercizio della facoltà di riscatto) tramite il Patronato EPACA. L’onere di riscatto, determinato ai sensi di quanto sopra precisato, può essere versato in un’unica soluzione o in un massimo di 60 rate mensili.

Corsi universitari di studi

La norma introduce un diverso sistema di calcolo dell’onere di riscatto dei corsi universitari di studi nei casi in cui la domanda di riscatto sia presentata fino al compimento del quarantacinquesimo anno di età e riguardi periodi che si collochino nel sistema di calcolo contributivo (epoca successiva al 31 dicembre 1995). In questa ipotesi, l’onere dei periodi di riscatto è costituito dal versamento di un contributo, per ogni anno da riscattare, determinato sul minimale degli artigiani e commercianti vigente nell’anno di presentazione della domanda. Pertanto gli importi da pagare possono essere più bassi rispetto all’applicazione della normativa precedente. La disposizione si applica esclusivamente alle domande presentate a decorrere dall’entrata in vigore del Decreto-Legge in esame. Nel caso di domande presentate in precedenza: • se il riscatto del corso di studi è già definito con l’integrale pagamento dell’onere dovuto, non si può chiedere la rideterminazione

dell’onere in base ad una modalità alternativa; se è iniziato il pagamento rateale, si potrà interrompere lo stesso, ottenere l’accredito del periodo corrispondente alla quota versata del capitale come già determinato e presentare, per il periodo del corso di studi residuo, nuova domanda di riscatto il cui onere potrà essere determinato, a richiesta, con il criterio alternativo; se il riscatto non si è ancora perfezionato con l’accettazione dell’onere si potrà ritirare la domanda in questione e proporne

una successiva, con la consapevolezza che i criteri di calcolo dell’onere terranno conto della nuova data di presentazione della domanda.

Il Patronato EPACA di Coldiretti è a disposizione per le informazioni in merito e per l’inoltro telematico delle domande di riscatto.


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SERVIZI ALLA PERSONA

È obbligatorio comunicare all’INPS ogni variazione aziendale

VARIAZIONI INPS PER COLTIVATORI DIRETTI E IAP I coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali (IAP) sono tenuti a comunicare all’INPS qualunque variazione aziendale concernente: • iscrizioni e cancellazioni di unità attive; • acquisti e vendite di terreno; • affitto e dismissione di terreno; • cambiamento sostanziale di colture o tipologie di allevamento in atto. Infatti, tali situazioni possono incidere sull’importo dei contributi da versare negli anni successivi e, qualora non venissero effettuate, potrebbero comportare l’imposizione di sanzioni amministrative ed interessi legali. A tal proposito, la Legge 233/1990 ha previsto il termine, successivamente confermato dal D.P.R. 476/2001, di 90 giorni dall’inizio dell’attività agricola autonoma per

richiedere l’iscrizione. Anche nell’ipotesi di richieste di cancellazione del nucleo di uno o più soggetti nonché nell’ipotesi di variazioni di terreni influenti sulla posizione previdenziale, la normativa vigente richiede di rispettare lo stesso termine di 90 giorni.

Gli uffici del Patronato EPACA di Coldiretti sono a disposizione per l’assistenza in merito alla presentazione di tali istanze.

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Per rafforzare la collaborazione e avviare percorsi formativi comuni

PROTOCOLLO D’INTESA TRA INAIL PIEMONTE E PATRONATI È stato siglato il 28 febbraio scorso a Torino il nuovo Protocollo d’intesa tra Istituti di Patronato e INAIL Piemonte. L’accordo è il punto di arrivo di un percorso che ha visto negli anni consolidarsi la collaborazione tra l’Istituto e gli Enti firmatari, a livello nazionale, regionale nonché territoriale, con l’obiettivo comune di accrescere la qualità delle prestazioni nei confronti degli assistiti INAIL. Il Protocollo richiama i principi contenuti in quello siglato nel 2012 tra il Presidente dell’INAIL e i Presidenti di 29 Enti di Patronato. Punti salienti del documento sono la realizzazione di iniziative formative comuni, da aprire anche a soggetti esterni che le parti individueranno a seconda delle necessità e, sulla scorta dell’esperienza maturata a livello nazionale, il riconosci-

mento del ricorso a specifici Tavoli tecnici, composti da rappresentanti dell’INAIL Piemonte e degli Istituti di Patronato, che valorizza il dialogo tra le parti rendendolo più strutturato. “Questo Protocollo di intesa si propone di rafforzare ulteriormente la collaborazione tra INAIL e Patronati sia in ambito regionale che provinciale” ha dichiarato il Direttore dell’INAIL Piemonte, Alessandra Lanza, che ha aggiunto: “proprio a tal fine nell’accordo è ribadita la validità dello strumento dei tavoli Tecnici regionali, da declinare anche a livello territoriale, e se ne prevede l’estensione anche ai compiti attribuiti all’Istituto dalle recenti modifiche normative, quali i progetti di reinserimento lavorativo delle persone con disabilità da lavoro; riteniamo, infatti, che i Tavoli

non costituiscano soltanto un efficace mezzo di monitoraggio, ma rappresentino un sistema davvero dinamico e flessibile per riconoscere le esigenze via via emergenti e individuare le azioni più adeguate per farvi fronte”. “Siamo fiduciosi - ha dichiarato Massimo Fogliato, Direttore di EPACA Piemonte - che questo accordo sia foriero di una rinnovata partnership tra l’Istituto e gli Enti di Patronato nell’esclusivo interesse dei lavoratori infortunati o tecnopatici, i quali si attendono risposte e valutazioni precise e tempestive. Da parte nostra garantiamo la massima collaborazione sia a livello regionale che territoriale al fine di risolvere in modo consono eventuali controversie che dovessero emergere con l’Istituto sia nella parte interpretativa che valutativa”.

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Dal riciclo all’energia pulita, crescono i progetti green in ogni settore

SENSIBILITÀ AMBIENTALE, COOPERATIVE IN PRIMA LINEA La grave siccità nelle campagne del Nord Italia, provocata da precipitazioni invernali più che dimezzate rispetto alla media storica, è solo l’ultimo capitolo degli effetti delle anomalie climatiche, con il ripetersi di eventi estremi che sono costati all’agricoltura italiana oltre 14 miliardi di euro in un decennio tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture in campagna. Sono triplicati in dieci anni gli eventi meteo estremi in Italia da tornado a bombe d’acqua, da grandinate a ondate di calore. È quanto ha spiegato UECoop, l’Unione europea delle cooperative, sulla base dei dati ESWD, l’anagrafe europea sul maltempo, in occasione del Global Strike for Future, la mobilitazione mondiale del 15 marzo nata dalle proteste della giovane attivista svedese Greta Thunberg, proposta anche per il Nobel per la Pace. Nel 2018 in Italia sono stati rilevati 1.042 fenomeni meteo violenti contro i 395 registrati dieci anni prima. Una progressione del +164% che ha colpito dal Piemonte al Friuli, dalla Lombardia alla Sicilia, dalla Toscana alla Puglia, dall’Emilia Romagna al

Lazio, mettendo a rischio la sicurezza delle persone e causando danni alle attività produttive, ad esempio scoperchiando capannoni, abbattendo muri, allagando aziende e terreni. In un contesto sempre più grave di cambiamenti climatici aumentano anche i costi per le imprese, dalle assicurazioni al ripristino dei locali danneggiati, ma la nuova sensibilità ambientale porta anche uno sviluppo di attività green che - rileva UECoop su dati della Camera di commercio - a fine 2018 hanno superato quota 56.700 in settori che vanno dall’edilizia all’agricoltura, dalla meccanica alla produzione di energia pulita, dando lavoro a oltre

463.000 persone a livello nazionale. Una dinamica che vede in prima linea il mondo cooperativo con piccole realtà locali che hanno sviluppato progetti che vanno dal riciclo dei materiali fino alla produzione di energia da fonti rinnovabili, unendo utilità sociale, sviluppo economico e rispetto per l’ambiente. Un’evoluzione economica e ambientale che nasce dalle preoccupazioni per il clima di quasi 8 italiani su 10, nonostante gli “scettici” - per i quali il cambiamento climatico è poco preoccupante o addirittura non rappresenta un problema - siano cresciuti del 6% negli ultimi dieci anni.

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SALUTE

Gli stili di vita sono fondamentali nella lotta a demenze e Alzheimer

MALATTIE DEGENERATIVE DEL CERVELLO, PREVENIRE SI PUÒ Nel mese di marzo, a livello mondiale, è stata organizzata la “Settimana del cervello”. L’iniziativa è il frutto di un enorme coordinamento internazionale al quale partecipano le società neuroscientifiche di tutto il mondo e a cui, dall’edizione 2010, hanno aderito anche la Società Italiana di Neurologia e la European Academy of Neurology. La Società Italiana di Neurologia è da sempre impegnata nella battaglia contro le malattie del sistema nervoso, sostenendo la ricerca, promuovendo l’assistenza e la cura e impegnandosi nella formazione degli specialisti del cervello, i neurologi. Come ci ricorda Alessia Di Sapio, Direttore della struttura di Neurologia presso l’Ospedale di Mondovì, “il cervello è l’organo per mezzo del quale pensiamo, ricordiamo, ci muoviamo, sentiamo, vediamo, parliamo,

dormiamo e organizziamo tutte le nostre numerose attività. Le malattie che lo colpiscono sono molto frequenti e causano quindi una diminuzione o una perdita delle funzioni che l’organo coordina. La ricerca in questi ultimi anni ha raggiunto importanti traguardi per curare efficacemente diversi disturbi, ma molta strada è ancora da percorrere. In alcuni casi le malattie neurologiche possono essere prevenute, correg-

gendo ad esempio i fattori di rischio per le malattie cerebrovascolari o ampliando la riserva cognitiva nel fisiologico invecchiamento cerebrale”. Il tema 2019 della settimana del cervello è stata “Proteggi il tuo cervello”, per sottolineare l’aspetto di prevenzione e curativo che ora è possibile mettere in atto per trattare efficacemente le malattie neurologiche, soprattutto quelle degenerative come le demenze e l’Alzheimer. Il ruolo della prevenzione è, infatti, fondamentale: studi recenti hanno dimostrato che stili di vita adeguati come una corretta alimentazione - e in particolare la dieta mediterranea, ricca di sostanze antiossidanti naturali - l’esercizio fisico, la pratica di hobby e i rapporti sociali agiscano da fattore protettivo non soltanto nei confronti della malattia di Alzheimer, ma più in generale delle varie forme di demenza esistenti.


Aprile | 2019

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Una malattia “sistemica”, associabile ad un ampio ventaglio di patologie

LA PSORIASI, CONOSCERLA E CURARLA La psoriasi è una malattia infiammatoria ad andamento cronico-recidivante con possibile interessamento sia cutaneo che articolare. Esistono varie forme cliniche di psoriasi, distinte per morfologia ed andamento: la psoriasi a grandi placche, la psoriasi guttata, la psoriasi inversa, la psoriasi pustolosa e la psoriasi eritrodermica. Diverso anche il coinvolgimento solo delle unghie o del capillizio. Grazie a recenti studi, la psoriasi non è più intesa come patologia ad esclusivo interessamento cutaneo, ma è considerata una malattia sistemica per l’ampio ventaglio di patologie alle quali può essere associata, come le malattie infiammatorie croniche intestinali, le patologie oculari, le malattie metaboliche, i disturbi psicologici e in particolare un aumento del rischio di malattie cardiovascolari, con incremento dei

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tradizionali fattori di rischio cardiovascolare quali obesità, diabete, sindrome metabolica, iperlipidemia. Fattore molto importante è la frequente associazione di un interessamento articolare, che si presenta più spesso nei pazienti affetti da psoriasi cutanea da più di 10 anni. È quindi molto importante proporre al paziente terapie valide ed appropriate per il grado di malattia e per le eventuali patologie associate, che

consentano di migliorarne la qualità di vita. Il paziente dev’essere seguito durante l’intero percorso, dalla diagnosi alle eventuali terapie, sia con farmaci topici per i casi più lievi e circoscritti, che con farmaci sistemici, riservati alle forme particolarmente estese. La terapia topica, ovvero l’utilizzo di principi attivi farmacologici applicabili direttamente sulla cute, rappresenta il principale cardine della cura della psoriasi, sempre valido nonostante l’avvento di nuovi farmaci. La terapia sistemica tradizionale si avvale di farmaci in uso da anni (metotrexare, ciclosporina e retinoidi), riservati ai casi più complessi e con peggiore qualità di vita. La risposta clinica il più delle volte è ottima, ma tali farmaci non sono immuni da effetti collaterali. Per questo motivo il paziente è costantemente monitorato con controlli ravvicinati.

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16 APRILE VERSAMENTO RITENUTE FISCALI IRPEF Scade il termine per i versamenti delle ritenute effettuate nei mesi di febbraio sui redditi di lavoro autonomo e di lavoro dipendente. IVA MESE DI MARZO Annotazione della liquidazione per il mese di marzo e versamento dell’eventuale imposta da parte dei contribuenti che esercitano l’attività agricola d’impresa o di lavoro autonomo che nell’anno 2019 hanno realizzato un volume d’affari superiore a 400.000 euro, se prestazione di servizio, o di 700.000 euro per le altre attività. Devono, inoltre, effettuare la liquidazione tutti i soggetti con volume d’affari inferiore al limite suddetto che

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non hanno effettuato l’opzione ai sensi dell’art.66 della Legge 427/93.

23 APRILE (essendo il 20 sabato, slitta al primo giorno non festivo) Entro tale data dev’essere versato l’importo dell’imposta di bollo assolta in modo virtuale, ove dovuta, su fatture elettroniche emesse nel 1° trimestre 2019. 26 APRILE (essendo il 25 festivo) ACQUISTI, CESSIONI INTRACOMUNITARI E PRESTAZIONI DI SERVIZI INTRACOMUNITARI Entro tale data scade il termine per i contribuenti mensili per la trasmissione in via telematica all’Agenzia delle Dogane dell’elenco riepilogativo degli acquisti e delle cessioni intracomunitarie di beni e servizi resi e ricevuti nel mese di marzo 2019, nonché per i contribuenti trimestrali in riferimento agli elenchi delle operazioni del 1° trimestre 2019.


Marzo| 2019

30 APRILE IVA DICHIARAZIONE ANNUALE 2019 È il termine ultimo per la trasmissione telematica all’Agenzia delle Entrate del modello annuale della dichiarazione IVA 2019 relativa all’anno 2018. IVA REGISTRAZIONE FATTURE Per le fatture di vendita il termine per effettuare la registrazione è stabilito in 15 giorni dal momento in cui sono state emesse. Le fatture d’acquisto devono essere annotate in apposito registro entro l’anno nella cui dichiarazione viene esercitato il diritto alla detrazione della relativa imposta. IVA ESPORTATORI I contribuenti che si avvalgono della facoltà di acquistare o importare beni e servizi senza pagamento dell’imposta devono annotare nei registri di cui agli articoli 23 o 25 ovvero 39, secondo comma D.P.R. 633/72, entro ciascun mese, l’ammontare di riferimento all’esportazione e quello degli acquisti effettuati senza pagamento dell’imposta. Il tutto risulta dalle fatture e bollette doganali registrate entro il mese precedente. COMUNICAZIONI DATI FATTURA (SPESOMETRO) 2° semestre 2018 Scade in tale data (per effetto della proroga) il ter-

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mine per la trasmissione telematica dei dati delle operazioni relative al 2° semestre 2018. COMUNICAZIONE OPERAZIONI TRANSFRONTALIERE (ESTEROMETRO) L’introduzione a regime della fattura elettronica riguarda le operazioni effettuate tra soggetti residenti nel territorio dello Stato. Le operazioni verso soggetti non residenti o non stabiliti devono quindi essere comunicate nella nuova comunicazione entro l’ultimo giorno del mese di riferimento. Possono essere escluse le operazioni di vendita a condizione che per le stesse sia stata emessa facoltativamente la fattura elettronica o che si tratti di operazioni per le quali è emessa bolletta doganale. In tale data, per effetto delle proroghe di inizio anno si cumulano le tre scadenze mensili relative alle operazioni dei mesi di gennaio, febbraio e marzo 2019.

15 MAGGIO IVA FATTURAZIONE DIFFERITA A norma dell’art. 21 del D.P.R. 633/72 dev’essere emessa, entro tale data, la fattura per le cessioni di beni effettuate nel mese di aprile, la cui consegna o spedizione risulta da idoneo documento. La fattura differita dev’essere registrata entro la stessa data e con riferimento al mese di consegna, cioè aprile.


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