Il geometra
Professione Editoriale
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Regolamento prescrivente la forma, e ‘l modo di procedere alle misure territoriali negli stati di Sua Maestà di terra ferma di qua da’ monti pag.
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Professione La conciliazione è davvero una novità?
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L’attestato di certificazione energetica
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Obbligo di indicazione della classificazione energetica negli annunci di vendita
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Procedura per la fornitura di calcestruzzo in cantiere
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di Massimo Badolato e Paolo Piero Rubiano Un regolamento per le misure territoriali del 1775, pag. 3
di Luca Pons
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Sostanze assorbenti e neutralizzanti per fuoriuscita di soluzioni acide contenuti negli accumulatori al piombo pag. 19
La conciliazione , pag. 9
Accordo tra Soprintendenza e Città di Torino per la consultazione on line dei vincoli architettonici
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Normative per la professione
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Commissione Tributaria Regionale del Piemonte Inaugurazione dell’anno giudiziario
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Il CSI - Piemonte
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Consiglio Nazionale
La certificazione pag. 12 e 14
energetica,
Il Presidente del Consiglio Nazionale Geometri scrive ai professionisti
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Chiarimenti del Consiglio Nazionale sull’attività di mediazione
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Cassa di Previdenza Notizie dalla Cassa di Previdenza
pag. 35
Atti del Collegio 45° Trofeo “Il Geometra”
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XVI Campionato di Sci per geometri a Ponte di Legno
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di Vanni Bertinetti
Convegni I convegni per la professione, pag. 41 e seguenti
Energethica, 6° salone dell’energia rinnovabile e sostenibile
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Il Catasto Energetico dei Consumi
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L’evoluzione della professione di Geometra
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Il geometra
Editoriale Organo del Collegio dei Geometri di Torino e Provincia e del Collegio dei Geometri della Valle d’Aosta Direttore responsabile ILARIO TESIO Consigliere responsabile LUCIANO SIMONATO Redazione e impaginazione MICHELA OBERTO Grafica CHIARA CAMPONI
Direzione, Redazione, Amministrazione, Pubblicità: Via Toselli 1 - 10129 Torino Tel. 011537756 - fax 011533285 e-mail rivista@collegiogeometri.to.it Hanno collaborato a questo numero: MASSIMO BADOLATO, GIOVANNI BERTINETTI, LUCA PONS, PAOLO PIERO RUBIANO Stampa e fotolito: Tipografia Melli - Borgone di Susa Tel. 011.96.46.367 Reg. Trib. Torino n. 297 del 23 luglio 1948 Pubblicazione mensile con pubblicità inferiore al 50% Le opinioni espresse negli articoli appartengono ai singoli autori dei quali si intende rispettare la libertà di giudizi, lasciando agli stessi la responsabilità dei loro scritti. Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana
L’Italia sta festeggiando i 150 anni della sua Unità Nazionale, proclamata ufficialmente il 17 marzo 1861 quando Vittorio Emanuele II è stato nominato Re d’Italia “per grazia di Dio e volontà della nazione”. “Il Senato e la Camera dei Deputati hanno approvato; noi abbiamo sanzionato e promulghiamo quanto segue: Articolo unico: Il Re Vittorio Emanuele II assume per sé e suoi Successori il titolo di Re d’Italia. Ordiniamo che la presente, munita del Sigillo dello Stato, sia inserita nella raccolta degli atti del Governo, mandando a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato. Da Torino addì 17 marzo 1861”. Sono le parole che si possono leggere nel documento della legge n. 4671 del Regno di Sardegna e valgono come proclamazione ufficiale del Regno d’Italia, promulgata il 17 marzo 1861 e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 68 del 18 marzo 1861. In circa due anni, dalla primavera del 1859 alla primavera del 1861, nacque, da un’Italia divisa in sette Stati, il nuovo regno: un percorso che parte dalla vittoria militare degli eserciti franco-piemontesi nel 1859 e dal contemporaneo progressivo sfaldarsi dei vari Stati italiani che avevano legato la loro sorte alla presenza dell’Austria nella penisola e si conclude con la proclamazione di Vittorio Emanuele II re d’Italia. Molto si è scritto in questi mesi sulla storia affascinante di questo periodo e Torino ha degnamente festeggiato l’avvenimento del 150° anno dell’Unità, oltre che con le celebrazioni ufficiali, con lo spettacolo inaspettato di innumerevoli bandiere su tutti i balconi e le finestre della città, dimostrando la partecipazione attiva di tantissimi cittadini all’avvenimento. E noi Geometri in particolare? Sarebbe interessante che qualcuno effettuasse uno studio sull’evoluzione della nostra professione in questi 150 anni, perché certamente si individuerebbero percorsi molto diversi nelle Regioni e si rileverebbe un’evoluzione grandiosa delle caratteristiche del nostro lavoro. Intanto, nel 1775, nell’allora Regno di Sardegna in Torino, la Stamperia Reale pubblica il “Regolamento prescrivente la forma, e ‘l modo di procedere alle misure territoriali negli stati di Sua Maestà di terra ferma di qua da’ monti” dove si dettano le prescrizioni per le misurazioni di tutto il Regno di qua da’ monti proprio ai... Geometri. A Torino, il Collegio dei Geometri nasce ufficialmente solo nell’autunno del 1945 e contemporaneamente viene pubblicato il primo numero di questa nostra rivista “Il Geometra”. In Italia, le prime forme di associazione in forma volontaria per i geometri si trovano nella seconda metà del 1800, successivamente alla fondazione delle scuole per misuratori nel 1863: si costruirono allora i primi Collegi degli ingegneri agronomi e agronomi misuratori, che vennero poi denominati geometri. Nello stesso anno, sorgeva una “Associazione Nazionale” che raccoglieva 37 Collegi, con sede a Roma. Anche allora, dopo solo due anni dall’unificazione dell’Italia, i geometri hanno saputo essere rappresentativi! Ancora a Torino, nel 1898, il geom. Giovanni Battista Geymonat, padre di Ludovico Geymonat, uno tra più importanti filosofi e matematici italiani del Novecento, organizza un congresso nazionale di tre giorni; nel 1915 il geom. Geymonat viene eletto presidente nazionale della “Federazione Nazionale fra i Collegi dei Geometri”. Ci uniamo quindi come italiani, torinesi e geometri, ai festeggiamenti per l’Unità d’Italia e siamo orgogliosi di vivere nella nostra città, in questi giorni di primavera così bella e fiera anche per essere stata prima capitale d’Italia. Ilario Tesio
Il geometra Regno di Sardegna Regolamento Prescrivente la forma, e ‘l modo di procedere alle misure territoriali negli stati di Sua Maestà di terra ferma di qua da’ monti, approvato da S.M. con regio suo biglietto del 5 dicembre 1775, indirizzato all’uffizio generale delle finanze Torino, Stamperia Reale, 1775 §. 1.
Ogni qualvolta sarà ordinata, o permessa la misura d’un qualche territorio, saranno obbligati i Geometri, e Misuratori ad operare colla tavola pretoriana per amendue le operazioni, perimetrale, e parziaria, e di rimisurare collo squadro le pezze minori d’una giornata in misura di Piemonte, affine di levare gli angoli, i lati, e le tortuosità. Oltre a ciò dovranno sempre valersi del trabucco Piemontese: al qual effetto stabilirassi nella casa de’ comuni un trabucco campionato, fisso, e non amovibile, ben esatto nella sua estensione, e partizioni, affinchè vi si possano sempre confrontare quelli, che si porteranno in campagna, i quali saranno eziandío cerchiati di latta nelle loro estremità. 2. Prima di devenire alla misura perimetrale, dovrà il Geometra, che ne avrà assunta l’impresa, procedere coll’intervento d’un deputato della città, o comunità ben pratico del territorio, e del Segretaro di essa, e di quell’altro soggetto, che sarà dall’uffizio dell’Intendenza delegato a riconoscere la linea divisoria dell’intero territorio in contraddittorio di caduno de’ deputati de’ pubblici confinanti per tutta l’estensione de’ rispettivi confini. Intanto anderà esso formando la dimostrazione de’ medesimi col piantamento di que’ maggiori visibili segnali, e termini, che, oltre a’ già esistentivi, fossero tuttavía necessarj, e col formarvi all’uopo, e ad ogn’inchiesta de’ deputati anche una linea sul terreno per via di un fosso, affine di vie meglio assicurare l’effettiva misura perimetrale. 3. I pubblici per l’intervento del loro deputato alla suddetta ricognizione saranno moniti nella maniera, e forma, che verrà prescritta dal delegato, spezialmente per l’effetto degli opportuni riguardi, e requisitorie, quando si tratterà di comunità di provincia diversa. Il delegato poi raccoglierà le copie autentiche degli atti di deputazione, e de’ singoli deputati per inserirli ne’ verbali, che giornalmente si faranno colla rispettiva soscrizione non meno del Geometra, che di essi deputati, per quanto riguarda il confine del proprio territorio; e nel verbale dell’ultimo giorno s’inserirà la figura dimostrativa, di cui sovra. 4. Insorgendo in tempo di detta ricognizione qualche non preveduta contesa per la fissazione della linea con alcuna delle comunità confinanti, non se ne sospenderà perciò il proseguimento; se ne farà bensì risultare da’ giornalieri verbali con una ben chiara relazione. Oltre a che dovrà dimostrativamente delinearsi il sito, o siti controversi colla sposizione delle pretensioni d’ambi i pubblici: e incumberà poscia all’amministrazione, a cui instanza segue la misura, promuoverne senza ritardo la risoluzione giusta il disposto del §. 2 tit. VI del regio Regolamento approvato con patenti dei 6 giugno 1775. 5. Compiuta per tal modo la ricognizione de’ confini, termini, e linee divisorie, passerà il Geometra coll’indicante del terri-
torio a misurare, e formare colla tavola pretoriana il perimetro con tutta la più minuta esattezza, e secondo le più accertate regole dell’arte, segnando tutti gl’intersecamenti delle strade sì maestre, che vicinali, bealere, o sia roggie, fiumi, torrenti, rivi, ripe, valli, colli, e altre cose, che nell’allineamento incontrar si potessero, senza ommettere di orizzontarli col solito strumento della bussola, apponendo sovra la mappa la rosa de’ venti indicante l’aspetto dell’orizzonte del terreno misurato. E inoltre sarà tenuto di scrivere a lungo la linea le trabuccazioni, che troveransi da un angolo all’altro, con avvertenza di replicarvele sulla mappa parziale, quando l’avrà formata. 6. Se nel terminare della misura perimetrale sussisterà tuttavia qualche quistione territoriale, che, per essere d’importanza, non si fosse per anco potuta risolvere, si comprenderà nel perimetro il terreno conteso, segnando le linee giusta la pretensione d’ambe le comunità, con l’avvertenza però di distinguere la superficie, oggetto della contesa, col mezzo d’un punteggiamento, e con descrivere a carattere corrente essere quella superficie contrastata tra i pubblici da nominarvisi. 7. Succedendo, che nel concentrico del territorio vi fossero terreni per salto di ragione di un’ altra comunità, ovvero cascinali, e tenimenti costituenti corpo particolare, tuttochè amministrato dalla comunità, che farà seguire la visita, se ne segnerà nella mappa perimetrale la sua regolare figura, e perifería, collocandola nel suo giusto sito, senza trasandare veruna delle circostanze, indicazioni, e delineazioni sovra prescritte per la formazione del perimetro generale; tanto più se vi si trattasse di tenimenti, pe’ quali si dovesse formare catasto a parte. E lo stesso praticherassi, qualora i tenimenti predetti non fossero nel concentrico, ma soltanto dentro nel territorio, e confinanti in qualche parte con alcuno de’ territorj circonvicini. 8. Terminata l’operazione di campagna in ordine al perimetro, e formata quindi la mappa, se da alcuna delle comunità confinanti si ritenesse la propria, dovrà il Geometra portarsi a riconoscere, se la porzione confinante da esso misurata, e delineata concordi con essa: e incontratovi divario, dovrassi procedere ad una nuova ricognizione locale in contraddittorio il geometra n. 1-2/11
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Il geometra geometra Il de’ deputati di amendue i pubblici, per accertarsi dell’errore, ed emendarlo.
nè si potrà più estrarre, sino a che si tratti della collaudazione della misura parziaria, come infra.
9. Quando l’errore fosse verificato nella mappa preesistente del confinante territorio, ciò che difficilmente può accadere, non s’innoverà nulla d’attorno al perimetro ultimamente fattosi: se ne farà bensì un’annotazione specificante, che quantunque non trovisi il giusto incontro con la mappa predetta, la quale dovrà identificarsi colla sua data, e nome, e cognome dell’autore, si è tuttavia accertata la giustezza di quella, di cui s’agisce, ed essere perciò mancante quella del pubblico confinante, con ispiegarsi distintamente, dove cade l’errore, e la qualità di esso.
14. A questa dovrà precedere un manifesto dell’Intendenza, per forma di cui sarà ingiunto, e comminato a tutti i possessori de’ beni, niuno eccettuato, a dover comparire o per se, o per interposta persona di un proccuratore, agente, affittuale, od altro in suo nome, sulla faccia del luogo in tempo, che procederassi alla misura, e nel giorno della monizione, secondo l’avviso, che verrà affisso ogni volta nel dì precedente all’albo pretorio, per notificare insieme all’indicante del comune i proprj beni, termini, e coerenze relativamente all’attuale possesso, con ispecificare, se feudali, allodiali, o ritenuti esenti, e per qual titolo, e se posseduti in pieno, od in utile dominio, e sostanzialmente per somministrare tutte quelle maggiori notizie, che saranno richieste in ordine a’ loro proprj beni; con dichiarazione, che, non comparendo il possessore, o alcuno per esso, dovrà il Geometra attenersi a quanto verrà significato dall’indicante della comunità: e succedendo poi qualche errore nella misura de’ fondi del non intervenuto, se ne farà seguire la riparazione con nuova misura a di lui spese.
10. Assicurata così tutta l’operazione perimetrale, dovrà il Geometra presentarla al delegato: il quale monirà le comunità confinanti in persona degli stessi deputati intervenuti alla prima ricognizione de’ limiti, acciò possano, desiderandolo, riconoscere fra giorni dieci l’esecuzione della carta nella casa del comune, che fa procedere alla misura; con monizione intanto ad un giorno fisso per la conchiusione dell’atto, e soscrizione alla carta perimetrale. Che se, pendente il detto termine, alcuna delle confinanti comunità intendesse far rimisurare o dallo stesso Geometra, o da qualche altro suo confidente la linea, che le fa confine, le sarà ciò permesso, purchè la nuova misura cada a sue spese, e l’Intendente non giudicasse opportuno disapprovarla. 11. Nel giorno della monizione il delegato, avuto l’intervento de’ deputati delle singole comunità coerenti, e interessate nella linea divisoria, procederà nella casa del pubblico, che fa misurare, ad un verbale in sequela di quello già fattosi in tempo della ricognizione de’ limiti sul luogo del luogo. In detto verbale, dopo premessa l’enunciativa della sua commissione, e sua data, si esprimerà, come essendosi dal Geometra ec. in adempimento dell’obbligo assuntosi per contratto ec. stipulato avanti ec. rogato ec. presentata la misura, e mappa perimetrale a tenore del suo contratto, stata formata in seguito alla ricognizione de’ limiti, e linee divisorie, di cui nei verbali de’ ec. (e quì si designeranno i preceduti verbali con la descrizione di tutti quelli, da’ quali furono soscritti) siasi riconosciuto da tutti i pubblici interessati in persona de’ loro rispettivi deputati (e quì si descriveranno ad uno ad uno colle rispettive date degli atti di loro deputazione), esattamente desunto, misurato, e delineato il perimetro per la porzione a cadun territorio confinante. E perciò volendo, ne risulti per atto autentico, affine di prevenire, ed evitare all’avvenire ogni quistione, o pendenza per cagione de’ limiti, e divisione territoriale, siasi da caduno de’ deputati devenuto alla soscrizione sì della carta perimetrale, che del verbale: e successivamente si soscriveranno tutti insieme col Geometra, oltre a due testimoni, e poscia il delegato mediante l’opportuna autenticazione d’un Notaio, quando il delegato non lo fosse anch’esso. E con ciò s’intenderà provvisto ad ogni interesse delle comunità confinanti; salvo che fosse rimasta tutt’ora indefinita qualche pendenza territoriale. 12. Avvenendo, che qualche deputato rifiutasse soscriversi al detto perimetro, e verbale, non si tralascierà di stipulare rispetto agli altri. Si esprimerà bensì la ricusazione fattane, e ’l motivo, se verrà palesato: e se ne renderà quindi consapevole l’uffizio dell’Intendenza per l’adeguato provvedimento. 13. Soscritto, e segnato, come sovra, il verbale colla carta perimetrale, verrà il tutto rimesso negli archivj della comunità;
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15. Spetterà al Geometra (con partecipazione al consiglio) di far affiggere detti avvisi sempre un giorno prima, con accennare in essi distintamente la regione, nella quale continuerà nel dì susseguente l’operazione, determinando tutt’ora le regioni consecutivamente, e mai per salto: e ciò non solo ad oggetto, che la misura abbia ad essere unita il più che si possa; ma altresì perchè i proprietarj, sentendo innoltrarsi l’operazione ai loro fondi, sieno più in grado di conciliare i loro affari coll’obbligazione del loro intervento. 16. Saranno misurate tutte le pezze di terra componenti il territorio secondo l’estensione, e possesso de’ rispettivi proprietarj; e se ne spiegheranno le spezie, se arative, prative, e simili: e quando un fondo, tuttochè d’un solo possessore, contenesse diverse spezie, dovranno essere distinte giusta il loro aspetto di coltura: e se tra’ possessori venisse eccitata controversia per la maggiore, o minore estensione de’ loro terreni; non verrà perciò ritardato il proseguimento della misura: bensì verranno interinalmente divisi secondo la divisione apparente sul suolo, e quindi nel libro di memorie come controversi, nominando i possessori, con obbligo di poscia aggiustare le partite, se concorderanno, o faranno risolvere la quistione prima del compimento della misura. Che se per tal fatto dovesse il Geometra devenire a qualche operazione sul luogo del luogo, se a richiesta de’ possessori sarà a carico di questi, e non del pubblico la trasferta. 17. Sarà pur anche tenuto il Geometra di misurare gli alvei de’ fiumi, e torrenti colla loro rispettiva ragione, i rivi, e strade sì regie, che pubbliche, o comunali coi loro fossi, le roggie, o siano bealere, le chiese, ovvero cappelle: ben inteso, che riguardo ad esse basterà ne rilevino l’esteriore loro circonferenza. 18. Parimente dovranno misurare i capo-luoghi, formandone prima la circonferenza, con annotarvi la larghezza delle strade, vicoli, e piazze, indi le chiese, e cimiterj nel loro esteriore, e così pure la superficie occupata dalle case esistentivi, e da’ giardini, ed altri siti coltivati, segnandone le divisioni secondo la porzione rispettivamente posseduta: avvertendo però di segnare bensì nella mappa il perimetro del capo-luogo, ma quanto alla delineazione delle contrade, e anche de’ caseggiati, giardini, e simili, di formarla in un angolo di essa separatamente col
Il geometra mezzo di una scala più estesa, affine si possano più facilmente scorgere le divisioni tra un possessore, e l’altro, e anche applicarvisi i numeri senza confusione. 19. Quanto poi alle case, cascine, orti, aie, fabbriche civili, e giardini sparsi nella campagna ne sarà misurata, e delineata la superficie: ed in que’ luoghi, e provincie, dove soglionsi far concorrere a’ carichi gli effetti comunemente denominati di seconda stazione, come per esempio le sciostre, mulini, pile, folle, magli, torchj, forni, fornaci, e simili tanto sparsi nella campagna, che esistenti ne’ capo-luoghi, se ne farà la dimensione nell’esteriore, e la dinumerazione con la più possibile esattezza per ispecificarli ne’ catasti in classe distinta dopo descritti i terreni. 20. Il Geometra non potrà tagliare dalle tavolette il foglio di carta, se prima non avrà fatto il trasporto delle operazioni sul foglio dell’altra tavoletta per la continuazione del lavoro: e perciò dovrà sempre essere provveduto di un numero di tavolette sufficiente per lo meno al lavoro di due giorni: oltre a che dovrà essere provvisto di buoni strumenti, e spezialmente riguardo a’ compassi, calamita, diottra, e regoli. 21. Le carte dovranno delinearsi con inchiostro della china, e con linee nè troppo sottili, che spariscano, nè soverchio grosse, che ingombrino il calcolo; ma dovranno essere mezzane, nette, ed eguali in ogni loro estensione. 22. Prima di cominciare il travaglio della susseguente giornata dovrà pure essere delineato ad inchiostro il lavoro fatto nel dì preceduto, affine di non ismarrire le linee tirate col lapis, a riserva però di quelle, che passano da un foglio all’altro: e qualora si trattasse di un’operazione non per anche assicurata, o compiuta, si potrà indugiare, sino a che sieno unite le carte pel suo compimento. 23. Non si potrà ommettere di fare le stazioni delle misure con inchiostro, e sopra queste descrivere non solo il nome, e cognome de’ possessori, ma inoltre la qualità de’ terreni, e loro situazione, e denominazione, acciò in caso di errore possa ricorrersi alle medesime, e ripararlo più agevolmente: affine poi di non perderle saranno scritti con successività ne’ libri, che dovrà il Geometra settimanamente presentare alla comunità, e poscia consegnar per intero, quando sarà terminata la misura, come infra. 24. Oltre i suddetti libri per le stazioni se ne dovrà formare anche un altro per l’indice delle pezze misurate denominato il sommarione, ed in questo verrà descritto per nome, e cognome ciascun possessore, col nome del padre, la quantità, e spezie d’ogni pezza relativamente alla coltura, e aspetto naturale, con tutte quelle circostanze intorno alla qualità loro feudale, enfiteotica, allodiale, od altra, che caduna comunità stimerà del suo maggior servigio con approvazione dell’Intendente: avvertendo però, che tale descrizione dovrà farsi con tutti i numeri successivi, e relativi alla mappa, senza ommettere le regioni, in cui sono situate. Quanto poi alle fabbriche sparse per la campagna descriverassi la superficie occupata da esse fabbriche, dalle aie, corti, orti, e giardini, e così di tutti gli effetti di seconda stazione in que’ luoghi, e provincie, nelle quali già sono compresi in [p. 12 ]catasto; con avvertenza di descrivere per cadun fondo, ed effetto la rispettiva misura, per la cui scritturazione in cifra aprirassi una particolare colonna.
25. Col mezzo delle misure sovraprescritte formerassi la mappa territoriale, in cui resteranno a loro luogo, e ubicazione tutti gli effetti di seconda stazione, e le pezze di terra componenti il total territorio, una annessa, o sia contigua all’altra; ma in guisa, che si veda la rispettiva estensione, e figura di ciascheduna. 26 Le pezze tutte de’ beni, e così pure tutte le superficie delle fabbriche sparse nella campagna, sì rustiche, che civili, inchiusevi le aie, corti, e dipendenze degli edifizj, dovranno essere contradistinte con numeri successivi, cominciando dall’unità sino a quello, con cui verrà a terminarsi tutto il continente del territorio; badandosi bene, che siano correlativi all’indice, o sia sommarione, di cui sovra. E intanto le dette fabbriche, e dipendenze saranno considerate, per l’effetto della collettazione, come i terreni, onde trovansi circondate. 27. Ne’ luoghi poi, ne’ quali sono collettati gli effetti di seconda stazione, saranno questi eziandío numerati nella mappa, e nel sommarione con numeri successivi dopo compiuta la succennata dinumerazione de’ terreni; ma il numero nella mappa sarà espresso in color rosso ben visibile, affinchè sia più facile il poterli distinguere all’occorrenza. 28. Per ciò, che riguarda i caseggiati formanti corpo di città, o capo-luogo, e le loro appartenenze si applicherà a caduna divisione nella mappa il suo numero, principiando dall’unità sino a quello, con cui sarà finita la dinumerazione di tutte le divisioni, senza ommettere le chiese, piazze, e i luoghi pubblici. Indi saranno pure descritti ne’ sommarioni i proprietarj, e i pubblici per le porzioni ad essi spettanti; e a ciascuno verrà applicata la sua misura; con che però la descrizione delle case nel sommarione si faccia in classe distinta, senza confonderle coi beni, ed effetti collegabili; e quindi si ommetta ne’ catasti, ne’ quali dovranno però descriversi i giardini, e altri siti coltivati anche situati nelle città, o capo-luoghi. 29. Nelle anzidette mappe si delineeranno in giusta proporzione, e misura le chiese, cappelle, valli, fiumi, torrenti, rivi, bealere, roggie colle sue rispettive sponde, le strade reali, pubbliche, e comunali; e vi si indicheranno le vicinali con una linea nel mezzo divisoria de’ rispettivi pezzi, e punteggiata lateralmente; poichè la misura di queste debb’essere compresa in quella il geometra n. 1-2/11
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Il geometra de’ fondi, de’ quali sono parte. 30. Vi si scriveranno parimente in buon carattere tutte le denominazioni de’ luoghi, cascinali, fiumi, torrenti, canali, detti comunemente navigli, roggie, cavi, fossi, strade reali, e pubbliche, colli, valli, e ogn’altra circostanza solita scriversi nelle mappe, e carte topografiche, senza trasandare le denominazioni de’ territorj, e delle provincie confinanti, e le trabuccazioni all’intorno della mappa da un angolo all’altro, come si è notato di sopra per la carta perimetrale. 31. Ultimata così la misura, mappa originale, indice, o sia sommarione, dovrà il Geometra procedere al libro colonnario da inservire non meno per la pubblicazione della mappa, che per la successiva formazione del catasto. Consisterà esso nell’alfabetica descrizione d’un caduno de’ proprietarj, e nello applicarvi tutte le pezze rispettivamente possedute, secondo furono descritte nel sommarione, con accennare i numeri della mappa, le qualità, o sia spezie di coltura, o di fruttificazione, la regione, e la misura, per quindi formare a ciascuno d’essi proprietarj il sommario della quantità del misurato da essi posseduta. In fine poi del detto colonnario si farà un repilogo del quanto da ciascuno posseduto, per indi ricavare il totale delle giornate del territorio: il quale essendo giusto dovrà corrispondere al totale della misura espressa nell’indice, o sia sommarione. E se il Geometra a tenore della sua convenzione fosse obbligato ad apporre il registro, o estimo secondo il catasto anteriore, ovvero formarlo di nuovo, dovrà pure farne l’applicazione con attenersi alle regole, e basi, che verranno dall’Intendente stabilite. 32. Oltre alla mappa suddetta sarà tenuto il Geometra a formare il libro figurato, ch’è quanto dire ridurre con un migliore aspetto in un libro di carta grande esattamente affogliato le figure descritte nel campagnuolo. Per tal modo verrà rappresentata la distinta figura di caduna delle pezze delineate in mappa. Non sarà però necessario, che le figure sieno desunte dalla scala, e delineate in giusta misura; ma in compenso si accenneranno tutte le trabuccazioni già state ricavate, riconoscendole, e accertandole, quanto alle pezze maggiori di una giornata, dalla mappa col compasso, e rispetto alle minori di una giornata sul terreno col mezzo dello squadro, come sovra. Si esprimeranno inoltre tutti i trapezzamenti fatti per ricavare la superficie colle dette trabuccazioni, accennandovi i venti, e le coerenze giusta il loro vero aspetto: con avvertenza, che là, dove cadranno in coerenza strade pubbliche, o vicinali, roggie, fossi, fiumi, torrenti, e simili, si dovranno esprimere colla distinzione se tutti, o metà compresi, o esclusi. 33. I possessori saranno descritti alfabeticamente in testa in caduna figura delle pezze rispettivamente possedute, colle loro qualità, regione, e misura, e quindi in modo, che siano in ogni parte correlativi alla mappa, sommarione, e colonnario, egualmente che col registro, o estimo, se tale sarà la convenzione. 34. Dalle mentovate figure si ricaveranno le trabuccazioni per la formazione de’ calcoli; a’ quali si dovrà devenire in due separati quinternetti, affinchè la calcolazione sia operata contemporaneamente da due persone, valendosi entrambe di regole diverse per maggior sicurezza: e ricavando amendue lo stesso prodotto, si avrà la prova della giustezza del conto; e verrà perciò espressa nell’indice, o sia sommarione, indi nel colonnario, e a suo tempo nel catasto.
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35. Compiute tutte le succennate operazioni, e così ultimata la misura, la mappa originale, il sommarione, il colonnario, e ’l libro figurato, verrà il tutto dal Geometra rimesso alla comunità; e vi unirà eziandío tutti gli altri libri, e memorie di campagna secondo il convenuto ne’ capitoli, perchè possa risultare al tempo della collaudazione dell’osservanza del contratto. Intanto la comunità farà constare della seguita rimessione in un atto consolare, in cui saranno descritte tutte le carte consegnate. Poscia sarà in obbligo ricorrere, con copia di esso atto, e senza lunga dilazione, all’Intendente per la deputazione del collaudatore nella persona di un altro Geometra di conosciuta abilità, e probità sperimentata. 36. Il collaudatore deputato dovrà operare senza l’intervento del Geometra, che ha fatta la misura: e la comunità dovrà provvederlo d’indicanti, e trabuccanti necessarj, e rimettergli non solamente le carte tutte, pezze, e libri descritti nell’ordinato, ma ancora la carta perimetrale depositata negli archivj, che per tal effetto potrà estrarsi da’ medesimi. 37. Procederà esso secondo la sua perizia a tutti quegli sperimenti, che giudicherà più atti, e accertati per verificare l’aggiustatezza della misura, senza però entrare nella parte riguardante la perifería de’ fondi tra possessore, e altro, riducendo il suo criterio a riconoscere in primo luogo, se sieno stati osservati i capitoli nel materiale relativamente all’obbligo della formazione de’ libri, memorie, e carte dette di campagna; in secondo luogo, se risulti della corrispondenza in tutte le parti tra la mappa perimetrale, e la parziaria; e finalmente se il sommarione, colonnario, e libri figurati siano secondo le regole prescritte. 38. Fra gli sperimenti da farsi in ordine alla mappa sul totale della misura si applicherà particolarmente a quello della intersecazione colla tavola pretoriana, per accertare, se l’unione delle carte formanti la stessa mappa risulti colla necessaria, e indispensabile precisione; indi a quella delle diagonali attraversanti diametralmente ne’ diversi aspetti tutto il territorio, con elevare su queste sì a destra, che a sinistra diverse perpendicolari, al fine di accertare in tal modo, se le divisioni delle rispettive superfiziali figure, strade, bealere, o fiumi cadenti per intersecazione nelle diagonali, e perpendicolari suddette prese in misura lineale, e detagliata sul luogo concordino colle risultanti dalla mappa tanto una ad una, che nel loro totale: successivamente passerà a misurare per salto in diverse regioni collo squadro le pezze più irregolari, per riconoscere, se il risultato concordi colla misura già espressa nel campagnuolo. 39. Rispetto a’ libri appartenenti alla misura osserverà, se siavi correlazione fra di loro, e la mappa sì nell’applicazione de’ numeri, che per la quantità, qualità, e regione, con esaminare particolarmente, e minutamente il campagnuolo: il quale costituendo la base sostanziale di tutta l’operazione dee perciò riconoscersi, se sia scritturato con carattere chiaro, e intelligibile da qualunque persona di professione diversa; se affogliato in regola; se vi preceda alle figure d’ogni rispettiva regione la rubrica alfabetica per cognome, e nome del possessore, col nome del padre, e l’affogliazione in colonna delle rispettive figure; se le figure abbiano tutte il rispettivo numero di mappa in testa, o in margine, e anche in luogo distante nella stessa figura; se sieno tutte coerenziate con iscrittura corrente, e poscia espresso in cifra il quantitativo delle tavole di caduna figura; e finalmente se ogni facciata abbia una delle suddette solari coerenze nel perimetro; e se siano terminate, e in quale distanza, quando
Il geometra i termini non fossero angolari, egualmente che se trapezzate, casellate, e calcolate; e se i calcoli nel rispettivo sommario in cifra vengano a formare la quantità delle tavole già descritte per esteso in carattere corrente in ciascuno di detti libri. 40. Più particolare attenzione poi dovrà esso collaudatore impiegare intorno all’applicazione dell’allibramento, o estimo, per accertare se sia stato eseguito con fedeltà, ed esattezza, quanto su di ciò sarà stato ordinato, e convenuto ne’ capitoli a tenore delle istruzioni state dall’Intendente prescritte. 41. Trovando il tutto a dovere spedirà la sua dichiarazione avanti l’uffizio dell’Intendenza, previo giuramento, che gli verrà deferito non meno pel suo giudizio riguardo alla giustezza della misura nel suo totale, e regolarità delle mappe, carte, e libri relativi alla medesima, che per accertare altresì di aver precisamente fatto tutt’i suddivisati sperimenti. 42. Qualora nel proseguimento della disamina incontrasse qualch’errore, od ommissione di facile correzione, potrà chiamare (però alla presenza degli amministratori, e del Segretaro) il Geometra per significargli, e dimostrargli la qualità dell’errore, od ommissione, e ’l mezzo di emendarli, acciò vi possa devenire, frattanto ch’esso collaudatore continuerà lo scrutinio: che se l’emendazione esigesse spazio di tempo molto maggiore di quello, che gli è d’uopo per compire la propria incumbenza, ne sospenderà la collaudazione, per fino a che consti dell’esatta correzione, eziandío per mezzo di nuova trasferta sul luogo del luogo, quando sia necessaria, altrimenti nello stesso uffizio dell’Intendenza per risparmio di spesa. 43. Se poi gli errori fossero tali ad esigere, per emendarli, la riforma dell’intera misura, o una parte di essa; in tal caso dovrà primieramente notificarne, e dimostrarne al Geometra in presenza degli amministratori tutt’i difetti, per sentirlo nelle sue risposte, e devenire quindi, con giuramento avanti dell’Intendente, alla sua relazione, dichiarandovi minutamente tutti gli errori, e ommissioni, e le regole per emendarle, affinchè sia provveduto a’ termini di ragione, e giustizia. 44. Contro alle collaudazioni, e relazioni fatte nella sovra ingiunta conformità non si darà luogo a revisione, salvo che vi concorrano ben giuste, e legittime cause di sospetto verso il collaudatore, e ne sia dimostrata l’erroneità del giudizio: nel qual caso si ammetterà la revisione; ma la spesa della nuova collaudazione non cadrà mai a carico del pubblico, ma sì bene o del collaudatore, se avrà mancato, o di chi sarà ricorso per la revisione senza giusto fondamento. 45. Le operazioni per la collaudazione, sì nel caso vi si faccia luogo, che nell’altro, in cui venga sospesa, o negata, essendo indirizzate alla cautela del pubblico, sarà perciò la spesa per esse a carico del medesimo. Per contro tutte le altre maggiori spese dopo le suddette prime di qualunque natura sieno, niuna esclusa sì nel caso di sospensione, che di negata approvazione, e rinnovazione di sperimenti per ottenerla, saranno sempre a totale costo del Geometra, siccome avente dato causa alle medesime: dovranno bensì essere anticipate da’ pubblici sulla mercede dovuta al Geometra. Per quest’effetto si contratterà sempre la ritenzione di una parte di detta mercede, sino a che tutta l’operazione sia compiuta, collaudata, e rimessa ogni cosa alla comunità, come sovra.
46. Dopo la collaudazione della misura nel totale, e non mai prima, farassi luogo alla ricognizione della parziaria, ad oggetto che ognuno de’ proprietarj abbia ad accertarsi d’avere il proprio contingente sia in quantità, e qualità, che per l’allibramento, o estimo, ogniqualvolta nel contratto si fosse pur anche convenuto col Geometra dell’applicazione predetta. A questa ricognizione pertanto procederassi da caduno de’ proprietarj de’ fondi per se, o per interposta persona munita di legittimo mandato, mediante la pubblicazione della mappa, indice, o sia sommarione, libro colonnario, e ’l figurato. 47. Il modo, con cui dovrà essere fatta la pubblicazione sì rispetto alle formalità, che al tempo, pendente cui dovrà continuare l’esposizione, verrà determinato dall’Intendente co’ dovuti riguardi alle circostanze del pubblico, e vastità del territorio: dovrà poscia seguire coll’assistenza di un delegato dall’Intendente; ben inteso, che il Geometra, da cui fu assunta la misura, dovrà riparare a sue spese ogni qualunque errore, che gli fosse imputabile; e per contro le spese degli sperimenti in dipendenza d’opposizioni insussistenti cadranno a carico di chi le avrà senza fondamento eccitate. 48. Terminata la pubblicazione, e riparati tutti gli errori relativi alla misura parziaria, dovrà il Geometra con un suo verbale in piè della mappa autenticarla colla propria soscrizione, e di quella dell’indicante della comunità, con riferire la data dell’atto di sua deputazione, e avendovi più indicanti per parte di essa, si faranno tutti soscrivere, con espressione delle date delle rispettive loro deputazioni. 49. Al detto verbale procederà il Geometra avanti lo stesso delegato dell’Intendenza, affinchè questi devenga successivamente, e immediatamente dopo le succennate soscrizioni ad altro verbale: in cui, previa la relazione del contratto della misura per data, sì esporrà, come, essendosi formata la mappa, di cui s’agisce, dal Geometra ec., stata collaudata per atto delli ec. dal Geometra ec. dall’Intendente deputato per decreto delli ec. in dipendenza d’altro decreto delli ec. quella pubblicata, e lasciata esposta nella casa ec. dalli . . . sino alli . . ., con essersi risolute tutte le opposizioni de’ diversi tenementarj de’ beni, previe le fatte correzioni, dove fu necessario: perciò ad effetto che possa in ogni tempo far fede, sia devenuto, a tenore della sua commessione, al presente verbale alla presenza ec. delli . . . in qualità di testimonj; che per tal effetto si soscriveranno unitamente ad esso delegato, previa relazione d’essere la mappa stata autenticata, come sovra, dal Geometra predetto alla sua presenza, e con aver visto, quando si è sottoscritto, unitamente all’indicante della comunità. 50. Chiusa in tal forma la mappa originale, il Geometra ridurrà al netto il sommarione, il colonnario, e ’l libro figurato, con avvertenza, che siano tutti esattamente affogliati, per poscia devenire alla sua dichiarazione in piè di caduno di essi: in cui affermi d’averli desunti in dipendenza della misura generale per esso assunta in vigore di contratto delli . . . precedente formazione di mappa, che identificherà, riferendosi ai verbali delli . . ., che esisteranno in piè di essa; e spiegherà pure la quantità de’ fogli, onde ciascun volume sarà composto. 51. Successivamente formerà due originali della mappa ben puliti, l’uno per servigio della comunità, l’altro per essere dalla medesima rimesso agli archivj camerali. Essi originali dovranil geometra n. 1-2/11
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Il geometra no essere autenticati dal Geometra, con dichiarazione d’averli fedelmente desunti dalla mappa di campagna, che identificherà colla relazione a’ verbali esistenti in piè d’essa: e in oltre saranno coloriti con colori adattati alle diverse spezie de’ beni, e degli accidenti, giusta le regole dell’arte, acciò vi si scorgano distinte le chiese, cappelle, valli, fiumi, torrenti, rivi, bealere, o sia roggie colle loro ripe, strade reali, e pubbliche, e vicinali: e per la formazione di queste mappe dovrà valersi della scala, che sarà dall’Intendente indicata nel contratto; la quale scala verrà delineata sulle stesse mappe unitamente agli orizzonti, o sia bussola de’ venti. 52. Quindi deverrà alla formazione del catasto: dovrà questo essere formato di carta reale, di un volume proporzionato alla estensione del territorio, e alla quantità de’ possessori, ed esattamente affogliato in ciascuna facciata: si descriveranno in esso tutti i possessori de’ beni, senza eccettuarne pur uno, con ordine alfabetico relativamente al cognome; e dovrassi pur esprimere il nome proprio di caduno, e quello del padre, applicando ad ognuno successivamente i rispettivi fondi numerati pezza per pezza, designandoli con i numeri della mappa, accennando la spezie di ciascuno, se aratorio, prativo, o d’altra qualità, e annotando quindi la misura, e allibramento in carattere corrente ben chiaro, e intelligibile senz’alcuna cancellatura. 53. La misura, e allibramento si dovrà replicare in cifra per cadun fondo, e in colonne distinte, per quindi formare per cadun possessore i sommarj dell’importare della misura, e allibramento, o estimo di tutt’i suoi fondi, e poscia portare i sommarj in altre due distinte colonne aperte, chiudendole in fine d’ogni facciata coll’opportuno sommario, per indi replicarlo a capo della susseguente pagina, all’oggetto di potere scorgere riunito nell’ultima facciata del catasto il totale della misura, e dell’allibramento, o estimo dell’intero territorio. 54. Tutt’i beni da chiunque posseduti, niuno escluso, nè riservato, ancorchè proprj delle comunità, saranno indistintamente descritti ne’ catasti, e a tutti, oltre alla misura, si applicherà l’estimo, ancorchè si dovessero lasciar esenti: se però si tratterà di nuda ghiaia, o rocche vive, si lascierà la colonna del registro, ed estimo in bianco. 55. Non solamente dovranno descriversi nel corpo del catasto secondo l’ordine prescritto i prementovati beni, che si potranno intanto, e sinchè venga altrimenti provvisto, lasciare esenti in tutto, o in parte da’ carichi; ma se ne farà altresì lo stato a parte in fine del medesimo, con replicare alla colonna di caduno de’ possessori, e per ciascun fondo le stesse identificazioni, misura, estimo, e allibramento, e in sostanza le medesime scritturazioni già espresse nel catasto, [p. 25 ] con l’avvertenza però di ridurgli in distinte classi relative a’ rispettivi titoli di esenzione; talmente che col mezzo de’ sommarj si possa facilmente riconoscere non solamente per cadun possessore, ma ancora per ogni classe la rispettiva quantità in misura, e allibramento, o estimo de’ beni posseduti esenti in tutto, o parte per qualità feudale, ecclesiastica, per causa di privilegio, convenzione, o per qualunque altro titolo admesso colla riserva delle ragioni del fisco, e del pubblico; e quindi si possa riconoscere altresì per ogni territorio la totale distinta misura, allibramento, o estimo de’ beni, che si lasciano intanto gioire dell’esenzione. Non dovranno però comprendersi in questi stati i beni esenti per titolo temporario, quale si è quello degl’immuni pel numero di dodici figliuoli.
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56. Oltre le regole finquì divisate dovrà il Geometra osservare quel di più, che sarà convenuto ne’ capitoli dall’Intendente approvati sul punto dell’applicazione dell’allibramento, registro, o estimo, ponendo opera, che la scritturazione sia sempre correlativa a’ colonnarj, libri figurati, e alla mappa, o sia a’ numeri di essa. Di tale catasto ne ricaverà una copia per essere consegnata a’ suddetti archivj camerali. Ambedue le copie poi saranno autenticate con dichiarazioni di aver desunto il catasto in dipendenza della misura generale, con formazione di mappa, rapportandosi a’ verbali in piè di essa esistenti; oltre di che spiegherà nel rispettivo volume la quantità de’ fogli, onde consta. 57. In seguito formerà il libro di trasporto, riducendolo ad uno, o più volumi, secondo la maggiore, o minore ampiezza del catasto. Dovrà pure l’accennato libro di trasporto essere, siccome il catasto, esattamente affogliato in ogni facciata, scritto in carattere intelligibile, in carta reale senza cancellature; e se pure alcuna fosse inevitabile, si farà per modo, che possa ancora leggersi il cancellato. Dovranno in esso descriversi secondo l’ordine alfabetico del catasto tutt’i possessori de’ beni in questo descritti, esprimendo rispetto a caduno non solo il numero del foglio, o della facciata del catasto, ma altresì il quantitativo della misura, e del registro, o estimo in iscrittura corrente, con replicare essa misura, allibramento, o estimo in cifra in due distinte colonne, e lasciare intanto per caduno di essi possessori a proporzione delle pezze da caduno possedute alcuni fogli interamente in bianco, al fine di potervi descrivere tempo per tempo le mutazioni, che succederanno per qualunque titolo, o causa. 58. Terminato che avrà il libro, o libri, procederà in fine di esso, o di essi alla sua dichiarazione di averlo desunto dal libro del catasto da esso formato, identificandolo con rapporto alla dichiarazione a piè del medesimo esistente: e dove per detti trasporti si fosse dovuto formare due, o più volumi, replicherà la dichiarazione in cadun volume, spiegando sempre la quantità de’ fogli di caduno di essi. 59. Per l’effetto della correlazione di tutti essi libri alla mappa, e vicendevolmente fra di loro, sarà il Geometra tenuto a collazionare ogni cosa ad intere sue spese con quel soggetto, che verrà deputato dall’amministrazione per tale operazione. 60. Per fine, acciò il Geometra possa liberamente conseguire il saldo della mercede convenuta, sarà in obbligo di rimettere non solamente quanto viene in conseguenza della misura, ch’è quanto dire la mappa di campagna colle altre due colorite, il libro colonnario, i figurati, le due copie di catasto, e ’l libro di trasporto, ma eziandío tutti i conti, casellari, campagnuoli, quinternetti, e simili, e sostanzialmente ogni qualunque memoria, niuna esclusa, stata in occasione, e per l’effetto della misura formata, senza potersene ritenere pur una. V. CORTE d’ordine di S. M.
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Professione
La conciliazione è davvero una novità? di Massimo Badolato e Paolo Piero Rubiano*
La mediazione è una procedura alternativa alla giustizia ordinaria, nella quale un mediatore imparziale ed indipendente aiuta le parti a trovare un accordo, che soddisfi al meglio le loro esigenze La conciliazione, di cui tanto si parla in questi ultimi tempi, forse non è completamente una novità! Infatti in alcune materie come quella dei rapporti di lavoro pubblico e privato è da sempre obbligatorio il tentativo di conciliazione davanti alle Commissioni istituite presso le Direzioni Provinciali del Lavoro. Non solo, anche altri Enti svolgono mediazione da tanto tempo, come le Camere di Commercio Provinciali tramite la “Camera Arbitrale”, nel contenzioso che coinvolge da una parte i consumatori finali, spesso rappresentati dalle varie associazioni di categoria, dall’altra principalmente, ma non esclusivamente, le grandi società erogatrici di servizi al consumo (telefonia, gas, elettricità, TV, internet, ecc. ecc.). Vi sono poi alcuni altri settori dove la mediazione, specialmente quella volontaria, viene comunemente praticata. Possiamo quindi dire che la media-
zione può essere: Facoltativa, cioè scelta dalle Parti; Demandata, quando il Giudice, al quale le Parti si siano già rivolte, invita le stesse a tentare la mediazione; Obbligatoria, quando per poter accedere davanti al Giudice, le Parti devono avere tentato, senza successo, la mediazione. La vera novità, in base al D.Lgs. 28/2010 del 04 marzo 2010 emanato dal Ministero della Giustizia, in attuazione dell’art. 60 dalla legge 69/2009 in materia di mediazione finalizzata alla conciliazione delle controversie civili e commerciali, è che la mediazione diventerà obbligatoria. Con il decreto “milleproroghe” approvato dal Senato il 26 febbraio 2011 il termine di cui all’art. 24 comma 1 del suddetto Decreto è prorogato di 12 mesi, limitatamente alle controversie in materia di condominio e risarcimento del danno derivate dalla circolazione di veicoli e natanti. Slitta
dunque al 20 marzo 2012 l’obbligatorietà del ricorso alla mediazione civile per la maggior parte delle cause civili (RCA e liti condominiali rappresentano più del 50% del contenzioso rientrante nella disciplina della mediazione). Per quanto riguarda la materia assicurativa la mediazione obbligatoria entra comunque in vigore il 20 marzo 2011 per i contratti assicurativi e per il risarcimento del danno da responsabilità medica. Una volta a regime la mediazione sarà condizione di procedibilità per le controversie civili introdotte davanti al Giudice in materia di: - condominio; - diritti reali; - successioni; - divisioni ereditarie; - locazioni; - comodati; - affitti di azienda; - risarcimento del danno derivante dalla circolazione di veicoli e natanti, da responsabilità medica, da difil geometra n. 1-2/11
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Professione famazione a mezzo stampa o altro mezzo pubblicitario - da contratti assicurativi, bancari e finanziari - patti di famiglia. Con il Decreto n 180 del 18 ottobre 2010 è stato approvato il “REGOLAMENTO” attuativo che determina i criteri e le modalità di iscrizione e tenuta del Registro degli Organismi di mediazione e dell’elenco dei formatori per la mediazione, nonché le indennità spettanti agli Organismi che svolgono l’attività di media-conciliazione. Gli Organismi di conciliazione possono essere costituiti sia da enti pubblici sia da enti privati ed hanno l’obbligo di iscrizione nel Registro degli Organismi abilitati a svolgere la mediazione, tenuto dal Ministero. L’Organismo, formato dai soci, associati, amministratori e/o rappresentanti in possesso dei requisiti di onorabilità previsti dall’art. 13 del Dlgs 24 febbraio 1998 n 58, deve avere una sede, dotarsi in un Regolamento interno, avere un numero di mediatori non inferiore a cinque che abbiano dichiarato la disponibilità a svolgere le funzioni di mediazione per l’organismo, i quali oltre a possedere il requisito di onorabilità di cui sopra, devono avere un titolo di studio non inferiore al diploma di laurea triennale, ovvero essere iscritti in un Ordine o Collegio professionale ed in possesso di una specifica formazione acquisita presso gli Enti di formazione. Gli Organismi devono avere capacità finanziaria ed organizzativa nonché la compatibilità dell’attività di mediazione con l’oggetto sociale o lo scopo associativo, garantire la trasparenza amministrativa e contabile, possedere inoltre una polizza assicurativa per la copertura della responsabilità derivante dall’attività di mediazione. Inoltre l’Organismo deve assicurare garanzia di indipendenza, imparzialità e riservatezza nello svolgere
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La mediazione obbligatoria è disciplinata dal decreto legislativo 28/2010 (articolo 5, comma 1) e dal decreto ministeriale 180
l’attività di mediazione. Atteso che buona parte delle materie oggetto dell’obbligo di conciliazione è di competenza dei Geometri, Il Collegio dei Geometri di Torino non è certo stato ad osservare passivamente l’evolversi della situazione, ma si è attivato sin da subito, ed in base all’accordo stipulato tra Il CNGeGL, la CIPAG e l’ANCITEL S.p.a. ha istituito a fine novembre, inizio dicembre 2010, un primo corso “pilota” tenuto dall’ente formatore FORMAMED S.r.l., al quale hanno partecipato una trentina di aspiranti mediatori professionisti. Il corso, tenutosi contemporaneamente anche a Messina e Napoli, che prevedeva un test di valutazione finale formato da domande con risposta multipla e risposte aperte, nonché da una simulazione pratica di un caso di tentativo di media-conciliazione, è stato brillantemente superato da tutti gli Iscritti al corso, solo presso la sede di Torino. Durante il corso abbiamo potuto appurare come la Conciliazione sia un modo nuovo ed innovativo di approccio alla “giustizia alternativa”. Bisogna quindi imparare a conoscere lo strumento conciliativo per valutarne i vantaggi, i plus e gli obbiettivi della conciliazione.
Occorre sviluppare una propria capacità a prediligere il dialogo costruttivo allo scontro, educarsi ad una negoziazione professionale, individuare i propri canali di comunicazione efficace, acquisire flessibilità ed apertura dinnanzi ad un conflitto in atto e sperimentare nella quotidianità i vantaggi di un approccio negoziale conciliativo. Facile a dirsi! Ma è sicuramente un percorso di cambiamento culturale epocale per noi Italiani figli del Diritto, dei Codici, delle Leggi, dei Regolamenti e di chi più ne ha più ne metta. Per noi geometri in particolare, abituati a cercare la precisione in ogni dove, spaccare il capello in quattro, far tornare i conti, sostenere con particolare enfasi le ragioni del nostro Cliente, cercare riscontri e conferme, sarà sicuramente ancora più dura! Ma occorre almeno provarci! Vivere il conflitto e non limitarsi ad evitarlo, consente a coloro che sono direttamente coinvolti di interrogarsi sulle possibilità di incontrarsi e confrontarsi, di ascoltarsi e comunicare in modo nuovamente efficace, cercando di rendere comune il percorso di risoluzione della controversia. In tale ottica l’utilizzo di strumenti che prediligono il dialogo, la condivisione, il riconoscimento dell’altro,
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Professione la negoziazione, costituiscono una nuova sfida per la gestione dei conflitti, ma soprattutto una realtà pienamente operativa. Ecco allora la “nuova” tecnica A.D.R. (alternative dispute resolution) di gestione del conflitto stragiudiziale delle controversie, che ha come obiettivo quello di proporre uno strumento professionale serio, semplice e pratico, in grado di consentire la gestione negoziale di un conflitto e facilitarne un possibile accordo. Il Legislatore, conscio delle difficoltà che tale nuovo strumento avrebbe incontrato nella realtà quotidiana, ma convinto che sia una strada percorribile per snellire il contenzioso civile e favorire la mediazione finalizzata alla conciliazione delle controversie civili e commerciali, ha previsto numerose condizioni facilitative e disposizioni di favore in materia fiscale per la media-conciliazione. Vediamone alcune. - La durata massima della conciliazione è stabilita in quattro mesi, senza sospensione del periodo feriale. - La domanda attivata da una Parte non necessita di particolari formalità. - Non richiede necessariamente, ma è consigliata, l’assistenza di un esperto, ne tanto meno di un legale!
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- Tutti gli atti, documenti e provvedimenti relativi al procedimento di mediazione sono esenti dall’imposta di bollo e da ogni spesa, tassa o diritto di qualsiasi specie e natura. - Il verbale di accordo è esente dall’Imposta di Registro entro il limite di valore di € 50.000,00, altrimenti l’imposta è dovuta per la parte eccedente. - L’ammontare delle indennità spettanti agli Organismi pubblici ed il criterio di calcolo e riparto tra le Parti è stabilito dalla Tabella “A” allegata al Decreto 180 del 18 ottobre 2010. - Infine l’art. 20, nel caso che la mediazione riesca, stabilisce un credito di imposta, spettante alle Parti, pari all’indennità corrisposta all’Organismo di conciliazione sino ad un massimo di € 500,00. In caso di insucces-
so la cifra è ridotta a metà. Se la media-conciliazione avrà successo o meno, molto dipenderà dalla predisposizione al cambiamento culturale che dicevamo all’inizio, da parte degli “addetti ai lavori”, quindi anche da parte della nostra Categoria, ma non solo, poiché se verrà adeguatamente supportato ed evidenziato l’enorme vantaggio per il cittadino – utente, in termini di “oneri” che il sistema A.D.R. comporta, rispetto alla Giustizia tradizionale, e quando ciò sarà completamente assimilato, allora potremo affermare che il cambiamento sarà avvenuto. * Componenti della Commissione Consulenti Tecnici e ConciliazioneMediazione
SITO INTERNET DEL COLLEGIO Sul sito Internet del Collegio www.collegiogeometri.to.it vengono pubblicati tutti i documenti di interesse della professione, i bandi, le notizie ed i resoconti delle Commissioni e tutte le informazioni utili. Si invitano i professionisti a consultare il sito con regolarità, per essere maggiormente informati sulle notizie e novità il geometra n. 1-2/11
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L’attestato di certificazione energetica di Luca Pons*
Nell’Elenco dei certificatori della Regione Piemonte sono iscritti ad oggi 1.500 Geometri
L’Attestato di Certificazione Energetica (ACE) è un documento che deve essere allegato all’atto di compravendita, in originale o copia autenticata, e messo a disposizione del conduttore di un immobile, pena la nullità del contratto. Sull’ACE vanno riportati i dati relativi a riscaldamento, produzione di acqua calda ad uso igienico-sanitario, climatizzazione estiva ed utilizzo di fonti energetiche rinnovabili. Sull’Attestato, inoltre, deve essere riportata la stima delle emissioni di gas ad effetto serra determinate dagli usi energetici dell’edificio. La Certificazione Energetica dell’edificio ha, dunque, il fine primario di fornire un’indicazione circa l’impatto dell’edificio sull’ambiente, ma in che modo potrebbe averne sui livelli dei prezzi di case e appartamenti? In Italia, secondo uno studio condotto dalle maggiori agenzie immobiliari, un immobile residenziale costruito con criteri di risparmio energetico e di eco-compatibilità può rivalutarsi di più di uno tradizionale, infatti l’indagine ipotizza che da ora sino al 2012, le case con un buon grado di efficienza energetica potranno avere aumenti di valore fino al 15% in più rispetto alle quotazioni di
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un edificio non ecologico, con punte fino al 22% nel nord Italia ove avere un immobile ben isolato ed efficiente energicamente, per ovvie ragioni climatiche, è molto più importante. Da oggi e sempre più nei prossimi anni, sarà la casa costruita con criteri ecologici, dotata di fonti rinnovabili di energia che vedrà giustamente aumentare il proprio valore rispetto alle case costruite con criteri tradizionali. Attualmente però, questa nuova innovazione energetico-ecologica nella costruzione degli immobili non è ancora percepita da tutti come un valore aggiunto in termini di risparmio sulla bolletta energetica e di confort abitativo, e, inoltre, non considera l’aspetto potenzialmente dirompente sul mercato del costruito. In questo senso la Francia ha fatto un passo avanti rispetto al resto d’Europa varando una normativa che, a partire dal primo gennaio 2011, prevede l’obbligo di evidenziare il risultato della diagnosi (identificato, come nel resto dell’Europa, dalle lettere comprese fra la A e la G, dalla migliore alla peggiore performance in quanto a consumi energetici) in tutti gli annunci immobiliari: su quelli esposti all’esterno delle agenzie, nei media e su internet. Si stima una necessità di circa 2
Il venditore che non rende disponibile al momento della stipula dell’atto di compravendita l’attestato di certificazione energetica ACE, è punito con una sanzione amministrativa che va da 1.000,00 a 10.000,00 euro. Il locatore che non rende disponibile al momento della stipula del contratto di locazione l’attestato di certificazione energetica, è punito con una sanzione amministrativa che va da 500,00 a 5.000,00 euro.
milioni di certificazioni energetica nel breve periodo! Gli operatori francesi del settore sono convinti che uno degli effetti della nuova misura sarà uno sconto sulle valutazioni di certi beni. Per gli alloggi con le performance peggiori, infatti, si prevede, da una parte un taglio delle quotazioni compreso fra il 10 e il 15% e dall’altra la tendenza a non acquistare case che richiedano grosse spese di ristrutturazione per
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Professione la riduzione dei consumi energetici. Anche il settore affitti subirà un ritocco verso il basso, con una netta preferenza, da parte del consumatore, per le locazioni più alte di beni con minori consumi energetici rispetto a quelle meno onerose, ma con più spese da pagare. Per contro, quest’obbligo recentemente varato oltr’alpe e presumibilmente presto importabile in Italia ed in Europa, determina due conseguenze precise. La prima e più evidente è quella che la libera professione ha un’ulteriore spinta verso la specializzazione del tecnico anche in campo energetico, per far si che a seguito di una valutazione in bassa classe (E, F o G) dell’unità immobiliare ovvero del complesso, si propongano degli interventi strutturali ed impiantistici volti al recupero energetico. La seconda è la necessità di determinare ex ante un valore il più possibile congruo del bene. Infatti attraverso una corretta stima immobiliare eseguita secondo gli standard internazionali, dell’ABI e della Banca d’Italia, si potrà certificare, successivamente agli interventi di ristrutturazione e di riqualificazione energetica, l’effettivo “valore aggiunto” delle attività poste in essere, con una sorta di “certificazione” dell’aumento del valore con la redazione di una seconda perizia di stima, che prenda in considerazione anche l’aspetto economico dei risparmi di gestione ottenuti tramite l’effettuazione di investimenti che hanno anche un ragguardevole risvolto circa la tutela ambientale e sociale. Inoltre sono presenti sul mercato opzioni di finanziamento per la realizzazione di interventi di questa tipologia sia a favore della singola unità sia di condomini, che garantiscono l’accesso a fonti finanziarie sinora dedicate ad operazioni più complesse. * Componente della Commissione Gestione Patrimonio Immobiliare
INTEGRAZIONE TRA EFFICIENZA ENERGETICA E UTILIZZO DI FONTI RINNOVABILI PROTOCOLLO D’INTESA PROGETTO JPE 2010 Il Consorzio JPE 2010 ed il Collegio dei Geometri della Provincia di Torino (circa 3.600 professionisti - rappresentato dal Presidente Ilario Tesio) hanno firmato un protocollo d’intesa, volto alla: informazione, diffusione e sviluppo dei sistemi per l’efficienza ed il risparmio energetico; sviluppo delle attività industriali sulle innovazioni di prodotti edilizi eco-compatibili legate all’efficienza energetica; miglioramento dell’offerta dei servizi attraverso la formazione sull’impiego dei nuovi prodotti (involucri, impianti, domotica, ecc); con il coinvolgimento della comunità dei liberi professionisti, installatori, produttori, imprese edili, enti di formazione. UE’ un passo importante nella direzione di una concreta politica di sviluppo attenta all’esigenza del territorio, orientata all’innovazione di prodotto e di processo e alla salvaguardia dell’Ambiente.
SANZIONI CERTIFICAZIONE ENERGETICA La Regione Piemonte ha facoltà di attivare i controlli previsti dalla l.r. 13/2007; infatti, avvalendosi dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale (A.R.P.A.), annualmente sono previsti accertamenti e ispezioni a campione in corso d’opera o entro cinque anni dalla data di fine lavori dichiarata dal committente, al fine di verificare la regolarità dell’attestato di certificazione energetica e la conformità delle opere realizzate alla documentazione progettuale. Anche per gli attestati di certificazione energetica predisposti in occasione di compravendita e locazione sono previsti annualmente controlli a campione sulla loro regolarità. Sempre la l.r. 13/2007 e s.m.i prevede le seguenti sanzioni a carico del certificatore (articolo 20): - salvo che il fatto costituisca reato, il certificatore che rilascia l’attestato di certificazione energetica non veritiero, è punito con la sanzione amministrativa pari al doppio della parcella vidimata dal competente ordine o collegio professionale e l’esclusione dall’elenco regionale dei certificatori. L’autorità che applica la sanzione ne dà comunicazione all’ordine o al collegio professionale competente, per i provvedimenti disciplinari conseguenti; - il certificatore che rilascia l’attestato di certificazione senza il rispetto dei criteri e delle metodologie previste dalla l.r. 13/2007 e s.m.i. (articolo 5), è punito con la sanzione amministrativa pari al valore della parcella vidimata dal competente ordine o collegio professionale
Si raccomanda pertanto la massima attenzione nell’osservanza delle normative e procedure che devono essere rispettate nel rilascio del certificato energetico. il geometra n. 1-2/11
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Obbligo di indicazione della classificazione energetica negli annunci di vendita Il Decreto n. 28 del 3/3/2011, art. 13, comma 2 quater ha previsto che nel caso di offerta di trasferimento a titolo oneroso di edifici o di singole unità immobiliari, a decorrere dal 1° gennaio 2012 gli annunci commerciali di vendita dovranno riportare l’indice di prestazione energetica ossia la classe energetica (dalla lettera A alla lettera G) ottenuta in fase di Certificazione Energetica. La classificazione energetica consente di attribuire alle abitazioni una valutazione sull’energia necessaria per il riscaldamento dei locali. Le classi di classificazione energetica sono sette: la classe A è la migliore, la G la peggiore. Per ogni classe è indicato il consumo annuale di kilowatt/ora per ogni metro quadrato, con la specifica dei litri di gasolio necessari per un metro quadro. La classe G, la peggiore, prevede un consumo di 16 litri di gasolio l’anno per metri quadro; la classe A, la migliore, di e litri di gasolio l’anno per metro quadro. La certificazione energetica attesta dunque la prestazione o rendimento energetico di un edificio, cioè il fabbisogno annuo di energia necessaria per soddisfare i servizi di climatizzazione invernale ed estiva, riscaldamento dell’acqua per uso domestico, ventilazione e illuminazione secondo utilizzi standard, dipendente dalle caratteristiche di localizzazione, posizione, isolamento termico e dotazione impiantistica dell’edificio stesso. La certificazione energetica reca anche alcune raccomandazioni per
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migliorare tale rendimento. Il rendimento energetico di un edificio è espresso da un indicatore fondamentale chiamato indice di prestazione energetica annua per la climatizzazione invernale (misurato in kWh/m² oppure in kWh/m³), che consente una classificazione di merito degli edifici. Attraverso il confronto con le prestazioni energetiche di un edificio efficiente (classi A+, A, B) e grazie alle informazioni riportate sull’attestato di certificazione energetica (ACE), l’utente è in grado di compiere una scelta più consapevole. Esclusioni Ai sensi di quanto previsto all’articolo 2 comma 5 sono escluse dall’applicazione della Legge Regione Piemonte n. 13/2007 e s.m.i. le seguenti categorie di edifici e di impianti: - gli immobili ricadenti nell’ambito della disciplina della parte seconda e dell’articolo 136, comma 1, lettere b) e c), del decreto legislativo 22 gennaio 2004 n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137) e quelli individuati come tali negli strumenti urbanistici, se il rispetto delle prescrizioni implica un’alterazione inaccettabile del loro carattere o aspetto con particolare riferimento ai caratteri storici o artistici;
- i fabbricati residenziali isolati con una superficie utile totale inferiore a 50 metri quadrati; - i fabbricati industriali, artigianali e agricoli non residenziali quando gli ambienti sono riscaldati per esigenze del processo produttivo o utilizzando reflui energetici del processo produttivo non altrimenti utilizzabili; - gli impianti installati ai fini del processo produttivo realizzato nell’edificio anche se utilizzati, in parte non preponderante, per gli usi tipici del settore civile. Inoltre, secondo quanto previsto dalle disposizioni attuative della l.r. 13/2007 e s.m.i. (D.G.R. n. 4311965) in materia di certificazione energetica degli edifici, sono esonerati dagli obblighi inerenti l’attestato di certificazione le unità immobiliari prive di impianto termico aventi le seguenti destinazioni d’uso: - box; - cantine; - autorimesse; - parcheggi multipiano; - locali adibiti a depositi; - strutture stagionali a protezione degli impianti sportivi; - strutture temporanee previste per un massimo di sei mesi; - altre strutture o edifici assimilabili a quelli elencati. L’attestato di certificazione energetica non è poi necessario per gli edifici dichiarati inagibili, e per gli edifici concessi in locazione abitativa a canone vincolato o convenzionato (come ad esempio nel caso di edifici di proprietà dell’A.T.C.).
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Procedura per la fornitura di calcestruzzo in cantiere Il Ministero del Lavoro approva la “Procedura per la fornitura di calcestruzzo in cantiere”. Niente POS per le imprese fornitrici Il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, con la lettera circolare n. 15 del 10 febbraio 2011, ha emanato la “Procedura per la fornitura di calcestruzzo in cantiere”, indicata nel documento elaborato da Ance ed Atecap ed approvato dalla Commissione consultiva permanente nella seduta del 19 gennaio scorso. Il documento è stato elaborato congiuntamente da Ance (Associazione Nazionale dei Costruttori Edili) e Atecap (Associazione Tecnico Economica del Calcestruzzo Preconfezionato) con l’obiettivo di fornire alle imprese esecutrici dei lavori e alle imprese fornitrici di calcestruzzo preconfezionato delle linee guida per l’adozione di procedure per la sicurezza dei lavoratori coinvolti, dal momento della richiesta di fornitura di calcestruzzo fino alla consegna nel cantiere di destinazione. Il documento individua compiutamente le informazioni che le imprese (esecutrice e fornitrice di calcestruzzo) devono scambiarsi nelle diverse fasi. Il testo approvato consente di ottemperare alle prescrizioni dell’art. 26 e dell’art. 96 comma 1 bis del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. in termini di
collaborazione e informazione reciproca fra datori di lavoro di tali imprese nei casi in cui l’impresa fornitrice di calcestruzzo non partecipi in alcun modo alle lavorazioni di cantiere ma si limiti alla sola fornitura del materiale. Se l’operatore dell’autopompa, infatti, non partecipa in alcun modo al getto, ma si limita a posizionare il braccio della pompa mediante radiocomando in base alle indicazioni dell’impresa edile si ricade sempre nel caso di mera fornitura. Pertanto, alle imprese fornitrici di calcestruzzo, Coordinatori della Sicurezza ed Ispettori del Lavoro, nelle citate ipotesi, non potranno richiedere il Piano Operativo di Sicurezza. 1. Scopo della procedura La presente procedura ha lo scopo di fornire alle imprese esecutrici e
alle imprese fornitrici di calcestruzzo preconfezionato: − le informazioni da scambiarsi in materia di sicurezza dei lavoratori coinvolti nelle diverse fasi in cui si articola il rapporto fra il fornitore di calcestruzzo preconfezionato e l’impresa cliente; − un indirizzo che definisca le procedure finalizzate alla sicurezza dei lavoratori coinvolti, a partire dal momento in cui vi sia la richiesta di fornitura di calcestruzzo da parte dell’impresa edile, fino alla consegna del prodotto nel cantiere di destinazione. Ciò al fine di applicare, nei casi in cui l’impresa fornitrice di calcestruzzo non partecipi in alcun modo alle lavorazioni di cantiere, quanto prescritto dall’art. 26 del D. Lgs. 81/08, così come modificato dal d.lgs. 106/09, in termini di collaborazione il geometra n. 1-2/11
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Professione ll documento riporta delle definizioni sulle terminologie utilizzabili per la fornitura di calcestruzzo in cantiere. Vengono inoltre indicate le tipologie di rapporti che si possono avere tra impresa fornitrice e impresa esecutrice e le attività di coordinamento intercorrenti tra le due. Per ultimo sono state schematizzate le procedure di sicurezza per la fornitura di calcestruzzo nelle fasi seguenti: - accesso e transito dei mezzi in cantiere - operazioni preliminari allo scarico - operazioni di scarico con ATB - scarico in benna o secchione - scarico diretto con canala aggiuntiva - scarico in pompa - operazioni di pompaggio - operazioni finali e uscita dal cantiere. In appendice una scheda informativa da compilarsi da parte dell’impresa fornitrice di calcestruzzo preconfezionato e una seconda scheda di informazioni richieste dall’impresa fornitrice all’impresa esecutrice sui contenuti del PSC, sull’area di cantiere, sugli accessi, etc.
e informazione reciproca fra datori di lavoro di tali imprese, così come precisato dall’art. 96 del d.lgs. 81/08 e s.m.i.. L’articolo 96, infatti, chiarisce che l’obbligo di redazione del POS compete unicamente alle imprese che eseguono in cantiere i lavori indicati nell’Allegato X del D. Lgs. 81/08 e s.m.i. 2. Riferimenti normativi D. Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 come modificato da d.lgs. 3 agosto 2009, n. 106 “Attuazione dell’art. 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro” 3. Definizioni Autobetoniera (nel seguito ATB): dispositivo per miscelare il calcestruzzo, montato su un telaio di un automezzo, capace di miscelare e consegnare e scaricare un calcestruzzo omogeneo. Autobetonpompa (nel seguito ATBP): dispositivo per miscelare il
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calcestruzzo, montato su un telaio di un automezzo, capace di miscelare e consegnare e scaricare un calcestruzzo omogeneo attraverso il pompaggio del calcestruzzo stesso. Tale automezzo nasce dall’unione di una autobetoniera con una pompa per calcestruzzo. Boiacca: impasto di acqua e cemento (pasta) utilizzata talvolta in cantiere per impieghi specialistici, con rapporti A/C (acqua/cemento) in genere da 0,5 a 1 o più elevati. Calcestruzzo: materiale formato miscelando cemento, aggregato grosso e fino ed acqua, con o senza l’aggiunta di additivi o aggiunte, il quale sviluppa le sue proprietà a seguito dell’idratazione del cemento. Canala di scarico: terminale dell’autobetoniera deputato allo scarico del calcestruzzo. Datore di lavoro: il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto che secondo il tipo e l’assetto dell’organizzazione nel cui ambito il lavoratore presta la propria attività,
ha la responsabilità dell’organizzazione stessa o dell’unità produttiva in quanto esercita i poteri decisionali e di spesa. Dispositivi di protezione individuale (nel seguito DPI): qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo. Girofaro: sistema luminoso di sicurezza, posizionato in modo visibile da tutti i lati su veicoli e macchine da lavoro. Pompa per calcestruzzo: dispositivo montato su un telaio di un automezzo, capace di scaricare un calcestruzzo omogeneo attraverso il pompaggio del calcestruzzo stesso. Dirigente: persona che, in ragione delle competenze professionali e di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell’incarico conferitogli, attua le direttive del datore di lavoro organizzando l’attività lavorativa e vigilando su di essa. Preposto: persona che, in ragione delle competenze professionali e nei limiti di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell’incarico conferitogli, sovrintende alla attività lavorativa e garantisce l’attuazione delle direttive ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando un funzionale potere di iniziativa. Lavoratore: persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un’attività lavorativa nell’ambito dell’organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un’arte o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari (omissis) Ribaltino: parte ribaltabile della canala di scarico.
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4. I rapporti fra impresa fornitrice ed esecutrice Nel momento in cui l’impresa esecutrice richiede una fornitura di calcestruzzo preconfezionato si instaura un rapporto fra le due imprese che è regolato, per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro e come si è già avuto modo di precisare, dai commi 1 e 2 dall’art. 26 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i.. Tali commi, in particolare, prevedono che il datore di lavoro dell’impresa esecutrice informi l’impresa fornitrice dei rischi specifici esistenti nell’ambiente in cui essa è destinata ad operare e sulle misure di prevenzione ed emergenza ivi adottate. Entrambi i datori di lavoro cooperano all’attuazione delle misure di prevenzione e protezione dai rischi sul lavoro incidenti sull’attività lavorativa in oggetto; coordinano gli interventi di protezione e prevenzione dai rischi cui sono esposti i lavoratori, informandosi reciprocamente anche al fine di eliminare rischi dovuti
alle interferenze tra i lavori delle diverse imprese coinvolte nell’esecuzione dell’opera complessiva. Il datore di lavoro dell’impresa esecutrice promuove tale coordinamento. Il trasporto del calcestruzzo può essere affidato dall’impresa fornitrice a trasportatori terzi. Anche in questo caso l’attività di coordinamento continua ad essere fra impresa fornitrice ed impresa esecutrice, fatta salva l’attività di coordinamento tra imprese fornitrice e trasportatore. Le fasi in cui si articola il rapporto fra i due soggetti coinvolti possono essere sinteticamente descritte mediante lo schema a blocchi riportato in Figura 1 e sono descritte nel dettaglio nei paragrafi successivi della circolare. 5. Attività di coordinamento tra impresa esecutrice ed impresa fornitrice Nel momento in cui un’impresa
esecutrice richiede una fornitura di calcestruzzo preconfezionato il datore di lavoro dell’impresa fornitrice di calcestruzzo scambia con il cliente tutte le informazioni necessarie affinché l’ingresso dei mezzi deputati alla consegna del calcestruzzo e l’operazione di consegna avvengano in condizioni di sicurezza per i lavoratori di entrambe le imprese. A tal fine il fornitore di calcestruzzo preconfezionato invia all’impresa esecutrice il documento riportato in allegato 1 che contiene: • tipologia e caratteristiche tecniche dei mezzi utilizzati; • numero di operatori presenti e mansione svolta; • rischi connessi alle operazioni di fornitura che verranno eseguite in cantiere. In allegato 2 è riportato il documento indicante le informazioni che l’impresa esecutrice è obbligata a trasmettere al fornitore di calcestruzzo preconfezionato ai sensi dell’art. il geometra n. 1-2/11
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Professione 26, comma 1, lettera b) del D. Lgs. 81/08 e s.m.i.. L’impresa esecutrice può desumere tali informazioni dai PSC (Piano di Sicurezza e Coordinamento) o PSS (Piano di Sicurezza Sostitutivo), ove presenti, nonché dai POS redatti ai sensi dell’art. 96, comma 1 lettera g) del D .Lgs. 81/08 e s.m.i. e del punto 3 dell’allegato XV del D. Lgs. 81/08 e s.m.i.. Nel caso di utilizzo di trasportatori terzi per la consegna del calcestruzzo in cantiere l’impresa fornitrice di calcestruzzo dovrà consegnare agli stessi trasportatori sia il documento inviato all’impresa esecutrice con le informazioni sui rischi legati alla consegna del prodotto in cantiere (allegato 1), sia quello ricevuto dall’impresa esecutrice con le informazioni sul cantiere (allegato 2). 6. Procedure di sicurezza per la fornitura di calcestruzzo Nel seguito vengono descritte le procedure operative di competenza dell’impresa fornitrice di calcestruzzo preconfezionato e dell’impresa esecutrice e i rischi associati a ciascuna fase di lavoro, dal momento dell’accesso in cantiere al momento dell’uscita dal medesimo. Sono stati analizzati i rischi correlati a ciascuna fase di lavoro e sono state individuate le procedure dettagliate da mettere in atto al fine di garantire la sicurezza dei lavoratori, qualora siano presenti i singoli rischi e/o laddove non siano state adottate misure organizzative volte ad eliminare tali rischi. N.B. le tabelle non vengono riportate per mancanza di spazio. Sono reperibili sul sito Internet www.lavoro.gov. it/lavoro/sicurezzalavoro
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Pubblicato l’aggiornamento della Guida dell’Agenzia delle Entrate sulle detrazioni del 36% per le spese di ristrutturazione E’ stata pubblicata la nuova versione aggiornata a ottobre 2010 della guida dell’Agenzia delle Entrate “Ristrutturazioni edilizie: le agevolazioni fiscali”, con tutte le novità introdotte dagli ultimi interventi normativi e di prassi. In particolare si ricorda che il termine per fruire della detrazione del 36% delle spese sostenute per lavori di recupero del patrimonio edilizio è stato prorogato al 31/12/2012 dalla Finanziaria 2010, L. 191/2009. Intanto l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la Guida “Le agevolazioni fiscali per il risparmio energetico” aggiornata a settembre 2010, che contiene tutte le novità sulle procedure per la fruizione delle agevolazioni. La Guida descrive i tipi di intervento per i quali si ha diritto al beneficio e gli adempimenti necessari per ottenerlo. L’aggiornamento - spiega l’Agenzia - è dovuto alle più recenti modifiche normative che hanno riguardato soprattutto le procedure da seguire per usufruire correttamente delle agevolazioni. In particolare: - per i lavori che proseguono oltre un periodo d’imposta, è stato introdotto l’obbligo di inviare telematicamente all’Agenzia delle Entrate una specifica comunicazione entro 90 giorni dal termine del periodo d’imposta nel quale i lavori hanno avuto inizio. Per i lavori che proseguono per più anni, il modello deve essere presentato entro 90 giorni dal termine di ciascun periodo d’imposta in cui sono state sostenute le spese oggetto della comunicazione; - per gli interventi eseguiti dal 2009 è obbligatorio ripartire la detrazione in 5 rate annuali di pari importo (per il 2008 andava da un minimo di tre a un massimo di 10 anni, mentre solo per il 2007 c’era l’obbligo di ripartire la spesa in 3 rate annuali uguali); - è stata sostituita la tabella dei valori limite della trasmittanza termica (DM 26 gennaio 2010) . Dal 1° luglio 2010, infine, al momento del pagamento del bonifico effettuato dal contribuente che intende avvalersi della detrazione, banche e Poste Italiane hanno l’obbligo di effettuare una ritenuta del 10% a titolo di acconto dell’imposta sul reddito dovuta dall’impresa che effettua i lavori
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Sostanze assorbenti e neutralizzanti per fuoriuscita di soluzioni acide contenuti negli accumulatori al piombo Sulla Gazzetta Ufficiale n. 60 del 14 marzo 2011 è stato pubblicato il D.M. 20/2011 contenente il Regolamento recante l’individuazione della misura delle sostanze assorbenti e neutralizzanti di cui devono dotarsi gli impianti destinati allo stoccaggio, ricarica, manutenzione, deposito e sostituzione degli accumulatori al piombo, in attuazione dell’articolo 195, c. 2, lettera q) del Testo unico ambientale D.lgs 152/2006, articolo che affida allo Stato il compito di individuare le sostanze assorbenti necessarie per prevenire l’inquinamento del suolo/sottosuolo e evitare danni alla salute e all’ambiente, nel caso di fuoriuscita di acido dalle batterie. Tale regolamento prevede la disponibilità di sostanza assorbente e neutralizzante di tipologia preventivamente testata dalle Università e dagli istituti specializzati da utilizzare nei casi di fuoriuscita di soluzione acida (anche nei casi in cui l’elettrolito si presenti in forma gelatinosa) presente in: - batterie stazionarie e portatili; - stazioni di ricarica (ad esempio stazioni di ricarica di carrelli elevatori); - aree in cui circolano mezzi a trazione elettrica (ed in cui il materiale assorbente non sia raggiungibile in breve tempo); - a bordo dei veicoli elettrici per il trasporto pubblico; - depositi di batterie per avviamento; - fabbriche di accumulatori; - centri di raccolta e trattamento delle batterie al piombo esauste; - automezzi adibiti al trasporto delle batterie.
I quantitativi minimi di materiale assorbente e neutralizzante che deve essere presente sono indicati nell’allegato regolamento. Il decreto si compone di un unico articolo e di un unico allegato che individua la quantità di sostanze assorbenti e neutralizzanti prescritte per ciascuna tipologia di utilizzo degli accumulatori, oltre ad individuare i criteri di sicurezza e la quantità di sostanza estinguente per le fabbriche di accumulatori, per i Consorzi nazionali per la raccolta ed il trattamento delle batterie al piombo esauste e per i rifiuti piombosi, per i mezzi adibiti al trasporto delle batterie. Con l’articolo 1, il legislatore definisce il campo di applicazione del D.lgs n 60. In particolare, tenendo conto delle dimensioni degli impianti, del numero degli accumulatori e del rischio di sversamenti, definisce la quantità delle sostanze atte ad assorbire e neutralizzare eventuali fuoriuscite accidentali, al fine di contenere e prevenire danni all’ambiente. La misura della sostanza assorbente è effettuata in base ai parametri definiti dall’allegato I del regolamento stesso, che considera le tipologie di utilizzo (batterie stazionarie; elementi fissi; batterie portatili); i depositi per la vendita all’ingrosso 200 litri (agenzie di rappresentanza in genere), depositi per la vendita al dettaglio 100 litri (ricambisti, concessionarie auto e moto), esercizi per la ricarica e la sostituzione 25 litri; le fabbriche di accumulatori; i consorzi nazionali per la raccolta e il trattamento delle batterie al piombo esauste e per i ri-
fiuti piombosi; il trasporto batterie Nel suddetto allegato sono definite alcune considerazioni in merito al tipo della sostanza assorbente. In particolare, nella premessa all’allegato vengono definiti i criteri per la definizione della sostanza assorbente di modo che risponda alle caratteristiche desiderate. Il legislatore stabilisce che per garantire un’efficacia di neutralizzazione, la soluzione deve essere testata dalle Università oppure da istituti specializzati. Vengono poi definite, in base al tipo di accumulatore e del tipo di utilizzatore (es. piccoli, medio o grandi utilizzatori), le quantità di sostanza che deve essere a disposizione in caso di incidente. L’obbligo di dotarsi materiale assorbente e di contenimento vale anche per gli utilizzatori di carrelli elevatori a batteria ed attrezzature assimilabili.
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Accordo tra Soprintendenza e Città di Torino per la consultazione on line dei vincoli architettonici
E’ stato presentato nel corso di una conferenza stampa dalla Soprintendente per i beni architettonici e paesaggistici per la province di Torino, Asti, Cuneo, Biella e Vercelli Luisa Papotti, dal direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici del Piemonte Mario Turetta e dall’assessore al bilancio della Città di Torino Gianguido Passoni l’accordo di collaborazione tra la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici per la province di Torino, Asti, Cuneo, Biella e Vercelli e la Città di Torino che ha portato alla digitalizzazione dei provvedimenti di tutela custoditi presso l’Ufficio Vincoli della Soprintendenza e alla successiva messa in rete accessibile a tutti i cittadini. I vincoli architettonici e monumentali sono così da oggi consultabili tramite i servizi telematici di “Torino Facile”, attraverso i servizi di consul-
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tazione del Geoportale – che consente una “navigazione geografica interattiva” - e attraverso applicazioni evolute quali l’Estratto Urbanistico, che restituisce puntuali informazioni certificate relative ai beni consultati, con l’integrazione di dati, documenti, cartografie e immagini (www.comune.torino.it/geoportale) “L’accordo per la gestione di dati relativi ai provvedimenti di tutela, ex dlgs 42/2004 – ha sottolineato il direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici del Piemonte Mario Turetta – è in linea con il comune obiettivo di partecipazione alla realizzazione di una pubblica amministrazione digitale e, seguendo le indicazioni di cooperazione applicativa del Codice dell’Amministrazione Digitale, permette l’integrazione del data base dei provvedimenti di tutela della Soprintendenza con il sistema
informativo territoriale della Città di Torino, rendendo accessibili ai cittadini le informazioni sui vincoli monumentali”. Ha spiegato la Soprintendente Luisa Papotti: “Dallo scorso anno è stata avviata un’attività di collaborazione tra la Soprintendenza e la Città di Torino per la condivisione e lo scambio informativo dei dati relativi ai beni vincolati e, in un’ottica di piena condivisione dei dati tra pubbliche amministrazioni, è stato definito l’accordo per la condivisione, l’informatizzazione e la pubblicazione sul web dei provvedimenti di tutela esistenti in forma cartacea nell’archivio della Soprintendenza”. Si favorisce in questo modo, con un’iniziativa coordinata tra i due enti pubblici la maggiore accessibilità e trasparenza delle informazioni relative ai provvedimenti di tutela allo scopo di fornire ai fruitori del servizio (cittadini, professionisti, funzionari pubblici) tutte le indicazioni utili all’esecuzione di interventi edilizi sui beni vincolati. “La Soprintendenza rende disponibili alla Città i provvedimenti di vincolo, dopo averne verificato e definito l’esatta perimetrazione, attraverso un progressivo esame e, dove necessario, con la revisione dei provvedimenti – ha spiegato l’assessore Passoni - la Città di Torino, supportata dal Csi Piemonte, provvede alla georiferenziazione dei provvedimenti di tutela sul data base geografico ed a realizzare l’integrazione con gli altri livelli informativi del sistema informativo territoriale”.
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Professione Se nell’atto di compravendita manca il prezzo il notaio è sanzionato Corte di Cassazione, sentenza n. 5065 del 2010 L’atto di compravendita immobiliare che non contenga l’indicazione del prezzo di vendita non è nullo, ma configura comportamento contrario alle norme deontologiche operanti per il notaio, il quale può, pertanto, essere sanzionato. Per la Cassazione, dunque, si tratta di violazione della deontologia professionale anche se l’atto non è nullo. Un notaio (pubblico ufficiale), nello stipulare un contratto di compravendita immobiliare, non indica il prezzo pattuito dalle parti. Per questo, la Commissione Amministrativa Regionale di Disciplina gli infligge la sanzione disciplinare della sospensione di un anno e una sanzione pecuniaria (pur non elevata) per la violazione delle norme della Legge Notarile (artt. 147 lett. a) e b) e 51 comma 5 della L. n. 1913 del 16 febbraio 1913), che a sua volta richiama le norme del Codice Deontologico. Il notaio propone reclamo in Corte d’Appello contro il provvedimento che applica queste sanzioni e, in seguito al rigetto del reclamo, ricorre in Cassazione, ove si difende affermando che l’atto di compravendita privo del prezzo non è nullo. La Corte, pur condividendo tale assunto, conferma le sanzioni a suo carico, in quanto lo ritiene responsabile della violazione di norme deontologiche. La mancanza dell’indicazione del prezzo di vendita, infatti, pur non causando la nullità del contratto, rende meno protetta la posizione del venditore, nel caso in cui la vicenda esecutiva ponga problemi di risoluzione o rescissione. In breve, l’atto privo del prezzo è un atto meno “sicuro”, dal punto di vista giuridico, dell’atto che lo indichi. Proprio la consapevolezza della “in-
stabilità” giuridica dell’atto rogato configura il fulcro dell’addebito disciplinare rivolto al notaio. La mancanza del prezzo rende meno protetta la posizione del venditore E tale consapevolezza è “ammessa” dal notaio stesso. Egli infatti, negli atti di causa, riconosce espressamente di aver avvertito le parti del fatto che “il contratto in astratto avrebbe potuto essere impugnato per varie cause”, sicché – aveva aggiunto il notaio – era necessario effettuare il pagamento del prezzo non in contanti, bensì attraverso assegni bancari o circolari non trasferibili o mediante bonifico, e conservare le fotocopie di questi assegni o bonifici annotandovi che erano stati rispettivamente rilasciati e incassati in pagamento del prezzo della compravendita. Tale comportamento viene ritenuto rilevante dal punto di vista disciplinare, sotto due diversi aspetti. Da un lato, l’attività del notaio appare univocamente volta a garantire un vantaggio fiscale all’acquirente dell’immobile, il quale finisce, così, per essere l’interlocutore privilegiato, se non esclusivo, del notaio. Questo atteggiamento comporta una violazione dei principi di deontologia notarile, in quanto contrasta con il dovere del notaio di assumere una posizione di “equidistanza rispetto agli interessi delle parti”. D’altro canto, con il suo comportamento, il notaio ha messo in circolazione, nell’ordinamento, un contratto incompleto, non chiaro e inidoneo a regolare in modo efficace i rapporti fra le parti. Di conseguenza, le parti medesime si trovano esposte a molteplici rischi giuridici, e, anche sotto questo profilo, è indubitabile, secondo la Corte, la contrarietà del comportamento tenuto dal notaio ai principi deontologici.
Normative per la professione
Agevolazioni prima casa: obbligo di trasferirsi nel comune Corte di Cassazione, Ordinanza 09/06/2010, n. 13800. Secondo la Cassazione l’obbligo sussiste anche in caso di protratti lavori di ristrutturazione. Chi abbia acquistato un appartamento con le agevolazioni “prima casa” e non possa stabilirsi nell’appartamento stesso a causa dei tempi della ristrutturazione, deve comunque prendere la residenza nel comune ove si trova l’appartamento, ed ove non lo faccia deve fornire una prova adeguata della impossibilità di reperire un’abitazione nel comune di riferimento. La Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso promosso dall’Agenzia entrate contro la sentenza di secondo grado, ha nuovamente affrontato il tema della decadenza dai benefici fiscali riservati alla prima casa. Nella specie, un contribuente, a seguito dell’intimazione al pagamento dell’imposta di registro nel suo importo ordinario, per decadenza dai benefici riservati alla prima abitazione, opponeva che il superamento del termine di 12 mesi per stabilire la il geometra n. 1-2/11
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Il geometra
Professione residenza nell’immobile acquistato era dipeso da causa di forza maggiore costituita dal protrarsi dei lavori di ristrutturazione. In particolare, secondo le Entrate, la CTR non avrebbe adeguatamente valutato la circostanza per cui il contribuente avrebbe potuto stabilire la propria residenza, adempiendo così alla prescrizione di legge che, ai fini dall’agevolazione fiscale per l’acquisto della prima abitazione, richiede che l’immobile acquistato sia ubicato nel territorio dal Comune in cui l’acquirente ha o stabilisce, entro diciotto mesi dall’acquisto, la propria residenza. Al riguardo, la S.C. osserva come la Commissione tributaria si sia limitata ad affermare che “la mancanza di altre abitazioni disponibili nel comune di Fossanta di Piave è parimenti plausibile perché chi ha acquistato una casa per abitarla spera di ultimare in fretta i lavori e nello stesso tempo non conclude un contratto per altra abitazione”. Per i giudici di legittimità tale mo-
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tivazione risulta insufficiente perché “non rende conto dell’affermazione relativa alla mancanza di altre abitazioni disponibili e per altro verso contraddittoria perché nell’ipotizzare le ragioni che hanno portato l’acquirente a non trasferire provvisoriamente in un altro immobile del comune di Fossanta di Piave la propria residenza smentisce la precedente affermazione circa l’irreperibilità di altri alloggi disponibili e svalorizza l’affermazione di una causa di forza maggiore consistita nella protrazione dei lavori e nella impossibilità di trovare provvisoriamente un altro alloggio da adibire a propria residenza in attesa della fine dei lavori”. Pertanto, sulla base di tali considerazioni, la Corte di Cassazione cassa la sentenza impugnata rinviando la causa ad altra sezione della CTR, che valuterà l’eventuale esistenza di una causa di forza maggiore che abbia effettivamente impedito all’acquirente di trasferire nel termine di legge la propria residenza nel territorio del Comune di Fossanta di Piave.
La violazione delle altezze non comporta la demolizione dell’edificio Corte di Cassazione, Sentenza 1073/2009 La Corte di Cassazione, con la Sentenza 1073/2009 del 24/6/2009, è stata chiamata a pronunciarsi in merito alle distanze tra le costruzioni, con un riferimento particolare ai regimi di tutela del danno. Secondo la Corte, sono da ritenere integrative delle norme del codice civile solo le disposizioni relative alla determinazione della distanza tra fabbricati in rapporto all’altezza e che regolino con qualsiasi criterio o modalità (quali la previsione di spazi liberi o il rapporto tra altezza e distanza tra edifici), la misura dello spazio che deve essere osservato tra le costruzioni. Le norme che disciplinano solo l’altezza in sè degli edifici tutelano, invece, oltre che l’interesse pubblico di ordine igienico ed estetico, esclusivamente il valore economico della proprietà dei vicini. Pertanto, nell’ambito delle norme dei regolamenti locali edilizi, hanno carattere integrativo delle disposizioni dettate nelle materie disciplinate dagli art. 873 e ss. c.c. quelle dirette a completare, rafforzare, armonizzare con il pubblico interesse di un ordinato assetto urbanistico la disciplina dei rapporti intersoggettivi di vicinato. Se violate, sussiste in favore del danneggiato il diritto alla riduzione in pristino. Non rivestendo invece tale carattere le norme che hanno come scopo principale la tutela di interessi generali urbanistici, quali la limitazione del volume, dell’altezza e della densità degli edifici, le esigenze dell’igiene, della viabilità, la conservazione dell’ambiente ed altro, la tutela accordata rimane limitata al risarcimento del danno eventualmente subito. Una volta accertata la violazione delle norme sull’altezza, ma non di
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Professione quelle sulle distanze, la Cassazione ha deciso quindi per il risarcimento del danno, senza il ripristino della situazione precedente.
Distanze tra edifici, quali sono gli elementi costruttivi rilevanti Consiglio di Stato, sentenza 7731/2010 del 2 novembre 2010 La sentenza definisce con più chiarezza cosa conta e cosa no nel computo della distanza minima tra edifici, ribadendo la prevalenza del Decreto Ministeriale 1444/1968, specificando in dettaglio cosa rientri nel computo dei 10 metri di distanza minima tra gli edifici. Secondo il Consiglio di Stato, i 10 metri si riferiscono ad ogni parte del fabbricato, e non solo alle parti che si fronteggiano. Non contano però le parti con funzione decorativa, canalizzazioni e relativi sostegni, mentre vanno tenute da conto le sporgenze di dimensioni maggiori, che possono essere fruite per aumentare la parte utilizzabile per l’abitabilità dell’edificio. La sentenza ha inoltre indicato più chiaramente cosa si debba intendere per “volumi tecnici”, che non contribuiscono a formare volumetria. Dunque tutti gli elementi costruttivi hanno rilievo per il calcolo delle distanze, indipendentemente dalla loro funzione. Lo ha affermato il Consiglio di Stato, sentenza 7731/2010 del 2 novembre 2010, ha spiegato che per essere presi in considerazione gli elementi devono presentare i caratteri di solidità, stabilità e immobilizzazione. A meno che le loro dimensioni non siano tanto modeste o puramente decorative da non compromettere la sicurezza, la salubrità e l’igiene dell’edificio. Il CdS ha specificato che in base al DM 1444/1968, la distanza di 10 metri tra le pareti finestrate di edifi-
ci antistanti deve essere calcolata in riferimento a ogni punto del fabbricato, non considerando solo le parti che si fronteggiano, a prescindere dal fatto che si trovino o meno in posizione parallela. Per il computo delle distanze non devono essere tenuti in considerazione gli sporti, cioè mensole, lesene, risalti verticali delle parti con funzione decorativa, canalizzazioni di gronde e loro sostegni. Vanno invece tenute presenti le sporgenze di dimensioni maggiori, che possono essere destinate ad ampliare la parte utilizzabile per l’uso abitativo per l’intero fronte dell’edificio. Secondo il CdS, poi, il DM 1444/1968 ha il carattere di norma primaria. Prevale e quindi sostituisce eventuali disposizioni contrarie contenute nelle norme tecniche di attuazione e nel regolamento edilizio. La sentenza ha anche chiarito con maggiore certezza cosa si intende per volumi tecnici, destinati esclusivamente agli impianti necessari per l’utilizzo dell’abitazione e che non contribuiscono a formare volumetria perché non possono essere ubicati al suo interno. Devono quindi essere computati nel volume dell’edificio soffitte, stenditoi e sottotetti.
Immobili abitativi, ristrutturazioni con Iva Agenzia delle Entrate, Risoluzione n. 99/E del 08/04/2009 L’Agenzia delle Entrate fornisce chiarimenti in merito alle spese sostenute da un professionista per la ristrutturazione di un immobile acquisito a titolo gratuito, ai fini dell’imposizione diretta e indiretta, affermando che sono imponibili anche le spese per i fabbricati in corso di definizione. Nella risoluzione n. 99/E del 2009, l’Agenzia fornisce chiarimenti in me-
rito alle spese sostenute su un fabbricato detenuto in locazione o comodato, situazione non contemplata nella normativa vigente, tutta imperniata sugli immobili detenuti in proprietà dal lavoratore autonomo. La questione è stata posta da uno studio impegnato nella ristrutturazione di un immobile di proprietà di terzi accatastato come civile abitazione. Dopo la ristrutturazione una unità immobiliare sarebbe stata destinata a uso ufficio e il fabbricato durante i lavori sarebbe stato accatastato come F, unità immobiliare in corso di definizione: lo studio chiedeva delucidazioni in merito alla detrazione dell’Iva. I dubbi riguardavano i casi in cui l’immobile fosse intestato a tutti gli associati a fronte di un atto di compravendita o di donazione o appartenesse a terzi, essendo detenuto in locazione o comodato dallo studio associato. In base al Tuir e alla Finanziaria 2007, per la determinazione del reddito da lavoro autonomo le spese di ammodernamento, ristrutturazione e manutenzione di immobili utilizzati nell’esercizio di arti e professioni ai quali, per natura, non si può imputare l’aumento del costo dei beni cui si riferiscono, sono deducibili al 5% del costo complessivo di tutti i beni materiali ammortizzabili, così come risulta dal periodo di imposta di registro. Per le spese di ristrutturazione di natura incrementativa la deducibilità è ammessa in base alle quote annuali di ammortamento. Se alle spese per l’ammodernamento si può imputare l’aumento del costo dell’immobile, sono deducibili per intero. Al contrario sono deducibili nel periodo di riferimento nel limite del 5% del costo complessivo dei beni ammortizzabili, eccedenza è deducibile nei cinque periodi di imposta successivi. In riferimento agli immobili acquistati a titolo oneroso, le spese oggettivamente incrementative, se sostenute per immobili ammortizzail geometra n. 1-2/11
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Professione bili, dato che accrescono il costo di acquisto o di costruzione del bene, vengono computate in aumento della quota di ammortamento. In caso di acquisto dell’immobile a titolo gratuito le spese di natura incrementativa restano deducibili nell’anno in cui sono sostenute nel limite del 5% del costo complessivo dei beni materiali ammortizzabili. Secondo il Dpr 633/1972 non è ammessa la detrazione dell’Iva relativa ad acquisto, locazione e manutenzione di fabbricati a destinazione abitativa. Per la deducibilità si fa quindi distinzione in base alla classificazione catastale. L’Iva non sarà detraibile neanche per gli immobili di categoria F, che sono tali solo in via transitoria, senza perdere l’abitabilità.
Iva. Registro. Imposte ipotecaria e catastale. Articoli 43 e 51, comma 2, del DPR 26 aprile 1986, n. 131 Agenzia delle Entrate, Risoluzione n. 163/E del 22/06/2009 Nella Risoluzione dell’Agenzia delle Entrate si esamina il quesito posto da una società di leasing che ha acquistato un immobile ad uso abitativo che ha concesso in leasing a terzi. Il contratto di leasing in argomento è stato successivamente ceduto alla società istante che intende ora esercitare il diritto di riscatto. L’interpellante sottolinea, in proposito, che la società di leasing all’atto di acquisto ha corrisposto l’imposta di registro che è stata successivamente inclusa nei canoni pagati dall’istante e che i canoni sono esenti da IVA ai sensi dell’articolo 10, n. 8) del DPR 26 ottobre 1972, n. 633. Ciò posto, in relazione all’operazione di riscatto dell’immobile, chiede di conoscere su quale base imponibile e con quali aliquote debbano
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essere calcolate le imposte di registro, ipotecaria e catastale. La Direzione osserva che il contratto atipico di leasing, anche denominato locazione finanziaria, si caratterizza, essenzialmente, per la circostanza che a fronte del pagamento di un canone periodico a favore del proprietario del bene (concedente), l’utilizzatore ne acquisisce la disponibilità per un determinato periodo. L’Agenzia chiarisce che, nel leasing finanziario traslativo l’acquisto da parte del concedente ed il riscatto finale da parte dell’utilizzatore sono disposizioni perfettamente autonome ai fini delle imposte sui trasferimenti; pertanto, ai fini della determinazione dell’imposta dovuta al momento del riscatto del bene, è irrilevante che l’imposta proporzionale di registro sia già stata assolta sull’acquisto dell’immobile da parte della società di leasing e che sia stata inclusa nei canoni versati dall’utilizzatore. Inoltre l’operazione di riscatto da parte dell’utilizzatore integra gli estremi di una cessione esente ai fini IVA. Pertanto, per quanto attiene il trattamento tributario cui assoggettare l’operazione in questione, si ritiene che trovino applicazione - in deroga al principio di alternatività Iva/Registro di cui all’articolo 40, comma 2, del DPR 26 aprile 1986, n. 131 (di seguito TUR) - le imposte d’atto con le ordinarie aliquote proporzionali; ovvero, l’imposta di registro nella misura del 7 per cento, così come prevista dall’articolo 1 della Parte Prima della Tariffa allegata al TUR, le imposte ipotecaria e catastale, di cui al decreto legislativo 31 ottobre 1990, n. 347, nella misura complessiva del 3 per cento. Relativamente all’individuazione del valore da assumere come base imponibile su cui la parte, in sede di rogito del riscatto della proprietà, deve liquidare le suddette imposte
d’atto, si rinvia a quanto precisato nella circolare n. 12/E del 1 marzo 2007. Con specifico riferimento agli immobili strumentali, il richiamato documento di prassi precisa che, ai sensi dell’articolo 51, comma 2, del TUR - cui espressamente rinvia il decreto legislativo n. 347 del 1990, concernente le imposte ipotecarie e catastali - la base imponibile è costituita dal valore venale in comune commercio dell’immobile. Essa, pertanto, viene individuata nel prezzo di riscatto finale del bene, aumentato dei canoni, depurati della componente finanziaria. Tale ammontare costituisce l’effettivo valore di scambio attribuibile all’immobile, tenuto conto dei vincoli contrattuali che gravano su di esso. Il criterio individuato per la determinazione della base imponibile in sede di riscatto della proprietà di un immobile strumentale deve essere adottato anche per gli immobili ad uso abitativo, non sussistendo validi motivi per discostarsene.
Il geometra
Professione
Commissione Tributaria Regionale del Piemonte Inaugurazione dell’anno giudiziario Relazione del Presidente Vittorio Garino
Torino, Palazzo di Giustizia, 26 febbraio 2011 L’inaugurazione dell’anno giudiziario è il momento in cui ogni magistratura tira le somme dell’attività svolta nell’anno appena trascorso, evidenziando quanto di lodevole è stato fatto e le carenze che auspica vengano sanate e fa le previsioni per il futuro lavoro da svolgere. Anche quest’anno devo rilevare - come emerge dalle statistiche allegate – che complessivamente la risposta di giustizia offerta dagli organi giudiziari tributari della Regione (ovviamente esclusi i procedimenti pendenti davanti alla sezione regionale della Commissione Tributaria Centrale) è stata pronta e conforme ai principi costituzionali del giusto processo e della ragionevole durata dello stesso. Ciò si può desumere dal fatto che tutte le Commissioni Tributarie a fine anno giudiziario hanno mantenuto pressoché lo stesso carico di processi pendenti, avendo perciò smaltito nei 12 mesi quelli pendenti all’inizio e rimanendo solo i sopravvenuti nel periodo, il cui numero in alcuni casi si è in misura consistente incrementato (come segnalano i Presidenti delle Commissioni Tributarie Provinciali di Asti e Vercelli).
I tempi medi, in Commissione Tributaria Regionale, tra l’arrivo del fascicolo dalle Commissioni Tributarie Provinciali e lo svolgimento dell’udienza si aggirano mediamente sui 9/10 mesi, quindi un tempo assolutamente ragionevole; lo stesso per quanto riguarda i tempi intercorrenti tra il deposito del ricorso e la fissazione dell’udienza presso le Commissioni Provinciali. Anche il deposito delle sentenze, sia presso la Commissione Tributaria Regionale che presso le Commissioni Tributarie Provinciali, avviene nella stragrande maggioranza dei casi entro i termini normativamente previsti. Per quanto riguarda l’organico delle Commissioni Tributarie del Piemonte, dalla relazione dei Presidenti delle CTP devo con sconforto rilevare che le problematiche esposte nella passata inaugurazione si sono mantenute invariate. Così anche quest’anno per quanto riguarda la Commissione Tributaria Provinciale di Verbania il suo Presidente Massimo Terzi segnala che sono rimasti in servizio solo sei giudici tributari, numero sicuramente insufficiente per il buon funzionamento delle due sezioni previste e costituite e auspica inoltre l’assegnazione di un’unità di personale di segreteria; il Presidente della Commissione Tributaria Provinciale di Biella, Domenico Attimonelli, segnala che sarebbe opportuno coprire un posto di vice presidente, rimasto vacante, e che “l’ostacolo più grave a una auspicabile maggiore definizione numerica dei ricorsi è
costituito dall’estrema riduzione del personale della Segreteria, già ripetutamente segnalato in termini di assoluta evidenza nelle precedenti relazioni annuali. Oggi più che mai è urgente la copertura dell’organico della Segreteria, con l’assegnazione di tre unità (auspicabilmente esperti di informatica): basta infatti qualsiasi assenza (ferie o malattia) del personale per paralizzare o quasi l’attività decisoria, come è confermato dalla pendenza in aumento dei ricorsi. Senza dire delle difficoltà di curare tempestivamente tutta la necessaria attività che deve precedere e seguire quella strettamente decisoria”. Il Presidente della Commissione Tributaria Provinciale di Cuneo, Vittorio Lanza, evidenzia il fatto che la riduzione dei giudici tributari e dei componenti della segreteria comporta “pericoli (ma più che pericoli sono quasi certezze) per il mantenimento per il futuro di una situazione di sostanziale assenza di pendenza… già segnalati nei decreti relativi alle tabelle per il 2007 e per il 2009 con specifica richiesta di copertura almeno parziale dell’organico. Ma tutto invano”. Il Presidente Lanza avrebbe poi voluto ridurre il numero delle sezioni attive da quattro a tre, “demansionando” con il suo consenso un Presidente di sezione, ma si è reso conto che ciò non era possibile anche a causa dell’attuale sistema di pagamento dei compensi. La soluzione sarebbe quella di introdurre la possibilità (evidentemente con una modifica legislativa) che a ciascuna il geometra n. 1-2/11
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Professione sezione siano assegnati più Presidenti, ma ciò, tuttavia, non risolverebbe il problema della carenza dei giudici (e del personale di segreteria) in quanto la Sezione con più Presidenti dovrebbe aumentare il numero delle udienze per consentire al Presidente “aggiunto” di tenere quantomeno una udienza mensile. I Presidenti delle Commissioni Tributarie Provinciali continuano a segnalare che le istanze di sospensione sono depositate “in quantità estremamente significative” (Gianni Croce di Vercelli); che i procedimenti cautelari sono in costante aumento e “ormai ammontano a più di un terzo di tutti i ricorsi” e che “ l’attività di studio e di decisione di tali istanze impegna tempi crescenti e, nonostante da anni sia stata segnalata l’ingiustizia della situazione, rappresenta ancora un’attività non retribuita” (Aniello Mosca di Alessandria); che, “come già segnalato nella precedente relazione, resta confermata la tendenza alla crescente domanda, da parte dei contribuenti, della misura di sospensione dell’atto impositivo impugnato; ciò determina il rischio concreto che il suddetto mezzo cautelare sia trasformato in una sorta di prassi, utilizzata indiscriminatamente nel proporre ricorso, che si traduce in un fattore di inutile appesantimento dei ruoli e della durata delle udienze. A parere della scrivente, idoneo strumento di contrasto a tale consuetudine potrebbe essere costituito da un corretto regolamento delle spese del giudizio” (Marina Marchetti di Asti). Condivido la giusta osservazione in merito alla necessità di tenere conto, in sede di liquidazione delle spese di giudizio, anche della fase cautelare, ovviamente sulla base delle richieste della parte vittoriosa. In materia occorre ricordare che la legge 69/2009 ha modificato la disciplina contenuta negli artt. 92 e 96 c.p.c., norme sicuramente applicabili nel processo tributario, e che pertanto oggi il giu-
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dice tributario, se vorrà compensare le spese (al di fuori dei casi di soccombenza reciproca) dovrà indicare “esplicitamente in motivazione le gravi ed eccezionali ragioni” che hanno determinato tale decisione; parimenti nel caso di “responsabilità aggravata” il giudice tributario potrà, anche in assenza di specifica istanza di parte, d’ufficio condannare la parte soccombente al pagamento di una somma equitativamente determinata a titolo di risarcimento per aver agito o resistito in giudizio con malafede o colpa grave. Anche per quanto riguarda le problematiche sorte ed evidenziate nelle inaugurazioni degli anni giudiziari tributari 2009 e 2010 con riferimento all’istituzione e al funzionamento delle sezioni “regionalizzate” della Commissione Tributaria Centrale, il perdurante mancato adeguamento della dotazione del personale di segreteria ha determinato la possibilità di funzionamento di soli tre collegi, che dal 1 luglio 2009 al 30 giugno 2010 hanno emesso complessivamente 576 sentenze (vedi dettaglio nel prospetto allegato). Da quando ho assunto l’incarico di Presidente della Commissione Tributaria Regionale (e poi della Commissione Tributaria Centrale, sezione del Piemonte) ho cercato insistentemente e forse fastidiosamente di ottenere il personale di segreteria necessario per un corretto funzionamento delle due commissioni tributarie, ma senza risultato alcuno. Come ho riferito all’inaugurazione dell’anno giudiziario tributario 2010 avevo richiesto il distacco dal Ministero della difesa di alcuni sottufficiali già esperti di cancellerie giudiziarie e di informatica e, dopo i primi rifiuti, sembra che solo recentemente sia stato svolto un interpello del personale militare a tale scopo: speriamo che a breve la procedura si completi favorevolmente. Questo personale militare era in linea di massima destinato a effettuare
l’inserimento a sistema dei decreti e delle ordinanze di estinzione relativi ai fascicoli della commissione tributaria centrale (alcune migliaia, con i provvedimenti già sottoscritti dai giudici delegati e dei presidenti di collegio), provvedimenti che tuttora giacciono nella segreteria non essendoci personale sufficiente per procedere alla notifica degli stessi. Queste migliaia di provvedimenti monocratici di chiusura dei procedimenti tributari (7/8000 circa - il 50% dei fascicoli ancora pendenti) sono frutto del lavoro dei giudici (e anche dei Presidenti di Collegio) che su mia richiesta si sono prestati - il lavoro è quasi concluso - a esaminare i polverosi fascicoli pervenuti da Roma, che solo l’anno scorso hanno potuto trovare una sistemazione in due locali appositamente attrezzati della segreteria della Commissione Tributaria Regionale. Il caricamento a sistema e quindi la notifica del provvedimento e la chiusura del fascicolo hanno trovato un ulteriore ostacolo nel fatto che il programma a tutt’oggi non consente di attribuire le ordinanze di estinzione (per condono, per chiusura lite fiscale, per mancanza dell’istanza di trattazione o della dichiarazione di persistenza, per autotutela, ….) ai giudici che, da me delegati, le hanno emesse. Pochi giorni or sono, dopo aver invano inviato richieste al Ministero delle Finanze - Direzione generale del contenzioso tributario, ottenendo verbalmente assicurazione che il programma sarebbe stato adeguato, ho direttamente parlato con i programmatori della Sogei che, compreso infine il problema, mi hanno assicurato un rapido intervento risolutore. L’organico dei giudici applicati alla Commissione Tributaria Centrale è stato ampliato con 18 giudici tributari provenienti anche dalle Commissioni provinciali i quali - tenendo conto di quanti nel frattempo sono cessati per dimissioni e per limiti di età - avrebbero consentito l’attivazione di com-
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Professione plessivi sette collegi a fronte dei cinque oggi già funzionanti; ho invece potuto costituirne solo sei (composti di sette o otto giudici) in quanto si è riusciti a reperire un solo segretario da destinare a tale ultimo Collegio, distogliendolo dal lavoro che svolge presso la Commissione Tributaria Regionale. Devo aggiungere che in questa situazione di grave carenza di personale le richieste di svolgere ulteriori incombenti si susseguono: prima il Ministero delle Finanze ha chiesto ai Direttori delle Segreterie (senza preventivo parere dei Presidenti, tanto che alcuni si sono opposti) di stipulare con l’Agenzia delle Entrate una “convenzione” per l’invio telematico a tutti gli Uffici delle sentenze non appena depositate. A tale ulteriore aggravio di lavoro non è corrisposto alcun aumento di personale, neppure in temporanea applicazione. Recentemente il Consiglio di Presidenza ha chiesto che, sempre ad opera dei segretari su segnalazione dei Presidenti di sezione, le sentenze più significative o interessanti venissero inviate in via telematica ai Presidenti e agli estensori della sentenza di primo grado confermata o riformata, e lo stesso Consiglio richiede che ciò avvenga “senza aggravio di spesa”: ma l’attività di inoltro effettuata dei segretari, oltre a sottrarre gli stessi a tutti gli altri incombenti (di preparazione delle udienze, di assistenza alle stesse, di notifica delle decisioni, eccetera) costituirà pur sempre un “costo” per l’amministrazione, parametrabile quantomeno alle ore-lavoro impiegate. Lo stesso aggravio di lavoro e di costi per l’Amministrazione per quanto riguarda le ore-lavoro necessarie a reperire e a valutare i dati per “dare il voto” a tutti indistintamente i giudici tributari per l’attività dagli stessi svolta nell’ultimo triennio; tale richiesta dell’Organo di Autogoverno potrebbe forse essere revocata
in quanto, a seguito delle osservazioni formulate dal sottoscritto e condivise da tanti altri Presidenti, il termine per l’invio delle schede di valutazione è già stato spostato al 31 dicembre 2011 e c’è la speranza che l’oneroso incombente venga se non abolito, reso meno complesso. Non essendoci fondi per pagare gli straordinari, tali ulteriori attività comporteranno comunque la riduzione del tempo a disposizione dei segretari per le attività processuali: ma ho da tempo evidenziato l’insufficienza del personale di segreteria per lo svolgimento corretto anche solo di queste ultime attività. Peraltro recentemente la Direzione generale del contenzioso ha interessato, al fine di recuperare personale per i nostri uffici, altri enti territoriali del Ministero delle Finanze in Torino, che si stanno ristrutturando e che hanno dipendenti che devono trovare una sistemazione. Per quanto riguarda l’attività giurisdizionale in corso e le prospettive a breve termine devo ricordare che il Consiglio di Presidenza con una prima circolare ha sollecitato Presidenti e Vicepresidenti della Commissione Tributaria Regionale a motivare almeno un terzo delle sentenze e io, a mia volta, considerato che la Commissione Tributaria Regionale del Piemonte ha una media bassissima (poco più di quattro) di fascicoli fissati per ogni udienza (con conseguente recente aumento dei procedimenti pendenti, anche a causa dell’aumentato numero degli appelli) ho sollecitato i Presidenti di sezione a fissare almeno sette appelli in ogni udienza. Con una seconda circolare il Consiglio di Presidenza ha fissato la produttività minima di ciascun giudice applicato alla Commissione Tributa-
ria Centrale in 130 provvedimenti all’anno: ho pertanto sollecitato i Presidenti dei sei Collegi a fissare due udienze mensili con almeno 30 fascicoli per udienza e la mia proposta è stata accettata. Pertanto quando tale sistema andrà a regime - tenuto conto dei tempi tecnici per le notifiche - ogni Collegio emetterà 60 sentenze al mese, pari a circa 4000 sentenze complessive all’anno. Considerato che più del 50% dei circa 15.000 fascicoli ancora pendenti in Commissione Tributaria Centrale potrà essere entro pochi mesi chiuso con decreti e ordinanze, in circa due anni dovrebbe essere finalmente azzerato il vergognoso arretrato. Spero di poter confermare tale risultato alla prossima inaugurazione dell’anno giudiziario tributario così come spero di avere nel frattempo ottenuto il necessario aumento del personale di segreteria per attivare il settimo e l’ottavo Collegio della CTC, accelerando così ulteriormente la definizione dei procedimenti pendenti, nonché gli strumenti informatici di cui dotare le aule di udienza e i giudici perché possono svolgere le ricerche di giurisprudenza e di dottrina indispensabili per l’aggiornamento professionale.
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Professione Dati statistici relativi al periodo 1/7/2009-30/6/2010
Commissione Tributaria
Pervenuti nel periodo
Definiti nel periodo
Pendenti al 30/06/2010
Provinciale di ALESSANDRIA
1.081
1.049
905
Provinciale di ASTI
546
334
344
Provinciale di BIELLA
416
280
2.061
Provinciale di CUNEO
1.088
908
530
Provinciale di NOVARA
780
575
508
Provinciale di TORINO
4.554
4.360
2.767
Provinciale di VERBANIA
247
218
55
Provinciale di VERCELLI
521
511
283
Regionale del PIEMONTE
1.972
1.761
1.773
Totale
11.205
9.996
9.226
Numero medio di ricorsi fissati per udienza
Commissione Tributaria
Percentuale di richieste di trattazione in Pubblica Udienza
Provinciale di ALESSANDRIA
14,63
85,76%
Provinciale di ASTI
12,18
86,86%
Provinciale di BIELLA
9,97
91,09%
Provinciale di CUNEO
8,46
83,54%
Provinciale di NOVARA
8,34
79,83%
Provinciale di TORINO
10,44
75,82%
Provinciale di VERBANIA
13,44
73,14%
Provinciale di VERCELLI
10,70
83,21%
4,27
79,78%
Regionale del PIEMONTE
Commissione Tributaria
Istanze di sospensione presentate
Provinciale di ALESSANDRIA
506
Provinciale di ASTI
324
Provinciale di BIELLA
139
Provinciale di CUNEO
398
Provinciale di NOVARA
211
Provinciale di TORINO
1.691
Provinciale di VERBANIA
86
Provinciale di VERCELLI
252
Regionale del PIEMONTE
40
Totale
3.647
Attività Collegi Commissione Tributaria Centrale dal 1/7/2009 al 30/6/2010 1° Collegio Udienza n.Fascicoli 24/09/2009 15 22/10/2009 15 19/11/2009 15 10/12/2009 15 21/01/2010 15 18/02/2010 27 25/03/2010 18 22/04/2010 18 20/05/2010 18 17/06/2010 18 Tot.
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174
2° Collegio Udienza n.Fascicoli 08/07/2009 15 25/09/2009 15 16/10/2009 15 20/11/2009 15 04/12/2009 15 25/01/2010 15 22/02/2010 15 22/03/2010 15 26/04/2010 15 17/05/2010 20 28/06/2010 20 175
Tot. 576
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3° Collegio Udienza n.Fascicoli 09/07/2009 22 24/09/2009 20 22/10/2009 20 19/11/2009 20 17/12/2009 20 19/01/2010 20 11/02/2010 21 18/03/2010 20 15/04/2010 24 20/05/2010 20 10/06/2010 20 Tot.
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Professione
Il CSI-Piemonte Il CSI-Piemonte è un Consorzio di Enti pubblici fondato nel 1977 da Regione Piemonte, Politecnico e Università degli Studi di Torino per creare un sistema informativo regionale coeso e portare nella Pubblica Amministrazione le competenze del mondo accademico. È istituto con Legge Regionale e si chiama “Consorzio Piemontese per il trattamento automatico dell’informazione”. Dalla sua costituzione il CSI amplia notevolmente il campo delle proprie attività. Negli anni Ottanta si dedica allo sviluppo dell’informatica pubblica piemontese, realizzando la prima rete telematica regionale, una struttura a disposizione di operatori pubblici e privati, progettata con atenei, istituti bancari, associazioni imprenditoriali e aziende. Sviluppa servizi ICT in tutte le aree di intervento pubblico (territorio, ambiente, lavoro, cultura…). Nel decennio successivo l’attività si concentra sulla progettazione e sulla gestione di reti condivise. La creazione di RuparPiemonte, la Rete Unitaria della Pubblica Amministrazione Regionale, permette alle amministrazioni locali di lavorare insieme. Il CSI ne diventa Centro Tecnico di Gestione nel 1998. Il CSI si conferma una delle più importanti realtà dell’informatica pubblica italiana, anticipando l’evoluzione del quadro legislativo. Interviene direttamente nel processo di riforma della Pubblica Amministrazione avviato con la Legge Bassanini, rispondendo a esigenze di decentramento, interconnessione e innovazione. Ha
il ruolo di agenzia regionale per attuare gli indirizzi dell’AIPA, l’Autorità per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione (poi DigitPA). Nel 2001 la Regione Piemonte assegna ufficialmente al CSI la funzione di “holding informatica” regionale. La presenza sul territorio e la collaborazione con gli Enti locali si rafforza grazie all’apertura delle sedi di Alessandria, Cuneo e Novara. La partecipazione a progetti nazionali e internazionali consente di ampliare il raggio delle proprie attività. Oggi il CSI punta a consolidare il ruolo di azienda leader nel settore ICT in uno scenario più complesso: l’obiettivo è intensificare la propria azione di innovazione della PA per garantire una miglior qualità di vita e di lavoro per i cittadini e le imprese utenti dei servizi.
Il CSI e il Territorio
Per le pubbliche amministrazioni il tema del governo del territorio è centrale. Il CSI ha costruito negli anni un sistema informativo geografico adeguato a standard nazionali e europei e sempre più integrato con i processi pubblici che ne utilizzano le risorse. Un sistema, nei fatti, utile a una comunità estesa di utenti, costituita non solo dai singoli comuni, ma anche da
professionisti e imprese private, da cittadini e scuole. Del resto oggi la cartografia è diventata strumento di utilizzo comune. E con essa i GIS (Geographic Information System), l’insieme di tecnologie che rendono possibile utilizzarla. Gli strumenti messi a punto dal CSI, infatti, sono parte di dispositivi che usiamo, direttamente o senza rendercene conto tutti i giorni, come gli ormai diffusi strumenti desktop utilizzati in uffici pubblici, aziende e abitazioni. Pensiamo che le attività svolte ora per Regione Piemonte, Provincia e Comune di Torino e alcuni comuni piemontesi possano interessare dunil geometra n. 1-2/11
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Professione que un bacino più ampio di enti del territorio. Il SIGr (Sistema Informativo Geografico regionale) rende disponibili dati geografici, strumenti per utilizzarli, metodologie per trattarli e regole di funzionamento dettate da norme europee e nazionali e dagli standard tecnici. Tutte queste risorse servono non solo come base cartografica, ma anche per la pianificazione urbanistica e territoriale, l’edilizia, le opere pubbliche, la difesa del suolo, la protezione civile.
Una nuova tecnologia per misurare il Territorio
È attivo in Piemonte un nuovo servizio che permette una misurazione sempre più precisa del territorio. Grazie alla rete di 15 stazioni GPS+GLONASS è possibile ottenere posizionamenti spaziali estremamente precisi. Il funzionamento è semplice: basta collegare l’apparecchio GPS al centro di calcolo, con una connessione Internet, veicolata semplicemente da una comunicazione dati GPRS, per ottenere dati e misurazioni. È una tecnologia importante per Enti e professionisti che effettuano misure catastali, o per grandi opere pubbliche, oltre che per i servizi di infomobilità dei mezzi di soccorso o della Protezione Civile. Uno strumento indispensabile anche per “popolare” e gestire i dati geografici acquisiti sul territorio destinati ad alimentare le banche dati territoriali. Il CSI ha avuto un ruolo importante in questo progetto della Regione. Ha costituito la rete, predisposto l’infrastruttura interna e reso disponibile il servizio su Sistema Piemonte. Inoltre gestisce ed eroga il servizio che alimenta anche la Base Dati Territoriale di Riferimento per gli Enti (BDTRE) che ambisce a diventare la base dati di riferimento utilizzabile dagli Enti piemontesi.
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Progetto Eco-CASE Centro Assistenza e Studi Sostenibilità Ambientale-Edilizia Il Collegio dei Geometri, nell’ambito del progetto JPE, ha realizzato un servizio di supporto per la risoluzione di esigenze nel settore dell’efficienza energetica e nel settore delle fonti rinnovabili. Se si ha bisogno di informazioni su: - Pratiche Legge 10/ Allegati Energetico Ambientali: Supporto e informazioni Espletamento pratiche - Bandi per fondi legati all’efficienza energetica - Agevolazioni fiscali per interventi di efficienza energetica - Progettazione per sistema edificio-impianto - Supporto alla Direzione Lavori nell’esecuzione di interventi in merito a problematiche energetiche - Protocollo Itaca: Informazione su procedure Gestione delle pratiche e della documentazione da presentare - CasaClima: Informazione su procedure Progettazione nuovi fabbricati secondo parametri CasaClima Riqualificazione di fabbricati esistenti secondo parametri CasaClima - Collaudi finali per certificazioni - Certificazioni energetiche - Norme attive per comune E’ possibile inviare una mail all’indirizzo:
eco-case@collegiogeometri.to.it
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Consiglio Nazionale
Il Presidente del Consiglio Nazionale Geometri scrive ai professionisti
Da: presidenza.cng_news@geopec.it [mailto:presidenza.cng_news@geopec.it] Inviato: mercoledì 30 marzo 2011 19.48 A: collegio.torino@geopec.it Oggetto: Comunicazione del Presidente del Consiglio Nazionale Geometri Ai Sig. Geometri Iscritti all’Albo Possessori di PEC Egregio Collega Uso questo mezzo telematico che mi consente di raggiungere per la prima volta i singoli iscritti all’Albo (anche per vedere se la procedura funziona perfettamente) per un’importante comunicazione che riguarda le nostre competenze professionali. Come certamente saprai, una serie di sentenze, nei vari gradi di giudizio, rischiano di mettere seriamente in difficoltà la categoria nel settore della progettazione edilizia e della direzione lavori per la semplice presenza, nella costruzione, del cemento armato ancorché calcolato da tecnico laureato. Le vicende che ci vedono soccombenti riguardano generalmente azioni giudiziarie avviate anni fa e prevalentemente riguardanti opposizioni a decreti ingiuntivi per il recupero di onorari relativi a prestazioni correttamente e compiutamente svolte. Il Consiglio Nazionale sta tentando ogni possibile strada legislativa per ottenere un necessario aggiornamento del Regolamento Professionale che risale al 1929 e la cui applicazione ed interpretazione restrittiva sta alla base delle sfavorevoli sentenze della magistratura. Non ultima la sentenza di Cassazione N. 6402 del 2011 relativa ad una causa avviata nel 1993. Nel frattempo dobbiamo necessariamente difenderci in ogni sede giudiziaria per affermare il principio che nel nostro regolamento all’art. 16 lettera m) la dizione “progetto, direzione e vigilanza di modeste costruzioni civili” non fa alcuna esclusione aprioristica dell’uso del cemento armato. Ne’ la sola presenza della più semplice struttura in cemento armato costituisce elemento sufficiente per classificare la costruzione tra quelle “non modeste”. E’ tuttavia utile segnalare ai colleghi l’inopportunità e la pericolosità per loro stessi e per l’intera categoria di avviare azioni legali, per il recupero di onorari, che possano dare occasione alla controparte o direttamente al giudice di eccepire la questione delle competenze per la presenza del cemento armato. Il rischio di vedersi annullato il contratto professionale con la conseguenza del “nulla è dovuto” (con la restituzione delle anticipazioni eventualmente ricevute), visto l’atteggiamento della magistratura, risulta assai elevato. Ciò impone che ogni azione legale, prima di essere avviata, venga preliminarmente segnalata al Collegio provinciale che attentamente, e caso per caso, ne valuterà l’opportunità anche in funzione dell’interesse il geometra n. 1-2/11
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Consiglio Nazionale
Il Presidente geom. Savoldi invita a a redigere specifiche e fatture separate per le tipologia di prestazioni incontestate e non strettamente rientranti nelle “progettazioni” edilizie (rilievi, operazioni di contabilità, operazioni catastali, sicurezza, ecc…). Ciò per poter richiedere decreti ingiuntivi opponibili solo per eventuali motivi di merito e, tra l’ altro, per agevolare la corretta compilazione degli studi di settore generale della categoria. Il Collegio stesso potrà attivarsi per ricercare un’auspicabile composizione tra le parti. E’ inoltre opportuno abituarsi a redigere specifiche e fatture, separate per le tipologia di prestazioni incontestate e non strettamente rientranti nelle “progettazioni” edilizie (rilievi, operazioni di contabilità, operazioni catastali, sicurezza, ecc…). Ciò per poter richiedere decreti ingiuntivi opponibili solo per eventuali motivi di merito e, tra l’ altro, per agevolare la corretta compilazione degli studi di settore. Il Consiglio Nazionale assicura tutti gli iscritti dell’impegno costante e pressoché quotidianamente profuso per la tutela della fondamentale attività di progettazione edilizia, accompagnato dalla ferma volontà di definire, anche con appropriati accordi con altre categorie, il significato qualitativo e quantitativo di “modesta costruzione”. Cordiali saluti Fausto Savoldi Presidente Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati
Posta elettronica certificata Si ricorda che tutti i professionisti hanno l’obbligo di dotarsi di indirizzo di casella di Posta Elettronica Certificata, comunicandolo ai rispettivi Collegi professionali. E’ possibile ottenere gratuitamente la PEC tramite la convenzione con il Consiglio Nazionale-Cassa di Previdenza e Aruba, sul sito www.cassageometri.it. 32
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Consiglio Nazionale
Chiarimenti del Consiglio Nazionale sull’attività di mediazione Consiglio Nazionale Geometri Roma, 2 febbraio 2011 Prot. 237 Ai Signori Presidenti dei Consigli dei Collegi dei Geometri e Geometri Laureati Oggetto: Attività di mediazione Pervengono da parte di alcuni Collegi richieste di informazione riguardanti la disciplina dell’attività di intermediazione immobiliare ed in particolare gli effetti innovativi introdotti dall’entrata in vigore del DLgs. 26 marzo 2010, n. 59, rispetto all’obbligo di iscrizione al “ruolo dei mediatori” ed alla “incompatibilità” con l’iscrizione in albi, ruolo, ordini ecc. Il richiamato D.Lgs. del 26 marzo 2010, n. 59, costituisce l’attuazione della direttiva 2006/123/CE relativa ai servizi del mercato interno (10G0080) le cui disposizioni vanno applicate a qualunque attività economica, di carattere imprenditoriale o professionale, svolta senza vincolo di subordinazione, diretta allo scambio di beni o alla fornitura di altra prestazione anche a carattere intellettuale. L’art. 73 innova la disciplina relativa alle modalità di esercizio dell’attività di intermediazione commerciale e di affari (Titolo II, Disposizioni relative ad alcuni procedimenti di competenza del Ministero dello svi-
L’abolizione del più restrittivo divieto che prevedeva l’incompatibilità con l’iscrizione in albi, ruoli o registri di qualsiasi genere, sposta la questione de qua dal piano dell’iscrizione a quello dell’esercizio di attività imprenditoriali e professionali o nel registro delle imprese per le attività svolte in forma di impresa. luppo economico) sopprimendo il ruolo di cui all’articolo 2 della legge 3 febbraio 1989, n. 39 e successive modificazioni. Comunque, l’innovazione non comporta sostanziali modifiche alle posizioni soggettive previgenti poiché la funzione del ruolo suddetto è stata semplicemente sostituita dall’iscrizione “in una apposita sezione del REA” (Repertorio delle notizie economiche ed amministrative) - o nel registro delle imprese per le attività svolte in forma di impresa – costituendo, contrariamente all’auspicata liberalizzazione, una condizione
di confermata esclusività professionale. Quindi, le attività in precedenza disciplinate dal ruolo, per l’iscrizione al quale era previsto un procedimento ad istanza di parte, sono oggi soggette a dichiarazione di inizio attività (DIA), da presentare alla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura, per il tramite dello sportello unico, corredata delle autocertificazioni e delle certificazioni attestanti il possesso dei requisiti prescritti. La Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura asil geometra n. 1-2/11
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Consiglio Nazionale sume la competenza di verificare il possesso dei requisiti stessi e di iscrivere i relativi dati nel registro delle imprese, se l’attività e svolta in forma di impresa, oppure nel repertorio delle notizie economiche ed amministrative (REA), assegnando ad essi la qualifica di intermediario per le diverse tipologie di attività, distintamente previste dalla legge 3 febbraio 1989, n. 39. La procedura è vincolante sia per il passaggio di iscrizione al registro degli intermediari immobiliari già iscritti nel ruolo, sia per i nuovi iscritti e per tutti coloro che, non iscritti al ruolo, intendono continuare l’esercizio dell’attività anche se in modo occasionale o discontinuo. L’iscrizione ha “effetto dichiarativo del possesso dei requisiti abilitanti all’esercizio della relativa attività professionale” e implica obbligatoriamente: 1. il previo possesso di specifici requisiti tra i quali la frequenza di un corso di formazione ed il superamento di un esame diretto ad accertare l’attitudine e la capacità professionale in relazione al ramo prescelto oppure un periodo di pratica con l’obbligo di frequenza di specifico corso professionale. Tali requisiti costituiscono condizione essenziale di procedibilità per le nuove iscrizioni e non sono sostituibili con altri titolo professionali o crediti formativi. 2. la incompatibilità con l’esercizio di professioni. Le recenti disposizioni normative nulla correggono in tema di incompatibilità. Infatti, con l’art. 18, lett. c), della legge 5 marzo 2001, n. 57, che ha sostituito il comma 3, dell’art. 5, L. n. 39/89, la Legge fissa le condizioni di incompatibilità prevedendo l’obbligo per il mediatore di non “esercitare” altre attività autonome imprenditoriali o professionali al di fuori del settore della mediazione. L’abolizione del più restrittivo divieto che prevedeva l’incompatibilità con l’iscrizione in albi, ruoli o registri di qualsiasi genere, sposta la que-
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stione de qua dal piano dell’iscrizione a quello dell’esercizio di attività imprenditoriali e professionali o nel registro delle imprese per le attività svolte in forma di impresa. L’iscrizione all’Albo dei Geometri non è causa di incompatibilità ma contestualmente permane l’obbligo, a carico del professionista che abbia optato per l’attività di intermediazione immobiliare, di astenersi in modo assoluto dall’esercitare la professione di geometra. Pertanto, restando comunque salve tutte le disposizioni normative originariamente collegate al “ruolo” ed eventualmente da riferirsi al “REA”, anche il geometra professionista che eserciti l’attività di mediatore, ancorché in modo occasionale o discontinuo, ha l’obbligo di essere iscritto nell’istituendo Repertorio delle notizie Economiche e Amministrative secondo le modalità, requisiti soggettivi e condizioni di incompatibilità previsti dalla modifica legislativa di cui al D.Lgs. Del 26 marzo 2010, n. 59. Il mancato rispetto della disciplina espone a pesanti sanzioni sia amministrative (da 7.500 a 15.000 euro) sia penali ai sensi dell’art. 348 c.p., in caso di recidiva, con l’obbligo di restituzione alle parti contraenti delle provvigioni percepite. Per gli iscritti all’Albo è comunque sempre legittima l’attività professionale di partecipazione alla mediazione, quando sia espletata su incarico e nell’interesse di una sola delle parti, si sostanzi anche oltre le prestazioni
Mediazione immobiliare: sì al rifiuto di corrispondere la provvigione in presenza di una irregolarità urbanistica non comunicata La mancata informazione del promissario acquirente sull’esistenza di una irregolarità urbanistica non ancora sanata relativa all’immobile oggetto della promessa di vendita, della quale il mediatore stesso doveva e poteva essere edotto, in quanto agevolmente desumibile dal riscontro tra la descrizione dell’immobile contenuta nell’atto di provenienza e lo stato effettivo dei luoghi, legittima il rifiuto del medesimo promissario di corrispondere la provvigione. Cass. civ., sez. III, 16 luglio 2010, n. 16623 rientranti nelle normali competenze tecnico professionali (consulenze e verifiche tecniche, stime, contratti ecc.) e sia compensata con onorari, diritti e spese. Con i migliori saluti IL PRESIDENTE (Geom. Fausto Savoldi)
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Cassa di Previdenza
Notizie dalla Cassa di Previdenza Emissione M.Av. 2011 riscossione contributi minimi obbligatori Quest’anno la riscossione dei contributi minimi obbligatori 2011 della Cassa di Previdenza, sarà suddivisa in 4 rate: 31 maggio
1° rata
31 luglio (1° agosto)
2° rata
Contributi minimi CONTRIBUZIONE PER GLI ISCRITTI OBBLIGATORI (€ 3.167,00) Contributo Soggettivo Minimo € 2.250,00 Contributo Integrativo Minimo € 900,00 € 17,00 (contributo di indennità maternità)
15 ottobre (17 ottobre) 3° rata 15 dicembre
4° rata
con possibilità di dilazionare i suddetti pagamenti fino al 15/12/2011 con l’aggravio dei soli interessi nella misura del 6% su base annua, che saranno riscossi con le future emissioni. Si ricorda che: - Per quanto riguarda la contribuzione ridotta dovuta dai neo-diplomati il beneficio è riconosciuto fino al 31 dicembre dell’anno di compimento del 30° anno di età, senza far riferimento al mese di compimento dell’età anagrafica e analogamente, il beneficio della riduzione spettante per il primo quinquennio di iscrizione, fino al 31 dicembre del termine dello stesso. - Per gli iscritti che andranno in pensione nel corso dell’anno 2011, la riduzione della contribuzione ad un terzo, avrà decorrenza dall’anno successivo al pensionamento stesso.
CONTRIBUZIONE PER I NEO-ISCRITTI entro il compimento del 30° anno di età e per un massimo di 5 anni: (€ 579,50) oppure (€ 1.142,00) Contributo Soggettivo Minimo € 562,50 (1/4 per i primi due anni di iscrizione) € 17,00 (contributo di indennità maternità) Contributo Soggettivo Minimo € 1.125,00 (1/2 per i successivi tre anni di iscrizione) € 17,00 (contributo di indennità maternità) CONTRIBUZIONE PER I PENSIONATI ANCORA ISCRITTI ALBO E CASSA (€ 1.667,00) Contributo Soggettivo Minimo € 750,00
Contributo Integrativo Minimo € 900,00 € 17,00 (contributo di indennità maternità) CONTRIBUZIONE PER I PRATICANTI ISCRITTI CASSA (€ 579,50) Contributo Soggettivo Minimo € 562,50 € 17,00 (contributo di indennità maternità)
Modello Unico 2011 Comunicazione reddituale (ex mod. 17) e nuovi adempimenti pagamenti
Importante novità è che a partire da quest’anno, grazie alla convenzione tra la Cassa Italiana Previdenza Geometri e l’Agenzia delle Entrate, sarà possibile determinare i contributi dovuti in autoliquidazione alla Cassa, all’interno del Modello Unico, adempiendo così agli obblighi previdenziali con un solo adempimento fiscale. Pertanto non sarà più necessario fare il Modello 17, ma ogni professionista potrà compilare la nuova sezione dedicata ai Geometri, inserita nel QUADRO RR, riservato ai contributi previdenziali, del Modello Unico 2011. Questa innovazione, peraltro già annunciata nelle nostre precedenti circolari, oltre a consentire uno snellimento dei tempi ed una riduzione del rischio di sanzioni a causa di errori nella compilazione, apporterà tre importanti vantaggi per tutti gli iscritti. il geometra n. 1-2/11
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Cassa di Previdenza
Schema riassuntivo scadenze e pagamenti MODELLO UNICO 2011 ( in sostituzione del modello 17) TERMINE INVIO MODELLO UNICO 2011: 30 SETTEMBRE 2011
INSERIMENTO MODELLO UNICO 2011 NEL QUADRO RR : “Contributi Previdenziali” DI UNA NUOVA SEZIONE RISERVATA AI GEOMETRI: “Sezione III” MODALITA’ DI PAGAMENTO CONTRIBUTI CASSA GEOMETRI I pagamenti di eventuali eccedenze verranno effettuati con il modello F24 SCADENZE Sono possibili le seguenti opzioni: a) unica soluzione 6 luglio 2011 b) unica soluzione 5 agosto 2011 con la maggiorazione dello 0,40% c) 6 rate mensili a partire da luglio a novembre 2011 con un interesse del 4% annuo POSSIBILITA’ DI COMPENSARE DEBITI CONTRIBUTIVI DOVUTI ALLA CASSA CON CREDITI VERSO ALTRI ENTI IMPOSITORI (IVA, IRPEF)
Il primo riguarda la compensazione debiti-crediti che, già utilizzata per i pagamenti con il Modello F24, si estenderà anche ai debiti contributivi verso la Cassa, che potranno essere compensati con eventuali crediti verso agli altri enti impositori (Iva, Irpef, etc.) Il secondo prevede la rateizzazione dei pagamenti possibile fino ad un massimo di sei rate rispetto alla due previste con il Modello 17, acquisendo così le stesse modalità e scadenze di quelle fiscali. Il terzo vantaggio è rappresentato dalla riduzione al 4% del tasso annuo di interesse per le rate rispetto al precedente 6%. Sul sito della Cassa è possibile scaricare il Decreto del 3 febbraio 2011 pubblicato sulla G.U. n. 32 del 09/02/11 e il nuovo quadro RR del Modello Unico 2011.
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Aggiornamento servizi iscritti sito Cassa Geometri: rassegna stampa
E’ disponibile per tutti gli iscritti direttamente sul sito della Cassa di Previdenza, un nuovo servizio di rassegna stampa quotidiano dedicato ad informare sui temi della previdenza e della professione. Inoltre nell’Area “Ufficio Stampa” sono state realizzate le sezioni “Media gallery, “Dicono di noi” e il “Calendario Eventi”, che sarà sempre aggiornato con gli appuntamenti e le iniziative della Cassa.
Rinnovata la polizza sanitaria integrativa Emapi
E’ stata rinnovata la polizza sanitaria integrativa con le Assicurazioni Generali anche estendibile al pro-
prio nucleo familiare. Il piano si articola in due forme: - La garanzia A, gratuita per tutti i geometri iscritti e i pensionati in attività, che opera in caso di Grandi Interventi Chirurgici e di Gravi Eventi Morbosi coprendo il rimborso delle spese sanitarie relative a visite specialistiche, esami e accertamenti diagnostici, terapie mediche, sostenute a seguito di ricovero. - La garanzia B, che si attiva con il pagamento del relativo contributo e copre il rimborso per accertamenti diagnostici e visite specialistiche non compresi nella Garanzia A, operando in caso di ricovero con o senza intervento chirurgico e di intervento ambulatoriale. Sul sito della Cassa è possibile consultare la brochure informativa e si ricorda che il termine ultimo per poter aderire è il 15 luglio 2011.
Il geometra
Atti del Collegio
45° Trofeo “Il Geometra” Bardonecchia, 19 marzo 2011
Un traguardo importante è già stato raggiunto: da ben 45 anni disputiamo la tradizionale gara di sci “Trofeo Il Geometra” fortemente voluta e promossa dal nostro indimenticabile Presidente Onorario Geom. Ettore Bonfante è un incontro oserei definirlo dell’Amicizia fraterna per gli appassionati della montagna, ci si saluta, si abbraccia si rivedono con gioia sia colleghi che i loro famigliari; però sulla pista si affilano le lamine e giù a “valanga” per cercare di pastinare gli avversari delle proprie categorie. Ottima pista, magistralmente lisciata e tracciata dagli amici del Centro Sportivo Gruppo Gare di Bardonecchia, con l’impegno del collega Geom. Luigi Signorini che ci omaggia gratuitamente tutto il lavoro svolto dai direttori di pista, guardia porte e cronometraggio. La pista Olimpica denominata FISI 50 che dal Colomion scende al Pian del Sole è stata esclusivamente riservata per la nostra gara, con 53 partenti. Al traguardo i familiari attendevano con grande ansia i propri garisti, mariti, mogli, figli, nipoti ed al loro arrivo l’annuncio dello speaker con il nominativo ed il tempo impiegato veniva seguito da un forte applauso dalla platea presente , che oltre tutto si godevano una bella giornata soleggiata. Molto combattuta è stata la categoria geometri femminile con delle nuove leve; gli anni passano, e qualcuno deve cedere la “stecca” ai giovani. Questo è il caso di Cristina Piaser, campionessa Italiana geometri
La gara di sci “Trofeo Il Geometra” si svolge da ben 45 anni, alternando le tre località di Bardonecchia, Sauze d’Oulz e Sestriere 2011 di slalom gigante, slalom speciale e combinata, che cede lo scettro di campionessa del Trofeo Geometra alla giovane Viviana Moletto che per 47 centesimi su Cristina ha realizzato il miglior tempo assoluto dei geometri di Torino e Provincia, mentre il migliore tempo assoluto della gara è stato realizzato, come si verifica ormai da parecchi anni, dal collega Luciano Bechis del Collegio di Asti, con ben 2” e 59 cent. sul secondo miglior tempo, anche lui campione Italiano geometri 2011 di slalom gigante, slalom speciale e combinata. Sono mancati molti nomi noti di buon valore agonistico, forse per altri impegni o per infortu-
ni come quelli (che conosciamo) di Elena Taliano e Eugenia Butano, ai quali porgiamo i migliori auguri di pronta guarigione. I vincitori delle varie categorie hanno meritatamente ricevuto medaglie d’oro e coppe, e sono: Femm. geom. Viviana Moletto Trofeo “Il Geometra” e Trofeo Biennale Ettore Bonfante, Senior Alessio Maccheroni, Amatori Luca Biava coppa Giovanni Birocco, Veterani Corrado Jannon coppa Livio Obert, Pionieri Luigi Perino coppa Dante Geymonat, Super pionieri Massimino Ambrosiani coppa Luciano Roccati, Praticanti Davide Ferrero, Collegi dell’Unione Luciano Bechis, nella cat. mogli su il geometra n. 1-2/11
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Atti del Collegio 4 iscritte solo una si è presentata alla partenza: Rossella Bocca, anche lei campionessa Italiana familiari Geometri. E le altre mogli? si sono impaurite dei paletti? non credo, la pista era facile e ben tracciata, lo dimostrano i bimbi scesi senza problemi. Nella categorie familiari e simpatizzanti, incominciando dai “baby” le piccolissime nipoti di Perron Cabus
di 5 anni hanno fatto la loro seconda gara dei geometri arrivando al traguardo con gli applausi del pubblico e dei nonni; un tempo eccezionale nella cat. cuccioli maschile stabilito da Stefano Grisa con 48”, 28 e nei Juniores femminile da Silvia Jannon con 46” 23, e della cat. dame Sylvie Grisa con 45” 67., bravissimi e complimenti a tutti gli atleti.
CONI SERVIZI e AS GEOSPORT firmano la convenzione per un progetto di formazione dedicato ai geometri A.S. Geosport ha siglato una convenzione con Coni Servizi per offrire ai suoi associati, come previsto dal proprio Statuto, corsi di formazione ed aggiornamento professionale relativi all’impiantistica sportiva. Coni Servizi - Consulenza e Formazione mette a disposizione l’esperienza ed il know-how maturati in tanti anni nella formazione professionale organizzando sia corsi specialistici sull’impiantistica sportiva presso la Scuola dello Sport che un Master universitario di II livello in progettazione architettonica di impianti sportivi, in collaborazione con l’università Sapienza di Roma. Grazie alla sinergia tra A.S. Geosport e Coni Servizi, ai geometri liberi professionisti verrà offerta la possibilità di partecipare a corsi “tagliati su misura” su argomenti quali la normativa, la programmazione e la progettazione delle varie tipologie di impianti sportivi. Tali corsi verranno organizzati a livello territoriale in collaborazione con i Collegi Provinciali e con i Comitati Regionali, che hanno già ricevuto una lettera informativa dal Presidente di A.S. Geosport, geom. Giancarlo Felici. In particolare, il primo corso che si propone ai Collegi verte sugli argomenti degli impianti sportivi di base . L’accordo prevede inoltre, che agli associati venga applicato uno sconto del 30% sulle quote di iscrizione ai corsi di formazione sull’impiantistica sportiva che Coni Servizi organizza in collaborazione con la Scuola dello Sport. Per informazioni, contattare i Consiglieri Geosport o Giuditta Barsanti (Coni Servizi 06 3685 7408 – 334 6326694)
Sarà un mio impegno, coadiuvato da Cristina Piaser, di organizzare una squadra di buon livello agonistico per i futuri Campionati Italiani e portare finalmente il Trofeo a Torino. Il pranzo, svoltasi all’Hotel Sommeiller con 90 partecipanti, è stato di ottimo livello con un servizio a tavola eccezionale per cui porgiamo un caloroso ringraziamento alla Direzione anche in rapporto al prezzo convenuto di 25 euro Infine la lotteria, con vendita biglietti, è diventata molto attesa ed ambita anche in relazione a premi importanti messi in palio (TV, Ciaspole ecc.) Un caloroso ringraziamento da parte del Comitato Organizzatore al Presidente del Collegio di Torino e Provincia Geom. Ilario Tesio, al Tesoriere Geom. Gian Luca Pautasso al Geom. Rigazio Franco ed a tutto il Consiglio Direttivo che con le loro Presenze danno prestigio alla manifestazione, al Geom. Luigi Signorini organizzatore di un’ottima pista di gara, alla geom. Stefania Birocco, a Graziella Bonfante, a Germana Roccati per le coppe offerte in memoria dei loro cari; ed a tutti i collaboratori del Comitato Organizzatore: alla sig.ra Marvy Rigazio, ai genitori di Cristina Piaser, alle signorine per la vendita biglietti della lotteria, per l’impegno impiegato con le proprie risorse per la buona riuscita della manifestazione e soprattutto un caro saluto a tutti gli amici, colleghi, ai loro familiari ed affezionati partecipanti.. Con l’augurio di ritrovarci sempre più numerosi e tutti in ottima salute ed in gran forma per i garisti, segnate fin d’ora sull’agenda questa data: il giorno 10 marzo 2012 a Sauze D’Oulx PER IL COMITATO ORGANIZZATORE Vanni Bertinetti
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Atti del Collegio CLASSIFICA TROFEO IL GEOMETRA BARDONECCHIA 2011 CATEGORIE GEOMETRI
CATEGORIE FAMILIARI E SIMPATIZZANTI
1 2 3 4 5
A Cat. Femminile Moletto Viviana Piaser Cristina Cochis Alessia Vietto Elisabetta Fascio Simona
Tempo 0’44’’ 51 0’44” 98 0’49” 00 0’54” 78 1’02’’ 24
1 2
B Cat. Seniores Maccheroni Alessio Grasso Roberto
Tempo 0’ 45” 14 0’ 36” 91
1 2 3
C Cat. Amatori Biava Luca Garzon Roberto Uccheddu Marco
Tempo 0’ 45” 65 0’ 53” 24 1’ 00” 15
1 2 3 4 5
D Cat. Veterani Jannon Corrado Plavan Paolo Ragazzoni Marco Pautasso Gian Luca Sassoè Danilo
Tempo 0’ 45” 02 0’ 46” 26 0’ 56” 44 0’ 56” 93 0’ 58” 74
E Cat. Pionieri Perino Luigi Boero Marco Bocca Luigi Taliano Flavio
Tempo 0’ 46” 17 0’ 50” 49
4
F Cat. Super Pionieri Ambrosiani Massimino Perron Cabus Giuseppe Cochis Michele Rege Gianasso Alessandro
Tempo 0’ 54” 14 0’ 54” 64 0’ 58” 18 1’ 02” 04
1
H Cat. Praticanti Geom. Ferrero Davide
Tempo
1
I Cat. Unione Collegi Bechis Luciano
Tempo
1 2 3
4 1 2
3
1
L Cat. Mogli Geometri Bocca Rossella
0’ 51” 43 0’ 55” 46
M Cat. Pulcini Femminile Perron Cabus Chiara Perron Cabus Giorgia Perron Cabus Silvia
1 2 3
1 2 3 4
P Cat. Cuccioli Maschile Grisa Stefano Jannon Simone Abba Chajapoom Abba Elia Q
Cat. Ragazzi
Tempo 1’ 04” 79 1’ 31” 15 2’01’’ 24 Tempo 0’ 48” 28 1’ 04” 78 1’ 13” 43 1’ 15” 47
1 Sassoè Paolo 2 Vera Giacomo
Tempo 0’ 52” 25 0’ 58” 50
S Cat. Juniores Femminile 1 Jannon Silvia 2 Cochis Ilaria 3 Butano Eugenia
Tempo 0’ 46” 23 0’ 57” 03 1’ 02” 81
T Cat: Juniores Maschile 1 Cochis Stefano 2 Butano Lorenzo
Tempo 0’ 51” 57 1’ 07” 77
V
Cat. Seniores Maschile
Tempo 1’ 20” 69
1 Guiffre Grisa Sylvie 2 Ciattino Laura
Z
Cat. Dame
Tempo 0’ 45”67 1’ 02” 83
X Cat. Veterani 1 Marchiando Luciano
Tempo 0’ 57”91
1 Ventura Antonio
1’ 01” 18
0’ 41” 92
Tempo
0’ 50” 97
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Atti del Collegio
XVI Campionato di Sci per Geometri a Ponte di Legno A Ponte di Legno (BS), sulle nuove piste di Temù, dal 26 al 29 gennaio 2011 si sono svolti i campionati nazionali di sci per i geometri, organizzati da Geosport in collaborazione con il Collegio di Brescia. Gli iscritti sono stati molto numerosi, in rappresentanza di oltre 30 Collegi d’Italia. Il Collegio di Torino si è fatto onore, posizionandosi al 5° posto della classifica generale, con punteggi nelle specialità dello slalom speciale e slalom gigante; purtroppo invece nel fondo non ci sono stati “atleti” torine-
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si. Ottima postazione per il Collegio di Aosta, che ha primeggiato anche nella specialità del fondo. Nel corso del Campionato si è svolto il convegno “Studio di Settore VK03U” con relatore il Consigliere Nazionale geom. Giuseppe Foresto; erano presenti anche il Consigliere della Cassa di Previdenza geom. Mario Ravasi ed il Presidente della Consulta Regionale Lombarda geom. Michele Specchio; presenti un buon numero di colleghi, considerata l’attualità dell’argomento.
COLLEGIO DI BRESCIA COLLEGIO DI SONDRIO COLLEGIO DI AOSTA COLLEGIO DI PIACENZA COLLEGIO DI TORINO
Il geometra
Convegni
Energethica, 6° salone dell’energia rinnovabile e sostenibile Torino, 7 - 9 aprile 2011 Energethica, il 6° Salone dell’energia rinnovabile e sostenibile, si è svolto a Torino dal 7 al 9 Aprile 2011 presso il padiglione 3 di Lingotto Fiere. Per quanto riguarda gli oltre 320 espositori, si è potuto constatare che sono stati presenti prodotti e aziende da 21 Paesi di tutto il mondo con un’importante presenza anche dalla Malaysia, con l’intervento, durante l’inaugurazione, del presidente della sua associazione delle piccole e medie imprese che intende interfacciarsi con le nostre imprese. La sezione espositiva è stata costantemente frequentata da 12.681 visitatori complessivi, affluiti da tutta l’Italia e da molti Paesi stranieri. Anche gli oltre 30 convegni e workshop, e i 40 incontri - con presenze internazionali da Inghilterra, Svizzera, Iraq, Bulgaria, ecc.- sono stati intensamente frequentati da circa 2000 partecipanti, un’occasione unica di informazione e di scambio tra operatori. Con tali numeri di visitatori e espositori l’edizione 2011 è in linea con la precedente edizione di Energethica, cosa che, tenendo conto del trasferimento in una nuova location e delle incertezze che segnano il settore fotovoltaico, è da considerare un grande successo. La grande visibilità di alta qualità raggiunta incoraggia gli organizzatori a proseguire nel circuito dell’energia sostenibile di Energethica che prepara la seconda tappa importante del 2011 con la 7ª mostra convegno Energethica in programma in Tosca-
Obiettivo del Circuito Energethica è quello di mettere in rete fra loro l’Industria, le Istituzioni e la Ricerca, così da attivare un confronto costruttivo con il fine di sviluppare sinergie e nuove opportunità di crescita economica e qualitativa. na a Firenze dal 22 al 24 Settembre, dove in collaborazione con l’ampia rete di partner tecnici ed istituzionali si affronteranno gli importanti focus della geotermia, della casa attiva ed ecosostenibile in legno e dei sistemi di mobilità ecosostenibile. Tali focus si inseriscono nel consueto mix espositivo dove è possibile trovare soluzioni concrete su come risparmiare energia e risorse ambientali con la vita professionale e privata, e sul come investire in energia rinnovabile e contemporaneamente sostenibile. Sarà anche affrontato il tema del solare a concentrazione che offre anch’esso una grande po-
tenzialità di industrializzazione con conseguente beneficio ambientale oltre alla ristrutturazione degli edifici storici ed il restauro in chiave di sostenibilità. I lavori includono inoltre Energethica Congress tematici in Campania, Puglia e Sicilia per dare al Sud il posto di riguardo che si merita nella discussione energethica italiana. La rassegna punta ad offrire una piattaforma di scambio sempre più accurata e mirata a visitatori, amministratori pubblici e aziende espositrici: ogni territorio ha ospitato dunque un evento focalizzato sulle proprie esigenze e specificità, per fornire riil geometra n. 1-2/11
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Convegni
sposte locali a domande e necessità globali, portando alla ribalta le proprie best practices. L’obiettivo di Energethica Torino è stato quello di mettere in rete tra loro industria, istituzioni, ricerca e utenza finale del territorio, che hanno dialogato con la rete nazionale dei partner collegato ad Energethica per creare un confronto sulle nuove tecnologie e sviluppare nuove opportunità di crescita economica durevole. L’evento, infatti, ha dato voce all’eccellenza piemontese potendo contare sull’appoggio di autorevoli partner locali: è stato patrocinato da Comune e Provincia di Torino e ha visto la partecipazione, tra gli altri, dell’Unione Industriale, dell’API Torino e del Consorzio JPE 2010, del CNA Torino, di Unioncamere Piemonte e della Camera di Commercio di Torino, di Environment Park, del Politecnico di Torino ed anche del Collegio Geometri, che era presente con un proprio stand per presentare il progetto CEC (Catasto Energetico dei Consumi) e con un convegno sul Piano Casa. Considerando la grande vocazione agricola e forestale del Piemonte, in Energethica Torino è stata allestita una sezione espositiva dedicata alla trasformazione di biomasse legnose e biogas in calore e/o energia.
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Una sessione è stata dedicata alle telegestione a servizio dell’efficienza e del risparmio energetico: in una delle città più teleriscaldate d’Italia, si è trattato di teleriscaldamento, contabilizzazione e regolazione del calore, telecontrollo delle reti distributive, telegestione dei contatori di energia (elettrica, gas, calore, ecc.), smart grids e contatori intelligenti. Il partner tecnico dell’evento è stato WINCOMERS - World Institute for Network Control and Meters Reading - che è la prima associazione italiana di riferimento nel settore della telelettura dei contatori e del controllo delle reti. Fornisce contributi e stimoli al processo di sviluppo delle nascenti applicazioni/tecnologie per la telelettura e/o telegestione nei servizi a rete (rete di distribuzione di energia elettrica, gas, acqua, calore, ecc.). Energethica Torino ha ospitato anche la consueta sezione della casa ecosostenibile composta da involucro ed impianto eco-sostenibili (materiali e tecnologie) e, qui la novità, dall’atteggiamento virtuoso degli abitanti che evitano sprechi di energia e rifiuti! Partner tecnico di questa sessione è stato Environment Park e E.R.I.C.A. Environment Park, nato nel 1996 per iniziativa della Regione Piemonte, della Provincia di Torino, del Comu-
ne di Torino e dell’Unione Europea, è un parco scientifico e tecnologico che opera nel campo della R&S e del trasferimento tecnologico in campo ambientale. Environment Park opera all’interno dei maggiori network europei. E.R.I.C.A. si occupa dal 1996 di ambiente sia in termini di comunicazione che di consulenze tecniche a enti pubblici e privati, con particolare interesse per la gestione e la riduzione dei rifiuti, l’analisi e la prevenzione dei grandi rischi, la sostenibilità ambientale. Ad ogni sezione espositiva è stata dedicata una giornata con un Convegno principale e un Workshop di approfondimento, oltre ad un Forum aperto per tutti i giorni di fiera all’interno della sezione stessa. Insieme a Fondazione Telios è stata creata una piazza tematica e dimostrativa della mobilità sostenibile “ECOMOBILITY” dove sono stati esposti auto elettriche, quadricicli elettrici, scooter elettrici, biciclette a pedalata assistita elettrica, veicoli elettrici commerciali e speciali (mezzi d’opera), motori elettrici per autotrazione; auto ibride, scooter ibridi, veicoli commerciali e speciali ibridi, auto a metano, veicoli commerciali e speciali a metano, centraline di ricarica per veicoli a metano L’area ha voluto anche essere spunto per l’industria dell’auto piemontese per una riconversione industriale adeguata alle prospettive di mercato grazie alla collaborazione delle associazioni di categoria delle imprese. Durante la fiera si sono svolti workshop specifici dove queste aziende e studi di progettazione hanno presentato le loro produzioni e i servizi correlati. Infine, per sottolineare l’importanza per la gestione SMART della risorsa RIFIUTO di una Città, in collaborazione con AMIAT e TRM è stata allestita in Energethica per la prima volta un area demo sulle best practices legati al ciclo virtuoso dei rifiuti.
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Convegni
Il Catasto Energetico dei Consumi Le recenti disposizioni legislative, nazionali e regionali, sono state per lo più indirizzate, da un lato, alla caratterizzazione della prestazione energetica degli edifici (attraverso lo strumento della certificazione) e, dall’altro, all’impiego della contabilizzazione del calore. In questo contesto, dove assume sempre maggior importanza la riqualificazione energetica degli edifici esistenti è importante disporre di database organici che, oltre a fotografare lo stato energetico dei singoli edifici, consentano il confronto con una casistica ampia che permetta di individuare quelli maggiormente critici e per i quali è prioritario eseguire degli interventi di riqualificazione energetica. Il Catasto Energetico dei Consumi (C.E.C.) dei condomini con riscaldamento centralizzato è la risposta a queste necessità. Attraverso il C.E.C., un progetto avviato nel 2009 in collaborazione con il Collegio dei Geometri della Provincia di Torino sulla base delle procedure studiate e messe a punto dal Gruppo TEBE del Dipartimento di Energetica del Politecnico di Torino, Onleco raccoglie i dati sul consumo reale negli edifici con riscaldamento centralizzato. Tali dati, forniti volontaristicamente dagli aderenti al progetto, vengono codificati in modo da garantirne l’anonimato, analizzati da un team di esperti secondo procedure messe a punto in collaborazione con il Politecnico di Torino ed infine elaborati in un Rapporto annuale consultabile dagli stessi aderenti. Nel Rapporto annuale, amministratori e gestori di patrimoni immobiliari, possono trovare uno strumento estremamente utile per: a. individuare gli edifici a maggiore consumo energetico per il riscaldamento; b. monitorare, per ogni edificio, l’andamento dei consumi nel corso degli anni; c. valutare la necessità di effettuare diagnosi energetiche al fine di individuare le cause che determinano i consumi elevati e gli interventi di riqualificazione consigliabili; d. valutare i risparmi energetici conseguiti grazie agli interventi di riqualificazione energetica eseguiti. Aderire al progetto C.E.C. è facile. E’ sufficiente collegarsi al sito www.collegiogeometri.to.it e selezionare il link della pagina dedicata al progetto C.E.C. che si trova nella sezione “il collegio informa”
Durante la Mostra Energethica, presso lo stand del Collegio, è stato presentato ai tecnici ed al pubblico il progetto “Catasto Energetico dei Consumi”
In alternativa si potrà accedere al download dei file collegandosi al sito www.onleco.com e selezionando il link della pagina del progetto C.E.C. Aprendo la pagina dedicata al progetto, sulla destra dello schermo sono disponibili i link per scaricare i seguenti file: afoglio di raccolta dati.xls bistruzioni compilazione del foglio di raccolta dati. doc Sarà sufficiente seguire i passi indicati nelle istruzioni alla compilazione. Una volta completato l’inserimento dati nell’apposito foglio Excel®, dovrà essere effettuata la stampa del modulo riportato nel foglio dati amministrazione che, una volta firmato, dovrà essere inviato al numero di fax 011.50.30.54. Effettuato l’invio via fax del modulo di adesione, potrà essere inviato all’indirizzo mail CEC@onleco.com il file foglio di raccolta dati.xls compilato. Ricevuti il fax e l’e-mail con il file Excel® compilato e verificata la congruenza generale dei dati, ONLECO risponderà dando la conferma dell’iscrizione via e-mail dall’indirizzo CEC@onleco.com, fornendo inoltre l’ID amministratore (necessario ad ogni amministratore per individuare sul Rapporto Annuale del C.E.C. i propri edifici).
Con l’adesione a questa iniziativa l’amministratore del fabbricato è in condizioni di: 1) monitorare in modo sistematico la propria gestione, 2) rapportarla in ragione delle prospettive future di consumo dell’immobile, 3) verificare che gli interventi sul comparto della gestione del calore o della coibentazione hanno dato i risultati sperati ed allegare queste analisi ai rendiconti annuali del riscaldamento il geometra n. 1-2/11
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Convegni
L’evoluzione della professione di Geometra Geometra fiscalista: una professione in ascesa Torino, 11 aprile 2011 Percorrendo da nord a sud l’intero stivale – fra le altre, ricordiamo le tappe di Milano, Gravellona Toce, Roma, Chieti, Campobasso, Reggio Calabria, Bari - dallo scorso novembre ad oggi Mirco Mion ed il suo staff, affiancati dal CNGeGL e dai Collegi territoriali aderenti all’iniziativa, hanno incontrato un numero sempre crescente di geometri interessati a conoscere e fare proprie le competenze necessarie per svolgere il ruolo di intermediario fiscale, nel pieno rispetto della normativa vigente. Un percorso ricco di soddisfazioni e riconoscimenti, che se da un lato lascia ben sperare che la tappa torinese più che la fine di un ciclo rappresenti un punto di (ri) partenza, dall’altro spinge verso una serie di riflessioni e un primo bilancio delle attività svolte e delle risposte ricevute. Partiamo dai numeri. Scorrendo quelli relativi ai partecipanti ai convegni e seminari svoltisi in tutta Italia, l’impressione che se ne ricava è certo quella di una rinnovata attenzione verso una professione che vede costantemente evolvere le proprie competenze, fra le quali è possibile annoverare (come contemplato dal rigo D19 degli Studi di settore) anche quelle di natura fiscale. L’adesione al progetto “Geometra fiscalista”, che propone un percorso di accreditamento, formazione e legittimazione, dimostra la volontà di tanti di accrescere la propria professionalità, di dotarsi di strumenti capaci di accelerare l’ingresso nel mondo del lavoro o diversificare il proprio profilo professionale.
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Il convegno “L’evoluzione della professione del Geometra”, tenutosi a Torino lo scorso 11 aprile, ha concluso l’edizione 2010-2011 del Roadshow, un ciclo di incontri organizzati dal Centro Servizi Confcontribuenti sull’intero territorio nazionale per assegnare visibilità alle competenze fiscali dei geometri
Una volontà che testimonia la fiducia nel valore aggiunto insito nel percorso formativo, che deve configurarsi come un processo continuo nel tempo, parte integrante del percorso scolastico prima e lavorativo poi. Costruire un legame forte tra orientamento scolastico e formazione professionale non è solo strategico: è necessario. Il mercato del lavoro viene oggi a caratterizzarsi per un aspetto apparentemente paradossale: a fronte di un tasso di disoccupazione giovanile che, secondo gli ultimi dati Istat, ha ormai toccato quota 30% - vi sono imprese che faticano a trovare professionalità tecniche con formazione medio - alta. Dagli istituti superiori escono diplomati con competenze tecniche spesso non all’altezza di quelle (ottime) a livello nozionistico e teorico, senza contare che difficilmente è possibile vivere per più di qualche anno dell’eredità che la scuola lascia in termini di preparazione professionale. E’ per rispondere a questo tipo di esigenze che CSC ha elaborato una metodologia d’istruzione e formazione grazie alla quale tutti i geometri – siano essi esperti fiscalisti o giovani alle prime armi – possono arricchire il relativo know-how di conoscenze. Essa consiste nell’articolazione sinergica di due tipologie di strumenti studiati e programmati per il target specifico dei geometri fiscalisti: la Convenzione e i Percorsi formativi. La Convenzione – siglata tra il Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati, CAF Confcontribuenti e CSC Centro Servizi
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Convegni Confcontribuenti, consente a tutti gli iscritti all’Albo dei Geometri di consolidare la propria autonomia gestionale in campo fiscale, divenendo Centro Raccolta e avvalendosi di supporti informatici e consulenziali ad hoc. I Percorsi formativi sono moduli elaborati per trasferire le competenze necessarie a svolgere attività di consulenza fiscale; si articolano su tre livelli – Beginner, Advanced, Master - differenziati sulla base delle competenze dei partecipanti e del target dei committenti. La struttura dei moduli è propedeutica: il superamento del test finale dei corsi di primo livello abilita il geometra neofita a svolgere l’attività di Centro Raccolta; il superamento del test di secondo livello permette al professionista di
qualificarsi Sede Periferica Certificata AGEOCED; tutti i soggetti abilitati possono accedere al terzo livello, che consente di assistere le aziende con la contabilità ordinaria. I vantaggi di cui possono beneficiare i partecipanti ai percorsi formativi riguardano in primo luogo la sfera professionale: l’obiettivo primario è quello di fornire loro gli strumenti per diversificare le competenze ed ottimizzare il livello di penetrazione e spendibilità sul mercato del lavoro. In secondo luogo si estendono alla sfera personale, tutelando l’individuo (che è tale prima ancora di essere
“L’evoluzione della Professione del Geometra” Il convegno, organizzato dal Centro Servizi Confcontribuenti in collaborazione con il Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati, la Consulta Regionale Geometri e Geometri Laureati del Piemonte e della Valle D’Aosta e il Collegio dei Geometri di Torino e Provincia, si inserisce in un fitto programma di incontri ed iniziative finalizzate ad assegnare visibilità alle competenze fiscali del geometra. I lavori sono stati aperti da Fausto Savoldi, Presidente CNGeGL, e da Ilario Tesio – Presidente del Collegio dei Geometri di Torino e Provincia. A seguire, gli interventi di Mirco Mion, Presidente CSC, che ha diffuso i dati dell’indagine conoscitiva promossa per verificare lo “stato dell’arte” del geometra fiscalista in tutto il territorio nazionale; di Giuseppe Foresto, Consigliere Commissione Fisco CNGeGL, che ha posto l’accento sui nuovi Studi di settore; di Gianni Marchetti, Direttore area Formazione CSC, che ha illustrato le modalità operative specificamente elaborate per supportare questa figura professionale; di Fausto Perazzolo Marra, Presidente Confterziario, che ha sottolineato la necessità di una adeguata formazione per svolgere attività di assistenza fiscale ai privati e alle imprese. Il convegno è stato moderato da Franco Castiglione, Presidente del Comitato Regionale dei Geometri del Piemonte. il geometra n. 1-2/11
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Convegni un professionista) circa il diritto di godere delle attività di life long learning. In ultimo, un accenno ai vantaggi per i contribuenti, che nel geometra fiscalista possono individuare un interlocutore unico, evitando così inutili “spezzatini” di dati e referenti in relazione alla tipologia dell’assistenza fiscale richiesta.
E’ sempre crescente il numero di geometri interessati a conoscere e fare proprie le competenze necessarie per svolgere il ruolo di intermediario fiscale, nel pieno rispetto della normativa vigente
Il Catasto: primo luogo di formazione per i geometri Seppure in maniera inconsapevole, Torino, prima capitale d’Italia e capitale dei festeggiamenti per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, può fregiarsi anche del titolo di … prima capitale del geometra fiscalista, seppure in versione ante litteram
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Il 17 marzo 1861 Vittorio Emanuele II proclama la nascita del Regno d’Italia. Tra le problematiche connesse alla nascita di una nazione vi è anche quella di dare vita ad un sistema fiscale unitario, capace di integrare e riassumere i differenti si-
stemi di tassazione in vigore nei sette Stati costituenti. Nel tentativo di unificare anche sotto questo aspetto circa 22 milioni di persone con condizioni di vita e sociali profondamente diverse, inizialmente si estende all’intera na-
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Convegni zione il sistema tributario sabaudo: il reddito imponibile di tutti i cittadini maggiorenni è presunto sulla base del valore di locazione della loro abitazione. Con la successiva approvazione della Legge n. 1830 del 14 luglio 1864, è adottato il principio opposto: l’imposta di ricchezza mobiliare si basa sulla dichiarazione dei redditi che ogni contribuente è tenuto a presentare presso il proprio comune di residenza. Spinti dalla necessità di superare la disomogeneità catastale dei differenti Stati preunitari, nel 1886 i legislatori varano la Legge 3682, conosciuta anche come Legge Messadeglia o Legge della perequazione fondiaria, che istituisce il Catasto Unico Italiano, caratterizzato dall’essere “geometrico”, “particellare”, “non probatorio”. Il Catasto Unico Italiano ha, sin dalle origini, una funzione squisitamente fiscale, utile ad accertare in modo uniforme il reddito imponibile sul quale saranno calcolate le tasse e le imposte sui beni immobili. Esso deve la sua efficacia al corretto bilanciamento di competenze immobiliari, tecniche e fiscali: competenze proprie dell’odierno geometra fiscalista. A riconoscimento del ruolo sempre più importante svolto nella società, il Regio Decreto n. 274 del 1929 istituisce la professione del geometra in Italia, in sostituzione di quella del perito agrimensore; la sua competenza comprende materie tecniche, giuridiche, fiscali, economiche, beni agricoli e sociali. Le origini di queste competenze, tuttavia, sono ben più lontane. All’inizio del Settecento il catasto milanese (voluto da Carlo VI) decreta la necessità che l’autorità proceda alla misurazione di ciascun bene fondiario privato per attestarne il reale valore. Le operazioni di misurazione della proprietà diventano così strumenti di accertamento fiscale, e richiedono un’esattezza dimostrabile del territorio e della città. La mappa assume il
valore di “documento esatto, equo e imparziale”, ed una nuova figura professionale assume il ruolo di assoluto protagonista: il geometra. Sotto la guida del matematico di corte Giovanni Giacomo Marinoni viene istituito l’ordine dei “geometri di Sua Maestà Cesarea”: eredi del sapere tecnico dell’agrimensore, sono professionisti super partes che garantiscono l’oggettività del dato rilevato in virtù della formazione ricevuta dal-
l’autorità centrale. Nel corso del Settecento i geometri svolgeranno un ruolo fondamentale nella gestione delle campagne catastali e del territorio, nelle questioni idrografiche e nella progettazione di grandi infrastrutture; le loro competenze arricchiranno i programmi di formazione delle scuole tecniche fondate in questo periodo anche in alcuni stati italiani, sull’esempio della francese École des Ponts et Chausées. il geometra n. 1-2/11
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Convegni Incontri con il paesaggio Castello del Valentino Viale Mattioli 39, Torino Sala delle Cacce Nell’ambito del corso di Laurea Specialistica interateneo in Progettazione di Giardini Parchi e Paesaggio Facoltà di Agraria Università degli studi di Torino - II Facoltà di Architettura Politecnico di Torino, vengono organizzati cicli di conferenze su temi paesaggistici. Martedì 8 marzo 2011 si è trattato di “Incendi boschivi e paesaggio”, con relatore il Prof . Giovanni Bovio della Facoltà di Agraria di Torino Gli incendi boschivi rappresentano il più grave fattore perturbativo per le aree boscate. A seguito degli incendi, negli ecosistemi forestali, si verificano variazioni rapportate sia al comportamento del fronte di fiamma sia alle caratteristiche degli ecosistemi stessi. Per comprendere queste trasformazioni è necessario soffermarsi sui numerosi effetti ambientali che conseguono agli incendi in foresta. L’incendio causa variazioni istantanee e di lungo termine. Tra le prime, principale è il consumo di biomassa durante la combustione. Le seconde sono legate al cambiamento della composizione della copertura vegetale e alla sua ripresa nel corso del tempo. Gli effetti sul paesaggio sono ancora più variegati se vi sono interventi antropici mirati a prevenire l’incendio o a ricostituire artificialmente il bosco danneggiato. La gamma di situazioni si amplia variando sia con i differenti ambienti forestali sia con il presentarsi di zone di interfaccia urbano-foresta. Qui è verosimile ipotizzare un più intenso intervento antropico finalizzato alla prevenzione degli incendi e alla mitigazione delle loro conseguenze. Martedì 22 marzo il prof. Andrea Cavallero sempre della ella Facol-
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tà di Agraria di Torino ha parlato di “Paesaggi dell’Himalaya e delle Alpi in relazione a cultura e condizioni ambientali” Molti paesaggi montani del mondo sono il risultato di integrazioni e interazioni fra aspetti naturali e culturali conseguenti ad intense attività antropiche variamente affermatesi nei millenni e nei secoli passati. Nell’incontro sono stati presentati aspetti paesaggistici di quattro massicci montuosi ed evidenziate le interazioni antropico-ambientali più facilmente percepibili: 1- Himalaya, Nepal orientale - Solu Khumbu (Everest): altitudine media elevata, collocazione intra-himalayana, modellamento glaciale e cultura pastorale prevalente fra i residenti. 2- Himalaya, Nepal occidentale – area dell’Annapurna: altitudine media meno elevata, collocazione eso-himalayana, modellamento torrentizio, cultura agricola prevalente dei residenti. . 3- Ande patagoniche cilene e argentine: latitudine elevata meridionale, ventosità pronunciata, aridità relativa, cultura pastorale speculativa relativamente recente su latifondo. 4- Alpi italiane: condizioni climatiche e morfologiche della catena adatte all’insediamento umano dalla fine dell’ultima glaciazione; importanti condizionamenti vegetazionali legati all’attività pastorale organizzata e alla crescente diffusione degli insediamenti stabili. In funzione dell’attività pastorale o agricola prevalente, di tipo esclusivamente manuale, appare, in prospettiva e a medio termine, assai problematica la conservazione dei paesaggi “costruiti” himalayani. Sulle Ande la razionalizzazione rigorosa dell’utilizzazione pastorale speculativa potrà migliorare notevolmente le condizioni ambientali dei siti e il relativo paesaggio. Sulle Alpi soltanto un’intelligente politica a favore dell’attività pasto-
rale stanziale e transumante e della difesa dei prodotti montani autentici, potrà conservare l’unicum ambientale e paesaggistico delle vegetazioni prato-pascolive alpine, come è ancora possibile riscontrare in molti areali.
Valorizzare le risorse della montagna Museo Regionale di Scienze Naturali Via Giolitti 36, Torino Il Settore Pianificazione territoriale e paesaggistica della Regione Piemonte, in collaborazione con la Regione Autonoma Valle d’Aosta e la Società consortile LA.MO.RO., ha organizzato il 1° marzo 2011 un convegno dal titolo “Valorizzare le risorse della montagna”. L’evento, sì è svolto presso il Museo Regionale di Scienze Naturali in via Giolitti 36 a Torino e costituisce il momento finale del Progetto CAPACities, finanziato dal Programma europeo Alpine Space e finalizzato all’individuazione di strategie e strumenti per la valorizzazione dei piccoli e medi centri urbani alpini. Nel corso dell’incontro sono stati presentati gli esiti delle attività di progetto e discussi, in 3 tavole rotonde, i seguenti temi: - Valorizzazione delle risorse locali - Imprenditorialità nei contesti montani - Partecipazione e costruzione di progetti