Il geometra
Editoriale Organo del Collegio dei Geometri di Torino e Provincia e del Collegio dei Geometri della Valle d’Aosta Direttore responsabile ILARIO TESIO Consigliere responsabile LUCIANO SIMONATO Redazione e impaginazione MICHELA OBERTO Direzione, Redazione, Amministrazione, Pubblicità: Via Toselli 1 - 10129 Torino Tel. 011537756 - fax 011533285 e-mail segreteria@collegiogeometri. to.it Hanno collaborato a questo numero: LORENZO DESTEFANIS, STUDIO OSELLA, RENATO PITTALIS Stampa e fotolito: Tipografia Melli - Borgone di Susa Tel. 011.96.46.367 Reg. Trib. Torino n. 297 del 23 luglio 1948 Pubblicazione mensile con pubblicità inferiore al 50% Le opinioni espresse negli articoli appartengono ai singoli autori dei quali si intende rispettare la libertà di giudizi, lasciando agli stessi la responsabilità dei loro scritti. Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana
All’interno di questo numero segnaliamo il servizio da pagina 25 su “Abitantionline”, il primo social network dedicato alla casa nato per iniziativa di Groma, cioè per iniziativa dei geometri italiani. Un social network (rete sociale) è un gruppo di individui connessi tra loro da diversi legami; nel nostro caso si tratta di legami professionali e di interessi collegati al mondo dell’abitare, perché “Abitantionline” coinvolge tutti gli abitanti, i professionisti, gli artigiani e le imprese che lavorano per l’abitare. La versione di Internet delle reti sociali (Social media) è una delle forme più evolute di comunicazione in rete e permette di costituire una “mappa” consultabile, da arricchire continuamente di nuovi contenuti e contatti. I social network più usati al mondo sono Facebook e Twitter. Dell’argomento abbiamo già trattato nella giornata della nostra assemblea annuale del 19 aprile ed anche in altre recenti occasioni, ma la lettura su carta delle notizie inerenti a questo nuovo portale e del sue potenzialità può aiutarci a comprenderne meglio l’importanza. Si tratta di una vera e propria piazza virtuale in cui tutti dobbiamo inserirci perché ha significato come mezzo pubblicitario e di utilità solo se saremo in tanti e poi perché l’essere lì presenti ci da l’opportunità di essere in vetrina e visti appunto come in una piazza dove gli spettatori, in questo caso i potenziali clienti, ci possono incontrare e contattare. L’inserimento è gratis ed è semplice. Invitiamo quindi tutti i professionisti ad iscriversi su “Abitantionline”, e particolarmente ci rivolgiamo a chi non ha dimestichezza con i mezzi informatici e con Internet, per sollecitarli ad adeguarsi all’aggiornamento dei tempi. E’ faticoso iniziare da zero con i computer e soprattutto adattarsi come mentalità, ma oggi usare il computer e Internet è utile, anzi indispensabile, ed è anche divertente, altrimenti perche tutti i nostri figli e nipoti vi passerebbero tanto tempo? Un’altra piccola riflessione sul mutamento inesorabile del tempo vorremmo dedicarla alla manifestazione di Roma del 26 settembre, riportata a pag. 31. I geometri che manifestano? Anche a questo non siamo assolutamente abituati ed infatti la giornata di Roma, ideata inizialmente come una manifestazione di protesta, si è trasformata in una sorta di congresso della nostra categoria in cui i tanti professionisti provenienti da tutta Italia hanno avuto modo di esprimere le loro problematiche e anche sì di protestare, ma certo non nelle forme solite adottate dai lavoratori e dai loro sindacati a cui siamo ormai abituati. Dovremmo cambiare anche in questo? Forse la risposta è che dovremmo avere maggiore spirito di categoria e prepararci a farci valere di più non solo singolarmente ma anche come appartenenti ad un gruppo solido e con una buona visibilità. Nella manifestazione di Roma ai 30 partecipanti è stato dato un giubbetto con la scritta “Geometri Torino”: i nostri 30 coraggiosi rappresentanti erano un po’ restii ad indossarlo. Ovviamente perché non siamo abituati a catalogarci, a schierarci, ad omologarci. Siamo abituati e fieri di lavorare da soli, per noi stessi, senza vincoli né accorpamenti. Ma oggi anche questo non e più possibile, che sia bene o no. Pertanto se ci capiterà l’occasione non sottraiamoci ma prestiamoci a farci riconoscere come Categoria e ad esserne partecipi ed orgogliosi, cominciando con l’iscriversi subito e diventare “Abitantionline”. Ilario Tesio
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Sommario Editoriale
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Terre e rocce da scavo Nuovo regolamento attuativo
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Forum regionale per l’Energia
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Composizione Commissione Tributaria Provinciale
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Formazione continua obbligatoria deducibile al 50%
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Riforma delle professioni: le nuove norme sul Praticantato
pag. 13
Dall’Agenzia del Territorio e delle Entrate
pag. 14
Sentenze in breve per la professione
pag. 18
Notizie in materia di prevenzione incendi
pag. 21
Argomenti legislativi La responsabilità solidale nei contratti di appalto/subappalto: chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate
Studio Osella Dottori Commercialisti
Professione Il nuovo regolamento per terre e rocce da scavo, pag. 7
Abitantionline, il social network per la casa, pag. 25
Cassa di Previdenza La Cassa Geometri e la “Spending review”
pag. 23
La rateizzazione dei pagamenti tramite il “Portale dei pagamenti”
pag. 25
Abitantionline.it Nasce il social network per i professionisti della casa
pag. 26
Consiglio Nazionale Riunioni di Zona, pag. 34
Assemblea dei Presidenti e manifestazione a sostegno della professione
pag. 31
Atti del Collegio Le professioni incontrano
pag. 33
Riunioni di Zona
pag. 34
di Renato Pittalis
Convegni A Ostana, un viaggio nella montagna che torna a vivere
pag. 40
Convegni... in breve
pag. 42
Cultura Croce astronomica, baculo mensorio, balestriglia, camal
di Lorenzo Destefanis
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Argomenti legislativi
La responsabilità solidale nei contratti di appalto/subappalto: chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate a cura dello Studio Osella Dottori Commercialisti L’Agenzia delle Entrate ha recentemente fornito alcuni chiarimenti in merito alla nuova disciplina, introdotta dal c.d. “Decreto Crescita”, della responsabilità solidale tra committente/appaltatore e appaltatore/ subappaltatore per i versamenti, da questi ultimi effettuati, delle ritenute sui redditi di lavoro dipendente e dell’IVA relativamente alle prestazioni rese nell’ambito di contratti di appalto/subappalto. In particolare l’Agenzia ha precisato che la certificazione relativa alla regolarità dei suddetti versamenti necessaria per escludere la responsabilità solidale: - va richiesta all’appaltatore/subappaltatore a partire dall’11.10.2012 soltanto per i contratti stipulati dal 12.8.2012; - può essere resa, oltre che tramite asseverazione di un CAF Imprese/ professionista abilitato, anche direttamente dall’appaltatore/subappaltatore tramite dichiarazione sostitutiva. Il DL n. 83/2012, c.d. “Decreto Crescita”, ha modificato la disciplina in materia di responsabilità nell’ambito dei contratti di appalto e subappalto di opere e servizi. L’art. 13 del citato Decreto in vigore dal 12.8.2012, ha sostituito il comma 28 dell’art. 35, DL n. 223/2006 e introdotto i nuovi commi 28-bis e 28ter che riguardano, rispettivamente, la responsabilità dell’appaltatore, quella del committente ed il profilo oggettivo e soggettivo della nuova disciplina.
Riferimenti • Art. 35, comma 28, DL n. 223/2006 • Art. 13-ter, DL n. 83/2012 • Circolare Agenzia Entrate 8.10.2012, n. 40/E
IL PROFILO OGGETTIVO E SOGGETTIVO DELLA RESPONSABILITÀ
Il citato nuovo comma 28-ter prevede che la disciplina relativa alla responsabilità nei contratti di appalto/subappalto: - è applicabile ai contratti di appalto/ subappalto di opere, forniture e servizi conclusi da: - soggetti che pongono in essere operazioni rilevanti ai fini IVA; - soggetti ex artt. 73 e 74, TUIR (società di capitali, cooperative, Enti pubblici, ecc.); - non è applicabile alle “stazioni appaltanti” ex art. 3, commi 32 e 33, D.Lgs. n. 163/2006 (amministrazioni aggiudicatrici, enti aggiudicatori, soggetti pubblici o privati assegnatari dei fondi di cui al Capo IV, D.Lgs. n. 163/2006).
LA RESPONSABILITÀ DELL’APPALTATORE/ COMMITTENTE
Il citato nuovo comma 28 prevede che, in caso di appalto di opere o servizi, l’appaltatore, nel limite del corrispettivo dovuto, è solidalmente responsabile con il subappaltatore dei versamenti, a carico di quest’ultimo per le prestazioni effettuate nell’ambito del contratto, relativi: • alle ritenute sui redditi di lavoro dipendente; • all’IVA. La responsabilità è esclusa qualora i versamenti, scaduti alla data di pagamento del corrispettivo, siano stati regolarmente effettuati. A tal fine l’appaltatore deve acquisire, prima del pagamento del corrispettivo, la documentazione comprovante che il subappaltatore ha effettuato regolarmente i suddetti versamenti. La documentazione può essere riil geometra n. 5/12
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Argomenti legislativi lasciata “anche” tramite un’asseverazione resa da un: - CAF Imprese; - professionista abilitato, ex art. 3, comma 3, lett. a), DPR n. 322/98 (dottore commercialista, ragioniere e perito commerciale, consulente del lavoro). L’appaltatore può sospendere il pagamento del corrispettivo fino all’esibizione della suddetta documentazione. Inoltre, ai sensi del citato comma 28-bis il committente deve acquisire, prima del pagamento del corrispettivo dovuto all’appaltatore, la documentazione da quest’ultimo resa, comprovante che i suddetti versamenti, scaduti alla data del pagamento, sono stati regolarmente effettuati dall’appaltatore e dagli eventuali subappaltatori. Anche il committente può sospendere il pagamento del corrispettivo fino all’esibizione della suddetta documentazione. Il comma 28-bis in commento dispone altresì che: “L’inosservanza delle modalità di
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pagamento previste a carico del committente è punita con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 5.000 a euro 200.000 se gli adempimenti di cui al comma 28 non sono stati correttamente eseguiti dall’appaltatore e dal subappaltatore. Ai fini della predetta sanzione si applicano le disposizioni previste per la violazione commessa dall’appaltatore”.
I RECENTI CHIARIMENTI DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE
L’Agenzia delle Entrate, a seguito di una serie di problematiche sorte tra gli operatori del settore in merito all’interpretazione della disciplina in commento, che hanno comportato anche una temporanea sospensione dei pagamenti, ha fornito, con la recente Circolare 8.10.2012, n. 40/E, gli attesi chiarimenti in merito: • all’entrata in vigore della nuova disciplina; • alla modalità di acquisizione della documentazione attestante la regola-
rità dei versamenti da parte dell’appaltatore/subappaltatore.
ENTRATA IN VIGORE DELLA NUOVA DISCIPLINA
Nella citata Circolare n. 40/E in merito all’entrata in vigore della disciplina in esame l’Agenzia precisa che il committente/appaltatore deve richiedere, a partire dall’11.10.2012, la documentazione attestante la regolarità dei suddetti versamenti effettuati, rispettivamente, dall’appaltatore/subappaltatore con riferimento soltanto alle prestazioni rese nell’ambito di contratti stipulati dal 12.8.2012 (data di entrata in vigore della legge di conversione del DL n. 83/2012). La data dell’11.10.2012 è stata individuata facendo riferimento all’art. 3, comma 2, Legge n. 212/2000 (“Statuto del contribuente”). Infatti, poiché l’art. 13-ter ha “natura tributaria”, lo stesso entra in vigore “a partire dal sessantesimo giorno successivo a quello di entrata in vigore della norma” .
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Argomenti legislativi te che “l’attestazione dell’avvenuto adempimento degli obblighi … può essere rilasciata anche attraverso un’asseverazione” dei soggetti ex artt. 35, comma 1, D.Lgs. n. 241/97 e 3, comma 3, lett. a), DPR n. 322/98.
CONTENUTO DELLA DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA
Sul punto nella Circolare n. 40/E in commento l’Agenzia precisa che la suddetta “soluzione” è collegata al fatto che la nuova disciplina: “…intervenendo su un elemento fondamentale delle prestazioni contrattuali quale il pagamento del corrispettivo, potrebbe alterare il rapporto sinallagmatico relativo ai contratti già stipulati. La norma attribuisce, infatti, ad una delle parti (appaltatore/ committente) il diritto potestativo di sospendere la propria prestazione (il pagamento) in attesa che l’altra parte (appaltatore/subappaltatore) produca una documentazione attestante la regolarità degli adempimenti fiscali”.
CERTIFICAZIONE DI REGOLARITÀ DEI VERSAMENTI
Nella citata Circolare n. 40/E l’Agenzia precisa che la certificazione di regolarità dei versamenti effettuati dall’appaltatore/subappaltatore può essere rilasciata oltre che tramite un’asseverazione resa dal responsabile di un CAF Imprese/professionista abilitato (dottore commercialista, ragioniere e perito commerciale, consulente del lavoro) anche tramite una dichiarazione sostitutiva resa direttamente dall’appaltatore/subappaltatore ai sensi del DPR n. 445/2000. Infatti, come sopra evidenziato, il comma 28 dispone espressamen-
In merito alla dichiarazione sostitutiva l’Agenzia precisa che la stessa deve contenere: - l’indicazione del periodo di liquidazione dell’IVA relativa alle fatture emesse dall’appaltatore/subappaltatore con riferimento alle prestazioni effettuate nell’ambito del contratto di appalto/subappalto. In particolare è necessario specificare se: - per le suddette operazioni è stato applicato il reverse charge o il regime “IVA per cassa”, ex art. 7, DL n. 185/2008; - la liquidazione IVA ha comportato un versamento d’imposta. In tal caso vanno riportati gli estremi del relativo mod. F24; - l’indicazione del periodo nel quale le ritenute sui redditi di lavoro dipendente sono state versate, mediante scomputo totale/parziale. In tal caso vanno riportati gli estremi del relativo mod. F24; - l’attestazione che i versamenti effettuati includono l’IVA e le ritenute riferibili al contratto di appalto/subappalto per il quale la dichiarazione viene resa.
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Argomenti legislativi DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DELL’ATTO DI NOTORIETA’ COMMITTENTE/APPALTATORE/ SUBAPPALTATORE (Art. 47 D.P.R. 28 dicembre 2000, n.445) ex Circolare Agenzia Entrate n.40 dell’08/10/2012
Il/La sottoscritto/a _____________________________________________________________ nato/a a _______________ il _______________Codice Fiscale ___________________________ residente in ___________________________Via ______________________n.______ cap ___________ in qualità di legale rappresentante della ditta/società __________________________________ con sede in ________________________ via _____________________ c.f./p.iva __________ relativamente al contratto di appalto* stipulato in data _________________________________ tra il committente*_______________________ e l’appaltatore*___________________________ consapevole delle sanzioni penali richiamate dall’art. 76 del D.P.R. 28.12.2000 n.445, in caso di dichiarazioni mendaci e di formazione o uso di atti falsi, DICHIARA 1. Che ha correttamente registrato ai fini Iva le seguenti fatture n° _____ del ____________ importo € ___________ IVA per cassa Reverse charge per il contratto di cui sopra, comprendendole nella liquidazione Iva del periodo di competenza e specificando se per esse è stato applicato il regime Iva per cassa o la disciplina del reverse charge. L’ammontare complessivo dell’importo Iva liquidato in tale periodo è pari ad: €________________ a debito credito. In caso di importo a debito: il modello F24 attestante l’avvenuto versamento all’Erario dell’Iva come sopra liquidata è stato pagato: nei termini con ravvedimento. Estremi dei versamenti gg. mese anno Importo versato ____/___/___ € ___________
Ricevute di addebito n. ___ del ______________
2. Che ha correttamente effettuato e versato le ritenute fiscali sui redditi di lavoro dipendente in relazione ai soggetti impiegati nell’esecuzione del contratto di cui sopra, come di seguito elencati: 1. Codice Fiscale _____________________
Importo ritenute Irpef _______________________
anno e mesi di riferimento ____________________
2. Codice Fiscale _____________________
Importo ritenute Irpef _______________________
anno e mesi di riferimento ____________________
Totale n. lavoratori _____________________ Estremi dei versamenti
Importo tot. ritenute Irpef _______________________
1. gg. mese anno Importo versato Importo relativo al singolo subappalto Ricevute di addebito ___/___/__ € ___________ € __________________________ n. ___ del _______ 2. gg. mese anno Importo versato Importo relativo al singolo subappalto Ricevute di addebito ___/___/___ € ___________ € ___________________________ n. ___ del _______ Totale Importo versato € ___________
Importo relativo al singolo subappalto € ___________________________
3. Che l’Iva e le ritenute versate includono quelle riferibili al contratto di appalto/subappalto per il quale la dichiarazione viene resa Data, lì _________________________
Firma ______________________________
*Se l’attestazione riguarda gli obblighi del subappaltatore ed è destinata all’appaltatore, a “appalto” sostituire “subappalto”, a “committente” sostituire “appaltatore” e a “l’appaltatore” sostituire “il subappaltatore”.
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Professione
Terre e rocce da scavo Nuovo regolamento attuativo
Sulla Gazzetta ufficiale n. 221 del 21 settembre 2012 è stato pubblicato il Decreto del Ministero dell’Ambiente n. 161 “Regolamento recante la disciplina dell’utilizzazione delle terre e rocce da scavo”; il decreto entrerà in vigore il prossimo 6 ottobre. Il decreto è stato emanato in riferimento alle previsioni contenute nell’articolo 49 del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1 convertito dalla legge 24 marzo 2012, n. 27. Il Regolamento sulle terre e rocce da scavo stabilisce i criteri qualitativi da soddisfare affinché i materiali di scavo siano considerati sottoprodotti e non rifiuti, come stabilito all’articolo 183, comma 1, lettera qq) del d.lgs. n. 152/2006; stabilisce inoltre le procedure e le modalità affinché la
gestione e l’utilizzo dei materiali da scavo avvenga senza pericolo per la salute dell’uomo e senza recare pregiudizio all’ambiente. Viene stabilito il fondamentale principio che il materiale da scavo è un sottoprodotto se sono rispettate le seguenti quattro condizioni: - il materiale da scavo deve essere generato durante la realizzazione dell’opera; - il materiale da scavo deve essere riusato nell’esecuzione della stessa o di un’altra opera; - il materiale da scavo deve essere idoneo ad essere utilizzato direttamente; - il materiale da scavo deve soddisfare i requisiti di qualità ambientale. L’articolo 5 del decreto tratta il piano
di utilizzo che deve essere presentato dall’impresa all’Autorità competente almeno 90 giorni prima dell’inizio dei lavori per la realizzazione dell’opera, su apposito modulo. Il piano ha una durata limitata ed una volta scaduto viene meno la qualifica di sottoprodotto del materiale da scavo con conseguente obbligo di gestire il materiale come rifiuto e quindi di smaltirlo. Tale effetto si produce anche nel caso di violazione degli obblighi assunti dall’impresa nel piano. Nel caso di situazioni di emergenza dovute a causa di forza maggiore, la sussistenza dei requisiti può essere attestata mediante una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà e l’avvenuto utilizzo del materiale in
La normativa attuale a riguardo della gestione delle terre e rocce da scavo è disciplinata dal D.Lgs. 152/06 s.m.i. e dal D.M. Ambiente 10 agosto 2012, n. 161 (vigente dal 6 ottobre 2012). Si definisce terra e roccia da scavo il suolo proveniente da attività di scavo privo di sostanze pericolose contaminanti e/o materiale ultroneo (materiale plastico, macerie, cls, metalli, …). Secondo la normativa vigente le terre e rocce da scavo sono rifiuti speciali (codice CER 170504) la cui gestione deve avvenire ai sensi della normativa in materia di gestione rifiuti (Parte IV del D.Lgs. 152/06 s.m.i.). Tale normativa prevede che predetto materiale sia conferito presso un centro autorizzato dalla Provincia a ricevere e trattare specifico codice CER a meno di: - attuare l’attività di recupero rifiuti ai sensi degli Artt. 214, 215, 216 del D.Lgs. 152/06 e s.m.i. - applicare gli art. 185 (riutilizzo presso il sito di produzione); - applicare l’art. 184 bis del D.Lgs. 152/06 e s.m.i. unitamente al D.M. Ambiente 10 agosto 2012, n. 161. il geometra n. 5/12
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Professione conformità al piano di utilizzo è attestato dall’esecutore mediante una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà. Il comma 2 dell’articolo 3 del decreto precisa che sono comunque esclusi i rifiuti provenienti direttamente dall’esecuzione di interventi di demolizione di edifici o altri manufatti preesistenti e ciò per evitare che materiali pericolosi non vengano smaltiti secondo le più restrittive previsioni di cui alla parte quarta del decreto legislativo n. 152 del 2006. In base all’art. 4, conformemente a quanto previsto dai piani di utilizzo, il materiale da scavo potrà essere riutilizzato nel corso dell’esecuzione della stessa opera, nel quale è stato generato, o di un’opera diversa, per la realizzazione di reinterri, riempimenti, rimodellazioni, rilevati, ripascimenti, interventi a mare, miglioramenti fondiari o viari oppure altre forme di ripristini e miglioramenti ambientali, come pure in processi produttivi, in sostituzione di materiali di cava. Le disposizioni transitorie (art. 15), prevedono che entro i centottanta giorni dalla data di entrata in vigore del regolamento, i progetti per i quali è in corso una valutazione di impatto ambientale relativa all’utilizzabilità del materiale da scavo, possono essere assoggettati alla disciplina del piano di utilizzo.
Conferimento Presso Centro Autorizzato Nel caso in cui si preveda il conferimento ad un centro autorizzato è necessario: - individuare un centro autorizzato al recupero o smaltimento terre e rocce da scavo (CER 170504) - individuare l’eventuale deposito temporaneo presso cantiere di produzione (non deve superare i 3 mesi o i 20 mc) - il trasporto deve essere effettuato da ditte iscritte all’Albo Gestori Ambientali o dell’impresa previa richiesta all’Albo per il trasporto in conto proprio - emettere Formulario di Identificazione per il trasporto In sede progettuale o al più prima dell’Inizio Lavori il centro autorizzato prescelto deve essere comunicato al Comune di Torino per le necessarie verifiche. Riutilizzo ai sensi dell’art. 185 L’art. 185 prevede che le terre e rocce da scavo non contaminate provenienti dall’attività di scavo possano essere riutilizzate a fini di costruzione allo stato naturale nello stesso sito in cui sono state scavate. Riutilizzo ai sensi dell’ art. 184 bis D.Lgs. 152/06 e s.m.i. e dal D.M. Ambiente 10 agosto 2012, n. 161 L’art. 184 bis prevede che qualsiasi sostanza od oggetto se soddisfa tutte
le condizioni previste dal comma 1 del medesimo articolo, può essere considerata un sottoprodotto e non un rifiuto. Le terre e rocce da scavo prodotte durante la realizzazione di un intervento possono essere considerate come sottoprodotto e come tale gestite a condizione che vengano rispettate le condizioni e le prescrizioni sia del predetto comma 1, art. 184 bis, D.Lgs. 152/06 sia del D.M. Ambiente del 10 agosto 2012, n. 161 “Disciplina dell’utilizzazione delle terre e rocce da scavo – Criteri qualitativi da soddisfare per essere considerati sottoprodotti e non rifiuti – Attuazione articolo 49 del D.L. 1/2012 (D.L. Liberalizzazioni)”; predetto D.M. sarà vigente dal 6 ottobre 2012. Si evidenzia che tale D.M. sarà applicato alle istanze presentate presso il Comune di Torino a partire dal 6 ottobre 2012, mentre per quelle antecedenti, si applicheranno le normative vigenti antecedenti a suddetta data, a meno di richiesta espressa da parte del proponente . L’applicazione di predetto D.M. necessita della redazione del “Piano di Utilizzo” come da indicazioni contenute nel medesimo e la relativa trasmissione all’Autorità Competente che autorizza l’opera; tale Autorità richiederà entro e non oltre 30 gg dalla trasmissione dell’elaborato stesso eventuali integrazioni ed entro e non oltre 90 gg esprimerà relativo parere di competenza; oltre tale tempistica vige il silenzio-assenso.
Per maggiori informazioni Città di Torino - Servizio Adempimenti Tecnico Ambientali Ufficio Gestione Terre & Rocce da scavo Via Padova 29 - 10152 Torino Tel 011 4420183 / 011 4420178 www.comune.torino.it/ambiente/terrerocce/index.shtml Regione Piemonte - Direzione 10 Ambiente direzioneB10@regione.piemonte.it www.regione.piemonte.it/ambiente/bonifiche/doc_spec.htm 8
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Professione
Forum regionale per l’Energia Forum Aperto ai Cittadini Il 14 ottobre si è conclusa la prima fase di consultazione e confronto pubblico per la definizione delle linee d’azione del “Piano d’azione per la promozione della clean economy 2012-2014”, che verrà prossimamente approvato dalla Giunta Regionale. La Regione ringrazia gli iscritti al Forum per la loro adesione attiva e per i numerosi e competenti contributi forniti, che verranno presi in considerazione anche nelle future azioni di programmazione in campo energetico. Il confronto che ne è risultato conferma la validità dello strumento di condivisione che ha permesso di avvicinare Amministrazione e cittadini nell’attuazione del principio di partecipazione e trasparenza. In previsione della prossima fase di consultazione condivisa del Piano Energetico Ambientale Regionale rimane possibile iscriversi al Forum energia per continuare il dialogo intrapreso. Per chiarimenti e richieste di informazioni riguardanti l’utilizzo del Forum è disponibile l’apposito indirizzo di posta elettronica: forumenergia@csi.it
www.forumenergia.regione.piemonte.it/
L’art. 7 della Legge regionale 7 ottobre 2002, n. 23 “Disposizioni in campo energetico. Procedure di formazione del piano regionale energetico-ambientale” prevede l’istituzione di un tavolo di concertazione con gli enti locali, denominato Forum regionale per l’energia, al quale possono partecipare anche i rappresentanti delle agenzie per l’ambiente e per l’energia, nazionali e locali, delle categorie produttive, delle forze sociali, delle associazioni ambientali-
ste, degli atenei e degli enti di ricerca e, in generale, tutti i soggetti interessati. Le sei edizioni del Forum regionale per l’energia, convocate dall’approvazione della L.R. 23 ad oggi, hanno permesso un confronto aperto tra la Regione e i portatori di interesse (stakeholder) che ha portato alla definizione concertata delle politiche energetiche da intraprendere e degli obiettivi da perseguire attraverso gli strumenti di programmazione regio-
nale, quali il vigente Piano Energetico Ambientale Regionale e la successiva Relazione programmatica sull’energia. Gli obiettivi energetico-ambientali posti dall’Unione Europea per il 2020 e la ripartizione dell’obiettivo vincolante sulle fonti rinnovabili a livello regionale impongono l’adozione di un nuovo Piano Energetico Ambientale Regionale che definisca i necessari indirizzi prioritari, le azioni e gli strumenti. Per la costruzione del nuovo Piano Energetico Ambientale Regionale, la Regione ha deciso di attivare un percorso partecipato di approfondimenti e confronto innovativo basato su un portale web con tecnologia 2.0., denominato “forumenergia”, attraverso cui effettuare, in modalità dinamica, la raccolta di contributi di diverse tipologie di portatori di interessi nel mondo dell’energia da tutti i punti di vista, partendo dal produttore fino ad arrivare al consumatore. Questa modalità di partecipazione è stata pensata al fine di facilitare un processo di condivisione e di confronto di idee, proposte, necessità, esigenze dell’intera comunità regionale per cogliere pienamente tutti gli elementi rilevanti per il nostro territorio, nello spirito del citato art. 7 della l.r. 23/2002. Questo spazio rappresenta, quindi, il luogo virtuale per condividere i nuovi obiettivi da raggiungere nell’arco di tempo 2012-2020 e per proporre modifiche o integrazioni alla strategia in corso di definizione. il geometra n. 5/12
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Professione
Commissione Tributaria Provinciale di Torino Composizione sezioni 2° sem. 2012 Strada Antica di Collegno, 259 - 10146 - Torino Prot. n. 49/2012 del 22 giugno 2012 Sezione n. 1 Presidente Giudici
Sezione n. 2 Presidente Vice Presidente Giudici
Sezione n. 3 Presidente Giudici
Sezione n. 4 Presidente Giudici
Sezione n. 5 Presidente Vice Presidente Giudici
Sezione n. 6 Presidente Vice Presidente Giudici
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Roggero Paolo Collu Luisella Marini Alessandro Nicodano Michele Premoselli Pier Carlo Bertotto Marinella Alessandria Silvio Picco Augusta Roccella Giuseppe Salvatico Giovanni Caprioglio Piera Collu Luisella Lepore Patrizia Nicodano Michele Oreglia Giancarlo Donato Francesco Cuomo Bruno Monastra Vincenzo Viano Giuseppe Zuccarello Sebastiano Strazzuso Giuseppe Calvo Giuseppe Arnone Domenico Martini Mario Manni Pia Bianconi Cristina Enipeo Luigi Cogno Catterina Derro Antonio
Nicodano Michele Rossotto Vittoria Sezione n.7 Presidente Vice Presidente Giudici
Sezione n. 8 Presidente Vice Presidente Giudici
Sezione n. 9 Presidente Giudici
Sezione n. 10 Presidente Giudici
Sezione n. 11 Presidente Vice Presidente Giudici
Marciante Giuseppe Enipeo Luigi Matta Maria Morelli Gianfranco Salvatico Giovanni Zuccarello Sebastiano Denaro Edoardo Calvo Giuseppe Gratteri Carmelo Nicodano Michele Ossola Giovanni Spagnoli Teodora Boggio Ennio Cuomo Bruno Gugliemino Elio Vellucci Pasquale Cocilovo Giuseppe CalĂŹ Stefano Cipolla Federico Giobellina Giuseppe Gratteri Carmelo Burdino Gianfranco Bertotto Marinella Chiaraviglio Lorenzo Cipolla Federico Fracchioli Gianluigi Gurgone Vincenzo
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Professione Sezione n. 12 Presidente Giudici
Sezione n. 13 Presidente Giudici
Villa Fulvio Monacis Lucia Pugno Luigi Roccella Giuseppe Viano Giuseppe Scisciot Francesco Albezzano Michelina Cogno Catterina Ducco Vittorio Grimaldi Gianfranco
Sezione n. 14 Presidente Vice Presidente Giudici
Sezione n. 15 Presidente Giudici
Cervetti Fernanda Enipeo Luigi Bolla Mauro Borgaro Lorenzo Monacis Lucia Fassio Francesco Bolla Mauro Forneron Elio Steinleitner Corrado
Le sezioni dal n. 16 al n. 37 sono congelate
Comunicazioni via posta elettronica certificata (PEC) nel processo tributario La Direzione della Commissione Tributaria Regionale del Piemonte ha segnalato (Prot. n. 3002 del 17/10/2012) che, sulla Gazzetta Ufficiale dell’11 ottobre 2012, è stato pubblicato il decreto che estende l’uso della posta elettronica certificata (PEC) nel processo tributario alle Commissioni tributarie provinciali e regionali operanti nelle regioni Campania, Liguria, Marche, Molise, Piemonte, Toscana e Valle d’Aosta. Il decreto, a firma del Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Generale, del Personale e dei Servizi, è entrato in vigore il 18 ottobre 2012. Il provvedimento consente alle Commissioni tributarie di effettuare le comunicazioni alle parti processuali, relative ai dispositivi delle sentenze e agli avvisi di trattazione delle udienze, utilizzando la casella di posta elettronica certificata delle parti stesse, con evidenti positive ricadute nella consegna delle comunicazioni sia in termini di celerità che di affidabilità, e riguarda i procedimenti avviati con la notifica di ricorsi ed appelli a decorrere dal 07 luglio 2011. E’ peraltro facoltà di ciascuna delle parti in causa richiedere, mediante il deposito di un’istanza, l’applicazione di tali modalità di comunicazione anche per una causa già pendente alla data del 7 luglio 2011. Le disposizioni del Decreto si applicano esclusivamente alle comunicazioni da parte degli Uffici di segreteria; non è pertanto ancora ammesso l’utilizzo della casella di posta certificata per qualsiasi comunicazione o deposito effettuato dalle parti in causa. Oltre al Decreto in argomento, la normativa è prevista dal Decreto del 26/04/2012 recante le regole tecniche relative alle comunicazioni a mezzo posta elettronica certificata nell’ambito del processo tributario.
Posta elettronica certificata Si ricorda che tutti i professionisti hanno l’obbligo di dotarsi di indirizzo di casella di Posta Elettronica Certificata, comunicandolo ai rispettivi Collegi professionali. E’ possibile ottenere gratuitamente la PEC tramite la convenzione con il Consiglio Nazionale-Cassa di Previdenza e Aruba, sul sito www.cassageometri.it
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Formazione continua obbligatoria deducibile al 50% Il professionista che partecipa a corsi per la formazione continua obbligatoria deduce le spese sostenute dal reddito di lavoro autonomo nel limite del 50%. A chiarirlo è l’Agenzia delle Entrate in una circolare in cui ha trasferito su carta le risposte fornite ai quesiti dei professionisti partecipanti al Map. L’Agenzia delle Entrate ha trasformato in una circolare (circ. 35/E del 20 settembre 2012) le risposte che i tecnici dell’Amministrazione hanno fornito ai professionisti durante il Modulo di aggiornamento professionale (Map), un appuntamento annuale di confronto, in diretta televisiva, tra le Entrate e i professionisti pronti ad esporre questioni che necessitano di chiarimenti. Diverse le problematiche affrontate, tra queste la deducibilità delle spese sostenute per i corsi di formazione professionale continua obbligatoria. Le spese sostenute, comprese quelle di viaggio e soggiorno, saranno deducibili nel limite del 50%, analogamente a quanto già avviene per tutti gli altri corsi di formazione o per i convegni. Nella circolare, infatti, l’Agenzia delle Entrate chiarisce che bisogna far riferimento all’articolo 54, comma 5 del TUIR, secondo cui “le spese di partecipazione a convegni, congressi e simili o a corsi di aggiornamento professionale, incluse quelle di viaggio e soggiorno, sono deducibili nella misura del 50 per cento del loro ammontare”. “Si ritiene”, si legge nella circolare, “che detta disposizione, non operando alcuna distinzione circa la natura del corso, sia applicabile anche alle spese sostenute per la partecipazione alla formazione continua obbligatoria degli iscritti in albi professionali”.
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Formazione a distanza: - Corso sulla contabilizzazione del calore su Geoweb - Seminari di Acustica e sulla Sicurezza CORSO SULLA CONTABILIZZAZIONE DEL CALORE IN FAD SU GEOWEB Il corso è erogato tramite il portale nazionale della categoria Geoweb ed in tal modo sono visibili e fruibili da tutti i colleghi d’Italia. E’ finalizzato a: - inquadrare, dal punto di vista normativo e legislativo nel panorama nazionale e europeo, il problema della contabilizzazione del calore negli impianti di riscaldamento - fornire gli strumenti teorici necessari per capire il funzionamento dei dispositivi per la contabilizzazione del calore e per la ripartizione delle spese di riscaldamento - descrivere in quali tipologie di impianti si possano installare i dispositivi di contabilizzazione/ripartizione del calore, e come possano interagire con sistemi di termoregolazione - illustrare la norma UNI 10200/2005, paradigma attuale per la ripartizione delle spese di riscaldamento negli impianti centralizzati per l’edilizia residenziale Durata del corso 8 ore Crediti 6 Costo € 68,00 iva esclusa Per visualizzare ed accedere al corso occorre collegarsi su http://ex.geoweb. it/elearning/public.aspx E’ necessaria la registrazione (gratuita)
SEMINARI DI ACUSTICA E SULLA SICUREZZA IN FAD GRATUITI PER GLI ISCRITTI ALL’ALBO Sul sito www.fondazionegeometri.to.it della Fondazione sono disponibili il seminari “Classificazione acustica” (durata: 4 ore; crediti: 4) e “Sicurezza sul lavoro: condominio, cantiere, agricoltura” (durata: 3 ore; crediti: 3), entrambi con test finale, che possono essere usufruiti gratuitamente dagli iscritti all’Albo e assegnano quattro crediti formativi. L’iscrizione deve essere effettuata tramite il programma web “RICONOSCO” accessibile dalla Home Page del sito del Collegio www.collegiogeometri.to.it tramite Username e Password.
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Riforma delle professioni: le nuove norme sul Praticantato
Il Decreto sulla riforma delle professioni (D.P.R. 7 agosto 2012, n. 137) ha introdotto alcune modifiche al Tirocinio Professionale. Di seguito elenchiamo le principali novità.
Il Praticantato dura oggi 18 mesi anziché 24. Un’opportunità per entrare prima nel mondo del lavoro ma anche un rischio per la completezza della formazione del futuro professionista
Presso il Consiglio dell’Ordine o del Collegio territoriale è tenuto il Registro dei Praticanti, l’iscrizione alla quale è condizione per lo svolgimento del tirocinio professionale. Il tirocinio per l’accesso alle professioni regolamentate non può superare i diciotto mesi e per un periodo non superiore a sei mesi può essere svolto anche presso enti o professionisti di altri Paesi con titolo equivalente e abilitati all’esercizio della professione. Il tirocinio può essere anche svolto per i primi sei mesi, alla presenza di apposite convenzioni stipulate tra i diversi Consigli Nazionali degli Ordini e il Ministero dell’Università in concomitanza con l’ultimo anno del corso di studio per il conseguimento della laurea necessaria. Il professionista, presso il cui studio si svolgerà il tirocinio, deve avere almeno cinque anni di anzianità di iscrizione all’Albo, deve assicurare che il tirocinio si svolga in modo funzionale alla sua finalità e non può avere più di tre praticanti contemporaneamente. Il tirocinio può essere svolto in concomitanza di un rapporto di pubblico impiego o di lavoro subordinato
privato, purché le relative discipline prevedano modalità e orari di lavoro idonei a consentirne l’effettivo svolgimento. Il tirocinio professionale non determina l’instaurazione di rapporto di lavoro subordinato anche occasionale, ma è riconosciuto un rimborso spese forfettariamente concordato con il professionista dopo i primi sei mesi di tirocinio.
do non superiore a sei mesi, di specifici corsi di formazione professionale organizzati di ordini e collegi (previa emanazione del Consiglio Nazionale Geometri di apposito regolamento). Il Consiglio del Collegio al termine del tirocinio rilascia il relativo certificato. Il certificato perde efficacia decorsi cinque anni senza che segua il superamento dell’Esame di abilitazione professionale.
L’interruzione del tirocinio per oltre tre mesi, senza giustificato motivo, comporta l’inefficacia, ai fini dell’accesso, di quello previamente svolto. Quando ricorre un giustificato motivo, l’interruzione del tirocinio può avere una durata massima di nove mesi.
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Il tirocinio, oltre che presso un professionista, può consistere nella frequenza con profitto, per un perio-
Ufficio Praticanti del Collegio: Leandra Revelli 011537756 int. 202
Sul suto Internet del Collegio
tutte le informazioni e la modulistica sul Praticantato.
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Dall’Agenzia del Territorio Dall’Agenzia delle Entrate
Modalità operative per l’aggiornamento del catasto nell’ambito delle dichiarazioni per i contributi agricoli È stato pubblicato il provvedimento del Direttore dell’Agenzia del Territorio 16 ottobre 2012, con cui sono state definite le modalità operative per l’aggiornamento della banca dati
catastale sulla base delle dichiarazioni relative all’uso del suolo. Il Provvedimento ha definito le modalità operative di aggiornamento del catasto nell’ambito delle dichiarazioni per i contributi agricoli, in attuazione dell’art. 6, commi 3 e 4, del D.L. 16/2012. Le dichiarazioni sono rese dai soggetti interessati all’interno delle domande di richiesta di contributi agricoli, presentate all’AGEA (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) o agli altri Organismi pagatori riconosciuti dalla normativa comunitaria e previsti dalla Politica agricola comune (PAC), e devono contenere anche le informazioni necessarie per consentire l’aggiornamento del catasto. Con la presentazione della domanda, si assolvono quindi anche gli obblighi in materia catastale conseguenti alle variazioni colturali. Con il Provvedimento, l’Agenzia del Territorio e l’AGEA hanno
realizzato un’importante attività di collaborazione per l’aggiornamento delle informazioni di reciproco interesse, al fine di fornire ai cittadini, ai professionisti e agli enti un servizio sempre più efficiente ed efficace. Con l’emanazione del provvedimento le dichiarazioni relative all’uso del suolo, rese dai soggetti interessati nell’ambito della presentazione delle domande di pagamento inoltrate agli organismi pagatori, riconosciuti dalla normativa comunitaria e previsti dalla Politica agricola comune (PAC), devono, dunque, contenere anche le informazioni necessarie per consentire l’aggiornamento del catasto. Le dichiarazioni dovranno essere fornite con le modalità stabilite dal provvedimento in oggetto. I soggetti che effettueranno le nuove dichiarazioni, saranno esonerati dagli obblighi di denuncia delle variazioni di cui all’art. 30 del TUIR, di cui al D.P.R. 917/1986. In caso di dichiarazioni non contenenti le informazioni per l’aggiornamento del catasto, ovvero dichiarazioni contenenti informazioni
In attuazione del decreto fiscale (D.L. 16/2012) le dichiarazioni per i contributi agricoli dovranno contenere le informazioni necessarie all’aggiornamento del catasto. Previste sanzioni amministrative da 1.000 a 2.500 Euro per informazioni omesse, incomplete o non veritiere. 14
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Professione incomplete o non veritiere, l’Agenzia del Territorio provvede all’irrogazione della sanzione amministrativa da € 1.000 ad € 2.500 prevista dal D.L. 262/2006. L’allegato al provvedimento reca “Modalità tecniche per la redazione e trasmissione delle dichiarazioni di variazione colturale e delle informazioni relative ai fabbricati fornite dall’Agenzia per le erogazioni in agricoltura all’Agenzia del Territorio”. Istruzioni e chiarimenti sulle modalità per il corretto classamento degli immobili vincolati Con la Circolare 5 ottobre 2012, n. 5, l’Agenzia del Territorio ha fornito chiarimenti in merito alle modalità di classamento in catasto degli immobili dichiarati di interesse culturale ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio di cui al D. Leg. vo 42/2004. I chiarimenti vertono in particolare sulla possibilità di attribuire ai predetti immobili la categoria catastale “A9 – Castelli e palazzi di eminenti pregi artistici o storici” quale conseguenza diretta della dichiarazione di interesse culturale. L’Agenzia chiarisce in proposito che l’operazione di accertamento catastale, ed in particolare l’attribuzione di una determinata categoria, va effettuata esclusivamente tenendo conto della destinazione di ciascuna unità immobiliare, così come risultante dalle sue proprie caratteristiche, nonché del contesto territoriale ed urbanistico in cui l’unità stessa risulta inserita. Di conseguenza, il riconoscimento dell’interesse culturale di un immobile e il derivante regime vincolistico non può influire sul classamento del bene, come ha avuto occasione di precisare anche la Suprema Corte di Cassazione, con la sentenza 14/05/2003, n. 7441 e con la sentenza 22/07/2003, n. 11369 (consultabili tra le “Fonti collegate” alla notizia).
Il riconoscimento dell’interesse culturale di un immobile e il conseguente regime vincolistico non influiscono sul classamento del bene Parallelamente, l’attribuzione ad una unità immobiliare di una determinata categoria catastale non può condizionare l’eventuale successivo riconoscimento dell’interesse culturale (da cui scaturiscono le forme di tutela previste dal D. Leg.vo 42/2004 e le correlate agevolazioni fiscali). Poi l’Agenzia del Territorio, segnalando come spesso il classamento degli immobili vincolati nella categoria catastale A/9 viene richiesto nell’erronea convinzione che si tratti della categoria di riferimento per detti immobili, ha chiarito che sono inquadrabili in questa categoria solamente gli immobili che presentino le particolari caratteristiche tipologiche e costruttive previste per la categoria stessa. Quanto infine alle modalità per l’annotazione del vincolo negli atti catastali, l’Agenzia, dopo aver ricordato come vi sia la previsione di una specifica annotazione che evidenzi il carattere “culturale” degli immobili, da apporre a richiesta degli interessati, ha precisato che in questi casi devono essere indicati anche gli estremi della trascrizione nei registri
immobiliari del provvedimento di dichiarazione o verifica dell’interesse culturale. Rivalutazione aree edificabili delle imprese: termine decennale per l’utilizzo Con il D.L. “Milleproroghe” 216/2011 (convertito in legge dalla L. 24/02/2012, n. 14, è stato prorogato da 5 a 10 anni il termine entro il quale deve avvenire l’utilizzo edificatorio delle aree fabbricabili di proprietà delle imprese, per poter usufruire della rivalutazione dei valori ai fini fiscali prevista dall’art. 1, commi 169 e seguenti, della L. 266/2005. L’Agenzia delle Entrate, con la Risoluzione 11 ottobre 2012, n. 94/E, ha ora chiarito quale sia il corretto comportamento che debbono tenere i soggetti che, pur avendo versato a suo tempo l’imposta sostitutiva, non abbiano però potuto usufruire della rivalutazione per via della decadenza del termine quinquennale, vigente prima del citato Milleproroghe. Costoro, secondo quanto a suo tempo chiarito dalla stessa Agenzia delil geometra n. 5/12
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Professione L’Agenzia delle Entrate, con la Risoluzione 94/E del 2012 ha evidenziato che anche coloro che non hanno costruito entro il termine quinquennale precedente al Milleproroghe 2012 possono usufruire della proroga
le Entrate con la Circolare 18/E del 2006, hanno riportato il valore fiscale a quello precedente alla rivalutazione, nonché usufruito di un credito d’imposta per l’imposta sostitutiva di rivalutazione eventualmente pagata. A tale proposito l’Agenzia chiarisce che, se detti soggetti sono interessati a beneficiare del nuovo termine decennale per l’utilizzazione edificatoria delle aree, devono procedere al versamento del credito d’imposta maturato a decorrere dal 01/01/2011 e utilizzato in compensazione - entro il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta 2012, senza applicazione delle sanzioni, ma con corresponsione degli interessi. Conseguente i medesimi soggetti possono vedersi riconosciuti i valori fiscalmente iscritti in bilancio con conseguente ricostituzione del saldo attivo di rivalutazione; il tutto ovviamente condizionato alla utilizzazione edificatoria dell’area entro il nuovo termine decennale previsto dal D.L. 216/2012. Qualora invece i soggetti in questione non abbiano intenzione di beneficiare del nuovo termine decennale (e, conseguentemente, della rivalutazione) hanno diritto al riconoscimento per intero del credito per l’imposta sostitutiva a suo tempo pagata.
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Nuova versione della procedura Docfa 4.00.1
E’ disponibile dal 4 settembre nella sezione Software del sito www.agenziaterritorio.it la nuova versione della procedura Docfa 4.00.1 per la compilazione dei documenti tecnici catastali. La nuova versione è relativa alla disciplina in materia di censimento dei fabbricati rurali ai sensi dell’art. 13, commi 14-bis, 14-ter, 14-quater del decreto legge 6 dicembre 2011 n. 201 e del Decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze 26 luglio 2012. Tale versione prevede nuove tipologie di documento per le dichiarazioni dei fabbricati rurali: 1. Dichiarazione presentata ai sensi del DM 26/7/2012 2. Dichiarazione presentata ai sensi dell’art. 13, comma 14-ter, del DL 201/2011. La tipologia di documento 1 è utilizzata per le dichiarazioni di fabbricati di nuova costruzione o oggetto di interventi edilizi, per i quali sussistono i requisiti di ruralità, ai sensi dell’art.2, comma 5 del decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze 26 luglio 2012, ovvero del successivo comma 7 dello stesso articolo. Per tale opzione è necessario allegare le previste autocertificazioni redatte utilizzando i modelli allegati al citato decreto ministeriale. La tipologia di documento 2 è utilizzata per le dichiarazioni al Catasto Edilizio Urbano di fabbricati rurali già censiti al Catasto Terreni, purché costituenti unità immobiliari ovvero immobili o loro porzioni che, nello stato in cui si trovano, sono di per se stessi utili ed atti a produrre un reddito proprio, ai sensi dell’art. 13, comma 14-ter, del decreto legge 6 dicem-
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Professione bre 2011, n. 201, convertito con modificazioni dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214. Per tale opzione è necessario allegare le previste autocertificazioni redatte utilizzando i modelli allegati al decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze 26 luglio 2012. E’ stata inoltre introdotta una nuova causale di variazione, “Richiesta ruralità”, che può essere utilizzata solo in combinazione con la tipologia di documento 1 sopra menzionata, e permette, nel caso di unità immobiliari già censite nel gruppo delle categorie D (eccetto la D/10), la presentazione di variazioni semplificate, per la cui compilazione sono richiesti solo i dati identificativi dell’immobile. Fino al 30 novembre 2012 potrà essere utilizzata anche la versione Docfa già in uso; dopo tale data sarà disponibile solo la nuova versione della procedura Docfa 4.00.1. La versione 4.0 di Docfa non presenta differenze sostanziali nell’utilizzo del prodotto e nelle modalità di predisposizione degli atti tecnici di aggiornamento del catasto fabbricati rispetto alla versione precedente. Le funzionalità presenti nella versione 4.0 sono state realizzate principalmente per consentire: - l’invio dei Docfa attraverso il sistema telematico del territorio “Sister”, in un formato compatibile con le norme che regolano la conservazione elettronica dei documenti. Con questa versione i documenti prodotti dalla procedura sono, oltre che in formato compresso per la presentazione agli sportelli degli uffici del territorio, anche in formato PDF (Portable Document Format). Questo formato consente al professionista di visualizzare il contenuto del documento su cui appone la firma digitale; - l’uso di nuovi stradari comunali certificati, dai quali selezionare gli indirizzi delle unità immobiliari presenti nell’atto di aggiornamento. I nuovi stradari verranno continuamente aggiornati, anche attraverso una collaborazione diretta con i comuni, responsabili del dato relativo alla toponomastica. Per gli utenti che utilizzano il sistema operativo Windows Vista o Windows 7 si consiglia di leggere quanto riportato al paragrafo “Installazione” della sezione “Informazioni” prima di procedere all’installazione del prodotto.
UNIONCAMERE PIEMONTE SBARCA SU TWITTER Da oggi c’è un modo in più per essere informati sulle attività di Unioncamere Piemonte: seguire l’account ufficiale di Unioncamere Piemonte su Twitter @Unioncamere_Pie. Già presente sul web con il sito www.pie.camcom.it, Unioncamere Piemonte approda da oggi anche sul social media Twitter, consentendo a tutti i cittadini e le imprese interessati di seguire in tempo reale, dal proprio smartphone o computer, aggiornamenti e approfondimenti sull’informazione economica e statistica del Piemonte, come risultati di indagini, dati relativi all’economia regionale e comunicati stampa, oltre a informazioni fondamentali per chiunque lavori nel campo dell’imprenditoria, come notizie di avvisi ed esiti di gara, comunicazioni su progetti europei, concorsi e selezioni. Attraverso questo canale verranno inoltre promossi convegni, iniziative territoriali e seminari legati alle attività del sistema camerale. L’account di Unioncamere Piemonte è “un modo per interagire in maniera quotidiana con la rete di professionisti legati al sistema economico piemontese – spiega il Segretario Generale di Unioncamere Piemonte Paolo Bertolino –. Stiamo lavorando perché la nostra comunicazione sia più veloce, tempestiva e capillare, per rendere più agile l’interazione con i nostri interlocutori e stakeholders, oltre che per fornire un servizio informativo integrato al contesto, ormai imprescindibile, dei social media e del web 2.0”. Come dimostrano i dati, sono sempre più numerose le imprese che utilizzano i canali dei social media per far crescere il proprio business e rimanere aggiornate, e Unioncamere Piemonte, in quanto fonte di dati, rilevazioni e informazioni economiche fortemente collegati al territorio piemontese, avrà quindi da oggi un canale in più per interagire con i propri interlocutori e rendere un servizio informativo agile e in costante aggiornamento il geometra n. 5/12
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Sentenze in breve per la professione
La ridistribuzione degli spazi interni non è soggetta al permesso di costruire Corte di Cassazione, Sentenza n. 37713 del 1° ottobre 2012
La ridistribuzione degli spazi interni che non comporta aumento della superficie calpestabile, realizzazione di unità immobiliari autonome o mutamento della destinazione d’uso, non è sottoposta al permesso di costruire. Lo ha affermato la Corte di Cassazione con la sentenza n. 37713 del primo ottobre 2012, che ha accolto il ricorso presentato da un cittadino che era stato condannato per aver eseguito senza permesso di costruzione lavori in zona sottoposta a vincolo paesaggistico, creando all’interno del fabbricato stanze e strutture ex novo, ponendo in essere un intervento di nuova costruzione. La Cassazione ha ricordato che le cosiddette opere interne, non più previste nel D.P.R. n. 380/2001, come categoria autonoma di intervento edilizio sugli edifici esistenti, quando comportano aumento di unità immobiliari o modifiche dei volumi, dei prospetti e delle superfici o mutamento della destinazione d’uso, rientrano tra gli interventi di ristrutturazione
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edilizia per i quali è necessario il permesso di costruire. Nel caso in esame: - non veniva mutata la destinazione d’uso dell’unità immobiliare - restava inalterata la superficie iniziale - non venivano realizzati aumenti volumetrici - non aumentava il numero di unità immobiliari autonome pertanto non era necessario il permesso di costruire.
Impugnazione delle tabelle millesimali: chi è il legittimato passivo Cassazione civile, sez. II, sentenza 11.07.2012 n. 11757
Qualora sia impugnata la deliberazione dell’assemblea condominiale relativa all’approvazione di una modifica alla tabella millesimale in essere, la legittimazione passiva spetta all’amministratore condominiale e, dunque, non vi è necessità di integrare il contraddittorio nei confronti di tutti i condomini. Tale è il portato della SENTENZA che vi alleghiamo, con la quale la Cassazione, ribadendo un proprio precedente orientamento, ha cassato una pronuncia del giudice di appello il quale, invece, aveva rimesso le parti innanzi al giudice di primo grado ritenendo che il giudizio si fosse svolto in assenza dei litisconsorti necessari (appunto, i condomini non chiamati in giudizio). Per meglio comprendere il portato della decisione, pare utile illustrare i fatti di causa che emergono dalla stessa pronuncia. In primo grado, il ricorrente aveva proposto impugnazione avverso la deliberazione dell’assemblea condominiale con la quale era modificata la tabella millesimale già in essere, chiamando in giudizio il condominio in persona dell’amministratore con-
dominiale, ed ottenendo l’accoglimento della propria domanda. In sede di appello, il giudice di secondo grado ha ritenuto che, invece, tutti i condomini siano litisconsorti necessari e che non vi sia legittimazione passiva dell’amministratore condominiale, in quanto le questioni attinenti ai valori indicati nella tabella millesimale attengono a questioni che esulano la speciale rappresentanza di quest’ultimo. La Cassazione, ribaltando il giudizio di secondo grado, ha avuto modo di ricordare come occorra distinguere fra due diverse domande giudiziali: - l’azione volta a modificare la tabella millesimale; - l’azione volta ad impugnare una deliberazione che modifichi la preesistente tabella millesimale. Solo nel primo caso, ricorda la Cassazione, la legittimazione passiva spetta ai condomini singolarmente, i quali sono tutti quanti litisconsorti necessari, mentre nel secondo caso la legittimazione passiva spetta all’amministratore condominiale, in quanto viene in rilievo la legittimità del procedimento e dell’atto assunto in sede di assemblea condominiale: “l’impugnazione della delibera che modifica la tabella va infatti proposta contro l’amministratore del condominio, perché questi è sempre legittimato a resistere contro l’impugnazione delle deliberazioni assunte dall’assemblea”. Infatti, l’impugnazione della delibera non si fonda sull’errore iniziale o sulla sopravvenuta sproporzione dei valori del prospetto che sfocia nella tabella millesimale, ma riguarda direttamente i vizi concernenti l’atto e la sua formazione. Invece, in riferimento alla diversa domanda volta all’accertamento della invalidità o della inefficacia della tabella millesimale, la Cassazione ribadisce che essa “deve essere necessariamente proposta nei confronti di tutti gli altri condomini, senza che possa ritenersi passivamente le-
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Professione gittimato l’amministratore del condominio, la cui rappresentanza processuale passiva è sempre limitata alle azioni relative alle parti comuni dell’edificio, ossia ai rapporti giuridici scaturenti dall’esistenza di parti comuni, e non anche estensibile alle questioni che, in quanto attinenti all’accertamento dei valori millesimali delle quote di proprietà singola, incidono su obblighi esclusivi dei singoli condomini.”
Lavori di impermeabilizzazione nel periodo autunnale, il condominio non risponde dei danni causati dalle piogge che allagano l’appartamento dell’ultimo piano
Cassazione, sez. II Civile, sentenza n. 2363 del 17/02/2012 In materia di appalto, l’appaltatore esplica l’attività che conduce al compimento dell’opus perfectum in piena autonomia, con propria organizzazione ed a proprio rischio, apprestando i mezzi adatti e curando le modalità esecutive per il raggiungimento del risultato. Ciò, in linea di principio, non solo esclude la configurabilità di un rapporto insistitorio tra committente ed appaltatore, ma implica anche che solo l’appaltatore debba, di regola, ritenersi responsabile dei danni derivati e terzi nella (o dalla) esecuzione dell’opera (tra le tante, Cass., Sez. III, 16 maggio 2006, n. 11371). Questo principio connesso alla struttura del contratto di appalto soffre, tuttavia, eccezioni sia quando si ravvisino a carico del committente specifiche violazioni del principio del neminem laedere riconducibili all’art. 2043 cod. civ. (e tale potrebbe essere il tralasciare del tutto ogni sorveglianza nella fase esecutiva nel-
l’esercizio del potere di cui all’art. 1662 cod. civ.), sia quando l’evento dannoso gli sia addebitabile a titolo di culpa in eligendo per essere stata l’opera affidata ad impresa che palesemente difettava delle necessarie capacità tecniche ed organizzative per eseguirla correttamente, sia quando l’appaltatore, in base ai patti contrattuali o nel concreto svolgimento del contratto, sia stato un semplice esecutore di ordini del committente e privato della sua autonomia a tal punto da aver agito come nudus minister di questo, sia, infine, quando il committente si sia, di fatto, ingerito con singole e specifiche direttive nelle modalità di esecuzione del contratto o abbia concordato con l’appaltatore singole fasi o modalità esecutive dell’appalto. In tutti questi casi il committente potrà essere tenuto come responsabile, in via diretta, con l’appaltatore per i danni cagionati al terzo (Cass., Sez. II, 12 maggio 2003, n. 7273; Cass., Sez. III, 20 aprile 2004, n. 7499; Cass., Sez. III, 21 giugno 2004, n. 11478; Cass., Sez. III, 1 giugno 2006, n. 13131, cit.; Cass., Sez. III, 30 settembre 2008, n. 24320). Ora, la Corte d’appello ha attribui-
to la corresponsabilità dell’accaduto, sia pure nella misura del 25%, al Condominio committente, in un caso nel quale essa non era configurabile. L’avere contrattualmente previsto l’esecuzione nell’opera nel periodo autunnale (“notoriamente piovoso”) non è di per sé ragione sufficiente per muovere un addebito di colpa al committente, ove si consideri che l’adozione, da parte dell’appaltatore incaricato del rifacimento di un terrazzo condominiale, delle normali misure precauzionali, come la collocazione degli opportuni manti impermeabili, vale a prevenire gli effetti della pioggia, normalmente più copiosa in quel periodo, e quindi a neutralizzare la scelta del periodo di esecuzione del contratto, tra l’altro imposta dalla necessità di ovviare al più presto alle infiltrazioni lamentate dagli occupanti il sottostante appartamento. Un addebito di corresponsabilità avrebbe potuto essere mosso al Condominio solo previo accertamento della ricorrenza in concreto di uno dei casi, sopra enunciati, in cui la giurisprudenza ritiene che anche il committente possa essere ritenuto responsabile, in via diretta, con l’appalil geometra n. 5/12
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Professione tatore per i danni cagionati al terzo, e quindi ove la Corte d’appello avesse individuato, al riguardo, una riferibilità anche ad esso della insufficiente predisposizione, da parte dell’appaltatore, delle necessarie cautele.
Materia edilizia e delimitazione della definizione di “Nuova costruzione”
Consiglio di Stato , sez. IV, sentenza 24.07.2012 n. 4214 Con la sentenza 24 luglio 2012, n. 4214, il Consiglio di Stato interviene in materia edilizia offrendo ulteriori elementi per la delimitazione della definizione di “nuova costruzione”. In base alla sentenza è possibile affermare che anche i manufatti leggeri è richiesto il rilascio del permesso di costruire ove siano posti a servizio permanente di un’attività. Come costantemente affermato dalla giurisprudenza, all’interno di tale nozione, devono essere comprese quelle opere che comunque implichino una stabile – anche se reversibile trasformazione urbanistico - edilizia del territorio preordinata a soddisfare esigenze non precarie del committente sotto il profilo funzionale e della destinazione dell’immobile. Tale orientamento, secondo il supremo consesso amministrativo, si attaglia alla fattispecie concreta riferita a strutture quali bagno chimico, roulottes e tende in metallo e plastica. In particolare, nel caso di specie, l’appellante aveva impugnato la sentenza del TAR con cui erano stati respinti i motivi aggiuntivi relativi al rigetto dell’istanza, ai sensi dell’art. 32 L. n. 326/03, diretta ad ottenere la sanatoria di alcuni manufatti, tra cui una roulotte adibita ad ufficio e locale di ricovero, una struttura di metallo con copertura in plastica adibita ad asciugatura autovetture, un box adibito a bagno chimico realizzati nell’ambito del proprio autolavaggio dall’appellante.
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La contestazione dello stesso si rivolge contro l’affermazione contenuta nel diniego della domanda di condono edilizio in cui si sostiene che “le nuove costruzioni non residenziali e le opere abusive realizzate su aree vincolate dopo l’imposizione del vincolo stesso, non possono essere suscettibili di sanatoria”. Infatti, contrariamente a quanto sostenuto dalla sentenza impugnata, la struttura non condonata, avendo natura precaria e strumentale, non avrebbe richiesto concessione edilizia e quindi non avrebbe avuto alcuna necessità di ottenere la sanatoria. Tuttavia, il Consiglio di Stato non ha ritenuto di accogliere l’impostazione data dall’appellante alla questione, in quanto nel caso in esame – come si legge nella stessa sentenza - non vi sono dubbi che, come esattamente affermato dal Tar, le strutture installate avrebbero dovuto essere qualificate come “intervento di nuova costruzione” a nulla rilevando che si trattasse di manufatti mobili (come la roulotte) o leggeri (come la tenda in metallo e plastica o il bagno chimico) data la loro funzione a servizio permanente all’attività di autolavaggio. Inoltre, prosegue il Collegio, alle strutture impiantate non era applicabile il condono edilizio, previsto dall’articolo 32 del D.L. n. 269 del 2003, in primo luogo in quanto, dovendo qualificarle come “nuove costruzioni” non attinenti all’edilizia residenziale, non potevano essere ricomprese nell’ambito oggettivo di applicazione dello stesso art. 32 richiamato. Inoltre, le stesse insistevano in un’area per una parte sottoposta a vincoli ambientali imposti antecedentemente al momento di realizzazione dell’abuso.
Cambi d’uso, sempre dovuti gli oneri di urbanizzazione
Consiglio di Stato , sez. IV, sentenza 24.07.2012 n. 4214 Il cambio o mutamento di destinazione d’uso, anche in assenza di
interventi edilizi, comporta il pagamento degli oneri di urbanizzazione e del costo di costruzione. È quanto ha affermato il Consiglio di Stato nella Sentenza 5539/2011, respingendo l’appello di un privato contro la decisione di un Comune. In particolare il Comune, dopo aver rilevato un cambio di destinazione d’uso non autorizzato, ha richiesto al privato il pagamento degli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria e del costo di costruzione. Nella fattispecie il mutamento d’uso riguardava solo il cambio di destinazione d’uso da attività commerciale all’ingrosso ad attività di vendita al dettaglio, senza alcun intervento edilizio. Nel rigettare l’appello del privato, il Consiglio di Stato ha precisato che il pagamento degli oneri di urbanizzazione e del costo di costruzione è sempre dovuto quando si è in presenza di una “trasformazione edilizia” che apporti vantaggi economici all’utilizzatore, indipendentemente dall’esecuzione di opere edilizie. Dunque col maggior carico urbanistico deve essere pagata la differenza tra prima e seconda destinazione Il Consiglio ribadisce definitivamente che devono essere pagati gli oneri di urbanizzazione per il cambio di destinazione d’uso che, pur essendo effettuato senza nessuna opera edilizia, implica un aumento degli oneri sociali, ricordando che il contributo è dovuto per ogni trasformazione edilizia che, indipendentemente dalla costruzione di eventuali opere, produca vantaggi nell’utilizzo dell’immobile. Ha aggiunto che il cambiamento di destinazione d’uso tra due categorie funzionalmente autonome dal punto di vista urbanistico, determina un aumento del carico urbanistico e degli oneri sociali. È necessario quindi pagare il contributo concessorio, che deve comprendere anche il costo di costruzione.
Il geometra
Professione
Notizie in materia di prevenzione incendi dal sito dei Vigili del Fuoco www.vigilfuoco.it Sul sito dei Vigili del Fuoco, www. vigilfuoco.it, nella sezione “Prevenzione Incendi - Regolamento di Semplificazione D.P.R. 1° agosto 2011, n. 151”, è stato inserito il Decreto 7 agosto 2012 del Ministero dell’Interno recante “Disposizioni relative alle modalità di presentazione delle istanze concernenti i procedimenti di prevenzione incendi e alla documentazione da allegare, ai sensi dell’articolo 2, comma 7, del decreto del Presidente della Repubblica 1° agosto 2011, n. 151” (pubblicato sulla G.U. n. 201 del 29 agosto 2012). Il decreto (che entra in vigore il 27 novembre 2012), disciplina, ai sensi dell’art. 2, co. 7, del D.P.R. n. 151/2001, le modalità di presentazione, anche attraverso il SUAP (Sportello Unico per le Attività Produttive), delle istanze relative ai procedimenti di prevenzione incendi, stabilendo in
modo preciso e dettagliato i contenuti delle singole istanze e gli allegati da presentare a corredo delle domande. Il nuovo provvedimento sostituisce il Decreto del Ministro dell’Interno 4 maggio 1998 (pubblicato sulla G.U. del 7/5/1998, n. 104) recante “Disposizioni relative alle modalità di presentazione ed al contenuto delle domande per l’avvio di procedimenti di prevenzione incendi, nonché all’uniformità dei connessi servizi resi dai Comandi provinciali dei vigili del fuoco”, che regolava la materia ai sensi del precedente regolamento di prevenzione incendi, il D.P.R. n. 37/1998. Sempre nella sezione “Prevenzione Incendi Regolamento di Semplificazione D.P.R. 1° agosto 2011, n. 151”, sono stati predisposti moduli per la ricerca delle nuove attività soggette alla prevenzione incendi (DPR
n. 151/11) e per la ricerca e ricatalogazione delle attività, dalla codifica del D.M. 16/2/1982 alla codifica introdotta con il D.P.R. n. 151/2011. Si ricorda inoltre, il vademecum predisposto dai Vigili del Fuoco dal titolo “Meno carte più sicurezza” che sintetizza le novità più interessanti in materia di semplificazione per le procedure antincendio, ai sensi del D.P.R. n. 151/2011. Nella sezione “Amministrazione On Line, si segnalano “Le App dei VV.F.”, dove sono raccolte le App sviluppate dall’Area Sistemi Informativi Automatizzati del Dipartimento dei Vigili del Fuoco, per dispositivi smartphone (operanti con sistemi operativi Ios e Android). Le App sono scaricabili dagli Store, accessibili direttamente dallo smartphone, ed utilizzabili dagli utenti a titolo gratuito.
Nella sezione “Prevenzione Incendi”: • aggiornamenti normativi • regolamento di semplificazione • le App dei VV.F. • guida all’installazione degli impianti fotovoltaici • piano di adeguamento delle strutture ricettive
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Professione Nella sezione “Norme di Prevenzione Incendi”, scegliendo “Nota” nel campo “Tipo di documento” e scrivendo “fotovoltaici” nel campo “Cerca nel titolo - Almeno una parola”, è possibile consultare la “Guida per l ‘installazione degli impianti fotovoltaici - Edizione 2012” e la nota ministeriale con i relativi chiarimenti. Il documento, redatto da un apposito gruppo di lavoro costituito da esperti del settore elettrico ed approvato dal C.C.T.S. recepisce i contenuti del D.P.R. n. 151/2011 e sostituisce la guida emanata nel 2010. Le strutture turistico-alberghiere esistenti, con oltre 25 posti letto, non ancora conformi alla normativa di prevenzione incendi, possono adeguarsi in base al Piano Straordinario biennale di Adeguamento, ai sensi del D.M. 16/3/2012. Il termine per realizzare gli interventi di adeguamento, dopo diverse proroghe, è stato fissato al 31 dicembre 2013. Nella sezione “Norme di Prevenzione Incendi,, scegliendo “Decreto ministeriale” nel campo “Tipo di documento” e scrivendo “strutture ricettive” nel campo “Cerca nel titolo- Almeno una parola”, è possibile consultare il “D.M. 16 marzo 2012Piano straordinario biennale adottato ai sensi dell’art. 15, co. 7 e 8, del D. L. 29/12/11, n. 216, convertito,
L’Associazione GEOSICUR – Associazione Geometri per la Sicurezza – con la consapevolezza che in materia di sicurezza è necessario essere formati ed informati, ha stabilito che da quest’anno i Collegi iscritti all’Associazione consentiranno ai propri iscritti di associarsi gratuitamente, previo invio del modulo di adesione reperibile sul sito www.geosicur.it. Poiché il Collegio di Torino è iscritto a GEOSICUR, tutti i professionisti potranno usufruire dell’opportunità, che si invita a cogliere inviando appunto il modulo di iscrizione gratuita suddetto.
con modificazioni, dalla L. 2 412112, n. 14, adeguamento alle disposizioni di prevenzione incendi delle strutture ricettive (G.U. 30/3/2012, n. 76)”. Scrivendo “strutture ricettive” nel campo “Cerca nel titolo - Almeno una parola”, è possibile consultare il “D. M 15 maggio 2012 Differimento di termini per la presentazione della domanda di ammissione al piano straordinario di adeguamento antincendio per le strutture ricettive
turistico-alberghiere, con oltre venticinque posti letto”, nonchè le “istruzioni per l’adeguamento alla normativa di prevenzione incendi delle strutture alberghiere “, vademecum redatto dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Rimini con l ‘obiettivo di definire in modo sintetico e chiaro l’iter procedurale e i lavori di adeguamento necessari per rendere le strutture alberghiere conformi alla normativa di prevenzione incendi.
TESTO UNICO SICUREZZA 81/08 - 106/09 AGGIORNAMENTO DI 40 ORE NEL QUINQUENNIO Il T. U. sulla Sicurezza impone l’obbligo di aggiornamento a cadenza quinquennale della durata complessiva di 40 ore da effettuare anche per mezzo di diversi moduli nell’arco del quinquennio. Il mancato rispetto di tale obbligo comporta la decadenza dell’abilitazione già conseguita con il corso di 120 ore. Per coloro che hanno conseguito l’attestato prima del 15/5/2008 (data di entrata in vigore del D. Lgs. 81/2008) l’obbligo di aggiornamento decorre da tale data e quindi l’aggiornamento di 40 ore deve essere effettuato entro il 15/5/2013. Si invitano pertanto i professionisti interessati a quanto sopra a verificare la propria posizione ed a completare la formazione obbligatoria per mantenere l’abilitazione a Coordinatore della Sicurezza entro maggio 2013.
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Il geometra
Cassa Previdenza
La Cassa Geometri e la “Spending review”
Per revisione della spesa pubblica (in inglese spending review), si intende quel processo diretto a migliorare l’efficienza e l’efficacia della macchina statale nella gestione della spesa pubblica attraverso la sistematica analisi e valutazione delle strutture organizzative, delle procedure di decisione e di attuazione, dei singoli atti all’interno dei programmi, dei risultati. I capitoli di spesa vengono passati al vaglio per vedere cosa può essere tagliato, per scoprire se ci sono sprechi o casi di inefficienza Com’è noto, il decreto sulla “Spending review” ha investito le Casse di previdenza privatizzate con diverse misure di contenimento della spesa (-5% nel 2012 ed ulteriore -5% nel 2013 rispetto a quanto speso nel 2010) su varie tipologie di costo (beni di consumo, servizi ed altri oneri che spaziano dalle spese per i servizi postali, a quelle relative ai convegni, alle utenze telefoniche, ai servizi di cancelleria, agli incarichi di consulenza, benzina, forniture varie, etc.). Va evidenziato in premessa che ben prima e del tutto autonomamente la Cassa già dal 2006 aveva avviato una azione di ottimizzazione dei costi, attraverso introduzione di nuove tecnologie e modalità organizzative che dal 2006 al 2011 hanno già prodotto sul totale risparmi complessivi superiori al 25%, come evidenziato nella relazione del Collegio Sindacale al bilancio consuntivo 2011.
Nonostante ciò la Cassa non ha mosso alcuna contrarietà ad operare ulteriori tagli sulle voci indicate nel presupposto che contestualmente i servizi resi agli iscritti non subiranno penalizzazioni. Quello che risulta più irrazionale ed insopportabile però è la norma che ove ritenuta applicabile - imporrebbe il riversamento al bilancio dello Stato dei risparmi conseguiti dalle Casse sui c.d. consumi intermedi (art. 8, comma 3), trasformando per le stesse Casse questi risparmi in un ulteriore costo ed annullando di fatto il beneficio economico trasformandolo in una sorta di ulteriore tassa (questa volta occulta) che va ad aumentare l’iniquo peso fiscale che già le Casse sopportano senza aver diritto ad alcun finanziamento statale. Inoltre questa norma, disponendo il riversamento allo Stato dei risparmi di spesa, mostra l’incoerenza delle misure rispetto al sistema, con-
trastando con i princìpi di autonomia sanciti nel D.Lgs. 509 del 1994, nonché con il quadro normativo generale di riferimento, non ultimo con l’art. 24, comma 24 della manovra c. d. “Salva Italia” che ha imposto alle Casse la sostenibilità a cinquant’anni con rilievo del solo saldo previdenziale. Si ricorda inoltre che, anche in questo provvedimento, il Legislatore - per individuare i destinatari delle misure di contenimento - ha fatto ricorso al rinvio ai soggetti inseriti nell’elenco ISTAT, redatto annualmente per la formazione del bilancio consolidato dello Stato. In tale elenco, come è noto, vengono da tempo inserite anche le Casse che, avverso detta inclusione - fondata su criteri del tutto eterogenei rispetto alle esigenze proprie della finanza pubblica -, hanno proposto con l’AdEPP due giudizi, ora pendenti innanzi al Consiglio di Stato che deciderà il prossimo 30 il geometra n. 5/12
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Cassa Previdenza ottobre il merito delle contestazioni proposte dall’AdEPP e dagli Enti. Rimarcando la profonda incoerenza delle misure da ultimo varate e dando assicurazione sul percorso già intrapreso dalle Casse nella direzione del risparmio, l’AdEPP - confortata dall’analisi svolta dal Prof. Luciani sul tema - ha preso posizione, ritenendo il provvedimento sulla Spending review inapplicabile ed in contrasto con il generale quadro normativo che disciplina le Casse ed ha deciso di impugnare le note ministeriali applicative di tali norme, così come risulta dall’allegato comunicato stampa. In tale quadro generale, la CIPAG - in coerenza con la posizione dell’AdEPP -ha deciso di non distogliere dalla gestione previdenziale e di accantonare in bilancio le somme relative al risparmio imposto dalle norme, in attesa che sulla questione vengano forniti idonei chiarimenti in sede ministeriale e siano definite in via giudiziaria le impugnative pendenti.
Spen
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revie w, no impu r L’Ad ma inap gna l plica E e rec bile enti c PP ircol ari m iniste riali L’Assemblea dell’AdEPP – Associazione degli Enti Previdenziali Privati, riunitasi il 25 settembre, ribadisce la totale contrarietà alla spending review essendo questa in netto contrasto con altre norme approvate precedentemente, a partire dalle leggi di privatizzazione. Il provvedimento è incongruente e inapplicabile poiché non solo prevede il versamento di somme che andrebbero ad intaccare i montanti contributivi, sottraendo risorse destinabili solo agli iscritti e ai servizi a loro diretti, ma lede l’autonomia gestionale, organizzativa e contabile delle Casse. Gli Enti privatizzati sono attenti ai processi di risparmio, che peraltro sono in atto da tempo, consapevoli che la sfida della sostenibilità a 50 anni richiesta dal Governo si possa vincere anche attraverso nuovi percorsi virtuosi. In realtà si va in direzione opposta sottraendo risorse che creano una evidente disparità di trattamento, alla quale si aggiunge l’annosa questione della doppia tassazione. L’Assemblea ha deciso di impugnare le circolari ministeriali recentemente emanate ritenendo che non abbiano adeguate coperture di legge, laddove si prevede il versamento verso le casse dello Stato anche dalla parte di Enti privatizzati. Enti che registrano entrate esclusivamente da versamenti contributivi.
Il DURC dei Geometri
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All’interno dell’area riservata del sito web della Cassa Italiana Previdenza ed Assistenza Geometri www.cassageometri.it è attivo il Servizio “Certificato di regolarità contributiva”, che consente - a chi sia in regola con i pagamenti - di ottenere direttamente all’indirizzo PEC il certificato. Per ottenere il certificato on line è necessario: - avere una posizione contributiva regolare sino all’anno antecedente alla richiesta; - essere iscritti alla Cassa al momento della richiesta o pensionati che continuano la professione; - essere in possesso dei codici di accesso alla propria area riservata (matricola e password); - essere in possesso del codice identificativo personale (P.I.N. di 16 caratteri); - aver comunicato alla Cassa il proprio indirizzo di posta elettronica certificata (PEC).
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Cassa Previdenza
La rateizzazione dei pagamenti tramite il “Portale dei pagamenti” Il Servizio “Portale dei pagamenti” si arricchisce di un’ulteriore funzione che prevede la possibilità di rateizzare on fine i debiti contributivi maturati per i quali non sia ancora emessa la relativa cartella esattoriale. Per usufruire di questa agevolazione, si deve accedere al Servizio “Portale dei Pagamenti” ed una volta calcolato debito dell’iscritto si potrà scegliere l’opzione “Pagamento rateizzato”: è prevista la possibilità di rateizzare secondo piani di dilazione con importi e numero di rate già definiti:
DA 100,00 € A 600,00 € DA 601,00 € A 3.000,00 € DA 3.001,00 € A 6.000,00 € DA 6.001,00 € A 10.000,00 € OLTRE 110.001,00 €
Il piano di ammortamento è calcolato con interesse nella misura del 4% determinato sull’intero dovuto comprensivo degli oneri accessori. Una volta scelto il piano di rateizzazione non può in alcun caso essere modificato, fatta salva la possibilità di estinzione anticipata in qualsiasi momento con pagamento in unica soluzione. La modalità di versamento prevista è il pagamento postale domiciliato con scadenza fissata al 27 di ogni mese, che consente il saldo della rata entro e non oltre tale data. Una volta
IN 2 RATE TRIMESTRALI IN 6 o 12 RATE MENSILI IN 6, 12 o 18 RATE MENSILI IN 6,12,18 o 24 RATE MENSILI IN 6,12,18, 24 o 30 RATE MENSILI
effettuata la scelta della modalità di rateizzazione, si riceverà via e-mail apposita comunicazione contenente il piano di dilazione ed i bollettini postali domiciliati, in numero corrispondente alla rate scelte, con i quali effettuare i pagamenti alla data di scadenza. Si precisa che il mancato pagamento di due rate, anche non consecutive, comporterà l’immediata decadenza dal beneficio concesso, con conseguente impossibilità di proseguire con il versamento delle successive rate in scadenza. In tal caso il debito residuo dovrà essere regolarizzato soltanto in unica soluzione tramite Portale e non potrà più formare oggetto di nuova istanza di rateazione. Si sottolinea inoltre che il rispetto del piano di ammortamento consentirà agli iscritti di ottenere il certificato di regolarità contributiva DURC.
SITO INTERNET DEL COLLEGIO Sul sito Internet del Collegio
www.collegiogeometri.to.it
vengono pubblicati tutti i documenti di interesse della professione, i bandi, le notizie ed i resoconti delle Commissioni e tutte le informazioni utili. Si invitano i professionisti a consultare il sito con regolarità, per essere maggiormente informati sulle notizie e novità il geometra n. 5/12
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Cassa Previdenza
Abitantionline.it Nasce il social network per i professionisti della casa
E’ oggi online il primo social network dedicato alla casa che coinvolge tutti gli abitanti, i professionisti, gli artigiani e le imprese che lavorano per l’abitare. Una iniziativa dei geometri italiani aperta a tutti. Ed è gratis Abitantionline è il nuovo social network da oggi online in versione beta, aperto ai professionisti, artigiani e imprese del settore. L’accesso per gli abitanti non professionali sarà aperto a partire dal 15 gennaio. E’ una iniziativa delle istituzioni dei geometri, realizzato da Groma, società di servizi tecnici della cassa di previdenza di categoria. E’ gratis e aperto a tutti. Abitantionline oltre a essere un social network mette in contatto domanda e offerta nel settore dei servizi per la casa. Geometri, arredatori, assicuratori, avvocati, imbianchini, traslochi… tutti i professionisti, e chi offre servizi collegati alla casa su Abitantionline si costruisce un proprio spazio gratuito, una vetrina nella quale presenta competenze e lavori, partecipa a richieste fatte dagli abitanti in funzione della tipologia di servizio e
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della geolocalizzazione. Abitantionline consente agli abitanti di mettere in competizione i fornitori di servizi, raccogliere i preventivi, confrontarli e scegliere il più conveniente e convincente. Anche utilizzando i feedback rilasciati da altri abitanti. Quando un abitante ha una esigenza per la propria casa, ad esempio deve fare una variazione catastale oppure ridipingere le pareti, con pochi clic inserisce la descrizione del lavoro, la data di inizio e il luogo. Subito gli compare l’elenco di tutti i fornitori o professionisti che si occupano di quel servizio. Può sceglierli dall’elenco o mandare a tutti la sua richiesta. I fornitori selezionati ricevono mediatamente una segnalazione, e nel loro cruscotto di gestione leggono tutti i dettagli dell’offerta e possono quindi scrivere la loro proposta e il preventivo. All’abitante non resta che con-
frontare capacità e costi e trovare la soluzione migliore. Abitantionline ha una parte social, formata di piazze, gruppi e condomini, nei quali tutti si confrontano sui temi collegati alla casa. Vi sono poi spazi di servizio, nei quali gli esperti e i tecnici spiegano come risolvere problemi. Dall’Imu al catasto, dalle regole condominiali fino ai contenziosi. In questo spazio la parte del leone la fanno i centomila geometri professionisti specializzati nelle diverse tematiche. Tutti gli abitanti si confrontano tra loro, aprono discussioni e spazi di incontro per scoprire, conoscere, decidere e risparmiare per la propria casa. Registrarsi al sito e diventare un Abitante è gratis e semplice. Oggi è possibile iscriversi come artigiano, professionista o azienda e iniziare a creare la propria vetrina che
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Cassa Previdenza
Abitantionline è un progetto di Groma, società di servizi
della Cassa di Previdenza dei Geometri, ed è sostenuto dalla Fondazione Geometri Italiani, che ne garantisce la qualità
da gennaio sarà visibile a tutti. E’ sufficiente inserire la propria esperienza, descrivere i lavori realizzati e caricare album fotografici con didascalie per permettere agli Abitanti di scegliere a chi affidarsi. Il social è uno strumento utile anche per gli amministratori di condominio che possono aprire uno spazio per i condomini e utilizzarlo per la gestione delle pratiche operative e il confronto con i condomini attraverso una piattaforma software dedicata. Nella vetrina del professionista c’è anche uno spazio dedicato ai feedback, dove gli utenti lasciano un commento sui servizi ricevuti.
Abitantionline.it Un Social Network Professionale per le nuove sfide del mercato
Uno dei messaggi fondamentali che l’attuale periodo storico diffonde, è che stiamo cambiando. Tutti noi stiamo cambiando, e velocemente; le persone che ci circondano stanno cambiando, e il mondo intero sta cambiando, pertanto è inevitabile che le regole del mercato si evolvano e si adattino ad una nuova realtà. E noi ci stiamo adattando a questi cambiamenti ? Negli ultimi 60 anni il mercato del
lavoro qualificato ed in particolare delle professioni ha funzionato come una scala mobile. Dopo aver studiato (diploma o laurea) ed aver fatto qualche anno di gavetta per “sgrezzarti” venivi avviato alla professione quasi per inerzia. Normalmente dove facevi esperienza (datore di lavoro o Titolare di Studio che sia) riuscivi anche a trovare formazione ed opportunità di crescita. Se ti comportavi bene a livello umano e professionale la scala mobile saliva costantemente ed ogni fase ti procurava più potere, più soldi, più sicurezza. Alla fine, intorno ai 65 anni smontavi dalla scala approdando como-
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Cassa Previdenza damente alla pensione, magari col sostegno di una polizza assicurativa integrativa. Oggi, la scala mobile si è inceppata. Molti giovani, compresi i più istruiti sono bloccati alla base, sottoccupati o senza lavoro. Al tempo stesso chi ha oltre 65 anni, con una pensione poco allettante preferisce rimanere nel sistema lavoro. Per i giovani è difficile salire sulla scala mobile, per le persone di mezza età è difficile andare avanti e per chiunque abbia superato i 65 anni è difficile scendere. Dato che i tradizionali percorsi di carriera sono ormai solo un sogno, è sparito quel genere di crescita professionale di cui hanno tradizionalmente goduto le generazioni passate. Il crollo di queste aspettative tradizionali ha a che fare con due forze correlate tra loro : la globalizzazione e la tecnologia. La automatizza attività che richiedevano conoscenze e competenze ottenute con il sudore della fronte. Dà inoltre vita a nuove professioni e richiede spesso competenze diverse, che se in alcuni settori restano invariate, come minimo consente a più persone in ogni parte del mondo di farti concorrenza per soffiarti lavoro. Il mercato del lavoro in cui tutti operiamo è quindi cambiato, e per sempre. Scordiamoci, dunque, ciò che pensavamo di sapere sul mondo del lavoro. Le regole sono cambiate. Il networking come attività opportunistica è stato sostituito dalla costruzione intelligente di una rete di relazioni. Sta crescendo il divario fra chi conosce le nuove regole per far carriera e possiede le nuove competenze richieste da un’economia globale, e chi invece rimane aggrappato alla vecchia mentalità e si accontenta di competenze ormai troppo comuni. Il cambiamento reca nuove opportunità e nuove sfide. Una risposta valida a tutto que-
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sto è lo sviluppo di un Professional Network dedicato al mondo del “costruito”.
Abitantionline.it, come sviluppo di relazioni professionali
“Relazione” può significare molte cose. Esistono amici, familiari, conoscenti, colleghi, collaboratori. Esistono persone con cui ci si relaziona per amore, per amicizia, per rispetto o per necessità. Ci sono persone che si frequenta solo in ambito privato e poi ci sono persone che si frequentano unicamente in un contesto professionale: colleghi, clienti, fornitori, consulenti, ecc. Ad unire questi ultimi sono gli obiettivi di business e gli interessi professionali in comune. Un tempo per relazionarti con questi colleghi fidati o con i potenziali o fidelizzati clienti ci si incontrava al bar o in piazza, presso lo studio dell’amico influente od in chiesa, al circolo od al cinema. Oggi è tutto “Online” ! Occorre un network, una “piazza virtuale” per incontrarsi. Una piattaforma da utilizzare per relazionarti con i tuoi colleghi fidati o con i tuoi clienti attuali o potenziali, a cui puoi raccomandare un amico medico od un altro professionista, con il quale magari ti consulti di frequente e gli chiedi consigli sul tuo settore professionale. E’ l’ambito in cui condividi informazioni dettagliate sul tuo patrimonio di competenze e sulle tue esperienze lavorative. La fotografia che ne emerge è di tipo professionale non “sociale” nel senso stretto del termine. In questo caso a nessuno importa con chi esci o se sei sposato che segno zodiacale sei o se ti piace pescare, ma solo se sei un bravo professionista, un esperto nel tuo settore e soprattutto, come hai lavorato in passato con altri. Senza dimenticare quanto costi.
Un Network è un sistema composto da elementi interconnessi, come gli aeroporti di tutto il mondo o la stessa rete internet. Un Network sociale corrisponde ad un gruppo di persone ed alle relazioni esistenti fra loro. Ogni persona con cui interagisci in ambito lavorativo rientra nel tuo network sociale professionale. Pensa a tutte le volte che hai conosciuto qualcuno e avete scoperto di avere amici o conoscenti in comune e moltiplica per 100, 1000, 10.000 volte la potenzialità “on line”, senza avere i limiti del mercato in cui ti muovi, del quartiere in cui vivi o lavori da sempre; perché su internet sei presente in tutto il mondo nello stesso momento. Il mondo però, è davvero così piccolo ? La risposta è SI ! E’ piccolo in quanto è interconnesso. Numerosi studi di sociologia fin dagli anni ’60 hanno dimostrato che la Terra è un enorme network sociale, in cui ogni essere umano è collegato a tutti gli altri attraverso non più di sei intermediari. In pratica se si volesse conoscere una persona che ci interessa per motivi professionali od anche soltanto di amicizia, sappiamo che ci troviamo al massimo a sei gradi di separazione da lei. I Social Network con internet stanno trasformando in maniera velocissima il concetto astratto dell’interconnessione su scala mondiale in qualcosa di tangibile ed esplorabile tramite funzionalità di ricerca.
La risposta al “nuovo” mercato
Con l’attuale fase di recessione, ora più che mai, non importa in quale campo ed a che livello, è importante interagire con la gente, con il << mercato >>. Ma occorre farlo in modo diverso. Non più tradizionale. Il “passaparola” è cambiato; è “On line”.
Il geometra
Professione
LibertĂŠ, EgalitĂŠ, Fai da te.
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Cassa Previdenza L’obiettivo è quello di sviluppare nuovi business, nuove specializzazioni per nuove figure professionali, aggiornare i professionisti fornendo un punto d’accesso ad informazioni verificate, ottenere consulenza specialistica, fornire strumenti informatici innovativi, erogare formazione (nuova figura del Building Manager), offrire un potenziale mercato di “nuovi” clienti. Chiunque di noi oggi per prenotare una vacanza o semplicemente un viaggio (treno, aereo, nave) lo fa utilizzando internet, senza muoversi dalla sedia e confrontando prezzi, qualità e feedback di chi lo ha fatto prima di noi. E così per fare l’assicurazione dell’auto o fare un bonifico bancario, o valutare il curricula di un chirurgo o comprare musica, film, libri, e così via. Vi rendete conto che appena cinque anni fa era fantascienza (almeno in Italia). Oggi sia noi che i nostri figli (ma loro lo fanno meglio) chattano su facebook, o twittano su twitter, siamo iscritti a LinKedIn per avere relazioni professionali, abbiamo sempre in mano l’Ipad e leggiamo più o meno ogni cinque minuti le mail che ci arrivano sull’Iphone o sul Blackberry.
GRETAeasy
Il Trovatore
Come fare per adeguarci ?
La soluzione che ci è apparsa immediatamente realizzabile è alzare il velo su GRETA (la piattaforma per la gestione integrata di patrimoni immobiliari che GROMA ha sviluppato oltre 10 anni fa e che utilizza come strumento di lavoro per la sua attività “core”) e mettere in contatto tutti gli attori presenti nella piattaforma per farli interagire tra loro. Inquilini, Condòmini, Fornitori (idraulici, fabbri, muratori, ecc.), Building Manager, Committenti, Professionisti (Avvocati, Broker, Notai, Commercialisti, ecc.). Chiunque può fornire le proprie prestazioni a chiunque e diventare a propria volta cliente per altra tipologia di servizi. Non ci sono più barriere territoriali, ma vige la competenza e la meritocrazia riconosciuta dal mercato. Che proprio perché aperta diviene trasparente. L’idea è maturata quando ci si è accorti che vi era sempre più l’esigenza di avere da parte non solo dei Proprietari di immobili, ma anche da chi viveva in quegli stessi immobili, (indipendentemente dalla tipologia), di avere strumenti informatici innovativi, notizie ed informazioni, professionalità tecniche, consulenza, confronti, reportistica, divenuti tutti
Dossier del fabbricato
Condoeasy
Punto di accesso telematico
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strumenti “indispensabili” in questi anni in cui l’immobile non era più inteso come un bene rifugio “statico”, immobile appunto. Abitantionline.it vuole essere la risposta ad una evidente necessità del mercato, fatto di persone con diversi ruoli. Un “Social Network Professionale” dedicato a chiunque viva uno spazio costruito. Tra le prime applicazioni a supporto del Professionista “Tecnico” che sono in fase di sviluppo c’è una piattaforma di servizi informatici “cloud like” attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie “tablet e smart phone” per supportare l’attività in completa mobilità; sarà poi creata la vetrina del professionista (dove poter rappresentare la propria professionalità e le singole competenze) ed avere la possibilità di confronto (con blog, forum, bacheca e chat) con la georeferenziazione per la ricerca. Le tre macro aree di interesse principale che si andranno a sviluppare, saranno : 1) gli aspetti gestionali, 2) i rapporti con i fornitori/professionisti e 3) l’interazione sociale e commerciale. Già realizzate due importanti applicazioni : “GRETAeasy” per gestire anche piccoli portafogli immobiliari ed il “Dossier del fabbricato” il fascicolo virtuale dell’immobile sempre on line ed a disposizione anche del Cliente/proprietario. Fra qualche settimana sarà ultimata l’applicazione “Condoeasy”, dedicata alla gestione dei rapporti condominiali e il “Punto di accesso Telematico” per i rapporti con le cancellerie dei Tribunali; ed inoltre “GEOStudio”, il gestionale per lo studio professionale ed il “Trovatore” una sorta di Wikipedia Tecnico. Tutti questi applicativi saranno disponibili in un cruscotto a supporto dell’attività professionale di un Tecnico al fine di creare una “cassetta degli attrezzi” a vantaggio del “moderno” professionista.
Il geometra
Consiglio Nazionale
Assemblea dei Presidenti e manifestazione a sostegno della professione Roma, 25 e 26 settembre 2012 Le due giornate sono state dedicate interamente al nuovo regolamento sulle professioni ed all’importante argomento della difesa delle competenze della categoria, ma soprattutto sono stato un momento di confronto e verifica tra i colleghi di tutta Italia. Il Presidente del Consiglio Nazionale Geometri, Fausto Savoldi, con nota indirizzata ai Presidenti e ai Consiglieri dei Consigli dei Collegi provinciali, ai Presidenti dei Comitati regionali dei Geometri, ai Consiglieri Nazionali, alla Cassa Italiana di Previdenza e Assistenza dei Geometri Liberi Professionisti, ai Presidenti delle Associazioni di Categoria e ai Dirigenti di Categoria, ha ufficializzato l’organizzazione della manifestazione nazionale per la difesa delle competenze professionali.
“La manifestazione – ha spiegato il Presidente Fausto Savoldi nella nota – è finalizzata, non a svolgere un’attività di mera protesta che si perderebbe nei meandri delle quotidiane contestazioni che si svolgono a Roma, ma a sensibilizzare l’opinione pubblica ed il mondo politico rispetto alle problematiche dei geometri relativamente alle competenze professionali in materia edilizia, argomentando la difficoltà dell’operare con riferimento ad una legislazione obsoleta e superata dallo sviluppo tecnologico e delle conoscenze. Pertanto è fondamentale l’adesione massiccia da parte di tutti, rappresentanti della Categoria e iscritti all’Albo”. L’importanza dell’iniziativa è stata sottolineata dalla maggior parte dei Presidenti dei Collegi d’Italia,
che hanno chiesto a tutti i propri iscritti di contribuire alla buona riuscita della manifestazione assicurando la disponibilità a partecipare. I convenuti sono stati oltre 1500 professionisti e ad essi i Consiglieri Nazionali hanno esposto la programmazione dei prossimi mesi ed hanno evidenziato le difficoltà legate particolarmente al momento congiunturale e politico. Forse per la prima volta, molti Collegi hanno coinvolto nella manifestazione anche i loro Praticanti che hanno assistito alla manifestazione di Roma. L’emanazione del nuovo regolamento sulle professioni apre uno spiraglio nel panorama della professione, con particolare riferimento alle competenze, perché costituisce ora una determinante base su cui impo-
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Consiglio Nazionale stare la riscrittura completa del regolamento della professione di Geometra risalente ben al 1929. Si è sottolineato, durante i numerosi interventi, che la riforma della nostra professione deve puntare sulla protezione del territorio e dell’ambiente e sulla salvaguardia del patrimonio edilizio, paesaggistico e ambientale esistente, più che su uno sviluppo dell’edilizia che non è più prevedibile. La riunione, con la panoramica molto vasta e variegata degli interventi, è stata la dimostrazione di come le realtà territoriali italiane siano differenti, soprattutto per l’argomento delle competenze professionali. Per il Collegio di Torino, hanno partecipato 30 colleghi; il Consigliere geom. Claudio Monticone ha effettuato un intervento esponendo alcune problematiche ed ha sottoli-
neato alcuni aspetti: l’incertezza del titolo di studio nell’attuale fase transitoria, la poca chiarezza sulla direzione che la governance di categoria intende percorrere, i costi elevati dei corsi per la formazione - che spesso
non hanno un programma formativo elevato e specifico - e la poca attenzione verso iniziative a sostegno dei giovani iscritti. Foto di Andrea Bollero
PROFESSIONI: SONO UTILI AL PAESE? Festival nazionale delle professioni Per la sua prima edizione, il Festival nazionale delle Professioni – svoltosi a Trento dal 18 al 20 ottobre - ha avuto come tema il ruolo delle professioni e dei professionisti all’interno del sistema sociale, politico ed economico nazionale. “Professioni: sono utili al Paese?” è un titolo volutamente provocatorio che vuole evidenziare la voglia di confrontarsi e di elaborare soluzioni e riforme condivise. Il Festival ha voluto aprirsi al grande pubblico per far conoscere il mondo delle professioni, spesso sconosciute o non esattamente comprese, ha voluto entrare nelle Scuole e nell’Università, per svolgere il ruolo sociale di orientamento universitario e lavorativo per tutti i giovani che saranno i professionisti di domani. Ha voluto essere anche un momento di incontro e dibattito tra i Professionisti di tutta Italia, tra i Professionisti e il mondo istituzionale ed accademico ed ha inteso creare un momento privilegiato d’incontro anche tra i Professionisti e i loro utenti finali, mettendosi in gioco per crescere ancora di più e migliorare, ma anche far comprendere tutte le competenze, i servizi e i contributi - anche in termini di valori e di tutela - che i veri Professionisti sono in grado di dare alla società. La manifestazione si è chiusa con un bilancio di oltre 5.000 visitatori, con una ventina di incontri organizzati da 21 ordini e collegi professionali, con oltre sessanta relatori, due mostre dedicate all’architettura sociale e alle problematiche carcerarie e una serie di iniziative che hanno portato il mondo delle professioni ordinistiche all’interno di scuole e università Il tema principale è stata l’intenzione dei professionisti di farsi ascoltare dal mondo della politica e rivendicare la qualità del proprio lavoro.
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Atti del Collegio
Le professioni incontrano Un ciclo di appuntamenti multiprospettici tra mondo delle professioni e parti politiche regionali
Consulta Permanente degli Ordini e dei Collegi Professionali Un’officina di idee che elabori un nuovo metodo di approccio globale e condiviso all’attuale Sistema Italia, uno strumento attraverso il quale il mondo delle libere professioni possa elaborare proposte concrete per la rinascita del Paese. Questa, in sintesi, la mission di Le professioni incontrano, l’innovativo contenitore di appuntamenti concepito e organizzato dalla Consulta Permanente degli Ordini e dei Collegi Professionali della Provincia di Torino. Importanti occasioni di confronto tra gli esponenti degli Ordini e Collegi Professionali locali e le parti politiche regionali nell’ambito di una serie di eventi estremamente peculiare: promossa da realtà fortemente competenti sul territorio, intende affrontare in chiave multiprospettica problematiche ancora irrisolte legate a temi di ampio respiro e di comune interesse. Un progetto al servizio della collettività e delle sue esigenze (i cui risultati saranno esposti al grande pubblico in un evento conclusivo), un impegno che vuole essere un contributo concreto per il rilancio dell’Italia, perché, come affermato dal Presidente del Consiglio Mario Monti, “La ripresa è dentro di noi”. Partito lunedì 8 ottobre con un “faccia a faccia” sul tema del Piano Sanitario Regionale aperto dal Presidente della Consulta delle Professioni di Torino Bruno Sparagna, il primo appuntamento dell’iniziativa ha visto la partecipazione dei Consiglieri Regionali Nino Boeti e Stefano Lepri (PD) e dei rappresentanti degli Ordini e Collegi provinciali di Inge-
gneri, Architetti, Consulenti del Lavoro, Periti Agrari, Medici, Psicologi e Veterinari. Tutti gli esponenti del mondo delle professioni intervenuti hanno condiviso le problematiche e le necessità espresse, individuando nel costante dialogo tra professionisti e Pubbliche Amministrazioni una prima svolta di tendenza. Remo Giulio Vaudano (Presidente Ordine Ingegneri) e Riccardo Bedrone (Presidente Ordine Architetti) hanno evidenziato la grande “piaga dolente” condivisa da tempo dalle due Categorie: il famigerato “slogan del massimo ribasso”, sempre più in auge per l’aggiudicazione di bandi di opere pubbliche, strutture sanitarie incluse. Se le progettazioni continueranno ad essere impostate seguendo tale criterio, lo scenario non potrà che peggiorare, sia per i professionisti interessati, sia per la collettività. Di appalti (sanitari e non) ha trattato anche Cristoforo Re (Presidente Ordine Consulenti del Lavoro), richiamando l’attenzione sul tema dello scorretto impiego della manodopera: maestranze troppo spesso mal retribuite e non cautelate dal punto di vista della sicurezza, considerate non un valore aggiunto, ma una mera fonte di deficit. Roberto Frova (Presidente Collegio Periti Agrari) ha ribadito la necessità di ridurre l’utilizzo del suolo naturale, concentrando la costruzione di nuove opere sul territorio già edificato e progettando correttamente le aree verdi (particolarmente “benefiche” sia per il
personale, sia per gli utenti delle strutture sanitarie). Il Consigliere dell’Ordine dei Medici Domenico Bertero ha espresso la sua preoccupazione per un graduale impoverimento degli ospedali periferici, che si traduce in uno svilimento del rapporto sanità-territorio e in un depauperamento delle professionalità interessate. Paolo Barcucci (Presidente Ordine Psicologi Piemonte), mettendo in luce la cronica impossibilità di disporre di sufficienti risorse per assicurare cure adeguate all’intera collettività, ha delineato un piano “anticipatorio”: prevedere interventi mirati (culturali e operativi) nell’ambito della “promozione della salute”. Thomas Bottello (Presidente Ordine Veterinari), ricordando il quotidiano impegno della Categoria in materia di prevenzione, ha segnalato la sino ad oggi scarsa concretizzazione degli aspetti innovativi contenuti nel Piano Sanitario Regionale. il geometra n. 5/12
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Riunioni di Zona di Renato Pittalis
None, 28 settembre 2012
Per una originale idea del geom. Valter Bogino, Priore per l’anno 2012, il Convegno annuale dei Geometri Liberi Professionisti del Pinerolese ha avuto svolgimento presso l’esposizione Oikos Margaria di None, una grande struttura dedicata alle proposte abitative ed al loro concreto sviluppo attraverso una consistente rete di operatori del settore, uniti da una forma di sinergia innovativa ed all’avanguardia. I partecipanti al Convegno hanno così potuto apprezzare, all’interno delle vaste aree espositive, la formulazione di proposte per l’arredamento e l’impiantistica, supportate da preparatissimi tecnici del settore, coordinati dall’artefice di un progetto innovativo – nell’offerta di servizi per l’abitazione – arch. Pierangelo De Poli. Nel corso del convegno sono stati trattati vari argomenti di interesse tecnico-professionale; con una dimostrazione di “rilievo globale” è stato affrontato il tema dell’innovazione nell’attività professionale del geometra, nel campo del rilievo nell’ambito ambientale, architettonico, catastale ed industriale. L’avvento del Laser Scanner, e la sue molteplici applicazioni, le tecniche di rilievo, i principi di funzionamento e l’analisi dei dati del rilievo dimostrativo effettuato anche all’interno della struttura, sono stati oggetto di interesse e curiosità da parte dei colleghi intervenuti. Il successivo intervento degli Avv. ti Gabriele Buyere (Presidente Nazionale UPPI e Presidente del Collegio Probiviri ANACI) e Emanue-
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la Peracchio (consulente UPPI), ha inteso sviluppare – anche alla luce delle recenti novità legislative in materia – il ruolo dell’Amministratore di Condominio, con particolare riferimento alle tematiche relative al recupero delle somme anticipate per
conto dei condomini e della legittimazione attiva o passiva dell’Amministratore nell’intraprendere una azione giudiziaria. Il saluto del Presidente Ilario Tesio, con la consueta puntuale relazione sulle ultime novità sulla nostra ca-
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Atti del Collegio
tegoria professionale, ha introdotto il prosieguo della serata, indirizzata successivamente verso il profilo conviviale, con una originale, suggestiva ed apprezzata allocazione presso gli ambienti Oikos Margaria stessi. Con il passaggio di consegne, il trasferimento della fascia di Priore per l’anno 2013 al geom. Francesco Martinelli di San Pietro Val Lemina ed il ringraziamento dei partecipanti per l’originale programmazione ideata dal geom. Valter Bogino, si è chiuso il Convegno Annuale
San Mauro, 5 ottobre 2012
Il geom. Waldemar Buttazzi, Priore della Zona di Settimo Torinese e Chivasso, ha dato appuntamento ai colleghi professionisti presso il Teatro Sant’Anna di San Mauro, dove si è svolto il Convegno Annuale. Gli argomenti sviluppati nel Convegno hanno temi collegati alla attività professionale propria del geometra, oggetto di forte innovazione tecnologica. L’evoluzione della misura, una relazione a cura di Diego Perino della soc. Leyca-Geosystem, ha fornito una panoramica ad am-
pio spettro sulla realtà del rilievo topografico e sulle sue applicazioni e strumentazioni, nell’utilizzo delle quali la figura del Geometra assume un ruolo di protagonista. La “From Servizi Globali” ha invece aggiornato i colleghi sui contenuti di normativa e sicurezza nell’ambito della realizzazione degli impianti termici e sulla contabilizzazione del calore, argomento oggetto di grande sviluppo ed attenzione, nel quadro delle iniziative volte ad un uso razionale delle fonti energetiche. L’intervento conclusivo del
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geom. Ilario Tesio, che ha ricordato le principali novità derivanti dallo sviluppo normativo sul riordino delle professioni, ha concluso la prima parte dell’incontro. I partecipanti, trasferitisi presso il Ristorante “Monferrino” di San Mauro, hanno poi partecipato numerosi alla cena, vivacizzata dalle “incursioni teatrali” de “L’Officina del Teatro”, compagnia artistica di Chivasso, che ha messo in scena una commedia, con libero adattamento e
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riferimento alla professione di geometra (in particolare Amministratore di Condominio), con risvolti divertenti e ironici, apprezzati dagli spettatori. La serata si è chiusa con il passaggio di consegne fra il geom. Waldemar Buttazzi ed il nuovo Priore geom. Massimo Argomennie di Torrazza Piemonte, che, per il 2013, si occuperà di riunire i Colleghi della Zona di Settimo e Chivasso.
I geometri Davide Rossetto e Claudio Canova, in veste di Priori, hanno organizzato presso l’Hotel Gardenia di Romano Canavese, l’edizione 2012 della Riunione di Zona dei liberi professionisti di Ivrea e Basso Canavese. Il convegno ha, come consuetudine, sviluppato argomenti tecnico formativi di grande interesse per la categoria. Il motivo dominante del seminario introduttivo è stato lo sviluppo del concetto del “costruire sostenibile”, visto anche in funzione di opportunità per la rinascita dell’economia, circostanza questa che comincia stabilmente a farsi necessità di discussione anche fra i tecnici addetti ai lavori, che si trovano – in questo periodo – a ripensare in chiave di nuovo investimento nei confronti dei metodi e delle prospettive di lavoro. Progettare una casa che produce più energia di quanta ne consuma, e quindi fa guadagnare; l’attenzione all’aspetto strutturale della resistenza sismica – ormai non più sottovalutabile, come i recenti accadimenti hanno tristemente portato all’evidenza – la dimostrazione dell’efficienza di materiali correttamente dimensionati e progettati, sono stati oggetto di interventi da parte di importanti relatori, quali Norbert Lantschner, Presidente ClimAbita, Ideatore di CasaClima, l’arch. Michael Obermair, esperto design e innovazione Casa EnergyPiù e l’ing. Simon Keller, esperto nello sviluppo tecnologico. L’intervento del Presidente del Collegio geom. Ilario Tesio, al termine dei lavori del Convegno, ha posto l’accento sulle principali tematiche dell’attualità professionale, con accenni alla generale situazione di sofferenza sociale-economica, invitando i colleghi a prendere spunto dall’aggiornamento continuo, per riprogrammare ed investire in una professione che si dimostra ogni giorno, necessariamente, altamente qualificata.
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Atti del Collegio
Con l’aperitivo ed a seguire la cena presso i locali dell’Hotel Gardenia, è proseguita la serata, con il divertente intermezzo di una lotteria molto apprezzata dai convenuti. Il formale passaggio di consegne ha decretato l’investitura dei nuovi Priori per l’anno 2013, in persona dei geometri Fabio Mulas e Andrea Regruto, ai quali va il compito di replicare il successo di partecipazione e l’alta qualità formativa del convegno annuale 2012.
Villanova d’Asti, 9 novembre 2012
Trasferta in quel di Villanova d’Asti, quest’anno, per il tradizionale convegno dei geometri liberi professionisti della Zona di Chieri, Moncalieri, Carmagnola & Dintorni. Il Priore geom. Diego Canalis ha scelto la suggestiva ambientazione dell’antico castello di Corveglia, dove nel fare gli onori di casa la Famiglia Brossa e l’ing. Sergio Tamagnone (Sindaco del Comune di Poirino), hanno intrattenuto i convenuti con una ampia relazione storico-tecnica, dalle ori-
gini della struttura medievale, sino alla corposa ed impegnativa recente ristrutturazione. Grande interesse dei partecipanti per un’opera d’arte recuperata, e per le caratteristiche e scelte tecniche dettate e imposte dalla ristrutturazione di un bene ambientale di grande importanza.
Il seminario seguente, organizzato con la collaborazione dell’Associazione CasaClima Network Piemonte e Valle d’Aosta, rappresentata dal suo Presidente arch. Ivano Talmon, ha analizzato i criteri di qualità costruttiva abbinata all’efficienza energetica, sviluppati dal metodo CasaClima, con particolare riferimento agli stanil geometra n. 5/12
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Atti del Collegio dard qualitativi orientati al prossimo futuro. Un esempio concreto di applicazione del metodo, il Micro Nido di Quattordio – prima scuola pubblica certificata CasaClima in Piemonte – con l’intervento del progettista arch. Chiara Boccardo, è stato oggetto di una approfondita relazione, tendente alla dimostrazione concreta della fattibile applicazione di un criterio e di un metodo di qualità, in ormai tutte le forme di edilizia, abitativa e non. La prosecuzione del convegno ha visto l’intervento della D.ssa Ilaria Morra - rappresentante del Credito Corporativo di Casalgrasso e Sant’Albano Stura - imperniato sulla particolarità, in un momento recessivo dell’economia globale, circa la presenza delle Banche Locali , con le quali operare certamente con l’ausilio delle più moderne tecnologie ma conservando un rapporto diretto con il territorio e gli operatori economici locali. Il Presidente del Collegio geom. Ilario Tesio ha poi relazionato sulle ultime novità di interesse per la categoria professionale, con un’ampia analisi del quadro attuale e delle prospettive del prossimo futuro, illustrando anche le iniziative intraprese a livello nazionale per il sostegno e lo sviluppo dell’attività, particolarmente a seguito della riforma delle professioni. La cena è stata servita, sempre presso i locali del Castello, nella suggestiva ambientazione della “Sala delle Travi”, ove al termine del momento conviviale si è proceduto alla nomina del nuovo priore per l’anno 2013, non prima però di aver ringraziato il geom. Diego Canalis, che nell’occasione ha ricevuto il plauso anche del Dr. Franco Maria Botta -. che ha onorato la Riunione con la sua gradita partecipazione - per l’ottima organizzazione. Per l’anno 2013 toccherà al geom. Andrea Serratore di Chieri, il compito di convocare i colleghi nel loro Convegno annuale di zona.
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Il castello di Corveglia Tra Villanova d’Asti e Poirino, è stato recuperato ad uso ristorazione uno tra i maggiori centri di ospitalità per pellegrini del Piemonte medievale Il Borgo di Corveglia, situato a metà strada fra Villanova e Poirino, è formato da diversi cascinali sette-ottocenteschi e dal Castello, oggi recuperato ad uso ristorazione: vegliati dal campanile del XII secolo, gli ospiti possono gustrare le specialità del Pianalto ammirando capitelli trecenteschi e soffitti del Quattrocento. Uno tra i maggiori centri di ospitalità per pellegrini del Piemonte medievale, il castello di Corveglia è sorto intorno al XV secolo sulle strutture dell’Ospedale di San Giacomo di Corte Vecchia retto dai canonici agostiniani. Alcuni documenti imperiali attestano la presenza dei religiosi sin dal 1153. Dopo la cacciata degli agostiniani, il castello è caduto in uno stato di degrado fino a che negli anni scorsi la struttura è stata riunita in una sola proprietà e si è iniziato un accurato restauro. Sale con volte, colonne e capitelli, finestre e un bellissimo campanile romanico sono oggi tornati all’antico splendore. Particolari mattoni sono stati riprodotti fedelmente per consentire il restauro della prestigiosa torre. Appositi stampi sono stati costruiti per produrre a mano i mattoni che permettessero una copia fedele delle sagome originali; l’argilla locale rappresentava già la materia prima originale con cui erano stati prodotti i laterizi dell’epoca. Il risultato raggiunto rende difficile individuare i nuovi laterizi nel contesto del restauro; oltre che nella torre alcuni mattoni sono stati utilizzati per il ripristino degli archi delle volte interne e per il rifacimento del cotto fatto a mano dell’ampio salone.
Un ringraziamento al geom. Renato Pittalis per i servizi e le fotografie delle Riunioni di Zona 2012
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Convegni
A Ostana, un viaggio nella montagna che torna a vivere Qualità architettonica, identità e comunità, sostenibilità ambientale, offerta di un turismo pertinente e rispettoso dei luoghi. Sono le principali caratteristiche del borgo di Ostana, nella Valle Po (CN): un vero e proprio “laboratorio” per la costruzione di una nuova abitabilità della montagna. Sabato 13 ottobre 2012, il paese ha ospitato la seconda giornata del workshop Uncem dedicato al recupero Seconda giornata del workshop Uncem dedicato al recupero delle borgate alpine del patrimonio edilizio dismesso delle Terre Alte e alla rivitalizzazione del patrimonio edilizio dismesso delle Terre hanno illustrato l’importante lavoro Ostana è anche uno dei trenta CoAlte. di riqualificazione edilizia avvenuto muni che ha ricevuto i finanziamenti La prima giornata, lunedì 8 a Toria Ostana negli ultimi vent’anni. - per la borgata Sant’Antonio - della no, ha visto la partecipazione, nella Un percorso esportabile e repli- misura 322 del Psr, aperta dalla Resala del centro congressi della Regiocabile - Ostana fa parte della rete gione Piemonte nel 2009. A questo ne, di oltre 300 architetti, ingegneri, dei “Borghi più belli d’Italia” e dei progetto si è ispirato il programma geometri, operatori del settore edile, “Borghi sostenibili” del Piemonte - Uncem, lanciato il 5 giugno 2012, docenti, studenti, agenti immobiliari, che fa scuola. La rivitalizzazione del che permetterà, grazie a 3 milioni di imprenditori, investitori, sindaci e patrimonio di immobili - pubblici e euro di capitali di imprese private, amministratori comunali, funzionari privati - ha permesso un reale rein- di riqualificare intere borgate nelle e dirigenti delle Comunità montane e sediamento, di famiglie e anche di aree montane del Piemonte. Gli ardei Gruppi di Azione Locale. giovani, che hanno creato nuove at- chitetti De Rossi e Crotti guideranno Molti sono stati presenti anche a tività imprenditoriali, in particolare i partecipanti alla giornata di Ostana Ostana. Nella sala del Palazzo comunel campo dell’agricoltura multifun- in un itinerario tra il capoluogo e i nale, il progetto Uncem è stato prezionale e nel settore turistico-ricet- suoi borghi; al termine, sarà possibisentato dal presidente Lido Riba e da tivo. Un lavoro seguito passo dopo le degustare prodotti tipici locali nei Marco Bussone. Gli architetti Massipasso dall’Amministrazione comu- ristoranti del paese posto ai piedi del mo Crotti e Antonio De Rossi, docennale, guidata dal sindaco Giacomo Monviso, gigante di pietra. ti al Politecnico di Torino e animatori Lombardo. “Alla rivitalizzazione del patrimodell’Istituto di Architettura Montana,
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Convegni nio immobiliare - ha detto il sindaco Giacomo Lombardo - abbiamo unito una preziosa opera di crescita culturale attorno alle nostre radici, occitane, e questo ha contribuito a creare il senso di comunità che oggi rende vero e bello un paese. Questo ci ha permesso anche di esportare il nome del Comune, la nostra esperienza, fuori dal Piemonte. Siamo dunque stati orgogliosi di accogliere i partecipanti al workshop di sabato e ringrazio l’Uncem per l’impegno nella valorizzazione delle Terre Alte, sul piano economico, sociale e antropologico. E’ una sfida importante che ci coinvolge in prima persona, assieme agli altri 550 Comuni montani piemontesi”. Tra gli ultimi progetti di cui si è occupata l’Amministrazione comunale, vi è la riorganizzazione dell’ingresso del paese, con la nuova porta di Ostana e la realizzazione di una moderna palestra di roccia accanto al rifugio “La Galaberna”. “Con la Fondazione per il Libro, la Musica, la Cultura ha affermato sabato a Ostana il presidente Rolando Pocchioni - abbiamo creato due parchi culturali, dedicati al “Paesaggio Umano”, uno nelle Langhe e uno nelle terre del riso. Perché non farne uno anche qui a Ostana? Qui ci sono forti elementi di identità, radicati nella tradizione occitana. Siamo certi che, come spiega LeviStrauss, dobbiamo ascoltare il territorio come si ascolta il crescere del grano. Le pietre sono testimonianza di un passato che non è morto”. A partire dalla metà degli anni ‘80, le diverse amministrazioni comunali che si sono succedute nel corso del tempo hanno perseguito - insieme alla comunità locale e a progettisti qualificati - una diffusa e condivisa politica di recupero delle antiche costruzioni montane in un’ottica di qualità. “Quella di Ostana - hanno evidenziato gli architetti Crotti e De Rossi - è una vicenda non comune, specie se pensiamo al contesto delle valli delle Alpi occidentali italiane,
dove il patrimonio architettonico e paesaggistico continua molte volte a essere ancora visto più come un problema che come un’opportunità”. Una vicenda in cui gli interpreti principali sono stati i sindaci Giacomo Lombardo (sindaco dal 1985 al 1995, e dal 2004 a oggi) e Marco Bovero (dal 1995 al 2004), progettisti locali come Renato Maurino, ma soprattutto l’intera comunità locale. Il riuso e la riqualificazione del patrimonio architettonico, ma anche la
costruzione degli edifici ex novo in un’ottica di qualità, hanno determinato una nuova identità e riconoscibilità di questo piccolo Comune di alta montagna, duramente colpito dai processi di spopolamento del secondo dopoguerra. “Ostana - ha proseguito il sindaco - oggi intende porsi come un piccolo punto di riferimento che invia dei segnali discreti all’esterno, fornendo spunti positivi per un futuro della montagna europea, italiana, piemontese e occitana”.
Conoscere gli alberi di Torino Gli alberi presenti in città ci aiutano a vivere meglio Sono un filtro naturale dell’atmosfera, infatti neutralizzano parte dei gas tossici presenti nell’aria, dovuti a prodotti di combustione degli impianti di riscaldamento, fabbriche ed autoveicoli, e inoltre trattengono le polveri. Riducono i rumori (si pensi che una semplice siepe può abbassare il rumore di 10 decibel per metro di spessore). Con le loro chiome, ombreggiano producendo un abbassamento complessivo della temperatura estiva e piacevole sensazione di benessere. Interrompono la monotonia del paesaggio urbano e provocano sensazioni benefiche non solo per la salute fisica, ma anche per il nostro equilibrio psichico. La città, purtroppo, presenta condizioni poco favorevoli alla vita degli alberi: la luce del sole ridotta dallo smog, l’acqua piovana che porta con se’ sostanze acide, l’asfalto che limita l’aerazione del terreno e lo sviluppo delle radici, le pavimentazioni impermeabili che impediscono all’acqua di filtrare, il terreno cittadino povero di humus e di ossigeno, attraversato da tubazioni e condutture, tutto ciò richiede che l’albero in città abbia molta resistenza per riuscire a sopravvivere. Nonostante queste difficoltà, la Città di Torino può contare su un patrimonio arboreo assai consistente, in termini numerici: sono infatti oltre 60.000 le piante su alberata urbana e circa 100.000 piante presenti in parchi e giardini, senza considerare le zone collinari torinesi. Le specie arboree classificate nelle alberate torinesi sono più di 70, di queste, quelle maggiormente rappresentate sono: Il Platano (Platanus acerifolia), con oltre 15.000 esemplari Il Tiglio (Tilia ibrida), con circa 10.000 esemplari Il Bagolaro (Celtis australis), con circa 5.000 esemplari L’Acero (Acer Platanoides), con oltre 5.000 esemplari L’Ippocastano (Aesculus ippocastanum), con oltre 4.000 esemplari il geometra n. 5/12
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Convegni
Convegni... in breve Pinerolo, Seconda Conferenza Sviluppo Territorio del Pinerolese Pinerolo, 7 giugno
Dopo l’ottimo successo della la Prima Conferenza per lo Sviluppo del Territorio del Pinerolese, tenutasi il 2 marzo presso l’Auditorium Baralis, che ha visto una grande partecipazione di sindaci, autorità del territorio, industriali e associazioni di categoria, la Città di Pinerolo ha proposto la Seconda Conferenza per lo Sviluppo del Territorio del Pinerolese giovedì 7 giugno presso il Palared di Pinerolo. E’ stata anche questa un’importante occasione per proseguire il percorso di confronto tra le varie realtà del Pinerolese, al quale hanno preso parte il Sindaco di Pinerolo, Eugenio Buttiero, e l’Assessore al Lavoro, Franco Agliodo. Un momento dedicato ad avvocati, architetti, ingegneri, geometri, commercialisti, costruttori, cooperative edilizie, aziende turistico ricettive, banche e fondazioni, agenzie e consulenti per il lavoro, artigiani edili per dare vita a un dialogo costruttivo tra le parti finalizzato al rilancio del territorio, offrendo e traendo reciprocamente spunti utili. Coinvolgendo realtà imprenditoriali e produttive diverse collegate al territorio, questi incontri si propongono l’obiettivo di condividere le possibili linee di sviluppo futuro.
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Green Landscape Economy Un nuovo modello di sviluppo per la città e il territorio. Presentazione del V Rapporto congiunturale sull’industria delle costruzioni in Piemonte Torino, 2 luglio
L’ANCE Piemonte ha chiamato a confronto al Palazzo del Lavoro di Torino Amministratori, Imprenditori, Professionisti ed Istituti di Credito per condividere soluzioni idonee ed innovative, volte alla ripresa dell’economia regionale. Si ritiene infatti che, per dare rinnovate basi all’attività edificatoria del Piemonte, occorra un nuovo approccio alla sostenibilità - tema centrale nell’attuale dibattito tecnico e culturale - all’interno del quale il paesaggio, elemento di forte identità culturale - soprattutto in Italia - possa rappresentare un ruolo di primaria importanza. Diventa indispensabile pertanto ragionare non più in termi-
ni di singoli progetti, ma di processi complessi, fondati su strategie che mirano alla valorizzazione delle risorse esistenti e all’attivazione di sinergie tra le diverse azioni progettuali, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza, l’operatività e l’economicità dell’intero sistema. Al fine di contrastare il momento economico sfavorevole, traendo anzi nuovi spunti di aggiornamento dalle difficoltà congiunturali, nel convegno sono state discusse tematiche importanti per la ripresa del settore, approfondendo pertanto modelli innovativi per l’assetto del territorio, nei quali il paesaggio diventa un elemento centrale, motore di un rinnovato sviluppo territoriale e socioeconomico, verso una vera “Green Landscape Economy”: un modello tutto italiano, visto la delicatezza e bellezza dei propri paesaggi. La Regione Piemonte - Regione totalmente pianificata e molto attenta al suo sistema normativo - ben si presta ad essere banco di prova per un grande progetto strategico di rinnovo territoriale, colto come occasione per mettere in mostra le eccellenze, i
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Convegni
nuovi progetti, le migliori iniziative pubbliche e private e per promuovere al contempo progetti innovativi per il recupero e la valorizzazione paesaggistica ed ambientale. Anche il luogo scelto per il convegno - uno dei capolavori del ‘900 architettonico e tecnico italiano rappresenta un esempio ed un simbolo per la rinascita di un importante ambito urbano: un intervento da perseguire con attenzione e tenacia, aprendo la strada ad un futuro in cui il recupero diviene lo strumento principe per il rinnovo urbano. Lo stato di salute del settore delle costruzioni è stato illustrato presentando il V Rapporto congiunturale ANCE sull’industria delle costruzioni in Piemonte. Al termine dei lavori Stefano Ponchia e Andreas Kipar hanno illustrato il progetto di recupero del Palazzo del Lavoro.
BOSTER crescono ancora e si confermano come il principale evento italiano all’aperto dedicato alle filiere foresta-legno. La sinergia tra la società Paulownia Italia (organizzatrice di BOSTER) e le diverse istituzioni pubbliche che a vario titolo hanno concorso all’organizzazione dell’evento si è dimostrata una formula vincente”. Il successo di Bosco e Territorio 2012 è la prova della vivacità del comparto forestalegno e dell’importante contributo che può dare alla crescita del Paese e allo sviluppo sostenibile del territorio rurale e montano. La Provincia di Torino si conferma tra le più attive a livello nazionale nella promozione dello sviluppo del comparto. Alla fase di avvio, in cui
il ruolo del nostro Ente è stato fondamentale nel promuovere ed organizzare l’evento, è seguita quella attuale, in cui Bosco e Territorio e BOSTER sono gestite da Paulownia Italia, soggetto privato che ha creduto nell’iniziativa e vi sta investendo notevoli risorse. I numeri di “Bosco e Territorio”* visitatori +14%: circa 8100 * espositori + 50%: 180 marchi rappresentati * 1500 quintali di legna lavorata Il successo delle attività dimostrative Il cantiere forestale allestito dai G.A.L. (Gruppi d’Azione Locale) della provincia di Torino e gestito dalle ditte boschive del Gruppo di
“Bosco e Territorio” 2012 cresce: + 14% visitatori, + 50% espositori
“Bosco e Territorio”
Beaulard, 14 - 16 settembre Tempo di bilanci per la 6° edizione della manifestazione “Bosco e Territorio” e della fiera “BOSTER”, che si sono conclusi domenica 16 settembre a Beaulard di Oulx. “I numeri ufficiali dei visitatori e degli espositori dicono che, nonostante la crisi, Bosco e Territorio e il geometra n. 5/12
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Convegni Certificazione PEFC e “Legno della provincia di Torino” ha radunato numerosi visitatori interessati ed attenti, grazie alla maestria dei boscaioli che sono avvicendati nell’abbattimento, esbosco e prima lavorazione dei tronchi. Notevole interesse anche per le visite guidate gestite dal centro di ricerca CNR IVALSA e dedicate alle tecnologie per l’utilizzazione dei boschi e la prima lavorazione del legno, dalla meccanizzazione spinta degli harvester, alle teleferiche, alle macchine per la produzione di cippato, legna da ardere, segati e paleria. Per la prima volta un ampio spazio è stato dedicato alle costruzioni in legno, con la presenza di numerose imprese della provincia di Torino produttrici di case in legno, segherie e falegnamerie impegnate nella lavorazione del legno di provenienza locale. Grande interesse per i momenti di aggiornamento e confronto tecnico: dalla giornata sull’architettura in legno organizzata dal Politecnico di Torino-DAD agli info-point sull’energia da biomassa (realizzato dalla Regione Piemonte) e sulla classificazione degli assortimenti in legno (per iniziativa dell’Università di Torino-Dipartimento AGROSELVITER e del CNR IVALSA).
Verso un nuovo sistema energetico Torino, 7 novembre
Il 7 Novembre, presso l’Auditorium di corso Inghilterra, la Provincia di Torino ha presentato l’Ottavo Rapporto sull’Energia, che aggiorna al 2011 i dati di bilancio energetico del nostro territorio e traduce localmente gli obiettivi al 2020 definiti a livello europeo. La conferenza, organizzata nell’ambito del progetto europeo Cities on Power (cofinanziato dal
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Sono energie rinnovabili tutte quelle forme di energia che provengono da fonti considerate inesauribili quali il sole, il vento, il moto delle onde e tutte quelle risorse in genere il cui utilizzo non ne compromette l’esistenza futura
Programma Europa Centrale), si è arricchita anche della presentazione dei nuovi finanziamenti in materia di energia disponibili a livello regionale e della presentazione di altri progetti europei che sono stati in grado di attrarre ingenti risorse finanziarie europee.
Sistemi Micro VRF Opportunità di riduzione dei fabbisogni energetici degli edifici ed integrazione con energia da fonti rinnovabili Politecnico di Torino, 15 novembre
La nuova filosofia legislativa in materia di risparmio e riduzione dei consumi energetici, volta a diminuire le emissioni inquinanti secondo il concetto del protocollo di Kyoto, spinge il mercato verso l’utilizzo di nuove soluzioni impiantistiche. Di particolare interesse sono le pompe di calore ad alta efficienza che massimizzano la quota di energia rinnovabile e contemporaneamente migliorano il comfort degli ambienti.
I sistemi “Micro VRF” rappresentano queste innovazioni; unendo le note caratteristiche positive dei sistemi ad espansione diretta alla produzione di acqua calda sanitaria e riscaldamento ad acqua a bassa temperatura, i sistemi Micro VRF vanno incontro a tale esigenza normativa che mira all’impiego di piccole potenze termiche soprattutto per applicazioni di tipo domestico. Le nuove tecnologie non solo garantiscono elevati valori di COP in ottemperanza alle norme vigenti, ma anche rese termiche ottimizzate alle basse temperature (-10° C) paragonabili alla resa nominale, per evitare concetti di sovradimensionamenti delle pompe di calore. Nell’incontro è avvenuta una discussione che riprenderà la legislazione vigente in materia di certificazione energetica degli edifici e di Direttiva RES in particolare dal punto di vista operativo, attraverso un caso studio. Si è evidenziato il mutare dello scenario, in particolare dei costi operativi, con l’integrazione di produzione di energia elettrica da pannelli fotovoltaici secondo le future disposizioni normative prese in esame.
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Convegni
Crediti formativi COME SI CONSEGUONO I CREDITI
I crediti formativi si conseguono: 1. partecipando a corsi, convegni, seminari e manifestazioni riconosciuti affini all’attività professionale 2. svolgendo relazioni in convegni, seminari ecc. 3. con pubblicazioni di carattere professionale 4. svolgendo lezioni in corsi, master ecc; 5. svolgendo docenze presso istituti tecnici, universitari ed enti equiparati; 6. con il superamento dì esami in corsi universitari attenenti la professione. I crediti si possono conseguire anche con corsi Fad (si veda in proposito anche il sito www.geoweb.it)
ATTRIBUZIONE DEI CREDITI
- Partecipazione ad eventi (corso, convegno, conferenza o altro) organizzati dal Collegio o patrocinati con riconoscimento crediti: la firma sul foglio presenze (sia l’entrata che l’uscita) o il rilevamento tramite il tesserino di riconoscimento certificano la presenza dell’iscritto e l’attribuzione automatica dei crediti. - Partecipazione ad eventi (corso, convegno, conferenza o altro) organizzati da altri: --- caso A: corsi già riconosciuti e validati dal Consiglio Nazionale (esempio Sicurezza nei cantieri, acustica, certificazione energetica ecc.). L’iscritto deve comunicare al Collegio, entro un mese dal termina, la partecipazione all’evento, allegando il programma dettagliato ed attestato di partecipazione. --- caso B: corsi non riconosciuti dal Consiglio Nazionale. L’iscritto deve comunicare al Collegio, entro un mese, la partecipazione all’evento, allegando il programma dettagliato ed attestato di partecipazione. Il Collegio riconoscerà i crediti in funzione dell’affinità dell’evento con l’attività professionale e in base alla tipologia dell’ente organizzatore - Altri requisiti (docenze, pubblicazioni, laurea ecc.): l’iscritto deve richiedere il riconoscimento al Collegio, allegando la documentazione relativa I crediti così attribuiti dal Collegio sono inseriti: - sul programma del Collegio di Torino RICONOSCO (sul sito Internet www.collegiogeometri.to.it). L’iscritto può verificare la propria posizione visualizzando la scheda riepilogativa in“Situazione crediti”. - sul sito del Consiglio Nazionale www.cng.it al link Formazione, seguendo le indicazioni. La password e il Nome Utente corrispondono rispettivamente al Codice Fiscale digitato in minuscolo per la username e in maiuscolo per la password (solo per il primo accesso. Avvenuto questo bisogna seguire le indicazioni per immettere la nuova e personale password).
TESSERA DI RICONOSCIMENTO CREDITI FORMATIVI
Si ricorda a chi non ha ancora provveduto di richiedere il nuovo tesserino di riconoscimento fornito di badge con chip di prossimità, che permette il controllo automatico della partecipazione ad eventi e corsi, nonché la gestione dei crediti formativi. Per la richiesta, è necessario consegnare al Collegio: una foto-tessera recente un modulo di richiesta compilato copia di un documento d’identità
Prossimamente l’uso del tesserino per l’accesso ai convegni, seminari e corsi verrà reso obbligatorio il geometra n. 5/12
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Cultura
Croce astronomica, baculo mensorio, balestriglia, camal di Lorenzo Destefanis
Quattro sostantivi per indicare strumenti antichi aventi forti affinità ma diversi per l’uso e la forma LA CROCE ASTRONOMICA
La croce astronomica, o meglio il raggio astronomico, è sicuramente lo strumento originario da cui sono derivati gli altri tre. Esso serviva per misurare la distanza angolare tra due stelle per poi facilitarne l’inserimento in un sistema ordinato d’astri prima misurato. La precisione delle misure ottenute con questo mezzo non è molto alta ma sufficiente per localizzare le stelle di minore importanza e la posizione dei pianeti. L’uso di questo strumento era conosciuto in epoca alessandrina, infatti, compare nei ritratti di Claudio Tolomeo ed è stato usato fino all’inizio dell’epoca moderna, dove appare in un quadro del famoso cartografo Andrea Cellarius, vissuto nel secolo XVII; un estratto del dipinto è allegato a queste pagine dove si notano degli astronomi, che osservano il cielo dai tetti delle case, con in mano degli oggetti che ricordano il raggio astronomico. Sulla saetta aveva delle incisioni, che consentivano di leggere la distanza angolare tra due astri, seguendo il lento movimento del cielo, senza l’uso di cavalletti ingombranti. Gli errori che si potevano commettere, durante le osservazioni, erano causati principalmente dalla cattiva collimazione degli astri e dalla posizione dell’occhio rispetto allo strumento.
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Era perciò necessario seguire alcune regole e porre l’occhio alla base della saetta dopo avere simulato, su posizioni note, la lettura degli angoli. Ipparco di Nicea (II d.C.), determinò la posizione di un migliaio di stelle misurando la declinazione degli astri, probabilmente con il raggio e l’ascensione retta per mezzo d’orologi. Gli elenchi fatti da Ipparco e da Tolomeo descrivono la posizione dei corpi celesti solo con valori angolari per le declinazioni e temporali per le ascensioni rette; l’uso delle coordinate piane sarà conosciuto in epoca alessandrina quando le posizioni dei corpi celesti saranno descritti per mezzo dell’astrolabio. L’invenzione di questo strumento è attribuito a diversi personaggi come Ipparco, Ipazia, ed altri studiosi noti, pertanto una valutazione della data del suo uso è incerta; sicuramente gli astronomi arabi, secoli più tardi, ne perfezionarono l’uso con l’aiuto della trigonometria sferica. L’astrolabio è basato sulla conoscenza della proiezione stereoscopica, che permette di trasformare le coordinate sferiche di una stella in quelle piane, senza correggere gli angoli; nel testo è descritta la dimostrazione con le relative formule trigonometriche, pertanto l’uso di questo strumento era condizionato dalle regole della trigonometria.
IL BACULO
Nel tredicesimo secolo appare un nuovo strumento, conosciuto come baculo mensorio e spesso come bastone di Giacobbe, oggetto di studio di un famoso matematico medioevale, Levi Ben Gerson; esso era fatto da una saetta, munita da apposite tacche o scanalature poste a distanze multiple che permettevano l’inserimento di una traversa (martello). Da successive stazioni, allineate, si collimavano oggetti terrestri con la stessa tecnica del raggio astronomico e con opportune manovre si ottenevano le distanze dai luoghi delle osservazioni. Le intersezioni degli allineamenti che si ottenevano con le collimazioni dalle stazioni, erano molto sciabolate (termine usato nella topografia militare) e pertanto erano oggetto di errori non indifferenti nelle misure. La differenza tra questo strumento ed il raggio astronomico è sostanziale, tutte e due hanno un’asta ed una traversa, ma quello che li distingue è la graduazione che appare nel raggio astronomico. Il baculo è essenzialmente uno strumento di misura terrestre usato nel medioevo e all’inizio dei tempi moderni (XVIII secolo); di facile uso era utilizzato anche in artiglieria per la misura delle distanze di tiro. Il baculo mensorio è stato il primo vero distanziometro usato dagli uomini in campo topografico ed il suo
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Cultura toghesi ripresero l’uso del raggio astronomico per risolvere questo problema misurando la latitudine per mezzo dell’orizzonte marino e la stella polare di notte e del sole durante il giorno. Dai documenti rinascimentali a noi pervenuti possiamo conoscere la tecnica di collimazione che prevedeva anche la correzione dell’errore provocato dall’altezza della nave da dove veniva fatta l’osservazione. Con questa tecnica marinara si poteva in sostanza ottenere il punto nave con l’uso della balestriglia e gli orologi allora conosciuti come le clessidre ad acqua od a sabbia. Le precisioni ottenute erano scarse ma sufficienti per le necessità di navigazione in terre completamente sconosciute. La balestriglia è stata lo strumento di navigazione fino all’impiego del sestante e degli orologi a bilanciere.
IL CAMAL uso, anche se poco preciso, risolveva il problema delle misure indirette delle distanze. Di quest’attrezzo abbiamo ampia documentazione nei testi medioevali ma in tempi più recenti l’aspetto ed il suo uso sono mutati ed è spesso confuso con raggio astronomico. La saetta ed il martello erano entrambi graduati e con opportune manovre di collimazione era usato per la misura delle altezze degli edifici e
per il rilievo architettonico. Dimostrazioni di queste operazioni sono allegate al carteggio in corso, dove è illustrato l’uso dello strumento.
LA BALESTRIGLIA
Al principio dell’era moderna, la navigazione in terre sconosciute, richiedeva la necessità di conoscere, durante la navigazione, il valore della latitudine. Le marine spagnole e quelle por-
E’ lo strumento più semplice di quelli descritti, ricorda i tempi andati, quando si leggevano le avventure degli eroi descritti nelle fantasiose pagine d’Emilio Salgari. Sappiamo che era usato nel medioevo dai navigatori dell’Oceano Indiano; di facile impiego, la sua costruzione non richiedeva complicate conoscenze matematiche. Era composto di una tavoletta di legno, che fungeva da martello e da uno spago come saetta, dove ad in-
Il raggio astronomico ed il baculo mensorio sono spesso nominati erroneamente come bastone di Giacobbe, usato dagli abitanti dell’antico Egitto e dagli Ebrei della Palestina; questo appellativo forse è la conseguenza di una fantasiosa interpretazione di un episodio biblico scritto nel capitolo numero trenta della Genesi. Le ricerche fatte presso il Museo Egizio di Torino hanno escluso l’uso del baculo mensorio nella antica civiltà egizia.
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Cultura valore del parallelo in cui si trovava la nave, e pertanto la posizione era conosciuta in modo molto semplice e veloce; terminata lâ&#x20AC;&#x2122;operazione di rilevamento, il navigatore raccoglieva la cordicella attorno alla tavoletta e riponeva il tutto nelle capaci saccocce del suo vestito. Certamente la determinazione del parallelo non era molto precisa ma sufďŹ ciente al tipo di navigazione di allora; le illustrazioni allegate descrivono lâ&#x20AC;&#x2122;uso del Camal; il cui nome, nella lingua araba, sembra voler dire precisione.
tervalli crescenti comparivano dei nodi da marinaio. La collimazione era simile a quella degli altri strumenti prima ricordati, ma il modo era del tutto originale; infatti, il marinaio stringeva con i denti la cordicella, mentre osservava, con il braccio teso, la coincidenza della tavoletta con il livello del mare e la stella polare. Ad ogni nodo corrispondeva un
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