Il geometra
Editoriale Organo del Collegio dei Geometri di Torino e Provincia e del Collegio dei Geometri della Valle d’Aosta Direttore responsabile ILARIO TESIO Consigliere responsabile LUCIANO SIMONATO Redazione e impaginazione MICHELA OBERTO Grafica CHIARA CAMPONI Comitato di redazione: FEDERICA CAPRIOLO, PAOLO CUSELLI, RODOLFO MEAGLIA, LUCA PERRICONE, RENATO PITTALIS, VITTORIO VIZZINI Direzione, Redazione, Amministrazione, Pubblicità: Via Cernaia 18 - 10122 Torino Tel. 011537756 - fax 011533285 e-mail rivista@collegiogeometri.to.it Hanno collaborato a questo numero: VANNI BERTINETTI, PIERO CONROTTO, PAOLO CUSELLI, LORENZO DESTEFANIS, MICHELA FAYER, TOMMASO MONGIOVÌ, VITTORIO VIZZINI Stampa e fotolito: Tipografia Melli - Borgone di Susa Tel. 011.96.46.367 Reg. Trib. Torino n. 297 del 23 luglio 1948 Pubblicazione mensile con pubblicità inferiore al 50% Le opinioni espresse negli articoli appartengono ai singoli autori dei quali si intende rispettare la libertà di giudizi, lasciando agli stessi la responsabilità dei loro scritti. Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana
Tempo di novità ai vertici della Categoria dei Geometri
A seguito delle elezioni di ottobre 2007, il Consiglio Nazionale Geometri in questi giorni ha visto l’insediamento dei nuovi eletti, con un sostanziale rinnovo dei componenti, che sono risultati: Presidente Geom. Fausto Savoldi Vice Presidente Geom. Francesco Mazzoccoli Segretario Geom. Enrico Rispoli Consigliere Geom. Antonio Benvenuti Consigliere Geom. Mariano Casiello Consigliere Geom. Giuseppe Foresto Consigliere Geom. Marco Nardini Consigliere Geom. Ezio Piantedosi Consigliere Geom. Bruno Razza Consigliere Geom. Maurizio Savoncelli Consigliere Geom. Giuliano Villi La presidenza è stata dunque assunta da Fausto Savoldi, già Presidente della nostra Cassa di Previdenza e quindi uomo di plueriennale esperienza alla dirigenza della Categoria. Da segnalare l’ingresso in Consiglio del piemontese geom. Giuseppe Foresto, anche lui da molti anni impegnato negli organi direttivi di Categoria quale Presidente del Collegio di Vercelli, in sostituzione del dimissionario Consigliere Nazionale astigiano geom. Bruno Curletto. E’ stato confermato il candidato votato dal Collegio di Torino, il geom. Maurizio Savoncelli di La Spezia, che si è distinto nel precedente mandato per un’intensa e proficua attività. E’ previsto un impegnativo cammino per il Consiglio Nazionale, dal quale tutti ci attendiamo un maggiore impulso alla politica della Categoria, con un sostanziale aggiornamento dei programmi e delle strategie, allineati all’attualità e proiettati nel futuro mercato delle conoscenze e della globalizzazione. Anche la Cassa di Previdenza ha avuto un’importante variazione nei vertici: il Presidente è ora Fausto Amadasi, che lascia la carica di Vice Presidente al geom. Dilio Bianchi; la Giunta si è aggiornata con l’inserimento di Diego Buono di Napoli. Il nostro Segretario Luciano Simonato rimane anch’egli membro di Giunta, proseguendo la sua intensa attività anche nell’ambito del direttivo della Groma, l’organismo di gestione patrimoniale della Cassa di Previdenza. Complimenti a tutti i nuovi eletti ed a chi ha ottenuto i nuovi prestigiosi incarichi ed auguri per un mandato denso di attività e di risultati, da condividere con una Categoria unita e coesa. Ilario Tesio
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Sommario
Editoriale
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Professione Le detrazioni fiscali per il risparmio energetico pag. 3
Le detrazioni fiscali per il risparmio energetico
pag. 3
Cocktail dell’informazione
pag. 12
di Tommaso Mongiovì
Commissione Sicurezza Responsabilità amministrativa delle persone giuridiche
pag. 14
Seminario “La Sicurezza nei piccoli lavori di manutenzione degli edifici”
pag. 17
di Piero Conrotto
Atti del Collegio Convegno “La Sicurezza nei piccoli lavori di manutenzione degli edifici”, pag. 17
Assemblea annuale degli iscritti
pag. 19
Gara sciistica “Trofeo Il Geometra”
pag. 31
di Vanni Bertinetti
Convegni Il ruolo dell’economia nella gestione dell’acqua: la Direttiva Quadro Acque e l’analisi economica
di Michela Fayer
La misteriosa storia della radice di due pag. 47
pag. 34
Cultura La misteriosa storia della radice di due
pag. 40
Il Fondoprofessioni
pag. 46
di Lorenzo Destefanis
On line Il nuovo sito del Collegio è on line
di Paolo Cuselli
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Professione -
Le detrazioni fiscali per il risparmio energetico Dott.ssa Carla Coppola - Ministero dell’economia e delle finanze - Dipartimento per le politiche fiscali - Ufficio studi e politiche giuridico tributarie
Caratteristiche della detrazione Sono detraibili ai fini dell’Irpef e dell’Ires nella misura del 55% le spese sostenute ed effettivamente rimaste a carico negli anni 2007/2010 per interventi finalizzati al contenimento dei consumi energetici effettuati su edifici esistenti. La detrazione si ripartisce in tre quote annuali di pari importo per spese sostenute nel 2007 e da 3 a 10 quote annuali per spese sostenute negli anni 2008/2010.
- possiedano o detengano l’immobile in base ad un titolo idoneo che può consistere: - nella proprietà o nella nuda proprietà - in un diritto reale - in un contratto di locazione - in un contratto di locazione finanziaria (la detrazione spetta all’utilizzatore del bene o dell’opera e non alla società di leasing ed è commisurata al costo sostenuto dalla società concedente. Non assumono rilievo i canoni di leasing addebitati all’utilizzatore) - in un contratto di comodato Fruiscono della detrazione anche i familiari (ex art. 5, comma 5 del TUIR): - conviventi con il possessore o detentore dell’immobile oggetto dell’intervento - che sostengono le spese per la realizzazione dei lavori su immobili appartenenti all’ambito “privatistico”
Ambito soggettivo - soggetti residenti e non residenti a prescindere dalla tipologia di reddito posseduto - persone fisiche, enti soggetti di cui all’art. 5 del TUIR non titolari di reddito di impresa - soggetti titolari di reddito d’impresa che sostengono le spese per la esecuzione degli interventi agevolati sugli edifici, su parti di edifici o su unità immobiliari esistenti di qualsiasi categoria catastale, anche rurali, posseduti o detenuti. I soggetti indicati possono fruire della detrazione a condizione che: - Siano soggetti passivi IRPEF o IRES - sostengano le spese e che queste siano rimaste a loro carico
Spese che danno diritto all’agevolazione -- prestazioni professionali per - la realizzazione degli interventi - acquisire la certificazione energetica -- opere edilizie -- interventi finalizzati alla riduzione della trasmittanza termica delle strutture opache e delle finestre -- fornitura e messa in opera di: - materiale coibente per il miglioramento delle caratteristiche termiche delle strutture esistenti; -materiali ordinari, anche necessari alla realizzazione di ulteriori strutture murarie a ridosso di quelle preesistenti, per il miglioramento delle caratteristiche termiche delle strutture esistenti;
Regime di detrazione delle spese relative agli interventi di riqualificazione edilizia mirati al contenimento dei consumi energetici
Convegno 19 marzo 2008 Torino, Centro Congressi Unione Industriale Il Collegio dei Geometri ha organizzato il 19 marzo scorso un convegno dedicato all’applicazione della certificazione energetica, introdotta dal decreto legislativo 192/2005 e diventata obbligatoria dall’8 ottobre scorso. In particolare sono stati trattati i principi e gli adempimenti collegati alle detrazioni fiscali del 55% concesse dal Governo a chi effettua interventi di contenimento energetico. Si è parlato inoltre della predisposizione del “certificato energetico”, attualmente sostituito da un “attestato di qualificazione energetica” da parte del direttore dei lavori o di un professionista abilitato. Il moderatore, il Vice Presidente del Collegio geom. Franco Rigazio, ha aperto i lavori porgendo il benvenuto al numeroso pubblico ed hai relatori, che ha presentato. Al termine delle relazioni, sono seguiti numerosi interventi da parte dei professionisti, ai quali è stato risposto nei casi di interesse generale. Pubblichiamo una sintesi degli interventi dei relatori. Il testo completo è reperibile sul sito del Collegio www.collegiogeometri. to.it.
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Professione
La Dottoressa Carla Coppola del Ministero dell’economia e delle finanze, Dipartimento per le politiche fiscali, Ufficio studi e politiche giuridico tributarie
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demolizione e ricostruzione dell’elemento costruttivo; - miglioramento delle caratteristiche termiche: - delle strutture esistenti con la fornitura e posa in opera di una nuova finestra comprensiva di infisso; - dei componenti vetrati esistenti, con integrazioni e sostituzioni; - interventi relativi agli impianti di climatizzazione invernale e di produzione di acqua calda - fornitura e posa in opera delle apparecchiature termiche, meccaniche, elettriche ed elettroniche - opere idrauliche e murarie necessarie per la realizzazione di impianti solari termici organicamente collegati alle utenze, anche in integrazione con impianti di riscaldamento; - smontaggio e dismissione dell’impianto di climatizzazione invernale esistente, parziale o totale; - fornitura e posa in opera delle apparecchiature termiche, meccaniche, elettriche ed elettroniche. - opere idrauliche e murarie necessarie per la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione.
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Professione - interventi sulla rete di distribuzione, sui sistemi di trattamento dell’acqua, sui dispositivi controllo e regolazione e sui sistemi di emissione. Chiarimenti della circolare n. 36/E In caso di più interventi riconducibili a fattispecie agevolate diverse la detrazione va calcolata sulla somma delle spese sostenute per ciascun intervento. Se un intervento è astrattamente riconducibile a più fattispecie agevolate, la detrazione spetta una sola volta Il limite massimo di detrazione va riferito all’unità immobiliare oggetto dell’intervento e suddiviso tra i soggetti che hanno sostenuto la spesa, in ragione dell’onere da ciascuno effettivamente sostenuto. Per gli interventi condominiali l’ammontare massimo di detrazione va riferito a ciascuna delle unità immobiliari che compongono l’edificio tranne che per interventi di riqualificazione energetica. La variazione del possesso dell’immobile comporta il trasferimento delle quote di detrazione residue in capo al nuovo titolare. Il diritto alla detrazione resta in capo al conduttore o al comodatario che hanno sostenuto le spese. In caso di decesso dell’avente diritto, la detrazione si trasmette, per intero, esclusivamente all’erede che conserva la detenzione materiale e diretta. La detrazione non è cumulabile con altre agevolazioni concesse ai fini dell’IRPEF per i medesimi interventi ma è compatibile con gli incentivi previsti in materia di risparmio energetico. Non sono state introdotte particolari disposizioni in merito alla aliquota IVA applicabile.
Ing. Luca Rollino – Dipartimento di Energetica del Politecnico di Torino
La Certificazione energetica Esempi di attestati/certificazioni
Il certificato L’attestato relativo alla certificazione energetica ha una validità temporale massima di dieci anni, ed è aggiornato ad ogni intervento di ristrutturazione che modifica la prestazione energetica dell’edificio o dell’impianto. L’attestato di certificazione energetica comprende: - i dati relativi all’efficienza energetica propri dell’edificio - i valori vigenti a norma di legge e valori di riferimento - suggerimenti in merito agli interventi più significativi ed economicamente convenienti per il miglioramento della predetta prestazione. La certificazione degli edifici esistenti Dal 1° gennaio 2007, l’attestato di certificazione energetica è necessario: - per accedere agli incentivi e alle agevolazioni di qualsiasi natura correlati ad interventi sull’edificio o sugli impianti o alle modalità di approvvigionamento energetico degli impianti - per tutti i contratti relativi alla gestione degli impianti termici o di climatizzazione negli edifici pubblici o dove figuri come committente un soggetto pubblico. L’attestato di certificazione energetica è necessario per edifici esistenti: - da 1/07/2007 per edifici di superficie utile superiore a 1000 m2, nel caso di trasferimento a titolo oneroso dell’intero immobile - da 1/07/2008 per edifici di superficie utile fino a 1000 m2, nel caso di trasferimento a titolo oneroso dell’intero immobile - da 1/07/2009 alle singole unità immobiliari nel caso di trasferimento a titolo oneroso. La certificazione degli edifici nuovi o ristrutturati Dal 08/10/2006, l’attestato di certificazione energetica è necessario: - per edifici di nuova costruzione - per ristrutturazione integrale dell’involucro (superficie utile supe-
L’ Ing. Luca Rollino del Dipartimento di Energetica del Politecnico di Torino riore a 1000 m2) - per demolizione e ricostruzione in manutenzione straordinaria (superficie utile superiore a 1000 m2) L’attestato Contenuti: - Fabbisogni di energia primaria di calcolo (Classe di appartenenza dell’edificio o dell’unità immobiliare - Valori massimi ammissibili di fabbisogno) - Indicazioni di possibili interventi migliorativi - Schema riportato in DM 19 febbraio 2007 Validità: - Fino all’entrata in vigore delle Linee Guida Nazionali per la certificazione energetica - Dopo 12 mesi l’Attestato di qualificazione energetica perde la propria efficacia E’ richiesto: - sempre al Comune di competenza con la dichiarazione di fine lavori e dichiarazione di conformità - facoltativo negli altri casi e finalizzato alla semplificazione del rilascio della certificazione energetica - non più per accedere agli ecoincentivi previsti dalla Finanziaria - è sostitutivo della certificazione sino alla emanazione delle linee guida. il geometra n. 5/08
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Professione verde; Disposizioni in materia di impianti solari; Predisposizione a servizi energetici centralizzati) di Rendimento e certificazione energetica degli edifici.
L’Ing. Adriano Mussinatto dell’Assessorato Ambiente della Regione Piemonte Ing. Adriano Mussinatto – Assessorato Ambiente Regione Piemonte
Le disposizioni regionali relative alle prestazioni energetico emissive degli edifici - Piano stralcio sul riscaldamento L.R. 13/2007 La Regione Piemonte ha introdotto le nuove normative in tema di prestazioni energetico-emissive degli edifici con il “Piano stralcio sul riscaldamento” e con la Legge Regionale n. 13/2007. Pertanto i contenuti delle domande di “permesso a costruire” o delle DIA presentate dopo il 24 febbraio 2007 devono essere conformi a quanto indicato nel Piano Stralcio. Le Amministrazioni comunali sono tenute, entro 180 gg dalla data di pubblicazione (B.U.R. n. 6 dell’ 8 febbraio 2007) a recepire le prescrizioni e gli indirizzi contenuti nel Piano Stralcio, modificando o integrando i propri regolamenti edilizi. La Legge Regionale 13/2007 tratta nello specifico, oltre agli altri aspetti del contenimento energetico (Calcolo convenzionale delle volumetrie edilizie; Impianti termici, sistemi di condizionamento d’aria e bollino
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Lo Stralcio di Piano sul riscaldamento Lo Stralcio al Piano per il Risanamento e la tutela della qualità dell’aria dedicato al riscaldamento civile è stato approvato dal Consiglio Regionale con D.C.R. n. 98-1247 dell’11 Gennaio 2007; E’ stato pubblicato sul B.U.R. n. 6 dell’ 8 febbraio 2007 ed è entrato in vigore il 24 febbraio 2007. Le indicazioni contenute sono cogenti a partire dall’entrata in vigore dello Stralcio, in forza di quanto previsto all’art. 6, comma 5 della L.R. 43/2000. Ne consegue che i contenuti delle domande di “permesso a costruire” o delle DIA presentate dopo il 24/2/2007 devono essere conformi a quanto indicato nel Piano Stralcio. Le Amministrazioni comunali sono tenute, entro 180 gg dalla data di pubblicazione, a recepire le prescrizioni e gli indirizzi contenuti nel Piano Stralcio, modificando o integrando i propri regolamenti edilizi. Nello Stralcio al Piano sul riscaldamento civile vengono toccati i seguenti ambiti: 1. Le prestazioni energetiche degli involucri degli edifici; 2. Gli aspetti tecnologici ed impiantistici relativi ai sistemi di produzione e distribuzione del calore; 3. I combustibili; 4. L’utilizzo di fonti di energia rinnovabili nell’ambito dei sistemi di riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria. L’evoluzione del quadro normativo Ad oggi le prescrizioni del Piano Stralcio devono essere “incrociate” con quanto previsto dal D.Lgs. 192/05, come integrato dal D.Lgs. 311/06, per individuarne l’assetto più restrittivo da prendere a riferimento per la progettazione. Entro Giugno 2008 i contenuti del
Piano Stralcio saranno armonizzati con i regolamenti attuativi della L.R. 13/2007 (recepimento regionale della direttiva 2002/91/CE) attualmente in fase di stesura. Il conseguente completamento del quadro regolamentare regionale renderà attivo l’art. 17 del D.Lgs. 192/05 (clausola di cedevolezza) permettendo di individuare un riferimento univoco sul territorio regionale per tutto il settore. Prestazioni energetiche degli edifici Prestazioni dell’involucro Nuovi edifici e ristrutturazioni sopra i 1000 m2: sono individuati due livelli di prestazione diversa, uno cogente e uno “di qualità” che permette di accedere a specifiche incentivazioni che verranno attivate. I valori cogenti sono più restrittivi rispetto a quanto previsto dal D.Lgs 192 come modificato e integrato dal D.Lgs 311/07. Ristrutturazioni sotto i 1000 m2: sono identificati valori di trasmittanza massima cogenti per i vari elementi della struttura. Edifici esistenti sottoposti a manutenzioni straordinarie e ristrutturazioni degli impianti termici: in occasione di tali interventi si richiede di mettere in atto azioni di miglioramento della prestazione energetica dell’involucro edilizio e dell’impiantistica relativa. L.R. 13/2007 Principali temi trattati: - Rendimento e certificazione energetica degli edifici. - Calcolo convenzionale delle volumetrie edilizie. - Impianti termici, sistemi di condizionamento d’aria e bollino verde. - Disposizioni in materia di impianti solari. - Predisposizione a servizi energetici centralizzati. Disposizioni in vigore dal 15 giugno 2007 - Art. 7 comma 1: obbligo del proprietario di depositare in Comune la
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Professione richiesta del permesso di costruire unitamente alla relazione tecnica di cui all’art. 28 della L. 10/1991; - Art. 7 comma 2: obbligo del proprietario di depositare in comune la dichiarazione di fine lavori unitamente alla perizia asseverata dal direttore dei lavori che attesti la conformità delle opere rispetto al progetto e alla relazione; - Art. 8: per il calcolo convenzionale delle volumetrie edilizie consente di non considerare nel computo per la determinazione dei volumi lo spessore eccedente i 30 cm fino ad ulteriori 25 cm; - Art. 17: prevede integrazioni ai regolamenti edilizi comunali, consentendo ai comuni di individuare ulteriori agevolazioni. Bandi regionali L’intervento agevolativo consiste in un contributo finalizzato alla copertura di una quota parte degli interessi gravanti sul finanziamento bancario stipulato, a tasso fisso e per la durata massima di 5 anni, con gli Istituti di credito che aderiscono ad apposita convenzione con Finpiemonte S.p.A. Possono presentare domanda di contributo i soggetti pubblici e privati, in qualità di: - proprietari o titolari di diverso diritto reale o di godimento degli edifici collocati in Piemonte; - amministratori condominiali di edifici collocati in Piemonte per conto dei soggetti sopra indicati; - società di gestione energetica che operano per conto dei soggetti sopra indicati. Entità del contributo: - 60% degli interessi nel caso di soggetti pubblici, persone fisiche e condomini, nonché di microimprese. Qualora i costi di investimento ammessi ammontino ad una cifra compresa tra € 2.500 e € 100.000, l’entità dell’intervento agevolativo è fissata pari al 100% degli interessi. - 50% degli interessi nel caso delle imprese, nonché delle società di gestione energetica che operano per conto dei proprietari o titolari.
I tassi ad oggi applicati (%): - Persone fisiche: 2.5 (per la parte di finanziamento oltre i 100.000 €) - Enti Pubblici, condomini e microimprese: 2.3 (per la parte di finanziamento oltre i 100.000 €) - Imprese e società servizio energia: 2.8 Procedura: Il bando è di tipo “a sportello” ed ha come scadenza l’esaurimento dei fondi disponibili (circa 5,7 M€). Le domande devono essere presentate a Finpiemonte prima dell’inizio dei lavori ed accompagnate da una relazione tecnico -economica redatta da un tecnico abilitato. La valutazione delle domande è svolta da una apposito Comitato Tecnico di Valutazione e normalmente avviene entro 30 giorni dalla presentazione della domanda. A fronte di esito favorevole viene comunicata al beneficiario e all’Istituto di Credito prescelto la disponibilità a concedere il contributo in conto interessi. Interventi ammissibili: - gli interventi di miglioramento delle prestazioni energetiche dell’involucro edilizio; - gli interventi di ristrutturazione dell’impianto termico, nonché quelli di installazione di impianto termico in edifici esistenti. Sono esclusi, in edifici con numero di unità abitative superiore a quattro, gli interventi su impianti termici di riscaldamento autonomi e quelli relativi alla trasformazione da impianto termico centralizzato ad impianti termici autonomi; - l’installazione di sistemi automatizzati di termoregolazione e contabilizzazione del calore (obbligatoria, al più tardi entro il 2012, su impianti centralizzati in edifici con più di quattro unità abitative); - l’installazione di pannelli solari termici e/o pompe di calore per la produzione di acqua calda ad uso sanitario e per la copertura del fabbisogno di acqua calda in piscine, strutture sportive, case di ricovero e cura, isti-
tuti scolastici ed universitari; - l’installazione di sistemi di cogenerazione, la cui produzione di calore sia finalizzata esclusivamente al riscaldamento e/o condizionamento di ambienti e per la produzione di acqua calda sanitaria, ad eccezione dei casi in cui sia possibile l’approvvigionamento di energia termica da reti di teleriscaldamento esistenti. Condizioni tecniche di ammissibilità Gli interventi devono rispondere agli obiettivi ed agli indirizzi previsti dal “Piano regionale per il Risanamento e la Tutela della qualità dell’aria – Stralcio di piano per il riscaldamento ed il condizionamento”, come esplicitati nell’allegato A al bando. Tali caratteristiche sono da considerarsi requisito minimo per l’accesso al contributo previsto dal bando. Per informazioni: www.regione.piemonte.it/ambiente/ energia/bando _2007.htm Documentazione Lo Stralcio di Piano Regionale per il Risanamento e la Tutela della qualità dell’aria relativo al riscaldamento ambientale e al condizionamento è reperibile su: www.regione.piemonte.it/ambiente/ energia/aria/home.htm Il testo della Legge Regionale 28 maggio 2007, n. 13 è reperibile all’indirizzo web: www.regione.piemonte.it/ambiente/ energia/rendimento.htm Il testo del Bando diretto all’incentivazione di interventi di riqualificazione energetica su edifici esistenti, nonchè i relativi allegati, sono reperibili su: www.regione.piemonte.it/ambiente/ energia/aria/home.htm Le domande devono essere trasmesse per via telematica collegandosi al sito: www.finpiemonteonline.it
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Professione levare gli elementi disperdenti: comprende dettagliate banche dati – ricavate dalle specifiche norme UNI; inoltre, in automatico sulla base della tipologia di intervento selezionata dall’utente, permette di effettuare tutte le verifiche previste dal D.Lgs. 192/2005, così come modificato dal D.Lgs 311/2006. Il programma permette inoltre la stampa dell’attestato di qualificazione energetica di cui al D.M. 19/02/2007 e di redigere, in formato PDF, RTF o Microsoft Word, la relazione tecnica secondo le modalità stabilite dal D.Lgs. 192/2005 ed in base alla tipologia di intervento selezionata.
L’ Arch. Massimiliano Fadin di Fresia Alluminio ha parlato su “L’evoluzione della finestra nel rispetto delle nuove disposizioni di legge sul Risparmio Energetico e Finanziaria 2008”
Il Vice Presidente del Collegio geom. Franco Rigazio ha moderato gli interventi dei relatori
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Al termine delle relazioni la società Geonetwork ha presentato la nuova soluzione software per la verifica delle dispersioni termiche ed il calcolo del fabbisogno energetico, sulla base delle disposizioni del D. Lgs. 192/2005 (attuazione della Direttiva Europea 2002/91/CE), D. Lgs. 311/2006 e delle norme UNI di riferimento. Il programma permette all’utente di scegliere fra diverse modalità di imputazione dei dati, dalle quali pre-
Evento in collaborazione con : Fresialluminio Via Reiss Romoli 267 10148 Torino www.fresialluminio.it Geonetwork Soluzioni software Via Mazzini, 64 - 19038 Sarzana (SP) www.geonetwork.it
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Professione
Detrazioni fiscali Finanziaria 2008 Un’opportunità per sostituire gli infissi Pagina pubblicitaria a cura di Fresia Alluminio spa Torino E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Ministeriale 7 aprile 2008 che disciplina la detrazione del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici. L’agevolazione – ricordiamo – è stata introdotta dalla Finanziaria 2007 e consiste nella detrazione dall’Irpef del 55% delle spese per interventi sul patrimonio edilizio esistente che ne migliorino le prestazioni energetiche. Sono agevolabili gli interventi su coperture, pavimenti e infissi, a condizione che siano rispettati determinati requisiti di trasmittanza termica, l’installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda, la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaia a condensazione. La Finanziaria 2008 ha prorogato la detrazione fino al 2010 estendendola ai lavori di sostituzione di impianti di riscaldamento con caldaie non a condensazione, ha eliminato l’obbligo di attestato di qualificazione energetica per la sostituzione di finestre e l’installazione di pannelli solari, e ha aumentato da 3 a 10 il numero massimo di quote annuali in cui suddividere l’agevolazione. Le principali novità per la sostituzione degli infissi Il decreto appena pubblicato modifica il precedente DM 19 febbraio 2007 aggiornando i requisiti da rispettare per fruire delle detrazioni. Gli interventi realizzati dal 2008 non devono superare gli indici di prestazione energetica per la climatizzazione invernale e la trasmittanza termica definiti dal DM 11 marzo 2008
Zona Climatica A B C D E F
Valori Limite di Trasmittanza per Zona Climatica nuovo Decreto Legge 11 marzo 2008 Finestre Finestre comprensive di infissi fino al 31-12- 2009 comprensive di infissi dal 2010 4.6 3.9 3.0 2.6 2.6 2.1 2.4 2.0 2.2 1.6 2.0 1.4
Per ottenere l’agevolazione il valore UW (serramento + vetro) deve rispettare in base alla zona climatica di appartenenza in cui si esegue l’intervento i valori della suddetta tabella Chi può accedere alla detrazione Sia persone fisiche (contribuenti) sia persone giuridiche (aziende, liberi professionisti) che possiedono l’immobile Parenti e conviventi con il possessore Detentori dell’immobile (affitto, comodato d’uso, nuda proprietà) In che cosa consistono i benefici fiscali 55% delle spese sostenute per interventi di sostituzione degli infissi più scuri Per le aziende sommando 55% +IRES 27.5% e IRAP 3.9% si può arrivare fino al 86.4% Ripartita da 3 a 10 anni Tetti di detrazione da 30.000 a 100.000 € Quali sono i requisiti degli immobili per ottenere l’agevolazione? essere esistenti (iscrizione al catasto e pagamento ICI) essere riscaldati non sono ammessi: ampliamenti modifiche all’impianto originario nel caso di demolizione e ricostruzione La procedura per accedere alla detrazione nella sostituzione di infissi Documenti da trasmettere Trasmettere all’ENEA entro 90 giorni dalla fine dei lavori, attraverso il sito internet: www.acs.enea.it disponibile a partire dal 30 aprile 2008, ottenendo ricevuta informatica: il geometra n. 5/08
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Professione 1. la scheda informativa di cui all’allegato F come indicato all’art. 4, comma 2, del DM 7.04.08 per la sola sostituzione di infissi in singola unità immobiliare La scheda può essere compilata dal richiedente e non è più richiesta Il nuovo allegato F Per gli interventi di sostituzione di finestre e di installazione di pannelli solari, non è più richiesto l’attestato di qualificazione energetica; di conseguenza il nuovo decreto ha introdotto, con l’allegato F, una scheda informativa semplificata nella quale indicare: - i dati del soggetto che sostiene le spese; - i dati identificativi della struttura oggetto dell’intervento; - i dati identificativi dell’impianto termico; - la tipologia di intervento eseguito; - i dati relativi agli infissi e/o ai pannelli solari; - il costo dell’intervento; - l’importo utilizzato per il calcolo della detrazione. Documenti da conservare Rimane quanto già disposto in precedenza, ovvero, la produzione dell’asseverazione del tecnico abilitato oppure in sostituzione di quest’ultima, la certificazione del produttore. In particolare: a) la certificazione del produttore (serramentista) Sostituisce l’asseverazione, deve attestare il rispetto dei requisiti minimi richiesti attesta i valori di trasmittanza termica degli infissi installati, attraverso le certificazioni dei singoli componenti rilasciate nel rispetto della normativa europea in materia di attestazione di conformità del prodotto (si può utilizzare l’infisso normalizzato e le regole di estensione della ISO 14351-1) riporta i valori (stimati) di trasmittanza termica degli infissi dismessi Per quanto riguarda quest’ultima informazione, tali valori possono essere inclusi nella stessa certificazione del produttore, in un campo a compilazione libera predisposto per i dati riferiti agli infissi dismessi; oppure è possibile produrre un’autocertificazione, da allegare alla certificazione del produttore, in cui si gli stessi attestano requisiti di cui sopra. oppure in alternativa b) l’asseverazione del tecnico abilitato Attesta la congruità dell’intervento effettuato alle caratteristiche richieste per l’accesso ai benefici fiscali riporta i valori (stimati) di trasmittanza termica degli infissi dismessi attesta che i valori di trasmittanza termica degli infissi installati, siano inferiori o uguali a quelli richiesti dagli allegati dei decreti attuativi c) l’allegato F di cui sopra d) documentazione che attesti i pagamenti effettuati (solo attraverso bonifico bancario o postale) e) ricevuta di avvenuta trasmissione all’ENEA Davanti a questa grande opportunità di poter far risparmiare il cliente finale su interventi di ristrutturazione dell’involucro edilizio diventa fondamentale affidarsi a prodotti che siano altamente performanti e rispettosi delle normative vigenti sia a livello nazionale che regionale oltre che dei valori prescrittivi contenuti nella Finanziaria 2008. Fresia Alluminio si è distinta negli ultimi anni per un costante e forte impegno nel ricercare prodotti atti a soddisfare tutte queste normative sul risparmio energetico e nel fornire molti servizi a valore aggiunto a 360°. Sul mercato da oltre 40 anni, società leader nella progettazione e commercializzazione di Sistemi per serramenti e facciate. Opera in Piemonte Liguria Valle d’Aosta e Lombardia. Presenta tre sedi, una a Torino (logistica e uffici), una a Volpiano (gestione automatica del magazzino dei grezzi e impianto di verniciatura ) e una a Vado Ligure (magazzino e logistica). Con 90 dipendenti e 600 clienti serramentisti, un fatturato importante Fresia Alluminio si è contraddistinta sul mercato per i prodotti primi per conformità alle nuove normative energetiche e per una importante campagna di informazione e formazione sul Risparmio Energetico e Detrazioni Fiscali contenute nella Finanziaria 2008. Fresia Alluminio attraverso i propri collaboratori mette a disposizione di progettisti, geometri, Imprese di Costruzione, Enti Pubblici, una consulenza specialistica per l’individuazione dei serramenti più consoni al tipo di intervento, allegando ai propri prodotti tutte le certificazioni di trasmittanza termica e di isolamento acustico effettuate presso laboratori riconosciuti a livello internazionale. Il rispetto del valore del valore Uw 2.2w/mK richiesto dalla Regione Piemonte viene assicurato con la super serie Planet a Taglio Termico. Affidarsi a Fresia Alluminio significa poter contare su un interlocutore affidabile e competente per ogni necessità: dalla preventivazione, alla progettazione, all’assistenza in cantiere, alla certificazione di trasmittanza termica e acustica dei serramenti, alle modalità operative per l’ottenimento delle detrazioni fiscali contenute nella finanziaria 2008. Un’unica visione complessiva a 360° in grado di supportare il geometra offrendo prodotti in grado di coprire tutte le tipologie costruttive del serramento. Qualità, convenienza e Risparmio Energetico tutto in un unico referente.
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Professione
Cocktail dell’informazione a cura di Tommaso Mongiovì
Giurisprudenza Servizi condominiali comuni, modifica e maggioranza Cass. 22.3.2007, n. 6915 – Pres. Corona L’assemblea di condominio ha il potere di decidere la modifica, la sostituzione ed ,eventualmente, la soppressione di un servizio comune anche se il regolamento di condominio istituisce e disciplina un servizio nell’interesse collettivo. L’assemblea, accertato che quel servizio è diventato oneroso e va surrogato, può deliberarne la sostituzione a maggioranza, trattandosi di una modifica delle modalità di svolgimento del servizio, che non incide sul diritto dei singoli condomini. Cass. 29.3.2007 n. 7711 – Pres. Spadone L’assemblea di condominio ha il potere di decidere le modalità concrete dell’utilizzazione dei beni comuni e di svolgimento di un servizio o di modificare quelle in atto ove accerti che queste sono divenute onerose ovvero che, appunto, modificate. In tal caso il provvedimento può ben essere adottato a maggioranza, sempre che non impedisca l’uso paritario del bene a tutti i condomini o non sottragga lo stesso alla sua destinazione principale. Videocamere condominiali Corte di cassazione - Sez. II, 8 feb-
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braio 2007, n. 5591 (ud. 10 novembre 2006). Pres. Rizzo – Est. Monastero – P.G. (conf.) Esula la configurabilità del reato di cui all’art. 615 bis (interferenze illecite nella vita privata) nel caso di condotta costituita dall’installazione, all’interno dei locali di proprietà esclusiva di un condominio, di telecamere atte ad inquadrare le aree condominiali antistanti l’ingresso ai suddetti locali, onde accertare l’identità degli autori di ripetuti episodi di danneggiamento ed imbrattamento verificatisi in danno del medesimo condominio, essendo le aree anzidette destinate all’utilizzo, senza carattere di stabilità, da parte di un numero indifferenziato di persone. (Nella specie, in applicazione di tale principio, la Corte ha ritenuto infondata l’eccezione con la quale, da parte dei soggetti cui erano stati addebitati i summenzionati reati di danneggiamento ed imbrattamento, era stata dedotta l’inutilizzabilità della prova documentale a loro carico
costituita dalle immagini riprese dalle telecamere piazzate dalla persona offesa nel modo dinanzi descritto) ( 1) (1) In argomento è d’interesse il precedente costituito da cass.pen., sez. V, 29 aprile 2005, Mazzieri, in Arch. loc. 2006, 117, laddove afferma in punto di diritto che è legittimo il provvedimento con cui il Tribunale del riesame ritenga sussistente il fumus del reato di cui all’art. 615 bis c.p. (interferenze illecite nella vita privata) nel caso in cui l’apprensione fraudolenta di immagini visive e catalogazione su supporto magnetico
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Professione avvenga mediante microcamera collocata sull’androne di accesso ai garages condominiali, considerato che quest’ultimo rientra nel novero delle appartenenze di cui all’art. 614 c.p. Assemblea dei condomini: deliberazioni In tema di condominio negli edifici, ai fini del calcolo delle maggioranze assembleari non vanno computati la quota di partecipazione condominiale e il voto del condominio, che sia in conflitto di interessi con il condominio. Ne segue, pertanto, che in caso di delibera di autorizzazione alla lite tra il condominio e uno (o più) dei condomini per valutare se la stessa sia stata, o meno, approvata dalla maggioranza richiesta, ai sensi dell’art. 1136, comma 4, del Cc, non occorre computare i millesimi di detto (o di detti) condomino (o condomini). La notifica al portiere Cass. civ., Sez. II, 22/11/2002, n. 16488 FONTE Guida al Diritto, 2003, 3, 59 RIFERIMENTI NORMATIVI CC Art. 1136 CC Art. 2373 La notificazione mediante consegna dell’atto giudiziario al portiere dello stabile dove abita, svolge la propria attività o ha sede (se trattasi di persona giuridica) il destinatario della notifica trova i suoi riferimenti normativi negli artt. 139 e 145 del codice di procedura civile e nell’art. 7 della legge n. 890/82 (“Notificazioni di atti a mezzo posta e di comunicazioni a mezzo posta connesse con la notificazione di atti giudiziari”). Tali disposizioni hanno dato luogo in giurisprudenza a numerosissime pronunce anche di segno opposto. Fra le questioni più volte sottoposte al vaglio dei giudici di legittimità segnaliamo quella relativa all’esatto valore da attribuire all’omessa comunicazione di cui al comma 4 dell’art. 139 c.p.c., e cioè alla circostanza che
l’Ufficiale giudiziario, nel caso non sia stato possibile consegnare nelle mani copia dell’atto ai sensi dell’art. 138 c.p.c. e falliti gli ulteriori tentativi elencati nei primi due commi dell’art. 139 citato, notifichi l’atto “al portiere dello stabile dove è l’abitazione, l’ufficio o l’azienda” del destinatario senza poi dare notizia a questo “dell’avvenuta notificazione dell’atto, a mezzo di lettera raccomandata”. Inizialmente tale inadempimento è stato ritenuto una mera irregolarità non attinente al perfezionamento della notificazione e dunque non incidente sulla validità della stessa (ex multis cfr. Cass. sent. N. 7816/06); di recente, però, la Cassazione ha mutato il proprio orientamento e ha considerato l’omessa spedizione della raccomandata un vizio dell’attività dell’Ufficiale giudiziario che, in quanto tale, comporta “la nullità della notificazione nei riguardi del notificato” (sent. N. 1258/07). Altra questione più volte dibattuta dalla giurisprudenza riguarda, poi, l’obbligo dell’ufficiale notificante che consegna l’atto al portiere di dare conto, nella relata di notifica, oltre che dell’assenza del destinatario, anche delle vane ricerche delle altre persone preferenzialmente abilitate a ricevere l’atto. Sul punto la Cassazione a Sezioni Unite ha chiarito che l’attestazione di dette ricerche “sebbene non debba necessariamente tradursi in forme sacramentali né riprodurre testualmente le ipotesi normative,” deve, non di meno, documentare chiaramente, a pena di nullità, “l’assenza del destinatario e dei soggetti rientranti nelle categorie contemplate dal secondo comma dell’art. 139 c.p.c., secondo la successione preferenziale da detta norma tassativamente stabilita” (sent. N. 8214/05). Principio, questo, che è stato da ultimo ribadito – con riferimento alla notificazione a mezzo del servizio postale – anche dalla pronuncia della Cassazione n. 279/07
e che la stessa giurisprudenza ha precisato non trovare applicazione solo nel caso in cui il portiere si qualifichi quale “addetto” alla ricezione degli atti, “dichiarandosi incaricato del destinatario a tale mansione, e in detta veste sia indicato sull’originale che riporta la relazione dell’ufficiale giudiziario procedente”, dato che in questo caso opera una presunzione iuris tantum di tale qualità (ex multis cfr. Cass. sent. n. 366/05). Interessante a questo punto segnalare le conclusioni che parte della dottrina ha tratto da tale orientamento in particolare con riferimento all’ipotesi di notificazione al portiere di atti indirizzati al condominio. Si è distinto in proposito tra il caso in cui nella relata di notifica si sia indicata unicamente la qualità di portiere senza alcun riferimento al potere di questo di ricevere gli atti destinati al condominio, e il caso in cui, invece, nella ricevuta di notificazione si sia riportato specificatamente che il portiere ha ricevuto l’atto quale “addetto” alla ricezione. Nella prima ipotesi la notificazione è stata considerata nulla in considerazione del fatto che dal rapporto di portierato non discende la legittimazione del portiere a ricevere gli atti indirizzati al condominio; nella seconda ipotesi, invece, la notifica è stata ritenuta valida, con il conseguente onere di chi contesta tale validità di dimostrare che al portiere dello stabile non è mai stato attribuito il predetto potere di ricezione. Infine, sempre con riguardo ad argomenti di nostro più stretto interesse, segnaliamo la sentenza della Cassazione n. 9511/05, che ha statuito l’invalidità della notifica effettuata alla moglie del portiere di un condominio, ove non risulti provato che la stessa sia autorizzata a sostituire il consorte nel ritiro della corrispondenza indirizzata ai singoli condòmini. Da “Confedilizia” il geometra n. 5/08
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Responsabilità amministrativa delle persone giuridiche di Piero Conrotto RIFERIMENTI NORMATIVI - Legge 3/8/2007 n.123 (“Misure in tema di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro e delega il Governo per il riassetto e la riforma della normativa in materia”); - D.lgs. 8/6/2001 n. 231 e s.m.i. (“Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica”) - D.lgs. 14/8/1996 n. 494 e s.m.i. (“Prescrizioni minime di sicurezza e salute da adottare nei cantieri temporanei e mobili”) - D.lgs. 19/9/1994 n. 626 e s.m.i. (“Miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro”) - altre norme correlate alla sicurezza ed igiene del lavoro (prevenzione incendi, macchine ed attrezzature, DPI, ecc.) GENERALITA’ La Legge n. 123/07, con l’aggiunta dell’art. 25-septies al D.lgs. n. 231/01, ha introdotto tra i “reati presupposto” l’omicidio colposo e le lesioni colpose gravi o gravissime, commessi con violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela dell’igiene e della salute sul lavoro (D.lgs. 626/94 e s.m.i., D.lgs. 494/94 e s.m.i. ed altre norme correlate). L’aggiunta di questi nuovi “reati presupposto” ha riproposto all’attenzione delle imprese la complessa problematica della “responsabilità
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Con l’aggiunta dei nuovi “reati presupposto” nel D.lgs. 231/01, come previsti dalla Legge n. 123/2007, quali l’omicidio colposo e le lesioni colpose gravi o gravissime, commessi con violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela dell’igiene e della salute sul lavoro (D.lgs. 626/94 e s.m.i., D.lgs. 494/94 e s.m.i. ed altre norme correlate), anche per le aziende del settore edilizio, è necessaria l’implementazione dei “Modelli organizzativi”, di un “Organismo di verifica aziendale” e di un “Sistema di disciplina aziendale”.
amministrativa delle persone giuridiche e degli enti”, già introdotta dal D.lgs. 8/6/2001 n. 231 (ed attualmente vigente) che disciplina la responsabilità degli enti per gli illeciti amministrativi dipendenti da reato. SANZIONI Le sanzioni amministrative previste dal D.lgs. n. 231/01, che sono a carico dell’ente (impresa), si aggiungono alle sanzioni amministrative e/o penali, previste dal D.lgs. 626/94 e s.m.i. e le altre norme correlate, a carico delle persone fisiche respon-
sabili dell’illecito commesso e sono dei seguenti tipi: a) sanzione pecuniaria; (applicata per “quote” in misura non inferiore a mille quote, ciascuna quota può oscillare da 258,00 Euro a 1549,00 Euro); b) sanzioni interdittive; (con sospensione dell’attività, revoca di autorizzazioni, esclusione da agevolazioni fiscali e finanziamenti, divieto di pubblicizzare beni o servizi, ecc.) c) confisca; (è sempre disposta la confisca del profitto del reato) d) pubblicazione della sentenza. (pubblicità negativa per l’ente che ha commesso l’illecito) Dell’obbligazione per il pagamento della sanzione pecuniaria risponde soltanto l’ente con il suo patrimonio o con il fondo comune. Nel caso di trasformazione dell’ente, resta ferma la responsabilità per i reati commessi anteriormente alla data in cui la trasformazione ha avuto effetto. Il procedimento per l’illecito amministrativo dell’ente è riunito al procedimento penale instaurato nei confronti dell’autore del reato da cui l’illecito dipende; il pubblico ministero procede all’accertamento dell’illecito amministrativo negli stessi termini previsti per le indagini preliminari relative al reato da cui dipende l’illecito stesso.
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RESPONSABILITA’ DELL’ENTE Tipologie di Ente Le tipologie di Ente non sono precisamente definite dalla vigente normativa, ma per consuetudine si possono suddividere nel modo seguente: - enti di piccole dimensioni; (un ente o un’azienda con basso fatturato e pochi dipendenti, con una struttura organizzativa limitata, tutti i dipendenti dipendono direttamente - senza altre figure gerarchiche intermedie - dall’organo dirigente apicale sia esso un titolare, un socio o altra figura) - enti maggiori. (un ente o un’azienda diverso dall’ente di piccole dimensioni) NOTA - ditta individuale: non si applica il D.lgs. 231/01 per duplicità della pena; - enti pubblici di tipo “economico”: si applica il D.lgs. 231/01; - ATI (associazione temporanea di impresa): l’applicazione del D.lgs. 231/01 potrebbe essere possibile ma non è certa. Persone che posso commettere il reato L’ente è responsabile per i reati commessi nel suo interesse o a suo vantaggio, ossia persone fisiche che compiono reati a vantaggio della persona giuridica, quali:
E’ esclusa l’inosservanza degli obblighi di direzione o vigilanza (con il conseguente esonero della responsabilità amministrativa dell’ente) se l’ente, prima della commissione del reato, ha adottato ed efficacemente attuato un modello di organizzazione, gestione e controllo idoneo a prevenire reati della specie di quello verificatosi a) soggetti in posizione apicale (di diritto o di fatto); (es.: tutti i componenti del C.d.A., direttore generale, direttore di stabilimento e di settore, altre persone che esercitano, anche di fatto, la gestione e il controllo dell’ente, sono esclusi i Sindaci del Collegio sindacale ed i Revisori) b) soggetti sottoposti agli apicali; (es.: qualsiasi lavoratore subordinato interno all’ente, indipendentemente dal livello e dal ruolo svolto) c) soggetti esterni all’ente ma che operano nell’interesse dell’ente. (es.: consulenti, contratti di lavoro a progetto e simili, agenti commerciali, franchising, mandatari, procuratori, fornitori, ecc.) Responsabilità amministrativa dell’ente L’ente è responsabile se la commissione del reato è stata resa possibile dall’inosservanza degli obblighi di direzione o vigilanza. Esclusione dall’inosservanza degli obblighi di direzione o vigilanza E’ esclusa l’inosservanza degli ob-
blighi di direzione o vigilanza (con il conseguente esonero della responsabilità amministrativa dell’ente) se l’ente, prima della commissione del reato, ha adottato ed efficacemente attuato un modello di organizzazione, gestione e controllo idoneo a prevenire reati della specie di quello verificatosi. Modello di organizzazione idoneo a prevenire i “reati presupposto” Tutti gli enti (aziende) devono prevedere, in relazione alla natura e alla dimensione dell’organizzazione nonché al tipo di attività svolta, misure idonee a garantire lo svolgimento dell’attività nel rispetto della legge e a scoprire ed eliminare tempestivamente situazioni di rischio nella commissione dei “reati prosupposto”. Le “misure idonee” consistono in: - redazione ed adozione di un “modello organizzativo”; - costituzione di un “organismo di vigilanza aziendale”; - adozione di un “sistema disciplinare aziendale”. L’attuazione di un modello di organizzazione aziendale (schematico, il geometra n. 5/08
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Commissione Sicurezza applicabile e controllato) è incluso tra i doveri degli amministratori della società (riferimenti: c.c. art. 2381 – Comitato esecutivo e amministratori delegati, c.c. art. 2392 – Responsabilità verso la società); la mancanza di un modello di organizzazione aziendale è sanzionata dal D.lgs. 231/01. Il modello di organizzazione aziendale, come previsto dal D.lgs. 231/01, è unico per tutta l’azienda, il nuovo “reato presupposto” relativo all’area della sicurezza sul lavoro è una parte del tutto; l’evoluzione normativa amplia man mano il numero dei “reati presupposto”. Modello organizzativo E’ un modello operativo di organizzazione aziendale (codice etico o codice di condotta), in cui sono esplicitate le regole (linee guida) per evitare fatti di reato a carico delle aziende, importante e fondamentale però che sia realmente operativo ed applicabile e non un esercizio accademico. Le linee guida devono contenere sia l’individuazione delle aree considerate “rischiose” per la possibile commissione dei “reati presupposto” (es.: i lavori in appalto), che le metodiche di revisione dei punti critici (es.: metodi per l’attuazione dell’art.7-D.lgs. 626/94 e s.m.i.). Organismo di vigilanza aziendale E’ un gruppo di lavoro interdisciplinare (esperti nell’area giuridicoeconomica ed esperti dell’area tecni-
ca e sicurezza) che ha il compito di verificare sul campo il reale rispetto delle regole previste nel “modello organizzativo”, per evitare fatti di reato lungo tutta la catena operativa interessata nello svolgimento dell’attività presa in considerazione (es.: lavori in appalto, prevenzione infortuni e malattie professionali a carico dei lavoratori dipendenti, attrezzature nuove ed esistenti, attività del servizio di prevenzione e protezione, organigramma con linea di comando e controllo, ecc.). Per gli “enti di piccole dimensioni” l’organismo di vigilanza aziendale può essere identificato totalmente nell’organo dirigente (agisce e controlla). Per gli “enti maggiori” l’organismo di vigilanza aziendale dovrebbe rispondere ai requisiti seguenti: - non essere costituto da una sola persona; - essere composto da più soggetti (gruppo di lavoro interdisciplinare) ad esempio può essere costituito nel modo seguente: * tutti soggetti interni all’azienda; (avere solo degli “internal auditors”, dipendenti dell’azienda, può essere una scelta pericolosa perché non è realmente provata l’indipendenza delle scelte e delle azioni compiute dal gruppo di lavoro) * una parte di soggetti interni e una parte di soggetti esterni all’azienda (gruppo misto); (può essere una buona scelta perché
può essere provata l’indipendenza delle scelte e delle azioni compiute dal gruppo di lavoro) * tutti i soggetti sono esterni all’azienda (gruppo tutto esterno). (è certamente un’ottima scelta perché è realmente provata l’indipendenza delle scelte e delle azioni compiute dal gruppo di lavoro che è tutto esterno all’azienda - “external auditors”) Sistema disciplinare aziendale Il modello organizzativo deve prevedere anche (e soprattutto) un sistema disciplinare aziendale per le inosservanze nell’applicazione del medesimo, compiute da chiunque ed in qualunque posizione nella scala gerarchica aziendale. Le sanzioni per i lavoratori dipendenti, inclusi i dirigenti, sono quelle già previste nell’attuale legislazione in materia (L. n. 300/76 e c.c. art. 2119-Recesso per giusta causa). Il codice disciplinare deve essere esposto nella bacheca aziendale (onere della pubblicità - L. n. 300/76). Le sanzioni per i collaboratori esterni (soggetti esterni all’ente ma che operano nell’interesse dell’ente, quali ad esempio: consulenti, contratti di lavoro a progetto e simili, agenti commerciali, franchising, mandatari, procuratori, fornitori, ecc.), sono legate agli obblighi contrattuali con il risarcimento del danno (da prevedere l’elaborazione di un “codice etico”).
Corsi in Prevenzione Incendi Il Collegio intende organizzare una nuova edizione del corso di specializzazione in prevenzione incendi di 90 ore (a norma della legge 818), nonchè una sessione breve di aggiornamento ed approfondimento di 20 ore sempre in materia di prevenzione incendi, dedicata a chi ha già frequentato il corso di 90 ore negli anni e desidera aggiornarsi sulle recenti norme intervenute. Al fine di programmare il calendario, professionisti interessati sono invitati a comunicare la loro adesione agli uffici del Collegio.
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Seminario “La Sicurezza dei piccoli lavori di manutenzione negli edifici” Il seminario si è concluso con diverse domande poste dai partecipanti. Folta partecipazione (120 persone) e grande attenzione del pubblico. L’impostazione didattica del seminario prevedeva una seconda sessione con simulazione di casi pratici che ora, in virtù dell’entrata in vigore del Testo Unico della Sicurezza, verrà svolta all’interno del “Seminario d’aggiornamento sul Testo unico della salute e sicurezza del lavoro” che inizierà il prossimo 3 giugno. Come deve essere preparata e gestita la sicurezza in tutti quei lavori di manutenzione e riparazione nelle proprietà condominiali, magari di piccola entità economica ma con presenza di più imprese e, sovente, rischi particolari? Il problema è complesso e si presenta quasi quotidianamente ai geometri amministratori che, nella consueta azione di manutenzione/riparazione delle parti comuni devono organizzare, gestire e controllare una molteplicità di interventi. Per questo motivo è nata un’iniziativa congiunta della Commissione Immobiliare e della Commissione Sicurezza che ha prodotto il seminario formativo su “La sicurezza dei piccoli lavori di manutenzione degli edifici” che si e tenuto presso la sede Bonfante del Collegio il 16 aprile scorso. Il relatore, Dott. Mario Marchio dell’ASL TO 3 ha analizzato le tipologie di opere e le modalità di assegnazione/ contratto d’opera indicando sia i punti di difficoltà sia le possibili risposte.
Innovazione Tecnologica: l’isolamento Termico Mediante le Pareti Ventilate Il seminario ha avuto anche un interessante e utile momento di forma-
zione e aggiornamento tecnologico sulla metodologia dell’isolamento delle facciate mediante pareti ventilate. L’isolamento termico degli edifici è tanto un problema quanto un’opportunità di risparmio e di valorizzazione del patrimonio immobiliare e il geometra, sia amministratore sia progettista, deve conoscere le metodologie più efficaci per fornire al proprio committente una risposta o un suggerimento di qualità. Il relatore, geom. Carlo Pisellu, esperto nella progettazione e realizzazione di pareti ventilate ha spiegato i pregi di questa tecnologia illustrandone metodi e materiali con l’ausilio di particolari costruttivi molto dettagliati e con completezza di dati e proiettando esempi di realizzazioni.
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Seminario “L’Edilizia e la Sanità pubblica” Corso di Laurea in Tecnico della Prevenzione nell’Ambiente e nei luoghi di Lavoro Anche quest’anno il Collegio dei Geometri ha partecipato tramite il geom. Luca Perricone al Seminario che l’Università degli Studi di Torino, Interfacoltà, Corso di Laurea in Tecniche della Prevenzione nell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro, per l’A. A. 2007/2008, ha proposto agli studenti del secondo anno su “l’Edilizia e la Sanità pubblica”. Anche questa volta l’ottima organizzazione della Facoltà e il dinamico coordinamento svolto dal Tutor del seminario Dott. Paolo Smania, hanno permesso di svolgere un interessante quanto utile confronto tra materie diverse ma contigue dimostrando, ancora una volta, l’utilità e l’importanza dell’interdisciplinarietà.
PUBBLICITA’ POLITECNICO
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Atti del Collegio
Assemblea annuale degli Iscritti
RELAZIONE DEL PRESIDENTE Gentilissime Colleghe ed Egregi Colleghi, Vi do il benvenuto a questa nostra Assemblea annuale che, come ormai sappiamo, viene indetta entro il mese di aprile, a norma del “Regolamento di Contabilità” che prevede l’approvazione dei bilanci entro tale scadenza. E’ anche la prima volta che il mandato di Consiglio dura 4 anni: non abbiamo quindi quest’anno il rinnovo dei componenti, ma l’attuale compagine deve “tirare avanti” ancora per due anni, essendo noi a metà mandato. Questo ci consente di effettuare, al “giro di boa” del biennio, un bilancio della nostra attività, che Vi presentiamo oggi. Vogliamo però dedicare prima di iniziare un minuto di raccoglimento in ricordo dei Colleghi che ci hanno lasciato dalla scorsa Assemblea: Angelo Airola Giovanni Bartolini Giorgio Bertaglia Nello Beux Dario Bevione Giampiero Brach Prever Gian Carlo Cavallo Luciano Conti Attilio Crosetti Giuseppe Grossato Claudio Viero Oggi abbiamo invitato qui con noi 55 nuovi iscritti all’Albo che hanno
In conformità a quanto deliberato dal Consiglio, gli iscritti al Collegio dei Geometri di Torino e Provincia sono stati convocati in Assemblea martedì 22 aprile 2008 alle ore 17.00 presso l’Hotel Jolly Ambasciatori, C.so Vittorio Emanuele 104 - Torino, con il seguente: Ordine del Giorno 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) 9)
Relazioni del Presidente, Segretario e Tesoriere Approvazione del conto consuntivo 2007 Approvazione del conto preventivo 2008 Relazioni dei Consiglieri Informatizzazione del Notiziario “IL GEOMETRA” Assegnazione delle medaglie e dell’attestato di benemerenza agli iscritti all’Albo da oltre 50 anni Assegnazione delle medaglie e dell’attestato di benemerenza agli iscritti all’Albo da oltre 35 anni che hanno partecipato attivamente alla vita della Categoria Assegnazione di attestato di benemerenza ai Geometri che nell’anno 2007 hanno conseguito il pensionamento Varie ed eventuali
ricevuto oggi stesso il timbro professionale, ai quali rivolgiamo i migliori auguri per un buon avvio di carriera. Ed un saluto particolare anche ai 10 colleghi che hanno compiuto quest’anno 50 anni di iscrizione e quindi entrano nell’Albo d’Oro dei Geometri di Torino e Provincia, ai colleghi che festeggiano i 35 anni di iscrizione ed a coloro che hanno raggiunto il traguardo della pensione, che applaudiremo al termine dell’Assemblea. Veniamo ora agli argomenti di maggiore rilevanza, che riassumiamo, rimanendo a disposizione per ogni domanda ed osservazione. Vogliamo iniziare con un argomen-
to che è stato già trattato nelle scorse Assemblee, ma che oggi diviene più pressante, e cioè la sede del Collegio, il cui Fondo di Accantonamento, come Vi dirà in seguito il Tesoriere, ammonta ad oggi a quasi 500.000 Euro. L’attuale contratto di locazione della sede di Via Cernaia scadrà a dicembre 2009 e la proprietà non è intenzionata al rinnovo, anche perchè l’immobile è in vendita; inoltre lo stato di manutenzione dell’immobile necessiterebbe di ingenti lavori di adeguamento e ristrutturazione. Il Consiglio ha nominato un’apposita Commissione per la ricerca di una nuova sede, che ha visionato il geometra n. 5/08
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Atti del Collegio
molte proposte, senza però fin’ora reperire una soluzione con caratteristiche idonee alla sede per i Geometri di Torino e Provincia. L’indagine prosegue e ci auguriamo di reperire presto dei locali adatti, con un’offerta economica giusta. Sul bilancio del Collegio avrete notato, già dal 2003, l’esistenza del “Fondo Accantonamento acquisto sede”. Una possibilità è quella che il Collegio acquisti in proprio una sede, stipulando un mutuo: ciò comporterebbe il “risparmio” del canone di affitto e di contro il possesso del bene immobile da parte della Categoria. L’operazione non è di facile realizzazione, anche per caratteri civilistici sul possesso del bene. L’altra soluzione sarebbe l’acquisto della sede da parte della Cassa di Previdenza: in tal modo il canone che il Collegio verserà per l’affitto “rimane in casa” e, anche moralmente, ci parrebbe una soluzione più corrispondente agli interessi della Categoria. Tutto questo comunque verrà approfondito appena si concretizzerà una possibilità di acquisto e quindi vi aggiorneremo in proposito, anche, se
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necessario, con un’assemblea straordinaria. Un argomento “nuovo” per il nostro Collegio è stata la decisione del Consiglio di introdurre un’agevolazione nell’importo annuale della quota di iscrizione per i giovani iscritti: l’incentivazione è rivolta ai giovani neo iscritti al di sotto dei trent’anni che rappresentano il futuro, ai quali il Consiglio Direttivo ha voluto dare la possibilità di iscrizione con una riduzione del 50% per i primi due anni. Anche per i praticanti, cioè per i nostri potenziali futuri colleghi, si sono intensificate le azioni: gli incontri con le scuole medie e le superiori sono stati intensificati ed hanno dato buoni risultati, tanto da prevederne l’implementazione per il corrente anno, anche con incontri teorico-pratici su alcune materie basilari per la formazione della figura del geometra. Si è inteso inoltre valorizzare il praticantato non già come semplice intermezzo tra il diploma e l’esame di abilitazione, ma come momento di formazione in seno alla Categoria che guida ed accompagna con responsabilità il giovane nella sua crescita, con vere azioni di tutoraggio.
Sono in avanzata fase di approvazione da parte del Consiglio regolamenti e procedure per le verifiche sul corretto svolgimento del praticantato, anche con il coinvolgimento del professionista. Il Consiglio non intende tuttavia trascurare l’attenzione verso gli iscritti che sono in età più matura, che sovente esprimono il disagio per le difficoltà burocratiche, normative e tecnologiche continue, nonchè per la fatica che l’avanzare degli anni provoca, pur supportata da una maggiore esperienza nella professione. Il Consiglio sta esaminando alcune proposte che sono emerse, di cui vi daremo notizie più precise non appena possibile. Per la formazione, è stata incrementata l’attività formativa, con l’ausilio della Fondazione, soggetto accreditato alla formazione dalla Regione Piemonte; i corsi sono sempre più numerosi, come avrete visto sul fascicolo di accompagnamento ai bilanci, e sono stati programmati in base alle richieste degli iscritti e distribuiti sul territorio provinciale. Nell’anno 2007 la Fondazione ha organizzato:
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14 corsi per i Praticanti 20 corsi per i Professionisti 7 seminari per i Professionisti 28 riunioni di aggiornamento 4 convegni con oltre 500 partecipanti
L’investimento nella formazione, in termini di tempo e di denaro, dovrà essere utilizzato nelle attività di marketing rendendolo di pubblico dominio anche con la pubblicazione, nelle forme consentite, delle singole conoscenze acquisite. Continua, tramite la Fondazione, la partecipazione ai bandi di finanziamento regionale per quei corsi che la Provincia intenderà finanziare totalmente o parzialmente, con l’auspicio di ottenere tra i corsi finanziabili anche quelli per i liberi professionisti, che per il momento sono piuttosto limitati. Sono state presentate domande di finanziamento per corsi - “Tecnico per l’ambiente: gestione e recupero del territorio” - “Tecniche e strumenti di estimo in valutazioni immobiliari”
- “Inquinamento acustico: tecniche e strumenti per la riduzione del rumore” - “Inglese tecnico per tecnici delle costruzioni” - “La privacy – D. Lgs. 196/03” Oltre agli altri numerosi dati e notizie specifiche che potete leggere nel fascicolo di accompagnamento ai bilanci, vorremmo commentare con Voi quanto è stato effettuato dal Collegio in tante occasioni nelle quali l”esserci” può contare per garantire e consolidare il ruolo del Geometra. All’interno della Categoria, prosegue la rappresentanza autorevole del Collegio di Torino nell’ambito della Cassa di Previdenza, dove il nostro Segretario geom. Luciano Simonato è componente di Giunta e Consigliere della Groma, l’organismo che gestisce i patrimoni della Cassa. Questa presenza fattiva, oltre a contribuire in modo determinante alla buona gestione del nostro Ente previdenziale, assicura anche al Collegio di Torino ed ai suoi iscritti un’attenzione particolare ed un servizio particolarmente efficace, come abbiamo avuto modo di collaudare in molte occasioni. Anche i Delegati Cassa, che hanno il
compito di approvare e modificare lo statuto e i regolamenti della Cassa, sono per il nostro Collegio ben 5. Il Consiglio Nazionale è stato recentemente rinnovato nei suoi componenti ed il Collegio di Torino ha assegnato i suoi voti al geom. Maurizio Savoncelli di La Spezia, che è sempre presente nelle nostre occasioni di incontro di maggiore importanza ed è un forte riferimento per il nostro Collegio. I nomi degli eletti sono i seguenti: Fausto Savoldi di Brescia, Antonio Benvenuti di Pisa, Marco Cardini di Roma, Bruno Razza di Gorizia, Giuliano Villi di Forlì Cesena, Enrico Rispoli di Chieti, Maurizio Savoncelli di La Spezia, Ezio Piantedosi di Avellino. Ma venendo al nostro territorio, vorrei evidenziare la presenza dei rappresentanti del Collegio, sia Consiglieri sia componenti le Commissioni, nei rapporti con le istituzioni, le organizzazioni e le personalità, per ritagliarci i giusti spazi nei tavoli di discussione e decisione negli ambiti di interesse professionale e sociale. Anche le riunioni di zona sono importanti in tal senso: il ritrovarsi tra colleghi della medesima zona, insieil geometra n. 5/08
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Atti del Collegio me alle autorità ed ai rappresentanti degli uffici pubblici con i quali dobbiamo operare, è un momento importante e, negli anni, ha assunto un livello organizzativo molto elevato, anche grazie alla collaborazione dei Priori di zona che sono sempre più attivi. Insomma il Collegio dei Geometri è diventato una “macchina” molto potente, che fa molte cose: non solo come quantità, ma anche come qualità e risultati. Ne è dimostrazione il fatto che gli organismi pubblici (Catasto, Comuni, Enti pubblici quale recentemente l’Ordine Mauriziano) richiedono l’intervento del Collegio, come organo di Categoria, per collaborazioni e per garantire la trasparenza e la qualità degli incarichi da assegnare ai professionisti. Inoltre il Collegio viene sovente consultato nell’emanazione dei provvedimenti legislativi a livello provinciale e regionale, e, recentemente, ha assunto anche un ruolo importante, tramite la Fondazione, come organismo formativo non solo per i propri iscritti e praticanti, ma anche per altre figure professionali esterne. Le questioni aperte ed i problemi da risolvere sono ancora molti: soprattutto la crisi generale lavorativa colpisce anche i professionisti, che trovano sempre più difficoltà nell’ottenere incarichi e nell’averne riconosciuto il giusto compenso. A ciò si aggiungono i cronici problemi dei limiti delle competenze, le difficoltà tecniche e burocratiche che si devono affrontare, le responsabilità sempre crescenti. Il ruolo di un Ordine professionale, oltre a quello ovvio di vigilare sull’esercizio della professione a tutela della collettività, deve essere quello di individuare e raccogliere tutte queste difficoltà dei singoli e rappresentarle nei giusti ambiti. Il Collegio di Torino si impegna a fondo in questo, sia per l’opera dei Consiglieri che dei numerosi colleghi che lavorano nelle nostre Commissioni.
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Il programma immediato è di intensificare tale azione, non tanto con un maggiore impegno, che già possiamo dire è rilevante da parte di tutti, ma con l’individuazione lungimirante di nuove e innovative soluzioni, che vogliamo impegnarci ancor di più a ricercare e che invitiamo tutti a collaborare nell’individuare. RELAZIONE DEL SEGRETARIO Egregi Colleghi, le attività del Collegio sono tutte descritte dettagliatamente sul fascicolo di accompagnamento ai bilanci. Oltre alle consuete funzioni istituzionali e cioè con la tenuta dell’Albo, del Registro Praticanti e della liquidazione delle parcelle, l’attività della Segreteria è stata incentrata sui corsi di formazione, a seguito anche dell’accreditamento della Fondazione come Agenzia Formativa. Nella “Relazione del Consiglio” riportata sulle prime pagine del bilancio della Fondazione potete vedere un resoconto dell’attività dell’Agenzia Formativa. Vorrei dedicare un breve approfondimento a questo argomento: il Collegio, tramite la Fondazione, ha dedicato in questi ultimi due anni molte risorse all’accreditamento della struttura come Agenzia Formativa. Il bilancio ad oggi di aver intrapreso questa nuova iniziativa è positivo sia sul lato pratico, con alcuni corsi per i quali si è ottenuto il finanziamento, sia soprattutto è proiettato nel futuro: si può infatti affermare che la fase iniziale, che ha richiesto un notevole sforzo formativo e organizzativo, è superata e che nell’immediato potranno essere raggiunti obiettivi più concreti. Se da una parte rimangono evidenziati dubbi sulla rispondenza dell’attività formativa accreditata agli obiettivi del Collegio/Fondazione, collegati soprattutto all’attuale esclu-
sione da quasi tutti i bandi pubblici formativi dei liberi professionisti, dall’altra emergono risultati proiettati nelle prospettive future. Le risorse impiegate in questi due anni costituiscono ora un patrimonio della Fondazione di notevole capacità ed esperienza che merita di essere mantenuto attivo almeno per un ulteriore periodo, per verificare più approfonditamente l’utilità e le possibilità di questa attività. In ogni caso con l’accreditamento sono state attuate tutte le procedure migliorative della qualità dei servizi, che possono ora essere utilizzate per ottenere la certificazione di qualità; questo sarà un bel traguardo, perchè Torino sarebbe uno dei pochissimi Collegi in Italia ad avere questo tipo di certificazione. Anche il nostro Personale Dipendente si è formato, frequentando il corso “Formazione formatori”, per apprendere i principi non semplici e le modalità di accesso ai finanziamenti pubblici e per la progettazione dei corsi. Al di là dei risultati pratici, che comunque ci sono stati, l’esperienza acquisita dal Personale del Collegio in questa materia è stata rilevante e costituisce ora un prezioso patrimonio. Per quanto riguarda le collaborazioni continuative da parte di consulenti esterni, il Consiglio ha stabilito di affidare l’incarico della consulenza fiscale-contabile del Collegio e della Fondazione ad un nuovo commercialista, che ha prontamente provveduto ad una revisione delle procedure. La nuova consulente svolge anche un servizio di informazione fiscale-contabile-amministrativo, che ha prodotto la pubblicazione di numerose circolari ed articoli sulla nostra rivista negli argomenti di interesse dei professionisti Geometri. Per quanto riguarda le Commissioni, si è notato in questo ultimo anno un aumento delle attività, particolarmente per alcune: delle Commissio-
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Atti del Collegio ni hanno più motivi di attività, altre meno, ma credo che l’impegno di tutti sia innegabile e di questo ringraziamo tutti i componenti per l’impegno costante e disinteressato. Molte Commissioni hanno predisposto in sede di insediamento un loro programma operativo, che riguarda i corsi di aggiornamento, l’informazione e la consulenza agli iscritti, i contatti e la rappresentatività della Categoria con gli enti e con le altre associazioni. Tutte le Commissioni sono ugualmente meritevoli, ma particolarmente nel 2007 vogliamo citare i lavori - della Commissione Informatica, in cui tutte le riunioni nel 2006 e 2007 sono state dedicate a coadiuvare il Collegio nella gestione del Sito Internet, dei progetti Smart Card e videoconferenze, nella gestione amministrativa e manutentiva dei sistemi hardware e software; - della Commissione Scuola e Praticanti, i cui componenti sono impegnati, oltre che nelle riunioni preparatorie, nei colloqui ai Praticanti per l’accertamento del Praticantato e nelle visite alle Scuole per la presentazione dell’attività professionale - della Commissione Sicurezza, dei quali vediamo su ogni numero della rivista i risultati degli studi e degli interventi che effettuano presso le manifestazioni pubbliche riguardanti l’infortunistica e la sicurezza - ed infine della nuova Commissione Incentivazione della Professione, che è costituita dai nostri giovani colleghi che con entusiasmo ed energie stanno ideando nuove iniziative e proposte a favore della professione. Ancora un accenno alle riunioni di zona. L’impegno dei Priori organizzatori e l’entusiasmo dei colleghi hanno dato come risultato un buon successo di tutti gli incontri del 2007. Nel 2007 è avvenuto l’evento “eccezionale” della Manifestazione al Lingotto del 22 giugno, che ha raggruppato i festeggiamenti per l’Albo
d’Onore dei Geometri iscritti all’Albo da più di 50 anni e la riunione di zona di Torino: non è solo stata una bella festa per gli interessati, ma è stato un momento importante per la rappresentatività della Categoria: tanti ospiti presenti, autorità varie (rappresentanti del Catasto e del Comune, Presidenti di altri Ordini e Collegi, Assessori) vogliono dire che la rappresentatività del Geometra nella città è rilevante e che la nostra figura professionale è importante. Un ultimo breve accenno agli eventi nazionali della Categoria: ad ottobre scorso si sono svolte le elezioni per il rinnovo del Consiglio Nazionale, che si insedierà proprio nei prossimi giorni. Vi è stato un ricambio notevole nelle persone, che ci auguriamo consenta una svolta positiva nella gestione dell’ente centrale della nostra Categoria. Per quanto riguarda la Cassa di Previdenza, di cui come sapete ho l’onore di essere componente di Giunta, non è questa la sede per descriverne nei dettagli le attività, che comunque troverete anche queste riportate sul fascicolo. Vorrei solo accennare al decentramento dei servizi presso il Collegio ed invitarvi ad usufruirne ed a rivolgervi ai nostri uffici ed ai Delegati per ogni informazione. Un’anticipazione: oltre alla prossima scadenza della presentazione delle dichiarazioni annuali dei redditi alla Cassa, che come sapete ora devono essere effettuate esclusivamente in via telematica, prossimamente ognuno riceverà un estratto conto della propria contribuzione previdenziale presso la Cassa. La verifica servirà per il futuro invio dell’estratto conto unificato comprendente tutti i periodi di contribuzione esistenti presso le varie gestioni previdenziali, previsto per marzo 2009. Vi invitiamo anche per questo importante adempimento di verifica a rivolgervi presso i nostri uffici di
Torino. Un fatto importante: come la Cassa ha deliberato che il beneficio contributivo già previsto per i neodiplomati sia esteso all’anno solare di compimento del 30° anno di età anche il nostro Collegio ha introdotto dal 2008 la riduzione della quota al 50% per i giovani neo iscritti al di sotto dei trent’anni, per i primi due anni. I giovani rappresentano il futuro e queste iniziative sono appunto volte a tutelare l’avvenire, per loro e anche a noi più “anziani”; è questo il compito degli organismi di Categoria (i Collegi, la Cassa, il Consiglio Nazionale): di essere lungimiranti e di programmare con serietà e competenza, per quanto possibile, non solo le iniziative immediate ma anche e soprattutto il futuro a lungo termine. RELAZIONE DEL TESORIERE Preg.mo Presidente, gentili Colleghe ed egregi Colleghi, Presento all’Assemblea, sottoponendoli alla approvazione degli iscritti a nome del Consiglio, il Bilancio Consuntivo del Collegio dei Geometri per l’anno di esercizio 2007 ed il Bilancio Preventivo Finanziario-gestionale per l’anno di esercizio 2008. Il dettaglio dei dati contabili è riportato nei tre fascicoli allegati alla Relazione del Consiglio per l’Assemblea inviatovi nei giorni scorsi, così suddivisi: Bilancio Consuntivo 2007 Bilancio Preventivo 2008 Bilancio 2007 – Fondazione Il passaggio al sistema di contabilità di tipo pubblico (comprendente anche la parte finanziaria-gestionale oltre alla consueta rendicontazione economico-patrimoniale) è ormai completato e l’operatività, dopo due esercizi, è piena. Nel corso dell’anno 2007 il Collegio ha deciso, nell’ottica di un rinnovamento e ringiovanimento delle il geometra n. 5/08
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strutture, di risolvere la collaborazione con il “consulente fiscale” Dr. Lajolo e di incaricare della consulenza fiscale per il Collegio e la Fondazione la Dottoressa Silvia Osella. Il Bilancio Consuntivo è composto dai seguenti elaborati: 1. Relazione dei Revisori dei Conti; 2. Rendiconto Finanziario Gestionale; 3. Rendiconto Finanziario Residui; 4. Variazioni al Preventivo Finanziario; 5. Situazione Amministrativa; 6. Prospetto di Concordanza; 7. Situazione Fondi cassa; 8. Bilancio Patrimoniale – Economico; 9. Nota Integrativa al rendiconto consuntivo. Il rendiconto finanziario gestionale evidenzia entrate accertate per Euro 1.495.310,46 ed uscite impegnate per Euro 1.295.806,47, con un avanzo di amministrazione dell’esercizio pari a Euro 199.503,99. I residui attivi finali sono pari a Euro 255.895,48 ed i residui passivi finali ammontano ad Euro 124.411,08. La diminuzione dell’importo dei Residui Attivi rispetto all’esercizio precedente dipende da una diversa impostazione del rapporto economico con la Fondazione, attuata effettuando nell’esercizio in corso la
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definizione dei rimborsi a favore del Collegio così da generare minori residui. Invece l’aumento dei Residui Passivi dipende dal contenzioso in essere verso la proprietà dello stabile di via Cernaia 18 per via delle continue disfunzioni dell’impianto di climatizzazione. L’avanzo di amministrazione 2007, comprendente gli avanzi degli esercizi precedenti, per complessivi Euro 1.060.426,45 viene suddiviso in una parte con ripartizione vincolata per Euro 651.226,65 ed una parte disponibile per Euro 409.119,80. Quale destinazione della ripartizione vincolata si distingue: fondo T.F.R.: Euro 163.517,39 accantonamento al fondo acquisto/trsferimento sede: Euro 173.000,00 fondo acquisto/trasferimento sede: Euro 314.709,26 Il fondo T.F.R. è indicato quale risultante al 31.12.2007 della sommatoria dell’esistente alla chiusura dell’esercizio precedente (Euro 165.430,85) con gli accantonamenti maturati nell’esercizio 2007 e gli utilizzi effettuati nel medesimo esercizio (una dipendente ha chiesto di ricevere un anticipo sul T.F.R. maturato). Operato l’accantonamento al fondo acquisto/trasferimento sede per l’im-
porto di Euro 173.000,00 le risultanze contabili riportate nel rendiconto economico d’esercizio a Voi sottoposto per approvazione evidenziano un avanzo attivo di esercizio pari ad Euro 10.606,99. Il fondo acquisto/trasferimento sede ammonta ora ad Euro 487.809,26 che integrato con le disponibilità degli altri fondi di accantonamento – oneri futuri e I.F.T.S. – determina per il Collegio la disponibilità di Euro 654.421,55 complessivamente utilizzabili per l’acquisto/allestimento della nuova sede e per il relativo trasloco oppure per la sistemazione della sede attuale nel caso di sua acquisizione. La politica della formichina (con l’accantonamento dei risparmi di gestione annuali) ha consentito nel periodo successivo al tracollo finanziario del 1988/89 di accumulare risorse importanti la cui disponibilità permette al Consiglio (e di riflesso alla Categoria) di affrontare con serenità il delicato momento della scelta della nuova sede (o dell’acquisto dell’attuale se si rivelerà possibile e vantaggioso) con la consapevolezza di non dover gravare improvvisamente e pesantemente sulle finanze degli iscritti con una “quota straordinaria” e con aumenti strutturali importanti della “tassa annuale di iscrizione”. Passiamo ora ad esaminare il bilancio per la parte economico-patrimoniale: CONTO ECONOMICO PROVENTI: contributi da iscritti, trasferimenti correnti, contributi diversi, entrate commerciali, proventi finanziari, entrate varie e sopravvenienze attive Euro 1.362.378,45 COSTI: spese ordinarie di finanziamenti, oneri per il personale, spese per gli organi istituzionali, spese per pubblicazioni, imposte e tasse, interessi e spese bancarie, svalutazione
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Atti del Collegio crediti, spese varie, sopravvenienze passive, ammortamenti e accantonamenti Euro 1.351.771,46 Avanzo Economico: Euro 10.606,99 Totale a Pareggio: 1.362.378,45
Euro
STATO PATRIMONIALE ATTIVO: cassa e tesoreria, conti correnti postali e bancari, crediti, titoli, mobili, attrezzature, arredi, immobilizzazioni, ratei e riscontri attivi Euro 2.148.121,44 PASSIVO: debiti verso fornitori, Enti, Erario, iscritti, e diversi, fondo T.F.R., fondo acquisto sede e fondi di accantonamento diversi, ratei passivi e Patrimonio Netto Euro 2.137.514,45 Avanzo Economico: 10.606,99
Euro
Totale a Pareggio: 2.148.121,44
Euro
I costi ed i proventi riportati nel Conto Economico per l’esercizio 2007 si sono attestati ad un importo complessivo in lieve flessione (2,4% circa) rispetto all’esercizio precedente. Il sistema di riscossione tramite MAV in collaborazione con la Banca Popolare di Sondrio è operativo a regime e la rendicontazione dei flussi di riscossione avviene per via informatizzata riducendo la necessità di intervento del personale. Nel corso dell’anno saranno inviati, prima delle scadenze dei due scaglioni di indennità di mora (32 euro entro il 30 giugno e 128 euro dal1° luglio a fine anno), nuovi MAV completi della sanzione. Nel corso del 2007 non sono stati effettuati investimenti significativi in
attrezzature e software, ma soltanto interventi di sostituzione di materiale ed attrezzatura usurata o divenuta obsoleta. E’ stato avviato l’atteso rifacimento del sito internet, oggi presentato in anteprima, che verrà presto attivato e sono allo studio, per la migliore funzionalità delle attività di formazione continua, sistemi di rilevazione elettronica automatizzata delle presenze per corsi e convegni. Sono in via di implementazione anche nuove procedure software per la gestione delle pratiche delle commissioni parcelle e disciplina e per la gestione dei colloqui con i praticanti nel corso del bienno di tirocinio. Il Bilancio di Previsione del Collegio per l’esercizio 2008, redatto secondo lo schema previsto dal D.P.R. n. 97/2003, ai sensi dell’art. 5 del Regolamento di Contabilità adottato dal Consiglio in data 20 dicembre 2002 con deliberazione n. 117/02, è composto da: - Relazione programmatica del Presidente - Relazione del Tesoriere - Preventivo finanziario per l’esercizio 2008 - Preventivo economico - Tabella dimostrativa del risultato di amministrazione presunto - Quadro generale riassuntivo della gestione finanziaria - Pianta Organica del personale dell’Ente. Il Bilancio Preventivo Finanziariogestionale per l’esercizio 2008, è stato stilato incrementando la quota di annuale a carico degli iscritti rispetto all’anno precedente e prevede entrate e spese a pareggio per un totale pari ad €. 1.557.936,00 con un aumento pari al 1,7 % circa rispetto al preventivo per l’esercizio 2007. Il dettaglio suddiviso per Titoli, Categorie e Capitoli in conformità alle disposizioni di Legge è riportato nel fascicolo apposito allegato alla Relazione del Consiglio. Consentitemi ora di dilungarmi
brevemente anche sulla Fondazione, che continua la sua crescita, come evidente dal prospetto riepilogativo del decennio di attività. Raggiunto il traguardo dell’accreditamento quale “ente formatore” presso la Regione Piemonte, si sta ora intervenendo per dotare la Fondazione della “certificazione di qualità”, di strumenti contabili più adeguati (in grado di separare le attività istituzionali dalle attività commerciali) e di sistemi di gestione automatizzata e informatizzata delle presenze a corsi e seminari eventualmente abbinati al tesserino personale di iscrizione. Il bilancio della Fondazione riflette negli aridi numeri l’effetto del notevole impulso impresso all’attività, registrando un totale del Conto Economico passato da 435 a 668 mila euro (con un aumento del 53 %) ed uno Stato Patrimoniale sostanzialmente costante attestato ad oltre 322 mila euro. In conclusione, permettetemi di rivolgere un caloroso ringraziamento alla Dottoressa Oberto, alla contabile Paola Aimo ed a tutto lo staff di segreteria del Collegio per il notevole impegno profuso nel Loro operato. Consentitemi ancora un particolare ringraziamento ai colleghi componenti del Collegio dei Revisori dei Conti ed un augurio di proficua collaborazione alla nuova “consulente fiscale” del Collegio e della Fondazione, la Dottoressa Silvia Osella.
2) APPROVAZIONE DEL CONTO CONSUNTIVO 2007 Il Presidente pone ai voti l’approvazione del conto consuntivo 2007 del Collegio dei Geometri di Torino e Provincia, che viene approvato con 1 astenuto. 3) APPROVAZIONE DEL CONTO PREVENTIVO 2008 il geometra n. 5/08
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Atti del Collegio Il Presidente pone ai voti l’approvazione del conto preventivo 2008 del Collegio dei Geometri di Torino e Provincia, che viene approvato con 1 astenuto. 4) RELAZIONI DEI CONSIGLIERI Il Consigliere geom. Cuselli illustra il nuovo sito Internet del Collegio, di cui è stata revisionata la veste grafica ed i contenuti. Proietta le diverse schermate, descrivendone le funzionalità e le capacità gestionali anche di altri dati relativi all’iscrizione ai convegni, alla formazione ed all’informazione. 5) INFORMATIZZAZIONE DEL NOTIZIARIO “IL GEOMETRA” Il Vice Presidente geom. Rigazio riferisce sulla stampa del “Notiziario”, raccolta a fogli mobili che viene pubblicata bimestralmente per raccogliere le norme, leggi e decreti di interesse dei professionisti. I fascicoli sono suddivisi per argomenti con numerazione separata e progressiva, per essere raccolti e conservati secondo gli argomenti. Il Consiglio propone all’Assemblea di abolire la pubblicazione cartacea del Notiziario, in base alle seguenti considerazioni: - Scarsa tempestività nel ricevimento delle notizie. La struttura del Collegio, che non è un editore specializzato, non permette di reperire, stampare ed inviare in tempi più stretti le notizie contenute nel Notiziario; questo compito è d’altra parte ben svolto dall’editoria specializzata e ci sono molte offerte sul mercato. Si rileva quindi che le notizie stampate sul nostro Notiziario giungono con notevole ritardo e le medesime possono, nel frattempo, essere già state individuate dagli interessati tramite
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la stampa specializzata e/o sui siti Internet. - La raccolta cartacea organica permette indubbiamente di conservare e reperire nel tempo le notizie di interesse. Tuttavia, non è sempre agevole tenere in ordine ed aggiornati i fascicoli e lo spazio fisico richiesto dagli archivi diventa negli anni notevole. - Il costo per la stampa e la spedizione del Notiziario è considerevole, ammontando nel 2004 a Euro 13.911, nel 2005 a Euro 13.600, nel 2006 a Euro 13.400 e nel 2007 a Euro 16.646. Il Consiglio propone altresì di sostituire la pubblicazione cartacea con la raccolta delle norme in modo informatizzato, tramite il sito Internet del Collegio, in base al progetto che ci illustrerà ora il Consigliere responsabile della Commissione Informatica Paolo Cuselli. Il Consiglio ritiene che la soluzione di informatizzare il Notiziario, oltre a risparmiare quattrini, sia più razionale e comoda; comprendiamo che alcuni iscritti all’Albo non abbiano la possibilità di usufruire dei collegamenti telematici e quindi potrebbero essere svantaggiati: a maggio del 2005 l’Assemblea aveva deliberato di inviare le circolari del Collegio solo più per via informatica e così è da allora. Ad oggi, gli iscritti che hanno un e-mail, e che quindi di può ritenere che usufruiscano del servizio sono 2.730 su 3.563, cioè il 77%. Forse il dato numerico è ancora basso, ma riteniamo che oggi, per lavorare nel nostro settore, usare il computer sia diventato indispensabile. Siamo consapevoli, perchè molti giovani lo dicono, che non tutti hanno la possibilità di comprare un computer; ed anche molti colleghi più “anziani” non usano il computer perchè non vi sono abituati. E così rimangono “tagliati fuori” dalle comunicazioni e da molti servizi del Collegio. Ma siamo anche fermamente convinti che questa situazione
vada “ad esaurimento” e chi non usa il computer non possa più lavorare. D’altra parte crediamo che i giovani possano avere la possibilità di usare il computer con qualche altro collega, in attesa di comprarsene uno proprio, e che gli anziani trovino il modo di consultare i siti che ormai sono diventati un mezzo di informazione indispensabile. Per queste motivazioni riteniamo che la pubblicazione cartacea del Notiziario sia divenuta obsoleta e che la raccolta informatizzata delle normative sia più razionale e sottoponiamo al Vostro giudizio la decisione. L’Assemblea approva. 6) ASSEGNAZIONE DELLE MEDAGLIE E DELL’ATTESTATO DI BENEMERENZA AGLI ISCRITTI ALL’ALBO DA OLTRE 50 ANNI Vengono premiati i seguenti geometri presenti: Ernesto AIMO Bruno ARIONE Franco BRACH PAPA Antonio GIORDANO Franco GRAZIANO Eligio MARTA Armando MORUTTO Giuseppe ODDONE Enrico SCARAFIA 7) ASSEGNAZIONE DELLE MEDAGLIE E DELL’ATTESTATO DI BENEMERENZA AGLI ISCRITTI ALL’ALBO DA OLTRE 35 ANNI CHE HANNO PARTECIPATO ATTIVAMENTE ALLA VITA DELLA CATEGORIA Vengono premiati i seguenti geometri presenti: Modesto Giacomo ARDISSONE Elio BARGI Domenico BATTISTI Guido BENEDETTO
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Atti del Collegio Roberto BUFFA Michele COCHIS Giuseppe D’AGOSTINO Silvano DIGHERA Mario DONZINO Bruno FECHINO Enrico FRANCERI Guido FRANCIOLI Arriego MASAT Riccardo NEGRO Piero PITON Giuseppe RAMASSOTTO Franco RIGAZIO Giovanni RIVA ROVEDA Mario SCHIERANO Carla SIFLETTO Celestino TORTA Michele TOSA Vittorio VIZZINI
Giorgio PERINO FONTANA Fulvio ROSSETTO Fulvio Carlo SIMONDI Umberto STRATTA Giuseppe VAIRUS Francesco VITRANO Giovanni Paolo VITTONATTO
8) ASSEGNAZIONE DI ATTESTATO DI BENEMERENZA AI GEOMETRI CHE NELL’ANNO 2007 HANNO CONSEGUITO IL PENSIONAMENTO Vengono premiati i seguenti geometri presenti: Andrea AGHEMO Ernesto ARNAUD Giancarlo BARBERO Bernardino BASSINO Franco BATTAGLIOTTI Giovanni BELLEZZA MATTIA Andrea BOERO Franco BONINO Bartolomeo BRUNO Piero Carlo CARBONATTO Cristiano CASTAGNERI Francesco CERATO Giuseppe CILIBERTO Erio DE TOMA Vittorio DUCCO Roberto FERRERO Enzo GIANOTTI Emanuela GILLI Walter GILLIO Luciano GIRODO Roberto LIPRANDI Teresio MARCHINO Raffaele MASSA Tommaso MONGIOVI’ il geometra n. 5/08
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Gara sciistica Trofeo “Il Geometra” Bardonecchia, 8 marzo 2008 di Vanni Bertinetti Sempre con entusiasmo attendiamo il grande giorno della nostra gara di sci per confrontarci con agonismo ai colleghi, che magari l’anno scorso ci hanno dato le “pastine” e si spera di renderle; così di anno in anno siamo giunti alla quarantaduesima edizione, di cui solo quarantuno disputate perché nel 1981 è mancata la neve. Purtroppo sono rimasto l’ultimo testimone della prima edizione del Trofeo il Geometra, disputato nella bellissima località Valdostana di Chamois; “dopo” il sottoscritto il testimone passerà al giovane Giuseppe Perron Cabus, sempre presente fino dalla lontana quarta edizione del 1970 svoltasi a Torgnon, Valle d’Aosta. Ma inesorabilmente gli anni passano ed i campioni, quelli che per anni hanno dominato la scena, vengono surclassati dalle nuove glorie; i primi anni ci siamo alternati in quattro o cinque al primo posto, poi dominarono i campionissimi: Giuseppe Perron Cabus; Flavio Pozzallo; Luigi Perino, ed infine la stella nascente campionessa Italiana Geometri da tre anni consecutivi Cristina Piaser. Quest’anno è stato il turno di Bardonecchia; a dire il vero, eravamo un po’ preoccupati perché le previsioni meteo prevedevano tempo instabile ed al giorno venerdì 29 febbraio tre giorni prima della chiusura delle iscrizioni risultavano 10 iscritti! (sono già anzianotto, ma vi prego non fatemi morire d’infarto: l’organizzazione ha dei tempi anticipati da mesi sia con
gli alberghi che con tutto il rimanente collegato; pensate che solo la pista si deve prenotare nella località prescelta data ed ora entro la fine del mese di novembre per stabilire Categoria Baby: Stefano Grisa in azione il calendario del loro programma gare stagionale. Quindi Vi chiedo cortesemente secondi da Cristina (come ho detto precedentemente gli “anni passaprenotate per tempo, grazie!). Infine una bella giornata con il sole no!”) è mancato il confronto con il ha caratterizzato la nostra gara; bel- campione dello scorso anno Corralissima la pista, bene innevata, ghiac- do Jannon infortunatosi nel mese di ciata al punto giusto e come sempre febbraio e cogliamo l’occasione per a Bardonecchia gestita con maestria fargli i più calorosi auguri di rimettersi presto in splendida forma. Catedal geom. Pierluigi Signorini. La vincitrice della cat. femm. goria mogli: la dominatrice che non geom. è stata Cristina Piaser con il molla è sempre Rossella Bocca con miglior tempo assoluto di 44,27 sia un tempo di 52,12; seconda Marvì dei geometri che dei simpatizzanti; Rigazio Bugnatto; la categoria famiportando via sia il Trofeo “il Geo- liari e simpatizzanti, il miglior tempo metra” che il Trofeo Biennale Ettore è stato quello di Luca Manfredi con Bonfante; seconda Elisabetta Vietto, 45,75; è mancata però la presenza di terza Luisa Roccia la nostra Consi- Marco Messina (miglior tempo dello gliera venuta alla ribalta per la prima scorso anno), ma bisogna sottolineavolta con un ottimo tempo; il mi- re le categorie femminili e maschili glior tempo dei geometri cat. masch. dei “baby, cuccioli, ragazzi che vanè stato quello del nostro campione no come delle saette”, con 51,25 di Luigi Perino che però si è preso 5 Martina Ballario, e 51,03 di Silvia Jannon, rispettivamente cat. cuccioli il geometra n. 5/08
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Atti del Collegio e ragazze; per l’orgoglio dei genitori e dei nonni. La coppa Giovanni Birocco è stata vinta da Luigi Bocca, mentre la coppa Dante Geymonat è stata vinta dal giovane praticante Roberto Grasso, bravissimi! Complimenti a tutti E’ stato un terzo anno di successo: ben 77 iscritti alla gara e 120 al pranzo anche se sono mancate delle illustre personalità come: l’On. Giuseppe Botta, il Dott. Franco Maria Botta, che mi incaricarono di scusarsi con tutti i presenti per il mancato intervento causa impegni politici, però augurando a Voi tutti una liete e felice giornata, il Sindaco e L’Assessore del Comune di Bardonecchia, per impegni di lavoro; non meno illustre personalità ci hanno Onorato con la loro presenza dando un segno tangibile alla nostra manifestazione: il Presidente del Collegio di Torino e Provincia Geom. Ilario Tesio, il Vice Presidente Geom. Franco Rigazio, il Consigliere della Cassa Nazionale Geom. Luciano Simonato ed i Consiglieri: Geomm. Gian Luca Pautasso, Giuseppe De Marco, Daniela De Salvia Daniela, e la Geom. Luisa Roccia, che oltre ad essere una brava pescatrice è anche un’ottima sciatrice. Come di consueto, dopo il pranzo a buffet sempre ottimamente gradito, è la volta della premiazione, quest’anno è stato apportato una novità richiesta da molti (e speriamo anche gradita) la categ. geom. è stata premiata con medaglie; (hanno detto che tengono meno spazio, ed hanno anche un valore venale, così metteranno in mostra un bel medagliere), mentre nelle categorie familiari e simpatizzanti si è proseguito con le tradizionali coppe, per i giovanissimi sempre gradite. Infine una ricca lotteria con 2 super biciclette, 25 Kg di salami, 7 ottime canne da pesca, caffè, vini, bocce ecc.... ha fatto tene-
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re in ansia tutti i presenti fino alla lettura dell’’ultimo biglietto estratto, quello del televisore a 32” LCD. vinto da Guglielmo Antoldi. Il Comitato Organizzatore ringrazia calorosamente tutti i presenti, tutte le autorità, e particolarmente il Presidente del Collegio Geom. Ilario Tesio, tutti i Consiglieri presenti e tutto il Consiglio Direttivo che grazie all’intervento economico del Collegio questa tradizionale manifestazione può continuare a sopravvivere nel ricordo del promotore, l’indimenticabile centenario Presidente Onorario Geom. Ettore Bonfante. Un ringraziamento al collega Gianluigi Signorini per l’ottimo tracciato di pista e gara; un caro ringraziamento alle sorelle geom. Stefania e dott. Nadia Birocco (il sottoscritto le ha viste in questa gara quando avevano ancora il biberon in bocca) mettendo in palio la coppa in ricordo del loro papà Giovanni; ringrazio la Sig. Graziella Bonfante con la figlia Vera per la presenza e la consegna del trofeo biennale Ettore Bonfante, ringrazio le mogli del Comitato, le signorine ed il signore venditore, che si sono “sacrificate facendo faccia tosta” nella vendita dei biglietti della lotteria ed a tutti quanti si sono adoperati per la bella riuscita della manifestazione. Con un caloroso saluto a tutti, diamo l’appuntamento al secondo sabato 14 marzo 2009 a Sauze D’Oulx; più agguerriti e numerosi come sempre, e noi faremo del nostro meglio per migliorare ancora di più il programma.
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Atti del Collegio
CLASSIFICA TROFEO IL GEOMETRA BARDONECCHIA 2008 SLALOM GIGANTE
1 2 3
A Cat. Femminile Piaser Cristina Vietto Elisabetta Roccia Luisa
Tempo 0’ 44” 27 1’ 02” 42 1’ 06” 26
1 2 3 4 5
B Cat. Seniores Madiotto Stefano Serratore Massimo Devietti Goggia Davide Roccati Dario Zecchino Gianni
Tempo 0’ 50” 07 1’ 04” 48 1’ 05” 27 1’ 05” 96 1’ 13” 34
1 2 3 4
C Cat. Amatori Roude Andrea Scarparo Claudio Garzon Roberto Croveri Stefano
Tempo 0’52”70 0’54”43 0’57”65 1’02”70
D Cat. Veterani Perino Luigi Bianchini Marco Priotti Roberto Veglia Alberto Regazzoni Marco Defilippi Angelo Taliano Flavio Villani Stefano Pautasso Gianluca Sassoè Pognetto Danilo Di gloria Calogero Verna Isodoro
Tempo 0’49”19 0’52”61 0’53”45 0’54”65 0’57”61 0’59”97 1’00”83 1’01”02 1’04”93 1’07”54 1’14”91 NP
1 2 3
E Cat. Pionieri Bocca luigi Boero Marco Rigazio Franco
Tempo 0’52”09 0’55”11 1’35”47
1 2 3
F Cat. Super Pionieri Ambrosiani Massimino Perron Cabus Giuseppe Rege Gianasso Alessandro
Tempo 0’53”71 0’56”74 1’09”24
G Cat. Intramontabili Antoldi Guglielmo Bergero Aldo Bertinetti Giovanni Ciattino Secondo
Tempo 1’03”60 1’05”55 NP NP
H Cat. Mogli Geom. Bocca Rossella Rigazio Bugnatto Marvi’ Ballario Capusso Silvia
Tempo 0’52”12 1’38”44 NP
1
I Cat. Praticanti Geom. Grasso Roberto
Tempo 1’00”49
1 2
J Cat. Collegi dell’ Unione Tempo Ballario Giuseppe (AT) 0’49”95 Bechis Luciano (AT) 1’24”65
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11
1 2
1 2
CATEGORIE FAMILIARI E SIMPATIZZANTI M Cat. Pulcini Femminile Ballario Alessia PriottiGiorgia
Tempo 3’04”91 NP
1 2 3
N Cat. Pulcini Maschile Grisa Stefano Villani Jacopo Jannon Simone
Tempo 1’06”29 1’38”79 2’01”07
1 2
O Cat. Cuccioli Femminile Ballario Martina Priotti Giulia
Tempo 0’51”25 1’02”30
1 2 3 4
P Cat. Cuccioli Maschile Priotti Daniele Veglia Giorgio Sassoè Poghetto Paolo Bianchini Giovanni
Tempo 0’53”86 1’02”87 1’05”11 1’09”69
Q Cat. Ragazze Jannon Silvia Taliano Elena Moggia Giulia Defilippi Giulia Surra Francesca Butano Eugenia Pautasso Francesca
Tempo 0’51”03 0’54”90 0’54”99 0’56”63 1’05”86 1’06”40 NP
1 2
S Cat. Juniores Femminile Surra Chiara Verna Eleonora
Tempo 1’00”15 1’03”94
1 2
T Cat: Juniores Maschile Di Gloria Fabio Butano Lorenzo
Tempo 0’58”90 1’02”16
U Cat. Seniores Femminile Messina Isabella Roggero Virginia Malusardi Simona Brocchieri Giulia
Tempo 0’55”18 0’55”42 1’20”86 NP
1 2 3 4 5
V Cat. Seniores Maschile Manfredi Luca Perino Andrea Perino Davide Pelissero Silvio Cortese Mauro
Tempo 0’45”75 0’48”29 0’48”74 0’53”24 0’57”72
1 2 3
Z Cat. Dame Guiffre Silvie Ciattino Laura Ciattino Elena
Tempo 0’48”30 1’08”54 1’12”07
X Cat. Veterani Surra Marco Marchiando Luciano
Tempo NP NP
1
1 2 3 4 5 6
2 2 3
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Convegni
Il ruolo dell’economia nella gestione dell’acqua: la Direttiva Quadro Acque e l’analisi economica di Michela Fayer - Studio Tecnico Cartone - Milano
Venerdì 23 novembre 2007 ha avuto luogo, presso l’Environment Park di Torino, una conferenza internazionale organizzata dal WWF sul “ruolo dell’economia nella gestione dell’acqua”. Sebbene in un primo momento possa sembrare strano che il WWF, difensore di ambiente, piante, animali e biodiversità, organizzi un convegno sul ruolo dell’analisi economica nella gestione delle acque, guardando la questione nella sua complessità appare evidente come l’intervento non rinneghi per nulla l’originale impostazione dell’organizzazione, né il suo credo fondante. Come ha detto Enzo Venini, Presidente del WWF Italia, nel suo intervento di apertura, la sostenibilità ecologica ed economica nella gestione della risorsa idrica è fondamentale per poter rilanciare una corretta gestione dell’acqua unitamente alla tutela degli ecosistemi acquatici per garantire la disponibilità di questa indispensabile risorsa per le generazioni future. Gestire bene l’acqua vuol dire assicurarsi un futuro vivibile, vuol dire salvaguardare una biodiversità incredibile che pullula in laghi, fiumi paludi, delta, vuol dire garantire disponibilità e accesso all’acqua a tutti. Il WWF, operando non solo come “portatore di interessi”, ma anche come “portatore di conoscenza”, si impegna nella diffusione e divulgazione delle buone pratiche e delle linee guida che possono aiutare a trovare soluzioni a problemi sempre più complessi come quelli legati all’uso e alla tutela dell’acqua. Punto di partenza per la conferenza è stata la Direttiva Quadro Acque 2000/60/CE e il suo attuale stato di implementazione in Europa e in particolare in Italia, dove la Direttiva offre forse l’ultima seria opportunità per promuovere un sostenibile governo della risorsa idrica che ne garantisca un’adeguata tutela e disponibilità anche per le generazioni future. Tra i relatori della Conferenza, condotta da Gianfranco Bologna, Andrea Agapito Ludovici e Nicoletta Toniutti, tutti del WWF Italia, importanti esperti del settore provenienti da tutta Europa: Andrea Barbieri, Guido M. Bazzani, Hélène Buscasse, Sarah Feuillette, Carlo Gipponi, Cecilia Hakansson, Josefina Maestu, Antonio Massarutto, Sergiy Moroz e Pierre Strosser. Hanno inoltre partecipato alla tavola rotonda i rappresentanti di : Regione Piemonte (Ass.Nicola De Ruggiero), Associazione Nazionale Bonifiche, Irrigazioni e Miglioramenti Fondiari (ANBI), Assoelettrica, Contratto Mondiale sull’acqua, WWF Italia, Mineracqua, Federutility, Col diretti, e Fabio Trezzini, del Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare.
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Gli obiettivi della Direttiva 2000/60/CE, che istituisce un quadro per l’azione comunitaria in materia di acque, si inseriscono in quelli più complessivi della politica ambientale dell’Unione per la tutela e il miglioramento della qualità ambientale e l’utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali. La Direttiva assume come obiettivo di riferimento la sostenibilità dell’uso dell’acqua e , alla base dell’utilizzo idrico sostenibile, fondato sulla protezione a lungo termine delle risorse idriche disponibili,troviamo : il principio di non deterioramento, il principio di precauzione e prevenzione e il principio di “ chi inquina paga”. La direttiva si prefigge la protezione e il miglioramento, impedendone l’ulteriore deterioramento, dello stato degli ecosistemi acquatici e terrestri e delle zone umide da essi dipendenti, delle acque costiere, sotterranee e di transizione attraverso il raggiungimento del “buono stato” delle acque superficiali e sotterranee entro il 2015. Ciò viene perseguito attraverso la gestione delle acque a scala di bacino, il rispetto degli obiettivi previsti da 12 direttive comunitarie, dei valori limite di emissione e degli standard di qualità ambientale. Come ha ricordato nel suo intervento Sergey Moroz, responsabile per le politiche d’acqua dolce presso il WWF European Policy Office, la Direttiva prevede la redazione di piani di gestione di bacino idrografico (data di pubblicazione prevista entro il 2009) attraverso percorsi di partecipazione pubblica che devono disporre di serie basi conoscitive per
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Convegni definire le caratteristiche del distretto idrografico, l’esame dell’impatto ambientale delle attività umane e l’analisi economica dell’utilizzo idrico. Quest’ultimo aspetto, oggetto principale della conferenza, è una delle due più importanti innovazioni, introdotte dalla Direttiva, insieme all’introduzione della partecipazione pubblica. Il grande salto culturale che la direttiva promuove è proprio quello di concepire la valutazione socio-economica non come mero strumento tecnico a disposizione del policymaker, ma appunto come supporto a processi decisionali aperti, trasparenti e partecipati. Come ha sottolineato Pierre Strosser, direttore di ACTeon, gli indicatori economici devono entrare a far parte di un processo di valutazione integrato, finalizzato a supportare il processo decisionale. Purtroppo alcuni paesi, come evidenziano i reports, hanno interpretato lo studio degli indicatori economici come qualcosa di routinario e, in Italia in particolare, le regioni sembrano poco attrezzate, in primo luogo “culturalmente”, per cogliere l’importanza di questa novità; si tende a vedere l’analisi economica come un processo valutativo giustapposto e indipendente, troppo spesso ridotto a una mera contabilità dei costi o a un esercizio di reperimento delle fonti finanziarie. Dello stesso avviso è Carlo Gipponi, Professore di economia politica all’Università Cà Foscari di Venezia: “L’analisi economica non va considerata come un’aggiunta a quelli che sono gli approcci di tipo politico ed ecologico.” E aggiunge:”Se i diversi approcci disciplinari non devono per forza integrarsi fra loro, devono farlo comunque con l’ approccio di tipo partecipativo, come richiesto dalla Direttiva.” Abituarci a ragionare in quest’ottica è importante perché non si tratta di qualcosa che si impara dall’oggi al domani e utilizzare l’analisi economica senza tenerne conto significherebbe aggiungere altri problemi a quelli che già abbiamo. In relazione a questo tema il WWF ha ritenuto opportuno tradurre le linee guida relative alla Common Im-
plementation Strategy, fascicolo consegnato alla fine della conferenza sul ruolo della partecipazione pubblica nell’implementazione della direttiva, perché la capacità di gestire i processi e le valide misure attuative non si trova in un unico luogo, ma è distribuita in varie fonti di conoscenza che sono poi varie persone, è importante capire che l’approccio partecipativo non deve essere visto necessariamente come coinvolgimento dei “portatori d’interesse”, ma anche come coinvolgimento dei “portatori di conoscenza”. Ritornando al ruolo dell’analisi economica (art. 5 della Direttiva) specifichiamo che essa è fondamentale e obbligatoria nella fase conoscitiva ed è funzionale a favorire la scelta economicamente più vantaggiosa a parità di misure individuate; in fasi successive si applica anche alla valutazione dei “costi sproporzionati”, che consente di valutare in modo trasparente l’eventuale necessità di derogare dagli obiettivi ambientali (le deroghe possono essere dovute a varie ragioni: difficoltà/impossibilità di raggiungere gli obiettivi di qualità nei tempi previsti, costruzione di nuove opere, attribuzione dei corpi idrici alla categoria “altamente modificati” o “artificiali”). I reports, riguardo all’attuazione dell’ art.5 negli stati membri, consegnati alla commissione a maggio 2005, e illustrati da Sergey Moroz, offrono un quadro della situazione non roseo,
sebbene ci siano i margini per un miglioramento. Si evince che alcuni paesi sono già avanti nel processo, mentre altri stanno ancora cercando delle soluzioni. Purtroppo i dati fanno presupporre che il 40% delle autorità competenti stanno seguendo dei programmi a ad elevato rischio di fallimento e alcuni paesi, tra cui l’Italia, non hanno neppure consegnato i loro reports e ci si domanda come la Commissione si comporterà con i paesi carenti. L’incoraggiamento che Strosser ha rivolto all’Italia è che, indipendentemente dalla sua situazione non buona, è importante “che si muova”, “che capisca che deve fare meglio” e, anziché preoccuparsi di attuare alla lettera l’art.5, deve dare la priorità a ciò che può aiutarla ad ottenere dei benefici sia per l’economia che per l’ambientee. Per fare meglio, come ci chiede Strosser, non possiamo prescindere dall’attuazione della direttiva nel settore agricolo. Siccome l’agricoltura corrisponde al 44% dell’utilizzo del suolo nel nostro paese (8% agricoltura irrigua) è chiaro come questo settore sia assolutamente centrale per il recepimento della direttiva. Guido Bazzani, ricercatore CNR-IBIMET, ha però evidenziato al riguardo che, sebbene il 50% del consumo totale dell’acqua in Italia dipenda dall’agricoltura, i dati al riguardo vanno sempre presi con cautela. Non bisogna infatti dimenticare che una il geometra n. 5/08
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Convegni parte di quest’acqua non viene utilizzata: viene captata, immessa nelle reti e poi le viene permesso di defluire seguendo il suo corso naturale; a questo bisogna aggiungere un quantitativo d’acqua, che non si riesce a quantificare correttamente, costituito da prelievi abusivi da falda. In ogni caso il problema dell’acqua nel settore agricolo è un problema aperto perché costituisce un elemento strategico: le colture che si approvvigionano di acqua sono molteplici e la più estesa è il mais! Il problema non è tanto il prelievo (principalmente da acque superficiali) di acqua, quanto le modalità di distribuzione, infatti ci sono vari elementi di criticità nell’irrigare: - la frammentazione del servizio idrico a livello territoriale che richiede una riorganizzazione; - il problema dello stato degli invasi: vecchi e non collegati alle reti; - la non ottimale pianificazione delle risorse idriche: spesso l’acqua viene data quando non serve e quando serve non c’è; - la diffusione di metodi irrigui aziendali a bassa efficienza e ad alto consumo, soprattutto nel nord del paese; - l’aumento dei prelievi abusivi da falda e da pozzi; - la salinizzazione delle falde. Non possiamo negare che i problemi ci siano, ma sono tutti ragionevolmente risolvibili: si potrebbe partire con la rimodulazione delle portate concesse, continuando con lo sviluppo di invasi aziendali che utilizzino, ove possibile, fonti alternative (acque reflue depurate, acque destalinizzate…), adoperarsi per un miglioramento della gestione, dell’efficienza delle reti irrigue, delle tecniche di irrigazione aziendali, passare, dove possibile, a colture meno idroesigenti e, importantissimo, aiutare gli agricoltori a gestire l’acqua, facendo degli interventi sulle aerotecniche (quando serve dare acqua e quanta ne serve a seconda del tipo di terreno). Inoltre con il programma irriguo nazionale è previsto un finanziamento di mille milioni di euro che saranno disponibili, non per fare nuovi impianti, ma per effettuare degli adeguamenti sul-
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l’impiantistica già esistente. L’obiettivo che il nostro paese ha è quello di effettuare una tutela qualitative e quantitativa della risorsa idrica che ci mette in totale sintonia con la direttiva. Infelicemente il mondo agricolo e forestale percepisce come fossero una minaccia i vincoli posti alle loro attività dalla normativa comunitaria di nuova implementazione (bisognerebbe comunque calarsi nelle loro realtà per capire le ragioni di questa diffidenza) e questo crea tutta una serie di intuibili problemi. Per superare questo diffuso preconcetto culturale fondamentali saranno: la trasparenza, indispensabile nell’analisi tecnica e nel confronto con la società civile (importante chiarire chi paga cosa) e i sostegni alle imprese agricole, zootecniche e forestali che si impegnano ad attuare pratiche agronomiche compatibili con la conservazione qualitativa della risorsa idrica, misure silvo-ambientali e l’imboschimento. Riguardo alla Politica agricola comune (PAC), poi, bisogna dire che dei passi in avanti ci sono stati: con la Riforma Fischler, entrata in vigore nel 2005, sono stati introdotti numerosi elementi che spingono gli agricoltori verso una maggiore sostenibilità delle loro azioni. La nuova PAC, nella quale, però, la Direttiva Quadro sulle Acque non compare, introduce l’importante concetto della condizionalità ed è organizzata in due grandi pilastri: il primo si occupa della produzione agricola e il secondo dello sviluppo rurale. Attualmente la politica agricola ha assorbito il 43% delle risorse globali del bilancio PAC del 2006 (l’obiettivo è di ridurre al 35% entro il 2023) ma l’importante è analizzare la distribuzione di queste risorse: il 36%va ai mercati e il 7% va agli agricoltori per fare sviluppo rurale. Secondo il criterio della condizionalità gli agricoltori, per ottenere quel 7% di sussidi, sono obbligati a seguire determinati comportamenti che devono essere stabiliti in sede locale e, in caso di mancata osservanza, si procede al rifiuto dell’erogazione dei contributi. Una critica che possiamo muovere alla condizionalità è che, sebbene
richieda il rispetto e l’adeguamento alle direttive comunitarie, nella nuova PAC non c’è nessun richiamo alla Direttiva Quadro 2000/60/CE (Sono menzionate direttive che hanno una certa attinenza con essa). Per quanto riguarda gli aspetti economici e finanziari, quali copertura dei costi e uso incentivante delle tariffe, l’art.9 della Direttiva inquadra in modo ampio e generale il tema della struttura economico-finanziaria della gestione dei servizi idrici, introducendo il principio cardine del Full Cost Recovery F.C.R.) a carico dei vari settori d’impiego, tra cui almeno: industria, famiglia e agricoltura. L’analisi economica e il recupero dei costi relativi ai servizi idrici, compresi i costi ambientali e di utilizzo della risorsa, dovranno, tra le altre cose, portare gli Stati membri alla definizione di politiche dei prezzi dell’acqua che incentivino gli utenti ad un uso efficiente della risorsa entro il 2010. Un approccio economico alla gestione dell’acqua adotta come punto di partenza la consapevolezza della scarsità della risorsa, o meglio delle funzioni ambientali che essa può svolgere, e della necessità di adottare un criterio razionale nella scelta delle funzioni ambientali che si vogliono garantire e quelle che si vogliono sacrificare, nonché nell’allocazione sulla società dei costi e benefici sottesi. Il principio del full cost recovery deve applicarsi alle varie situazioni in linea con l’altrettanto importante principio cardine della direttiva, il principio: “chi inquina paga”. Questo principio sebbene venga condiviso da tutti, ambientalisti compresi, come garanzia massima per la tutela ambientale, ha al suo interno una contraddizione in termini che ci dovrebbe mettere in guardia da un suo abuso; infatti, il fatto di rimborsare per le esternalità negative causate dall’inquinamento, più che tutelare l’ecosistema “placa” i dissensi e le proteste degli individui. Pericoloso anche considerarlo, semplicisticamente, come un deterrente, infatti, grossi gruppi, dagli utili particolarmente elevati, potrebbero
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Convegni continuare a inquinare ritenendo una possibile sanzione economicamente più vantaggiosa della spesa per dotarsi di una strumentazione d’avanguardia, dal punto di vista della riduzione dell’inquinamento, o rispetto all’assunzione routinaria di determinati comportamenti attenti alla tutela dell’ambiente; altri gruppi potrebbero considerarla semplicemente una tassa a cui sottoporsi pur di continuare a operare come operano (a questo punto resterebbe da vedere che valore attribuire alla perdita di biodiversità, vedi caso Exon Valdés). All’interno della Direttiva, in ogni caso, si ritiene la rispondenza FCR e “chi inquina paga” importante per riuscire a stabilire, senza ambiguità, su chi debbano gravare i costi, secondo un principio generale e condiviso di equità; inoltre il principio del FCR permetterebbe di utilizzare la leva tariffaria come uno strumento di gestione della domanda (un utilizzatore sarà infatti disposto a pagare un certo prezzo per l’acqua solo se il valore totale che ricava dalle funzioni ambientali di cui si appropria superino quel prezzo) e garantirebbe alla finanza del settore idrico di poter contare il più possibile su risorse “endogene” (ossia generate direttamente o indirettamente dalla gestione) per garantirne l’autonomia imprenditoriale; in questo modo il settore idrico verrebbe sottratto alle ristrettezze del bilancio pubblico e messo in condizione di essere finanziariamente autosufficiente. Il principio non è da intendersi in modo tassativo e non impedisce agli Stati membri di utilizzare denaro pubblico per finanziare opere e interventi nel settore idrico; stabilisce piuttosto l’esigenza di pensare alla struttura finanziaria del settore in modo tale che gli utilizzatori dell’acqua non ricevano segnali e incentivi distorti e da non incoraggiare una dinamica insostenibile dei fattori di pressione antropica sulla risorsa. Una critica, o forse un ulteriore spunto di riflessione, legato al principio del FCR è stato fornito durante la conferenza dall’intervento di Antonio Massarutto, docente di Economia Pubblica e Politica Economica
all’Università di Udine. Secondo l’esperto la convinzione che, trasferendo nella tariffa degli utilizzatori i costi della risorsa, i costi finanziari e i costi ambientali, si arrivi a un’allocazione ottimale e ad un uso efficiente e sostenibile della risorsa, è erronea e poggia oltretutto su una contraddizione. Infatti il rendere i servizi idrici sostenibili dal punto di vista economico finanziario e quello di trasmettere incentivi agli utilizzatori, possono essere obiettivi in contrasto e richiedere un approccio un po’ più articolato. Innanzitutto quando parliamo di sostenibilità dell’acqua parliamo di quattro cose diverse: 1) parliamo di sostenibilità ecologica: acqua come risorsa naturale scarsa e vulnerabile, da trasmettere integra alle generazioni future; 2) sostenibilità economica: acqua come risorsa economica da allocare secondo i principi di efficienza; 3) sostenibilità economia-finanziaria: il lavoro e il capitale che immettiamo dentro alle strutture per l’erogazione dei servizi deve essere remunerato; 4) sostenibilità sociale: acqua come bene essenziale del quale garantire l’accessibilità secondo criteri di giustizia sociale. Garantire la sostenibilità nella sua dimensione economica significa assicurarsi che l’acqua vada ad essere utilizzata in primo luogo da coloro
che la usano meglio, questo significa dare la priorità agli usi ad alto valore aggiunto a scapito di quelli a basso valore aggiunto. Ragionando in quest’ottica, però, potremmo trovarci di fronte a situazioni in cui sia preferibile irrigare i campi da golf (uso ad alto valore aggiunto) piuttosto che irrigare campi di granoturco (uso a basso valore aggiunto), anche se questo va, in modo evidente, contro il nostro senso comune di giustizia. La dimensione economica finanziaria, invece, richiede che le aziende vengano messe nella condizione di attrarre capitali, risorse qualificate, competenze tecniche, ecc…, e devono essere in grado di pagare il loro prezzo di mercato: secondo il principio del FCR significa che le entrate totali devono coprire i costi totali, ma non richiede necessariamente che le tariffe vengano costruite in un modo piuttosto che in un altro. I principi della sostenibilità economica ed ecologica trovano peraltro un limite nella dimensione etico-sociale: nel linguaggio della normativa comunitaria l’acqua, oltre che un patrimonio naturale e una risorsa scarsa con valore economico, è anche un bene essenziale per la vita e per tutti i processi produttivi; la soddisfazione della domanda di acqua, almeno entro certi limiti e certe funzioni, dovrebbe essere garantita a tutti a conil geometra n. 5/08
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Convegni dizioni economiche che non la rendano un “bene di lusso”. Potremmo quasi vedere l’allocazione d’acqua secondo un principio di costo e beneficio sociale come una negazione del principio evangelico del “dar da bere agli assetati”. Appare quindi chiaro che le quattro dimensioni della sostenibilità non sono sempre in armonia l’una con l’altra e che forse gli obiettivi della direttiva sono in contrasto tra loro, ma andiamo dunque a vedere cosa significa “uso efficiente dell’acqua”. Usare la risorsa in maniera efficiente significa trasmettere agli utilizzatori un segnale che li metta nelle condizioni di mercato di allocare la risorsa in modo efficiente. Significa proporre un’offerta efficiente di servizi, evitare di fare investimenti azzardati, di usare tecnologie costose quando non serve, incoraggiare uso di metodologie low-cost, trasmettere al gestore e poi all’utente un segnale diretto all’incentivazione dell’uso di tecnologie appropriate. Non sempre efficienza significa investire in nuove tecnologie o in nuovi sistemi di approvvigionamento, sicuramente non lo è quando questi hanno dei costi che superano i benefici ottenibili. Bisogna anche considerare che spesso ad essere scarsa non è la risorsa idrica ma il denaro per procurarsela (B.Barraqué). Tecnicamente avremmo la possibilità di dissalare tutto l’Oceano a 50 cent al metro cubo: non è un costo infinito, ma supera di gran lunga quella che è la disponibilità a pagare di gran parte degli usi. La domanda, incapace di remunerare l’infrastruttura più costosa, continuerebbe a pompare acqua dalle risorse a basso costo disponibili in quantità limitata che non andrebbero sovrasfruttate. Anche ammettendo di isolare una parte della domanda, ad esempio i gestori dei campi da golf, che possono permettersi di acquistare un dissalatore e obbligandoli a farlo, continueremmo ad usare l’acqua di falda per irrigare i campi di granoturco. I segnali derivanti dalle variazioni di prezzo, quindi, potrebbero essere utili per l’allocazione della risorsa fra gli usi, ma non utili per uti-
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lizzare meno acqua, cosa che otterrei solo costringendo gli utilizzatori ad usare l’acqua in quantità limitate e definite. Un ipotetico aumento delle tariffe,poi, ci porterebbe ad utilizzare tecnologie più costose al fine di utilizzare l’acqua meglio, non necessariamente ad utilizzarne di meno. Forse la cosa più sensata e più logica da farsi è di individuare gli usi a basso valore aggiunto e chiedere ai rispettivi gestori di interromperne l’attività, magari remunerandoli per il danno arrecato. In questo caso lo strumento economico avrebbe una terza valenza: quella di essere usato come compensazione per tutti quelli che sono costretti a rinunciare all’acqua. Tornando alla costruzione delle tariffe, sarà vero che le tariffe volumetriche al metro cubo sono il modo migliore per far pagare l’acqua alla gente? C’è una radicata convinzione sull’utilità delle tariffe a scaglioni crescenti che garantirebbero una dotazione fissa a favore delle famiglie più povere, al fine di usare meno acqua. Ma non è così, infatti l’esperienza empirica ha più volte dimostrato come la domanda di acqua sia anelastica e non dipenda quindi dal reddito o dalle variazioni di prezzo. La stessa idea di dare 50/100 metri cubi d’acqua in dotazione fissa, è solo un modo per favorire i single e i proprietari delle seconde case, non le famiglie numerose o le persone con dei redditi molto bassi. L’unico modo per attuare una distribuzione della spesa, fatta con criterio e tendo conto dei redditi, è agire sulla quota fissa: la struttura idrica ha un costo fisso, potremmo ripartire questo costo fisso tenendo conto dei redditi delle famiglie, magari sotto forma di tassa, come succede nel Nord Europa. Secondo uno studio fatto dall’Associazione Nazionale dei Piani d’Ambito, se si facessero pagare i piani d’ambito esistenti seguendo la tariffa volumetrica com’è quella attuale, in vista di una totale copertura dei costi, avrebbero un’incidenza sui redditi delle famiglie del 4%. Se consideriamo che i piani d’ambito non esauriscono tutti gli interventi che
dovremmo fare per metterci in linea con la Direttiva, molti altri costi graverebbero sulle famiglie e già valori superiori al 4% superano largamente la soglia dell’accessibilità. L’idea di sommare costi finanziari, ambientali e della risorsa, all’interno della stessa tariffa per arrivare a una copertura totale dei costi che dia gli impulsi giusti a utenti, gestori e policy-maker, appare dunque abbastanza pericolosa. Forse sarebbe più utile ritenere i costi finanziari, che non hanno nulla a che vedere con la risorsa e che semmai servono ad utilizzare meglio la risorsa, come i costi fissi di strade, ferrovie, aeroporti…e quindi pagabili con denaro pubblico, purchè questo sia speso in modo intelligente, cosa ultimamente molto difficile. Tutti concordiamo con la Direttiva sul fatto che le aziende del settore idrico debbano essere autosufficienti dal punto di vista delle entrate e non debbano più pesare sulla finanza pubblica, ma questo non ha nessuna attinenza col fatto che le tariffe debbano essere volumetriche, o che, come abbiamo già detto, non ci debbano più essere tassativamente interventi dello stato. Ammettendo di far gravare sulle famiglie solo i costi della risorsa, laddove vi sia una rivalità nel consumo questi costi varierebbero nello spazio e nel tempo in modo molto rapido, ma chiaramente non possiamo pensare a un prezzo che segua questo tipo di andamento perché l’esperienza empirica ci dimostra che l’effetto sulla domanda si ottiene quando hanno un certo livello e una certa struttura che dura nel tempo. Chiaramente per risparmiare acqua o per adattarne l’uso che ne si fa, bisogna fare degli investimenti in costi fissi: cambiare lavatrice, lavastoviglie…non si può agire aprendo e chiudendo i rubinetti in funzione di quella che è la variazione marginale nel tempo della tariffa. Per conseguire degli effetti in termini di riduzione dei consumi è fondamentale disegnare dei prezzi chiari e ragionevoli che però, a questo punto, potrebbero non avere più nulla a che vedere con la copertura dei costi. Sempre Massarutto rimprovera a
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Convegni sé stesso e agli economisti, l’aver trasmesso ai policy-maker una falsa credenza secondo la quale lo strumento economico sarebbe una sorta di “bacchetta magica”in virtù della quale attraverso l’analisi del mercato si possano trovare soluzioni per le problematiche più disparate. Purtroppo le cose non stanno così; l’idea di recuperare insieme costi ambientali, finanziari e della risorsa,è un’idea affascinante ma non è pratica né fondamentale per gli obiettivi di carattere ecologico e sociale. Come sosteneva Jan Tinbergen, Premio Nobel per l’economia, non si può pensare di usare uno strumento solo quando si hanno obiettivi contraddittori, bisognerebbe almeno usare tanti strumenti quanti sono gli obiettivi da raggiungere. Forse bisognerebbe usare gli strumenti economici per raggiungere obiettivi di politica ambientale senza preoccuparci del FCR qualora ciò sia utile e necessario e, per quanto riguarda il recupero dei costi utilizzare, tra le tante, metodologie che non contraddicano obiettivi di sostenibilità e accessibilità. In ultima analisi, questa sorta di ostracismo generalizzato verso i sussidi andrebbe anch’essa eliminata: tra il far pagare tutto al gestore o tutto allo stato, infatti, si trovano molte soluzioni intermedie. I riferimenti della Direttiva ai sopraccitati “criteri economici”sono stati spesso criticati e fraintesi, approfondendo l’analisi, però, risulta evidente quanto l’ottica dei legislatori fosse estranea sia a tentativi di “mercificare” la risorsa idrica, sia a politiche legate a criteri di tipo commerciale. Più correttamente il cammino intrapreso dalla direttiva dovrebbe essere inteso come esigenza di integrare una razionalità economica all’interno dei criteri che governano la pianificazione integrata: laddove “economica” non significa tanto e solo una mera attenzione alle variabili economiche in gioco (es. costi dei servizi idrici), quanto piuttosto il riconoscimento che una risorsa scarsa non può assolvere a tutte le funzioni ambientali che i diversi attori sociali desidererebbero. La decisione relativa a quali funzioni privilegiare e quali sacrificare, così
come quella relativa a quanto denaro pubblico investire per realizzare opere e servizi, deve seguire almeno fino a un certo punto un calcolo sociale di convenienza, basato sul confronto su un piano di parità dei costi e dei benefici sociali associati a ciascuna funzione. Ovviamente questo criterio non può essere unico e universale, poiché l’acqua implica anche numerose dimensioni di valori non fungibili e non comparabili, ma non possiamo neanche escluderlo sistematicamente.
Il Portale Cartografico Italiano Il Portale Cartografico Nazionale consente la visualizzazione e l’utilizzazione della Cartografia di Base Nazionale dell’intero territorio italiano, costituita da carte topografiche e ortoimmagini del sistema di riferimento geodetico-cartografico UTM-WGS84. Attualmente sono in linea carte topografiche a piccola scala (1:1.000.000 – 1:250.000 – 1:100.000), a media scala (1:25.000) e ortoimmagini ad alta risoluzione (pixel 1 metro) sia di bianco e nero che a colori acquisite da volo aereo in periodi diversi; sono, inoltre, consultabili strati vettoriali di base e tematici contenenti le informazioni attualmente disponibili a livello nazionale, predisposte in collaborazione con le Amministrazioni competenti, quali la carta del Rischio idrogeologico, le Aree protette (Parchi nazionali, Parchi regionali, Riserve naturali...), l’uso del suolo, la carta ecopedologica. Questa dotazione iniziale sarà integrata da ulteriori strati informativi vettoriali in corso di elaborazione in scala 1:10.000 per l’intero territorio nazionale, tra i quali: - Reticolo idrografico e relativi bacini - Reti di comunicazione ferroviaria e stradale - Interno dei centri urbani e nuclei abitati - Modello digitale del terreno ad alta risoluzione - Edificato urbano dei capoluoghi di provincia Questa iniziativa ha l’obiettivo di promuovere e diffondere l’utilizzo dei Sistemi Informativi Territoriali, di rendere le informazioni di carattere ambientale e territoriale disponibili ad un pubblico vasto anche di non addetti ai lavori, tenendo in considerazione i progetti e le attività attualmente in corso a livello nazionale ed europeo.
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La misteriosa storia della radice di due di Lorenzo Destefanis
La musica, la poesia, la fiaba, il racconto e le creazioni artistiche producono sensazioni nell’animo umano atte a rendere più gradevole la vita o lenire le sofferenze della nostra esistenza. La matematica può produrre stupore, gioia, commozione come le attività umane prima ricordate? Questo racconto vi farà conoscere una straordinaria scoperta fatta da archeologi e matematici sulla natura e sul mistero della radice di due, il più conosciuto dei numeri cosiddetti irrazionali. Su una tavoletta d’argilla, d’epoca babilonese (1900-1600 a.C.), si osservano delle incisioni di natura geometrica e dei segni cuneiformi che rappresentano in sequenza i numeri 1,24,51,10 (fig. 1 e 7). Gli studiosi che si sono interessati a questa ricerca archeologica, devono avere avuto un soprassalto di meraviglia e di emozione quando hanno individuato, in quei segni cuneiformi, il valore della radice di due fino alla sesta cifra decimale. Come sono giunti a questa scoperta, occorre ripercorrere lo studio della scienza dei numeri dalle più lontane esperienze culturali dell’umanità
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Fig. 1
fino ai nostri giorni. Gli uomini hanno avuto esperienze matematiche, che hanno affinità e similitudini sorprendenti, indifferentemente dai contatti fisici e temporali; notiamo sistemi di numerazioni simili nel nostro mondo antico ed in quello delle civiltà precolombiane delle due Americhe. Per rimanere nel nostro mondo notiamo dei segni incisi, su tavolette di terracotta, con strumenti ricavati da canne di una specie arborea chiamata ancora oggi calam. Questi segni numerali sono di origine sumerica precedenti alle impronte cuneiformi dei Babilonesi; la figura n. 2 riporta il modo di esecuzione dei segni numerici fatti con il calam.
Fig. 2
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Cultura La figura n. 3 rappresenta una tavoletta d’argilla numerica del 2650 a.C. (nel secondo riquadro a sinistra lo scriba scrive il numero 2360 utilizzando il metodo sottrattivi 4 x 600 - 4 x 10 = 2360, il segno sottrattivo è evidenziato con il colore azzurro). Dal sostantivo calam derivano parole ancora usate ai nostri giorni: calamo, calamaio, calamità, calamistro, calamita; la parola calamità indicava una malattia di natura vegetale trasmessa dal calam alle culture come l’orzo ed il grano e di conseguenza una catastrofe alimentare che ancora oggi indicava disastri di vaste estensioni. Il calamistro è ancora usato dai parrucchieri per ondulare i capelli come facevano gli antichi Sumeri con le canne calde ed affumicate del calam. I dardi erano anche ricavati da queste canne e quando fu inventata e divulgata la bussola magnetica per la navigazione, il magnete posto sotto la freccia che indicava il nord, prese il nome di calamita. Come si poteva vedere dagli esempi allegati il tipo di numerazione sumerica era additivo, come l’egiziano, l’ebraico, ed il romano antico. I Babilonesi usavano invece due tipi di numerazione, quello additivo e l’altro di posizione come i sistemi degli Indiani, dei Maja, degli Atzechi, il nostro a base decimale ed il duale ideato da Leinbniz, indispensabile per il funzionamento dei nostri computers. La figura n. 5 mostra una tavoletta numerica del 2000 a.C. dove le numerazioni sono fatte con il sistema additivo. Gli esempi riportati (figura 4 ) mostrano la complessità del sistema di posizione babilonese, che usava numeri composti di due segni, il segno uno che da solo indicava l’unità ed in modo additivo formava le cifre fino al nove, e dal segno dieci che completava i coefficienti del sistema a base sessagesimale. I coefficienti erano così formati
Fig. 3
Fig. 4
Fig. 5
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Noi conosciamo troppo poco della cultura matematica babilonese poiché solo una minima parte delle tavolette trovate è stata tradotta, ma il ritrovamento della tavoletta, oggetto del nostro studio, fa pensare che il metodo greco, che è stato prima riportato, fosse conosciuto dagli antichi popoli, che dimoravano tra il Tigri e l’Eufrate. Fig. 6 il numero 2305,71 indica solo i coefficienti: 2X103+3X102+0X101+5X100+7X10-1+1X10-2 La presenza dello zero indica l’assenza del coefficiente delle decine. Ricordiamoci che qualsiasi numero elevato a 0, per convenzione, è uguale a 1 e che 10-1 è uguale a 0,10 Ora possiamo leggere i nostri cinque numeri 1, 24, 51,10 Fig. 7 da più segni e creavano confusione nell’accostamento dei valori numerali ed in particolare non esisteva un simbolo che indicava l’assenza di un coefficiente e solo la sapiente lettura del contesto poteva fare emergere l’esatta interpretazione del numero rappresentato. Il nostro sistema numerico supera queste difficoltà usando le cifre arabe, che possono essere accostate senza provocare confusione ed il numero zero degli indiani per indicare l’assenza del coefficiente.
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E’ curioso il confronto tra il valore numerico delle cifre arabe ed il numero degli angoli che possono formarsi all’interno dei disegni riportati (figura 6).
Per aiutare il lettore che può avere dimenticato il significato di quanto è stato prima scritto si riporta il seguente esempio:
Con il sistema di posizione babilonese si leggono 1X603+24X602+51X601+10X600 ma anche 1/600+24/601+51/602+10/603 = 1,414213; identico, fino alla sesta cifra decimale, al valore di 1,41421356237095.. (ERONE), radice di due, numero irrazionale. Come si può notare la lettura è legata al contesto della figura incisa nella tavoletta dove è rappresentato
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un quadrato con le sue diagonali. L’archeologo è stato quindi guidato nella lettura dall’aspetto geometrico del disegno. L’intuizione dello studioso è in ogni modo geniale ed ha sicuramente procurato una forte emozione; infatti, per molto tempo si pensava che lo studio dei numeri irrazionali fosse stato prerogativa della corrente matematica di Pitagora. Purtroppo questa è l’unica testimonianza della conoscenza della radice di due da parte dei Babilonesi, mentre lo studio fatto dai Greci è stato tramandato agli studiosi moderni ed è ancora oggetto d’attenzione dei matematici dei filosofi. Nel libro “Storia della Filosofia Occidentale” di Bertrand Russel è descritto un metodo molto semplice per ricavare il valore della radice di due usato dagli antichi greci. La regola consiste nel creare due colonne di numeri come indicato nell’esempio della fig. 8: il rapporto tra i numeri della colonna B e quelli corrispondenti della colonna A si avvicina ai valori, sempre più approssimati, della radice di due. Per ottenere i valori delle due colonne Russel suggerisce di risolvere la seguente equazione:
2a2-b2 = +/- 1 La soluzione dell’equazione è descritta negli esempi allegati. Per pura curiosità ho sperimentato, con metodi analoghi, a ricavare le radici quadrate di 3,5,7,10 e le radici ennesime di qualsiasi numero limitatamente alla capacità di calcolo del mio modesto computer. Per risolvere questi problemi ho modificato la formula precedente per usare le radici ennesime di qualsiasi radicando:
La matematica è piena di scoperte interessanti, che possono essere oggetto di piacevoli letture anche per chi pensa che il mondo dei numeri sia riservato solo a chi è specializzato in questa materia.
Le figure 2 - 3 - 5 - 7 sono state tratte dal libro “L’alba dei numeri” Edizioni Dedalo
xan-bn = +/- 1 Ho provato a ricavare i valori di a e b per calcolare la radice cubica di due, ma non ho trovato relazioni matematiche tra i numeri delle due colonne. Per gioco ho anche creato diverse colonne di numeri per ottenere i risultati dei rapporti tra i rispettivi numeri come si può vedere nelle tabelle allegate. I risultati sono interessanti e vanno considerati senza alcuna pretesa di uso pratico, ma per solo per puro diletto. il geometra n. 5/08
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Il Fondoprofessioni: una possibilità per la formazione e la crescita degli studi professionali Il Fondoprofessioni è una realtà poco conosciuta: si tratta di un Fondo paritetico interprofessionale per la formazione continua nato nel dicembre del 2003 dall’accordo tra Consilp-confprofessioni, Confedertecnica, Cipa e Cgil-Filcams, Cisl-Fisascat, Uil-Uiltucs. La Categoria dei Geometri, tramite il proprio sindacato Federgeometri, appartiene a Confedertecnica, insieme alle altre professioni tecniche. A finanziare il fondo è il contributo dello 0,30% del monte salario che i datori di lavoro attualmente versano all’Inps e che possono invece destinare a Fondoprofessioni. Per l’adesione è sufficiente segnalare la scelta del Fondo sul modello DM10, indicando la sigla del Fondo “FPRO” e il numero dei dipendenti occupati. L’adesione a Fondoprofessioni da parte del professionista datore di lavoro è facile, libera e gratuita: basta segnalare la scelta una sola volta sul modello DM 10, scrivendo “ADESIONE FONDO” e specificando, nella colonna accanto, la sigla di Fondoprofessioni “FPRO” e il numero di dipendenti occupati nello Studio o nell’Azienda. La comunicazione all’INPS tramite il modello DM10 è la sola modalità richiesta per l’adesione al Fondo: NON BISOGNA EFFETTUARE NESSUN VERSAMENTO SUPPLEMENTARE. Semplicemente il contributo dello 0,30%, che viene già versato ogni mese dal datore di lavoro, viene destinato a Fondoprofessioni, senza ulteriori esborsi. Eventuali successive variazioni di organico vengono automaticamente aggiornate dall’INPS. L’adesione al Fondo tramite il DM 10 può essere effettuata direttamente dal datore di lavoro o tramite uno studio di consulenza. Con l’adesione, il professionista ha così la possibilità di permettere ai propri dipendenti l’accesso ai corsi di formazione gratuiti, conseguendo un miglioramento ed una crescita del proprio studio.
Proposte formative della Fondazione dei Geometri di Torino e Provincia Come già comunicato, la Fondazione dei Geometri di Torino e Provincia è accreditata dalla Regione Piemonte per la Formazione. Una possibilità di accesso ai bandi è quella che può avvenire tramite il Fondo Interprofessionale, che finanzia corsi per i DIPENDENTI DEGLI STUDI PROFESSIONALI. Possono partecipare ai corsi i dipendenti per i quali il datore di lavoro versa lo 0,30% all’Inps Pertanto, requisito indispensabile è l’adesione del datore di lavoro al Fondo Interprofessionale: l’adesione consiste nel versamento dei contributi Inps di cui sopra al Fondo Interprofessionale, senza alcun esborso supplementare per il datore di lavoro, e può essere effettuata anche dal momento dell’adesione al corso. I professionisti interessati ad iscrivere i propri dipendenti ai corsi possono rivolgersi agli uffici del Collegio per maggiori informazioni.
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On line
Il nuovo sito del Collegio è on line di Paolo Cuselli
Anteprima sperimentale a disposizione di tutti gli utenti Dal mese di giugno, all’indirizzo www.collegiogeometritorino. it, è attivo in fase sperimentale, mantenendo ancora accessibili per une mese i contenuti esistenti nel vecchia versione, il nuovo sito del nostro Collegio. Il rinnovamento ha riguardato il miglioramento nella navigabilità nei contenuti, l’accessibilità e il riordinamento alle aree, l’utilizzo di una grafica più coerente ed uniformata ai toni del nostro logo. Rispetto all’attuale sito si potrà fruire di un enorme forza nella gestione di contenuti interattivi prima impossibili da gestire quali fotografie, video, audio, presentazioni, ecc… che ne rendono sicuramente più accattivante la visione e l’utilizzo. Altro elemento importante sarà l’attivazione di contenuti riservati accessibili solo agli Iscritti ed altri rivolti più direttamente alla potenziale clientela dei Geometri attraverso la diffusione e la conoscenza delle svariate competenze professionali che la nostra Categoria può offrire, spesso sconosciute o poco valorizzate. Il sito avrà una funzione istitu-
zionale rappresentando il nostro Collegio verso la comunità degli internauti, verso i cittadini e le istituzioni abbandonando quell’utilità meramente autoreferenziale che finora aveva, anche in modo sommario, rappresentato. Ci piace sottolineare alcuni aspetti legati all’architettura del sito ed alla navigabilità assai innovativi nel genere rappresentati dalle cosiddette “categorie” e dai “tags”; le prime consentono di filtrare in maniera guidata ed automatica i contenuti delle singole aree, le seconde hanno una funzione di evidenza delle parole più ricorrenti legate all’argomento su quale si sta navigando e rappresentano un innovazione figlia del web 2.0 e della cosiddetta referenza semantica. Altri elementi distintivi sono il museo dello strumento topografico ove virtualmente abbiamo voluto creare una mostra fotografica commentata di quanto nel genere presente presso la nostra sede e quanto i Colleghi vorranno mettere a disposizione per ampliare la vetrina espositiva. Maggiore forza si è voluto dare al lavoro ed alle proposte delle Commissioni di lavoro del Collegio, alle competenze professionali ed alla storia del nostro Ordine, alla comunicazione sulla vita isti-
tuzionale ed all’aggiornamento più costante circa le funzioni e le novità espresse dagli Enti con quali giornalmente dialoghiamo e segnatamente l’Agenzia del Territorio ed i Comuni di Torino e Provincia. Il sito rappresenterà anche l’ambito in cui saranno convogliati contenuti che prima avevano solo valenza cartacea con gli ovvi limiti che questi prima disponevano quali tempestività, fruibilità, indicizzazione ed aggiornamento. In quest’ottica si è deciso di inserire i contenuti del periodico di informazione normativa in un’area riservata, di rendere disponibili in tempo reale le circolari collegando i rispettivi contenuti anche nelle aree di competenza del sito, la rivista ed avere a disposizione in versione stampabile tutto l’Albo degli Iscritti aggiornato in tempo reale. Tale scelta rappresenta sia degli evidenti vantaggi di natura comunicativa uniti ad economie di scala assai incisive sul bilancio del nostro Ente. Altri servizi importanti che l’area web offrirà saranno quelli legati alla gestione automatizzata della formazione professionale e degli eventi divulgativi organizzati dal Collegio. Sarà infatti possibile gestire tutto la filiera legata all’evento quale la prenotazione, la contabiil geometra n. 5/08
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On line lizzazione delle presenze e dei crediti formativi nonché dei calendari e della programmazione degli appuntamenti. Altro elemento sarà rappresentato da una newsletter periodica circa le novità del web utile a creare quel dialogo costante con la Categoria della quale il sito ha l’ambizione di essere un punto di riferimento. L’area web del nostro Collegio ci piace immaginarla come un edificio in costruzione a cui oggi abbiamo cercato di fornire delle fondazioni ma che si vuole, col tempo e con le idee, integrare con altri servizi ed iniziative ovviamente compatibili con le risorse disponibili. Il motore che sta dietro al sito è stato completamente rinnovato stringendo una collaborazione con una nuova agenzia web che ha proposto una nuova interfaccia software che ne consente la gestione, l’inserimento dei contenuti con modalità assai più flessibili rispetto ad oggi. La cura del sito sarà svolta dalla Segreteria del Collegio per quanto riguarda la gestione dei contenuti istituzionali, dalla Commissione Informatica, Stampa e Pubbliche Relazioni per quanto attiene agli indirizzi ed alle scelte redazionali e dalla agenzia web per quanto riguarda tutti gli aspetti tecnici ed operativi.
Il Consiglio del Collegio ringrazia il Consigliere Coordinatore geom. Paolo Cuselli ed i componenti la Commissione Informatica geometri Daniela De Salvia, Gian Luca Pautasso, Franco Rigazio, Maurizio Aquino, Gianni Bontà, Giovanni Bosco, Paolo Canale, Giovanni Foresto, Andrea Guglielmetto, Dario Mirano per aver partecipato attivamente alle numerose riunioni della Commissione dedicate allo studio ed alla predisposizione del nuovo sito. 48
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