IL FOGLIO di
Il
PINZOLO
Foglio del PINZOLO Comune di
anno VI - n. 11 - Dicembre 2010
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SOMMARIO
IL FOGLIO del Comune di Pinzolo Semestrale di informazione Iscritto al n. 1265 Registro stampe del Tribunale di Trento dd. 13.12.2005 EDITORE Comune di Pinzolo (TN) RESPONSABILE EDITORIALE Damiano Rito info@damianorito.it DIRETTORE RESPONSABILE Matteo Ciaghi matteociaghi@alice.it COMITATO DI REDAZIONE: Maura Binelli, Sergio Binelli, Maddalena Collini, Sara Maffei, Carla Maturi redazione@comune.pinzolo. tn.it SI RINGRAZIANO PER LA COLLABORAZIONE: Matteo Bonapace, William Bonomi, Anita Binelli, Andrea Busignani, Filippo Collini, Isidoro Pedretti, Nadia Vidi IN COPERTINA Località Palù foto di Matteo Ciaghi STAMPA: Grafica 5 - Arco (TN)
AMMINISTRAZIONE
Verso il Collegamento Pinzolo-Campiglio Nuovo impianto del Tulòt e nuova pista DoloMitica Un aggiornamento sullo stato dei lavori Mavignola: tra festa dello sport e azzurri Polifunzionale ... si parte con il Cinema e la stagione teatrale Il sito web si rinnova Da Natale sei zone coperte dal segnale wi-fi (hotspot) Consiglio comunale in diretta sul sito web
COMUNITÀ
“Il Parco ha messo radici ma è ancora un albero giovane...” Patrizia Ballardini, guida la Comunità delle Giudicarie L’abbraccio di Monsignor Bressan alla comunità Don Giulio, è tornato
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GIOVANI
Emanuele Bonapace presidente della Consulta degli studenti trentini 28 Erasmus, una possibilità che apre al mondo 30 Pangrazzi spicca il volo 32
EVENTI
3-Tre: un evento da fine del mondo...
ASSOCIAZIONI
E VOLONTARIATO
Pro loco Pinzolo: le iniziative invernali Dalla Pro loco di Madonna di Campiglio In pista con la Pro loco Gs Mavignola Campo Scuola Madonna di Campiglio Quando il socio diventa protagonista
SOLIDARIETÀ
Solidarietà alpina: una vita per gli altri Insieme si può: Progetto di Inclusione sociale
RELAZIONI
“Un ponte fra le montagne d’italia” A Mantova da San Martino
RITIRI PRECAMPIONATO
Ritiro Catania: il perché di questo gemellaggio Arrivederci Juve! Benvenuta Inter!
CULTURA E TRADIZIONE
L’importanza di avere una stagione teatrale Margherita Hack presenta: Libera scienza in libero stato Angelo Dorna, una vita d’artista Murales: Pio “Gianaràl” racconta
STORIA E TRADIZIONE
L’albero genealogico del paese
IL
RACCONTO
Remo: Un ragazzo che sognava di volare
RIDENDO
CASTIGAT MORES
Un nuovo gioco
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editoriale
di William Bonomi
Gli auguri di quest’anno li vorrei fare con l’impegno, mio personale come di tutta l’Amministrazione, di occuparci, nel limite delle nostre capacità e di quanto possibile, dei problemi di tutti
IL FOGLIO di
Cari concittadini, l’abbondante nevicata che è scesa fin dalla fine di novembre ha contribuito a farci avviare la stagione invernale con fiducia e buona volontà. Ne trarranno beneficio non solo i nostri ospiti o chi opera direttamente sul versante turistico, ma l’intera comunità. Mentre ci prepariamo alle feste del Natale, la nostra attenzione va al concludersi di un altro anno. In ognuno, credo, è forte la tentazione di fare bilanci; per l’Amministrazione è anche un dovere. La soddisfazione più grande per noi è l’apertura del PalaDolomiti di Pinzolo, il nostro nuovo centro di incontro con spazi polifunzionali, sale riunioni e soprattutto un teatro ampio ed accogliente. Inutile negare che si è trattato del difficile traguardo di un’opera pensata e avviata con l’Amministrazione guidata da Mauro Mancina e da noi completata. Oggi, comunque, costituisce per tutti una nuova possibilità, un punto di partenza, che interpella la nostra capacità di usare la struttura al meglio. L’anno che si chiude diventa però invito a guardare avanti con rinnovato impegno. Da parte nostra lo facciamo con entusiasmo, affinché il 2011 possa essere ricco di iniziative e di novità. Alcune – e non di poco conto – sono già in calendario. Nel nuovo anno, infatti, verrà completato il progetto di mobilità Pinzolo-Campiglio, che ha già visto l’apertura del Tulot e della nuova pista DoloMitica. A Natale 2011 sarà la volta dell’impianto di collegamento delle nuove aree sciistiche di Campiglio e di
PINZOLO
Pinzolo, costituendo così con Folgarida e Marilleva una tra le Ski Area più belle dell’intero arco alpino. Nei prossimi mesi entrerà a pieno regime anche l’edificio Ex- Scuole Elementari dedicato al Sociale ed alla Cultura; la nuova Biblioteca troverà la sua collocazione al Ciclamino. A Madonna di Campiglio vogliamo muovere i primi passi concreti per la riattivazione della piscina al Reinalter e per lo Stadio dello Slalom. A Sant’Antonio di Mavignola si concluderanno i lavori per il primo lotto dell’arredo urbano, inizieranno quelli per il nuovo edifico al Parco ai Sass e soprattutto speriamo di poter concludere l’operazione di acquisto dell’area Salesiani. Non mancheranno tante altre iniziative ed attività, che interesseranno il sociale, la cultura, gli eventi turistici e quelli sportivi. Tra questi segnalo, in particolare, accanto a Wrooom, il ritiro dell’Inter, la squadra campione d’Italia e d’Europa: anche questa è una nuova occasione per qualificare la nostra località, dopo i cinque anni di felice collaborazione con Juventus. Sarà dunque un anno nuovo ricco e positivo anche in un contesto economico che rimane difficile. Gli auguri di quest’anno li vorrei fare con l’impegno finale, mio personale come di tutta l’Amministrazione, di occuparci, nel limite delle nostre capacità e di quanto possibile, dei problemi di tutti. Un Sereno Santo Natale e di un 2011 ricco di soddisfazioni.
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amministrazione
Verso il collegamento Pinzolo - Campiglio Si è lavorato anche sotto la neve per ultimare il Tulot, e per avanzare con i lavori del collegamento via filo tra Pinzolo e Madonna di Campiglio. L’obiettivo è quello di portarsi avanti più che si può in modo da guadagnare tempo in vista degli interventi di completamento del 2011. I lavori sono stati avviati contemporaneamente, ad inizio estate, in cinque cantieri diversi (al Tulòt, alla Puzza dai Fò, in Plàzza, al Colarìn e a Patascóss), appena ottenuto il via libera dalla magistratura. Il ricorso ai giudici da parte di un’impresa che si era sentita danneggiata nell’asta dell’appalto, ne aveva ritardato l’inizio di un anno.
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Così il tutto, anziché entrare in funzione a Natale insieme agli impianti del Tulòt e alla splendida pista DoloMitica come da programma, verrà inaugurato nella stagione invernale 2011. L’appalto è stato fatto da Trentino Sviluppo sotto il controllo di Funivie Pinzolo spa. Queste invece hanno costruito in proprio le infrastrutture del Tulòt. Saranno loro a gestire per 20 anni l’intero collegamento. Vi sono impegnate le imprese Leitner, Misconèl, Collini, Cunaccia e molti artigiani. Sono a buon punto, pressoché ultimate, le stazioni alla Puzza dei Fò (in pratica quella di partenza del collegamento dal Dòss) e quella di Patascóss a monte di Madonna di Campiglio (la stazione di arrivo); sono state gettate le solette di base della stazione di Plazza (l’intermedia tra la Puzza dei fò e il Colarìn, all’imbocco di Val Brenta nei pressi di Sant’Antonio di Mavignola) e si sta operando alacremente
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Nuovo impianto del Tulòt e nuova pista DoloMitica nella struttura del Colarìn (altra intermedia tra Plazza e Patascóss, dotata questa di biglietteria) ricavata all’entrata del tunnel che bypassa Campiglio. Sono già pronti i pali in ferro delle funivie dalla Puzza dei fò a Plazza e da Patascóss al Colarìn, al servizio delle relative nuove piste; sono in costruzione quelli tra Plazza e il Colarìn, tratto di puro collegamento. Di rilievo la qualità delle strutture, inserite col minor impatto ambientale possibile dato che sono state realizzate dentro il Parco naturale. Quella a Patascòss si stenta a vedere (bassa, al limitare del pascolo, nascosta da un gruppo di abeti); quella di Plazza sta sorgendo sul fondo di una piccola radura a ridosso di un bosco di abeti ai lati della carreggiabile in prossimità della Sarca. Rilevante è il complesso del Colarìn, all’entrata sud di Madonna di Campiglio, costruito sopra l’in-
gresso della circonvallazione in galleria. Si tratta di un enorme blocco di cemento di diversi piani con destinazioni diverse. Oltre alla biglietteria e alla stazione del collegamento, ospiterà un enorme garage multipiano (800 posti macchina), il palazzo della Protezione civile con la stazione dei vigili del fuoco volontari, un modernissimo centro traumatologico, una piazzola per l’elicottero, e la sede del soccorso alpino. I lavori sono a buon punto (pavimenti in piastrelle già sistemati) con impianti elettrici e termici in via di completamento. Una volta portati a termine si provvederà a sistemarlo sull’esterno con opportuni interventi, terrazze panoramiche, giardini pensili ed altri abbellimenti
GRAZIE AGLI ACCORDI TRA COMUNE DI PINZOLO - FUNIVIE PINZOLO E FUNIVIE CAMPIGLIO PER I RESIDENTI TARIFFE SCONTATE DEL 50% In esecuzione dei contratti di concessione in uso dei terreni, tracce, impianti di risalita e piste da sci di proprietà del comune di Pinzolo alle Società Funivie Pinzolo Spa e Funivie Madonna di Campiglio Spa, si ricorda che le stesse accorderanno a tutti i residenti del Comune di Pinzolo la riduzione del 50% con arrotondamento all’euro superiore per tutti i biglietti di corsa, tessere giornaliere, mattutine o pomeridiane di tutti gli impianti di risalita di proprietà, previa presentazione di idonea documentazione attestante la residenza.
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AMMINISTRAZIONE
IMPIANTO COLARIN - PATASCOSS Stazione di arrivo e “piloni” su tutta la tratta
Collegamento Pinzolo - Campiglio Conclusione lavori novembre 2011
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IL FOGLIO di
PINZOLO
Un aggiornamento sullo stato dei lavori di Isidoro Pedretti*
“Circonvallazione: sono in grado di assicurare che tra un mese potremo disporre del progetto definitivo e che a metà estate 2011 la Provincia indirà l’appalto per la costruzione della strada”
Approfitto dell’uscita della rivista comunale per illustrare quale è stato il mio impegno da assessore in questi ultimi mesi e per fare il punto sui problemi più importanti che sto affrontando a partire dalla Circonvallazione, opera che sta a cuore non solo alla nostra comunità, ma anche ai paesi vicini, e che dovrebbe assicurare a tutti una miglior fruibilità del centro urbano. Non vediamo l’ora che l’intervento prenda il via. Sono in grado di assicurare che tra un mese potremo disporre del progetto definitivo e che a metà estate 2011 la Provincia indirà l’appalto per la costruzione della strada. I comuni di Pinzolo, Giustino e Massimeno si sono già espressi positivamente sul tracciato ed hanno dato il loro ok, mentre a Carisolo, dove è cambiata la guida del comune, i nuovi amministratori si sono presi un po’ di tempo per valutare la situazione. Ho avuto contatti con loro e sto aspettando le loro decisioni definitive.
VARIANTE AL PIANO URBANISTICO TERMINE PRESENTAZIONE DOMANDE 25 GENNAIO 2011 L’amministrazione informa che sta elaborando la Variante Urbanistica al Prg. Chi non avesse ancora presentato domanda nel 2010, avrà tempo per farlo fino al 25 gennaio 2011, scadenza e termine utile per qualsiasi richiesta. I moduli sono scaricabili direttamente dal sito del Comune oppure possono essere richiesti in Municipio.
Per quanto riguarda il percorso dell’arteria stradale, si è deciso di realizzare una rotonda a Giustino in località Martalàç a servizio della zona sportiva, dell’area degli insediamenti produttivi riguardanti industria, artigianato e commercio e del caseificio. Mi sono poi occupato delle varianti al Piano Regolatore Generale del comune di Pinzolo. Di questi tempi si sta portando a termine la georeferenzazione per adeguarci alle norme provinciali e siamo in attesa della risposta relativa alla variante delle Case da mont. Risolti questi aspetti passeremo all’approvazione della Variante Generale al Prg. Per quanto riguarda la qualità urbana, con un assiduo impegno giornaliero cerchiamo di organizzare al meglio tutti gli interventi necessari alla vivibilità nel comune. Ci scusiamo per i problemi che abbiamo avuto con l’acqua e per i disguidi creati agli utenti. Siamo sicuri che a conclusione dei lavori dell’acquedotto di Cornisello il problema verrà risolto definitivamente. Con l’occasione porgo i miei migliori auguri di Buon Natale e di un felice Anno Nuovo. *Assessore alla qualità urbana e progetto per la realizzazione circonvallazione abitato di Pinzolo (cel. 333 1701782).
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amministrazione AMMINISTRAZIONE
Mavignola: tra festa dello sport e azzurri di Filippo Collini* *Assessore allo Sport, volontariato, viabilità di S. A. di Mavignola
Foto Matteo Ciaghi
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L’uscita del Foglio mi consente di richiamare due eventi cui mi sono dedicato in quest’ultimo periodo dell’anno quale assessore allo sport: il ritiro della squadra Nazionale di sci nordico, specialità fondo, ormai al terzo anno da noi, e la Festa dello sport, quest’ultima promossa ed allestita direttamente dal comune. Gli azzurri del fondo hanno soggiornato quassù per una settimana, dal 29 agosto al 5 settembre, impegnati nella preparazione a secco svoltasi per lo più nei dintorni di Sant’Antonio di Mavignola. Tanti giovani e molti appassionati di questa disciplina, faticosa ma molto appagante, hanno ap-
profittato dell’occasione non solo per far conoscenza e familiarizzare con gli atleti, ma anche per imparare i “segreti del mestiere” seguendoli e persino confrontandosi con loro in qualche sgroppata o nell’effetuare taluni esercizi. Il ritiro, organizzato in collaborazione con l’Azienda di Promozione Turistica, che ringrazio di cuore, si è rivelato anche un efficace veicolo di promozione turistica per le nostre località e per tutta la Val Rendena. Le riprese video degli allenamenti svoltisi nella stupenda cornice del nostro ambiente naturale sono andate in onda su Sky in uno speciale del programma Icarus.
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Il nostro comune ha voluto propagandare le diverse discipline sportive tra la popolazione allo scopo di farle praticare, di intenderne le importanti funzioni (salutare, educativa e formativa del carattere), di gustarne lo spirito e di provarne le emozioni
*Assessore allo Sport, volontariato, viabilità di Sant’Antonio di Mavignola Contatti: filippo. collini@comune.pinzolo.tn.it Orario di Ricevimento: Pinzolo: martedì dalle ore 14.00 alle ore 15.00 S.A.Mavignola: Giovedì dalle ore 18.30 alle ore 19.30 M.di Campiglio: su appuntamento, Tel. 0465 442652
Domenica 19 settembre si è poi tenuta la “Festa dello sport”, manifestazione con cui il nostro comune ha inteso propagandare le diverse discipline sportive tra la popolazione allo scopo di farle praticare, di intenderne le importanti funzioni (salutare, educativa e formativa del carattere), di gustarne lo spirito e di provarne le emozioni. Ma non solo. La festa, con percorsi, che collegavano le tre realtà comunali, da affrontare a piedi o in bike, e con gare tra squadre composte da partecipanti dei tre paesi mescolati insieme, è riuscita a creare momenti di socializzazione, particolarmente sentiti, soprattutto dai bambini, e a unire, non solo idealmente, tutta la popolazione. Questo spirito e la bella giornata hanno contribuito alla riuscita di un evento che speriamo si ripeta tutti gli anni e diventi una tradizione. Ben 130 sono stati i partecipanti, premiati con trofei che riproducevano il campanile di Pinzolo, quello di Sant’Antonio di Mavignola e la Stella di neve di Madonna di Campiglio. Un ringraziamento particolare, sentito, devo alle tre Pro loco, ai due Corpi dei vigili del fuoco volontari per l’aiuto offertoci e alla Società Bocciofila che ha allestito il pranzo per tutti, molto apprezzato. Mi fa piacere infine portare a co-
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noscenza che da qualche giorno nel nuovo sito web del comune è stata inserita una pagina alla voce “sport” “dai un’occhiata” dove compaiono percorsi adatti alla pratica di diverse discipline lungo tutta la valle. Si possono visionare e scaricare. Con grande felicità mi piace ricordare che a Mavignola sono partiti molti lavori: l’arredo urbano nel centro storico, che forse ha creato qualche disagio ai residenti ma una volta ultimato sarà la degna cornice alla chiesetta appena ristrutturata, la strada nei pressi della “Val del Rastel”, migliorata e messa in sicurezza, riqualificata e trasformata in prato un’area vicino al parco giochi in Via Pridela,Via Val Brenta, abbellita e asfaltata con una nuova area verde all’imbocco. Con l’aiuto della squadra degli operai comunali sono stati fatti piccoli interventi necessari a migliorare e mettere in sicurezza alcune strade e fatto fronte a qualche imprevisto ed emergenza. Nel 2011 partiranno i lavori per la realizzazione di una struttura destinata alle attività della Pro Loco. Inoltre siamo riusciti a dare continuità di servizio e di presenza a Mavignola di un operaio, prolungando l’assunzione degli operai stagionali. Concludo augurando a tutti fraterni auguri di Buone Feste.
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amministrazione AMMINISTRAZIONE
di Anita Binelli
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Dopo un cammino tortuoso e pieno di difficoltà, finalmente siamo giunti ad un primo traguardo, all’apertura del Centro Polifunzionale, struttura importante che vogliamo pian piano diventi una parte fondamentale della vita di Pinzolo,
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Polifunzionale ... si parte con il Cinema e la stagione teatrale
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frequentata da tutti, uno spazio aperto a giovani e meno giovani, alla gente del posto e agli ospiti, al servizio delle categorie economiche, delle scuole, delle associazioni culturali e del tempo libero, capace di svolgere un ruolo di prim’ordine nel tessuto sociale della nostra comunità. E se di questo per il momento possiamo dirci molto soddisfatti, non ci nascondiamo il notevole lavoro che ci attende e l’impegno che dovremo mettere nel trovare le soluzioni migliori per sfruttare in maniera intelligente e razionale tutti gli spazi a disposizione. Da tempo il palazzo ospita gli uffici dell’Azienda di Pomozione Turistica Madonna di Campiglio – Pinzolo – Val Rendena; con questo passo viene resa agibile la splendida cavea (elegante nell’arredo, ottima per l’acustica, dotata di una eccellente e moderna strumentazione) destinata a manifestazioni di vario tipo (congressi, cinema, teatro, riunioni...), di cui tanto si è sentita la mancanza in paese. Entrerà in funzione con una stagione cinematografica. Per il periodo natalizio abbiamo messo in cantiere un program-
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Comune di Tione di Trento
Comune di Pinzolo Comune di Spiazzo
ma di film vario e stimolante, destinato ad appagare i gusti e gli interessi più diversi, con la proiezione di film recenti e accattivanti, che speriamo vengano apprezzati e diano il benvenuto a quanti decideranno di trascorrere una serata nel nostro PalaDolomiti. Sarà poi la volta del teatro di prosa, con due appuntamenti in calendario: sabato 5 febbraio alle ore 21.00 andremo in scena con “Noi, le ragazze degli anni ’60”, uno spettacolo comico di e con Grazia Scuccimarra affidato alla Compagnia Teatrale il Graffio, e martedì 22 marzo con la Compagnia Teatri Possibili, che interpreterà “Novecento” di Alessandro Baricco per la regia di Corrado d’Elia Da non perdere poi l’appuntamento del 28 gennaio, veramente eccezionale, dove la celebre astronoma e fisica triestina Margherita Hack presenterà il suo nuovo libro “Libera scienza in libero stato”, divenuto ormai un bestseller. Si tratta di un argomento particolarmente sentito, specie oggi, in tempi di grande sviluppo della ricerca scientifica nei campi più diversi, con sco-
Tione di Trento Pinzolo
Spiazzo
OndSicAi ImPilR D E N GilIO A T S u a e u duem adiecid realizzata con il sostegno di perte ed Iniziativa applicazioni capaci di mettere in discussione leggi, rapporti etici, convinzioni religiose e comportamenti relativi. Pensiamo ne seguirà un dibattito affascinante. Provincia Autonoma di Trento
Esso offre possibilità e soluzioni incredibili a tanti tipi di attività, ma i suoi costi di gestione e di manutenzione sono molto alti. La qualità paga, ma, ovviamente, ha anche i suoi costi. Di qui l’esigenza di reperire i fondi necessari cercando di gravare il meno possibile sull’ente pubblico, studiando un piano di programmazione e di gestione che possa trovare compimento anche grazie al contributo di associazioni, enti e persone che operano sul territorio. Poter contare su idee e contenuti per un ottimizzazione di spazi e di programmi aiuterà a rendere “più sostenibile” una struttura di questo tipo.
Ministero per i Beni e le Attività Culturali Direzione Generale per lo spettacolo dal vivo
Questo ovviamente vuol essere solo un inizio, speriamo trainante, in grado di evidenziare le enormi potenzialità della struttura, che vogliamo sia usata il più possibile, anche per ridurne i gli alti costi di gestione. Proprio per questo nei prossimi mesi faremo degli incontri con le associazioni e con tutti coloro che hanno qualcosa da proporre per il buon funzionamento del Centro Polifunzionale.
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amministrazione AMMINISTRAZIONE
Il sito web si rinnova di Damiano Rito
Newsletter e aree gratuite di connessione wireless per migliorare la comunicazione e l’informazione...
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Una delle novità introdotte nel sito la troverete nel box newsletter dove potrete inserire la vostra e-mail e scegliere l’argomento o gli argomenti di vostro interesse. Così facendo, non appena avremo raggiunto un certo numero di iscritti, riceverete direttamente all’indirizzo lasciato, le notizie, le comunicazioni e gli eventi pubblicati. Altra novità è la nuova sezione sport in Val Rendena, che troverete sotto Paese, che invito tutti a visitare. Ecco alcune specifiche riguardanti il nuovo sito web. Caratteristiche tecniche e funzionalità principali: - nuova veste grafica, semplice ed accattivante allo stesso tempo - riorganizzazione della struttura dei contenuti del sito per
renderli più intuitivi e raggiungibili dai navigatori - RSS feed degli eventi e dei documenti inseriti nell’albo pretorio in modo da renderli disponibili in tempo reale agli utilizzatori di questa nuova tecnologia - possibilità di iscriversi alla Newsletter del Comune per ricevere periodicamente notizie e contenuti di proprio interesse scegliendo fra ben 14 preferenze - Mappa del sito e ricerca nei contenuti principale e nell’albo pretorio - Albo pretorio integrato nella grafica del sito - Box news di immediata visualizzazione Un po’ di statistiche di accesso al sito www.comune.pinzolo.tn.it Da marzo ad ottobre 2010 Visite: 78.825 Media visite giornaliere: 333,99 Pagine visualizzate: 236.746 Media pagine/Visita: 3,3 Tempo medio sul sito: 1 minuto e 40 secondi Provenienza delle visite: da 81 paesi del mondo diversi (97% Italia) Ottimi risultati, da aumentare grazie all’apporto dei nuovi visitatori sempre in aumento (73%) Le altre piccole novità le lascio scoprire a voi.
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Da Natale sei zone coperte dal segnale wi-fi (hotspot) I computer portatili e gli ipad, i telefonini di ultima generazione, blackberry, htc e iphone tanto per citarne alcuni, sono dispositivi (device) che sono dotati della possibilità data loro dal WI-FI (wireless fidelity) integrato, di collegarsi a reti locali WIRELESS (senza fili), accedendo ad internet senza la necessità di un cavo. Le HOTSPOT sono aree abbastanza circoscritte dove è possibile accedere ad internet mediante reti wireless. Per Natale, salvo problemi insuperabili, saranno attive almeno sei (hotspot) zone coperte dal segnale wi-fi. Pinzolo: piazza Carera e piazza San Giacomo Madonna di Campiglio: piazza Sissi, piazza Righi, zona A.P.T e piazza Brenta Alta. Altre zone sono in fase di studio sulla fattibilità, o in fase di esecuzione, a Pinzolo a Madonna
Consiglio comunale in diretta sul sito web Dal sito del Comune di Pinzolo il prossimo consiglio comunale sarà trasmesso in streaming. Il termine streaming identifica un flusso di dati audio/video trasmessi da una sorgente a una o più destinazioni tramite una rete telematica. Questi dati vengono riprodotti man mano che arrivano a destinazione. Sarà possibile quindi assistere stando a casa, direttamente dal proprio computer, alle sedute del consiglio comunale. Dal momento che le prime trasmissioni saranno in fase di test è probabile che la qualità audio/video possa essere non ottimale.
di Campiglio e a Sant Antonio di Mavignola. Il tutto al fine di fornire ai residenti ed ai turisti nuovi servizi innovativi. Mi sia concesso ringraziare un giovane studente di Pinzolo, Lucas Caola, che venuto a conoscenza del progetto mi ha offerto la sua preziosa e disinteressata consulenza. CURIOSITÀ/ COSA SONO I QR CODE? I QR code sono dei codici a barre. Quanti ne vedete ultimamente sugli annunci pubblicitari lungo alcune strade o sui giornali? A cosa servono? A trasmettere in modo “codificato” informazioni testuali: in esso si può nascondere un breve testo, un SMS, un link ad un sito, un indirizzo email. Come si usa? Il code va ovviamente interpretato e per farlo dovete utilizzare un lettore/software di codifica: il miglior dispositivo per farlo è il vostro telefonino di ultima generazione: iPhone, Htc Android, Blackberry, Nokia ecc. Avviate il vostro lettore (se non avete l’adeguata applicazione scaricatela gratuitamente dal market di riferimento del vostro telefonino), catturate con la fotocamera integrata del telefono il codice, questo verrà interpretato: potrete aggiungere un contatto alla rubrica, leggere salvare o inoltrare un testo, e se è una pagina web verrete indirizzati direttamente al sito in questione. Non serve stampare la mail, puntate il vostro telefono sul video del vostro computer mirando il codice. Scoprite cosa contiene il codice qui a fianco, creato per l’occasione.
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parco
di Matteo Ciaghi
Antonio Caola, da uomo “contro” a uomo “per” il Parco... Cos’è cambiato rispetto a 15 anni fa? Preciso che non sono mai stato contrario al Parco. In passato avevo delle perplessità e dei dubbi, ma non sull’idea di Parco, piuttosto su come, all’inizio, la Provincia intendeva impostare il nuovo Ente. Poi è iniziata l’esperienza di Giunta e anche un nuovo percorso di acquisizione di conoscenze nuove, di approfondimento dei problemi,
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“Il Parco ha messo radici ma è ancora un albero giovane...” di soluzioni cercate e trovate. Un momento particolarmente critico è stato quello dell’approvazione del Piano di Parco (1998. Da questa data l’Ente diventa operativo, assume i primi dipendenti e inizia a lavorare). Le amministrazioni comunali facevano presente che non c’era chiarezza. Il Piano di Parco era sovraordinato alle pianificazioni comunali e questo creava degli attriti. Con i comuni si è discusso, ci si è parlati e alla fine ci si è capiti.
Il Parco Naturale Adamello Brenta è una delle realtà più importanti che operano sul territorio. Quali sono le conquiste fatte in questi anni e quali sono gli obbiettivi che questo Ente si propone a breve e a lungo termine? Quali sono i progetti? Il Parco ha messo radici, ma è ancora un albero giovane che sta crescendo. Diventerà prospero e rigoglioso a seconda del legame più o meno profondo che riuscirà ad avere con il territorio.
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Intervista al nuovo Presidente del Parco Naturale Adamello Brenta Antonio Caola
Gli anni dell’approvazione del Piano di Parco sono stati anni complessi, e non poteva essere altrimenti, perché si è dovuto cercare consenso e, soprattutto, un equilibrio tra le esigenze di protezione dell’ambiente, le istanze di sviluppo del territorio e il protagonismo degli enti territoriali che sono, poi, i proprietari del territorio. Quindi sono seguiti i primissimi progetti di valorizzazione del territorio e di divulgazione ambientale. Infine, negli ultimi dieci, l’Ente
si è dimostrato propositivo e anche innovativo. Credo abbia fatto molto per il territorio. Gli obiettivi raggiunti passano attraverso i progetti realizzati: quelli di ricerca scientifica sulla fauna, la flora e altri aspetti naturalistici (condotti spesso con la collaborazione di università italiane, di enti di ricerca e di parchi nazionali e internazionali), l’educazione ambientale, la didattica nelle scuole, la manutenzione e la valorizzazione del territorio, la realizzazione delle
Case del Parco e degli InfoParco, le pubblicazioni a carattere scientifico e divulgativo, l’ingresso nella Rete mondiale dei Geoprachi, la Carta Europea del Turismo Sostenibile, la proposta, ogni estate, di un calendario di iniziative per vivere e conoscere l’ambiente, la mobilità sostenibile, le certificazioni ambientali ottenute, il progetto di marketing territoriale “Qualità Parco”. Con queste iniziative credo si sia dimostrato che il Parco è un valore aggiunto per
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comunità
... l’obbiettivo del mio programma amministrativo è quello di riallacciare il legame con la popolazione, le associazioni e gli enti pubblici che costituiscono il tessuto sociale e vitale dell’area protetta...
Foto Ronny Kiaulehn
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il territorio. Per il futuro c’è la continuazione di tutto questo, ma collaborando maggiormente con il territorio (comuni, asuc, Regole, Sat, associazioni che si occupano di ambiente, attori territoriali di diverse categorie…). L’anno prossimo sarà particolarmente importante e impegnativo perché stiamo proseguendo con la Revisione del Piano di Parco e della sua gente. Dopo l’approvazione del Piano strategico (2009) si passerà alla discussione e approvazione del Piano territoriale, del Piano socio-economico e degli altri documenti di pianificazione che costituiscono il nuo-
vo Piano di Parco. Per quanto riguarda la Val Rendena sono iniziati i lavori per la realizzazione del Centro didattico-faunistico dedicato agli animali a Spiazzo e sarà allestita, a Carisolo, la Casa del Geoparco. Parco e Territorio. Non sempre un rapporto idilliaco... La maggior critica che si sente fare al Parco è la difficoltà di dialogo manifestata in alcune occasioni con realtà che operano sul territorio. Come pensa di sanare questo distacco? L’unico neo di questi anni riguarda proprio la concertazione con il territorio, la partecipazione della gente del Parco. Abbiamo fatto tanto, ma non siamo stati capaci di comunicarlo. L’obiettivo del mio programma amministrativo è quello di riallacciare il legame con la popolazione, le associazioni e gli enti pubblici che costituiscono il tessuto sociale e vitale dell’area protetta. Come primo passo di avvicinamento ho indetto le prime due giunte allargate, coinvolgendo anche gli assessori supplenti. Inoltre, insieme alla Giunta, ho incontrato sindaci e assessori dei comuni del Parco per illustrare i lavori eseguiti negli ultimi anni e presentare il Programma annuale di gestione 2011 che stiamo predisponendo. Altri incontri seguiranno nel corso dell’anno.
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Mobilità e Parco. Molti i successi ottenuti nella gestione del trasporto nelle convalli, ma quali sono gli aspetti da migliorare? Il progetto di mobilità sostenibile è iniziato nel 2003 in Val Genova, quindi è stato esteso alla Val di Tovel, poi a Vallesinella, infine a Ritort, con risultati importanti in termini di riduzione del traffico automobilistico in valli dove il turismo di massa rischia di compromettere i fragili equilibri ambientali. L’iniziativa è stata innovativa e sperimentale al tempo stesso. L’esperienza ha talvolta messo in evidenza delle problematiche che poi sono state risolte. Cercheremo una sempre maggiore integrazione con gli altri servizi pubblici attivi nel fondovalle e introdurremo, ove necessario, gli opportuni miglioramenti. L’orso nel Parco. Da molte parti giungono segnali di insofferenza verso il progetto in corso di reintroduzione dell’orso forse anche per il numero sempre crescente di plantigradi. Quali sono le scelte in merito e quali le prospettive... Il primo orso è stato liberato nel Parco il 26 maggio 1999. Dopo undici anni, la presenza del plantigrado all’interno dell’area protetta è consolidata. Però dobbiamo fare ancora molto sia nell’ambito del monitoraggio della
specie che della comunicazione. Occorre comunicare la normalità dell’orso nei nostri boschi, fornendo maggiore consapevolezza sulla specie. Sottolineo anche che tutti gli aspetti della gestione dell’orso sono attualmente in capo alla Provincia autonoma di Trento, mente il Parco si occupa di monitoraggi, ricerca scientifica e comunicazione. Mountain bike e Parco. A fianco dell’ottimo progetto del Dolomiti Brenta Bike, ritiene che si debba migliorare qualcosa perché il territorio possa sviluppare altre attrattive per il mondo dei bikers? Il Dolomiti di Brenta Bike, nato da un’idea del Parco inserita nella Carta Europea del Turismo Sostenibile, è stato importante perché si è dimostrato fortemente attrattivo e perché ha coinvolto, nella promozione, tutti i consorzi e le aziende per il turismo che operano nell’ambito dell’area protetta. Si è dovuto fare anche un notevole sforzo per passare dall’iniziale divieto assoluto di transito delle biciclette lungo tutti i sentieri del Parco all’individuazione di alcuni percorsi, considerati i più adatti, ritagliati all’esterno delle aree più delicate, sui quali indirizzare i cicloturisti. I tracciati selezionati sono stati quindi promozionati attraverso specifiche
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campagne di comunicazione e informazione, diventando il cuore di un’offerta turistica “lenta, dolce e profonda”. In questo modo il Parco ha presentato una proposta attrattiva di fruizione della montagna, superando la logica dei divieti, ma contemporaneamente salvaguardando la bellezza delle aree di particolare pregio naturalistico. Altri progetti potrebbero nascere se sollecitati dal territorio. Ritiene che il Parco possa diventare il volano per favorire un allungamento di una stagione turistica estiva ormai ridotta all’osso? Quali le strategie perché il Parco possa giocare questo ruolo. Già ci si è mossi in questa direzione attraverso i progetti inseriti nella Carta Europea del Turismo Sostenibile (Cets) adottata nel 2006. Numerose iniziative concertate e realizzate con il territorio di riferimento (turismo scolastico, anelli escursionistici percorribili e promozionati anche in primavera e autunno, percorsi storico-culturali…) sono andate proprio in questa direzione. In questi mesi, attraverso l’organizzazione di una serie di forum territoriali, stiamo lavorando al Piano socio-economico e al rinnovo della Cets che dovrebbero dare altre indicazioni in merito.
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comunità/l’intervista LE OPERE
di Matteo Ciaghi
... al servizio della Comunità, della gente, per dare un contributo in prima persona per la costruzione del bene comune, con impegno e passione...
Patrizia Ballardini, guida la Comunità delle Giudicarie Una cittadina di Pinzolo che guida la Comunità delle Giudicarie. Una bella soddisfazione per Pinzolo, una soddisfazione personale... Un impegno ed una grande responsabilità, innanzitutto, a partire da un risultato per il quale desidero ringraziare tutte le Persone della comunità, per l’attestato di stima e fiducia a me e alla Coalizione che mi ha sostenuto. Guidare la fase di avvio della Comunità di Valle delle Giudicarie rappresenta una sfida certamente complessa e al tempo stesso stimolante, a fronte degli importanti obiettivi alla base della riforma istituzionale e di quelli più specifici espressi nel programma di governo. Intorno al progetto della Comunità di Valle si gioca il futuro del nostro territorio, a partire dalla valorizzazione delle specificità locali all’interno di una visione condivisa di sviluppo sostenibile, sino all’autonomia. Come sono andate le elezioni del 24 ottobre? Crede che l’affluenza del 50,07% sia stato un buon risultato? Si può vedere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Anche alla luce dei risultati provinciali e degli altri territori, tenuto conto del percorso tortuoso che la nostra Comunità ha dovuto
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affrontare (ma anche la non contemporaneità con le elezioni comunali e la scarsa informazione sul contenuto della riforma istituzionale) ritengo che il risultato raggiunto in termini di affluenza possa essere considerato positivamente. Abbiamo superato la media provinciale di 6 punti e l’affluenza da noi è stata nettamente superiore rispetto ad altre comunità di grandi dimensioni (ndr : Alto Garda e Ledro 31,9%, Vallagarina 37.9%). Anche in Val Rendena, dove i trascorsi potevano far pensare ad una bassa affluenza, abbiamo superato la media giudicariese. Circa il 70% di coloro che sono andati a votare alle comunali di fatto hanno partecipato anche questa volta ed i partiti della coalizione hanno migliorato rispetto al passato anche in termini di numero effettivo di preferenze. Tuttavia, non vi à alcun dubbio rispetto al fatto che una tra le priorità ora è proprio legata al recupero della fiducia di chi non si è recato alle urne ed ha lasciato prevalere lo scetticismo, insieme alla dimostrazione a coloro che hanno votato che ne valeva la pena, che la loro fiducia è stata ben riposta. Qualcuno ipotizzava che non fosse ben vista la candidatura di una presidente donna, altri
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credevano che fuori dalla Rendena non avrebbero apprezzato molto un presidente di Madonna di Campiglio... invece Patrizia Ballardini sembra aver messo tutti d’accordo... Credo che ad aver messo tutti d’accordo sia stato innanzitutto il progetto che ho proposto insieme alla coalizione “Comunità è sviluppo” che mi ha sostenuto. Un vero progetto di territorio, associato ad un messaggio semplice di impegno e responsabilità. Un programma essenziale e chiaro, rappresentato da alcune linee guida fondanti dalle quali partire per costruire insieme un percorso di sviluppo. Abbiamo cercato di far avvertire alla Gente un vento nuovo, per ritrovare la fiducia e la voglia di partecipare; di far comprendere il senso profondo della riforma istituzionale e della Comunità di valle per la crescita sociale ed economica della nostra terra. Abbiamo cercato di far prevalere la fiducia ed il senso di responsabilità, la visione verso il futuro e la convinzione che “insieme è possibile”. La gente lo ha compreso, in tutti gli ambiti territoriali delle Giudicarie. A quel punto, e di fronte a questi valori, la mia provenienza non poteva più rappresentare un vincolo o un ostacolo. Cosa significa guidare la Co-
munità delle Giudicarie? Significa mettersi al servizio della comunità, della gente, per dare un contributo in prima persona per la costruzione del bene comune, con impegno e passione. Per collaborare alla costruzione di un progetto di territorio che possa dare una reale prospettiva di sviluppo. Prima di ogni altra cosa, si tratta di una grande responsabilità. Questa terra è ricca di risorse e di opportunità. Con la costruzione della Comunità di valle la Provincia trasferisce importanti competenze più vicino al territorio (in primis l’urbanistica ed il sociale), mettendoci in mano le redini del nostro futuro: dobbiamo prenderle e gestirle, con umiltà, impegno e determinazione, lavorando in sinergia con le Amministrazioni comunali. Significa riuscire ad impostare un nuovo modo di fare amministrazione, ponendo la persona al centro, puntando sul dialogo e sulla partecipazione responsabile, per dimostrare nei fatti che la Comunità può essere davvero la casa di tutti, opportunità preziosa per costruire insieme in una vera logica di sistema. Cosa crede necessario fare affinché la Comunità delle Giudicarie possa acquistare forza, deleghe, potere decisionale,
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operatività e credibilità? Prima di ogni altra cosa è necessario costruire un patto forte con i Comuni delle Giudicarie. Considero la Comunità di valle al servizio dei Cittadini e dei Comuni, in un contesto ove proprio questi ultimi costituiscono i veri pilastri della Comunità. Solo lavorando in stretta sinergia sarà possibile realizzare un percorso nuovo per questo territorio, a partire da un confronto aperto e convinto con la Provincia per il trasferimento delle competenze. Peraltro, la stessa Provincia ha sempre affermato la volontà
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comunità
... la Comunità delle Giudicarie può rappresentare uno strumento reale per fare sistema e concretizzare politiche integrate di sviluppo, valorizzando il ruolo dei Comuni e ponendosi al servizio degli stessi per razionalizzare azioni e spese...
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precisa di valorizzare al meglio il ruolo e le funzioni delle Comunità. A noi sta il compito e la responsabilità di crederci e di operare in modo convinto affinché questo disegno possa concretizzarsi quanto prima. Rispetto a questo, confido in una sincera e convinta disponibilità a collaborare da parte di tutti i nostri 39 Comuni, al fine di poter garantire anche in futuro, nonostante la fase che ci attende che vedrà le risorse disponibili sempre in calo, servizi e strutture di qualità a beneficio della gente. In un contesto di riduzione delle finanze pubbliche, con un Trentino ove il 95% dei comuni sono di ridotte dimensioni (sotto i mille
abitanti), le comunità di valle possono rappresentare l’ente intermedio con dimensioni adeguate per la pianificazione e l’organizzazione efficiente di molti servizi. Comunità delle Giudicarie e Comuni. Premesso che amministrare una comunità dove sono presenti 39 comuni implica un rapporto costante ed anche un’intesa con le amministrazioni locali, quali sono, secondo lei, le deleghe che dovranno rimanere sicuramente ai comuni e quali potranno passare, con il loro consenso, alla Comunità. Ci sarà il tempo per affrontare insieme ai Comuni questi ragionamenti. A me preme sottolineare i principi ai quali dovrebbe ispirarsi la nostra azione. Il criterio della sussidiarietà implica che ove possibile i servizi vengano assicurati dal soggetto pubblico più vicino ai cittadini. Tuttavia, questo criterio è mitigato dal principio dell’adeguatezza, in base al quale devono essere esercitate dall’organo sovraordinato le funzioni che possono consentire un livello di prestazioni qualitativamente più elevato e costi minori, sfruttando le economie di scala e le risorse di sistema. Non ho dubbi rispetto al fatto che intorno a questi principi
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troveremo, insieme ai sindaci, le migliori soluzioni per garantire il più alto livello di prestazioni a favore dei nostri cittadini. In questo senso, la Comunità di valle delle Giudicarie può rappresentare uno strumento reale per “fare sistema” e concretizzare politiche integrate di sviluppo, valorizzando il ruolo dei Comuni e ponendosi al servizio degli stessi per migliorare le sinergie ed i servizi a favore dei cittadini e per razionalizzare le spese, creando una rete di istituzioni efficiente e sempre più legata al territorio. Da assessore del Comune di Pinzolo aveva avviato il Progetto “Piano strategico di Sviluppo Sostenibile della Val Rendena”, sino alla firma del “Protocollo di intesa”. Ritiene necessario pensare ad un tavolo per un Progetto di Sviluppo sostenibile delle Giudicarie? Il Piano Val Rendena, con l’annesso protocollo d’intesa firmato nel maggio 2010, può rappresentare il primo tassello di un percorso di progettazione partecipata che coinvolga l’intera Comunità delle Giudicarie. Il “Piano territoriale di Comunità”, che la comunità di valle è chiamata a costruire per legge, può trovare nel piano strategico di sviluppo un alveo dal quale partire. Il piano Val Rendena ha visto l’attivazione
di un processo di “progettazione partecipata” che ritengo possa essere utile e coerente anche a livello di Giudicarie, anche per favorire una effettiva opportunità di partecipazione da parte di tutti i portatori di interesse e dei singoli cittadini. Il percorso “Ascoltiamo le Giudicarie”, che abbiamo organizzato nel mese di ottobre per coinvolgere popolazione ed amministratori e valorizzare contributi funzionali alla costruzione del programma di governo, rappresenta solo il primo passo in questa direzione. Cambierà qualcosa nel breve periodo il passaggio di alcune deleghe dalla Provincia alla Comunità delle Giudicarie nell’iter per la realizzazione di grandi opere quali la Circonvallazione di Pinzolo? Per quanto riguarda le grandi opere già programmate e finanziate non cambierà nulla. Tutto procede come previsto. La Comunità delle Giudicarie avrà invece un ruolo importante rispetto alle nuove opere di valenza sovra comunale, che dal 2011 diventeranno una competenza effettiva, come specificato anche nel recente protocollo sulla finanza locale, che prevede l’attribuzione alle comunità di valle anche di risorse finanziarie dedicate. Nell’ambito di un rapporto sinergico
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con le Amministrazioni comunali, sarà essenziale riuscire a costruire in modo concertato e responsabile un piano di opere pubbliche funzionale a dare risposte concrete alle esigenze crescenti della popolazione e del territorio nel suo insieme. Quali sono in sintesi le linee programmatiche sue e della coalizione che la sostiene? Una politica per le persone con “la Persona al centro” (giovanifamiglia-salute-cultura-sportedilizia abitativa-…) riuscendo a dare una risposta ancora più puntuale alle esigenze delle Giudicarie, grazie al trasferimento della competenza dalla Provincia alla Comunità; una politica di sviluppo economico che, partendo dalla valorizzazione delle filiere già presenti e delle peculiarità locali, giunga ad integrarle in un nuovo modello di crescita; una politica di sistema per il governo del territorio e delle risorse (urbanistica-mobilitàenergia-ciclo dell’acqua) per contribuire ad una concertazione delle linee di sviluppo; la realizzazione di servizi concreti di qualità ed in modo più efficiente, grazie alla messa in rete dei Comuni, in rispondenza a quanto questi delegheranno.
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comunità IL PAESE LE OPERE
L’abbraccio di Monsignor Bressan alla comunità testi a cura di Maura Binelli fotoservizio di Mariapia Bonapace
“Io sono il buon pastore. Il buon pastore offre la vita per le pecore… Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, come il Padre conosce me e io conosco il Padre; e offro la vita per le pecore. E ho altre pecore che non sono di quest’ovile; anche queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge e un solo pastore” (Gv 10,11.14-16). 20
Scopo principale di una Visita pastorale è quello di far sì che il Vescovo possa incontrare e avere il diretto contatto con i suoi fedeli. Tutto ciò è successo anche nella recente Visita pastorale in Val Rendena. Durante la sua “permanenza” tra noi infatti, il nostro Arcivescovo, Mons. Luigi Bressan, ha avuto modo di avvicinarci, di ascoltare i nostri desideri, le nostre gioie, ansie o preoccupazioni e di pregare e di riflettere insieme a noi, diventando così immagine viva del Gesù Buon Pastore che, instancabilmente, cura il gregge che gli è stato affidato. Per quanto riguarda la Visita del
Vescovo alle nostre parrocchie, ho chiesto a Don Benito Paoli e Don Mario Bravin, di “regalarci” alcune loro riflessioni. DON MARIO RACCONTA: “Martedì 21 settembre il Vescovo Bressan si reca nelle scuole di Campiglio per incontrare i bambini e i ragazzi delle scuole elementari e medie con i loro insegnanti. E´stato un incontro ricco di entusiasmo dove i nostri ragazzi, incuriositi soprattutto dai racconti dell`Arcivescovo sulle sue esperienze di nunzio in Indocina e Pakistan, hanno fatto molte domande. Lo stesso Vescovo ha insegnato loro come
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salutare in varie lingue e i nostri ragazzi si sono meravigliati di quante ne conoscesse. Al termine dell’incontro c’è stato anche chi ha voluto un suo autografo, proprio come si fa con i grandi campioni dello sport! Grande l’entusiasmo anche dei docenti presenti perché hanno avuto modo di confrontarsi e riflettere con lui sul delicato tema dell’educazione. Nella serata del 21 settembre il Vescovo ha incontrato il consiglio parrocchiale dove, con sua sorpresa, ha potuto constatare, che la parrocchia di Campiglio, pur essendo turistica, e´una parrocchia viva dotata di tutti quegli strumenti che le permettono un’intensa vita pastorale. Domenica 26 settembre Il Vescovo torna a Campiglio per celebrare una solenne messa, durante la quale ha avuto modo di incontrare tutta la popolazione. Erano presenti le associazioni di volontariato e protezione civile, le categorie professionali, le forze dell’ordine, le autorità politiche, le associazioni pastorali, i ragazzi e i singoli cittadini, segno evidente di una Campiglio che ha accolto in massa l´invito dell’Arcivescovo. Nell’omelia il Vescovo ha ribadito la sua sorpresa nell’aver trovato una comunità
viva, sia sul piano religioso che sociale, sottolineando più volte che gli sembrava cosa piuttosto atipica per un paese turistico come il nostro. Non sono mancate le sue riflessioni sul “fattore” turismo, accennando alle difficoltà e alle risorse che spesso il turismo porta con sé. Infine si è concentrato sulla figura di Maria Santissima, evidenziando come Lei da secoli offre accoglienza in questo luogo.” Don Mario fa un accenno anche all’incontro che Mons. Bressan ha avuto a Spiazzo con tutte le associazioni della Valle. Erano invitate le associazioni di protezione civile, culturali, sportive e sociali. “La sera di venerdì 8 ottobre, il teatro dell’oratorio si presentava pieno, segno di una buona partecipazione. Durante questo incontro l’Arcivescovo non solo ha ribadito il suo entusiasmo e il suo apprezzamento nei confronti del volontariato trentino, ma ha anche invitato tutti a rendersi conto che l’importanza del valore del volontariato non è scontata (soprat-
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tutto per le nuove generazioni) e va quindi trasmessa ricordando che il substrato cristiano da dove è nato è ancora la principale fonte per alimentarlo e rinnovarlo. In conclusione ha invitato tutti i presenti a riflettere spesso sulle motivazioni per cui si opera e ha suggerito di imparare come staccarsi dalla mentalità “del campanile”per saper trovare strade di collaborazione e aiuto reciproco, sia in valle che all’estero.” DON BENITO DICE: “La visita del Vescovo alle comunità della diocesi, per la vastità del territorio e il numero elevato di parrocchie, è un evento che si ripresenta ogni quindici o vent’anni. Un evento, quindi, che esula dalla sfera dell’ordinarietà per diventare straordinario. Forse, anche per questo motivo è percepito dalla popolazione come evento importante: importante come occasione per incontrare di persona colui che, in nome di Cristo, guida questa porzione di chiesa che vive in
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L’incontro del Vescovo con la comunità di Pinzolo è stato da tutti apprezzato per la familiarità, la spontaneità, la semplicità con cui Mons. Bressan ha saputo presentarsi
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terra tridentina e importante anche per la propria esperienza di fede, di relazione e di appartenenza ad un popolo (la Chiesa) che sa di essere stato convocato dall’amore di Dio, sa di essere stato redento e riconciliato dalla Croce di Cristo e vive nella consapevolezza di sentirsi abitato dalla grazia dello Spirito, per stare accanto all’uomo da fratello, in piena solidarietà, cioè condividendone angosce e speranze, ma anche da testimone di una salvezza che affonda le sue radici
nell’amore fedele e perenne di Dio per l’uomo. L’incontro del Vescovo con la comunità di Pinzolo è stato da tutti apprezzato per la familiarità, la spontaneità, la semplicità con cui Mons. Bressan ha saputo presentarsi a noi; è stato apprezzato per le parole di incoraggiamento e di sostegno nel non arrenderci di fronte alle difficoltà e alle sfide dell’oggi, nel non smarrire quei valori che sanno dare un senso al nostro vivere, nel riconoscere alla famiglia un ruolo primario e insostituibile nell’educazione, nell’incoraggiare le molteplici realtà di volontariato, vera ricchezza delle nostre comunità, nell’attingere dalla Parola e dall’Eucarestia quella carica che ci aiuta ad essere accanto al fratello nell’atteggiamento della carità e del servizio. Molteplici sono state le occasioni di incontro con il nostro Vescovo Luigi: alcune si sono svolte secondo modalità identiche in tutte le parrocchie del decanato (come l’incontro con i fanciulli e i ragazzi della catechesi, spontaneo, gioioso, immediato nella comunicazione, familiare nel tono, un incontro che nell’immaginario di un fanciullo sarà ricordato come l’incontro con un padre;poi l’incontro con il Consiglio pa-
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storale e con il Consiglio che presiede la gestione amministrativa della parrocchia), altre come incontro celebrativo con la popolazione della Valle: così è stato il pellegrinaggio della Rendena alla Madonna di Campiglio, domenica 10 ottobre; altre ancora sono state pensate ed organizzate come incontro con specifiche realtà che sono presenti e che operano nel nostro decanato: ad esempio l’incontro con gli insegnanti, con le catechiste, con gli operatori della liturgia, con i giovani e gli animatori della vita oratoriana, con le diverse associazioni e gruppi di volontariato. Ma voglio ricordare soprattutto quei momenti, forse più specifici, in cui la popolazione di Pinzolo si è stretta attorno al proprio Pastore, Mons. Luigi: -Venerdì 8 ottobre il Vescovo visita gli ospiti della casa di riposo “Abelardo Collini”. È stato un incontro davvero atteso e preparato con cura dalla Direzione e Amministrazione dell’Istituto, dagli operatori e dagli stessi anziani. I lavori di ristrutturazione e di ampliamento della struttura non hanno costituito un ostacolo all’accoglienza del Vescovo. Nel tendone eretto all’esterno della casa e adibito a cappella è stata celebrata la Messa
e amministrato il Sacramento della santa Unzione ai 73 ospiti e ad altri anziani che dalle loro abitazioni, per non mancare all’appuntamento, si erano recati alla Casa di riposo. Si leg-
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geva la gioia e la commozione negli occhi dei nostri “fratelli maggiori” che, per esprimere la loro riconoscenza, hanno voluto portare all’altare dei doni da loro stessi preparati con
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cura. Un bel gruppo di volontari, inoltre, ha animato col canto tutta la celebrazione. “La fragilità – ha detto il Vescovo nella sua omelia – s’accompagna alla condizione umana e si manifesta nel venir meno le forze, nella sofferenza e nelle nostre infermità, ma ci conforta la certezza che cristo è vicino, è presente in ogni situazione di dolore e di fragilità e, nel segno della santa Unzione, dona forza, sollievo e speranza e apre al dono della salvezza.” Gioia e gratitudine trasparivano anche dagli occhi e dalle parole del nostro padre e pastore, Mons. Luigi e dalla stretta di mano con cui ha voluto salutare tutti gli ospiti e gli operatori della casa di riposo. - Altro incontro con la comunità, presente numerosa e partecipe, e che si è ripetuto due volte, nel pomeriggio di mercoledì 22 settembre e di venerdì 8 ottobre, è stata la celebrazione della liturgia delle Ore con la recita della preghiera dei vespri. È stata un’esperienza di vera fraternità dove nonni, mamme, papà, ragazzi e adolescenti hanno voluto stringersi attorno al Vescovo per elevare a Dio Padre la preghiera di lode, di supplica e di rendimento di grazie in comunione con tutta la Chiesa.
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- Ma il momento pensato e preparato come incontro con il Vescovo con la popolazione di Pinzolo è sicuramente stato l’incontro attorno alla mensa del Pane e della Parola, cioè l’Eucarestia celebrata nel giorno del Signore, la domenica 17 ottobre. Una Messa solenne e festosa, partecipata da una folta assemblea raccolta nei banchi e nelle corsie laterali, con i chierichetti che facevano corona attorno all’altare e gli scout che riempivano gli spazi del presbiterio. La chiesa era davvero assiepata e la comunità era rappresentata in tutte le sue componenti: famiglie, anziani, ragazzi, gruppi e associazioni. Il Vescovo è stato accolto alle porte della chiesa dalle note del corpo bandistico e poi con un caloroso applauso dall’assemblea e dal canto festoso del coro; ha ascoltato le parole di accoglienza e di benvenuto di tutta la comunità rivoltegli dal nostro Sindaco Bonomi, e da Fabio Cereghini come rappresentante del Consiglio pastorale parrocchiale. La celebrazione è stata un’esperienza di fede, di fraternità e di festa, dove tutta l’assemblea si è sentita partecipe e coinvolta attraverso i diversi ministeri, si è sentita concelebrante insieme con il Vescovo. Alla Messa è seguito
un momento simpatico e familiare nella sala dell’oratorio. Al sentimento di gratitudine e di gioia di Mons. Bressan, unisco il MIO grazie personale a tutti coloro che hanno preparato e lavorato per la riuscita di questo importante evento: la Visita pastorale, un evento che resterà nel cuore di tutti. - Nel pomeriggio di domenica 7 novembre, sempre nella chiesa di Pinzolo, si è celebrata la solenne Eucarestia a chiusura della Visita pastorale. Il Presbiterio di tutto il decanato, i sindaci di ogni Comune e rappresentanze delle diverse comunità parrocchiali si sono nuovamente strette attorno al Vescovo Luigi per ringraziare il Signore di questo evento di grazia. La gente di Rendena ha accolto con gioia il suo Vescovo, gli è riconoscente per i tanti segni di attenzione, di affetto e di cura pastoraledi cui si è sentita destinataria. E il Vescovo sarà rimasto a sua volta contento? Penso proprio
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di sì! Comunque, un seme è stato gettato nei solchi dei cuori e della terra di Rendena. Rimane ferma la speranza che questo seme porterà i suoi frutti.” In conclusione vorrei riprendere le parole della preghiera del nostro Vescovo, affinché queste possano essere fonte di speranza per tutti noi: “Dio nostro Padre, che alla scuola del Cristo tuo Figlio, ci hai rivelato la speranza che germoglia dalla croce, volgi lo sguardo su tutti noi e su quanti si prodigano al tuo servizio; fa’ che sperimentiamo la forza vivificante del tuo Spirito, glorifichiamo in parole e opere il tuo santo nome e possiamo contribuire al tuo regno. A Te lode e gloria nei secoli. Amen.” Il Vescovo Luigi
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persone IL PAESE
Don Giulio, è tornato di Maddalena Collini
... ho passato altrove tanto tempo, ma a Pinzolo è rimasto il cuore
Non so come chiamarla, qual è il giusto titolo? Anzi, titoli! Chiamami semplicemente don Giulio, come sempre, come tutti. Cosa ci può dire del suo ritorno in Trentino? Ma il mio non è proprio un ritorno come quello di un emigrante: a Pinzolo sono tornato tantissime volte in questi anni. Spesso mi avete visto celebrare la Messa in chiesa la domenica o mi avete incontrato sulle strade del paese. In verità devo dire che a Pinzolo ci sono tornato sempre, ma fin da piccolo sono stato via. Ci racconti la sua storia… Qui sono nato ormai 54 anni fa in via Marconi, numero 13, nella casa dove c’era il caseificio dove abitavamo e dove papà Aurelio lavorava e dove oggi c’è… “l’inferno giallo”! Nello stesso giorno, il 16 novembre 1956, siamo nati in due nella stessa via io e il povero Paolo Maffei, deceduto in modo tragico ormai tanti anni fa. Vicini di casa, anche se lui in realtà era nato a Tione in Ospedale come allora si cominciava a fare. Purtroppo devo ricordare che nella stessa via abitava un altro coetaneo e amico, anche lui prematuramente scomparso: Fabio Lorenzetti. Dopo
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aver fatto le elementari, con gli indimenticabili insegnanti la maestra Amalia Martello e il maestro Romedio Binelli, a 11 anni nel 1967 sono entrato in Seminario a Trento per le scuole medie, il liceo e gli studi di teologia. Il 26 giugno 1981 sono stato ordinato sacerdote e per sei anni sono rimasto a Trento alla Parrocchia del Duomo. Per altri sei anni sono stato parroco a Nomi e quindi per 17 anni ho svolto il mio servizio in Vaticano all’Ufficio delle celebrazione liturgiche del Sommo Pontefice, dei quali 13 come Cerimoniere Pontificio, e negli ultimi cinque anni anche come Cappellano del Corpo della Gendarmeria e di quello dei Vigili del Fuoco dello Stato della Città del Vaticano. Ora sono tornato a Trento che è il luogo dove, in pratica, ho passato il maggior numero di anni della mia vita tra seminario e primo incarico di prete. Ma a Pinzolo è rimasto il cuore… Non c’è dubbio. Io mi sento di Pinzolo a tutti gli effetti, anche se fisicamente ho passato altrove tanto tempo. La casa, la “Heimat” direbbero i tedeschi è Pinzolo. In questi anni quando dicevo “vado a casa” il riferimento era ed è sempre a Pinzolo, ora in Via Bolognini, dove abita anche mio fratello Silvio.
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PINZOLO
Gli altri luoghi erano solo abitazioni, appartamenti. Poi fin che c’era mia mamma Santa, fino al 2000, anche da Roma, ogni mese cercavo di essere qui. Inoltre sono sempre rimasto legato alla nostra bella chiesa di San Lorenzo, dove sono stato battezzato e cresimato, dove ho fatto la I Comunione e dove ho celebrato la mia Prima Messa, come anche a quel patrimonio inestimabile che è la chiesa cimiteriale di San Vigilio. Com’è stato il ritorno a casa? Scherzando, qualche giorno fa, a chi mi chiedeva se è stato difficile il rientro ho risposto: “No, perché il dialetto lo so ancora!”. A proposito ricordo sempre che da bambino “prendevo in giro” anche mio papà che, essendo di Villa Rendena, aveva delle espressioni diverse dalle nostre che mi facevano sorridere. In tutti questi anni il nome di Pinzolo è sempre stato pronunciato da me con grande orgoglio. Qualche volta a Roma, quando mi chiedevano di dov’ero, da quale località del nord Italia venivo, dicevo subito: Pinzolo. Se vedevo qualche perplessità, aggiungevo: Madonna di Campiglio. Allora i volti si illuminavano, come a dire: “adesso abbiamo capito”. Allora io scherzando aggiungevo: “guardate che
Campiglio è frazione del comune di Pinzolo!” Di qui una curiosità: quello di Pinzolo è un nome noto? Sì, come si sa molti romani conoscono bene la nostra località; nella nostra zona vengono soprattutto in inverno per sciare. Un luogo noto anche tra molti che lavorano in Vaticano sia laici che ecclesiastici più o meno famosi. Anche io, in tutti questi anni, non ho mai mancato di fare qualche bella sciata sul Doss del Sabion....
Vuole aggiungere qualcosa? Vorrei ricordare un fatto simpatico. Per più di quindici anni a Roma, cercando di svolgere anche un po’ di ministero pastorale come sacerdote, ho seguito (ci incontravano una volta al mese per riflettere e pregare) un gruppetto di coppie di sposi provenienti dal mondo degli scout dell’AGESCI, che da giovani in campeggi o gite erano state o passate da noi. Sai come si chiamava il gruppo, con un nome scelto e voluto da loro? Si chiamava “Gruppo Pinzolo”!
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Emanuele Bonapace presidente della Consulta degli studenti trentini di Maddalena Collini
I punti fondamentali: lavorare concretamente, cercando una veloce realizzazione e una semplicità di svolgimento, diffondere informazioni sul lavoro svolto, anche attraverso internet
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Cos’è la Consulta Provinciale degli studenti? È l’organo degli studenti di massima rappresentanza a livello provinciale, è composto da due rappresentanti eletti in ogni istituto superiore e dalla formazione professionale della nostra Provincia. La consulta ha diversi compiti: rivela bisogni nelle varie realtà scolastiche, progetta attività di formazione ed eventi pubblici, facilita la comunicazione, lo scambio e il confronto tra gli studenti delle varie scuole, svolge attività riguardanti l’associazionismo, il volontariato e la pace, si oc-
cupa dell’analisi di normative scolastiche. Con chi ti dovrai confrontare? La Consulta interagisce con l’Assessore provinciale all’istruzione e alle politiche giovanili e con tutti i soggetti che si occupano della gestione delle politiche educative. Per ora ho avuto la possibilità di confrontarmi con il professor Alberto Conci, nostro referente e sempre pronto a darci una mano. Cosa ti ha augurato Marta Dalmaso, assessore provinciale alle politiche sociali? L’ho vista solo il giorno dell’ele-
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zione per alcuni minuti, quando mi ha augurato un buon lavoro. Era felice della mia elezione ed entusiasta per il mio discorso, ci ha detto: “la Consulta è vostra e sarete voi ad organizzarvi nel modo migliore e prendere le decisioni che riterrete opportune”. La Consulta è un organo autogestito e sono fiero che sia così, dimostra la fiducia che ci viene data. Perchè ti sei candidato? Per valorizzare questo organo, per farlo conoscere agli studenti e a chiunque abbia a che fare con il mondo dell’istruzione, dalle famiglie agli insegnanti. I punti che per me sono fondamentali sono lavorare concretamente, cercando una veloce realizzazione e una semplicità di svolgimento, diffondere informazioni sul lavoro svolto, anche attraverso internet. Penso sia importante anche che io conosca realtà diverse, poiché abitando a Pinzolo e studiando a Trento ho modo di conoscere diverse situazioni, come l’Istituto Pavoniano Artigianelli, l’Istituto Sacro Cuore e l’Istituto Guetti di Tione.
nanzi tutto puntare sui mezzi per diffondere l’informazione, ad esempio un giornalino da far arrivare in tutte le classi, spiegando in qualche pagina tutto quello che abbiamo fatto, cercando anche di far arrivare il messaggio sul significato della Consulta. Altro punto importante è il sito web, che vorremmo aggiornare: internet deve essere al passo con i tempi, soprattutto quando ci si vuole rivolgere ai giovani. Ti sei subito dimostrato molto disponibile ad ascoltare le osservazioni dei tuoi “colleghi”. Sto cercando di essere molto disponibile non solo con i miei “colleghi”, ma anche con tutti
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gli studenti che sono interessati e che hanno qualcosa da dire: cercare di dare a tutti lo spazio per esprimersi è fondamentale al fine di collaborare al meglio per formare una squadra di lavoro vincente. A te l’ultima parola... Il lavoro sicuramente non manca, ma sono molto fiero della squadra che abbiamo già creato. Finisco dicendo che vorrei arrivare a dimostrare le mie capacità, affrontando questo incarico con impegno, voglia e determinazione per arrivare a realizzare un lavoro di squadra, creando un gruppo che possa lavorare al meglio per ottenere il massimo.
Le prime idee per la tua “missione”? Sicuramente vorrei iniziare un confronto fra noi ragazzi, per far emergere problemi, idee e nuove proposte. Vorremmo in-
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giovani
Erasmus, una possibilità che apre al mondo di Maddalena Collini
L’European Region Action Scheme for the Modility of University Student dà la possibilità agli studenti europei di trascorrere un periodo di studi da 3 a 12 mesi, in un qualsiasi altro paese partecipante al progetto
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Il progetto Erasmus, acronimo di European Region Action Scheme for the Modility of University Student, nasce per opera della Comunità Europea nel 1987, e dà la possibilità agli studenti europei di trascorrere un periodo di studi da 3 a 12 mesi, in un qualsiasi altro paese partecipante al progetto. Ad oggi, aderiscono alla rete 2199 istituti universitari provenienti da 31 differenti nazioni, e dalla creazione del progetto ad oggi oltre due milioni di studenti hanno sfruttato questa possibilità, seguendo gratuitamente corsi presso un istituto ospitante, per poi vedersi riconosciuti all’interno del proprio piano di studi gli esami conseguiti all’estero. È possibile presentare la domanda di candidatura a partire dal secondo anno di corso e le possibilità di partecipazione, seppur l’iter di
candidatura risulti abbastanza articolato, sono alte. In queste righe si farà riferimento a quello che sono le modalità di candidatura previste all’interno del regolamento dell’Università degli Studi di Trento, ed è bene sottolineare che tutto ciò potrebbe risultare differente in altri istituti. Ogni anno, nel periodo ottobre-novembre, ogni facoltà bandisce un certo numero di posizioni disponibili per “periodi erasmus” da spendere durante l’anno accademico successivo. Il bando definisce tra il resto quali siano gli istituti ospitanti, quanti i posti disponibili per ciascuno di questi, la durata della borsa di studio e l’area linguistica. La domanda di candidatura deve solitamente essere presentata entro la fine gennaio.
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Una volta raccolte tutte le domande di candidatura, ogni facoltà redigerà delle graduatorie basate sulle carriere accademiche, le quali costituiranno l’ordine di precedenza per l’assegnazione delle destinazioni, che avverrà entro il mese di marzo. Da subito quindi lo studente deve cominciare ad orientarsi nella vasta lista di opportunità proposte. E’ un lungo lavoro, per lo più da passare spulciando tra pagine web dei papabili istituti ospitanti. In questa fase si deve operare una prima scelta cercando di far incontrare le proprie aspirazioni per quel che riguarda la destinazione, con le esigenze curriculari legate al proprio piano di studi. Si devono cioè isolare quelle università nelle quali sia possibile seguire corsi analoghi a quelli previsti nel proprio piano di studi. Importante è inoltre tenere in considerazione l’area linguistica delle varie destinazioni e gli eventuali requisiti richiesti. Al fine di evitare spiacevoli sorprese al momento dell’assegnazione, è bene informasi anche sulle preferenze di quanti eventualmente vi precedono in graduatoria. Una volta firmato per la propria destinazione, attraverso delle
apposite “Application form” si dovrà inoltrare all’università partner prescelta la propria richiesta di scambio. Documento centrale di tutto il programma è il “Learning Agreement”. Questo è il documento attestante il proprio stato di “studente erasmus” e deve essere firmato da tutte e tre le parti in causa: lo studente, la propria università e l’istituto ospitante. Su tale documento si riporta inoltre l’attività didattica che lo studente si impegna a svolgere. Tale attività, sostitutiva di quella presente sul proprio piano di studi, deve essere scelta di comune accordo con il delegato erasmus del proprio corso di studi con il quale si dovrà redigere un piano di studi per gli insegnamenti da seguire all’estero. E’ essenziale sottolineare che una volta rientrati, solamente i corsi previsti su questo documento verranno ritenuti validi. Si ricorda infine che è possibile spendere il proprio periodo all’estero per la stesura del proprio elaborato finale (tesi di laurea). I programmi erasmus previsti dai bandi sono coperti da borse di studio elargite dall’unione europea (circa 200.00-250.00€ mensili). A queste si devono aggiungere eventuali piccoli contributi da parte dell’università
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e del MIUR. Le eventuali borse di studio già percepite come diritto allo studio sono da intendersi come aggiuntive a quelle sopracitate. Alcune università garantiscono il posto alloggio per gli studenti internazionali. Purtroppo questo non è sempre possibile e quindi ci si ritrova a dover districarsi all’interno del mercato privato. Comunque sia, le segreterie di molte università spesso si adoperano al fine di facilitare il reperimento di alloggi per gli studenti internazionali; inoltre si può sempre fare affidamento alle associazioni studentesche internazionali che ormai sono presenti presso ogni università. Infine si ricorda che il programma erasmus prevede corsi intensivi di lingua EILC per quei paesi la cui lingua è risultata poco diffusa e raramente insegnata all’estero. Questi corsi hanno una durata di circa 3 settimane, precedono l’inizio delle normali attività didattiche e prevedono una borsa di studio di circa 500.00 € una tantum.
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giovani
Pangrazzi spicca il volo di Maddalena Collini
Classe 1988, Paolo Pangrazzi è il primo ragazzo di Campiglio che, dopo tanti anni, riporta “i nostri” nelle gare che contano: da quest’anno, infatti, parteciperà alle competizioni di Coppa del Mondo di sci nella specialità che più gli riesce, la supercombinata (superG e slalom speciale). Con l’augurio che diventi presto un big dello sci. Paolo, a che età hai iniziato a sciare? Ho iniziato all’età di 3-4 anni circa, con mio padre. Quando hai capito che le vittorie ti avrebbero portato lontano? Sinceramente non l’ho ancora capito... scherzo! Ogni vittoria è una grande soddisfazione e ripaga dei sacrifici fatti. Hai mai incontrato momenti difficili? Si, ho avuto dei momenti difficili e anche delle intere stagioni difficili. Ma sono situazioni che ti fanno crescere... come si dice: “non tutti i mali vengono per nuocere”.
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I successi che più ti hanno soddisfatto? Sono quelli che sono arrivati proprio nei momenti più difficili. A che età l’entrata nella squadra nazionale? A 18 anni, con la vittoria dei Campionati Italiani Giovanili. Il debutto in Coppa Europa: quando e come?
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La Coppa del Mondo è un trampolino di lancio per la tua carriera sciistica? Certo! Bisogna riuscire a sfruttare l’occasiane... E qual è il tuo obiettivo? Per questa stagione è riuscire a ritagliarmi un posto nei primir trenta, almeno in supercombinata. Se vuoi aggiungere qualcosa... Vorrei solo ringraziare i miei genitori, per l’aiuto che mi danno, i miei allenatori e le persone che mi danno una mano e continuano farlo. La mia prima gara è stata nel 2006, non ricordo bene dove, il risultato non era da considerare visto che sono arrivato 68°, e probabilmente era ancora un po’ presto. I miei primi risultati in Coppa Europa sono arrivati in quest’ultima stagione 2009/10, facendo un 2° posto in discesa libera e vincendo la classifica di specialità in supercombinata: è proprio quest’ultima che mi dà il diritto di poter partecipare a tutte le gare di Coppa del Mondo in supercombinata.
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3-Tre: un evento da fine del mondo... Torna in programma per il 19 dicembre 2012 la mitica 3-Tre sul Canalone Miramonti
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È uno degli appuntamenti più attesi della Coppa del Mondo. Macchè, è un evento da fine del mondo! E sembra che queste parole siano state prese alla lettera dagli organizzatori della mitica gara sul Canalone Miramonti, che hanno fissato il tanto atteso ritorno della 3Tre solo due giorni prima della fatidica data: quella che il calendario Maya indica come l’ultimo giorno di vita del mondo. Si dice che sarà la fine dell’Età dell’Oro, ci saranno cataclismi tali da
55a edizione della 3-TRE: a Madonna di Campiglio vince Giorgio Rocca - Foto Matteo Ciaghi
far spostare l’asse della Terra e invertire il campo magnetico terrestre e provocare scenari apocalittici. Profeti di tutte le epoche hanno predetto che verrà coinvolta una misteriosa divinità Maya, Bolon Yokte, associata alla guerra e alla creazione. Sono innumerevoli le profezie riguardo la fine dell’umanità: c’è chi prevede fiamme e fuoco dal cielo, chi terremoti e catastrofi naturali, chi l’impatto di un meteorite, chi parla
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di guerre nucleari a cui la razza umana non sopravviverà. Ecco che allora il 19 ci sarà la partenza, e il 21 il traguardo. Che dire... per un soffio! E se la data fosse caduta un paio di giorni più tardi? Allora sì che sarebbe stato un problema... sarebbero stati inutili tutti gli incontri, le riunioni, le telefonate, gli articoli, gli appelli televisivi e soprattutto l’impegno e la passione messi in campo dal Comitato 3Tre e dalla società Funivie e dall’Apt e da chi più ne ha più ne metta. Tutti lo speravano e tutti se lo chiedevano: ma quando torna la 3Tre? Era il 2005 quando il Canalone Miramonti accolse l’ultimo slalom di Coppa del Mondo, con la bellissima vittoria dell’azzurro Giorgio Rocca. Però già da anni Campiglio si litigava l’appuntamento con Sestriere e, a causa di vicende che a noi comuni mortali rimarranno probabilemnte oscure, lo slalom trentino venne cancellato dai calendari dei big dello sci. Per ben sette anni, a nulla sono serviti gli accorati appelli di Paolo De Chiesa, che in diretta tv commentava le competizioni augurandosi che fosse alle porte il ritorno della mitica 3Tre, dove anche lui era salito sul podio ai tempi della Valanga Azzurra. Da quel 2005 il Canalone ha dovuto
per così dire “accontentarsi”, vivendo di qualche slalom del circuito Fis e della Coppa Europa, della Coppa del Mondo di freestyle e poi del Parallelo di Natale e di qualche gara promozionale, come l’iniziativa del Superslalom a sostegno di Telethon e le Olimpiadi del cuore. Inutile sottolinearlo: l’attesa per il ritorno della Coppa del Mondo era troppo grande per potersi consolare con appuntamenti che rimangono solo al margine del Circo Bian-
co. Ma dopo tanto attendere e sperare, ora è certa una data in cui “la speranza diventerà realtà”. Sarà il 19 dicembre 2012, data da segnare sul calendario per gli appassionati del grande sci. L’augurio che accompagna l’evento è che quella data, sul calendario internazionale, d’ora in poi ci rimanga. Sempre che, e speriamo che non sia così, i Maya non ci abbiano visto bene...
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associazioni e volontariato
Pro loco Pinzolo: le iniziative invernali Molte le iniziative proposte per l’inverno, dalla musica itinerante alle esposizioni degli artigiani locali, dal Coro Sosat alla serata dedicata a Sergio Trenti, da Nar par Presepi al concorso fotografico...
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Dopo una stagione estiva che ci ha visti impegnati da giugno a settembre con numerosissime manifestazioni siamo a proporvi le iniziative invernali. D’accordo con l’U.c.a.s. si è programmata l’accensione del grande albero in piazza Libertà il giorno 5 dicembre. Il 12 dicembre sarà dedicato all’arrivo di Santa Lucia con tante novità che allieteranno non solo i più piccini ma tutta la piazza San Gerolamo. Dal 23 dicembre, giorno seguente all’inaugurazione del PalaDolomiti, al 5 gennaio, Pinzolo sarà allietata nelle ore pomeridiane da musica itinerante tradizionale. In questa
giornata verrà anche inaugurata l’esposizione artigiana nelle casette di legno che saranno predisposte in Piazza Carera e nelle quali gli artigiani locali si esibiranno nella creazione delle loro opere. La sera della Vigilia, dopo la Messa di mezzanotte, tradizionali auguri sotto l’albero e distribuzione di vin brulè e panettone. Il 29 dicembre al PalaDolomiti si esibirà il famoso Coro SOSAT, che da sempre è fra i più noti e rinomati del Trentino. Una serata dedicata al pittore Sergio Trenti e ai suoi murales, sull’orma delle altre due già tenute l’estate scorsa, si
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svolgerà ai primi di gennaio. Grande fervore dunque nella preparazione di tutti questi impegni invernali, accanto ai quali stanno partendo una serie di progetti culturali che intendiamo portare avanti. Avremo infatti a breve un piccolo museo, per il momento solo virtuale, delle cose di una volta e la speranza è che presto possa venir creata una struttura idonea ad ospitare nella realtà questo museo. Ci stiamo inoltre impegnando nell’organizzazione di un concorso fotografico sugli angoli nascosti di Pinzolo. Inoltre sono già state raccolte le prime adesioni per la partecipazione al 2° concorso “Nar par Presepi a Pinzol” che impegnerà i partecipanti nella costruzione ed esposizione dei presepi. Attraverso un pieghevole, che stiamo già approntando, chiunque potrà visitare tutti i presepi in concorso ed esprimere la preferenza per uno di essi. Il Presepe che riceverà il maggior numero di preferenze verrà premiato durante il periodo delle manifestazioni. Un gran bell’impegno dunque per tutti noi volontari della Pro Loco di Pinzolo, ma il nostro obiettivo di riportare in auge le tradizioni del luogo e crea-
re sempre qualcosa di nuovo e coinvolgente per residenti e turisti, ci dà la carica necessaria per affrontare anche gli ostacoli più duri e proseguire lungo la strada che ci siamo prefissi. Un Consiglio di Amministrazio-
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ne molto unito e partecipe sia nella scelta che nello svolgimento delle manifestazioni e tanto entusiasmo da parte di tutti sono il nostro segreto per fare sempre meglio e di più. il Direttivo
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associazioni e volontariato COMUNITÀ
Dalla Pro loco di Madonna di Campiglio di Andrea Busignani
Questi primi 3 anni sono stati affrontati con creatività, impegno e tantissimo sforzo da parte di tutti, e grazie a tutto questo siamo riusciti ad acquistare la fiducia e il rispetto del paese ma soprattutto dagli enti locali. Abbiamo operato sia per la comunità che per il turismo della nostra località, rendendoci ideatori e promotori di nuovi eventi che hanno migliorato il programma delle manifestazioni di Campiglio e talvolta anche migliorato alcuni eventi già esistenti. Il nostro obietti-
Canalone Miramonti: Coppa Europa 2009 - Foto Matteo Ciaghi
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vo è stato quello di coinvolgere tutta Campiglio, ma soprattutto di collaborare con tutte le pro loco della Val Rendena, come è successo per la fiaccolata Dolomite’s fire. Questi primi anni di pro loco si concludono con un ricco programma per la stagione invernale 2010/2011, il quale si apre il 20 novembre per passare una serata allegra e presentare la nuova autoscala data in dotazione ai nostri pompieri, prima che la stagione ci tenga tutti occupati. Con l’inizio dell’inverno incomincia
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anche il nostro lavoro, che ci vedrà impegnati per il mese di dicembre a collaborare con il comitato 3-Tre per organizzare al meglio la gara di Coppa Europa, che si svolgerà sullo straordinario Canalone Miramonti il 18 dicembre 2010. Secondo la tradizione il saluto all’anno nuovo lo diamo con la fiaccolata delle scuole di sci e degli sci club il primo di gennaio sul Canalone Miramonti. Inoltre saranno presentati tutti gli eventi invernali che la nostra località offre. Nel mese di marzo si concentrano i nostri due eventi più importanti: il Carnevale asburgico e la Dolomite’s fire. Il carnevale asburgico sarà dal 7 all’11 marzo, con una nuova formula che trasformerà l’idea di quel piccolo carnevale in un evento che durerà cinque giorni. L’omonimo co-
mitato collaborerà con le altre associazioni del Trentino, per trasformare Campiglio in quella che era durante le vacanze degli imperatori d’Austria di fine Ottocento. La Dolomite’s fire, evento ideato e organizzato da Mario Zanon giunto quest’anno alla terza edizione, è prevista il giorno 26 marzo con la speranza di battere il record, aiutando i nostri amici di Magica Cleme e coinvolgendo ancora tutte le pro loco della valle. Ci auguriamo che con l’aiuto dei media, possa diventare l’evento più conosciuto in tutto l’arco alpino. L’ultima manifestazione del nostro operato sarà quella della consueta gara di fine stagione chiamata Super Grostè, gara che unisce campigliani e turisti per salutare l’inverno e prepararsi ad un’altra estate.
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Non è sempre oro quello che luccica, in quanto la consapevolezza e il realismo che ci contraddistinguono ci portano ad una considerazione: nonostante la disponibilità di tanti campigliani e operatori turistici, non è più sufficiente il volontariato e, per valorizzare in modo sistematico le iniziative e gli eventi portati avanti in questi anni, è necessario fare un salto di qualità, quindi è fondamentale l’aiuto di professionisti che peseranno sui nostri bilanci. Nonostante tutto l’impegno sociale della comunità, che ha fatto sì che tutti gli anni queste manifestazioni siano riuscite al meglio. Per questo ringraziamo di cuore tutta Campiglio e anche le pro loco di Mavignola e Pinzolo, con le quali siamo riusciti a collaborare in più occasioni.
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In pista con la Pro loco Gs Mavignola
di Nadia Vidi
Dopo un’estate ricchissima di impegni molte le proposte anche per la stagione invernale
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La pro loco Gs Mavignola, innanzitutto, vuole ringraziare tutti i volontari che hanno collaborato durante tutto l’anno nello svolgimento delle varie iniziative programmate. Abbiamo avuto un’estate piena di impegni che vorrei riassumere brevemente. Anche quest’anno abbiamo concentrato l’attenzione sui bambini proponendo ogni settimana una serie di divertenti attività: Baby Dance, spettacoli di teatro e musica, il magico circo, laboratori di vario genere per creare e divertirci con persone preparate, lettura per bambini a dorso d’asino; in più con la collaborazione del Parco Naturale Adamello Brenta abbiamo fatto alcune uscite per conoscere meglio il nostro parco,
la nostra fauna e anche per scoprire uno sport un po’ diverso... l’orienteering.. Tutti questi momenti sono stati apprezzati sia dai bambini che dai loro genitori, che, grazie a una buona organizzazione e alle attività coinvolgenti e spiritose, si sono divertiti, passando bei momenti insieme, ridendo e svagandosi! Ci siamo impegnati su più versanti, a partire da due serate intitolate: “emozioni sotto le stelle” che prevedevano di osservare le stelle con il telescopio con l’aiuto di un operatore didattico del Museo Tridentino di Scienze Naturali di Trento. Non sono mancate le uscite più storiche guidate da Massimo Collini sui percorsi della Grande Guerra, arrivando
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al Forte di Clemp. Una serata molto particolare e apprezzata è stata quella della presentazione del libro: “un Sacerdote e basta” dove viene raccontata la vita del nostro caro Padre Ermete Rauzi, dalla Dottoressa Primavera Fisogni. Una serata dedicata al ricordo di una gran persona che ha passato più della metà della sua vita nel nostro paese. Abbiamo dato spazio anche a momenti legati alla musica: una serata con il coro Castel Campo di Ponte Arche che ci ha allietato con canti della montagna e una serata diversa con musica leggera con la compagnia cantante Ginguruberu. Non ci siamo dimenticati neppure dei più sportivi. Pensando a loro abbiamo organizzato quattro serate proponendo la proiezione di alcuni film presentati al filmfestival di Trento, con la partecipazione di Egidio Bonapace che ringraziamo per la disponibilità. Ecco che arriva l’evento che da anni ci rappresenta nel mondo degli sportivi è la Rampagada, gara podistica di 5 e 14 Km. La partecipazione è stata ancora più numerosa rispetto agli anni passati, a dimostrazione che l’evento è sempre più apprezzato. Infatti, cerchiamo di pensare a tutti, sia agli atleti più competitivi, sia a quelli meno allenati grazie a pre-
mi ad estrazione e alla premiazione del circuito con la Slaifera e la Madonnina che aiuta a coinvolgere più atleti… poi tutti insieme al parco ai Sass per abbuffarsi con polenta, carni alla griglia, crauti preparati dai nostri sempre attivi volontari. Ci siamo poi attivati ad organizzare due eventi che coinvolgessero tutti, il primo a ritmo di musica con la Festa Campestre accompagnata dall’esibizione del Gruppo Country e il secondo, ormai da anni chiamato “Festa d’Estate” con l’intrattenimento musicale. Per finire in bellezza un’estate così intensa, abbiamo ripercorso le tappe della Via Crucis per raggiungere l’altare di Clemp. Celebrata la Santa Messa, vi è stato il desiderato momento conviviale a base di polenta, carne, crauti, formaggio e chiacchiere in compagnia! Una bella giornata trascorsa assieme al coro S.O.S.A.T. a chiusura dell’estate! Poi non mancano le attenzioni ai nostri soci ed ecco che a fine settembre arriva “Giochiamo insieme”, la manifestazione sportiva per i soci. Si tratta delle partite di calcio e pallavolo tra Mavignola alta e Mavignola bassa. Una giornata allegra e divertente in compagnia, terminata con una buona pizza alla Botte a Giustino. Per scoprire la gioia del movimento ed il ritmo ad ottobre è
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iniziato il corso di ballo liscio e latino americano, che proseguirà fino a dicembre e poi nel mese di ottobre proponiamo la ginnastica dolce per i soci. Il 31 ottobre festa della zucca, dove si vedono protagonisti i bambini con le proprie zucche. Il compito è quello di portare la propria zucca decorata con molta creatività e poi ogni bambino è premiato e ringraziato per il suo lavoro. Anche quest’anno sono venuti molti bambini con tante zucche diverse, originali e molto belle. Poi la tombola con ricchi regali per tutti ed infine uno spuntino in compagnia. Per non annoiarsi nel mese di novembre abbiamo organizzato per tre venerdi il torneo di carte in tre specialità diverse, sempre in memoria di Giacomo e Bruno Maffei. Colgo l’occasione per ringraziare il bar Augusto, Hotel Tosa e l’Albergo alla Posta per l’ospitalità e la disponibilità. Il 12 dicembre alle 18.00 arriva nella graziosa piazzetta Sant’Antonio… Santa Lucia con il suo asinello a portare a tutti i bambini un piccolo pensierino. Nella notte di Natale, finita la messa intrattenuta ormai da anni dal coro Presanella, la pro loco augura a tutti un buon Natale offrendo il vin brulè e panettoni per tutti. In questo clima natalizio si possono visitare i mercatini
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Il17 gennaio la Sagra di Sant’Antonio con il vaso della fortuna, i giochi per i bambini, il concerto della banda, la fiaccolata, lo spettacolo pirotecnico, la musica dal vivo... la trippa, la polenta
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di Natale organizzati dalle mamme e dai bambini di Mavignola e i vari Presepi natalizi. Per la prima volta nel 2011 viene proposta domenica 16 gennaio alla vigilia della sagra di Sant’Antonio: “Il Canto della Stella”. Quando cala il buio si spengono le luci e con fiaccole che illuminano il percorso, una grande stella illuminata, con al seguito una schiera di figuranti in costume, percorre le strade del paese. I Re Magi, giungono dalla parte bassa (dall’Oriente), per adorare il bambin Gesù, intonando gli antichi canti della Stella. Durante il cammino fanno tappa lungo le stalle, e viene impartita la benedizione agli animali, così come vuole la tradizione di Sant’Antonio. Il tutto si svolge in una magica atmosfera natalizia, circondati dal calore del fuoco delle fiaccole che illuminano i Re Magi, e dalle persone che partecipano all’evento attorno ai Magi in adorazione. Ai piccoli, i magi donano un simbolo, per invitarli a continuare la tradizione. Alla fine della manifestazione segue un ritrovo conviviale nel capannone allestito nel piazzale della Foresteria del Parco Adamello Brenta. E il 17 gennaio sagra di Sant’Antonio. In occasione della festa del patrono vengono organizzate una serie di iniziative: il vaso del-
la fortuna, i giochi per i bambini, il concerto della banda musicale di Pinzolo e gli alpini che accompagnano anche la processione, la fiaccolata seguita dallo spettacolo pirotecnico e la serata con musica dal vivo e servizio bar. Nei ristoranti del Paese si prepara per tutto il giorno la tipica trippa e polenta con cotechino e crauti. Il 12 febbraio “Cu li caspi a Milegna”, il raduno non competitivo con racchette da neve. Un’esperienza in notturna, al chiaro di luna, nei boschi che circondano Sant’Antonio di Mavignola, il paese tra Pinzolo e Campiglio, tra Dolomiti e Adamello, tra valle e monte, tra terra e cielo. Verso metà febbraio l’immancabile gita in Alto Adige, per visitare nuovi posti e buttarsi in uno sport alternativo, la discesa con gli slittini. A marzo ci concediamo un rilassamento fisico e mentale, col corso di yoga e per i più atletici proponiamo il corso d’aerobica per mantenersi in piena forma. Per concludere vorrei ringraziare tutti gli sponsor che ci aiutano nei vari depliant e vorrei finire dicendo che la pro loco nel suo piccolo cerca di valorizzare e far conoscere a più persone il nostro territorio e col tempo contribuire a creare un’identità.
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Campo Scuola Madonna di Campiglio A cura di Maura Binelli Vicepresidente dell’Associazione
L’idea di creare l’associazione “Campo Scuola” nasce nel 2002 per iniziativa di due amici volontari soccorritori, rispettivamente della Croce Bianca di Milano, Sezione Centro, e dell’Associazione Trasporto Infermi di Madonna di Campiglio. L’obiettivo era e lo è tuttora, quello di calare i soccorritori sanitari in un contesto che riproduce fedelmente la realtà di piccole o grandi emergenze. Tutto ciò viene fatto attraverso eventi di carattere non competi-
tivo in cui il soccorritore si trova a testare le sue conoscenze teoriche, le sue abilità pratico tecniche e la sua capacità di gestione delle emozioni. È nel 2005 che la cooperazione sul territorio diventa concreta e reciproca e ha portato la Croce Bianca di Milano ad essere invitata alla prima giornata formativa. Per questa prima simulazione, nel tunnel che attraversa Campiglio, è stato simulato un incendio in seguito ad un’esplosione tipica di un attentato terroristico. Fiam-
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Presidente: Aldrighetti Alessandro Vicepresidente: Binelli Maura Consiglieri: Boscheri Massimo, Dalsass Mirco, Gallucci Annalisa, Garbaini Albina, Moschini Marcello Direttore scientifico: Dott. Maurizio Virdia
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me, fumo, assenza di elettricità e impossibilità di comunicare con l’esterno, sono state le difficili condizioni nelle quali si sono trovati ad operare tutti i soccorritori coinvolti. Visto il successo riscontrato, ci siamo messi nuovamente in gioco... Così nella primavera del 2006 nasce ufficialmente l’Associazione per la formazione extra ospedaliera Campo Scuola Madonna di Campiglio. Nel settembre del 2006, in località “Clemp”, è stato simulato il
crollo di una frana di vaste dimensioni che ha travolto un campeggio in cui alloggiavano 60 persone. Anche per questa edizione si è scelto di affrontare la gestione degli eventi di massa e l’aspetto emozionale del soccorso. Sempre nel 2006, su richiesta dell’Associazione Misericordia di Livorno, organizziamo una maxi emergenza (incidente in autostrada) a Livorno. Partecipiamo, inoltre, alla Fiera REAS di Montichiari con un nostro stand. Il 2007 ci vede impegnati con due importanti appuntamenti:
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- a settembre organizziamo la giornata formativa “CRASH 99” dove simuliamo un incidente durante una gara di rally con 40 vittime coinvolte; - a ottobre partecipiamo nuovamente alla fiera REAS di Montichiari, dove abbiamo il compito di organizzare un’esercitazione nella quale viene simulato lo scoppio di un’autobomba per un attacco terroristico. Nel 2008 è la volta della giornata formativa “ICE & FIRE”. Un piccolo aereo, partito dall’aereoporto di BZ con destinazione Montichiari, nei pressi di Campiglio si accorge di avere un guasto... il velivolo perde quota e si schianta in località “Ponte Canale” (Pinzolo). Un pescatore, assistendo alla scena, chiama il 118 per dare l’allarme... si mettono così in moto gli equipaggi sanitari e non per fare fronte al disastro. Nel giugno del 2009 a Campiglio organizziamo, su richiesta dell’Associazione Misericordia di Rifredi una simulazione con quattro eventi a rotazione. Nel settembre dello stesso anno, a Caderzone, viene organizzata la giornata formativa “WATER GATE”. Qui simuliamo un evento realmente accaduto nell’abitato di Caderzone: la caduta di una frana dalla Val di Casa e i conseguenti allagamenti. Nel fare tutto ciò, il soccorritore sanitario e non, è sempre segui-
to dai nostri medici, infermieri o istruttori che mettono a disposizione, come volontari, il loro lavoro e la loro professionalità. Queste figure sono fondamentali per la nostra Associazione, perché servono per correggere eventuali errori o per suggerire le mosse migliori e per aiutare a capire alcune problematiche e come fronteggiarle. Il 2010, invece ha visto i nostri soci impegnati in alcuni percorsi di formazione-informazione, perché riteniamo che la strada intrapresa dalla nostra Associazione, risulta vincente, ma non sempre agevole; si è rafforzata così la convinzione che il “valore” della formazione è fondamentale ma non dev’essere fine a se stessa, ma diventare uno stimolo e/o uno strumento continuo per mi-
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gliorare la nostra presenza sul territorio... Una buona preparazione dà sempre ottimi risultati (in qualsiasi campo!) E’ per questo motivo che da alcuni anni operiamo in collaborazione con AiFOS (Brescia), un’associazione senza fini di lucro, impegnata nella valorizzazione del ruolo della formazione per lo sviluppo della cultura della prevenzione, della salute e della sicurezza negli ambienti di vita e di lavoro, diventandone così uno dei suoi tanti Centri di Formazione. Per saperne di più sulla nostra Associazione, Vi consigliamo di visitare il sito www.camposcuola. com
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Quando il socio diventa protagonista di Marzia Maturi
Il ruolo primario del socio... è quanto propone la Cassa Rurale di Pinzolo
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Il Socio è stato il protagonista incontrastato dell’appuntamento che la Cassa Rurale Pinzolo ha organizzato per festeggiare e premiare la propria base sociale. Una festa nata per i Soci e a loro dedicata nell’intento di dare un ulteriore segno di attaccamento alla compagine sociale sottolineando ancora una volta ed in modo concreto la rilevanza rivestita dai Soci e mostrando, nel contempo, vicinanza al territorio e alle associazioni locali. L’invito spedito ai Soci, in poche righe, rivela le intenzioni del neo costituito Comitato Soci e dell’intero Consiglio di Amministrazione:
“Caro Socio, da sempre ti poniamo al centro delle nostre azioni e per questo Ti riserviamo beni e servizi a condizioni di massima competitività. Per noi il tuo ruolo è primario e grazie a Te possiamo mantenere un saldo legame con la nostra comunità. A questo scopo, per dare ancora più valore al tuo appartenere alla nostra compagine sociale, vogliamo condividere con Te e i tuoi famigliari uno speciale momento di incontro in una cornice di musica, allegria e amicizia”. La festa ha preso il via alle ore 18.00 con il “Premio allo Studio”: un momento interamente dedicato agli studenti neo diplomati, universitari e neo lau-
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reati che hanno raggiunto un traguardo meritevole. In totale gli studenti premiati sono stati 96: 10 neo diplomati, 70 studenti universitari e 16 neo laureati. In seguito, per mostrare continuità e relazione tra le diverse generazioni dei Soci, una delle studentesse neo laureate ha premiato la Sig.ra Maffei Costantina, Socia dal 1960 che a sua volta ha premiato la Socia nr. 2000: Valcanover Cristina. Infine, sono saliti sul palco, anche 25 Soci che hanno partecipato al concorso per il calendario dell’anno 2010. Come promesso non sono certo mancati momenti di allegria e musica visti gli apprezzatissimi interventi del comico trentino Lucio Gardin e del gruppo Piano B che hanno allietato l’intera serata. Alle 19.30 è stata offerta la cena a tutti i presenti ed infine sono stati estratti, tra i Soci, tre simpatici premi. Segno tangibile che l’iniziativa promossa dalla Cassa è stata apprezzata è il numero dei Soci intervenuti: 700 ai quali si sono aggiunti 300 famigliari per un totale di 1000 presenti; questo numero incoraggiante non può che far pensare, da subito, alla prossima edizione. Sul sito www.cassaruralepinzolo.it, recentemente rinnovato si possono visionare gli scatti più belli della prima edizione.
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solidarietà STORIA
Solidarietà alpina: una vita per gli altri di Matteo Ciaghi La Targa d’Argento 2010 è andata alla Stazione di Soccorso Alpino dell’Alta Val di Fassa i cui uomini hanno interpretato con slancio generoso, senza pensare a se stessi, fino all’estremo sacrificio, lo spirito di solidarietà che anima tutti i volontari delle stazioni di soccorso alpino
La delegazione incontra le scuole - Foto Rogato
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La consegna della Targa d’Argento del Premio Internazionale della Solidarietà Alpina rappresenta una della manifestazioni più importanti di Pinzolo, di sicuro è quella che esprime meglio lo spirito montanaro e i valori, di fratellanza e di aiuto reciproco, radicati profondamente nell’anima della comunità. Non per niente qui nel 1952 si costituì la prima Stazione di soccorso alpino della Sat, che fu anche la prima in Italia. E qui vent’anni dopo, per iniziativa del cavalier Angiolino Binelli, per lungo tempo anima e responsabile di questa stazione, nasce il premio, un riconoscimento di assoluto valore simbolico assegnato non solo a chi ha dedicato la vita ad aiutare alpinisti in difficoltà, ma anche a tutti coloro che si sono distinti in rischiosi salvataggi
di vite umane. Da allora, e sono già passati 39 anni, la cerimonia della consegna – un vero e proprio evento – diventa un appuntamento fisso che si tiene a settembre nella sala consiliare del municipio di Pinzolo alla presenza di Autorità civili, militari e religiose e di numerose delegazioni provenienti da molti Paesi dell’Europa e dell’America, e persino dalla Cina. Per il suo alto significato morale e civile gode dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e della Benedizione speciale del Pontefice. La scelta del premiato viene effettuata da un Comitato presieduto da Angiolino Binelli dopo aver valutato segnalazioni provenienti da tutto il globo. Nell’Albo d’oro figurano le più belle figure di soccorritori del mondo accanto a personalità straordinarie come il Dalai Lama, quale rappresentante del popolo montanaro del Tibet, e Giovanni Paolo II, interprete del messaggio di amore verso il prossimo espresso dal Vangelo di Cristo. La Targa d’Argento 2010, giunta alla 39ª edizione, è andata alla Stazione di Soccorso Alpino dell’Alta Val di Fassa “i cui uomini hanno interpretato con slancio generoso, senza pensare a se stessi, fino all’estremo sacrificio, lo spirito di solidarietà che anima tutti i volontari delle stazioni di soccorso alpino, motivo ispiratore e fondamen-
to del nostro premio”. Il pensiero corre a Ervin Riz, Diego Perathoner, Luca Prinoth e Alessandro Dantone, a quella loro operazione di soccorso condotta in condizioni di estremo pericolo in Val Lasties il 26 dicembre 2009 finita in un’immane tragedia. E’ stata consegnata sabato 18 settembre a mezzogiorno nella mani del loro capostazione Gino Comelli dal cav. Binelli nel corso di una cerimonia toccante e partecipata come poche in passato. La grande folla intervenuta, dopo la S. Messa celebrata da don Stefano Maffei, parroco di Canazei, insieme a don Ivan Maffeis, ha costretto gli organizzatori a spostarsi dalla sala consiliare al palco della Pro loco di piazza Carèra. Brani musicali della Banda Auta Fascia e della Banda comunale di Pinzolo, accompagnate dal Gruppo folk di Canazei hanno arricchito l’evento di emozioni e suggestioni indescrivibili. La scelta, caduta sulla stazione Alta Val di Fassa protagonista di un’infinità di interventi, ha voluto essere un omaggio a tutte le stazioni di soccorso che operano in montagna, tra i pericoli, con abnegazione, disponibilità e professionalità. Di rilievo gli interventi della Autorità, introdotte con la consueta professionalità da Luciano Imperadori. “Spetta a tutti – ha tenuto
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La consegna della Targa - Foto Rogato
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a dire il presidente Lorenzo Dellai – tenere vivi ogni giorno, negli impegni privati e in quelli pubblici, i valori della solidarietà: questo è il messaggio che si trae dall’esempio che ci danno tutti coloro che sono impegnati nel soccorso in montagna. Il trentino è orgoglioso della testimonianza, del servizio, delle motivazioni di queste persone, di questa esperienza che fa parte della grande famiglia della Protezione civile, una realtà che dà corpo alla naturale propensione di questa terra ad aiutare gli altri. Il sacrificio di quanti donano la vita per il prossimo ci ricorda che i valori non muoiono, ma diventano per tutti lo stimolo a fare meglio come cittadini e come amministratori”. “Quella dell’Alta Val di Fassa – così si è espresso il sindaco William Bonomi dopo aver porto il saluto della comunità ai presenti – è gente semplice, sincera. L’esempio dei ragazzi morti nel prestare soccorso in montagna è la luce che ci aiuta ad andare avanti e a fare del bene”. Parole commosse e commoventi si sono poi ascoltate dai sindaci della Val
di Fassa, dal presidente nazionale del Soccorso alpino Piergiorgio Baldracchi, dall’on. Giacomo Santini, vicepresidente vicario del Gruppo parlamentare Amici della Montagna, dal presidente del Soccorso alpino delle Dolomiti Bellunesi Fabio Bristot. Giuseppe Ciaghi ha ricordato l’ingegner Ettore Zucca di Milano, “cittadino dal cuore montanaro”, fra i più convinti e generosi sostenitori del Premio leggendo a nome del Comitato una pergamena da consegnare alla famiglia. Sono state assegnate anche 5 “medaglie d’oro alla memoria” ai famigliari di chi ha perso la vita nel correre in aiuto di chi si trovava in difficoltà. Una è stata consegnata ai famigliari dell’irlandese Ger McDonnell, morto il 2 agosto 2008 durante il salvataggio di tre persone di una spedizione coreana sul K2 mentre era sulla via del ritorno, dopo aver conquistato la vetta il giorno precedente. Due uomini della spedizione coreana ed il loro sherpa si erano venuti a trovare intrappolati in una corda rotta
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solidarietà
Sono state assegnate anche 5 “medaglie d’oro alla memoria” ai famigliari di chi ha perso la vita nel correre in aiuto di chi si trovava in difficoltà: sono stati così ricordati Ger McDonnell, Stefano Da Forno, Fabrizio Spaziani, Marco Zago e Dario De Filip
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a testa in giù, senza speranza di cavarsela. McDonnell, che faceva parte di una spedizione olandese, dopo averli liberati fu travolto dal ghiaccio di una seracco andato in frantumi. Le altre quattro medaglie sono state consegnate ai congiunti di Stefano Da Forno, Fabrizio Spaziani, Marco Zago e Dario De Filip, l’equipaggio di un elicottero caduto durante un’operazione di soccorso alpino e di ricognizione dopo una frana caduta sulle pendici del Monte Cristallo il 22 agosto 2009. Formavano una straordinaria equipe di tecnici, costituita da pilota, medico, infermiere e tecnico di elisoccorso con alle spalle
un gran numero di interventi per dare sicurezza ed aiutare alpinisti e scalatori sui monti che fanno da cornice a Cortina d’Ampezzo. Come da tradizione l’evento è stato accompagnato da una serie di manifestazioni di contorno: Il venerdì mattina c’è stato il consueto incontro del premiato con gli alunni delle scuole del plesso scolastico di Pinzolo, il pomeriggio con gli scolari del plesso di Caderzone e la sera presso la sala della Protezione civile di Pinzolo una serata alpinistica curata da Carmelo Genetin con la proiezione di un bellissimo film del festival della Montagna. A coronamento della giornata di sabato gli invitati hanno potuto gustare sotto una tenda predisposta ad hoc un pranzo a base di prodotti tipici preparati con grande professionalità dai cuochi del Gruppo Ana di Pinzolo ed apprezzare la qualità del servizio effetuato da un gruppo di damigelle in costume caratteristico. Il prossimo anno si celebrerà il 40° anniversario del Premio ed il Comitato, la signora Fabrizia Caola, infaticabile segretaria in testa, sta già lavorando sodo per farne un’edizione memorabile. www.solidarietalpina.com
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Insieme si può: Progetto di Inclusione sociale La comunicazione e il bisogno di relazionare sono elementi fondanti dell’essere umano e spesso in situazioni di disagio vengono a mancare. Insieme si può è lo slogan di un innovativo progetto gestito dalla Cooperativa Bucaneve per incentivare lo sviluppo di relazioni sociali positive e costruttive tra persone con problemi di salute mentale e la loro comunità. Il progetto di Inclusione Sociale nelle Giudicarie, partito da un’indagine della Consulta per la Salute mentale della Comunità delle Giudicarie, ha evidenziato un fatto: la società odierna è caratterizzata da un individualismo dilagante e da molteplici criticità. Le vittime della frenesia, del continuo fermento e del veloce mutamento della società sono sempre di più. Una depressione, un problema familiare oppure un senso crescente di inadeguatezza possono dare vita a patologie pericolose se non identificate in tempi brevi. Il problema oggi è ancora più grave perché la comunità non svolge più il ruolo di connettore sociale. Anche le piccole realtà come le nostre ne hanno risentito perdendo quella che per secoli è stata una consuetudine: il saluto. Una nota positiva dell’indagine
è che il “bisogno di comunità” viene in qualche modo assorbito dalle associazioni che diventano dei veri e propri motori di socializzazione e, proprio per questo motivo vengono considerate fondamentali per la buona riuscita del progetto. Le fasi attraverso le quali si cercherà di raggiungere l’obbiettivo di inclusione sociale sono sostanzialmente tre. La prima vede coinvolti amministratori, cittadini e figure istituzionali quali medici, forze dell’ordine e assistenti sociali nelle veci di osservatori privilegiati in grado di individuare le possibili situazioni di difficoltà. La seconda ha come protagoniste le associazioni che vengono “formate” in merito ai comportamenti da CONTATTI Cooperativa Bucaneve Via Trento, 15 38080 - Tione di Trento Tel. 0465.331138 - Fax 0465.331139 inclusionegiudicarie@libero.it Coordinatrice Laura 347 3358743 Animatore Val Rendena: Giampiero 329 9060065 Animatore Valle del Chiese Nicola 346 0038563 Animatore Giudicarie Esteriori Pietro 347 6114386
“adottare” per accogliere persone disagiate. La terza, quella più “attiva”, è la fase in cui vengono gettate le basi per il coinvolgimento della persona all’interno dell’associazione. L’importanza di questo ultimo passaggio è cruciale: la buona riuscita di questa fase segnerà la buona riuscita del progetto trasformando l’associazione in un luogo privilegiato di inclusione sociale. «Ad affiancare persone in difficoltà e associazioni durante l’intero percorso ci saranno tre animatori di comunità, Giampiero, Nicola e Pietro – spiega Laura – Il loro compito è quello di agevolare l’incontro e rendere più stabili le relazioni che si andranno a creare. Perché il progetto funzioni non bastano i nostri consigli: l’intera comunità si dovrà attivare e rendere disponibili». Un progetto ambizioso che si scontrerà, probabilmente, con la noncuranza dei più, ma che ha le potenzialità per modificare lo status quo delle relazioni sia nel medio che nel lungo periodo. Per ricevere ulteriori informazioni sul progetto, indicare persone bisognose d’aiuto oppure rendere disponibile un’associazione potete contattare gli operatori presso la sede della Cooperativa Bucaneve. Jessica Pellegrino
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relazioni LE OPERE
“Un ponte fra le montagne d’Italia” di Maura Binelli e Giulia Cantonati insegnanti scuola primaria dell’ I.C. “Val Rendena” ... piano piano, nelle classi delle scuole della val Rendena, abbiamo cominciato a pensare cosa potevamo fare per aiutare chi si trovava a vivere una tragedia...
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… Con la memoria dobbiamo tornare a quel terribile 6 aprile di un anno fa… Quella mattina, nelle classi con i nostri alunni non si è fatto altro che parlare di ciò che era successo in Abruzzo…. piano piano si è così cominciato a pensare a cosa, noi, scuole della Val Rendena, potevamo fare per aiutare chi, in quel momento, si trovava a vivere una tragedia. È nato così il progetto “Un ponte fra le montagne d’Italia” a cui hanno aderito tutti i 10 plessi dell’I.C. “Val Rendena” e le tre scuole dell’infanzia presenti in valle. La prima fase di tale progetto prevedeva la raccolta di qualche offerta che sarebbe poi
stata utilizzata per aiutare alcune scuole abruzzesi. Nel frattempo, grazie all’aiuto del Comandante della polizia municipale di Pinzolo sig. Loreto Leone (rendenese d’adozione ma paganichese dalla nascita!!), alcune di noi insegnanti sono riuscite dapprima a contattare la Dirigente scolastica di Paganica, Prof. Corridore, e poi l’insegnante Raffaella… con loro sono intercorse parecchie telefonate per capire al meglio cosa noi, da quassù, potevamo acquistare per le loro scuole. Passato qualche mese, la nostra collega Raffaella, ci ha fatto sapere che sarebbero stati indispensabili libri, sussidi didattici e materiale ludico per le 3 scuole primarie e le 6 scuole dell’infanzia di Paganica. Non ci siamo perse d’animo e, in un battibaleno, siamo riuscite a reperire tutto l’occorrente… È arrivato così il momento tanto atteso, la partenza per Paganica! Preparati i bagagli e caricato tutto il materiale, nel tardo pomeriggio di venerdì 16 aprile siamo partite! Un viaggio lungo ma pieno di emozioni e di aspettative, siamo arriviate in quel di Paganica la mattina di sabato alle ore 9.00. Ad accompagnarci a scuola da
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Raffaella e dalla Prof. Corridore, c’era il nostro caro Comandante Leone! Consegnato tutto il materiale, ci siamo recati nel centro di Paganica e successivamente abbiamo visitato Onna e L’Aquila. Tornate in Trentino, nelle nostre case e nelle nostre classi, abbiamo mantenuto i contatti con gli amici di Abruzzo. Così lo scorso settembre siamo tornate per consegnare a Don Dionisio (sacerdote di Paganica) una casula bianca da cerimonia, benedetta dal nostro Vescovo, Monsignor Luigi Bres-
san, in occasione della sua visita pastorale in Val Rendena. L’idea di questo particolare dono è scaturita grazie al suggerimento di Federico Palmerini, giovane seminarista di Paganica, all’indomani della consegna della chiesa “Degli Angeli Custodi” da parte dei Comuni della Val Rendena. Questa visita a Paganica è stata anche l’occasione per portare alcuni lavori dei nostri alunni continuando così uno scambio di conoscenze, anche interculturali. Abbiamo anche avuto l’occasione di partecipare, alla pre-
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senza del nostro governatore Lorenzo Dellai, all’inaugurazione del campo del Paganica rugby: tutto ciò a conferma del fatto che anche lo sport può avvicinare comuntià lontane, ma vicine empaticamente. Resta comunque la certezza che la scuola e lo sport sono luoghi dove si possono veicolare valori come la pace, il rispetto degli altri e la solidarietà. Concludiamo, ringraziando di cuore TUTTE le persone che hanno reso possibile la realizzazione del nostro progetto!
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relazioni STORIA
A Mantova da San Martino di Giuseppe Ciaghi
... quasi 200 persone, fra cui il Coro Presanella, hanno lasciato la valle di buon’ora per portarsi nella città dei Gonzaga e presenziare alla messa in suffragio dei loro antenati...
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Una stupenda giornata, non solo per il sole che San Martino garantisce sempre nel giorno della sua festa, ma soprattutto per la partecipazione oltremodo numerosa (dalle autorità civili e religiose alle persone più semplici), per lo spirito (fatto di socializzazione, di recupero della memoria, delle proprie radici e dei valori della gente di Rendena), e per il calore dell’accoglienza dei mantovani ha caratterizzato il tradizionale pellegrinaggio all’altare che gli emigrati rendenesi acquistarono nel 1604 insieme ad un tumulo per la sepoltura dei loro defunti nella chiesa di San Martino a Mantova. Ne fecero il luogo ove ritrovarsi a celebrare insieme i sacri riti, l’occasione per rian-
dare con nostalgia alla terra d’origine ripercorrendo con la mente a ritroso il percorso delle acque del Mincio e della Sarca. Ben quattro pullman, quasi 200 persone, fra cui il Coro Presanella, oltre a parecchie famiglie su macchine private, hanno lasciato la valle di buon’ora per portarsi nella città dei Gonzaga e presenziare alla messa in suffragio dei loro antenati. Chiesa affollatissima alle 10, quando inizia il rito celebrato dal parroco don Ruggero insieme ai colleghi di Pinzolo (don Benito Paoli), di Madonna di Campiglio (don Mario Bravin) e di Canazei (don Stefano Maffei, che è di Pinzolo ed ha voluto anche lui prender parte al pellegrinaggio). A sottolineare i momenti
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più significativi della messa i cori parrocchiali di Pinzolo, di Sant’Antonio di Mavignola e di Madonna di Campiglio. Al termine, sempre in chiesa, la cerimonia civile introdotta da Italo Maffei dei Lustri con lettura del messaggio del vescovo di Trento mons.Luigi Bressan e il ricordo dei più assidui partecipanti al pellegrinaggio, ora scomparsi (Fausto Dondi, Battista Dorna, Arturo Binelli Lucìn, Marco Collini Melo, Giacomino Maffei Cagamél, Gino Maturi, Ervino Amadei..). In loro omaggio il Coro Presanella intona il “Signore delle cime”: un momento di particolare intensità emotiva. A sottolineare l’importanza dell’avvenimento e i legami che vincolano da
sempre le due comunità intervengono le autorità civili: William Bonomi, sindaco di Pinzolo e quello di Mantova Nicola Sodano, entrambi con la fascia tricolore, il Vicario del vescovo di Mantova mons. Giacomo Sartori, il professor Marco Collini (è di Pinzolo ed è primario di maxillofacciale nell’ospedale di MN), la presidente del Consiglio provinciale di MN. Alle loro spalle gli stendardi del
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comune di Pinzolo, retto dagli alpini in divisa, e quello della Provincia di Mantova. A fianco dell’altare dei rendenesi, dominato in alto dall’ovale con la figura del vescovo Vigilio, una rappresentanza di Schutzen. Gli alpini depositano sull’altare un cuscino di fiori e il simbolico cesto di prodotti nostrani. Viene chiamata davanti alla mensa per un significativo riconoscimento la signora Emma, una simpatica vecchina che custodisce l’altare dei rendenesi durante tutto l’anno. Il pomeriggio ha visto l’omaggio al monumento dell’arrotino a Gazoldo degli Ippoliti – città gemellata con Pinzolo - dove il Coro Presanella ha cantato “Girolemìn”, la visita agli stabilimenti della famiglia Marcegaglia con pranzo per tutti nella loro mensa aziendale, e alle 17 il concerto del Coro Presanella nella basilica di Santa Barbara, situata al centro del palazzo dei Gonzaga.
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Ritiro Catania: il perché di questo gemellaggio
CATANIA STRATEGICA: TRA L’ETNA E TAORMINA
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l ritiro pre-campionato del Calcio Catania a Pinzolo, dal 18 al 31 luglio 2010, ha dato il via ad una strategia di promozione sul mercato siciliano. La strategia di base del progetto mira a raggiungere nel corso di tutto l’anno il target dei siciliani, bacino di utenza molto inte-
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ressante sia per l’offerta estiva, ma soprattutto per il prodotto invernale di Pinzolo. “E’ un mercato che a noi sta molto a cuore, nel quale abbiamo individuato un concreto target di sciatori e di famiglie interessate alla tipologia di offerta invernale di Pinzolo. Al fine quindi di aumentare il flusso
di turisti siciliani verso il nostro territorio, abbiamo messo in campo una strategia di marketing e promozione mirata, per far conoscere più in dettaglio le proposte di vacanza che siamo in grado di offrire”. Così afferma con grande soddisfazione Anita Binelli, delegata del Sindaco di Pinzolo, per i
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ritiri calcistici che ha creduto in questa operazione. Si tratta di un progetto di promozione territoriale davvero importante per la località di Pinzolo, al quale hanno contribuito il Comune di Pinzolo, l’Azienda per il Turismo Madonna di Campiglio Pinzolo Val Rendena in collabo-
razione con Trentino Marketing e Funivie di Pinzolo Spa. L’Azienda per il Turismo si è impegnata a portare avanti e concretizzare i diversi strumenti e azioni di comunicazione concordati con il Calcio Catania per promuovere il nome di Pinzolo successivamente al ritiro. Le diverse attività di comunicazione si sviluppano, infatti, durante il campionato di calcio di serie A 201011 dove protagonista è il Catania. Nello specifico, la maggior parte delle azioni hanno come location lo stadio del Catania e le partite casalinghe della squadra etnea, attraverso l’esposizione di cartelloni pubblicitari di Pinzolo dall’inizio del campionato fino all’ultima partita di febbraio, l’inserimento del logo di Pinzolo sul backdrop utilizzato per le interviste di giocatori e allenatori a fine partita, la comunicazione dell’offerta invernale con azioni di volantinaggio della brochure “Proposte vacanza inverno 20102011” e la messa in onda di uno spot promozionale di 30” durante 4 partite importanti del Catania (Catania-Fiorentina il 31.10, Catania-Udinese il 7.11, CataniaBari il 21.11 e Catania-Juventus il 5.12). Da sottolineare anche l’esposizione presso il centro allenamen-
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ti dei rossazzurri di due cartelloni pubblicitari di Pinzolo e del Trentino, per raggiungere anche quei tifosi che non sono presenti allo stadio durante il campionato. Sul piano editoriale, il capoluogo della Val Rendena ha a disposizione 2 pagine pubblicitarie e 2 redazionali su “Il Catania” – mensile ufficiale della squadra distribuito in abbonamento ai tifosi – e una pagina pubblicitaria sul giornalino distribuito allo stadio durante le partite casalinghe. Con la compagnia Windjet, una tra le maggiori compagnie aeree di collegamento con la Sicilia, sono state concordate 2 pagine pubblicitarie (II° di copertina + I° romana) sul magazine in flight “Check-Out” per tutto il periodo che va da dicembre 2010 a gennaio 2011. Un’ulteriore azione riguarderà il database di tutti i tifosi del Catania a cui sarà veicolata una newsletter con l’offerta invernale di Pinzolo, mentre sul sito calciocatania.it ci sarà sempre un link con la presenza del logo della località.Una strategia di marketing, dunque, strutturata ed efficace, finalizzata a sviluppare al meglio un progetto di incoming turistico e a promuovere la località di Pinzolo e tutto il Trentino presso il mercato siciliano.
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ritiri precacampionato
Arrivederci Juve! Cinque anni di matrimonio con la Juventus sono stati sicuramente un grande investimento per la promozione di Pinzolo. Ora è giunto il momento di percorrere nuove strade...
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Sul matrimonio tra Trentino e Juventus quale mezzo proficuo e vantaggioso per la promozione del nostro territorio avevano “scommesso” Tiziano Mellarini assessore al Turismo della Pat e William Bonomi, quando si erano recati al cospetto della Mole Antonelliana e si erano spesi con tutte le loro forze per riuscire a portare la Vecchia Signora in Val Rendena, suscitando qua e là critiche e perplessità della stampa per il cospicuo investimento necessario a conquistare le simpatie bianconere. A conclusione di un ciclo durato cinque anni, si può affermare senza dubbio che l’aver ospitato
la squadra più blasonata d’Italia è stato un ottimo investimento. E non solo per la straordinaria affluenza di tifosi provenienti da tutt’Italia che il ritiro ha favorito nella Verde Valle, garantendo moltissime presenze in un periodo, luglio, altrimenti sottotono, ma soprattutto per l’attenzione straordinaria avuta a livello mediatico, sia dalle televisioni nazionali sia dai principali quotidiani. Pinzolo saluta e ringrazia chi ha contribuito alla buona riuscita dei ritiri precampionato della Juventus, e si appresta ad affrontare nuove avventure e nuove sfide.
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Benvenuta Inter!
Si apre con l’Inter una nuova fase, che ci auguriamo possa portare alla nostra valle visibilità e nuovi canali di promozione ... ma anche emozioni con il grande calcio
«Siamo stati impressionati in modo positivo dalle strutture sportive presenti a Pinzolo e pensiamo che, dopo alcuni anni di ritiri all’estero, quella del Trentino sia la scelta ideale per allenarsi bene e anche per “premiare” i tifosi che verranno a trovarci durante il nostro soggiorno in Val Rendena». Ha esordito così l’a.d. neroazzurro Ernesto Paolillo alla firma dell’accordo che lega l’F.C. Internazionale a Pinzolo per due anni suscitando la soddisfazione di William Bonomi che ha aggiunto: «Questo accordo con l’Inter ci riempie di orgoglio e conferma la nostra terra come un’eccellenza dal punto di vista dell’accoglienza. Inoltre rappresenta per noi una nuova sfida da affrontare con rinnovato entusiasmo e con la voglia di migliorare ulteriormente ciò che di buono avevamo fatto negli scorsi anni».
Con la squadra di Milano da tempo c’è un rapporto privilegiato per i Campus dei ragazzi che hanno visto ogni anno l’afflusso di centinaia di ragazzi in allenamento in val Rendena. Ora l’intesa è decollata con la scommessa della preparazione precampionato al Pineta della prima squadra. Ovvio aspettarsi nuovi canali di visibilità e di promozione per Pinzolo e per l’intera valle; per questo l’Apt di ambito, Trentino Spa e Comune di Pinzolo stanno studiando nuove strategie per far fruttare l’ingente investimento che l’operazione richiede e per accogliere al meglio i Campioni d’Italia in carica. Ancora una volta una grandissima squadra si allenerà a Pinzolo, e con essa, arriveranno tifosi, televisioni, giornali... ma anche e soprattutto emozioni e grande calcio per tutti gli appassionati di sport.
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cultura VOLONTARIATO
L’importanza di avere una stagione teatrale di Sergio Binelli
Sta per iniziare ormai l’attesa Stagione Teatrale delle Giudicarie, una grande occasione per tutti noi, per riempire quei vuoti che certe serate possono lasciare, per sentire e provare delle emozioni indescrivibili, che nessun film, serie televisiva o reality può dare, una grande occasione che non dovremmo perdere. Queste le rappresentazioni teatrali nel nostro paese in calen-
CALENDARIO STAGIONE TEATRALE GIUDICARIE MARTEDÌ 23 NOVEMBRE ore 21.00 Teatro comunale di Tione di Trento Il signore del cane nero storie su Enrico Mattei
VENERDÌ 25 FEBBRAIO ore 21.00 Teatro comunale di Tione di Trento Amleto avvisato mezzo salvato commedia con fantasma
LUNEDÌ 6 DICEMBRE ore 21.00 Teatro comunale di Tione di Trento Mandragola
VENERDÌ 4 MARZO ore 21.00 Teatro parrocchiale di Spiazzo Sandokan o la fine dell’avventura
VENERDÌ 17 DICEMBRE ore 21.00 Teatro Palacampiglio di Madonna di Campiglio Trappola per topi
VENERDÌ 11 MARZO ore 21.00 Teatro comunale di Tione di Trento Questa sera si recita a soggetto
MERCOLEDÌ 12 GENNAIO ore 21.00 Teatro comunale di Tione di Trento Ciranò e il suo invadente naso MARTEDÌ 25 GENNAIO ore 21.00 Teatro Palacampiglio di Madonna di Campiglio Sentieri sotto la neve SABATO 5 FEBBRAIO 2011 ore 21.00 Teatro Paladolomiti di Pinzolo Noi, le ragazze degli anni ’60 SABATO 19 FEBBRAIO ore 21.00 Teatro parrocchiale di Spiazzo Questa sera cose turche
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MARTEDÌ 22 MARZO ore 21.00 Teatro Paladolomiti di Pinzolo Novecento MERCOLEDÌ 6 APRILE ore 21.00 Teatro comunale di Tione di Trento Toccata e fuga LUNEDÌ 18 APRILE ore 21.00 Teatro comunale di Tione di Trento Riondino accompagna Vergassola ad incontrare Flaubert Per assistere a tutti gli spettacoli in cartellone nei Comuni di Tione di Trento, Pinzolo e Spiazzo è previsto il trasporto gratuito. Info c/o biblioteca comunale di Pinzolo Tel. 0465.503703
dario (per chi avesse piacere di sapere delle altre manifestazioni teatrali nella nostra valle può andare sul sito www.trentinocultura.net): presso il Teatro Palacampiglio di Madonna di Campiglio venerdì 17 dicembre 2011, ci sarà lo spettacolo teatrale la “Trappola per topi “di Agatha Christie con Aldo Sassi, Andrea Zacheo, Federica Tabori, Alessandro Fornari, Lorenzo Spiri, Guido Ferrarini, Grazia Ghetti, Marcella De Marinis, con la regia di Guido Ferrarini e sempre al Palacampiglio ci sarà nel giorno di martedì 25 gennaio lo spettacolo “Sentieri sotto la neve” di Mario Rigoni Stern, adattamento teatrale e interpretazione di Roberto Citran regia di Titino Carrara; invece presso il Teatro Paladolomiti di Pizolo ci sarà sabato 5 febbraio 2010 lo spettacolo comico “Noi, le ragazze degli anni ’60”, scritto diretto ed interpretato da Grazia Scuccimarra e poi martedì 22 marzo 2011 ci sarà “Novecento” di Alessandro Baricco con interpretazione e regia di Corrado d’Elia. Per concludere, ribadisco a voi cari lettori di Pinzolo di cogliere l’occasione ed andare ad assistere a questi spettacol... vi assicuro non ve ne pentirete.
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Margherita Hack presenta: Libera scienza in libero stato
di Sergio Binelli Ho accettato con piacere di scrivere queste poche righe per dare alcuni tratti della straordinaria biografia di Margherita Hack, astrofisica e politica che verrà a Pinzolo il 28 e il 29 gennaio 2011 a presentare il suo libro “Libera scienza in libero stato”; se si dovesse scrivere tutta la vita di Marghertia Hack bisognerebbe dedicarle un libro, pertanto mi permetto di riportare solamente i dati essenziali della eccezionale vita di questa grande donna. Nata a Firenze il 22 giugno 1922, si è laureata nel 1945 in astrofisica, diventando poi professoressa ordinaria di astronomia presso l’Università di Firenze dal 1964 al 1992, per quasi 30 anni; è stata poi anche direttore del Dipartimento di Astronomia dell’Università di Trieste dal 1985 al 1991 e dal 1994 al 1997 e membro dei gruppi di lavoro dell’ESA e della NASA; nel 1997 è andata in pensione, dopo aver studiato a lungo le atmosfere delle stelle e gli effetti osservabili del-
l’evoluzione stellare, un settore che l’ha sempre affascinata. Ha pubblicato una gran quantità di libri, tra cui ricordiamo Le nebulose e gli universi-isole (1959), La radíoastronomia alla scoperta di un nuovo aspetto dell’Universo (1960), Una vita tra le stelle (1995), L’amica delle stelle (1998)) ed ha pubblicato dei lavori su riviste internazionali, per poi arrivare a fondare nel 1978 la rivista bimensile “L’Astronomia”. Da ricordare anche l’onorificenza ricevuta nel 1998, la Medaglia d’oro ai Benemeriti della Scienza e della Cultura. Questa la Margherita Hack “scientifica”, ma vi è anche una Margherita Hack “politica”: dopo una breve esperienza nel Partito Radicale, si è attivata molto in politica, candidandosi ad elezioni regionali, nazionali… sempre in liste vicine alla sinistra (recentemente alle elezioni regionali del 2010 è risultata eletta nella Regione del Lazio come consigliere regionale nelle
liste della Federazione della Sinistra) è in prima linea per i diritti della persona e per la difesa di uno stato laico che ritenga lo studio e la scienza delle risorse importanti ed imprescindibili per poter pensare ad uno sviluppo delle menti e a uno sviluppo economico di un paese... Ringraziando il gruppo Laici Trentini, promotore di questo incontro, ricordo a tutti l’appuntamento previsto per il 28 gennaio 2011 alle 21.00 al PalaDolomiti di Pinzolo. Impossibile perderselo!
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cultura e tradizione ASSOCIAZIONI
Angelo Dorna, una vita d’artista di Giuseppe Ciaghi
Foto Archivio Povinelli
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Chi, passando per via Marconi, levasse gli occhi dalle vetrine dei negozi e li alzasse sull’edificio che ospitava il Cinema Dolomiti, potrebbe ammirare ancora oggi, incastrate a metà facciata, le balaustre in granito di un finto loggiato, alle cui spalle sei finestre ospitano altrettanti affreschi un po’ rovinati dal tempo. Le loro luci sono racchiuse da paraste in conci di bugnato, scolpiti con maestria dagli
scalpellini locali, che fanno da cornice alle pitture. I dipinti rappresentano aspetti dell’ambiente naturale della val Rendena: un’aquila e un orso ai lati; al centro paesaggi di montagna: la Torre di Brenta, massiccia ed imponente, il Campanil Basso, elegante guglia presa a simbolo dell’intero gruppo dolomitico, la fantasmagoria degli Sfulmini ed un laghetto alpino, probabilmente lo specchio di Valagola ai piedi del Dòss del sabión. A crearli, così belli, pieni di grazia e di armonia, fu Angelo Dorna nel 1945, pittore dotato di uno stile e di una sensibilità particolari, capace di interpretare fin nelle più recondite sfumature la mentalità, le aspirazioni e gli ideali della gente di Rendena. Originario di Javrè, accasatosi a Pinzolo con Casilda Cominotti, ha lasciato notevoli tracce del suo lavoro lungo tutto l’asse della valle. Ma non solo. Molte delle sue opere hanno varcato l’oceano nelle valigie degli emigranti, cari ricordi: immagini di baite con pascoli e alpeggi, angoli di paese, ritratti di personaggi (contadini, boscaioli, guide alpine, malgari, arrotini...), fiori, animali del bosco, scorci caratteristici... capaci di evocare il profumo e le suggestioni della terra natia a chi era
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costretto a guadagnarsi il pane lontano da casa e ne sentiva nostalgia. Angelo (scomparso nel 1985) era un tipo tutto estro e fantasia, sempre allegro, la battuta pronta, arguta. Oggi lo direbbero un creativo, allora lo consideravano un originale. E che lo fosse stato, nessuno, fra quanti l’hanno conosciuto o frequentato, l’ha mai messo in dubbio. Anzi. Per tutti lui era “un artista!”, termine che la dice lunga sul carattere di un personaggio fuori dagli schemi, parola usata con rispetto e simpatia nei suoi confronti, perché sapeva farsi voler bene, persino dai ragazzini. Coi quali amava intrattenersi, raccontando loro qualche fola, provocandoli con scioglilingua, spesso inventati sul momento,
come “tatapodì podì la tata”, o stimolandone la curiosità con frasi strane quali “sandosesco!”, “in tal vinieto brant”, “nata caccoatora”, “roncopocone” Di mestiere faceva il pittore. Disegnare era sempre stata la sua passione, fin da bambino. A quindici anni riuscì primo in un concorso per giovani organizzato a Rovereto. La sua non fu una vita facile. Eppure fu sempre un ottimista. Le avversità - e furono tante! - anziché piegarlo od incupirlo, ne rafforzarono lo spirito, temprandone quanto di positivo era radicato nel profondo del suo animo. Era nato nel 1905 (o 1906?) a Javrè ed aveva un fratello di nome Vito. Rimasero orfani molto presto di entrambi i genitori. Durante il primo con-
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flitto mondiale Angelo patisce i gravi disagi, fatti di privazioni, fame e fatiche, provocati dalla presenza dei militari nei paesi a ridosso del fronte. A guerra ultimata compie il servizio di leva fra gli alpini e a congedo ottenuto si trasferisce a Milano, per lavoro. Si occupa presso la Richard Ginori, dove apprende a decorare la ceramica, e, più tardi, presso la Karampai, una ditta specializzata nell’abbellire case ed appartamenti. Alle sue dipendenze, provvede a decorare con stucchi e pitture parecchi palazzi della Milano patrizia. A giornata finita frequenta per quasi tre anni i corsi serali dell’Accademia di Brera, dove affina la sua tecnica con maestri di prestigio, conosce artisti che vanno per la maggiore, si accosta alle mode
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cultura e tradizione ASSOCIAZIONI
Oggi lo direbbero un creativo... E che lo fosse stato, nessuno, fra quanti l’hanno conosciuto o frequentato, l’ha mai messo in dubbio. Anzi. Per tutti lui era “un artista!”
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espressive del tempo. Verso i primi anni Trenta torna a casa e si mette alle dipendenze dei fratelli Ferdinando, Paolo e Francesco Valentini, pittori e decoratori di Javrè. Francesco in zona è il massimo esperto nella creazione di meridiane. Trova anche il tempo di sposarsi con Casilda e prende alloggio a Pinzolo, in Ruìna. (Casa Collini – Marzoli), paese della moglie, dalla quale avrà tre figli. Con i Valentini restaura gli edifici di Javrè distrutti dal grande incendio del 1943. Quindi si mette in proprio. Si può dire abbia dipinto tutte le insegne dei negozi e
degli esercizi commerciali e artigianali della Val Rendena, che percorre avanti e indietro con la sua giardinetta chiara, ben identificabile! Su entrambe le portiere anteriori compare la figura di un pittore, preso di schiena, in piedi sulla cunetta di un’asse elastica, intento a dipingere una parete. Era la sua un’automobile speciale. Sapeva anche dir di no, agli autostoppisti, con le barre dei tergicristalli che Angelo metteva in funzione come fossero il dito indice di un mano quando ne incontrava qualcuno ai lati della strada. Di portamento signorile, sempre in ordine, vestiva
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in maniera singolare, distinta: cappello elegante, giacca dalle tinte allegre, giovanili, sempre un fiore fresco o un rametto verde nel taschino, cravatta all’infuori con un enorme fiocco a farfalla, dai colori vivaci. E poi sempre contento, sorridente, amabile nelle sue battute simpatiche. Fra le sue opere, oltre ai quadri che realizzava nel tempo libero, la maggior parte su commissione per gli emigranti, meritano un cenno lo splendido affresco con le Dolomiti di Brenta che decora l’interno dell’Hotel Alpina a Pinzolo, le lunette dipinte nel 1959 dentro la chiesa dedicata alla Madonna di Loreto a Massimeno, i santi raffigurati in numerosi capitelli sparsi lungo la valle, alcuni murales sulle facciate degli edifici. Nel 1954, in occasione della breve vacanza di Luigi Einaudi alla villa Panorama di Madonna di Campiglio il pittore Dorna regala al Presidente della Repubblica una veduta del Gruppo di Brenta, proprio come lui lo vedeva dalla finestra della sua camera. Ne riceve un encomio scritto ed un ringraziamento particolare. Partecipa a numerose mostre, anche collettive: a Pinzolo, Tione, Madonna di Campiglio; ad Arco viene invitato per diverse edizioni al prestigioso
Premio Segantini, e poi a Trento, a Riva sul Garda, alla Fiera di Bolzano. Di carattere estroverso riusciva a socializzare con persone di ogni età. Come già detto amava scherzare con i ragazzi inventando paradossi, scherzi linguistici e battute sugli eventi della vita quotidiana, ma non disdegnava confrontarsi con gli adulti sugli argomenti più disparati in dialoghi e dibattiti che concludeva immancabilmente con la frase. “Niente da eccepire!” Ultimamente vedeva il mondo in cui viveva allontanarsi dai valori e dai princìpi in cui si era formato, tanto che
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si rivolgeva ai suoi amici, quasi a chiederne conforto con la domanda, che poi era un’affermazione: “Non senti il morso della decadenza?!” Originale anche in questo. La padronanza delle tecniche pittoriche, unita ad una grande sensibilità, gli ha permesso di cogliere nelle sue opere i risvolti più intimi ed i caratteri più interessanti dei soggetti dipinti. Ha amato molto la sua terra d’origine e questo si può notare nella cura con cui ha istoriato i paesaggi che lo circondavano. Di grande bellezza sono i lavori eseguiti a carboncino.
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cultura e tradizione
Murales: Pio “Gianaràl” racconta a cura di Maddalena Collini revisione dialetto Tiziana Collini
In banda ala casa vigniva giù i canai, gh’era la rùgia chi fava girar li turbìni e do möli. Pò l’acqua la nava dintru ‘n tai canai e la fava girar la röda chi fava nar anca al mai 66
Inauguriamo con questo numero de Il Foglio una rassegna dei murales presenti sulle case del nostro comune. Con un dipinto per numero, vogliamo portare ai nostri lettori le storie che stanno dietro ad ogni casa, vecchia o nuova che sia. Chiunque volesse raccontarci del suo murales, contatti la redazione del Foglio, oppure scriva a maddalena.collini@gmail.com. Cominciamo oggi con la Fusina dipinta da Toni Mora per Pio Ferrari Gianaral, a Pinzolo. Il racconto che la accompagna è stato lasciato in dialetto, per non togliere quel sapore di storia, di passato, di territorio… al savor di ‘n bot.
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n fin dal 1794 gh’era chì la fusìna, par set o òt generaziun chì giù bas ià laurà ‘l fèr. I fava di tut: la feramenta par i car, par i cavai, roba da taiar e manaroç e curtalaç e zapìn - ca ié chii da tirar li bori... In banda ala casa vigniva giù i canai, gh’era la rùgia chi fava girar li turbìni e do möli. Pò l’acqua la nava
dintru ‘n tai canai e a sagunda da ‘ndu ca i laurava i fava nar dintru l’acqua e i fava girar la röda chi fava nar anca al mai – ca l’e cul chi bativa al fèr, l’era ‘n pal cun fò la cima ‘n martél gros. Gh’era du pai e l’acqua la nava dintru e la ciucava giù su du sas e la fava l’aria par far nar al foc. Ghi laurava dintru i me avi, e go amù atrezadori anca dai bisnoni e trisnoni. La fusìna l’à duost sarar su ‘ntal Zinquanta, quant ca ià tut fo l’acqua l’ENEL ià duost ‘mplantar lì l’atività. Dop l’e ben nada cul mutor eletrico, gò laurà dintru amù anca me giù bas, ma pò su nà suta naja e quant ca su turnà ‘ndre ò scuminzià a far al latonier cui me fradei. Um ben sighità a laurar al fèr, ma ghivan anca da ‘ndustrializarsi e alora favan anca altri robi. Quant ca e rivà li machini la specializzazion dal fèr nu la sirviva pù. In geru ga né amù chi fa ‘l fèr, parò nuaftri um laga lì e um scuminzià a far pur chi aftru i carpinter. Sicome m’à sempru plasost li robi veci, alora ò fat far al murales. Ghiva na fotografia vecia, da difat dop la guera dal ‘14, vers al Vinti crozu, cun su me pupà, Angelo Ferrari Gianaràl, e ‘n so cusin ca i laurava
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‘ntala fusìna. Ga l’ò data al Tony Mora, e ol ‘ntal 2001 l’à fat al murales, ca l’e ‘n ricort dai me trisnoni e bisnoni e noni e di me pupà, ca l’à tignù su la fusìna ‘ntai ultim agn. L’era pu chi aftru me pupà chi laurava giù bas, e ‘nfati l’e stà premià cun ti ‘na mudaia d’oro dala Camera di Commercio di Trent par aver mandà ‘n nanç l’atività dal fèr. Ades ò fat purtar in sas ‘ntal giardin e g’ò mitù su ‘l mai di me pupà. Ghiva al mai e l’incudine suta, e alora quant ca Giulio di Pladun l’aftru dì l’à disfat fò la so stala, al ma dat al sas dal mai: ò gatà ‘na spunda, ca l’era al sas dal mai, e m’ò fat far in bus ià Pedretti. Ades su dre ca gal motu giù e vurìa motar ‘n tal giardin anca qualchi aftru atrezo di ‘n bot. Mi sarìa plasost anca avérghi ‘n paìs veç, cun amù vargut di ‘n bot. E ‘nvezi adès nu gh’é pù nienti. Mi displas ca nu la ghi sìa pù la fusìna di me pupà, avrìa vulost lagarla cì come ca l’era, cul mai e cui sas e cun tut cul ghi gh’era dintru. E sicome ca nu ò pudost, alora par mantigner al ricort ò fat far al murales. Ho volust lasàr in ricort, sal rastarà...
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storia e tradizione STORIA
L’albero genealogico del paese di James Caola *
Dodici anni fa ho cominciato a costruire l’albero genealogico di mio padre. Allora non avevo molta speranza. I miei nonni sono emigrati da Pinzolo nel 1905, e mio padre conosceva poco delle sue origini, neanche i nomi dei suoi nonni. Io non parlavo italiano e non avevo idea di come cominciare la ricerca. Poi ho scoperto un tesoro straordinario: i registri dei battesimi della parrochia di Pinzolo. Questi sono disponibili -come lo sono quelli di tutti i paesi del Trentino – presso l’Archivio della Diocesi di Trento. Ma più importante per me, questi microfilm sono anche
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disponibili qui negli Stati Uniti ai Centri della Storia della Famiglia della chiesa dei Mormoni. Ho preso due bobine in prestito - i battessimi, i matrimoni e le morti di Pinzolo, 1640-1923 - e da quel giorno questo lavoro è diventato la mia passione più grande. Ma perché questo lavoro non è finito dopo dodici anni? Ho scoperto che sebbene è possibile costruire un albero degli antenati paterni, la storia delle nostre famiglie, dei nostri antenati, del nostro paese, non è ben servita in questo modo.
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Foto Archivio di Sieglinde Köll
Quella storia invece deve essere raccontata attraverso la rete di rapporti tra gli alberi del paese intero, una storia complessa, ricca e straordinaria. Gli alberi delle famiglie di Pinzolo sono rami di un albero più grande. Questo albero è ciò che cerco di ricostruire e deve necessariamente includere le comunità di Giustino, Massimeno e Carisolo poiché tutte le loro storie sono filetti di un unico tessuto. Al fine di realizzare questo ho creato numerosi strumenti, i quali spero un giorno diventeranno una parte del patrimonio
della Val Rendena: · un indice intero di tutte le nascite di Pinzolo, Giustino, Massimeno, Carisolo e Campiglio, dal 1630 al 1924 · indici dei nati da ogni cognome per gli stessi anni · indici fotografici di tutte le tombe della Val Rendena fino a ottobre 2010, su DVD Man mano che io completo questi strumenti, li uso per costruire un database capace di computare i gradi di rapporto tra ogni due individui o di creare un albero, grafico o testuale, ascendente o discendente, per ogni individuo nel data base.
Forse un giorno questo data base - ampliato ad includere tutti i comuni della Valle - sarà un punto iniziale per ogni tipo di ricerca - genealogica, sociale, storica, forse anche medica - riguardo alla gente della Val Rendena.
*James Caola abita a Filadelfia. E’ laureato all’Università di Pennsylvania dove ha anche fatto gli studi post-laurea. E’ discendente di Albino Caola (Biatin) e Giovanna Collini (Giuanara), emigrati nel 1905.
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il racconto STORIA
Un ragazzo e il suo sogno di Damiano Rito
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Mi piace l’accostamento volo-sogno. Volare è quello che molto probabilmente si avvicina di più al sogno. Si assiste senza possibilità di intervento alla vita che scorre, diventando spettatori privilegiati. Sognare, spesso ad occhi aperti… di volare. In un freddo giorno di gennaio del 1914, precisamente il 2, nacque a Pinzolo, Remo Cazzolli. Non nacque solo, ma nello stesso istante in cui vide la luce, la vide anche il suo sogno. Mi sento di affermare che nacquero insieme, contemporaneamente. Erano sempre insieme, lui e il suo sogno. Con lo sguardo estatico, rivolto spesso verso l’alto, Remo si immaginava in aria dove avrebbe potuto sfrecciare velocissimo, affascinato com’era dal cielo sconfinato.Gli anni passavano e con essi scorrevano innumerevoli le pagine dei libri dedicati all’aeronautica. Mettendoli uno sopra l’altro avrebbe potuto raggiungere il cielo… In un meraviglioso pomeriggio del 1928, a soli quattordici anni, prese una decisione che resterà memorabile. Si recò munito d’ascia in Val di Genova con la precisa intenzione di tagliare un larice. Non voleva certo ricavarne legna da ardere. Il suo sogno gli aveva suggerito di ottenere da quel bel-
l’esemplare arboreo un mezzo volante, un aliante per la precisione. Ognuno di noi dovrebbe, una volta nella vita, trovare qualcuno che assecondi le proprie stranezze. Remo fu fortunato perché trovò un bravo falegname, sempre di Pinzolo, tale Gacomo Caola “Stampun”. Non badando alla stranezza della richiesta, proprio come fece Geppetto, lavorò con cura e passione il tronco, seguendo le precise istruzioni del ragazzo. Dopo qualche tempo il tronco era sparito, al suo posto comparve un “coso”, in questo modo molti paesani avevano battezzato ciò che era scaturito dal legno grezzo: un aliante. Ma si sa che per volare sono fondamentali le ali. Affascinato da tutto ciò il direttore della Famiglia Cooperativa di Pinzolo gli regalò la tela per poterle confezionare. La parte strutturale era ormai finita e nel cortile dell’oratorio di Pinzolo vi era un gran fermento per inserire nel mezzo volante, cloche, comandi e trasmissioni. I lavori erano giunti a compimento e l’aliante era terminato. Remo però girava intorno al velivolo pensieroso, convinto che mancasse ancora qualcosa. Ma certo! Concluse ad un certo punto, il nome, gli manca un nome. Munitosi di colore e pennello im-
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presse nella fusoliera il nome scelto: “I PINZ”. Il nome lo scelse in ricordo di Pinzolo, superfluo scriverlo ma tant’è. Un velivolo è fatto per volare gli ricordò il suo sogno. L’intento era di trasportare l’aliante fino al Doss del Sabion per poi lanciarsi con esso a capofitto nel vuoto. Ma le cose ahimè non vanno mai come si vorrebbe. Remo fu fermato dal padre e dalle autorità del paese. Remo però era tenace e risoluto. Con l’aiuto di alcuni amici carica l’aliante su un camion e si dirige a Gardolo. Assistito dal capitano Bozzetto e dall’ingegner Zadra, Remo consegna il prezioso manufatto al pilota Schwabl, il quale tenta il volo. Il velivolo si alza, sobbalza, va su. Per un breve lasso di tempo vola. Poi la coda si spezza e con essa le speranze di Remo. I giorni dell’aliante sono finiti. Remo torna a casa ma contrariamente a quanto ci si aspettasse, è felice. Il sogno anche se per un breve momento è diventato realtà. Un talento se è tale non sfiorisce ma con il tempo prende maggior vigore. Fu così che il caso e la sua ostinazione gli fecero incontrare il generale dell’aeronautica Fougier in vacanza a Madonna di Campiglio. Il militare percepì
immediatamente le qualità di Remo e lo spinse ad arruolarsi nell’aviazione e a frequentare il corso ufficiali. Il sogno, come l’albero della Val di Genova, ha mutato forma svelando finalmente il destino di Remo, non costruttore di velivoli ma pilota dei medesimi. Il suo nome diventa famoso ed il sogno è in perfetta simbiosi con il ragazzo. Arriva il 1940 e con esso la guerra. Assegnato al sesto stormo caccia parte per l’Africa e partecipa a innumerevoli combattimenti aerei. Remo e l’aereo sono un tutt’uno, sembra un sogno, il suo sogno. Un pilota d’ eccezione ed un provetto combattente. Fu abbattuo, catturato ed incarcerato nell’alta Scozia.
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di coloro che hanno lasciato una traccia indelebile nella storia dell’aviazione. Il caso a volte è beffardo. Il suo aereo da caccia era un Reggiane “RE 2001”. REmo è morto a Trento nell’ anno 2001. “Diede, prese, pretese e donò” (Eleonora Duse). L’ispirazione che mi ha spinto a scrivere, romanzandolo, questo breve racconto, mi è venuta leggendo “Storia di un pilota e uomo Trentino” di Flora Zanella.
Riuscì a fuggire ed il 24 aprile 1943, via Lisbona raggiunse l’Italia. La guerra però lo ha segnato molto profondamente ma lui l’ha scampata, sempre aggrappato al suo sogno. Remo Cazzolli ha ricevuto la medaglia d’argento al valor militare per operazioni sul Mediterraneo. Successivamente è stato nominato “pioniere dell’aeronautica” ed è entrato a far parte del ristretto numero
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ridendo castigat mores
Un nuovo gioco Molti anni fa un nostro laborioso e saggio concittadino si concesse, cosa assi rara per lui, di recarsi nell’osteria più frequentata di Pinzolo, per bere un buon bicchiere di vino rosso. Persona schiva e di poche parole, si sedette in un angolo appartato del locale per gustarsi in santa pace sia il prezioso nettare, sia quel raro momento di ozio. Nel locale annerito dal fumo degli anni, con le menti annebbiate dai fumi dell’alcool, alcuni avventori si misero a discutere animatamente del nuovo gioco che era approdato, con grave ritardo a detta di qualcuno, anche a Pinzolo. Si trattava per la precisione del gioco del lotto. I quattro decantarono a turno il gioco e le varie possibilità di vincita, che bicchiere dopo bicchiere, sembravano sempre più facili e senz’altro alla loro portata. Si vince con l’ambo disse uno, anche con il terno aggiunse un altro, non dimentichiamoci della quaterna e della cinquina completarono gli altri. Il nostro laborioso e saggio concittadino
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ascoltava attento quella frivola discussione. La parola “gioco” nel suo lessico non era contemplata. Col capo chino rifletteva disgustato. Ad un certo punto i quattro avventori vollero sapere cosa ne pensasse quell’uomo serio e taciturno, seduto in quell’ angolo appartato dell’osteria, di questo nuovo gioco che prometteva vincite sicure e cospicue. Dopo aver sentito per l’ennesima volta le caratteristiche del gioco, ma soprattutto la facilità con cui si poteva vincere; sentendosi ripetere che si vince con l’ambo, con il terno e via dicendo, decise quindi di rispondere. La risposta che uscì dalla sua bocca, nonostante i molti anni passati, si addice maledettamente bene anche ai giorni nostri, giorni in cui la penuria di lavoro non è ancora ai livelli drammatici del periodo in cui visse il nostro saggio concittadino. Questa dunque fu la risposta: AMBU LE LAURAR E TERNU LE SIGHITAR!!! Damiano Rito
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PINZOLO
UN COMPLEANNO SPECIALE! A cura di Maura Binelli 23 dicembre 2010.... nonna Maria spegne 105 candeline! Traguardo davvero straordinario quello raggiunto da Maria Vencelj Maggi, ospite alla casa di riposo “Abelardo Collini” di Pinzolo. Ancor più straordinario è vedere come lei, ancora lucida, scherzi sul fatto di avere tutti questi anni; di come si ricordi la fame, la paura, la tristezza e la rabbia provati durante i due conflitti mondiali e come, dopo tutti questi anni vissuti in Italia, non si sia dimenticata lo sloveno... per nonna Maria, infatti “La lingua madre non dev’essere mai dimenticata..”. Davvero una testimonianza fantastica, un vero e proprio libro di storia e, per chi come me ha avuto la fortuna di sentire i racconti di nonna Maria, non può fare altro che riflettere e conservare nel cuore e nella mente tutto ciò. La saggezza di nonna Maria sia un augurio di speranza per tutti noi! “A volte basta un attimo per scordare una vita, ma a volte non basta una vita per scordare un attimo” (Jim Morrison)
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