RASSEGNA STAMPA UNA CITTĂ UNA RIVOLUZIONE
Tunisi e la riconquista dello spazio pubblico di Chiara Sebastiani UFFICIO STAMPA comunicattive.it
TESTATE CARTACEE
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La Tunisia e il nuovo presidente Sostenitori di Beji Caid Essebsi, leader del partito laico Nidaa Tunes (letteralmente “Appello per la Tunisia”).
Laicismo
in chiave islamica di ILARIA DE BONIS
L
i.debonis@missioitalia.it
a Tunisia procede spedita verso un “compromesso storico” tra il partito “laico” Nidaa Tunes e l’islamico moderato Ennahda. Per governare il Paese dei gelsomini, alla sua prima prova presidenziale dopo la fine del regime di Ben Ali, Nidaa Tunes (86 seggi su 217 contro i 69 di Ennahda) dovrà far i conti anche con gli islamisti. Sarà un’ennesima prova di dialogo e democrazia o un compromesso che offusca il progresso? «La cultura del compromesso è essenziale per sviluppare
una democrazia interna», dice il tunisino Slaheddine Jourchi, attivista e uomo politico. La capacità di dialogare fa progredire le rivoluzioni. Gli studiosi di mondo islamico che abbiamo interpellato invitano a riconsiderare le facili letture che attribuiscono al cosiddetto laicismo la sola via di fuga. Se è vero, dicono, che quest’islam politico moderato non deve allarmare i tanti islamofobici europei, è pur vero che il presunto laicismo di Nidaa Tunes (letteralmente “Appello per la Tunisia”) non dovrebbe alimentare false illusioni di modernità. Perché? Il tallone d’Achille di Nidaa sta nell’aver riesumato in »
La Tunisia sceglie il suo nuovo presidente, il primo eletto dopo la caduta del dittatore Ben Ali e la stesura della nuova Costituzione. All’apparenza la formazione del governo che verrà è una partita giocata tra laici e islamici, ma a ben vedere si tratta di una scommessa di dialogo politico. POPOLI E MISSIONE - GENNAIO 2015
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ATTUALITÀ
gran parte i rappresentanti dell’ancien régime. Inoltre per motivi culturali il suo approccio non può essere laico alla maniera europea. Chiara Sebastiani, docente di Teoria della sfera pubblica e politiche sociali all’Università di Bologna, autrice tra gli altri del bel volume “Una città, una rivoluzione. Tunisi e la riconquista dello spazio pubblico”, ci spiga che «dopo le elezioni moltissimi giornali hanno titolato “svolta laica” ma in Tunisia nessun partito, che appartenga all’islam politico o che sia ad esso avverso, si definirebbe tale. Men che mai i vincitori di queste elezioni». L’equivoco è dunque quello di considerarla una partita secca tra laici e islamici. «Il punto non è islam sì o no - ribadisce Pietro Longo, direttore del programma
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di ricerca “Nord Africa e Vicino Oriente” dell’Istituto di Alti Studi in geopolitica e scienze ausiliarie - quanto piuttosto lo spazio che questo occuperà nella sfera pubblica e in quella privata». DEMOCRAZIA E ISLAM MODERATO Chi sono allora i presunti detentori della laicità e come tutelare la rivoluzione? «Nidaa è anti-islamista, il suo programma si contrappone a quello di Ennahda, che invece si ispira dichiaratamente al Corano – argomenta con noi Chiara Sebastiani - È un partito le cui caratteristiche sono il nazionalismo e una forte presenza dello Stato in economia e nella società, compresa la sfera religiosa». Inoltre è in linea di continuità non solo con l’entourage dell’ex dittatore Ben Ali ma col
precedente di Bourghiba. È una classe politica, questa, vicina al post-colonialismo francese, un mondo oramai in via d’estinzione e tuttavia, afferma la docente, «di grande levatura». «Una lettura in chiave di inconciliabilità tra un islam politico integralista religioso, e una modernità laicista non regge affatto», sostiene la docente. Semplicemente perché è troppo polarizzata: sono categorie che servono a definire un’altra narrazione del mondo. «I media francesi più di tutti hanno agitato il pericolo islamista e la violenza dei salafiti - spiega la Sebastiani – Ma sappiamo che il rischio futuro, se c’è, non è legato né ad un ritorno al passato (a quel regime prerivoluzionario, ndr) né ad una violenza integralista di tipo religioso». Quanto piuttosto ad una destabilizzazione da parte di forze estranee alla democrazia. «I pericoli possono arrivare da chi per un motivo o per l’altro non è molto felice che la Tunisia porti a termine una transizione democratica – dice - Queste forze possono celarsi sia all’interno del Paese che all’esterno». L’antidoto allora sta proprio in un compromesso politico che smorzi gli eccessi e consenta una mediazione. «NON POSSO SOGNARE CON MIO NONNO!» Ben più sentita è la questione del ritorno dei vecchi uomini politici, a partire da quello del candidato presidente di Nidaa, Beji Caid Essebsi. Al momento in cui scriviamo il ballottaggio con l’uscente Marzouchi, sostenuto dagli islamisti, non c’è ancora stato, ma ricordiamo che Essebsi ha 87 anni. Era nel governo Bourghiba ed è tornato alla ribalta pochi mesi dopo le elezioni del gennaio 2011. Alle nuove generazioni cresciute in città - blogger rivoluzionari, geni dei
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La Tunisia e il nuovo presidente social network, rapper e artisti - tutto le elezioni e questo ha permesso una forzatura che a distanza di anni ha ciò sa di antico. «No al governo dei di- transizione più articolata. Ma ci sono rotto gli argini, pur manifestandosi in nosauri!», scrivono sui muri. «La Tunisia anche delle ombre: i candidati presidenti forma assolutamente moderata. La riha certamente perso molto dell’entu- sono molto anziani. I giovani dei movi- scoperta di certe pratiche, come l’ossiasmo palpabile nei mesi successivi alla menti tunisini dicono: “Non posso sognare servanza del Ramadan o il velo per le donne, «è stata in un certo senso una rivolta: oggi si respira con mio nonno!”». un’aria di attesa e di disil- Sarà un’ennesima In questi anni di “libera- rinascita culturale. Sono fenomeni di lusione», ci racconta Luce zione” c’è stata anche una riscoperta della coscienza collettiva – Lacquaniti, interprete tra- prova di dialogo e riscoperta dell’identità isla- sostiene la Sebastiani - L’islam politico duttrice, laureata in Lingue democrazia o un mica, soprattutto nelle mas- è solo una parte di questa re-islamize civiltà orientali che ha compromesso che se popolari, che hanno po- zazione che non va assolutamente atvissuto per quattro anni a tuto riappropriarsi di uno tribuita alla vittoria di Ennahda di tre Tunisi. Inoltre la svolta non offusca il progresso?. spazio perduto. Habib Bour- anni fa. Si è detto che lo spazio pubblico è palpabile per chi sperava ghiba, primo presidente del- si era re-islamizzato, ma in realtà lo in un calo dell’inflazione la repubblica dal 1957 al era già!». L’Europa ha ricominciato a o in un posto di lavoro. Ma la società 1987, si ispirava molto al concetto di vedere e ad osservare la Tunisia troppo civile è ancora desiderosa di esprimersi. laicità francese, con la religione però tardi, a partire dalla rivoluzione, ma questi erano fenomeni già in corso. Il La più grande conquista della rivoluzione fuori dallo spazio pubblico. mondo arabo si muoveva e si trasforè stata la libertà di parola. Indietro non mava, si liberava e si riappropriava si torna, lo spazio di libertà per fortuna RISCOPERTA DELL’IDENTITÀ della cultura perduta. La cosa migliore è conquistato per sempre. Il giornalista RELIGIOSA e ricercatore Giuseppe Acconcia, corri- «A quell’epoca l’islam davvero non era che possiamo fare è rimetterci in ascolto, spondente dal Cairo e autore del recente visibile», spiega ancora Chiara Sebastiani. astenendoci mediaticamente dai facili “Egitto, democrazia militare”, ci spiega La religione islamica era costretta a giudizi e dalle interpretazioni unilatealcune dinamiche: «la Tunisia ha saputo vivere suo malgrado nell’intimità. Una rali. attendere, con i suoi tempi lunghi. Prima ha varato la Costituzione poi ha indetto I MURALES DI TUNISI IN UN LIBRO
«“P
arlare al muro” e “parlare arabo” sono senza dubbio le nostre più diffuse metafore dell'incomunicabilità. A Tunisi, invece, se si parla a un muro e si parla arabo, c'è anche il rischio che questo risponda». Luce Lacquaniti, 27 anni, ricercatrice e linguista, scrive così in un suo articolo di aprile 2014. La società civile tunisina, che lei segue molto da vicino, ha iniziato ad esprimersi graficamente nello spazio pubblico solo dopo la caduta della dittatura. O meglio, prima di allora questa forma di espressione veniva immediatamente cancellata. «Non esistevano scritte sui muri in Tunisia nel 2010. Quando ci sono tornata nel 2012 era un'esplosione di graffiti», ci dice. Ecco allora l'idea: “raccontare” le scritte, fotografarle e ricostruire così una storia della partecipazione politica dal basso. Assistere a un dibattito spontaneo e pubblico, prima impensabile. Il progetto editoriale di Luce si chiama “I muri di Tunisi, segni di rivolta” e verrà finanziato con il crowdfunding. Chi vuole contribuire può collegarsi a www.produzionidalbasso.com/project/i-muri-di-tunisi-segni-di-rivolta.
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la Nuova
di Venezia e Mestre 3 dicembre 2014 p. 39
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A RIVOLUZIONE “abbasso la guerra” a san leonardo ARI ■■ Oggi alle 18, si svolgerà lle 14.30 nella il terzo appuntamento della go di Ca’ Foscari rassegna “Abbasso la ntato il libro di o: dezuanni guerra” che sarà ospitata astiani “Una città appuntamenti nella sala San Leonardo, alvador 9 zione. Tunisi e la con la conferenza dal titolo aerma dello spazio “Africa: crescita, sfide e il libro di zecchi (ed. Pellegrini, ledì 3 e giovedì 4 conflitti” con Gian Paolo a favaro ro racconta il Calchi Novati e ■■ Presentazione del libro e:sta piva di una Jean-Leonard Touadi. “Rose bianche a Fiume” di he si è -trovata 248/D Dese nel L’incontro è a cura Stefano Zecchioggi alle 17 cambiamento e d’oro dell’associazione Volontari e: ai due delfini presso l’Auditorium uito in loco le Terzo Mondo Magis in Sbrogiò in via Gobbi 19 a la 43 dialogare con collaborazione con il Favaro. Barbara Centro Pace del Comune di dìsaranno 5 e sabato 6 Attraverso i suoi omana Frattini. Venezia. e: san marco personaggi l’autore ci porta a conservare e rinnovare la arco 15/T/U/V memoria della tragedia o veneto: boscolo degli italiani e di tutte le à 323 vittime delle foibe,
dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. laboratorio didattico alla querini ■■ Proseguono i laboratori didattici dedicati, alla Querini Stampalia. Oggi alle 16.30, è in programma un appuntamento molto atteso con “Le mille (forme) I ANTICHI e una donna”.
MUSICA E TEATRO “appuntamento al buio” a mestre ■■ “Appuntamento al buio” sarà di scena oggi alle 20.30 al Circolo Due Portoni di Mestre. È la storia di Anita, studentessa universitaria di filosofia che racconta la sua Venezia, uno spettacolo contro la violenza sulle donne, liberamente tratto dal libro di Valentina Tonolo “Appuntamenti al buio” (Alberto Castelvecchi editore). Interprete : Beatrice Vergata. La regia è di Rosa Botero e le musiche di Bologna Violenta. Sei donne nel Nautilus ■■ “Divertiamoci a teatro - 20^ Rassegna di teatro amatoriale» mette in scena lunedì 8 dicembre prossimo (ore 16 al Teatro Momo
Carlo Goldoni di Venezia va in scena “Massacritica. Il totalitarismo nell’era di facebook” di Giorgio Sangati con Giulia Briata, Massimo Scola, Francesco Wolf, Marco Zoppello. Scene e costumi di Alberto Nonnato, luci Paolo Pollo Rodighiero video Raffaella Rivi regia Giorgio Sangati. Giovedì 4 novembre al termine della replica pomeridiana delle ore 16 gli interpreti incontreranno il pubblico. omaggio musicale a San nicola ■■ Sabato 6 dicembre alle 18 nella Chiesa di San Rocco a Venezia L’Oratorio di Giovanni Bononcini celebra la festa di san Nicola di Bari, protettore dei marinai, con un raffinato concerto barocco dell’Ensemble
TUNISI E LA RIVOLUZIONE A CA’ FOSCARI ■■ Oggi alle 14.30 nella Sala Berengo di Ca’ Foscari sarà presentato il libro di Chiara Sebastiani “Una città una rivoluzione. Tunisi e la riconquista dello spazio pubblico” (ed. Pellegrini, 2014). Il libro racconta il punto di vista di una studiosa che si è trovata nel cuore del cambiamento e che ha seguito in loco le elezioni. A dialogare con l’autrice ci saranno Barbara De Poli e Romana Frattini.
“abbasso la guerra” a san leonardo ■■ Oggi alle 18, si svolgerà il terzo appuntamento della rassegna “Abbasso la guerra” che sarà ospitata nella sala San Leonardo, con la conferenza dal titolo “Africa: crescita, sfide e conflitti” con Gian Paolo Calchi Novati e Jean-Leonard Touadi. L’incontro è a cura dell’associazione Volontari Terzo Mondo Magis in collaborazione con il Centro Pace del Comune di Venezia.
Sotto le lenzuola L’erotico di Mariuska
MU T
Un disegno di Mariuska
In poche e decise linee, con una semplicità solo apparente, la giovane designer veneziana Mariuska (nome d’arte di Marianna Zanella, trasferitasi a Berlino dopo la laurea allo Iuav) illustra l’erotismo di oggi. Rimarrà aperta fino al 9 dicembre, nella sede del Circolo de I Antichi alla Salute (Calle Querini 250, Fondamenta Ca’ Balà, Dorsoduro), la mostra “Under/Sotto” che dà il via al ciclo “Artisti a Venezia” del Circolo. «Mi piace illustrare in
le attraverso le sue illustrazioni raccontare storie di sessualità e sensualità. Un invito al visitatore a spiare e a incuriosirsi. Nella decina di tavole - alcune in bianco e nero, altre delicatamente colorate in acquerello - il tema dell’esposizione sa emergere, senza il bisogno di approfondite didascalie, anche solo dalla presenza di un dettaglio. E’ un erotismo contemporaneo quello narrato da Mariuska ed ecco che, nel suo omaggio al
“appuntamento al buio” a mestre ■■ “Appuntamento al buio” sarà di scena ogg alle 20.30 al Circolo Due Portoni di Mestre. È la storia di Anita, studentessa universitaria di filosofi che racconta la sua Venezia, uno spettacolo contro la violenza sulle donne, liberamente tratto dal libro di Valentina Tonolo “Appuntament al buio” (Alberto Castelvecchi editore). Interprete : Beatrice Vergata. La regia è di Rosa Botero e le musiche di Bologna Violenta. Sei donne nel Nautilus ■■ “Divertiamoci a teatro - 20^ Rassegna
Corriere del Veneto 3 dicembre 2014 p. 18
la Repubblica Bologna
11 novembre 2014 p. 39
TESTATE ONLINE
ArticoloTre www.articolotre.com 27 dicembre 2014
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INTERVISTE RADIOFONICHE
Intervista per OltreRadio 4 dicembre 2014
Intervista per Blu Radio Veneto 2 dicembre 2014
Intervista per Radio CittĂ Fujiko 10 novembre 2014
Intervista per il Gr internzionale di Radio Popolare 28 ottobre 2014 - 4 e 22 novembre 2014