Rassegna stampa 2019
VECCHIA MALGA Ufficio Stampa comunicattive.it
QUOTIDIANI
settimanale
D LA REPUBBLICA DELLE DONNE 14 Dicembre 2019
PAESE :Italia
DIFFUSIONE :(860000)
PAGINE :152
AUTORE :N.D.
SUPERFICIE :80 %
14 dicembre 2019
PERIODICITÀ :Settimanale
VIVI BOLOGNA 27 Settembre 2019
CORRIERE DI BOLOGNA 13 Settembre 2019
IL RESTO DEL CARLINO 13 Settembre 2019
BOLOGNA PRIMO PIANO
VENERDÌ 13 SETTEMBRE 2019
LE MISURE
IL GRANDE PARCO SARÀ GRANDE OLTRE 6MILA METRI QUADRATI I PREZZI NON SONO STATI ANCORA COMUNICATI
IL PUNTO L’operazione Farinetti: «L’investimento di Zamperla (nella foto) è in linea con il nostro spirito: l’anno scorso abbiamo ospitato 100mila bimbi e non vediamo l’ora di avere le giostre piene»
DEDICATO AI PIÙ PICCOLI
IL ‘LUNA FARM’ AL COPERTO DI FICO SARÀ DEDICATO AI BIMBI DI ETÀ COMPRESA TRA I 2 E I 10 ANNI E SARÀ A TEMA CONTADINO
GLI EVENTI FANNO DA TRAINO
LE INIZIATIVE COME IL FESTIVAL DELLE LANTERNE IN PROGRAMMA IN QUESTO PERIODO FANNO DA APRIPISTA ALL’OFFERTA GASTRONOMICA
Il bilancio della Primori: «Secondo anno in linea con le aspettative»
Il parco darà lavoro a una settantina di persone, di cui almeno 50 saranno assunte nelle prossime settimane Le selezioni si terranno a Fico a ottobre
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La superficie del parco di divertimenti per bambini, che sta costruendo il colosso del settore Zamperla Porte aperte ai piccolini tra i 2 e i 10 anni
Sono i bambini accolti l’anno scorso da Fico nel primo anno di attività, ha ricordato Oscar Farinetti ieri nel corso della presentazione del parco divertimenti che vedrà la luce in via Canali
grosso di fronte alle critiche: «Siamo apprezzati e stimati in tutto il mondo, basta guardare le facce di chi entra a Fico. Eppure, in Italia e anche a Bologna, si guarda a questa realtà ancora con sfiducia e perplessità». Uno specchio, prosegue, «del nuovo stile italiano della diffidenza, della polemica e delle mani che prudono». Più diplomatici gli altri attori del parco agroa-
SODDISFATTI L’ad di Fico Tiziana Primori e Oscar Farinetti di Eataly
visitatori), ma ammettendo che «abbiamo avuto un’estate per alcuni aspetti complicata riguardo agli eventi diurni, mentre le sere sono andate bene». TRADOTTO: gli eventi, come il Festival delle Lanterne in corso in queste settimane, sembrano trainare meglio dell’offerta gastro-
nomica. Dunque, ben venga la metamorfosi. Benedetta anche dal patron di Eataly, Oscar Farinetti: «L’investimento di Zamperla risponde perfettamente al nostro spirito, che lo scorso anno ha accolto 100mila bambini e non vedo l’ora di vedere le giostre piene di piccoli di ogni colore». Farinetti si toglie anche un sasso bello
LA BACCHETTATA Farinetti sferza gli italiani «Continuano a criticarci, mentre gli stranieri ci amano» limentare. «Fico è un luogo dove si fa educazione alimentare e giocando si impara», sottolinea Andrea Segré, presidente della Fondazione Fico, mentre per il direttore generale del Caab, Alessandro Bonfiglioli, «il parco è un arricchimento dell’offerta che porta lavoro». Federico Del Prete © RIPRODUZIONE RISERVATA
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MILA
METRI QUADRI
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«Faremo cultura divertendoci» «SI PUÒ fare cultura anche col divertimento». Insomma, nessun cambio di rotta. Per l’ad di Fico, Tiziana Primori, l’entrata in scena di un luna park dedicato ai più piccoli è coerente con i principi ispiratori del parco agroalimentare: «Verrà realizzato con una filosofia rigorosamente di qualità, sostenibile e in linea con le eccellenze che hanno casa in questo luogo – spiega la Primori -. Abbiamo scelto la migliore azienda al mondo e vogliamo lavorare sempre di più per integrare la vita delle famiglie. E i bimbi fino ai 10 anni hanno bisogno anche di divertirsi». Certo, per chi fino a pochi mesi fa mugugnava a voce alta di fronte alla definizione di ‘luna park del cibo’, il passo in avanti è di quelli importanti. Ma probabilmente necessario anche per tenere in piedi il difficile equilibrio tra scelte etiche e bilanci economici: «Chiuderemo il secondo anno in linea con gli obiettivi», assicura la Primori senza dare numeri (per i primi 12 mesi l’asticella fu di 3 milioni di
L’indotto
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I DIPENDENTI Il parco darà lavoro a una settantina di persone, cinquanta saranno assunte nelle prossime settimane Saranno invece quindici le attrazioni totali, sette di queste accessibili ai disabili
LO CHEF POGGI AL MARCONI
Gli spaghetti alla bolognese col trucco «COSA facciamo oggi? Da asciutto o da brodo?». Questo, dove l’asciutto riguardava rigorosamente la pasta all’uovo con il ‘magro’, il dilemma sul quale si arrovellavano ogni mattina le donne di casa Bicocchi, con il piccolo Vito rimasto fin da allora scettico sulla nozione di spaghetto alla bolognese. Una polemica che ha fatto il giro del mondo e che ora viene risolta col ‘trucco’. A temperare la fiera contrapposizione sul tema, invece, nell’evento di presentazione della propria versione del piatto che figurerà sul menù della Trattoria Vecchia Bologna, lo chef Max Poggi, meno integralista del comico ma comunque orientato, almeno per le preparazione dei piatti che usciranno dalla cucina del ristorante aperto all’aeroporto
IL GUSTO VOLA Vito e lo chef Max Poggi al Marconi
‘Marconi’, sull’uso della tagliatella. Non a caso, infatti, la preparazione d’autore che solleticherà il palato dei viaggiatori va sotto il nome di ‘Non chiamateli spaghetti alla bolognese. Un souvenir da Bologna’. Non spaghetti, insomma, ma tagliatelle.
MA, più che una questione di farina, per il pluripremiato chef il vero nodo è il ragù. All’annosa domanda che dava il titolo alla giornata, «Spaghetti or not?», il cuoco nativo di Trebbo di Reno non ha così dato una risposta definitiva, preferendo spostare l’attenzione su «un condimento artigianale, vero marchio di fabbrica di Bologna». E leggermente differente da quello di Poggi, del resto, è pure il ragù che prepara Vito Bicocchi, ma a lui è l’idea stessa degli spaghetti ‘bolognaise’ a non andare proprio giù. Vito ha insistito sul «dolore grandissimo che prova il mio cuore leggendo, sulle lavagne estere, l’ormai famigerata dicitura» e sul «desiderio di cancellarla di mio pugno dal menù». Lorenzo Pedrini
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I ristoranti degli chef in aeroporto: 6 indirizzi da provare + 2
Sono luoghi di scambio e di passaggio, di saluti e di emozioni, ma anche di connessioni nazionali e internazionali. Gli aeroporti rappresentano uno spazio fondamentale nella vita dei viaggiatori. Per gli amanti del fine dining, poi, le soste negli scali possono essere l'occasione per provare la cucina d'autore. Sono sempre di più, infatti, gli chef che scelgono di portare i propri piatti in luoghi emblematici quali gli aeroporti, aprendo ristoranti, bar e bistrot. Oltre confine, per esempio, troviamo Mauro Colagreco, lo chef del Mirazur di Mentone, il ristorante al primo posto nella classifica dei World's 50 Best Resturants 2019, all'aeroporto di Nizza con il suo L'Estivale, inaugurato lo scorso anno. Già da tempo, invece, Gordon Ramsay ha investito in un'attività all'Heathrow Airport di Londra, con il suo Plane Food.
E in Italia cosa succede? Anche nel Bel Paese, gli chef (e non solo) stanno approdando negli scali, confermando una tendenza in crescita. Ecco, qui di seguito, 6 ristoranti in aeroporto da provare + 2 pasticcerie d'autore.
1. Michelangelo Restaurant | Aeroporto di Milano Linate Visualizza questo post su Instagram
Un post condiviso da Michelangelo Restaurant (@michelangelo.restaurant) in data: 14 Set 2018 alle ore 5:27 PDT
Cominciamo da una novità. Con la riapertura dello scalo meneghino di Milano Linate, dopo i lavori di ristrutturazione, è rinato anche il Michelangelo Restaurant, aperto nel 2013 da Michelangelo Citino, eletto miglior Airport Chef of The Year nel corso dell’assegnazione dei Fab Awards 2019, gli “oscar” dedicati alla ristorazione aeroportuale che si sono tenuti al Dallas Fort Worth International Airport lo scorso luglio.
Coaudiuvato dal sous chef Matteo Varotti, Citino propone piatti che vanno dalla Crema di sedano rapa, gelato di ricotta ai pistacchi, scampi e tuorlo d’uovo affumicato agli Gnocchi arrosto, zucca, pere caramellate, fonduta al blu di capra e olio al rosmarino. Oltre alle creazioni gourmet, dalle 11.30 alle 18 si trovano i piatti più easy del bistrot, nel Menu Time.
2. Trattoria Vecchia Bologna | Aeroporto G. Marconi, Bologna Visualizza questo post su Instagram
Un post condiviso da Davide Fiannacca (@david__freedom) in data: 8 Ott 2017 alle ore 2:03 PDT
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All’interno della Trattoria Vecchia Bologna dell’Aeroporto Guglielmo Marconi di Bolgna, accanto al Gate 12, si può assaggiare il piatto Non chiamateli spaghetti alla bolognese. Un souvenir di Bologna, firmato da Max Poggi, chef dell’omonimo ristorante a Trebbo di Reno, prima periferia cittadina.
Un omaggio alla tradizione culinaria felsinea proposto nel menu della Trattoria Vecchia Bologna, parte della Vecchia Malga, storica (è nata nel 1969) azienda enogastronomica bolognese della famiglia Chiari, che nell’aeroporto gestisce diversi punti di vendita e ristoro. La cifra stilistica della Vecchia Malga è quella dela ‘bottega’: si mangia su botti e sedie di legno, le insegne sono quelle vecchio stile, rosse, da negozio di paese, l’atmosfera è confortevole.
3. Antonello Colonna Open Bistrò | Aeroporto di Fiumicino, Roma Visualizza questo post su Instagram
Un post condiviso da Antonello Colonna (@antonellocolonna) in data: 4 Ott 2019 alle ore 6:38 PDT
Al Terminal 1 dell'Aeroporto di Roma Fiumicino, ecco la proposta dello chef Antonello Colonna, una stella Michelin a Labico, vicino Roma, con il Resort & Spa che porta il suo nome, da poco approdato anche nel cuore del capoluogo lombardo con Open Colonna Milano. Antonello Colonna Open Bistrò si trova nell'Area di imbarco B 7. Alla formula "Open Food" il locale ha affiancato un menu alla carta, in modo da offrire ai viaggiatori un ventaglio di proposte diversificate, in base al tempo che si ha a disposizione: dalla cucina gourmet ai piatti più easy.
4. Attimi by Heinz Beck | Aeroporto di Fiumicino, Roma Visualizza questo post su Instagram
Un post condiviso da Attimi by Heinz Beck (@attimibyheinzbeck) in data: 19 Feb 2019 alle ore 9:43 PST
Anche il 3 stelle Michelin Heinz Beck ha ceduto al fascino dell'aeroporto. Nello scalo di Roma Fiumicino, infatti, lo chef del ristorante capitolino La Pergola sigla Attimi by Heinz Beck. Il suo motto? Una citazione di Cesare Pavese, "Non si ricordano i giorni, si ricordano gli attimi".
Il casual dining che porta la firma del tristellato si trova nel nuovo avancorpo Molo E Terminal 3, al livello superiore degli Imbarchi Internazionali, e si declina in menu pensati per essere scelti in base al tempo che si ha a disposizione: 30 minuti o 60 minuti. Vi ricordiamo che Attimi by Heinz Beck si trova anche a Milano, all'interno di CityLife.
5. VICOOK | Aeroporto di Orio al Serio, Bergamo
All'interno dell'Aeroporto di Bergamo Orio al Serio (Terminal Landside, primo piano, in una zona accessibile a tutti, prima degli imbarchi), ecco VICOOK: uno spazio che vede coinvolti alla regia i fratelli Cerea del ristorante Da Vittorio a Brusaporto, 3 stelle Michelin. Si tratta di un’osteria di cucina contemporanea dallo stile metropolitano, con una proposta che spazia dal made in Italy ai sapori internazionali. Tre parole hanno guidato i Cerea nell'ideazione della proposta di questo moderno bistrot gurmet: tradizione, sperimentazione e unicità, con menu che cambiano a seconfa delle stagioni. Cucina a vista e staff giovane rendono l'esperienza ancora più dinamica.
6. Davide Oldani Caffè | Aeroporto di Milano Malpensa Visualizza questo post su Instagram Un post condiviso da
(@bea__r) in data: 18 Ott 2015 alle ore 10:24 PDT
Anche lo chef stellato del D'O di Cornaredo, Davide Oldani, è atterrato in aeroporto. Per la precisione al Terminal 1 di Malpensa. Qui, infatti, al primo piano, si trova il Davide Oldani Caffè. Uno spazio raffinato e accogliente, all'insegna dell'eccellenza.
BOLOGNAFOOD.IT 4 Ottobre 2019 Pag 1 di 3
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BOLOGNAFOOD.IT 4 Ottobre 2019 Pag 3 di 3
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