Rassegna stampa 2019
MOTUS
RIP IT UP AND START AGAIN Ufficio Stampa comunicattive.it
M E N S I L I
rile 2019
PAESE :Italia
DIFFUSIONE :(5000)
PAGINE :8
AUTORE :N.D.
SUPERFICIE :30 %
CORRIERE DELL’ARTE 30 Aprile 2019
settimanali
TORINO SETTE (LA STAMPA) 21 Giugno 2018 PAESE :Italia PAGINE :17
TorinoSette 21 giugno 2019
SUPERFICIE :26 %
AUTORE :N.D.
Pag 1 di 2
TORINO SETTE (LA STAMPA) 21 Giugno 2018 PAESE :Italia
AUTORE :N.D.
Pag 2 di 2
PAGINE :17
TorinoSette
SUPERFICIE :26 %
21 giugno 2019
Tutti i diritti riservati
LALETTURA(CORRIEREDELLASERA) PAESE :Italia PAGINE :49
La Lettura - Corrie
SUPERFICIE :20 %
AUTORE :N.D.
SEGNALAZIONE 25 Maggio 2019
26 maggio 2019
Tutti i diritti riservati
QUOTIDIANI
PAESE :Italia PAGINE :20
LA STAMPA ED. TORINO
AUTORE :Silvia Francia
SUPERFICIE :37 %
20 Giugno 2019
PERIODICITÀ :Quotidiano
20 giugno 2019 - Edizione Torino provincia & Canavese
PAESE :Italia
AUTORE :Silvia Francia
PAGINE :20 SUPERFICIE :37 % PERIODICITÀ :Quotidiano
20 giugno 2019 - Edizione Torino provincia & Canavese
Tutti i diritti riservati
PAESE :Italia PAGINE :15
AUTORE :N.D. CORRIERE DELLA SERA ED. TORINO
SUPERFICIE :31 % PERIODICITÀ :Quotidiano
19 giugno 2019 - Edizione Torino
19 Giugno 2019 Pag 1 di 2
PAESE :Italia PAGINE :15
AUTORE :N.D. CORRIERE DELLA SERA ED. TORINO
SUPERFICIE :31 % PERIODICITÀ :Quotidiano
19 giugno 2019 - Edizione Torino
19 Giugno 2019 Pag 2 di 2
PAESE :Italia
LA STAMPA
AUTORE :N.D.
PAGINE :25
SEGNALAZIONE
SUPERFICIE :21 %
30 Maggio 2019
PERIODICITÀ :Quotidiano
30 maggio 2019 - Edizione Torino provincia & Canavese
PAESE :Italia PAGINE :25 SUPERFICIE :21 % PERIODICITÀ :Quotidiano
30 maggio 2019 - Edizione Torino provincia & Canavese
AUTORE :N.D.
IL RESTO DEL CARLINO SEGNALAZIONE 30 Maggio 2019
PAESE :Italia PAGINE :23 SUPERFICIE :30 %
30 maggio 2019 - Edizione Modena
AUTORE :Chiara Mastria
GAZZETTA DI MODENA SEGNALAZIONE 30 Maggio 2019 Pag 1 di 2 PAESE :Italia PAGINE :38 SUPERFICIE :35 %
30 maggio 2019
AUTORE :Mariateresa Vannini
GAZZETTA DI MODENA SEGNALAZIONE 30 Maggio 2019 PAESE :Italia PAGINE :38 SUPERFICIE :35 %
30 maggio 2019
AUTORE :Mariateresa Vannini
Pag 2 di 2
CORRIERE DI BOLOGNA SEGNALAZIONE 30 Maggio 2019
PAESE :Italia PAGINE :15 SUPERFICIE :7 %
30 maggio 2019
AUTORE :N.D.
LA REPUBBLICA SEGNALAZIONE 29 Maggio 2019 Pag 1 di 3 PAESE :Italia PAGINE :19 SUPERFICIE :31 % PERIODICITÀ :Quotidiano
29 maggio 2019 - Edizione Bologna
AUTORE :Di Paola Naldi
LA REPUBBLICA SEGNALAZIONE PAESE :Italia PAGINE :19 SUPERFICIE :31 % PERIODICITÀ :Quotidiano
29 maggio 2019 - Edizione Bologna
AUTORE :Di Paola Naldi
29 Maggio 2019 Pag 2 di 3
LA REPUBBLICA SEGNALAZIONE PAESE :Italia PAGINE :19 SUPERFICIE :31 % PERIODICITÀ :Quotidiano
29 maggio 2019 - Edizione Bologna
AUTORE :Di Paola Naldi
29 Maggio 2019 Pag 3 di 3
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“Extraordinary”, il tutto mentre lo stesso Bontan lavorava in studio con Josh Butler su alcuni nuovi pezzi. REBEKAH AL Q35 PER GENAU Q35
Via Quittengo 35 Dalle 23
Infoline 392/8039321
TORINO.REPUBBLICA.IT SEGNALAZIONE 22 Giugno 2019
Una ospite eccezionale onorerà Genau nel suo quinto compleanno, per festeggiare un lustro di clubbing coerente fondato su scelte che hanno sempre cercato di trovare il giusto equilibrio tra qualità e quantità, mettendo al centro la musica e il rapporto con il proprio pubblico. Per festeggiare il traguardo, la crew ha invitato la protagonista del primo party ufficiale in un club a settembre 2014: Rebekah. Nata e cresciuta a Birmingham, in Inghilterra, la dj ha ormai alle spalle una carriera di oltre venti anni trascorsi dietro alle consolle. Una carriera che ha sempre puntato all’evoluzione, che fosse nei suoni proposti o negli strumenti utilizzati. Così dopo aver URLrave” :http://torino.repubblica.it/ partecipato alla scena “Uk di fine anni ‘90 e inizio 2000, si salta nel 2013 quando la ragazza Torino.Repubblica.it prodigio entra a far parte nella :scuderia Clr di Chris Liebing. Dopo aver viaggiato angoli del PAESE Italia globo, Rebekah continua quel processo di evoluzione che la porta prima a fondare le label Decoy TYPE :Web International ed Elements (a cui lega anche una serie di party) poi, nel 2017, a pubblicare su Soma Records il suo primo album, “Fear Paralysis”, che costituisce un vero e proprio spartiacque che la porta a 22 giugno 2019 - 04:03 iniziare a lavorare sul proprio live-set e a nuove uscite su Mord Records e la stessa Soma, che si inseriscono in quel filone di new techno di cui fanno parte artisti come Dax J o Paula Temple, con cui collabora costantemente. A fare gli onori di casa entrambi i fondatori di Genau: Matteo Gandalf Brigatti con il dj set di apertura, e Cristina Baù, la sua compagna di sempre, che come da tradizione celebra il suo compleanno in concomitanza con quello dell’organizzazione.
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FESTIVAL DELLE COLLINE “Extraordinary”, Lavanderia a Vapore il tutto mentre lo stesso Bontan lavorava in studio con Josh Butler su alcuni nuovi pezzi. Collegno REBEKAH AL Q35 PER GENAU Alle 22 Q35 “Cosa succede se i giovani non sono più in grado di suscitare stupore?”. Per il “Festival delle Via Quittengo Colline”, Motus cera35di rispondere visualmente al quesito con lo spettacolo “Ripi t up and start again” portando Dalle 23 in scena giovani attori, allievi della ManufactureHaute école des arts de la scène di Losanna con uno spettacolo-musical ispirato al post-punk degli anni '80, sorta di Infoline 392/8039321 concerto-karaoke-manifesto. Alle 18.30 e alle 21 con partenza dal Teatro Astra, la compagnia Una eccezionale onoreràper Genau nel suo quinto compleanno, festeggiare un lustro Teatro deiospite Borgia propone “Medea strada”: su un furgone in viaggioper in zone periferiche delladi coerenteilfondato scelte di che hanno sempre cercato di trovare giusto equilibrio città clubbing si leva fortissimo grido disudolore una Medea contemporanea, madre ilassassina che vive tra e quantità, mettendo al centroNella la musica e iltragedia rapportodei con il proprio pubblico. Per anchequalità la difficile condizione del profugo. grande migranti lo spettacolo festeggiare traguardo, la crew invitato la protagonista del primo partydi ufficiale individua quella ilspecifica delle tante ha donne straniere partite invano alla ricerca una vitain un club a settembre 2014: Nata e cresciuta a Birmingham, in Inghilterra, la dj ha ormai alle spalle migliore. Alle 18 alla Rebekah. Fondazione Merz in via Limone 24 va in scena “Illegal Helpers” di Paola carriera di oltre venti anni trascorsi alle Una carriera che ha sempre Rota,una Maxi Obexer, Simonetta Solder e Tehodietro Teardo inconsolle. collaborazione con Fondazione Merzpuntato e all’evoluzione, che fosse nei suoni proposti o negli strumenti utilizzati. Così Fabulamundi. Playwriting Europe: un radiodramma basato sul romanzo-saggio indopo linguaaver tedesca partecipato allaObexer scena “Uk rave”più di fine anni ‘90 e inizio salta nelper 2013 quandotappa, la ragazza di Margareth-Maxi “L'estate lunga d'Europa” è la 2000, base disipartenza la prima prodigiodientra a far parte dedicato nella scuderia Chris Liebing. viaggiato angoli installativa, uno spettacolo a uno Clr dei di temi cardine dellaDopo nostroaver contemporaneità: le del globo, Rebekah evoluzione che laAstra portavaprima a fondare le label grandi migrazioni e lecontinua reazioniquel che processo suscitano.diAlle 22 al Teatro in scena la prima di “Il Decoy Elements (a cuidella lega scrittrice anche unakosovara serie di party) poi, Basha, nel 2017, pubblicare su Soma Records il dito”ed tratto da un testo Doruntina chea mette al centro del suo suo “Fear di Paralysis”, che costituisce vero e proprio spartiacque che lae porta lavoro la primo storia album, di due donne due generazioni diverse,un alle prese con vicende di famiglia con a iniziare a di lavorare sul“Il proprio live-set e a nuove Mord Records e Heartefact la stessa Soma, l'elaborazione un lutto. dito” si è aggiudicato il uscite Premiosudella Fondazione per ilche si inseriscono in quel filone di new dell’area techno diex cuijugoslava, fanno parte artisti come Dax J o Paulacon Temple, con miglior testo drammatico di impegno promosso in collaborazione il cuiQendra collabora costantemente. A fare gli onori di casa entrambi i fondatori di Genau: Matteo centro Multimedia di Prishtina. Gandalf Brigatti con il dj set di apertura, e Cristina Baù, la sua compagna di sempre, che come da BORGATE DAL VIVO tradizione celebra il suo compleanno in concomitanza con quello dell’organizzazione. Avigliana FESTIVAL DELLE COLLINE Lavanderia a Vapore Collegno Alle 22
“Cosa succede se i giovani non sono più in grado di suscitare stupore?”. Per ilTutti “Festival i dirittidelle riservati Colline”, Motus cera di rispondere visualmente al quesito con lo spettacolo “Ripi t up and start again” portando in scena giovani attori, allievi della ManufactureHaute école des arts de la scène di Losanna con uno spettacolo-musical ispirato al post-punk degli anni '80, sorta di concerto-karaoke-manifesto. Alle 18.30 e alle 21 con partenza dal Teatro Astra, la compagnia Teatro dei Borgia propone “Medea per strada”: su un furgone in viaggio in zone periferiche della città si leva fortissimo il grido di dolore di una Medea contemporanea, madre assassina che vive anche la difficile condizione del profugo. Nella grande tragedia dei migranti lo spettacolo individua quella specifica delle tante donne straniere partite invano alla ricerca di una vita migliore. Alle 18 alla Fondazione Merz in via Limone 24 va in scena “Illegal Helpers” di Paola Rota, Maxi Obexer, Simonetta Solder e Teho Teardo in collaborazione con Fondazione Merz e Fabulamundi. Playwriting Europe: un radiodramma basato sul romanzo-saggio in lingua tedesca di Margareth-Maxi Obexer “L'estate più lunga d'Europa” è la base di partenza per la prima tappa, installativa, di uno spettacolo dedicato a uno dei temi cardine della nostro contemporaneità: le
REPUBBLICA.IT 18 Giugno 2019 Pag 1 di 2
REPUBBLICA.IT 18 Giugno 2019 Pag 2 di 2
TEATRIONLINE.COM 18 Giugno 2019 Pag 1 di 3
teatrionline.com
URL :http://www.teatrionline.com/ PAESE :Italia TYPE :Web Grand Public
18 giugno 2019 - 09:53
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Il debutto italiano dello spettacolo Post-punk diretto da Motus
“Cosa succede se i giovani non sono più in grado di suscitare stupore?” È la domanda da cui prende le mosse l’ultimo lavoro di Motus, Rip it up and start again, che porta in scena 15 giovanissimi attori, tutti nati negli anni ’90.
Prosegue così il lavoro di formazione che da anni la compagnia svolge con giovani performer per sperimentare pratiche collettive e condivise di esplorazione e scrittura drammaturgica: Rip it up and start again, spettacolo di fine studi del corso J della scuola di alta formazione alle arti sceniche di Losanna, diretto e creato dai registi di Motus Daniela Nicolò ed Enrico Casagrande.
Spettacolo-concerto-karaoke-manifesto, Rip it up and start again prende come punto di partenza i
TEATRIONLINE.COM teatrionline.com
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18 Giugno 2019
PAESE :Italia :Web Public iTYPE giovani nonGrand sono più in grado
“Cosa succede se di suscitare stupore?” È la domanda da cui prende le mosse l’ultimo lavoro di Motus, Rip it up and start again, che porta in scena 15 attori, tutti nati negli anni ’90. 18 giugno 2019 giovanissimi - 09:53
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Prosegue così il lavoro di formazione che da anni la compagnia svolge con giovani performer per sperimentare pratiche collettive e condivise di esplorazione e scrittura drammaturgica: Rip it up and start again, spettacolo di fine studi del corso J della scuola di alta formazione alle arti sceniche di Losanna, diretto e creato dai registi di Motus Daniela Nicolò ed Enrico Casagrande.
Spettacolo-concerto-karaoke-manifesto, Rip it up and start again prende come punto di partenza i testi delle canzoni del fenomeno musicale Post-punk dei primi anni ’80, per guardare l’oggi con occhi diversi e mettere in dubbio l’idea di una “generazione di cui ogni singola mossa è stata anticipata, tracciata, comprata e svenduta prima ancora di compiersi” (Mark Fisher).
Attraverso una provocazione indiretta, Daniela Nicolò ed Enrico Casagrande hanno scelto di mettere in contatto un gruppo di 15 giovani attori e attrici con una generazione estrema di artisti Tutti i diritti riservati che hanno tentato il tutto per tutto, decidendo di farla finita con il passato per sperimentare forme espressive “nuove” su tutti i fronti, dal linguaggio artistico alle modalità di produzione. In un contesto politico simile a quello dei thatcheriani anni ’80, in cui governi conservatori, sovranisti e xenofobi, neoliberismo, demolizione del welfare e precarizzazione del lavoro stanno dilagando in tutto il mondo, Rip it up and start again si propone di far conoscere a fondo gli slanci utopici di questo movimento di giovani, che allora avevano esattamente l’età degli allievi de La Manufacture, per contrastare la paura verso il futuro alimentata dai media e lo spirito “rinunciatario” instillato dallo stesso sistema scolastico, sempre più privatizzato. Il confronto con il Post-punk è quasi un pugno in faccia e un invito a mettersi a correre in avanti, anche senza una direzione prestabilita, alzare il volume del dissenso e immaginare alternative irriducibilmente aliene al neoliberismo imperante del No Alternative. “Rip it up and start again è anche il titolo scelto da Simon Reynolds per un recente libro sul Post-punk, proprio per l’estrema pulsione verso il nuovo, il rifiuto dell’obsoleto, del familiare, dell’esistente che ha connotato questa ondata… Oggi – sostiene – siamo piuttosto affetti da retromania: il presente sfugge ed è in atto una subdola slow cancellation of the future. Motus ha quindi invitato i 15 attori a ricercare, collezionare, immergersi nelle biografie e lyrics – racchiuse negli obsoleti vinili – di questi artisti tormentati, da Ian Curtis a Lydia Lunch… “Così è nata la drammaturgia: tutti i testi di questo anomalo spettacolo-concerto sono infatti elaborazioni originali degli studenti stessi rispetto alle loro scelte di vita, il teatro e il futuro che li aspetta nel sistema dello spettacolo… (e del mondo). Ciascuno ha “reagito” a suo modo al confronto con una delle 15 biografie di musicisti da noi proposte, non per mitizzare nostalgicamente un’epoca, ma vivificare queste esperienze interrogandosi sul rapporto con il proprio tempo, la trasgressione e la libertà artistica… Riattivando lo spirito, per noi intramontabile, del Do it yourself (DIY)!” (Daniela Nicolò ed Enrico Casagrande) Info Biglietti
Festival delle Colline Torinesi festivaldellecolline.it
16 euro (intero) – 11 euro (ridotto) ven 21 e sab 22 giugno ore 22:00 Durata 120 circa
Spettacolo in francese sovratitolato in italiano
regia e drammaturgia Enrico Casagrande e Daniela Nicolò
con gli allievi de La Manufacture – Haute école des arts de la scène
Coline Bardin, Davide Brancato, Estelle Bridet, Arianna Camilli, Azelyne Cartigny, Guillaume Ceppi, Anastasia Fraysse, Aurélien Gschwind, Mathilde Invernon, Agathe Lecomte, Antonin Noël, Martin Reinartz, Elsa Thebault, Gwenaëlle Vaudin, Adèle Viéville assistente alla regia Jonas Lambelet video Simona Gallo
suono Enrico Casagrande, Ian Lecoultre e Micaël Vuataz luci Simona Gallo e Daniela Nicolò costumi Doria Gómez Rosay
tecnica Ian Lecoultre, Simona Gallo e Ludovic Fracheboud
Tutti i diritti riservati
TEATRIONLINE.COM teatrionline.com
18 Giugno 2019
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PAESE :Italia TYPE :Web Grand Public
18 giugno 2019 - 09:53
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produzione in Francia e Svizzera Marion Grossiord, Elodie Blomet
produzione in Italia Elisa Bartolucci con Shaila Chenet, Marta Lovato e Mariagloria Posani una produzione La Manufacture – Haute école des arts de la scène con Motus
con il sostegno di MiBACT, Regione Emilia Romagna e della Fondation Ernst Göhner
La compagnia Motus viene fondata a Rimini nel 1991 da Enrico Casagrande e Daniela Nicolò. Da subito, affianca la creazione artistica di spettacoli teatrali, performance e installazioni, a un’intensa attività culturale, conducendo seminari, incontri e dibattiti. I suoi lavori sono stati presentati nei festival più importanti del mondo, tra cui Under the Radar a New York, il Festival TransAmériques di Montréal, Santiago a Mil in Cile, il Fiba Festival di Buenos Aires, l’Adelaide Festival, il Taipei Arts Festival. La compagnia ha interpretato in modo assolutamente originale autori come Beckett, DeLillo, Genet, Fassbinder, Rilke, Pasolini. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui tre premi Ubu. Tra le produzioni più rilevanti di Motus, vi è il progetto Syrma Antigónes, dedicato alla figura di Antigone come archetipo di lotta e resistenza, sviluppato nei tre contest Let The sunshine In, Too Late! e Iovadovia e nello spettacolo Alexis. Una tragedia greca, vincitore nel 2012 del Critics’ Choice Award come “Best Foreign Show” dalla Québec Association of Theatre Critics. Altri lavori sono The Plot is the Revolution (2011), un emozionante incontro scenico fra l’attrice Silvia Calderoni e Judith Malina del Living Theatre, Nella Tempesta (2013), Caliban Cannibal (2013), MDLSX (2015) su gender e identità di confine, Über Raffiche (2017), Panorama (2018), Chroma Keys (2018). Dalla primavera 2014 Daniela Nicolò ed Enrico Casagrande tengono l’atelier d’insegnamento poétique de la scène presso La Manufacture – Haute école de théâtre de la Suisse romande di Losanna. Nel 2020 Daniela Nicolò e Enrico Casagrande saranno direttori artistici della cinquantesima edizione del Santarcangelo Festival.
Tutti i diritti riservati
REPUBBLICA.IT SEGNALAZIONE 18 Giugno 2019
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18 giugno 2019 - 17:15
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Dalle Colline si guarda la scena contemporanea e si arriva in Libia "Commedia con schianto" di Liv Ferracchiati
Non sono molti i festival urbani in Italia. Rassegne non legate cioè a località turistico-vacanziere, ma proprio rivolte a un pubblico cittadino a cui offrire spettacoli fuori dalle ordinarie stagioni. Il Festival delle Colline Torinesi diretto da Isabella Lagattola e Sergio Ariotti, dalla passata edizione in collaborazione con la Fondazione Piemonte Europa, è tra questi festival, il più importante: dura un mese (quest’anno fino al 22 giugno), si svolge i vari luoghi di Torino (un tempo anche nei centri collinari, da qui il nome),con non più di due-tre rappresentazioni al giorno e soprattutto fin dalla nascita interlocutore privilegiato della creazione contemporanea . Quest’anno giunto alla ventiquattresima edizione, il Festival ha messo in campo varie linee artistiche, a cominciare dall’ “omaggio” a quegli artisti con cui le Colline ha mantenuto negli anni un rapporto costante e affettuoso: Pippo Delbono che con La gioia ha avuto a Torino un successo straordinario; la Societas con Claudia Castellucci e Chiara Guidi che hanno riproposto il loro ultimo lavoro, e i Motus con il nuovo Rip it up and start again creato con gli allievi de la Manufacture-Haute école des arts de la scène di Losanna. Insieme, Enrico Casagrande e Daniela Nicolò registi, e i ragazzi hanno ripercorso la scena musicale post-punk come uno specchio in cui riconoscere le stesse fragilità, disillusioni, droghe, la stessa purezza e la stessa voglia di sovvertire il mondo, dei giovani di oggi . Una scena di "Rip It Up and Start Again." dei Motus
Gli attori,un bel gruppone, fanno i dj, cantano,suonano recitano: bravissimi tutti, dirompenti, vivaci, innescano una sorta di rave punk, con le musiche e le storie dei protagonisti storici che si susseguono, dai precursori Siouxsie and the Banshees e Joy Division e poi John Lydon , Kurt Cobain, gli Scritti Politti ecc…. Rip it up and start again che aveva debuttato alla Triennale-Teatro dell’Arte di Milano nel festival Fog è un grande spettacolo-concerto-karaoke, zeppo di video-clip, musica remix . Con i Motus non si è mai di fronte al perfezionismo della macchina scenica, tutto ha volutamente un clima anarchico anche nella cultura drammaturgica, e questo vuol dire che la sua forza è proprio una pluralità di voci, racconti, linguaggi, momenti narrativi, qui più che altrove trattandosi di un affresco collettivo che vale anche per permettere l’esibizione di tutti i giovani attori. Che è il suo bello ma anche il suo limite, perché il tempo ha un valore e due ore finiscono per accentuare l’effetto mosaico più che quello fantastico ed estetico di un fenomeno che ancora oggi, dopo trent'anni, si fa un baffo di quello che c’è in giro. Un effetto insieme divertente e sgangherato lo produce Kingdom dei catalani Agrupación Señor Serrano, anch’esso passato dal Teatro dell’Arte di Milano. Agrupación continua nella sua critica sociale al capitalismo e all’Occidente stavolta però con più ironia e leggerezza. Racconta come è nato il consumo mondiale delle banane e chi ci ha fatto affari sopra, giocando su più piani: filmati, azioni degli attori in scena, e, come sempre, ripresa in diretta dei pupazzetti e degli oggetti con cui ricreano ambienti e personaggi, da King Kong, alla banana Cavendish. Tutto è molto divertente anche la morale, perché commerci, guadagni,consumi indotti… sono il sistema in cui viviamo e in fondo in cui vivono anche quelli di Agrupación. Quindi tanto vale fare festa. "Something but you"
Le Colline hanno ospitato anche le “prime” di alcuni giovani. Il più debole è parso Something about you, che parla di una mamma e moglie in preda alla depressione. L’interesse sulla carta era che si trattava della riscrittura di Francesca Garolla dalle confessioni di alcuni privati dell’Archivio Documentario Nazionale di Pieve Santo Stefano. La drammaturgia però stenta a trovare una tensione emotiva, al di là del caso umano, e la regia di Alba Maria Porto ha fatto quello che ha potuto, nonostante gli attori, a cominciare dalla sempre brava Matilde Vigna, la mamma “dolorosa” cui fanno da sponda Mauro Bernardi e Roberta Lanave, entrambi convincenti.
CULTWEEK.COM SEGNALAZIONE 14 Giugno 2019
REPUBBLICA.IT SEGNALAZIONE 12 Giugno 2019 Pag 1 di 2
REPUBBLICA.IT SEGNALAZIONE 12 Giugno 2019 Pag 2 di 2
REPUBBLICA.IT 4 Giugno 2019
URL :http://www.lastampa.it/ PAESE :Italia TYPE :Web International
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4 giugno 2019 - 12:05
MILANO
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Bennato
Il karaoke post-punk di Motus “Rip it up and start again”, lo spettacolo che chiude la rassegna FOG VIDEO CONSIGLIATI
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MAX CASSANI
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Pubblicato il 04/06/2019 Ultima modifica il 04/06/2019 alle ore 14:00
Passione montagna e musica pop: l’arte di Beozzi
La nuova performance dei Motus chiude la rassegna FOG al Teatro dell’Arte (oggi e domani, ore 20, 11/22 euro). Prendendo spunto dal titolo del libro di Simon Reynolds, «Rip it up and start again» è uno spettacolo-concertokaraoke-manifesto che ricerca nel passato recente per guardare l’oggi con occhi diversi. In scena i giovani attori allievi della Manufacture-Haute école des arts de la scène di Losanna in una specie di musical ispirato al post-punk degli Anni ’80. Fra concerto e performance collettiva, i Motus indagano provocatoriamente come le nuove generazioni siano più propense a ripescare frammenti dal passato piuttosto che a inventarsi un futuro completamente diverso.
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RUMORSCENA.COM SEGNALAZIONE 1 Giugno 2019 Pag 1 di 2
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1 giugno 2019 - 17:44
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Festival(s) — 01/06/2019 19:37
“Fluctus declinazioni del viaggio” : un teatro che guarda all’Europa. Torino Creazione Contemporanea, Festival Colline Torinesi redazione.rumorscena
RUMOR(S)CENA – TORINO CREAZIONE CONTEMPORANEA – FESTIVAL COLLINE TORINESI – TORINO – V a i n s c e n a d a l 2 a l 2 2 g i u g n o 2 0 1 9 Torino Creazione Contemporanea – Festival delle Colline Torinesi giunto alla ventiquattresima edizione che
ARCHIVIO RUMORSCENA
analizza per il secondo anno consecutivo il tema “Fluctus, declinazioni del viaggio”. Ideato e progettato dall’Associazione Festival Colline Torinesi è organizzato insieme alla Fondazione Teatro Piemonte Europa con cui ha dato vita dal 2018 a un nuovo polo del teatro contemporaneo. 24 spettacoli, 61 recite in 19 giorni e otto prime, si svolgono a Torino e Collegno, al Teatro Astra, Teatro Gobetti, la Lavanderia a Vapore, il Cubo Teatro, la Casa del Teatro, la Fondazione Merz, il Palazzo degli Istituti Anatomici, il Polo del ‘900. Un teatro che guarda all’Europa, aperto senza confini, dallo sguardo europeista convintamente senza barriere, ostacoli, muri. Le Colline Torinesi ampliano gli orizzonti culturali e individuali senza mai pensare che il teatro sia un prodotto esclusivo e di proprietà di chi lo produce. Viene accolto, condiviso, incluso, dove c’è spazio per riflettere . Nessun sovranismo può sostituirlo. (R.R.)
Razzismo in cattedra. Il Liceo Petrarca di Trieste e le leggi razziali del 1938
Il programma del Festival da sempre da molto rilievo a creazioni internazionali, specchio fedele dell’innovazione teatrale e della drammaturgia contemporanea, ed è diretto da Sergio Ariotti e Isabella Lagattolla. In questa edizione si da risalto a tre compagnie italiane che hanno scritto pagine importanti della sua storia e che hanno contribuito in modo determinante a definirne l’immagine in Europa: Pippo Delbono, la Socìetas (composta da Claudia Castellucci e Chiara Guidi) a cui viene affidata l’inaugurazione e ai Motus il compito di chiuderlo. Pippo Delbono il 2 giugno è in scena al Teatro Astra con lo spettacolo La gioia prodotto dalla sua compagnia e da Emilia Romagna Teatro, dai teatri di Liegi e Maubeuge: un viaggio che mette in relazione la gioia con il cammino degli onesti; un percorso che indaga i dolori delle persone e del mondo alla scoperta di quei rari momenti di felicità che la vita sa offrire. Attinge invece a un linguaggio
La stagione in corso al Teatro Sala Fontana di Milano
ironicamente aulico per descrivere un mondo privo di peso o di senso Il regno profondo. Perché sei qui? di Chiara Guidi e Claudia Castellucci: autentica prova di virtuosismo di due interpreti, capaci anche di offrire un’inaspettata vis comica. Lo spettacolo della Socìetas, in scena alla Lavanderia a Vapore di Collegno, si basa su continue domande e provvisorie risposte, comprese quelle ispirate dalla religione, dalla filosofia, dallo scetticismo quotidiano. I Motus con Rip it up and start again: una sorta di musical creato con gli allievi della Manufacture – Haute école des arts de la scène di Losanna, diretto da Enrico Casagrande e Daniela Nicolò, che si rifà a uno dei più noti fenomeni musicali post-punk dell’inizio degli anni ’80.
Transmission Festival Ravenna : Una serata di elettronica con tinte arabe
PUBBLICITA’
RUMORSCENA.COM SEGNALAZIONE 1 Giugno 2019 rumorscena.com
Pag 2 di 2
URL :http://www.rumorscena.com PAESE :Italia TYPE :Web Grand Public
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1 giugno 2019 - 17:44
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La Gioia Pippo Delbono
Lo spettacolo è una sorta di concerto-karaoke-manifesto con video-clip e remix che ricerca in un passato recente per meglio guardare l’oggi. Rip it up and start again prova a rispondere, senza alcuna nostalgia, a una domanda cruciale: “cosa succede se i giovani non sono più in grado di suscitare stupore?”. Il grido di dolore di una romena emigrata in Italia lo evoca Medea per strada, monologo di Elena Cotugno interpretato a bordo di un furgone in movimento. Diretta da Giampiero Borgia, ripercorre il mito di Medea, madre assassina, che nell’occasione veste i panni di una giovane romena. Come per molti profughi anche per lei, il viaggio in Italia diventa un incubo e il tragitto del furgone in zone malfamate della città lo svela. X
Medea per strada, fil rouge del cartellone 2019, svolge idealmente il tema triennale del Festival “Fluctus, declinazioni del viaggio“, giunto al secondo anno. A questo si lega anche l’installazione alla Fondazione Merz che sarà la prima tappa di Illegal Helpers (Aiuti illegali), un progetto di Paola Rota, Simonetta Solder, Teho Teardo, tratto da testi sui migranti e su quanti li soccorrono di Maxi Obexer, scrittrice italo-tedesca quarantenne che vive e lavora a Berlino.
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I riminesi Motus tornano in Italia con “Rip it up and start again” RIMINI. Quindici biografie di musicisti del post-punk, quindici giovani performer della Manufacture, la scuola d’arte drammatica di Losanna. Generazioni, energie a confronto. Un tuffo nel passato per ritrovare il presente. John Lydon, Ian Curtis, Lydia Lunch, i Clash rivissuti e interpretati da ragazzi del Duemila. A ideare e dirigere desideri e talenti la compagnia riminese Motus. Si chiama “Rip it up and start again” questo nuovo spettacolo che Daniela Nicolò ed Enrico Casagrande, dopo il debutto a Ginevra, porteranno in Italia
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questa sera e domani al Teatro delle Passioni di Modena, il 4 e 5 giugno a Fog Triennale di Milano e il 21 e 22 giugno al Festival delle colline torinesi. Nato da un percorso di ricerca con giovani artisti svizzeri e francesi (lavoro di formazione che Motus ha
I riminesi Motus tornano in Italia con “Rip it up and start again”
avviato fin dal 2014), “Rip it up and start again” è il frutto del corso della Haute École des Arts de la Scéne di Losanna, incentrato musicale biografico con alcuni dei protagonisti post-punk, RIMINI. Quindici sull’incontro biografie di musicisti del epost-punk, quindici giovani performer della del Manufacture, la scuola d’arte di Losanna. energie a confronto. tuffo nel passato per ritrovare movimento degli drammatica anni Settanta e OttantaGenerazioni, che rivoluzionò il modo di fareUn musica e di intendere la vita. il presente. Daniela Nicolò: com’è nata questa idea?
«Lavorare con i ragazzi del terzo anno di questa rinomata scuola è un’esperienza molto bella, le scuole ci John Lydon, Ian Curtis, Lydia Lunch, i Clash rivissuti e interpretati da ragazzi del Duemila. A ideare e dirigere
chiamano per realizzare esperienze formative legate all’incrocio dei linguaggi, che è anche la nostra cifra desideri e talenti la compagnia riminese Motus. Si chiama “Rip it up and start again” questo nuovo
stilistica.
spettacolo che Daniela Nicolò ed Enrico Casagrande, dopo il debutto a Ginevra, porteranno in Italia
questa sera e domani al Teatro delle Passioni di Modena, il 4 e 5 giugno a Fog Triennale di Milano e il 21 e
Nel parlare con i ragazzi su quale tema affrontare, abbiamo riscontrato in loro una certa paura del futuro, 22 giugno al Festival delle colline torinesi.
un certo dell’indipendenza. Allora abbiamo pensato di metterli faccia a faccia con Natotimore da un percorso di ricerca con giovani artisti svizzeri e francesi (lavoro di formazione chealcuni Motusdei ha protagonisti deldal post-punk, testistart delle loro ècanzoni, le cui suggestioni sentono ancora tutt’ora. avviato fin 2014), “Ripcon it upi and again” il frutto del corso della HautesiÉcole des Arts de laforti Scéne di Lo spirito di allora, e chesull’incontro vorremmomusicale che fosse sempre più è “do it youself”, da solo anche se Losanna, incentrato e biografico conattuale, alcuni dei protagonisti del fallo post-punk, degli anni Settanta e Ottanta che senza rivoluzionò il modo degli di farealtri. musica e di intendere la vita. non timovimento senti completamente all’altezza, anche il consenso Agisci». Daniela Nicolò: com’è nata questa idea? «Lavorare i ragazzi del terzo anno questa rinomata scuola è un’esperienza molto bella, le scuoleLiciunisce I performer in con scena hanno dai 20 ai 26 di anni, francesi e svizzeri. Alcuni sono attori, altri musicisti. chiamano per realizzare esperienze formative legate all’incrocio linguaggi, che è anche la nostra cifra un lavoro sul corpo, su coreografie che accompagnano video edei brani cantati. stilistica.
«Per questo spettacolo, che è concerto-karaoke-manifesto, hanno anche composto una canzone originale. Nel parlare con i ragazzi su quale tema affrontare, abbiamo riscontrato in loro una certa paura del futuro,
Abbiamo lavorato molto sul corpo, nel recupero dello spirito del tempo, le cui condizioni storico-politiche un certo timore dell’indipendenza. Allora abbiamo pensato di metterli faccia a faccia con alcuni dei
non sono molto diverse da quelle odierne: governi conservatori, sovranisti, xenofobi, neoliberalismo. Dalle protagonisti del post-punk, con i testi delle loro canzoni, le cui suggestioni si sentono ancora forti tutt’ora. riflessioni su quegli anni e sulla nostrache epoca, considerazione degli aspetti fallo anche della Lo spirito di allora, e che vorremmo fossedalla sempre più attuale, è “do it youself”, da positivi solo anche se rabbia, sulle non scelte dellacompletamente vita, su se stessi, è natoanche questo spettacolo». ti senti all’altezza, senza il consenso degli altri. Agisci». Ma ci sono differenze? I performer scena hannocambia dai 20 aiil26 anni, francesi e svizzeri. Alcuni attori, altri musicisti. Li unisce «Sì, rispetto agli in anni Ottanta contesto economico. Oggi persono poter usufruire di uno spazio teatrale lavoro sul corpo, su coreografie che accompagnano video e brani cantati. doveun provare bisognare spendere molti soldi.
«Per questo spettacolo, che è concerto-karaoke-manifesto, hanno anche composto una canzone originale.
Abbiamo lavorato molto sul corpo, nel recupero dello spirito del tempo, le cui condizioni storico-politiche non sono molto diverse da quelle odierne: governi conservatori, sovranisti, xenofobi, neoliberalismo. Dalle riflessioni su quegli anni e sulla nostra epoca, dalla considerazione degli aspetti anche positivi della rabbia, sulle scelte della vita, su se stessi, è nato questo spettacolo». Ma ci sono differenze? «Sì, rispetto agli anni Ottanta cambia il contesto economico. Oggi per poter usufruire di uno spazio teatrale
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Un tempo, in Inghilterra il welfare sosteneva i giovani, adesso questo non c’è più ed essere indipendenti è sempre più difficile, si rimane legati alle famiglie più a lungo e le incertezze aumentano».
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Come si è svolto il percorso per la realizzazione dello spettacolo? «I ragazzi hanno letto testi, ascoltato brani, ritrovato interviste e video. Alcuni di loro hanno visto per la
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prima volta dischi in vinile. Questo ci ha permesso di riflettere anche sul concetto di tempo, sul rapporto con la musica, sulla trasgressione e la libertà artistica».
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Il messaggio più importante? «Che l’arte può fare qualcosa, può cambiare, portare a trasformazioni». Le caratteristiche principali? «È uno spettacolo visivamente forte, coinvolgente e complesso. Gli spettatori ne colgono l’energia e le riflessioni che legano il passato al presente e al futuro». Come ha reagito il pubblico alla prima di Ginevra? «Molto bene. Si uniscono più generazioni, coinvolgiamo chi ha vissuto gli anni Ottanta e i ragazzi del Duemila». Dopo le date in Italia? «Torneremo in Svizzera e poi a Parigi. Poi si vedrà. Sicuramente dopo questo lavoro ci concentreremo sul Festival di Santarcangelo. Una nuova produzione sarà pronta per il 2020». I Motus dirigeranno l’edizione del 50ennale del festival. Fonte: Google News – Bella Italia site-corriereromagna.it
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Home » Eventi a Milano » Spettacoli e concerti » Rip it up and start again
Rip it up and start again Spettacoli e concerti
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Con un attualissimo spettacolo-concerto-karaoke-manifesto, la compagnia Motus torna al Teatro dell'Arte in Triennale per FOG 2019 Motus, compagnia fondata nel 1991 a Rimini da Enrico Casagrande e Daniela Nicolò e considerata tra le realtà più interessanti e coraggiose del teatro italiano, torna a esibirsi sul palco del Teatro dell’Arte di Milano martedì 4 e mercoledì 5 giugno in occasione della seconda edizione di FOG Triennale Milano Performing Arts, con un attualissimo spettacolo-concerto-karaoke-manifesto: “Rip it up and start again”. “Rip it up and start again” ricerca nel passato recente per guardare l’oggi con occhi diversi, tentando di creare un’imprevedibile scenamovimento che possa scatenare stupore e spingere ad alzare il volume del dissenso. Realizzato con 15 attori nati negli anni ’90 – quando Kurt Cobain lanciò il suo ultimo grido d’allarme prima di farla finita – il lavoro prende il titolo da un importante libro di Simon Reynolds sul fenomeno musicale Post Punk dei primi anni ’80, il decennio di una generazione che ha fatto un estremo, brillante tentativo di risollevarsi, politicamente e artisticamente. Con questo spettacolo attualissimo, Motus domanda: continueremo a vivere oppressi dalla nostalgia, oppure il nostro millennio porta nel seno il desiderio di immaginare soluzioni, anche utopico-fantascientifiche, al neoliberismo imperante del No Alternative? Martedì 4 e mercoledì 5 giugno 2019, ore 20.00 Biglietti: intero €22,00 / ridotto €16,00 / studenti €11,00 Vuoi essere sempre aggiornato sugli eventi imperdibili di Milano? ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI MYMI! Il tuo indirizzo email Do il consenso al trattamento dei miei dati personali finalizzato alla fornitura del servizio con le modalità indicate nell'informativa.
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Triennale Teatro dell’Arte: “Rip it up and start again” 31 Maggio 2019 Redazione Spettacoli 0
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Triennale Teatro dell’Arte: “Rip it up and start again” 31 MAGGIO 2019 0
A chiudere la programmazione spettacolare della seconda edizione di FOG Triennale Milano Performing Arts, prima della serata di Radio Raheem mercoledì 5 giugno, arriva a Milano il nuovo spettacolo di Motus – tra le formazioni di punta della scena performativa italiana in tutto il mondo, Ispirato al titolo del celebre libro di Simon Reynolds, dedicato al fenomeno musicale Post Punk dei primi anni ’80, Rip it up and start again è lo spettacolo di uscita del corso di formazione teatrale J de La Manufacture – Haute école des arts de la scène di Losanna (prestigiosa scuola di teatro svizzera attori (tutti nati negli anni ’90), quelli di una generazione di cui ogni singola mossa è stata anticipata,
Recensione: “Matilde e il tram per San Vittore”
comprata e svenduta prima ancora di compiersi” (Mark Fisher). Gli anni zero sono stati incapaci di
29 MAGGIO 2019 0
in cui i due registi intervengono da diversi anni). È un lavoro corale, interpretato da 15 giovanissimi
dare inizio al futuro che in campo culturale ci si aspettava, ma hanno generato piuttosto varie forme di “retromania”, in campo politico come in quello artistico-musicale: uno scenario dove anche i nuovi personaggi assomigliano a un patchwork di fenomeni precedenti. Di fronte all’evidenza che tutto è stato irrimediabilmente assorbito – sussunto – dal “realismo capitalista”, insieme alla denuncia di un futuro che non c’è stato, o che viene lentamente fatto a brandelli, Rip it up and start again vuole però porci di fronte ad alcune domande per le quali è urgente trovare risposta: continueremo a vivere oppressi dalla nostalgia oppure è in qualche modo possibile immaginare alternative irriducibilmente aliene al neoliberismo imperante del No Alternative? I due registi di Motus hanno invitato gli attori a immergersi nelle biografie e lyrics di 15 artisti
Recensione: “Sogni liquidi”
tormentati, da Ian Curtis a Lydia Lunch… Così è nata la drammaturgia: tutti i testi di questo anomalo
25 MAGGIO 2019 0
spettacolo-concerto sono elaborazioni originali degli studenti stessi rispetto alle loro scelte di vita, il
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teatro e il futuro che li aspetta nel sistema dello spettacolo… (e del mondo). Ciascuno ha “reagito” a suo modo al confronto con questa ondata artistica, non per mitizzare nostalgicamente un’epoca, ma piuttosto interrogarsi sul rapporto con il proprio tempo, la trasgressione e la libertà espressiva… Riattivando lo spirito, per Motus intramontabile, del Do it yourself (DIY)! Uno spettacolo corrosivo e graffiante, un concerto, una serata di karaoke, un manifesto disilluso e potente che cerca attraverso il passato recente di guardare finalmente all’oggi con occhi diversi. In occasione dello spettacolo, mercoledì 5 giugno alle ore 18.00 presso Triennale Teatro dell’Arte si terrà This is the room the start of it all, un incontro intra–generazionale con Motus curato da Guia Cortassa e in collaborazione con 1977 Magazine. Un dialogo tra Gen Xers e Millennial sui temi dei
Teatro Filodrammatici: “Ore d’amore” 23 MAGGIO 2019 0
movimenti giovanili e sulla cultura di riferimento delle nuove generazioni, le loro attitudini e i loro consumi e amori, soprattutto musicali. Incontro ad accesso libero fino a esaurimento posti.
RIP IT UP AND START AGAIN regia e drammaturgia: Enrico Casagrande e Daniela Nicolò con gli allievi di: La Manufacture – Haute école des arts de la scène Coline Bardin, Davide Brancato, Estelle Bridet, Arianna Camilli, Azelyne Cartigny, Guillaume Ceppi, Anastasia Fraysse, Aurélien Gschwind, Mathilde Invernon, Agathe Lecomte, Antonin Noël, Martin Reinartz, Elsa Thebault, Gwenaëlle Vaudin, Adèle Viéville
Teatro Elfo Puccini: “La nipote di Mubarak” 23 MAGGIO 2019 0
DOVE? Triennale Teatro dell’Arte QUANDO? 4 e 5 giugno ore 20 PREZZI: 22 euro (intero) – 16 euro (under 30/over 65/gruppi) – 11 euro (studenti) Share this...
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I riminesi Motus tornano i Italia con “Rip it up and start again” J’aime
30 Maggio 2019 16 Gio K personnes Serena Macrelli aiment ça.
RIMINI. Quindici biogra e di musicisti del post-punk, quindici giovani performer della Manufacture, la scuola d’arte drammatica di Losanna. Generazioni, energie a confronto. Un tu o nel passato per ritrovare il presente.
John Lydon, Ian Curtis, Lydia Lunch, i Clash rivissuti e interpretati da ragazzi del Duemila. A ideare e dirigere desideri e talenti la compagnia riminese Motus. Si chiama “Rip it up and start again” questo nuovo spettacolo che Daniela Nicolò ed Enrico Casagrande, dopo il debutto a Ginevra, porteranno in Italia questa sera e domani al Teatro delle Passioni di Modena, il 4 e 5 giugno a Fog Triennale di Milano e il 21 e 22 giugno al Festival delle colline torinesi. Nato da un percorso di ricerca con giovani artisti svizzeri e francesi (lavoro di formazione che Motus ha avviato n dal 2014), “Rip it up and start again” è il frutto del corso della Haute École des Arts de la Scéne di Losanna, incentrato sull’incontro
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musicale e biogra co con alcuni dei protagonisti del post-punk, movimento degli anni Settanta e Ottanta che rivoluzionò il modo di fare musica e di intendere la vita. Daniela Nicolò: com’è nata questa idea? «Lavorare con i ragazzi del terzo anno di questa rinomata scuola è un’esperienza molto bella, le scuole ci chiamano per realizzare esperienze formative legate all’incrocio dei linguaggi, che è anche la nostra cifra stilistica.
Nel parlare con i ragazzi su quale tema a rontare, abbiamo riscontrato in loro una certa paura del futuro, un certo timore dell’indipendenza. Allora abbiamo pensato di metterli faccia a faccia con alcuni dei protagonisti del post-punk, con i testi delle loro canzoni, le cui suggestioni si sentono ancora forti tutt’ora. Lo spirito di allora, e che vorremmo che fosse sempre più attuale, è “do it youself”, fallo da solo anche se non ti senti completamente all’altezza, anche senza il consenso degli altri. Agisci».
I performer in scena hanno dai 20 ai 26 anni, francesi e svizzeri. Alcuni sono attori, altri musicisti. Li unisce un lavoro sul corpo, su coreogra e che accompagnano video e brani cantati. «Per questo spettacolo, che è concerto-karaoke-manifesto, hanno anche composto una canzone originale.
Abbiamo lavorato molto sul corpo, nel recupero dello spirito del tempo, le cui condizioni storico-politiche non sono molto diverse da quelle odierne: governi conservatori, sovranisti, xenofobi, neoliberalismo. Dalle ri essioni su quegli anni e sulla nostra epoca, dalla considerazione degli aspetti anche positivi della rabbia, sulle scelte della vita, su se stessi, è nato questo spettacolo». Ma ci sono di erenze? «Sì, rispetto agli anni Ottanta cambia il contesto economico. Oggi per poter usufruire di uno spazio teatrale dove provare bisognare spendere molti soldi.
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Un tempo, in Inghilterra il welfare sosteneva i giovani, adesso questo non c’è più ed essere indipendenti è sempre più di cile, si rimane legati alle famiglie più a lungo e le incertezze aumentano». Come si è svolto il percorso per la realizzazione dello spettacolo? «I ragazzi hanno letto testi, ascoltato brani, ritrovato interviste e video. Alcuni di loro hanno visto per la prima volta dischi in vinile. Questo ci ha permesso di ri ettere anche sul concetto di tempo, sul rapporto con la musica, sulla trasgressione e
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la libertà artistica».
Il messaggio più importante? «Che l’arte può fare qualcosa, può cambiare, portare a trasformazioni». Le caratteristiche principali? «È uno spettacolo visivamente forte, coinvolgente e complesso. Gli spettatori ne colgono l’energia e le ri essioni che legano il passato al presente e al futuro». Come ha reagito il pubblico alla prima di Ginevra? «Molto bene.
Si uniscono più generazioni, coinvolgiamo chi ha vissuto gli anni Ottanta e i ragazzi del Duemila». Dopo le date in Italia? «Torneremo in Svizzera e poi a Parigi. Poi si vedrà. Sicuramente dopo questo lavoro ci concentreremo sul Festival di Santarcangelo.
Una nuova produzione sarà pronta per il 2020». I Motus dirigeranno l’edizione del 50ennale del festival.
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Alla ventiquattresima edizione Il Festival delle Colline Torinesi rende omaggio a tre compagnie italiane che hanno scritto pagine importanti della sua storia e che hanno contribuito in modo determinante a definirne l'immagine in Europa: la compagnia Pippo Delbono, la Socìetas, i Motus. Il 1° luglio del 2000 la Socìetas Raffaello Sanzio presentò alla Palazzina di Caccia di Stupinigi il suo straordinario spettacolo Voyage au but de la nuit diretto da Romeo Castellucci che rappresentò per il Festival un vero e proprio punto di svolta verso la creazione contemporanea. L'anno successivo, 2001, arrivò al Festival Pippo Delbono con La rabbia di Pasolini e fu un successo clamoroso. Nel 2003 fu la volta di Motus con Splendid's di Genet (nella traduzione di Franco Quadri), allestito nell'inconsueta cornice di un hotel. Dopo quegli esordi le tre compagnie hanno ripetutamente figurato, e con importanti proposte, nei cartelloni del Festival delle Colline Torinesi. Analogo percorso ha riguardato Emma Dante e Antonio Latella. Proprio a Pippo Delbono e alla Socìetas, composta, nell'occasione, da Claudia Castellucci e Chiara Guidi, viene affidata l'inaugurazione del Festival 2019, a Motus la chiusura. Pippo Delbono propone al pubblico delle "Colline" il suo spettacolo L a gioia prodotto dalla sua compagnia e da Emilia Romagna Teatro Fondazione, dai Teatri di Liège e Maubeuge. È un viaggio nei dolori delle persone e del mondo alla scoperta di quei rari momenti di felicità che la vita sa offrire. Delbono mette in relazione la gioia con il cammino degli onesti, persino con le migrazioni. I migranti non sono solo alla ricerca di una casa, di un lavoro, di un paese senza guerre, ma cercano anche la gioia. Una ricerca importante soprattutto in questa fase storica di egoismo e di razzismo dilaganti. La gioia c'entra con la soluzione dalle ingiustizie? Questo nuovo lavoro teatrale viene presentato dopo la grande retrospettiva che il Centre URL proprio :http://www.newspettacolo.com/ Pompidou di Parigi ha dedicato a Pippo Delbono nell'autunno scorso con film, incontri, performances, installazioni PAESE tra cui l'inedita La mente che mente. Delbono verrà al :Italia Teatro Astra con una quindicina di attori. Non ci sarà tra loro il piccolo Bobò, icona incontrastata della compagnia. Allo :straordinario attorePublic campano da adesso in avanti TYPE Web Grand lo spettacolo è dedicato. L'atteso ritorno a Torino di Pippo Delbono fa il paio con quello di Motus alle prese con R i p i t u p a n d s t a r t a g a i n creato con gli allievi de la Manufacture-Haute école des arts de la scène di Losanna. Uno spettacolo-musical, 2019diretto - 08:01 da Enrico Casagrande e Daniela Nicolò, che si rifà a uno dei più noti fenomeni musicali post-punk dell'inizio degli anni '80, vera iniziazione culturale per molti adolescenti di allora. Gli interpreti dello spettacolo sono tutti nati negli anni '90 e non hanno quindi conosciuto Kurt Cobain, Lulu Laidlaw-Smith e soci. Rip it up and start again prova a rispondere, senza alcuna nostalgia, a una domanda cruciale: "cosa succede se i giovani non sono più in grado di suscitare stupore?". Lo spettacolo è una sorta di concerto-karaoke con video-clip e remix che ricerca in un passato recente per
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meglio guardare l'oggi.
Attinge invece a un linguaggio ironicamente aulico per descrivere un mondo privo di peso o di senso (e attinge pure alla metrica e al vernacolo) Il regno profondo. P e r c h é s e i q u i ? di Chiara Guidi e Claudia Castellucci, autentica prova di virtuosismo di due formidabili interpreti, capaci anche di comunicare un'inaspettata vis comica. Lo spettacolo della Socìetas, in scena alle Lavanderie a Vapore di Collegno, si basa su continue domande e provvisorie risposte, comprese quelle desunte dalla religione, della filosofia, dallo scetticismo quotidiano. E non mancano singolari interruzioni pubblicitarie, quasi interferenze inaspettate nella creazione o distruzione di senso. Un'installazione alla Fondazione Merz sarà la prima tappa di Illegal Helpers, un
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Rip it up and start again Al Teatro delle Passioni di Modena il 30 e 31 maggio ore 21.00 debutta Rip it up and start again regia e drammaturgia Enrico Casagrande e Daniela Nicolò
Nato da un percorso di ricerca con giovani performer del corso di formazione teatrale J de La Manufacture ‐ Haute école des arts de la scène di Losanna, lo spettacolo Rip it up and start again debutterà in Italia giovedì 30 maggio al Teatro delle Passioni di Modena (replica venerdì 31 maggio) e sarà presentato martedì 4 e mercoledì 5 giugno a FOG Triennale Milano Performing Arts, e venerdì 21 e sabato 22 giugno al Festival delle Colline Torinesi
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“Cosa succede se i giovani non sono più in grado di suscitare stupore?” È la domanda da cui prende le mosse l’ultimo lavoro di Motus, Rip it up and start again, che porta in scena 15 giovanissimi attori, tutti nati negli anni ‘90. Prosegue così il lavoro di formazione che da anni la compagnia svolge con giovani performer per sperimentare pratiche collettive e condivise di esplorazione e scrittura drammaturgica: Rip it up and start again, spettacolo di fine studi del corso J della scuola di alta formazione alle arti sceniche di Losanna, diretto e creato dai registi di Motus Daniela Nicolò ed Enrico Casagrande, con debutto alla Comedie de Genève giovedì 23 maggio. Lo spettacolo partirà poi per una tournée con presentazioni a Modena, Milano, Losanna, Sierre, Torino e Parigi. Spettacolo‐concerto‐karaoke‐manifesto, Rip it up and start again prende come punto di partenza i testi delle canzoni del fenomeno musicale Post‐punk dei primi anni ‘80, per guardare l’oggi con occhi diversi e mettere in dubbio l’idea di una “generazione di cui ogni singola mossa è stata anticipata, tracciata, comprata e svenduta prima ancora di compiersi” (Mark Fisher). Attraverso una provocazione indiretta, Daniela Nicolò ed Enrico Casagrande hanno scelto di mettere in contatto un gruppo di 15 giovani attori e attrici con una generazione estrema di artisti che hanno tentato il tutto per tutto, decidendo di farla finita con il passato per sperimentare forme espressive “nuove” su tutti i fronti, dal linguaggio artistico alle modalità di produzione. In un contesto politico simile a quello dei thatcheriani anni ‘80, in cui governi conservatori, sovranisti e xenofobi, neoliberismo, demolizione del welfare e precarizzazione del lavoro stanno dilagando in tutto il mondo, Rip it up and start again si propone di far conoscere a fondo gli slanci utopici di questo movimento di giovani, che allora avevano esattamente l’età degli allievi de La Manufacture, per contrastare la paura verso il futuro alimentata dai media e lo spirito “rinunciatario” instillato dallo stesso sistema scolastico, sempre più privatizzato. Il confronto con il Post‐punk è quasi un pugno in faccia e un invito a mettersi a correre in avanti, anche senza una direzione prestabilita, alzare il volume del dissenso e immaginare alternative irriducibilmente aliene al neoliberismo imperante del No Alternative. “Rip it up and start again è anche il titolo scelto da Simon Reynolds per un recente libro sul Post‐ punk, proprio per l’estrema pulsione verso il nuovo, il rifiuto dell’obsoleto, del familiare, dell’esistente che ha connotato questa ondata... Oggi – sostiene – siamo piuttosto affetti da retromania: il presente sfugge ed è in atto una subdola slow cancellation of the future. Motus ha quindi invitato i 15 attori a ricercare, collezionare, immergersi nelle biografie e lyrics ‐ racchiuse negli obsoleti vinili ‐ di questi artisti tormentati, da Ian Curtis a Lydia Lunch... “Così è nata la drammaturgia: tutti i testi di questo anomalo spettacolo‐concerto sono infatti elaborazioni originali degli studenti stessi rispetto alle loro scelte di vita, il teatro e il futuro che li aspetta nel sistema dello spettacolo… (e del mondo). Ciascuno ha “reagito” a suo modo al confronto con una delle 15 biografie di musicisti da noi proposte, non per mitizzare nostalgicamente un’epoca, ma vivificare queste esperienze interrogandosi sul rapporto con il proprio tempo, la trasgressione e la libertà artistica… Riattivando lo spirito, per noi intramontabile, del Do it yourself (DIY)!” (Daniela Nicolò ed Enrico Casagrande)
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Dopo il debutto svizzero, che segue 6 settimane di residenza di Motus a La Manufacture di Losanna, il progetto debutterà in Italia giovedì 30 e venerdì 31 maggio 2019 al Teatro delle Passioni di Modena. Lo spettacolo sarà poi presentato martedì 4 e mercoledì 5 giugno a FOG Triennale Milano Performing Arts di Milano e venerdì 21 e sabato 22 giugno al Festival delle colline di Torino. Il 5 giugno alle 18, inoltre, in occasione dello spettacolo alla Triennale Teatro dell’Arte, si terrà l’incontro “This is the room the start of it all”, un dialogo tra Gen Xers e Millennial sui temi dei movimenti giovanili e sulla cultura di riferimento delle nuove generazioni, le loro attitudini e i loro consumi e amori, soprattutto musicali. Ingresso libero fino ad esaurimento posti.
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Info Biglietti Teatro delle Passioni Modena modena.emiliaromagnateatro.com 13,50 euro (intero) ‐ 10,50 euro (ridotto fino a 35 e oltre 60, gruppi 10 persone) FOG Triennale Milano Performing Arts triennale.org/fog‐19 22 euro (intero) ‐ 16 euro (under 30/over 65/gruppi) ‐ 11 euro (studenti) Festival delle Colline Torinesi festivaldellecolline.it 16 euro (intero) – 11 euro (ridotto)
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Orari Teatro delle Passioni Modena gio 30 e ven 31 maggio ore 21:00 FOG Triennale Milano Performing Arts mar 4 e mer 5 giugno ore 20:00 Festival delle Colline Torinesi ven 21 e sab 22 giugno ore 22:00 Durata 120' circa Spettacolo in francese sovratitolato in italiano Crediti regia e drammaturgia Enrico Casagrande e Daniela Nicolò con gli allievi de La Manufacture – Haute école des arts de la scène Coline Bardin, Davide Brancato, Estelle Bridet, Arianna Camilli, Azelyne Cartigny, Guillaume Ceppi, Anastasia Fraysse, Aurélien Gschwind, Mathilde Invernon, Agathe Lecomte, Antonin Noël, Martin Reinartz, Elsa Thebault, Gwenaëlle Vaudin, Adèle Viéville assistente alla regia Jonas Lambelet video Simona Gallo suono Enrico Casagrande, Ian Lecoultre e Micaël Vuataz luci Simona Gallo e Daniela Nicolò costumi Doria Gómez Rosay tecnica Ian Lecoultre, Simona Gallo e Ludovic Fracheboud produzione in Francia e Svizzera Marion Grossiord, Elodie Blomet produzione in Italia Elisa Bartolucci con Shaila Chenet, Marta Lovato e Mariagloria Posani una produzione La Manufacture – Haute école des arts de la scène con Motus con il sostegno di MiBACT, Regione Emilia Romagna e della Fondation Ernst Göhner MOTUS La compagnia Motus viene fondata a Rimini nel 1991 da Enrico Casagrande e Daniela Nicolò. Da subito, affianca la creazione artistica di spettacoli teatrali, performance e installazioni, a un’intensa attività culturale, conducendo seminari, incontri e dibattiti. I suoi lavori sono stati presentati nei festival più importanti del mondo, tra cui Under the Radar a New York, il Festival TransAmériques di Montréal, Santiago a Mil in Cile, il Fiba Festival di Buenos Aires, l’Adelaide Festival, il Taipei Arts Festival. La compagnia ha interpretato in modo assolutamente originale autori come Beckett, DeLillo, Genet, Fassbinder, Rilke, Pasolini. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui tre premi Ubu. Tra le produzioni più rilevanti di Motus, vi è il progetto Syrma Antigónes, dedicato alla figura di Antigone come archetipo di lotta e resistenza, sviluppato nei tre contest Let The sunshine In, Too Late! e Iovadovia e nello spettacolo Alexis. Una tragedia greca, vincitore nel 2012 del Critics’ Choice Award come “Best Foreign Show” dalla Québec Association of Theatre Critics. Altri lavori sono The Plot is the Revolution (2011), un emozionante incontro scenico fra l’attrice Silvia Calderoni e Judith Malina del Living Theatre, Nella Tempesta (2013), Caliban Cannibal (2013), MDLSX (2015) su gender e identità di confine, Über Raffiche (2017), Panorama (2018), Chroma Keys (2018). Dalla primavera 2014 Daniela Nicolò ed Enrico Casagrande tengono l’atelier d’insegnamento poétique de la scène presso La Manufacture – Haute école de théâtre de la Suisse romande di Losanna. Nel 2020 Daniela Nicolò e Enrico Casagrande saranno direttori artistici della cinquantesima edizione del Santarcangelo Festival. M Email Tweet
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MODENATODAY.IT SEGNALAZIONE 28 Maggio 2019 Pag 1 di 3
Eventi / Teatri
"Rrip it up and start again" dei Motus chiude la stagione del Teatro delle Passioni DOVE Teatro delle Passioni Viale C. Sigonio, 382 QUANDO Dal 30/05/2019 al 31/05/2019 21:00 PREZZO € 12 / € 5 ALTRE INFORMAZIONI Sito web emiliaromagnateatro.com
Emilia Romagna Teatro
28 maggio 2019 12:32
G
iovedì 30 e venerdì 31 maggio chiude la stagione 2018/2019 del Teatro delle Passioni il debutto italiano di Rip it up and stand again, il nuovo
spettacolo-concerto-karaoke-manifesto Post-punk diretto da Motus. Nato da un percorso di ricerca con giovani performer, tutti nati negli ’90, del corso di formazione teatrale J de La Manufacture – Haute ècole des arts de la scène di Losanna, lo spettacolo prende le mosse dalla domanda “cosa succede sei i giovani non sono più in grado di suscitare stupore?”. Prosegue così il lavoro di formazione che da anni Motus svolge con giovani performer, per sperimentare pratiche collettive e condivise di esplorazione e scrittura drammaturgica. Diretto e creato dai registi di Motus Daniela Nicolò ed Enrico Casagrande, Rip it up and start again prende come punto di partenza i testi delle canzoni del fenomeno musicale Post-punk dei primi anni ‘80, per guardare l’oggi con occhi diversi e mettere in dubbio l’idea di una «generazione di cui ogni singola mossa è stata anticipata, tracciata, comprata e svenduta prima ancora di compiersi» (Mark Fisher). Attraverso una provocazione indiretta, Daniela Nicolò ed Enrico Casagrande
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28 maggio 2019 - 11:12
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MODENATODAY.IT hanno scelto di mettere in contatto un gruppo di quindici giovani attori e attrici con una generazione estrema di artisti che hanno tentato il tutto per tutto, decidendo di farla finita con il passato per sperimentare forme
SEGNALAZIONE 28 Maggio 2019 Pag 2 di 3
espressive “nuove” su tutti i fronti, dal linguaggio artistico alle modalità di produzione. In un contesto politico simile a quello dei thatcheriani anni ‘80, in cui governi conservatori, sovranisti e xenofobi, neoliberismo, demolizione del welfare e precarizzazione del lavoro stanno dilagando in tutto il mondo, Rip it up and start again si propone di far conoscere a fondo gli slanci utopici di questo movimento di giovani, che allora avevano esattamente l’età degli allievi de La Manufacture, per contrastare la paura verso il futuro alimentata dai media e lo spirito “rinunciatario” instillato dallo stesso sistema scolastico, sempre più privatizzato. Il confronto con il Post-punk è quasi un pugno in faccia e un invito a mettersi a correre in avanti, anche senza una direzione prestabilita, alzare il volume del dissenso e immaginare alternative irriducibilmente aliene al neoliberismo imperante del No Alternative. Rip it up and start again è anche il titolo scelto da Simon Reynolds per un recente libro sul Post-punk proprio per l’estrema pulsione verso il nuovo, il rifiuto dell’obsoleto, del familiare, dell’esistente che ha connotato questa ondata... Oggi, sostiene Reynolds, siamo piuttosto affetti da retromania: il presente sfugge ed è in atto una subdola slow cancellation of the future. Motus ha quindi invitato i quindici attori a ricercare, collezionare, immergersi nelle biografie e lyrics - racchiuse negli obsoleti vinili - di questi artisti tormentati, da Ian Curtis a Lydia Lunch... «Così è nata la drammaturgia – affermano Daniela Nicolò ed Enrico Casagrande – tutti i testi di questo anomalo spettacolo-concerto sono infatti elaborazioni originali degli studenti stessi rispetto alle loro scelte di vita, il teatro e il futuro che li aspetta nel sistema dello spettacolo… (e del mondo). Ciascuno ha “reagito” a suo modo al confronto con una delle 15 biografie di musicisti da noi proposte, non per mitizzare nostalgicamente un’epoca, ma vivificare queste esperienze interrogandosi sul rapporto con il proprio tempo, la trasgressione e la libertà artistica… Riattivando lo spirito, per noi intramontabile, del Do it yourself (DIY)!” Venerdì 31 maggio ERT e il collettivo X _ InControSenso, un gruppo di giovani under 35 nato con l’idea di vivere il teatro e i suoi spazi in modo inedito, promuovono presso il Teatro delle Passioni una festa di chiusura della stagione. A partire dalle ore 19.00, contemporaneamente all’aperitivo, lo street artist Francesco Bevini completerà un murales sulla facciata del Teatro delle Passioni. Sempre in orario aperitivo, un altro grande maestro della street artist Ozmo sarà a disposizione per il firma copie del volume Ozmo 1998-2018, un libro che racconta tutta la storia dello street artist italiano in vendita alle Passioni. Alle ore 21.00 Rip it up and start again: gli under 35 possono accedere alla replica del 31 maggio con un biglietto agevolato a 5 euro. Al termine dello spettacolo, a partire dalle ore 23 dj set di Le Nazionali Senza Filtro. Nel corso della serata il piazzale davanti all’ingresso del Teatro delle Passioni si trasformerà in un mercato di cibo strada con gnocco fritto e borlenghi. La festa rientra nell’ambito di Canetti oltre il ‘900?, il ciclo di eventi che promuove la campagna abbonamenti 2019/2020 al Teatro Storchi e al Teatro delle Passioni. Nel corso dell’iniziativa sarà presente una biglietteria
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28 maggio 2019 - 11:12
MODENATODAY.IT SEGNALAZIONE 28 Maggio 2019
straordinaria per poter acquistare l’abbonamento e assicurarsi il posto alla prossima stagione. Teatro delle Passioni Viale Carlo Sigonio 382, Modena Stagione 2018/2019 30 e 31 maggio ore 21.00 Rip it up and start again regia e drammaturgia Enrico Casagrande e Daniela Nicolò con gli allievi de La Manufacture – Haute école des arts de la scène Coline Bardin, Davide Brancato, Estelle Bridet, Arianna Camilli, Azelyne Cartigny, Guillaume Ceppi, Anastasia Fraysse, Aurélien Gschwind, Mathilde Invernon, Agathe Lecomte, Antonin Noël, Martin Reinartz, Elsa Thebault, Gwenaëlle Vaudin, Adèle Viéville assistente alla regia Jonas Lambelet video Simona Gallo suono Enrico Casagrande, Ian Lecoultre e Micaël Vuataz luci Simona Gallo e Daniela Nicolò costumi Doria Gómez Rosay tecnica Ian Lecoultre, Simona Gallo e Ludovic Fracheboud produzione in Francia e Svizzera Marion Grossiord, Elodie Blomet produzione in Italia Elisa Bartolucci con Shaila Chenet, Marta Lovato e Mariagloria Posani una produzione La Manufacture – Haute école des arts de la scène con Motus con il sostegno di MiBACT, Regione Emilia Romagna e della Fondation Ernst Göhner spettacolo in francese sovratitolato in italiano durata 2 ore Prima nazionale Informazioni e prenotazioni: Prezzi dei biglietti € 12 / 5 Biglietteria Teatro Storchi - Largo Garibaldi 15, Modena Orari apertura al pubblico: martedì, venerdì e sabato ore 10 - 13 e dalle 16.30 -19 – mercoledì e giovedì ore 10-14 Biglietteria Teatro delle Passioni – Viale Carlo Sigonio 382, Modena Aperta solo in concomitanza degli spettacoli programmati, da un’ora e mezza prima della rappresentazione. Biglietteria telefonica – tel. 059 2136021 Dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 biglietteria@emiliaromagnateatro.com | modena.emiliaromagnateatro.com | www.vivaticket.it Gallery
Ottieni indicazioni con i mezzi pubblici verso: Teatro delle Passioni
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EMILIAROMAGNANEWS24.IT SEGNALAZIONE 27 Maggio 2019 Pag 1 di 3
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27 maggio 2019 - 22:46
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Motus, debutto italiano per rip it up and start again – Giovedì 30 maggio lo spettacolo al Teatro delle Passioni di Modena MODENA – Nato da un percorso di ricerca con giovani performer del corso di formazione teatrale J de La Manufacture – Haute école des arts de la scène di Losanna, lo spettacolo Rip it up and start again debutterà in Italia giovedì 30 maggio al Teatro delle Passioni di Modena (replica venerdì 31 maggio ) e sarà presentato martedì 4 e mercoledì 5 giugno a FOG Triennale Milano Performing Arts, e venerdì 21 e sabato 22 giugno al Festival delle Colline Torinesi “Cosa succede se i giovani non sono più in grado di suscitare stupore?” È la domanda da cui prende le mosse l’ultimo lavoro di Motus, Rip it up and start again, che porta in scena 15 giovanissimi attori, tutti nati negli anni ‘90.
Prosegue così il lavoro di formazione che da anni la compagnia svolge con giovani performer per sperimentare pratiche collettive e condivise di esplorazione e scrittura drammaturgica: Rip it up and start again, spettacolo di fine studi del corso J della scuola di alta formazione alle arti sceniche di Losanna, diretto e creato dai registi di Motus Daniela Nicolò ed Enrico Casagrande, con debutto alla Comedie de Genève giovedì 23 maggio. Lo spettacolo partirà poi per una tournée con presentazioni a Modena, Milano, Losanna, Sierre, Torino e Parigi. Spettacolo-concerto-karaoke-manifesto, Rip it up and start again prende come punto di partenza i testi delle canzoni del fenomeno musicale Post-punk dei primi anni ‘80, per guardare l’oggi con occhi diversi e mettere in dubbio l’idea di una “generazione di cui ogni singola mossa è stata anticipata, tracciata, comprata e svenduta prima ancora di compiersi” (Mark Fisher). Attraverso una provocazione indiretta, Daniela Nicolò ed Enrico Casagrande hanno scelto di mettere in contatto un gruppo di 15 giovani attori e attrici con una generazione estrema di artisti che hanno tentato il tutto per tutto, decidendo di farla finita con il passato per sperimentare forme espressive “nuove” su tutti i fronti, dal linguaggio artistico alle modalità di produzione.
In un contesto politico simile a quello dei thatcheriani anni ‘80, in cui governi conservatori, sovranisti e xenofobi, neoliberismo, demolizione del welfare e precarizzazione del lavoro stanno dilagando in tutto il mondo, Rip it up and start again si propone di far conoscere a fondo gli slanci utopici di questo movimento di giovani, che allora avevano esattamente l’età degli allievi de La Manufacture, per contrastare la paura verso il futuro alimentata dai media e lo spirito “rinunciatario” instillato dallo stesso sistema scolastico, sempre più privatizzato. Il confronto con il Post-punk è quasi un pugno in faccia e un invito a mettersi a correre in avanti, anche senza una direzione prestabilita, alzare il volume del dissenso e immaginare alternative irriducibilmente aliene al neoliberismo imperante del No Alternative. “Rip it up and start again è anche il titolo scelto da Simon Reynolds per un recente libro sul Post-punk, proprio per l’estrema pulsione verso il nuovo, il rifiuto dell’obsoleto, del familiare, dell’esistente che ha connotato questa ondata… Oggi – sostiene – siamo piuttosto affetti da retromania: il presente sfugge ed è in atto una subdola slow cancellation of the future. Motus ha quindi invitato i 15 attori a ricercare, collezionare, immergersi nelle biografie e lyrics – racchiuse negli obsoleti vinili – di questi artisti tormentati, da Ian Curtis a Lydia Lunch… “Così è nata la drammaturgia: tutti i testi di questo anomalo spettacolo-concerto sono infatti
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27 maggio 2019 - 22:46
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Losanna, il progetto debutterà in Italia giovedì 30 e venerdì 31 maggio 2019 al Teatro delle Passioni di Modena. Lo spettacolo sarà poi presentato martedì 4 e mercoledì 5 giugno a FOG Triennale Milano Performing Arts di Milano e venerdì 21 e sabato 22 giugno al Festival delle colline di Torino.
Il 5 giugno alle 18, inoltre, in occasione dello spettacolo alla Triennale Teatro dell’Arte, si terrà l’incontro “This is the room the start of it all”, un dialogo tra Gen Xers e Millennial sui temi dei movimenti giovanili e sulla cultura di riferimento delle nuove generazioni, le loro attitudini e i loro consumi e amori, soprattutto musicali. Ingresso libero fino ad esaurimento posti. Info Biglietti
Teatro delle Passioni Modena modena.emiliaromagnateatro.com
13,50 euro (intero) – 10,50 euro (ridotto fino a 35 e oltre 60, gruppi 10 persone) FOG Triennale Milano Performing Arts triennale.org/fog-19
22 euro (intero) – 16 euro (under 30/over 65/gruppi) – 11 euro (studenti) Festival delle Colline Torinesi festivaldellecolline.it
16 euro (intero) – 11 euro (ridotto) Orari
Teatro delle Passioni Modena gio 30 e ven 31 maggio ore 21:00 FOG Triennale Milano Performing Arts mar 4 e mer 5 giugno ore 20:00 Festival delle Colline Torinesi
ven 21 e sab 22 giugno ore 22:00 Durata 120 circa
Spettacolo in francese sovratitolato in italiano Crediti
regia e drammaturgia Enrico Casagrande e Daniela Nicolò con gli allievi de La Manufacture – Haute école des arts de la scène
Coline Bardin, Davide Brancato, Estelle Bridet, Arianna Camilli, Azelyne Cartigny, Guillaume Ceppi, Anastasia Fraysse, Aurélien Gschwind, Mathilde Invernon, Agathe Lecomte, Antonin Noël, Martin Reinartz, Elsa Thebault, Gwenaëlle Vaudin, Adèle Viéville assistente alla regia Jonas Lambelet video Simona Gallo suono Enrico Casagrande, Ian Lecoultre e Micaël Vuataz luci Simona Gallo e Daniela Nicolò costumi Doria Gómez Rosay tecnica Ian Lecoultre, Simona Gallo e Ludovic Fracheboud produzione in Francia e Svizzera Marion Grossiord, Elodie Blomet produzione in Italia Elisa Bartolucci con Shaila Chenet, Marta Lovato e Mariagloria Posani una produzione La Manufacture – Haute école des arts de la scène con Motus con il sostegno di MiBACT, Regione Emilia Romagna e della Fondation Ernst Göhner MOTUS
La compagnia Motus viene fondata a Rimini nel 1991 da Enrico Casagrande e Daniela Nicolò. Da subito, affianca la creazione artistica di spettacoli teatrali, performance e installazioni, a un’intensa attività culturale, conducendo seminari, incontri e dibattiti. I suoi lavori sono stati presentati nei festival più importanti del mondo, tra cui Under the Radar a New York, il Festival TransAmériques di Montréal, Santiago a Mil in Cile, il Fiba Festival di Buenos Aires, l’Adelaide Festival, il Taipei Arts Festival. La compagnia ha interpretato in modo assolutamente originale autori come Beckett, DeLillo, Genet, Fassbinder, Rilke, Pasolini. Ha ricevuto numerosi
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SEGNALAZIONE 27 Maggio 2019 Pag 3 di 3 > Versione online
riconoscimenti, tra cui tre premi Ubu. Tra le produzioni più rilevanti di Motus, vi è il progetto Syrma Antigónes, dedicato alla figura di Antigone come archetipo di lotta e resistenza, sviluppato nei tre contest Let The sunshine In, Too Late! e Iovadovia e nello spettacolo Alexis. Una tragedia greca, vincitore nel 2012 del Critics’ Choice Award come “Best Foreign Show” dalla Québec Association of Theatre Critics. Altri lavori sono The Plot is the Revolution (2011), un emozionante incontro scenico fra l’attrice Silvia Calderoni e Judith Malina del Living Theatre, Nella Tempesta (2013), Caliban Cannibal (2013), MDLSX (2015) su gender e identità di confine, Über Raffiche (2017), Panorama (2018), Chroma Keys (2018). Dalla primavera 2014 Daniela Nicolò ed Enrico Casagrande tengono l’atelier d’insegnamento poétique de la scène presso La Manufacture – Haute école de théâtre de la Suisse romande di Losanna. Nel 2020 Daniela Nicolò e Enrico Casagrande saranno direttori artistici della cinquantesima edizione del Santarcangelo Festival.
pianeta sembra troppo rumoroso e distratto per riuscire a sopravvivere. (Voti: 2 . Media: 5,00 su 5)
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15 giugno ore 18/20/22, Cubo Teatro guidatorino.com
23 maggio
PAESE :Italia RITA FRONGIA > TRILOGIA DEL TAVOLINO LA VITA HA UN DENTE TYPE D’ORO:Web / LA VECCHIA / GIN GIN Grand Public Un tavolino e due sedie sono il minimo comune denominatore di questa trilogia firmata dalla drammaturga Rita Frongia. Tre testi e tre spettacoli con protagonisti due avventori 2019 08:23 di un-bar, un “artefice magico” che legge i tarocchi a un suo cliente, infine due sorelle
GUIDATORINO.COM
ubriacone. Tutte e tutti impegnati a ingannare la solitudine e ad allontanare il più possibile la morte, e a rispondere, contemporaneamente, ai dilemmi della vita.
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SEGNALAZIONE 23 Maggio 2019
16 giugno ore 20, Teatro Astra PRIMA Utilizziamo i cookie per personalizzare i contenuti e gli annunci, fornire le funzioni dei social media e analizzare il nostro traffico. Inoltre forniamo informazioni sul CUBO TEATRO / TITO – ROVINE D’EUROPA
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18 giugno ore 18, Polo del ‘900 FILIPPO MICHELANGELO CEREDI > BETWEEN ME AND P. Un laboratorio di memorie con al centro dell’attenzione l’inspiegabile scomparsa del COSA FARE/VEDERE
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CURIOSITÀ
fratello dell’autore e performer. Nel 1987, Pietro Cossu Blanc aveva 22 anni, uscì di casa a DINTORNI DI TORINO Milano e non vi fece più ritorno. Sparito nel nulla. Filippo all’epoca aveva 5 anni. Attraverso un archivio informatico, lettere, fotografie, musiche e proiezioni, egli Home > Eventi > Festival delle Colline oggetti, Torinesi 2019
Qu'est-ce qui se passe ? INFORMAZIONI UTILI
cerca di delineare i contorni di quel mistero. Parlando anche della storia italiana.
Festival delle Colline Torinesi 2019
18 e 19 giugno ore 20, Lavanderia a Vapore SILVIA COSTA > NEL PAESE DELL’INVERNO Il lavoro, presentato in forma di studio nel 2018 proprio al Festival delle Colline Torinesi, è dedicato ai Dialoghi con Leucò di Cesare Pavese, un viaggio nella mitologia, incontroscontro tra gli dei e gli uomini. Un approccio inedito, performativo, a Pavese. Scrittore, qui, (Voti: 2 . Media: 5,00 su 5) ben lontano dal narratore realista che sempre prevale nella percezione del pubblico.
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20 e 21 giugno ore 20, Teatro Astra EL CONDE DE TORREFIEL > LA PLAZA v. o. sott. it / in collaborazione con Piemonte dal Vivo La compagnia catalana ci porta al centro di una piazza, un luogo pubblico, un’agorà in cui Dal 2 al 22 giugno 2019 si svolge nel capoluogo piemontese la 24° edizione del vengono visualizzate le riflessioni delle persone che passano, tutte senza volto come Festival delle Colline Torinesi, un importante appuntamento torinese dedicato alla personaggi di Magritte. Banalità quotidiane e eventi epocali insieme. Non ci sono dialoghi creazione teatrale contemporanea. Il Festival, che propone da anni un cartellone di rilievo sonori ma solo sottotitoli e musiche elettroniche. Tutti semi-automi e una sola donna reale, europeo, specchio fedele dell’innovazione teatrale e della drammaturgia contemporanea, è l’eroina morta di un oral-sex-porn-video. Un lucido allarme sul futuro apparentemente diretto da Sergio Ariotti e Isabella Lagattolla. inconoscibile del mondo. 21 e 22 giugno ore 22, Lavanderia a Vapore MOTUS > RIP IT UP AND START AGAIN “Cosa succede se i giovani non sono più in grado di suscitare stupore”? I Motus cercano di URL :http://guidatorino.com/ rispondere a questo interrogativo portando in scena giovani attori, allievi della Manufacture-Haute école desPAESE arts de la scène di Losanna in uno spettacolo-musical :Italia ispirato al post-punk degli anni ’80. L’energia dirompente dei Motus per un concerto-
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23 maggio22 2019 - 08:23 giugno ore 18, Fondazione Merz PRIMA
PAOLA ROTA/MAXI OBEXER /SIMONETTA SOLDER/TEHO TEARDO > ILLEGAL HELPERS in collaborazione con Fondazione Merz e Fabulamundi.Playwriting Europe Un radiodramma basato sul romanzo-saggio in lingua tedesca di Margareth-Maxi Obexer L’estate più lunga d’Europa, è la base di partenza per la prima tappa,, installativa, di uno spettacolo dedicato a uno dei temi cardine della nostro contemporaneità: le grandi migrazioni e le reazioni che suscitano. Ci sono storie di migranti e di chi li soccorre, a volte illegalmente. 22 giugno ore 20, Teatro Astra PRIMA LEONARDO LIDI/DORUNTINA BASHA > IL DITO Lo spettacolo è tratto da un testo della scrittrice kosovara Doruntina Basha, che mette al centro del suo lavoro la storia di due donne di due generazioni diverse, alle prese con Dal 2 al 22 giugno 2019 si svolge nel capoluogo piemontese la 24° edizione del vicende di famiglia e con l’elaborazione di un lutto. Il dito si è aggiudicato il Premio della Festival delle Colline Torinesi, un importante appuntamento torinese dedicato alla Fondazione Heartefact per il miglior testo drammatico di impegno dell’area ex jugoslava, creazione teatrale contemporanea. Il Festival, che propone da anni un cartellone di rilievo promosso in collaborazione con il centro Qendra Multimedia di Prishtina. europeo, specchio fedele dell’innovazione teatrale e della drammaturgia contemporanea, è diretto da Sergio Ariotti e Isabella Lagattolla. Quando Data/e: 2 Giugno 2019 - 22 Giugno 2019 Orario: 10:00 - 23:59
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TEATRO.ORG SEGNALAZIONE 23 Maggio 2019
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23 maggio 2019 - 13:31
Festival delle Colline Torinesi: da Medea ai Motus, le declinazioni del viaggio Dal 2 al 22 giugno va in scena a Torino la 24ma edizione del Festival: un cartellone di rilievo europeo rende omaggio alla creazione contemporanea con 24 spettacoli in numerose location torinesi. Il Festival delle Colline Torinesi, diretto da Sergio Ariotti e Isabella Lagattolla, è giunto alla ventiquattresima edizione e si propone quale vetrina per la migliore drammaturgia contemporanea: 61 recite in 19 giorni tra Torino (principalmente al Teatro Astra ) e la Lavanderia a Vapore di Collegno, ma anche in altre location (Teatro Gobetti, Cubo Teatro, Casa Teatro Ragazzi, Palazzo degli Istituti Anatomici, Polo del ‘900). Dallo scorso anno, il progetto è organizzato con la collaborazione di TPE – Teatro Piemonte Europa, fondazione insieme alla quale è stato creato un nuovo polo dedicato all'innovazione teatrale e ai linguaggi del contemporaneo. Inaugurazione e chiusura
L’edizione 2019 rende omaggio a tre compagnie italiane che hanno contribuito in modo determinante a definirne l'immagine in Europa: la compagnia di Pippo Delbono, la Socìetas e i Motus.
Pippo Delbono inaugura la kermesse domenica 2 giugno al Teatro Astra con lo spettacolo La gioia (INFO e DATE) : un percorso che indaga i dolori delle persone e del mondo alla scoperta di quei rari momenti di felicità che la vita sa offrire. Attinge invece a un linguaggio ironicamente aulico per descrivere un mondo privo di senso Il regno profondo. Perché sei qui? (INFOe DATE) di Chiara Guidi e Claudia Castellucci: lo spettacolo della Socìetas, in scena alla Lavanderia a Vapore di Collegno, si basa su continue domande e provvisorie risposte, comprese quelle ispirate da religione, filosofia e scetticismo quotidiano.
In chiusura, i Motus proporranno Rip it up and start again (INFO e DATE): una sorta di musical creato con gli allievi della Manufacture - Haute école des arts de la scène di Losanna, diretto da Enrico Casagrande e Daniela Nicolò, che si rifà a uno dei più noti fenomeni musicali post-punk dell'inizio degli anni Ottanta. Lo spettacolo prova a rispondere a una domanda cruciale: “Cosa succede se i giovani non sono più in grado di suscitare stupore?”.
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s ta m p a e s t e r a
TRIBUNE DE GENÈVE 27 Maggio 2019
LE TEMPS 23 Maggio 2019
JEUDI 23 MAI 2019
LE TEMPS
Sor
du 23 au 29 mai
Rip it up and start again
(ENDDNA)
A 17 ans, on n’est pas raisonnable, on est punk. A 20 ans, on n’est pas tout à fait dompté, on est rock. Passé ce cap, on est rock et punk dans la chambre noire de ses rêveries. Les élèves-comédiens de la Manufacture gouttent à l’écume de ces geysers musicaux, sous la conduite de Daniela Nicolo et Enrico Casagrande. Ce duo tient les rênes de la compagnie italienne Motus. Il a demandé aux futurs diplômés de la Haute Ecole des arts de la scène à Lausanne de se mettre en bouche les tubes des révoltes punks. Et d’imaginer un futur qui serait une alternative à l’hégémonie libérale. Rip it up and start again est le spectacle de sortie des étudiants de la Manufacture. C’est une photo de groupe si on veut, un manifeste en chansons, déraisonnable comme il se doit. ■ A. DF GENÈVE. COMÉDIE. DU 23 AU 28 MAI. WWW.COMEDIE.CH
Toutes les choses géniales La crème glacée. Les montagnes russes. La couleur jaune. Parce que sa mère a tenté de se suicider, un jeune garçon dresse la liste des «trucs trop cools» de la vie pour l’empêcher de recommencer. Quand cet enfant est lui-même devenu grand, qu’il fait des études et tombe amoureux, il s’aperçoit qu’il pourrait bien aussi avoir besoin d’une telle liste pour échapper à la dépression. Duncan Macmillan est un brillant auteur de théâtre anglais qui travaille avec la non moins brillante metteuse en scène Katie Mitchell. Ici, à Lausanne, c’est l’Américain James Spencer qui dirige Geoffrey Dyson dans le monologue de ce réenchantement du quotidien. Il se pourrait bien que le public soit amené à participer à ce questionnement sur l’être et le néant, que les artistes présentent comme joyeux et vivifiant. A ce stade, on y décèle déjà une pincée bien relevée d’humour anglais. ■ M.-P. G. LAUSANNE. PULLOFF THÉÂTRE. DU 24 MAI AU 6 JUIN. WWW.PULLOFF.CH
Traverser tout entier La griserie de l’alpiniste seul face au chamois. La joie du marin qui surprend le
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cachalot au milieu des eaux. La jeune danseuse Claire Dessimoz devrait éprouver quelque chose de ce genre dans Traverser tout entier. Dans cette pièce, elle et Eléonore Heiniger – qui cosigne le spectacle – subissent l’empire d’une musique qui est une ondée. Elles se laissent déporter par ses injonctions en une série de cercles évanescents. Deux heures et demie d’attraction orageuse. C’est ainsi que l’ivresse vient. ■ A. DF LAUSANNE. THÉÂTRE DE L’ARSENIC. DU 23 AU 26 MAI. HTTPS://ARSENIC.CH
Les Misérables Un roman fait pour «la crapule catholico-socialiste», disait Gustave Flaubert des Misérables, qui, dès sa parution en 1862, a connu un immense succès populaire. Ce jugement, piquant, Eric Devanthéry le considère comme un compliment. Victor Hugo a toujours tenté de rendre le monde plus juste et plus égalitaire, salue le metteur en scène. Dans une idée d’approche épique, souvent chorale, Eric Devanthéry dirige ses sept comédiens entre le récit des aventures de Jean Valjean, Javert, Marius, Gavroche et Cosette, etc., et le jeu direct. Parfois, les comédiens se changent à vue en tirant les costumes des cintres qui dansent au-dessus d’eux. Ils chantent aussi, des titres d’aujourd’hui, qui parlent d’amour et de mobilisation. Sélectionné dans le cadre de la 6e Rencontre du théâtre suisse, Les Misérables s’apprête à faire souffler un vent révolutionnaire à Monthey. ■ M.-P. G. MONTHEY. THÉÂTRE DU CROCHETAN. DI 26 À 14H30. HTTP://RENCONTRE-THEATRE-SUISSE.CH
CLASSIQUE Orchestre symphonique de Birmingham Alors qu’il fêtera son centenaire l’année prochaine, l’Orchestre de Birmingham rayonne plus que jamais. Grâce notamment à Mirga Grazinytè-Tyla, jeune cheffe lithuanienne de 32 ans qui a pris sa tête en 2016 et qui, depuis, est devenue la coqueluche des médias britanniques – ils l’ont nommée parmi les personnalités les plus influentes en 2018. Mêlant dynamique et expressivité, gestuelle gracieuse et bondissante, elle emmènera ses musiciens ainsi que la pianiste chinoise Yuja Wang, tout aussi fougueuse, dans un riche pro-
gramme: la Pastorale d’été de Honegger, le Concerto pour piano et orchestre en la mineur de Schumann et la Symphonie no 2 en ré majeur de Brahms. ■ V. N. GENÈVE. VICTORIA HALL. LU 27 À 20H. WWW.CULTUREL-MIGROS-GENEVE.CH
Planète jazz S’il vivait aujourd’hui, Mozart aimerait-il le jazz? Les deux ne sont en tout cas pas incompatibles selon le Geneva Camerata, bien au contraire: à l’affiche de son prochain concert, l’ensemble genevois fait dialoguer le compositeur viennois et une star actuelle du saxophone, le Français Emile Parisien. Celui dont le groove s’inspire aussi bien de Wagner et de Stravinski que des jazzmen du XXe siècle improvisera aux côtés de Vincent Peirani, maître de l’accordéon jazzy, du batteur Arthur Hnatek et du Geneva Camerata. Avant que l’ensemble n’interprète l’Ouverture de Don Giovanni de Mozart, ainsi que la Symphonie no 4 en la majeur dite «Italienne» de Mendelssohn, au final dansant. Savant mélange des genres. ■ V. N. GENÈVE. VICTORIA HALL. JE 23 À 20H. WWW.GENEVACAMERATA.COM
Schubertiade Germaine de Staël avait pour habitude de convier, au château de Coppet, des musiciens afin d’offrir à ses invités des moments lyriques et poétiques. A Vienne, Schubert faisait de même, une tradition connue sous le nom de Schubertiades. Par effet de miroir, celles-ci s’invitent régulièrement entre les murs du château de Coppet, sous la forme d’une riche journée de concerts. Cette seconde édition 2019 comptera six concerts, répartis de 11h à 18h et placés sous le signe du trio. Entre le Trio Window, dont fait notamment partie la violoncelliste Estelle Revaz, qui célébrera la clarinette, au Trio Wanderer, qui papillonnera de Beethoven à Schubert, de belles pages du répertoire résonneront à trois temps sur les rives du Léman. Et pourquoi pas, entre deux balades musicales, se promener dans le parc verdoyant du château? ■ V. N.
tique: Gary Hoffman est comme qui dirait un violoncelliste complet, en plus d’être un professeur et un chambriste hors pair. Accompagné au piano par David Selig, son fidèle compagnon musical, le Canadien entamera la Sonate op. 40 de Boëllmann, dernière œuvre de ce grand nom de la musique sacrée du XIXe siècle, un peu tombé dans l’oubli aujourd’hui. Mais aussi De la vie juive, trois courtes pièces pour violoncelle et piano de Bloch ou encore la 4e Sonate de Beethoven. ■ V. N. NEUCHÂTEL. TEMPLE DU BAS. DI 26 À 17H. WWW.SOCMUS.CH
MUSIQUES ACTUELLES Deena Abdelwahed Danser comme une brute? Tout le monde devrait y avoir droit, où que l’on se trouve sur le globe et malgré les rigorismes qui nous taillent des croupières à gauche et à droite. Deena Abdelwahed, Tunisienne à Toulouse, apporte sa pierre au débat. Sorti chez Infiné, son récent album Khonnar (un terme qui, en arabe tunisien, invoque les sèmes de la dissimulation, du tabou) est en effet un magistral exemple de libération: on est sur un dancefloor sauvagement désarticulé, un grisant agrégat de rythmes et de polyrythmes mécaniques et changeants et de superstructures mélodiques orientalisantes. Une musique qui fait pousser les murs. ■ P. S. GENÈVE. LE ZOO. SA 25 À 00H. WWW.LEZOO.CH
Anne-James Chaton & Andy Moor
Gary Hoffman et David Selig
Leur projet Heretics (Unsounds, 2016) était une célébration des grands iconoclastes, de Rabelais (excellente idée) à Johnny Rotten en passant par Wittgenstein. A l’époque, le guitariste (Moor, qui joue chez les expérimentateurs punks de The Ex) et le poète sonore (Chaton) avaient conçu ce grand œuvre avec Thurston Moore, échappé de chez Sonic Youth. Ils ne sont plus qu’eux deux aujourd’hui, mais on peut être certain que l’alchimie pétarade toujours: le jeu brut de l’un et la diction rythmée comme une Olivetti de l’autre (Chaton est un récitant venu d’une autre planète) en attesteront. ■ P. S.
On dit de lui qu’il combine une maîtrise parfaite de l’instrument, une beauté sonore remarquable et une sensibilité toute poé-
LAUSANNE. LE BOURG. MA 28 À 20H. WWW.LE-BOURG.CH. GENÈVE. CAVE 12. ME 29 À 21H. WWW.CAVE12.ORG
COPPET (GE). CHÂTEAU. DI 26 DE 11H À 18H. WWW.RENCONTRESCOPPET.CH
King Midas S
C’est évidemment u oreilles grandes ouv Sound réunit Kevin Bug, principalemen dancehall mésozoïq glo-trinidadien Ro viennent de sortir Solitude, chez Cos Qu’est-ce que c’est? U sur la perte. Déprim car ces lamentos son granitique de la voix les ambiances sonor de Martin. C’est trist à vous en exalter. On est invité par la Dam cadre de sa Lange nischen Musik, laque autre pilier des scène Pessimist. ■ P. S.
BERNE. DAMPFZENTRA SA 25 À 21H. WWW.DAMPFZENTRA
EXPOSITIO
Métamorpho
Métamorphoses est le présentation thémat des beaux-arts du Mus Elle prend comme s l’ouvrage poétique d’O sa création au premie siques de la littératu antique, qui se déplo vers, et qui a largemen occidentale, sert ici iconographique et litt ment utilisé pour ex créatif en lui-même. U chages, enfin, sera pl à la fortune d’Ovide à conçues comme des son célèbre ouvrage.
GENÈVE. MUSÉE D’ART JUSQU’AU 16 FÉVRIER WWW.INSTITUTIONS.V
Entangled Re Living with Artificial Inte
Consacrée au thème tificielle et à ses effets exposition développe double point de vue. celui des humains et d avec des systèmes al elle s’intéresse aussi à et notamment à la m «voient» le monde, cr En plus des formes m homme/machine, l’ex également au problè ces nouveaux résea développant une app développements te cents. ■ L. T.
BÂLE HAUS DER ELEKT JUSQU’AU 11 AOÛT. W
DIVERS
LE MATIN DIMANCHE 19 Maggio 2019
24HEURES.CH 4 Giugno 2019
HES-SO.CH 23 Maggio 2019 Pag 1 di 2
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