04 › OTTOBRE 2020
Anno 10 - Direttore Responsabile Marco Valenti - Mensile di informazione tecnica, economica, professionale - Forlì, viale Oriani, 1 Aut. Tribunale di Forlì n. 548 del 24/11/78 - Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale in regime libero D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, Commerciale Business Forlì n. 66/2009”
Imprese resilienti. Ma non lasciamole sole Le conseguenze della crisi economica scatenata dalla pandemia sono evidenti. Il sistema produttivo ha subito un pesante contraccolpo per il lockdown e per la crisi che ne è scaturita. Eppure i dati evidenziano che la micro e piccola impresa resiste. I trend di miglioramento fanno ben sperare, manifattura e costruzioni stanno reagendo e a luglio l’occupazione è tornata a salire. Anche se la fase recessiva non è terminata le esportazioni di artigianato e microimpresa sono in crescita e il made in Italy dall’alimentare alla moda, dal legno alla gioielleria, continua a essere voce importante dell’economia italiana. Gli imprenditori non mollano, ma hanno bisogno di essere sostenuti dalla politica, con provvedimenti in grado di favorire la ripresa. L’EDITORIALE: Cosa occorre per rilanciare lo sviluppo, oltre al coraggio delle imprese? Confartigianato chiede più attenzione da parte delle istituzioni all’impegno dei piccoli imprenditori che, ancora una volta, sfidano le difficoltà del mercato. A pagina 3 STORIE DI IMPRESE: Il Consorzio Taxisti Forlivesi entra a far parte del sistema Confartigianato. La centrale operativa trova sede in viale Oriani 1. Da pagina 6
IL NOTIZIARIO TECNICO: Consulenza fiscale, nuove specifiche per la fatturazione elettronica, consulenza del lavoro, l’approfondimento sul decreto Agosto. Inapa, come cambiano le pensioni d’invalidità. Da pagina 13 a pagina 19 LA TERZA GIORNATA DEL PANE: Confartigianato Forlì ha predisposto materiale informativo e pubblicitario per promuovere la dedizione di chi ogni giorno lavora per sfornare qualità. Da pagina 24
editoriale
Come uscire dalla crisi
La ricetta perfetta
I
l peso negativo della crisi Covid-19 sull’economia italiana trova conferme nelle previsioni dell’Ocse, che indicano per l’Italia un calo del PIL del 10,5% per il 2020 e una ripresa del 5,4% per il prossimo anno: nel 2021 il PIL dell’Italia sarà del 5,7% inferiore al livello pre Covid-19 e di 9,4 punti inferiore al livello del 2007, precedente alla prima grande crisi. La fase critica è testimoniata anche dai dati sull’occupazione, che scende del 3,6%, mentre nei cinque mesi della crisi le esportazioni hanno evidenziato un calo del 20,5% e le importazioni una contrazione del 23,4%. La paura non sempre si coniuga con la prudenza e il riaccendersi di focolai di infezione acuiscono le difficoltà, a cui si aggiunge lo spettro di un nuovo lockdown che non permette una visione serena dei prossimi mesi. Nessuno detiene la ricetta perfetta per fronteggiare questa ennesima prova, eppure, ancora una volta, i dati attestano un dato di fatto: le micro e piccole imprese sono resilienti. Le analisi dell’ufficio studi di Confartigianato mettono in luce come la diffusione dello smart working, il maggiore utilizzo del canale digitale da parte delle imprese e la crescita dei volumi del commercio elettronico abbiano creato nuove opportunità per le imprese, bilanciando il calo di domanda determinato dalla recessione. Gli imprenditori hanno voglia di reagire e acquisiscono rapidamente nuove competenze, le dimensioni spesso contenute dell’azienda, la rendono maggiormente flessibile e capace di introdurre gli aggiustamenti imposti dai mutamenti dello scenario in cui operano. Non solo, la piccola impresa spesso può contare su una struttura composta non da dipendenti bensì persone che si sentono parte del gruppo a cui appartengono, consapevoli che la qualità del lavoro è indispensabile per rendere competitiva l’azienda, per farla crescere e per tutelare il proprio futuro occupazionale. Una ricchezza che oggi si tramuta in resilienza. Termine spesso abusato, ma che ben sintetizza lo spirito della piccola impresa. Non a caso, a settembre, le imprese artigiane registrano un tasso di crescita dello 0,50%, in miglioramento rispetto allo 0,30% di un anno prima e superiore allo 0,33% del totale imprese. La piccola impresa non cessa di essere il motore del Paese, per questo Confartigianato continua a chiedere alla politica maggiore attenzione: assieme, per riagganciare la ripresa.
ORGANO UFFICIALE DI STAMPA DI CONFARTIGIANATO FORLÌ FEDERIMPRESE
Anno X • n. 04 OTTOBRE 2020 redazione@confartigianato.fo.it www.confartigianato.fo.it
essere impresa
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Viale Oriani, 1
Direttore Responsabile Marco Valenti
tel 0543 452811 • fax 0543 452852
Redazione Roberta Zoli
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il commento
Pensare al domani
Rilanciamo lo sviluppo › a cura del presidente Luca Morigi
S
ono passati circa sei mesi dal giorno in cui l’Italia si fermò per il lockdown. Uno stop che ha riguardato una parte rilevante della nostra economia e che ancora oggi ha strascichi importanti su molti settori. Eppure, nonostante l’ennesima difficoltà affrontata l’artigianato e la piccola impresa non si sono lasciati sconfiggere e da più parti provengono segnali di ripresa che lasciano ben sperare. Come Confartigianato di Forlì non abbiamo mai smesso di affiancare le imprese in tutte le fasi di questa crisi, anzi, abbiamo incrementato la nostra attività, mettendo ancora più impegno nel lavoro quotidiano. Assistiamo le imprese con la consapevolezza del ruolo che esse ricoprono per la nostra economia, non solo locale. Una collaborazione costante, da parte dei dipendenti e dei dirigenti dell’Associazione, per riuscire ad anticipare i bisogni delle imprese e delle donne e degli uomini che le animano. Una determinazione che si estrinseca a tutti i livelli, dal locale a quello regionale, nei confronti del Governo e persino in Europa. Per questo non smettiamo di chiedere una riforma della Pubblica amministrazione che sia veramente al servizio di imprenditori e cittadini e una riforma fiscale da realizzarsi attraverso un confronto partecipato e corale di tutti gli interessi in campo. Devono diventare stabili gli interventi previsti da Impresa 4.0 rendendoli ancora più a portata di piccola impresa, facilitando l’accesso al credito, portando a compimento la riforma della legge quadro dell’artigianato per consolidare e irrobustire le imprese e rafforzarne la patrimonializzazione. Altrettanto importanti sono gli interventi per sviluppare le competenze, favorire la trasmissione d’impresa, per dare spazio alle giovani generazioni, protagonisti del prossimo futuro. Senza sottovalutare il ruolo attrattivo della piccola manifattura e dell’artigianato di servizio nei centri urbani, per ridare anima aquesti luoghi e favorire il recupero degli immobili di interesse storico e artistico. Per attuare la rivoluzione verde e la transizione ecologica, dobbiamo rendere strutturali tutti gli incentivi per le ristrutturazioni edilizie, garantire la durata triennale per il superbonus, riqualificando in chiave green e mettendo in sicurezza in primis il patrimonio edilizio pubblico. La mobilità sostenibile impone la realizzazione di infrastrutture per il collegamento di persone, merci, informazioni, evitando però di penalizzare settori d’impresa come l’autotrasporto, sempre esposto alla concorrenza sleale di chi inquina il mercato. Ultimo, ma non per importanza, il fronte degli interventi per istruzione e formazione: l’apprendistato si candida a essere canale privilegiato di accesso al lavoro a cui si affianca la formazione professionalizzante in collaborazione con gli Istituti tecnici superiori. essere impresa
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territorio
È ora di agire
Statale 67, la grande incompiuta
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consentendo a residenti e imprese di muoversi con maggiore tranquillità.” Confartigianato di Forlì ritiene strategica l’opera di ammodernamento, ribadendo l’urgenza di provvedere anche al tratto montano, uscendo dalle logiche di campanile che hanno prevalso sinora.
onfartigianato di Forlì accoglie con particolare soddisfazione l’intervento dell’onorevole Marco Di Maio, apparso in questi giorni sulla stampa locale, in merito all’ammodernamento della Statale 67, frequentemente presa in considerazione unicamente nel tratto che unisce Forlì e Ravenna, la cosiddetta Ravegnana.
Il collegamento viario costituisce sicuramente uno snodo fondamentale tra i due comuni capoluogo, tuttavia l’Associazione forlivese, da anni, ribadisce la necessità di prestare maggiore attenzione all’intero tratto romagnolo, da Osteria Nuova alla costa. Come spiega Marco Valenti (nella foto) “è dal 1997 che invitiamo le istituzioni a ragionare in un’ottica più ampia, che superi la logica emergenziale e gli interventi su tratti limitati dell’arteria. Sono passati più di
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vent’anni e i cittadini ancora attendono risposte. La Statale 67 è essenziale in primis per le imprese che continuano a operare nei comuni serviti dalla strada statale, ma anche come collegamento con e per la Toscana. Sarebbe indispensabile promuovere la messa in sicurezza di tutto il tratto romagnolo, così come è stato fatto in Toscana,
Continua ancora Valenti “nell’anno delle celebrazioni dedicate a Dante Alighieri sarebbe un bel segnale mettere a punto il collegamento tra Firenze e Ravenna, due eccellenze per arte e cultura del nostro paese, valorizzando, al contempo, le molteplici offerte turistiche presenti nei territori coinvolti. Dal polo museale forlivese, alla cascata dell’Acquacheta, citata nel XVI canto dell’Inferno, sono molti i luoghi che meritano di essere conosciuti, potendo contare su una viabilità che supporti il traffico di persone e merci in piena sicurezza.”
storie di imprese
Esa, dal 1991 una solida realtà forlivese
Intervista a Marco Mannelli
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al 1991 Esa Eco Servizi Ambientali Snc opera nel settore dei rifiuti speciali. Nata dall’esperienza dell’azienda Italbonifiche in cui si è formato Marco Mannelli, oggi legale rappresentante di Esa, il nuovo brand doveva andare a colmare una nicchia di mercato ancora non adeguatamente coperta, i piccoli imprenditori e i professionisti. Italbonifiche, impegnata prevalentemente a rispondere ai bisogni dell’industria e della clientela con volumi importanti, non riusciva, infatti, a rispondere all’esigenza dei piccoli produttori. I microproduttori spesso richiedono un servizio più complesso, comprendente anche l’aspetto consulenziale sia in merito agli aspetti normativi sia alla corretta gestione del rifiuto. Come spiega Marco Mannelli, che assieme ai figli Francesco ed Elisabetta e alla sorella Maria Manuela, è socio dell’azienda “artigiani e piccoli produttori hanno bisogni più articolati, che non si limitano allo smaltimento dei rifiuti, ma anche alla gestione e allo stoccaggio dello stesso, alle tempistiche, senza sottovalutare la parte burocratica. La tenuta dei registri e della documentazione obbligatoria è un aspetto estremamente delicato, che, in caso di mancato o non corretto adempimento, espongono anche al rischio di sanzioni penali.” Esa Snc è quindi partner dell’impresa in tutte le fasi, offrendosi anche per eseguire microtrasporti per i piccoli produttori. Continua l’imprenditore “negli anni novanta c’erano poche realtà in grado di offrire il nostro servizio, addirittura siamo stati fra i primi a proporre un abbonamento per i professionisti, un contratto in cui le tempistiche venivano date da noi, calendarizzando gli impegni. Il nostro valore aggiunto è sempre stata la disponibilità, l’essere interlocutori disponibili a dare risposte ai clienti, chiarendo modalità e tempistiche.” Oggi l’azienda occupa dieci persone e annovera numerosi clienti storici. Continua Mannelli “il rifiuto ospedaliero ha ulteriormente ampliato il mercato, fra i nostri clienti ci sono laboratori dentistici, odontotecnici, studi veterinari e le case di cura. Chiaramente l’emergenza sanitaria legata al Covid-19 ha determinato un incremento della nostra attività, facendo lievitare la frequenza del ritiro dei rifiuti speciali, soprattutto in realtà in cui il virus aveva
manifestato i suoi effetti. Durante il lockdown abbiamo continuato a operare, introducendo ulteriori misure di sicurezza per gli operatori, garantendo il servizio a tutti i nostri clienti.” Lo sguardo di Mannelli è molto lucido “il coronavirus ha determinato una crisi importante per molte realtà imprenditoriali, anche locali. A fronte di un momentaneo incremento della nostra attività, non dimentichiamo che il sistema produttivo è fortemente interconnesso e un tessuto sano è elemento indispensabile per continuare a essere competitivi.” Investire in qualità e nel rapporto col cliente è sicuramente un approccio che caratterizza da sempre l’operato dell’azienda forlivese, che sta affrontando la delicata fase del passaggio generazionale. “Il nostro obiettivo è quello di far crescere i giovani, perché il futuro è fatto di persone e il compito di chi ha più esperienza è dar loro gli strumenti. Sto delegando alcune delle mie mansioni ai miei figli, lasciando lentamente il comando.” Mannelli ha un forte legame con Confartigianato di Forlì, di cui è dirigente da anni, sino a ricoprire l’incarico di presidente della società di servizi del sistema. “Frequento l’associazione sin dai tempi in cui lavoravo con mio zio a Italbonifiche e ho sempre pensato che svolgesse un ruolo di accompagnamento, nella gestione della parte burocratica e amministrativa, soprattutto per le imprese meno strutturate. La capacità di ascolto e di dare risposte alle richieste degli imprenditori è una filosofia affine a quella di Esa, che si adopera per rendere idoneo chi deve gestire rifiuti, diventandone partner. Ecco l’essenza di Confartigianato è questa, affianca chi fa impresa, fornendo soluzioni sempre più puntuali e aiutando l’associato non solo nel disbrigo delle pratiche, ma a orientarsi nelle complessità burocratiche.” essere impresa
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storie di imprese
Radio Taxi Forlì trova sede in viale Oriani
Intervista al presidente Gabriele Bacchi
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abriele Bacchi è il presidente del consorzio dei taxisti forlivesi, che associa venti imprenditori che rispondono al numero unico 054331111, la cui centrale, da ottobre, è operativa nella sede di Confartigianato Forlì. La nuova collaborazione con l’Associazione è l’occasione per fare il punto sul comparto, anche in vista della riapertura dello scalo aeroportuale forlivese. Il presidente Bacchi, che svolge l’attività in città da dodici anni e, da otto, ricopre, in seno al consorzio, incarichi dirigenziali, chiarisce le difficoltà di un anno funestato dall’emergenza sanitaria. “L’attività nei mesi di marzo, aprile, maggio ha subito una contrazione di quasi il 90% del fatturato. Durante il lockdown il servizio è stato sempre coperto, ma con poche richieste dell’utenza e con molte perplessità da parte di chi doveva svolgere il servizio, per il timore di contrarre il virus. Abbiamo effettuato degli investimenti dotandoci dei dispositivi di sicurezza, come le paratie in plexiglass, oltre alle mascherine e al gel disinfettante e abbiamo sanificato i veicoli con trattamenti all’ozono, rispetessere impresa
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tando le disposizioni del periodo, che imponevano di accogliere unicamente due passeggeri sui sedili posteriori. Inizialmente sembrava che il Governo avesse disposto finanziamenti a copertura del 50% delle spese sostenute, ma in realtà la percentuale è ben più risicata e per molti di noi è risultato antieconomico anche solo presentare la domanda per il rimborso.” Bacchi evidenzia come il servizio taxi, attivo 24 ore su 24 tutti i giorni, festivi inclusi, non sia mai venuto meno neppure nei momenti in cui la tensione era più elevata, eppure nessuno ha riconosciuto alla categoria l’impegno profuso. “Il sostegno al reddito con incentivi per chi ha avuto un calo del fatturato è un segnale, ma il settore è oggettivamente in difficoltà.” La situazione è ancora lontana dalla normalità, anche nel periodo estivo l’attività ha subito una contrazione del 50%, soprattutto per il calo molto forte registrato dal settore turistico. La speranza è che la ripresa dell’attività dell’aeroporto Ridolfi funga da traino anche per il trasporto persone. Spiega ancora Bacchi “la ripresa dei voli è certa, ci sono già i biglietti in vendita per dicembre,
il vero nodo da sciogliere è però legato all’incremento dei contagi. Noi abbiamo ripreso l’attività normalmente, all’interno dei taxi vige solo l’obbligo di indossare la mascherina, ma le preoccupazioni legate ai rischi per la nostra salute non mancano.” La categoria ha manifestato l’intenzione di proclamare agitazioni a livello nazionale, per attirare l’attenzione del Governo sulle criticità affrontate, intenzione che ha prodotto una proposta di voucher da destinare alle persone in difficoltà affinché possano utilizzare il servizio taxi. Possibilità non ancora chiarita, ma che potrebbe essere il primo passo nella direzione di una integrazione con il servizio pubblico, al momento sottoposto a limitazioni legate al distanziamento sociale. “Lo slittamento delle scadenze o i fondi stanziati purtroppo non sono sufficienti, speriamo che ci sia una maggiore equità con l’effettivo riconoscimento dell’impegno della categoria nell’affrontare la pandemia e la crisi che ne è scaturita.” Un’ultima nota riguarda le licenze, che nel comprensorio Continua a pagina 7 ›››
storie di imprese
Più forti della crisi
New Time inaugura i nuovi locali emergenza Coronavirus: “Siamo a un +35%”, dichiara orgoglioso il titolare Paolo Cimatti.
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ew Time, azienda forlivese che commercializza vetrate panoramiche frangivento, ha inaugurato i nuovi locali, il 25 settembre. La dinamica realtà, nata nel 2004 nell’ambito delle produzioni televisive e cinematografiche, nel 2017 ha fatto il grande salto: passata alla pubblicità direct, tramite attività di call center, è approdata alla
progettazione e vendita e installazione di vetrate panoramiche frangivento, con il marchio Belle Vetrate Scorrevoli. Dal fatturato di 1 milione di euro del primo anno, è passata nel 2018 a 10 milioni di fatturato, raddoppiati poi nel 2019. Nel 2020 New Time è diventata una SpA, con 500 mila euro di capitale interamente versato. E il trend di crescita non si è fermato neppure in
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una maggiore attrattività della città possa portare a un aumento degli spostamenti con taxi. Come spiega Bacchi “le licenze hanno un costo rilevante, una liberalizzazione del settore sarebbe un colpo durissimo per chi ha fatto un investimento di settantamila euro per operare in questo settore, a cui si aggiungono i costi per l’acquisto e la manutenzione del veicolo. Sarebbe opportuno che ci fosse consapevolezza della pubblica utilità del servizio che svolgiamo.”
Intervista al presidente Gabriele Bacchi forlivese sono ventotto, sei delle quali concesse quando il Ridolfi lavorava a pieno ritmo, con un’affluenza di passeggeri significativa. Già con l’abbandono della compagnia low cost Ryanair la situazione è cambiata e il lavoro è sensibilmente diminuito. Anche prima del Covid-19 i margini di guadagno si erano notevolmente assottigliati, la speranza è che
“Rispetto alla sede su via Campo dei Fiori 4, che copre una superficie di 700 mq, ci siamo allargati ad un capannone adiacente, aumentando così gli spazi a disposizione di altri 1500 mq. In questo modo abbiamo potuto inserire anche un’area fitness attrezzata con oltre 35 macchinari professionali e una sala ristoro in cui i nostri dipendenti possono rilassarsi, fare gruppo e sentirsi come a casa”. Per Cimatti non ci sono dubbi: “Sono le persone a costruire l’azienda. Per questo siamo alla ricerca di figure, qualificate e non, da inserire entro fine anno nel nostro team. Oltre a 15/20 dipendenti, puntiamo a formare 35 nuovi agenti: questi andranno a sommarsi ai 74 dipendenti del gruppo e ai più di 200 fra venditori e installatori già attivi su tutto il territorio nazionale.”
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associazione
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Superbonus 110% appuntamento informativo Lunedì 26 ottobre 2020 - Ore 17 tramite piattaforma Meet Saluto introduttivo Alberto CAMPORESI Resp. Sind. Categorie Confartigianato Forlì
Interventi Francesco BANDINI Resp. Servizio Fiscale Confartigianato Forlì ARGOMENTI: Norma Soggetti beneficiari Interventi agevolabili (interventi trainanti e interventi trainati) Tetti di spesa Immobili oggetto d’intervento Fruizione diretta del credito d’imposta Sconto in fattura Cessione del credito Attestazioni e Asseverazioni
Alberto CAMPORESI Strumenti e indicazioni operative ARGOMENTI: Ecobonus Enea Mise circolare applicativa Mise circolare tecnica tipologia di materiali e prezzi massimi Agenzia delle Entrate - Risoluzioni - Circolari - Interpelli - Disposizioni per comunicazione e opzione - FAQ Problematiche conformità edilizie Uffici pubblici Partnership Global Sistemi Accordo Intesa SanPaolo
Per iscrizioni Confartigianato di Forlì 0543452811 - superbonus110@confartigianato.fo.it essere impresa
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essere impresa
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i numeri dell’economia
Imprenditori coraggiosi
Le difficoltà del comparto servizi
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l comparto dei servizi ha ricevuto un pesante contraccolpo con la crisi Covid-19, anche per il ruolo chiave che gioca nell’economia nazionale, contribuendo al 67% del PIL e al 74,6% del valore aggiunto. Nell’artigianato quasi quattro addetti su dieci lavorano proprio nei servizi, che rappresentano l’aggregato settoriale più rilevante nel comparto, in cui si concentra il 38,9% degli addetti delle imprese artigiane, davanti al 35% della manifattura e al 26,1% delle costruzioni. Nel secondo trimestre del 2020 sono bene evidenti gli effetti del lockdown e il fatturato, al netto della stagionalità, diminuisce del 21% rispetto al trimestre precedente. Nel confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente, si registrano le diminuzioni tendenziali chiaramente più ampie per le attività dei servizi di alloggio e ristorazione (-71,4%), le agenzie di viaggio e i servizi di supporto alle imprese (-33,9%), il trasporto e magazzinaggio (-30,7%), le attività professionali, scientifiche e tecniche (-24%), il commercio all’ingrosso, commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli (-21,8%) e infine per i servizi di informazione e comunicazione (-8,1%). Nell’arco dei primi sei mesi del 2020 il settore dei servizi in Italia ha perso il 17% dei ricavi, facendo meglio della Spagna (-19,9%) ma registrando un calo più accentuato rispetto a Francia (-11,6%) e Germania (-6%). Con riferimento ad alcune attività con una maggiore presenza di imprese artigiane, nel corso del 2020 il settore dell’autoriparazione segna una contrazione del 17,9%, pari a minori ricavi per 1,3 miliardi di euro; nel confronto internazionale si osserva una graduatoria simile a quella del totale dei servizi: l’Italia, infatti, fa meglio dell’autoriparazione della Spagna (-26,3%9, ma accentua la riduzione dei ricavi rispetto a Francia (-14,6%) e Germania (-6,5%). Il trasporto terrestre registra un calo del 14,3% mentre l’attività di pulizia limita la flessione all’8,4% con una intensificazione delle attività di sanificaessere impresa
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zione che ha, almeno in parte, compensato la minore domanda da parte del mercato durante il lockdown. L’esame degli ultimi dati Istat evidenzia che i servizi privati sono stati estremamente resilienti nel trimestre nero della crisi Covid-19: addirittura è risultata meno ampia la flessione per questi servizi, al netto di commercio, trasporto e alloggio (-8,8%) e l’agricoltura (-3,7%) rispetto al calo congiunturale, attorno ai venti punti percentuali, della manifattura (-19,8%). Il presidente di Confartigianato di Forlì Luca Morigi (nella foto), leggendo i dati, commenta: “artigiani e piccole imprese hanno accettato la sfida di far ripartire il Paese e costruire un nuovo futuro. Tuttavia è imprescindibile lo snellimento della burocrazia, vera sfida per l’azione di governo. Siamo certi che il reddito di cittadinanza non sia ciò che occorre al Paese per il rilancio. Serve più lavoro, l’unico mezzo per includere socialmente le persone, dando loro prospettive di vita e la dignità di cittadini.” È indubbio che questa situazione abbia determinato effetti rilevanti sull’economia italiana e internazionale. Tuttavia, dopo le pesanti perdite di marzo e soprattutto di aprile, mese in cui la produzione manifatturiera e delle costruzioni, in ottica tendenziale, è crollata rispettivamente del 43,3% e del 68,9%, a luglio la flessione del manifatturiero è rallentata a -8% mentre l’edilizia si è avvicinata al completo recupero (-1,1%) della produzione di luglio dell’anno scorso. Si delinea un sentiero di recupero dei livelli pre-crisi anche per le vendite al dettaglio. A settembre 2020 le assunzioni previste dalle imprese diminuiscono del 28,7% su base annua; sono in controtendenza le micro imprese di manifatturiero e costruzioni, le cui le assunzioni salgono del 4,5%. A fronte del peggioramento del saldo negativo tra assunzioni e cessazioni in dodici mesi, rimane il segno positivo per l’apprendistato (+23 mila), istituto contrattuale più diffuso tra le piccole imprese e quelle artigiane in particolare.
i numeri dell’economia
La qualità del made in Italy
Anche nella crisi cresce l’export Nonostante le attuali difficoltà, il quadro competitivo sui mercati internazionali rimane caratterizzato dalla crescente qualità dell’offerta del made in Italy. A giugno 2020, il valore medio unitario dell’export manifatturiero, cumulato negli ultimi dodici mesi è salito del 2,7% a fronte di un aumento dello 0,4% dei prezzi alla produzione sui mercati esteri, confermando la crescita della qualità intrinseca della vera produzione italiana, fenomeno caratterizzato da un migliore design, una più elevata qualità delle materie prime, l’introduzione di nuove funzionalità, risultati dei processi di innovazione delle imprese. Il miglioramento del livello qualitativo dell’offerta è più marcato nei prodotti con il più elevato apporto delle micro e piccole imprese e in quelli con maggiore contenuto tecnologico. Come chiariscono i vertici di
Confartigianato di Forlì “la ricerca della qualità, l’uso sapiente della tecnologia coniugata alla tradizione sono il vero valore aggiunto della tradizione produttiva del nostro paese. Le micro e piccole imprese e l’artigianato sono una fucina di talenti.” Per quanto attiene ai beni di consumo - in cui è più marcata la quota di occupazione nelle piccole imprese - si osserva un acclarato dinamismo del made in Italy, con un aumento del 3,9% del valore dei beni esportati a fronte di un aumento dello 0,9% dei prezzi sui mercati esteri. In particolare il divario è più ampio per i beni di consumo non durevoli - tra cui alimentare, bevande, abbigliamento, articoli in pelle, prodotti cosmetici e farmaci - dove il valore sale del 4,1% a fronte di un aumento dello 0,9% dei prezzi praticati sui mercati esteri per questa tipologia di pro-
dotto, mentre per i beni di consumo durevoli - tra cui mobili, mezzi di trasporto, apparecchiature elettroniche e gioielleria - il valore medio sale del 3,1% mentre i relativi prezzi sui mercati esteri salgono dell’1,1%. Il valore medio unitario dei beni strumentali esportati sale del 3,4% a fronte di una crescita dei prezzi alla produzione sui mercati esteri pari al +1,1%. L’andamento nel 2020 dei valori medi unitari in rapporto ai prezzi conferma un trend di più lungo periodo. Nel corso dello scorso anno il valore medio unitario dell’export manifatturiero è salito del 3,2% a fronte di un aumento dello 0,6% dei prezzi alla produzione sui mercati esteri. Tra il 2012 e il 2019 il tasso di crescita medio annuo dei valori medi unitari delle vendite manifatturiere all’estero è risultato pari al 2,4% a fronte di un aumento dei prezzi che si è fermato allo 0,4.
Per la protezione e la sicurezza dei dati della tua azienda scegli Confartigianato Forlì Contatta lo sportello Privacy di Confartigianato per scoprire i nostri servizi, unisciti alle oltre quattrocento aziende che già si affidano ai nostri consulenti. Il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati è entrato in vigore il 25 Maggio del 2018, se non l'hai ancora fatto, è giunto il momento di adeguare i tuoi processi aziendali. La diffusione dei social come strumento di promozione aziendale, le telecamere di sorveglianza, l’acquisizione di dati personali sono strumenti sempre più utilizzati, con riflessi importanti sulla privacy delle persone. Oggi, inoltre, l'emergenza covid-19 comporta inevitabili implicazioni in materia di protezione dei dati personali:
obblighi informativi per i lavoratori sorveglianza delle caratteristiche cliniche (temperatura corporea) gestione della persona sintomatica in azienda smart working - videoconferenze - webinar
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essere impresa
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essere impresa
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notiziario tecnico
Consulenza fiscale › a cura di Francesco Bandini PER I CONTRIBUENTI ISA E FORFETARI IN ARRIVO LA PROROGA DEI VERSAMENTI AL 30 OTTOBRE 2020 Uno degli emendamenti approvati al decreto Agosto (D.L. 14 agosto 2020, n. 104) prevede, mediante inserimento dell’art. 98-bis, anche la proroga dei versamenti da dichiarazione da parte dei soggetti ISA, dei contribuenti in regime forfetario, di coloro che applicano il regime di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e per coloro che partecipano a società, associazioni e imprese che applicano il reddito secondo il regime della trasparenza fiscale. Tali soggetti “possono regolarizzare” i versamenti delle imposte sui redditi, dell’IVA correlata agli ulteriori componenti positivi dichiarati per migliorare il profilo di affidabilità, e dell’IRAP (qualora non si possa beneficiare dell’esclusione dal pagamento del saldo 2019 e del primo acconto 2020 prevista dall’art. 24 del D.L. n. 34/2020), non effettuati entro i termini previsti (20 luglio 2020 senza alcuna maggiorazione oppure 20 agosto 2020 con la maggiorazione dello 0,40%), pagando le somme dovute entro il 30 ottobre 2020, con la maggiorazione dello 0,80%.
Ambito soggettivo La proroga/regolarizzazione riguarda “i soggetti di cui all’articolo 1, commi 1 e 2” del D.P.C.M. 27 giugno 2020, in presenza della condizione di diminuzione del fatturato. Si tratta di coloro che esercitano attività economiche per le quali sono stati approvati gli indici sintetici di affidabilità fiscale (soggetti ISA) e che dichiarano ricavi o compensi di ammontare non superiore al limite stabilito, per ciascun indice, dal relativo decreto di approvazione del Ministro dell’Economia e delle finanze. Ricorrendo tali condizioni, risultano interessati dalla proroga anche i contribuenti che: applicano il regime fiscale di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità (art. 27, commi 1 e 2, del D.L. n. 98/2011; applicano il regime forfetario agevolato (art. 1, commi da 54 a 89, della legge n. 190/2014); dichiarano altre cause di esclusione dagli ISA; partecipano a società, associazioni e imprese, che attribuiscono ai soci i redditi per trasparenza (società di persone e soggetti assimilati e società che applicano il regime di trasparenza fiscale, ex articoli 5, 115 e 116 TUIR), aventi i requisiti sopra indicati.
Condizione della diminuzione di fatturato La proroga dei versamenti trova applicazione ai soggetti sopra indicati a condizione che gli stessi abbiano subito “una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi di almeno il 33 per cento nel primo semestre dell’anno 2020 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente”. Seguendo le indicazioni dettate dall’Agenzia delle Entrate in relazione al decreto Liquidità (D.L. n. 23/2020) si osserva che il calcolo del fatturato e dei corrispettivi relativi al primo semestre del 2019 e del 2020, da confrontare al fine di verificare la riduzione percentuale disposta dalla norma in commento, va eseguito prendendo a riferimento le operazioni eseguite nei mesi da gennaio a giugno e fatturate o certificate, e che, conseguentemente, hanno partecipato alla liquidazione periodica di tali mesi, cui vanno sommati i corrispettivi relativi alle operazioni effettuate in detti mesi non rilevanti ai fini IVA. “La data da prendere a riferimento è quella di effettuazione dell’operazione che, per le fatture immediate e i corrispettivi, è rispettivamente la data della fattura (nel caso di fattura elettronica il campo 2.1.1.3 ) e la data del corrispettivo giornaliero, mentre per la fattura differita è la data dei DDT o dei documenti equipollenti richiamati in fattura (nel caso di fattura elettronica il campo 2.1.8.2 )”.
Versamenti interessati dalla proroga La proroga riguarda: i versamenti risultanti dalle dichiarazioni dei redditi: saldo 2019 e l’eventuale primo acconto 2020, ivi comprese le eventuali imposte sostitutive o addizionali che seguono gli stessi termini previsti per le imposte sui redditi; il versamento dell’IVA dovuta sui maggiori ricavi o compensi dichiarati per migliorare il proprio profilo di affidabilità in base agli ISA; i versamenti derivanti dalle dichiarazioni IRAP, qualora non si possa beneficiare dell’esclusione dal pagamento del saldo 2019 e del primo acconto 2020 prevista dall’art. 24 del decreto Rilancio (D.L. n. 34/2020). La proroga dovrebbe ritenersi applicabile anche al versamento del saldo IVA 2019 qualora il contribuente si sia avvalso della facoltà di differimento del versamento alla scadenza prevista per il versamento delle somme dovute in base alla dichiarazione dei redditi (30 giugno), con la maggiorazione dello 0,40% a titolo d’interesse per ogni mese o frazione di mese successivo al 16 marzo (articoli 6, comma 1, e 7, comma 1, lettera b, D.P.R. n. 542/1999). Continua a pagina 14 ››› essere impresa
ottobre 2020 › 13
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Dati generali documento
Nuovo termine per i versamenti
All’interno della sezione Dati Generali Documento, saranno introdotti i seguenti codici:
Per effetto del D.P.C.M. 27 giugno 2020 i soggetti in esame, tenuti entro il 30 giugno 2020 ai versamenti risultanti dalle dichiarazioni dei redditi e dell’IVA correlata agli ulteriori componenti positivi dichiarati per migliorare il profilo di affidabilità, nonché dalle dichiarazioni IRAP sono stati legittimati ad effettuare tali versamenti:
RT01 Ritenuta persone fisiche RT02 Ritenuta persone giuridiche RT03 Contributo INPS RT04 Contributo ENASARCO RT05 Contributo ENPAM
a) entro il 20 luglio 2020 senza maggiorazione;
RT06 Altro contributo previdenziale
b) dal 21 luglio al 20 agosto 2020, maggiorando le somme da versare dello 0,40 per cento a titolo di interesse corrispettivo.
Tipo documento
Omesso versamento della maggiorazione Nel caso di mancato versamento della maggiorazione dello 0,40 o dello 0,80 per cento la sanzione prevista per l’omesso versamento si applica sulla differenza non versata, fermo restando che il versamento si considera comunque avvenuto il giorno del pagamento incompleto (cfr. circolare n. 27/E del 2 agosto 2013, par. 1).
Proroga dell’acconto L’art. 98 del D.L. n. 104/2020, per gli stessi soggetti beneficiari della regolarizzazione in esame, ha previsto la proroga al 30 aprile 2021 del termine di versamento della seconda o unica rata dell’acconto delle imposte sui redditi e dell’IRAP, dovuto per il periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2019. Per i soggetti con esercizio coincidente con l’anno solare, si tratta della seconda (o unica) rata delle imposte sui redditi e dell’IRAP 2020, da versare entro novembre di quest’anno. Anche per questa proroga è richiesto che il contribuente abbia subito una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi di almeno il 33% nel primo semestre dell’anno 2020 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
NUOVE SPECIFICHE TECNICHE FATTURA ELETTRONICA Le nuove specifiche tecniche potranno essere utilizzate per la predisposizione dei file xml dal 1° ottobre 2020 mentre il loro utilizzo diventerà obbligatorio dal 1° gennaio 2021. Fino al 31 dicembre 2020 il Sistema di interscambio accetterà le fatture elettroniche predisposte con ambedue gli schemi. Il periodo transitorio potrà garantire l’adeguamento alle nuove specifiche. Dal 1° gennaio 2021, salvo ulteriori future proroghe, il Sistema di interscambio, accetterà soltanto le fatture digitali e note di variazione predisposte con il nuovo schema approvato. I codici Natura ed i codici Tipo Documento diventeranno più dettagliati dal 1° ottobre 2020. essere impresa
14 › ottobre 2020
Cambiano anche i codici Tipo Documento, i 18 codici specifici, sono quelli riportati nella seguente tabella. Tabella codici: tipo di documento fattura elettronica COD.
DESCRIZIONE
TD01
Fattura
TD02
Acconto/anticipo su fattura
TD03
Acconto/Anticipo su parcella
TD04
Nota di Credito
TD05
Nota di Debito
TD06
Parcella
TD16
Integrazione fattura reverse charge interno
TD17
Integrazione/autofattura per acquisto servizi dall’estero
TD18
Integrazione per acquisto di beni intracomunitari
TD19
Integrazione/autofattura per acquisto di beni ex art.17 c.2 DPR n. 633/72
TD20
Autofattura per regolarizzazione e integrazione delle fatture (art.6 c.8 d.lgs. 471/97 o art.46 c.5 D.L. 331/93)
TD21
Autofattura per splafonamento
TD22
Estrazione beni da Deposito IVA
TD23
Estrazione beni da Deposito IVA con versamento dell’IVA
TD24
Fattura differita di cui all’art.21, comma 4, lett. a)
TD25
Fattura differita di cui all’art.21, comma 4, terzo periodo lett. b)
TD26
Cessione di beni ammortizzabili e per passaggi interni (ex art.36 DPR 633/72)
TD27
Fattura per autoconsumo o per cessioni gratuite senza rivalsa Continua a pagina 15 ›››
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Codice natura della transazione nella fattura elettronica 2021 A partire dal 1° gennaio 2021 si rende necessario un maggior grado di dettaglio, nell’indicazione del codice natura della transazione nella fattura elettronica. Nella seguente tabella forniamo tutti i codici relativi alla natura della transazione da inserire in fattura. Specifiche versione 1.6.1 - natura della transazione fattura elettronica COD. N1 N2.1
DESCRIZIONE DELL’OPERAZIONE Operazioni escluse ex art. 15 Operazioni non soggette ad IVA ai sensi degli artt. da 7 a 7-septies
N2.2 Operazioni non soggette - altri casi N3.1 Operazioni non imponibili - esportazioni N3.2 Operazioni non imponibili - cessioni intracomunitarie N3.3
Operazioni non imponibili - cessioni verso San Marino
N3.4
Operazioni non imponibili - operazioni assimilate alle cessioni all’esportazione
N3.5
Operazioni non imponibili - a seguito di dichiarazioni d’intento
N3.6
Operazioni non imponibili - altre operazioni che non concorrono alla formazione del plafond
N4
Operazioni esenti
N5
Regime del margine/IVA non esposta in fattura
N6.1
Inversione contabile - cessione di rottami e altri materiali di recupero
N6.2 Inversione contabile - cessione di oro e argento puro N6.3 Inversione contabile - subappalto nel settore edile N6.4 Inversione contabile - cessione di fabbricati N6.5 Inversione contabile - cessione di telefoni cellulari N6.6 Inversione contabile - cessione di prodotti elettronici N6.7
Inversione contabile - prestazioni comparto edile e settori connessi
N6.8 Inversione contabile - operazioni settore energetico N6.9 Inversione contabile - altri casi
N7
IVA assolta in altro stato UE (vendite a distanza ex art. 40 commi 3 e 4 e art. 41 comma 1 lett. b), D.L. n. 331/93; prestazione di servizi di telecomunicazioni, tele-radiodiffusione ed elettronici ex art. 7-sexies lett. f), g), DPR n. 633/72 e art. 74-sexies, DPR n. 633/72)
Emissione di documento elettronico per l’integrazione della fattura in caso di reverse charge interno ed esterno Le nuove specifiche tecniche della fattura elettronica permettono una serie di semplificazioni, di non poco conto, per quanto riguarda le procedure di integrazione della fattura legate all’applicazione del meccanismo del reverse charge. Si tratta, in particolare, delle disposizioni legate al comma 5 dell’art. 17 del DPR n. 633/72 che impongono al cessionario/committente di integrare il documento (fattura) emessa dal cedente/prestatore con l’indicazione dell’aliquota IVA e dell’imposta. Tale procedura risulta essere propedeutica alla successiva annotazione del documento nei registri IVA delle fatture di acquisto. Si tratta della procedura che permette l’applicazione dell’IVA nelle operazioni di reverse charge interno ed esterno. Vediamo di seguito entrambe le casistiche.
Fattura elettronica per l’integrazione dell’iva nel reverse charge interno Possiamo dire che rientrano nell’ambito del c.d. reverse charge interno, principalmente le seguenti operazioni: Le prestazioni di servizi rese da subappaltatori nel settore dell’edilizia (art. 17 comma 6 lett. a) del DPR n. 633/72); Le cessioni di fabbricati per i quali il cedente ha optato per l’applicazione dell’IVA in atto (art. 17 comma 6 lett. a-bis) del DPR n. 633/72); Le prestazioni di servizi di pulizia, demolizione, installazione di impianti e di completamento, relative ad edifici (art. 17 comma 6 lett. a-ter) del DPR n. 633/72); Le cessioni di rottami, cascami e avanzi ferrosi (art. 74 commi 7 e 8 del DPR 633/72). Le operazioni di reverse charge interno vengono effettuate attraverso l’emissione della fattura in modo elettronico. Sul punto, l’Amministrazione finanziaria, con la Circolare n. 14/E/2019, ha sottolineato che ogni qual volta sia presente una fattura elettronica veicolata tramite Sistema di Interscambio, a fronte dell’immodificabilità della stessa, il cessionario/ committente può - senza procedere alla sua materializzazione analogica e dopo aver predisposto un altro documento, da allegare al file della fattura in questione, contenente sia i dati necessari per l’integrazione sia gli estremi della fattura stessa - inviare tale documento allo SdI. Continua a pagina 16 ››› essere impresa
ottobre 2020 › 15
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Considerata la complessità operativa di questa procedura, l’introduzione delle nuove specifiche tecniche apporta una semplificazione importante a questa procedura. Il soggetto passivo che riceve una fattura elettronica senza evidenza dell’imposta, contenente un codice “Natura” relativo all’inversione contabile, adesso ha la possibilità di generare un documento elettronico contraddistinto da una delle nuove codifiche “TipoDocumento” (che abbiamo visto in precedenza). Per il reverse charge interno l’integrazione della fattura elettronica ricevuta con un nuovo documento elettronico può avvenire con la creazione di un file XML indicando il codice operazione TD16 “Integrazione fattura reverse charge interno“. Nel documento devono essere indicati id dati del fornitore nella sezione “CedentePrestatore” e di quelli del cliente - tenuto all’integrazione - nella sezione “CessionarioCommittente”.
Fattura elettronica per l’integrazione dell’iva nel reverse charge esterno
Consulenza del lavoro › a cura di Susi Silvani D.L. 104/2020 “AGOSTO” - novità in materia di lavoro In data 14/08/2020 sul supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato il Decreto Legge n. 104 anche denominato “Decreto Agosto”. Di seguito le principali novità in materia di lavoro.
ART. 1 - NUOVI TRATTAMENTI DI CASSA INTEGRAZIONE ORDINARIA, ASSEGNO ORDINARIO E CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA I trattamenti di cassa integrazione ordinaria e in deroga e di assegno ordinario sono riconosciuti a decorrere dal 13 luglio e fino al 31 dicembre 2020 per un nuovo periodo complessivamente di 18 settimane.
Allo stesso modo possiamo dire che i nuovi codici consentono anche di emettere un documento in formato elettronico anche per quanto riguarda le fatture ricevute in relazione ad ipotesi di reverse charge “esterno”. Per questo tipo di operazioni le codifiche da utilizzare nel documento elettronico da inviare al SdI sono:
Le prime 9 settimane assorbono i precedenti periodi autorizzati e collocati, anche se parzialmente, prima del 12 luglio.
TD17, per l’integrazione o autofattura in caso di acquisto di servizi dall’estero;
9% per i casi di riduzione del fatturato inferiore al 20% (calcolato in base al raffronto tra il primo semestre 2020 e il corrispondente periodo del 2019);
TD18 per l’acquisto di beni intracomunitari; TD19, per l’integrazione o autofattura in caso di acquisto di beni da soggetti non residenti ex art. 17 comma 2 del DPR n. 633/72. In questo caso, possiamo affermare che effettuare questa procedura elettronica di reverse charge estero consente di ottenere l’esonero dalla presentazione della comunicazione esterometro (per queste operazioni).
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16 › ottobre 2020
I trattamenti relativi alle seconde 9 settimane, concesse solo previa autorizzazione del periodo precedente, e decorso il periodo autorizzato, sono assoggettati a contributo addizionale nella misura del:
18% in caso di fatturato non in calo. Il contributo addizionale non è dovuto laddove il fatturato sia diminuito del 20%, ovvero in misura superiore, nonché per coloro che abbiano avviato l’attività di impresa successivamente al 1° gennaio 2019. Il calo di fatturato è autocertificato dal richiedente e Continua a pagina 17 ›››
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soggetto a verifiche incrociate tra Inps e Agenzia delle Entrate. Il termine di presentazione delle domande, a pena di decadenza come stabilito nella precedente decretazione, è mantenuto alla fine del mese successivo all’inizio del periodo di sospensione o riduzione dell’attività (ed in sede di prima applicazione entro il mese successivo alla data di entrata in vigore del Decreto in esame). In merito agli aspetti procedurali la norma stabilisce, infine, il differimento al 30 settembre 2020 (in luogo del termine ordinario del 31 agosto) dei termini di invio delle domande di accesso ai trattamenti e di trasmissione dei dati necessari per il pagamento o il saldo degli stessi.
ART. 3 - ESONERO DAL VERSAMENTO DEI CONTRIBUTI PREVIDENZIALI PER AZIENDE CHE NON RICHIEDONO TRATTAMENTI DI CASSA INTEGRAZIONE I datori di lavoro che nei mesi di maggio e giugno 2020 abbiano fruito dei trattamenti di integrazione ordinaria e in deroga, e di assegno ordinario, e che non facciano richiesta delle prestazioni introdotte ai sensi dell’art. 1, sono esentati dai versamenti dei contributi previdenziali a loro carico per un periodo massimo di 4 mesi, da fruire entro il 31 dicembre 2020, nel limite del doppio delle ore di cassa integrazione fruite nei predetti mesi di maggio e giugno 2020. Dall’esonero sono esclusi i premi e contributi dovuti all’INAIL. Possono accedere all’applicazione dell’esonero le aziende che hanno fruito di periodi di integrazioni salariali ai sensi dell’art. 19, D.L. 18/20 anche se collocati successivamente al 12 luglio 2020. Al datore di lavoro che beneficia dell’esonero contributivo si applica il divieto di licenziamenti collettivi e individuali per giustificato motivo oggettivo fino alla sua integrale fruizione, con la conseguenza, in caso di violazione, della revoca dall’esonero contributivo con efficacia retroattiva e dell’impossibilità di presentare domanda di integrazione salariale.
ART. 6 - ESONERO DAL VERSAMENTO DEI CONTRIBUTI PREVIDENZIALI PER ASSUNZIONI A TEMPO INDETERMINATO Fino al 31 dicembre 2020, ai datori di lavoro che assumono lavoratori subordinati a tempo indeterminato, con esclusione dell’apprendistato e del lavoro domestico, è riconosciuto l’esonero totale dai contributi previdenziali per un periodo massimo di 6 mesi (con
esclusione dei premi e contributi dovuti all’INAIL), nel limite di 8.060 euro annui riparametrato e applicato su base mensile. Il beneficio è riconosciuto anche in caso di trasformazione a tempo indeterminato, successiva all’entrata in vigore del decreto, di un precedente rapporto a termine. Sono esclusi dall’esonero i lavoratori che abbiano avuto nei sei mesi precedenti l’assunzione un contratto a tempo indeterminato con la stessa impresa.
ART. 7 - ESONERO DAL VERSAMENTO DEI CONTRIBUTI PREVIDENZIALI PER ASSUNZIONI A TEMPO DETERMINATO NEL SETTORE TURISTICO E DEGLI STABILIMENTI BALNEARI L’esonero dal versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a carico dei datori di lavoro, con esclusione dei premi e dei contributi dovuti all’Inail, che assumono lavoratori subordinati a tempo determinato o stagionali entro il 31 dicembre 2020 nel settore turistico e degli stabilimenti termali. Lo sgravio è concesso per un periodo massimo di 3 mesi decorrenti dal momento dell’assunzione nel limite massimo di importo di esonero di 8.060 euro si base annua, riparametrata su base mensile. In caso di conversione dei contratti a tempo indeterminato si applica l’art. 6.
ART. 8 - DISPOSIZIONI IN MATERIA DI PROROGA O RINNOVO DI CONTRATTI A TERMINE La norma modifica l’art. 93 del D.L. n. 34/2020 prevedendo che, in conseguenza all’emergenza epidemiologica da COVID-19, è possibile rinnovare o prorogare i contratti di lavoro a tempo determinato, ferma restando la durata massima consentita di 24 mesi, per un periodo massimo di 12 mesi e per una sola volta anche senza indicazione delle causali purché l’atto di rinnovo o di proroga venga sottoscritto entro il 31 dicembre 2020. La nuova formulazione, quindi, elimina il riferimento ai contratti in corso alla data del 23 febbraio 2020, ampliando il campo di applicazione del regime acausale ed individua la data del 31 dicembre 2020 come limite entro il quale effettuare la proroga o il rinnovo del contratto, consentendo al contratto stesso di proseguire anche nel corso del 2021. La norma in esame inoltre prevede l’abrogazione del comma 1-bis dell’art. 93, introdotto in sede di conversione del D.l. 34, con cui era stata disposta una proroga ex lege, di una durata pari al periodo di sospensione dell’attività lavorativa, in conseguenza dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, del termine dei contratti di lavoro di apprendistato di I e III tipo (duale) e Continua a pagina 18 ››› essere impresa
ottobre 2020 › 17
notiziario tecnico ‹‹‹ Segue da pagina 17
ART. 99 - PROROGA RISCOSSIONE COATTIVA
dei contratti di lavoro a tempo determinato, anche in regime di somministrazione.
Proroga dal 31 agosto 2020 al 15 ottobre 2020 la data finale della sospensione dei termini dei versamenti, derivanti da cartelle di pagamento, dagli avvisi esecutivi relativi alle entrate tributarie e non, nonchè la data finale della sospensione degli obblighi di accantonamento derivanti dai pignoramenti presso terzi effettuati dall’agente della riscossione aventi ad oggetto le somme dovute a titolo di stipendio, salario, etc .
ART. 14 - PROROGA DELLE DISPOSIZIONI IN MATERIA DI LICENZIAMENTI COLLETTIVI E INDIVIDUALI PER GIUSTIFICATO MOTIVO OGGETTIVO Ai datori di lavoro che non abbiano integralmente fruito dei trattamenti di integrazione salariale riconducibili all’emergenza epidemiologica da COVID-19 di cui all’articolo 1 ovvero dell’esonero dal versamento dei contributi previdenziali di cui all’articolo 4 del presente decreto: è precluso l’avvio delle procedure relative ai licenziamenti collettivi; in merito ai licenziamenti individuali, il datore di lavoro, indipendentemente dal numero dei dipendenti, non può recedere dal contratto per giustificato motivo oggettivo e sono sospese le procedure in corso di cui all’articolo 7 della medesima legge (e riguardanti le imprese con più di 15 dipendenti). Il blocco dei licenziamenti, sia collettivi che individuali, non si applica alle seguenti ipotesi: cessazione definitiva dell’attività di impresa; accordo collettivo aziendale volto ad incentivare la risoluzione del rapporto di lavoro, limitatamente ai lavoratori che aderiscono all’accordo stesso; fallimento, quando non sia previsto l’esercizio provvisorio dell’impresa, ovvero ne sia disposta la cessazione.
ART. 97 - ULTERIORE RATEIZZAZIONE DEI VERSAMENTI SOSPESI In alternativa a quanto già previsto dal DL Rilancio (art. 126 e 127) si prevede la possibilità di beneficiare di un’ulteriore rateizzazione per i versamenti già sospesi di imposte, tributi, contributi previdenziali e assistenziali. In particolare, i versamenti oggetto di sospensione possono essere effettuati, senza applicazione di sanzioni e interessi, per un importo pari al 50% in un’unica soluzione entro il 16 settembre 2020 o mediante rateizzazione fino ad un massimo di 4 rate mensili di pari importo, con il versamento della prima rata entro il 16 settembre 2020. Il versamento del restante 50% delle somme dovute può essere effettuato, senza applicazione di sanzioni e interessi, mediante rateizzazione, fino ad un massimo di 24 rate mensili di pari importo, con il versamento della prima rata entro il 16 gennaio 2021. essere impresa
18 › ottobre 2020
ART. 112 - RADDOPPIO LIMITE WELFARE AZIENDALE ANNO 2020 La disposizione raddoppia per l’anno 2020 la soglia dell’importo del valore dei beni ceduti e dei servizi prestati dall’azienda ai lavoratori dipendenti che non concorre alla formazione del reddito. Il limite, pertanto, è portato da 258,23 euro a 516,46 euro.
Ambiente e Sicurezza › a cura di Alberto Camporesi L’importanza della formazione I CORSI IN PARTENZA Lavoratori sicurezza sul lavoro art. 37 comma 2 d.lgs 81/08 s.m.i. - accordi stato regioni del 21/12/2011 Corso base formazione lavoratori; preposti; aggiornamento preposti; aggiornamento rls 26 e 27 ottobre 2020; 23 e 24 novembre 2020; 21 e 22 dicembre 2020, Corso aggiornamento lavoratori; aggiornamento preposti 12 ottobre 2020; 9 novembre 2020; 14 dicembre 2020; Rspp datori di lavoro sicurezza sul lavoro art. 34 commi 2 e 3 d.lgs 81/08 s.m.i - accordi stato regioni del 21/12/2011 20, 22 e 29 ottobre 2020; Addetti antincendio sicurezza sul lavoro art. 46 del d.lgs. n°81/2008 e s.m.i. - d.m. 10 marzo 1998 - circolare del 23/02/11 del ministero dell’interno - dipartimento dei vigili del fuoco del soccorso pubblico e della difesa civile - direzione generale per la formazione Continua a pagina 19 ›››
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Corso base formazione basso e medio rischio; aggiornamento formazione basso e medio rischio 16 novembre 2020; Alimentaristi Legge Regionale 24 Giugno 2003, N.11 E Smi E Disciplina Attuativa Corso base operatori; aggiornamento operatori 15 dicembre 2020.
EMERGENZA COVID-19 Apertura delle scuole, possibili riflessi per le imprese
dell’Ausl a valutare le prescrizioni che dovrà adottare l’Azienda. Quindi il datore di lavoro di un genitore di uno studente non ha obblighi diretti, ma deve seguire quelle che saranno le indicazioni che gli verranno comunicate dall’Ausl o dal medico di base del proprio dipendente. Con l’occasione ricordiamo alle imprese aderenti al sistema EBER - Sicurezza Bilaterale Artigiano/PMI di provvedere, per chi non lo avesse già fatto, alla compilazione della lista di controllo e all’invio della stessa (tramite posta certificata) agli Organismi Paritetici del Territorio di riferimento. Per eventuali altri chiarimenti gli uffici ambiente e sicurezza di Confartigianato Forlì sono a disposizione delle imprese associate.
Si ricorda l’importanza prioritaria per le aziende dell’appilicazione rigorosa dei protocolli anti-contagio e le conseguenti loro specifiche procedure relative ai comportamenti, all’uso dei dispositivi individuali e al distanziamento.
Inapa
L’applicazione corretta dei protocolli può diventare determinante nella spiacevole eventualità che una impresa sia interessata alla pandemia da Covid-19 per cause indipendenti dalle proprie volontà come nel caso in cui il figlio convivente di un loro dipendente risulti positivo.
Aumento pensioni invalidità: pubblicata la circolare Inps
La mancata applicazione delle misure per contrastare il contagio e la conseguente mancanza nella definizione delle misure necessarie a ciascuna azienda, espone l’imprenditore a sanzioni da parte degli Organismi competenti, che possono arrivare sino alla sospensione dell’attività imprenditoriale. Con la riapertura delle scuole, alcune imprese ci hanno posto il quesito su quale comportamento si debba adottare nel caso in cui il figlio convivente di un loro dipendente faccia parte di una classe dove sono presenti ragazzi positivi al Covid-19. Fatte le opportune verifiche con il Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Ausl della Romagna riteniamo di poter fornire le seguenti indicazioni: se lo studente non viene posto in quarantena, nulla è previsto tantomeno per i conviventi stabili; se lo studente invece viene posto in quarantena ed il tampone, effettuato su indicazione del Dipartimento di Sanità Pubblica, risulta negativo rimarrà in quarantena per quattordici giorni. I conviventi stabili non saranno chiamati a tale restrizione; la quarantena scatta per i conviventi stabili di uno studente quando quest’ultimo risulta positivo al Covid-19. In questo caso i conviventi saranno sottoposti ad accertamenti, se negativi non vi saranno rilievi per l’impresa in cui lavorano, se invece saranno positivi sarà il Dipartimento di Sanità Pubblica
› a cura di Luisella Miti
L’Inps ha finalmente pubblicato la circolare relativa all’aumento delle pensioni di invalidità, sulla base di quanto stabilito dalla Sentenza della Corte Costituzionale 152/2020 e dal decreto legge “agosto” (decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104, articolo 15) che prevedono una maggiorazione economica fino a 651,51 euro per 13 mensilità per coloro che sono titolari di pensione di inabilità (quindi invalidi civili totali, ciechi civili assoluti e sordi) o di pensione di inabilità ordinaria di cui alla legge n. 222/1984, già prima del compimento del sessantesimo anno di età e dopo i diciotto anni, a patto che siano rispettati precisi limiti reddituali. Quindi, la tanto attesa circolare operativa Inps dà concretamente il via all’aumento delle pensioni di invalidità, fornendo altresì i chiarimenti operativi. Gli invalidi civili totali, ciechi civili assoluti e sordi non devono presentare alcuna domanda: l’aumento verrà riconosciuto in automatico d’ufficio dall’INPS, con decorrenza dal 1° agosto 2020. Invece, i titolari di pensione di inabilità ordinaria di cui alla legge n. 222/1984 devono presentare apposita domanda. L’aumento viene concesso dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda. A coloro che la presentano entro il 9 ottobre 2020, saranno riconosciuti gli arretrati con decorrenza dal 1° agosto 2020. Per maggiori informazioni e per l’eventuale presentazione delle relative domande è bene rivolgersi al Patronato Inapa di Confartigianato di Forlì. essere impresa
ottobre 2020 › 19
movimenti
Dispositivi di protezione per il contrasto
Covid-19 sempre più i casi di trasmissione agli anziani
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l coronavirus ha ripreso vigore e purtroppo, anche questa volta, a farne le spese sono gli anziani. I più recenti dati disponibili rendono evidente che l’aumento dell’incidenza fra gli adulti, le persone con una età maggiore di 50 anni rappresentano poco più del 28% dei casi, mentre superavano di poco il 20% nelle due settimane precedenti. Risulta anche una maggiore trasmissione sul territorio nazionale in ambito domiciliare/ familiare, con circolazione anche in persone con età più avanzata. L’aumento dell’età media è un segnale da non sottovalutare, perché l’età avanzata è collegata a uno sviluppo della malattia da Covid-19 più grave e con esiti
peggiori. Sebbene l’occupazione di posti in ospedale non sia ancora paragonabile ai mesi marzoaprile, in quasi tutte le Regioni si osserva un aumento del tasso di ricovero sia in area medica sia in terapia intensiva. La preoccupazione maggiore è proprio che i casi tra i giovani, con l’abbassamento dell’attenzione e il ritorno alla normalità, in città e in famiglia, nonché con la ripresa delle lezioni a scuola, pian piano si trasferiscano prima agli adulti, poi alle persone più deboli, agli anziani. È una tendenza che purtroppo possiamo già osservare in tre Paesi europei. La Santé publique France fornisce i dati sull’evoluzione del tasso di incidenza per fascia di età in Francia. Da essi si può osservare come nelle settimane in cui l’epidemia inizia a toccare maggiormente la classe di età 20-29 anni le classi di età dai 60 anni in su siano ancora lievemente toccate. Con l’aumento dei contagi nelle fasce 20-29 e 30-39 inizia a lievitare
anche l’incidenza tra gli anziani. Lo stesso succede per la Spagna, dove nel giro di cinque settimane il virus è arrivato ai più deboli. In Germania i numeri sono più contenuti, quindi l’incidenza è minore, ma con l’aumento dei contagi nella classe di età 20-24 vengono coinvolte nel tempo anche altre fasce, soprattutto quella più anziana. Guardando a questi fenomeni diventa necessario rispettare le norme di sicurezza. Come diffuso dalle autorità sanitarie è fondamentale mantenere elevata la qualità dei servizi territoriali, continuare a rafforzare la consapevolezza e la compliance della popolazione al rispetto delle misure di controllo, realizzare la ricerca attiva e l’accertamento diagnostico di potenziali casi, l’isolamento degli stessi, la quarantena dei loro contatti stretti. Queste azioni sono fondamentali per controllare la trasmissione ed eventualmente identificare rapidamente e fronteggiare recrudescenze epidemiche.
Una tassa pesante per i meno abbienti
Sanità, abolito il superticket Dal primo settembre è entrata in vigore l’abolizione del superticket, per tutti e per tutti i redditi, la quota aggiuntiva di 10 euro prevista per le prestazioni sanitarie specialistiche. Una misura, attesa da anni, realizzata con risorse extra Fondo sanitario nazionale e decisa in Legge di Bilancio 2020. Prevista dunque nell’ultima manovra, l’abolizione del superticket è diventata legge e vale circa 165 miessere impresa
20 › ottobre 2020
lioni di euro nel 2020 e 490 per gli anni successivi. Con questa novità si cancella una tassa che ha pesato soprattutto su chi ha meno possibilità di curarsi. Resta invece, per chi non è esonerato in base al reddito, il costo del ticket, variabile a seconda delle prestazioni e pari a circa 30-35 euro. Molte le Regioni che, in tutto o in parte, lo avevano già abolito, creando peraltro diseguaglianze territoriali.
movimenti
Appuntamento formativo
Fare business con il digitale
C
onfartigianato di Forlì e Jump Group hanno organizzato un approfondimento gratuito sulla digitalizzazione come strumento per uscire dalle difficoltà legate alla crisi da Covid-19. L’incontro, dal titolo New Normality 2020: governare la trasformazione del mercato per crescere, è stato realizzato il 24 settembre nella sede dell’associazione a Forlì. Il corso, a numero chiuso e con prenotazione obbligatoria, nel rispetto della normativa per contrastare la diffusione del Covid-19, ha fornito strumenti tecnici e teorici per comprendere le nuove esigenze create dal particolare momento storico che stiamo vivendo, per governarle e sfruttarle per progettare una nuova crescita di business basata su un mercato complesso, ma promettente. Come spiegato dal vicesegretario di Confartigianato di Forlì Mauro Collina “il perno del nuovo modello di business è la digital transformation: essere presenti sui canali digitali con un’adeguata strategia non è più un’opzione, in un contesto in cui sia le
aziende sia i clienti hanno subito una digitalizzazione rapida e repentina.” Dopo un primo momento introduttivo per illustrare il contesto attuale, le nuove esigenze dettate dal particolare periodo storico che stiamo vivendo e gli approcci per soddisfarle, è stata realizzata una parte più operativa su Google Ads e sul meccanismo delle Campagne Intelligenti, un meccanismo di promozione che non solo permette di essere visibili sulla rete Display e Search di Google, ma sfrutta il machine learning per mostrare gli annunci al target giusto al momento giusto. Come spiegato dai relatori “le aziende per essere competitive devono porsi in ascolto delle persone e rispondere in tempo reale e creativo alle nuove esigenze che si stanno delineando.” Oggi più che mai è indispensabile per l’imprenditore darsi una strategia che possa efficacemente raggiungere il pubblico di riferimento, obiettivo di Confartigianato di Forlì è fornire spunti, avvalendosi anche della professionalità delle aziende associate.
Generazione Impresa Mondo
Cauta ripresa
Per promuovere l’imprenditorialità
Anap Forlì in gita a Parma
Confartigianato è partner attivo del progetto GIM (Generazione Impresa Mondo) volto a promuovere l’imprenditorialità straniera e italiana attraverso azioni mirate a sviluppare competenze tecniche e trasversali al “fare impresa”, a valutare e promuovere la sostenibilità dei nuovi progetti d’impresa nel mercato locale e a definire reti locali che possano accompagnare lo sviluppo delle nuove iniziative imprenditoriali. Il progetto nello specifico mette a disposizione: la costruzione del business model; la pianificazione finanziaria, il marketing e servizi digitali, l’accesso al credito, il commercio estero, le conoscenze di crowdfunding, agevolazioni e i finanziamenti. Senza dimenticare altri temi utili al progetto d’impresa, oltre all’affiancamento a imprenditori (mentori) in grado di supportare materialmente i partecipanti, durante la fase di progettazione e start up. Per informazioni e approfondimenti potete contattare direttamente i contatti presenti nel sito del progetto https://gimimpresamondo.com/ oppure contattare Gianluigi Bandini, responsabile del progetto per conto di Confartigianato all’indirizzo l.bandini@confartigianato.fo.it
Grande partecipazione alla visita guidata del gruppo Anap Confartigianato Forlì nella splendida città di Parma, capitale italiana della cultura 2020. Il 4 ottobre, dopo un lungo periodo di fermo a causa dell’emergenza Covid e sempre rispettando le norme di sicurezza per contrastarne i rischi, il direttivo del movimento ha pensato di ripartire riprendendo le attività in presenza, dopo un periodo di stallo, nel quale il tempo sembrava essersi fermato. La visita ha portato il gruppo a Palazzo Ducale con relativo parco, al Polo Museale della Pilotta, al Teatro Farnese, con una visita al Duomo e Battistero e alla Mostra all’Ospedale Vecchio - Hospitale. essere impresa
ottobre 2020 › 21
categorie e mercato
Focus sul digitale
In crescita anche Forlì-Cesena Nei mesi della crisi il 19,9% delle micro e piccole imprese ha introdotto o diffuso lo smart working e il 29,7% delle micro e piccole imprese ha utilizzato canali alternativi di vendita, incrementando l’uso del digitale, con 122 mila micro e piccole imprese in più che hanno utilizzato l’ecommerce. Sono alcuni dei numeri emersi dallo studio di Confartigianato dedicato alla diffusione del digitale. Spiega il presidente dell’associazione forlivese Luca Morigi “l’intensificazione del lavoro agile, il maggiore utilizzo del canale digitale da parte delle imprese e la crescita dei volumi di commercio elettronico, durante i mesi della crisi Covid-19, hanno creato nuove opportunità per le imprese digitali, bilanciando il calo di domanda determinato dalla recessione. Tra marzo e luglio 2020 le vendite del commercio elettronico sono salite del 31,9% rispetto all’anno precedente a fronte di una diminuzione del 12,9% delle vendite al dettaglio.” L’effervescenza della domanda, nel corso della crisi, delinea per il settore dell’informatica un andamento in controtendenza. Nei primi sei mesi del 2020 il fatturato dei servizi digitali segna, infatti, un aumento dello 0,5% nonostante la caduta del 17% delle vendite del totale dei servizi. Nel secondo trimestre del 2020, inoltre, l’occupazione del settore segna un aumento del 4,1% a fronte di una diminuzione del 3,6% del totale degli occupati. Continua il presidente “la trasformazione digitale in corso, seppur rallentata dalla crisi legata al Covid-19, tornerà a
essere impresa
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caratterizzare la prossima ripresa, anche grazie agli interventi volti a sostenere la domanda di tecnologie digitali.” Secondo gli ultimi dati disponibili, a fine giugno 2020, le imprese digitali operanti nei settori dei servizi internet, realizzazione di portali web, produzione software e commercio elettronico sono 134.161, Image by Freepik danno lavoro a 448 addetti e rappresentano il 2,2% del totale delle imprese. In particolare, sono 11.110 le imprese digitali artigiane e rappresentano l’8,3% del comparto. I tre quarti (74,5%) si concentra in due comparti: 4 imprese su 10, pari al 38,7% del totale, si occupano di produzione di software e consulenza informatica (51.901 imprese), un ulteriore terzo (35,8%) elabora dati, fa attività di hosting e della creazione di portali web (48.002 imprese). Da notare che, nell’ultimo anno, le imprese digitali sono cresciute del +3,3% in controtendenza rispetto al -0,4% osservato per il totale delle imprese; anche le imprese digitali artigiane sono in crescita del +2,2% a fronte di una diminuzione del totale delle imprese artigiane (-0,6%). Le imprese digitali del Mezzogiorno crescono del +4,6% e continuano a mostrarsi più dinamiche di quelle nazionali un trend evidente già nel corso del 2019. Interessante il dato provinciale: in quarantasei province le imprese digitali crescono in un anno più della media nazionale (+3,3%): primeggiano Grosseto (+9,8%) e Imperia (+9,6%) seguite da Pescara (+7,6%), Napoli (+7,2%), Brindisi, Fermo e Potenza Continua a pagina 23 ›››
categorie e mercato
Pubblica amministrazione ancora poco smart
Situazione acuita dal lockdown Nel corso della ripresa delle attività economiche dopo un pesante lockdown si evidenziano alcune difficoltà di relazione tra le imprese e gli uffici della Pubblica amministrazione. L’ufficio studi di Confartigianato ha condotto un’indagine su 3mila micro e piccole imprese rilevando come il 26,1% delle imprese che hanno provato ad accedere ad uffici della Pubblica amministrazione abbia segnalato un grado di complessità non sostenibile per l’accesso agli sportelli degli enti pubblici, a cui si somma un ulteriore 42,6% di imprese che ha rilevato un’elevata complessità. Il 49,6% delle MPI ha segnalato una alta criticità anche nell’accesso ai servizi web degli enti pubblici. La situazione in corso in questi mesi di crisi economica conseguente alla pandemia aggrava le condizioni, già difficili, di rapporto tra imprese e Pubblica amministrazione. La rilevazione condotta un anno fa evidenziava che ‹‹‹ Segue da pagina 22
In crescita anche Forlì-Cesena (tutte con il +7%), Caserta (+6,8%), Como (+6,6%), Forlì-Cesena e Pistoia (entrambe con il +6%). In Emilia-Romagna quasi la metà delle imprese che avevano già intrapreso strategie di digitalizzazione in epoca pre-Covid, ha saputo reagire meglio all’emergenza. In regione, infatti, il 48,8% delle imprese la cui digitalizzazione integra investimenti in tecnologia, nuovi modelli di business e modello organizzativo, ha potuto ripartire con regimi di lavoro simili a quelli precedenti il lockdown. Bene anche le imprese in transizione digitale, quelle cioè che hanno adottato piani di digitalizzazione non integrati fra i diversi ambiti, con il 44,6% delle ripartenze, mentre solo il 38,3% delle imprese non digitali hanno riaperto con regimi simili a quelli pre-emergenza. L’epidemia ha fatto scoprire nelle tecnologie digitali un alleato: il 57,3% delle piccole imprese non commerciali, tra lockdown e ripartenza, ha difatti attivato e/o migliorato e/o incrementato l’uso di una o più tecnologie digitali, tra cui sito web, social network, piattaforme di videoconferenze, formazione on-line ed e-commerce.
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la complessità delle procedure amministrative rappresentasse un problema per l’azienda per l’86% degli imprenditori italiani, quota superiore di quasi venti punti rispetto al 68% della media Eurozona e distante dal 62% dell’Unione europea. La quota raggiungeva il 91% per le micro imprese italiane. L’Italia è dunque il primo paese dell’Eurozona e il secondo nell’Unione europea a 27 sopravanzato unicamente dalla Romania, per criticità della burocrazia sulle attività delle imprese. La complessità è elevata anche in Grecia (85%) e Francia (83%). L’analisi di Confartigianato mette in luce che le difficoltà di relazione con gli uffici pubblici, acuite nel corso della crisi da coronavirus, siano aggravate da una bassa efficacia del canale digitale nella interazione tra cittadini e imprese e la Pubblica amministrazione, con un conseguente basso profilo della qualità dei servizi pubblici. Gli ultimi dati diffusi dalla Commissione Europea attestano le criticità: nel 2019 la quota di cittadini italiani che interagivano con la Pubblica amministrazione spedendo moduli compilati online era pari al 14,1%, più che dimezzato rispetto al 37,6% della media dei paesi dell’Unione europea; quote più elevate si registrano in Francia (63,7%) e Spagna (46,6%). Nell’ultimo anno la percentuale di coloro che hanno utilizzato modulistica online è salita di 3,4 punti nella media dell’Unione mentre è scesa di 0,6 punti in Italia; tra gli altri maggiori paesi europei la quota di cittadini che interagiscono digitalmente con l’amministrazione pubblica è salita di 5,9 punti in Spagna, di 5,7 punti in Francia e di 3,5 punti in Germania. Sebbene l’Emilia Romagna sia fra le prime tre regioni per numero di comuni in grado di realizzare via web l’intero iter - dall’avvio alla conclusione - di servizi online, la qualità dei servizi pubblici italiani è valutata tra le più basse d’Europa. essere impresa
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categorie e mercato
Terza giornata del pane
Un omaggio alla tradizione italiana Buono come il pane, non è solo un modo di dire ma sancisce l’effettiva qualità dell’elemento simbolo della sana alimentazione. Se poi il pane è artigianale, frutto della passione dei panificatori che ogni notte preparano gli impasti per offrire sempre nuove gustose specialità ai consumatori, si comprende come questo alimento sia assurto a simbolo della cultura gastronomica italiana. Il 16 ottobre, con la giornata del pane, a cui aderisce anche Confartigianato di Forlì, si vuol rendere omaggio all’impegno di chi, quotidianamente garantisce l’approvvigionamento dei prodotti della panificazione. I panificatori, infatti, hanno continuato a operare anche durante il lockdown, non facendo mai venire meno il conforto della bontà dei prodotti freschi. Come chiarisce Gianluigi Bandini referente sindacale del settore alimentazione “il nostro obiettivo è ribadire la qualità del pane fresco artigianale, prodotto con materie prime selezionate e frutto della passione dei panificatori. Una vera eccellenza della cultura gastronomica che richiede l’utilizzo di altrettanto eccellenti tecniche
di panificazione da parte di esperti artigiani. E nel pane la qualità non soltanto si vede, ma soprattutto si assapora, nella fragranza e nella conservazione.” Continua Bandini “in occasione della terza Giornata del Pane e dei Prodotti da Forno, indetta, come ormai da tradizione, nella giornata del 16 ottobre, Confartigianato Forlì ha predisposto materiale informativo e pubblicitario per promuovere non solo l’iniziativa, ma anche la dedizione di chi ogni giorno lavora per sfornare qualità. Il pane fresco è infatti unicamente quello che viene prodotto quotidianamente e venduto entro le 24 ore. L’artigianalità della lavorazione resta garanzia di maggiore qualità e genuinità del prodotto.” La diffusione di materiale informativo risponde al bisogno del consumatore di essere consapevole di ciò che sta acquistando e mangiando, esistono, infatti, prodotti differenti con denominazioni ben distinte, dal “pane fresco”, al “pane conservato”, sino al “prodotto intermedio di panificazione” un processo di trasparenza che grazie all’attenta legislazione vigente viene correttamente tutelato.
Assapora la Romagna
Un’opportunità per promuovere la propria azienda Assaporalaromagna è il portale, originale e innovativo, di Confartigianato, che unisce le associazioni della provincia di Ravenna, Forlì, Cesena e Rimini, nato per valorizzare le eccellenze enogastronomiche del territorio. Le attività coinvolte nel progetto rappresentano la tipicità romagnola: gastronomie, piadinerie, pastifici, forni, mulini, gelaterie, pasticcerie, produttori di vino, produttori di birra, produttori di carni e insaccati e tutte le specialità che rendono famosa in tutto il mondo quest’area. I promotori dell’iniziativa credono fortemente che la cultura dell’accoglienza e la valorizzazione del nostro territorio passino anche dalle tradizioni enogastronomiche, per questo vogliono offrire a tutte le aziende associate a Confartigianato l’opportunità di promuoversi gratuitamente trovando spazio nel essere impresa
24 › ottobre 2020
portale https://assaporalaromagna.it/ contenitore di eccellenze. Iscrivendosi al sito sarà possibile farsi trovare da potenziali nuovi clienti grazie alla mappa interattiva, una vera e propria geolocalizzazione abbinata alla scheda azienda. La pagina Facebook e i concorsi a premio organizzati per far conoscere il progetto completano l’offerta a disposizione delle aziende che decideranno di aderire. Per tutte le informazioni è possibile contattare lo 0543452895.
Giornata nazionale
del pane artigianale È l’alimento principe delle tavole degli Italiani. Il suo profumo riempie l’anima e il suo sapore solletica il gusto. Scegli la freschezza del prodotto appena sfornato. La passione è il primo ingrediente del pane prodotto dal tuo fornaio di fiducia.
16 ottobre 2020
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Progetto “Il Pane Fresco del tuo fornaio… Buon Gusto quotidiano” anno 2020, secondo art. 6 L.R. n. 21/2017 e DGR n. 682/2020. - CUP - E43D20002270009 essere impresa
ottobre 2020 › 25
categorie e mercato
Fisco e competitività dell’autotrasporto
Indispensabile non aumentare l’accisa sul gasolio
Confartigianato Trasporti indica i motivi per non aumentare l’accisa sul gasolio, già la più elevata dell’UE. La prospettiva di una rimodulazione delle accise sui carburanti, finalizzata a recuperare risorse per la prossima manovra di bilancio, potrebbe compromettere la competitività delle 90 mila imprese dell’autotrasporto italiano, che danno lavoro a 338 mila addetti, di cui i tre quarti (76,9%) nelle micro e piccole imprese. In primis il contesto in cui operano le imprese italiane è caratterizzato da una più elevata pressione fiscale che nel 2020 è del 42,9%, di 1,4 punti superiore al 41,5% della media dell’Eurozona. Nel pieno della recessione causata dal Covid-19, che nei primi sei mesi del 2020 ha registrato una perdita di mezzo miliardo di PIL al giorno, un aumento del prelievo fiscale determinerebbe un pericoloso effetto prociclico. In Italia la tassazione sul lavoro è 4,1 punti superiore alla media dell’Eurozona e ad agosto 2020 le accise sul gasolio per
autotrazione erano del 21,2% superiore alla media dei competitor dell’Eurozona e del 28% al di sopra della media Ue a 27. L’Italia è il paese dell’Unione a 27 con il maggior prelievo di accise sul gasolio. In Italia la tassazione per unità di CO2 emessa nel settore dei trasporti è di 240 euro per tonnellata CO2, il 54,3% in più della media dei 18 paesi competitor nel trasporto merci internazionale su strada. Nel corso della crisi Covid-19, nel comparto del trasporto e logistica, una impresa su tre (32,1%) manifesta seri rischi operativi e di sostenibilità dell’attività. Nel trimestre settembre-novembre 2020 le previsioni di assunzione delle imprese dei servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio diminuiscono del 29,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, pari a 27.700 assunzioni in meno. L’aumento dei costi, e la conseguente riduzione del valore aggiunto, interrompe il percorso di efficientamento delle micro e piccole imprese. Nel corso degli ultimi cinque anni la produttività del lavoro delle MPI italiane del trasporto merci su strada è salita del 17,6%, dimezzando il divario con le omologhe tedesche: il divario era di 22 punti nel 2012 e scende al 9,1 punti nel 2017, ultimo anno disponibile. Un aumento dei costi, inoltre, comprime i margini destinati agli investimenti finalizzati all’ammodernamento delle flotte, per l’acquisto di automezzi più sicuri e con un minore impatto ambientale.
Forlì in Via Anrico Acquedotto 27 - Tel. 0543 800888
essere impresa
26 › ottobre 2020
categorie e mercato
Scadenza revisioni
Confartigianato contraria all’ulteriore proroga L’ulteriore proroga della scadenza delle revisioni approvata nel DL Semplificazioni, in sede di conversione parlamentare, mette a rischio migliaia di centri di controllo e la continuità di un servizio essenziale per la sicurezza degli automobilisti e delle strade. Spiega Alberto Camporesi, responsabile del settore per Confartigianato Forlì “la Confederazione, a nome delle imprese che operano nel comparto, esprime forte preoccupazione per il provvedimento, che va in direzione opposta alla soluzione, sollecitata già prima dell’estate, con cui si voleva accelerare il graduale ripristino del servizio revisioni, consentendo alle imprese condizioni di piena operatività e sostenibilità economica. Il periodo aggiuntivo di proroga, infatti, compromette ulteriormente le prospettive delle attività del comparto servizi all’auto, che, pur consentite dalla normativa di emergenza in quanto indispensabili alla collettività, hanno subito una consistente contrazione nel periodo del lockdown. Con l’ulteriore rinvio della scadenza delle revisioni previsto dal DL “Cura Italia”, molti automobilisti procrastineranno ulteriormente i controlli sui propri veicoli, rinvio che avrà sicuramente pesanti ricadute sulle imprese del settore, mettendo al contempo a rischio la sicurezza nella circolazione stradale. Tale restrizione appare quindi assai penalizzante e incomprensibile, a maggior ragione nella fase attuale in cui sono state
superate le limitazioni alla mobilità, previste dalla richiamata normativa di emergenza.” Confartigianato ribadisce la richiesta di un intervento urgente di correzione del provvedimento, attraverso una adeguata rimodulazione della proroga, che consenta di anticipare gradualmente la gestione delle operazioni di revisione ed evitare il congestionamento del servizio che produrrebbe problemi alle imprese e ai clienti anche per il futuro. Conclude Camporesi “la Confederazione ha già ricevuto rassicurazioni circa l’intenzione di intervenire in via parlamentare per modificare il provvedimento nella direzione sollecitata, ma proseguirà comunque l’azione per giungere al più presto al risultato concreto auspicato, affinché possa essere salvaguardata l’operatività dei centri di controllo e favorita la ripresa economica delle imprese del settore, su cui poggia la sicurezza del parco auto circolante del nostro Paese.”
Targhe di prova
Confartigianato in pressing sul Governo Gli autoriparatori potranno continuare a utilizzare la targa prova per esercitare la loro attività d’impresa, grazie al pressing esercitato da Confartigianato Autoriparazione nei confronti del Ministero dei Trasporti, a seguito della sentenza del 25 agosto della Corte di Cassazione che considera illegittimo l’uso della targa prova sulle auto già immatricolate. In particolare, il Ministero dei Trasporti si è attivato, d’intesa con il Ministero dell’Interno, per sciogliere il problema con un intervento normativo: è stato predisposto uno schema di regolamento che dovrebbe superare i limiti, posti dall’interpretazione
giurisprudenziale, all’utilizzo delle targhe di prova sui veicoli già immatricolati, in particolare se non in regola con gli obblighi di revisione. Lo schema sarà poi sottoposto al vaglio del Consiglio di Stato e delle competenti Commissioni parlamentari, confidando in un parere favorevole, per passare poi all’approvazione finale da parte del Consiglio dei Ministri. Confartigianato Autoriparazione auspica che al più presto si possa arrivare a un provvedimento concreto che risolva definitivamente la controversa questione dell’utilizzo della targa prova, garantendo la piena operatività degli autoriparatori. essere impresa
ottobre 2020 › 27
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Vittoria di Confartigianato
Decreto rifiuti più attento alle aziende Il 26 settembre è entrato in vigore il cosiddetto Decreto Rifiuti che attua due delle quattro direttive europee contenute nel Pacchetto Economia Circolare. E arrivano buone notizie per gli artigiani e le piccole imprese. Sono state infatti recepite le indicazioni e le richieste espresse durante l’iter legislativo da Confartigianato in tema di tracciabilità dei rifiuti, assimilabilità dei rifiuti speciali e professionali ai rifiuti urbani, semplificazione degli adempimenti e abbattimento della burocrazia. Si tratta di battaglie storiche della Confederazione e che ora hanno trovato finalmente la loro soluzione. La riscrittura delle norme sul controllo della tracciabilità dei rifiuti prevede l’emanazione di “uno o più” decreti attuativi per il nuovo Registro elettronico nazionale, ma accoglie testualmente le richieste di Confartigianato di interoperabilità del nuovo sistema con i sistemi gestionali esistenti, sostenibilità dei costi per le imprese, gradualità di applicazione e periodo di sperimentazione. È fondamentale che tali principi siano ben evidenziati nella normativa “primaria” al fine di evitare gli errori commessi in passato sul SISTRI e impostare lo sviluppo del nuovo sistema minimizzando gli impatti, gestionali, amministrativi ed economici sulle imprese. Sul fronte della assimilabilità dei rifiuti speciali agli urbani, rispetto al testo iniziale Confartigianato ha ottenuto un riallineamento con le direttive comunitarie: la nuova definizione di rifiuti urbani è tale ai soli fini del calcolo degli obiettivi di riciclo e non per affidarne la privativa ai Comuni. Questa misura evita l’assimilazione ex lege dei rifiuti professionali ed è in linea con quanto richiesto dalla Confederazione durante le audizioni alla Camera e al Senato del 19 e 20 maggio scorso. L’estensione dell’assimilabilità agli urbani di tutti i rifiuti prodotti, oltre a non essere sostenibile per le imprese che non avrebbero avuto alternative per gestire i propri rifiuti se non presso il servizio pubblico, avrebbe messo in ginocchio l’attuale filiera del recupero dei rifiuti speciali che ad oggi raggiunge risultati di eccellenza in Europa. Quindi le utenze non domestiche potranno conferire i propri rifiuti al di fuori del servizio pubblico, previa dimostrazione di averli avviati a recupero e saranno escluse dalla corresponsione della componente tariffaria rapportata alla essere impresa
28 › ottobre 2020
quantità dei rifiuti conferiti. L’introduzione dell’obbligo della detassazione va nella direzione auspicata di supportare le imprese circolari e sostenibili che avviano a recupero i propri scarti. In tema di semplificazione, Confartigianato vede accolte le richieste relative alla tenuta dei registri di carico e scarico presso le associazioni e all’esenzione del formulario di identificazione per rifiuti da manutenzione per piccole imprese edili. Il raddoppio richiesto delle soglie quantitative di rifiuti annui per la tenuta dei registri di carico e scarico presso le associazioni di categoria consente alle imprese di avere più margini di gestione senza rischi e alle Associazioni di allargare la base imprese a cui erogare servizi. L’esenzione dal formulario di trasporto per i rifiuti da manutenzione e per le piccole imprese edili e le imprese di pulizia risponde ad una precisa richiesta di Confartigianato e permette agli imprenditori di gestire in maniera più snella, con semplice Documento di Trasporto (DTT) l’eventuale trasferimento presso la propria sede dei rifiuti prodotti in cantiere, qualora i limitati quantitativi non giustifichino un deposito temporaneo. Dal 26 settembre rientra in vigore anche l’esenzione dall’obbligo della tenuta dei registri di carico e scarico rifiuti per le microimprese con meno di 10 dipendenti che producono solo rifiuti non pericolosi, misura che sgrava le imprese e da un obbligo che comportava costi e rischi di sanzioni. Tale disposizione voluta da Confartigianato era presente nel testo unico ambientale fino al 2010 prima dell’introduzione SISTRI: a seguito della sua abolizione avvenuta nel 2019 era necessario che fosse nuovamente reintrodotta in maniera esplicita. Con l’entrata in vigore del nuovo sistema di tracciabilità, che sarà disciplinata con uno o più decreti attuativi, verranno poi definiti sia il modello del registro cronologico di carico e scarico di cui sopra che il nuovo modello di formulario di identificazione per il trasporto dei rifiuti con possibilità di scaricare il formato cartaceo dal nuovo Registro Elettronico Nazionale Rifiuti. L’attenzione di Confartigianato è ora concentrata sui decreti attuativi che dovranno definire l’operatività del nuovo sistema di tracciaContinua a pagina 29 ›››
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In prima linea nell’emergenza sanitaria
Sanificazione, servizio chiave Uno dei settori chiave dell’emergenza sanitaria e delle fasi successive è rappresentato dalle imprese della pulizia e sanificazione. Le condizioni di sicurezza di ripresa delle attività economiche sono garantite da servizi di pulizia, a cui si aggiungono attività di decontaminazione e disinfezione. Operano in questo importante settore 34.298 imprese e 436.944 addetti, di cui 403.570 sono dipendenti e rappresentano il 92,4% degli addetti. In chiave dimensionale le micro e piccole imprese con meno di 50 addetti delle Attività di pulizia e disinfestazione sono la quasi totalità delle imprese del comparto (96,5%) per un totale di 33.106 imprese e concentrano un terzo (32,6%) degli addetti, ‹‹‹ Segue da pagina 28
Decreto rifiuti più attento alle aziende bilità, affinché non vengano commessi gli stessi errori che hanno caratterizzato il SISTRI. Le imprese devono essere messe in condizione di rispettare gli adempimenti sui rifiuti con una normativa certa, di semplice interpretazione, senza rischio di incorrere in sanzioni inique, evitando le complicazioni burocratiche del passato e con costi sostenibili.
pari a 142.246 unità. Nel confronto internazionale l’Italia è il 4° paese dell’Unione Europea per numero di occupati nell’attività di pulizia ma diventa il secondo, preceduto dalla Germania per numero di occupati nelle micro e piccole imprese. Tra gli indicatori di performance, il fatturato per addetto di una micro e piccola impresa in Italia è pari a 35.100 euro, il valore più elevato dei maggiori paesi europei, risultando superiore a quelli rilevati per una omologa impresa in Germania (31.900 euro), Francia (23.100 euro) e Spagna (19.800). Nell’artigianato del settore della pulizia e disinfestazione si contano 21.627 imprese e 70.861 addetti, di cui 45.629 sono dipendenti e rappresentano il 64,4% degli addetti dell’artigianato del comparto. Da evidenziare come, tre le imprese del settore sia marcata la vocazione artigiana: nell’artigianato si concentra, infatti, il 63,1% delle imprese, quota ampiamente superiore al 23,7% registrato per il totale dell’economia, mentre per quanto riguarda gli addetti e i dipendenti l’incidenza dell’artigianato è in linea con quella media. Il fatturato riferito alle imprese artigiane è di 2.482 milioni di euro, pari al 17,9% del totale del comparto, un valore aggiunto di 1.370 milioni di euro, pari al 16,5% del totale del comparto.
Per promuovere la salute e la sicurezza della tua azienda scegli Confartigianato di Forlì 240 pratiche Mud 150 contratti per la sicurezza 50 per HACCP 100 corsi per dipendenti e imprenditori Oltre 1700 partecipanti ai corsi 10 consulenti Sono alcuni dei numeri che caratterizzano il servizio. TRA I SERVIZI EROGATI Pratiche ambientali • Gestione rifiuti (Mud, Sistri, Albo Gestione Rifiuti) • Acque (autorizzazione allo scarico, denunce agli enti preposti, analisi chimiche e biologiche) • Emissioni in atmosfera
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categorie e mercato
Indispensabile la svolta green
Riduzione emissioni target possibile L’obiettivo è ambizioso: ridurre le emissioni di almeno il 55% entro il 2030. La transizione sarà sostenuta da un piano di incentivi e la Commissione europea sta valutando tre criteri green: il maggiore utilizzo di energia pulita, il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici e l’adozione di tecnologie per sistemi di trasporto sostenibili, accessibili e intelligenti. Nella transizione green delineata dal target del 55%, l’economia dell’Unione europea ridurrebbe del 25% i volumi di import di combustibili fossili, importazioni che nel 2019 valgono 300 miliardi di euro nei 27 paesi dell’Unione, di cui il 13,7% è relativa all’Italia. L’ambizioso obiettivo di riduzione delle emissioni richiederà un cambio di velocità nell’accumulazione di capitale, pubblico e privato: secondo le valutazioni, per raggiungere il target della riduzione delle emissioni nel prossimo decennio (2021-2030) si dovranno concretizzare 350 miliardi di euro in più all’anno (pari al 2,4% del PIL) di investimenti nel sistema energetico, pari all’11,4% in più rispetto agli attuali livelli. Il 36,4% degli investimenti aggiuntivi si concentrerà nel settore dei trasporti e il 29,7% nel settore residenziale. Una massima rilevanza per ridurre le emissioni va attribuita agli interventi sugli immobili: il 17% delle emissioni proviene dagli immobili residenziali, l’11% dagli immobili non residenziali e un ulteriore 11% dalla filiera della casa, che include le emissione dei settori, altamente energivori, della produzione di materiali da costruzione per l’edilizia come acciaio, cemento e vetro. Le emissioni comprendono quelle indirette, derivanti dalla generazione di energia per l’elettricità e il calore. L’efficacia ambientale del sostegno fiscale degli investimenti in costruzioni in Italia si evince dai dati disponibili: gli incentivi fiscali per il rinnovo del patrimonio edilizio, nel 2019, hanno
attivato 28.963 milioni di euro di investimenti, pari al 55,3% della spesa per il rinnovo degli immobili residenziali. Il nostro Paese affronta queste nuove sfide da una buona posizione. Nonostante una propensione agli investimenti inferiore alla media Ue, l’economia italiana registra una apprezzabile performance per livello e riduzione delle emissioni. Sulla base dei dati Eurostat si calcola che nel 2018 il rapporto tra emissioni di gas serra e valore aggiunto in Italia è del 23,3% inferiore alla media europeo e tra il 2008 e il 2018 tale indicatore segna una riduzione del 24,2%, più accentuata del calo del 22,5% registrato dalla media europea. Tra il 2008 e il 2018 l’Italia, seconda economia manifatturiera europea, presenta una riduzione delle imprese produttrici di beni del 34,3%, di quasi cinque punti più ampio del 29,4% della media Ue a 27 e di oltre dieci punti più intenso del calo del 21,4% registrato dalla manifattura tedesca.
Energia e gas, la fine della “maggior tutela” slitta al 1 Gennaio 2022 Il servizio di maggior tutela è il regime tariffario, alternativo a quello del mercato libero, stabilito dall’Autorità per l’Energia elettrica il Gas e il Sistema idrico (Aeegsi) operante in via transitoria nei settori del gas e dell’energia elettrica. Si ricorda che un emendamento, dello scorso dicembre, fa slittare la fine della maggior tutela del gas e dell’energia elettrica, sia per privati sia per le aziende, al 1° gennaio 2022 (anzichè al 1° luglio 2020). Per tutte le informazioni e per ricevere offerte tarate sugli effettivi consumi, è possibile contattare il servizio Energia dell’associazione, Fabiola Foschi allo 0543.452844.
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essere impresa
30 › ottobre 2020
essere impresa
ottobre 2020 › 31
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