Anno 10 - Direttore Responsabile Marco Valenti - Mensile di informazione tecnica, economica, professionale - Forlì, viale Oriani, 1 Aut. Tribunale di Forlì n. 548 del 24/11/78 - Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale in regime libero D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, Commerciale Business Forlì n. 66/2009”
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05 › NOVEMBRE 2020
Non abbandonarsi alla paura L’Emilia Romagna è in zona arancione. L’inasprimento delle misure restrittive ha comportato nuovi sacrifici per imprese e cittadini. Eppure è uno sforzo necessario, per la tutela della salute collettiva contro un virus che sta mietendo tante, troppe vittime. I numeri della pandemia non possono lasciare indifferenti, i dati rimbalzati dai media rendono evidenti le criticità del sistema sanitario, tanto che si rischia di piombare nella paura e nella frustrazione diffusi. Oggi è fondamentale che le nostre sofferenze non ci dividano, le angosce non ci separino, distruggendo il fragile tessuto della fratellanza. Dobbiamo rafforzare la fitta rete di solidarietà, grandi e piccole, che sanno restituire fiducia nel domani. Siamo una comunità, non dimentichiamolo mai. L’EDITORIALE: Taglio del nastro per la nuova sede di Confartigianato Forlimpopoli, una breve cerimonia, condizionata dall’emergenza sanitaria. Tra gli impegni, non solo le imprese, ma anche le persone, al centro dei servizi offerti. A pagina 3 STORIE DI IMPRESE: La vitalità del tessuto produttivo forlivese è testimoniato dalla crescita di fatturato delle aziende, eccellenze del nostro comprensorio. Da pagina 8
IL NOTIZIARIO TECNICO: Focus sul Decreto Ristori e su Decreto Ristori Bis. Misure urgenti in materia di tutela della salute. L’identità digitale indispensabile per avere accesso ai servizi della rete. Da pagina 15 a pagina 20 NASCE FORLIVERE: Confartigianato Forlì aderisce all’iniziativa del Comune di Forlì pensata per sostenere l’imprenditoria, una piattaforma per promuovere le aziende locali. Da pagina 25
editoriale
L’ombra del terrorismo
Ritrovare il senso di comunità
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a paura più temibile è la paura diffusa, sparsa, indistinta, libera, disancorata, fluttuante, priva di un indirizzo o di una causa chiari.” La citazione di Zygmunt Bauman ben si confà alla situazione attuale, in cui è la rabbia e la frustrazione derivanti dalla lotta contro un nemico invisibile sono i sentimenti dominanti. La mancanza di certezza nelle prospettive future esaspera gli animi, i timori legati a un’ulteriore recessione economia, lo spettro di un nuovo lockdown possono sfociare in cupa rassegnazione, nella disperazione o in sentimenti distruttivi, di rivalsa contro le istituzioni e i loro rappresentanti, rei di non aver saputo far fronte a una situazione, che, per sua stessa natura, non può essere imputata alla politica. L’emergenza coronavirus costringe ad assumere delle decisioni impopolari e straordinarie, per contenere la pandemia: imporre un coprifuoco, chiudere determinate attività o limitare le libertà individuali non sono decisioni che chi governa prende a cuor leggero. Noi stessi, come Associazione di categoria, abbiamo protestato, anche con veemenza, contro i divieti che limitavano l’attività delle piccole imprese, chiedendo la rapida corresponsione di indennizzi adeguati e la riduzione delle tasse agli imprenditori che hanno avuto pesanti contrazioni di fatturato. Ma la protesta non deve mai uscire dai confini del confronto civile e costruttivo. Del dialogo. Abbiamo sempre evitato polemiche sterili, portate avanti al solo scopo di ottenere visibilità, cavalcando l’onda emotiva del momento. E di certo condanniamo con fermezza il ricorso alla violenza. Minacciare ritorsioni nei confronti di chi, in questo momento, è in prima linea e sta lavorando per tutelare la collettività è un atto ingiustificabile. Commettere atti intimidatori e destabilizzanti ha il solo effetto di accrescere il dolore e lo smarrimento. Oggi più che mai è indispensabile ritrovare la coesione, il senso di comunità, con la consapevolezza che nessuno è immune dalle conseguenze del Covid-19, senza lasciare prevalere i sentimenti negativi che portano a cercare un facile capro espiatorio. L’insicurezza e il rancore represso reclamano un bersaglio tangibile, un nemico da abbattere. Ma l’unico nemico è un virus che può essere vinto solo con l’assunzione di responsabilità da parte di tutti, per fermare la catena di contagi e il triste bollettino quotidiano.
ORGANO UFFICIALE DI STAMPA DI CONFARTIGIANATO FORLÌ FEDERIMPRESE
Anno X • n. 05 NOVEMBRE 2020 redazione@confartigianato.fo.it www.confartigianato.fo.it
essere impresa
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Viale Oriani, 1
Direttore Responsabile Marco Valenti
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Redazione Roberta Zoli
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il commento
Quelli del fare
Confartigianato Forlimpopoli potenziati i servizi › a cura del presidente Luca Morigi
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n taglio del nastro è sempre un’occasione da festeggiare. Scegliere di acquistare una nuova sede, ristrutturarla per renderla maggiormente rispondente alle esigenze dei nostri associati è stata una decisione importante, soprattutto in una fase complessa quale quella che si protrae da ormai un decennio. Eppure abbiamo ritenuto indispensabile affrontare questo investimento, per potenziare l’area del basso Bidente, che serve non solo Forlimpopoli, dove sorge l’immobile, ma anche Bertinoro, Meldola e l’area artigianale di Villa Selva. Gli uffici si trovano infatti all’ingresso del comune artusiano, affacciati sulla via Emilia, poco distanti dallo svincolo della tangenziale, per consentire una migliore fruizione da parte dei nostri soci. In un momento in cui il coronavirus sembra aver accelerato la digitalizzazione, portando a una rarefazione dei contatti personali, riteniamo fondamentale costruire un domani che preveda la fruizione dei nostri ambienti, una volta superata l’emergenza sanitaria. Internet e le diverse applicazioni sono un valido supporto, sicuramente indispensabile in questi mesi di pandemia. Ma ciò che auspichiamo è che non si perda il contatto umano. Quando il Covid-19 sarà sconfitto e si potrà riprendere nuovamente a incontrarsi, a muoversi liberamente, vogliamo ricominciare a stringerci la mano, a parlarci senza il filtro delle mascherine, oggi fondamentali, ma che ci privano dei sorrisi. Vogliamo che gli imprenditori, i dipendenti, i collaboratori e i loro familiari continuino a trovare nell’Associazione un punto di riferimento, in grado di offrire risposte alle molteplici esigenze, non solo legate all’impresa, ma anche alla persona. Nella sede di Forlimpopoli è infatti attivo uno sportello di Confartigianato Persone, che include i servizi del Caf e del patronato, per dare supporto non solo all’impresa, ma ai cittadini. È un obiettivo ambizioso, assunto quando ancora non era entrata nel lessico corrente l’espressione “distanziamento sociale” e che speriamo di poter perseguire pienamente, non appena la situazione lo consentirà. Abbiamo costruito una realtà da vivere, in cui confrontarsi coi consulenti dell’Associazione e fra imprenditori, una struttura a misura di impresa. Forlimpopoli si conferma il comune capofila per l’intera vallata, per dare un nuovo impulso a tutte le realtà che ogni giorno sfidano le difficoltà per continuare a fare impresa. Vogliamo credere nella ripresa; le piccole imprese da sempre hanno sostenuto l’economia del nostro territorio e noi continuiamo ad affiancarle, investendo sulla formazione costante del personale e sulle dotazioni tecnologiche sempre più all’avanguardia, per superare, assieme, anche questa crisi. essere impresa
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associazione
Confartigianato, Cna, Confcommercio e Confesercenti
Prioritaria la tutela della piccola impresa
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e quattro associazioni forlivesi dell’artigianato e del commercio lo scorso 30 ottobre hanno presentato agli amministratori del comprensorio un documento unitario per la tutela della piccola impresa. Nel salone comunale di Forlì le Associazioni hanno incontrato i 15 rappresentanti dei comuni del comprensorio per proporre soluzioni che consentano alle imprese di superare anche questo minilockdown. Letto dal direttore di Confesercenti, Giancarlo Corzani, il testo mira a fornire suggerimenti di facile applicazione, per andare incontro alle difficoltà attualmente affrontate dall’imprenditoria. Il contenimento dell’emergenza sanitaria è sicuramente prioritario e le micro e piccole imprese locali non hanno esitato a fare importanti investimenti in tema di sicurezza proprio per garantire la salute di clienti e collaboratori, con il Dpcm del 24 ottobre, tuttavia, alcune tipologie di imprese sono state sottoposte a restrizioni, come i ristoratori, quando non addirittura chiusure, come le attività sportive al chiuso e gli operatori dello spettacolo. Un danno economico rilevante, per imprenditori già pesantemente colpiti dal lockdown di marzo e aprile. Per questo le quattro associazioni, nel salone comunale di Forlì, per mano dei presidenti Lorenzo Zanotti (Cna) Luca Morigi (Confartigianato) Mauro Lazzarini (Confesercenti) e Roberessere impresa
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to Vignatelli (Confcommercio), hanno consegnato le richieste di chi fa impresa, ai primi cittadini dei comuni forlivesi, al presidente della Provincia Gabriele Fratto e al presidente della locale Camera di Commercio, Alberto Zambianchi. Tra i temi, in primis l’impegno da parte della Regione nel sostenere gli Enti locali per poter abbattere la tariffa della tassa sui rifiuti e dell’IRAP, nonché la predisposizione di un bonus a beneficio di quelle categorie che non sono rientrate nel “decreto Ristoro”. In secondo luogo i rappresentanti degli imprenditori chiedono ai Sindaci massimo sostegno alle attività produttive, che si traduce nella semplificazione della normativa che disciplina i dehors delle attività, nonché l’esonero della tassa per l’occupazione delle aree pubbliche fino al 2022, come già deliberato dall’amministrazione comunale di Forlì. Attenzione
anche al trasporto, affiancando al servizio pubblico i privati, bus turistici, tassisti e NCC, per garantire il distanziamento sociale, soprattutto nelle fasce orarie con più elevato afflusso di utenza. Gli imprenditori sono i primi a rispettare, e a chiedere il rispetto, delle norme per il contrasto della pandemia, per questo deve essere profuso il massimo impegno per favorire comportamenti corretti: un nuovo lockdown sarebbe la fine per molte piccole realtà che hanno faticosamente resistito alla contrazione economica dei primi mesi del 2020. A simboleggiare lo spettro della chiusura definitiva delle attività oggi sottoposte a restrizioni, lo spegnimento dell’illuminazione di Piazza Saffi, per evidenziare la sensazione di vuoto e spaesamento che la perdita dell’artigianato e della piccola impresa creerebbe nelle nostre comunità.
associazione
Dalla parte delle imprese
Necessaria una visione di lungo periodo
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ombra di un nuovo lockdown, per quanto possa essere definito “light”, sta bloccando la ripresa economica che aveva caratterizzato i mesi estivi. I più recenti dati disponibili, evidenziano che nel terzo trimestre del 2020 il PIL nell’Unione europea aveva registrato un incremento del 12,1% rispetto al trimestre precedente e addirittura in Italia del 16,1%. Un incremento positivo che iniziava a mitigare il calo del Pil, pari al 9,4%. Va peggio in Francia (-9,5%) e Spagna (-11,5%) mentre in Germania gli effetti recessivi sono più contenuti, con il calo del PIL tedesco che si ferma al -5,9%. Il segretario Marco Valenti sintetizza “in questi mesi l’economia italiana ha perso 122 miliardi di euro di PIL rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, 27 in più dei 95 miliardi persi nell’intero 2009, l’annus horribilis della Grande crisi scoppiata nel 2008. E la situazione pandemica resta grave. Il trend dei contagi sta peggiorando in tutta Europa e in Italia si stima che ulteriori restrizioni alla mobilità e alle attività economiche previste fino gennaio del 2021 nonché la minore domanda estera connessa con l’ondata pandemica a livello internazionale pesino per 1,5 punti di PIL per quest’anno e per 3,3 punti nel 2021, dimezzando la ripresa. Circa un quarto (23%) di questa minore crescita deriva dal commercio estero.” Confartigianato ha richiesto interventi rapidi e liberi da vincoli burocratici, per aiutare le imprese nel breve periodo a contenere gli effetti della pandemia, ribadendo l’importanza di politiche strutturali per rilanciare l’economia italiana. Continua Valenti “è indispensabile accelerare gli investimenti per supportare una maggiore crescita. Interventi sbilanciati sulla spesa corrente non porterebbero il rapporto debito/PIL in un sentiero di discesa e si rischierebbe una seconda crisi del debito, dopo quella scoppiata nel 2011: all’aumento dello spread seguirebbero politiche fiscali restrittive e l’avvitamento dell’economia in una spirale recessiva. Nella fase attuale, le tensioni sul debito pubblico sono attenuate dagli acquisti dei titoli da parte della Bce, che proseguiranno almeno sino alla fine di giugno 2021 e, in ogni
caso, finché non sarà conclusa la fase critica legata al coronavirus. Gli interventi di politica fiscale, oltre ai maggiori investimenti, dovranno migliorare l’offerta dei servizi pubblici.” Fondamentale è la creazione di un contesto favorevole all’attività d’impresa, un eccesso di burocrazia penalizza la dinamica della produttività e indebolisce i processi di crescita economica. Secondo la comparazione internazionale del rapporto Doing Business 2020 della Banca Mondiale, l’Italia è al 58° posto nel mondo per facilità di fare impresa, al 23° posto tra i 27 paesi dell’Unione europea. Il nostro Paese scende al 128° posto nel mondo per complessità e tempi necessari alle imprese per pagare le imposte, al 122° posto per la risoluzione di una disputa commerciale, al 119° posto per l’ottenimento di credito e al 97° posto per le licenze edilizie. Devono essere rafforzati gli investimenti per aumentare la scarsa digitalizzazione dei servizi pubblici: la quota di cittadini italiani che interagiscono con la Pubblica amministrazione spedendo moduli compilati on line è pari al 14,1%, meno della metà del 37,6% della media dei paesi dell’Unione europea. Si corrono seri rischi di una crisi fiscale nei prossimi anni se, anche in questo difficile momento, si perde la visione dello sviluppo di lungo periodo, nella quale vanno liberate tutte le energie delle imprese e del lavoro, rimuovendo il maggior numero di ostacoli alla crescita dell’economia italiana. essere impresa
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vita associativa
Intervista a Massimo Gardini
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al 1974, anno in cui Lino Gardini fondò l’azienda a Forlimpopoli, Italpak Srl è leader nella lavorazione di materie plastiche per il confezionamento. Dal 1984, lo stabilimento produttivo è stato trasferito a Villa Selva e negli anni ha visto l’ingresso in società di Massimo Gardini, figlio del fondatore, che ha in carico la parte amministrativa e gli acquisti, di Fabio Brocchi responsabile di produzione e di Catia Chiadini responsabile commerciale. Oggi la realtà occupa 23 persone, fra soci e dipendenti, rappresentando un’eccellenza del territorio. A ripercorrere i quarantasei anni di storia, è proprio Massimo Gardini che racconta come, dall’avvio dell’azienda, quando core business era la produzione di buste per la maglieria, l’area operativa si sia rapidamente estesa al packaging decorativo. “La clientela è variegata: dai grossisti che rivendono al dettaglio come Cartaria Forlivese o Rossi Carta, solo per citarne qualcuno, alla stampa personalizzata su carta e su plastica per importanti marchi, non solo locali. La personalizzazione del packaging caratterizza più settori; dall’abbigliamento, all’alimentare, passando per la cosmesi e la florovivaistica. Presentiamo, annualmente, due cataloghi, quello dedicato al Natale e quello primavera/estate e siamo in grado di soddisfare le esigenze di ogni cliente, disponendo anche di un grafico in grado di individuare e progettare soluzioni personalizzate.” L’imprenditore chiarisce che, pur esistendo una quantità minima essere impresa
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di stampa per ammortizzare il costo fisso di messa in macchina e per l’avviamento del processo, la customizzazione del proprio packaging rappresenta un’opportunità che viene colta con crescente frequenza, anche grazie alla varietà dei materiali lavorati. “Si può stampare su polipropilene, carta, tessuto non tessuto, decidendo colorazione, perlato, metallizzato o trasparente. Come nella moda, esistono le tendenze del periodo che è importante cogliere e anticipare per realizzare i cataloghi.” Continua Gardini “il 70, 75% del fatturato viene realizzato in due periodi, primavera estate e per le festività natalizie, mentre da aprile a settembre, per noi, è bassa stagione. Rispetto al passato, da alcuni anni c’è poca programmazione e abbiamo imparato a gestire ordini praticamente in tempo reale, con tempi di evasione di una settimana o al massimo dieci giorni.” Rapidità di azione che consente a Italpak Srl di commercializzare diversi articoli anche su Amazon, facendo fronte ai ritmi frenetici
imposti del colosso statunitense. E, per aumentare il fatturato estero oltre che per la gestione delle vendite online, dal 2019, è entrata in azienda anche la terza generazione dei Gardini. Il figlio di Massimo, Giacomo, laureato in economia e commercio e attualmente dedicato a marketing e ai rapporti con l’estero. Gardini spiega che, a differenza di quella del 2014 che ha imposto un ripensamento aziendale, la crisi causata dal lockdown non ha inciso troppo sugli introiti, coincidendo con il periodo più scarico in termini di commesse. Nel racconto dell’imprenditore c’è l’orgoglio di chi ha saputo far fronte a vicissitudini complesse, affrontando con determinazione un articolato percorso di ristrutturazione aziendale che ha consentito di non disperdere il capitale, umano e materiale, di Italpak, né le competenze maturate nei quarant’anni precedenti. L’impresa, associata da sempre a Confartigianato di Forlì si appoggia all’associazione per numerosi Continua a pagina 7 ›››
vita associativa
Forlimpopoli taglio del nastro
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al 9 ottobre Confartigianato Forlimpopoli ha una nuova sede. L’Associazione ha deciso di acquistare e ristrutturare un immobile in via Vecchie Fondine 31 per ampliare gli uffici, potenziando i servizi per imprese e cittadini che vivono e lavorano nell’area. Spiega Luca Morigi presidente di Confartigianato di Forlì “un investimento così importante avrebbe meritato più di un semplice taglio del nastro, ma il rispetto della normativa di contrasto alla diffusione del Covid-19 ci ha spinti a optare per questa soluzione, rimandando a tempi più tranquilli una eventuale inaugurazione aperta alla città.” All’evento, oltre ai dirigenti dell’Associazione, erano presenti il presidente della Provincia Gabriele Antonio Fratto, la sindaca del comune artusiano Milena Garavini, il sindaco del comune di Meldola ‹‹‹ Segue da pagina 6
Intervista a Massimo Gardini servizi. Lo stesso Gardini, dal 1999, ricopre incarichi all’interno degli organi elettivi di Confartigianato di Forlì e oggi è componente di Giunta. “Siamo un gruppo affiatato, far parte della squadra implica confrontarsi con altre realtà imprenditoriali, appartenenti anche ad ambiti molto diversi, uno scambio di idee e un confronto con problematiche a volte sconosciute, che aiuta ad accrescere le proprie conoscenze, consentendo al contempo di condividere le proprie esperienze.
Roberto Cavallucci, il capitano della Compagnia Carabinieri di Meldola Rossella Capuano e il parroco don Stefano Pascucci. La sede ospita sei dipendenti che offrono servizi di supporto all’impresa in campo fiscale, di consulenza del lavoro e nei rapporti con gli istituti, a cui si aggiunge un’operatrice di Confartigianato persone che si occupa del Caaf e del patronato, offrendo servizi maggiormente orientati, appunto, ai bisogni dell’individuo. Continua Diana Lolli, presidente del comitato zonale di Forlimpopoli, Bertinoro, Meldola “siamo l’associazione degli artigiani e dei piccoli imprenditori, ma per noi ha grande rilievo anche la persona, che ha esigenze diverse da quelle dell’impresa, per questo abbiamo sviluppato un’area appositamente dedicata. Imprenditori, soci, collaboratori, dipendenti e loro familiari, possono trovare tutte le risposte di cui hanno necessità.” L’area di Forlimpopoli e Bertinoro è estremamente vivace dal punto di vista imprenditoriale, con la nuova sede, più moderna e funzionale, Confartigianato mira a offrire una consulenza specialistica in ogni ambito. Senza dimenticare
la vicinanza geografica alla zona industrale di Villa Selva, consentendo alle imprese che operano nel sito produttivo di scegliere se optare per la sede del capoluogo o per quella del comune artusiano. Chiarisce, infatti, Morigi “abbiamo previsto la presenza settimanale dei consulenti che, dalla sede forlivese, saranno presenti, su appuntamento, a Forlimpopoli, per consentire agli imprenditori di confrontarsi con esperti in particolari materie, per affiancare gli operatori già presenti sul territorio.” L’ubicazione dello stabile è strategica anche per la vicinanza all’area produttiva di Villa Selva, per favorire le imprese che gravitano in quell’area. Dotata di ampio parcheggio e posta al pian terreno per facilitare l’accesso, la sede verrà dotata anche di una sala riunioni, attualmente in allestimento. Conclude Morigi “Ripeto spesso che Confartigianato è la casa degli artigiani, la nuova sede vuole esserlo per tutti gli associati che contribuiscono a rendere il nostro comprensorio sano e vitale, con un sistema produttivo tenace, che resiste nonostante le numerose avversità, di cui la crisi post coronavirus è solo l’ultima sfida.” essere impresa
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storie di imprese
Intervista a Loretta Carbonetti
CASTA, ha sede a Forlì un’eccellenza internazionale fessionale, vetrina di rilevanza internazionale che ha consentito di stabilire nuovi contatti. L’azienda conta su una rete di distribuzione capillare, caratterizzata da una pluralità di clienti, privilegiando piccoli dealer fidelizzati, rispetto a grandi gruppi o commesse monomandatarie. Strategia che si è rivelata vincente anche durante la crisi iniziata nel 2008: proprio la capacità di variare velocemente le linee produttive, intercettando le esigenze dei clienti ha permesso di costruire partnership commerciali stabili, soprattutto con aziende estere. Carbonetti spiega, infatti, che “all’estero si attribuisce maggior valore alla qualità. C’è una sensibilità superiore, se da un lato è più difficile farsi notare e scegliere da un acquirente al di fuori dell’Italia, una volta che si è creato un legame, c’è il riconoscimento della qualità del lavoro e si esce dalle logiche di prezzo.” Il commercio con l’estero richiede grande impegno anche per quanto attiene alla parte formale delle certificazioni e delle dichiarazioni, delle etichette e ovviamente della manualistica che accompagna i diversi pezzi. E continua “il valore del brand consiste anche nella capacità di precedere i concorrenti esteri.”
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ASTA è una storica impresa forlivese, fondata nel 1972 da Remo Cangini e rilevata nel 1993 da quattro dipendenti dell’azienda che, in pochi anni, ne hanno trasformato la fisionomia, passando da piccola realtà artigiana a gruppo leader del settore della produzione di cucine industriali. A raccontare questa avventura è l’amministratrice delegata Loretta Carbonetti, che, assieme a Maurizio Casanova e Paolo Valmorri, guida oggi l’azienda. L’imprenditrice, che si dedica prevalentemente all’area marketing, comunicazione e alla gestione dei clienti, racconta come il primo passo verso l’espansione aziendale, nel 1996, sia stata la marcatura CE sui prodotti a gas, elemento che ha permesso di distinguersi dagli altri produttori del mercato. Ulteriore impulso è poi stato impresso con la partecipazione a Host Milano, il salone dell’ospitalità pro-
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L’ottima visibilità in termini di marketing dell’azienda forlivese, ha permesso a CASTA di essere conosciuta e apprezzata in tutto il mondo, tanto da avere, oltre a quella standard, una linea dedicata alla cucina etnica e orientale e una su misura. L’ampiezza del catalogo è frutto del dinamismo inContinua a pagina 9 ›››
storie di imprese
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CASTA, ha sede a Forlì un’eccellenza internazionale terno alla struttura produttiva, la capacità di soddisfare le richieste dei clienti, mettendo in linea anche un singolo ordine, si armonizza con la costante attenzione alle nuove tendenze del mercato, così da poter offrire soluzioni innovative, come la piastra refrigerata TEPP-ICE, con cui realizzare vere e proprie creazioni artistiche col gelato, e non solo. A Forlì vengono seguite tutte le fasi del processo, dalla progettazione alla produzione; chiarisce ancora Carbonetti “il 92% di ogni pezzo è realizzato interamente in azienda, dal foglio di acciaio alla cucina, a esclusione della componentistica, tutto viene lavorato internamente.” Continua l’imprenditrice “la nostra partecipazione alle fiere è attesa dai clienti, interessati alle nostre novità. Tra le
parole chiave alla base del nostro operato ci sono rinnovamento, sviluppo e dinamismo mentale.” In CASTA srl si incontrano competenze diverse e complementari che, lavorando in sinergia, consentono di dar vita a risultati sempre più prestigiosi, tanto che nel 2019 è stato inaugurato il terzo stabilimento produttivo, sempre nella zona industriale di Forlì, in via Fratelli Lumiere. Entusiasmo e passione sono le parole che ricorrono nei cataloghi dei prodotti commercializzati, ma è anche ciò che si percepisce visitando gli uffici, conclude Carbonetti “in CASTA diamo a ciascuno l’opportunità di mettersi in gioco, per crescere professionalmente. Siamo più di cinquanta e siamo un gruppo molto coeso, in cui ognuno è consapevole di dover dare il massimo, per rispetto verso se stesso e nei confronti della squadra.”
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storie di imprese
Venticinque anni di Chef Service
Il biologico è di casa a Forlì
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nseguire un sogno richiede un pizzico di follia e tanto coraggio. Quello che da più di vent’anni stanno dimostrando Massimo Piraccini e la moglie Lorella Rossi soci dell’azienda Chef Service. I coniugi nel 1995 hanno infatti deciso di tentare l’avventura imprenditoriale, lasciando le rispettive occupazioni a tempo indeterminato, da dipendenti pubblici. Piraccini racconta “ero cuoco in una mensa scolastica, pioniera nel biologico: a fine anni Ottanta, infatti, eravamo praticamente gli unici a predisporre pasti selezionando le materie prime biologiche. Una modalità produttiva in cui ho sempre creduto, consapevole che la lavorazione di frutta, verdura e latticini, incide fortemente sulla qualità del cibo preparato.” L’imprenditore ricorda che, inizialmente, Chef Service era più orientata al mondo del catering e della consulenza per la ristorazione, annoverando fra i clienti una importante realtà che distribuiva nel milanese. Solo all’inizio degli anni 2000 è stata inaugurata l’attività di trasformazione, limitata ad alcuni prodotti, lavorazione che ha preso sempre più piede, tanto che oggi l’azienda è un punto di riferimento del settore, producendo sia per noti brand, sia per coltivatori, non solo locali, contando anche una propria linea. Proprio in merito a quest’ultima, l’imprenditore chiarisce come siano non soltanto selezionati i fornitori, ma scelto con cura ogni singolo pezzo, riscoprendo anche frutti dimenticati, come le mele cotogne e valorizzando essere impresa
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eccellenze locali, come l’aglio nero di Voghiera. Per Piraccini il cibo possiede un’energia che viene influenzata dalle diverse fasi con cui viene manipolato, non solo durante la coltivazione, ma anche dalla raccolta, se manuale o meccanica, dallo stoccaggio e poi dalle diverse fasi della lavorazione. E cita a esempio un alimento semplice come la passata di pomodoro, il frutto cambia il proprio grado di acidità in base a come viene trattato, rendendo la resa del prodotto finito assai diversa. L’attenzione alla qualità e la ricerca continua di nuove proposte hanno contribuito a diffondere il nome dell’impresa tra i clienti, Chef Service conta, infatti, oltre 500 aziende per cui realizzano 1820 ricette diverse. Proprio la diversificazione della clientela e la capacità di rispondere a ogni esigenza, hanno consentito alla realtà forlivese di superare le crisi che caratterizzano il settore, spesso condizionato anche dagli eventi atmosferici
che impattano sulle coltivazioni. L’imprenditore spiega che il biologico è stato una scommessa, negli anni Novanta era solo una nicchia del mercato alimentare, mentre nei decenni successivi, diventando sempre più diffuso, ha subito pesantemente la concorrenza della grande distribuzione, in grado di offrire prezzi più bassi, pur con requisiti differenti. “La qualità non viene garantita unicamente dalle certificazioni, la filiera a km 0, la verifica di ogni singola fase della trasformazione, da noi realizzata interamente a mano, sono percepibili anche al gusto.” Ogni prodotto della linea, oltre ad avere conseguito tutte le attestazioni, frutto di rigorosi controlli di qualità a opera di istituti accreditati, viene realizzato con la massima cura. Addirittura per la linea senza glutine, sono effettuate verifiche sui lotti, che attestano la sicurezza degli alimenti. Senza dimenticare che la forza della squadra di PiracContinua a pagina 11 ›››
storie di imprese
Una nuova apertura a Forlì
Ca’plet, si accende una vetrina in via due giugno
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Il biologico è di casa a Forlì cini, oltre alla continua ricerca della qualità, è la personalizzazione delle ricette. Lo chef infatti sperimenta nuove soluzioni gastronomiche sulla base delle richieste dei clienti, aziende agricole, ristoranti o resort. “La soddisfazione più grande è che pur non avendo mai fatto pubblicità, siamo molto conosciuti grazie al passaparola di chi ha apprezzato i nostri prodotti.” Chef Service è molto nota anche sui social, grazie all’apprezzamento di food blogger e cuochi influencer che hanno fatto conoscere anche online l’azienda di Villagrappa. Conclude Piraccini “Erica Liverani, vincitrice di Masterchef, ha voluto provare i nostri prodotti, rimanendone entusiasta e oggi è nata una bella collaborazione.”
n nuovo taglio del nastro per la cooperativa Amphora, realtà già associata a Confartigianato Forlì col food truck alla romagnola “Rimorchiando”. Il 27 ottobre, malgrado le difficoltà del periodo, ha inaugurato a Forlì la food boutique Ca’plet, in viale 2 giugno 7. Tra le offerte disponibili la pasta fresca, dai cappelletti ai tortelli, dagli strozzapreti ai passatelli, dalle tagliatelle agli gnocchi, senza dimenticare le lasagne; le piadine e i crescioni, una ricca selezione di vini e di specialità stagionali. Tra i fuori menù, su ordinazione, anche la pasta fresca alla curcuma, alla canapa e al nero di seppia. Date le restrizioni imposte dalla pandemia, per il momento è disponibile solo l’asporto dal martedì al sabato dalle 9 alle 21 e la domenica dalle 9 alle 12.30, ma
è possibile anche la consegna a domicilio. Il numero per le prenotazioni è il 3270797749. Tra gli obiettivi per il prossimo futuro, quando l’emergenza sanitaria sarà rientrata, la possibilità di dar vita ad aperitivi romagnoli, per valorizzare la tradizione gastronomica del nostro territorio. Come raccontano i soci della cooperativa l’obiettivo del punto vendita è lo stesso che ha portato alla realizzazione del food truck: promuovere le tipicità romagnole facendo riscoprire i sapori autentici della nostra cucina.
Pasticcerie e gelaterie
Confartigianato: no alla penalizzazione “Le nostre pasticcerie e gelaterie rispettano rigorosamente le misure di sicurezza per difendere la salute dei cittadini. Per questo non comprendiamo perché siamo costretti alla chiusura anticipata, mentre a negozi e grande distribuzione rimane permessa la commercializzazione dei prodotti dolciari oltre le ore 18”. Confartigianato Alimentazione commenta così le misure del Dpcm che impone a gelaterie e pasticcerie la chiusura alle ore 18. “Per le 24mila imprese di pasticceria e gelateria, il 70% delle quali artigiane, che danno lavoro a 74mila addetti la restrizione di orario si traduce in una assurda disparità di trattamento a vantaggio di altre tipologie di vendita dei prodotti di pasticceria. Così si colpiscono le nostre aziende che hanno già subito i pesanti effetti delle chiusure durante il lockdown”. La Confederazione auspica che le misure di ristoro annunciate dal Governo siano effettivamente commisurate all’impatto provocato dalle nuove restrizioni. essere impresa
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essere impresa
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i numeri dell’economia
Nuova indagine dell’ufficio studi confederale
Passaggio generazionale fase cruciale per l’impresa
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i sono esempi di aziende in cui il passaggio generazionale avviene senza traumi, anzi, apportando elementi di novità che consolidano ulteriormente il brand. Altre realtà invece non riescono a effettuare questo passaggio, finendo con l’essere rilevate da terzi, o, nella peggiore delle ipotesi, chiuse. L’Ufficio Studi di Confartigianato ha analizzato il contesto demografico italiano e le difficoltà legate al passaggio generazionale in azienda. Lo studio mette in luce una diminuzione di popolazione residente iniziata nel 2015 accompagnata da un costante aumento dell’età media. Questo fenomeno si riflette anche sugli imprenditori: in Italia il 19,3% degli imprenditori e lavoratori autonomi con dipendenti ha 60 anni e più, una quota di 2,6 punti superiore alla media dell’Unione europea. Il dato desta preoccupazione soprattutto perché nel nostro Paese la presenza di imprese familiari è elevata: i tre quarti (75,2%) delle imprese con 3 e più addetti è rappresentato, infatti, da imprese controllate da persona fisica o famiglia, il cui peso è direttamente correlato con la dimensione: tocca il massimo di 78,2% tra le micro imprese con 3-9 addetti e il minimo di 32,8% tra le imprese più grandi con 500 addetti o più. L’8,8% delle imprese controllate da persona fisica o famiglia è già stata interessata dal passaggio generazionale nei 6 anni tra 2013 e 2018 (il 4% nei 3 anni tra 2013 e 2015 ed il 4,8% nei 3 anni tra 2016 e 2018) mentre per l’11,8% è terminato o sarà possibile nei 5 anni successivi alla rilevazione, tra 2019 e 2023, con un ritmo di 42 passaggi al giorno di aziende tra generazioni di imprenditori.
Il passaggio generazionale rappresenta un cambiamento delicato: il 51,3% delle imprese controllate da persona fisica o famiglia segnala la presenza di fattori di ostacolo, tra i quali prevalgono le difficoltà burocratiche, legislative e/o fiscali (16,9%), le difficoltà nel trasferire competenze e/o contatti con clienti e fornitori (14,0%) e difficoltà economiche e/o finanziarie (13,5%); più contenuti i conflitti familiari (4,6%) mentre l’assenza di eredi o successori interessati e/o qualificati si rileva nel 16,9% dei
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casi. La presenza di fattori di ostacolo al passaggio generazionale è particolarmente accentuata in Friuli-Venezia Giulia e Veneto (57,2% delle imprese); seguono Provincia Autonoma di Trento (54,3%), Marche (54,2%) ed Emilia-Romagna (53,4%). Anche la presenza di fattori di ostacolo è correlata con la dimensione: sono segnalati dalla metà (51,8%) delle micro imprese con 3-9 addetti mentre solo da un quarto (24,2%) delle imprese più grandi con oltre 500 addetti. La continuità imprenditoriale può essere una risposta alla minore domanda di lavoro: il passaggio generazionale ostacolato dall’assenza di eredi o successori interessati e/o qualificati risulta, infatti, meno diffuso soprattutto in Calabria, Campania e Sicilia, proprio le tre regioni dove è più alto il tasso di disoccupazione. Tra le imprese che hanno affrontato un passaggio generazionale nei 7 anni tra 2013 e 2019 è netta la continuità imprenditoriale in termini di proprietà: il 93,1% dei passaggi vede il mantenimento e rafforzamento del controllo della famiglia proprietaria o controllante (73,3% di mantenimento del ruolo e 19,8% rafforzamento) mentre il restante 6,9% registra una riduzione del controllo della famiglia o addirittura la perdita (3,9% di riduzione del ruolo e 3,0% di perdita). Per le MPI il 93% registra il mantenimento del controllo (73,2% lo mantiene ed il 19,8% lo rafforza) mentre il restante 7% riduce o perde il ruolo (3,9% lo riduce e 3% lo perde). essere impresa
novembre 2020 › 13
i numeri dell’economia
Credito e imprese
Un futuro irto di ostacoli
N
ell’autunno scorso, con il salvataggio di Carige si poneva fine a una lunga fase di emergenza iniziata con le crisi di Carife, Banca Etruria, Banca Marche, CariChieti, seguite poi da MPS, Veneto Banca, Popolare di Vicenza, e dalle locali Casse di Risparmio di Rimini e di Cesena. Un periodo critico per tutto il sistema bancario italiano, iniziato sei anni fa, proprio mentre l’allora Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ne decantava la solidità, poi smentita dagli stress test della BCE e dagli stessi eventi. Ora, superati gli scogli dei salvataggi, dell’aumento dello spread per il rischio paese, si prospettava finalmente una fase di tranquillità che però non c’è stata a causa della montagna di crediti che si trovano nelle pance della nostre banche. Crediti la cui esigibilità è tutt’altro che certa ed è proprio per questo indice (NPE ratio), il rapporto fra crediti deteriorati e quelli erogati, a mettere nuovamente sotto osservazione il nostro sistema bancario. Purtroppo gli scenari futuri sono pieni di insidie. Dal 31/12/2020 le banche avvieranno segnalazioni di default per privati e imprese a partire da €. 500. La sospensione del pagamento dei finanziamenti, prorogata fino a fine gennaio 2021 concede un po’ di respiro alle aziende, ma non risolve il problema, lo congela, rinviandolo. Il Decreto Liquidità, grazie a garanzie pubbliche, ha fatto affluire denaro alle imprese ma ogni intervento a favore della liquidità implica, a medio termine, un aumento dell’indebitamento con conseguente riduzione della capacità di investire, declino della produttività e ricomparsa del problema dei crediti deteriorati e delle sofferenze bancarie. Una volta conclusa la moratoria
essere impresa
14 › novembre 2020
e terminati i periodi di preammortamento sui mutui garantiti dallo Stato (v. Decreto Liquidità) e dai Confidi (v. Bando Regione Emilia-Romagna), quante imprese saranno in grado di far fronte ai propri impegni finanziari? Mai come ora serve credito per continuare a svolgere la propria attività. E proprio per mantenere elevato il proprio merito creditizio è inderogabile trovarsi pronti, programmando le scadenze in anticipo e gestendo il rapporto con le banche in modo corretto e trasparente. Verificare trimestralmente il bilancio, monitorare costantemente l’estratto conto e consultare periodicamente la Centrale Rischi di Banca d’Italia sono alcuni dei suggerimenti che desideriamo sottolineare. Confartigianato è a vostra disposizione anche per questo.
Nuove parole del credito NPE (Non Performing Exposures). Insieme dei crediti deteriorati detenuti dalla banca, la cui riscossione è incerta sia in termini di rispetto della scadenza, sia per l’ammontare. A loro volta si suddividono in: NPL (Non Performing Loans) - Esposizioni verso soggetti in stato di insolvenza o in situazioni sostanzialmente equiparabili, UTO (Unlikely To Pay) - Inadempienze probabili, sono le esposizioni per le quali la banca valuta improbabile che il debitore adempia integralmente agli obblighi contrattuali senza il ricorso ad azioni quali l’escussione delle garanzie, Past Due - esposizioni scadute e/o sconfinanti da oltre 90 giorni.
notiziario tecnico
Consulenza fiscale › a cura di Francesco Bandini IL DL RISTORI Il decreto “Ristori” ( decreto Legge n. 137/20), in vigore dal 29 ottobre 2020, ha introdotto precise misure di sostegno delle imprese e dei lavoratori che, con i DPCM urgenti emanati nel corso del mese di ottobre, hanno dovuto sospendere o ridurre l’attività produttiva svolta in via principale. Di seguito si evidenziano i principali provvedimenti di carattere fiscale.
NUOVO CONTRIBUTO A FONDO PERDUTO Il contributo a fondo perduto sarà corrisposto direttamente dall’Agenzia delle Entrate e l’importo varia dal 100 al 400% del precedente bonus e non concorre alla base imponibile né delle imposte sui redditi né dell’Irap.
A chi spetta Per accedere al nuovo contributo a fondo perduto, in relazione al quale non è stato fissato alcun limite di fatturato (il decreto “Rilancio”, invece, prevedeva una soglia massima di 5 milioni di euro di ricavi), tre i requisiti necessari: avere la partita Iva attiva al 25 ottobre 2020 (restano fuori coloro che l’hanno attivata a partire da quella data) dichiarare di svolgere come attività prevalente una di quelle riferite ai codici Ateco presenti nella tabella allegata al Dl (tra queste, pasticcerie, gelaterie, bar, ristoranti, piscine, palestre, discoteche, teatri, cinema, alberghi). avere un ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 inferiore ai due terzi di quello relativo al mese di aprile 2019 (ad esempio, nell’ipotesi in cui il fatturato di aprile 2019 sia stato di 6mila euro, si ha diritto al contributo se il fatturato di aprile 2020 è inferiore a 4mila euro). Per determinare correttamente gli importi, occorre far riferimento alla data di effettuazione dell’operazione di cessione di beni o di prestazione dei servizi, che, per le fatture immediate e i corrispettivi, è la data, rispettivamente, della fattura (se elettronica, campo 2.1.1.3) e del corrispettivo giornaliero, mentre, per le fatture differite, è la data dei Ddt o dei documenti equipollenti richiamati in fattura (se elettronica, campo 2.1.8.2. Vanno considerate le operazioni che hanno partecipato alla liquidazione periodica del mese di aprile 2019 rispetto ad aprile 2020 Inoltre, entro il limite di spesa di 50 milioni per l’anno 2020, è previsto che, con decreti
Mise/Mef, possano essere individuati ulteriori codici Ateco destinatari dell’indennizzo, purché si tratti di settori “direttamente pregiudicati” dalle misure restrittive introdotte dal Dpcm 24 ottobre 2020.
Come viene erogato Per la corresponsione del nuovo “contributo Covid-19”, sono previste due diverse modalità, a seconda se il beneficiario abbia fruito o meno dell’analogo ristoro ex decreto “Rilancio”: i contribuenti che hanno ricevuto il “vecchio” contributo e non l’hanno restituito non dovranno effettuare alcun adempimento. La cifra spettante sarà corrisposta dall’Agenzia delle entrate con accredito diretto sullo stesso conto corrente sul quale è stato erogato il precedente indennizzo i contribuenti che non hanno richiesto il “vecchio” contributo (ad esempio, quelli esclusi perché con ricavi superiori a 5 milioni), dovranno presentare apposita istanza tramite la procedura web e il modello approvati con provvedimento 10 giugno 2020 ( il nuovo provvedimento delle Entrate dovrà stabilire termini e modalità per la trasmissione delle istanze). Niente indennizzo se la partita Iva risulta cessata alla data di presentazione dell’istanza.
A quanto ammonta Per determinare l’importo del nuovo contributo a fondo perduto, vanno richiamate le disposizioni dettate dal Dl “Rilancio”, in base al quale l’ammontare “è determinato applicando una percentuale alla differenza tra l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 e l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019”. La percentuale è stabilita in funzione dei ricavi o compensi relativi al periodo d’imposta precedente a quello in corso alla data di entrata in vigore dello stesso decreto (19 maggio 2020), ossia, per i contribuenti “solari”, quelli relativi al 2019: 20%, con ricavi/compensi fino a 400mila euro; 15%, con ricavi/compensi superiori a 400mila euro e fino a 1 milione; 10%, con ricavi/compensi superiori a 1 milione e fino a 5 milioni. In ogni caso, il contributo non può mai essere inferiore a mille euro per le persone fisiche e a 2mila euro per gli altri soggetti. Beneficia del contributo minimo anche chi ha iniziato l’attività a partire dal 1° gennaio 2019, senza conseguire ricavi in quell’anno. Il nuovo ristoro è pari a quello calcolato - e già percepito - secondo le regole appena ricordate, incrementato di una certa percentuale, diversa a seconda del Continua a pagina 16 ››› essere impresa
novembre 2020 › 15
notiziario tecnico ‹‹‹ Segue da pagina 15
codice Ateco di appartenenza: 100% (taxi e autonoleggio); 150% (bar, gelaterie, pasticcerie, alberghi, affittacamere, villaggi turistici, campeggi eccetera); 200% (ristoranti, palestre, piscine, impianti sportivi, cinema, teatri, intrattenimento eccetera); 400% (discoteche, sale da ballo, night club e simili).
Ministro delle finanze n. 9 del 14 giugno 1993, non inseriti nella lista indicativa dei Comuni colpiti da eventi calamitosi di cui alle istruzioni per la compilazione dell’istanza per il riconoscimento del contributo a fondo perduto, pubblicate dall’Agenzia delle entrate in data 30 giugno 2020, possono presentare la domanda entro 30 giorni dalla data di riavvio della procedura telematica per la presentazione della stessa, come definita con provvedimento dell’Agenzia delle Entrate.
Riprendendo l’esempio precedente, nel caso l’attività svolta rientrasse nel settore della ristorazione, il nuovo contributo sarebbe pari a 3.200 euro, il 200% di quello già percepito. Anche per coloro che non hanno usufruito del contributo ex decreto “Rilancio” (ad esempio, i soggetti con ricavi superiori a 5 milioni), i quali - ricordiamo - potranno accedere al beneficio solo a seguito di presentazione dell’apposita istanza, l’importo spettante è dato dal valore determinato con i su citati criteri dell’articolo 25, Dl 34/2020 (con la puntualizzazione che al calo di fatturato dei soggetti con ricavi sopra i 5 milioni di euro si applica la percentuale del 10%), maggiorato secondo lo specifico settore economico. In ogni caso, contrariamente a quanto previsto per il precedente indennizzo che non era soggetto ad alcun massimale, l’ammontare del nuovo “contributo Covid-19” non può superare i 150 mila euro.
DL RISTORI BIS
A chi ha iniziato l’attività a partire dal 1° gennaio 2019 e non ha il requisito del calo di fatturato, spetta il contributo minimo (mille euro per le persone fisiche, 2mila euro per gli altri soggetti), incrementato in maniera differenziata a seconda dell’attività esercitata.
CANCELLATA LA SECONDA RATA IMU
I soggetti che non hanno presentato domanda per il contributo, che: a far data dall’insorgenza dell’evento calamitoso hanno il domicilio fiscale o la sede operativa nel territorio di comuni colpiti dagli eventi i cui stati di emergenza erano ancora in atto alla data di dichiarazione dello stato di emergenza Covid-19 (31 gennaio 2020); classificati totalmente montani di cui all’elenco dei comuni italiani predisposto dall’Istituto nazionale di statistica (ISTAT) o compresi nella circolare del
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16 › novembre 2020
Con il Decreto “Ristori Bis” la platea dei contribuenti destinatari dei contributi a fondo perduto è stata ampliata rispetto a quanto stabilito dal Dl 137/2020 e, in alcuni casi, è stato innalzato l’ammontare del bonus. L’ Allegato 1 viene integrato per includere ulteriori categorie, precedentemente non inserite (tra queste, internet point, ristorazione senza somministrazione con preparazione di cibi da asporto, bus turistici, trasporti lagunari, corsi di danza, lavanderie industriali, negozi di bomboniere, fotoreporter, traduttori e pirotecnici). L’ allegato 2, invece, individua i codici Ateco riferiti alle attività interessate dalle misure restrittive introdotte dal Dpcm 3 novembre 2020 per le aree caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto (“zone rosse”).
Non è dovuta la seconda rata dell’Imu 2020, in scadenza il prossimo 16 dicembre, per gli immobili e le relative pertinenze in cui si svolgono le attività interessate dalle misure restrittive di sospensione o di limitazione dell’esercizio disposte a seguito dell’aggravarsi dell’emergenza sanitaria. Le attività in questione sono elencate in maniera dettagliata nell’ allegato 1 al DL 137/2020 e riguardano i settori della ristorazione e della somministrazione di cibi e bevande (bar, pasticcerie, gelaterie, ristoranti), della ricettività alberghiera, del turismo, dello sport, del benessere fisico (piscine, palestre), dello spettacolo, della cultura, dell’organizzazione di fiere e altri eventi. Continua a pagina 17 ›››
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L’agevolazione, però, spetta soltanto se c’è coincidenza tra proprietario dell’immobile e gestore dell’attività che in esso viene esercitata. La nuova agevolazione si aggiunge all’esenzione dal pagamento della seconda rata dell’Imu per le strutture dei settori turismo e spettacolo disposta dall’ articolo 78 del Dl 104/2020 (decreto “Agosto”) ovvero non è dovuto il tributo per: gli immobili adibiti a stabilimenti balneari marittimi, lacuali e fluviali, nonché gli immobili degli stabilimenti termali; gli immobili rientranti nella categoria catastale D/2 (alberghi e pensioni con fine di lucro) e relative pertinenze, gli immobili degli agriturismi, dei villaggi turistici, degli ostelli della gioventù, dei rifugi di montagna, delle colonie marine e montane, degli affittacamere per brevi soggiorni, delle case e appartamenti per vacanze, dei bed & breakfast, dei residence e dei campeggi, a condizione che i relativi proprietari siano anche gestori delle attività lì esercitate; gli immobili rientranti nella categoria catastale D in uso da parte di imprese esercenti attività di allestimenti di strutture espositive nell’ambito di eventi fieristici o manifestazioni; gli immobili rientranti nella categoria catastale D/3 destinati a spettacoli cinematografici, teatri e sale per concerti e spettacoli, purché ci sia corrispondenza tra relativo proprietario e gestore dell’attività (per tale tipologia di immobili, tra l’altro, l’esenzione dall’Imu è prevista anche per gli anni 2021 e 2022, previa autorizzazione della Commissione europea); gli immobili destinati a discoteche, sale da ballo, night-club e simili, sempreché proprietario e gestore coincidano. Tali disposizioni sono espressamente fatte salve dalla nuova norma, non ne vengono superate. Vale a dire che - come specifica la relazione illustrativa - le fattispecie di esenzione già riconosciute dal decreto “Agosto” che non richiedono coincidenza tra il proprietario dell’immobile e il gestore dell’attività continuano ad applicarsi secondo la vecchia regola, indipendentemente dal fatto che le stesse siano incluse anche nella tabella allegata al Dl “Ristori” e che la novella legislativa richieda l’immedesimazione tra proprietario e gestore. Il Dl “Ristori Bis” ha abolito il pagamento della seconda rata dell’Imu 2020 relativa agli immobili (e relative pertinenze) ubicati nei comuni delle aree caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto (“zone rosse”), nei quali ven-
gono esercitate attività individuate dai codici inclusi nell’allegato 2.
TAX CREDIT LOCAZIONI I soggetti che hanno subito limitazioni dal DPCM 24 ottobre 2020 individuati dall’ allegato 1 del DL “Ristori” potranno usufruire del credito d’imposta sui canoni di locazione di immobili ad uso non abitativo anche per i mesi di ottobre, novembre e dicembre 2020, anche ove abbiano superato, nel periodo d’imposta precedente, il limite di 5 milioni di ricavi. La novità è contenuta nell’art. 8 del DL 137/2020, entrato in vigore il 29 ottobre. Si ricorda brevemente che l’art. 28 del DL 34/2020 ha previsto, in presenza di determinati requisiti, un credito di imposta: pari al 60% dell’ammontare mensile del canone di locazione, di leasing o di concessione di immobili a uso non abitativo destinati allo svolgimento dell’attività industriale, commerciale, artigianale, agricola, di interesse turistico o all’esercizio abituale e professionale dell’attività di lavoro autonomo; pari al 30% (50% per le strutture turistico ricettive a seguito del DL “Agosto”) dei canoni relativi a contratti di servizi a prestazioni complesse o di affitto d’azienda, comprensivi di almeno un immobile a uso non abitativo destinato alle attività sopra indicate. In linea di principio (atteso che sono previste numerose eccezioni), il credito spetta ai soggetti esercenti attività d’impresa, arte e professione con ricavi o compensi non superiori a 5 milioni di euro nel periodo d’imposta precedente, a condizione che nel mese di riferimento abbiano subìto una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi di almeno il 50% rispetto allo stesso mese del periodo d’imposta precedente. Il credito spettava, originariamente, per marzo, aprile, maggio 2020 (aprile, maggio, giugno 2020 per le strutture turistico ricettive con attività solo stagionale). Successivamente, l’art. 77 del DL 104/2020 convertito ha previsto, tra il resto, che il credito spetti: anche per il mese di luglio 2020 per le strutture turistico ricettive con attività solo stagionale; anche per il mese di giugno 2020 per gli altri; fino al 31 dicembre 2020, per le imprese turistico-ricettive. Tali ultime modifiche, però, saranno efficaci solo a seguito dell’autorizzazione della Commissione europea sugli aiuti di Stato, in ossequio a quanto disposto dall’art. 77 comma 3 del DL 104/2020. Ora, il DL “ristori” prevede una ulteriore novità, in quanto dispone che per le imprese operanti nei settori indicati nella Tabella Allegato 1 al decreto, il credito d’imposta sui canoni di locazione e di affitto d’azienda, di cui all’art. 28 del DL 34/2020, spetti Continua a pagina 18 ››› essere impresa
novembre 2020 › 17
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“indipendentemente dal volume di ricavi e compensi registrato nel periodo d’imposta precedente [...] altresì con riferimento a ciascuno dei mesi di ottobre, novembre e dicembre”. Il provvedimento non incide direttamente sull’art. 28 del DL 34/2020, ma ne prevede l’estensione, per gli ulteriori 3 mesi di ottobre, novembre e dicembre 2020, a favore di determinati soggetti, derogando al limite di 5 milioni di ricavi/compensi. I soggetti beneficiari della novità sono individuati dai codici ATECO indicati nell’allegato del decreto: si tratta delle attività oggetto di limitazioni ad opera del DPCM 24 ottobre 2020 (a mero titolo esemplificativo, si ricordano: palestre, piscine, teatri, cinema, gelaterie, pasticcerie, ristoranti, etc.). L’art. 8 del DL “Ristori” rinvia alle disposizioni recate dall’art. 28 del DL 34/2020 “in quanto compatibili”, pertanto, opereranno tutte le condizioni e le specificazioni contenute nell’art. 28. Così, per poter accedere al credito d’imposta con riferimento ai mesi di ottobre, novembre e dicembre 2020, i soggetti indicati dall’Allegato 1, anche se aventi ricavi superiori a 5 milioni, dovranno aver riportato un calo del fatturato di almeno il 50% rispetto al periodo d’imposta precedente (salvo che si tratti di soggetti che abbiano iniziato attività a partire dal 1° gennaio 2019, ovvero di soggetti che avessero sede legale o domicilio fiscale in Comune calamitato al 31 gennaio 2020). La disposizione introdotta dal DL “Ristori” si applica nei limiti della disciplina del “Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato” (proprio come l’originario art. 28 del DL 34/2020) e non richiede una specifica autorizzazione europea (come, invece, previsto dall’art. 77 comma 3 del DL 104/2020). Pertanto, mentre, ad esempio, l’estensione al mese di giugno (o luglio 2020), prevista (tra il resto) dall’art. 77 del DL 104/2020, è subordinata all’apposita Autorizzazione europea, la novella introdotta dal DL “ristori” non subisce il medesimo limite di efficacia, ma è comunque soggetta ai limiti previsti nell’ambito del Quadro temporaneo sugli aiuti di Stato. Si rileva, infine che alcune imprese individuate dall’Allegato del DL “Ristori” potrebbero: da un lato, già essere esonerate dal limite di 5 milioni di ricavi in quanto tale limite già non operava per “strutture alberghiere, termali e agrituristiche, le agenzie di viaggio e turismo e i tour operator”; dall’altro, potrebbero rientrare tre le “imprese turistico ricettive” che potrebbero applicare il credito “fino al 31.12.2020” e, quindi, anche per i mesi di agosto e settembre (in base al DL Agosto convertito, purché arrivi l’Autorizzazione europea). Con il Dl “Ristori Bis” il “tax credit locazioni” per i mesi essere impresa
18 › novembre 2020
di ottobre, novembre e dicembre 2020 è esteso alle imprese che esercitano le attività individuate nell’allegato 2, nonché a quelle svolgenti le attività di cui ai codici Ateco 79.1, 79.11 e 79.12 (agenzie di viaggio e tour operator), e che hanno la sede operativa in una “zona rossa”.
Consulenza del lavoro › a cura di Susi Silvani D.L. 149 del 09/11/2020 Ulteriori misure urgenti in materia di tutela della salute, sostegno ai lavoratori e alle imprese e giustizia, connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19 (Decreto Ristori-Bis) Lo scorso 9 novembre 2020 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il D.L. 149/2020. Il decreto è entrato in vigore il giorno della sua pubblicazione, 09/11/2020. Di seguito le principali novità in materia di lavoro.
Articolo 7 - Sospensione dei versamenti tributari L’articolo prevede la sospensione dei versamenti che scadono nel mese di novembre 2020 relativi a: IVA; ritenute alla fonte sui redditi di lavoro dipendente e assimilati; trattenute relative all’addizionale regionale e comunale IRPEF operate in qualità di sostituti d’imposta. Possono beneficiare della sospensione i soggetti che esercitano: le attività economiche sospese ai sensi dell’art. 1 del DPCM 3 novembre 2020, aventi domicilio fiscale sede legale o sede operativa in qualsiasi area del territorio nazionale. Si tratta, ad esempio, delle attività di spettacolo, delle sale da ballo e delle discoteche, delle sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò, delle attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere e termali, delle attività dei musei, delle mostre, dei convegni, dei congressi e degli altri eventi. Le attività di servizi di ristorazione che hanno domicilio fiscale, sede legale o sede operativa nelle zone rosse o arancioni del territorio. Continua a pagina 19 ›››
notiziario tecnico ‹‹‹ Segue da pagina 18
Le attività economiche individuate nell’Allegato 2 ovvero che esercitano l’attività alberghiera, l’attività di agenzia di viaggio o quella di tour operator nelle zone rosse. I versamenti sospesi in esame dovranno essere effettuati, senza applicazione di sanzioni e interessi a partire dal 16/03/2021 in massimo 4 rate.
Articolo 11 - Sospensione dei versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali relativi ai lavoratori dipendenti, dovuti dai datori di lavoro privati con sede operativa nei territori interessati dalle nuove misure restrittive L’articolo 11, come poi chiarito dalle circolari Inps 128 e 129, prevede la sospensione dei versamenti contributivi dovuti nel mese di novembre 2020, ivi comprese le rate in scadenza nel medesimo mese relative alle rateazioni dei debiti in fase amministrativa concesse dall’Inps. Tale sospensione non opera relativamente ai premi INAIL nonchè alla terza rata della rateizzazione riferita ai versamenti precedentemente sospesi per i mesi di febbraio, marzo e aprile 2020. Sono interessati dalla sospensione: i datori di lavoro privati la cui sede operativa è ubicata nel territorio dello Stato, che svolgono come attività prevalente una di quelle riferite ai codici ATECO riportati nell’Allegato 1 al D.L. 149/2020; i datori di lavoro privati la cui unità produttiva od operativa è ubicata nelle c.d. zone rosse, che svolgno come attività prevalente una di quelle riferite ai codici ATECO riportati nell’Allegato 2 al D.L. 149/2020. L’Inps precisa inoltre che ai fini della suddetta sospensione si fa riferimento alle ordinanze del Ministero della Salute del 4/11 e del 10/11. L’eventuale variazione, nel corso del mese di novembre 2020, della collocazione delle Regioni e delle Province autonome, rispetto alle c.d. zone gialle, arancione e rosse, non ha effetti per l’applicazione della sospensione contributiva. I versamenti sospesi in esame dovranno essere effettuati, senza applicazione di sanzioni e interessi a partire dal 16/03/2021 in massimo 4 rate.
Articolo 12 - Misure in materia di integrazione salariale I trattamenti di integrazione salariale previsti dal D.L. 137/2020 (ulteriori 6 settimane a partire dal 16/11/2020), sono riconosciuti anche in favore dei lavoratori in forza al 09/11/2020.
Articolo 13 - Congedo straordinario per i genitori in caso di sospensione della didattica in presenza delle scuole secondarie di primo grado Limitatamente alle Regioni che appartengono alla c.d. zona rossa per le quale è prevista la sospensione dell’attività didattica in presenza per la scuola primaria di primo grado, nelle ipotesi di impossibilità di svolgere l’attività lavorativa in modalità agile, per i genitori di alunni delle suddette scuole, lavoratori dipendenti, è prevista alternativamente, la possibilità di usufruire di un congedo retribuito a carico dell’Inps pari al 50% della normale retribuzione. Il beneficio di cui sopra viene riconosciuto anche ai genitori di figli disabili L.104/92 iscritti a scuole di ogni ordine e grado o ospitati in centri diurni a carattere assistenziale per i quali sia stata disposta la chiusura ai sensi dei DPCM 24/10/2020 e 03/11/2020.
Articolo 14 - Bonus Baby-sitting Limitatamente alle Regioni che appartengono alla c.d. zona rossa per le quale è prevista la sospensione dell’attività didattica in presenza per la scuola primaria di primo grado, nelle ipotesi di impossibilità di svolgere l’attività lavorativa in modalità agile, per i genitori di alunni delle suddette scuole, iscritti alla gestione separata o iscritti alle gestioni speciali dell’assicurazione generale obbligatoria e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, hanno la possibilità di fruire di uno o più bonus per l’acquisto di servizi di baby-sitting nel limite massimo complessivo di Euro 1.000,00, da utilizzare per prestazioni effettuate nel periodo di sospensione dell’attività didattica in presenza. Il bonus non è riconosciuto per le prestazioni rese dai familiari.
Affari generali › a cura di Paolo Liverani Accesso ai servizi in rete tramite identità digitale Nuove modalità Da inizio ottobre l’Inps non rilascia più il pin come credenziale di accesso ai servizi on-line. Tuttavia, il pin dispositivo sarà mantenuto per gli utenti che non possono avere accesso alle credenziali SPID: Continua a pagina 20 ››› essere impresa
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notiziario tecnico ‹‹‹ Segue da pagina 19
Queste categorie potranno continuare a rinnovare il proprio pin nel modo usuale.
bre 2020 questi utenti e i loro delegati, compresi i Patronati zonali delegati dai Patronati nazionali, dovranno accedere ai servizi in rete e online dell’Inail esclusivamente tramite Spid, Cie e Cns. Per tali categorie di utenti, l’obbligo riguarderà sia coloro che richiederanno per la prima volta l’abilitazione, sia i soggetti già in possesso di credenziali Inail. In quest’ultimo caso, le credenziali Inail già emesse non permetteranno più, dalla data indicata, di operare con i ruoli sopra elencati.
Tutti gli altri utenti potranno accedere ai servizi offerti da Inps utilizzando uno dei sistemi di autenticazione alternativi attualmente accettati, che sono i seguenti:
Per le restanti categorie di utenti, l’accesso ai servizi in rete dell’Inail continuerà a essere consentito con le credenziali già in uso.
Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID);
Dal 28 febbraio 2021 non saranno più rilasciate nuove credenziali Inail a nessuna categoria di utenti. I nuovi soggetti che richiederanno a qualunque titolo l’abilitazione ai servizi online Inail dovranno utilizzare come esclusiva modalità di accesso SPID, CIE e CNS. Anche in questa fase, per i soggetti già registrati e non appartenenti alle categorie indicate nella fase 1, rimarranno valide le credenziali precedentemente rilasciate fino a nuova data stabilita da Inail e comunque non oltre il termine del 30 settembre 2021 come previsto dalle disposizioni di legge.
minori di diciotto anni; persone che non hanno documenti di identità italiana persone soggette a tutela, curatela o amministrazione di sostegno.
Carta d’Identità Elettronica (CIE); Carta Nazionale dei Servizi (CNS).
Validità del Pin e fase di transizione Al fine di consentire il passaggio graduale dell’utenza verso le credenziali Spid, garantendo la continuità della possibilità di accesso ai servizi dell’Istituto, lo switch-off dal pin allo Spid sarà preceduto da una fase transitoria, che è iniziata il 1 ottobre 2020 e nel corso della quale: non saranno rilasciati nuovi pin agli utenti, salvo quelli richiesti da utenti che non possono avere accesso alle credenziali SPID e per i soli servizi loro dedicati; i pin già in possesso degli utenti conserveranno la loro validità e potranno essere rinnovati alla naturale scadenza, fino alla conclusione della fase transitoria. La transizione verso le identità digitali di tutti gli utenti dei suddetti servizi deve concludersi entro il 28 febbraio 2021, data in cui è fatto divieto alle pubbliche amministrazioni di rilasciare o rinnovare credenziali per l’identificazione e l’accesso dei cittadini ai propri servizi in rete, diverse da Spid, Cie o Cns, fermo restando l’utilizzo di quelle già rilasciate fino alla loro naturale scadenza e, comunque, non oltre il 30 settembre 2021 come disposto dall’articolo 24, comma 4, del decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, convertito, con modificazioni dalla legge 1 settembre 2020, n. 120. Anche l’Inail ha messo a punto un proprio piano di attuazione graduale delle nuove modalità di identificazioni e accesso ai servizi in rete e ha previsto diverse fasi in base alla categoria di utenti: La prima fase riguarda gli Istituti di patronato e di assistenza sociale di cui alla legge 30 marzo 2001, n. 1528 , gli utenti legittimati ad accedere ai servizi dell’Inail ai sensi dell’articolo 1 della legge 11 gennaio 1979, n. 129 e i soggetti registrati (consulenti, intermediari, caf, ecc.). Dal 1° dicemessere impresa
20 › novembre 2020
La terza fase programmata dal 1° marzo 2021 riguarda gli utenti registrati nel profilo Amministrazioni statali in gestione per conto dello Stato. Gli utenti appartenenti a tale categoria, sia nuovi che già registrati, dal 1° marzo 2021 dovranno accedere ai servizi in rete e online dell’Inail esclusivamente tramite Spid, Cie e Cns. In base all’andamento del piano di transizione, l’Istituto si riserva la possibilità di individuare nel mese di maggio 2021 una o più ulteriori fasi che riguarderanno le altre categorie di utenti. A seguito del completamento delle fasi di transizione, dal 1° ottobre 2021 sarà operativo esclusivamente l’accesso con SPID, CIE e CNS per tutti gli utenti.
essere impresa
novembre 2020 › 21
movimenti
anap
Convegno a Bologna
Anap riflette sulla non autosufficienza
A
nap ha organizzato, a Bologna, nel rispetto del protocollo anti Covid-19, il convegno dal titolo “Italia: non autosufficienza e sistema di protezione, tra riflessioni e proposte”. Dopo il saluto del Presidente Anap Emilia Romagna Giampaolo Palazzi e quello del Sindaco di Reggio Emilia e Delegato Welfare ANCI Luca Vecchi, ha introdotto i lavori il Presidente Nazionale Anap Guido Celaschi. “Abbiamo ritenuto opportuno organizzare questo convegno, non solo per rispondere alle tante domande dei nostri associati, ma anche per fornire il nostro contributo di proposte al mondo politico” ha dichiarato Celaschi. “Il tema della non autosufficienza è quanto mai attuale in un Paese che ha una percentuale altissima di anziani e che presenta un sistema inadeguato a fronteggiare l’emergenza e che lascia sempre più sole le famiglie che si trovano a provvedere all’assistenza dei loro cari. Le strutture di lungodegenza sono sottodimensionate rispetto alle richieste e spesso si assiste alla scelta da parte di un familiare (nella maggior parte dei casi donne) di sacrificare la propria attività lavorativa per provvedere alla cura dell’anziano in casa. L’Italia è in ritardo nel fronteggiare la crisi e serve che Governo e Parlamento prendano coraggio, rompano gli indugi
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22 › novembre 2020
e pensino al diritto a un’esistenza dignitosa anche dei cittadini anziani e fragili.” Ha poi continuato “C’è necessità di una visione complessiva sulla tematica della non autosufficienza e di una risposta concreta nel segno di un sistema equo e sostenibile.” Ha poi preso la parola Carmelo Rigobello, dell’Osservatorio Salute di Anap, che ha illustrato la ricerca condotta con Sergio Minello e Nicola Carrarini: “I dati raccolti ci mostrano come stiamo creando una società di solitudine, occorre un intervento concreto”. A seguire il saluto di Francesco Caserta, Presidente FIMEG (Federazione Italiana Medicina Geriatrica), che ha evidenziato come il Paese abbia necessità di garantire autonomia al paziente anziano, cosa difficile se gli ospedali e le strutture pubbliche non hanno reparti geriatrici che creino una rete a supporto delle famiglie. Il dottor Felice Cincotti del CER (Centro Europa Ricerche) ha presentato i dati dell’indagine condotta sulla tematica della non autosufficienza tra i soci e ha illustrato come Germania e Francia hanno affrontato il problema con la creazione di assicurazioni specifiche che affiancano la sanità nazionale. È seguito il breve saluto di Carlo Vigliano di Artigian Broker che ha puntualizzato la possibilità di uno studio di polizze assicurative dedicate e personalizzate. Antonella Pinzauti di Welfare Insieme ha illustrato come la società che rappresenta promuove il welfare aziendale attraverso attività di partenariato tra le associazioni del terzo settore e le strutture territoriali per arrivare a sostenere il Welfare di comunità. Il Professor Tony Urbani di UNITUS ha poi illustrato il progetto promosso con Anap “Smartage”: l’alfabetizzazione digitale della popolazione anziana in modo sostenibile, una sfida Continua a pagina 23 ›››
anap
movimenti
No al blocco
Urgente la rivalutazione delle pensioni
“A
ncora una volta il Governo fa cassa tagliando le pensioni degli anziani”. È il commento di Anap Confartigianato scaturito dalla lettura della bozza di Legge di Bilancio 2021 apparsa sugli organi di stampa, nella quale si legge che la rivalutazione annuale piena delle pensioni, bloccata a più riprese da vari Governi da parecchi anni a questa parte, e che doveva andare a pieno regime dal 1° gennaio 2022, slitterebbe al 1° gennaio 2023. Per Anap è dal 2011 che le pensioni subiscono una svalutazione a causa delle leggi che hanno deciso il loro mancato o parziale adeguamento all’aumento del costo della vita, a cui si aggiungono un meccanismo di perequazione automatica del tutto inadeguato, quando questo viene applicato, nonché l’erosione dovuta alla tassazione sperequata e all’aumento delle addizionali locali senza progressività. La riproposizione di un ulteriore blocco sarebbe una profonda ingiustizia ai danni di contribuenti che hanno lavorato e versando nelle casse pensionistiche per un’intera vita lavorativa e che adesso meriterebbero maggiore considerazione da parte dello Stato. Tanto più che, nonostante la rilevante perdita di potere di acquisto che hanno subito le pensioni e sebbene quasi
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Anap riflette sulla non autosufficienza che punta a fare diventare un anziano tutor per altri soggetti, un modo per creare rete anche con l’aiuto della tecnologia. Ha chiuso i lavori Fabio Menicacci, Segretario Nazionale Anap: “questo convegno non deve avere oggi delle conclusioni, perché quello che serve è un documento che l’Associazione deve preparare secondo due direttrici: definire cosa è la non autosufficienza per capire come trovare gli strumenti per supportarla e capire chi nel Paese deve esercitare il controllo sulla materia.” Il segretario ha concluso: “Anap deve essere motore trainante su questo argomento e lavorare a fianco della altre associazioni che si occupano di non autosufficienza e dare certezze a quella parte di cittadini a cui l’aiuto dell’Italia è urgente e necessario”.
il 50 per cento di anziani sia sotto o vicino alla soglia di povertà, è grazie al loro sostegno che molte famiglie di giovani hanno potuto andare avanti, specialmente nell’attuale periodo di pandemia. Se effettivamente il testo di Legge di Bilancio diffuso in bozza fosse veritiero, Anap sollecita il Governo a cancellare i contenuti di questa ulteriore dilazione prima che la proposta di Manovra 2021 sia presentata in Parlamento. Anap invoca poi l’attenzione delle forze di maggioranza e di opposizione affinché si adottino modifiche parlamentari che confermino il meccanismo di rivalutazione piena.
Corte costituzionale e pensioni d’oro
Solo per tre anni i prelievi di solidarietà È stata depositata il 9 novembre, la sentenza n. 234 della Corte costituzionale relativa alle misure di contenimento della spesa previdenziale disposte dalla legge di bilancio 2019 (Legge n. 145/2018) a carico delle pensioni di elevato importo, le cosiddette pensioni d’oro. Secondo la Corte “la misura limitativa della rivalutazione automatica, finalizzata dal legislatore al perseguimento di obiettivi interni al sistema previdenziale non viola i principi di ragionevolezza e proporzionalità, poiché comunque garantisce un - seppur parziale, ma non simbolico - recupero dell’inflazione anche alle pensioni di maggiore consistenza”. Per quanto concerne invece il contributo di solidarietà, sempre ad avviso della Corte, è “costituzionalmente tollerabile in quanto opera secondo un criterio di progressività e fa comunque salvo il trattamento minimo di 100mila euro lordi annui”. La durata del provvedimento peraltro “è eccessiva rispetto all’ordinaria proiezione triennale del bilancio di previsione dello Stato e all’estensione nel tempo degli obiettivi perseguiti dalla misura, oltre che disallineata rispetto al limite temporale dell’intervento limitativo della perequazione, pur disposto nella medesima legge di bilancio“. Secondo la Suprema corte non può quindi andare oltre il triennio. Il contributo di solidarietà, pertanto, durerà fino al 31 dicembre 2021. essere impresa
novembre 2020 › 23
superbonus 110%
Confartigianato prorogare il superbonus 110%
Misura indispensabile per consumatori e imprese Prorogare per almeno tre anni il superbonus 110%. La sollecitazione di Confartigianato contenuta in una lettera inviata il 15 novembre al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al Ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri. La Confederazione sottolinea il diffuso apprezzamento e le forti aspettative per il superbonus 110% “che - sostiene - si è ben inserito nel filone da anni fruttuoso degli incentivi per la riqualificazione energetica e la messa in sicurezza degli edifici, accompagnato dalla incoraggiante agevolazione della cessione del credito, finalmente ammessa in favore di ogni soggetto disponibile all’acquisto del credito d’imposta, compresi gli istituti bancari”. Il superbonus 110% va quindi confermato per almeno altri tre anni con un provvedimento da inserire nella Legge di Bilancio. Altrimenti andrebbe sprecato lo sforzo messo in campo dalle imprese per utilizzarne le grandi opportunità e verrebbe vanificata la possibilità di programmare gli interventi previsti dall’incentivo. Mai come ora gli operatori economici e i consumatori hanno bisogno di un quadro stabile di misure che consentano di fornire un’indicazione certa al mercato, nella convinzione che la riqualificazione massiva del nostro patrimonio edilizio costituisca uno degli ambiti strutturali più importanti e urgenti da sostenere nella direzione del green, del risparmio energetico e del contenimento del consumo del suolo. Il provvedimento rappresenta un importante vo-
lano della domanda delle famiglie, in una difficile fase congiunturale per il settore dell’edilizia. Come evidenzia l’indagine dell’ufficio studi confederale, il bonus del 110% mobilita risorse per 14 miliardi di euro fino al 2026, con una media annua (20212026) di 2,3 miliardi di euro. Senza sottovalutare l’importanza di bonus casa al 50%, ecobonus per singole unità immobiliari, bonus facciate, bonus mobili, bonus verde, interventi di efficientamento energetico e antisismici, compreso il sismabonus acquisti, cioè l’acquisto di fabbricati demoliti e ricostruiti dal costruttore. Sono incentivi che hanno consentito la tenuta delle attività del settore delle costruzioni e di tutto il suo indotto negli anni più bui della crisi, in atto oramai da più di un decennio e che, anche in questo momento di emergenza sanitaria ed economica, possono trainare la ripresa economica del Paese, con effetti positivi per Erario, imprese e cittadini. Tutto questo però richiede una strategia temporale più ampia, che vada oltre ai continui rinnovi annuali dei bonus e che sia coerente con la tempistica reale degli interventi edilizi: dal concept al closing dell’operazione passano spesso più di 12 mesi. L’intera filiera rinnova la richiesta, quindi, a prorogare i bonus con un arco di riferimento pluriennale e che a questa si aggiunga successivamente, nell’ambito del Recovery fund, anche l’annunciata estensione triennale del superbonus 110% in tutte le sue articolazioni.
Ecobonus, Sisma Bonus, sconto in fattura e cessione del credito Confartigianato di Forlì con la partnership di Global Sistemi Srl ti aiuta a districarti nella gestione dell’Ecobonus del 110%. Tra gli interventi previsti dal Decreto Rilancio: Isolamento termico delle superfici Interventi sulle parti comuni degli edifici per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti Sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti per il riscaldamento Installazione fotovoltaico, di batterie di accumulo e colonnine elettriche Il superbonus 110% spetta anche a tutti gli altri interventi di efficienza energetica.
essere impresa
24 › novembre 2020
Le nuove detrazioni fiscali si applicano agli interventi effettuati anche dai condomìni e dalle persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività di impresa. L’asseverazione rilasciata dal tecnico abilitato attesta i requisiti tecnici sulla base del progetto e dell’effettiva realizzazione. Per valutare se la tua necessità rientra fra le opzioni previste dal decreto contatta Confartigianato di Forlì allo 0543452906
categorie e mercato
Iniziativa del Comune di Forlì
Forlivere, per sostenere l’economia della città
Nasce Forlivere, ideato e promosso dall’Assessorato alle politiche per l’impresa del Comune di Forlì, in collaborazione con Confartigianato, Cna, Confcommercio e Confesercenti, nasce con il duplice scopo di aiutare ed essere aiutati da sistema imprenditoriale locale. In un momento storico così delicato per le attività del territorio, colpite duramente dagli effetti della pandemia da covid-19, la piattaforma vuole essere uno strumento di sostegno all’economia, alle imprese e ai lavoratori forlivesi. All’interno della piattaforma disponibile all’indirizzo www.forlivere.comune.forli.fc.it le singole attività potranno iscriversi autonomamente inserendo i propri dati, le proprie caratteristiche e le proprie offerte. Sempre in maniera autonoma avverrà la gestione del loro spazio all’interno del sito, in modo da poterlo arricchire e aggiornare ogni qualvolta lo vorranno, soprattutto in vista del periodo natalizio. Le
attività sono suddivise in 6 categorie in modo da poter facilitare l’utilizzo della piattaforma da parte dei cittadini. Le categorie sono vanno dall’alimentare, alla ristorazione, shopping, servizi alla persona, servizi vari, l’acquisto di un pasto, un capo di abbigliamento, un prodotto o la fruizione di un servizio presso una delle attività presenti nella piattaforma garantisce uno sconto immediato in uno degli altri pubblici esercizi aderenti all’iniziativa. Il meccanismo di scontistica è circolare, ovvero può avvenire da una categoria di attività all’altra e viceversa senza alcun tipo di vincolo (esempio: il cittadino che ordina un pasto in un ristorante potrà usufruire di uno sconto in un esercizio commerciale aderente, così come potrà avvenire il percorso inverso). L’importo dello sconto è a discrezione del titolare dell’attività e sarà preventivamente visionabile sulla piattaforma; gli scontrini non sono cumulabili tra
loro o con altre offerte in corso. Lo scontrino ha una validità massima di una settimana (7 giorni), salvo diversa indicazione del pubblico esercizio che può riservarsi di applicare lo sconto anche dopo i termini previsti. La realizzazione di questo portale potrà in un secondo momento adeguarsi nei contenuti e nelle modalità di applicazione alla luce delle nuove eventuali restrizioni di carattere nazionale. Come spiegano Alberto Camporesi e Gianluigi Bandini, referenti del progetto per Confartigianato di Forlì “abbiamo appoggiato l’iniziativa del comune dandone massima diffusione anche ai nostri associati, nella convinzione che solo innescando un circuito virtuoso di acquisti sul territorio possiamo preservare non solo le aziende, ma anche posti di lavoro. Investire nelle attività di vicinato significa mantenere in loco risorse preziose, soprattutto in questo momento di crisi.” essere impresa
novembre 2020 › 25
categorie e mercato
Crisi Covid-19
Continua l’impegno della Confederazione L’impegno di Confartigianato è stato premiato: il “Decreto Ristori 2” prevede ulteriori misure di sostegno alle imprese la cui attività ha subito una sospensione totale o parziale per effetto delle nuove misure di lockdown. Il pressing esercitato dalla Confederazione nei confronti del Governo ha consentito di correggere in parte quanto previsto dal primo decreto, includendo nei nuovi interventi settori in cui operano artigiani e piccole imprese e di cui Confartigianato aveva lamentato l’ingiustificata esclusione. È il caso della categoria della “ristorazione senza somministrazione con preparazione di cibi da asporto” che ricomprende tra l’altro le attività di rosticcerie, friggitorie, pizzerie al taglio. Altrettanto penalizzate altre attività che subivano un danno indiretto a causa della interruzione delle forniture provocato dalle restrizioni orarie previste dal Dpcm del 24 ottobre scorso. Nonostante le correzioni ottenute, nei provvedimenti del Governo permangono numerose complessità che rendono difficile districarsi nel ginepraio di disposizioni. Per questo la Confederazione ribadisce la necessità di superare la logica dei singoli interventi legati a specifiche attività individuate da codici ATECO per introdurre, con un prossimo provvedimento legislativo nella legge di Bilancio, un nuovo contributo a fondo perduto sulla falsariga di quanto previsto dal
Decreto Rilancio. Tre i criteri sui quali il nuovo contributo dovrebbe basarsi: destinatari dovrebbero essere tutti i titolari di partita IVA tenendo conto di quanto già corrisposto con i decreti “Ristori 1” e “Ristori 2”; il calo di fatturato da determinare in relazione ai mesi interessati dai nuovi provvedimenti restrittivi (non più solo aprile 2020); l’ammissione al contributo solo in presenza di un calo significativo di fatturato rispetto al corrispondente periodo del precedente periodo d’imposta. Tra le novità che recepiscono le sollecitazioni di Confartigianato, il nuovo decreto introduce nuove categorie che possono beneficiare dei contributi a fondo perduto già previsti dal Decreto Ristori 1. Tra queste, i settori che interessano gli artigiani e le piccole imprese sono: la ristorazione senza somministrazione con preparazione di cibi da asporto, altre attività di trasporti terrestri passeggeri, il trasporto di passeggeri per vie d’acqua inclusi i trasporti lagunari, altre attività di trasporti terrestri (per esempio le centrali radiotaxi), i fotoreporter e altre attività di riprese fotografiche, corsi di danza, le lavanderie industriali, attività di guide alpine, la fabbricazione di articoli esplosivi, il commercio al dettaglio di bomboniere, la gestione di stazioni per autobus. Un Continua a pagina 27 ›››
Per promuovere la salute e la sicurezza della tua azienda scegli Confartigianato di Forlì 240 pratiche Mud 150 contratti per la sicurezza 50 per HACCP 100 corsi per dipendenti e imprenditori Oltre 1700 partecipanti ai corsi 10 consulenti Sono alcuni dei numeri che caratterizzano il servizio. TRA I SERVIZI EROGATI Pratiche ambientali • Gestione rifiuti (Mud, Sistri, Albo Gestione Rifiuti) • Acque (autorizzazione allo scarico, denunce agli enti preposti, analisi chimiche e biologiche) • Emissioni in atmosfera
essere impresa
26 › novembre 2020
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categorie e mercato
Confartigianato in pressing sull’Ue
Prorogare la flessibilità per gli aiuti di Stato La Commissione Ue monitora costantemente la situazione di crisi economica e sociale provocata dalla pandemia nell’ottica di poter decidere un possibile prolungamento delle misure di maggiore flessibilità in materia di aiuti di Stato a sostegno dell’economia. Questa la risposta che la Vice Presidente Esecutiva della Commissione europea Margrethe Vestager ha inviato con una lettera al Presidente di Confartigianato Giorgio Merletti il quale, il 21 ottobre, aveva sollecitato alla Vestager la proroga al 31 dicembre 2021 del Quadro temporaneo che consente ai Paesi europei di applicare misure di sostegno al tessuto economico in deroga alla disciplina ordinaria sugli aiuti di Stato. Nella lettera di risposta a Confartigianato, la Vice Presiden‹‹‹ Segue da pagina 26
Continua l’impegno della Confederazione nuovo contributo a fondo perduto viene riconosciuto, per l’anno 2021, alle imprese con sede operativa nei centri commerciali e si prevede l’estensione agli operatori delle produzioni industriali del comparto alimentare e delle bevande interessati dalle misure restrittive del DPCM 3 novembre 2020, nel limite di spesa di 280 milioni di euro.
te della Commissione Ue sostiene di comprendere le difficoltà denunciate dalle organizzazioni che rappresentano le PMI a causa della crisi sociale ed economica a seguito della pandemia e del pesante effetto della crisi in particolare, sulle micro, piccole e medie imprese. Vestager, dopo aver preso nota delle richieste di Confartigianato per prolungare il quadro temporaneo degli aiuti di Stato fino a dicembre 2021, estendere da 6 a 10 anni il periodo per la restituzione dei prestiti da parte delle imprese, applicare il sistema di garanzia dei prestiti ad altre formule come il finanziamento temporaneo e i prestiti partecipativi, sottolinea che la Commissione tiene sotto costante controllo la situazione nell’ottica di poter decidere un possibile prolungamento del quadro temporaneo. La vicepresidente ribadisce poi che l’ultimo prolungamento del quadro temporaneo ha introdotto una nuova misura a sostegno delle PMI che include una copertura dei costi fissi non assorbiti dai ricavi delle imprese che soffrono di significative perdite di fatturato dovute al Covid 19. Gli aiuti previsti da queste misure possono arrivare fino al 90% dei costi fissi non coperti per le PMI. Infine, la Commissaria europea si è resa disponibile a continuare il dialogo su questi temi con i vertici di Confartigianato.
Confartigianato Restauro
Consiglio direttivo completamente rinnovato Il nuovo presidente di Confartigianato Restauro è Roberto Borgogno, imprenditore dell’omonima impresa di Trento. Il neoeletto rappresentante nazionale dei restauratori artigiani ha proposto un ampio e articolato programma che prevede la tutela della figura professionale e la programmazione di iniziative formative come, per esempio, la promozione della manutenzione continua come nuova prospettiva di tutela del patrimonio comune. In spirito di continuità con il lavoro avviato dal presidente Vincenzo Basiglio e dal direttivo uscente, Borgogno porrà grande attenzione
al contratto del restauro, alla fiscalità agevolata e all’art bonus, oltre ai finanziamenti pubblici per la tutela nel settore restauro e al rapporto tra il restauratore e la Protezione Civile. Grande priorità alla figura del restauratore e alla salute sul luogo del lavoro come anche alle diverse realtà territoriali. Il consiglio direttivo, totalmente rinnovato, sarà composto dal forlivese Nicola Crispino di Confartigianato Emilia Romagna, Francesca Comello di Confartigianato Friuli Venezia Giulia, Paolo Gasparoli di Confartigianato Lombardia e Cesare Pagliero di Confartigianato Piemonte. essere impresa
novembre 2020 › 27
categorie e mercato
Revisioni, non si ferma il lavoro di ANARA
Fondamentale aggiornare le tariffe Un tavolo di confronto per risolvere i tanti, troppi problemi che affliggono il settore delle revisioni auto, uno degli ingranaggi principali dell’autoriparazione artigiana, tra i protagonisti i vertici di Confartigianato, che hanno presentato le istanze degli imprenditori. A cominciare dalla revisione delle tariffe riconosciute agli imprenditori, ferme a 14 anni fa. Nel frattempo, la rivoluzione digitale ha travolto tutto, cambiando gli scenari ma anche le competenze degli addetti ai lavori, i macchinari e gli spazi delle officine. Necessità che si sono trasformate in investimenti fatti negli ultimi anni dagli imprenditori di settore, che però devono incassare tariffe stabilite quasi tre lustri fa. “Una revisione della tariffa che rientra sempre tra gli impegni dei vari direttori generali e dirigenti ad occuparsene. Per una serie di circostanze, però, cambiano le persone ma il problema per noi imprenditori resta irrisolto - deImage by Freepik
nunciano i vertici di ANARA Confartigianato - Come tutti i problemi legati alla gestione della pubblica amministrazione, possono passare anche molti anni prima di vedere la soluzione a un problema. Purtroppo, noi siamo imprenditori e abbiamo bisogno di risposte immediate, quelle che ci chiede il mercato. Confartigianato non fa politica partitica fa politica delle imprese e sa bene che togliere risorse finanziare a un’impresa è come togliere l’ossigeno a un malato. Quindi, la nostra battaglia principale è e sarà sull’adeguamento della tariffa”. Un meccanismo lungo, che richiede il lavoro congiunto di due ministeri, Economia e Trasporti, e una lunga trafila di approvazioni. “Sappiamo che i tempi saranno lunghi ma non molliamo, il 2 ottobre abbiamo detto a chiare lettere al Direttore generale che noi andremo avanti fino a raggiungere l’obiettivo perché l’impresa che non ha liquidità è un’impresa che rischia di fallire. E noi non abbiamo alcuna intenzione di farlo”. L’aggiornamento della tariffa, però, è soltanto la prima di una serie di proposte che ANARA Confartigianato ha portato sul tavolo delle trattative con la Motorizzazione. “Sul piatto abbiamo messo tante altre questioni di carattere tecnico che ci hanno travolto negli ultimi anni, tra maggiori costi Continua a pagina 29 ›››
Forlì in Via Anrico Acquedotto 27 - Tel. 0543 800888
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28 › novembre 2020
categorie e mercato
Il plauso della Ministra delle Infrastrutture e Trasporti
Autotrasporto settore strategico per il Paese “In questi mesi tutta l’Italia si è resa conto di cosa rappresenta l’autotrasporto nel nostro Paese e della fatica quotidiana che sopportate nell’esercitare la vostra attività quotidiana. Quando l’Italia era ferma, voi avete garantito a tutti il trasporto e la consegna dei beni essenziali. Terrò alta l’attenzione sul settore perché non vorrei che in un futuro ritorno alla normalità venisse derubricato il vostro ruolo strategico”. Così la Ministra delle Infrastrutture e Trasporti, Paola De Micheli, ha ringraziato i dirigenti nazionali di Confartigianato Trasporti, intervenendo il 30 ottobre alla riunione del Consiglio Direttivo dell’Associazione. La Ministra ha sottolineato le misure di carattere emergenziale e strutturale per il settore dell’autotrasporto: sblocco delle deduzioni forfettarie, incremento di 50 milioni nel 2021 del fondo per investire nel rinnovo dei veicoli, attivazione di risorse per la rottamazione dei mezzi. In particolare, ha sottolineato l’importanza dell’incremento delle risorse per il rimborso dei pedaggi, “in quest’anno così faticoso per i rischi legati all’aumento dei costi e alla riscossione dei crediti in una filiera lunga che non sempre agisce nel rispetto del diritto di essere pagati nei tempi previsti dal contratto”. Per Confartigianato è indispensabile che l’Autorità Garante della concorrenza e del mercato, operi assieme alla Guardia di Finanza per effettuare i controlli, anche a fronte di ‹‹‹ Segue da pagina 28
Fondamentale aggiornare le tariffe e lungaggini burocratiche per adempiere a questi obblighi. Sia chiaro, se questi tempi fossero utili ai fini della sicurezza stradale, per tutelare il cittadino e per salvare vite umane, noi l’avremmo fatto ben volentieri. Non saremmo andati a rivendicare nulla. È un impegno professionale che mettiamo al servizio della collettività. Abbiamo dimostrato sul tavolo, però, che questi appesantimenti non hanno nulla a che fare con la sicurezza stradale. Le richieste che Anara sostiene da anni sono norme che prevedono aggiornamenti essendo cambiata la legge che le disciplina. C’è un regolamento europeo che dà ragione alle istanze delle imprese.”
denunce via pec, ribadendo la necessità di tutelare la privacy del denunciante. La Ministra De Micheli ha poi finalmente annunciato di aver dato specifiche indicazioni al Direttore generale per il trasporto stradale e l’intermodalità di pubblicare già nei prossimi giorni i valori indicativi di riferimento dei costi di esercizio, misura da tempo attesa dai trasportatori quale strumento a vantaggio della regolarità del mercato e per la tutela della sicurezza stradale e sociale, su cui Confartigianato Trasporti ha condotto una forte battaglia sindacale. Paola De Micheli ha inoltre ribadito l’assoluta contrarietà alla proposta di incremento delle accise sul gasolio, recependo le indicazioni di Confartigianato trasporti, che nelle scorse settimane si è spesa contro ogni provvedimento punitivo sul tema. “Continuerò a battermi - ha detto la Ministra - perché non possiamo imporre misure che rappresentano dei disincentivi per la transizione ecologica fino a quando non avremo garantito la sostenibilità economica e la transizione per tutti i comparti che verrebbero disincentivati. Le due cose devono andare insieme. Altrimenti pagheranno lavoratori e aziende che già si assumono i rischi in un settore che ha molte complessità”. “Abbiamo chiesto - ha aggiunto la proroga delle misure ferrobonus e marebonus e abbiamo attivato in maniera informale un negoziato con l’Unione europea per poter spostare sull’autotrasporto i benefici che attualmente sono concentrati sugli operatori ferroviari e marittimi”. “C’è molto lavoro da fare, molte misure dovranno essere prorogate. Siamo ancora in una situazione emergenziale molto forte - ha concluso la Ministra - che avrà effetti sull’economia anche nel 2021. Bisogna essere attenti ad allocare le risorse in modo intelligente e a spenderle nella maniera più veloce possibile”. A questo proposito Confartigianato ha ribadito l’importanza della proroga del rimborso delle accise per gli autocarri Euro 4 fino a giugno 2021. Nel ringraziare il Presidente di Confartigianato Trasporti Amedeo Genedani e tutta l’Associazione per la proficua interlocuzione avviata, ha, infine, affermato: “So che mi aiuterete in questa attività, proseguendo nel dialogo virtuoso che abbiamo avviato per raggiungere gli obiettivi di garantire la sostenibilità ambientale ed economica”. essere impresa
novembre 2020 › 29
categorie e mercato
Emissioni CO2
In crescita gli investimenti green La recrudescenza del virus crea una sensazione di incertezza che rischia di interrompere il miglioramento in corso del clima di fiducia, fattore essenziale per consumi e investimenti, tra cui anche quelli green. A settembre 2020 l’aumento di fiducia dei consumatori si legava a una elevata propensione delle famiglie alla ristrutturazione delle abitazioni, anche grazie al superbonus. L’incentivo fiscale varato a maggio con il DL ‘Rilancio’, pur con tutte le difficoltà per l’ottenimento, stanzia risorse per 2,3 miliardi all’anno e integra il portafoglio delle detrazioni fiscali per la casa. Lo scorso anno le detrazioni per recupero edilizio hanno sostenuto investimenti per 25,7 miliardi di euro, mentre quelle relative all’ecobonus hanno incentivato spese per ulteriori 3,5 miliardi di euro, in aumento del 4,1% rispetto al 2018. L’ecobonus determina un risparmio di energia per 1.253,9 GWh/anno, con un aumento dell’8,6% rispetto all’anno prima. Come risulta dall’analisi di Confartigianato le abitazioni rappresentano l’ambito chiave su cui si gioca la partita della riduzione delle emissioni nel prossimo decennio. Gli edifici generano, direttamente e indirettamente, il 39% delle emissioni e il settore residenziale è fortemente coinvolto dagli interventi per raggiungere il nuovo target di riduzione del 55% delle emissioni. Si stima che l’economia italiana riceverà una accelerazione degli investimenti del 12,3%, con un maggiore flusso di 39,7 miliardi di euro all’anno, di cui il 32,9%, pari a 13 miliardi di euro all’anno, nel settore residenziale. Gli interventi sostenuti dagli incentivi fiscali interessano un’ampia platea di micro e piccole imprese: nella filiera della casa operano 985 mila micro e piccole imprese con quasi due milioni addetti, pari all’88% dell’intera filiera. Il 60,1% degli addetti delle micro
e piccole imprese della filiera afferisce alle costruzioni - di cui 39,4% edilizia e 20,7% installazione di impianti - seguito dal 26,7% di immobiliare e servizi professionali e il 13,2% dell’indotto manifatturiero. Il settore edilizio mostra segnali di ripresa, dopo aver registrato pesanti effetti negativi nella crisi Covid-19 della scorsa primavera: l’esame dei più recenti dati Istat evidenzia che la produzione delle costruzioni di agosto 2020, al netto della stagionalità, risale e torna sopra ai livelli medi del primo bimestre 2020, periodo antecedente alla pandemia di Covid-19. Nonostante il recupero in corso, tuttavia, la crisi conseguente all’emergenza sanitaria ha lasciato un segno pesante sui conti economici delle imprese: nei primi 8 mesi del 2020 il comparto delle Costruzioni in Italia ha perso il 14,3% della produzione - in valore si tratta di 16 miliardi di euro in meno - un calo più ampio di oltre sei punti rispetto al -8,1% della media dell’Eurozona.
Utenze Luce e Gas Si ricorda che la normativa ha previsto il progressivo passaggio dal mercato tutelato a quello libero, individuando le date dalle quali i servizi di tutela di prezzo non saranno più disponibili: per le PMI (con potenza dai 16,5 Kwt in su) la data è fissata al 1° gennaio 2021 per le famiglie è stata posticipata al 1° gennaio 2022. Per tutti i chiarimenti del caso, è possibile contattare lo sportello Energia di Confartigianato Forlì Fabiola Foschi 0543.452844 Gianluigi Bandini 0543.452895
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