Essere Impresa dicembre 2021

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06 › DICEMBRE 2021

Anno 11 - Direttore Responsabile Marco Valenti - Mensile di informazione tecnica, economica, professionale - Forlì, viale Oriani, 1 Aut. Tribunale di Forlì n. 548 del 24/11/78 - Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale in regime libero D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, Commerciale Business Forlì n. 66/2009”

Ascoltare l’impresa La lavorazione del legno è uno dei settori trainanti dell’economia forlivese. La presenza di numerose falegnamerie per la produzione di arredamenti su misura, complementi, infissi e serramenti, la forte tradizione nel restauro e le importanti aziende di lavorazione dei pannelli per l’industria, caratterizzano il nostro territorio. Un settore che, se adeguatamente sostenuto creando un percorso sinergico fra i diversi produttori e il mondo della formazione, può rappresentare un polo d’eccellenza, non soltanto a livello regionale. Una riflessione che parte dai numeri del territorio, per valutare le necessità di chi fa impresa, soprattutto nei piccoli comuni montani meno serviti e gravati da costi superiori rispetto a chi è insediato lungo l’asse viario della via Emilia. Da pagina 6 L’EDITORIALE: Per la Regione Emilia-Romagna le strade statali di valico non sono una priorità, eppure imprese e cittadini che vivono nelle aree interne non possono più attendere. A pagina 2 STORIE DI IMPRESE: La tradizione della falegnameria è fortemente radicata nel forlivese, è possibile immaginare un distretto del legno? Quali sono le esigenze degli imprenditori che operano nel comparto e quali sono le prospettive future per il settore? Da pagina 6

IL NOTIZIARIO TECNICO: Consulenza fiscale, chiarimenti sul contributo a fondo perduto, con finalità perequative, calcolato sul risultato economico d’esercizio. Consulenza del lavoro, novità sulla quarantena. Da pagina 15 a pagina 19 CATEGORIE E MERCATO: Focus sul comparto auto. La filiera dell’auto italiana conta 551.799 addetti, un settore chiave che oggi è messo a rischio dal rialzo dei prezzi delle materie prime. A pagina 27


editoriale

Il veto della Regione

Statale 67, ennesima delusione

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ell’apprendere dai media locali le affermazioni del sottosegretario alla Presidenza della Giunta Regionale Davide Baruffi secondo cui “sulla base delle valutazioni di traffico generato dal Prit 2025, non sono stati giudicati prioritari gli interventi sulle strade di valico delle varie strade statali, soprattutto nel tratto Rocca San Casciano-Portico di Romagna”, sono numerose le riflessioni che emergono. Il primo pensiero attiene alle strade statali di valico, non solo romagnole, ma dell’intera regione, evidentemente non reputate centrali nella pianificazione degli interventi per la messa in sicurezza e l’ammodernamento viario. Eppure in questi ultimi mesi il nodo delle aree interne pareva essere tornato al centro dell’agenda politica regionale. L’importanza di combattere lo spopolamento delle zone montane e collinari trovava evidenza anche nei bandi promossi dalla Regione, come per esempio quelli per la riqualificazione dei siti produttivi. Tuttavia è impossibile pensare di incentivare la presenza in questi territori, privandoli di un sistema viario adeguato al flusso di traffico e funzionale. Le strade statali di valico non sono prioritarie, quindi come potrebbero, le imprese e i cittadini, scegliere di vivere in un territorio, pur ricco di bellezze paesaggistiche, carente dal punto di vista infrastrutturale? Chi, nato in zone collinari o montane, decide di rimanere legato ai propri luoghi natali o chi decide di trasferirsi in Appennino non merita forse le stesse condizioni di chi risiede in pianura? Senza sottovalutare la specifica sulla Statale 67, Confartigianato di Forlì è impegnata a sostenere numerosi progetti per favorire la riscoperta delle aree interne e dei comuni più lontani dall’asse viario della via Emilia, eppure, di fronte a questa ennesima doccia fredda, ci si chiede come sia possibile attirare residenti e turismo, senza garantire l’ammodernamento di un sistema viario che, da oltre vent’anni, è oggetto di progetti mai concretizzati. La delusione è cocente, soprattutto perché le parole di Baruffi sembrano davvero far tramontare le nostre speranze di vedere finalmente risolta una questione annosa, che denunciamo da anni; già la chiusura del presidio di polizia stradale di Rocca San Casciano era stato un duro colpo per chi vive e opera nella vallata. Oggi siamo davvero attoniti e molto preoccupati per il futuro delle comunità che si affacciano sulla Statale 67.

Viale Oriani, 1 tel 0543 452811 • fax 0543 452852

ORGANO UFFICIALE DI STAMPA DI CONFARTIGIANATO FORLÌ FEDERIMPRESE

Anno XI • n. 06 DICEMBRE 2021 redazione@confartigianato.fo.it www.confartigianato.fo.it

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Reg. Naz. Stampa 06185 del 17/2/98 - ROC 5252 Autorizzazione Tribunale di Forlì n. 548 del 24/11/1978 Tariffa R.O.C: “Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale in regime libero D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, Commerciale Business Forlì n. 66/2009

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il commento

Focus sulle aree interne

Tuteliamo le nostre radici

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are impresa dando valore al territorio è una sfida possibile. Le micro e piccole imprese sono costituite da persone che, ancora prima di essere artigiani o imprenditori, sono cittadini con un forte legame con la comunità in cui operano e vivono. Per questo chi fa impresa pur non utilizzando espressioni come sostenibilità ambientale, è ben attento a non rovinare l’habitat di cui ha scelto di essere parte, assieme ai propri affetti. Persone che si prendono cura e hanno a cuore il territorio, che non è solo fonte di reddito, ma è il luogo in cui hanno costruito la propria vita. Ribadire che la micro e piccola impresa è presidio del territorio ed è un mezzo per contrastare lo spopolamento dei comuni periferici non è un mero slogan. Creare posti di lavoro, garantire servizi e contribuire a creare ricchezza è ciò che ogni imprenditore fa quando decide di insediare la propria attività nei luoghi in cui è nato e cresciuto, anche se meno dotati infrastrutturalmente. Il nostro Paese si caratterizza per una pluralità di piccoli comuni che oggi corrono il rischio di diventare meri dormitori o di spopolarsi, è evidente che le attività produttive che scelgono di insediarsi in queste aree non sono solo soggetti economici, ma svolgono anche una fondamentale funzione sociale. Diviene perciò indispensabile creare le condizioni per far vivere e prosperare le attività artigiane, unico strumento per combattere la desertificazione di territori montani e aree interne, assieme all’attrattività turistica. Tuttavia, anche lo sviluppo turistico deve tenere conto, prima di tutto, della qualità della vita dei residenti, perché dove si sfrutta fino all’osso la potenzialità turistica di un borgo, questo muore. Per questo è imprescindibile che i progetti del Piano Borghi nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza siano pensati in connessione ai servizi pubblici e alle infrastrutture. Come ribadito dal presidente nazionale di Confartigianato, Marco Granelli, i piccoli centri vanno considerati prima di tutto luoghi di vita e in quanto tali valorizzati. La tendenza di questi ultimi anni, di abbandono delle aree montane può essere invertita favorendo l’insediamento di giovani sia attraverso la creazione di nuove imprese che operino in una logica di economia circolare sia col lavoro da remoto. Confartigianato ha chiesto al Governo un’azione su due fronti, in primo luogo introdurre una fiscalità di vantaggio per incentivare le imprese a restare nei territori montani attraendo al contempo nuove imprese, nonché l’estensione delle agevolazioni di cui gode il mondo agricolo anche alle imprese artigiane. Tra le ipotesi da valutare l’adozione di un modello alla francese, con l’istituzione delle Zone de Revitalisation Rurale (ZRR) che non distinguono il regime degli aiuti rispetto alla categoria agricola o altra di attività commerciale. Un impegno che ci vedrà, come sempre, a fianco delle nostre imprese. essere impresa

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a cura di Casa Artusi

Il potere della condivisione per Artusi Il carteggio artusiano online e il saper-fare domestico re tra le oltre 1800 lettere, cartoline, documenti, testimonianze che hanno reso l’opera artusiana il bestseller di cui ancora si parla, l’opera spartiacque nella storia della gastronomia italiana che ha costruito l’identità nazionale guardando all’esaltazione delle variabili domestiche delle famiglie italiane

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a cucina italiana è un accostamento di variabili sociali e culturali a confronto e questo è dovuto al suo essere fortemente radicata nella cultura locale. Anzi è il suo essere così condivisa a livello locale a renderla la cucina ricca ed eterogenea, e per questo identitaria, a livello nazionale. Pellegrino Artusi, con La Scienza in cucina e l’Arte di mangiar bene, in compagnia di due gatti: Biancani e Sibillone, e due domestici: Marietta e il cuoco Francesco, diventa il punto strategico di raccolta dove far convogliare storie, aneddoti e testimonianze, scritte in quelle lettere che arrivano ad Artusi da ogni angolo d’Italia e del mondo, con parole trepidanti di variabili territoriali e curiosità della vita quotidiana di chi ha contribuito ad arricchire di ricette la Scienza in cucina e a garantire il successo del manuale. Oggi questo patrimonio epistolare è reso accessibile anche online per studiosi, appassionati curiosi che intendono scoprire cosa veniva scritto ad Artusi agli inizi del Novecento e che vorranno lasciarsi conquistare dal rapporto diretto e dalla confidenza che Artusi instaura con i propri lettori Sul sito casartusi.it/carteggio è possibile naviga-

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Casa Artusi continua la sua opera di raccolta e di racconto delle identità gastronomiche guardando ben oltre i confini nazionali e per questo si conferma oggi come epicentro dove far arrivare nuove ricette di casa e nuove storie domestiche, ricordi e sperimentazioni della cucina di casa di oggi, attraverso il proprio sito da parte di tutti coloro che vorranno condividere il proprio vissuto in cucina Questa condivisione è la stessa che si vive durante il format “La ricetta della Marietta” un corso online in diretta dalla Scuola di cucina dove una Marietta porta una propria personale ricetta di famiglia della cucina romagnola e la condivide con i tanti curiosi collegati da casa che possono replicare con lei passo dopo passo la sua ricetta.


a cura di Casa Artusi Vuoi sostenere le attività della Fondazione Casa Artusi? A soli 50 euro puoi iscriverti e partecipare a quattro dei webinar programmati nel calendario della Scuola di cucina con i Maestri di cucina di Casa Artusi. Visita la nostra bottega online! La strumentazione di regia permette un’ottima visualizzazione con diverse inquadrature e focus dettagliati sull’esecuzione della ricetta per seguire al meglio il tutto.

Cappelletti all’uso di Romagna SPECIALE NATALE - 21 dicembre ORE 20:30 Il cappelletto è il re del Natale romagnolo. Ogni casa di Romagna porta a tavola il giorno di Natale un piatto fumante di cappelletti in brodo. Chi li fa di magro, chi mette un po’ di carne, chi usa il Parmigiano Reggiano DOP e chi verso l’entroterra usa il pecorino. Alcuni li arricchiscono con profumi e spezie secondo il proprio gusto, proprio come suggerisce Pellegrino Artusi nella ricetta n.7 del suo Manuale. Festeggiamo simbolicamente il Natale entrando nella casa di una Marietta dell’Associazione Mariette di Forlimpopoli, in compagnia di un giovane gastronomo con cui la Marietta dialogherà in cucina per scoprire curiosità e approfondimenti sulla ricetta di casa.

Cosa faremo? Riviviamo o scopriamo l’esperienza di quando una mamma

o una nonna trasmettono il loro saper-fare pratico in cucina ascoltando le parole e la storia personale delle Mariette di Forlimpopoli. Cuciniamo in diretta, passo dopo passo, la ricetta personale della Marietta oppure se preferite si può semplicemente ascoltare, prendere qualche appunto, e replicare in un secondo momento.

Come funziona? Quota individuale di partecipazione euro 20 (a collegamento). Con una sola quota d’iscrizione possono partecipare una o più persone con lo stesso dispositivo e si ha la possibilità di interagire in diretta con le mariette, gli esperti per dubbi, curiosità e approfondimenti, ed essere seguiti il più possibile dato un numero massimo di partecipanti al webinar.

Al momento dell’iscrizione si riceve una comunicazione di avvenuta iscrizione, una volta confermato il corso, si può procedere con il versamento della quota d’iscrizione. Pochi giorni prima del corso si riceve via mail il link alla piattaforma per partecipare, l’elenco degli ingredienti, degli utensili, la dispensa con le ricette, gli approfondimenti e il decalogo della cucina artusiana. Al termine del corso vi verrà inviato l’attestato di partecipazione e il video con la replica della diretta per rivederla ogni volta che si vuole. Qualora non abbiate mai utilizzato una piattaforma webinar la segreteria di Casa Artusi è disponibile a seguirvi, previo appuntamento, passo dopo passo, per il corretto funzionamento sui vostri dispositivi. Il giorno del corso saremo online già 15 minuti prima dell’orario indicato per accogliervi ed evitare che ci siano problemi tecnici. Mattia Fiandaca, Gastronomo e collaboratore di Casa Artusi essere impresa

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storie di imprese

Intervista ad Alessandro Liverani

Il bosco, una risorsa da gestire

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a massiccia presenza, nel forlivese, di aziende operanti nella filiera del legno, dalla produzione di mobili, agli allestimenti nautici, ai serramenti, sino ai semilavorati per l’industria, rappresenta un punto di forza del nostro territorio, che potrebbe candidarsi a diventare un interessante distretto. Alessandro Liverani tecnico forestale e libero professionista che opera nel settore del legno, forte della sua esperienza trentennale, chiarisce quali sono le criticità che il sistema imprenditoriale locale dovrà affrontare nel raccogliere questa sfida. “In Italia, dagli anni sessanta è stata abbandonata la produzione del legno, di fatto, pur in presenza di importanti superfici boschive, è stata fatta una scelta conservativa, a differenza di quanto avviene nei paesi produttori a noi vicini, come Svizzera, Germania, Austria e anche Slovenia. Queste realtà hanno infatti scelto un approccio pragmatico, di tagliare e ripiantare i boschi, dando vita a una ciclicità forestale che in Italia è stata sospesa e che, anche se oggi venisse riattivata, richiederebbe almeno trent’anni per essere operativa.” Senza sottovalutare un altro dato, proprio la carenza di boschi produttivi ha quasi determinato la scomparsa dell’industria primaria: nel nostro Paese, sono praticamente scomparse le segherie, sono attive soltanto alcune realtà, di recente costituzione, che trasformano il legno solo per il consumo energetico, come il legname cippato, e, sebbene il nostro Paese dipenda dall’estero anche per la legna da ardere, anche questo comparto soffre della macchinosità legislativa e della riduzione, anno dopo anno, delle professionalità nel campo forestale. Questa situazione è resa evidente dai numeri delle importazioni di materia prima. Le aziende che operano nel comparto legno dipendono quasi completamente dall’estero per l’approvvigionamento “in Italia la filiera corta è impossibile, le proprietà private boschive di dimensioni sufficienti per dar vita ad una filiera sono rare e l’80% del legno utilizzato essere impresa

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viene importato.” Il patrimonio boschivo in Italia, pur in crescita, non viene utilizzato a fini commerciali “purtroppo l’abbandono gestionale può dare origine a situazioni quali la catastrofe di Vaia, che nel 2018 ha causato la distruzione di migliaia di ettari di conifere, ed espone a maggiori rischi di incendio. Oltretutto, nel caso del Trentino e del Veneto, buona parte del legname caduto a terra con la catastrofe è stato svenduto alla Cina, per evitare che il prodotto deperisse, diventando inutilizzabile, non essendo presente un’industria primaria in grado di assorbire queste quantità”. Prendersi cura del patrimonio boschivo, spiega ancora l’esperto, significa adottare un nuovo paradigma “è necessario valutare le necessità delle realtà produttive per individuare come gestire le risorse boschive, l’abete rosso e la douglasia, per esempio, sono specie che meglio si adattano per gli usi industriali.” Il bosco gestito con taglio e ripianto garantisce comunque biodiversità e abbattimento della CO2, individuando quali siano le piante più idonee da mettere a dimora, inoltre l’utilizzo delle superfici forestali italiane ai fini della produzione legnosa, avrebbe vantaggi anche in termini ambientali: riducendo la dipendenza dall’estero e quindi il traffico di materia prima diretta verso il nostro paese. Viviamo in un territorio che si caratterizza per la presenza di una risorsa fondamentale quale il parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, un polmone verde, fondamentale anche per il rifornimento idrico, tuttavia, senza tutela anche questo patrimonio rischia di deteriorarsi: la conservazione della foresta non avviene se la si abbandona agli eventi naturali, o all’incuria dei visitatori, ma solo se si procede alla gestione forestale con interventi selvicolturali che prevedano sia tagli sia rimboschimenti controllati.


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Arte Legno dal 1998 a Dovadola

L’esperienza di Luca Benini

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rte Legno di Benini Luca e C. Snc dal 1998 è attiva nel settore del legno, producendo arredamento su misura, infissi e serramenti. A raccontare la storia dell’azienda è proprio Luca Benini, che assieme a Marzia Bombardini, ha fondato l’azienda, che oggi occupa due dipendenti. “Ho iniziato a lavorare nel settore della falegnameria come dipendente, a Premilcuore, imparando le tecniche di lavorazione, poi dopo una breve esperienza come ditta individuale, ho acquistato un terreno a Dovadola nella zona artigianale, in via Pietro Zangheri 16, in cui ho costruito il capannone che ancora oggi ospita la società. Dapprima ci siamo concentrati sulla produzione di mobili e complementi, dal 2004, abbiamo poi introdotto anche infissi e serramenti, acquistando gli strumenti necessari alla produzione.” Il settore dei serramenti in legno ha avuto un ottimo sviluppo fino al 2012, arrivando a costituire il 90% della produzione dell’impresa, poi c’è stato un rallentamento, dovuto anche

alla grande diffusione degli infissi in pvc e oggi si attesta attorno al 70% delle commissioni. “Ci occupiamo di arredamenti su misura per privati, dalle cucine ai bagni, passando per i complementi d’arredo. Realizziamo qualsiasi tipo di soluzione: nel 2020 con la pandemia, abbiamo prodotto le dotazioni di sicurezza per contenere il rischio di contagio. Abbiamo anche studiato ed eseguito l’allestimento di negozi, ma sono casi particolari, in cui il cliente vuole realizzare qualcosa di unico e si rivolge a noi per concretizzarlo.” E continua “nonostante la crisi del 2008, il lavoro non è mai mancato. In questi anni abbiamo creato una relazione di fiducia quasi totale coi nostri clienti, molti dei quali si rivolgono a noi da 15 o 20 anni, è una clientela medio alta, attenta alla qualità del prodotto e alla professionalità della lavorazione.” Il comparto del legno e arredo non è esente dagli aumenti che stanno caratterizzando le materie prime, rendendone difficile l’approvvigionamento. Spiega Benini “l’incremento consistente

di prezzo si registra sul massello, meno su laminato e pannellature. Noi lavoriamo prevalentemente con il rovere americano e con il pino nordico e, proprio per ovviare alle difficoltà di reperimento, abbiamo fatto scorte in magazzino. Raramente impieghiamo altri legni a meno che non ci sia una specifica richiesta del cliente. Nel caso si tratti di legname non in giacenza, per il quale dobbiamo fare ordini è necessario tener conto dei prezzi molto variabili e della carenza di prodotti sul mercato.” L’imprenditore conclude sottolineando che la materia prima è prevalentemente di provenienza estera, in Italia c’è una piccola produzione in Trentino di larice, pino e abete, ma con costi più elevati rispetto ai fornitori nordici, “dopo la tempesta di Vaia ci aspettavamo l’immissione sul mercato del legname derivante dall’abbattimento delle piante coinvolte, ma così non è stato. Nel nostro Paese manca la cultura della filiera del legno, le segherie industriali sono poche proprio perché le materie prime da lavorare sono scarse, mancando le piantagioni e la capacità di gestione del verde per uso commerciale.”

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Dal 1986 legata a Premilcuore

La storia della Fratelli Petrini

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l comune di Premilcuore si caratterizza per la tradizione nella lavorazione del legno, tra le realtà produttive del settore va annoverata anche l’azienda Fratelli Petrini di Petrini Riccardo. L’impresa, fondata nel 1986 da Bruno Petrini, in via Di Vittorio 10/B, dal 2010, col pensionamento del titolare, è guidata dal fratello Riccardo. Entrambi hanno appreso l’arte della falegnameria lavorando come dipendenti in una nota azienda di Premilcuore, fino a quando Bruno decise di avviare un’attività in proprio, coadiuvato dal fratello. Oggi anche Lorenzo Petrini, figlio di Riccardo, sta muovendo i primi passi nell’artigianato; dopo il diploma conseguito in ragioneria il giovane si sta, infatti, avvicinando al mestiere del padre. L’azienda produce arredamenti in legno, prevalentemente in stile rustico, in castagno, materiale acquistato da un fornitore di Badia Prataglia, con cui l’azienda collabora da tempo. Spiega l’imprenditore “da sempre lavoriamo soltanto il legno, tralasciando il truciolare, settore in cui c’è molta concorrenza, creando prodotti molto particolari in stile rustico. Non ci siamo mai specializzati nelle lavorazioni moderne, non avendo neppure i macchinari necessari, anzi, gran parte della lavorazione è svolta ancora manualmente.” Una ricerca costante della qualità e del pezzo unico, una produzione di nicchia, ma molto apprezzata dalla clientela, tanto che in questi anni l’azienda non ha mai risentito della crisi. “Ciò che rende difficoltoso il lavoro sono gli adempimenti burocratici e i vincoli che regolano l’attività.” Anche i piccoli laboratori di ebanisteria sono, infatti, sottoposti ai medesimi controlli che

interessano realtà ben più strutturate, un aggravio in termini di tempo e di lavoro, per chi, come Petrini ha una ditta individuale e deve occuparsi di ogni incombenza. Con l’escalation dei prezzi delle materie prime il mercato della falegnameria deve poi affrontare la difficoltà nell’approvvigionamento dei materiali “pur non avendo difficoltà nel reperire il legname, i fornitori segnalano ritardi nelle consegne di molti prodotti, i cui prezzi oggi sono lievitati. La ferramenta e le finiture in metallo oggi subiscono forti ritardi nei rifornimenti perché manca la materia prima. Anche la consegna degli elettrodomestici per le cucine che realizzo viene evasa dopo diverse settimane dall’ordine. Stiamo scontando i mesi di lockdown e adesso il problema vero è poter ottenere specifiche realizzazioni per le finiture, come per esempio le maniglie: i fornitori a cui mi rivolgo per le produzioni artistiche faticano a trovare i metalli per eseguire le lavorazioni.” Una nota attiene anche al fare impresa in un comune montano “Premilcuore è una zona abbastanza svantaggiata e col costo del carburante alle stelle anche gli spostamenti sono più onerosi, a cui si aggiunge una viabilità che avrebbe bisogno di interventi per essere migliorata.” L’imprenditore, tuttavia, non ha mai pensato di spostare l’attività, essendo molto legato al territorio. Conclude Petrini “quando abbiamo aperto c’era un distretto del legno fiorente, erano attive molte piccole aziende con cui esisteva collaborazione, piano piano la situazione è cambiata fra chiusure e trasferimenti, purtroppo, si sta perdendo questa tradizione”. Con “Porta un amico” ogni associato, presentando una nuova azienda che ci affidi un servizio, può ottenere un buono carburante del valore massimo di 100 euro. Lo stesso bonus verrà corrisposto al nuovo socio

Per informazioni: 0543 452811

Confartigianato premia l’amicizia essere impresa

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A colloquio con Leonardo Fabbrica

La tradizione della falegnameria

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a storia dell’impresa Fabbrica Giovacchino Snc affonda le radici nel 1947 quando il fondatore andò a bottega per apprendere l’arte della falegnameria. Dopo questa prima esperienza lavorativa, Giovacchino decise di aprire la propria falegnameria a Premilcuore in via Roma 64, dove è ancora oggi. La scelta di Fabbrica è stata controcorrente; in quegli anni, infatti, iniziò lo spopolamento dell’alta vallata e che ancora non si è arrestato. Decisione che si rivelò vincente; l’impresa in poco tempo espanse la propria attività assumendo giovani del paese, formando di fatto una generazione di imprenditori della falegnameria che ancora oggi opera nel settore. Racconta Leonardo Fabbrica, che dal 1988 ha affiancato il padre in azienda e oggi ne è il titolare, “in quegli anni il settore era fiorente e l’impresa arrivò a occupare persino 22 dipendenti. La produzione di mobili su misura era richiesta anche all’estero, tanto che abbiamo consegnato persino in Cile e in Argentina, ol-

tre che in Europa, arrivando fino in Scozia e in Irlanda coi nostri prodotti. Le fasi della lavorazione erano svolte integralmente, veniva acquistato il legname, segato e stagionato direttamente in azienda. Abbiamo sempre utilizzato legno nostrano, noce, castagno, rovere, ciliegio e l’ulivo toscano, che ha una resa qualitativa superiore rispetto a quello di altre regioni.” Inevitabile affrontare il tema delle materie prime “non abbiamo risentito dell’aumento dei costi del legname, avendo ingenti scorte in magazzino, ma negli ultimi sei mesi il costo delle vernici è triplicato ed è difficile reperire la ferramenta necessaria.” Un impatto importante, su una realtà che già sconta le difficoltà di chi fa impresa in montagna “eppure il lavoro è una passione, il legno scalda l’ambiente, il mobile viene studiato e pensato per l’ambiente in cui dovrà essere messo ed è qualcosa che rimane per sempre. Oggi si è persa la cultura della qualità, del legno e dell’artigianalità, invece dovrebbe esserci un ripensamento, l’ambiente si rispetta non consumando risorse, il legno dura nel tempo e può essere riparato e restaurato, a differenza dei mobili moderni della grande distribuzione.” Spiega ancora “abbiamo una clientela affezionata che ci conosce da anni e continua a rivolgersi a noi per le proprie esigenze, a cui si affiancano clienti nuovi alla ricerca del pezzo unico. In gran parte ci trovano grazie al passaparola di

altri clienti soddisfatti, qualcuno anche grazie al sito internet. Anche se durante il lockdown il lavoro ha subito una battuta d’arresto: è difficile scegliere un arredo vedendolo su internet, la nostra è una attività che si basa ancora sul confronto con le persone.” Dalle parole di Leonardo Fabbrica traspare la dedizione per il lavoro, condivisa con il padre che, a 88 anni, ancora passa le sue giornate in laboratorio, continuando a seguire quella che non è solo una professione, ma la sua vita. Conclude Leonardo “rimanere a Premilcuore oggi significa affrontare costi superiori, sovrapprezzi sulle merci e sulle consegne, la viabilità non è migliorata tanto in questi anni e per di più mancano servizi (approfitto per ringraziare Confartigianato, una delle poche strutture ancora presenti e operanti sul territorio) e artigiani, perché la zona si sta spopolando: da Premilcuore in su non c’è praticamente più nessuno. Ciò nonostante l’amore per il mio paese mi spinge a rimanere e a lavorare con la speranza che il territorio venga maggiormente apprezzato e valorizzato in futuro.”

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associazione

Confartigianato Emilia Romagna

Gli Stati Generali

Presente all'incontro anche il presidente di Forlì Luca Morigi con le Sindache Milena Garavini, Gessica Allegni e Marianna Tonellato

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l 25 novembre al Zanhotel Centergross di Bologna si sono tenuti gli Stati Generali di Confartigianato Emilia Romagna, che hanno visto la partecipazione sul palco di numerosi relatori di prestigio. Introdotti dal segretario regionale Amilcare Renzi, tra i relatori il presidente nazionale di Confartigianato Marco Granelli che ha commentato “il nostro green pass è il valore artigianato, l’estro, le competenze, le capacità con cui tutto il nostro mondo è stato sempre capace di affrontare tutte le difficoltà con qualità e sicurezza. Stiamo vivendo una fase molto importante che punta a dare all’artigiano un ruolo che non ha mai avuto prima, la richiesta che facciamo alla politica è quella di coinvolgerci sempre di più. Nei prossimi mesi dovremo dimostrare come Paese di essere capaci di spendere le risorse che arriveranno e, guardando al passato, qualche dubbio può sorgere. Noi siamo disponibili a dare tutto il nostro contributo per evitare gli errori del passato e per procedere con quelle riforme che potranno incideranno su questa fase di ripartenza”. Il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini ha chiarito “tante risorse come quelle del Pnrr non le avremo mai più. Dobbiamo essere capaci di utilizzarle e di farlo bene e velocemente. Presupposto però è di vincere la battaglia con la pandemia. È gusto che vi siano essere impresa

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delle corsie preferenziali per chi si è vaccinato, per chi ha scelto di proteggere se stesso e gli altri. Se teniamo a bada la pandemia abbiamo prospettive di crescita molto interessanti. Dopo l’esperienza recente del Bando sulla digitalizzazione del mondo artigianale, come Regione abbiamo intenzione di replicarlo a inizio 2022. Investire sulla formazione e sulla conoscenza, perché questa terra vincerà solo se scommette sui cervelli. Stiamo pensando a una legge regionale, la prima in Italia, per attrarre talenti dall’estero, ma soprattutto per trattenere i migliori tecnici e laureati italiani”. Andrea Orlando, ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, collegato in videoconferenza ha sintetizzato “l’obiettivo oggi è quello di poter vivere un Natale in libertà: vanno in questo senso le misure assunte anche in queste ore dal Governo. Abbiamo lavorato bene nei mesi scorsi, ora dobbiamo continuare a combattere il virus in prima linea, a partire dai luoghi di lavoro, creando aziende covid free. Quindi la vittoria sul virus è il presupposto per qualsiasi politica di carattere economico. Le Pmi hanno sofferto particolarmente e oggi dobbiamo dare un segnale molto chiaro con la riduzione del cuneo fiscale, il grosso delle risorse deve andare alle piccole imprese e nelle buste paga dei lavoratori”. Sul fronte delle politiche attive il ministro ha sottolineato come siano stati investiti “circa 5 miliardi di euro a livello nazionale. Noi dobbiamo utilizzare quelle risorse in stretto rapporto con le imprese, costruendo dei patti territoriali perché le misure siano tarate sui bisogni delle imprese. Servono azioni che favoriscano percorsi duali, forme di apprendistato con formazione, formazione precedente o in parallelo all’ingresso nel mercato del lavoro, costruite sulle domande delle imprese, in un momento in cui c’è difficoltà a reperire manodopera e ciò frena la ripartenza. La digitalizzazione è una sfida che non possiamo perdere, ma anche in questo caso non possiamo pensare a politiche calate dall’alto. Serve quindi una nuova stagione del dialogo sociale dove emerga il protagonismo della piccola e media impresa, pensando anche a tavoli nazionali più larghi di quelli tradizionali. Dobbiamo costruire assieme questi percorsi di transizione”.


associazione

Convegno a Rocca San Casciano

Valenti: in gioco la sicurezza della SS67

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l segretario di Confartigianato di Forlì Marco Valenti lo scorso 9 ottobre è stato relatore, a Rocca San Casciano, del convegno dal titolo “Sicurezza stradale sul territorio. Bene da tutelare oppure no” sul tema della sicurezza stradale, in particolare dopo la chiusura del distaccamento di Polizia Stradale nel territorio comunale. Valenti ha ribadito la posizione di vicinanza dell’associazione, esprimendo rammarico e preoccupazione per quanto sta succedendo nell’entroterra forlivese e, specificatamente, nella vallata del Montone. Valenti si è detto preoccupato per i continui indebolimenti perpetrati ai danni del territorio, dagli accorpamenti degli istituti scolastici, all’indebolimento degli uffici comunali, al trend che vede le banche ridurre i servizi e lo Stato chiudere presidi come quello della Polizia Stradale. Scelte che, molte volte,

sono frutto di decisioni assunte dall’alto, attraverso la lettura fredda dei numeri che vengono espressi dal territorio. Proprio la chiusura della Polizia Stradale è stata giustificata dai numeri troppo bassi che il Comune esprime, sottovalutando il fatto che il distaccamento della Polizia Stradale non fosse di Rocca, bensì a Rocca San Casciano, al servizio di tutta la vallata. Per il segretario “i dati devono essere spiegati: se rapportati a limiti dimensionali che superano i confini dei singoli Comuni, potrebbero portare i decisori a scelte diverse rispetto a quelle delle chiusure o del ridimensionamento dei servizi. Un ipotetico Comune della Valle del Montone, che includa gli abitati di Dovadola, Rocca San Casciano, Portico di Romagna, Bocconi e San Benedetto in Alpe comporterebbe una lettura dei numeri completamente diversa; 5.000 abitanti contro i 1.780 della sola Rocca San Casciano. Un Comune di area vasta non sarebbe un distretto industriale ma registrerebbe la presenza di circa 500 imprese rispetto alle 200 rocchigiane. Non sarebbe un distretto turistico, tuttavia, leggendo i dati afferenti ai transiti registrati dall’Anas pari a 3.800 mezzi ogni giorno, sono evidenti picchi di auto nei fine settimana e nei giorni festivi pari a 30.000 turisti giornalieri, numeri di rilievo, con conseguenti rischi per la sicurezza stradale. Parliamo di un territorio con una superficie di 149,53 Km/2 (secondo solo ai Comuni di Cesena, Forlì e Bagno

di Romagna, tutti dotati di distaccamenti di Polizia Stradale) e conseguentemente con problemi di sicurezza legati anche a una Strada Statale con un dislivello altimetrico di oltre 700 metri.” Un cambio di prospettiva, una lettura più ampia che, così argomentata, avrebbe modificato la scelta della chiusura del distaccamento; o almeno avrebbe sollevato dubbi ulteriori fra i tecnici ministeriali. La SS67 è pericolosa, stante le decine di cartelli di pericolo installati lungo il tracciato, visto che in poche decine di Km è definita deformata, con strettoie, con banchina cedevole, con il manto stradale sdrucciolevole, con animali vaganti, con materiale instabile in strada, parapetti pericolanti, con zone a rischio allagamenti, con pericolo caduta massi sulla carreggiata, dunque un collegamento viario da tenere monitorato, non sguarnito. Ha concluso Valenti “si spera nei fondi del Piano nazionale ripresa resilienza affinché la strada sia finalmente ammodernata, resa meno pericolosa, riconosciuta strada di importanza nazionale che attraversa un territorio vasto, “turisticamente rilevante” insieme a tutto il comprensorio forlivese, con aziende importanti che non possono fare a meno di infrastrutture materiali e immateriali.” Speranza oggi messa a dura prova anche dalle recenti dichiarazioni di Davide Baruffi Sottosegretario alla Presidenza della Giunta della Regione Emilia Romagna. essere impresa

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anniversario

Prestigioso traguardo per un’azienda forlivese

Quarant’anni di Antica Pasticceria

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a quarant’anni è uno dei fiori all’occhiello fra le attività della città di Forlì; l’indiscussa qualità della produzione dell’Antica Pasticceria è, infatti, ben nota anche al di fuori dei confini cittadini. Come racconta Maria Zimelli, che, assieme al marito Maurizio Corzani, ha aperto l’attività nell’ottobre 1981, all’epoca in Corso Mazzini, “in questi anni il punto fermo dell’attività è stato la ricerca della massima qualità: dalla materia prima, selezionata dai migliori produttori, alla lavorazione, sino alle più ricercate tecniche decorative.” Nel 1993 l’attività si è trasferita nell’attuale sede di viale Oriani 1, e, nel primi anni del 2000 è entrato in società anche Fabrizio Leoni; da dieci anni, a coadiuvare il lavoro dei tre soci, ci sono cinque dipendenti. Nell’estate di quest’anno, inoltre, sono stati rinnovati i locali della produzione per innalzare ulteriormente la qualità dell’offerta ai clienti. Continua l’imprenditrice “nonostante gli investimenti fatti nella più moderna tecnologia, il lavoro è ancora essenzialmente manuale, un mestiere artigianale che richiede dedizione e sacrificio. Gran parte della produzione viene realizzata in orario notturno dai quattro pasticceri, un aspetto del lavoro che disincentiva i ragazzi, poco inclini ad avvicinarsi a una professione che richiede questa disponibilità.” Eppure, nel corso degli anni, all’Antica Pasticceria si sono formati giovani che hanno poi avviato con successo una propria attività, mettendo a frutto quanto imparato nel laboratorio di viale

Oriani, un’opportunità preziosa per chi ha voglia di mettersi in gioco. Il locale offre un ambiente accogliente e moderno, nel quale è possibile consumare la colazione, pranzare o fare l’aperitivo usufruendo non soltanto della saletta riservata al piano inferiore dell’immobile, ma anche all’aperto e nei tavolini posti all’interno della galleria, per garantire il rispetto del distanziamento e delle norme anticovid. La straordinaria qualità dei prodotti è un punto fermo per la consolidata clientela che ogni giorno sceglie l’Antica Pasticceria, spaziando dal dolce al salato sino alla cioccolateria, un’ampia disponibilità per ogni tipo di esigenza e di ricorrenza. Senza dimenticare l’abilità dei pasticcieri nel realizzare le più varie decorazione per guarnire le torte, per stupire in ogni occasione. La passione e la dedizione al lavoro è ciò che anima il gruppo che sa accogliere i clienti col sorriso, oltre che con le delizie più golose. Conclude la titolare “avere una pasticceria richiede molti sacrifici, sia nel lavoro quotidiano sia nell’aggiornamento costante dei processi produttivi e la scelta di materie prime sempre più ricercate e raffinate. La produzione avviene prevalentemente di notte e senza il profondo attaccamento alla professione sarebbe impossibile sostenere ritmi così intensi.” Sacrifici ripagati dall’affetto di coloro che quotidianamente scelgono il locale e dall’ottima affermazione, non solo a livello locale, fra gli utenti. essere impresa

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essere impresa

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notiziario tecnico

Consulenza fiscale › a cura di Francesco Bandini IL CONTRIBUTO A FONDO PERDUTO “PEREQUATIVO” L’art. 1 co. 16-27 del DL 25.5.2021 n. 73 (c.d. “Sostegnibis”), conv. L. 23.7.2021 n. 106, al fine di sostenere gli operatori economici maggiormente colpiti dall’emergenza epidemiologica da COVID-19, ha previsto il riconoscimento di un contributo a fondo perduto, con finalità perequative, calcolato sul risultato economico d’esercizio. Con il provv. Agenzia delle Entrate 4.9.2021 n. 55357 sono stati individuati i campi delle dichiarazioni dei redditi necessari per determinare gli ammontari dei risultati economici d’esercizio da con­­­ siderare ai fini del riconoscimento del contributo. Ai fini dell’agevolazione, i soggetti interessati dovevano presentare il modello REDDITI 2021 entro il 30.9.2021, termine individuato dal DPCM 7.9.2021. A seguito dell’autorizzazione della Commissione europea, con il DM 12.11.2021 sono state quindi definite:  a percentuale relativa al peggioramento del risultato economico d’esercizio per poter accedere al contributo;  le percentuali da applicare per il calcolo del contributo. Al fine di beneficiare del contributo occorre presentare un’apposita istanza, secondo le modalità e i termini che saranno definiti con un successivo provvedimento dell’Agenzia delle Entrate.

Soggetti beneficiari Possono beneficiare del contributo i soggetti:  esercenti attività d’impresa, arte e professione o che producono reddito agrario;

Determinazione del risultato economico d’esercizio Con il provv. Agenzia delle Entrate 4.9.2021 n. 227357 sono stati individuati i campi delle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi d’imposta in corso al 31.12.2019 e al 31.12.2020 necessari per de­terminare gli ammontari dei risultati economici d’esercizio da considerare ai fini del riconoscimento del contributo. Percentuale relativa al peggioramento del risultato economico Il DM 12.11.2021 ha disposto che, per accedere al contributo, il peggioramento del risultato econo­mico d’esercizio relativo al periodo d’imposta in corso al 31.12.2020 deve essere almeno pari al 30% rispetto al risultato economico d’esercizio relativo al periodo d’imposta in corso.

Misura del contributo L’ammontare del contributo è calcolato applicando le percentuali definite dal DM 12.11.2021 alla differenza tra il risultato economico d’esercizio relativo al periodo d’imposta in corso al 31.12.2020 rispetto a quello relativo al periodo d’imposta in corso al 31.12.2019, diminuita dei contributi a fondo perduto eventualmente riconosciuti dall’Agenzia delle Entrate. A tale importo si applicano quindi le seguenti percentuali:  30%, per i soggetti con ricavi/compensi 2019 non superiori a 100.000,00 euro;  20%, per i soggetti con ricavi/compensi 2019 compresi tra 100.000,00 e fino a 400.000,00 euro;  15%, per i soggetti con ricavi/compensi 2019 compresi tra 400.000,00 e 1 milione di euro;  10%, per i soggetti con ricavi/compensi 2019 compresi tra 1 e 5 milioni di euro;  5%, per i soggetti con ricavi/compensi 2019 compresi tra 5 e 10 milioni. Contributo massimo

 titolari di partita IVA attiva al 26.5.2021 (data di entrata in vigore del DL 73/2021), residenti o stabiliti nel territorio dello Stato.

L’importo del contributo non può essere comunque superiore a 150.000,00 euro.

Condizioni

Non spetta alcun contributo se l’ammontare complessivo dei contributi già riconosciuti dall’Agenzia delle Entrate è uguale o maggiore alla differenza tra il risultato economico d’esercizio relativo al pe­riodo d’imposta in corso al 31.12.2020 e quello relativo al periodo d’imposta in corso al 31.12.2019.

Il contributo spetta a condizione che:  i ricavi/compensi 2019 (soggetti “solari”) non siano superiori a 10 milioni di euro;  vi sia un peggioramento del risultato economico d’esercizio relativo al periodo d’imposta in corso al 31.12.2020 rispetto a quello del periodo d’imposta in corso al 31.12.2019, in misura pari o superiore a una percentuale definita con un apposito decreto del Ministero dell’Economia e delle finanze.

Non spettanza del contributo

Adempimenti dichiarativi Come anticipato, per ottenere il contributo a fondo Continua a pagina 16 ››› essere impresa

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notiziario tecnico ‹‹‹ Segue da pagina 15

perduto in esame, i soggetti interessati devono aver presentato entro il 30.9.2021 la dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta in corso al 31.12.2020 (modello REDDITI 2021). Il contributo non spetta:  nel caso in cui la dichiarazione relativa al periodo d’imposta in corso al 31.12.2020 sia presentata successivamente al suddetto termine del 30.9.2021;  oppure nel caso in cui la dichiarazione relativa al periodo d’imposta in corso al 31.12.2019 non sia stata validamente presentata. Dichiarazioni integrative Ai fini del rispetto dello stanziamento delle risorse previsto, le eventuali dichiarazioni dei redditi in­ tegrative o correttive presentate oltre il termine del 30.9.2021, relativamente ai periodi d’imposta in corso al 31.12.2019 e al 31.12.2020, non rilevano ai fini della determinazione del contributo qualora dai dati in esse indicati derivi un importo del contributo maggiore rispetto a quello risultante dalle dichiarazioni trasmesse entro il 30.9.2021.

Procedura per accedere al contributo Per ottenere il contributo, i soggetti interessati devono presentare un’istanza telematica all’Agenzia delle Entrate, il cui contenuto e termini di presentazione saranno definiti con un successivo provvedimento della stessa Agenzia.

Erogazione del contributo Il contributo a fondo perduto può essere, a scelta del contribuente, alternativamente riconosciuto dall’Agenzia delle Entrate:  mediante accreditamento diretto in conto corrente bancario o postale intestato al codice fiscale del soggetto richiedente;  sotto forma di credito d’imposta, da utilizzare esclusivamente in compensazione ai sensi del­l’art. 17 del DLgs. 241/97, presentando il modello F24. Limiti comunitari Il contributo a fondo perduto è comunque erogato nel rispetto dei limiti e delle condizioni previsti dal Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emer­genza da COVID-19.

Irrilevanza fiscale del contributo Il contributo a fondo perduto non rileva, per espressa disposizione normativa, ai fini delle imposte sui redditi e dell’IRAP. essere impresa

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DECRETO LEGGE IN MATERIA DI CONTRASTO ALLE FRODI NEL SETTORE DEI BONUS FISCALI Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto legge 157 dell’11 novembre 2021, in vigore da oggi 12 novembre 2021, che introduce controlli e nuovi adempimenti in caso di interventi che danno luogo a detrazioni edilizie, sia ordinarie che 110%, soprattutto nelle ipotesi in cui il relativo credito è ceduto o scontato direttamente in fattura.

Richiesta del visto di conformità (articolo 1, comma 1) L’obbligo del visto di conformità attestante la sussistenza dei presupposti che danno diritto all’agevolazione, viene ora richiesto:  anche per l’utilizzo in detrazione del Superbonus in dichiarazione dei redditi, e non solo per l’opzione per sconto/cessione. Fa eccezione il caso in cui il contribuente che intende utilizzare in dichiarazione la detrazione, presenta la stessa direttamente all’Agenzia delle entrate (precompilata) o tramite il sostituto che presta l’assistenza fiscale (comma 1, lett. a);  per l’opzione per sconto/cessione delle detrazioni edilizie “ordinarie” (comma 1, lett. b).

Asseverazione della congruità delle spese sostenute (articolo 1, commi 1 e 2) Per ottenere il visto di conformità è necessario che un tecnico abilitato asseveri la congruità delle spese sostenute. Ai fini della congruità delle spese è possibile fare riferimento, oltre che ai prezzari, anche ai valori massimi che, per talune categorie di beni, saranno espressamente individuati con un decreto del Ministero della Transizione Ecologica da emanare entro 30 giorni dalla conversione del decreto-legge. Dovranno essere forniti chiarimenti ufficiali ed urgenti in merito ai soggetti abilitati e ai contenuti dell’asseverazione.

Controlli preventivi da parte dell’Agenzia delle entrate (articolo 2) Le cessioni dei crediti relativi alle detrazioni edilizie (sia 110% che detrazioni ordinarie) e di quelli riconosciuti per fronteggiare l’emergenza da COVID-19 (affitti, sanificazione e adeguamento ambienti di lavoro) sono passibili di sospensione, fino a 30 giorni, da parte dell’Agenzia delle entrate se presentano profili di rischio. A tal fine sarà emanato un provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate per definire i relativi criteri e modalità. Continua a pagina 17 ›››


notiziario tecnico ‹‹‹ Segue da pagina 16

Una specifica disposizione (comma 4) è prevista per le banche ed altri istituti finanziari che intervengono nelle cessioni: tali soggetti non procedono all’acquisto dei crediti in tutti i casi in cui le operazioni presentano rischi collegati all’antiriciclaggio.

Recupero del credito (articolo 3) L’articolo 3 disciplina i controlli dell’Agenzia e l’azione di recupero dei crediti privi dei requisiti richiesti. L’Agenzia procede con atto di recupero notificato, a pena di decadenza, entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui è avvenuta la violazione, oltre a sanzioni e interessi. L’Agenzia delle Entrate, a seguito dell’entrata in vigore del decreto-legge n. 157/2021 (cosiddetto D.L. Controlli, si veda nostra News n. 74/2021), ha intrapreso un’attività di manutenzione straordinaria del sito necessaria per adeguare la trasmissione delle comunicazioni di opzioni (cessione e sconto in fattura) alle nuove disposizioni normative e con un Provvedimento ha aggiornato il modello di Comunicazione dell’opzione e le specifiche tecniche per la predisposizione e trasmissione telematica al fine, soprattutto, di tener conto che per tutti gli interventi previsti dall’art. 121 del D.L. n. 34/2020 per i quali è possibile esercitare l’opzione per lo sconto/cessione del credito è necessaria l’apposizione del visto di conformità previa asseverazione delle spese da parte dei tecnici abilitati. La Confederazione con Comunicato stampa ha denunciato come l’emanazione del D.L. Controlli abbia, di fatto, bloccato le cessioni dei crediti per lavori edilizi, ingessando il mercato e complicando ulteriormente la materia chiedendo che in sede di conversione in legge del testo del D.L. Controlli venga previsto che per gli interventi sotto un determinato valore (ad esempio: 40.000 euro) non è necessario il visto di conformità e l’asseverazione della congruità della spesa. La Confederazione è intervenuta, inoltre, nei confronti dell’Agenzia per chiedere immediati chiarimenti sui seguenti aspetti:  per la congruità dei costi delle detrazioni per lavori edili anche diverse dal 110%, va precisato che è

possibile fare riferimento ai listini DEI;  in tema di asseverazioni, va chiarito: a. chi sono i tecnici abilitati che possono renderle, suggerendo che siano tutti coloro che nell’ambito delle attribuzioni dei rispettivi albi hanno competenze nelle materie oggetto di asseverazione; b. quale sia il contenuto dell’asseverazione, la norma parla di congruità della spesa effettuata. Si potrebbe sostenere che in ragione dei lavori come descritti sui documenti di spesa ovvero nei capitolati (ove presenti) l’asseveratore ne verifichi la congruità; c. che non esistendo un modello di asseverazione, la stessa possa essere predisposta in maniera libera, purché riporti la frase di rito in merito alle responsabilità penali assunte.

Consulenza del lavoro › a cura di Susi Silvani LE NOVITÀ DEL D.L. 146/2021 Tutela dei lavoratori in caso di quarantena - confermata la malattia fino al 31/12/2021 Il Decreto Legge 146 del 21 ottobre 2021 ha modificato l’articolo 26 del D.L. 18/2020 convertito dalla Legge 27/2020 introducendo un limite temporale alla copertura della quarantena con l’istituto della malattia. Il Decreto prevede infatti che i periodi di quarantena causa Covid-19 siano equiparati a malattia solo fino al 31/12/2021. Dall’01/01/2022 non sarà più possibile ricevere il trattamento economico e normativo della malattia in caso di quarantena. Altre modifiche effettuate all’articolo 26 sono relative al comma 5 e all’introduzione del comma 7-bis. Continua a pagina 18 ›››

essere impresa

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notiziario tecnico ‹‹‹ Segue da pagina 17

Il comma 5 elimina la parte relativa al finanziamento da parte dello Stato degli oneri a carico dell’azienda inerenti alla malattia da quarantena. Restano finanziati dallo Stato solo gli oneri a carico dell’Inps nei limiti di spesa previsti dallo stesso comma. Il comma 7-bis introduce invece un rimborso forfettario per i datori di lavoro privati con obbligo previdenziale presso l’Inps per i quali però non è prevista alcuna indennità a carico dell’Istituto in caso di malattia. Il rimborso è forfettario ed è pari ad Euro 600 annui per ogni lavoratore che abbia avuto una malattia dovuta a quarantena Covid-19 impossibilitato a prestare la propria attività in modalità agile. Per aver diritto a tale rimborso le aziende dovranno presentare apposita domanda all’Istituto corredando la stessa di dichiarazione attestante i periodi di riferimento. Si resta in attesa della circolare operativa dell’Istituto che riporterà tempistiche e modalità delle domande.

Congedi parentali per figli in DAD, affetti da Covid-19 o in quarantena L’articolo 9 del D.L. 146 del 21/10/2021 ha reintrodotto i congedi parentali a favore del genitore di figlio convivente minore di anni 14, alternativamente all’altro genitore, che si trovi in una delle seguenti condizioni:  sospensione dell’attività didattica o educativa in presenza del figlio;  infezione da Covid-19 del figlio;  quarantena del figlio disposta dal Dipartimenti di sanità pubblica a seguito di contatto stretto ovunque avvenuto.

In caso di figlio disabile non è previsto alcun limite di età. Al genitore spetta un congedo parentale retribuito al 50% con contribuzione figurativa. Per gli eventuali congedi parentali art. 32 e 33 DLgs 151/2001 fruiti dall’inizio dell’anno scolastico 2021/2022 fino alla data di entrata in vigore del presente Decreto per le casistiche sopra richiamate, il genitore può fare richiesta di conversione del suddetto congedo con conguaglio dell’indennità dovuta. I congedi possono essere fruiti a giorni o ad ore. Per i genitori di figli di età compresa tra i 14 e i 16 anni, uno dei genitori, in alternativa all’altro, può assentarsi dal lavoro senza diritto alla retribuzione e alla contribuzione figurativa ma con diritto alla conservazione del posto. I congedi di cui sopra spettano anche ai genitori iscritti in via esclusiva alla Gestione Separata Inps e ai lavoratori autonomi iscritti all’Inps. Si resta in attesa della circolare operativa dell’Istituto che riporterà tempistiche e modalità delle domande.

Nuovi periodi di integrazione salariale Covid-19 dall’1/10/2021 al 31/12/2021 L’articolo 11 del D.L. 146 del 21 ottobre 2021 prevede al comma 1 la possibilità di richiedere ulteriori 13 settimane di assegno ordinario e di cassa integrazione in deroga. Le 13 settimane potranno avere decorrenza dal 1/10/2021 fino massimo al 31/12/2021 e potranno riguardare i soli dipendenti in forza alla data di entrata in vigore del decreto (22/10/2021). Potranno fare richieste delle ulteriori 13 settimane i soli datori di laContinua a pagina 19 ›››

Privacy aziendale e sistemi di videosorveglianza: obbligatorio adeguarsi Il Regolamento GDPR PRIVACY 2016/679/UE relativo alla protezione dei dati delle persone fisiche è diventato un adempimento fondamentale soprattutto per le imprese con dipendenti. Ai sensi dell’art. 32 del GDPR, l’impresa è tenuta ad adottare misure tecnico organizzative che garantiscano un livello di sicurezza adeguato al rischio, sulla base dei trattamenti svolti e delle caratteristiche della propria organizzazione. Nel caso in cui siano presenti sistemi di controllo a distanza (es. videosorveglianza, geolocalizzazione), l’impresa deve assicurarsi di aver adempiuto agli

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obblighi previsti dalla normativa di riferimento in materia di lavoro (art. 4 della L. 300/70): l’impresa deve, quindi, essere autorizzata a tale installazione, da accordo sindacale o in assenza di rappresentanze sindacali, dall’Ispettorato territoriale del lavoro competente e dare adeguata informazione delle modalità d’uso degli strumenti interni ed esterni all’impresa. Il nostro ufficio Privacy è a completa disposizione per valutare il livello di rischio e per intervenire con soluzioni adeguate, contattare Fabiola Foschi allo 0543.452844


notiziario tecnico ‹‹‹ Segue da pagina 18

voro che abbiamo già avuto interamente autorizzate le 28 settimane di cui all’articolo 8, comma 2 del DL 41/2021 una volta decorso il periodo autorizzato. Il comma 2 prevede invece ulteriori 9 settimane di cassa integrazione ordinaria Covid-19 per le aziende del settore tessile così come individuate dall’articolo 50-bis, comma 2, del D.L. 73/2021 convertito dalla Legge 106/2021. Anche in questo caso, potranno essere inseriti nella domanda i soli lavoratori in forza al 22/10/2021 e i datori di lavoro dovranno aver terminato le settimane previste dal DL 73/2021. In entrambi i casi non è dovuto alcun contributo addizionale. Le domande andranno presentate all’Inps entro la fine del mese successivo a quello a cui fa riferimento dal domanda. In fase di prima applicazione, la scadenza è fissata alla fine del mese successivo a quello di entrata in vigore del DL. Rientrano nell’applicazione del comma 1 (13 settimane) anche i fondi di cui all’articolo 27 Dlgs 148/2015 (FSBA). Alle aziende che faranno ricorso agli ammortizzatori di cui sopra, resta preclusa la possibilità di procedere con licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo o collettivi per tutta la durata del ricorso all’ammortizzatore.

Sospensione dell’attività lavorativa in caso di lavoro nero - modifiche al D.Lgs 81/2008 L’articolo 13 del D.L. 146 del 21 ottobre 2021 ha apportato modifiche anche al Decreto Legislativo 81/2008 in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. In particolare è stato sostituito l’articolo 14 (Provvedimenti degli organi di vigilanza per il contrasto del lavoro irregolare e per la tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro) relativo alla sospensione dell’attività lavorativa in caso di impiego di personale “in nero”. La sospensione può derivare anche da gravi violazione della normativa in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro. Oltre alle altre sanzioni previste dalla legge per il lavoro nero, nel caso in cui il personale in nero sia più del 10% (prima era il 20%) del personale presente al momento dell’ispezione, l’Ispettore dovrà adottare il provvedimento della sospensione dell’attività lavorativa dell’impresa. Il provvedimento di sospensione può essere revocato alle seguenti condizioni:  la regolarizzazione dei lavoratori non risultanti dalle comunicazioni obbligatorie;  il pagamento di una somma aggiuntiva pari ad Euro 2.500 fino a 5 lavoratori irregolari o di 5.000 Euro per più di 5 lavoratori irregolari. Nel caso in cui l’Impresa negli ultimi 5 anni abbia su-

bito il medesimo provvedimento di sospensione, le somme aggiuntive sono raddoppiate. La revoca può essere concessa anche versando il 20% della somma aggiuntiva subito e il restante 80% con una maggiorazione del 5% entro 6 mesi dall’istanza di revoca.

Pronti per la rivoluzione digitale

Confartigianato promuove un test Confartigianato, in collaborazione con l’Università di Padova, ha lanciato un questionario di autovalutazione sull’e-commerce dedicato alle piccole imprese. Lo strumento, che richiede un tempo di compilazione non superiore ai 10-15 minuti, analizza il grado di preparazione delle imprese al commercio elettronico attraverso la considerazione di parametri tecnologici, culturali e organizzativi, oltre che delle aspettative degli imprenditori. Si tratta di uno strumento completo e soprattutto il primo sviluppato a partire dalle dinamiche reali degli artigiani e delle MPMI e non semplicemente adattato da contesti industriali, utile per accrescere la cultura del commercio elettronico e del digitale presso le imprese associate. Il questionario, oltre a fornire immediatamente risultati personalizzati e ragionati sulla base delle risposte fornite, invita le imprese a rivolgersi alla Confartigianato più vicina per eventuali approfondimenti. Confartigianato è da tempo impegnata a sostenere le imprese artigiane nella trasformazione digitale, consapevole che si tratta di un passaggio necessario quanto delicato nella vita di un’impresa, soprattutto micro e piccola. L’approccio della Confederazione è sempre stato legato alla massima inclusività nell’innovazione, ossia a garantire percorsi di innovazione efficaci ma rispettosi delle caratteristiche delle imprese. Questo approccio riguarda anche il tema del commercio elettronico, la possibilità di aprire nuovi mercati e di rispondere alle esigenze di un pubblico che, soprattutto dopo la pandemia, ha affidato all’online molte delle proprie scelte di acquisto. Fare e-commerce in modo efficace significa per le imprese essere in grado di rispondere a sollecitazioni nuove, con tempi spesso molto rapidi. È una rivoluzione organizzativa e culturale, possibile ma che deve essere guidata da partner attenti e che conoscono le dinamiche reali del mercato e delle micro e piccole imprese. Il link al test è disponibile nell’homepage del sito di Confartigianato di Forlì www.confartigianato.fo.it alla voce eventi. essere impresa

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movimenti

anap

Durante il mercato cittadino a Meldola

Gazebo informativo Anap nuovo appuntamento

A

nap Confartigianato Forlì continua il confronto con i cittadini sui temi legati alla terza età. Con la presenza di un proprio gazebo, all’interno del mercato di Meldola, l’Associazione dei pensionati ha offerto spunti di riflessione agli interessati, distribuendo materiale informativo. Tra i visitatori del punto informativo anche il sindaco Roberto Cavallucci. Giuseppe Mercatali, consigliere delegato Anap, spiega “le numerose restrizioni legate alla pandemia hanno avuto un impatto molto forte anche dal punto di vista psicologico, soprattutto per le fasce più deboli della popolazione, gli anziani, che per lunghi mesi sono stati costretti all’isolamento per proteggersi dal virus. Oggi, anche grazie alla diffusione del vaccino, di cui molti over 65enni stanno già ricevendo la terza dose, c’è un lento ritorno alla normalità, che consente di incontrarci nuovamente all’aperto, rispettando il distanziamento e tutte le dotazioni di sicurezza del caso.” È fondamentale riprendere quel dialogo che è stato bruscamente interrotto a febbraio 2020. Continua Mercatali “con il contributo del Ministero dell’Interno, attraverso la diffusione di opuscoli informativi, prosegue la campagna di sensibilizzazione volta a far conoscere i diversi tentativi di truffa messi in atto dai malfattori. Gli anziani sono i soggetti più aggredibili: l’isolamento, sebbene necessario, ha provato fortemente la popolazione anziana creando spaesamento e rendendola più esposta ai tentativi di raggiro da parte di chi si finge disponibile all’ascolto di problemi e preoccupazioni.” Ma non

solo, Anap promuove anche uno stile di vita attivo per affrontare al meglio l’invecchiamento “distribuiamo opuscoli informativi sull’alimentazione e sull’importanza del movimento, consapevoli che la salute passa anche da semplici accorgimenti a tavola.” Tra il materiale messo a disposizione anche un approfondimento sul tema dell’Alzheimer, conclude Mercatali “per anni Anap ha posto l’accento sull’importanza dei test predittivi per comprendere la predisposizione genetica e contrastare l’insorgenza della malattia, ribadendo che una attività fisica moderata, eseguita anche una sola volta a settimana, protegge da Alzheimer e depressione, nonché da varie altre forme degenerative.”

Gita Anap dal 25 al 27 febbraio 2022

Lago di Como e trenino rosso del Bernina Anap organizza una gita dal 25 al 27 febbraio per ammirare le bellezze del comasco, la partenza in pullman sarà da Modigliana e da Forlì. Il primo giorno è prevista la visita guidata del centro storico di Como: il duomo, il Broletto, antica sede del comune in stile romanico gotico, la basilica di San Fedele, primitiva cattedrale cittadina. Dopo il pranzo in ristorante riservato, tempo libero a disposizione per visite individuali. Trasferimento in hotel, cena e pernottamento. Dopo la colazione si partirà per Tremezzo per la visita guidata a Villa Carlotta e del suo affascinante giardino botanico. Al termine imbarco e navigazione fino a Como ammirando le splendide ville sulla sponda occidentale del lago. Trasferimento in bus a Tirano, con tempo libero per la visita del borgo antico e della zona di Madonna di Tirano. Cena tipica valtellinese e pernottamento in hotel. Dopo colazione, incontro con la guida e partenza con il famoso Trenino Rosso del Bernina Continua a pagina 21 ›››

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20 › dicembre 2021


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Convegno regionale Anap

Anziani e solitudine

“G

li anziani e la solitudine” è il titolo del convegno organizzato da Anap Confartigianato Emilia-Romagna lo scorso 30 ottobre allo Zanhotel Centergross di Bologna, alla presenza di oltre 140 persone. “Già avevamo pensato nel 2019 di fare un’importante iniziativa sulla solitudine con lo stesso professor Trabucchi, poi c’è stata la pandemia”, ha spiegato Giampaolo Palazzi, presidente Anap Confartigianato Emilia Romagna. “Questo convegno vuole affrontare un problema che con la pandemia si è acuito, consapevoli che sia necessario risollevarci dopo due anni terribili. Abbiamo bisogno di ritrovarci, di riprendere il dialogo e di confrontarci. Il tema della solitudine è centrale, ricordiamo che in Italia ci sono 16 milioni di pensionati, tra questi tanti soffrono, non solo dal punto di vista sociale o sanitario, ma anche economico, molti vivono con pensioni bassissime e questo è un altro problema che intendiamo affrontare”. “Dopo due anni di chiusure, oggi è importante ritrovarci”

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Lago di Como e trenino rosso del Bernina fino a St. Moritz. Il treno effettua un viaggio mozzafiato sia in inverno sia in estate su pendenze del 70 per mille sino a un’altitudine di 2253 m s.l.m. unica in Europa. Arrivo in tarda mattinata a St. Moritz con visita guidata a una delle località turistiche più famose del mondo, elegante ed esclusiva situata al centro del magnifico paesaggio dei laghi engadinesi. Pranzo a buffet in ristorante riservato a St. Moritz. Rientro nel tardo pomeriggio. La quota di partecipazione è di 350 euro, prevista una riduzione per i soci Anap. Per informazioni e iscrizioni, entro l'8 gennaio 2022, Giuseppe Mercatali 3476485722 e Silvia Foschi 0543 452909.

ha aggiunto Guido Celaschi, presidente nazionale Anap, “ben vengano queste iniziative per far sì che la gente esca, torni a socializzare, a discutere di temi importanti che richiedono l’impegno e il contributo di tutti. La solitudine è una brutta bestia che porta con sé tante altre problematiche, a cominciare da quelle che riguardano la salute. È importante l’impegno che la nostra associazione svolge giorno per giorno in ogni territorio” “Il senso della vita è dato dal vivere con gli altri” ha affermato nel suo intervento il professore Marco Trabucchi “se non si verifica questo la solitudine non si batte. Come Anap dovete rendere palese la sofferenza di chi è solo alla comunità, andare a scovare chi è solo e diffondere la conoscenza della solitudine. La sofferenza talvolta è nascosta, impedire che si chiudano gli occhi di fronte a questi problemi. Poi occorrono scelte strategiche. In alcuni piccoli Comuni sono stati fatti degli assessorati alla Solitudine, non è la soluzione del problema, ma un passo avanti, si richiama l’attenzione, forse ci possono essere un po’ di risorse per fare iniziative. Noi dobbiamo tutti impegnarci perché l’anziano esca di casa, occorre indurlo alla relazione, ecco quindi l’importanza di tante iniziative che si fanno nei territori: passeggiate, giochi, attività culturali. È fondamentale lo stile della vicinanza a una persona sola, non dobbiamo parlare, ma saper ascoltare con gentilezza e con amore, sentimenti che non sono mai sprecati”, ha chiarito Trabucchi. “Un ringraziamento all’Emilia Romagna che dopo la pandemia ha affrontato un tema così importante con un convegno in presenza” ha concluso Fabio Menicacci, segretario nazionale Anap. “La presenza di oggi ci indica che il tema è molto sentito. La nostra associazione da anni presenta ai vari governi che si sono succeduti delle proposte sull’autosufficienza, al cui interno c’è chiaramente il tema della solitudine, cercando di trovare soluzione, compresi eventuali aiuti economici ai familiari, oltre ad altre formule che permettano alle persone di entrare in contatto tra loro, anche con forme di mutuo aiuto. Confatigianato, Anap, assieme all’Ancos, l’associazione di promozione sociale che costituisce i circoli ricreativi, stanno svolgendo un ruolo importante per combattere questo fenomeno di grande importanza sociale”. essere impresa

dicembre 2021 › 21


movimenti

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Stanziati solo 100 milioni

Riforma della Non Autosufficienza un inciampo nel percorso

“N

onostante gli impegni assunti dal Governo nei confronti dell’Europa con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, con il quale si dovrebbe procedere a una riforma della non autosufficienza e della disabilità, la Manovra finanziaria da 30 miliardi del Governo stanzia solo 100 milioni a questo scopo, cifra che mette a rischio il percorso di riforma che colmerebbe un vuoto nel nostro assetto legislativo.” È quanto affermano i vertici di Anap Confartigianato dopo la diffusione del testo definitivo del disegno di Legge di Bilancio presentato in Parlamento per la sua approvazione. In effetti la Legge di Bilancio stanzia, per il 2022, solo 100 milioni di euro per i servizi domiciliari sociali erogati dai Comuni agli anziani non autosufficienti. Dunque, 200 milioni in meno di quanto previsto dal Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza, a cui aderisce anche Anap, che aveva chiesto che l’1% delle risorse stanziate con la Legge di Bilancio - ossia 300 milioni su 30 miliardi - fosse destinato a costruire un rafforzamento stabile dei servizi di assistenza domiciliare erogati

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22 › dicembre 2021

dai Comuni. “Sebbene la manovra li configuri come livelli essenziali delle prestazioni, così come da noi richiesto, si prevede per questi servizi appena lo 0,3% del totale delle risorse investite. Somma residuale, rispetto alle esigenze degli anziani e delle loro famiglie”, dichiarano le organizzazioni del Patto. “Con tali risorse non solo si potrà fare ben poco per invertire la tendenza rispetto alla scarsità attuale delle risposte fornite a questa fascia di popolazione - oggi riceve domiciliarità sociale appena l’1,3% degli anziani - ma anche per le prospettive di riforma. Nelle intenzioni del Patto, infatti, le maggiori risorse per la domiciliarità sociale avrebbero dovuto affiancare i nuovi fondi previsti nel PNRR per la domiciliarità sanitaria delle Asl, pari nel 2022 a 584 milioni, per iniziare a realizzare nei territori quelle risposte unitarie e integrate, tra Comuni e Asl, che rappresentano la migliore risposta per gli anziani”. “Chiediamo - concludono le organizzazioni - che nel passaggio parlamentare si proceda ad un re-integro dei fondi. A tal fine presenteremo degli emendamenti sui quali chiediamo il sostegno unitario di tutte le parti politiche”.


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Continua la crescita del manifatturiero

Settore chiave in Emilia-Romagna e l’abbigliamento a -35,7%, un livello di produzione inferiore di oltre un terzo di quanto realizzato prima della pandemia.” Tuttavia timidi segnali di reazione della produzione del comparto moda fanno ben sperare: ad agosto 2021, si registra il 4,7% in più rispetto a fine 2020, un aumento congiunturale della produzione in cinque degli otto mesi dell’anno. Spiega ancora il segretario “alla migliore reattività della manifattura italiana contribuiscono le micro e piccole imprese che rappresentano il 50,8% dell’occupazione totale, una quota più che doppia del 24,4% della Francia e del 19,7% della Germania. Nel complesso dei settori manifatturieri in recupero si contano oltre 1,3 milioni di addetti delle micro e piccole imprese manifatturiere.” A livello europeo, sono ben cinque le regioni italiane nelle prime 20 posizioni per occupazione manifatturiera; al primo posto troviamo la Lombardia con 944 mila occupati, seguita da Stoccarda con 640 mila, Veneto con 543 mila ed Emilia-Romagna con 463 mila. Seguono, all’11° posto il Piemonte con 376 mila occupati e al 16° posto la Toscana con 312 mila. Secondo l’ultima rilevazione disponibile, in Italia il valore aggiunto manifatturiero è di 4.444 euro per abitante, con un valore più elevato e superiore alla media, l’Emilia-Romagna con 8.230 euro per abitante. CHIUSURE TECNICHE AUTOMATICHE VARCHI D’ACCESSO La nostra attività INSTALLA E CERTIFICA IMPIANTI di: Automazione cancelli - Porte garage - Porte sezionali Porte basculanti - Porte scorrevoli e Portoni automatici Portoni ad avvolgimento rapido, Rampe di carico Cancelli ad alzata verticale Gestione automatica varchi d’ingresso Barriere e Dissuasori di traffico.

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Il sistema manifatturiero italiano funge da traino per le esportazioni, oggi al di sopra dei livelli pre-Covid-19, con una intensità maggiore rispetto agli altri paesi dell’Unione europea. Alle maggiori vendite all’estero corrisponde un recupero più accelerato dell’attività produttiva. A dettagliare i dati Marco Valenti, segretario di Confartigianato di Forlì che spiega “il report di Eurostat mostra che nei primi 8 mesi del 2021 il valore delle vendite all’estero delle imprese italiane supera del 4,9% quello registrato nello stesso periodo del 2019, superando la crescita dell’1,3% dell’export tedesco mentre è ancora in difficoltà la Francia, che rimane in territorio negativo (-6,6%).” Tredici settori segnano una performance straordinaria: addirittura nel legno la produzione dei primi otto mesi del 2021 sale del +9,4% superiore allo stesso periodo del 2019; seguono le apparecchiature elettriche con +7,2%, vetro, ceramica, cemento con +6,7%, computer ed elettronica con 6,6%, mobili con +6,4%, bevande con +4,2%, metallurgia con +3,7%, gomma e materie plastiche con +3,7%, alimentari con +1,5%, riparazione macchinari con +1,4%, prodotti in metallo con +1% e carta con +0,1%. Continua Valenti “ci sono anche ombre, segna un ritardo la produzione di autoveicoli (-8,5%) mentre è ancora profonda la crisi della moda, con tessile a -11,1%, pelle a -22,4%

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dicembre 2021 › 23


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24 › dicembre 2021


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Comparto benessere e abusivismo

Una piaga da combattere mo luogo i rischi per la salute, non solo per quella del cliente, che potrebbe essere sottoposto a trattamenti errati da parte di persone non qualificate e che non utilizzano prodotti professionali, ma anche per la salute dell’intera comunità, connessa alla diffusione del Covid-19.

Confartigianato di Forlì è intervenuta nuovamente sul tema dell’abusivismo nel comparto benessere, dopo aver ricevuto segnalazioni di violazioni continue, soprattutto nelle aree del Tramazzo, del Montone, Rabbi e Bidente. Gli imprenditori, che operano nel rispetto della normativa di settore, investendo al contempo in sicurezza e innovazione tecnologica, hanno evidenziato alcuni aspetti. In pri-

La lunga fase di pandemia ha richiesto alle imprese regolari importanti investimenti per ridurre i rischi di contagio, dispositivi di protezione ovviamente non adottati da chi lavora abusivamente. Senza dimenticare che chi opera nel sommerso fa concorrenza sleale alle imprese, turbando il mercato, ed evade le tasse. Un danno non solo erariale; i mancati introiti nelle casse statali gravano, infatti, sulla collettività in termini di mancati investimenti pubblici per assenza di copertura finanziaria. Risulta, inoltre, evidente che ciò che l’utente crede di poter risparmiare

rivolgendosi a chi effettua trattamenti in casa, lo espone a rischi sanitari, a trattamenti inefficaci quando non addirittura dannosi, oltre a essere reato, perseguibile dalle autorità. Per questo Confartigianato ha chiesto ai Sindaci del forlivese di tenere alta l’attenzione sul tema, per scongiurare comportamenti che inquinano un settore da sempre sottoposto a norme severe, a cui, in questi mesi, si sono aggiunti rigidi disciplinari proprio per la delicatezza delle prestazioni fornite: massaggi, trucco semipermanente, trattamenti estetici e anche tutte le attività legate all’acconciatura necessitano di ambienti opportunamente sanificati per scongiurare il rischio di nuovi focolai di infezione. Per informazioni e chiarimenti sul tema, contattare la responsabile di categoria Fabiola Foschi allo 0543 452844.

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dicembre 2021 › 25


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Autotrasporto

Covid-19: aggiornato il protocollo

Confartigianato Trasporti comunica che è stato adottato un nuovo protocollo che aggiorna quello contenuto nell’allegato 14 del Dpcm del 2 marzo 2021. A seguito dell’evolversi della situazione epidemiologica, della ripresa delle attività produttive e dell’introduzione delle regole relative al green pass, sono state riviste le regole per il contenimento della diffusione del Covid19 nel settore dei trasporti e della logistica. Pertanto le nuove regole si applicano a tutti i lavoratori del settore, senza distinzione alcuna di nazionalità, superando le precedenti disposizioni e note di chiarimento in materia. Il nuovo

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26 › dicembre 2021

protocollo, che ha visto l’approvazione del Comitato Tecnico Scientifico, come il precedente è stato condiviso con i sindacati e le principali associazioni delle imprese. Tra le novità introdotte, la previsione che il controllo del green pass debba essere preferibilmente svolto prima della salita a bordo da personale incaricato. Si prevede un costante confronto tra datori di lavori e il Comitato per l’applicazione e la verifica delle regole contenute nel protocollo anche sulla possibilità di attivare punti di vaccinazione nei luoghi di lavoro. Per il settore dell’autotrasporto merci è previsto che, se sprovvisti di mascherine, gli autisti dei mezzi di trasporto devono rimanere a bordo dei propri mezzi. Nel caso in cui scendano dagli stessi ed entrino in contatto con altri operatori dovranno indossare mascherine di protezione o altro dispositivo di protezione di livel-

lo pari o superiore. Nei luoghi di carico/scarico dovrà essere assicurato che le necessarie operazioni propedeutiche e conclusive del carico/scarico delle merci e la presa/consegna dei documenti, avvengano con modalità che non prevedano contatti diretti tra operatori e autisti, ai quali, qualora non siano in possesso di mascherine, se in luogo chiuso, si raccomanda la rigorosa distanza di due metri. L’accesso agli uffici delle aziende diverse dalla propria è consentito secondo modalità previste dall’azienda, che garantiscano comunque la corretta e tempestiva esecuzione delle operazioni in sicurezza, nonché l’utilizzo per i lavoratori di servizi igienici dedicati nei quali dovrà essere garantita una adeguata pulizia giornaliera e la presenza di idonei e sufficienti mezzi detergenti Continua a pagina 27 ›››


categorie e mercato

Focus sul comparto auto

La filiera dell’auto italiana, composta da produzione, servizi e commercio e comprensiva della fabbricazione di autoveicoli, di carrozzerie, produzione parti e accessori, manutenzione e riparazione di autoveicoli, conta 551.799 addetti. Se nella produzione gli occupati sono concentrati per l’86,4% in imprese con oltre 50 addetti, nei servizi e commercio la gran parte (93,3%) lavora in imprese con meno di 50 addetti. Da segnalare che il 42,7% delle imprese del comparto sono artigiane, concentrate per la massima parte, oltre il 93%, nella manutenzione e autoriparazione (70.453 imprese su complessive 92.087). In Emilia Romagna nel settore autoriparazione operano 6.519 imprese di

cui 5.252 artigiane, nella nostra provincia sono 631 (520 artigiane). Come spiega Alberto Camporesi, responsabile sindacale del settore per Confartigianato Forlì “le aziende stanno vivendo un periodo di grande trasformazione, l’evoluzione tecnologica costante impone un continuo aggiornamento delle competenze comportando una crescente richiesta di manodopera specializzata di difficile reperimento, che si aggiunge alle quotidiane sfide imposte dal mercato.” E continua “gli imprenditori associati, pur non evidenziando problemi legati all’aumento dei prezzi delle materie prime, sottolineando anzi la presenza dei normali aumenti senza picchi superiori allo standard, manifestano preoccupazione per le difficoltà di reperimento di pezzi di ricambio. Per ciò che veniva consegnato in pochi giorni, oggi ci sono mesi di attesa, con un conseguente rallentamento della lavorazione.” A impensierire gli imprenditori anche la difficoltà di reperire personale qualificato “le officine autorizzate e i centri di revisione

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Covid-19: aggiornato il protocollo e igienizzanti per le mani. Altra novità riguarda i corsi di formazione, che in zona bianca e in zona gialla sono consentiti in presenza, nel rispetto dei protocolli di sicurezza e sono garantiti i corsi relativi a titoli e certificazioni obbligatorie richieste al personale viaggiante. Il protocollo conferma per tutti i settori di trasporto la necessità di adeguate comunicazioni a bordo dei mezzi, aggiornate in relazione all’evoluzione delle regole per contenere la diffusione del virus, anche mediante cartelli che indichino le corrette modalità di comportamento dell’utenza e con l’avviso che il mancato rispetto potrà comportare l’interruzione del servizio.

privati, oggi hanno l’opportunità di fare revisioni non solo alle automobili, ma anche ai mezzi pesanti. Per questo la figura del responsabile tecnico è estremamente ambita e contesa, il percorso formativo abilitante non può essere realizzato in tempi brevi e questo fa sì che ci si registri una domanda superiore alla disponibilità di tecnici. Ma non è un tema che riguarda soltanto le revisioni, non sono rari i casi di imprenditori che per far fronte alle richieste dei clienti in tempi rapidi devono ricorrere al conto terzi o a personale a partita iva, con l’annullamento dei margini di guadagno, pur di non perdere il rapporto con l’utente.” Ancora una volta la visione romantica dell’artigianato come ancora legato alla sola manualità e all’apprendimento in bottega si scontra con la realtà “per lavorare nel settore automobilistico occorrono competenze specialistiche, il percorso scolastico viene integrato con corsi di approfondimento indispensabili per poter svolgere in sicurezza il lavoro. Basti pensare alla manutenzione dei veicoli ibridi o elettrici, la gestione delle batterie richiede corsi di formazione, che stanno interessando tutti gli addetti, dal soccorso stradale, alle carrozzerie.” L’aggiornamento formativo è un altro tema centrale “le officine affiliate a marchi di case automobilistiche possono seguire percorsi di aggiornamento coi tecnici delle case madri, per le officine a marchio proprio diviene, invece, sempre più complesso reperire le stesse competenze, una ulteriore nuova sfida per il prossimo futuro.” essere impresa

dicembre 2021 › 27


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Convenzione fra Hera e Confartigianato

Recupero degli oli vegetali obiettivo possibile

Confartigianato Imprese EmiliaRomagna e Gruppo Hera lo scorso 22 novembre hanno firmato un protocollo d’intesa con valenza regionale per raccogliere gli oli vegetali esausti (quelli che rimangono al termine delle preparazioni alimentari) prodotti dalle attività degli associati e destinandoli al recupero attraverso la trasformazione in biocarburante, grazie a un accordo con Eni. Alberto Camporesi, responsabile del servizio Ambiente e Sicurezza di Confartigianato di Forlì, commenta “è un’occasione fondamentale per le imprese del territorio forlivese, attraverso la convenzione, i nostri associati del settore hanno l’opportunità di smaltire gratuitamente gli oli vegetali esausti in maniera sostenibile, un indubbio

vantaggio per gli imprenditori e per l’ambiente.” A garantire la sostenibilità e la trasparenza del percorso c’è una filiera, totalmente certificata da un ente esterno, che genera emissioni di gas serra dieci volte inferiori rispetto alla produzione di gasolio da fonti fossili. Il protocollo sarà valido per tutto il 2022 e poi rinnovabile di anno in anno. La collaborazione nata è in linea con l’agenda dettata dall’Unione Europea, di responsabilizzare sempre di più i soggetti che sono coinvolti nella produzione e gestione dei rifiuti e di promuovere processi concreti nell’ottica dell’economia circolare. Le attività che producono oli vegetali esausti come risultato dei propri servizi, come ristoranti, alberghi con ristorazione o industrie alimentari, associate a Confartigianato, potranno aderire al progetto. In questo caso, Hera fornirà contenitori dedicati delle dimensioni idonee alle loro necessità e agli spazi a disposizione, da utilizzare per la raccolta degli oli prodotti nelle cucine. Gli oli vegetali esausti così recuperati verranno poi inviati, previa lavorazione, alla bioraffineria Eni a Porto Marghera, per essere convertiti nel biocarburante HVO,

uno dei componenti per la produzione del gasolio Eni Diesel+, nell’ambito dell’accordo quadro di economia circolare siglato da Hera con Eni. In questo modo gli oli diventano una materia prima seconda che permette, almeno in parte, di evitare il ricorso al carburante di origine fossile. La filiera di recupero degli oli di Hera è interamente tracciata e certificata da un ente terzo che ne sancisce la sostenibilità: il processo in tutte le sue fasi, dalla raccolta territoriale al pretrattamento fino alla produzione del biocarburante, genera, infatti, emissioni di anidride carbonica circa dieci volte inferiori rispetto alla produzione della stessa quantità di gasolio di origine fossile. Considerando che, in Emilia-Romagna, sono associate a Confartigianato circa 1.000 imprese nel settore interessato, si potrebbe potenzialmente evitare l’emissione di circa 10.000 tonnellate di anidride carbonica all’anno. Secondo i dati prodotti dal Conoe (Consorzio nazionale di raccolta e trattamento degli oli e grassi esausti sia di origine vegetale che di origine animale), ogni anno in Italia si producono circa 260mila tonnellate di oli Continua a pagina 29 ›››

GREEN FOCUS SRL al servizio dell’economia circolare “FAI LA DIFFERENZA” scegliamo la strada giusta Un progetto innovativo di educazione civica col coinvolgimento dei cittadini nel compiere un gesto utile che procura benefici. Prevede l’installazione nel territorio di Riciclatori-Incentivanti chiamati ECO-COMPATTATORI, progettati per rilasciare coupon e benefit, per ogni rifiuto conferito. SCONTI RISERVATI AGLI ASSOCIATI CONFARTIGIANATO

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28 › dicembre 2021


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Energia e gas

Atteso lo stop dei rincari Dopo la repentina crescita dei prezzi energia e gas è stato registrato un lieve rallentamento. Nelle scorse settimane i prezzi all’ingrosso per le forniture a prezzo fisso 2022 si attestavano, per l’energia elettrica tra i 130 e 140 €/MWh, e per il gas metano tra i 55 e i 60 centesimi al metro cubo. A inizio ottobre addirittura è stato raggiunto un picco di oltre 187 €/MWh per l’energia e di oltre 80 centesimi al metro cubo per il gas. Nel mese di ottobre il PUN medio si è attestato a 217 €/MWh (energia), mentre il PSV (gas) a 90 centesimi per metro cubo, valori doppi o tripli rispetto a quelli che si verificano in tempi “normali”, dove i prezzi oscillano tra i 50 e gli 80 €/MWh per l’energia e tra i 20 e i 30 centesimi al metro cubo per il metano. Gli aumenti del prezzo

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Recupero degli oli vegetali obiettivo possibile vegetali esausti, di cui 94 mila tonnellate dai settori professionali (industria, ristorazione e artigianato). Complessivamente solo un quarto viene correttamente conferito. Tutto il resto viene disperso nell’ambiente oppure gettato negli scarichi. Quella di gettare in modo improprio gli oli vegetali esausti è dunque una pratica comune, ma estremamente dannosa, in primis per i sistemi fognari e depurativi, che a causa dei grassi presenti nei reflui non riescono a operare in modo efficiente e richiedono maggiore manutenzione, con aggravio dei costi a carico degli utenti di quel servizio e per l’ambiente, perché gli oli esausti sono estremamente nocivi sia per la flora sia per gli ecosistemi acquatici.

dell’energia sono dovuti alla particolare condizione in cui si trova l’Europa ormai da alcune settimane: le riserve di gas naturale sono scarse, in una fase in cui i consumi stanno aumentando significativamente sia per l’arrivo della stagione fredda sia per la ripresa della produzione industriale, dopo i periodi più difficili della pandemia da coronavirus. Questa scarsità influenza anche il prezzo dell’energia elettrica basti pensare che, in Italia, circa metà della produzione elettrica dipende dal gas. Il previsto aumento delle esportazioni russe verso l’Europa, se confermato, darebbe fiato alle quotazioni che hanno cominciato a dare qualche debole segnale di cedimento. Difficile immaginare che si tratti di una vera e propria inversione di tendenza (che in realtà è prevista nei primi mesi del 2022), ma di certo era un segnale atteso: la permanenza di prezzi doppi o tripli rispetto quelli storici non è ritenuta sostenibile troppo a lungo, non solo nel nostro Paese, ma anche per tutta l’Europa, dove le fluttuazioni delle quotazioni sono analoghe. Per il 2022 è quasi impossibile non subire in bolletta le conseguenze dell’aumento delle quotazioni mondiali delle commodities, soprattutto se nel 2021 si stava godendo di un prezzo fisso. Di certo è possibile mitigare gli effetti con una corretta strategia di acquisto, senza farsi prendere dal panico o cadere nelle possibili trappole di prezzi fissati nel momento sbagliato, per questo è possibile contattare l’ufficio energia di Confartigianato di Forlì, Fabiola Foschi allo 0543 452844, per valutare le migliori soluzioni a misura di impresa e per l’utenza domestica.

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30 › dicembre 2021


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