06 • NOVEMBRE 2012
CONTIENE I.P.
Anno 02 - Direttore Responsabile Roberto Faggiotto - Mensile di informazione tecnica, economica, sindacale - Forlì, viale Oriani, 1 - Aut. Tribunale di Forlì n. 548 del 24/11/78 Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, Commerciale Business Forlì n. 66/2009”
Futuro? Non pervenuto! Nella suggestiva Sala Nassirya, nella residenza provinciale, lo scorso 26 novembre si è tenuta l’assemblea annuale dei Giovani Imprenditori, un confronto con i rappresentanti delle istituzioni locali per cercare di fare chiarezza sul futuro del nostro territorio con la nascita della Provincia unica. Una tavola rotonda per comprendere quali opportunità potrà offrire Forlì-Cesena alle imprese e ai giovani che oggi si affacciano nel mondo del lavoro e, al contempo, un’opportunità per conoscere i protagonisti della politica locale, avviando un dialogo costruttivo.
in evidenza L’EDITORIALE: il presidente Giorgio Grazioso promuove una riflessione sul ruolo della piccola impresa e dell’artigianato per il sistema paese. A pagina 3
IL NOTIZIARIO TECNICO: nell’inserto centrale gli approfondimenti in materia di consulenza fiscale con il nuovo regime dell’Iva per cassa, sulla consulenza del lavoro e le novità per il credito all’impresa. Da pagina 13 a pagina 19
LA CENTRALITA’ DEL TERRITORIO: il Consiglio Direttivo di Confartigianato Forlì ha promosso i primi incontri con gli amministratori dei comuni del comprensorio, per riflettere sui cambiamenti introdotti dalla Provincia Unica A pagina 4 e 5
I GIOVANI VOGLIONO ESSERE PROTAGONISTI DEL FUTURO: Con l’assemblea annuale dei Giovani Imprenditori gli under 40 hanno lanciato una sfida al sistema politico locale immaginando un domani possibile. Da pagina 24 a pagina 25
associazione editoriale
Quale futuro possibile? • di Roberto Faggiotto
A
nche il 2012 sta volgendo al termine, un altro anno di notevoli difficoltà e sfide complesse per la maggior parte degli imprenditori. E, ancora una volta, ci troviamo a tracciare un bilancio di dodici mesi caratterizzati da speranze di ripresa e da bruschi ritorni alla realtà, con dati negativi per gran parte dei settori produttivi. La lettura della realtà da parte delle aziende è lucida e, malgrado il costante impegno, il senso di sfiducia inizia a serpeggiare tra chi, quotidianamente, si scontra con le difficoltà del mercato. Proprio in questi giorni stiamo incontrando le imprese del comprensorio, nei confronti organizzati con gli amministratori locali, alla ricerca di soluzioni percorribili, concrete e soprattutto efficaci. Siamo consapevoli di non poter risolvere una crisi che si è originata lontano e ha radici nella finanza e non nell’economia produttiva che, purtroppo, ora ne sta scontando gli effetti. Ma vogliamo essere propositivi e attivi, per poter elaborare strategie che consentano di mantenere in vita il sistema imprenditoriale locale, una risorsa indispensabile per la nostra economia. Il Fondo Monetario Internazionale ha messo in luce che, dall’inizio della crisi, ogni cittadino ha perso una percentuale di reddito pari all’11,3%, in relazione al Pil si tratta di un impoverimento, a prezzi costanti, del 6,6%. Eppure le micro e piccole imprese italiane rappresentano il 98% dell’imprenditoria e occupano quasi 10milioni di addetti. Un esercito di lavoratori che contribuisce a realizzare il 38% del fatturato totale dell’impresa. Per questo il nostro impegno nel tutelare l’artigianato è costante e si esplica anche nello stimolare il dialogo con gli interlocutori istituzionali. I provvedimenti del Governo Monti e la revisione della spesa imporranno numerosi cambiamenti anche nella gestione della cosa pubblica, per questo chiediamo che i contenimenti di spesa, pensati per rendere più efficiente la macchina statale, non si trasformino in oneri aggiuntivi per chi lavora nel territorio, con aggravi burocratici ulteriori, tempi d’attesa maggiorati o la necessità di spostamenti per ottenere certificati e documenti. Perché l’impresa ha già pagato a sufficienza e non può continuare a scontare le inefficienze dello Stato.
ORGANO UFFICIALE DI STAMPA DI CONFARTIGIANATO FORLÌ FEDERIMPRESE Anno II • n. 06 NOVEMBRE 2012 redazione@confartigianato.fo.it www.confartigianato.fo.it
2 • novembre 2012 • • • essere impresa
Viale Oriani, 1
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Redazione Roberta Zoli
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il commento associazione
La ripresa passa dal lavoro • di Giorgio Grazioso Presidente di Confartigianato Forlì
C’
è una comunità fatta di persone mansuete, umili, oneste ed essenziali. Questa comunità raccoglie insieme gli artigiani ed i loro collaboratori, i commercianti al dettaglio ed i loro collaboratori. Una comunità fatta da piccole e micro imprese che raccoglie il 97% del nostro tessuto imprenditoriale. Una comunità di famiglie, di persone che vivono insieme, a gomito a gomito, a spalla a spalla, la loro vita lavorativa e sociale. Questa è la rappresentazione reale di ciò che è declamato nella nostra Costituzione all’articolo 1: “ L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”. Una comunità di persone che non ha troppo tempo per fermarsi a capire ciò che accade, deve pensare al lavoro, quando ce l’ha. Ricordate Il cavallo Gondrano di Animal Farm? Ecco, George Orwell, nel 1947, ci racconta che la filosofia di questo instancabile personaggio è la Dignità del Lavoro, ma “non è intelligente e viene sfruttato da chiunque governi la sua fattoria”. Credo che in questo particolare momento siano tanti gli artigiani che si riconoscono nel cavallo Gondrano che, non a caso, terminerà la sua esistenza distrutto dalle fatiche del lavoro. Di fronte ad ogni avversità dirà: ”Lavorerò di più”. Ora però viene meno il lavoro stesso. Gli Uomini senza lavoro perdono la loro dignità. È curioso vedere quante relazioni esistono tra la Fattoria degli Animali del 1947 e l’Italia del 2012: “Tutti gli animali sono uguali, ma qualcuno è più uguale degli altri”. Sì, proprio come da noi.
Esistono privilegi e privilegiati e non credo certo si possano trovare tra i componenti della nostra comunità. Ci alziamo la mattina e andiamo a produrre o vendere i nostri lavori, con una serie incredibile di ostacoli o imprevisti, mai una probabilità. Basilea tre, il rating, gli insoluti, l’agenzia delle entrate, le bollette energetiche, le ispezioni, la caccia agli evasori, le procedure per la sicurezza, i corsi per noi e i nostri collaboratori, la tassa sullo smaltimento dei rifiuti e l’elenco può continuare all’infinito. Persone tranquille e miti che hanno paura di aprire una Raccomandata appena consegnata perché hanno paura di tutto. Fanno il loro lavoro e non si sentono tranquilli mai. Qualsiasi accertamento è vissuto come una caccia all’errore per poter sanzionare. Eppure tutto il Sistema Paese è retto da queste persone. Dal loro lavoro provengono le entrate statali. Il loro lavoro giustifica la maggioranza degli Enti esistenti, attraverso la loro inventiva e voglia di superarsi migliora il Paese. Dovrebbero essere salvaguardati, tutelati. Rappresentano milioni di galline dalle uova d’oro per tutti e non solamente mucche da mungere; perché questo è ciò che si sentono di essere. Lasciateci lavorare, non chiediamo nulla di più. Liberate il lavoro da tante, troppe e inutili regole, regoline e balzelli pecuniari e burocratici che ci ingessano. Ridateci la dignità di chi porta avanti il Paese. Signori di Roma, determinati nel chiedere a noi sacrifici, fateci capire che ci volete bene, raccontateci che
la ripresa passa attraverso il lavoro, smettetela di parlare di consumi. È il lavoro che deve riprendere. Riscriviamo le regole partendo dalla sostenibilità delle tasse e delle regole stesse. Parliamo di lavoro e smettiamola di preoccuparci dello spread. Ho cinquantadue anni e fino a poco tempo fa ho vissuto benissimo senza conoscerne l’esistenza. Non ditemi che il mondo è cambiato, non tornate a parlarmi solo di Finanza. Non parlatemi solo di rating. La nostra comunità è cresciuta basandosi su principi solidi, inalienabili, che raccolgono in loro stessi le essenze del vivere insieme. I valori erano chiari: famiglia e lavoro. La rispettabilità nasceva da una lunga educazione. Le “valutazioni ambientali”, come sono chiamate dal sistema bancario, erano fondamentali. In Romagna, quando si conosceva qualcuno gli si chiedeva: “ad chi sit e fiol te?” essere impresa • • • novembre 2012 • 3
territorio L’impresa al centro
Rinsaldare il dialogo tra imprenditori e amministrazioni locali
S
ono in fase di svolgimento, in queste settimane, gli incontri tra gli imprenditori e gli amministratori del comprensorio. I primi appuntamenti realizzati a Civitella e a Modigliana hanno fornito l’opportunità di fare il punto sulla crisi e sulle necessità delle imprese che operano e vivono nel territorio. Serate organizzate per misurare il polso di un sistema produttivo che, pur fra luci e ombre, continua a rappresentare una risorsa fondamentale per l’economia provinciale. Luca Morigi, vicepresidente di Confartigianato Forlì (nella foto), spiega la centralità del territorio nell’attività dell’associazione “il consiglio attualmente in carica ha posto al centro del proprio mandato l’attenzione a tutti i comuni del comprensorio, per comprendere a fondo le esigenze e le priorità delle imprese che per tradizione o per legame con la comunità hanno scelto di mantenere la propria sede produttività in aree meno ricche di infrastrutture. Proprio per questo, periodicamente, organizziamo degli incontri con le imprese così da raccogliere spunti preziosi per meglio tarare gli interventi di Confartigianato. In
occasione delle riforme introdotte dal Governo Monti, poi, ci è parso doveroso coinvolgere anche gli amministratori dei diversi comuni che, saranno inevitabilmente toccati dalle novità che deriveranno dalla nascita della Provincia Unica Romagnola.” Continua il vicepresidente “ci troviamo in una fase congiunturale estremamente delicata, la flessione delle esportazioni, le tensioni sul costo del credito, maggiore per le imprese italiane rispetto ai competitor europei e gli effetti delle politiche fiscali restrittive imposte dal Governo frenano la ripresa, che oggi le proiezioni indicano posticipata al 2014. Senza dimenticare che il tasso di crescita atteso è comunque basso, tale per cui si ritornerà ai livelli pre-crisi del 2007 sono nel 2020. Di fronte a questo quadro estremamente complesso le imprese non possono essere frenate da ulteriori vincoli, quali i limiti infrastrutturali delle aree collinari e montane o da oneri aggiuntivi causati dai tagli imposti dalla spending review. Confartigianato continuerà a fungere da pungolo per le istituzioni locali, offrendo piena disponibilità a collaborare con gli attori del territorio.”
Modigliana il futuro passa anche dalla rete
Amministratori e imprese insieme per il Tramazzo Marzeno Tramazzo e Marzeno protagonisti il 19 novembre dell’incontro organizzato dall’associazione per portare all’attenzione dei sindaci Claudio Samorì di Modigliana e Luigi Marchi di Tredozio, gli ostacoli che ancora bloccano il fare impresa nell’area. Particolare rilievo è stato posto, anche nell’intervento introduttivo del responsabile del comitato zonale Roberto Biondi, sulla necessità di migliorare 4 • novembre 2012 • • • essere impresa
le dotazioni tecnologiche della vallata. L’assenza di un collegamento Adsl che garantisca
l’utilizzo di internet limita fortemente le aziende che operano in loco, sia per quanto attiene all’espletamento di pratiche burocratiche, sia per le questioni bancarie. A fronte di una tendenza da parte delle amministrazioni pubbliche di favorire le pratiche telematiche e l’online, l’impossibilità di avere un collegamento stabile è un limite strutturale molto avvertito. Una Continua a pagina 5 • • •
territorio Costruttivo dibattito a Civitella
Una sinergia fra comuni per superare i limiti dimensionali
I
l 15 novembre è stato realizzato il primo confronto tra gli imprenditori dell’area dell’alto Bidente e gli amministratori di Civitella, Galeata e Santa Sofia (nella foto). Una serata all’insegna del dialogo e della collaborazione nel corso della quale sono emersi numerosi spunti di riflessione. Introdotto dal presidente del locale comitato zonale Eraldo Cucchi, l’appuntamento è stata l’occasione per il presidente di Confartigianato Forlì Giorgio Grazioso di presentare agli amministratori locali il punto di vista dell’impresa. Il sindaco del Comune di Civitella prendendo la parola ha voluto ringraziare l’associazione per aver dato modo agli amministratori dei tre comuni di avviare una riflessione congiunta, quanto mai attuale, considerate le prospettive dell’immediato futuro, quando, molte funzioni oggi in capo all’ente Provincia verranno lasciate ai Comuni, adempimenti che le piccole realtà non potranno portare a termine data l’esiguità del personale a disposizione. Il commissario prefettizio Michele Truppi ha sintetizzato con chiarezza gli effetti del riordino delle province evidenziando che si tratterà di una diversa articolazione della presenza dello Stato nel territorio, con effetti ancora difficilmente ipotizzabili. Il vicesindaco del comune di Santa Sofia Piero Lungherini prendendo la parola ha ribadito che pur mantenendo le identità territoriali, le amministrazioni dovranno necessariamente andare ver-
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Amministratori e imprese insieme per il Tramazzo Marzeno criticità che ha determinato anche la nascita di un comitato spontaneo di cittadini e imprenditori impegnati in prima linea per ottenere la cablatura del territorio. L’area di Modigliana in questi ultimi anni ha subito pesantemente gli effetti della crisi, con chiusure eccellenti, con rilevanti ripercussioni sull’intera comunità. Molti imprenditori infatti lavoravano per conto di realtà più grandi oggi non più attive nel territorio, mentre i dipendenti hanno perso la propria fonte di reddito. I due
so un accorpamento delle funzioni. Una svolta culturale che possa garantire ai cittadini servizi a costi maggiormente contenuti, così da liberare risorse utili al rilancio dell’economia. Di fronte alle richieste degli imprenditori di una riduzione del carico burocratico che soffoca le piccole imprese, gli amministratori hanno risposto di essere essi stessi vincolati dall’enorme mole di adempimenti che vincolano l’operato dei Comuni nei confronti dell’amministrazione centrale, dunque soltanto provvedimenti governativi realmente efficaci potranno portare a una diminuzione della burocrazia per chi fa impresa. La serata si è conclusa con l’impegno da parte di aziende e amministratori di continuare a lavorare assieme, in sinergia, nella consapevolezza che solo la collaborazione tra pubblico e privato possa garantire il rilancio dell’economia nel forlivese.
comuni non vogliono diventare città dormitorio per i lavoratori pendolari occupati a Faenza o nei comuni limitrofi, ma vogliono essere attrattivi per nuove attività, di servizio e non. Senza dimenticare la forte vocazione turistica della vallata, grazie alle bellezze paesaggistiche della Romagna Toscana, un comparto che merita di essere valorizzato con interventi ad hoc, per permettere una riscoperta del territorio che richiami turisti e vacanzieri, amanti della natura. Il ristoratore Pierluigi Gentilini intervenendo durante l’incontro ha voluto ricordare l’importanza della coesione tra le imprese in questo periodo di difficoltà, anche attraverso il ruolo di trait d’union svolto dall’Associazione, tra le diverse necessità di chi fa impresa. essere impresa • • • novembre 2012 • 5
vita associativa Ritardi di pagamento: con le nuove regole uno stop ai cattivi pagatori
Confartigianato: occorre includere nel provvedimento le opere pubbliche
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l Governo ha mantenuto l’impegno di recepire entro novembre, con la delega contenuta nello Statuto delle imprese, la Direttiva europea che porta a 30/60 giorni i tempi di pagamento nelle transazioni commerciali tra Stato, privati e imprese. Il decreto legislativo si applicherà a tutte le transazioni concluse a partire dal 1 gennaio 2013. Commenta il vicesegretario di Confartigianato
Forlì Marco Valenti (nella foto) “ora, anche in Italia, avremo finalmente regole chiare per combattere il malcostume dei cattivi pagatori, che mettono in ginocchio le piccole imprese. Il recepimento rigoroso dei principi della Direttiva potrà contribuire a risolvere uno dei problemi più gravi all’origine della mancanza di liquidità degli imprenditori e che addirittura, in questi tempi di credito erogato col contagocce, ha comportato la chiusura di molte aziende.” Continua Valenti “oggi, in Italia, i tempi medi di pagamento della Pa e dei privati nei confronti delle piccole imprese sono di 180 giorni e nell’ultimo anno sono aumentati di 44 giorni. I tempi medi italiani sono il doppio della media UE per i pagamenti tra privati e il triplo della media europea per quelli della Pubblica Amministrazione.” Ma numerosi imprenditori devono
attendere addirittura anni per essere pagati. Il Decreto contiene però alcune “ombre” e necessita di perfezionamento soprattutto nella parte riguardante gli appalti di lavoro. Nel decreto legislativo sono stati, infatti, esclusi i lavori pubblici, vale a dire le imprese di costruzione, il settore maggiormente colpito dal grave fenomeno dei ritardi di pagamento. Spiega ancora Valenti “Confartigianato ha sollecitato il rapido intervento del Governo per modificare le norme sui pagamenti previste dalla disciplina sugli appalti, adeguandole a quanto previsto dalla Direttiva europea, in cui si fa esplicito riferimento alla progettazione e all’esecuzione di opere ed edifici pubblici, nonché ai lavori di ingegneria civile. Si tratta di un intervento indispensabile considerato che le piccole imprese del settore costruzioni Continua a pagina 7 • • •
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6 • novembre 2012 • • • essere impresa
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vita associativa Attenzione agli adempimenti non necessari
PODAI, l’aggiornamento dati costa più di mille euro
A
fine anno, puntualmente, gli imprenditori si vedono recapitare le più svariate richieste di aggiornamento dati da parte di fantomatici registri a cui le imprese sarebbero iscritte. Un tentativo di far aderire a iniziative private e molto onerose le aziende, impegnate a destreggiarsi tra le numerose scadenze burocratiche. Roberto Faggiotto segretario di Confartigianato Forlì mette in guardia gli imprenditori “complice la frenesia del periodo carico di impegni, tornano a proliferare sedicenti registri a cui le imprese sarebbero iscritte e per i quali viene richiesto un aggiornamento dati. È il caso del Portale Ditte e Aziende Italiane (PODAI) della United Directorios Lda di Lisbona, fantomatica società che, attraverso una lettera a cui è allegata una scheda coi riferimenti anagrafici dell’azienda, richiede una verifica di correttezza dei dati in loro possesso.” Il problema nasce dal fatto che, in una postilla in calce alla scheda per la comunicazione dei testi aggiornati, si legge che il costo della pubblicazione ammonta a 1080 euro più iva. Continua il segretario “numerosi associati hanno segnalato di aver ricevuto • • • Segue da pagina 6
Con le nuove regole uno stop ai cattivi pagatori registrano il maggiore aumento dei tempi di pagamento, cresciuti di 64 giorni nell’ultimo anno, nonché il costo maggiormente elevato derivante dai ritardi, pari a 1,6 miliardi di maggiori oneri finanziari. Tutto ciò non fa che aggravare la carenza di liquidità degli imprenditori alle prese con i pesanti effetti della crisi.” La nuova disciplina prevede l’applicazione di “interessi moratori ” nei contratti fra imprese e “interessi legali di mora” nei contratti fra impresa e committenza pubblica, nonché la corresponsione di una somma forfettaria di 40 euro volta a rimborsare i costi amministrativi e di recupero del credito.
simili comunicazioni inviate alle imprese da parte del PODAI, che nulla ha a che vedere con enti pubblici o con gli adempimenti obbligatori per continuare a svolgere l’attività, nel rispetto delle numerose norme che disciplinano l’artigianato. L’invio dei dati corretti e il conseguente aggiornamento del database comportano invece l’obbligo di versare la somma e addirittura il tacito rinnovo di anno in anno. Pertanto coloro che compileranno la modulistica, saranno poi vincolati a effettuare il pagamento. Ulteriore attenzione deve essere posta alla richiesta di rinviare il modulo anche in caso di volontà di cancellazione, per evitare ogni possibile conseguenza suggeriamo alle imprese di ignorare anche questa richiesta.” Conclude Faggiotto “in caso di incertezza, invitiamo le imprese a rivolgersi al proprio consulente per verificare l’opportunità o meno di aderire all’iniziativa. Accanto agli obblighi normativi e alle scadenze burocratiche purtroppo, frequentemente vengono inviate, da parte di soggetti privati, richieste di versamenti che pur non essendo necessari, possono essere scambiati per tali a una lettura non attenta.”
Canone Rai aperta un’istruttoria La vicenda delle reiterate richieste di versamento del canone Rai anche ad aziende che non dispongono di un apparecchio per la ricezione delle trasmissioni televisive, con una crescente aggressività nei contenuti e nei toni della comunicazioni, trova finalmente risposta. L’Autorità Garante per le Comunicazioni e il Garante per la privacy stanno per aprire formale istruttoria contro la Rai dopo il sollecito di Confartigianato. Il caso era stato sollevato proprio da Confartigianato Forlì dopo aver ricevuto le lamentele degli imprenditori. Le stesse imprese si sono viste recapitare ulteriori solleciti pur avendo inviato la cartolina predisposta per comunicare che nella sede dei lavori non erano presenti apparecchi
televisivi, tanto che da febbraio a oggi, molti imprenditori hanno ricevuto quattro differenti comunicazioni dai toni sempre più minacciosi. Chiarisce Marco Valenti “alcuni imprenditori, alla luce di quanto ricevuto, pur non possedendo televisori né strumenti di diffusione del segnale televisivo, hanno dichiarato di voler effettuare il pagamento per non avere eventuali problemi in futuro. Iniziamo a sospettare che l’intento della RAI sia proprio quello di stressare al massimo le imprese sperando in qualche cedimento. In quanto rappresentanti degli interessi delle imprese siamo impegnati per far cessare definitivamente questa vergognosa azione intimidatoria.” essere impresa • • • novembre 2012 • 7
cultura
Un regalo diverso per le feste
L
uciano Mazzini è un uomo coraggioso che ha scelto di raccontare, anche grazie a Paolo Il libro Ghetti, è nato anchela conpropria l’intento di testimonianza far conoscere Luciano Mazzini di vita in un volume dal titoloe di“Pensieri scritti aiutare, con il ricavato della vendita, con gli occhile del perChiara” raccogliere fondi a “Sorellecuore” povere di Santa che stanno sostenendo spese non favore della costruzione della nuova Chiesa dediindifferenti per la ristrutturazione cata alla Beata Vergine delle Grazie, detta “della del convento e la costruzione della Ripa”, all’interno del monastero nuova chiesa. L’autore non nasconde,delle Sorelle Poperò, un altro fine ben più vere di Santa Chiara. importante: quello di far riscoprire, attraverso le pagineè del Cristo che di Mazzini dilibro, quelle Vivo e Presente nella quotidianità.
La storia non possono lasciare indifferenti: a soli venticinque anni, a seguito di unPaolo incidente sul lavoro nel 1991, in un Ghetti, 50 anni forlivese, laico cristiano cattolico praticante, Laureato in Economia e cantiere edileCommercio in cui lavorava come geometra, è a Bologna e diplomato in Scienze Religiose presso l'Istitutoparalizzato. di Scienze Religiose rimasto completamente Un colpo del Venerabile Benedetta Bianchi Porro di Forlì, è destino che loimpegnato ha portato a trovare qualcosa di quotidianamente nell'Attività di assicuratore e di consulente finanziario. Da cui era alla ricerca tempo, qualche annoda è impegnato anche nel la settorepresenza di Dio informatico, quale commerciale di una società di nella sua vita. servizi web e consulenza di direzione. Nel suo impegno, come laico impegnato, ha a cuore tutto
quello che può portare a Cristo attraverso laper vita tutti, non solo Un racconto bello e toccante, vissuta di ogni giorno. Questo cammino e questa opera di evangelizzazione sono possibili per coloro che credono perché “tutto ha senso e partendo dalla Parola, dalla Preghiera e dalla frequentazione quotidiana dei Sacramenti, come grazie al dolore possiamo scoprire nuove realtà”. lo stesso autore afferma “considerando che anche far bene il proprio lavoro è preghiera”. Il tutto va
Il volume,vissuto in nella vendita dai primi assoluta fedeltà e obbedienza alla di dicembre, è Chiesa di Cristo. “Se quello che ho incontrato è un insieme di pensieri sulla vita e sulla realtà vibello e vero per me, può esserlo anche per tutti quelli che incontro ogni giorno”. “Non è infatti sti sotto una per luce molti versi rivolume un diversa, vanto annunciare ilper Vangelo; è un dovere per me: guai a me se non evangelizzo” Dicembre 2012 zionaria. Perché dalla sofferenza nasce una festa (1Corinzi 9,16)! @ghpaolo della gioia.
Un dono prezioso che Mazzini e Ghetti fanno ai lettori e un bel regalo per coloro che vogliono dare un significato più profondo al proprio Natale. Il volume può diventare un pensiero per i propri soci e collaboratori in occasione delle festività natalizie, sia come testimonianza della vita
di un uomo che vive la malattia come “mezzo per servire il prossimo con amore e carità”, sia come sostegno al progetto di recupero del complesso delle Clarisse.
Il progetto per la nuova chiesa Chi volesse sostenere l’opera di restauro può contribuire direttamente rivolgendosi al monastero delle Clarisse, oppure tramite versamento postale, a partire da un contributo minimo di 15 euro per l’acquisto di un mattone. La costruzione della chiesa dedicata alla Beata Vergine delle Grazie fa parte del progetto, iniziato dodici anni fa, di ristrutturazione del monastero, non ancora terminato. I lavori di costruzione sono stati avviati nel settembre 2010 allo scopo di offrire una collocazione dignitosa all’immagine della “Madonna della Ripa”, venerata dal popolo, sin dal Quattrocento, perché rimasta miracolosamente illesa durante una straordinaria inondazione del fiume Schietta. Nel corso dei secoli l’immagine ha conosciuto varie collocazioni, anche a causa dell’invasione napoleonica che trasformò il luogo di culto in caserma, poi nel 1892, con il ritorno delle Clarisse nell’ex convento di San Girolamo, dove ancora oggi vivono, anche l’immagine fu riconsegnata alla chiesa. Obiettivo della nuova costruzione è di offrire a chiunque voglia partecipare alla preghiera una chiesa piccola e semplice, ma sempre accessibile durante tutta la giornata. 8 • novembre 2012 • • • essere impresa
storie di impegno e successi aziende Prestigioso traguardo per un’impresa associata
Cinquant’anni di attività per la carrozzeria di Bruno Petrini
B
runo Petrini incarna al meglio i valori dell’impresa artigiana, un uomo che mette una tale passione nel proprio lavoro da riuscire a comunicarla agli altri solo con poche frasi, raccontate con la giusta soddisfazione di chi sa di aver raggiunto un obiettivo prestigioso. L’imprenditore, da cinquant’anni, è titolare di una carrozzeria che porta il suo nome, con sede in via Gorizia 120 a Forlì e per anni carrozzeria autorizzata Mercedes. Un’impresa che egli stesso ha avviato appena ventiduenne, rivolgendosi agli uffici di Confartigianato Forlì e che, dal 1990, si avvale della collaborazione di una delle figlie di Petrini, Adina. L’imprenditore, rievocando la sua storia ammette di non essersi neppure reso conto del trascorrere del tempo, vissuto con pienezza svolgendo il mestiere che ha sempre amato. Un’attività che gli ha regalato molti bei ricordi e grandi soddisfazioni, tra le quali certamente l’ottimo rapporto instaurato coi dipendenti. Ancora oggi il primo dei dipendenti assunti da Petrini, oggi pensionato, torna spesso a trovare il datore di lavoro condividendo un rapporto di stima e rispetto reciproci che trascende il semplice legame professionale. Una vita dedicata alla propria azienda che oggi occupa, oltre ai Petrini, quattro dipendenti. Il lavoro è sempre stato un piacere e la passione per le auto, “i motori, la meccanica e tutto ciò che fa rumore”, come lui stesso ammette, ha radici profonde. “Sin da ragazzo sono sempre stato amante
della velocità, mi piaceva correre in pista e l’opportunità di lavorare con le auto e la meccanica è stata una conseguenza naturale.” Un’inclinazione ereditata anche dalla figlia Adina, che ha un passato da pilota di kart, con buoni piazzamenti in competizioni di prestigio. Proprio quest’ultima svela che la decisione di lavorare assieme al padre non è stata dettata da una scelta ponderata, ma è la naturale prosecuzione del percorso avviato da ragazzina, quando debuttò quasi per gioco nel mondo della velocità. Una famiglia molto unita, come rivela Petrini. I nipotini Rebecca e Tommaso, figli di Beatrice, sorella di Adina, subiscono già il fascino del lavoro del nonno e sono i beniamini di tutti i collaboratori dell’azienda, quando sono in visita dalla zia in ufficio. Per l’imprenditore la strategia per riuscire a tagliare un traguardo così importante consiste nel rispettare collaboratori e clienti perché chiarisce “quando ci si comporta correttamente si raccolgono sempre buoni frutti”. La qualità è un elemento indiscutibile, per Petrini un lavoro svolto a regola d’arte è la pubblicità più efficace e conclude “onestà, trasparenza e fiducia sono sempre stati gli elementi alla base del mio operato e sono stato ripagato, sia nei rapporti con la clientela, ormai fidelizzata, sia coi colleghi che svolgono la stessa attività”. Confartigianato di Forlì formula i migliori auguri di buon proseguimento a Bruno Petrini e ai suoi collaboratori, nella certezza che la piccola impresa sia il motore del sistema produttivo locale. L’Associazione si conferma vicina alle imprese che, con il proprio impegno quotidiano, contribuiscono a rendere il territorio non solo vivace dal punto di vista economico, ma anche una delle province con la migliore qualità della vita.
essere impresa • • • novembre 2012 • 9
economia & lavoro Credito e impresa
Un rapporto sempre più complesso
N
umerosi imprenditori segnalano di essere stati contattati da società di consulenza che comunicano loro la possibilità di ottenere contributi a fondo perduto dall’Unione Europea. I gentilissimi operatori invitano a visitare il loro sito nel quale spiccano immagini stereotipate di giovani in colletto bianco, dall’aspetto professionale, sorridente e soprattutto rassicurante. Dal sito non è possibile aver accesso a ulteriori informazioni, essendo queste subordinate all’iscrizione, da farsi esclusivamente per via telefonica. È però difficile restare insensibili alle promesse dell’operatore e viene il desiderio di grattare la superficie patinata e ammiccante per vedere chi si nasconde dietro la promessa di soldi facili. Da un codice di partita IVA si risale a una SRL con sede in provincia di Bari. A questo punto i dubbi sorgono spontanei: perché, dalla Puglia, si prendono la briga di telefo-
buon fine, nulla potrà essere imputato al lavoro dei consulenti.
nare alla tipografia di Forlì, o al meccanico di Meldola, di cui non possono conoscere l’attività imprenditoriale? La risposta è semplice. Perché, qualora convincessero quotidianamente dieci aziende, moltiplicate per 400 euro, che è il costo di redazione della domanda, incasserebbero 4.000 euro facili facili (questi sì). Nel caso in cui poi nessuna di queste richieste andasse a
UFFICIO CREDITO CONFARTIGIANATO Presso i nostri uffici troverete gli strumenti necessari per la gestione finanziaria della vostra impresa. In particolare ci occupiamo di: ➽ Analisi dei flussi finanziari aziendali ➽ Richiesta finanziamenti a tassi estremamente convenienti, attraverso l’utilizzo di garanzie previste dal FONDO EUROPEO PER GLI INVESTIMENTI e dal FONDO REGIONALE DI CO-GARANZIA. ➽ In convenzione con Unifidi è possibile ottenere finanziamenti a medio/lungo termine per investimenti, liquidità e consolidamento dei debiti, così come anche garanzie su linee di credito a breve (fido di c/c, SBF, e anticipo fatture) e su leasing, ➽ Condizioni bancarie vantaggiose, con la possibilità di controllare sia i tassi “dare” (scoperto di c/c, portafoglio sbf, anticipo fatture) sia i costi fissi (spese di chiusura, RI-BA, sconto e incasso SBF, giorni di valuta per assegni ed effetti, ecc.), ➽ Richiesta di agevolazioni all’impresa. ➽ In accordo con Fraer Leasing SpA siamo in grado di proporre soluzioni diversificate per l’acquisizione di beni strumentali (autovetture, veicoli commerciali, camion/rimorchi, macchine utensili, macchine operatrici, macchine da cantiere, immobili). Per informazioni contattare l’ufficio credito di zona Tel. 0543/452811 - Fax 0543/452843 - e-mail: credito@confartigianato.fo.it
10 • novembre 2012 • • • essere impresa
Sempre per restare in argomento, dalla recente cronaca locale, apprendiamo dell’arresto di un truffatore (aveva aperto un ufficio anche a Forlì) che riusciva a farsi consegnare consistenti somme di denaro per agevolare pratiche di finanziamento nell’ambito dell’Unione Europea. I fondi europei esistono, eccome, ma per fortuna sono gestiti seriamente: riguardano progetti complessi, transnazionali, spesso con il coinvolgimento di centri di ricerca, di università, di figure professionali quali i temporarymanager, e per questo difficilmente accessibili dalle nostre piccole realtà imprenditoriali. In questo scenario da far west si inseriscono i comportamenti scorretti di alcuni Istituti di credito che cercano di regolarizzare le commissioni di disponibilità fondi anche sulle linee di autoliquidante (sbf - anticipo fatture) Continua a pagina 11 • • •
economia & lavoro
Spread, banche e credibilità
L
a differenza di rendimento fra i titoli pubblici italiani e tedeschi, che aveva raggiunto l’inquietante quota 537 il 24 luglio scorso, è ancora in calo: 347 al 6 novembre. Le ricadute positive dovrebbero essere quasi immediate, allentamento della stretta creditizia e diminuzione dei tassi di interesse nei finanziamenti alle imprese. Purtroppo non è così, analogamente a quanto accade col ribasso del prezzo del petrolio senza che corrisponda una proporzionale diminuzione di quello della benzina. A detta degli economisti solo quando lo spread BTP-Bund “scenderà sotto i 300 o meglio, sotto i 200 punti base” si potranno notare dei miglioramenti nell’accesso al credito; intanto nei finanziamenti le imprese italiane pagano un tasso superiore del 2,5% rispetto a quello dei loro competitor tedeschi. Gli alti rendimenti che lo Stato italiano deve pagare per collocare i suoi titoli ricadono infatti sui costi di approvvigionamento delle banche che, a loro volta, scaricano sulla clientela composta da famiglie e imprese. Il presidente dell’Abi, lamenta le “notevoli difficoltà generate da un difficile quadro reddituale” il cui perdurare potrebbe “mettere in dubbio la capacità degli istituti di continuare a svolgere il loro ruolo a favore delle imprese”. È vero, non è un momento
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Credito e impresa Un rapporto sempre più complesso con effetto retroattivo. Vale la pena rammentare che la banca ha la possibilità di modificare in senso sfavorevole le condizioni inizialmente concordate (jus variandi) solo se previsto dal contratto e con specifica approvazione del cliente. La facoltà è comunque sottoposta a condizioni da rispettare, a pena di inefficacia delle modifiche, in primis al
facile per le banche, sfiduciate dagli investitori e dai clienti, ma qual è la loro credibilità? Solo ad una casta che si reputa al di sopra di tutto può venire in mente di farsi rappresentare da Giuseppe Mussari. Prima di diventare nel 2010 presidente dell’Abi grazie al sostegno di Corrado Passera (allora AD di Intesa SanPaolo, ora ministro) e Alessandro Profumo (suo successore in Monte Paschi Siena Mps, allora AD di Unicredit), Mussari fu a capo della Fondazione Mps e successivamente diventò presidente di Mps. Attualmente è indagato per aggiotaggio e ostacolo alle autorità di vigilanza per l’operazione che portò Mps a pagare al Banco Santander circa 10 miliardi di euro per Banca Antonveneta, quasi quattro miliardi in più di quelli pagati dall’istituto spagnolo pochi mesi prima. Che dire poi di quel conto in sospeso che le banche hanno con l’Erario, stimato in circa 5 miliardi di euro? Si tratta di contestazioni a volte ereditate da aziende aggregate (è il caso del Banco Popolare che si è trovato a sistemare i guai di Italease e della ex Banca Popolare di Lodi), ma anche da verbali su controllate (Intesa San Paolo per Banca IMI e Group Services, Banca Popolare dell’Emilia Romagna per Emro Finance) o peggio ancora per presunti mancati pagamenti di imposte (gruppo UBI Banca) e frode fiscale (Unicredit per l’operazione “Brontos”, che ha portato al rinvio a giudizio l’ex a.d. Profumo, sempre lui). Ecco, se la predica viene da questo pulpito, possiamo immaginare lo stato d’animo dell’imprenditore di fronte alle richieste della propria banca: business plan, piani di investimento, prospettive di mercato? Risponderei come Totò all’onorevole Cosimo Trombetta: “ma mi faccia il piacere...!” Mauro Collina
cliente deve essere data comunicazione scritta delle variazioni almeno trenta giorni prima della data prevista per la decorrenza delle stesse, tramite la “Proposta di modifica unilaterale del contratto”, in secondo luogo il correntista, entro 60 giorni successivi al ricevimento della comunicazione, ha il diritto di rifiutarne l’applicazione richiedendo la chiusura del rapporto. In tal caso, la banca non può applicare penali o spese di chiusura; devono inoltre essere rispettate le condizioni previste nel contratto prima dell’intervento di modifica. Mauro Collina essere impresa • • • novembre 2012 • 11
economia & lavoro
12 • novembre 2012 • • • essere impresa
notiziario tecnico
Consulenza fiscale • a cura di Roberto Mambelli IL NUOVO REGIME DELL’IVA PER CASSA Con il decreto ministeriale 11 ottobre 2012 è stata data attuazione all’IVA per cassa. Il nuovo regime è entrato in vigore il 1° dicembre 2012 e di seguito si segnalano le caratteristiche del regime stesso: ❖ Nuovo regime art. 32-bis D.L. 83/2012 ❖ Regime facoltativo: la circolare n. 44/E dell‘Agenzia Entrate chiarisce che l’opzione ha una durata triennale e che va comunicata “nella prima dichiarazione annuale Iva successiva all’esercizio dell’opzione, da intendersi, ordinariamente, come quella relativa all’anno in cui è esercitata l’opzione mediante comportamento concludente”. Dopo tre anni, l’opzione resta valida di anno in anno, salvo la facoltà di revoca espressa, le cui modalità sono le stesse usate per l’esercizio dell’opzione. ❖ Riguarda tutte le operazioni attive e passive poste in essere dal soggetto (che sceglie di operare nel regime dell’IVA per cassa) ❖ Il regime può essere adottato da soggetti passivi IVA con volume di affari non superiore a 2 milioni di euro riferito al precedente anno solare. Nel caso in cui il cedente superi il suddetto limite in corso d’anno, il regime dell’IVA per cassa cessa con riferimento alle operazioni attive e passive effettuate a partire dal mese successivo a quello di superamento ❖ Per il cedente che opta per l’applicazione del regime, l’Iva sulle cessioni diviene esigibile all’atto del pagamento del corrispettivo e l’Iva sugli acquisti è detraibile al momento del pagamento del corrispettivo ❖ Per il cessionario o committente l’IVA è detraibile al momento di effettuazione dell’operazione, a prescindere dal momento del pagamento del corrispettivo ❖ Sono esclusi i soggetti che si avvalgono di regimi
speciali di applicazione dell’IVA e quelli che operano con il reverse charge ❖ L’Iva diviene comunque esigibile decorso un anno dal momento di effettuazione dell’operazione (salvo il caso in cui il cessionario o committente sia stato assoggettato a procedure concorsuali)
La responsabilità solidale negli appalti e nei subappalti L’art. 13-ter del D.L. 83/2012 ha delineato la responsabilità solidale nel caso di appalto di opere e servizi. La disposizione prevede la responsabilità dell’appaltatore e del committente per il versamento delle ritenute fiscali sui redditi di lavoro dipendente e dell’Iva dovuta dal subappaltatore e dall’appaltatore in relazione alle prestazioni effettuate nell’ambito del contratto. Con la circolare 40/E/2012 l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che gli appaltatori e subap-paltatori possono documentare il rispetto degli obblighi fiscali scaduti al momento del pagamento dei corrispettivi loro dovuti in relazione ai contratti di appalto, oltre che attraverso l’attestazione di un Caf Imprese o di un professionista abilitato, anche attraverso una dichiarazione sostitutiva di atto notorio. L’articolo 13-ter prevede, inoltre, che sia l’appaltatore che il committente possano sospendere il pagamento del corrispettivo dovuto al subappaltatore/ appaltatore fino all’esibizione della documentazione attestante il regolare versamento dell’iva e delle ritenute sui redditi di lavoro dipendente.
Nuovo redditest Dal 20 novembre 2012 l’Agenzia delle Entrate ha reso disponibile nel proprio sito il software ReddiTest che consente ai contribuenti di autovalutare la coerenza fra il reddito del nucleo familiare e le spese sostenute nell’anno da quest’ultimo. Per utilizzare il software occorre scaricarlo sul proContinua a pagina 14 • • •
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essere impresa • • • novembre 2012 • 13
notiziario tecnico • • • Segue da pagina 13
prio PC e inserire i dati richiesti. Le informazioni richieste che sono la composizione, il reddito e il comune di residenza del nucleo familiare, più le spese sostenute nell’anno suddivise in sette tipi di categorie (abitazione, mezzi di trasporto, assicurazioni e contributi, istruzione, tempo libero e cura della persona, altre spese significative, investimenti immobiliari e mobiliari), non lasciano nessuna traccia sul Web e non vengono acquisite dall’Agenzia delle Entrate. Il risultato fornito è “coerente” o “non coerente” e non evidenzia il reddito minimo. I risultati e i dati inseriti possono essere salvati e stampati.
Consulenza del lavoro • a cura di Susi Silvani Assunzioni agevolate: nuovi incentivi Attenzione: a oggi i fondi per l’anno 2012 risultano già esauriti. Si attendono chiarimenti su eventuali nuovi stanziamenti da parte del Ministero del Lavoro. Per informazioni contattare l’ufficio amministrazione del personale. Sono stati previsti nuovi incentivi per la stabilizzazione a tempo indeterminato o l’assunzi one a termine di uomini fino a 29 anni e donne di qualsiasi età. Le stabilizzazioni o le assun zioni devono avvenire nel periodo dal 17 ottobre 2012 al 31 marzo 2013. Di seguito vengono chiarite le condizioni di accesso agli incentivi nonché le modalità di presentazione della domanda per l’ottenimento degli stessi.
14 • novembre 2012 • • • essere impresa
Gli incentivi sono cumulabili con altre agevolazioni previste dalla normativa vigente.
Datori di lavoro ammessi agli incentivi L’accesso agli incentivi è escluso se il datore di lavoro: effettua l’assunzione o la stabilizzazione in violazione del diritto di precedenza alla riassunzione di un altro lavoratore con contratto a tempo indeterminato licenziato o cessato da rapporto a termine; presso la stessa unità produttiva, nella quale siano in atto sospensioni del lavoro connesse ad una crisi o riorganizzazione aziendale, salvi i casi in cui l’assunzione o la stabilizzazione siano finalizzate all’acquisizione di professionalità sostanzialmente diverse da quelle dei lavoratori sospesi. La fruizione degli incentivi è subordinata alla regolarità contributiva, al rispetto delle norme in materia di igiene e sicurezza e all’osservanza dei CCNL.
Stabilizzazione Possono essere oggetto di incentivo le trasformazioni/stabilizzazione a tempo indeterminato dei contratti: a tempo determinato; di collaborazione coordinata e continuativa (anche a progetto); di associazione in partecipazione con apporto di lavoro; in essere o cessati da non più di sei mesi. Il nuovo contratto di trasformazione/stabilizzazione a tempo indeterminato può essere anche a tempo parziale, purché l’orario non sia inferiore alla metà di quello normale di lavoro. L’incentivo, pari ad € 12.000, spetta nei limiti delle risorse stanziate e per un massimo di 10 contratti per ciascun datore di lavoro.
Assunzione a termine Il nuovo contratto a termine, con incremento della base occupazionale, deve prevedere un orario pari a quello normale di lavoro ovvero solo a tempo pieno. Continua a pagina 15 • • •
notiziario tecnico • • • Segue da pagina 14
L’incentivo, la cui misura varia a seconda della durata del contratto (come indicato in tabella), spetta nei limiti delle risorse stanziate e per un massimo di 10 contratti per ciascun datore di lavoro.
Domanda di ammissione La domanda di ammissione agli incentivi deve essere inviata esclusivamente in via telematica all’INPS.
Durata del contratto
Misura dell’incentivo
Da 12 a 18 mesi
€ 3.000
Oltre 18 e fino a 24 mesi
€ 4.000
Oltre 24 mesi
€ 6.000
A seguito della presentazione della domanda viene rilasciata un’attestazione di ricevuta, valida ai fini della determinazione dell’ordine cronologico di presentazione delle istanze. Con successivo messaggio l’INPS renderà note le modalità di verifica dei presupposti di accoglimento delle istanze e fruizione dell’incentivo autorizzato, nonché di rilevazione contabile degli incentivi. Verranno inoltre indicate le modalità con cui sarà possibile conoscere la variazione delle risorse disponibili, in relazione alle istanze e alle autorizzazioni che interverranno.
Erogazione Gli incentivi sono corrisposti dall’INPS in base all’ordine cronologico di presentazione delle domande da parte dei datori di lavoro e sono erogati in un’unica soluzione, decorsi 6 mesi dalla stabilizzazione o dall’assunzione a termine.
Visite mediche di controllo: richiesta da parte dei datori di lavoro Tutti i datori di lavoro (compresi quelli non tenuti al versamento all’INPS della contribuzione di malattia) devono presentare le richieste di visita medica di controllo in via telematica, attraverso il portale
dell’INPS (servizio “Richiesta Visita Medica di controllo”) con accesso tramite PIN. Con questo nuovo sistema il datore di lavoro può richiedere le visite in qualsiasi momento della giornata; tuttavia, sono elaborate e smistate giornalmente ai medici di competenza le richieste pervenute entro le ore: ❖ 9.00 per la fascia antimeridiana; ❖ 12.00 per la fascia pomeridiana. Per consentire il controllo medico legale domiciliare, è di fondamentale importanza che il lavoratore verifichi accuratamente la correttezza dei dati riguardanti l’indirizzo per la reperibilità. Ciò è determinante soprattutto nelle ipotesi in cui quest’ultimo, seppur corretto, non consente al medico di rintracciare il lavoratore (ad esempio, in caso di contrade di notevole vastità, frazioni, complessi comprendenti più palazzine ma con un unico numero civico). Le richieste di visite mediche domiciliari da parte dei datori di lavoro mediante utilizzo del fax possono venire eccezionalmente accolte solo in caso di interruzione del servizio telematico connesso a problematiche di tipo tecnico. Sono invece abolite tutte le pregresse modalità informative riguardanti l’esito delle visite domiciliari (come l’invio per lettera della copia per il datore di lavoro), che viene ora reso noto per via telematica tramite il portale dell’INPS.
Somministrazione di lavoro a tempo determinato: possibile il ricorso raggiunto il tetto dei 36 mesi Con riferimento al rapporto di lavoro a tempo determinato, il limite massimo di durata di 36 mesi per lo svolgimento di mansioni equivalenti con lo stesso datore, nel quale sono computati anche i periodi di missione mediante somministrazione a termine, non rappresenta un ostacolo al ricorso a quest’ultima fattispecie contrattuale. Il Ministero del Lavoro, a conferma di quanto già chiarito dalla Circolare n. 18/2012, precisa che, una volta esaurito il suddetto periodo di 36 mesi, il datore di lavoro può ricorrere alla somministrazione a tempo determinato con lo stesso lavoratore, fermi restando i limiti stabiliti dalla contrattazione collettiva.
essere impresa • • • novembre 2012 • 15
notiziario tecnico
Ambiente e Sicurezza • a cura di Alberto Camporesi La normativa sulla Sicurezza Alimentare Il D. Lgs 155/97, entrato in vigore dal Dicembre 2000 e poi sostituito dal D. Lgs. 193/07, è la normativa a cui devono adeguarsi tutte le aziende che hanno a che fare nelle loro attività con il trattamento, la manipolazione, la conservazione e/o commercializzazione degli alimenti. Il D. Lgs. 155/97 nasce per stabilire le norme generali sull’Igiene degli Alimenti e le relative modalità di verifica degli stessi. Pertanto i titolari di attività di produzione, manipolazione conservazione e/o commercializzazione di alimenti e bevande devono: ❖ Controllare che anche gli addetti siano controllati e formati rispetto all’igiene alimentare e alla mansione svolta. ❖ Verificare che i locali, i mezzi adibiti al trasporto, tutte le attrezzature in uso rispondano anch’essi a requisiti di igiene, pulizia e manutenzione. ❖ Accertarsi che gli scarti alimentari vengano trattati secondo la normativa vigente che riguarda deposito, smaltimento e rimozione. Il sistema HACCP prevede anche forme di autocontrollo per salvaguardare l’igiene degli alimenti e dei cibi. Ultima avvertenza, ma non per questo meno importante, il titolare dell’impresa deve essere in grado di mostrare all’autorità competente il documento aziendale di autocontrollo, nel quale si troveranno tutte le informazioni su natura, frequenza e i risultati dell’autocontrollo alimentare. Per informazioni, contattare l’ufficio Ambiente e Sicurezza di Confartigianato Forlì (Gabriele Leoni 0543/452820).
Nuovo servizio di gestione dei registri dei rifiuti in modalità telematica A seguito della sospensione del Sistri attuata dal Decreto Legge 22 giugno 2012, n. 83, sono tornate a essere operative le tradizionali modalità cartacee di tracciabilità dei rifiuti: registro di carico e scarico, formulario e denuncia MUD, con le relative sanzioni amministrative e penali in caso di errore o inadempienza. Per agevolare le imprese nel rispetto
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di tutti gli obblighi di legge, Confartigianato Forlì ha predisposto un nuovo servizio di tenuta dei registri tramite una piattaforma software che offre l’opportunità di affidare all’Associazione l’intera gestione dei rifiuti, dalle registrazioni di carico e scarico alla denuncia MUD. Il sistema consente una gestione dei rifiuti molto più rapida e sicura della tradizionale modalità cartacea e, nel caso di futuro avvio del Sistri, di riversare automaticamente tutti i dati senza dover effettuare alcun tipo di conteggio o immissione di giacenze. La versatilità di questo nuovo gestionale mette l’Associazione in condizione di offrire un servizio su misura per ogni tipologia di azienda, in quanto prevede modalità di accesso e utilizzo differenziate in base alla categoria di appartenenza. Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi ai consulenti dell’ufficio Ambiente e Sicurezza dell’associazione.
Credito • a cura di Mauro Collina Capitale di rischio: uno strumento moderno per finanziare nuove idee È sempre più ardua la strada per concretizzare i propri progetti imprenditoriali; l’accesso al credito sembra riservato a chi non ne ha bisogno e le idee, anche valide, restano spesso sogni irrealizzati. C’è però una forma di finanziamento che comincia a destare interesse: è quella del capitale di rischio (venture capital). Consiste nell’apporto di risorse finanziarie in azienda, da parte di operatori specializzati, sotto forma di partecipazione al capitale societario, per un arco temporale definito. Assieme ai mezzi finanziari, l’investitore istituzionale offre esperienze professionali, competenze tecnicomanageriali e una rete di contatti con altri investitori. L’impresa che abbia un progetto valido per iniziare una nuova attività o che desideri svilupparne una già esistente può rivolgersi all’investitore istituzionale. Quest’ultimo, diventando un “socio temporaneo”, ha lo scopo di realizzare, nel medio termine, un importante guadagno di capitale (capital gain) tramite la cessione della partecipazione acquisita. L’investitore istituzionale condivide le scelte strategiche dell’azienda, limitando il proprio intervento alle decisioni più significative. L’imprenditore ha la piena autonomia nella gestione operativa, garantendo in cambio la disponibilità e la trasparenza nell’interesse dello Continua a pagina 17 • • •
notiziario tecnico • • • Segue da pagina 16
sviluppo aziendale. Un esempio di venture capital attualmente operativo è:
Ingenium Emilia-Romagna II Scadenza: 31/12/2013 Nato grazie ai finanziamenti Por Fesr, Ingenium Emilia-Romagna II, vuole favorire lo start up di imprese innovative, in particolare di quelle che operano nei settori ad alta tecnologia (nate da spin off accademici, di ricerca e aziendali) e sostenere le strategie di sviluppo e di investimento innovativi delle imprese che garantiscano buone marginalità e prospettive di crescita, attraverso investimenti per la crescita e l’implementazione di programmi di sviluppo di imprese già esistenti. Ingenium è il fondo di capitale di rischio, sostenuto con l’Attività II.1.3 è finanziato con 14 milioni di euro: 7 conferiti dalla Regione Emilia-Romagna e 7 dalla ZERNIKE META VENTURES (ZMV) SPA (investitore istituzionale e gestore del fondo), individuata attraverso gara pubblica. I destinatari: la partecipazione al capitale sociale viene assunta solo in imprese innovative che necessitino di un sostegno finanziario per lo studio del progetto iniziale (seed capital) e/o per lo sviluppo del prodotto e la commercializzazione iniziale (start up capital) e/o per la crescita e l’espansione societaria (expansion capital) allo scopo di aumentare la capacità produttiva attraverso la realizzazione di un programma di innovazione tecnologica. Per le operazioni investimento nelle prime fasi di vita dell’impresa (seed e start up) sino ai 36 mesi di vita, il fondo interverrà preferibilmente in imprese operanti nei settori di: biotecnologie, farmaceutica, chimica organica; nanotecnologie, nuovi materiali, chimica fine; meccanica di precisione, strumenti di misura e con-
trollo, sensoristica, biomedicale, elettromedicale; informatica e telematica, tecnologie digitali, audiovisivo; tecnologie per le energie rinnovabili, il risparmio energetico, l’ambiente. Per quanto riguarda invece le operazioni di expansion financing, destinate cioè a supportare la crescita e l’implementazione di programmi di sviluppo di imprese già esistenti (con più di 36 mesi di vita), le aziende partecipate dovranno appartenere ai settori manifatturieri elencati nella Sezione C della classificazione Ateco 2007. Le imprese partecipate dal fondo regionale dovranno essere esclusivamente piccole e medie imprese, con localizzazione produttiva in Emilia-Romagna. Possono presentare la propria proposta progettuale al fondo non solo le imprese già costituite ma anche gli aspiranti imprenditori, purché disponibili a costituire un società al momento dell’ottenimento dell’investimento.
Le regole d’ingaggio Il fondo Ingenium investe in aziende con potenzialità di crescita e con un team in grado di gestire il processo di accelerazione dell’impresa. L’acquisizione delle quote avviene sulla base di una valutazione della capacità di sviluppo dell’impresa, sulla sostenibilità dell’iniziativa imprenditoriale, sulle caratteristiche del team proponente. La valutazione e le modalità dell’investimento e del disinvestimento sono effettuate da ZMV in totale autonomia e indipendenza. La partecipazione del Fondo al capitale sociale di ciascuna impresa è sempre temporanea e minoritaria, per un importo massimo di 2.000.000 Euro per impresa destinataria su un arco di dodici mesi. L’intervento del fondo si perfeziona esclusivamente attraverso la sottoscrizione di quote o azioni di nuova emissione. Ulteriori informazioni sono reperibili al seguente indirizzo: http://fesr.regione.emilia-romagna.it/ finanziamenti/fondi/ingenium
Interessante opportunità per le imprese
L’amministrazione comunale promuove la Carta Giovani Carta Giovani il progetto realizzato dal Comune di Forlì in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna, permette ai ragazzi tra i 14 e i 29 anni che vivono, studiano o lavorano nel territorio, di ottenere sconti e agevolazioni presso svariati esercizi commerciali, inoltre, offre l’opportunità di svolgere un’esperienza di cittadinanza attiva, in rete con vari enti pubblici e con associazioni di volontariato. Gli interessati possono richiedere la card compilando il modulo di adesione e restituendolo presso uno dei punti di distribuzione della carta. Ma Carta Giovani è anche un’opportunità di business per le imprese che possono aderire al circuito offrendo scontistiche e agevolazioni sui propri prodotti o servizi, così da farsi conoscere da tutti i fruitori della carta. Per informazioni è possibile contattare Fabiola Foschi allo 0543 452844. essere impresa • • • novembre 2012 • 17
notiziario tecnico
Affari generali • a cura di Marco Valenti Da gennaio in distribuzione il catalogo benefit
Rinnovata la convenzione con il quotidiano Il Resto del Carlino Anche quest’anno l’adesione a Confartigianato di Forlì consentirà di accedere a numerosi vantaggi. Dal mese di gennaio verrà distribuito il catalogo benefit con tutte le opportunità riservate ai soci. Tra queste ne rammentiamo una che ogni anno riscuote sempre grande successo, la convenzione con Il Resto del Carlino, che è stata rinnovata anche quest’anno. Gli associati di Confartigianato hanno l’opportunità di acquistare il quotidiano a soli 0,78 Euro (anziché 1,20 Euro). Rivolgendosi agli uffici di Confartigianato è possibile sottoscrivere un abbonamento speciale, a 235 euro, valido per ritirare in edicola 300 numeri de Il Resto del Carlino. In tal modo sarà possibile realizzare uno sconto del 35% sul prezzo di copertina e un risparmio di 125 euro, per ricevere il quotidiano a mezzo posta direttamente a casa è possibile scegliere la formula da 245 euro. Per informazioni e adesioni contattare Paola Bartolini allo 0543 452818 entro il 31 gennaio 2013.
Una nuova convenzione per i soci
Anche Toyota Motor tra i vantaggi Confartigianato offre una nuova opportunità agli associati la convenzione con Toyota Motor Italia che arricchisce ulteriormente il pacchetto di offerte e di vantaggi in favore delle imprese associate, L’offerta prevede importanti riduzioni di prezzo per le diverse tipologie di autoveicoli Toyota, dalla piccola iQ, particolarmente adatta per gli spostamenti cittadini, alle versioni Land Cruiser, RAV4 e Hilux. Le percentuali di
18 • novembre 2012 • • • essere impresa
sconto applicate vanno da un massimo del 23 % per l’acquisto di una Verso o di una Avensis (senza permuta), all’11 % per la Land Cruiser, la Hilux e la iQ. Inoltre la Yaris, uno dei modelli maggiormente venduti, è acquistabile con uno sconto del 21 %. Le riduzioni si applicano anche alle versioni ad alimentazione ibrida, oltre a quelle alimentate a benzina e gasolio. Per usufruire dei vantaggi è, come sempre, necessario che gli interessati dimostrino di essere in regola con il tesseramento di Confartigianato, attraverso l’esibizione della tessera associativa oppure di una lettera su carta intestata dell’Associazione comprovante lo status di socio.
2013 Da gennaio in distribuzione il catalogo benefit Anche nel 2013 scegliere di rinnovare l’adesione a Confartigianato di Forlì, darà accesso a un sistema in grado di offrire un servizio a 360° per la tua impresa, dalla consulenza fiscale e tributaria, alla gestione dei libri paga, dai rapporti con gli enti pubblici sino alla tutela sindacale. Una realtà costituita da più di 100 collaboratori, con una presenza capillare sull’intero territorio forlivese, per essere maggiormente vicini agli oltre tremila imprenditori, che hanno scelto di associarsi a Confartigianato Forlì. Un sistema dinamico che affianca l’impresa nelle sfide quotidiane per accrescere la competitività, riducendo il peso della burocrazia e degli adempimenti che regolano il settore. Senza dimenticare che scegliere il sistema Confartigianato offre, inoltre, l’opportunità di usufruire di sconti e utili convenzioni nate dalla collaborazione dell’associazione con importanti realtà e marchi locali e nazionali.
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movimenti donne impresa La convention nazionale di Donne Impresa
“Futuro non Convenzionale”
I
l 18 e 19 ottobre scorsi si è tenuta a Roma la XIV Convention di Donne Impresa (nella foto un momento conviviale) un’occasione per riflettere sul futuro oltre la crisi, anche alla luce delle numerose potenzialità dell’occupazione femminile. Le donne costituiscono una risorsa preziosa, ma ancora poco sfruttata, come evidenziato anche dal recente vertice di Bruxelles all’interno della settimana europea della piccola e media impresa. Le donne costituiscono solo il 34,4% dei lavoratori autonomi in Europa, un dato ancora troppo esiguo, che di fatto lascia inoccupato un bacino di lavoratrici in grado di apportare un contributo fondamentale per la crescita economica, dando vita a un contesto più favorevole per l’occupazione. Proprio su quest’ultimo punto i dati presentati nel corso della convention hanno rilevato che tra agosto 2008 e agosto 2012, a fronte di una variazione media dell’occupazione del -1,9%, le lavoratrici occupate sono cresciute dell’1,7%, pari a un aumento in valore assoluto di 158,9 mila unità. Mentre nello stesso periodo la componente maschile ha risentito maggiormente degli effetti della recessione, presentando una flessione del -4,3%, corrispondente a una diminuzione di occupati per 604,7 mila unità. Prendendo in considerazione il tasso di occupazione, a fronte di una importante diminuzione di quello maschile (-3,8 punti percentuali nell’arco dei quattro anni esaminati), quello femminile registra un lieve incremento (+0,2). Anche l’analisi
del tasso di attività mostra segnali positivi per la componente femminile: +1,9 punti percentuali nel periodo considerato, contro la diminuzione di 0,5 punti percentuali della maschile. Anche se il tasso di disoccupazione per le donne cresce di 3 punti percentuali, la dinamica è di 1,3 punti percentuali inferiore a quella registrata dal tasso di disoccupazione maschile (+4,3 punti percentuali). In un momento di crisi così complesso come quello vissuto da mesi dall’economia mondiale non è possibile lasciare inutilizzate delle risorse fondamentali come le donne lavoratrici. L’imprenditorialità femminile può rappresentare una risposta concreta contribuendo al rilancio dell’economia e per questo deve essere sostenuta con politiche mirate.
Noi Impresa il portale per l’azienda moltiplica i propri contatti
Soddisfazione di Donne Impresa, che ha promosso il progetto Il portale www.noimpresa.it continua a crescere, rappresentando un’opportunità sempre più accattivante per le aziende aderenti. “In questi mesi sono notevolmente aumentati i contatti di coloro che si rivolgono al sito per ricercare potenziali fornitori tra le aziende che hanno scelto di essere presenti nel portale con una propria pagi-
na” spiegano le componenti del consiglio di Donne Impresa, che ha predisposto il progetto ritenendolo un’occasione per moltiplicare il proprio business. “Gli imprenditori che hanno deciso di attivare il profilo su www. noimpresa.it hanno la chance di essere indicizzati anche dal motore di ricerca maggiormente diffuso, Google e quindi di esse-
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re trovati con maggiore facilità anche da coloro che effettuano ricerche in rete. Grazie al nostro portale persino le aziende meno strutturate possono essere presenti con una propria pagina nel web, mentre coloro che hanno già un proprio sito possono creare su www.noimpresa.it un collegamento che reindirizzi l’uContinua a pagina 21 • • •
donne impresa movimenti Donne e lavoro un rapporto complesso
Numerosi i vincoli che ancora limitano l’occupazione femminile
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n Italia la partecipazione femminile al mercato del lavoro è tra le più basse d’Europa, il tasso di inattività delle donne nel nostro Paese è del 48,5%, a fronte della media Ue del 35,1%. Un dato allarmante evidenziato dall’Osservatorio di Confartigianato che ha effettuato un’analisi sul rapporto donne e lavoro. Sebbene l’occupazione femminile abbia fatto registrare ad agosto 2012 un debole segno positivo con un +0,9%, la percentuale italiana rimane troppo distante dal livello europeo, senza dimenticare le marcate differenze regionali che ancora sussistono nel Paese. Nelle regioni del Mezzogiorno, in media, lavora una donna su quattro: la Campania fa registrare il record per il più basso tasso di occupazione femminile, sul versante opposto della classifica vi è, invece, la provincia autonoma di Bolzano, pari al 63%, al secondo posto l’EmiliaRomagna con il 60,9% e terza nella classifica delle regioni più virtuose la Valle d’Aosta con il 60,8%. A tenere distanti le donne dal mondo del lavoro vi è soprattutto il basso investimento in quei servizi di welfare che dovrebbero favorire la conciliazione tra attività professionali e cura della famiglia. Anche in questo caso il nostro Paese è nelle posizioni peggiori della classifica europea. Secondo l’Ufficio studi di Confartigianato, la spesa pubblica per la famiglia è stata nel 2011 pari a 20,7 miliardi, pari al 4,6% dei 449,9 miliardi di spesa totale per la
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Soddisfazione di Donne Impresa, che ha promosso il progetto tente.” Uno strumento versatile e di semplice utilizzo messo gratuitamente a disposizione di tutti gli associati per dare ulteriore visibilità a chi fa impresa. Concludono le dirigenti di Donne Impresa “invitiamo gli associati a visitare il portale e, qualora non l’avessero ancora fatto, a iscriversi. La procedura è molto intuitiva e immediata, ma per ogni eventuale dubbio il personale di Confartigianato Forlì è a disposizione per aiutare l’utente nella registrazione.”
protezione sociale. Nel periodo 2007-2011 la spesa per la famiglia è la componente delle prestazioni di welfare che è cresciuta meno: l’incremento è stato di 1,3 miliardi, pari al +6,9%, vale a dire la metà rispetto all’aumento della spesa complessiva per il welfare in Italia. Fabiola Foschi responsabile di Donne Impresa Confartigianato Forlì (nella foto) commenta lo studio “pur in un contesto così problematico per il lavoro femminile, l’Italia mantiene però la leadership in Europa per il maggior numero di imprenditrici e lavoratrici autonome: 1.565.400, pari al 16,4% delle donne occupate nel nostro Paese, rispetto alla media europea del 10,3%.” Continua Foschi “le imprenditrici artigiane sono 367.895 e la provincia di Forlì-Cesena si colloca al 21esimo posto sulle 105 province oggetto dell’analisi per la presenza di titolari d’azienda donne sul totale delle imprese attive. Un risultato che premia il nostro territorio, dove, da sempre, l’obiettivo è l’eccellenza della rete di servizi.” Altro dato significativo riguarda la connessione tra occupazione e istruzione. L’analisi indica la forte diminuzione (-8,5%) della presenza nel mercato del lavoro di donne con nessun titolo di studio, la licenza elementare e quella media. In particolare si osserva una correlazione positiva tra intensità della crescita dell’occupazione e titolo di studio: la variazione è del 3,6% per le donne diplomate e cresce all’11,3% per le donne laureate o in formazione post laurea. essere impresa • • • novembre 2012 • 21
movimenti anap Il presidente Partisani denuncia
Il sociale non paghi il prezzo più alto della spending review
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a situazione ci sta portando verso il crollo del sistema pubblico di tutela del diritto alla salute, ponendo in condizioni di forte disagio le persone e le famiglie.” Così Ernesto Partisani, presidente di Anap Forlì (nella foto), commenta gli ultimi dati sul sistema sanitario nazionale, stretto tra l’aumento dei costi di beni e servizi (+ 3,5% su base annua) e la diminuzione dei trasferimenti dallo Stato alle Regioni per effetto congiunto della manovra Tremonti e della spending review. “Da qui al 2014” chiarisce Partisani “si paventa una stangata che varrebbe 12 miliardi e mezzo di euro, con una riduzione graduale da 4,2 a 3,7 dello standard di posti letto negli ospedali ogni mille abitanti. Un quadro a dir poco preoccupante, davanti al quale si rivela vitale la sperimentazio-
ne di nuove frontiere per garantire la sostenibilità del Welfare.” Anap è da tempo impegnata in questa direzione, anche a livello regionale. Sono state, infatti, avviate proficue sinergie con organizzazioni no profit solidaristiche, per poter offrire pacchetti e servizi di sanità integrativa. “Le difficoltà economiche di parti consistenti della popolazione” conclude il presidente di Anap “si traducono in una diminuzione della domanda di sanità,
pubblica o privata, se non per emergenze vitali. In questo contesto, anziani e pensionati sono del tutto sprovvisti di forme di sanità integrativa, potendo contare su risorse scarse, pur avendo significative esigenze di cura. Come associazione, il nostro scopo è fornire sostegno concreto e quotidiano ad anziani e pensionati, con particolare attenzione alle fasce a basso reddito. Perciò ci impegniamo nella moltiplicazione di progetti che garantiscano anche ai soggetti più deboli la tutela del diritto alla salute.” I soci Anap a livello locale possono usufruire di scontistiche riservate e di una serie di convenzioni attivate con strutture sanitarie del territorio proprio per andare incontro alle necessità di coloro che troppo frequentemente sono costretti a posporre interventi sanitari a causa dei costi troppo elevati.
Famiglie in difficoltà: i dati Istat lo confermano Nel 2011 le risorse economiche sono state scarse o del tutto insufficienti per il 42,7% delle famiglie. Rispetto a 10 anni prima, quando la stessa situazione era percepita dal 27,1% dei nuclei, il peggioramento è stato di 15,7 punti percentuali. È quanto emerge dai dati Istat, in particolare per il 37% delle famiglie intervistate le risorse, lo scorso anno, sono risultate scarse, mentre per un altro 5,7% assolutamente insufficienti. Rispetto a 10 anni prima l’aumento è stato rispettivamente di
12,1 punti e 3,5 punti. Risorse adeguate, invece, per il 55,7% delle famiglie; nel 2001 a essere soddisfatti erano il 70% degli intervistati ma in un decennio si è registrato un calo di 14,3 punti percentuali. Mentre solo per l’1,1% il giudizio è ottimo. Passando alla valutazione espressa sulla situazione economica, rispetto all’anno precedente, nel 2010 è peggiorata per il 43,3% dei nuclei, mentre 10 anni prima si arrivava al 26% (+17,3 punti). Dall’altro lato della tabella la situazione nel 2000 era
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migliorata, rispetto all’anno precedente, per il 9,3% mentre nel 2010 solo il 4,8% può chiudere l’anno con un bilancio positivo. Secondo i dati dell’Istituto di statistica, l’incidenza della povertà relativa familiare, nello stesso periodo, si è ridotta di 0,9 punti percentuali, passando dal 12% del 2001 all’11,1% del 2011. I livelli più alti si registrano, come prevedibile, nelle regioni del sud, con un dato medio del 23,3%, contro il 6,4% del centro e il 4,9% del nord. Continua a pagina 23 • • •
anap movimenti
Le difficoltà di fronte alla malattia
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n Italia il peso dell’assistenza agli anziani con malattie croniche o rare ricade interamente sulle famiglie, che in media dedicano al familiare anziano più di 5 ore al giorno e arrivano a spendere 14mila euro l’anno tra supporto assistenziale integrativo, farmaci non rimborsati, parafarmaci, visite ed esami. Un impegno • • • Segue da pagina 24
Famiglie in difficoltà: i dati Istat lo confermano La lettura dei dati evidenzia che le famiglie povere sono 2,782 milioni, di cui oltre la metà vive nel mezzogiorno (1,863 mln), 318.000 al centro e 601.000 al nord. Per le regioni gli ultimi dati disponibili sono del 2010, con la Basilicata al primo posto per incidenza di povertà (28,3%); prima della crisi, nel 2007, il dato si attestava al 26,3%. Al secondo posto si classifica la Sicilia, con il 27%, in leggero miglioramento rispetto al 2007, quando arrivava al 27,6%, seguita dalla Calabria, con il 26% (era il 22,9% nel 2007). Il livello più basso di povertà si registra invece in Liguria, con il 4%, in leggera diminuzione rispetto al 2007, quando arrivava al 4,8%. Seguono a breve distanza l’Emilia Romagna, con il 4,5% di incidenza di povertà (il 6,2% nel 2007) e l’Umbria con il 4,9% (il 7,3% prima della crisi).
evidenziato dal Tribunale del Malato e che ha conseguenze sul piano lavorativo. Come riferisce il 93% delle associazioni interpellate, i familiari infatti non riescono a conciliare l’orario lavorativo con le esigenze di assistenza, e nel 53,6% dei casi si sono ricevute segnalazioni di licenziamenti, mancati rinnovi o interruzioni del rapporto di lavoro. Pesante anche l’onere economico: le famiglie mediamente spendono in un anno 8.488 euro per il supporto assistenziale integrativo alla persona, 1.127 euro per farmaci non rimborsati dal servizio sanitario nazionale, 1.297 euro per l’acquisto di parafarmaci, 3.178 euro per visite, esami o attività riabilitativa a domicilio. Praticamente quasi il doppio della cifra percepita come indennità di accompagnamento. La retta delle strutture residenziali o semiresidenziali è invece di 13.946 euro. Al momento delle dimissioni le famiglie si trovano sostanzialmente a fare tutto. Il 76% delle associazioni segnala la mancata attivazione dell’assistenza domiciliare contestualmente alle dimissioni. Per il 70,3% delle associazioni il medico di medicina generale non si integra con lo specialista, mentre per il 59,2% non informa paziente e familiari sulla corretta gestione della patologia. Per il 72,4% delle associazioni inoltre il medico di medicina generale non svolge la funzione di coordinamento degli interventi tra i professionisti coinvolti, mentre il 46,4% riferisce che questi presta poca attenzione alla rilevazione del dolore.
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movimenti giovani imprenditori Intervista al presidente Fabrizio Giovannini
I Giovani Imprenditori vogliono essere protagonisti del futuro
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abrizio Giovannini (nella foto), dopo aver maturato l’esperienza di consigliere del gruppo Giovani Imprenditori dall’inizio 2007, da due anni ricopre l’incarico di presidente del movimento, che rappresenta gli imprenditori sotto i 40 anni, aderenti a Confartigianato Forlì. Una militanza che ha portato l’imprenditore a confrontarsi con una realtà per molti aspetti nuova rispetto a quella vissuta all’interno dell’azienda di cui è socio, la Giò Casa Srl, caratterizzata anche da momenti istituzionali quali l’assemblea annuale del gruppo. Proprio in occasione dell’assemblea 2012, Giovannini è stato, infatti, protagonista di una tavola rotonda dal provocatorio titolo “Futuro? Non pervenuto!” assieme al presidente della Provincia Massimo Bulbi, al viceprefetto Darco Pellos, al presidente della Camera di Commercio provinciale Alberto Zambianchi e al vicario episcopale don Franco Appi. E proprio Giovannini che, ben conosce l’andamento del sistema produttivo locale anche per esperienza personale - la sua azienda di vendita di pavimenti e rivestimenti, opera infatti in uno dei campi mag-
giormente provati dalla lunga crisi, l’edilizia - sintetizza le motivazioni che hanno determinato la scelta di affrontare un tema tanto complesso quanto affascinante: il futuro della nostra economia. “L’impresa si confronta con una situazione sempre più difficile; accanto ai problemi strettamente connessi alla crisi, come il calo delle commesse e la difficoltà di accesso al credito, non di rado il piccolo imprenditore è chiamato a fare da banca al cliente, il quale posticipa i pagamenti o addirittura non salda quanto dovuto perché alle prese con problemi di liquidità. Di fronte a un contesto così delicato, il Governo Monti è intervenuto inasprendo ancora di più la tassazione, con un ulteriore appesantimento della situazione.” Un quadro che si aggrava ulteriormente per gli effetti della spending review, che determinerà nel nostro territorio la nascita della Provincia unica, con Ravenna e Rimini. “L’accorpamento degli enti locali è stato salutato come una rivoluzione in grado di provocare significativi risparmi fondaContinua a pagina 25 • • •
Futuro? Non pervenuto! La necessità di confrontarsi per affrontare il futuro insieme Riflessioni, idee, proposte DIBATTITO Lunedì 26 novembre 2012 ore 17.00 Residenza Provinciale - Sala Nassirya Piazza G.B. Morgagni 2 - Forlì
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giovani imprenditori movimenti Assemblea 2012: Futuro? Non pervenuto!
Un dialogo per immaginare il domani
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l 26 novembre nella suggestiva cornice della Sala Nassirya, nella residenza provinciale, si è tenuta l’assemblea annuale dei Giovani Imprenditori, nella quale è stato realizzato un confronto con i rappresentanti delle istituzioni locali per cercare di fare chiarezza sul futuro del nostro territorio con la nascita della Provincia unica. Lo scopo del Gruppo è semplice, contribuire a costruire il futuro, che è ciò di cui, oggi, la società e le imprese hanno necessità. Con la crisi, infatti, è venuta meno la prospettiva, si rincorre il presente, si cerca di far fronte al contingente senza poter immaginare il domani. E quest’incertezza permea tutti gli ambiti della società, inclusa la politica. La tavola rotonda dal titolo “Futuro? Non pervenuto!” è stata, dunque, l’occasione per avviare il dialogo con le istituzioni: dalla Provincia con il presidente Massimo Bulbi, alla Prefettura col il viceprefetto Darco Pellos, dalla Camera di Commercio provinciale con il presidente Alberto Zambianchi sino al vicario episcopale don Franco Appi, moderati dal caporedattore del quotidiano forlivese Il Corriere di Forlì Gaetano Foggetti (nella foto un momento del convegno). Il presidente dei Giovani Imprenditori Fabrizio Giovannini ha incalzato gli ospiti ricordando i temi caldi per la nostra Provincia; dall’avvicendamento ai vertici della Prefettura, in una fase nella quale la perce• • • Segue da pagina 24
I Giovani Imprenditori vogliono essere protagonisti del futuro mentali per ridurre il deficit di bilancio statale, ma il timore degli imprenditori è che a fronte di un’ipotetica riduzione dei costi nel lungo periodo, ci sia un’immediata perdita di servizi per la collettività. Non c’è ancora chiarezza né sulle modalità di ridistribuzione delle funzioni sino a oggi svolte localmente né sugli effetti che si verificheranno a livello locale. Come Giovani Imprenditori chiediamo alle istituzioni di lavorare per costruire una Provincia che non sia grande solo a livello geografico, ma che sappia tutelare al meglio le istanze del territorio, attraendo risorse regionali, per completare i numerosi interventi di cui c’è necessità: dalla viabilità, alla cablatura dei piccoli comuni.”
zione dell’insicurezza è molto avvertita dai cittadini, all’obbligo di ridisegnare non soltanto i confini geografici della provincia, ma anche le relative deleghe, con evidenti ricadute su cittadini e imprese. Senza dimenticare la necessità di ripensare funzioni e ruoli nell’ottica della spending review della pubblica amministrazione e la conseguente spirale che porterà all’accorpamento di enti, istituzioni, uffici, distaccamenti, recapiti e servizi di prossimità, dinamica alla quale bisognerà rispondere con una nuova offerta vicina alla comunità, in un clima di crisi, non solo economica, ma di valori. Sollecitazioni che hanno animato il dibattito: il presidente Bulbi ha, infatti, manifestato le proprie perplessità sul riordino, se le province fossero davvero un ente inutile come qualcuno ha ipotizzato andrebbero abolite, diversamente un loro accorpamento non comporterà alcun risparmio reale nel breve periodo, aprendo piuttosto problemi relativi alla ridistribuzione delle funzioni. Don Appi ha posto l’accento sull’importanza della persona in seno all’impresa artigiana, in cui le relazioni sono solide e il dipendente non è soltanto una risorsa per il titolare, ma valore prezioso, al quale non si vuole rinunciare malgrado gli effetti della crisi erodano le risorse disponibili. Il presidente Zambianchi dal suo osservatorio privilegiato dell’ente camerale, ha ribadito la necessità per le imprese di assumere una dimensione tale da poter avere successo all’interno della propria nicchia di mercato, incrementandola costantemente, poiché è indispensabile per l’impresa crescere per poter rimanere sul mercato. Un dialogo sereno che rappresenta un primo passo verso la definizione di un domani, che, se non altro per questioni anagrafiche, vedrà i giovani imprenditori protagonisti della nostra realtà produttiva. essere impresa • • • novembre 2012 • 25
i numeri dell’artigianato la crisi in cifre Le imprese in Italia
Una risorsa indispensabile per il Sistema Paese
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econdo gli ultimi dati diffusi dall’Istat sulla struttura e competitività delle imprese le imprese attive sono 4.372.143 e occupano 16.694.458 addetti, di cui 11.224.596 sono dipendenti. La dimensione media delle imprese è di 3,8 addetti per impresa. Le aziende italiane realizzano un valore aggiunto di 707,8 miliardi di euro, con un valore aggiunto per addetto pari a 42.400 euro; il costo del lavoro per dipendente è di 34mila euro e la retribuzione lorda per dipendente di 24.400 euro. In Italia le Micro e Piccole Imprese fino a 20 addetti, sono 4.292.538 e danno occupazione a 9.836.832 addetti e connotano la struttura imprenditoriale del nostro paese rappresentando il 98,2% delle imprese e il 58,9% degli addetti. Queste aziende rappresentano il 38% del fatturato totale delle imprese, il 41,2% del valore aggiunto e il 40,4% degli investimenti. Le imprese rimangono le uniche locomotive del lavoro nel nostro Paese: dal 1995 al 2010 sono state le imprese del
manifatturiero, delle costruzioni e dei servizi non finanziari a determinare la crescita dell’occupazione di quasi due milioni (1.988.000) di occupati. Gli effetti della forte recessione del 2009 si sono scaricati pesantemente sulla piccola impresa, dove è maggiore l’incidenza del lavoro indipendente; in generale il lavoro autonomo, privo della copertura data dagli ammortizzatori sociali, ha risentito in modo più accentuato degli effetti della crisi. Gli ultimi dati evidenziano che tra il 2007 e il 2010 l’occupazione delle imprese è scesa del 2%. Particolarmente colpito il segmento mediano delle imprese: tra i 10 e i 249 addetti la diminuzione oscilla tra il -4,5% e il 5,2%, mentre l’occupazione dipendente nelle micro e piccole imprese fino a 20 addetti registra una sostanziale tenuta, con una riduzione dello 0,8%. Flessibilità, capacità di adeguarsi alle oscillazioni del mercato e forte radicamento nel territorio sono gli elementi di forza delle piccole realtà artigiane, che, malgrado la lunga crisi stanno continuando a resistere.
Famiglie e crisi
I cambiamenti nella spesa
Come cambia la spesa per consumi finali delle famiglie con la crisi economica? Un recente studio di Confartigianato ha messo in evidenza una sostanziale stabilità, con una variazione del + 0,2% a prezzi costanti. Le famiglie sostengono ancora la domanda di servizi che, infatti, cresce dell’1,3% mentre tagliano la spesa per beni, in calo dello 0,8%, dato appesantito soprattutto dei beni
durevoli, in calo dell’1,8%. Al contrario è buona la tenuta per i beni collegati alla ricreazione, cultura e istruzione, in crescita del 2,5%. Osservando i consumi nel lungo periodo, tra il 2011 e il 2007, anno pre-crisi, si evidenzia un calo dell’1,3%, risultato nato dal -1% del 2008, ma soprattutto dal -1,8% registrato nel momento più buio della Grande recessione, colpi che le famiglie non hanno potuto assorbire con le performance degli anni successivi. Interessante notare la dinamica per telefoni ed equipaggiamento telefonico, che fanno registrano un boom del +61,8%, seguiti dagli articoli audiovisivi, fotografici,
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computer e accessori, incluse le riparazioni a +25,3%, i servizi ricreativi e culturali a +19,1%, i servizi finanziari a +14,7% e i servizi ospedalieri a +14,6%. Ci sono poi funzioni di spesa connesse - per produzione e riparazione - a comparti tipici dell’artigianato. in particolare si registra una crescita per la voce informativa e audiovisivi, incluse le riparazioni (+8,6%), piccoli elettrodomestici, inclusi accessori e riparazioni (+5,2%) e cristalleria, vasellame e utensili per la casa (+4,9%). All’opposto registra una flessione più accentuata la manutenzione e la riparazione dell’abitazione, in calo del 2,1%.
alimentazione categorie e mercato Cessione di prodotti alimentari
Tanti dubbi poche certezze
È
in via di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale la stesura del Decreto Interministeriale di attuazione dell’art. 62 del Decreto legge 24 gennaio 2012 n. 1, che accoglie le osservazioni di merito contenute nel parere del Consiglio di Stato pervenute nei tempi, si desidera, intanto, ribadire una volta ancora che tutti i contratti stipulati a partire dallo scorso 24 ottobre sono soggetti alla nuova norma. Il disposto normativo introduce novità sostanziali che impattano bruscamente non solo con la gestione tecnica delle imprese, bensì anche e soprattutto con la gestione finanziaria delle stesse. Facile quindi immaginare la pesantezza della norma che da una parte cerca di tutelare la piccola impresa obbligando i clienti di grandi dimensioni a corrispondere quanto dovuto nei 30 oppure nei 60 giorni, mentre dall’altra non tiene conto che spesso i rapporti sono basati su cicli finanziari spesso istantanei, immediati e veloci che poco si sposano con la grossa mole di informazioni e carta, appendici e diciture che, d’ora in avanti, le imprese saranno costrette a produrre in qualsiasi rapporto intercorra fra loro a prescindere dall’entità. Ormai, come spesso accade, l’utilità della norma si potrà verificare solo se verrà effettivamente applicata e quindi a posteriori anche se sembra quanto mai chiaro che un disposto tale potrà ri-educare al pagamento solamente se darà vita ad un controllo efficace, attività che spesso
nel nostro paese latita. Certo è che…. così non va. Per questo motivo Confartigianato sta svolgendo un’attenta azione politico sindacale al fine di agevolare quanto di buono si è voluto introdurre, ma contrastare le tante contraddizioni che non consentono una lineare e comoda messa in pratica del disposto. Rimandiamo quindi in futuro il giudizio di questa novità inserita nel “Decreto Liberalizzazioni”, una norma che è arrivata dalla mattina alla sera e che, come spesso accade quando si va a toccare le abitudini delle imprese, ha scatenato un numero impressionante di domande che, ad oggi, non hanno ancora ricevuto risposte da Ministero competente. E, intanto, mentre le imprese si trovano a dover ottemperare a un obbligo non di poco conto in un momento sicuramente delicato, le incertezze aumentano anziché diminuire. Ironia della sorte anche in questa norma, come in tante altre, c’è un elemento che, in mezzo a tutto questo trambusto, è invece molto chiaro. Qual è? Le sanzioni per le imprese. Ovviamente. Paolo Gabelli
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benessere Due appuntamenti formativi per estetica e acconciatura
Professione Bellezza: l’estetica
L’evento dedicato all’acconciatura
Lunedì 19 novembre all’Hotel Globus a Forlì, è stato realizzato il partecipato evento dedicato alle imprese che operano nel comparto dell’estetica, dal titolo “Professione bellezza” (nella foto) con approfondimenti sui corsi di formazione, sul futuro dello sviluppo professionale di un settore sempre più specialistico e sulle nuove opportunità della cosmetologia. Moderato dalla responsabile del settore servizi alla persona di Confartigianato Forlì, Fabiola Foschi, l’incontro ha visto i contributi di Umberto Pallareti amministratore delegato dell’ente di formazione Form.Art, dell’esperto in materia di legislazione Ermes Naccari, della vice presidente del comparto benessere dell’associazione Tiziana Tosi Brandi Bandini e del dermochirurgo estetico Nicola Pittoni, con un’interessante sessione di cosmetologia. Chiarisce Fabiola Foschi “obiettivo degli eventi formativi è promuovere la riflessione su una professione che richiede competenza, professionalità e un costante aggiornamento sia per tutelare la salute dell’utenza sia per offrire le migliori e più sicure tecniche per la salute e la bellezza. L’attività professionale di estetista riguarda infatti le prestazioni e i trattamenti eseguiti allo scopo di mantenere il corpo in perfette condizioni, di migliorarne e proteggerne l’aspetto estetico, modificandolo attraverso l’eliminazione o l’attenuazione degli inestetismi presenti. Oggi, purtroppo, la concorrenza sleale di chi opera nel sommerso e dei sempre più numerosi abusivi, che offrono prestazioni senza rispettare la rigida normativa a tutela della salute del consumatore, costituisce un grave danno non solo per l’indotto, ma anche per l’immagine
Il 26 novembre sempre nella cornice dell’Hotel Globus è stato realizzato il secondo appuntamento dedicato ai professionisti della bellezza, con un programma appositamente pensato per gli acconciatori. Introdotti dal presidente dei servizi alla persona di Confartigianato Forlì Alberto Brunelli e moderati dalla responsabile del comparto Fabiola Foschi, i lavori sono stati articolati in due fasi, la prima di dibattito coi contributi di Mara Reggiani dell'ente di formazione Form.Art e di Ermes Naccari (nella foto) , mentre la seconda, maggiormente operativa, ha fornito, ai numerosi intervenuti, l’opportunità di vedere la presentazione dei nuovi servizi colore, delle nuove collezioni taglio e acconciature. Essere un professionista del benessere richiede una formazione continua, la capacità di individuare i migliori trattamenti e un’attenzione ai nuovi trend della moda per garantire la massima qualità all’utenza; appuntamenti, come quelli organizzati da Confartigianato di Forlì, sono l’occasione per favorire l’approfondimento su di un mestiere in continua evoluzione. Malgrado la crisi economica che da ormai quattro anni ha investito tutti i settori produttivi, con pesanti riduzioni nel numero delle imprese attive anche nel nostro territorio, il settore dei servizi alla persona continua a far registrare segnali positivi. “Gli imprenditori del benessere si trovano a combattere quotidianamente con le criticità connesse alla crisi, acuite da una percentuale in crescita di coloro che millantano una professionalità Continuano a pagina 29 • • •
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benessere
Le Associazioni di categoria unite contro l’abusivismo nel comparto benessere
C
onfartigianato di Forlì, Confartigianato Cesena e Cna provinciale assieme per dire no all’abusivismo nei settori dell’estetica e dell’acconciatura. Le associazioni denunciano una situazione che sta divenendo intollerabile: il comparto benessere, già messo a dura prova dalla crisi, è vittima di una crescente concorrenza sleale. Sono, infatti, sempre più numerosi gli abusivi che offrono prestazioni al proprio domicilio o a quello dei clienti, benché privi delle necessarie autorizzazioni e non in regola con la complessa normativa che disciplina il settore. Un danno economico rilevante non solo per le imprese, ma anche per lo Stato, ai quali questi soggetti chiaramente non versano contributi né tasse. Chiariscono i rappresentanti delle associazioni “una recente rilevazione evidenzia che la spesa della famiglie italiane per i servizi di acconciatura e istituti di bellezza vale 8.656 milioni di euro, in media 352 euro annui per famiglia. Il tasso di crescita dei prezzi dei servizi dei servizi di parrucchiere e trattamenti di bellezza nel 2012 è del 2,1%, ben 1,2 punti in meno del tasso di inflazione. Una dinamica dei prezzi estremamente contenuta che tuttavia non è sufficiente a osteggiare il ricorso a operatori abusivi.” Senza dimenticare un altro grave problema che da alcuni anni sta affliggendo il comparto, la presenza di operatori che, pur iscritti alla Camera di Commercio, praticano tariffe low cost e orari no-stop, ma che lasciano alcuni dubbi sulla liceità del loro agire. Continuano le Associazioni “com’è
possibile praticare prezzi irrisori a fronte di spese fisse, quali la gestione del locale, le utenze e i numerosi costi che ogni imprenditore deve sostenere per operare, inclusi i contributi ed eventuali costi per dipendenti e collaboratori? Chiediamo alle autorità preposte di avviare controlli più efficaci sul comparto. Sebbene consapevoli della difficoltà di individuare chi esercita abusivamente la professione all’interno delle mura domestiche è comunque indispensabile lanciare un segnale a tutti gli operatori che, con costanza e tenacia, continuano a lavorare nel pieno rispetto della legge a tutela della salute del consumatore.” Le associazioni ricordano inoltre che, chi offre un servizio a basso costo, non sempre è in grado di garantire la qualità del servizio e dei prodotti utilizzati nel rispetto dei decreti legislativi che normano la materia.
Orari per le festività Per tutto il mese di dicembre, fino al 5 gennaio 2013 le imprese dei comparti estetica e acconciatura, potranno “scegliere” le giornate di apertura e di chiusura, fatti salvi i seguenti divieti: il 25 e il 26 dicembre 2012 e il 1° gennaio 2013, giorni nei quali le attività dovranno rispettare la chiusura totale. Per ulteriori informazioni, contattare la responsabile di categoria, Fabiola Foschi al numero 0543 452844
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Professione Bellezza: l’estetica
L’evento dedicato all’acconciatura
del settore.” Per questo l’associazione forlivese ha lanciato la campagna di sensibilizzazione dell’utenza “Fidati solo di mani esperte”, con il contributo della Camera di Commercio di Forlì Cesena, per ricordare ai potenziali clienti che soltanto un centro estetico, in regola con le severe norme sanitarie e ambientali disciplinanti le attività del benessere, può offrire la garanzia di un trattamento efficace e soprattutto sicuro.
di cui sono sprovvisti.” Spiega Fabiola Foschi “un fenomeno che incide pesantemente non soltanto sui guadagni degli imprenditori regolari, ma anche sull’evasione fiscale ai danni dell’intera collettività, senza dimenticare un aspetto ancora più grave: gli effetti nocivi di trattamenti inadeguati sulla salute dei consumatori, sia per l’utilizzo di prodotti non sicuri o contenenti componenti dannosi, sia per l’imperizia di coloro che li somministrano.” essere impresa • • • novembre 2012 • 29
categorie e mercato impiantisti Conversione automatica certificati
Un’autentica vittoria per l’impiantistica A seguito di una continua azione di tutela politico sindacale esercitata da Confartigianato, sia a livello nazionale sia locale, le Camere di Commercio stanno provvedendo alla conversione automatica al DM 37/08 delle abilitazioni (le “lettere”) precedentemente possedute ai sensi della L.46/90. Le imprese che non presentano alcuna anomalia saranno convertite gratuitamente, successivamente la Camera di Commercio di
Forlì Cesena provvederà al controllo delle imprese il cui trasferimento in automatico delle abilitazioni richiede un’ulteriore verifica (per esempio della posizione del “Responsabile tecnico” o eventuali limitazioni nell’abilitazione), contattando gli interessati per richiedere le informazioni e la documentazione necessaria a chiarire la posizione. Con la conversione automatica le imprese avranno a breve a disposizione il certificato camerale dei requisiti aggiornato alla normativa vigente. Oltre a suggerire agli imprenditori, che riceveranno comunicazione dalla Camera di Commercio, di prendere contatto con il personale del servizio Affari Generali di Confartigianato, si invitano tutte le imprese a verificare che il certificato camerale sia completo e coerente con la propria attività.
Formazione sempre più attenta
Un osservatorio sull’innovazione la ricerca e lo sviluppo Nei mesi di novembre e dicembre si concretizzerà un progetto che Confartigianato Forlì, insieme al suo ente di formazione professionale di riferimento Formart e all’Università degli Studi di Bologna, sta sviluppando sul tema di Innovazione Ricerca e Sviluppo (IRS) delle piccole e medie imprese del comparto impianti. Tale progetto, che ha l’obiettivo di migliorare la proposta formativa a disposizione delle imprese, è articolato in vari livelli ma, ai fini pratici, si concretizza principalmente con la compilazione di un questionario e la partecipazione a un incontro (focus group) fra imprenditori del settore con i quali si possano argomentare le tematiche citate.
Per questo motivo gli imprenditori associati del settore, oltre a effettuare la compilazione del questionario, hanno preso parte a un confronto che si è svolto lunedì 10 dicembre 2012 nella sede di Confartigianato Forlì. Segnalando che Paolo Gabelli, in qualità di responsabile del Comparto Impianti, è a completa disposizione sia per la raccolta dei questionari sia per le adesioni all’incontro, è necessario evidenziare che solamente grazie alla collaborazione attiva di tutti gli operatori del settore, si potrà offrire anche in futuro un palinsesto formativo adeguato alle esigenze del comparto.
Patentino Frigoristi: seminario di approfondimento Il D.P.R. 43/2012 ha introdotto una serie di obblighi che hanno una ricaduta importate sull’attività dei tecnici frigoristi e su tutti coloro che eseguono interventi tecnici su impianti frigoriferi, condizionatori, pompe di calore, estintori antincendio, nonché commutatori ad alta tensione e altri apparecchi contenenti gas fluorurati. Per affrontare adeguatamente le problematiche, capire l’effettiva obbligatorietà, comprendere la portata del provvedimento e l’iter da seguire per ottenere quello che, nell’ambiente, è chiamato il “Patentino del Frigoristi”, Confartigianato Forlì ha organizzato un incontro di approfondimento che si è svolto il 27 settembre 2012 nella sede di Confartigianato. Nell’occasione, oltre a fare chiarezza su questo tema che oramai è sempre più strumentalizzato dal mercato grazie alle assidue proposte di interlocutori più o meno qualificati, è stato possibile illustrare il servizio che l’associazione mette a disposizione dei propri iscritti.
30 • novembre 2012 • • • essere impresa
impiantisti categorie e mercato Nutrita la partecipazione delle imprese
Seminario “impianti elettrici negli edifici civili”
C
on il contributo tecnico dello Studio Progetto Elettrico e in collaborazione con Elfi S.p.A., e il Consorzio CEAR, Confartigianato Forlì ha co-organizzato un seminario tecnico gratuito rivolto alle imprese del settore impiantistico elettrico. Il seminario, molto partecipato, è stato realizzato lo scorso 2 ottobre 2012 nella sala riunioni di Elfi S.p.a. a Forlì e ha visto come relatore Alessio Piamonti. La nuova edizione della norma, che è entrata in vigore il 1° novembre scorso e che ciascun installatore o progettista deve
seguire per installare/progettare correttamente un impianto elettrico, risulta aggiornata con i più recenti documenti normativi sul tema in ambito europeo, con
l’attuale evoluzione tecnologica degli impianti elettrici in ambito residenziale e con le disposizioni legislative nazionali in materia attualmente in vigore.
Termoidraulica
Realizzato un appuntamento sulle più recenti novità Il 22 ottobre scorso nella sede di Confartigianato Forlì è stato realizzato un seminario tecnico per il comparto termoidraulico sul tema “Norma UNI 11137:2012, Norma UNI 10738:2012 e dichiarazione di rispondenza” per illustrare le più recenti modifiche intervenute sulla materia. Dopo una breve introduzione di Paolo Gabelli la trattazione delle norme è stata affrontata dal Roberto Zecchini della Asl. Negli ultimi mesi sono state pubblicate nuovamente, grazie alle novità tecniche intervenute, due norme molto importanti per il settore termoidraulico sia installativo sia manutentivo. La nuova versione della UNI CIG 11137 pubblicata nel mese di luglio contenente le “Linee guida per la verifica ed il ripristino della
domestico, in esercizio - Linee guida per la verifica di idoneità”, stravolge completamente l’edizione precedente del 1998 che riguardava esclusivamente la verifica delle caratteristiche funzionali degli impianti a gas domestici preesistenti alla data del 13 marzo 1990.
tenuta di impianti interni”, è andata a modificare sensibilmente la versione 2005, già oggetto di seminari d’approfondimento. La nuova versione della UNI CIG 10738 pubblicata nel mese di settembre e intitolata “Impianti alimentati a gas, per uso
Senza dimenticare che, nel comprensorio forlivese, procedono i sopralluoghi dell’Asl atti a verificare lo stato degli impianti, attività che spesso rende necessaria la compilazione del modulo di Dichiarazione di rispondenza oltre alle operazioni di prova di tenuta dell’impianto. Essendo le tre tematiche strettamente correlate fra loro, l’occasione è stata utile per approfondire le norme e raccordarsi con l’ente controllore.
essere impresa • • • novembre 2012 • 31
Si informano gli associati che gli uffici di Confartigianato di Forlì rimarranno chiusi nei giorni
lunedì 24 dicembre • lunedì 31 dicembre