5 minute read

sommario

Next Article
Start-Uperitivi

Start-Uperitivi

Oltre l’italia nel mondo, il mondo in italia

Il 20 e 21 ottobre scorsi si è svolto il 32° convegno dei Giovani dove passino infinite occasioni, un punto attraverso il quale Imprenditori nella piccola grande Capri e come sempre la si incontrino infinite rette, un vero e proprio centro di gravità location è stata l’intramontabile Grand Hotel Quisisana. economico-culturale. Per fare ciò serve tra l’altro la resilienza Apre la giornata di venerdì pomeriggio Francesco Giuseppe dell’imprenditore, caratteristica da implementare. Palumbo, presidente G.I. Confindustria Campania, seguito A seguire un ospite d’onore, Silvio Berlusconi, che ha promesso, dal presidente dei G. I. di Confindustria Alessio Rossi, che dati i preoccupanti numeri che emergono tra i giovani (1mln ha portato subito dati relativi alla posizione dell’Italia nel e 200mila ragazzi disoccupati), promette una maggiore mondo: prima per numero di beni UNESCO, settima potenza tutela, sicurezza e garanzie per questa fascia di età della industriale. Il Paese si trova proiettato oltre ai limiti geografici popolazione. Ha proposto una più equa flat tax per agevolare e politici, in un clima di espansione ed export gli imprenditori, sempre più oberati. sempre crescente. Infatti nel 2013 si sono investiti solo 23 milioni, già nel 2015 i dati riportano un rialzo per l’internazionalizzazione a 200 milioni. Da gennaio ad agosto si è assistito a un L’Italia è entrata La giornata è proseguita con vari incontri: il primo aveva come titolo “Vivere ai tempi dell’economia mondiale” e ha visto l’intervento di Antonio Alunni, amministratore delegato Fucine Umbre, convinto che il nostro Paese incremento del 7,6% nelle esportazioni con nella giusta non abbia ancora la consapevolezza della 293 miliardi di prodotti, più della Germania direzione, verso la sua condizione, nonostante l’industria italiana e della Francia. Di questi, poi, 1.200 prodotti strada della crescita dimostri un’ottima capacità combinatoria nei Made in Italy sono andati a riempire gli scaffali momenti di difficoltà. americani. Sono inoltre stati aperti inoltre ben 676 cantieri nel mondo. In accordo Maurizio Molinari, direttore de “La Stampa” e moderatore, ha asserito che il 90% delle piccole Cosa vuol dire portare l’Italia nel mondo? Il significato è aziende, non ancora protetto nell’export, abbia comunque sorprendente, e corrisponde all’aver protetto i posti di lavoro grandi potenzialità. nella crisi e nei bilanci! Stefano Venturi, presidente di American Chambers of Nell’ultimo anno 51.000 italiani, tra laureati e diplomati, Commerce Italy, ha fornito alla platea qualche consiglio su sono andati all’estero: si deve puntare invece con tutte le come esportare l’azienda italiana in America: ha infatti forze ad esportare prodotti e ad importare cervelli. Si devono prospettato grandi opportunità dal momento che ad oggi i moltiplicare le opportunità creando nel nostro Paese un “hub” numeri dell’esportazione sono al massimo di sempre, avendo

superato il picco del 2016 prima del crollo. L’Italia tra un vantaggio in questa situazione, “bagnandosi” nelle culture altrui. I settori che spiccano sono il food e le tecnologie italiane che risultano sempre più competitive, sia nel campo della ricerca (CNR ed università) sia nel campo delle startup che rischiano.

A seguire, Ennio Doris ha illustrato il ruolo delle banche nel cambio d’epoca, da cui le imprese italiane, volenti o nolenti, dipendono: si stanno dunque progettando piani individuali di risparmio per mettere in moto la macchina finanziaria ed evitare in futuro i crediti in sofferenza che portano al rischio di una nuova recessione.

Ivan Scalfarotto, sottosegretario del Ministero per lo Sviluppo economico, ha ripreso il tema della crescita confermando i dati illustrati da Rossi del + 7,6% dell’export (il doppio dei francesi, 3,8%). “Dovunque andiamo, il nostro prodotto è ‘aspirazionale’. Le nostre esportazioni hanno tenuto in piedi il Paese durante la crisi”.

Durante il pomeriggio sono stati inoltre proposti un excursus su un tema sportivo dal titolo “Facciamo squadra” e il confronto tra Luca Lotti, ministro per lo sport, e Mauro Baldissoni, direttore generale As Roma. In chiusura, in uno degli ultimi dibattiti, si sono confrontati sul palco vari imprenditori italiani forti nell’export: Costantino Vaia, che con il suo prodotto marchiato Pomì esporta all’estero ben il 70% della produzione, Davide Bollati, farmacista e presidente di Davines, che con prodotti professionali per capelli punta sulla chimica verde ed esporta all’estero l’85% della produzione.

Nella giornata successiva, quella di sabato 21 bisogni dando merito a chi ce l’ha. ottobre, è stato affrontato un tema sfidante per superare gli ostacoli e spingersi oltre grazie ad un confronto sul palco tra Alessandra Ricci, amministratore delegato di SIMEST, e Liborio Stellino, ambasciatore d’Italia negli Emirati Arabi: la Ricci ha sostenuto che aprire un’azienda in un Paese estero sia già una sfida nonché la messa in campo di tanti sforzi e del know-how italiano. Liborio Stellino le ha fatto eco rassicurando sul fatto che gli sforzi sono ben ripagati, in particolare negli Emirati, e che la tenacia tenacia, la resilienza e la flessibilità dell’imprenditore italiano portano i loro frutti, al contrario del business mordi e fuggi. Ha preso infine la parola sul palco Angelino Alfano, ministro degli esteri, che ha affermato che in questi anni l’Italia è entrata nella giusta direzione verso la strada della crescita, evidenziando che nell’ultimo periodo della crisi abbiamo avuto una straordinaria capacità di internazionalizzare: nel momento in cui l’Italia ha vissuto il periodo più buio, il 2008-2016, ha esportato per il 13%. Come ha sostenuto Alfano: “È stato preso fuori quell’ossigeno che non c’era dentro. Noi siamo la superpotenza della bellezza, la superpotenza della cultura”. Terminando così la giornata di incontri e ospiti, dando un gusto di conclusioni ottimistiche sul tema trattato. Nell’ultimo anno 51.000 italiani tra laureati e diplomati sono andati all’estero E quindi a chi interessa l’Italia oggi? Luca Caracciolo, direttore Limes, ha affermato che se l’Italia interessasse agli italiani quanto interessa al mondo, staremmo tutti molto meglio. La “Via della seta” collega la Cina all’Europa proprio passando attraverso l’Italia, dove si è trovato un approdo, anche se il processo in passato non è stato per niente facile. Caracciolo ha infine concluso con un monito: se sapremo coltivare le connessioni che ci sono con gli altri Paesi, allora sì, saremo un vero Paese.

La giornata è proseguita sul tema del convegno e ha visto susseguirsi gli ospiti Paolo Scudieri e Bernardo Mattarella durante il fishbowl debate “A trazione Sud”. A seguire Giuseppe Bono, amministratore delegato di Fincantieri, che ha tirato le somme: si deve recuperare l’identità nazionale, non siamo un Paese coeso, e ci si deve occupare con urgenza dei

This article is from: