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1 INTRODUZIONE
Cos’è il BIM
Il settore delle costruzioni si trova oggi al centro di una rivoluzione in termini di metodo lavorativo, approccio e processi, il cui protagonista è il BIM.
Le caratteristiche del BIM
BIM è l’acronimo di Building Information Modeling ed è definito dal NIBS (National Institute of Building Science) come la rappresentazione digitale delle caratteristiche fisiche e funzionali di un oggetto. Questo concetto nasce dall’esigenza di unire in un unico file tutti quei processi ed elaborati che storicamente sono progettati e gestiti indipendentemente. Il BIM, oltre ad essere un insieme di strumenti di lavoro, è un salto concettuale al cui centro si colloca una visione totalizzante del costruito lungo tutto il suo arco di vita, che non si limita solo alla progettazione ma coinvolge anche la gestione, manutenzione e dismissione del manufatto.
Il risultato finale non è il solo modello tridimensionale del fabbricato come potrebbe apparire, è un inviluppo di dati multidisciplinari della vita dell’edificio che concorre ad un processo onnicomprensivo dell’opera. La rete di connessione tra le informazioni sugli aspetti progettuali e gestionali, a partire dal disegno geometrico fino al computo metrico, dalla distribuzione degli spazi alle esigenze manutentive, è gestito in maniera unitaria dove una modifica apportata ad un aspetto aggiorna e modifica tutti i suoi correlati in tempo reale. La gestione unitaria di tutti gli aspetti, architettonico, strutturale, impiantistico, manutentivo, si ottimizzano in processi attuativi, riducendo il tempo di esecuzione e diminuendo drasticamente il rischio di errori ed incomprensioni fra i vari attori.
LOD (Level of Detail – Livello di Dettaglio)
Il processo BIM può essere sviluppato con vari livelli di dettaglio (LOD), che definiscono il livello di implementazione delle informazioni contenute nel modello. Questi livelli sono di riferimento per le figure che producono un contributo informativo per la definizione del modello, così da raggiungere un grado di accuratezza secondo il LOD richiesto. Il LOD è tanto più alto quanto è più avanzato il grado di dettaglio della costruzione dell’edificio.
• LOD100 – rappresentazione concettuale • LOD200 – modelli generici e indicazione delle quantità • LOD300 – progettazione esecutiva • LOD400 – progettazione costruttiva • LOD500 – as built • LOD600/700 – modello completo, utilizzato durante la vita dell’edificio per modifiche e gestione
A definire contenuti ed il grado di dettaglio dei diversi LOD è il protocollo standard BIM della AIA, “G202-2013, Building Information Modeling Protocol”.
Schema riassuntivo del livello di sviluppo nei vari LOD
Oltre ai vari livelli di dettaglio, il modello BIM offre la possibilità di una visione di progetto a più dimensioni partendo dal 3D, modello tridimensionale, al 7D, facility management di cui parleremo successivamente.
Le dimensioni del modello BIM sono • 3D – modellazione in tre dimensioni • 4D – tempi di costruzione • 5D – gestione costi di costruzione • 6D – sostenibilità ambientale del progetto • 7D – facility management
La dimensione di partenza del modello 3D riguarda le informazioni geometriche del progetto architettonico, strutturale ed impiantistico. Il passaggio al 4D consente di visualizzare le attività relative al processo di realizzazione dell’opera, generando in automatico diagrammi di GANTT e cronoprogrammi. Il 5D fa riferimento al controllo dei costi dell’opera, da cui è possibile ricavare computi e abachi, a cui è connesso il 6D che inserisce i requisiti di sostenibilità ambientale e la gestione dei parametri energetici dell’edificio. Questi dati consentono di analizzare sin dalla prima fase di bozza del progetto le prestazioni