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4 IL COBie

4 IL COBie

Il BIM assume un ruolo centrale nei processi di comunicazione della filiera AEC (Architetto/Ingegnere/Appaltatore) e, associato alle nuove tecnologie e forme di comunicazione, consente di arricchire la percezione sensoriale dell’ambiente costruito e di stabilire sia con gli utenti che con gli operatori del settore, un alto grado d’interazione. In fase di post-costruzione e gestione dell’opera, la Realtà Aumentata (AR) e Virtuale (VR) sono utilizzate per la visualizzazione dei dati, promuovendo soluzioni avanzate nell’ambito dei processi di manutenzione. La AR (Realtà Aumentata) permette di visualizzare geometrie tridimensionali e/o informazioni numeriche, tramite sovrapposizione dinamica dei dati virtuali al mondo reale. La VR (Realtà Virtuale) permette l’immersione in un ambiente virtuale che simula il mondo reale, attraverso l’isolamento di tutti o dei principali sensi umani. La prima tecnica prevede l’utilizzo di smartphone e tablet per la visualizzazione dei contenuti virtuali, la seconda tecnica consiste nell’utilizzo di visori che permettono l’immersione dell’utilizzatore nel mondo virtuale. Risulta evidente come le possibilità di utilizzo di queste tecnologie siano innumerevoli; per citarne alcune si può menzionare l’utilizzo degli smart devices e dei visori per la visualizzazione della documentazione di As-is/As-Built, schede di manutenzione di asset specifici, il posizionamento al piano dei principali quadri elettrici e generatori, la visione di insieme della rete tecnologica presente in un determinato ambiente comprensiva degli elementi MEP (impianti meccanici, elettrici e idrici) nascosti da controsoffitti e pavimenti flottanti, il montaggio di alcune componenti particolari dell’edificio, istruzioni operative per la formazione del personale, la visualizzazione di scenari alternativi di intervento. In questo modo le informazioni necessarie per gli interventi di manutenzione sono immediatamente disponibili, senza doverle ricercare, riducendo così gli errori ed ottimizzando i tempi, ossia costituendo un primo approccio per una gestione intelligente ed integrata.

7. ESEMPIO DI DIGITALIZZAZIONE E PARAMETRIZZAZIONE DI UN

CAPANNONE INDUSTRIALE ESISTENTE

La restituzione digitale, tridimensionale e multidisciplinare del bene è l’input per la gestione del patrimonio immobiliare in BIM. La variabilità del costo della consulenza è direttamente legata al livello di dettaglio del modello ed al numero di parametri computati ad ogni elemento disciplinare.

Nell’esempio proposto il processo di modellazione parametrica è partito da una documentazione grafica impostata su tavole 2D prodotte da una precedente progettazione

di tipo tradizionale. La generazione del modello strutturale, impiantistico ed architettonico ha permesso di ottenere un modello federato associato a parametri che soddisfacessero le esigenze ed i requisiti individuati dal Facility Manager.

Figura 1: Modello federato del capannone industriale

Ogni elemento è un contenitore infinito di dati che può interagire con gli elementi ad esso connesso per verificarne la compatibilità e l’effettivo utilizzo.

La scheda dei parametri associati al fan coil mostra le specifiche elettriche, meccaniche ed energetiche che possono essere utilizzate all’interno dei software di calcolo per svolgere analisi sui consumi, stime dei costi basate su ipotesi di sostituzione apparecchiatura o su gestione dei tempi di accensione e spegnimento dei flussi d’aria all’interno dei rispettivi locali.

Il modello è completo di rete antincendio di cui si propone un focus sul sistema sprinkler completo di un’alimentazione idrica e una rete di tubazioni posizionate all’intradosso della copertura collegata con ugelli erogatori. Il modello interrogato oltre che mostrare la categoria di servizio a cui è associata la rete, mostra le dimensioni geometriche delle tubazioni, il flusso di liquido erogato ed il contrassegno degli ugelli che consente la loro immediata localizzazione all’interno dell’edificio.

La localizzazione degli elementi all’interno degli spazi è di aiuto anche per i servizi esterni che svolgono operazioni di manutenzione od ispezione, evitando sopralluoghi e pianificando le relative attività considerando interferenze e la strumentazione necessaria.

I contrassegni agli oggetti sono utili per stabilire quantità e posizione all’interno dei locali in modo da poter redigere in automatico un inventario dei componenti attivi e passivi del patrimonio dell’azienda così da poter gestire flessibilmente eventuali modifiche di layout o movimentazione del personale.

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