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Il benessere non è un fatto acquisito ma una conquista quotidiana
Con l’Assemblea di Riva del Garda di fine settembre, ha preso avvio la campagna di restituzione del lavoro che abbiamo svolto nell’ambito del secondo atto del progetto “Duemilatrentino – Futuro Presente”, dedicato alla “Transizione Sostenibile”. Siamo tornati anche quest’anno a indagare i punti di forza e i punti di debolezza del nostro territorio, e a proporre azioni concrete per migliorare le nostre performance, dunque la qualità della vita delle persone che abitano, e che abiteranno, la nostra provincia. Abbiamo dunque raccolto dati, analisi e proposte in un Position Paper che è punto di riferimento per le nostre attività quotidiane, oltre che per i nostri contributi a un dibattito che attraversa tavoli di lavoro, eventi, festival, e che appare oggi quanto mai vivace. Mi limito a evidenziare tre temi verso i quali avvertiamo un’attenzione particolare, e sui quali siamo intervenuti con convinzione in più occasioni in queste settimane. Penso in primo luogo al confronto che interessa la filiera della formazione, dall’istruzione scolastica al cosiddetto lifelong learning: quanto sia necessaria un’alleanza di sistema è emerso chiaramente dai lavori del convegno organizzato da Fondimpresa Trento col pretesto di celebrare il quindicesimo anno di attività dell’articolazione trentina. L’università e la scuola, le rappresentanze delle imprese e dei lavoratori, gli attori delle politiche del lavoro hanno richiamato all’urgenza di una regia unitaria che tenga conto delle istanze di tutti i soggetti coinvolti nel processo di costruzione e rafforzamento delle competenze. Pochi giorni prima, eravamo intervenuti alla prima edizione di "TrentinOrienta", bella iniziativa che intende dare a studenti e studentesse l’opportunità di vivere esperienze concrete per orientarsi verso le nuove professionalità richieste dal mercato. Noi stessi, in queste ore, abbiamo lanciato una nuova edizione di Tu Sei, lo storico progetto targato Pat e Confindustria Trento che avvicina, perché possano contaminarsi, scuola e industria. In un’epoca in cui è difficile, per le imprese, reperire lavoratori, e in cui sono sempre meno, a causa della denatalità, i giovani da inserire nel mondo del lavoro, è necessario orientare bene i ragazzi, ma anche le loro famiglie, perché ciascuno possa contribuire, per la sua parte, ad arginare un fenomeno preoccupante qual è quello dei Neet. Sempre alla persona guarda l’enorme contenitore di riflessioni, politiche e iniziative che afferiscono ai principi della responsabilità sociale d’impresa: altro campo d’azione del nostro lavoro sulla “Transizione Sostenibile” sul quale ha acceso i riflettori l’ultimo Festival della Famiglia. Anche in questa occasione abbiamo portato il nostro pensiero, insieme al lavoro dell’Associazione e di alcune imprese associate particolarmente all’avanguardia, parlando di welfare aziendale e di quel che facciamo a favore della conciliazione vita-lavoro. Ultimo ma non ultimo, voglio ricordare qui il dibattito sempre vivo sulle infrastrutture viabilistiche. Abbiamo condiviso a più riprese, in queste settimane – fra tutte cito la cornice sempre autorevole della Bitm – i risultati del lavoro condotto con l’Università di Padova per una mobilità sostenibile e integrata nell’area dolomitica. Anche in questo caso, la proposta che abbiamo costruito non guarda agli interessi di una parte, ma tenta di dare risposta ai bisogni, e alle attese, della comunità. La forma del futuro che ci attende dipende da noi: le classifiche – penso all’ultima indagine del Sole 24 Ore – ci insegnano che il benessere non è un fatto acquisito, ma una conquista che va cercata ogni volta come se fosse la prima.
Roberto Busato
Direttore Generale di Confindustria Trento