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Editoriale - Fausto Manzana
editoriale
Una transizione sostenibile per un rinnovamento necessario
L’economia italiana è entrata a tutta velocità nel 2022. Al netto dell’impatto di quanto abbiamo vissuto fino ad oggi, che ancora si ripercuote sull’attività di alcuni settori produttivi, registriamo il livello di crescita economica più importante dal 1976.
La ripresa c’è, è di gran lunga più forte delle attese, e non si tratta di un rimbalzo scontato: nessun altro paese d’Europa registra un’impennata di questo calibro. Seppur vero, questo dato però non riporta l'economia del nostro Paese al dicembre 2019. E poi c’è dell’altro. L’aumento vertiginoso dei prezzi di energia, gas e materie prime, insieme all’onda lunga di una variante particolarmente contagiosa com’è Omicron, che costringe all’isolamento o alla quarantena ogni giorno decine di migliaia di lavoratori, rischiano di avere ripercussioni drammatiche sul sistema produttivo nazionale. Siamo di fronte a un paradosso: commesse e ordini non mancano, eppure produrre costa così tanto che c’è chi rischia di dover valutare molto seriamente di fermare le macchine.
In questo contesto, mi pare più che evidente che ci rallegri la notizia che il nostro Paese può ancora contare sulla stabilità di un Governo che ha dimostrato fin qui il suo valore. Ci mancava solo una crisi istituzionale. Abbiamo bisogno di uomini di Stato capaci e responsabili: li abbiamo e ce li dobbiamo tenere stretti, perché ci giochiamo davvero la salute, se non la vita, del Sistema Paese. La rielezione di Sergio Mattarella è una bombola d’ossigeno: e allora avanti con i decreti e con le misure di breve e di lunga gittata, e avanti con le riforme.
Tutto ciò premesso, guardiamoci in faccia e chiediamoci se sia possibile che agli albori del terzo millennio, il Paese dell’Umanesimo e del Rinascimento, della Costituzione più bella del mondo e del miracolo economico, non sia in grado di esprimere una successione degna per la prima carica dello Stato. “Non lo avevamo previsto” lo possiamo dire davanti ai terremoti, alle alluvioni e alle pandemie, anche solo per giustificare il nostro senso di inadeguatezza. Ma è veramente incredibile essere capaci di far diventare un’emergenza perfino un appuntamento che attendiamo da sette anni.
Mi appassiona veramente poco l'entropia connessa ad un dibattito "politico/ partitico" di basso profilo. Mi interessa di più capire se e come sia possibile concorrere a un rinnovamento che è risposta necessaria a un cambiamento inevitabile. Cosa possiamo fare, sul nostro territorio, per dare gambe a questa transizione, e perché essa sia sostenibile? Su questi temi la nostra Associazione intensificherà il suo impegno e proseguirà lavorando a una serie di proposte per l’economia e la società trentina, con la prospettiva di una condivisione pubblica a primavera. Ma la Casa degli Imprenditori, la Vostra Casa, è sempre aperta a qualsiasi forma di contributo e confronto costruttivo.
Fausto Manzana, Presidente di Confindustria Trento