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Verso l’Assemblea d’Ateneo 2022

Verso l’Assemblea d’Ateneo 2022

Tre Tavoli tematici con gli stakeholders del territorio hanno gettato le basi per l’Assemblea pubblica d’Ateneo. Manzana: “L’Università può aiutarci ad essere anticipatori”.

Convocata di norma una volta all’anno, l’Assemblea pubblica di Ateneo rappresenta un importante momento d’incontro e confronto tra la comunità universitaria e i suoi stakeholders. In vista della prossima assise, in programma per febbraio 2022, il presidente UniTrento, Daniele Finocchiaro, d’intesa col rettore, Flavio Deflorian, ha promosso una serie d’incontri con le parti economiche e sociali del territorio per raccogliere elementi utili a riflettere in modo più accurato sugli argomenti da trattare e per indirizzare la programmazione dell’Università, chiamata a redigere il nuovo Piano strategico 2022-2027.

“Valli, città e territorio”, “Ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico” e “Innovazione delle competenze” sono stati i temi trattati in occasione dei Tavoli tematici preparatori, che hanno visto la partecipazione di numerosi esponenti del tessuto sociale, economico e istituzionale. “Ho raccolto così tanti stimoli che l’unico rimpianto è di aver dovuto aspettare quasi due anni, causa Covid, per organizzare questi confronti”, ha dichiarato Finocchiaro, consapevole dell’importanza strategica di una sempre maggiore sinergia programmatica e di visione tra amministrazioni e Ateneo. Se il primo incontro ha sottolineato quanto sia fondamentale adottare strategie e obiettivi condivisi, il secondo appuntamento, dedicato al ruolo dell’Ateneo nell’ambito delle realtà che sul territorio si occupano di innovazione, impresa e trasferimento tecnologico, ha messo in luce tre parole chiave: ricerca, persone, imprese. Quello che ci si aspetta da UniTrento è la capacità di guardare lontano, oltre i confini territoriali, continuando ad essere un provider di qualità, in grado di attrarre le persone giuste: ricercatori, formatori, ma anche professionisti capaci di comunicare quanto viene ricercato, “ perché — ha sottolineato l’assessore provinciale alla ricerca, Achille Spinelli — comunicare la ricerca è tanto importante quanto farla, attraverso la reputazione che sarai in grado di comunicare verrai scelto dai migliori ricercatori, ti potrai presentare con un vantaggio competitivo nel raccogliere fondi, attirerai investitori e sarai in grado di fare impresa. Un legame che gioca un ruolo chiave quello tra università e impresa sul quale ha posto l’accento il presidente di Confindustria Trento, Fausto Manzana, “perché spesso le aziende sono calate in un quotidiano troppo frenetico per chiedere a chi le guida di gettare lo sguardo lontano. Tutti noi sappiamo che dobbiamo farlo, ma ci mancano il tempo e le occasioni. E qui l’università può fare cose straordinarie. Può mostrarci cosa accade fuori, può aiutarci ad essere anticipatori”. Proprio riguardo alle necessità delle imprese e degli imprenditori sono emerse alcune richieste chiare: come quella di puntare sui dottorati industriali; come l’attenzione a non lasciare che i rapporti diventino solo di tipo personale, tra singolo imprenditore e singolo professore, ma siano affiancati da accordi strutturati e istituzionali; come rendere ancora più strategiche le infrastrutture abilitanti e i laboratori tecnologici d’eccellenza ospitati presso Trentino Sviluppo. Necessità alle quali si aggiunge un altro elemento saliente, quello della formazione continua, per la quale l’Università ricopre un ruolo chiave. Nell’ultimo tavolo di lavoro una delle direzioni che è stata più discussa è quella della formazione degli imprenditori. Una mission rispetto alla quale Maria Cristina Poletto, responsabile dell’area Education e formazione di Confindustria Trento, ha affermato: “Senza invasioni, ma in modo stabile e costante, dobbiamo accentuare le collaborazioni per orientare al meglio i percorsi di studio, i contenuti, ma anche per accompagnare manager e imprenditori nel loro lavoro”.

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