5 minute read

CSR: il volto trentino della sostenibilità

La Collective Social Responsibility come modello per la promozione di uno sviluppo sostenibile. Nella tappa locale del Giro d’Italia del Salone della Csr le esperienze di alcune aziende associate.

di GENNY TARTAROTTI, Confindustria Trento

ARRIVATO in Trentino, in modalità live streaming pochi giorni dopo la fine del lockdown, il Giro d’Italia del Salone della Csr e dell’innovazione sociale, che dal 2013 percorre il nostro Paese offrendo occasioni d’incontro e confronto sui temi della sostenibilità, ha fatto tappa in regione in un momento storico straordinario che ha reso i temi trattati ancora più attuali e urgenti. L’edizione 2020, dal titolo I volti della sostenibilità, si caratterizza per essere un’edizione “speciale” che ha dovuto ripensare i propri contenuti, interpretandoli alla luce degli avvenimenti legati all’emergenza sanitaria, per offrire risposte e spunti di riflessione a un mondo minato nelle proprie certezze e costretto a mettersi in discussione rivedendo schemi e processi. La tappa trentina, “La responsabilità sociale in Trentino tra imprese e comunità”, promossa da Trentino Green Network e FacilitaLab, con la collaborazione di Confindustria Trento, Università degli Studi di Trento e Provincia autonoma di Trento, ha posto l’accento sull’importanza di una responsabilità condivisa all’interno delle comunità per la promozione di uno sviluppo sostenibile. “Sono molto contenta di essere virtualmente in Trentino – ha esordito Rossella Sobrero, del Gruppo Promotore del Salone e coordinatrice dell’incontro – che da tempo tutti riconosciamo come esempio positivo sia per quanto riguarda la sostenibilità ambientale che sociale. Le organizzazioni che hanno aderito a questa iniziativa hanno una cosa importantissima in comune: la consapevolezza che la sostenibilità rappresenti un driver strategico e un fattore fondamentale per lo sviluppo del territorio”. All’appuntamento, seguito da 480 partecipanti, sono stati presentati i modelli di business sostenibile di un gruppo di aziende associate a Confindustria Trento: Aquafil, La Sportiva, Bauer, Autostrada del Brennero, Dolomiti Energia, unitamente alle iniziative promosse da altre realtà, operanti sul territorio, tra cui l’Agenzia per la Famiglia e la Cassa Rurale di Ledro. “Il tema della responsabilità sociale d’impresa – spiega Fausto Manzana, presidente di Confindustria Trento – è da tempo all’attenzione delle nostre aziende. È in ragione della maturità di questo impegno che Confindustria Trento lavora in maniera sistematica alla restituzione di un lavoro che si traduce in azioni concrete a favore dei Lavoratori, della Comunità, del Territorio. Azioni che assumono un valore tanto maggiore, anche in termini di prospettiva. L’emergenza che abbiamo affrontato, e che non possiamo dirsi ancora conclusa, se mai ce ne fosse bisogno, ci ricorda che è necessario un nuovo approccio allo sviluppo, una condizione indispensabile per la nostra permanenza sull’unico pianeta a nostra disposizione”. “Ci troviamo di fronte a un cambio di paradigma – ha osservato Erika Costa, professore associato presso il Dipartimento di Economia e Management dell’Università degli Studi di Trento –. Siamo passati dal concetto, proprio del pensiero neoclassico, della Corporate Social Responsibility (Responsabilità sociale d’impresa), secondo cui la responsabilità sociale delle imprese consisteva nell’utilizzo delle proprie risorse per incrementare i profitti; a quello di Collective Social Responsibility, secondo il quale l’azienda è una realtà orientata sul

lungo periodo, con una funzione sociale finalizzata al bene comune e centrata sulla persona. La dimensione economica, quindi, non è più totalizzante e il profitto non rappresenta più il fine, ma il mezzo per promuovere il progresso complessivo della condizione umana dal punto di vista politico, sociale, morale e religioso”. La responsabilità sociale non è più demandata solo alle imprese, ma diviene prerogativa delle comunità, enti, istituzioni, territori, che insieme formano quelle che vengono definite “comunità responsabili dialoganti” e che collaborano per la promozione dello sviluppo sostenibile. “Le persone – ha rilevato Monica Margoni di FacilitaLab, braccio operativo della tappa trentina con Trentino Green Network – vogliono essere protagoniste del cambiamento, desiderano contribuire alla costruzione di un senso. Ecco allora che si rende necessario aprire spazi di collaborazione affinché l’intelligenza collettiva possa esprimersi. Una sfida indispensabile per costruire il futuro dei territori”. Per far sì che ciò possa realizzarsi assumono un ruolo chiave il dialogo e lo scambio tra le diverse realtà, nella consapevolezza che promuovere modelli di sviluppo sostenibile è oggi sinonimo di innovazione, crescita, produttività. “È necessario – ha evidenziato Gianni Bottalico, Segretario Asvis (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile) – prendere decisioni concrete. Bisogna incentivare la resilienza trasformativa, riclassificare le politiche economiche, sociali, ambientali e incentivare nuove categorie politiche e strategie aziendali che prevengono, preparano, proteggono, promuovono e trasformano. Nell’ultimo periodo – prosegue Bottalico – abbiamo assistito a dei passaggi positivi. L’Ue ha adottato lo sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 come architrave per le proprie politiche e la Bce ha deciso di non finanziare più, a partire dal 2021, progetti basati su energie fossili. Il nostro Paese – conclude – si trova ora di fronte a un bivio. Deve scegliere se proseguire sulla strada della legge di bilancio 2020, oppure se, in nome della crescita del pil, sacrificare quanto fatto fino ad ora, in particolare per quanto riguarda il processo di decarbonizzazione, la sicurezza dei lavoratori e l’equità”. Facendo proprio il concetto di Collective Social Responsibility, il Trentino si sta mettendo in gioco esplorando nuovi orizzonti all’insegna della sostenibilità, dell’innovazione e della produttività. La sfida è stata colta e le esperienze portate al Csr lo dimostrano.

Tra i partner della tappa trentina del Salone della Csr, Confindustria Trento è stata chiamata a dar voce all’impegno dell’industria trentina a favore della sostenibilità in ragione della maturità di approccio del nostro Sistema. È del 2019 la prima edizione dell’attenzione manifestata dal nostro Sistema nei confronti del tema.

This article is from: