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La sicurezza in un box

BMGroup Polytec ha progettato una soluzione plug&play per sottoporre le persone ad accertamenti sanitari prima del loro ingresso in ambienti lavorativi o in luoghi pubblici.

"NON È LA PRIMA volta che, in azienda, creiamo un’opportunità da una difficoltà. Con questo prodotto, abbiamo voluto portare il nostro piccolo contributo per ripartire in sicurezza dopo l’emergenza Covid19”. Mauro Schivalocchi, product manager di Polysanitize, spiega come BM Group Polytec ha affrontato l’emergenza sanitaria, mettendo in campo un nuovo prodotto dal contenuto altamente innovativo. “Dalla problematica di gestire in maniera sicura gli accessi e le uscite del personale in azienda – racconta – abbiamo sviluppato una soluzione plug&play, che facilita al massimo questa nuova procedura riducendo al minimo le tempistiche e garantendo a tutti sicurezza. Abbiamo adattato tecnologie che quotidianamente utilizziamo per le piattaforme di automazione e per le isole robotizzate mettendole al servizio di tutti”. Il nuovo prodotto di BM Group Polytec, azienda trentina di Condino leader nel campo della robotica a elevato contenuto innovativo, consiste in un box, il Polysanitize, pensato per accogliere una persona e sottoporla a una serie di accertamenti sanitari finalizzati a garantire il rispetto delle norme di sicurezza per contrastare la diffusione del coronavirus. L’intera procedura si svolge e si completa in quattro passi. In primo luogo, quando la persona si avvicina al box, una termocamera rileva la temperatura corporea e verifica la presenza della mascherina. Se l’esito è positivo, una stampante rilascia il ticket di validazione per l’accesso al box. Subito dopo, all’ingresso del box, un lettore effettua il riconoscimento facciale (attivabile se desiderato). Quindi, all’interno del box, si procede

La soluzione proposta da BM Group Polytec

all’igienizzazione delle mani tramite gel sanificante o lavandino con sapone. Infine, prima dell’uscita dal box, una fotocellula identifica il passaggio della persona attivando il nebulizzatore. “La soluzione – precisa Mauro Schivalocchi – è modulabile e implementabile con funzionalità specifiche e si presta a essere utilizzata da numerosi soggetti. Basti pensare a un’azienda che desidera gestire le timbrature, piuttosto che aeroporti o istituzioni che richiedono massimo controllo degli accessi. Il nostro sistema incontra queste necessità e si adatta a tutte le situazioni nelle quali ci sono flussi di persone”. Nata nel 1993 in Trentino, BM Group Polytec si colloca “tra i principali protagonisti della cosiddetta Quarta rivoluzione”, spiega la marketing manager Anna Zoppirolli. “Con quasi 150 collaboratori, una sede negli Stati Uniti e la leadership globale nella

robotica per il settore siderurgico – prosegue – l’azienda continua a credere e a investire nel proprio territorio: nel 2019 abbiamo aperto una filiale all’interno del Polo della Meccatronica di Rovereto ed è in realizzazione la nuova sede a Borgo Chiese. Sul territorio nazionale possiamo contare anche su una sede a Brescia e una a Taranto, all’interno di Arcelor Mittal Italia”. Quando è scoppiata l’epidemia, BM Group Polytec ha reagito tempestivamente e con grande serietà. “Il nostro approccio – continua Zoppirolli – è stato quello di massima tutela della salute e della sicurezza delle nostre persone. Anche se, da punto di vista giuridico, eravamo in possesso dei codici Ateco, che ci avrebbero permesso di lavorare, abbiamo preferito chiudere quasi tutta la produzione, mentre per gli impiegati e per le figure che potevano operare da remoto abbiamo adottato lo smart-working. Il nostro settore di collocamento, quello della robotica e dell’automazione, ha risentito molto per effetto delle restrizioni nelle attività produttive e nelle prospettive di sviluppo e di investimento. Per quanto riguarda il nostro core business, ovvero il settore siderurgico, la fermata improvvisa degli impianti, in un periodo di attività a pieno regime, ha messo in difficoltà i nostri clienti e logicamente anche noi. Sarà importante capire ora il comportamento del settore e di tutta la filiera, dalla ripartenza a fine anno, per rendersi conto meglio dell’entità del danno. I settori della carta e del tessile hanno continuato la produzione e questo per noi è positivo, come per altro il settore delle rinnovabili, soprattutto l’ambito del fotovoltaico e idroelettrico, che sono rimasti sostanzialmente immuni”. (adb)

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