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L’ostinata intraprendenza di LeCont
Dal macchinario per produrre mascherine al “polo anti-pandemia”. La resilienza trasformativa dell’azienda roveretana produttrice di pneumatici racing.
"NON POTEVAMO stare con le mani in mano a guardare passivamente cosa stava accadendo e abbiamo iniziato ad interrogarci su cosa avremmo potuto fare”. Inizia così il suo racconto Valter Cont, titolare insieme al fratello Sergio della LeCont, azienda roveretana produttrice di pneumatici da competizione e mescole ad elevate prestazioni, che a distanza di quasi quattro mesi ripercorre i giorni bui del lockdown. “La nostra attività era già ferma da una settimana, quando il presidente Conte ha emanato il dpcm del 22 marzo, perché le gare automobilistiche a livello europeo erano già sospese. Le notizie che giungevano attraverso i media descrivevano un quadro grave e non si capiva che piega avrebbe preso la situazione. Le mascherine erano diventate introvabili e abbiamo capito che dovevamo fare qualcosa. Lo sentivamo come un dovere morale”. Così Valter e Sergio Cont si rivolgono alla Go Energy, azienda del Gruppo, chiedendo di progettare e realizzare una macchina per la produzione di mascherine. Il team recepisce con entusiasmo la richiesta e, dopo aver ottenuto il permesso dal Commissariato del Governo per riprendere l’attività, in poco più di un mese mette a punto un macchinario in grado di produrre fino a 60.000 mascherine certificate al giorno. Attraverso un processo ininterrotto, le mascherine, realizzate anche in formato baby per bambini, escono già imbustate e vengono poi ulteriormente sterilizzate in autoclave. “Devo congratularmi con i ragazzi della Go Energy – evidenzia Cont – persone davvero in gamba e capaci, che hanno
lavorato con impegno e abnegazione, permettendoci di realizzare questo obiettivo. Il nostro scopo non è mai stato quello di creare un business, ma quello di poter dire con orgoglio di aver creato una macchina trentina; pensata, progettata e realizzata nella nostra terra. Non è stato facile – prosegue Valter – gli intoppi non sono mancati. Tra permessi, certificazioni, difficoltà a reperire i componenti, è stato un vero percorso a ostacoli. L’impegno, la determinazione e i sacrifici di quello che è stato un esemplare lavoro di squadra hanno, però, portato al risultato desiderato e alla metà di maggio la LeCont ha potuto iniziare la distribuzione delle mascherine per la produzione delle quali ha rinunciato ai 200mila euro messi a disposizione da Invitalia alle aziende che in breve tempo avessero realizzato tecnologie industriali per produrre dispositivi di protezione personale. “Economicamente sarebbe stato più vantaggioso – spiega Valter – ma non era ciò che volevamo. Il premio prevedeva dei vincoli sulle forniture e noi volevamo conservare la nostra autonomia”. La scelta non è stata dettata solo dalla volontà di garantire una produzione sufficiente a coprire le necessità della regione, ma anche dal desiderio di poter decidere a chi donarle. “Le mascherine per bambini – spiega Valter – vengono donate nella quasi totalità ai reparti di oncologia pediatrica di diversi ospedali italiani e non appena sarà di nuovo possibile esportarle, vorremmo inviarne in Brasile”. Nello stato sud-americano, particolarmente colpito dal virus, LeCont, prima della pandemia, aveva avviato l’a
pertura di un nuovo stabilimento. Ora è tutto fermo. “Gli amici che vivono laggiù mi raccontano – spiega Valter – che le mascherine non sono imposte e che non ci sono linee guida. Spero di poter inviare loro questi dispositivi alla fine di luglio, quando dovrebbero riprendere le esportazioni, con l’auspicio che riescano a promuoverne l’utilizzo, sensibilizzando la popolazione circa la loro importanza” Un progetto, quello di LeCont, che racchiude in sé un fine ancora più grande: la realizzazione di un piccolo “polo anti-pandemia”. “Credo che ogni regione debba averne uno – spiega Valter. Non sappiamo cosa accadrà e sono convinto che ogni regione dovrebbe avere un suo centro, dotato di tutto l’occorrente per produrre, in caso di bisogno, la quantità necessaria di mascherine e disinfettanti. Non c’è marginalità su questo, ma esorto le regioni a farlo per il bene di tutti noi”. Il “polo anti-pandemia” di LeCont sarà ospitato all’interno dei 3000 m 2 della LeCont Tyres, attualmente in fase di trasferimento presso gli spazi della Marangoni per creare il Polo Tecnologico Industria della Gomma, promosso dalla Trentino Sviluppo. “Nel nostro caso – precisa Valter – non si tratta di riconversione della produzione, ma dell’avvio di una nuova attività e di un nuovo brand, Sanifina, che oltre alla produzione di mascherine, prevede anche quella di disinfettanti e igienizzanti per le mani, attualmente in fase di certificazione. Se dovesse servire il Trentino ha ora il suo “polo antipandemia” pronto ad entrare in azione”. (gt)