Luglio 2013

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n° 44 - Luglio 2013

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COMMERCIO OGGI Registrazione al Tribunale di Verona n. 458 del 12 aprile 1979 Anno 28 n. 44 Luglio 2013 Periodico della Confesercenti di Verona Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DR VERONA DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Via Albere, 132 - 37137 Verona. Tel. 045 8624011 ufficio.stampa@confesercentiverona.it - www.confesercentiverona.it PUBBLICITA’ Ufficio Commerciale Ce. Se. Con. Verona tel. 045 8624029 - EDITORE Ce. Se. Con. Srl


sommario 5 EDITORIALE

14 PROGETTI

6 INCHIESTA

15 VERONA

8 ATTUALITÀ

16 NEWS

10 NORMATIVE

18 INCHIESTA

Vivacchiare

Saldi freddi

E-Commerce: Verona rilancia

Ristrutturazioni

Mode in Veneto

Plateatici e progetti

Brevi dall’Associazione

La crisi non va in vacanza

11 NORMATIVA Rinvio Iva

13 INIZIATIVE

Guardiano del Gusto 2013

DIRETTORE RESPONSABILE Daniele Pagliarini IN REDAZIONE Daniele Pagliarini, Alessandro Torluccio, Claudia Andreatta. HANNO COLLABORATO Gabriella Ghio, Caterina Ugoli, Bernardetta Arduini, Sabrina Residori. Impaginazione e grafica a cura di Confesercenti Verona FOTO - Archivio Ce. Se. Con.



EDITORIALE

di Silvano Meneguzzo

Da mesi, ormai, proseguiamo nel dire e ribadire che siamo in crisi, che i consumi sono in calo, che tutto può ancora peggiorare. Da mesi vediamo anche una classe politica che rimanda, posticipa, non prende decisioni concrete e vivacchia. Vivacchiare, proprio così., cioè tirare avanti alla meglio sperando che qualcosa possa migliorare. Quindi possiamo dichiarare ufficialmente che si è chiuso la Seconda Repubblica e siamo entrati ufficialmente nella terza, detta anche “del Vivacchio”. Ci aspettavamo interventi urgenti, rapidi, eravamo già pronti con garze e bende per un nuovo bagno di sangue fiscale, che sarebbe stato accompagnato, tuttavia, da iniziative volte alla crescita alla ripartenza. E invece no. “Spostiamo in autunno” è il leitmotiv di questa nuova Repubblica. Aboliamo il finanziamento pubblico ai partiti! In autunno... Aboliamo le Province! In autunno... Aboliamo l’Imu! In autunno... Aumentiamo l’Iva! In autunno... E quindi vivacchiamo. Teniamo aperti i negozi in attesa che qualcosa cambi. Teniamo duro, non manca poi tanto al 23 settembre

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SALDI FREDDI Saldi estivi? I veronesi, nella morsa della crisi economica, rimangono freddi. Questo, in estrema sintesi, il risultato dell’indagine di Confesercenti Verona, effettuata su 6

un campione di consumatori residenti a Verona e Provincia nei giorni scorsi. Solo il 17% del totale degli intervistati, infatti, ha risposto che sicuramente effettuerà acquisti nel periodo dei saldi, che inizieranno ufficialmente domenica 7 luglio, a fronte di un 23% che non acquisterà e un 58% che lo farà solo se troverà occasioni interessanti: «Siamo di fronte alla prova che la crisi dei consumi è una realtà e che sta colpendo forte il settore della moda – ha spiegato Silvano Meneguzzo, Presidente di Confesercenti Verona –. Negli ultimi anni la quota di persone che dichiaravano di aspettare i saldi e che avrebbero acquistato superava ampiamente il 50%, oggi, invece, la maggior parte non pensa minimamente di visitare i negozi, aspettando tempi migliori». Per il 43,6% degli

intervistati, inoltre, i saldi estivi non suscitano nessun sentimento positivo in chiave di possibile risparmio: «Non si tratta più aspettare i saldi per effettuare l’acquisto di qualità – ha proseguito Meneguzzo – qui si parla proprio di un completo disinteresse del consumatore, che non può più permettersi nemmeno di comprare a prezzo ribassato». In questo senso risulta ancor più chiaro valutando la spesa media che ogni consumatore dichiara di voler spendere per questi saldi: si è passati dai 235 euro dello scorso anno ai 160 del 2013. Altro dato assai preoccupante riguarda la tipologia di esercizio dove questo 17% si recherà per effettuare i propri acquisti. Potendo scegliere tra il negozio di vicinato del centro storico, l’outlet, il mercato ambulante e il centro commerciale, ben il 74,4% si


recherà in proprio nei centri commerciali, abbandonando, di fatto, le attività delle città: «Non è un caso che molti negozi del centro, anche nel paese in cui risiedo in provincia di Verona, stiano chiudendo, impoverendo il territorio e le numerose famiglie che potevano contare su un lavoro in quelle attività – ha commentato Roberto Bianchini, presidente provinciale della Federazione Italiana Settore Moda di Verona –. Ormai si è consolidata nel consumatore l’idea che il principale luogo per poter fare acquisti sia il centro commerciale, strutture che vengono continuamente agevolate dalle normative statali a scapito dei centri storici e delle città. Questi dati sono la prova del decadimento che stanno vivendo le nostre città». Tra gli acquisti più gettonati possiamo trovare le t-shirt (26,2% sul totale degli acquisti), le camicie (23,8%) e le calzature (22,6%). Più indietro vestiti e capi spalla (15,5%), accessori e pelletteria (4%) e costumi (2%). Al di là dei numeri impietosi di questi saldi estivi, che se verranno confermati daranno il colpo di grazia al settore della moda già profondamente in crisi, restano irrisolte anche le consuete problematiche relative alla normativa, che secondo i vertici di Confesercenti Verona, deve essere rivista al più presto: «Partire con i saldi in piena stagione è da sempre un grosso problema. Significa vendere sottoprezzo la merce acquistata in funzione della stagione stessa, in particolare quest’anno in cui l’estate tarda ad arrivare – ha concluso Bianchini – quindi, in poche parole, già si è venduto pochissimo e quel poco che si riuscirà a vendere lo si farà a prezzo scontato. Di questo passo saranno sempre meno gli imprenditori che si potranno permettere di lavorare in perdita e la conseguenza, se non sarà la chiusura, sarà il ridimensionamento del personale e quindi un costo sociale. Occorre intervenire in maniera drastica, legiferando a livello nazionale su date uguali per tutti e che siano realmente a fine stagione».

Vendite al dettaglio ancora in calo ad aprile. L’indice calcolato dall’Istat segna una diminuzione dello 0,1% rispetto a marzo (quando era sceso dello 0,3%) e del 2,9% su base annua, segnando la decima flessione tendenziale consecutiva, mentre nella media del trimestre febbraio-aprile l’indice registra una flessione dello 0,8% rispetto ai tre mesi precedenti. Nel confronto con marzo 2013, diminuiscono le vendite di prodotti alimentari (-0,7%) e aumentano quelle di prodotti non alimentari (0,2%). Il dato tendenziale è invece sintesi di una diminuzione del 4,5% delle vendite di prodotti alimentari e dell’1,9% di quelle di prodotti non alimentari. Le vendite per forma distributiva mostrano, nel confronto con il mese di aprile 2012, una

diminuzione sia per la grande distribuzione (-3,9%) sia per le imprese operanti su piccole superfici (-2,1%). Confesercenti: “Dodicesimo mese consecutivo di calo, da gennaio flessione è già del -3,4%”. Governo eviti aumento Iva, sarebbe autogol: altro che gettito aggiuntivo, fisco perderebbe 300 milioni. I dati sulle vendite di Aprile 2013 diffusi dall’Istat confermano la lunga crisi del mercato interno italiano. Le vendite complessive hanno registrato dodici mesi consecutivi di flessione e il 2013 si annuncia come l’ennesimo anno difficile: da gennaio ad aprile il calo rilevato è già del 3,4% rispetto allo stesso periodo del 2012. A soffrire soprattutto le piccole superfici, per cui la diminuzione è circa il doppio delle grandi.

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E-COMMERCE: VERONA RILANCIA Il 62% delle imprese scaligere utilizza i portali come strumento di vendita alternativo. Una via dÊuscita per la crisi di Daniele Pagliarini

La crisi spinge l´e-commerce, canale innovativo di vendita dai costi aziendali ridotti: un terreno ad oggi ancora poco esplorato, ma con grandi potenzialità di crescita sia per le grandi che per le piccole imprese. Secondo un´indagine del Centro Studi Confesercenti Verona, un terzo delle Pmi veronesi utilizza anche lo strumento della vendita online: nella maggior parte dei casi (62%) gli imprenditori si affidano a portali di e-commerce come eBay o Redcoon, mentre il 38% delle aziende ha un proprio sito internet. Sul totale degli intervistati solo il 12%, invece, ha sperimentato la vendita promozionale istantanea, utilizzando portali come Privalia, Groupon eccetera. Ma quali sono i settori che più hanno puntato sull´ e -commerce? Inevitabilmente al primo posto si colloca il turismo dove - secondo l´indagine di Confesercenti - la quasi totalità degli intervistati ha confermato di utilizzare il web: le agenzie di viaggio, i ristoranti e gli alberghi già da qualche anno hanno attivato il servizio di prenotazione di camere, servizi e viaggi online e lo ritengono uno strumento indispensabile per stare sul mercato. Tra le altre Pmi veronesi che utilizzano l´ e -commerce sorprende che il 19% rappresenti l´alimentare, mentre sono in linea con le medie nazionali il 28% dell´abbigliamento, il 23% dell´elettronica di consumo, il 18% dei servizi, il 9% 8

del multiprodotto e il 3% del settore bellezza e cosmesi. «Siamo in un periodo storico in cui le imprese devono necessariamente trovare nuove soluzioni per sopravvivere e il web per molti può essere una buona opportunità», è il commento di Alessandro Torluccio, direttore gruppo giovani Confesercenti e responsabile del settore new media. «Siamo ancora all´inizio, ma le imprese più giovani sfruttano abitualmente canali di vendita online, soprattutto nel settore alimentare: forse Verona, visti i dati nazionali, è una sorta di mosca bianca». Se Verona si posiziona meglio rispetto alla media delle altre province italiane, comunque il tragitto da compiere è ancora lungo, come spiega Andrea Spedale, presidente naziona-

le dell´Associazione italiana commercio elettronico (Aicel). «La rete è la più grande vetrina che possa esistere, oltre a essere democratica e competitiva, per cui se offro un prodotto di qualità le mie chance di poterlo vendere aumentano in maniera considerevole», sostiene Spedale. «I dati della città di Verona sono confortanti per il settore che rappresento, ma la situazione italiana è comunque arretrata rispetto al resto dell´Europa. Forse i nostri imprenditori devono superare il concetto che l´ e -commerce sia un concorrente del commercio tradizionale; e iniziare a vedere i due canali di vendita come complementari, destinati a target diversi, ma che se utilizzati insieme possono dare grandi risultati»



ECOBONUS 2013: SI RIPARTE Il Governo Letta, ha introdotto sostanziali variazioni in merito al decreto sul bonus fiscale per lavori di ristrutturazione edilizia. Stando infatti a quanto previsto dal testo di legge, la percentuale di spesa detraibile passa dal 36 al 50% e avrà durata sino alla fine del 2013. In tal senso è stato dunque maggiorato il tetto di spesa ammesso alla detrazione, che passa da 48mila a 96mila euro. Ma non è tutto: a partire da oggi, 1 luglio 2013, a questo tetto di spesa si aggiungono anche altri 10.000 euro previsti per l’acquisto di arredi per l’immobile ristrutturato. Stando infatti a quanto previsto dal decreto, chi effettua lavori di ristrutturazione può non solo godere del bonus 50% per tali lavori, ma anche per acquistare mobili finalizzati all’arredo dell’abitazione. Vediamo tutti gli incentivi in vigore per una casa più ecologica. Secondo quanto previsto dal comma 1, dell’art. 11, D.L. 83/2012 è da ritenersi prorogata fino al 30 giugno 2013 la detrazione sulle ristrutturazioni edilizie che passa dal 36% al 50%, raddoppiando il tetto di spesa da 48 mila a 96 mila euro. Grazie al nuovo decreto le spese per ristrutturazione edilizia sostenute dal prossimo 1° luglio e fino alla fine dell’anno godranno delladetrazione pari al 50% su un tetto di spesa di 96 mila euro, e quelle dedicate al risparmio energetico del 65% con obbligo di ripartizione in 10 quote annuali, a prescindere dall’età del beneficiario. Il DL 63/2013 va dunque a prorogare, dal 30 giugno al 31 dicembre, l’incentivo fiscale del 50% per le ristrutturazioni edilizie, fino ad un tetto massimo di 96.000 euro per edificio. Le spese si riferiscono anche a progettazione e prestazioni professionali connesse all’esecuzione delle opere edilizie e alla messa a norma degli edifici, che devono essere effettuate ai sensi dell`articolo 16-bis del Tuir. Ma le novità non finiscono qui. Il decreto da poco pubblicato in Gazzetta Ufficiale proroga e portadal 55% al 65% gli interventi di riqualificazione energetica e introduce, fino a fine 2013, un bonus del 50% sull’acquisto di immobili collegati a ristrutturazioni, fino ad un tetto massimo di 10.00 euro. Ai bonus sull’acquisto di immobili si aggiunge poi, con l’approvazione dell’articolo 16 del DL Ecobonus, lo

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sgravio Irpef del 50% delle spese sull’acquisto degli elettrodomestici, entro un limite di 10mila euro. Il bonus, che sarà spalmato in dieci quote annuali, vale solo per chi effettua anche lavori, vale quindi per 10.000 euro di spesa che si aggiungono ai 96.000 euro del tetto già previsto per gli incentivi. Ci sarà inoltre più tempo a disposizione per gli interventi relativi a parti comuni di edifici condominiali, per i quali il termine ultimo per usufruire della detrazione sarà spostato al 30 giugno 2014. Ma facciamo un pò di chiarezza sulle nuove agevolazioni fiscali: • Bonus ristrutturazioni: fino al 31 dicembre 2013 lo sgravio sui lavori di riqualifica della propria abitazione o dei condomini passa dal 36% con tetto massimo di 48 mila euro, al 50% con tetto massimo di 96 mila euro. Un bel balzo in avanti, visto e considerato che diverrà significativamente più conveniente effettuare un lavoro di ristrutturazione. E alla scadenza? Al termine del periodo di agevolazione, il bonus dovrebbe ripristinare le vecchie caratteristiche. • Bonus energetico: il bonus energetico, che doveva scadere a giugno 2013, si protrarrà per altri sei mesi (al termine dei quali, non sembra esservi spazio per nuovi rinnovi). La quota detraibile passerà dal 55 al 65%, con valore dell’agevolazione dipendente dal tipo di opera messa in cantiere (anche pari a 100 mila euro, in caso di riqualificazione dell’intero edificio). • Cosa fare per ottenere il bonus: per ottenere il beneficio fiscale è sufficiente effettuare il pagamento con bonifico bancario, tenendo presente che a contare per i fini di cui sopra è la data del pagamento. Ne consegue che i lavori non dovranno essere ultimati entro il termine ultimo previsto dal decreto, ma dovranno essere pagati entro tale data. Necessario inoltre conservare tutte le fatture sulle opere per le quali si richiede il bonus. Per il bonus sulle agevolazioni è indispensabile indicare il percettore delle somme in sede di dichiarazione dei redditi, mentre pe ril bonus energetico occorrerà disporre della certificazione sulle caratteristiche dei lavori o dei materiali, ed entro 90 giorni dalla fine dei lavori inviare il tutto in via telematica a Enea.


RINVIO IVA: SOLO UN PALLIATIVO “Temiamo che il rinvio dell’IVA si risolva nel gioco dei quattro cantoni, con stangata finale. Oltre tutto, prefigurando un autunno di tasse, rimane il rischio di un ulteriore avvitamento dei consumi: anche se non ci sarà l’aumento l‘aliquota, le imprese e le famiglie si troveranno comunque costrette a trovare altri soldi per l’acconto di novembre”. Così, in una nota, Confesercenti commenta l’intervento sull’IVA varato ieri dal Consiglio dei Ministri. “Per trovare le coperture necessarie bisogna orientarsi con coraggio verso la revisione della spesa pubblica, che va ridotta a partire dagli enormi sprechi, da aggredire senza alcuna indulgenza. Secondo uno studio Confesercenti-Ref, i margini ci sono: razionalizzando le società partecipate da enti locali e nazionali si potrebbero risparmiare quattro miliardi di euro; riorganizzando la struttura istituzionale – a cominciare dalla abolizione delle province, dei comuni montani e dall’accorpamento dei micro-comuni – si potrebbero ricavare invece altri 14 miliardi; mentre semplicemente estendendo a tutte le amministrazioni centrali l’obbligo di acquisto tramite la Consip si potrebbero risparmiare ulteriori 3 miliardi. Sono solo tre esempi di un pacchetto di tagli che potrebbe liberare fino a 50 miliardi di risorse nel giro di 5 anni, generandone altri 20 come effetto del conseguente ritorno alla crescita”. “Per questo Confesercenti chiede al Governo di individuare un deciso percorso di tagli alla spesa: solo così sarà possibile recuperare le risorse utili a scongiurare immediatamente l’aumento IVA e l’Imu, e successivamente per ridurre la pressione fiscale complessiva e favorire di conseguenza investimenti e occupazione”.

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GUARDIANO DEL GUSTO 2013

Dovevano essere due i vincitori, uno per ogni prodotto in gara: l´ o lio extravergine Grignano di Mezzane e il Valpolicella superiore. Invece al “Guardiano del Gusto” 2013, per la prima volta dal 2002, i vincitori sono stati tre, con un eccezionale ex-aequo per quanto riguarda proprio l’Olio Extravergine Grignano. Si tratta di Villa Erbice per il suo Valpolicella Superiore e delle aziende Verzen e Terre Bianche per l’olio. Il concorso, organizzato da Confesercenti Verona, intende premiare in occasione della manifestazione Le Piazze dei Sapori, le aziende che più hanno saputo mantenere vive le tradizioni enogastronomiche del territorio, proponendo ancora oggi prodotti di altissima qualità e spesso sconosciuti al grande pubblico. La scelta è toccata ancora una volta ad una giuria popolare di 100 persone, che si è riunita nelle sale del ristorante Bacco d’Oro di Mezzane lo scorso venerdì 3 maggio. Accanto alla giuria popolare non sono mancati gli ospiti illustri, che hanno partecipato alla selezione delle imprese vincitrici: il prefetto di Verona, Perla Stancari, il sindaco di Mezzane, Domenico Sella, il giornalista televisivo Mario Poli e i rappresentanti delle principali associazioni di categoria di Verona: «Questo premio è uno degli eventi di una manifestazione che per noi è un fiore all’o cchiello – ha commentato Silvano Meneguzzo, presidente di Confesercenti Verona – Il nostro obiettivo è quello di far conoscere al grande pubblico non solo i prodotti, ma anche le imprese che lavorano con grande dedizione e qualità, piccole e piccolissime che vanno tutelate e agevolate in ogni modo. I premiati di questa

sera ne sono un esempio, così come lo erano quelli delle scorse edizioni». Il “Guardiano del Gusto” arriva quest’anno a compiere undici anni. La prima edizione vide la vittoria dell’azienda agricola Giuseppe Malizia, l’ultima fattoria del centro storico, per il suo impegno nella salvaguardia e tutela di prodotti quali i broccoletti della “Fontana fredda”, il salame sotto la cenere, le prugne varietà “Regina Claudia” e i fichi cosiddetti “Santi”, mentre nel 2004, l’agriturismo “3 Rondini” di Legnago la spuntò grazie ai suoi prodotti conservati con la tecnica del “soto onto”. Il 2005 fu, invece, l’anno del pesce, con la vittoria della Cooperativa Pescatori del Garda che presentò il “Lavarello Affumicato”. Nel 2006 la spuntò la Malga Faggioli, di Erbezzo, con i formaggi caprini mente nel 2007 vinse Corrado Benedetti con il formaggio Cimbro alla Salvia. Il 2008 premiò la gastronomia Loris Gobbetti di Isola della Scala con il tipico Tastasal della bassa veronese, mentre il 2009 toccò ad un pasticceria della città, la Pasticceria Al Corso con il dolce “Gocce di Rosa Gentile”. Nel 2010 vinse la Sopressa Veneta di Corrado Benedetti, storica salumeria di Negrar, mentre nel 2011 è il Caseificio Achille di Velo Veronese con il Monte Veronese Dop ad aggiudicarsi il premio. Detentore del titolo, invece, era il Prosciuttificio Boselli di Roveredo di Guà. Il vincitore della competizione, oltre a ricevere una targa premio, potrà per un intero anno inserire sui suoi prodotti il marchio “Guardiano del Gusto”, sinonimo di qualità e di tradizione e riconosciuto da tutti i grandi distributori italiani.

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MODE IN VENETO Condividere know-how. Adottare strategie comuni e condivise. Accedere a finanziamenti. Collaborare per lo sviluppo del settore. Questi sono solo alcuni degli obiettivi del nuovo progetto “Mode in Veneto”, ideato da Fismo – Confesercenti e presentato ufficialmente venerdì 14 giugno nella Sala Arazzi del Comune di Verona, progetto a cui potranno aderire tutte le imprese del commercio nel settore moda della regione e che avrà come scopo principale quello di creare una solida rete di imprese che possa garantire uno sviluppo del settore attraverso interventi mirati e condivisi. Il Sistema della moda è uno dei comparti economici di maggior peso in Veneto, ma è anche quello che più è stato colpito dalla crisi dei consumi e dalla sempre maggiore invadenza dei grandi centri commerciali: «Per sfuggire alla drammatica situazione attuale abbiamo bisogno di idee innovative, di modificare la nostra concezione di impresa – ha commentato Maria Luisa Pavanello, Coordinatrice Fismo Regionale nel Tavolo di Concertazione Sistema moda del Veneto –. In questo senso solo operando attraverso strumenti associativi possiamo rispondere alle nuove sfide del mercato e alle esigenze dei consumatori, mantenendo comunque una ampia autonomia gestionale e operativa, ma confrontandosi, scambiandosi dati e informazioni, operare con strategie di marketing e di formazione comuni». L’obiettivo di Fismo – Confesercenti è di costituire la rete di imprese entro l’inizio del 2014, ma iniziando con una serie di iniziative comuni già a partire dai primi giorni di luglio, con l’inizio dei saldi estivi, e arrivando alla fine del 2013 con un impianto già strutturato e condiviso. Il primo step, dunque, sarà quello di adottare un’immagine comune e un codice deontologico che certifichi la qualità dei saldi. L’iniziativa, chiamata Saldo Amico, sarà una garanzia per il consumatore, che si avvicinerà con fiducia al negozio, oltre ad uno strumento di promozione dell’attività stessa, che verrà inserita nel circuito delle imprese aderenti al progetto: «Con questo primo evento si vuole dare una seria e decisa risposta alle critiche, a volte ingenerose, ciclicamente rivolte alla categoria che , in questo caso, diviene protagonista in positivo, creando le migliori condizioni per favorire un proficuo rafforzamento del dialogo con la propria clientela», ha proseguito Pavanello. Oltre all’aspetto promozionale e di sviluppo della comunicazione, Mode in Veneto potrà garantire anche altre agevolazioni per gli aderenti, tra cui lo scambio di scorte di magazzino in caso di necessità o l’accesso alla formazione obbligatoria a prezzi vantaggiosi: «È chiaro che la forza contrattuale di una rete di imprese è ben diversa da quella della singola attività – ha spiegato Maurizio Franceschi, direttore di Confesercenti Veneto –. Grazie al progetto si potranno ottenere condizioni vantaggiose su tutti quegli adempimenti a cui ogni attività commerciale è soggetta e che hanno un costo non indifferente. Ma non solo. Si pensi solo allo scambio di informazioni in merito al magazzino o alle scorte, che potranno essere condivise e gestite per sfruttare al meglio la potenzialità di ogni singolo territorio». Per aderire al progetto sarà sufficiente sottoscrivere un contratto di rete, disponibile in tutte le sedi Confesercenti del Veneto, che darà dei vantaggi ad ognuno degli aderenti, ma non intaccherà la libertà decisionale e gestionale di ciascuna impresa. «Abbiamo già ricevuto numerose adesioni, circa un centinaio in tutto il Veneto, semplicemente facendo un breve sondaggio tra qualcuno dei nostri associati – ha concluso Maria Luisa Pavanello - Siamo convinti che un Sistema di negozi possa essere la risposta al centro commerciale e alla crisi, riportando i consumatori nei centri storici delle città e dei paesi, una garanzia di vivibilità e dello sviluppo dei centri urbani, altrimenti costretti ad un lento degrado e abbandono». 14


PLATEATICI: NUOVE REGOLE Il Consiglio comunale ha approvato con voti 21 favorevoli, 1 contrario e 7 astenuti la modifica al vigente regolamento per l'utilizzo dei plateatici. La delibera, presentata nella seduta precedente, era stata rinviata in Commissione per maggiori approfondimenti. Accolto dall’assessore al Commercio Enrico Corsi il maxi emendamento presentato dalla Commissione competente. “Ringrazio il Consiglio comunale e la commissione – ha detto l’assessore Corsi - che, con suggerimenti ed indicazioni costruttive, hanno portato all’approvazione di una delibera nata per cercare di aggiornare il vigente regolamento ai tempi attuali, consentendo di risolvere le problematiche emerse in fase di dibattito”. Le principali modifiche al Regolamento introdotte riguardano: l’eliminazione dell’obbligatorietà della definizione di un elenco di manifestazioni rilevanti per la città; la possibilità, in presenza di strade pedonali, ciclabili, a fondo cieco e su strade con il limite massimo dei 30 km/h, di concedere plateatici ubicati, in tutto o in parte, in area separata da attraversamento stradale rispetto all’immobile in cui si trova il pubblico esercizio; la tipologia di arredo ammessa; gli obblighi del titolare della concessione di plateatico. Accolto dall’assessore Corsi anche l’ordine del giorno di Pd e Sel che invita la Giunta “ad estendere la richiesta di parere alla Soprintendenza sugli arredi dei plateatici, come predisposto dalla Giunta stessa, ad altre tipologie di arredi quali panche e sgabelli oltre ai tavoli e le sedie cui è già stato chiesto il parere”.

UN LOGO PER TIPICO VERONA Si è svolta venerdì 21 giugno in Sala Arazzi la cerimonia di consegna del premio per l’elaborazione del logo “Ristorante tipico –Verona”, a cui hanno partecipato gli istituti scolastici di Verona specializzati nel settore della grafica: Istituto Salesiano “San Zeno”, Liceo Artistico Statale “Nani-Boccioni”, Accademia di Belle Arti “G.B.Cignaroli”. Il primo premio è stato assegnato a Giovanni Bubola, studente dell’Istituto Salesiano “San Zeno”; secondo e terzo classificati due studenti del Liceo Artistico “Nani-Boccioni”, Enrico Bonetti e Sara Baroni. All’Istituto vincitore, oltre alla targa di riconoscimento, è stato consegnato un assegno simbolico di 1500 euro. I premi sono stati consegnati dal Sindaco Flavio Tosi; presenti l’assessore alle Attività economiche Enrico Corsi, i rappresentanti di categoria Silvano Meneguzzo (Confesercenti) e Giuseppe Boldrini (Confcommercio), il consigliere comunale Massimo Piubello, membro della commissione che ha valutato gli elaborati. “Un plauso agli studenti – ha detto il Sindaco – che hanno partecipato all’iniziativa con entusiasmo e disponibilità; la loro creatività sarà utile per promuovere il simbolo della nostra città e i locali tipici da esso individuati”. “Il sostegno delle tipicità del territorio è uno degli obiettivi dell’Amministrazione comunale” ha spiegato Corsi, che ha ricordato il Regolamento per la valorizzazione dell’enogastronomia veronese, recentemente approvato dal Consiglio comunale. “Con il nuovo marchio “Ristorante tipico –Verona”- ha aggiunto Corsi – si potrà ora procedere all’istituzione di un elenco di ristoranti/trattorie che diffondono la produzione enogastronomica veronese”. Gli elaborati sono stati valutati da un’apposita commissione sulla base della maggiore visibilità, immediatezza, semplicità, simbolismo e chiarezza; il marchio vincitore raffigura l’Arena vista dall’alto, che assume la forma di un piatto, affiancato a sinistra da una forchetta e a destra da un coltello. Sotto il piatto è riportata la scritta “Ristorante tipico –Verona” ispirata ai caratteri latini. 15


a cura di Claudia Andreatta

E’ scaduto il 30 giugno 2013 il termine per tutte le imprese per la sottoscrizione di un indirizzo di Posta Elettronica Certificata che andrà successivamente comunicato al Registro delle Imrpese. Tale obbligo, previsto per tutte le Partite Iva, permetterà a tutti gli imprenditori di poter inviare e ricevere documentazione per via elettronica con valore legale, in sostituzione all'invio di una raccomanda-

ta cartacea. Per poter sottoscrivere la propria casella Pec è possibile rivolgersi alla sede Confesercenti di Verona previo appuntamento, la quale si occuperà di tutta la procedura e della comunicazione agli enti competenti per la validazione della stessa. Per ulteriori informazioni: Confesercenti Verona - Ufficio Digitalizzazione Impresa 045 - 8624011

Aprire una nuova attività non è una passeggiata in riva al mare, ma una scalata in montagna. È partendo da questo presupposto che Confesercenti Verona ha deciso di organizzare il primo corso dedicato a tutte le persone che desiderano diventare imprenditori, a tutte quelle che vogliono trasformare il loro sogno in una concreta realtà. Il percorso formativo, dal titolo “Start Up: fai nascere la tua impresa”, si svolgerà nei prossimi mesi e prevede 8 ore di lezioni frontali per poter, al termine progettare e realizzare la propria azienda. ogni partecipante sarà in grado di valutare precisamente la bontà della propria idea e tararla nel miglior modo possibile per ottenerne il massimo profitto. Il costo del corso è di 50 euro più Iva e le iscrizioni sono a numero chiuso fino al raggiungimento di 15 partecipanti. Per ulteriori informazioni: ufficio formazione Confesercenti Verona, tel. 045.8624011 – commerciale@confesercentiverona.it.

Ripartono le iscrizioni ai corsi obbligatori per la piccola e media impresa organizzati da Confesercenti Verona. Il primo, in ordine di tempo, sarà quello dedicato all’Addetto alla Prevenzione degli incendi per aziende a basso rischio, obbligatorio per tutti gli imprenditori. Oltre a questo sono in partenza anche i percorsi formativi per l’ottenimento del Libretto Sanitario per la manipolazione di alimenti e il corso Barman Base. Per informazioni e iscrizioni: Confesercenti Verona 045.862.40.11 www.confesercentiverona.it. 18


Rilanciare iniziative e progetti di partnership in grado di realizzare maggiori flussi di credito alle aziende associate che hanno progetti di consolidamento e di sviluppo nell’ottica di contribuire concretamente alla ripresa del Paese. Questo, in sintesi, il senso dell’accordo tra Banca Mps e Confesercenti presentato questa mattina nell’ambito di un incontro tra l’amministratore delegato di Banca Mps, Fabrizio Viola ed il vice presidente nazionale di Confesercenti e presidente di Italia Comfidi, Massimo Vivoli, secondo quanto si legge in una nota dell’Istituto senese. Nel corso della riunione è stata realizzata una verifica ad ampio raggio del rapporto di collaborazione da tempo esistente tra l’Istituto di credito e le imprese rappresentate da Confesercenti. Sono state approfondite, inoltre, le problematiche dell’accesso al credito da parte delle Pmi, con particolare riferimento a quelle del commercio, turismo e servizi, nel particolare contesto congiunturale che coinvolge il nostro Paese. L’amministratore delegato di BMps Fabrizio Viola si è soffermato sulle risposte che può dare una grande Banca come Mps fortemente radicata in questo segmento del tessuto economico, confermando il proprio supporto alle imprese associate, in particolare a quelle più dinamiche e moderne, con l’intento di favorire la diffusione della provvista agevolata messa a disposizione del sistema dalla Cassa Depositi e Prestiti. Aleandro Manetti ha sottolineato che Italia Comfidi, la società consortile per il credito di Confesercenti, ha un patrimonio di professionalità e di progettualità ed un radicamento nel territorio che può facilitare e garantire il rapporto fra la Banca Mps, con cui vi è una collaborazione ormai trentennale, e le 65.000 imprese associate. E’ stato rilevato, infine, che Italia Comfidi, in qualità di confidi 107 vigilato da Banca d Italia, grazie anche alle misure approvate dal Governo nel recente Decreto del Fare, può oggi aiutare maggiormente le imprese ad accedere con rapidità a maggiori quantità di credito, grazie alla fornitura della garanzia del Confidi coperta anche dalla controgaranzia del Fondo Centrale di Garanzia per il credito alle PMI. Ciò può consentire a Banca Monte dei Paschi di Siena di contenere il proprio impegno di capitale ed ampliare la propria offerta di credito alle imprese del sistema Confesercenti che si rivolgono alla banca tramite Italia Comfidi.

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LA CRISI NON VA IN VACANZA

Quasi la metà degli italiani, secondo il sondaggio sull’estate 2013 di Confesercenti-Swg, non si concederà una vacanza nei mesi estivi. Il peso della crisi si fa sentire: saranno infatti solo 25.700.000 le persone che non rinunceranno ad un periodo di riposo e svago, ma rispetto all’anno scorso mancheranno all’appello ben 5 milioni di vacanzieri. Mentre più di 18 milioni di italiani dichiarano di essere costretti a rinunciare. La crisi primeggia fra le cause che hanno determinato l’imponente defezione: sono quasi 14 milioni di italiani ad indicarla come la prima responsabile della loro rinuncia. Ancora nel 2010 la percentuale dei vacanzieri sfiorava l’80%, nel 2013 frana al 58%. E rispetto al 2012 ( eravamo al 66%) salgono di otto punti coloro che gettano la spugna. Complessivamente la vacanza degli italiani vale quest’anno 24,5 miliardi di euro con una spesa media a persona di 961 euro, inferiore ai 1056 euro di prima della crisi, vale a dire nel 2008. Crisi in agguato sempre e comunque. Non a caso agosto, il mese da sempre 18

più gettonato, segna una flessione nelle preferenze degli italiani passando dal 55% del 2012 al 52% di quest’anno. Sale di ben 4 punti invece l’opzione per giugno e di due quella per luglio, mesi premiati evidentemente per la convenienza economica. Il fattore economico appare dominante per le famiglie italiane assediate dalle tasse, dalla disoccupazione, dall’erosione dei risparmi. S’impenna così dal 39% al 44% il numero di coloro che giudica determinante il reddito disponibile per programmare le vacanze. Ed un italiano su due (esattamente il 53%) lega la rinuncia alla vacanza al fatto che non se la può permettere ( costa troppo rispetto alle difficoltà dei bilanci familiari deteriorati dalla crisi). Secondo il sondaggio Confesercenti-Swg la vacanza, con l’incombere della crisi, sta progressivamente perdendo la sua principale caratteristica: quella di uno stacco netto con la attività lavorativa. Non è casuale allora che aumenti di tre punti (dal 4 al 7%) la pattuglia di coloro che non vanno in vacanza perché inchiodati al posto di lavoro. E

sono un vero e proprio esercito di quasi 10 milioni di italiani quelli che si portano in spiaggia o nei boschi il computer per lavorare o leggere la posta. Si assottiglia il popolo dei vacanzieri ,ma complice la crisi, emerge un nuovo e preoccupante fenomeno: ben il 20% del campione intervistato dichiara che nel corso dell’anno ha dovuto prendere giorni di ferie “forzate” a causa delle difficoltà delle imprese (che non vogliono licenziare ma sono costrette a chiudere per più tempo le proprie attività). Il nodo del lavoro accompagna dunque le famiglie italiane nel difficile tragitto della crisi, senza pause, neppure quella estiva. Non cambia invece la durata dei giorni di vacanza che dal 2009 resta attestata a 12 giorni (erano 14 giorni nel 2008). Se le risorse sono misurate, è tanta la voglia di cambiare il soggiorno estivo che sale da un già notevole 61% al 64%. Per andare dove? Le mete regine sono il mare (al 50% ma era il 73% nel 2006 ed ancora il 53% nel 2012), all’estero la Spagna (27%), in Italia Emilia-Romagna e Sicilia (14%).


Ma insidiate da alcune evidenti novità: con un grande balzo dall’11 al 18% aumenta la quota di vacanzieri che si recheranno in Germania. Ed è più forte l’attrazione, in Italia, delle città d’arte che conquista il cuore del 14% dei turisti (dall’11% dell’anno scorso). Cedono vistosamente fra le mete estere prescelte per una vacanza la Francia (dal 31 al 24%) la Grecia (dal 25% al 16%) e la Croazia (dal 19 al 12%). Mentre si fanno apprezzare Gran Bretagna e Danimarca con un aumento di tre punti. Stabile la montagna che non viene tradita da alcuni anni dal 12% dei vacanzieri. Un passo in avanti lo fa pure la campagna, dal 4 al 5%. Per metà degli italiani la

vacanza assume soprattutto tre significati: riposo (24%), passeggiate (15%), attività culturali (13%). Mentre segue a ruota un 11% che punta decisamente al divertimento ed un altro 11% che si fa sedurre dai piaceri della tavola e del buon vino. Curiosamente l’estate 2013 registrerà un chilometraggio medio davvero ragguardevole per raggiungere i luoghi di villeggiatura: 434 chilometri contro i 407 del 2012 e soprattutto contro i 390 del 2009 (solo nel 2011 erano stati di più: 458). Ed è l’auto il mezzo di gran lunga preferito dagli italiani per spostarsi. La utilizzerà il 64% di coloro che si recano in vacanza, mentre risale nelle preferenze l’aereo (dal 23% al 25%). Ben

distanziati inseguono navi e traghetti con il 7% ed il treno che scivola dal 9 all’8%, malgrado abbia al suo arco molte…frecce. Dove si alloggerà? Alberghi e pensioni restano i preferiti con il 34% (in flessione dal 37%). L’afflusso si deve soprattutto alla politica moderata dei prezzi ed all’ampliamento dei servizi offerti. Cresce inoltre la ricerca di una casa in affitto e si accetta volentieri l’ospitalità degli amici e dei arenti. In risalita anche i bed & breakfast, mentre segnano il passo l’agriturismo ed i campeggi. Gli alberghi a tre stelle sono i più ricercati (si passa dal 59% del 2012 al 64%) inseguiti da quelli a quattro stelle (dal 22 al 25%). Ed in camera ci si aspetta soprattutto il collegamento ad internet (dal 23 al 26%). L’appuntamento con le vacanze può allora assommare insieme il disagio delle famiglie e le difficoltà delle imprese. Basti pensare che il turismo da solo vale il 6% del PIL italiano, un peso equivalente a quello del settore costruzioni, per capire quanto una sua ulteriore flessione potrebbe influire negativamente sulla problematica tenuta della nostra economia. Per questo motivo sono necessari non solo interventi mirati per sostenere il settore nei prossimi mesi ma occorre anche una progettazione di più ampio respiro sulle prospettive del turismo italiano che devono scaturire da un confronto rapido e concreto fra Governo e parti sociali. 19


UP TA R TS E N MA A’ B A R NOVIT

TIPOLOGIA

LUOGO ORE COSTO*

PERIODO

Corso sostitutivo del libretto di idoneità Verona e provincia sanitaria

3

35 euro

Settembre

Responsabile del servizio di prevenzione e protezione per titolari d’impresa (Ex D.Lgs. 626/94)

Verona

16

160 euro

Settembre

Addetto alla prevenzione degli incendi per aziende a basso rischio

Verona

4

75 euro

Settembre

Formazione per addetto al pronto soccorso aziendale per aziende dei gruppi B e C

Verona

12

170 euro

Settembre

Corso abilitante per l'esercizio dell'attività di "somministrazione e vendita di prodotti alimentari"

Verona

120

567 euro

Settembre

Corso di formazione obbligatorio sulla sicurezza dei lavoratori in azienda (art. 37 D.Lgs 81/08)

Verona

4+4

80 euro

Settembre

Corso abilitante per agenti e rappresen tanti di commercio

Verona

81

308 euro

Settembre

Corso abilitante per agenti d'affari in mediazione del settore immobiliare

Verona

106

433 euro

Settembre

Corso barman base

Verona

28

266 euro

Settembre

Corso barman avanzato

Verona

25

190 euro

Settembre

Corso Start - Up

Verona

3

Settembre

*Per gli associati Confesercenti sono previsti forti sconti. Al prezzo va aggiunta l’Iva pari al 21%

Sede iscrizioni: Via Albere, 132 - 37137 Verona Tel. 045 8624011 - Fax 045 8624088 Responsabile: Claudia Andreatta e-mail: formazione@confesercentiverona.it - www.confesercentiverona.it

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