1 minute read
Chiavari 2022: Un’esperienza di fraternità
Da alcuni anni a Chiavari, la nostra comunità aderisce all’iniziativa “USMI TI ACCOGLIE”, progetto sostenuto dalla CEI. Accoglie suore di diversi Paesi e Congregazioni che sono a Roma per motivi di studio. Esse sono disponibili nei mesi estivi per la collaborazione a prestare servizio presso altre Famiglie religiose; quest’anno sono venute da noi nei mesi di luglio e agosto tre suore, una del Burundi, una della Cina e una dell’India. È stata un’esperienza particolarmente viva e fraterna. E loro ci hanno lasciato queste testimonianze.
Nella Congregazione delle Suore di Santa Marta di Chiavari, ho fatto una bella esperienza, sia umana che spirituale. Prima di venire mi chiedevo, con un po’ di preoccupazione, come mi sarei trovata in questa comunità, ma mi sono trovata a vivere come a casa mia. Sono stata felice di poter continuare la vita spirituale, con la preghiera personale e comunitaria, la Santa Messa quotidiana, la meditazione. In particolare ricorderò con gioia la possibilità che ho avuto di andare, ogni sera, con la mia patrona, Santa Bernardetta, a recitare il rosario di Lourdes. Nella vita comunitaria mi sono trovata bene con tutte: con le due suore che sono venute con me dall’Usmi romana, con le Suore di Santa Marta della Comunità, perché il Signore ha custodito in me il sapore della vita consacrata anche se ero lontana dal- la mia Congregazione. Con le suore e le persone con cui lavoravo nella “Casa per Ferie” e nel servizio degli ospiti in sala da pranzo mi sono trovata a mio agio perché ognuno ha compreso le mie difficoltà nella lingua e ha cercato di capire con pazienza ciò che volevo dire. A Chiavari, con le Suore di Santa Marta, ho imparato tante cose buone: l’accoglienza, il loro amore, l’umiltà e la fraternità gioiosa che ti fa sentire bene. Spero di ritornare.
Advertisement
Suor Christella Nsengimana (studente alla Pontificia Università Urbaniana - Scienze Religiose).
È la prima volta che esco dalla mia Comunità (escluso il Collegio dove studio) e mi sono sentita benissimo, come se fossi sempre stata qui. In particolare mi è piaciuto il servizio comunitario a tavola che viene fatto passando davanti a ciascuna e offrendo il cibo; noi in Cina facciamo il self service ed è un modo molto più freddo e impersonale. Poi qui le suore lavorano tutte, anche le anziane e sono “piene di vigore” passando da un lavoro all’altro con disinvoltura, sempre capaci di affrontare le situazioni più diverse. Mi è piaciuto molto il modo di pregare di queste suore, lo definisco: