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Pagine aperte Una vita dedicata al volontariato
Renato Vivenzi non è solo il fratello di una nostra suora, suor Renata Vivenzi, ma una persona che ha fatto della sua vita un dono agli altri.
Impegnato in Africa nell’Associazione Mondo Giusto di Lecco di cui è stato presidente per diversi anni, ha dedicato anni della propria vita nella realizzazione di progetti a sostegno dei paesi poveri del continente africano, in particolare in Rutshuru, regione congolese tra le più povere, dove ha realizzato importanti opere come acquedotti rurali, centrali idroelettriche, mulini e dispensari.
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Ci piace richiamare alcuni passaggi di un’intervista rilasciata qualche anno fa: “Ho contribuito a portare l’elettricità in quelle zone, vivendo laggiù ho compreso l’importanza di un aiuto dato non solo per fare, ma per permettergli di fare. È importante non sostituirsi alle persone che vivono laggiù, ma mostrargli e spiegare loro perché certe cose possono essere fatte in un certo modo, traendone vantaggio. Mi ricordo le infinite riunioni per spiegare come incanalare l’acqua, come gestire un dispensario o come costruire un ponte. L’energia elettrica è stata fondamentale per le strutture pubbliche ma anche per le botteghe artigiane, in cui si lavorano i materiali da costruzione”.
Grazie a Renato e ai suoi collaboratori negli anni sono stati costruiti chilometri di acquedotti, serbatoi, tantissime fontanelle e sorgenti, garantendo così molti litri di acqua per persona ogni giorno.
Renato aveva ben compreso che quella parte del Congo “Non è una zona dove questo bene prezioso scarseggia, ma è stato fondamentale riuscire a renderla utilizzabile da tutti”.
Grazie alla sua intraprendenza e alle relazioni che ben sapeva tenere con i vari organismi, ha trovato collaborazione e sostegno finanziario da parte di associazioni, missioni religiose sia a livello nazionale che internazionale.
E in questo suo operato non sono mancati rischi e scontri che più di una volta hanno messo a repentaglio la sua stessa vita, come era accaduto durante l’ attentato di kinshasa. Ha dovuto fare i conti con il clima politico locale ostile e con una guerra civile che da metà anni Novanta ha incendiato il Paese, causando distruzione e perdite anche tra i volontari della stessa Associazione di Mondo Giusto. Renato ha creduto nella sua missione cercando di operare alla costruzione di un futuro migliore in Africa.
Grazie Renato per la tua testimonianza non solo di parole ma del tanto bene fatto nella tua vita!