NUOVO ORIZZONTE DELLA SALUTE
Il sistema di priorità: stesso sintomo, più cause Intelligenza Universale? Uno dei “nove miliardi di nomi di Dio” L’importanza della corretta posizione del bacino Into The World 2011 L’avventura giorno per giorno! Arriva il “caldo” State bevendo abbastanza?
rIVISTA PUBBLICATA A CUrA DELL’ASSoCIAzIoNE Pro CHIroPrATICA ITALIANA. SPEDIzIoNE IN ABB. PoST. Gr. III PUBB. INF. 70% - € 2,50 - Giugno 2012 - NUMEro 22
NUoVo orIzzoNTE DELLA SALUTE
editore: Associazione Pro Chiropratica Italiana redazione: ruelle Laurent revel, 2 - 11017 Morgex (Ao) Tel. 0165.800404 - Fax 0165.801349 www.chiropratica.com E-mail: info@chiropratica.com direttore responsabile: Enrica FErrI registrazione: presso la cancelleria del tribunale civile e penale di Aosta il 23-06-1995 Pubblicità: A.P.C.I. comitato di redazione: Enrica Ferri Louise La rue Antonio Gil Baiju Khanchandani
Sommario al centro della chiropratica. la colonna vertebrale . . . . . . . . . . . . . . . pag. il sistema di priorità: perché lo stesso sintomo può avere più cause . “ massaggi. i nostri geni li adorano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “ il nepal nell’anima... e nel corpo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “ into the world 2011. l’avventura giorno per giorno! - parte 2 . . . . . . “ intelligenza universale? uno dei “nove miliardi di nomi di dio” . . . . “ lo stretching . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “ l’importanza della corretta posizione del bacino . . . . . . . . . . . . . . . . . “ arriva il “caldo”. state bevendo abbastanza? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “ Kenia. come ti colpisce il “mal d’africa” . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “
impaginazione graFica e stampa: Tipografia Marcoz s.n.c. Piazza E. Chanoux, 1 - 11017 Morgex (Ao) Tel. e fax 0165.809640 L’Editore non si assume alcuna responsabilità circa dati, opinioni o conclusioni espressi dai vari collaboratori di questa pubblicazione. Di questo numero sono state stampate
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L’opinione del Presidente
Al centro della chiropratica La colonna vertebrale
Louise La Rue Presidente Associazione Pro Chiropratica Italiana Le mani sono gli strumenti del chiropratico e la colonna vertebrale (quale protezione del sistema nervoso, midollo e nervi) è il suo campo d’intervento ma la chiropratica non si limita alla semplice manipolazione vertebrale, infatti l’azione del chiropratico ha un’ azione neurologica direttamente a livello del cervello. Il chiropratico considera l’essere umano nella sua globalità e tiene conto dei poteri naturali di recupero del corpo. I chiropratici non prescrivono medicinali e non praticano chirurgia: la malattia non è il loro dominio di intervento. Indirettamente, perché protegge il midollo spinale, la colonna vertebrale è considerata come il fattore di malattia (in quanto sede delle sublussazioni) ed è su questa che il chiropratico porterà tutta la sua attenzione, intervenendo sui disordini funzionali e statici. Anche se l’azione del chiropratico diminuisce il dolore, il dolore è, per la chiropratica, il risultato visibile e ultimo di una causa che si sviluppa a monte. È un segnale di allarme, un’ informazione, un sintomo. Nonostante il protocollo di esame del paziente sia molto standardizzato, è compito della sensibilità di ogni chiropratico determinare quali tecniche di aggiustamento utilizzare. Possono essere toniche, strutturali, meccaniche o molto più dolci con un lavoro incentrato sulla respirazione. Non c’è un intervento standard a parte l’uso comune dell’aggiustamento. Il chiropratico, come ad esempio un buon medico dispone di vari farmaci e operazioni chirurgiche, ha a disposizione varie tecniche chiropratiche che può usare al fine di trattare il paziente nel modo più consono al tipo di problema da cui è afflitto. La professione chiropratica, pur essendo
nota in Italia specialmente per il trattamento dei casi acuti, (blocchi lombari, mal di testa, sciatalgie) lavora soprattutto sulla prevenzione e sull’educazione della presa di coscienza del valore della schiena e della postura, in particolare nei bambini, che dovrebbero essere seguiti durante la loro crescita. In effetti esiste la chiropratica pediatrica che si occupa di questo campo di applicazione. La cooperazione del paziente è primordiale ed è anche compito del chiropratico quello di dare consigli, suggerire esercizi e stili di vita. Tutti i chiropratici laureati nelle università riconosciute attraverso il mondo hanno lo stesso curriculum di studi e tipo di approccio verso il paziente. Come per la medicina, la visita inizia da un’anamnesi molto precisa sulle condizioni di vita e sulle condizioni di salute che la persona ha avuto nel suo passato . Poi segue l’analisi delle radiografie e altri indagini cliniche, lo studio delle postura al fine di determinare le tensioni e l’assetto dell’equilibrio, a volte con l’aiuto di strumenti specializzati al fine di arrivare ad una diagnosi chiropratica del problema. La chiropratica si basa sulla definizione “La salute è uno stato di benessere ottimale fisico, mentale e sociale e non solamente l’assenza di malattia o di infermità”. Le manipolazioni del chiropratico (aggiustamenti) hanno per scopo l’eliminazione delle sublussazioni, (blocchi vertebrali) al fine di ricuperare la salute. Ma il suo intervento non si ferma all’eliminazione della causa del problema ma interverrà in seguito in modo preventivo affinché il paziente rimanga in buona salute. Nonostante tantissimi pazienti si affidino alla chiropratica e nonostante il suo ricono-
scimento ufficiale di professione sanitaria primaria (come medicina e odontoiatria) avvenuto in Italia nel 2007, nonostante i suoi cinque anni di studi universitari, ci sono ancora persone che dicono che non è scientifica. Questa rivista, che presenta articoli basati sulla scienza, sull’arte e sulla filosofia della chiropratica è la risposta per coloro che sono ancora nel buio della conoscenza e che sono interessati ad approfondire le loro nozioni di questa bellissima professione che in tutto il mondo porta benessere e salute a milioni di persone. A questo proposito, mi sono permessa di tradurre un articolo scientifico sul perché i massaggi sono benefici e che, indirettamente, prova la validità delle teorie chiropratiche dell’aggiustamento . La scienza non è infallibile e, a mano amano che le conoscenze migliorano, si ha la
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NUoVo orIzzoNTE DELLA SALUTE
L’opinione del Presidente
conferma che teorie non scientificamente provate oggi, potranno forse esserlo in un futuro e ciò che oggi è interpretato scientificamente come verità, forse un giorno, non lo sarà più. (vedi il ritiro dal mercato di tanti medicinali) Come la terra non è più piatta, forse an-
che le intuizioni di Palmer, fondatore della chiropratica, saranno presto confermate e nessuno potrà più dire: “la chiropratica non è una scienza” e ci si renderà conto che la scienza non è il fondamento unico ed assoluto della VErITA’. Buona lettura.
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Chiropratica e scienza
Il sistema di priorità:
perché lo stesso sintomo può avere molteplici cause Dr. Gabriele Malinverno, D.C.
Quando si parla di chiropratica, si pensa solitamente ad un metodo curativo puramente meccanico e manuale. In realtà, benché l’aggiustamento vertebrale sia da sempre il metodo correttivo unico dell’approccio chiropratico, non è sempre il primo intervento necessario. Il corpo umano è una struttura meravigliosamente complessa, in cui interagiscono vari sistemi: perciò una correzione a livello neuro-meccanico può influenzare la fisiologia degli organi e viceversa. I principi di base “Volevo sapere quali erano le differenze tra due vicini di casa, che bevevano la stessa acqua e vivevano nelle stesse condizioni, che causavano dei sintomi in uno di loro ma che l’altro non aveva…” D.D. Palmer, fondatore della chiropratica, 1910. Il principio di base della scienza chiropra-
tica è: il corpo è un organismo in grado di regolarsi e mantenersi da solo. Quando non riesce a farlo, vi è un’ interferenza con i meccanismi di regolazione e controllo. Il sistema di controllo del corpo umano, quello che gestisce e coordina tutti gli altri, è il sistema nervoso. Esso è contenuto nel cranio e nella colonna vertebrale. Alterazioni nella colonna vertebrale possono causare irritazione dei nervi che fuoriescono tra una vertebra e l’altra, causando interferenza nella comunicazione tra sistema nervoso e resto del corpo (organi, muscoli, ecc). La teoria originale di Palmer, verificata da oltre 110 anni di esistenza della professione, è che quindi la causa dei problemi sia da ricercare nella sublussazione vertebrale, uno spostamento delle vertebre che influisce negativamente sulle strutture nervose adiacenti.
Cosa causa queste sublussazioni? Già Palmer aveva teorizzato che le cause primarie di interferenza - e quindi di disfunzione fossero principalmente tre fattori: traumi, tossicità, e pensieri. Per decenni i chiropratici hanno osservato clinicamente che, in effetti, questi “blocchi” vertebrali erano causati non solo da traumi fisici - diretti o indiretti - alle articolazioni, quali cadute, colpi, ecc, ma anche da “traumi” chimici ad esempio una dieta non equilibrata - o emotivi, temporanei o ripetuti (stress). L’evoluzione Negli anni Sessanta, con lo sviluppo della Kinesiologia Applicata, branca della chiropratica, si iniziò a riscontrare ed a dimostrare in maniera riproducibile ed accurata, la teoria del fondatore della professione. Una nuova parte del complesso intreccio di funzioni del corpo umano è stata svelata, permettendo di comprendere meglio i percorsi di funzione o disfunzione. Vi è una precisa correlazione, tramite l’innervazione comune, tra muscoli, organi,e meridiani. Pertanto, un disturbo ad un organo può indebolire un muscolo, il che può risultare in una sublussazione. Allo stesso modo, un evento emotivamente carico può creare interferenza in un meridiano, e sortire lo stesso effetto. Il lavoro pionieristico di ricerca al Centro Sanrocco, in collaborazione con specialisti chiropratici americani, ha inoltre portato ad una comprensione più completa di come, a livello meccanico, l’equilibrio della colonna stessa sia dipendente dagli input sensoriali e possa quindi risentire di alterazioni a piedi, vista, occlusione dentale, ecc. Facciamo un esempio. I muscoli psoas, che
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collegano il femore alla colonna lombare e bacino, sono correlati al rene. Se una persona non beve una sufficiente quantità di acqua, crea una sofferenza a livello renale. Questo indebolirà i muscoli psoas, perciò alterando la lordosi lombare, l’ampiezza dei passi e quindi l’appoggio del piede: se questa persona manifesterà mal di schiena, riscontreremo in essa queste alterazioni meccaniche. Ma in questo caso, non avrebbe senso intervenire per prima cosa sulla parte meccanica: il problema a monte è la mancanza di acqua e quindi è questa la priorità da cui partire per risolvere la sintomatologia. Una volta rinforzati i muscoli, si correggeranno le sublussazioni che si sono create e questo avrà un effetto più duraturo.
Chiropratica e scienza
Le cause strutturali possono essere molteplici… alcuni esempi: una antica distorsione ad una caviglia, i cui recettori comunicano in maniera errata creando così una debolezza in alcuni muscoli che agiscono sul bacino; una caduta o altro evento traumatico; posture scorrette e movimenti ripetuti; un difetto nell’occlusione dentale che provoca una torsione della colonna, stressando il disco… tutti questi fattori (solo per citarne alcuni) possono creare, singolarmente o combinati, uno stress sul
disco che finisce, dopo anni, con l’erniarsi. Dunque l’ernia non è da considerarsi come causa ma come effetto: ripristinando la funzione appropriata del sistema muscolo-scheletrico, il problema può ora essere risolto. A livello biochimico, due esempi possono essere: un’intossicazione cronica, dovuta all’ingestione continua di un cibo a cui si è intolleranti, il che indebolisce i muscoli della coscia, creando una sublussazione del bacino; o tossicità che crea una debolezza
IL SISTEMA DI PRIORITA’ SANROCCO Come sapere, dunque, l’origine del problema di un paziente? Nei 40 anni di esperienza ai Centri Sanrocco, si è giunti ad elaborare quello che abbiamo denominato il sistema di priorità: trovare quale dei sistemi del corpo è il principale responsabile della disfunzione. Combinando la conoscenza della Kinesiologia Applicata con decine di tecniche chiropratiche ed integrando queste applicazioni con le recenti conoscenze nell’ambito bioenergetico (campo magnetico umano), categorizziamo il problema in quattro settori principali: • A livello strutturale / meccanico • A livello biochimico • A livello emotivo • A livello elettromagnetico. Prendiamo un esempio: una persona affetta da sciatalgia causata da ernia del disco. Al di là della sintomatologia, dobbiamo chiederci: cosa ha causato la rottura di questo disco e proprio in quella direzione? In questo caso, a livello meccanico c’è sempre una disfunzione delle articolazioni tra osso sacro e bacino (sacroiliache). www.chiropratica.com - Iscrivetevi alla newsletter
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generalizzata nella muscolatura togliendo stabilità alle articolazioni. Questi sono due semplici esempi, poiché la biochimica umana è molto complessa: il nostro corpo è così intelligente da riuscire a gestire circa 400 miliardi di reazioni chimiche al secondo, perciò anche in questo caso, le cause possono essere le più svariate ma contribuiscono a creare lo stesso sintomo. A livello emotivo: un evento che causa depressione o tristezza cronica si rifletterà in una postura “di difesa”, in cui il tronco è in flessione e la testa abbassata: questo aumenta lo stress sul disco; un altro esempio: una arrabbiatura “non assimilata” che, tramite un indebolimento del meridiano del fegato (“rodersi il fegato dalla rabbia”) indebolisce un muscolo ad esso correlato, il pettorale maggiore, alterando la meccanica della deambulazione (nel camminare dobbiamo muovere le braccia in sincronia con la gamba opposta) , il che stresserà il disco torcendolo in una direzione, fino a quando questo non si romperà. A livello elettromagnetico: le interferenze con il campo magnetico umano si riflettono in alterazioni della postura, il che crea carichi asimmetrici sui dischi che possono eventualmente cedere. Le ricerche più recenti ci confermano la bontà di questo approccio. Infatti sono proprio i ricercatori medici a dirci quanto sia futile andare a ricercare nei danni strutturali, l’origine di dolori e disfunzioni.
Secondo il pioniere nella ricerca spinale Nachemson, “Il problema principale è che i dottori trattano radiografie e risonanze magnetiche invece di trattare la persona intera”. Numerosi studi invece confermano che l’approccio chiropratico, per quanto riguarda il mal di schiena, è superiore a quello medico standard (infiltrazioni, TENS, chirurgia e massaggi) sia per efficacia che per sicurezza. Inoltre il rapporto costi efficacia è anch’esso nettamente a favore della chiropratica. Gli studi che negli ultimi 5 anni hanno analizzato i trattamenti standard, hanno riscontrato un’efficacia
solo “modesta”: un miglioramento tra i 10 e i 20 punti su 100. Secondo queste ricerche sull’efficacia, i trattamenti “standard” dovrebbero essere eliminati in favore di quelli che funzionano, i quali sono solamente: trattamenti manuali (chiropratica) alcuni esercizi, tre tipi di medicinali e terapie cognitive. Come si vede, si può avere lo stesso sintomo ma la sua origine può avere cause molto differenti, e ne abbiamo qui citate solo alcune! Al contrario, una stessa interferenza può causare sintomi diversi in persone differenti. Al di là del sintomo, ogni persona è un essere unico, irripetibile, e come tale va trattata. Il sistema di priorità Sanrocco ci permette di individuare le cause di disfunzione specifiche per ogni persona, rimuoverle, e permettere quindi, a quel singolo organismo, di ritrovare il suo equilibrio. Quando torna l’equilibrio, non c’è più necessità di avvertire sintomi, i quali scompaiono. Perciò, se vogliamo risolvere un problema invece di controllare un sintomo, dobbiamo usare un sistema che ci permetta di differenziare tra cause ed effetti ed individuare la radice del problema. Il sistema di priorità ci offre proprio questo: tolta l’interferenza a monte, il sistema di controllo del corpo può lavorare liberamente e creare uno stato di funzionamento armonico di tutti i sistemi creando lo stato naturale, che è quello di salute e benessere.
Breve curriculum vitae Nato a Como dove ha conosciuto la chiropratica fin da bambino, ha studiato negli USA a San Francisco e Los Angeles, dove si è laureato Doctor of Chiropractic nel 2007. Dal 2007 lavora a Como e, dal 2010, anche presso il Centro Fisioterapico Sanrocco di reggio Emilia. Specializzato in numerose tecniche quali la Kinesiologia Applicata, BEST e tecniche Upper Cervical (KCUCS, NUCCA) e certificato nella tecnica Activator. Membro dell’AIC (Associazione Italiana Chiropratici) e della European Chiropractors’ Union.
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Nuovo orizzonte della salute
Chiropratica e scienza
Massaggi
I nostri geni li adorano Coralie Hancok, apparso su “Science e vie” aprile 2012 Tradotto da Louise Pellissier Dopo ogni gara impegnativa, dopo ogni partita estenuante, il massaggio è un passaggio obbligato per gli atleti. Farsi schiacciare, spremere, massaggiare, stirare,distendere, rilassare. L’azione delle mani del massaggiatore è richiesto dagli sportivi per facilitare il recupero dei loro muscoli indolenziti . Questa pratica, che è molto diffusa e che esisteva già nell’antichità, non era ancora stata analizzata e compresa da nessuno scienziato: quale è il meccanismo che permette al massaggio di procurare un effetto benefico sui muscoli sollecitati da un esercizio fisico intenso. In altre parole: non si arrivava a capire come una forza fisica in superficie poteva essere capace di avere
in quanto smentiscono certe idee preconcette e portano, per la prima volta, a dei meccanismi insospettabili. Perché no, il massaggio non facilità l’eliminazione delle tossine, ma il suo beneficio è molto più profondo: attiva direttamente i geni delle nostre cellule muscolari .
una portata biologica nel più profondo delle cellule. Quale spiegazione più diffusa si pensava ad un aumento locale della temperatura, ad una diminuzione dell’eccitabilità dei ricettori sensoriali al dolore o ancora ad un effetto psicofisiologico oppure era stata suggerita una eliminazione locale delle molecole tossiche, lattato (acido lattico) in testa. Ma niente su un eventuale meccanismo genetico. Niente… fino ad oggi. Grazie agli ultimi strumenti dell’esplorazione biologica, Mark Tarnopolsky, del reparto di medicina dell’università di McMaster, in Canada, finalmente ha chiarito questo mistero vecchio di parecchi secoli. Le sue conclusioni sono altrettanto interessanti
Una lunga sequenza di eventi biologici Per arrivare a tali conclusioni,i ricercatori hanno reclutato undici volontari che sono stati sottoposti ad un esercizio intenso. Alla fine dell’esercizio queste cavie hanno ricevuto un massaggio di 10 minuti solamente su una delle gambe. Parallelamente una biopsia muscola-
I massaggi stimolano il DNA
Ogni cellula muscolare della gamba massaggiata deve tradurre un’informazione meccanica,la pressione esercitata dal massaggio,in informazione biologica. Questa traduzione si fa tramite ricettore e molecole sensibili alla pressione. Cosi,la macchina cellulare provocherà l’attivazione dei geni legati all’infiammazione e alla produzione di energie.
Recettori
Recettori
Mitocondri
Chinasi Chinasi
Cellula
Molecole infiammatorie
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La pressione esercitata sulle cellule... dei recettori localizzati sulla membrane cellulare trasmettono le informazioni meccaniche all’interno delle cellule.
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Risveglio delle proteine che... indicano la modifica chimica delle piccole proteine chiamate “chinasi” che sono incaricate di trasformare il messaggio meccanico in messaggio biologico.
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Attivano, all’ interno del nucleo, dei geni... all’interno del DNA, la macchina cellulare si mette in attività. Nove geni saranno attivati nella cellula. Tra loro vi è il gene di una proteina la “nucleoporin 88”.
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Favorendo il recupero e la diminuzione dell’ infiammazione Questi geni contribuiscono a rallentare la concentrazione delle molecole infiammatorie nei muscoli. Permetterebbero anche di aumentare la produzione di “mitocondri”, questi piccoli “organelli” cellulari che sono incaricati di portare energie alle cellule.
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Chiropratica e scienza
re è stata fatta sulle due gambe: prima dell’esercizio, poi dieci minuti dopo il massaggio e poi di nuovo due ore e mezza dopo il massaggio. I campioni così ottenuti sono stati sottoposti a numerosi esami: analisi istologiche per constatare le microlesioni muscolari causate dall’esercizio, dosaggio delle differenti molecole liberate dalle cellule, segnalazione delle proteine attivate. Risultato: le differenze sono sorprendenti, nelle cellule della gamba massaggiata, le molecole infiammatorie sono molto meno concentrate, un po’ come se una medicina avesse agito localmente. Cos’è successo? Le mani del massaggiatore hanno esercitato una pressione che è stata ricevuta dai sensori sulla superficie delle cellule (vedere disegno 1). Sotto l’influenza di questa pressione, delle piccole proteine, delle “protein chinasi,” hanno visto la loro struttura chimica modificarsi e, in effetti, queste “protein chinasi” sono note per giocare un ruolo nel processo di “trasduzione meccanica, ovverosia la trasformazione dei messag-
gi meccanici in messaggi biologici. Questa modifica chimica costituisce la prima fase di una lunga sequenza di eventi biologici che portano all’attivazione di certi geni. I ricercatori hanno recuperato, nella gamba massaggiata, grazie a delle sonde, la modifica della formulazione di nove geni diversi. Tra quelli, uno in
particolar modo, la “nucleoporin 88”, è particolarmente interessante visto che è conosciuta per la sua implicazione nella diminuzione dei meccanismi infiammatori. “Attenuando l’infiammazione, il massaggio può diminuire il dolore dovuto alle microlesioni muscolari nello stesso modo in cui gli anti-infiammatori non “steroidei” e, così, limitare l’apparizione di dolori” spiega Mark Tarnopolsky. Ma non è tutto: i ricercatori canadesi hanno scoperto che anche un altro meccanismo è all’opera. In modo sorprendente, il massaggio attiva l’espressione di una proteina impegnata nella sintesi dei “mitocondri” questi piccoli “organelli”cellulari incaricati di fornire l’energia alle cellule. “Se il numero dei “mitocondri” aumenta, la macchina energetica sarà più efficace ed il ricupero muscolare sarà fatto meglio”, commenta Pierre Portero, vecchio fisioterapista e professore di biomeccanica all’università di Paris-Est, Creteil. Ma questo incremento del numero di mitocondri deve ancora essere confermato. “L’aumento effettivo del numero dei “mitocondri” può prendere parecchi mesi”, ribadisce
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Nuovo orizzonte della salute
Mark Tarnopolsky ,”per adesso abbiamo unicamente dimostrato un’ attivazione della via mitocondriale.” Questi lavori hanno suscitato l’entusiasmo della comunità scientifica. Per Thomas Best, un biologo americano che ha studiato gli effetti dei massaggi sugli animali, questo è “il miglior studio che ha mai visto sulla base biologica del massaggio”. Emmanuel Farge, ricercatore nella squadra “Meccaniche e genetiche dello sviluppo embrionico” dell’Institut Curie, di Parigi, è altrettanto stupito. Nel 2003, la sua squadra fu una delle prime al mondo a mostrare che degli stimoli meccanici possono modificare l’espressione dei geni durante lo sviluppo embrionale della “drosophila “ UN’ INTIUZIONE CONFERMATA “Quando abbiamo scoperto questo fenomeno, ho subito pensato al massag-
Chiropratica e scienza
gio” si ricorda Emmanuel Farge. “Il corpo umano è continuamente sottomesso a stimoli ed azioni meccaniche. E lo è anche la formulazione dei geni dell’attività biomeccanica della cellula”.Tuttavia, se si sa da molto tempo che queste azioni meccaniche possono provocare la modifica chimica di certe proteine, “sono meno di 10 anni che abbiamo scoperto che potevano anche agire direttamente sulla trascrizione dei geni”, prosegue Emmanuel Farge. Dieci anni dopo l’intuizione del ricercatore francese, i lavori di Mark Tarnopolsky segnano un passo decisivo nel comprendere l’interazione tra forza fisica e leggi biologiche. Questi lavori potrebbero permettere di ottimizzare con delle misure obiettive il ritmo e l’intensità delle pressione da esercitare e l’arte del massaggio potrebbe essere elevata al rango di scienza.
Le vibrazioni limiterebbero la formazione Dei tessuti adiposi Lo sport permette di diminuire la quantità di grasso accumulato e questo tutti lo sanno. Ma esiste anche un’ipotesi molto più sorprendente: le vibrazioni provocate dall’attività fisica impedirebbero la costituzione di tessuto adiposo. Janet Rubin, dell’università della Carolina del nord, ha in effetti notato che gli shock meccanici applicati a delle cellule staminali avevano per effetto l’inibizione, attivando dei geni particolari, la loro trasformazione in cellule adipose. “Se si estrapolano questi risultati, possiamo immaginare che una corsa può non solamente bruciare del grasso ma anche, grazie agli shock provocati, impedire l’adipogenesi” asserisce Emmanuel Farge, dell’Istituto Curie. Una ragione in più per tirar fuori le scarpe da ginnastica dall’armadio...
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Chiropratica e volontariato
Il Nepal nell’anima... e nel corpo
Dr.ssa Cristine Del Bene D.C.
E’ con grande piacere che ho letto l’articolo della Dr.ssa Coralie Pellissier, nel numero 21 del Gennaio 2012, sul suo viaggio in Nepal ed India. Dico con grande piacere poiché il Nepal e le sue remote valli himalayane sono la rotta dei miei ultimi spostamenti verso Oriente. Da diversi anni infatti ho abbracciato alcuni progetti umanitari che mi spingono fin là per dare un contributo medico e di sostegno economico nei villaggi lontani dai presidi medici/sanitari. Come ben descritto dall’articolo della Pellissier i nepalesi sono un popolo mite, sorridente, ancora legato, specie nei villaggi lontani dalle strade, a ritmi di vita arcaici
e ancora indenne da abusi tecnologici, ma chiaramente in difficoltà per quanto riguarda un discorso di prevenzione e cura medica. Una volta c’erano gli sciamani che sapevano curare almeno empiricamente i malanni dell’animo e trovare degli ottimi rimedi placebo; oggi, dopo l’intervento del Governo, non ci sono neanche più loro e a sostituirli nient’altro che vecchie baracche vuote, presunte strutture di primo soccorso. In questi tre anni, in cui ho toccato e studiato la condizione igienico-sanitaria di alcuni villaggi di regioni remote del Nepal, lontane dai circuiti turistici e dalle strade carrozzabili, ho verificato che al-
cuni problemi potrebbero essere risolti con piccole attenzioni, piccole spese e piccoli aiuti. E’ per questo che mi sono fatta promotrice di diverse campagne di raccolta fondi e di coinvolgimento di uno staff medico, riuscendo, ancora goccia in mezzo al mare, a contribuire in modo spontaneo e da appassionata alla soluzione di qualche problema. Ma c’è ancora tanto da fare. In collaborazione con il mio compagno Maurizio, guida da vent’anni in Nepal, mi sono avvicinata alle regioni dell’Humla e del Jumla, nel nord ovest del paese, ai confini col Tibet, e alla Rolwaling nel nord est, spingendomi in villaggi posti anche a 5/6
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Nuovo orizzonte della salute
Chiropratica e volontariato
giorni di cammino dal primo avamposto raggiungibile in auto o aereo, prendendo appunti su ciò che, a mano a mano, rilevavo e che ritenevo fosse necessario cambiare per il benessere fisico di quelle popolazioni. Questi esposti di seguito sono gli appunti sintetici di tale ricerca: • Denti: non esistono prevenzione e igiene. Non si usano spazzolini e dentifrici. Di tanto in tanto solo piccole radici strofinate tra gli interstizi dentali. Ho verificato ascessi non curati con infezioni croniche. Perdita di denti fin da giovane età. Carie ovviamente mai curate. Conseguenti disturbi intestinali. • Mal di schiena: tutti i nepalesi trasportano a piedi grandi pesi, per quasi tutti i giorni della loro vita, con un sistema di corde e fasce appoggiate sulla fronte che comprime gravemente la colonna vertebrale provocando lo schiacciamento delle vertebre della zona cervicale e dorsale. Conseguenti cefalee. • Infiammazioni alle vie respiratorie: nella tradizione dei popoli rurali il riscaldamento e la cottura dei cibi avviene tramite un sistema arcaico di fuoco vivo acceso costantemente nella stanza centrale di ogni casa. Non essendoci cappe né tubi di defluenza fumo, il monossido di carbonio invade la casa costringendo gli abitanti all’esposizione dei miasmi da fumo, con conseguente irritazione e infiammazione delle vie respiratorie e congiuntiviti croniche. • Problemi intestinali: frequenti sono le infezioni intestinali dovute a mancanza di latrine e acqua corrente nelle case, di regole base di igiene nella preparazione e nel consumo dei cibi, o di metodi idonei e più sicuri per la conservazione degli alimenti. Molti di questi problemi diventano acuti, cronici e mortali poiché sono assenti gli www.chiropratica.com - Iscrivetevi alla newsletter
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Chiropratica - N. 22 - Giugno 2012 13
antibiotici, disinfettanti e antinfiammatori e quando questi arrivano sono utilizzati senza corrette posologie. L’aspettativa di vita, per queste ragioni, è tra le più basse del mondo e, caso eccezionale, peggiore per le donne. Il governo nepalese non è in grado al momento di affrontare queste problematiche specie in zone così lontane e difficili da raggiungere, per cui il destino sanitario di queste popolazioni e dei bambini spesso è affidato ad associazioni straniere di volontariato. Con il mio studio chiropratico sono riuscita a creare, tra i miei pazienti, una piccola catena di solidarietà che al momento riesce a dare un significativo contributo alle spese di gestione di un orfanotrofio. Ma non vorrei limitarmi a questo. Amo troppo il Nepal e le sue genti, per cui sto attivando un gruppo di chiropratici, medici ed infermieri volontari che possa periodicamente venire in Nepal per visite, cure e soprattutto per educare a principi igienico-sanitari di prevenzione. Approfitto di queste pagine per rivolgermi a chiunque senta di poter contribuire, con la sua presenza ed offerta di servizio, a questo progetto, chiedendogli di mettersi in contatto con me tramite la mia e-mail: chiropraticadelbene@libero.it per discuterne insieme.
Breve curriculum vitae La Dott.ssa Cristine Del Bene è nata a San Francisco, USA. Ha conseguito una prima Laurea in Biologia e Chimica alla San Francisco State University. L’esperienza personale della Chiropratica le ha fatto comprendere l’importanza di questa disciplina che contribuisce all’intero benessere (fisico-mentale-emozionale) dell’individuo. Questo particolare concetto di salute ha stimolato un progressivo interesse che l’ha portata, nel 1997, a laurearsi ( Magna cum Laude) in Chiropratica presso il Life Chiropractic College West. Si è specializzata, poi, in Neurologia Funzionale presso il Logan Chiropractic College. Con il superamento degli Esami di Stato ha ottenuto l’iscrizione alla “ American Chiropractic Neurology Board ”. La dottoressa Del Bene è membro della “American Chiropractic Association”, dell’Associazione Italiana Chiropratici e della “European Chiropractic Association”. Inoltre è, anche Membro di commissione nelle Sessioni di Laurea.
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Chiropratica e volontariato
CHIROPRATICA PER IL NEPAL Portiamo il beneficio della chiropratica in uno dei paesi più poveri al mondo! (Ciò non significa che un medico, osteopata, fisioterapista, dentista, o tutte le persone di buona volontà con conoscenze mediche, sanitarie non possano partecipare. L’importante è esserci ed aiutare!)
E’ un emozione forte… Per la prima volta non vieni retribuito in denaro ma ben si con sorrisi, gratitudine, ammirazione e rispetto. Tanti di noi, con il tempo ed i valori della società che ci circonda, a lungo andare, hanno perso la vera essenza di ciò che realmente significa essere Health Care Professionals ossia, aiutare al meglio delle nostre possibilità il prossimo. Nel mondo del volontariato non esistono gerarchie di potere… tutti lavorano per lo stesso obbiettivo: dare sollievo e cure a persone povere e bisognose Eppure fare volontariato in un paese del terzo mondo non significa solo arrivare ed aggiustare un numero massimo di
Programma basato su 3 settimane Possibili date dal 1º al 30 settembre 2012 Prezzo 1.300 tutto incluso (volo escluso) 1° giorno 2° giorno 3° giorno 4° giorno 5° giorno 6° giorno 7° giorno 8° giorno 9° giorno 10° giorno 11° giorno 12° giorno 13° giorno 14° giorno 15° giorno 16° giorno 17° giorno 18° giorno 19° giorno 20° giorno 21° giorno
Pick up from Kathmandu airport + transfer to the hotel Kathmandu city tour Transfer from Kathmandu to Shaktikor Chiro work in Shaktikor Chiro work in Shaktikor Visit to the Dutch mountain school Chiro work in Shaktikor Chiro work in Shaktikor Chitwan National Park (bicycle tour + elphant breeding center) Chitwan National Park (canoeing trip, jungle walk, jeep safari) Chitwan National Park (elephant ride + transfer to Shaktikor) Chiro work in Shaktikor Chiro work in Shaktikor Chiro work in Shaktikor Chiro work in Shaktikor Chiro work in Shaktikor Transfer from Shaktikor to Pokara Pokara city tour + visit to the blind clinic massage Transfer from Pokara to Kathmandu Kathmandu Flight home
PER MAGGIOR INFORMAZIONI NON ESITATE A CONTATTARMI PER E-MAIL: COSMARAMA@HOTMAIL.COM E NEL MENTRE SE VOLETE VISITARE LA MIA PAGINA FACEBOOK: INTO THE WORLD 2011 FEEL FREE TO DO IT!
persone per poi andar via… no signori! Il vero volontariato sta nel comprendere una popolazione completamente diversa da noi, rispettare un’altra cultura, riscoprirsi esseri umani in simbiosi con la natura, condividere emozioni forti con persone che non parlano la tua stessa lingua e molto altro. Se hai voglia di sfida e pensi di essere la persona giusta per questo progetto, allora che aspetti?
“Quando fai volontariato è più quello che ricevi di quello che dai”.
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Chiropratica: into the world 2011
Into The World 2011
L’avventura giorno per giorno! - Parte seconda Dr.ssa Coralie Pellissier Ms.C., I.C.S.S.D.
Hampi: avete presente un documentario della National Geogaphic dove al verde intenso delle piantagioni di banane e risaie contrasta il blu dei fiumi e dei laghi e il marroncino d’orato di enormi massi di varia forma e grandezza?. Il tutto coronato da templi vari, scimmie,strade sterrate e locali “shanti”. Ecco questo è Hampi. Un posto talmente bello che tra pochi mesi chiuderanno tutte le guest house della zona al di la del fiume (dove ovviamente dormono tutti i backpackers, noi inclusi) per farlo diventare parco nazionale. Assolutamente da vedere!! Due episodi sono accaduti ad Hampi: 1. Il mio primo “food poisoning”, intossicazione alimentare che a dirla in gergo popolare significa vomito e dissenteria! Eh si, ora posso dire di essere una vera viaggiatrice! Ho patito 12 ore di pullman notturno e grazie a dio il mio corpicino ha tenuto duro ma al primo prato di Hampi… ecco Cora che se ne frega di tutto e di tutti (tanto siamo in India) e prrrrrrrrrrrrrrr… ahhhhhhhhhhhhh…. che liberazione!! Dopo di che albergo con bagno in camera e non ho visto altro per due giorni �! Che bei momenti!!! 2. Un giorno per caso, mentre siamo al lago, arrivano tre tipi indiani e tra una chiacchera e l’altra ci dicono che Baba Cesare abita a meno di 2 km da li… 2 km??? Dobbiamo assolutamente trovarlo! Chi è Baba Cesare? A Pushkar, una sera Sukha il proprietario di dove alloggiamo, ci dice che dobbiamo assolutamente vedere un documentario sui veri hippie che negli anni ’60 sono immigrati in India e ci sono poi rimasti! E li c’è la storia di Baba Cesare! E qui, a distanza di 1 mese, senza saperlo ci troviamo a 2,
malapena, 2 km da lui… destino sia… l’obbiettivo della giornata è trovarlo e incontrarlo di persona! Che personaggio. Non posso entrare nei particolari per ragioni “politiche” ma guardate il film su youtube e capirete!! ihihihi…. INCrEDIBILE INDIA. Ah su youtubes se vedete il trailer del films vedrete anche una tipa che viaggia su di una barchetta rotonda lungo un fiume… questo è hampi dove eravamo noi! Piccola info en passant! Gokarna: spiaggia semi deserta popolata da hippie. Bella per rilassarsi ma ancora non definibile paradisiaca! Però anche a Gokarna abbiamo avuto un’avventura mica da ridere: prendiamo uno sleeper bus che parte alle cinque di pomeriggio da ospet e dovrebbe arrivare alle due di mattina a Gokarna. Che bell’orario di emmental, co-
munque… sul bus con noi ci sono Josè, un Argentino di Cordoba e la sua ragazza parigina. Josè non parla inglese, al momento di partire… sorpresa hanno venduto più biglietti del previsto e per i nostri amici pur avendo pagato 1200 rupie non c’è posto. Tipico dell’India, succede spesso! Dibattiti, urla, turisti inferociti, indiani arrabbiati… 40 minuti e ancora non si risolve nulla! Passano altri 20 minuti e si trova una soluzione. I nostri amici al posto di una cuccetta doppia possono avere una cuccetta singola e riavere indietro 400 rupie. Prendere o lasciare! ok si parte, ma qui in India i problemi non si risolvono mai così facilmente e cosi dopo un’ora di bus torna un tipo e dice: “ok vi abbiamo ridato 400 rupie però ora sappiate che questo bus non arriva diretto fino a Gokarna , arriva a 40 km da li e
PAI DOI WIANG LA
CHANG MAI
DOI INTHANON GOA GOKARNA
HAMPI CHENNAI
BANGKOK
MAMMALLAPURAM PUDUCHERRY
MUNNAR
KODAIKANAL
ALLAPUZHA
TRICHY MADURAI KRABI
VARKALA KANYAKUMARI
TOMSAI BEACH
PHI PHI ISLAND / PUKET
KOH ADANG / KOH LIPE PENANG ISLAND
i nostri sponsor:
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Nuovo orizzonte della salute
Chiropratica: into the world 2011
DIARIO DI VIAGGIO Il nostro itinerario di viaggio finora: 9-10 Feb 2011 Arambol beach 11-14 Feb 2011 Hampi (Cora malata), affittiamo uno scooter, Baba Cesare 15 Feb 2011 Bus Hampi - Gokarna (avventura dei cordobesi) 16 Feb 2011 Gokarna Om beach - GIORNO 100 17 Feb 2011 Gokarna Om beach e Moon beach 18 Feb 2011 Bus Gokarna - Kochin - Munnar 19-21 Feb 2011 Munnar in scooter 22-24 Feb 2011 Allapuzha con battello pubblico fino a kottayam (3 ore); con battello privato assieme ai francesi (6 ore); Marari beach, fort Kochin (Carlos) 25 Feb 2011 Bus Allapuzha - Varkala 26-28 Feb 2011 Varkala in scooter e festival elefanti+ Varkala beach 29 Feb 2011 Bus Varkala - Kanyakumari 1 Mar 2011 Bus Kanyakumari - Madurai 2 Mar 2011 Bus Madurai - Kodaikanal - autostop Vatakanal 3-4 Mar 2011 Vatakanal in giro in jeep con Shaju e Anil (un tipo sposato con una valdostana) 5 Mar 2011 Bus Vatakanal - Trichy - Puducherry 6 Mar 2011 Puducherry city 7 Mar 2011 Auroville 8 Mar 2011 Bus Puducherry - Mammallapuram
9-11 Mar 2011 Mammallapuram in moto + crocodile bank 12 Mar 2011 Bus Mammallapuram - Chennai 13 Mar 2011 Chennai 14 Mar 2011 Aereo per la Malaysia 15-18 Mar 2011 Kuala Lumpur petronas tower, food hunting + matrimonio malese, concerto (orchestra) 19 Mar 2011 Bus Kuala Lumpur - giungla di Tamil Niagara 20-22 Mar 2011 Trekking nella giungla e campeggio, canopy walk 23 Mar 2011 Bus T. Nagara - Kota Bharu 24 Mar 2011 Bus kota Bharu - Besu - battello fino alle Perhentian Island 25 Mar - 4 Apr Perhentian Island 5 Apr 2011 Bus to Kotha Beru 6 Apr 2011 Bus Kotha Beru to George town Penang Island 7-9 Apr 2011 Penang Island scooter around island 10 Apr 2011 Bus from Penang Island to Thailand 11 Apr 2011 Boat Pakbara - Koh Lipe - Koh Adang (allarme tsunami) 12-14 Apr 2011 Koh Adang 16 Apr 2011 Bus Trang - Krabi 17-18 Apr 2011 Krabi
19 Apr 2011 Boat Krabi - Railay 20-29 Apr 2011 Tomsai beach 30 Apr 2011 Boat Tomsai beach - Phi Phi Island 1 Mag 2011 Phi Phi Island boat tour 2 Mag 2011 Boat Phi Phi Island- Puket 3 Mag 2011 Puket 4 Mag 2011 Bus Puket - Bangkok 5-10 Mag 2011 Bangkok 11 Mag 2011 Bus Bangkok - Chang Mai 12-16 Mag 2011 Chang Mai 17 Mag 2011 Giro in moto route 1864 Doi Inthanon National park 18-19 Mag 2011 Doi Inthanon National park 20 Mag 2011 Mae sarin- Doi wiang la 21-22 Mag 2011 Doi wiang la 23 Mag 2011 Tempio buddista + long neck a Noy Soy 24 Mag 2011 Border Burma + villaggio Huaisalab 25-30 Mag 2011 Pai 31 Mag - 1 Giu Chang mai 5 Giu 2011 Bus Chang mai - Bangkok 6 Giu 2011 Bangkok 7 Giu 2011 Bangkok - Koh Tao 8-11 Giu 2011 Koh Tao 12-16 Giu 2011 Bangkok 17 Giu 2011 Anglo- Seam Reap (Cambodia)
come di norma abbiamo incluso nel prezzo del biglietto una navetta incaricata a portarvi a destinazione. Avendovi ridato 400 rupie se volete prendere la navetta dovete pagarne 300 altrimenti potete prendere un taxi! A questo punto potete solo immaginare la reazione dei nostri amici e anche la nostra che siamo costretti ad intervenire per aiutare la ragazza che cerca disperatamente di spiegare all’indiano che non è giusto. In tutto questo Josè non capisce nulla perché non parla inglese … Altre urla ma non si raggiunge un accordo. Decidiamo di lasciar perdere per ora tanto mancano almeno ancora 5 ore di bus al verificarsi del problema. Arriviamo! Sono le due del mattino e ci attende il tipo della navetta. Un casino che non potete credere! Turisti contro indiani per la storia del biglietto… al che per finire il tipo della navetta offeso
prende una macchina e se ne va lasciando sul ciglio della strada 27 poveri turisti che nel buio della notte si guardano negli occhi chiedendosi che diavolo sta succedendo. Pace… facciamo una festa improvvisata tanto non c’è altro da fare prima o poi qualcosa succederà! Dopo 1 ora torna il tipo e molto caldamente dice: “ok, salite tutti tranne voi due indicando i nostri amici. Voi non vi voglio mai più vedere! Ed ecco che Cora e Carlos entrano in gioco. Dai su… sono brave persone… in fondo che ti hanno fatto di male… sono loro che hanno subito un torto etc…etc… (psicologia al 100%) bon, si calma e viene fuori che lui pensava che lo volessimo fregare e che in realtà è il tipo dell’altro bus che l’ha fregato… insomma paga le 300 rupie e partiamo in un bus di capacità massima 12 persone e siamo in 27. Dopo 20 km buchiamo una gomma!
Morale della favola arriviamo in spiaggia a Gokarna alle cinque… tutto chiuso dobbiamo aspettare le 8… che bell’alba… ma che sonno!! Munnar: interminabili coltivazioni di tè. Piccoli arbusti tagliati in perfetto stile “ prato inglese”. Tè a perdita d’occhio. Donne vestite in abiti locali lavorano e potano questi arbusti solamente con una forbice alla quale c’è legato un sacchetto… 100 rupie al kilo. Incredibile. Un panorama mozzafiato. Allapuzha: la così detta Venezia dell’est. Sono 900 km di canali e canaletti interamente percorribili con imbarcazioni a volte piccole a volte grandi. Piccole significa “canoe” di legno alte poco più di una spanna sopra il livello dell’acqua che servono ai pescatori locali. Grandi significa vere e proprie case galleggianti tappezzate da foglie di cocco intrecciate per renderle veramente
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cintura sacroiliaca La soluzione per dolori di schiena, sindromi del piriforme, dolori pelvici e instabilità delle articolazioni sacro iliache. Grazie all’aumento della stabilità fornito dalla cintura Serola alla base della colonna, la forza aumenta nella colonna, nella schiena, nelle anche e nelle gambe e le possibilità di incidenti e aggravarsi della situazione diminuiscono considerevolmente! Oggi la cintura sacroiliaca Serola viene utilizzata da migliaia di persone in tutto il mondo per ridurre il dolore e per prevenire le lesioni inclusi dolori della maternità. PROBLEMA COMUNE CAUSA: Con l’affermarsi della biomeccanica, si è giunti a comprendere che l’articolazione sacroiliaca rappresenta la causa biomeccanica principale del dolore in zona lombare. EFFETTO: La tensione a carico dei legamenti nella regione sacroiliaca provoca risposte muscolari squilibrate, che danno luogo a modelli di compensazione, a spasmi muscolari, dolore a carico di schiena, anche e gambe. LA DIFFERENZA SEROLA La cintura sacroiliaca Serola è l’unica progettata per normalizzare la funzione dell’articolazione sacroiliaca. - Gli strati non elastici replicano l’azione dei ligamenti - Uno strato elastico aggiuntivo garantisce la compressione e aiuta a mantenere la postura corretta - Senza fibbie né cuscinetti irritanti - Non sostituisce la funzione muscolare - migliora la funzione muscolare - Aumenta la forza in tutto il corpo - Può essere indossata per periodi prolungati, senza provocare debolezza muscolare né atrofia LA CINTURA SEROLA NON SOSTITUISCE LA FUNZIONE MUSCOLARE Tramite la corretta stabilizzazione dell’articolazione sacroiliaca la cintura sacroiliaca Serola normalizza il tono muscolare e consente di assistere l’articolazione in maniera naturale. L’esercizio fisico effettuato indossando la cintura sacroiliaca Serola migliora la funzione muscolare e allieva il dolore, senza sollecitare l’articolazione. L’ASPETTO SALIENTE E’ LA NORMALIZZAZIONE E NON LA SEMPLICE STABILIZZAZIONE Normalizzando i meccanismi dell’articolazione ne normalizziamo la fisiologia compresa la forza muscolare la propriocezione e le dinamiche di scambio dei fluidi. La funzione normale consente la corretta guarigione.
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molto particolari e belle da vedere! Camera in affitto in una casa privata, mi sembra di essere tornata studente. Quattro giorni davvero magnifici. Ah dimenticavo, qui abbiamo visto un serpente di mare morto arenato sulla spiaggia. Un bestione di circa un metro con riflessi sul blu. Ero scioccata. Un serpente di mare porca miseria!!!Già già non siamo più nel Mediterraneo signori e signore! Qui ci sono tante simpatiche bestiole a me totalmente sconosciute! Beh sai com’è… l’importante è saperlo ihihihi. Tra parentesi, dicono che sono molto velenosi! Varkala: una magnifica spiaggia che si può ammirare da una scogliera. Turismo principalmente inglese e di passaggio per poche settimane. Bei locali, bei ristoranti, begli alberghi. La nostra prima mangiata di pesce! Si si… dopo 4 mesi al risparmio ci paghiamo un bel fritto di calamari con riso, insalata e gamberetti con verdure in salsa locale con patatine e verdure bollite. Il tutto con una bella birra ghiacciata e un paio di parote (tipo piadina locale). Totale della cena 525 rupie. Carissimo per il nostro budget di massimo 200 a cena ma convertito in euro significa 9 euro… ihihih… chi se ne frega per una volta e poi il pesce era buonissimo! Qui affittiamo anche un motorino e facciamo 40km per andare a vedere un festival di elefanti. Musica per ore… tamburi, varie specie di flauti e 51 elefanti adornati come Dei… bello, un ora bello, ma poi, come tut-
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te le cose indiane, dura troppo, sempre con lo stesso ritmo e show… ci stufiamo e ce ne andiamo! Kanyakumari: il punto più a sud dell’India. Il punto preciso dove si incontrano il mare Arabico, il mare Indiano e il Bengala. Nulla di che. Persone molto arroganti e per niente simpatiche. Troppo turismo indiano, troppi soldi. Non ci piace, rimaniamo solo 1 giorno! Un momento di storia da ricordare. Nel 2004 c’è stato uno tsunami, 1000 persone hanno perso la vita. Povere… un momento di silenzio! Vatakanal: un posto di montagna molto remoto nel quale incontriamo un indiano sposato con una ragazza di Courmayeur!!! Incredibile come il mondo è piccolo! Rimaniamo ospiti a casa sua per 2 giorni… ci fa conoscere i posti e essendo lui un gran appassionato di musica (suona il flauto) alla sera possiamo godere di un concerto privato a casa sua… una banda improvvisata composta da un israeliano che suona una specie di chitarra a 11 corde, un tipo inglese che suona il tamburo, un chitarrista tedesco e il nostro amico flautista! Bello e molto rilassante! Puducherry: nulla di che… città colonizzata un tempo dai francesi… troppo cara per i nostri gusti, non ci rimaniamo molto… Mammallapuram: città dove principalmente si trovano scultori di marmo! Molto bravi!!! Spiaggia non bellissima ma siamo
al termine del nostro viaggio indiano… aspettiamo con ansia il 14 per andare in Malaysia! Chennai: grossa città nella quale siamo ospitati da un Australiano che lavora all’ambasciata! E’ ora di salutare l’India… Kuala Lumpur: Magnifica capitale della Malaysia!Una città futuristica che funziona alla perfezione. Pulita, moderna, multi etnica! Uao… una bella differenza rispetto all’India! Alloggiamo da un Malaysiano musulmano simpaticissimo e super ospitale, non potevamo trovare di meglio. Le Petronas Tower, le più alte torri gemelle al mondo sono uno spettacolo allucinante specialmente viste di sera. Incredibile. Sembra di essere in un film di fantascienza. Qui, musulmani, hindu e cinesi convivono in perfetta armonia. Chinatown è il paradiso dello shopping. Qui proviamo a farci mangiare la pelle morta dei piedi dai pesciolini… che sensazione strana… un solletico allucinante ma alla fine devo dire che ti senti i piedi proprio puliti per benino! In questa magnifica città siamo anche invitati ad un matrimonio musulmano malese che per tanti versi non sono molto diversi dai nostri e siamo andati a vedere un’ orchestra (the malaysian philarmonic orchestra)! L’orchestra era condotta da Claus Peter Flor e come ospite d’onore avevano Daniel Muller Schott, uno dei più grandi cellisti a livello mondiale! Molto bello!!! Con Hunch, il ragazzo che ci ospita e la sua amica impariamo molto sulla cultura musulmana e ci rendiamo conto che avevamo tanti pregiudizi sbagliati! Tamil Niagara: Quattro giorni nella giungla! Un parco nazionale bellissimo dove tra l’altro si può trovare il ponte sospeso tra gli alberi più lungo al mondo. Durante il nostro trekking abbiamo combattuto senza sosta con le sanguisughe, animali che non conoscevo e che spero non dover affrontare mai più , camminato e sperimentato cosa vuol dire avere l’umidità al 100% (bere 18 litri di
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acqua in 2 giorni) e cosa vuol dire dormire in mezzo alla giungla solo nella tua tendina (tanti di quei rumori che io, solo per uscire a fare pipi, avevo una paura matta). Al ritorno abbiamo dovuto anche attraversare un fiume a piedi con gli zaini sulla testa (acqua alla cintura) e abbiamo avuto un incontro ravvicinato con i tapiri (che sono animali splendidi e molto più grossi di quello che mi immaginavo). Una giungla spettacolare nella quale bisogna sempre mantenere un rispetto assoluto per la natura… tutto può ucciderti in un nano secondo se vuole, ihihih… per fortuna non era la nostra ora! Perhentian Island: le mie prime isole veramente paradisiache ! Sabbia bianca e acqua cristallina e non vi dico che meraviglia potersi buttare in acqua con la maschera e dopo 2 metri di nuoto ritrovarsi faccia a faccia con tartarughe, squali e milioni di pesci. Un posto che assolutamente mi resterà nel cuore… fare immersioni li è stato come scoprire un nuovo mondo e pensate che tutte le mattine sotto al nostro balcone del bungalow vedevamo grosse iguane lunghe 1 metro, 1 metro e mezzo passeggiare in tutta libertà… viva la natura!!! Thailandia del sud: isole, isole, isole. Questa è la definizione di Thailandia del sud! Se volete le belle spiagge, il divertimento e il sole, beh, siete nel posto giusto! Nell’equazione però dovrete calcolare i milioni di turisti che tutti gli anni affollano queste isole e spesso dovrete condividere l’esperienza
con loro! Però l’isola deserta dove rimanere soli la potete sempre trovare, specialmente se siete muniti di una tenda! Allarme tsunami: la nostra prima isola della Thailandia… Koh Lipe! Sbarchiamo sull’isola e dopo pochi minuti, ecco scattare l’allarme tsunami! In panico eccoci correre a destra e a sinistra senza ben sapere cosa fare e, alla fine, saltare sulla prima barca disponibile per andare a Koh Adang, l’isola di fronte che ha una montagnola più alta! Corriamo come dei pazzi su per una salita ripidissima, carichi come dei muli, per ritrovarci infine sul cucuzzolo della montagna ad aspettare il disastro! Siamo insieme ad altri turisti e ovviamente assieme a tutti i locali… tutti insieme a domandarci quale sarà il nostro destino… alla fine, dopo ore di attesa, per fortuna non succede nulla, ma come ben venuto nelle isole della Thailandia direi che non c’è male ihihih! Thailandia del nord: 14 giorni di paura e delirio nelle montagne e campagne del nord Thailandia in moto! Giorni pieni di adrenalina dove ci succede di tutto! Siamo in 5 in 3 moto. Freni da cambiare, gomma bucata, gomma esplosa… salite e discese che solo un super motociclista può godere a fondo, pioggia… dormire in tenda nei parchi nazionali, bagnarsi in acque termali e cascate, imparare a conoscere la cultura dei colli lunghi burmesi e poi parlare con i militari di confine tra Myanmar e Thailandia… Capitare senza neppure sapere il perché in
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un villaggio di 384 persone e non poterne uscire perché le moto sono bloccate dal fango. Incontrare il capo tribù e terminare a bere e mangiare nella sua casa con la sua famiglia… dormire in un tempio buddista e ritrovarsi a porsi mille domande di fronte alla statua del Budda… guardare per ore il nostro amico che si tatua una gamba con rami di bamboo… analizzarsi a fondo e forse per la prima volta domandarsi la vera domanda… chi sono io? Cosa voglio? ragazzi che dire… un flash mentale incredibile e un cambiamento radicale rispetto al sud Thailandia con le sue spiagge bianche e i milioni di turisti che le riempono… Un viaggio spettacolare rivolto all’apertura mentale e allo scambio interculturale…
Breve curriculum vitae Coralie Pellissier, si è laureata in chiropratica nel 2008, specializzata in chiropratica sportiva nel 2009 ed attualmente si sta specializzando in chiropratica pediatrica. Grande appassionata di sport, Coralie è stata membro della Nazionale Italiana di snowboard, è cintura nera di karate e possiede i diplomi di bagnina e sommozzatrice. Nel 2006 è stata una dei sei studenti selezionati mondialmente a partecipare ad una “missione chiropratica” in Costa rica organizzata dal “North West Chiropractic College” e spera di poter rifare questa esperienza altamente formativa e gratificante (l’articolo sulla missione è apparso sulla rivista “Chiropratica numero 12”). Attualmente lavora a Genova.
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NUoVo orIzzoNTE DELLA SALUTE
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Chiropratica: into the world 2011
Chiropratica - N. 22 - Giugno 2012 27
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Nuovo orizzonte della salute
Chiropratica e filosofia
Intelligenza Universale? Uno dei “nove miliardi di nomi di Dio” Dr. Eddy Pellissier D.C., C.C.S.P. Già Presidente Associazione Italiana Chiropratici Oggi faremo una breve escursione in quello che viene chiamato “Chiropractic 101”, ovvero il corso di base sulla filosofia chiropratica che generalmente viene insegnato nel primo anno del corso quinquennale della laurea. Sono quei principi che dovrebbero ispirare tutti i chiropratici durante la loro carriera di professionisti della salute e che, nella loro semplicità, si ricollegano direttamente alla natura ed al principio fondamentale della chiropratica: “Primum, non nuocere!”. Dopo questo esordio, il lettore starà già pensando che, forse, questa volta riuscirà ad evitarsi le follie del dottor Pellissier (Ufo, leggende, magia, religione, ecc. ecc.) e che questo articolo risponderà sicuramente a tutte le sue domande in modo semplice ed esaustivo… senza invece farci porre mille quesiti sulla nostra esistenza, su chi siamo, dove andiamo e perché. Ed invece no! (Se trovate troppo tecnica la prima parte dell’articolo, potete passare direttamente alla seconda parte che comincia con le due foto della spilla da balia e tornare qui dopo che avete letto la parte più facile e semplice... Questo per aiutarvi, in quanto mi rendo conto che non è facile spiegare le premesse di una filosofia ma, se avete fiducia, continuate a leggere e vedrete che tutto risulterà molto chiaro alla fine... promesso...) La chiropratica come professione si basa su tre gambe molto precise e coordinate, infatti la chiropratica è arte, scienza e filosofia. La filosofia, creata da D.D.Palmer a partire dal 1895 e perfezionata da miriadi di chiropratici negli anni successivi, è stata codificata da Stephenson R. W., chiropratico americano, che ne ha definito i “33 prin-
cipi di filosofia chiropratica”. Tali principi sono un pochino difficili da capire se letti da soli, per cui ho provato a rielaborarli in modo più semplice e comprensibile. Ed allora andiamo e vedrete che alla fine tutto risulterà abbastanza semplice da comprendere: (in corsivo vengono riportati i testi dei principi così come elaborati da Stephenson e da me tradotti mentre la parte in testo normale sono aggiunte che ho fatto per rendere più comprensibili i principi e spiegarli meglio). Esiste un’intelligenza universale che permea tutta la materia, che le fornisce continuamente e totalmente le sue proprietà ed azioni, mantenendola perciò in esistenza e permettendole nel contempo di esprimersi (esistere, n.t.) (Principio 1). L’espressione di questa Intelligenza Innata attraverso la materia è il significato Chiropratico di “vita” (Principio 2). La “vita” è necessariamente l’unione di questa Intelligenza e della materia di un essere vivente risultante dalla creazione di speciali forze interne (Innate). (Principio 3) L’Intelligenza Universale da’ forza (plasma, n.t.) sia alla materia organica sia a quella inorganica. (Principio 16) Un essere vivente è nato permeato dall’intelligenza dell’universo, nella materia organica chiamata Intelligenza Innata. (Principio 20) La missione dell’Intelligenza Innata del corpo è quella di mantenere in uno stato di organizzazione attiva il tessuto vivente di un corpo. (Principio 21) La funzione dell’Intelligenza Innata del corpo è quella di adattare le forze universali e la materia ai bisogni del corpo, in modo che tutte le parti dell’organismo intero abbiano
un’azione coordinata per ottenere un beneficio completo. (Principio 23) Il lavoro dell’Intelligenza Innata è interamente mentale. Le forze create dall’Intelligenza Innata del corpo non sono mai indirizzate a danneggiare o distruggere l’organismo vivente nel quale agiscono (Principio 25) e tali forze sono di molto superiori alle forze fisiche, poiché controllano le forze fisiche. L’insieme di queste forze universali è chiamato “Creazione”, visto che hanno uno scopo e una funzione precisa. Il quartier generale dell’Intelligenza Innata é il cervello e la sede ultima è la cellula del cervello (neurone) e dal cervello (unità di neuroni) l’Innato controlla il corpo (unità di cellule). Nel cervello, considerato una fucina di materiale, l’Innata trasforma le forze mentali in un’unità precisa per ogni cellula, per ogni momento. Questa forza specifica, quando viene trasformata, è sia energia fisica sia una forza e controlla o mette in azione forze fisiche. Viene spesso chiamato “Impulso mentale”. La partenza di questo Impulso mentale è chiamata “Propulsione”. Se è simile ad un’energia fisica necessita di un modo di manifestarsi. Negli animali alcune delle Forze Innate create dall’Intelligenza Innata del corpo funzionano con o attraverso il sistema nervoso. (Principio 28) Tutto ciò che è in direzione “Efferente” (dal cervello al corpo) e che conduce l’impulso mentale è chiamato nervo efferente. Dal momento che le energie fisiche possono subire interruzioni nella trasmissione, nello stesso modo le forze dell’Intelligenza Innata possono subire blocchi nella trasmissione (efferente o afferente); questa è la base della chiropratica. Possono esserci
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Chiropratica - N. 22 - Giugno 2012 29
Chiropratica e filosofia
interferenze (sublussazioni, nota dell’autore) nella trasmissione delle forze Innate. (Principio 29) Questo paragone è alla base di alcune teorie che dicono che l’impulso mentale è una forza fisica e perciò soggetta alle stesse leggi di tutte le forze fisiche; ma bisogna ricordare che quelle forze fisiche sono in una forma adattata (dall’Innata), e, se queste teorie sono usate, tali forze non sono così dannose come ad esempio un impulso elettrico. Questo passaggio di impulso mentale sulle fibre efferenti è chiamato “Trasmissione”. Nel suo passaggio su questo materiale specializzato (nervi) l’impulso mentale raggiunge le cellule del corpo dove viene recepito e dove, secondo l’intenzione dell’Innato, viene eseguita l’azione programmata. Ciò che all’inizio era solo un impulso mentale, adesso diventa un atto fisico e dimostra la caratteristica che l’Innato, l’intelligenza, ha programmato quella specifica azione e questa evidenza dell’Innata è chiamata “Espressione” ovvero la dimostrazione dell’intelligenza attraverso la materia. Le cose che possono beneficiare di questa azione sono vive e tale “Espressione” è chiamata vita. La caratteristica di questa azione è determinata dal carattere dello strumento usato dall’Innata per esprimersi, perciò l’intenzione o l’azione di questo strumento che è il tessuto cellulare è la “Funzione”. La funzione della materia è di esprimere la forza. (Principio 13) Nel tessuto cellulare (tessuti, muscoli, organi, ecc.), materiale di tipo specifico, la specifica azione dell’Intelligenza Innata si esprime in modo specifico attraverso uno strumento specifico per un’azione specifica. La pronta e corretta risposta del tessuto cellulare, su cui agisce la specifica forza dell’Innata, è chiamata “Coordinazione”. La coordinazione consiste nell’interazione armonica di tutte le parti di un organismo,
nell’adempimento delle loro funzioni e scopi. (Principio 32) In questa azione possiamo osservare la legge della causa e dell’effetto e questo processo necessita di tempo. Tutte le azioni necessitano di tempo. (Principio 6) La forza si manifesta come organizzazione nella materia con il movimento; tutta la materia è organizzata (in movimento), di conseguenza esiste un’Intelligenza Universale in tutta la materia. (Principio14) Questo movimento è chiamato “Vibrazione”. Questa vibrazione produce forze fisiche che si stampano, impressionano sui nervi “Afferenti” come forza che è chiamata “Impressione”. Le “impressioni” sono trasmesse sui nervi afferenti (verso il cervello) in modo simile a quello che succede sui nervi efferenti (dal cervello). Quando l’impulso raggiunge le cellule afferenti del cervello, tale impulso è ricevuto dai neuroni che si comportano come il tessuto cellulare, visto che i neuroni sono tessuto cellulare specifico. Quando questa forza, impulso raggiunge le cellule del cervello viene immediatamente interpretato dalla parte mentale del cervello e questa interpretazione da parte dell’Innata è una “sensazione”. Quando l’innata ha molte sensazioni riesce a ricostruire una corretta
IL CICLO DELLA “SPILLA DA BALIA” BEN-ESSERE CORPO
CERVELLO
Normale / Connesso
MAL-ESSERE CORPO
CERVELLO
Sublussato / Disconnesso
immagine della situazione del tessuto cellulare (muscoli, nervi, legamenti…), fenomeno definito “Ideazione”. L’ideazione non può che essere fabbricata dall’Intelligenza che, evidentemente nel corpo vivente, è l’Intelligenza Innata. Quando l’intelligenza Innata conosce di cosa hanno bisogno le cellule, pianifica e organizza per farle adattare alle condizioni ambientali e questo processo mentale si chiama “Adattamento Intellettuale”. La sorgente da cui l’Innata prende le proprie forze si chiama Intelligenza Universale. Semplice, no!!!! Siete perplessi? Non mi sono spiegato molto semplicemente? Va beh, allora riproviamoci. Quando il corpo funziona in modo perfetto il cervello è in comunicazione con tutte le cellule, tessuti e organi del corpo. E, reciprocamente, ogni cellula, tessuto e organo del corpo è in comunicazione con il cervello. Entrambi i percorsi sono continui, senza interruzioni, come in una spilla da balia. I problemi cominciano quando c’è un’interruzione nel percorso, sia verso o dal cervello. La spilla da balia è aperta e il corpo è in uno stato di “dis-ease” “mal-essere” (dove mal-essere è considerato uno stato di non perfetta salute che non è ancora a livello malattia) e non funziona più in modo ottimale. Questo “mal-essere”, con il tempo, può provocare malattia e dolori. Il posto più facile dove questa interferenza può avvenire è nel luogo da dove i nervi escono dal midollo, nella colonna vertebrale, per entrare nel corpo e diffondersi in tutto il corpo. Questo, spesso, è dovuto al fatto che le vertebre perdono la loro normale funzione di movimento e la loro posizione. Il termine chiropratico per questo fenomeno è “sublussazione” e correggere le “sublussazioni” e ripristinare il corretto ciclo nervoso (afferente – efferente) richiudendo la spilla da balia, è il compito del chiropratico. In parole povere, il cervello (B.C. - Brain cell)
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Nuovo orizzonte della salute
e le cellule del corpo (T.C. - Tissue cell) interagiscono continuamente (lo sapete che ne avete oltre 75 trilioni -un trilione è un milione di milioni, per chi non lo sapesse, per cui io non riesco nemmeno ad immaginarmi quante sono…) e se il ciclo da e per il cervello funziona in modo ottimale, mantengono il corpo in salute ma se la sublussazione interrompe questo ciclo, possono subentrare le malattie. E questo è esattamente quello che vi ho spiegato nella prima parte dell’articolo… ma forse la spilla da balia lo rende più facile da capire. Adesso uniamo il difficile e il semplice: Capito? Semplice adesso che abbiamo visualizzato il tutto! E adesso che abbiamo reso tutto più chiaro vediamo di complicare di nuovo tutto e
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torniamo al titolo dell’articolo. Intelligenza Universale? Uno dei “nove miliardi di nomi di Dio”. I nove miliardi di nomi di Dio (in inglese The Nine Billion Names of God) è un famoso racconto breve di fantascienza di Arthur C. Clarke pubblicato nel 1953 di cui vi faccio un breve riassunto. Una società americana produttrice di elaboratori elettronici riceve una strana richiesta di noleggio di una loro macchina da parte di un monastero tibetano. I monaci sono impegnati in un particolare progetto: compilare una lista di tutti i nomi di Dio. Secondo la filosofia dei monaci, infatti, lo scopo dell’umanità sarebbe quello di trovare tutti i possibili nomi di Dio, che sarebbero composti da non più di nove lettere di un alfabeto di loro invenzione.
Passaggi di un normale ciclo completo
CELLULE DEL CERVELLO
Intelligenza Universale Intelligenza Innata
Intelligenza Universale Adattamento Intellettuale Intelligenza Innata
Regno del Mentale
Ideazione
Creazione Trasformazione Impulso mentale Propulsione
Sensazione
EFFERENTE
Cellule del cervello
Interpretazione Regno del Mentale Ricezione
AFFERENTE
Nervo efferente Trasmissione Tessuto cellulare Ricezione Azione programmata Funzione
Trasmissione Nervo afferente Impressione (della vibrazione) Vibrazione
Espressione Coordinazione
Cellule del cervello
CELLULE DEL CORPO
Tessuto cellulare Coordinazione
Per trovare tali nomi, da trecento anni essi stanno compilando una lista di tutte le permutazioni di queste nove lettere. Le combinazioni sono circa nove miliardi e i monaci hanno stimato che per completare il lavoro occorrerebbero loro altri mille cinquecento anni; hanno pertanto deciso di ricorrere ad un computer che possa terminare il progetto nell’arco di pochi mesi. La ditta accetta di inviare al monastero un elaboratore e un paio di tecnici, Chuck e George, per tutta la durata del lavoro. Giunti a pochi giorni dalla fine del lavoro, George scopre che, secondo la filosofia dei monaci, appena la compilazione della lista dei nomi di Dio sarà completa, l’umanità avrà esaurito il suo compito e pertanto finirà il mondo. Ovviamente i due americani non credono a questa storia, tuttavia sono preoccupati per il fatto che quando la macchina terminerà l’elaborazione e non sarà successo nulla, i monaci possano prendersela con loro. Per precauzione organizzano le cose in modo da partire dal monastero con alcune ore di anticipo in modo da essere presumibilmente già in viaggio al momento dell’ultima “stampata”. Così, quando la macchina sforna l’ultimo dei nomi, George e Chuck stanno già scendendo nel cuore della notte a cavallo verso il fondovalle, dove li aspetta l’aereo per riportarli in America. Ma ad un certo momento Chuck invita George a guardare in cielo; questi alza lo sguardo a sua volta e vede che le stelle, ad una ad una, si stanno, senza fare troppo chiasso, spegnendo. E che cosa centra tutto questo con la chiropratica, vi starete sicuramente chiedendo a questo punto? Dove andrà a finire questa volta il Pellissier… Ma è semplice… Se Dio ha nove miliardi di nomi che succede se a Intelligenza Universale sostituiamo Dio? E se a Intelligenza Innata sostituiamo
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BASTA
Chiropratica - N. 22 - Giugno 2012 31
CON I DOLORI Ogni giorno, oltre ad una guida Italiana e allo splendido staff Nepalese, sara’ a vostra disposizione un Chiropratico, per affrontare ed aiutarvi a superare più velocemente le vostre problematiche muscolari. La salute è importante PENSACI! Un nuovo modo di vedere la montagna, persone specializzate di fianco a voi passo dopo passo.
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Spirito Santo? Esiste un DIO che permea tutta la materia, che le fornisce continuamente e totalmente le sue proprietà ed azioni, mantenendola perciò in esistenza e permettendole nel contempo di esprimersi (esistere, n.t.) (Principio 1). L’espressione di questo DIO attraverso la materia è il significato Chiropratico di “vita” (Principio 2). La “vita” è necessariamente l’unione di questo DIO e della materia di un essere vivente risultante dalla creazione di speciali forze interne (SPIRITO SANTO). (Principio 3) (questa voce richiede una precisazione: lo spirito santo è, nella tradizione ebraica, cristiana ed islamica, lo spirito di dio. nella fede cattolica lo spirito santo procede in egual misura dalle altre due persone, il padre e il Figlio. secondo invece la fede delle chiese orientali lo spirito santo procede esclusivamente da dio padre. con il termine tecnico procedere si intende una derivazione che non ha implicazioni temporali, né di priorità, in quanto lo spirito santo non può intendersi teologicamente a posteriori rispetto alle altre due persone. in ebraico spirito viene tradotto con la parola “ruach”, un nome di genere femminile. ruach significa anche vento, respiro. “spirito santo” è “ruach haqodesh”. per la religione ebraica con tale termine viene indicata la potenza divina che può riempire gli uomini, ad esempio i profeti.
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secondo l’antico testamento lo spirito santo ha: 1. funzione creante (prende parte alla creazione). 2. funzione generante (il soffio vitale di dio opera continuamente nel creato rinnovandolo) 3. funzione conducente (lo spirito di dio guida il suo popolo soprattutto nelle grandi svolte, attraverso guide carismatiche, re e profeti) secondo la tradizione cristiana lo spirito santo offre sette doni: sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà, timore di dio. ho usato i termini dio e spirito santo in luogo di intelligenza universale e intelligenza innata in quanto più facilmente comprensibili dalla nostra cultura cattolica e sono solo un esempio… non prendete alla lettera la spiegazione in quanto è evidente che spirito santo ed intelligenza innata non sono la stessa cosa…). DIO da’ forza (plasma, n.t.) sia alla materia organica sia a quella inorganica. (Principio 16) Un essere vivente è nato permeato da DIO, chiamato SPIRITO SANTO (nell’uomo). (Principio 20) La missione dello SPIRITO SANTO del corpo è quella di mantenere in uno stato di organizzazione attiva il tessuto vivente di un corpo. (Principio 21) La funzione dello SPIRITO SANTO del corpo è quella di adattare le forze universali e la ma-
teria ai bisogni del corpo, in modo che tutte le parti dell’organismo intero abbiano un’azione coordinata per ottenere un beneficio completo. (Principio 23) Stupiti? Più accettabile? La nostra filosofia in questa forma è più comprensibile? Eppure è quello che Palmer e i chiropratici dicono da 117 anni. Dio, Allah, Brahma, Eloah, Elohim, Giove, Giunone, Marte, Devi, Kali, Shiva, Intelligenza Universale, Grande architetto dell’universo, Geova, Manitù e gli altri nove miliardi di nomi non rappresentano che la stessa entità: e allora perché la filosofia chiropratica non dovrebbe essere accettabile? riassumendo: la chiropratica è arte, scienza e filosofia; è una parte delle discipline sanitarie che si occupa, attraverso manipolazioni specifiche chiamate “aggiustamenti” di rimuovere blocchi e interferenze del sistema nervoso, chiamate “sublussazioni” per permettere al corpo di funzionare al 100%. Esiste una Intelligenza universale che, attraverso l’intelligenza Innata che risiede nel corpo degli esseri viventi, prova a far funzionare al meglio il corpo e mantenerlo in salute. Il chiropratico aiuta l’intelligenza Innata, rimuovendo le sublussazioni, a mantenere il corpo in salute…. ed è tutto qui, facile vero?
Breve curriculum vitae Chiropratico dal 1983, laurea conseguita presso il Canadian Memorial Chiropractic College, a Toronto (Canada), dopo anni di esperienza in quel Paese rientra in Italia nel 1991 e per otto anni detiene la presidenza dell’Associazione Italiana Chiropratici dal 1995 al 2003. Si specializza in chiropratica sportiva (è maestro di sci fin dal 1975) e nel corso degli anni si occupa delle squadre nazionali italiane di Snowboard, Sci nautico, Ski-arc e Skyrunning. Nominato “Chiropratico dell’anno” dall’AIC nel 2000. relatore in vari congressi, da alcuni anni si occupa di scrivere articoli e diffondere la chiropratica attraverso tutti i canali possibili tenendo anche lezioni di filosofia chiropratica nelle scuole di chiropratica europee.
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Chiropratica e filosofia
Lo stretching Dr. Coralie Pellissier Ms.C., I.C.S.S.D.
La maggior parte dei pazienti che visito accusa dolori al collo (cervicale) e/o alla bassa schiena (zona lombare). Dopo un’attenta prima visita, spesso scopro che la causa di questi dolori è una postura errata e/o troppa tensione in specifici muscoli e/o sublussazioni vertebrali. Spesso e volentieri queste tre “diagnosi” vanno a braccetto e per questo, quasi sempre consiglio ai miei pazienti esercizi di stretching. Lo stretching È una particolare tecnica di ginnastica che ha come obbiettivo l’incremento dell’estensibilità di alcune strutture anatomiche (muscoli e tendini). To “stretch”, infatti, è l’equivalente inglese dell’italiano ”allungare”. Tutti dovrebbero praticare gli esercizi di stretching; è necessario, però, differenziare la tecnica da seguire secondo le esigenze dei singoli. Una prima tecnica consiste nell’allungamento muscolare tramite posizioni di massima flessione, estensione o torsione che devono essere raggiunte lentamente per non stimolare nei muscoli antagonisti il riflesso di stiramento. Raggiunta la posizione, va mantenuta per un tempo minimo di 10-15 secondi fino a un massimo di 30, facendo attenzione che l’estensione non vada oltre la soglia del dolore. Una seconda tecnica è la PNF (priopeceptive neuromuscular facilitation); e questa è divisa in due tempi: • massimo allungamento raggiunto lentamente, seguito da una contrazione isometrica di 15-20 secondi (sempre nella condizione di massimo allungamento); • Rilascio per 3-5 secondi per poi ricominciare la fase precedente cercando di allungare maggiormente il muscolo.
Detto tutto ciò, esistono tre grandi categorie nelle quali classificare tutti i possibili praticanti di stretching. • Per gli sportivi agonisti è indicata la tecnica di PNF perché influisce in maniera maggiore sulla mobilità articolare, migliorando così la prestazione. • Per gli sportivi dilettanti è consigliabile la prima tecnica, che consente di acquisire e mantenere una buona flessibilità. • Negli individui inattivi invece lo stretching contribuisce notevolmente ad evitare o a ridurre la rigidità delle articolazioni, spesso causa di dolore. Al mattino lo stretching risveglia il corpo: i muscoli sono più distesi perché ancora liberi dalle tensioni della giornata; nelle ore serali contribuisce a rilassare la mente, ripristinando lo stato di benessere del riposo. Ed è proprio a quest’ultima categoria che voglio rivolgere gli esercizi che ora vi elencherò. La prima volta provateci senza esagerare, vi prometto che pian pianino migliorerete.
Tirare la gamba al petto fino ad avvertire una leggera tensione al gluteo. Rimanere in posizione per almeno 30 secondi. Respirare profondamente e rilassarsi. Inspirare ed, espirando, ritornare nella posizione di partenza. Ripetere l’esercizio con l’altra gamba. Indicato per chi ha mal di schiena
Tirare le due gambe al petto fino ad avvertire una leggera tensione al gluteo. Rimanere in posizione per almeno 30 secondi. Respirare profondamente e rilassarsi. Inspirare ed, espirando, ritornare nella posizione di partenza. Ripetere l’esercizio con l’altra gamba. Indicato per chi ha mal di schiena
Piano, portare le gambe in estensione, in modo da formare un angolo retto con la colonna vertebrale, con i glutei appoggiati al muro. Mantenere la posizione per 30 secondi. Indicato per chi ha mal di schiena
Piano, portare le gambe in estensione, in modo da formare un angolo retto con la colonna vertebrale, con i glutei appoggiati al muro. Divaricare le gambe il più possibile mantenendo il ginocchio appoggiato alla parete per 30 secondi. Indicato per chi ha mal di schiena
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Inspirare e espirando accovacciarsi, mantenendo i talloni a terra aiutandosi con le braccia appoggiate sulle ginocchia. Testa rilassata in avanti. Rimanere in posizione per 30 secondi. Respirando profondamente e rilassarsi. Inspirando ritornare nella posizione di partenza. Questo esercizio è anche utile per la decompressione discale. Indicato per chi ha mal di schiena
Inspirare e espirando appoggiate lateralmente la gamba e distenderla su un supporto all’altezza dell’anca. Rimanere in posizione per 30 secondi. Respirare profondamente e rilassarsi. Inspirare ed, espirando, tornare nella posizione di partenza.
Espirando flettere il busto fino a sentire una leggera tensione sul dorsale in allungamento. Mantenere lo sguardo in avanti e il bacino fermo. Inspirare ed espirando accentuare la trazione. Rimanere in posizione per 30 secondi. Respirare profondamente e rilassarsi. Inspirare ed, espirando, tornare nella posizione di partenza.
Inspirando, portare il tallone al gluteo corrispondente. Mantenere il ginocchio in linea con la gamba d’appoggio. Alla prima tensione localizzata sulla coscia, fermarsi per 30 secondi. Rilassarsi e ripetere il movimento, cercando di guadagnare qualche centimetro nell’avvicinamento del tallone al gluteo. Ripetere l’esercizio con l’altra gamba.
Distendere il braccio indietro in linea con la spalla. Alla prima tensione localizzata sul braccio o sul petto, fermarsi per 30 secondi. Rilassarsi e ripetere il movimento, cercando di guadagnare qualche centimetro. Ripetere l’esercizio con l’altro braccio.
Inspirando, distendere le braccia dietro la schiena e intrecciare le dita. Espirando, allungare le braccia. Rimanere in posizione per 30 secondi, concentrandosi sulla respirazione regolare e profonda e ripetere.
Espirando, spingere con il palmo della mano contro il dorso dell’altra mano. Rimanere in posizione per 30 secondi. Respirare profondamente e rilassarsi. Inspirare e espirando ritornare nella posizione di partenza. Svolgere l’esercizio sull’altro lato.
Espirando, spingere con il palmo della mano contro le dita distese dell’altra mano. Rimanere in posizione per 30 secondi. Respirare profondamente e rilassarsi. Inspirare e espirando ritornare nella posizione di partenza. Svolgere l’esercizio sull’altro lato.
Posizionarsi in modo che le gambe e i piedi risultino paralleli ma leggermente divaricate cosi da avvertire una tensione comoda sul polpaccio. Espirando spingere leggermente il ginocchio anteriore in avanti fino a raggiungere una tensione più avvertibile ma mai dolorosa. Mantenere il ginocchio in linea, la schiena dritta e la testa e il collo allineati. Contrate anche leggermente gli addominali. Alla prima tensione localizzata sul polpaccio, fermarsi per 30 secondi. Rilassarsi e ripetere il movimento, cercando di guadagnare qualche centimetro. Ripetere l’esercizio con l’altra gamba.
Breve curriculum vitae Coralie Pellissier, si è laureata in chiropratica nel 2008, specializzata in chiropratica sportiva nel 2009 ed attualmente si sta specializzando in chiropratica pediatrica. Grande appassionata di sport, Coralie è stata membro della Nazionale Italiana di snowboard, è cintura nera di karate e possiede i diplomi di bagnina e sommozzatrice. Nel 2006 è stata una dei sei studenti selezionati mondialmente a partecipare ad una “missione chiropratica” in Costa rica organizzata dal “North West Chiropractic College” e spera di poter rifare questa esperienza altamente formativa e gratificante (l’articolo sulla missione è apparso sulla rivista “Chiropratica numero 12”). Attualmente lavora a Genova.
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L’importanza della corretta posizione del bacino Dr. Giacomo Rastelli D.C. Il seguente articolo vi spiegherà l’importanza di avere un bacino “in asse” e perché le persone trovano benefici posizionando dei cunei sotto il loro bacino in posizione statica. La scelta del tipo di posizionamento di questi cunei deriva dalla tecnica Sacro-Occipitale (SOT). La tecnica Sacro Occipitale (SOT) è un metodo di trattamento dolce dove aggiustamenti più energici non sono necessari ed è quindi indicata a ogni età ed in pazienti con sintomi acuti. SOT classifica i pazienti in categorie in base al loro tipo di disfunzione del bacino. Questo sistema di categorie è determinato da diversi tipi di tecniche diagnostiche, di analisi e sintomi del paziente. I segni e i sintomi di queste diverse categorie possono essere di diverso tipo ma alcuni segni sono particolarmente caratteristici ad una certa categoria. Caratteristiche e sintomi principali delle categorie Categoria 1 Anche se il paziente sembra stare dritto potrebbe avere dolore dappertutto. I pazienti che si trovano in questa categoria possono avere una caviglia che quando esaminata evidenzia una maggiore rigidità, leggera e o significativa riduzione nell’ampiezza di movimento e indolenzimento quando palpata in particolari aree. Forte mal di schiena accompagnato da disturbi viscerali. Problemi agli arti (solitamente bilaterali) e più generiche condizioni degenerative. Se hanno problemi di occlusione, saranno simmetrici in natura come “deep byte” o un frenulo della lingua eccessivamente corto. Le persone in categoria 1 solitamen-
te visitano la clinica accusando dolore nella parte toracica e lombare della schiena, dolore al collo e cefalea che si diffondono dalla nuca. La cefalea di tipo tensivo è tipica della categoria 1. Anche il dolore avvertito in entrambe le gambe è un’altra caratteristica comune. Categoria 2 Solitamente presenta dolore al bacino dovuto ad un trauma, o maggiormente al fatto che l’articolazione sacro iliaca è l’unica articolazione nel corpo umano che non ha muscoli che agiscano direttamente sull’articolazione e quindi è meno protetta e stabile delle altre articolazioni del corpo. E’ tenuta insieme solo da legamenti e quindi è più sensibile ad infortuni che sono solitamente causati dalle leve esercitate dal corpo quando ruota, tira, spinge e si piega. Questi sono quei pazienti che mentre compiono semplici movimenti quali: vestirsi, alzare il loro bambino dal letto, aiutare una persona invalida ad alzarsi dal letto, raccogliere le loro scarpe o anche raccogliere un foglio da terra, si bloccano completamente. Queste persone si lamentano di un dolore acuto che causa loro quasi la perdita dell’equilibrio e in molti casi il dolore è così intenso che sembra una pugnalata alla schiena. Il male può essere così acuto che può causare loro una caduta e trovano molto difficoltoso rialzarsi senza aiuto. Quello che veramente succede è che l’articolazione sacro iliaca perde la sua capacità di portare un carico, quindi sotto sforzo si infiamma facilmente causando un dolore molto forte nella parte bassa della schiena e i muscoli lombari vanno in spasmo per cercare di proteggere l’articolazione da
ulteriori danni. Si può paragonare questo meccanismo d’ infortunio ad una brutta storta alla caviglia. E’ a questo punto che il paziente si sente completamente bloccato e non può raddrizzarsi e si sente meglio sdraiato, perché l’articolazione non è sotto carico e quindi non è sotto stress. Questo meccanismo compensatorio se prolungato può portare allo sviluppo di altre disfunzioni come la categoria 3 dove il nervo è compresso dai dischi intervertebrali. Altre caratteristiche solitamente riscontrate nella categoria 2 sono l’impossibilità di incrociare le gambe senza dolore alle anche, dolore nella parte anteriore e laterale della coscia, torcicollo, sindromi alle spalle, braccia e mani, mal di testa occipitale ed emicrania. Caratteristiche che accompagnano la categoria 2 possono anche essere: insonnia, nervosismo continuo, perdita di memoria a breve termine, ernia iatale, spossatezza generale. Categoria 3 Tipicamente si presenta con episodi di mal di schiena invalidante, seguito da dolore nella parte posteriore della gamba (quello che il paziente comunemente chiama sciatica). L’analisi posturale può mostrare angolazione della colonna vertebrale a destra o sinistra e pure inclinazione. Il dolore può essere avvertito in tutte le posizioni e peggiora stando seduti. Il paziente potrebbe trovare difficilmente una posizione confortevole per dormire (vedere il precedente articolo: “colpo della strega” e “sciatalgia: cosa fare ed i consigli del chiropratico”, sotto riviste chiropratica, www.chiropratica.com). Il polpaccio o la gamba coinvolta sono molto dolorosi alla pressione. Possono anche essere presenti
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torcicollo, tonsillite e in casi molto severi di ernia mediana, problemi di ritenzione urinaria. Solitamente la categoria tre è una categoria due che non è stata trattata o trattata solo con l’uso di antinfiammatori che possono solo aiutare a contenere l’infiammazione conseguente al trauma e malfunzionamento dell’articolazione ma non aiutano a ricreare la corretta funzione cinematica delle articolazioni, legamenti, capsule articolari e muscolatura adiacente. Molti pazienti si considerano guariti dopo aver preso antinfiammatori ma questi, spesso, non li aiutano a progredire dalla loro condizione perché “spengono” l’allarme naturale del proprio corpo che è il dolore e fanno azioni e movimenti che non dovrebbero fare in quel momento. E’ essenziale per il chiropratico capire a quale categoria appartiene il paziente per poter focalizzare e consigliare un corretto piano di trattamenti.
Postura della categoria 1 dietro il filo a piombo.
Categoria 1. I pazienti sono completamente dritti quando osservati anteriormente e posteriormente, ma mostrano leggere oscillazioni avanti e indietro.
Posizione dei cunei per la correzione della categoria 1.
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Analisi Posturale Gli esami effettuati per determinare la categoria del paziente, cominciano con l’analisi della postura dietro a un filo a piombo. Il filo a piombo è un cavo a cui è sospeso un peso che mantiene il cavo dritto e teso creando una linea verticale perfetta. Quando il paziente è collocato dietro questa linea, è più facile visualizzare ogni anormalia posturale. Alla Sanrocco Chiropratica utilizziamo un piano cartesiano ortogonale costituito da una griglia disegnata su un pannello di vetro e appoggiata ad una pedana, che ha la stessa funzione del filo a piombo ma che offre una visione più approfondita grazie alla presenza di linee sia in senso verticale che orizzontale. Questo ci fornisce una grande quantità di informazioni “visuali” sullo stato del paziente. Aiuta ad escludere una grande quantità di condizioni che riproducono segni e sintomi simili, ci dice quali muscoli dovremmo testare per valu-
Pedana con piano cartesiano per l’analisi posturale.
tare se lavorano correttamente. Ci aiuta a testare qual è la migliore sequenza di aggiustamento per il paziente e, non meno importante, possiamo vedere se i cambi posturali confermano i progressi avvertiti dal paziente.
Postura della categoria 2 dietro il filo a piombo.
Postura della categoria 3 dietro il filo a piombo
Categoria 2. Il bacino è fuori posizione rispetto al filo a piombo ma la testa può essere centrata o non centrata.
Categoria 3. Il bacino è centrato ma la testa e la schiena non sono centrati rispetto al filo a piombo. Questo tipo di postura è comunemente riferita come antalgica.
Posizione dei cunei in categoria 2.
Posizione dei cunei in categoria 3
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Chiropratica e scienza
Il bacino nel suo complesso Il bacino nel suo complesso è al centro dell’attenzione nel nostro sistema di analisi e trattamento. Questo potrebbe spiegare a molti pazienti perché spesso utilizziamo dei cunei sotto il bacino e perché il loro posizionamento può differire di volta in volta durante i nostri trattamenti. In questa parte dell’articolo vi introdurremo e spiegheremo perché è importante correggere le problematiche del bacino con la tecnica sacro occipitale e come queste categorie possono interferire con un corretto funzionamento del corpo se non affrontate correttamente. Il bacino “La totalità della meccanica, neurologia e fisiologia del corpo dipende da un normale bilanciamento e funzionamento del bacino”. Da una corretta struttura ne risulta una corretta funzione. Nella tecnica Sacro Occipitale, il ripristino della salute, il controllo del dolore e mantenimento della salute sono in correlazione con il corretto funzionamento dell’articolazione sacro iliaca (De jarnette, 1984). L’articolazione sacro iliaca è l’articolazione formata dal sacro e l’ilio che si incontrano su entrambi i lati della parte bassa della schiena. La stretta articolazione permette poco movimento ed è soggetta ad un forte stress poiché il tronco spinge verso il basso e le gambe e il bacino spingono in alto contro l’articolazione. L’articolazione sacro iliaca deve anche sopportare le forze esercitate dal tronco quando questo si gira, torce, tira o spinge. Quando questi movimenti esercitano una forza eccessiva sui legamenti che tengono insieme l’articolazione e sui muscoli che la connettono, (come quando si sollevano dei pesi), una forte tensione si sviluppa sull’articolazione (Mosby’s, 2009).
Diversamente da molte altre articolazioni, non ci sono muscoli che agiscono direttamente sulla sacro iliaca. Il movimento che si verifica è il risultato del movimento dell’ilio tramite le forze provenienti dalle anche e dal tronco (Gudgel, 2007).
ha supporto muscolare. La categoria uno si può lussare con una parte dell’articolazione fissa in posizione anteriore e il lato opposto fissato posteriormente. Questo causa anche una riduzione del movimento della prima costola causando l’inizio di un possibile lesione ai tendini della spalla. E’ per questa ragione che quando un paziente si presenta da noi con problemi alla spalla prima controlliamo e correggiamo la posizione del bacino.
L’articolazione sacroiliaca è la parte evidenziata in rosso.
Il bacino è un insieme di componenti che ha sub componenti; questo significa che il bacino si muove come un’unità, ma comunque c’è un’azione comune fra le strutture ed articolazioni che compongono il complesso del bacino. I diversi tipi di disfunzioni pelviche sono divisi in tre categorie principali che sono già state introdotte nella prima parte di questo articolo. Ci sono diversi metodi per determinare a quale categoria il paziente appartiene e che sono utilizzate in combinazione. L’analisi visiva sul paziente dietro lo schermo con filo a piombo aiuta a visualizzare anormalità posturali, esami fisici , test ortopedici; procedure di kinesiologia applicata sono anche utilizzati nel protocollo della Sanrocco Chiropratica per identificare le categorie pelviche a cui appartiene il paziente. Riconoscere il tipo di categoria e disfunzione pelvica è essenziale per stabilire la corretta procedura di trattamento. Come menzionato precedentemente ci sono tre diverse categorie: Categoria 1: coinvolge la parte sinoviale dell’articolazione sacroiliaca che è una parte dell’articolazione mobile e lubrificata. Questa parte della sacro iliaca non si ossifica e come la parte portante non
Categoria 2: si verifica quando la parte portante dell’articolazione sacro iliaca raggiunge una mobilità eccessiva . Le cause possono essere molteplici. Questa condizione solitamente implica una lesione, eccessiva tensione o stiramento della parte rivestita di cartilagine ialina dell’articolazione. Questo può essere un problema benigno o molto serio. Molti tipi di mal di schiena severi sono problemi che rientrano nella categoria due. Nel caso la correzione chiropratica del bacino in categoria due non dovesse “tenere” il trattamento di scelta più indicato è l’ utilizzo di un supporto lombare tipo cintura ilio-sacrale Serola che serve a stabilizzare l’articolazione e ridurre l’eccessiva mobilità (FOTO)
Categoria 3: coinvolge il complesso cartilagineo umano e principalmente le strut-
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ture dei dischi intervertebrali. La prima indicazione della categoria tre è sicuramente la postura del paziente, che è solitamente antalgica o inclinata verso un lato. Questa è definita sindrome dell’inclinazione e distorsione della colonna spinale (De Jarnette, 1984).
Più di un tipo di categoria può essere presente, contemporaneamente, nello stesso soggetto. Nel nostro piano di trattamento sarà prioritaria la categoria che mostrerà i problemi più marcati. Quando questa è corretta potrebbero manifestarsi altri difetti di entità minore. Ci sono diversi metodi per correggere i difetti pelvici; alcuni sono stati sviluppati dalla tecnica sacro occipitale ed altri dalla kinesiologia applicata (Walther, 2000). Entrambe le modalità di trattamento sono utilizzate alla Sanrocco Chiropratica e la scelta delle più appropriate modalità di trattamento è decisa dal chiropratico in modo da associare il corretto trattamento alla situazione clinica del paziente. I Cunei pelvici I cunei sono imbottiti e ovviamente angolati. Questo permette di posizionarli
Esempio di cunei per il bacino.
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al di sotto del bacino asimmetricamente con i pazienti sdraiati supini o bocconi sulla panca del chiropratico a seconda del tipo di categoria ai quali appartengono e l’anormale torsione del bacino che li caratterizza. Diversi studi hanno provato la forte validità ed efficacia dei cunei per la correzione del bacino. Hochman (2005) ha cercato di descrivere i cambiamenti nell’ampiezza di movimento della parte lombare e cervicale della colonna vertebrale dopo aver collocato i blocchi pelvici in un paziente sdraiato sulla schiena come utilizzato nella tecnica sacro occipitale per la categoria 2. Questo metodo di posizionare i blocchi sotto la cresta iliaca e la regione acetabolare, con il paziente supino, accresce la stabilità dell’articolazione sacro iliaca rimuovendo lo stress dai legamenti sacro iliaci. In uno studio pilota, soggetti con distorsione ed instabilità sacro iliaca, erano stati selezionati per trattamenti con SOT. L’ampiezza di movimento della cervicale e lombare erano stati misurati prima e dopo la procedura con i cunei per cambiare la meccanica pelvica. Le misurazioni prese prima e dopo con un rivelatore ad ultrasuoni del movimento hanno mostrato che i cunei avevano esercitato un’influenza nell’ampiezza di movimento della zona lombare. Questo può indicare che cambiamenti funzionali del bacino risultano in cambi della mobilità lombare, specialmente in flessione (Hochman, 2005). Un altro studio condotto nel College di Chiropratica nell’Università di Logan (2008) esaminò un campione di 20 partecipanti per trattamenti seguiti da un controllo per determinare se la procedura con i cunei influenzava la forza dei muscoli posteriori della cervicale.
Il trattamento consisteva nel posizionare, per due minuti, i cunei su entrambi i lati ma in diverse zone del bacino determinate tramite la misurazione delle lunghezza delle gambe. Lo studio ha dimostrato un significativo cambiamento nella forza dei muscoli posteriori del collo dopo il posizionamento del bacino sui cunei (Gigger, Tepe, 2008).
Procedura di correzione pelvica con i cunei tratta con cortesia da Giggey e Tepe, 2008..
Il meccanismo di azione dei cunei, serve come fulcro per applicare un leggero ma deciso carico gravitazionale sull’articolazione sacroiliaca riducendo l’eccessiva ampiezza e mobilità. Questa articolazione contiene legamenti e recettori che trasmettono informazioni al cervello sulla posizione del bacino ed una reazione muscolare permette di mantenerla. Il cervello riceve nuovi stimoli da certi meccanorecettori situati nella zona pelvica in merito allo stato delle posture ottimali che dovrebbero essere mantenute. Questi messaggi ascendenti dai recettori del bacino al cervello permettono di creare un responso muscolare in regioni distanti dalla zona del bacino che è stata stimolata e corretta (Giggey, Tepe, 2008). Questo aiuta a ristabilire l’equilibrio in regioni apparentemente distanti dal bacino che può essere paragonato alle fondamenta di una casa che permette all’intera struttura del corpo di essere stabile e ben funzionante.
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Chiropratica - N. 22 - Giugno 2012 39
Chiropratica e scienza
l’importanza della corretta posizione del bacino (parte 2) La parte seguente di questo articolo sarà più indicata per persone che hanno una conoscenza in scienze mediche ed anatomia ma spero che lo troviate comunque interessante e comprensibile. valutazione della lunghezza delle gambe e rotazione del bacino La valutazione della lunghezza delle gambe è una procedura molto importante che permette di riconoscere i tipi di categorie coinvolte ed i conseguenti tipi di asimmetria e rotazione presenti. I pazienti della Sanrocco Chiropratica hanno forse notato quanto spesso valutiamo la lunghezza delle gambe nella posizione prona e supina. Nel 2005 Gary A Knutson hanno pubblicato uno studio che aveva come obbiettivo quello di definire la così detta gamba funzionalmente “corta”, che differisce dalla ineguaglianza di lunghezza anatomica e ha esplorato le associazioni con le disfunzioni neuromuscolari. L’evidenza dello studio suggeriva che una gamba asimmetrica, non sotto carico, è diversa da un fenomeno di diversa lunghezza anatomica, e può essere dovuta ad un’ipertonicità dei muscoli sopra il bacino. Le cause di questa ipertonicità sopra pelvica possono essere molteplici, includendo disfunzioni delle articolazioni cervicali. La lunghezza anatomica delle gambe e mal allineamento delle stesse (quando non sotto carico) dovuta ad alterazioni funzionali del complesso pelvico possono interagire, quando sotto carico ed in posizione eretta, ma non in posizione senza carico (prona o supina) delle gambe e del bacino (Knutson, 2005). Alla clinica Sanrocco Chiropratica verifichiamo la differenza nella lunghezza delle gambe con il paziente sdraiato prono e supino ed eliminiamo il disallineamento delle gambe prima di ogni necessario trat-
tamento per una pronunciata differenza di lunghezza anatomica degli arti inferiori. La disfunzionale asimmetria del bacino è spesso causata da una eccessiva tonicità dei muscoli sopra il bacino, spesso conseguenza di una mal funzionante articolazione sacro iliaca. L’articolazione sacro iliaca era considerata la primaria causa di mal di schiena all’inizio del 20° secolo. E’ poi stata oscurata dall’importanza dell’ernia del nucleo polposo dopo l’articolo del 1934 di Mixter e Barr., d’ importanza miliare. Crescente evidenza con le modalità di immagine diagnostica quali la tomografia computerizzata, la risonanza magnetica e la scintigrafia rilevano patologie infiammatorie, distruttive e degenerative indicano quindi che l’articolazione dovrebbe essere riconsiderata come potenziale sorgente di male nella parte lombare della schiena (Forst at all, 2006). In uno studio condotto da Timgren e Soinila nel 2006 era stato trovato che la rotazione pelvica era ordinariamente associata con asimmetria della colonna vertebrale tale che il paziente con rotazione posteriore mostrava una scoliosi a forma di C ed i pazienti con rotazione anteriore mostravano una scoliosi ad S (Timgren, Soinila, 2006).
Sono stati osservati due tipi di disfunzioni sacro iliache relazionate a reversibili asimmetrie pelviche A. Elevata cresta dell’ilio, Rotazione posteriore omo-
laterale dell’innominato combinata con un’apparente gamba lunga sullo stesso lato, un tipo di curvatura laterale a C, ed una scapola più alta dal lato opposto. B, Elevata cresta iliaca, rotazione anteriore omolaterale dell’innominato combinato con un’ apparente gamba più corta sullo stesso lato, una curvatura della colonna vertebrale ad S, e scapola omolaterale più alta (Timgren Soinila, 2006)
Lo scopo della ricerca di Timgren e Soinila era di investigare il verificarsi della asimmetria pelvica in pazienti neurologici con sintomi non spiegabili dalla diagnosi neurologica mostrando interdipendenza di lunghezza diversa delle gambe, asimmetria del bacino, e curvatura laterale della colonna vertebrale e la loro possibile relazione con i sintomi del paziente. Furono esaminati 150 pazienti neurologici che erano ricorsi alle cure di un fisiatra e dei quali si avevano i referti degli esami clinici. Fu osservato che l’asimmetria pelvica era associata, nell’87% dei pazienti, con il tipo C o S di scogliosi e apparentemente diversa lunghezza delle gambe. Il recupero della simmetria, dopo il trattamento, ha mostrato una significativa correlazione di miglioramento della funzionalità e riduzione del dolore rispetto alla valutazione eseguita durante l’ultima visita. Nel questionario che fece seguito a quest’ultima visita, il 78% dei pazienti aveva riportato miglioramenti nella funzionalità e riduzione del dolore. I loro risultati supportavano la teoria che una differenza nella lunghezza delle gambe e la scoliosi possano essere più spesso di natura reversibile di quanto precedentemente considerato. Acquisita asimmetria posturale dell’articolazione sacro iliaca può derivare da una trascurata causa di dolori neurologici o altri sintomi dolorosi che possono essere diminuiti da un semplice e sicuro trattamento.
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Nuovo orizzonte della salute
Il meccanismo tramite il quale l’asimmetria può causare vari sintomi neurologici è congetturale. Il sacco durale è ancorato alla colonna vertebrale in due punti: al suboccipitale e al sacro. Il sacco durale continua attorno ai nervi spinali, avvolgendoli a guaina. Queste ricerche sostengono l’ipotesi che un’asimmetria posturale può generare una tensione patologica delle meningi, del midollo spinale e persino del tronco cerebrale. Cambi degenerativi nella colonna vertebrale possono peggiorare gli effetti di tale tensione (Timgren Soinila, 2006). A causa di queste connessioni anatomiche, alla clinica SANROCCO utilizziamo tecniche che esaltano ulteriormente l’efficacia delle correzioni a livello dell’osso sacro e dell’occipite come la così detta procedura per la torsione della dura madre.
Procedura per la tensione della dura madre Nonostante il midollo spinale si estenda solamente al livello della prima vertebra lombare, la copertura della dura continua per l’intera lunghezza del canale vertebrale, creando un largo spazio subaracnoideo pieno di fluido cerebrospinale. La dura ma-
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dre si ancora fermamente al secondo segmento sacrale, continuando sotto il canale sacrale fino al filo terminale e si estende sotto per fondersi con il periosteo sul dorso del coccige ove si salda fermamente con la parte terminale caudale del midollo spinale che è chiamato legamento centrale del midollo spinale. Il legamento centrale mantiene il midollo spinale in posizione durante i movimenti del corpo (Farmer, Blum, 2002). Grazie a queste connessioni anatomiche, la procedura per la tensione della dura madre usa l’osso sacro come leva per influenzare e bilanciare il midollo spinale ed il cranio tramite il sistema meningeo. Può essere utilizzata come procedura ausiliaria con le tecniche sacro occipitali (SOT) o come sola procedura in casi isolati. La procedura si mostra sicura per condizioni osteoporotiche, vertebre fratturate e altre condizioni dove un aggiustamento “veloce” alla colonna vertebrale può essere controindicato. Mentre la procedura per la tensione della dura madre usa il sacro come leva per influenzare il sistema della dura meningea, allo stesso tempo la procedura per la ten-
sione della dura madre dirige una delicata forza ai segmenti spinali coinvolti per la correzione. Questa procedura riduce quindi la tensione sacrale, sub occipitale, dura meningea, la torsione e lo stress come anche le interferenze con il sistema vasomotore della dura madre. La procedura per la tensione della dura madre può quindi ridurre l’irritazione localizzata del nervo e permette una migliore funzione dell’integrità neurologica (Farmer, Blum, 2002). Conclusioni Quando sperimentate un episodio acuto di mal di schiena, è sempre utile vedere un chiropratico che vi aiuterà a ristabilire la corretta funzionalità cinematica. I tessuti danneggiati guariranno anche più velocemente dato che le articolazioni del corpo non saranno continuamente stressate da anormali meccanismi compensatori e il processo di guarigione non sarà così minato di continuo. Nei casi acuti è sempre meglio applicare un po’ di ghiaccio sulle aree infiammate per 10 minuti evitando il contatto diretto sulla pelle, dato che può causare “bruciature” alla stessa. La procedura dovrebbe essere ripetuta a intervalli regolari per alcune volte al giorno per poter contenere l’infiammazione. Questo vi permetterà di tornare più velocemente in “movimento” e accrescerà gli effetti correttivi del trattamento chiropratico. Bibliografia
• Farmer, J.A., Blum, C.L., (2002). Dural Port
Therapy. Journal of Chiropractic Medicine, 1: 54-61. • Timgren, J., Soinila, S., (2006). REVERSIBLE PELVIC ASYMMETRY: AN OVERLOOKED. • SYNDROME MANIFESTING AS SCOLIOSIS, APPARENT LEG-LENGTH DIFFERENCE, AND NEUROLOGIC SYMPTOMS. Journal of Manipulative and Physiological Therapeutics, 29:561-565. www.chiropratica.com - Iscrivetevi alla newsletter
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• Knutson, g.A., (2005). Anatomic and fun-
ctional leg-length inequality: A review and recommendation for clinical decisionmaking. Part ii, the functional or unloaded leg-length asymmetry. Chiropractic & Osteopathy, 13: 1-6. • Forst, S.L., Wheeler, M.T., Fortin, J.D., Vilensky, J.A., (2006). • The Sacroiliac Joint: Anatomy, Physiology
and Clinical Significance, Pain Physician, 9: 61-68. • Walther, D.S., (2000). Basic AK Testing and Treatment Procedures. in: Walther, D.S., eds. Applied Kinesiology, Synopsis, 2nd edn. System DC, Colorado, USA, pp 184-185. • giggey, K., Tepe, R., (2009). A pilot study to determine the effects of a supine sacroiliac orthopedic blocking procedure on cervical
spine extensor isometric strength. Journal of Chiropractic Medicine, 8: 56-61. • Mosby’s Medical Dictionary, (2009). Sacroiliac joint. in: Mosby’s Medical Dictionary, 8th edn. Mosby’s Elsevier, 11830 Westline industrial Drive, St. Louis, Missouri 63146, pp 1649 . • gudgel, J.W., Colioca, C.J. (2007). Neuromechanical Considerations of the Sacroiliac Joint. The American Chiropractor, 30-32.
Breve curriculum vitae Nato a Ponte Dell’olio (Piacenza), ha studiato in Gran Bretagna, dove si è laureato Doctor of Chiropratic alla University of Glamorgan. Dopo la laurea, nell’anno di specializzazione, ha lavorato un anno nella clinica dell’Università (Welsh Institute of Chiropractic), durante i quali ha avuto numerose esperienze nel reparto di ortopedia al Prince Charles Hospital di Merthyr Tydfil. Dal 2011 lavora presso il Centro Chiropratico Sanrocco di Como. Dal 2012 fa parte dell’equipe internazionale di chiropratici del centro Sanrocco di reggio Emilia. Specializzato in diverse tecniche come Diversified, Kinesiologia Applicata, Sacro occipital Technique e kinesiotape. Nel 2011 ha preso parte all’insegnamento delle tecniche Sanrocco all’Università Chiropratica “El Escorial Maria Cristina di Madrid”. Membro dell’ AIC (Associazione Italiana Chiropratici) e della European Chiropractors’ Union.
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Arriva il “caldo”
State bevendo abbastanza? Dr. Joseph Luraschi D.C. Quante volte vi siete sentiti dire che dovreste bere più acqua o mantenervi idratati? Quante volte vi siete detti “lo so ma faccio fatica” oppure “non mi viene sete”? Ebbene con questo mio articoletto vorrei illuminarvi sui benefici meno noti del mantenersi idratati e magari insegnarvi dei trucchetti per facilitare l’assunzione del famoso “litro e mezzo al giorno”, perché la disidratazione è una “brutta bestia” e se viene sottovalutata, può dare molti problemi. E’ risaputo che il corpo è fatto di acqua per più di due terzi e che quest’acqua viene eliminata ogni volta che andiamo in bagno a fare “plin plin” o tramite il sudore che si produce quando la temperatura corporea si alza… ma lo sapevate che espelliamo acqua anche con ogni singolo respiro? Proprio cosi, respirando perdiamo di norma tra i 25 e i 35 centilitri di acqua al giorno (quasi quanto una lattina di coca cola!). Se non ricaricassimo le nostre riserve di acqua, il corpo si disidraterebbe e inizie-
remmo ad accusare alcuni dei sintomi più comuni come: bocca asciutta, pelle secca, sete, mal di testa, confusione, stanchezza… e tanti altri ancora (la perdita del 2% del volume totale corporeo di acqua causa svenimento, il 10% addirittura la morte). Al contrario, essere correttamente idratati permette una corretta regolazione della temperatura corporea (grazie al controllo della sudorazione), una altrettanto regolare rimozione delle scorie e dei rifiuti dannosi per il nostro organismo (grazie alle urine), ed ovviamente una maggior “lubrificazione” delle giunture (grazie alla sana cartilagine). Pensate che questi sono solo alcuni dei benefici. Spesso mi è capitato di sentire persone dire “non bevo perché soffro di ritenzione idrica” (i sintomi più comuni sono le borse sotto gli occhi, oppure gambe o caviglie gonfie) e la cosa mi ha sempre lasciato perplesso perché è proprio quando siamo disidratati che il nostro corpo cerca di
TRATTENERE l’acqua che ha… quindi la ritenzione idrica deve essere combattuta bevendo di più, non di meno. Altri benefici estetici sono la forma, rigidità ed elasticità dei tessuti, (basti pensare a cellulite e pelle a buccia d’arancia, effetti indesiderati di una carenza di idratazione). In quanto chiropratico mi sento in dovere di sottolineare l’importanza dell’idratazione corporea per il sistema nervoso. Come dico sempre a tutti i miei pazienti “il nostro corpo è totalmente collegato tramite fibre nervose che trasmettono costantemente migliaia di informazioni al secondo dal corpo al cervello, e dal cervello al corpo; non serve una laurea per sapere che il cervello controlla TUTTO”. Questi impulsi nervosi non sono altro che “elettricità” che viaggia lungo il nostro corpo ed il miglior conduttore dell’elettricità è… l’ACQUA. Quindi bevendo più acqua si migliora la funzionalità del sistema nervoso, del cervello e quindi di TUTTO il corpo. Anatomicamente parlando il cervello costituisce solo il 2% del peso corporeo totale, però riceve tra il 15% e il 20% dell’afflusso sanguigno di tutto l’organismo (che comprende anche l’acqua) quindi la disidratazione influisce anche sullo stato cognitivo delle persone. Ancora più affascinante è il fatto che il 75% del peso della parte superiore del corpo è sorretta interamente dal nucleo acquoso del disco della quinta vertebra lombare (L5/S1), il restante 25% dalla muscolatura circostante. Non intendo cominciare a parlare dell’importanza dell’acqua nelle reazioni chimiche
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e nei processi di idrolisi che avvengono in continuazione nel nostro corpo, altrimenti non mi basterebbe la rivista intera. ma come faccio a capire se sto bevendo abbastanza? Innanzitutto se soffrite di anche solo uno dei sintomi che ho elencato sopra potreste essere disidratati, però uno dei metodi più validi è quello di controllare il colore delle proprie urine: - Il colore normale delle urine è giallastro limpido (simile alla birra). - Quando si è disidratati il colore diventa giallo ambrato, più scuro, mentre quando si è idratati il colore è più pallido e trasparente. - Mangiando del rabarbaro o delle barbabietole diamo alle urine delle sfumature rossastre (assolutamente da non confondere con tracce di sangue). - L’assunzione di zucca o carota rende le urine più arancioni. - Gli asparagi invece conferiscono alle urine quel tipico colore verdino (oltre ad un particolare odore poco piacevole). Queste alterazioni cromatiche dipendono dalla semplice diluizione o concentrazione del pigmento principale dell’urina chiamato Urocromo. Essendo tutti gli esseri umani diversi non esiste una quantità uguale per tutti di ac-
qua da assumere giornalmente; si parla di un litro e mezzo al giorno fuori pasto ma ci sono persone che ne hanno bisogno di due e chi tre (attenzione comunque a non esagerare perché ci sono effetti negativi anche per la troppa assunzione, però dipende sempre da quanta ne eliminiamo). Per esempio le donne durante la gravidanza e durante l’allattamento, così come gli sportivi dovrebbero bere di più di una persona con una vita più sedentaria. Pensate che più della metà degli stimoli di fame che avete durante il giorno sono in realtà stimoli di sete “camuffati”, quindi la prossima volta che vi viene un languorino provate a bervi un bel bicchierone d’acqua e vedrete che la fame passerà praticamente subito… e meglio ancora non avrete assunto nessuna caloria. consigli per riuscire a bere più acqua al giorno: - Cominciate e finite ogni giornata con un bicchiere d’acqua. - Tenetevi sempre a portata di mano (in macchina o in borsa o sulla scrivania in ufficio) una bottiglietta da 50cl o da 1l di acqua e cercate di finirla tutta e magari di riempirla nuovamente. - Quando vi viene uno stimolo di fame negli orari fuori pasto invece di mangiare qualcosa di troppo calorico, bevete. - Se il sapore dell’acqua non vi soddisfa,
siate creativi e mettete nella bottiglietta una fetta di un qualsiasi frutto che vi piace, come limone o lime; vanno bene anche te, caffe e tisane. - Bevetevi un bicchiere d’acqua prima e dopo qualsiasi sessione di attività sportiva. - Non zuccherate l’acqua ed evitate bevande gassate ed alcolici. - Non bevete troppo durante i pasti per evitare di diluire troppo i succhi gastrici e peggiorare la digestione (una bottiglietta da mezzo litro è l’ideale).
Spero di non avervi annoiato con tutte queste informazioni, se cosi fosse posate giù la rivista e andate a prendervi un bicchiere d’acqua ed al vostro ritorno vi sentirete meglio.
Breve curriculum vitae Joseph Luraschi si è laureato in chiropratica all’Anglo-European College of Chiropractic (AECC) a Bournemouth in Inghilterra nel 2009 ed attualmente si sta specializzando in chiropratica sportiva. Cresciuto tra le valli del Lago di Como, grande appassionato di sport (sulle acque del lago d’estate e sulle nevi delle Alpi d’inverno), Joseph ha giocato a calcio a livelli semiprofessionistici sia in Italia che in Inghilterra. Nel luglio 2009 è stato uno dei 4 studenti selezionati a partecipare ad una missione chiropratica di volontariato all’Aquila, in Abruzzo, per aiutare terremotati, volontari della Croce rossa, vigili del fuoco e militari. Dopo un anno con la squadra di pallacanestro femminile di serie A1 “Pool Comense” ora segue gli atleti disabili della PoLHA Varese e lavora privatamente a Como, Saronno, Lainate e Milano.
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I nostri lettori
Kenia
Come ti colpisce il “mal d’Africa” Enrico Garbo
Mi chiamo Garbo Enrico Daniele, appassionato di fotografia e di viaggi. Paziente da anni del Dottor Eddy Pellissier, chiropratico della mia schiena. Io e la mia compagna Anna, partiamo nell’ Ottobre 2011, per un viaggio di 15 giorni in Kenya. Decidiamo di alloggiare a Watamu, una delle località marittime più belle del Kenya. Abitata un tempo da pescatori, i quali a partire dagli anni 90 con l’avvento dei primi resort, hanno cambiato mestiere per ottenere guadagni più alti dai turisti:oggi i così detti Beach boys, guadagnano di più che facendo un vero lavoro e senza molta fatica. Passeggiando per le strade e le spiagge, siamo accompagnati sempre da 2 o 3 Beach Boys, senza però avere problemi. Vogliono solo guadagnarsi da vivere vendendo qualsiasi tipo di souvenir o organizzando, per le agenzie locali, escursioni di ogni tipo. Affittiamo un mini appartamento (TWIGA HOUSE - http://twigahouse.jimdo.com/), in casa di una signora italiana pensionata che vive in Kenya da circa 13 anni; lei é una di loro viene chiamata Mama Danny. Non cerca profitti facili, anzi é di aiuto alla gente di Watamu infatti nella sua casa, lavorano alcune persone. Mama Danny premurosa come una mamma, ci mette in contatto con dei ragazzi del posto per organizzarci safari ed escursioni, a dei prezzi ragionevoli. Dopo 3 giorni di mare, decidiamo di fare un safari di 2 notti e 3 giorni, in 2 parchi del Kenya, lo TSAVO EAST e l’AMBOSELI. Partiamo con un pulmino, in compagnia di altre 4 persone, per questi parchi selvaggi.
Impossibile descrivere quello che si prova in queste distese piene di animali; vediamo leoni, giraffe, elefanti con cuccioli, un leopardo su un ramo, babbuini che allattano, scimmie, ippopotami, sciacalli, mandrie di bufali, vari tipi di gazzelle, zebre, coccodrilli, uccelli vari, tramonti bellissimi ma purtroppo non riusciamo a vedere il rinoceronte, il ghepardo e la iena. Scorgiamo la vetta innevata del Kilimangiaro (5895 m). che è la montagna più alta dell’ Africa, situata in Tanzania al confine con il Kenya e vediamo anche il Monte Kenya (5199 m) spuntare sopra le nuvole della savana. Visitiamo un villaggio Masai dove i locali ci fanno conoscere il loro modo di vivere da pastori seminomadi e ci accolgono con danze, accensione del fuoco e visita delle loro abitazioni. Al ritorno, passiamo per una strada interna, non frequentata dai turisti e vediamo il vero Kenya, e ne approfittiamo per fare varie tappe per donare penne, quaderni, vestiti ed altro alle persone e bambini che incontriamo. Rimaniamo colpiti dalla voglia di vivere di questo popolo. Il detto “HAKUNA MATATA” (Nessun problema) e’ radicato nel loro essere infatti sono sempre sorridenti e rilassati. Facciamo un’escursione in mezzo alle mangrovie, avvistando granchi blu, aquila di mare, pesce palla, stelle marine e in seguito facciamo snorkeling nel parco marino di Watamu. Gli ultimi giorni facciamo un’escursione a Gede, città araba del 1300 dove visitiamo delle affascinanti rovine, invase da baobab, acacie, ficus, tutti cresciuti sulle antiche mura: all’interno della vegetazione spunta-
no delle famiglie di cercopitechi in cerca di banane che gli porgiamo. Visitiamo con Mama Danny una scuola vicino a Watamu, dove portiamo materiale scolastico e qualche gioco, qui i bambini, per ringraziarci, in ogni classe visitata, ci cantano canzoni di benvenuto. Mama Danny farà preparare dieci tavoli per le varie classi delle scuole: serve di tutto e lei é sempre disponibile per questa gente unica! Anzi se volete potete contattarla e aiutarla con le vostre offerte. Ripartiamo verso un mondo ricco, ma senza sorriso, con una sensazione dentro sempre più intensa, ogni volta che si ritorna in Africa e poi si deve ripartire. IL MAL D’ AFRICA.
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CUSCINO LOMBARE AUTO Il SUPPORTO LOMBARE per AUTO CUSCINOLO è disegnato in modo da adattarsi perfettamente al contorno della vostra schiena, specialmente nella zona lombare dove è più importante. Riduce l’affaticamento e porta sollievo ai problemi lombo-sciatalgici. Specifico per l’automobile e per i lunghi viaggi in aereo o treno. Ideale per le persone che devono guidare a lungo o che devono ricominciare a guidare dopo operazioni di ernia del disco.
RULLO CERVICALE Il RULLO CERVICALE CUSCINOLO aiuta a riposare il collo e la testa, riducendo nel contempo lo stress. Ideale per la lettura, per guardare la televisione o per rilassarsi. In viaggio, in auto potrete finalmente appoggiarvi e dormire senza avere la testa che ciondola. In poco tempo sarete stupiti dalla sensazione di sollievo e dal relax che offre ai vostri muscoli stanchi e tesi. L’uso del rullo cervicale è indicato in caso di cefalee, torcicolli, dolori alle spalle e al collo.
Leggero e dal design contemporaneo Costruito in poliuretano espanso ad alta densità Disponibile in vari colori: rosso, navy, blu, azzurro, beige, grigio, verde, agua Tutti i cuscini Cuscinolo sono sfoderabili, trattati antimacchia e lavabili.
COJEDA srl - Ruelle Laurent Revel, 2 11017 MORGEX (Aosta) - Tel. 329.7606156 - Fax 0165.801349
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